presentazione Mariani - Ordine Ingegneri Milano
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RISORSE IDRICHE E VARIABILITA' CLIMATICA Luigi Mariani Università degli studi di Milano Dipartimento di Produzione Vegetale [email protected] Chiave di lettura proposta 1. sistema climatico: struttura, funzioni e ruolo dell’acqua; circolazione generale (dinamica a celle, grandi cicloni e anticicloni, westerlies, blocchi) 2. ciclo dell'acqua nella sua componente atmosferica (nubi e precipitazioni) 3. il cambiamento climatico del 1987 (effetti a scala europea su precipitazioni ed evapotraspirazione) 4. che fare (necessità di sistemi e reti di misura efficaci ed efficienti, reti irrigue, ecc.) Ogni lucido è corredato da idonei riferimenti bibliografici. Riflessione preliminare Ciclo dell'acqua: fenomeno complesso cui cooperano tutte le scale, dalla micro alla macroscala, un fenomeno che sta al cuore del sistema climatico terrestre (sistema turbolento affetto da caos deterministico → a ridotta prevedibilità). Esempio: la pioggia vie dell'umidità presente nel PBL (primi 1000 metri di atmosfera); inoltre (i) ad essa cooperano strutture a meso e macroscala proprie della libera atmosfera (getti, irruzioni fredde nella media troposfera, ecc.) e (ii) l'orografia gioca un ruolo chiave. ahttp://cosmiclog.msnbc.msn.com/_nv/more/section/arch ive?year=2011&month=4&ct=a&pc=25&sp=25 Isole Kurile (Russia) - Instabilità orografica collezione Dr Igor Smolyar, NOAA Central Library 1. sistema climatico: struttura, funzioni e ruolo dell’acqua Per approfondimenti: Peixoto J.P., Oort A.H., 1992. Physics of climate, American Institute of Physics, New York, 520 pp. Pinna M., 1972. La climatologia, UTET, Torino, 462 pp. Il sistema climatico e i suoi sottosistemi Alle radici del sistema climatico flussi energetici fra la Terra e lo spazio La Terra è un sistema chiuso e con lo spazio esterno scambia energia unicamente in forma di radiazione (il pianeta riceve energia dal Sole e a sua volta emette energia verso lo spazio). Il diagramma rende conto dei flussi di radiazione entrante e uscente alle diverse latitudini e giustifica la presenza dell'effetto serra e di un vigorso trasporto latitudinale di energia dall'equatore ai poli. Diagramma chiave per ricavare 3 concetti (senza i quali non si può capire il clima) -> Equilibrio energetico: quanto assorbito coincide con quanto emesso (235 W m -2) Effetto serra: 235 W m-2 è l'emissione di un corpo con T=-19°C. L'effetto serra giustifica il fatto che la Terra in superficie ha una temperatura di +14°C. Riequilibrio latitudinale: l'assorbimento di energia si concentra nella fascia equatoriale ma l'emissione è assai più regolare → dev'esserci un trasferimento latitudinale di energia dovuto alla circolazione. L'effetto serra ed il suo ruolo fondamentale Peso delle diverse sostanze a effetto serra acqua = gigante dell'effetto serra->responsabile del 73% del fenomeno Source - LACIS A.A., Schmidt G.A., Rind D. Ruedy R.A., 2010. Atmospheric CO2: Principal Control Knob Governing Earth’s Temperature, Science, 15 OCTOBER 2010 VOL 330. Ruolo fondamentale della circolazione Scopo della circolazione: trasportare energia dall'equatore ai poli riequilibrando gli scompensi dovuti all'irregolare distribuzione della radiazione solare Come assolve a tale scopo: in massima parte attraverso l'atmosfera (più dell'80%) e poi attraverso gli oceani (meno del 20%) -> non si può parlare di clima senza considerare la circolazione atmosferica. Il vettore dell'energia in atmosfera è sempre l'acqua (attraverso i cambiamenti di stato) Tentare di spiegare il sistema climatico del pianeta senza considerare la circolazione sarebbe come per un medico ricorrere alla teoria degli umori Circolazione: dall'immagine al modello ore 12 UTC del 29 marzo 2004 Composite IR (MeteoFrance e Japan Meteorological Agency) Dinamica a 3 celle -> grandi strutture della circolazione generale (ITCZ, alisei, anticicloni subtropicali, westerlies, cicloni delle latitudini medioalte) -> tre grandi cinture piovose del pianeta Come agisce il trasporto latitudinale Trasporto di energia dall'equatore ai tropici: che la circolazione di Hadley (cella convettiva diretta) sia efficacissima è facilmente intuibile Trasporto di energia dai tropici alle alte latitudini: come può una circolazione mediamente ovest-est (westerlies) trasportare energia rimescolando le masse d'aria fredda settentrionale con quella calda meridionale? Tre fattori concorrono a tale fenomeno: 1. le westerlies si ondulano creando grandi onde planetarie (onde di Rossby). In tali ondulazioni un ruolo importante lo gioca la grande orografia 2. I sistemi frontali provvedono ad un ulteriore rimescolamento 3. le strutture di blocco = deviazioni della circolazione rispetto al regime Est-Ovest causate da aree cicloniche o anticicloniche che bloccano il flusso occidentale. Grandi ondulazioni orografiche e trasporto latitudinale Seager et al., 2002. Is the Gulf stream responsible of Europe's mild climate? Quarterly Journal of the Royal Met. Society, Vol 128, Oct. 2002, part B., n. 586, 2563-2586. Le onde più piccole ed il loro ruolo (onde di Bijerknes alias sistemi frontali) ARIA ARTICA ARIA SUBTROPICALE Circolazione media (a) e blocchi (b,c,d) ciclone d’Islanda Grandi correnti occidentali (westerlies) anticiclone delle Azzorre Situazioni reali 500 hpa 1/1-31/11/2012 Situazioni reali – 500 hPa – 16/02/2013 Climatologia dei blocchi ed eventi estremi I blocchi possono persistere per giorni / settimane / mesi e la loro frequenza/persistenza è strettamente correlata con gli eventi estremi → esempi: - siccità (es: dust bowl degli anni 30' negli Usa) - ondate di caldo (ondata di caldo Europea del 2003) - ondate di freddo (gelidi inverni Europei 1929,1956,1985, 2012) - piogge intense e persistenti (es: alluvione di Firenze del 1966, alluvione del Piemonte del 1994) Dust bowl in USA (1935) Alluvione estiva in UK (2008) Emisfero boreale – frequenza dei blocchi Using the blocking index of Tibaldi and Molteni (1990) we can consider the frequency of "blocked days" for each of the four traditional seasons (DJF, MAM, JJA, SON) for the northern hemisphere for the period 1950 to 2000. source: Analysis carried out on NCEP Ncar reanalysis http://www.cpc.ncep.noaa.gov/products/precip/CWlink/blocking/seasonal_nh/seasonal_nh.shtml Ricapitolando L'acqua è il "gigante buono" del clima (produce oltre il 70% dell’effetto serra, è il vettore energetico per i trasferimenti energetici latitudinali) Evapotraspirazione e precipitazioni = segmento chiave del ciclo dell'energia e dell'acqua sul nostro pianeta. Strutture circolatorie a macroscala coinvolte: cella di Hadley, westerlies (grandi ondulazioni, sistemi frontali e blocchi) NB: per ragioni di tempo abbiamo trascurato le strutture circolatorie a mesoscala che sono cruciali oper il nostro clima (es: depressioni mediterranee originatesi da saccature atlantiche) Evapotraspirazione e precipitazioni tendenze in atto in Europa e Italia Westerlies il cambiamento abrupto di fine anni '80 1987 Per i dati sull'Arctic Oscillation:http://www.jisao.washington.edu/ao/ Mariani L, Parisi SG, Cola G (2009). Space and time behavior of climatic hazard of low temperature for single rice crop in the mid latitude. INTERNATIONAL JOURNAL OF CLIMATOLOGY, vol. 29, p. 1862-1871, ISSN: 0899-8418, doi: 10.1002/joc.1830 E' UN FENOMENO SENZA PRECEDENTI? GLI ULTIMI 1000 ANNI Il diagramma illustra la situazone sull'Europa dal 1050 ad oggi. Le fasi circolatorie analoghe a quella attuale (fasi a NAO positivo) sono indicate in rosso. fonte: Trouet V., Esper J., Graham N.E., Baker A., Scourse J.D., Frank D.C., 2009. Persistent Positive North Atlantic Oscillation Mode Dominated the Medieval Climate Anomaly, Science, 3 april 2009, Vol 324 Temperature medie annue di 24 stazioni europee (1951-2010) (dati disponibili: 93%) 1987 Con il 99% di probabilità la discontinuità ricade fra 1982 e 1991. Anno più probabile di discontinuità= 1987 (media 1951-1987=10.1; media 1988-2009=11.0) [analisi di discontinuità eseguita con la libreria statistica Struchange] L. MARIANI, S.G. PARISI, G. COLA, O. FAILLA (2012). Climate change in Europe and effects on thermal resources for crops. INTERNATIONAL JOURNAL OF BIOMETEOROLOGY, ISSN: 0020-7128, doi: 10.1007/s00484-012-0528-8 Temperature medie annue in Svizzera dal 1961 al 2011 (http://www.meteosuisse.admin.ch/web/en/climate/climate_today/swiss_climate_maps.html) Le temperature sono espresse come anomalia positiva (rosso) o negativa (azzurro) rispetto alla media 1961-90. I colori rossi (annate calde) interessano solo il 10% degli anni dal 1961 al 1987 e la percentuale sale al 90% del 1988 al 2011. Cosa accede fra 1987 e 1988 che fa cambiare radicalmente le temperature annue in Svizzera? A cambiare non è stata la CO2 ma la circolazione atmosferica. Dal 1987 infatti la circolazione è divenuta molto più occidentale con più frequente apporto di masse d’aria subtropicale. Limite dell'anticiclone delle Azzorre stagione vegetativa (1 marzo-31 agosto) 1968-1987 1988-2003 2004-2011 Carte (topografie assolute) della pressione media di 850 hPa per il semestre marzo – agosto, il più interessante per la viticoltura (fonte dei dati: rianalisi NOAA – Ncep). L’elemento che ci interessa evidenziare è la posizione dell’anticiclone delle Azzorre (il cui limite è convenzionalmente indicato dall’isoipsa di 1490 m – linea con pallini rossi). Si noti che il limite dell’anticiclone, che si collocava in media sull’Appennino Tosco Emiliano nel 1968-87, si è spostato sulla Francia del Nord nei due periodi successivi. Si noti anche che la sua posizione non cambia significativamente nel periodo 2004-2011 rispetto al 1988-2003, il che sta ad indicare che ci stiamo confrontando con una nuova fase climatica stazionaria inauguratasi nel 1988 e con cui dobbiamo fare i conti. Fonte:http://www.esrl.noaa.gov/psd/cgi-bin/data/composites/ Precipitazioni 1921-2006 – Bordeaux e Francoforte (fonte: Ecad) Precipitazione media annua 1950-2006 - 18 stazioni della provincia di Sondrio (Dati progetto RICLIC WARM) Media 1950-1989 1238 mm/anno media 1990-2006 1157 mm/anno Milano Brera - Precipitazione annua 1764-2010 (in evidenza i 5 massimi assoluti) Trend 1995-2010 Trend analizzati applicando una regressione lineare ai dati annui 1995-2010 di 92 stazioni della rete CRA Cma (gli incrementi o decrementi sono espressi in mm/anno) Mariani, dati non pubblicati. Per un'analisi a livello locale di tali fenomeni: Di Lena B, Antenucci F, Mariani L (2012). Space and time evolution of the Abruzzo precipitation. ITALIAN JOURNAL OF AGROMETEOROLOGY, vol. 1, p. 520, ISSN: 2038-5625 Milano Brera - Precipitazione annua 1764-2010 Valori medi (mm/anno) - Media Media Media Media Media Media 1764-1800=928 1801-1850=1053 1851-1900= 1023 1901-1950= 963 1951-2000= 1016 2001-2010= 938 → Media 1764-2010=998 Sintesi generale per l'Europa: precipitazioni abbondanti e con grande variabilità interannuale (stabilità nelal variabilità). La nuova fase climatica Effetti su temperatura e pluviometria in Europa Temperatura: +0.5 °C Precipitazione: aumento Radiazione solare: calo Temperatura: +1.5 °C Precipitazione: calo Radiazione solare: aumento. DIAGNOSI GENERALE In Europa nel 1987 ha avuto luogo un cambiamento climatico brusco (associato ad un cambio di fase delle westerlies). Tale cambiamento ha inaugurato una nuova fase climatica che rispetto alla precedente si caratterizza per: 1. temperatura media annua al suolo più elevata di 1°C (+0.5°C sul Nord Europa e +1.5°C sul Sud Europa). 2. aumento delle risorse radiative (più ore di sole, più radiazione solare globale) sul sud Europa, diminuzione nel Nord Europa 3. anticipo in tutte le fasi fenologiche (es: raccolta anticipata di 10-20 gg per la vite) 4. aumento dell’evapotraspirazione e dunque dell’aridità Conseguenze - effetto negativo sulla nevosità e sulle masse glaciali alpine, non più in equilibrio con l'ambiente (→ possibili effetti negativi su portate estive dei corsi d’acqua e su apporti idrici a laghi prealpini e invasi appenninici). Precipitazioni: in teoria dovremmo attenderci un aumento delle precipitazioni sul Nord Europa ed una diminuzione sul sud Europa. Tali fenomeni sono però difficili da dimostrare con le serie storiche in nostro possesso ed in ogni caso vanno verificati a livello di singola stazione e mesoclima. Ciò in quanto la precipitazione, a differenza della temperatura, è una grandezza estremamente variabile nello spazio e nel tempo. Piogge estreme Il territorio italiano e le piogge estreme Territorio assai esposto alle piogge estreme in quanto: - imponente sorgente di umidità (il mediterraneo) - imponente orografia - confronto fra masse d'aria (Polare marittima, Polare continentale, Artica) più fredde di quelle presenti sul bacino Mediterraneo - strutture circolatorie favorevoli alle precipitazioni estreme: grandi saccature atlantiche, minimi mediterranei (del golfo di Genova, dello Ionio, delle Baleari, ecc.) Mariani & Parisi, Extreme rainfall in the Mediterranean area in Storminess and & Environmental Changes in Climate forcing and responses in Mediterranean region (N. Diodato, G. Bellocchi and N. Romano eds.) [in corso di stampa per i tipi della Springer] Massimi su 24 ore rilevati durante l’alluvione di Genova del 1970 (fonte: Cati L., 1981. Idrografia e idrologia del Po, Poligrafico dello Stato, 310 pp. ) Località Bolzaneto Valleregia Pontedecimo Monte Cipellino Vallenzona Crocefieschi diga del Brugneto mm in 24 ore 948 932 749 732 422 401 308 MASSIMI GIORNALIERI ASSOLUTI PER L'ITALIA NEL PERIODO 1925-50 (fonte: Servizio Idrografico) Località Lavagnina Cavaglio Oseacco Noci Treppio Senigallia Guardiaregia Otranto Lerca Micciano Amaseno Muro Lucano Serra S.Bruno Sicca d’Erba Villa Pioppo Passo Giovi Regione Piemonte Piemonte Friuli Liguria Romagna Marche Abruzzo Puglia Liguria Toscana Lazio Campania Calabria Sardegna Sicilia Liguria mm 554 465 617 351 244 234 320 207 389 440 352 317 509 544 495 510 Mese Agosto Luglio Ottobre Novembre Ottobre Settembre Ottobre Novembre Ottobre. Settembre Ottobre Novembre Marzo Ottobre Febbraio Ottobre Analisi delle precipitazioni estreme in area mediterranea Mariani & Parisi, Extreme rainfall in the Mediterranean area, in Storminess and & environmental Changes - Climate forcing and responses in Mediterranean region (N. Diodato, G. Bellocchi and N. Romano eds.) [in corso di stampa per i tipi della Springer] Dati: da archivi internazionali (Ecad, ecc.) sono state estratte stazioni localizzate fra 30 e 50°N e fra -20 e 40 Est, con altitudine minore di 400 m slm e che presentassero almeno il 95% di dati per il periodo di riferimento (1973-2010). Metodo: analisi del trend nel % della precipitazione totale annua che cade in eventi giornalieri <20 mm (deboli), 20÷50 mm (moderati), 50÷100 mm (forti), e >100 mm (estremi) -> schema adottato analogo a quello di Alpert et al (2002). Trend analizzato con Mann Kendall + test di Sen. Alpert P., Ben-gai T., Baharad A., Benjamini Y., Yekutieli D., Colacino M., Diodato L., Ramis C., Homar V., Romero R., Michaelides S., Manes A., 2002. The paradoxical increase of Mediterranean extreme daily rainfall in spite of decrease in total values, Geophys. Res. Lett., 29, 1536, doi:10.1029/2001GL013554. Analisi delle precipitazioni estreme in area mediterranea Andamenti osservati per l'intero bacino (valori medi annui) Risultati Sull'intero dataset: trend positivo significativo al 95% per i soli eventi fra 20 e 50 mm/giorno. Sulla parte ovest del bacino: trend negativo significativo al 90% per i soli eventi >100 mm/giorno. Sulla parte est del bacino: trend positivo significativo al 99% per gli eventi fra 50 e 100 mm/giorno; trend positivo significativo al 95% per gli eventi fra 20 e 50 mm/giorno. trend negativo significativo al 99% per gli eventi < 20 mm. The above-described behaviour of the whole basin and of the western subbasin seems to confute the “paradoxical increase of Mediterranean extreme daily rainfall” claimed by Alpert et al. 2002. Analisi delle precipitazioni estreme in Lombardia Mariani & Parisi, dati non pubblicati Dati: dati di 30 stazioni lombarde di cui 9 in pianura e 21 di Alpi e Prealpi per il periodo 1951-2005. Fonte dei dati: Servizio Idrografico progetto RICLIC Warm. Si sono adottate solo le stazioni che presentavano almeno il 90% dei dati Metodo: analisi del trend del numero di eventi giornalieri <20 mm (deboli), 20÷50 mm (moderati), 50÷100 mm (forti), e >100 mm (estremi) -> le stesse classi adottate da Alpert et al (2002). Trend analizzato con Mann Kendall + test di Sen. Analisi delle precipitazioni estreme in Lombardia MONTAGNA TUTTE LE SERIE PIANURA Analisi delle precipitazioni estreme in Lombardia Mariani & Parisi, dati non pubblicati Esempio del problema delle misure Dai A., Lamb P.J., Trenberth K.E., Hulme M., Jones P.D., Xie P, 2004. Comment - the recent sahel drought is real. Int. J. Climatol. 24: 1323–1331 Conclusioni Non sono in condizione di gettare sguardi sul futuro del nostro clima per gli aspetti legati al ciclo dell'acqua (lo impedisce l'insufficienza della modellistica previsionale applicata ad un sistema caotico oltremodo complesso). Tuttavia applicando il principio dell'attualismo (Hutton, & Lyell, 1830) è possibile utilizzare il passato come chiave di lettura per il futuro Fisiologia del clima italiano: In Italia piove in abbondanza, la variabilità interannuale dei quantitativi è rilevante e il rischio climatico di piogge di forte intensità è forte su tutto il territorio. Ne conseguono 4 priorità per l'Italia e più in generale a livello globale: 1. migliorare radicalmente le reti di misura, anche in termini gestionali 2. migliorare i modelli per interpretare i fenomeni 3. migliorare l'efficienza irrigua e limitare l'inquinamento delle falde. 4. potenziare il serbatoio terreno e la capacità delle piante di sfruttarlo con idonee pratiche agronomiche. Fine Il livello marino di 125.000 anni orsono Antonioli F., e Silenzi S., (2007). Variazioni relative del livello del mare e vulnerabilità delle pianure costiere italiane. Quaderni della Società Geologica Italiana, 2, 29 pp. (www.socgeol.it/files/download/Quaderni/quaderno2.pdf) Temperature Olocene - Groenlandia In alto: air temperature at the summit of the Greenland Ice Sheet, reconstructed by Alley (2000) from GISP2 ice core data In basso: atmospheric CO2 content, as found from the EPICA Dome C Ice Core in the Antarctic (Monnin et al. 2004). Temperature globali olocene ricavate operando su 73 provies globali DATA SOURCE: Shaun A. Marcott et al., 2013. A Reconstruction of Regional and Global Temperature for the Past 11300 years, Science, 339, 1198, DOI: 10.1126/science 1228026. Borgogna - date di vendemmia 1490-1880 latest:54(1816) 50 Q90=39.2 date 40 mean=28.4 30 Q10=17.1 20 10 earliest :0.7(1556) 1490 1500 1510 1520 1530 1540 1550 1560 1570 1580 1590 1600 1610 1620 1630 1640 1650 1660 1670 1680 1690 1700 1710 1720 1730 1740 1750 1760 1770 1780 1790 1800 1810 1820 1830 1840 1850 1860 1870 0 (°) da Le Roy Ladurie, 1967. “Tempo di festa, tempo di carestia, storia del clima dall'anno 1000”, Einaudi. Accuratezza delle previsioni stagionali Secondo la previsione stagionale emessa da UK metoffice il 23 marzo, l'aprile 2012 doveva essere siccitoso. In UK si è rivelato invece il più piovoso degli ultimi 100 anni. TEMPERATURE GLOBALI AL SUOLO – composite di 5 dataset di riferimento I DATI OSSERVATIVI PROVENGONO DA: HADCRT4 - http://www.metoffice.gov.uk/hadobs/hadcrut4/data/current/download.html GISS - http://www.giss.nasa.gov/ NCDC http://www.ncdc.noaa.gov/cmb-faq/anomalies.php#anomalies MSU: http://vortex.nsstc.uah.edu/ Accuratezza delle previsioni climatiche con AOGCM http://www.climate-lab-book.ac.uk/2013/updated-comparison-of-simulations-and-observations/ I DATI DEI MODELLI PROVENGONO DA: WCRP (World Climate Research Programme) - CMIP5 Coupled Model Intercomparison Project (http://cmip-pcmdi.llnl.gov/cmip5/) I DATI OSSERVATIVI PROVENGONO DA: HADCRT4 - http://www.metoffice.gov.uk/hadobs/hadcrut4/data/current/download.html GISS - http://www.giss.nasa.gov/ Temperature globali e CO2 I DATI OSSERVATIVI PROVENGONO DA: HADCRT4 - http://www.metoffice.gov.uk/hadobs/hadcrut4/data/current/download.html Mauna Loa CO2 data. http://www.esrl.noaa.gov/gmd/ccgg/trends/ Andamento vapore acqueo (espresso come acqua precipitabile) DATA SOURCE: The International Satellite Cloud Climatology Project (ISCCP). Last data: June 2008. Last figure update: 14 June 2009. Andamento copertura nuvolosa globale DATA SOURCE: The International Satellite Cloud Climatology Project (ISCCP). Last data: December 2009. Last figure update: 4 September 2011