Come abbinare un volontario ad un Service?

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Come abbinare un volontario ad un Service?
Il 2017 segna il centenario dell’Associazione Lions Clubs International, la più estesa organizzazione di
volontariato al mondo, con 1,36 milioni di soci in oltre 46.000 club, presenti in 200 paesi e aree geografiche
nel mondo. Vogliamo entrare nel secondo secolo con tutta la ricchezza della nostra storia di successi, ma
forse anche con l’esigenza o l’opportunità di qualche innovazione. La modernizzazione del volontariato
investe da una parte le motivazioni e dall’altra gli strumenti operativi di funzionamento dell’Associazione
stessa.
L’attività di servizio di un socio Lions scaturisce da esigenze personali, le più svariate: desiderio di impegnare
il proprio tempo per aiutare gli altri, la gioia di donare, senso di appartenenza, sviluppo di attitudini personali,
bisogno di riconoscimento e di spazi personali, adesioni ideologiche e ideali.
Si tratta di un insieme di motivazioni che, per espletarsi, necessitano
di “occasioni di azione”, di una partecipazione sistematica e regolare
a “momenti di sfida”, in sintesi a “SERVICE”.
La vera forza di Associazioni come i Lions non consiste tanto nella
partecipazione alle Conviviali (funzionali all’amicizia), ma soprattutto
nel contributo personale e nell’apporto di ogni Socio alla Mission:
Essere leader mondiale nel servizio comunitario e umanitario! E' il
coinvolgimento attivo, nelle sue tre componenti, cuore, testa e mani,
lo strumento per fornire al volontario senso di appartenenza,
renderlo soddisfatto, farlo sentire veramente utile, indispensabile.
Come abbinare un volontario ad un Service?
Bisogna poter proporre ad ogni Socio di impegnarsi nei campi e modi che gli sono più congeniali, quelli per
cui si sente adatto: inserire il volontario giusto nel Service giusto, per dargli così modo di contribuire al
risultato ed in tal modo sentirsi da una parte orgogliosamente utile e funzionale
a mission e obiettivi dell’Associazione, dall’altra in essa perfettamente inserito.
Tre i fattori in gioco, e qualche filtro:
1.
Le competenze ed abilità, quello che il volontario Lions sa (conoscenze)
e/o sa fare (abilità) siano esse comuni, generaliste, possedute quindi da tutte le
persone “normali”, oppure quelle specialistiche, particolari, ossia possedute in
modo specifico da un numero limitato di persone. Sono quindi le più preziose e
difficili da reperire, in quanto rare. Si suddividono a loro volta in:

“manuali”, pratiche, operative. Le potremmo definire del fare, hobbistico
e/o artigianale, acquisito dall’esperienza consolidata;

“intellettuali”, del sapere, della conoscenza in determinati campi dello
scibile. Non sono prerogativa di chi esercita definite professioni (il diritto,
per un Avvocato) ma sono spesso frutto di studi ed interessi personali,
extraprofessionali, tradizioni di famiglia ed altro;

miste, ossia che richiedono contemporaneamente sia il sapere che il saper fare. Le chiamiamo
“professionali”, nel senso che sono tipiche di specifici mestieri e lavori.
2. Il profilo di personalità, il suo carattere, il suo
modo di essere, di porsi verso gli altri e nei confronti
delle difficoltà da affrontare, il suo “sé”. Alcuni Lions,
ad esempio, sono per carattere più adatti a pulire e
catalogare gli occhiali usati raccolti, ossia lavori
ripetitivi, che richiedono precisione e metodo, da
eseguire in modo autonomo, piuttosto di altri Lions
adatti invece a coordinare e motivare persone,
attenti ai rapporti interpersonali, dotati di elevata
energia, che sanno prendere iniziativa e assumersi il
rischio. Sono, come ben si vede, due “tipi” ben
diversi.
3.
L’orientamento, l’attrattività, la propensione. La tipologia di persone,
beneficiarie dell’attività di volontariato, verso le quali ci sentiamo più orientati,
più attratti, oppure i temi trattati, possono costituire talvolta una variabile
importante nel decidere la nostra adesione ad un Service: bambini, giovani,
adulti uomini o donne, anziani, con riferimento all’età e al genere; ammalati,
ciechi, sordi, muti, diabetici, portatori di handicap, con riferimento alla salute;
emigranti, carcerati ed ex carcerati in reinserimento, indigenti senza casa, con
riferimento allo stato nel quale momentaneamente si trovano, solo per fare
alcuni esempi.
Ma vi sono anche altri elementi da considerare, quasi dei filtri, (la prossimità, geografica e/o tramite strumenti
tecnologici di comunicazione a distanza, la quantità di tempo da dedicare e le sue modalità, le disponibilità a
sostenere spese personali e, se un domani si volesse estendere il progetto, anche all’estero, la lingua) che
possono facilitare o rendere più o meno difficile, talora impossibile ad un volontario collaborare ad uno
specifico Service.
Molto altro si potrebbe dire sul progetto LNFFW, e molto altro ancora resta da decidere per creare,
accanto a quelli già esistenti, questo nuovo Social Network. In sintesi il progetto servirà a trasformare la
motivazione di ogni Lions (esistente o potenziale) in impegno concreto, in sue attività reali all’interno dei
nostri Service, un tassello importante per uscire dalla transizione infinita che
l’Associazione sta vivendo ed entrare “modernamente” nel suo secondo secolo
di vita.
Vogliamo dare un nuovo senso ai 100 anni di questa Associazione!
Se saremo fortunati (ma soprattutto bravi) potremo presentare un
nuovo “Social Network” del volontariato Lions, già realizzato e
funzionante, alla Convention Mondiale di Milano del 2019.
Per maggiori informazioni:
Email:
[email protected]
Mob.: +39 335.8475.184
Skype: marcomaria.mariotti