La natura si ribella agli affari e ai ribassi di gara, frutto dell`egoismo
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La natura si ribella agli affari e ai ribassi di gara, frutto dell`egoismo
La natura si ribella agli affari e ai ribassi di gara, frutto dell'egoismo dell'uomo. Il primo allarme dei lavori non eseguiti a regola d'arte lo avevamo avuto già il 21 luglio 2013, in quella tranquilla domenica d'estate un cittadino tugliese, mentre transitava per via Palmieri (zona artigianale) all'altezza dell'azienda Carluccio, sprofonda con tutta la sua macchina sotto il cantiere dei lavori della fogna bianca, in esecuzione presso la zona industriale; per fortuna senza gravi conseguenze per il malcapitato. Il cantiere interessato è quello del progetto P.O.FESR 20007/13 asse VI linea 6.2 prevede per Tuglie l'ammodernamento e il completamento infrastrutturale della zona artigianale zona D1 comparto 9 del PRG e il completamento delle infrastrutture in supporto della stessa area, tra questa la realizzazione della fogna con l'innesto della stessa sul troncone principale della circonvallazione, con il collegamento alla vasca di raccolta, ubicata sempre sulla stessa circonvallazione, quest'ultima ancora in fase di realizzazione ma con i collettori di raccolta collegati. Il progetto prevede un finanziamento di 1.027.952,81 euro, di cui 995.995,18 finanziati dalla Regione Puglia e 71.956,63 cofinanziati dal comune di Tuglie. L'esecuzioni dei lavori è stata appaltata alla Ditta MORELLO s.r.l da Caprariaca di Lecce avendo questa avuto un punteggio migliore con un ribasso di gara del 8,99 % pari a 747.702,16 euro, su la base di 821.560,45 euro di esecuzione lavori, il resto delle spese sono per progettisti e spese TECNICHE pari a 79.000,00, imprevisti e atti burocratici oneri per la sicurezza(23.149,40 euro); spese che si uniscono ai milioni di euro già spesi tra i vari stralci di realizzazione della fogna bianca e delle infrastrutture della circonvallazione eseguite negli anni scorsi, dalle ditte Pelle di Lecce e FRANCO s.r.l. di Caprarica di Lecce, quest'ultima aggiudicatarie ed esecutrice dei lavori di realizzazione della vasca di raccolta. Nonostante i milioni spesi oggi il disastro; cede di schianto tutto il cantiere della nuova fogna bianca che va da via Palmieri sino all'innesto della più vecchia tubatura del troncone della circonvallazione, quello che poi collega il tutto alla vasca di raccolta. Per fortuna non vi sono conseguenze gravi..ma mi chiedo: chi ha collaudato il cantiere, chiuso frettolosamente dalla ditta? Se non vi è collaudo, come mai la direzione dei lavori, l'ufficio tecnico e il Sindaco, hanno autorizzato la riapertura della circonvallazione?. Inoltre, vista la violenza e la quantità d'acqua sfoggiata da questi temporali, mi chiedo se i progettisti e i tecnici che, sono responsabili delle varie procedure di realizzazione della vasca, ritengano sufficiente il contenimento della stessa ..a mio modesto parere NO. Ma questo è anche il Risultato dell'ennesimo cedimento strutturale dei tratti interessati ai lavori, con l'ennesimo allagamento della circonvallazione. Nel comprendere che tutto si è consumato durante un grave fatto di calamità naturale, abbattutosi su tutto il Salento, non riesco a giustificare così tanta negligenza, nella considerazione del fatto che queste opere servono proprio ad evitare che ciò accada. Leggerò attentamente tutto l'iter dei lavori e di quanto sta accadendo in queste ore, questa volta voglio accertare accuratamente "le responsabilità", capire se tutto il troncone della fogna bianca li realizzato, con quello dell'acquedotto Pugliese e della fogna nera continueranno a dare seri problemi all'agibilità urbanistica del paese, così come già successo nel rione Monte Grappa e quello dell'Aragona, continuamente tartassati dalle inondazioni. Aprirò un'inchiesta politica su tutte le opere realizzate negli ultimi 20 anni, sulle concessioni edilizie rilasciate in alcuni punti sensibili del paese,anche se molto è stato già esposto. Se sarà necessario denuncerò il tutto anche alle autorità giudiziarie e di governo, perché nulla deve essere lasciato al caso, nell'intento di prevenire altri disastri con più gravi conseguenze. Intanto lecchiamoci le ferite e i danni che la natura provoca quando la si tormenta con tanta prepotenza, quando l'uomo di potere mette d'avanti all'interesse pubblico il profitto: cementificazione, lottizzazioni con scarsi materiali e cecità progettuali; tutto realizzato con infrastrutture inadeguate, quando le si adegua, lo si fa in questo modo con queste conseguenze. IL Capo Gruppo Consigliare PRC VINCENTI Antonio