20 Novembre, giornata mondiale per i diritti dei bambini
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20 Novembre, giornata mondiale per i diritti dei bambini
20 NOVEMBRE GIORNATA MONDIALE PER I DIRITTI DEI FANCIULLI DIRITTO AL CIBO: siamo tutti nella stessa pentola! Il 20 Novembre si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale dei diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza. La Convenzione ONU sui Diritti dell’infanzia fu approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite appunto il 20 novembre 1989. La Convenzione è uno strumento giuridico e un riferimento a ogni sforzo compiuto in cinquant’anni di difesa dei diritti dei bambini; è composta da 54 articoli ed è stata firmata da 190 paesi nel mondo. Quest’anno già dall’accoglienza stiamo lavorando sul diritto al cibo e Venerdì 20 Novembre ci siamo riuniti tutti insieme in palestra per un momento di riflessione in cui TUTTE le classi hanno presentato riflessioni, disegni, attività svolte IN QUESTO PERIODO periodo riguardo a questo diritto. La classe 1a ha riflettuto sulla fortuna che ognuno di noi ha…basta dire “Mamma ho fame!” ed ecco che possiamo trovare nel piatto, pizza, risotto giallo, spaghetti e polpette, torte...ma…purtroppo nel mondo troppi bambini piangono per la fame e le loro mamme non sanno come fare perché non hanno nulla da dar loro…e pensare che noi facciamo i capricci quando non vogliamo mangiare la verdura..le melanzane…il cavolfiore! La classe 2a ha condiviso disegni e riflessioni attorno alla poesia IL GIORNO PIU’ BELLO di Gianni Rodari S’io fossi un fornaio Vorrei cuocere un pane Così grande da sfamare Tutta, tutta la gente Che non ha da mangiare Un pane più grande del sole Dorato profumato Come le viole Un pane così Verrebbero a mangiarlo Dall’India e dal Chilì I poveri, i bambini i vecchietti e gli uccellini Sarà una data da studiare a memoria: un giorno senza fame! Il più bel giorno di tutta la storia. La classe 3a ha portato l’attenzione su una storiella Africana…semplice ma molto significativa! Si intitola UBUNTU: “Un antropologo ha proposto di fare un gioco ad un gruppo di bambini di una tribù in Africa. Lo scienziato ha messo un cestino pieno di frutta vicino ad un albero e ha lanciato una sfida: “chi arriverà per primo vincerà la frutta!”. Appena dato il via alla gara, i bambini si sono presi per mano, hanno corso insieme e, all’arrivo, si sono seduti a godersi la frutta. Lo scienziato, allora, ha chiesto loro spiegazione sulla scelta fatta, dato che, se avessero gareggiato individualmente, uno di loro avrebbe potuto avere l’intero cesto tutto per sé. I bambini, prontamente, hanno risposto – “…ubuntu”, ovvero…come è possibile che uno sia felice se tutti gli altri sono tristi?” “UBUNTU” nella cultura africana sub-sahariana significa “Io sono perche’ noi siamo” La Classe 4a ha lavorato in classe su poesie slogan e riflessioni e poi ha inventato anche alcune filastrocche: Il cibo è una cosa importante sfama tutta la gente mi è venuta una cosa in mente creerò un cibo gigante così il mondo più fame non avrà e ogni pancia sazia sarà! (Arianna) Il diritto al cibo è di tutti grandi e piccini, belli e brutti. Purtroppo alcuni non ce l’hanno e a vivere bene non ce la fanno. Ma se il cibo sarà condiviso tutti avranno pane e sorriso! (Veronica) La classe 5a ha svolto una lunga ricerca per saperne di più sul diritto al cibo e sul perché anche oggi sia importante parlarne e ribadirne l’importanza. Ecco alcune considerazioni: - 795 milioni di persone nel mondo non hanno abbastanza da mangiare. Questo numero è diminuito di 216 milioni dal 1990 ed equivale a circa 1/9 della popolazione mondiale. - La stragrande maggioranza delle persone che soffrono la fame vive nei Paesi in via di sviluppo, dove il 12,9% della popolazione soffre di denutrizione. - L’Asia è il continente che ha la più alta percentuale di persone che soffrono la fame nel mondo - due terzi della popolazione totale. - La scarsa alimentazione provoca quasi la metà (45%) dei decessi dei bambini sotto i cinque anni - 3,1 milioni di bambini ogni anno. - Nei Paesi in via di sviluppo, un bambino su sei (sono circa 100 milioni) è sottopeso. - Un bambino su quattro nel mondo soffre di deficit di sviluppo. Nei Paesi in via di sviluppo, questa percentuale può crescere arrivando a un bambino su tre. - Nei paesi in via di sviluppo, 66 milioni di bambini in età scolare - 23 milioni nella sola Africa - frequentano le lezioni a stomaco vuoto. NOI BAMBINI pensiamo che non sia per niente giusto che nel mondo ci siano persone che non hanno da mangiare, che non hanno cibo buono, cioè sano, che non possono Bere acqua buona cioè POTABILE e che non possono usare energia che serve a produrre gli alimenti e poi a cucinarli per mangiarli. Noi, insieme a tutte le persone del mondo, possiamo vincere i quattro problemi più grandi sul cibo, cioè: mangiare poco o pochissimo, mangiare male, sprecare il cibo e il fatto che nel mondo c’è chi ne ha troppo e chi non ne ha abbastanza. COSA POSSIAMO FARE NOI?: • rispettare tutte le risorse del Pianeta che ci permettono di nutrirci; • mangiare solo la giusta quantità di cibo, senza esagerare. Non farlo andare a male e donare quello che avanza a chi non ne ha a sufficienza; • fare in modo che ci sia ACQUA BUONA PER TUTTI e usarne solo la giusta quantità, SENZA SPRECARLA, perché nessuno dovrebbe soffrire mai la sete; • Riciclare, cioè fare la raccolta differenziata per Trasformare ciò che buttiamo in qualcosa di nuovo • imparare, a scuola e in famiglia, le regole per un’alimentazione buona, giusta nella quantità e che faccia bene alla salute. • convincere tutti, bambini e grandi, a dividere il cibo con i deboli, con i malati e con i poveri; • vivere in un mondo in cui nessuno costringa dei bambini a lavorare per produrre cibo; • usare la nostra intelligenza per ottenere dalla Terra tutto quello che ci serve senza mettere a rischio la diversità degli animali e delle piante; • fare in modo che in ogni Paese il cibo sia un diritto, difeso da leggi rispettate da chi lo produce, chi lo vende e chi lo consuma. “Quanto pesa una lacrima? Dipende: la lacrima di un bambino capriccioso pesa meno del vento, quella di un bambino affamato pesa più di tutta la terra.”(G. Rodari) Gli alunni della scuola primaria di Gorno