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Il Giornale 11/07/2010
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ESTERI
IL CASO DEL KOSOVO
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Furba, la Germania:
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I tedeschi fanno la morale a Sarkozy sulle espulsioni,
ma «convincono» Pristina a riprendersi migliaia di zingari
Fausto Biloslavo
Seirom,mavienidalKosovo che non fa parte dell'Unione europea? È giusto espellerti.Avagonatedimigliaiadipersone, anche se rischi violenze
ed intimidazioni. Basta siglare
un accordo con Pristina, che
non ti vuole, ma si piega alla
volontàdelpiùforte.Lostarealizzando la Germania e lo hanno già fatto i Paesi del nord Europa e la Svizzera. Più o meno
gli stessi che lo scorso agosto si
sono allineati ai burocrati di
Bruxelles nel fare la morale alla Francia di Nicolas Sarkozy
per l'espulsione dei rom. Il copione rischia di ripetersi con il
governo italiano, che ha appena approvato nel pacchetto sicurezzalapossibilitàdirimandare a casa i cittadini comunitari, compresi i rom.
Se invece il nomade viene dal
Kosovo, Tortuga d'Europa, ultimo Stato indipendente dei
Balcani, si può fare. Anche per
i figli dei rom nati in Germania
o in un altro civile Paese europeo, che si indigna per le "deportazioni" francesi.
Loscorsoottobreilgovernotedesco ha annunciato che l'accordo per il rimpatrio dei rom
e altre etnie minori in Kosovo
era in dirittura d'arrivo. Stiamo parlando di 12mila personefuggitedallaprovinciaribellealbaneseinseguitoallaguerradellaNatodel1999.Iromvenivano considerati dalla maggioranza albanese collaborazionisti dei serbi. Molti sono
stati passati sbrigativamente
per le armi quando l'Esercito
di liberazione del Kosovo è arrivato a Pristina. Ancora oggi
non li vogliono veder tornare,
mailgovernokosovaro,per tenersi buone le potenze europee,firmaaccordiperilrimpatrio. I rifugiati kosovari in Germania sono 14mila e almeno
10mila devono tornarsene a
casa.Ilministrodell'Internote-
desco ha previsto un piano di
2500 rimpatri all'anno. Nel
2009 sono stati rispediti indietro900kosovari.Perincentivare i rimpatri volontari Berlino
paga 750 euro, oltre le spese di
viaggio. Niente di diverso dal
programma di Sarkozy, che di
rom ne sta mandando a casa
meno.Ilproblemaèchesitratta di cittadini comunitari, essendo arrivati dalla Bulgaria o
dall'Ungheria. Invece i rom
ospitati dai tedeschi possono
venir tranquillamente rimpa-
MINACCIATI Al ritorno
in patria rischiano di
essere aggrediti perché
«collaboratori dei serbi»
triati perchè vengono dall'extracomunitarioKosovo.Unatteggiamento a dir poco ipocrita. Non a caso a settembre era
scoppiato un mezzo incidente
diplomatico quando Sarkozy
aveva sostenuto che la cancelliera tedesca, Angela Merkel,
era d'accordo con lui sulle
espulsioni. Poi Berlino ha
smentito e alla fine si è parlato
di incomprensione fra le parti.
In realtà la Germania, in attesa
di finalizzare gli accordi per rimandareacasa10milakosovari, continua a rimpatriare i
rom. Dall'inizio dell'anno fino
a settembre i tedeschi hanno
deportato 451 individui, 113
dei quali erano rom. Le autorità tedesche non hanno alcuna
intenzione di concedere la residenza a 8500 rom, anche se
inmoltivivonoinappartamenti dello Stato. In teoria dovrebbero tornare a casa pure i figli
dei rifugiati, che sono nati in
Germania.
La sinistra in Parlamento come sempre insorge. Gli intellettuali stile Guenter Grass,
premio Nobel per la letteratura,pubblicano accorati articoli-appelli denunciando la vio-
lazionedeidirittiumani.Leorganizzazioni umanitarie evidenziano intimidazioni e minacce in Kosovo. I rom sono
ancora mal visti per la loro collaborazione con i serbi, non
riescono a tornare in possesso
delleproprietàsequestrateoppureoccupate,vengonodiscriminati nella ricerca del posto
di lavoro e i loro figli difficilmente si integrano nella scuola albanese.
La Germania, però, non è sola
neirimpatriversoPristina.Belgio,Svizzera,Norvegiaelastessa Francia fanno lo stesso. Human Rights Watch ha pubblicato a fine ottobre un rapporto
di77pagine, chesiscagliacontro il rimpatrio in Kosovo dei
rom e di altre etnie minori dai
paesidell'Europaoccidentale.
AmnestyInternationaldenunciava già nel 2009 la moda delle "deportazioni" verso Pristina.«Rimpatriforzatisonoattesi dalla Svizzera, dalla Francia
edaiPaesiscandinavi»,scriveva l'organizzazione in difesa
dei diritti umani. Nessuno si
scandalizza più di tanto nascondendosidietroilfacileparavento del Paese extracomunitario. Per di più piccolo e indipendentedaappenadueanni.
www.faustobiloslavo.eu
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ESPULSI Scene di ordinaria miseria in un campo rom durante uno sgombero
Terrorismo Berlino avverte: pronti attentati in Europa e in America
Il governo tedesco ha messo in guardia contro possibili attacchi terroristici in Europa e negli Stati
Uniti. L’allarme è giunto dal ministro dell’Interno,
Thomas de Maiziere, nel corso di un’intervista al
domenicale «Bild am Sonntag». «Ci sono indicazionichevanno prese seriamentedi attacchiin Europa e negli Usa», ha dettode Maizieresenza fornire ulteriori dettagli. E poi ha aggiunto: «Gli eventi
mi hanno spinto a esprimere pubblicamente le
Il Papa nella Spagna di Zapatero
Copyright © 07/11/2010 Il Giornale
VITTI
miepreoccupazioniper laprima volta».DeMaiziere finora era stato il più prudente tra i suoi omologhi dopo la ripetutaserie di allarmilanciati a partiredal9settembredall’Interpolepoidaiservizisauditi.Oratutto ècambiato con ipacchibomba partiti dallo Yemen alla volta degli Usa, che per De Maiziere sono stati «un tentativo d attentato molto serio»,edopoil plicoesplosivo inviatodallaGrecia al
cancelliere Angela Merkel.
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November 7, 2010 4:52 pm / Powered by TECNAVIA
«Fede e laicità si devono incontrare»
prontati in altre zone del centro
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