criteri e formule per il calcolo della percentuale di contribuzione

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criteri e formule per il calcolo della percentuale di contribuzione
COMUNE
DI
GUSSAGO
Provincia di Brescia
*****
Delibera n. 99 del 26 giugno 2007
OGGETTO: criteri e formule per il calcolo della percentuale di contribuzione degli utenti al
costo dei servizi socio-sanitari e socio-assistenziali in caso di richiesta di accesso
agli stessi a costo agevolato.
LA GIUNTA COMUNALE
Premesso che:
la valutazione della situazione economica dei soggetti che richiedono interventi o prestazioni
socio-assistenziali a costo agevolato è disciplinata dal D.to Leg.vo 31/3/1998, n. 109, come
successivamente modificato dal D.to Leg.vo 3/5/2000, n. 130;
la composizione del nucleo familiare da considerare per la valutazione della situazione
economica dei soggetti che richiedono interventi o prestazioni socio-assistenziali a costo
agevolato è determinata con riferimento al nucleo familiare come definito dai Decreti succitati e
come meglio specificato dal D.P.C.M. del 4/4/2001, n. 242;
per quanto riguarda in particolare “le prestazioni sociali agevolate assicurate nell’ambito di
percorsi assistenziali integrati di natura socio-sanitaria, erogate a domicilio o in ambiente
residenziale a ciclo diurno o continuativo, rivolte a persone con handicap permanente grave
nonché a soggetti ultrasessantacinquenni la cui non autosufficienza fisica o psichica sia stata
accertata dall’Asl…. al fine di favorire la permanenza dell’assistito presso il nucleo familiare di
riferimento”, l’Amministrazione Comunale, fermo restando quanto previsto alla tab. n. 7
dell’allegato, ritiene di avvalersi dell’opportunità offerta dalla modifica al decreto, art. 2-ter D.to
Leg.vo 130/2000, individuando come nucleo famigliare, nel caso di servizi con le caratteristiche
suddette, rivolti agli anziani ultrasessantacinquenni, il solo utente ed il coniuge, se esistente;
è esclusa dalla presente deliberazione l’individuazione delle soglie che danno diritto alle diverse
tipologie di contributi economici, contenute nel Piano Socio Assistenziale;
per il calcolo della percentuale di contribuzione degli utenti al costo dei servizi, al fine di
garantire una maggiore equità rispetto alla tollerabilità degli oneri da porre a carico degli stessi,
questa Amministrazione intende riconfermare la maggiorazione nella contribuzione di coloro
che risultano titolari di redditi non assoggettati ad IRPEF (es. indennità di accompagnamento,
pensione sociale ecc..), secondo quanto previsto dalle allegate formule;
nel caso in cui un utente usufruisca di più di un servizio la maggiorazione suddetta viene
applicata solo per il servizio i cui costi a carico del Comune, con riferimento all’utente
considerato, risultano più elevati;
qualora un utente portatore di handicap grave con accompagnamento fruisca di più di un
servizio, di cui uno residenziale, gli altri vengono garantiti ponendo i relativi costi interamente a
carico del Comune, fatta eccezione per il servizio di trasporto che viene posto a carico dei
familiari, se esistenti, mentre nel caso fruisca di più di un servizio non residenziale il secondo lo
paga nella misura del 10% del costo, sempre con l’eccezione del servizio trasporto;
i servizi soggetti all’applicazione delle formule e/o delle fasce per il calcolo della percentuale di
contribuzione al costo sono i seguenti:
1. Affidi Familiari;
2. Affitto Mini Alloggi;
3. Assistenza Domiciliare;
4. Assistenza Educativa Domiciliare per Minori;
5. Centro Diurno Integrato;
6. Centri Ricreativi Diurni Estivi;
7. Centri Socio Educativi;
8. Servizi Formativo Assistenziali;
9. Interventi di socializzazione per portatori di handicap;
10.Pasti a domicilio;
11.Pasti al self-service;
12.Servizio Podologico;
13.Servizi residenziali per anziani ed handicappati;
14.Telesoccorso;
15.Trasporto anziani e portatori di handicap;
Richiamata la propria deliberazione n. 104 del 10/06/2003 “Criteri e formule per il calcolo della
percentuale di contribuzione degli utenti al costo dei servizi assistenziali”, con la quale è stata
disciplinata la materia fino all’entrata in vigore del presente atto;
Richiamata la deliberazione n. 12, avente per titolo “Approvazione delle procedura per la
determinazione della compartecipazione utenti frequentanti i C.D.D”, approvata dall’Assemblea dei
Sindaci nella seduta del 20/12/2006;
Richiamata altresì la deliberazione n. 54 del 12/04/2007 con la quale la Giunta Comunale ha
recepito la suddetta deliberazione rendendone esecutivi gli effetti all’interno del proprio Ente;
Ritenuto di reinserire in questo documento i criteri contenuti nella succitata deliberazione, sebbene
già in vigore dallo scorso gennaio, così da raccogliere in un unico atto tutte le disposizioni
afferenti la materia in questione, ampliandoli, come peraltro già anticipato in un incontro con gli
utenti, anche ai Servizi di Formazione all’Autonomia e ai Progetti di socializzazione;
Richiamata la deliberazione G.C. n 137 dell’11/09/2006 con la quale veniva modificata la
compartecipazione degli utenti al costo del servizio podologico con decorrenza 18/09/2006,
compartecipazione che con il presente atto viene ulteriormente rivista, come risulta dalla tabella n.
11;
Precisato che le tariffe dei servizi, dove indicate in tabella, sono passibili di modifiche in quanto, in
alcuni casi, legate agli esiti delle gare d’appalto o a scelte sovracomunali effettuate
dall’Assemblea dei Sindaci dell’Ambito Distrettuale n. 2;
Ricordato che ai sensi del succitato decreto 109/98 il Comune effettuerà controlli a campione sulle
dichiarazioni sostitutive uniche presentate dagli utenti per ottenere l’accesso ai servizi a costo
agevolato e che, qualora alcune delle stesse dovessero risultare false, procederà secondo i dettami
normativi;
Richiamata inoltre la deliberazione del Consiglio Comunale n. 18 del 30/03/2006 con la quale è
stato approvato il Piano degli Interventi in Ambito Socio – Assistenziale per il triennio 2006-2008,
alla quale si rimanda per tutto ciò che non è contenuto in questa deliberazione e nel relativo
allegato;
Calcolati in euro 6.252,00 e 14.754,72 i valori ISEE minimi e massimi che delimitano la fascia
considerata protetta, in corrispondenza dei quali è stata fissata la relativa percentuale minima e
massima di contribuzione al costo del servizio;
Precisato che anche laddove la percentuale massima di contribuzione, in corrispondenza dell’ISEE
massimo che delimita la soglia protetta, non corrisponde al 100% del costo non significa che non
sia prevista la compartecipazione totale ma soltanto che non è contemplata per coloro che
appartengono alla suddetta soglia considerata protetta: l’applicazione dell’apposita formula e dei
criteri descritti con riferimento a ciascuna tabella, riportata nell’allegato alla presente
deliberazione, a valori ISEE superiori a 14.754,72 (ultima fascia protetta) comporterà, infatti, la
determinazione di percentuali via via crescenti e teoricamente superiori al 100%. La percentuale
pari a 100 rappresenta, evidentemente, il livello massimo di contribuzione esigibile dall’utenza;
analogamente, la gratuità del servizio, laddove prevista, rappresenta il livello minimo;
Precisato che i suddetti valori ISEE sono stati ricavati applicando gli indici ISTAT dal 2004 ad
oggi, partendo dai valori contenuti nella deliberazione G. C. n. 104/2003;
Valutato di riconoscere al servizio sociale comunale la facoltà di proporre, limitatamente a
situazioni di particolare gravità e mediante relazione da presentarsi alla G.C., l’applicazione di
criteri diversi da quelli contenuti nel presente atto;
Precisato inoltre che, per inserimenti in servizi e/o strutture non codificate con la presente
deliberazione (es. dormitori, servizi per la marginalità sociale ecc…) il servizio sociale valuterà di
volta in volta l’opportunità e le modalità per un’eventuale compartecipazione ai costi da parte
degli utenti che sarà oggetto di apposito contratto individualizzato;
Viste le formule e/o fasce ISEE, qui allegate, e precisato che le stesse verranno applicate
dall’ufficio a decorrere dal mese di luglio, per quanto riguarda i servizi di telesoccorso e i canoni
alloggio, e dal mese di settembre per tutti gli altri;
Precisato che, qualora a livello di Ambito Distrettuale n. 2, l’Assemblea dei Sindaci assumesse
decisioni a valenza sovracomunale in contrasto con quanto contenuto nella presente deliberazione,
le decisioni assunte verranno immediatamente recepite all’interno del Comune in virtù
dell’appartenenza del Comune di Gussago, in qualità di Ente capofila, al Distretto stesso;
Con voti favorevoli unanimi espressi nelle forme di legge,
DELIBERA:
1) di approvare, quale parte integrante e sostanziale tutte le premesse poc’anzi descritte;
2) di approvare i criteri, le formule e le fasce ISEE per il calcolo della percentuale di contribuzione
degli utenti al costo dei servizi socio-sanitari e socio-assistenziali riportate nelle allegate tabelle
che formano parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;
3) di dare atto che le suddette formule verranno applicate dal mese di luglio, per quanto riguarda i
servizi di telesoccorso e i canoni alloggi, e da settembre per tutti gli altri (fatta eccezione per i
CDD che, per le ragioni in premessa chiarite, sono già in vigore dallo scorso gennaio) e che le
stesse resteranno comunque valide fino all’approvazione di un nuovo atto;
4) che anche laddove la percentuale massima di contribuzione, in corrispondenza dell’ISEE
massimo che delimita la soglia protetta, non corrisponde al 100% del costo non significa che
non sia prevista la compartecipazione totale ma soltanto che non è contemplata per coloro che
appartengono alla suddetta soglia considerata protetta: l’applicazione dell’apposita formula e dei
criteri descritti con riferimento a ciascuna tabella, riportata nell’allegato alla presente
deliberazione, a valori ISEE superiori a 14.754,72 (ultima fascia protetta) comporterà, infatti, la
determinazione di percentuali via via crescenti e teoricamente superiori al 100%. La percentuale
pari a 100 rappresenta, evidentemente, il livello massimo di contribuzione esigibile dall’utenza;
analogamente, la gratuità del servizio, laddove prevista, rappresenta il livello minimo;
5) di precisare che, come detto in premessa, qualora a livello di Ambito Distrettuale n. 2,
l’Assemblea dei Sindaci assumesse decisioni a valenza sovradistrettule in contrasto con quanto
contenuto nella presente deliberazione, le decisioni assunte verranno immediatamente recepite
all’interno del Comune in virtù dell’appartenenza del Comune di Gussago, in qualità di Ente
capofila, al Distretto stesso.
Il Dirigente dell’area servizi sociali
Dott.ssa Anna Maria Finazzi
Allegato alla deliberazione della G.C. n.
del_26/06/2007
Tabella n. 1
AFFIDAMENTO FAMILIARE
Per gli affidamenti a tempo pieno l'Amministrazione Comunale, di norma, previo parere positivo in
tal senso da parte dei servizi sociali di riferimento per il caso, data la rilevante valenza preventiva di
questo servizio, eroga un contributo economico alle famiglie affidatarie non inferiore alla metà del
minimo vitale previsto per il nucleo familiare composto da una sola persona, definito nell’ambito
del Piano Socio Assistenziale vigente al momento in cui l’affidamento viene effettuato. L’entità del
contributo verrà valutata di volta in volta in base alla specificità delle singole situazioni.
In deroga a tale indicazione il contributo non verrà erogato in presenza di famiglie affidatarie che
esplicitino la volontarietà e gratuità del servizio reso.
In caso di erogazione di un contributo agli affidatari, l'Amministrazione Comunale può richiedere il
concorso alle famiglie di origine dei minori, commisurato alla situazione economico-sociale delle
stesse in base alla formula relativa ai servizi residenziali per minori.
Per gli affidamenti diurni il contributo deve essere parametrato, per ogni singola situazione, sulla
base dell'impegno richiesto rapportandolo al contributo minimo sopra indicato.
L'Amministrazione si riserva di valutare aumenti dei contributi in relazione all’età e ad eventuali
situazioni di handicap o di disadattamento della persona affidata.
I contributi a favore delle famiglie affidatarie sono di competenza dei Comuni di residenza degli
esercenti la potestà genitoriale.
Tabella n. 2
AFFITTO MINI ALLOGGI
%min +
% utente =
60,00
FORMULA SERVIZIO MINIALLOGGI: = 60% - 100%
Isee iniziale
isee utente x
% max % min : isee finale - isee iniziale
6.252,00
100,00
60,00
14.754,72
6.252,00
DIFFERENZA ISEE
40
FINALE/ISEE INIZIALE
8.502,72
%UTENTE= 60+(Isee utente-6.252,00)x40/8.502,72
Situazione indicativa per fasce:
ISEE UTENTE
Da 0 A 6.252,00
Da 6.253,00 A 8.500,00
Da 8.501,00 A 10.000,00
Da 10.001,00 A 12.000,00
Da 12.001,00 A 14.754,72
Oltre 14.754,72
% INDICATIVA
60%
Da 60,00% A 70,58%
Da 70,58% A 77,63%
Da 77,64% A 87,04%
Da 87,05% A 100%
100%
La maggiorazione del 10% per gli utenti che percepiscono redditi non assoggettati ad IRPEF non
viene applicata al servizio alloggi comunali.
Allegato alla deliberazione della G.C. n.
del_26/06/2007
Tabella n. 3
ASSISTENZA DOMICILIARE
Costo orario del servizio = euro 18,00
FORMULA ASSISTENZA DOMICILIARE
% min
% utente
=
+
isee utente
-
5,00
Isee iniziale
x % max - % min : isee finale
75,00
6.252,00
5,00
14.754,72
- isee iniziale
6.252,00
%UTENTE= 5 + (Isee utente-6.252,00)x70/8.502,72
Situazione indicativa per fasce:
ISEE UTENTE
Da 0 A 6.252,00
Da 6.253,00 A 8.500,00
Da 8.501,00 A 10.000,00
Da 10.001,00 A 12.000,00
Da 12.001,00 A 14.754,72
Oltre 14.754,72
% INDICATIVA
5%
Da 5,01 A 19,83%
Da 19,84% A 33,06%
Da 33,07% A 50,70%
Da 50,71% A 75%
Oltre 75%
Nel caso di titolarità da parte dell’utente di redditi non assoggettati ad IRPEF al valore iniziale
corrisponde una tariffa minima del 10% del costo del servizio e pertanto la percentuale di
contribuzione a carico dell’utente sarà maggiorata del 10%.
Tabella n. 4
ASSISTENZA EDUCATIVA DOMICILIARE PER MINORI
Costo orario del servizio = € 17,68
FORMULA SERVIZIO ASSISTENZA EDUCATIVA DOMICILIARE PER MINORI
% min
% utente
=
+
isee utente
0,00
-
Isee iniziale
x % max - % min : isee finale
6.252,00
%UTENTE= (Isee utente-6.252,00)x50/8.502,72
Situazione indicativa per fasce:
ISEE UTENTE
Da 0 A 6.252,00
Da 6.253,00 A 8.500,00
Da 8.501,00 A 10.000,00
Da 10.001,00 A 12.000,00
Da 12.001,00 A 14.754,72
Oltre 14.754,72
% INDICATIVA
0%
Da 0,01% A 13,22%
Da 13,23% A 22,04%
Da 22,05% A 33,80%
Da 33,81% A 50%
Oltre 50%
50,00
0,00
14.754,72
- isee iniziale
6.252,00
Allegato alla deliberazione della G.C. n.
del_26/06/2007
Tabella n. 5
CENTRO DIURNO INTEGRATO PER ANZIANI
Costo giornaliero del servizio = retta praticata dall’ente gestore
FORMULA CENTRO DIURNO INTEGRATO PER ANZIANI
% min
% utente
=
+
isee utente
-
5,00
isee iniziale
x % max - % min : isee finale
6.252,00
100,00
5,00
- isee iniziale
14.754,72
6.252,00
%UTENTE= 5+(Isee utente-6.252,00)x95/8.502,72
Situazione indicativa per fasce:
ISEE UTENTE
Da 0 A 6.252,00
Da 6.253,00 A 8.500,00
Da 8.501,00 A 10.000,00
Da 10.001,00 A 12.000,00
Da 12.001,00 A 14.754,72
Oltre 14.754,72
% INDICATIVA
5%
Da 5,01% A 30,12%
Da 30,13% A 46,88%
Da 46,89% A 69,22%
Da 69,23% A 100%
100%
Nel caso di titolarità da parte dell’utente di redditi non assoggettati ad IRPEF al valore iniziale
corrisponde una tariffa minima del 10% del costo del servizio e pertanto la percentuale di
contribuzione a carico dell’utente sarà maggiorata del 10%.
Tabella n. 6
CENTRI RICREATIVI DIURNI ESTIVI PER MINORI
Costo del servizio = definita di anno in anno con apposito atto di G.C.
FORMULA SERVIZIO CENTRO DIUIRNO INTEGRATO PER ANZIANI = 1^ ipotesi = 0% - 50%
%
isee
isee
+
x
% max
% min
: isee finale - isee iniziale
min
utente
iniziale
%
uten
te
=
20,00
6.252,00
100,00
%UTENTE= 20+(Isee utente-6.252,00)x80/8.502,72
Situazione indicativa per fasce:
ISEE UTENTE
Da 0 A 6.252,00
Da 6.253,00 A 8.500,00
Da 8.501,00 A 10.000,00
Da 10.001,00 A 12.000,00
Da 12.001,00 A 14.754,72
Oltre 14.754,72
% INDICATIVA
20%
Da 20,01% A 41,15%
Da 41,16% A 55,26%
Da 55,27% A 74,08%
Da 74,09% A 100%
100%
20,00
14.754,72
6.252,00
Allegato alla deliberazione della G.C. n.
del_26/06/2007
Tabella n. 7
CENTRI DIURNI PER DISABILI, SERVIZI FORMATIVO ASSISTENZIALI E
PROGETTI DI SOCIALIZZAZIONE
Costo del servizi CDD e Servizio Formativo Assistenziale: retta definita a livello
sovracomunale dall’Assemblea dei Sindaci del Distretto n. 2.
Costo orario dei Progetti di Socializzazione: € 15,39 + rimborso chilometrico per uscite
L’utente dovrà presentare la dichiarazione e l’attestazione ISEE: se l’ISEE della famiglia anagrafica
risulterà inferiore a € 30.000,00, dalla dichiarazione, attraverso una simulazione, verrà calcolato il
valore ISEE estrapolando il reddito della sola persona in situazione di handicap con le seguenti
fasce ISEE:
FASCIA
1
2
3
4
5
ISEE
Da
0,00
4.000,01
5.500,01
6.500,01
8.000,01
A
4.000,00
5.500,00
6.500,00
8.000,00
29.999,99
QUOTA di
COMPARTECIPAZIONE
10%
15%
25%
35%
40%
La percentuale di compartecipazione aumenterà del 20% nel caso in cui l’utente percepisca redditi
non assoggettati ad IRPEF.
(ES: se un utente ha un ISEE di € 2.500,00 e ricade, pertanto, nella prima fascia, ma dispone di
redditi non IRPEF contribuirà pagando il 10%+20%=30% del costo del servizio).
Quando, invece, l’ISEE della famiglia anagrafica (D.lgs. 109/98) è superiore o uguale a €
30.000,00, si applicheranno le fasce della seguente tabella:
FASCIA
1
2
3
ISEE
Da
30.000,00
40.000,00
50.000,00
A
39.999,99
49.999,99
Infinito
QUOTA di
COMPARTECIPAZIONE
65%
75%
85%
Nel caso in cui il nucleo famigliare non presentasse l’ISEE, dovrà pagare il 100% del costo del
servizio tenendo a riferimento la retta della struttura in cui ogni singolo utente è inserito.
Tabella n. 8
PASTI A DOMICILIO
Costo del servizio pasti a domicilio = Euro 4,24 al pasto.
FORMULA SERVIZIO PASTI A DOMICILIO
isee
% min +
utente
%
utente
=
-
60,00
isee iniziale
6.252,00
x
% max
-
% min
100,00
60,00
:
isee finale
-
14.754,72
isee
iniziale
6.252,00
%UTENTE= 60+(Isee utente-6.252,00)x40/8.502,72
Situazione indicativa per fasce:
ISEE UTENTE
Da 0 A 6.252,00
Da 6.253,00 A 8.500,00
Da 8.501,00 A 10.000,00
Da 10.001,00 A 12.000,00
Da 12.001,00 A 14.754,72
Oltre 14.754,72
% INDICATIVA
60%
Da 60,00% A 70,58%
Da 70,58% A 77,63%
Da 77,64% A 87,04%
Da 87,05% A 100%
100%
Nel caso di titolarità da parte dell’utente di redditi non assoggettati ad IRPEF al valore iniziale
corrisponde una tariffa minima del 10% del costo del servizio e pertanto la percentuale di
contribuzione a carico dell’utente sarà maggiorata del 10%.
Tabella n. 9
PASTI AL SELF-SERVICE
Costo del servizio pasti al self-service = Euro 5,85 al pasto.
FORMULA SERVIZIO PASTI AL SELF SERVICE
% min
% utente
=
+
isee utente
50,00
-
isee iniziale
6.252,00
x % max - % min : isee finale
100,00
50,00
- isee iniziale
14.754,72
%UTENTE= 50+(Isee utente-6.252,00)x50/8.502,72
Situazione indicativa per fasce:
ISEE UTENTE
Da 0 A 6.252,00
Da 6.253,00 A 8.500,00
Da 8.501,00 A 10.000,00
Da 10.001,00 A 12.000,00
Da 12.001,00 A 14.754,72
Oltre 14.754,72
% INDICATIVA
50%
Da 50,01% A 63,22%
Da 63,23% A 72,04%
Da 72,05% A 83,80%
Da 83,81% A 100%
100%
Nel caso di titolarità da parte dell’utente di redditi non assoggettati ad IRPEF al valore iniziale
corrisponde una tariffa minima del 10% del costo del servizio e pertanto la percentuale di
contribuzione a carico dell’utente sarà maggiorata del 10%.
6.252,00
Tabella n. 10
SERVIZIO PODOLOGICO
TARIFFA SERVIZIO: Dipende dalle tariffe richieste dal professionista e varia in base al tipo di
prestazione, al fatto che venga effettuata in ambulatorio o a domicilio e che
sia supportata o meno da richiesta medica
Con prescrizione medica Con prescrizione medica
PRESTAZIONI IN
AMBULATORIO
Utenti con reddito
inferiore al Minimo
Vitale definito dal
PSA
% DA
APPLICARE
ALLA TARIFFA
DEL SERVIZIO
10%
PRESTAZIONI A
DOMICILIO
100% a carico
dell’utente
Per utenti con più di 65 Per utenti di età compresa
anni o, se più giovani,
fra i 55 e i 65 anni
con particolari patologie
segnalate dal servizio
sociale
65
100%
Qualora l’utente si presenti senza impegnativa del medico la tariffa sarà aumentata del 20%
Tabella n. 11
SERVIZI RESIDENZIALI PER ANZIANI E HANDICAPPATI
Costo giornaliero del servizio residenziale per handicappati = retta praticata dall’ente gestore
Costo giornaliero del servizio residenziale per anziani = retta praticata dall’ente gestore
L’utente è tenuto a pagare la retta di inserimento nella struttura residenziale sino all’ammontare del
costo con:
• i proventi derivanti da trattamenti economici di qualsiasi natura o godimento (pensione più
altri redditi, compresi quelli non assoggettati ad IRPEF, e la tredicesima mensilità) cui viene
detratto un importo mensile assicurato all'utente per spese personali, determinato con un
limite minimo di Euro 77,00 ed un limite massimo di Euro 100,00 mensili, a seconda delle
esigenze e della capacità di autogestione dell’utente, valutate in accordo con l’assistente
sociale;
• l’ammontare del proprio patrimonio mobiliare facendo salva una franchigia di Euro
3.500,00 che, in caso di decesso dell’utente, al netto delle spese funerarie dovrà essere
versata dagli eredi al Comune a copertura di eventuali crediti vantati dal Comune stesso;
• il patrimonio immobiliare, mediante impegni sullo stesso di importo corrispondente a
quanto necessario per pagare l’intera retta fino a concorrenza del valore dell’immobile.
Il servizio sociale istruisce la pratica relativa calcolando la quota della retta di ricovero che può
essere pagata dall’utente. Prima di determinare l’ammontare dell’eventuale compartecipazione del
Comune al costo della stessa, convoca, ove possibile, i parenti tenuti agli alimenti ai sensi dell'art.
433 del codice civile.
Nella determinazione delle tariffe da porre a carico di questi ultimi devono essere valutati il grado
di parentela ed eventuali situazioni sociali di particolare gravità. A tale proposito la situazione
economica di nipoti, generi, nuore, fratelli e sorelle germani o unilaterali viene valutata con un
abbattimento del 30% sul reddito da inserire nella dichiarazione ISEE.
Allo scopo di definire con maggiore chiarezza l'applicazione dei suddetti principi si precisano i
seguenti aspetti:
I
quando il nucleo familiare del parente tenuto agli alimenti è composto da un famigliare
tenuto e da un familiare non tenuto, si conteggia il solo reddito del famigliare tenuto. Si
tiene conto invece di tutti gli altri componenti del nucleo nel determinare la fascia di
appartenenza;
II
quando il nucleo familiare è composto da un famigliare tenuto, ma non di quelli elencati
sopra, (a. coniuge, genitore, figli) e da un altro famigliare tenuto fra quelli sopra citati (b.
nipoti, generi, nuore, fratelli e sorelle germani o unilaterali) il conteggio dell’ISEE familiare
è dato dal reddito intero del tenuto di tipo a. più il reddito, diminuito del 30%, del tenuto di
tipo b. Non si tiene conto del coniuge legalmente separato e non convivente e di nuore e
generi vedovi.
Va poi individuata la quota di compartecipazione di ciascun tenuto applicando la formula di seguito
riportata:
FORMULA SERVIZI RESIDENZIALI PER ANZIANI E HANDICAPPATI: TENUTI AGLI ALIMENTI
% min
% utente
=
+
isee utente
0,00
-
isee iniziale
x % max - % min : isee finale
6.252,00
40,00
0,00
14.754,72
- isee iniziale
6.252,00
%UTENTE= (Isee utente-6.252,00)x40/8.502,72
Situazione indicativa per fasce:
ISEE UTENTE
Da 0 A 6.252,00
Da 6.253,00 A 8.500,00
Da 8.501,00 A 10.000,00
Da 10.001,00 A 12.000,00
Da 12.001,00 A 14.754,72
Oltre 14.754,72
% INDICATIVA
0%
Da 0% A 10,58%
Da 10,58% A 17,63%
Da 17,64% A 27,04%
Da 27,05% A 40%
Oltre 40%
Il Comune interviene solo qualora la somma delle quote a carico dell’utente e degli eventuali tenuti
agli alimenti, calcolate in base ai criteri sopra descritti, non copra interamente il costo della retta.
Tenendo conto di quanto stabilito dall’art. 2740 del c.c., secondo il quale il debitore risponde con
tutti i suoi beni presenti e futuri, qualora il ricoverato percepisca emolumenti arretrati o somme a
qualsiasi titolo non considerate al momento della quantificazione del contributo integrativo, tali
emolumenti devono essere versati al Comune fino a copertura dei costi rimasti a carico dell’Ente. Il
Comune può intraprendere specifici atti esecutivi o conservativi nei confronti della persona per cui
si rende necessario un intervento di aiuto, che possegga beni immobili il cui valore copra, in tutto o
in parte, le spese di ricovero al fine di garantire all’Ente il rimborso delle somme per lo stesso
anticipate, maggiorate degli interessi di legge. Tali atti, ai sensi della vigente normativa, riguardano
essenzialmente:
• l’iscrizione ipotecaria nei registri immobiliari sui fabbricati e sui terreni di proprietà del
debitore, da esperire quando il credito vantato dal Comune sia superiore a euro 3.500,00;
• l’espropriazione forzata dei beni del debitore o dei suoi eredi (limitatamente ai beni
immobili ereditati), dopo che sia stata esperita, senza effetto, la prassi amministrativa per il
recupero del credito maturato;
• l’alienazione consensuale dei beni immobili del ricoverato (o degli eredi per i beni ereditati)
previe idonee garanzie formali da parte dello stesso (o degli eredi) affinché il ricavato venga
destinato a copertura dei crediti del Comune maturati o maturandi per rette di degenza.
Per poter beneficiare di eventuali integrazioni del Comune al costo della retta, che decorreranno
comunque dal mese successivo alla presentazione dei documenti di seguito elencati, l’utente o chi
ne cura gli interessi, è tenuto a presentare all’ufficio servizi sociali apposita domanda corredata da:
1. importo della retta giornaliera di ricovero da pagare al servizio residenziale
individuato;
2. redditi dell’utente derivanti da trattamenti economici di qualsiasi natura o
godimento;
3. ammontare del patrimonio mobiliare e immobiliare posseduto dall’utente;
4. situazione economica, come sopra descritta, dei tenuti agli alimenti ai sensi di legge,
se esistenti.
Qualora non pervenissero all’ufficio i dati di cui al punto 4, senza che vi siano validi motivi
accertati dal servizio sociale, lo stesso non potrà completare l’istruzione della pratica e pertanto non
provvederà in alcun modo ad integrare la retta.
Tabella n. 12
SERVIZI RESIDENZIALI PER MINORI E AFFIDI
Costo del servizio: retta praticata dall’ente gestore
FORMULA SERVIZI RESIDENZIALI PER MINORI E AFFIDI
% min
% utente
=
+
isee utente
0,00
-
isee iniziale
x % max - % min : isee finale
6.252,00
%UTENTE= (Isee utente-6.252,00)x30/8.502,72
Situazione indicativa per fasce:
ISEE UTENTE
Da 0 A 6.252,00
Da 6.253,00 A 8.500,00
Da 8.501,00 A 10.000,00
Da 10.001,00 A 12.000,00
Da 12.001,00 A 14.754,72
Oltre 14.754,72
% INDICATIVA
0%
Da 0% A 7,93%
Da 7,94% A 13,22%
Da 13,23% A 20,28%
Da 20,28% A 30%
Oltre 30%
30,00
0,00
14.754,72
- isee iniziale
6.252,00
Tabella n. 13
TELESOCCORSO
Costo del servizio = installazione impianto Euro 64,45
canone mensile Euro 21,48
Al fine di promuovere l’utilizzo di questo servizio, ritenuto importante per la sicurezza delle
persone anziane e disabili che vivono sole, l’Amministrazione Comunale ha deciso di assumere a
proprio carico gli oneri relativi all’installazione dell’impianto garantendo quindi la gratuità a tutti.
Per quanto riguarda il canone mensile la percentuale di contribuzione a carico degli utenti è così
calcolata:
% utente =
FORMULA SERVIZIO TELESOCCORSO: = 12% - 100%
Isee iniziale
isee finale
isee
%min +
isee utente x
% max % min :
iniziale
12,00
6.252,00
100,00
12,00
14.754,72 6.252,00
%ISEE= 12+(Isee utente - 6.252,00)x88/8.502,72
Situazione indicativa per fasce:
ISEE UTENTE
Da 0 A 6.252,00
Da 6.253,00 A 7.000,00
Da 7.001,00 A 9.000,00
Da 9.001 A 11.000
Da 11.001 A 13.000
Da 13.001 A 14.754,72
Oltre 14.754,72
% INDICATIVA
12%
Da 12,01% A 19,74%
Da 19,75% A 40,44%
Da 40,45% A 61,14%
Da 61,15% A 81,84%
Da 81,85% A 100%
100%
Nel caso di titolarità da parte dell’utente di redditi non assoggettati ad IRPEF al valore iniziale
corrisponde una tariffa minima del 10% del costo del servizio e pertanto la percentuale di
contribuzione a carico dell’utente sarà maggiorata del 10%.