Legino, record di studenti stranieri
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Legino, record di studenti stranieri
SV LA STAMPA SABATO 4 FEBBRAIO 2017 Primo Piano .41 . I GIOVANI E LA CITTA’ Parlano i ragazzi che frequentano l’Università Legino, record di studenti stranieri “Savona non è pronta per il campus” Di sera non ci sono bus verso i locali della Darsena. Niente tessere per il cinema e l’Asl La voce delle matricole n «Nel fine settimana, quando i cancelli del Campus restano chiusi, di sera raggiungere il porto, dove si ritrovano i giovani, è impossibile. Dopo le 20 non c’è un autobus che colleghi la città con il Campus. La soluzione è farsi tre o quattro chilometri a piedi» n «Non esiste nemmeno una carta per gli studenti per avere sconti in palestre, cinema, musei. Certe pratiche, come quella per la tessera sanitaria sono sconosciute anche al personale dell’Asl. Ci mancano alla Caritas» ELENA ROMANATO SAVONA Brasile, India, Libano, Camerun. Sono solo alcuni dei paesi dai quali arriva il 12% degli studenti stranieri (200 su 1700) che hanno scelto il Campus come sede universitaria. Hanno le idee chiare sul loro futuro. Qualcuno è alla seconda laurea dopo l’esperienza in un’altra università, non tutti parlano l’italiano ma vogliono mettere la propria esperienza al servizio della città con progetti condivisi. Il problema è che Savona non sembra pronta ad accoglierli. O meglio, non sembra una città a misura di studente. Pochi servizi, tanta burocrazia. «Sono iscritto a Energy Engineering – dice Najjb Hamade, libanese, in perfetto italiano – e il Campus mi è stato consigliato da alcuni amici di Genova. Cercavo un corso in inglese perché mi offre maggiori possibilità in ambito internazionale e questo è un corso di alto livello». Wakam Bolivie, del Camerun, ha già una laurea in informatica ed ha scelto Savona per ingegneria industriale. «Volevo iscrivermi ad ingegneria al Politecnico di Torino, poi mi hanno consigliato questa università – dice Wakam Bolivie – è più piccola rispetto a Torino ma c’è un rapporto più diretto con i professori». Il problema è soprattutto il rapporto con la città, ancora chiusa al Campus e impreparata ad avere a che fare con ragazzi provenienti da tutto il mondo. «Cercavo un corso di ingegneria ambientale in inglese – dice Ajan Meenakshisundaram, indiano - ed ho scelto Savona perché me ne hanno parlato bene. Il problema è che qui c’è poco». Nel fine settimana, quando i cancelli del Campus restano chiusi, di sera raggiungere il porto, dove si ritrovano i giovani, è impossibile. Dopo le 20 non c’è un autobus che colleghi la città con il Campus. La soluzione è farsi tre o quattro chilometri a piedi. «Il Campus è scollegato dalla città sotto molti aspetti –spiega Juliano Pappalardo, brasiliano e studente di ingegneria – ha un potenziale che non viene sfruttato». Ma ci sono altre questioni pratiche, oltre alla diffidenza verso lo straniero. «Per i savonesi sono un profugo», scherza Wakam Bolivie. Non esiste nemmeno una carta per gli studenti per avere sconti in palestre, cinema, musei. Certe pratiche, come quella per la tessera sanitaria sono scono- sciute anche al personale dell’Asl. «Nessuno sapeva dirmi cosa dovevo fare per la tessera sanitaria – dice Hamade – mi hanno detto di chiedere alla Caritas». «Vogliamo ricostituire l’associazione studentesca – conclude Luca Parodi, studente e punto di riferimento degli stranieri – per lanciare iniziative, eventi e fare proposte a Comune e Università per rendere il Campus parte integrante della città». c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Compagni di corso Da sinistra: Ajan Meenakshijundaram, Juliano Pappalardo, Wakan Bolivie, Najjb Hamade, Luca Parodi. Al Ferraris-Pancaldo Settimana delle eccellenze tra gli ospiti anche Zibba Si apre lunedì 6 febbraio al Ferraris Pancaldo in occasione la «Settimana delle eccellenze». Una serie di incontri con esperti allo scopo per arricchire il proprio bagaglio culturale mentre per i ragazzi che non parteciperanno all’evento resteranno nelle classi per recuperare eventuali lacune o per irrobustire la loro preparazione. Ospiti importanti si alterneranno tra il 6 e il 10 febbraio. Tra i numerosi interventi ci sono quelli di: Leonardo Palmisano, etnografo, scrittore, giornalista, docente di Sociologia presso Università di Bari, vincitore premio Eboli, autore di inchieste sulla mafia ed il caporalato al Sud, su mafia e prostituzione, sulle nuove povertà. Riccardo Arena, presidente dell’ordine dei giornalisti di Sicilia, esperto di criminalità organizzata; Pietro Molino, magistrato della Corte di Cassazione, istruttore del processo di Costa Concordia; Paolo Luppi, giudice Penale ad Imperia. Ci sarà anche Zibba, musicista, cantautore, autore di testi; Federico Basso, professionista, Itis e Nautico Da lunedì al Ferraris-Pancaldo una settimana di incontri autore di progetti di grande rilevanza ,tra cui progetto Ara Pacis; Emanuele Dabbono, musicista, cantautore, autore di testi, scrittore, disco di platino come autore di “Incanto” di Tiziano Ferro, coautore dell’ultimo lavoro di Tiziano Ferro e Carmen Consoli; Roberto Centazzo, giallista; Telefono Donna; Maurizio Wurtz, biologo marino; Medici Senza Frontiere; Mauro Selis, psicologo, psicoterapeuta, esperto di dipendenze del Sert. [E.R.] c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI