La patologia lombare non si risolve da sola
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La patologia lombare non si risolve da sola
LOMBALGIA _ parte 1 LO STUDIO di Mario Ambrosone, Marco Bigoni Università Bicocca di Milano Giovanni Sensi, Anna Borghero, Cristina Beretta Ospedale di Vicenza A.ULSS n°6, nel Settore “Riabilitazione del TCE” dell’U.O. Unità Spinale/Unità Gravi Cerebrolesioni Orzes Sante Unità Locale Socio Sanitaria n°2 di Feltre La patologia lombare non si risolve da sola 7SJJVIHMTEXSPSKMIPSQFEVMXVEMPIP«HIPPETSTSPE^MSRI )GGSUYEPMWSRSKPMeffetti clinici della stimolazione ortesica plantare in pazienti con patologia lombare cronica meccanica. La patologia lombare cronica è una patologia tra le più frequenti nella pratica ambulatoriale del medico di medicina generale e degli specialisti dell’apparato locomotore, nonché una delle patologie più diffuse nella società contemporanea. Si calcola che nel mondo occidentale soffrano di patologie lombari tra il 60% e l’80% della popolazione. Sebbene ci sia la comune opinione che il 90% delle lombalgie si risolvano spontaneamente è in realtà vero il contrario se parliamo di pazienti lombalgici che hanno chiesto una visita medica per questo problema. Il motivo per il quale non si riescono ancora a trattare con successo le patologie croniche lombari è perché evidentemente non se ne è ancora pienamente compreso il meccanismo eziopatogenetico. 14 | KS NEWS 03-2012 Nonostante ci siano stati molteplici studi clinici sul trattamento della patologia cronica lombare, il trattamento preferenziale rimane ancora controverso. Sebbene a nostra conoscenza non ci siano studi che valutino l’efficacia clinica della stimolazione plantare, la letteratura si è abbondantemente spesa nella descrizione della stimolazione plantare come opzione terapeutica nel trattamento della lombalgia e sono molti gli autori che hanno parlato di stimolazione plantare sostenendo che la superficie del piede va trattata tramite stimolazioni sensoriali. Tra gli autori che hanno fatto della stimolazione plantare parte integrante del loro approccio terapeutico c’è Vojta che descrive i punti grilletto come punti cutanei che se stimolati determinano una reazione clinica di tipo muscolare. Tra i vari punti grilletto Vojta ne descrive alcuni sulla pianta del piede che se stimolati determinano una triplice reazione flessoria. Anche Lewit nel suo libro “terapia manipolativa nella riabilitazione dell’apparato locomotore” parla di “strokling” come terapia fatta di piccoli colpetti e strofinamenti della cute plantare per attivare il tono degli arti inferiori. Un altro autore è Ida Rolf che nel suo libro “Il rolfing” spiega che dei dieci trattamenti il primo deve essere fatto attraverso una stimolazione plantare finalizzata all’attivazione dell’intero tono posturale. Therese Bertherat, allieva di F. Meziere, spiega che attraverso una stimolazione della superficie plantare con una pallina, si riesce ad ottenere una decontratturazione dei muscoli del piede e della gamba. Robert Maigne nel suo libro “Medicina Manuale” riferisce di curare alcuni mal di testa mettendo semplicemente un piccolo spessore nella scarpa del paziente. A questi vanno aggiunti autori francesi, Bricot, Gagey, Villeneuve, Budriol, che sposano quella corrente di pensiero che va sotto il nome di posturologia, che sostiene che la stimolazione sensoriale del piede mediante impulsi di tipo proprioesterocettivo ha una trico, sono abbattuti dalla contemporanea stimolazione plantare. Gli autori dimostrano che i recettori plantari hanno funzione inibitoria nei confronti dei riflessi fasici dell’arto inferiore e che il riflesso risulta stabilizzato con il piede appoggiato per terra. Questo studi dimostrano che la stimolazione plantare stabilizza il riflesso fasico tibiale. Per valutare se erano solo i recettori plantari ad avere funzione modulatoria o se anche altri recettori erano coinvolti, viene pubblicato su Journal o Neurophisiology un lavoro nel quale i pazienti volontari asintomatici sono sottoposti a impulsi vibratori tra i 20 e gli 80 Hz. Somministrando l’impulso ai tendini del tibiale anteriore e del tendine del peroniero breve, oppure somministrando l’impulso vibratorio sulla cute plantare podalica. Misurando l’angolo di caviglia lo spostamento del centro di gravità, il tilt corporeo l’attività EMG di tibiale e soleo, , gli autori concludono dicendo che anche l’afferenza sensoriale vibratoria induce modificazioni nei parametri investigati in entrambe i casi, ma che a parità di stimolo la superficie cutanea plantare ha risposte molto più nette e marcate se paragonate alle afferenze sensoriali tendinee. ¨¿STMRMSRIGSQYRIGLIMPHIPPIPSQFEPKMIWMVMWSPZERS In un altro studio WTSRXERIEQIRXIrMRVIEPXkZIVSMPGSRXVEVMSWITEVPMEQSHMTE^MIRXM pubblicato, i ricercaPSQFEPKMGMGLILERRSGLMIWXSYREZMWMXEQIHMGETIVUYIWXSTVSFPIQE© tori dimostrano l’importanza dei recettori cutanei plantari funzione terapeutica, talvolta eziologica (nelle sin- mediante un esperimento tanto semplice quanto dromi da loro denominate “ascendenti”) nei confronti efficace. Lo studio consisteva di valutare tramite gait analisi il passo di un soggetto asintomatico, prima e della patologia lombare di natura posturale. Non si può, a questo punto, non ricordare l’importan- dopo avere anestetizzato con del ghiaccio alcune za che la medicina orientale ha dato e dà al massag- zone della pianta del piede. Gli autori dimostrando la gio del piede. E’ esperienza comune per coloro i quali modificazione dei parametri investigati all’esame del hanno viaggiato nei paesi orientali, che il massaggio passo dimostrano che la superficie sensoriale plantaplantare è pare integrante della cultura cinese, giap- re è importante per passo e postura. ponese, thailandese ed asiatica in generale. Autori Allo stesso modo altri autori anestetizzano mediante australiani hanno addirittura descritto la riflessologia compressione ischemica da laccio al livello della cacome branca a sé, fantasiosamente attribuendo alla viglia pazienti asintomatici e ne registrano una modipianta del piede una connessione diretta con la tera- ficazione posturale a carico dei muscoli dell’anca. In un altro studio sempre con gait analisis si valutano pia di tutti gli organi interni. Comunque, oltre che i singoli autori, anche la ricer- un gruppo di pazienti asintomatici mentre cammica di base dimostra che alla stimolazione plantare si nano a piedi scalzi su una superficie liscia o accidenhanno effetti lontani dal sito della stimolazione, esa- tata. L’analisi strumentale dimostra che la stimolazione recettoriale podalica da parte della stimolazione cerbati in via riflessa. Il primo studio pubblicato sull’attività riflessa del pie- cutanea plantare induce una maggiore flessione di de è stato condotto da ricercatori francesi e pubbli- angoli di caviglia, ginocchio ed anca e che questo cato su Neuroscienze nel 1988 . Questi autori hanno riflesso è da considerarsi protettivo. misurato la latenza del riflesso H in pazienti volontari. Sappiamo che il sistema posturale gioca un ruolo imDimostrano che i normali tempi di latenza venivano portante nella patogenesi della lombalgia. sembra abbattuti se contemporaneamente si stimolava tattil- quindi che ci sia sufficiente evidenza scientifica per poter ipotizzare che la stimolazione continuata del mente la superficie plantare. Questo studio metteva in evidenza una relazione tra piede tramite ortesi propriocettiva possa avere effetattività recettoriale cutanea plantare e riflessi H, An- ti terapeutici nel trattamento della lombalgia cronica che questi autori confermano che i tempi di latenza non specifica. della risposta del nervo tibiale ad un impulso elet- 03-2012 KS NEWS | 15 Metodi Obiettivi dello studio. Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare se, in aggiunta alle comuni terapie utilizzate, l’utilizzo di una stimolazione plantare continuata nel tempo e somministrata a paziente in stazione eretta, sia un’opzione terapeutica valida nel trattamento della lombalgia cronica non specifica. È stato condotto uno studio osservazionale, a due bracci di trattamento in termini di riduzione del dolore misurato attraverso la scala VAS. cliniche del paziente ed utilizza un plantare placebo. - Un gruppo sperimentale che pratica terapia fisica o farmacologica, secondo le esigenze cliniche del paziente, con l’aggiunta di plantare KS Medical. I criteri di eleggibilità sono riportati in tabella I. Inoltre, non sono stati esclusi i pazienti con anamnesi positiva per dolori irradiati agli arti inferiori se non hanno segni neurologici positivi: cammino sulle punte e sui talloni non impediti, normale sensibilità e riflessi tendinei negli arti inferiori, Lasegue e Wassermann negativi a più di 90 e 40 gradi. Il trattamento somministrato è di tipo fisioterapico ed i fisioterapisti sono in cieco nei confronti della finalità dello studio in atto (importante per non influenzare Altri endpoints dello studio sono stati: - confronto tra i trattamenti in termini di riduzione del dolore misurato con la Brief Pain Inventory ¨0SWGSTSHMUYIWXSWXYHMSrWXEXSUYIPPSHMZEPYXEVIWIMREKKMYRXE - confronto tra i trattamenti in termini di EPPIGSQYRMXIVETMIYXMPM^^EXIP«YXMPM^^SHMYREWXMQSPE^MSRITPERXEVI miglioramento della GSRXMRYEXERIPXIQTSIWSQQMRMWXVEXEETE^MIRXIMRWXE^MSRIIVIXXEWME qualità di vita (misurata con il questioYR«ST^MSRIXIVETIYXMGEZEPMHERIPXVEXXEQIRXSHIPPEPSQFEPKMEGVSRMGE nario SF36) IZEPYXE^MSRIIGSRJVSRXSXVEMXVEXXEQIRXMMRXIVQMRMHMVMHY^MSRIHIP - confronto tra i trattamenti in termini di HSPSVIHMQMKPMSVEQIRXSHIPPEUYEPMXkHIPPEZMXEIHIPPEHMWEFMPXk© miglioramento della disabilità (misurata con la scala Rolland Morris e con l’esame clinico). tabella 1 - CRITERI DI INCLUSIONE E ESCLUSIONE Disegno sperimentale. Studio controllato randomizzato di fase III in aperto, con un anno di follow up. La valutazione basale è stata precedente al trattamento. Il primo follow up è stato fatto dopo il trattamento a dodici settimane dalla visita. Sono seguiti due follow up a sei mesi, dodici mesi. Popolazione generale. I pazienti sono stati reclutati durante visita ambulatoriale presso l’azienda ospedaliera ULSS n° 2 di Feltre (BL), presso l’Ospedale di Vicenza ULSS n°6 nel settore Riabilitazione, Ambulatorio Clinica Ortopedica e Traumatologica e presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca. La diagnosi è stata fatta in seguito a visita clinica (vedi). Fatta la diagnosi di lombalgia non specifica è stata prescritta la terapia secondo protocollo. Dopo (l’inclusione del paziente nello studio è stato fatto a fine visita al fine di non influenzare il medico nella prescrizione del trattamento) la somministrazione della terapia, è stata valutata l’eleggibilità del paziente studio, gli è stato spiegato, fatto leggere e fatto firmare il consenso informato (vedi appendice). Quando il paziente ha firmato il consenso informato è stato reclutato nello studio e randomizzato in uno dei due gruppi: - Un gruppo di controllo che pratica unicamente la terapia fisica e farmacologica, secondo le esigenze 16 | KS NEWS 03-2012 CRITERI DI ESCLUSIONE CRITERI DI INCLUSIONE • Pazienti con diagnosi di lombalgia cronica meccanica che firmano il consenso informato • Almeno 3 mesi di problema con il corrente episodio di lombalgia, con o senza dolore riferito (dolore non radicolare) • Quadro clinico sufficientemente grave da avere già richiesto precedenti visite specialistiche e precedenti interventi diagnostici e terapeutici • Nessun trattamento terapeutico in atto al momento della visita • Livello intellettivo e culturale sufficiente per poter riempire i questionari di autovalutazione • Forma fisica sufficiente per poter indossare plantari e mantenere la stazione eretta senza difficoltà e con possibilità di camminare agevolmente • Disponibilità al follow up • • • • • • • • • • • • • • Dolore costante e severo Pazienti con lombalgia non meccanica Primo episodio di lombalgia Lombalgia a meno di un anno dal primo esordio Precedenti episodi chirurgici alla colonna Neuropatie compressive radicolari con evidenti segni di deficit neurologico Compressione spinale Gravi deformità strutturali di arti inferiori o rachide Patologie infiammatorie del rachide di diversa natura Gravidanza Infezioni spinali Tumori spinali Spondilite anchilosante Questioni legali o professionali in causa per la lombalgia l’atteggiamento del terapista nei confronti dei risultati del trattamento). I fisioterapisti sono però indirizzati nel trattamento fisioterapico secondo protocollo che prevede 3-5 incontri settimanali per 1-2 settimane della durata di 40 minuti a sessione. Il trattamento fisioterapico segue il razionale illustrato (vedi). I pazienti che indossano il plantare sanno che la stimolazione plantare può influenzare le problematiche dolorose e posturali. Tutti i pazienti sono stati avvisati della probabilità dell’insorgenza di nuovi dolori durante le prime fasi della terapia fisica. Tutti i pazienti reclutati nello studio vengono esortati a camminare, a stare in piedi ed a fare attenzione alla postura. Caratteristiche del campione. Avendo corrisposto ai criteri di inclusione (Tab. 1) sono stati arruolati al nostro studio 65 pazienti. I pazienti selezionati secondo i criteri di eleggibilità sono stati poi suddivisi in due gruppi denominati gruppo A e gruppo B. tabella 2 - CARATTERISTICHE DEMOGRAFICHE DEL CAMPIONE Numerosità (n.) 65 PROFESSIONE (%) Età media F (n. anni) 54 ± 14 Operaio 10,1 Impiegato 32,5 Età media M (n. anni) 52 ± 8 Sesso (% F) 70,8 Dirigente 1,5 Sesso (% M) 29,2 Insegnante 8,6 Altezza F (cm) 164 ± 7 Imprenditore 1,6 Altezza M (cm) 177 ± 7 Studente 3,3 Peso F (Kg) 64 ± 11 Casalinga 6,7 Peso M (Kg) 85 ± 14 Libero professionista 10,1 Pensionato 25,6 figura 1 - CARATTERISTICHE DEI SOGGETTI ARRUOLATI La randomizzazione di ciascun paziente è stata realizzata mediante il metodo delle buste chiuse. Verificata l’eleggibilità del paziente per l’inserimento dello studio, lo sperimentatore ha assegnato al paziente un codice progressivo, e ha aperto la busta con il corrispondente codice nella quale era contenuta l’indicazione del trattamento assegnato al paziente, secondo la seguente modalità: - GRUPPO DI CONTROLLO (plantare placebo) - GRUPPO SPERIMENTALE (plantare) Ciascun medico sperimentatore non poteva in alcun modo prevedere, prima dell’apertura della busta, quale trattamento corrisponde a ciascuna busta. Le buste di randomizzazione sono state preparate in maniera centralizzata da personale diverso dai medici sperimentatori, conformemente ad una lista di randomizzazione che è stata prodotta al computer prima dell’inizio della sperimentazione e conservata, datata e firmata, presso il centro di gestione dello studio. Gli sperimentatori non hanno mai avuto accesso a tale lista di randomizzazione ma solo alle buste chiuse. Il campione è risultato composto da 46 donne (70,8%) e 19 uomini (29,2%) con un’età media di 54 anni per le donne e di 52 anni per gli uomini. Al momento della somministrazione del test il 64,4% dei soggetti risultava essere occupato, il 25,6% dei soggetti erano pensionato, il 6,7% casalinghe e il 3,3% studenti. Le caratteristiche dei soggetti arruolati sono definite dalla tabella 2 e dalla figura 1. Il gruppo A è composto da 34 unità, 25 femmine (74%) e 9 maschi (26%), il gruppo B è invece composto da 31 soggetti, 10 maschi (32%) e 21 femmine (68%). Misure di outcome. Come misure di outcome primarie sono state utilizzate la valutazione di: - dolore - qualità della vita - disabilità Valutazione del dolore. Prima di ricevere il trattamento i pazienti venivano valutati nel dolore tramite VAS e Brief Pain Inventory in quando sono entrambe scale con una alta affidabilità ed una buona riproducibilità nella valutazione dei dolori dell’apparato locomotore e sono state utilizzate in coppia perché la scala analogica visiva è rapida da somministrare e la Brief Pain Inventory dà un quadro più approfondito sul dolore. La VAS si completa in pochi secondi. La Brief Pain Inventory si completa in circa 10 min. Valutazione della qualità della vita. Per la qualità della vita si è scelto lo Short Form Health Survey (SF-36) perché è una scala con una buona affidabilità ed una alta riproducibilità, utilizzabile negli studi sulle lombalgie. È questa una scala che si rivolge alla popolazione in generale, si valuta per autocompilazione, ci vogliono tra i 5 ed i 10 minuti per completarla. 03-2012 KS NEWS | 17 figura 2 - NUMEROSITÀ CAMPIONARIA AI FOLLOW-UP • • • • • • • STRIMENTI CLINICI Goniometro Martello per i riflessi Spilla ed un pennellino, per valutazione della sensibilità Un metro Podogramma Questionari di valutazione Cartelle cliniche tabella 3 - ESAME CLINICO DATI CLINICI • Valutazione clinica ispettiva • Altezza e peso • Valutazioni di eventuali asimmetrie, lesioni, cicatrici • Valutazione del diametro del polpaccio (sono state considerate normali misure inferiori ai 2 cm di differenza) • Valutazione del range of motion (ROM) della flessione del rachide da posizione eretta (Schober test) in cm • Valutazione del range of motion (ROM) della estensione, inclinazione laterale, della rotazione in cm ed in gradi • Valutazione di una radicolopatia • Viene misurata la differenza di lunghezza degli arti (spina iliaca antero superiore – malleolo mediale) in cm • Viene palpata la colonna (processi spinosi e sacro iliaca e creste iliache) al fine di valutare le porzioni più dolenti. Vengono palpate le parti molli vicino alla colonna, (muscoli paravertebrali). • Viene valutata l’articolazione sacroiliaca mediante test di mobilizzazione per autocompilazione, ci vogliono tra i tre ed i cinque minuti per terminarla. Questo è il sistema di misura più utilizzato negli studi clinici per la valutazione della disabilità conseguente a lombalgia. E’ una scala composta da due parti, una prima parte che valuta l’impatto della lombalgia nelle attività della vita quotidiana, la seconda parte invece valuta l’intensità del dolore. E’ una scala di alta riproducibilità (test retest = 0,91-0.88) e di buona validità. Per le misure secondarie dobbiamo utilizzare l’esame clinico: - il test di Hober - la flessibiltà di colonna (million instrument modificato) - la forza degli arti inferiori. Si vuole valutare se l’utilizzo del plantare facilita la flessibilità della colonna e/o se migliora la forza degli arti inferiori. Esame clinico. I criteri di inclusione sono stati valutati mediante esame clinico secondo quanto riportato in tabella III. VALUTAZIONE RADICI RADICE ESAME CLINICO TEST FUNZIONALE L3 L4 L5 S1 Estensione quadricipite Caviglia Dorsiflessione alluce Forza flessione plantare Accosciarsi e rialzarsi Camminare sui talloni Camminare sui talloni Camminare sulle punte Viene valutata manualmente la forza muscolare degli arti inferiori con una scala ordinale (0=nessuna forza, 1=movimento appena visibile, 2=movimento possibile in assenza di gravità, 3= movimento permesso solo contro gravità, 4=forza contro debole resistenza, 5=normale forza). DERMATOMERI E RIFLESSI RADICE Questo strumento di valutazione comprende scale a più items che misurano queste 8 funzioni: - Funzionalità fisica - Limitazione del ruolo a causa di problemi fisici - Dolore fisico - Attività sociali - Salute mentale - Limitazione del ruolo a causa di problemi emozionali - Vitalità, energia e fatica - Sensazione generale di salute. La SF 36 ha una riproducibilità alta sia per quanto riguarda la funzionalità fisica che per le limitazione dovute a problemi fisici ed emotivi e del dolore. E’ una scala di rapida somministrazione ed ha un’ampia documentazione di validità. Valutazione della disabilità. Come questionari di disabilità si è scelta la Rolland Morris Disability. E’ una scala che si riferisce ai pazienti lombalgici, si valuta RIFLESSI SENSIBILITÀ L3 Laterale coscia, condilo mediale femorale L4 Coscia mediale e caviglia mediale L5 Gamba lateralmente e dorso del piede S1 Sup. plantare del piede e caviglia lateralmente Riflesso patellare Riflesso patellare Hamstring mediale Riflesso achilleo La valutazione riflessi tendinei si fa usando il martello da riflessi e si valuta in scala da uno a quattro (0 = areflessia, 1 = iporeflessia 2 = riflessi normali 3 = iperreflessia 4 = iperreflessia con clono). La valutazione sensoriale si fa con una superficie acuta ed una smussa e si classifica da 0 a 2 ( 0 = assenza di sensibilità, 1 = sensibilità diminuita, 2 sensibilità aumentata). - Valutazione clinica per radicoliti - Testa della gamba alzata (Lasegue): la positività a questo segno dà una probabilità del 98% di ernia del disco. Può essere negativa in persone con stenosi spinale. - Estensione di ginocchio a 90° in paziente seduto. Test simile al precedente - Wassermann test, flessione della gamba sulla coscia a paziente prono. 03-2012 KS NEWS | 19 I criteri di esclusione sono stati valutati attraverso alcuni segni clinici. - Tumore spinale: anamnesi positiva per cancro, anche cutaneo, inspiegabile perdita di peso nei 12 mesi precedenti alla visita superiore al 5% del peso totale, nessun sollievo con il riposo e con l’allettamento. - Sindrome della cauda equina: disfunzione vescicale, anestesia a sella, incontinenza fecale - Spondilite anchilosante: rigidità mattutina precedente ai 40 anni - Ernie del disco: dolore che irradia nelle gambe, disturbi della sensibilità agli arti inferiori parestesie anestesie, perdita della forza muscolare, iporeflessia iperreflessia tendinea agli arti inferiori, Lasegue e Wassermann positivi a 50 e 90 gradi - Fratture spinali, anamnesi positiva per traumi nei dodici mesi precedenti, uso di cortisonici nell’anno precedente - Osteomielite vertebrale: uso di farmaci endovena, infezioni del tratto urinario, infezione cutanea nei 3 mesi precedenti alla visita. - Patologie disabilitanti agli arti inferiori: ispezione vesciche o calli dolorosi ai piede, perdita della sensibilità plantare (nei diabetici), piede piatto doloroso, gonalgia severa e costante, coxalgia severa e costante. TERAPIA UTILIZZATA 1. Terapia Fisica. La fisioterapia è stata classificata in 4 punti: - Controllo del dolore e dei processi infiammatori mediante utilizzo di ghiaccio, di elettroterapia, e limitato riposo. - Recupero del ROM tramite esercizi di flessione di estensione, eventualmente di ultrasuoni e di manipolazioni vertebrali. Miglioramento della forza e della resistenza muscolare tramite allenamento aerobico ed isometrico, passando all’isotonico, per finire al rafforzamento concentrico. Riequilibrio propriocettivo, tramite esercizi che enfatizzano il controllo posturale e la presa di coscienza del movimento muscolare. - Miglioramento delle condizioni cardiovascolari. Si incoraggia il paziente alla partecipazione di forme di attività fisica, (piscina, jogging, ciclette). - Mantenimento dei risultati ottenuti tramite un programma di lavoro da continuare dopo la dimissione dalla fisioterapia. 2. Terapia farmacologia. Viene permesso ai pazienti coinvolti nello studio di utilizzare occasionalmente farmaci antinfiammatori, miorilassanti ed analgesici. I suddetti farmaci sono prescritti in quei casi in cui il dolore o lo spasmo muscolare sono tali da richiedere l’intervento farmacolo- 20 | KS NEWS 03-2012 I plantari utilizzati nello studio sono plantari a tutt’oggi comunemente utilizzati nella pratica clinica ambulatoriale, sono coperti da brevetto internazionale e registrati presso il Ministero della Sanità Italiana e la Food and Drugs Administration Americana. Sono plantari fatti a mano in Italia, costituiti da due fogli sovrapposti e cuciti tra loro. Il foglio inferiore è costituito da una lamina di caucciù, quello superiore a contatto con il piede è fatto di alcantara, le cuciture sono fatte in cotone a macchina. Tra le lamine sono cucite e ricavate sette piccole sacche disposte in differenti punti sotto il piede. Le sacche sono protette da una chiusura interna anche questa fatta di caucciù che protegge la fuoriuscita del suo contenuto. Le sacche sono studiate per essere riempite di materiale elastico, anche questo in caucciù ma vulcanizzato. Il protocollo adottato richiede l’utilizzo di caucciù sufficiente per il riempimento della sacca. Questo crea una spinta elastica in sette differenti punti sotto la pianta del piede dell’altezza compresa tra i 5 e gli 8 mm al fine di raggiungere i recettori cutanei, sottocutanei, muscolari intrinseci del piede. La scelta dei punti di collocazione delle sacche è stata fatta seguendo il criterio di eseguire la maggiore stimolazione superficie quadrata possibile. Delle sette sacche tre sono anteriori e finiscono dietro le teste dei metatarsi e tra i colli anatomici distati del 1°-2°, 3°-4°, 4°-5°, metatarso. Due sono le sacche centrali, una di maggiore ampiezza posta medialmente, un’altra di minore ampiezza posta lateralmente, sotto al tallone invece ci sono due sacche speculari. Sono stati forniti plantari vuoti al gruppo di controllo ed attivati al gruppo sperimentale. gico, altrimenti vengono utilizzati come prodotti da banco direttamente dal paziente. attraverso il test statistico T-student per campioni indipendenti. 3. Terapia con stimolazione plantare. I plantari utilizzati nello studio sono plantari a tutt’oggi comunemente utilizzati nella pratica clinica ambulatoriale, sono coperti da brevetto internazionale e registrati presso il Ministero della Sanità Italiana e la Food and Drugs Administration Americana. Per ciascuna variabile sono state inoltre riportate le statistiche descrittive (media e deviazione standard), gli andamenti temporali e i test statistici T-student per campioni appaiati al fine di valutare l’effetto tempo (incremento/diminuzione significativa del parametro nel tempo) e l’effetto tempo-trattamento (diverso andamento nel tempo dei parametri tra i due gruppi). ANALISI STATISTICA L’analisi statistica è stata realizzata in cieco rispetto alla decodifica dei due bracci di studio, braccio A e braccio B, trattamento standard e trattamento sperimentale. Le analisi di dolore, qualità di vita e disabilità sono state condotte sulla base del trattamento assegnato (“intention-to-treat strategy”). I valori medi riportati in ciascuna scala di valutazione per il dolore, per la qualità di vita e per la disabilità, nei due gruppi di trattamento, sono stati confrontati L’effetto del trattamento sperimentale sulle variabili in studio è stato anche valutato al netto dell’effetto dei maggiori fattori prognostici. È stata effettuata l’analisi descrittiva del campione; in particolare sono state analizzate le variabili sesso, età e diagnosi al momento della selezione del campione, valutandone le distribuzioni di frequenza. È stata inoltre effettuata la statistica descrittiva (mediana e range) sia per ognuno dei quattro item che descrivono l’intensità del dolore, sia per i 7 item descrittivi l’interferenza del dolore. Le caratteristiche psicometriche del test, inteso come strumento descrivente l’intensità del dolore e la sua interferenza nei vari aspetti della vita, sono state indagate valutando la validità di costrutto e la coerenza interna. Per quanto riguarda la Brief Pain Inventory è stata effettuata l’analisi fattoriale con rotazione Oblimin diretta definendo il numero di fattori in base al criterio di Kaiser (autovalori maggiori dell’unità). Inoltre, per ciascun fattore emerso, è stato calcolato un punteggio globale, dato dalla somma dei punteggi ai singoli item, ed è stata infine svolta l’analisi descrittiva dei tre punteggi relativi ai fattori identificati. Tutti i pazienti hanno ricevuto una stessa lettera di accompagnamento al plantare come qui a lato riportato. 03-2012 KS NEWS | 21