Daria Siciliani de Cumis. Alla scoperta dei cavalli
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Daria Siciliani de Cumis. Alla scoperta dei cavalli
rn n n n c n !l [] D .a ·n ,.j ·' P RE S E NT A Z I ONE DARIA SICILIANI DE GUMIS, L'AUTRICE, E' NATA COME TUTTE LE BAlVIBINE DEL MONDO DA UN PJ\PA 0 E DA UNA MAMMA. CIO' E' AVVENUTO A CATANZARO,NEL 1974, IN UNA CLINICA NE' BELLA NE' BR UT'rA, CHE HA VISTO NASCERE ANCHE UN FRATELLINO, MA T'l'E'O o L'ALTRA SORELLINA, LI.DIA, E' NATA INVECE NELLA CLINICA DI FRONTE. MA TUTTO QUESTO NON E' MOLTO IMPORTANTE. DARIA HA FREQUENTATO L'ASILO A CATANZARO, LE SCUOLE ELE MENTAHI A COSENZA E A ROMA, DOVE CONTINUA A STUDIARE S A FRE QUE NirA RE LA P RIMA MEDIA., HA FATTO POI ALTRE IMPORTANTI ESPERIENZE PARALLELE ALLA SCUOLA: PER TRE ANNI HA SEGUIT'O DEI CORSI DI DANZA; PER ',A1 _,..---FHEi~UENTAT'O TRI TRE ANNI HA NA, CONSEGUENDO PER IL FUTURO DI PRATICARE IL TENNlS, DI CONTINUARE A NUOTA RE IL IV UN P0° .DI PALESTRA ED UNA PISCI BREVE~J:i'I'O DI NUOTATRICE. SI PROPONE E DI SEGUIHE UN CORSO .DI RECI'rAZIONE. VORREBBE ANCHE SA- PER PARLARE LE LINGUE STRANIERE. I N QUESTO PRIMO LIBRO, ALLA SCOPERTA DEI CAVALLI, DARIA HA UNO SCOPO PRECISO. SULLA BASE DI UNA ESPERIENZA REALMENT E VISSUTA (ALMENW NELLA SUA .F'ANTASIA), LA NARRATRICE GIRA INTORNO AD UN°IDEA: CIOE 0 ATTORNO ALL 0 IDEA DI CAVALLO •• o DARIA INFATTI RACCONTA UNA STORIA, SUCCESSA IN CA= LABRIA, LA TERHA llOV.E E 0 NATA, DOVi i'- CRESCIUTA I PRIMI RIA ANNI E DOVE RITORNA TUTTE LE ESTATI. LA STESSA STOSI COMBINA CON ALTRI FATTI, CON ALTRE IMMAGINI, CON ALTRI PENSIERI E FANTASIE DI VARIO TIPO. E IL RISULTATO E 1 CHE DARIA SCOPRE NON SOLO UN MA ANCHE IL CAVALLO DI NOlVIB POPNI, CAVALLO IN GENERALE ,E IDA PUNTI DI VISTA D,! VERSI. PER ESEMPIO, C'E' LA STORIA, o.MEGLIO,L'AVVENTURA ESTIVA CON PAOLA, LIDIA, ANDREA, SUSANNA E ALTRI PER SONAGGI GRANIDI E PICCOLI, ESSERI UMANI E ANIMALI~ POI, CONTINUANDO, CI SONO LE RICERCHE ATTORNO L O, •• AL CA VAL CHE ORA E 1 IL PROTAGONISTA DELLA STORIA, POPNI, ORA TANTI ALTRI CA VALLI DELLA REALTA 0 E IDELL' IMMAGINAZIONE. CHE ANIMALE E' IL CAVALLO? COME ERA POPNI? CHE CARATTER! STICHE AVEVA ED HA? ANCORA, LA RAPFRESENTAZIONE ID:I QUESTO CAVALLINO AMICO FA VENIRE IN MENTE A DARIA CHE, AL MONDO, CI SONO STATI E CI SONO DEI CAVALLI IMMAGINARI, CHE CIOE 0 NON ESISTONO IN N A ::1.1 URA , MA CHE ESI STONO NELLA l!,ANTASIA :, IN.F'INE, IL LIBRO CHE QUI VIENE PRESENTATO E' RICCO DI D I SEGNI E DI FOTOGRAFIE': FOTOGRAFIE E DISEGNI CHE DARIA, O HA PRODOTTO DIRETTAMENTE DI O HA RITAGLIATO DA PA!B'INH GIORNALI. PER CHI VOLESSE AVERE UN'IDEA IMJ.Vl.JWIATA DEL L I B RO, OPPURE VOLESSE SAPERNE DI PIU 0 UN , DARIA HA PREPARATO CARTELLONE CON IL RIASSUNTO DI TUTTO ••• TUTTO GONSIDERATO, IL RISULTA~ro DEL LIBRO E w... lVIEGLIO NON PARLARNE ADESSO. MEGLIO LEGGERE IL LIBRO LE NE MA E' NEL-s- SUE PARTI, NELLA SPERANZA CHE NON FINISCA CON L'ANNOIARE u I L LETTORE NE 1 CHI NON AVU' PER NIENTE LA PAZIENZA DI LEGGERLO. 3 LOVE AVVIENE LA STORIA: LA CALABRIA ~ l ì ----- --- -· - [ l [__ [__ /, [~ l_ 11 ,- l__ y------·- LA CALABRIA La 6alabria è la punta meridionale dell'Italia. Qui l a natura t per prima t pone molti problemi: è una terra aspra, povera di risorile e ricca di fiumare ed alluvioni. Le sue rocce, poco compatte, sono soggette ad ero- si oni e franano facilmente o La stessa natura,arida e avara,l'ha però dotata di chilometri e chilometri di coste splendide, che si affac ciane su un mare ancora limpido, non inquinato e da cui molti turisti sono attratti. La Calabria è comunque, come he detto, una terra molto p o v era, senza industrie, con campagne sterminate ma abban donate o poco produttive; una terra dove molte cose dovreb bero cambiare ••• Nen. solo mediante le industris,ma anche coltivando meglio la terra, sviluppando seriamente il tur i smo, creando pure tanti luoghi dove potere andare a cav a l lo, fare delle gare, ritrovare così la natura che si er a abbandonata ••• QUANDO COMINCIA L'AVVENTURA: GIUGNO GIUGNO Fu nel giugno del 1982 che una Atrana creatura entrò a far parto della mia vit 8 • Quando lo trovammo, era ancora un dro ch-'3 due erand.i ouchioni nero-grie;i. Apre n~ lo f~t;seitava tanta pul~ t~ne.rezz.a; aveva vedemmo, ci rendemmo c:onto che Rra un pule dro di razza. Aveva perdtÀ.to la stJa .mam= ma, ed era r:i.mast.o solo :::11 mondoo IG 1 Paola, Lidia ed And~e~ aeciJemmo di portarlo con noi eà allevarlo. Ma i giorni passa v::1no e noi non Aape vamo corre frH·e per cb i edere il perrr1esso ai nostri eenitori di ~ a!lev::lre Popni(così avevamo incominciato~ c h i a m<:ì re il 1JU.ledrino) • Il 18 giugno finalmente fArlHmmo con i nof.tri genitori e scor;.:rimmo che non erf1no a f fa t t0 disponi bili ad accontenta rei. Noi bambini tentBmmo in tutti i modi di far ro lo~ eambiare idea; facewrno persino lo scio' .09 della fame, ma inutilmente • 1'«1) Alla fina, io e i miei amici pensammo di fare a modo nostro: avremmo tenuto il piccolo puledro in unH st~1lla abbandonata. eiorni passav9no in fretta e noi I s~mprB mo ogni giorno st~nchi più 9 rava- di dover nccudire di nascosto a Popni. Una mattinarandammo in gitn con i nostri r'e-nitori B '-' 1a Galabria - Vl3dere des;li ::1ntichi castelli dAl ..... Fu una gita molto divertente .. o Torru3ti a cgsa, il primo pensiero di noi bam fu di andare a vedere eome sta v,:; il no- bi n i s t r o Popni. Non p o te v amo ere d e re a i r::os tri occhi: il piccolo pule(:lro non era nella st&l la~ Lo cercF..mmo disrH~ratamente, Ormai erano trascorsi due v • 1 tHJ e o, :1 ' • j,\nnrea '1. L~1 corrun:tco • ' ..J. CJl vecch:istto, in campce.na, p u. l e d r o e r a fi ~iorni .,;.. dalla . .Rver apJlreso d a ~-:bs t n t o p re s o d a un r aP.P!il:..:;sionHto di c;;valli di m21 invano. il nostro 1 ,.~c o s i en or e 1 r~:!f'.za. +· ~ t~e- "v-~~ ~~:r _,;~~ "elt-~ ''A ~~ ~~~ ~ -- Io e lB mia banda andgmmo a cerc;.Jre P"iu sti7,ia c ur fì j;g - nuAsto si.~.more, .. detto in cittànil mmo bastoni, canne, carbone. Eravamo :=i curi che, qe ~:-i 8Vess~ .. ~a t to resistenza, noi Bvremmo risposto con la vi_Q le:rtza; er[iVall'O di~posti 8 tutto pur di tot; P~. gli e re dt:.1lle rr.ani di t_luel ladro il rostro r;olo e dolce popni. eontrario di quello eh~ ci asrettava- Al rn o » fummo e c col ti t~~ mF.J porre ...nerò - l't 8 b~nA ed ed u.ca t H me n- solo: il ricco signore, 8Gnza rH~it~tenz8, r~i ... 00 restituì T?o_r,ni e Pi ci set;.timmo un pò in colpa pAr i pregiu S,UéA . . f ron t. ne1vcon ·l. ' e, fAr C U !?Hl T'Ci =1,uel r ~on 1to l t(J p 8Pd~il'I1t:rì0p.r! t;,i.ro ~ rnC~Ontare r!he ~ie;norA, dBtto il rarone dPgU F.JV"-lr], rr• o l t o buon o a p e r n i e r1 t e a v aro o ln seguito, quel sienore ci cercò e ci ril'lgreziò per quello ehe avevamo fatto e .i d i v entl.'!mmo suoi Bmici. Stabilin,:m:mo di affl d B rgli Popni tutt.e le volte che aveAse vo1 u t o ; egli , d e pst r t e s u.a , c i a v re b h e fa t t o conoscere tutti eli altri co,mlli di sua flX:fl p r i età e ci avrebbe raccontato tante storie ò i cui e reno stati protagonisti. Di li a qualche tempo, il nostro puledro avrebbe fatto trovare al centr·o di una ci altra storja, E~torie seria, ~1uesta voltaf prese il vie fia un pic-nic Del roschet- che te Una vicino alla npiaggia. Eravamo molto contanti tutti e quattro di o 8 ::1 e rvere il puledrino che mEHlCi;;1V~~ l' erbP. H. i c ordo che tutto incominciò da un rumore zl i albe r i : i o , P!'1 o 18 , L i ò i a e d l\ n dr e a t r 8 '~a p irrtmo su.bi to ch"! -!uol rumore non òira niente di buor1o; 11 o rE! E! ·t . r a c ur J. o s 1. t' , a c .l di ehe eo~1..1 ~p rii!3, . se 1.n volev~ d nonost!::lnte ciò, la à 9 ... si tr&a'tt.asse. Tirammo 81 tocco rer stabjlire chi doves- se ande re avanti e, sfortuna temente, fui PI2.,9 .. pr j co o io a dover euidare hl BCIUUdre. Sono 12.2 abituata a dominare la paure: le eambe mi tre rr::avan~e le mie orecchie e reno tese :;d av- v e r t ire il minimo rumore. Ed ecco che, giAto al tronco di un <:lbero, vr.d~rrrrr;o app~ un ve2 chi etto: poteva avere settP.nta o settantacin que anni, era rr:alandato, indossava etna rrmelitt ta verde, sporca e lac8ra; c'lnche i pantalo- ni ernno :-:lrorchi e r8ttoprati. Il Buo viso aiu.to. Al nostro app'lrire stava per droearr:;i, NO"l er'-1 solo, vicino gvtna il su.o f(~dele co- In un priYno rr:o•ne.nto avre.mmo voluto fuge.H' re B d da 1uell'incubo, poi la Jlietè ci spinse aiutare =1uel vecd:ietto toflsico-àipenden- te. Lo portammo nel luogo del pic-nic per ~- •J e1 • ~:l en o c (:) .1 d o e eli regale.mmo dee,li b puliti d~l f!'lio pap~. e~ bi ti Allors il vecchietto ci raccontb la sua triste storia. Ci disse: " Voi. ancora sie- bambini e non conosce te alcuni problem te della vita •• o ed é proprio per ~~uesto che voelio parlare di me. Mia moglie mori vi due anni dopo aver dato alle luce due geme]. li fl13~ e fu proprio in qu.ell'anno che dovetti tire per l'Oriente in cerc:;1 <h lavoro ed fid~~re nei, a dci parenti i bambini. ~~u;1ndo aJ tor- er3no diventati uomini, PVevano orrn::d fami3,liao•• Con loro lA vita divenne presto insor·port=lbjle: avevo voe,lia di uccidermi, nor.. un potevo ~opportare di e!'"l!=3Are veechietto btwno a nulla, .Jon~:.iderato r'IOJ)O 8i3sere sU1 t o una vita in Oriente re:t:' mantenere anche l or o. Un gior-no decisi di ~cappare di c;:jsa c o r, i l mi. o u.n i c o a mi c o , i l rrd o fede l e c Y n e 8 ò j ~epettare ir1 St,l~ eompagnL'l ln fine ••• E fu da quel momento che incominciai ;l ciro- garrni." Que~to racconto ci lescib molto commossi e eli promettemwo di aiutùrlo in tutti i moè di . I nostri eenitori ancora erano all'oscuro di ttltto; 1uando tormirono !:'!casa, non riuscirono a ~piegarsi la scomparsa dei ves t i t i , il frigo vuoto e la camera da letto mi e e: p i t o e di Lidh~ eea~.ioni, ma ohi usa ~ chb:1V·l3; ei chienero il nostro seere- m~ntenemmo Dovetti nh) edere però ai miei amici col o l ab orazione per ospi t~Jre il veechietto, fin eh é non si foBse ri.mAsso in sta bi lirnmo che lo &lV remrr·O otti·~r~~~ formH e o c ,P i t a t o a t11:rno ne l le nostre case, all'inEL""f·Ut<:l Aerrpre deL l i adulti o Ma, ·i_U.Ando il nostro nuovo amico si fu tj. stabilito, ci I'Jpparve il. p:roblAm~ ~nccra più compli.c~to del suo futuro. Non ci andava 6i abbandom:;rlo H nucvo a ce Rtesso e qu.esto se n so di se llreoccup~lzione troppo forte ci induS a cercare di metterei in contatto con i eu o i f it:li o Li rintracciammo sull'elenco telefoni.co. Al telefono, non ei sembr::nono delle pP.rf:lone w~ cattive, invece ci sembrò che fossero da t o i :n atteRa di quel momento e vollero subi- to sapere del p8dre. Vennero a cas8 molta ensia rerché lo :'1vev~mo eerB..-'t;o giOt... e on no t e nof~tra, e notte. Io, i miei amici e, a '-luesto r:'Ln anche i nostri eeni tori ci ritrovammo 7 tutti commcHH~i fino ::-11>! l8crime. Il vr.cchie\;- t o ritornò tra i stwi con un !?enso di stDpo- re oltre che di gioia. iro molto curiose di sapere come mai i mi e i r i a co geni tori 1 senza ecmoscere twrtttt ~ la sto - dall' 1nizio ed <lVendo i.::,nor6to fino o P..2 pr i m~-1 11:1 p re se n z 8 d e l l ' o s p i t e , n o n mi - ave n sero sgridato. Non potei f8re a meno di chie (1 e r l o l or o e mi no eent i i ri A p o n d e re c h e a v f1 v 8- s em.rre s8ruto tutto ed 8rano fj_pri di noi barnbini. La domenica c. i. o rn;::it[-1: ~'C:fucnte ~rtendevr1 fu tmR bellissima il sole, il cielo se m bravg un mantello a~~zurro, i prati delle morbide CO!H!rte verdi con disegnati dei fio re l lini bi.:.jnchi" •• Approfi ttamrno ~ii q,ttella w era v ie;liosa giorna tbl per pulire i sentieri ò R l basche tto. In effe t ti pulir li fu un'i m- press, roo noi erav~;1mo felici, JH'irché f'3ce~ IRQ del bene e non del male. Finito il nostro faticoHo lavoro, mi ven- ne in monte di and~re a galoppare con Popni. Bra une qftuszione da sogno, mi sembryva di vivere in una favola ••• Era meravieliose osservare la natura: i prati fioriti di margherite, papaveri, 1)rimu.le, violette. Ogni t ant 0 potevo fH~orgere persinO qualche f18SA€- rotto in cerca di cibo; vicino ad una casa c o l onica c'e rane tanti conigli rosa, grigi. Guardandomi interno, dall'alto del mio .. d pu.Le·ro, · o1cevo: '· n"' ,. ' m:u' · t erlOA<?.' · l ~,ome rn~ f-; rw t il. r F~" • pa u.na pt3reona ed era inf::1tti molto eccitato. Popni portava per le prirN:J volta in gror~ Vede:ndolo stanco mi fermai e ne approfittai p A r raccogliere dei fiori da portare a -::rlie mtidre. iJfia B m~dre li :=:ma molto, soprattutto riceverli dalle persone egre • ma PassRi tutta la giornHts 8d ammirare natura e, 'luando ri torn~ì li! l~ c11sa, Popni ed io crollammo per la stanchezza. convi~si Mi an~he che il mio pulRdro fos- se particolarmente soddisfatto di 1uel tem- p• trAscortH''> a ?.onzo, a c::ontatto con ld natu r a Ne i o ei orni che see;uirono ci conce demmo lunghe paE:lset.eiate. Durante una Ji v amrno si :J ~uAlle dover lottare (HJn paEHeegi~te ci tro- duA raga:i:'·2.acci, che_ cl i vertivano a far del male Hgli animali. No n che potevo sopportar di vedere quei raeazzi 8 fer il loro f!'lCschino :Hvcrtim~mtoi pr.i ''avano dell~ vitfl delle povere creeture. Volli ;;ffrontarli; soprattutto vedendo che n o n :mi davano rr.inirrH:3iNH'lte retta, perché ero un F.i bambina e ron. un me echi o. I:.ecisi d~far- el cambiare cor1 i fatti le loro sciocche i 1t opinioni a Proposito di maschi e femmine. Spinsi Popni difronte a loro e li costri_!2 si a d interrompere ln loro assurda caccia al le formiche; poi chiesi se sarebbe loro pia- ciuto che qualcuno, magari più grande e 11iÙ forte, gli facesse del male. Naturalmente la ris.posta fu negativa • .Allora feci loro nota... re che anchA gli anim&li sono degli esseri v i v e n ti, con una certa se n si bili 'là ed utili- tà e che anche loro hanno perciò diritto al- l@ v i ta ed al rispetto .da parte degli uomini • Tutto sommato, si mostrarono mortificati e quando chiesi loro cosa pensassero delle d o n ne, qu.asi spaventati mi ne "le d0_!1 sono molto in gamba". Il resoconto di t.o rispcE~ero: ~uest'episodio fRee mol- ridere i miei f.er!itc)ri. Il 29 ei•t.:;rto di -=iUell'anno è rim:lstonal- 1a mia mente come se vi fosse .A.l 'l!l8ttino, presto, me al ~olito, i ~iai arHìE~nào nonni, mi ~t:3to l3 timbrato trovgre, ~ccorsi, io ~ P~r:J' p\QrOa ~~ A ~QÀ. ?~ ~~~. 9 er c~ pri'!la, che nell'orto dietro ls e r'3 _più nessun ·.n~ divor'::lti. Non ort~Jge;io. non caBI!ì Qualcuno li ave- essere stato chA un potev~ e n i male e le orme r,.~l terreno e.rBno di un c~ vallo ... o "Oh! no-gridai- adesso sospetterl:lll no mi o i l mio cavallon; ma io ero 8icura che il Po.rmi non f asse un Lsd ro d i orteee;i. Avevo previRto bene ~ c~rc~1 inutilm~nte di e onvincA re eli ç,dul ti che Forni non be ~t~to del capace neanche di rubPre un fiore mio gierdinoo Coal andAi nella st8lla si f'8r~) abhandon~ta, pre~ F i c colo e lo portai nal f'ienore che una voltH lo a.- V"VFl. r.,,"'l/.. 1·t>C 3 il quale ne fu molto a c ont;ento. v eva stabilito che 3Vrebbe portijto cì i dei suoi ort%3e;gi. Mio nonno é un tipo molto autoritsrio e QO neesuno prova mHi a contraàòirlo. Coe\ non mi rimeRe cha piAngere, mo giur8i a n' di stf3 ssa di trovare i l vero colf a v o le e f:l fH'OV~:"ire l'innocenz~ di Piccolo. Penso che a volte la fortuna aiuti i bambini disperati .•• All'alba il cavallo-lacìre ornò sul luoeo del mi sf8 tto e fu d8 me sot .... preso •.Josì tutto si concluse ne l migliorfl r i t. dei modi o Quella fu comun1ua m e t ti vertHP~"nte l~ prim~ volt~ che te- di ril'l'_,Hnere <:enza il mio pu- 1 e d r i n o e 1) e r rd ò n o n d i mf'H"l t i c h r:J r ò -rna i quel .:;i orno. Da q~el »amt•~• ~i weatii i•cer più la~ ta el mio cavalle, trascorsi con lui molte più ore. Presi l'abitud•ae serale di recarmi nella stalla prima di coricarmi. Pofni m®strava di gradire m®lto quelle mie visite; io gli parlavo di tanta cose ••• soprattutte mi piaceva recitargli delle filastrocche, per ché i puledrini sono un po' come i bambini~ 2! RODARI, I CAVALLI ED IO Cosi tradussi per lui le filastrocche di Gianni Rodari: quelle che pi~ apprez- zavo io e che ritenevo potessero piacergli di pi~ ••• Cominciai pertanto con questa prima filastrocca, che fiaba .• sembrava proprio una o C'era una volta C'era una volta un cavallo che andava nel Canadà e questa è la metà. Portava una fetta di prosciutto e questo è tutto. Una sera, poi, volli parlargli della città dove abitavo d'inverno, cioè di Roma •.• A Roma A Roma c'è il Colosseo. Davanti al Colosseo c 'è un cavallo che fa: C' ••• I ••• A•• oO ••• Ma Popni voleva sentire la storia di a.ltri cavallini. Così gli raccontai: Il cavalline C'era una pi~ vQ.l ta un cavallino piccolo di un gatto. Stava in mano a un bambino. Era proprio Era un so~disfatto. cav~llo di gomma e aveva un solo pensiero: mi fanno titare il carro se divento un cavallo vero •• o Il bambino invece pensava: - Io piccolo non ci resto. Se voglio un vero cavallo devo crescere àl più preste. Cosi Pepni ed io giocavamo sul fatto che quel cavallo e quel bambino volevano ~iascuno una cosa diversa dall'altro • .E Popni cosi si addormentava. E mentre derm i v a io continuavo: Buon anno ai cavalli Ho conosciuto un tale di Sellia Marina o di Civitavecchia, che volava fare ai cavalli gli auguri di Capodanno. Andando per la strada da Napoli a Roma, appena incontrava un cavallo gli faceva: " Buon annGl" L' Equino:r non sapendo l'usanza degli auguri, i n v e c e di rispondere scalciava contro i muri. La gente si stupiva e b o r b o t t a v a a l qua n t o : -"Ma dia il buon anno a noi! che gli diremo altrettanto!" N o, quel brave signore di Sellìa Marina o di Civitavecchia si o s t i n a v a : -"N i e n t e a f fa t t o ! i o b u o n a nn o l o d o a i c a v a 11 i " - Voglio andare con pazienza da Roma a Fitenze per fare gli au.guri o a chi non li fa nessunoo La mattina, per svegliarls, inv e c e mi improvvisavo giornalaia e fil a li troccave così: Il giornale dei cavalli I cavalli hanno un giornale c o :ra tutte le novità e sull'ultima pagina la "piccola pubblicità" o "Cercasi stalla comoda con poltrone fuori moda: non si accettane bambini perché tirano la coja". "Craco vecchio barone a scopo compagnia. Precisare referenze e conte in erboristeria. Mentre passeggiavamo, ne recitavo un 1 a l tra, con tanto di nomi e cognemi: Come si chiamane i cavalli Bardotto focose, tartaro, ungherese 1 maremmano; iardo ombrose, arabo, irlandese, remane; alto, basse, piccolo, mezzano, andaluso resti•: sono questi i nomi che so io •• o (ma di cavalli ce ne è tanti, tanti, tanti che nen tutti sann•, e che,sa sapessero, non ci credarebbere ••• ). C'ERA UNA VOLT.A IL CAVALLO CHE NON C'E' r?~ ~ '\~ »m bom-b\"1\rl CO'mQ no.\. : ~O»>rmO' .À/1>~\cm,e ~~ ))~\ ~oÒl\ · N~ ~ Ou.\. .p~~O' ~o'CJ:)e . · r~ i:lebbW CObiL : c),~ uo<?Kca.. ~"' r wn.. ~+i~~:~~, fW)~ AM?-mi~ e l l l. L L [_ CO'Yl ~.P""'' c::.\ d,\qdQ\SOI"MC1 : ~~li.. Cent'~ ~~· '? ~\ /"~0'Y)(/ MJ0~ l mo...... h/J"n('J C\ r~ono ~Q. ~ ~tO' f"\L b~'l"'"' r ~ I:>ObO? !:A ~IYY)pot\c.\ ? EQUQ-.CANE 3 . ;. ,{). ~\oxd\ t-nd p,ndOIW\~\1 ~C<n\~ R'~· :& • • • • 't". i· a a -·. - . . ;. D o o D D D D . ' o o ., J .l it:.~:J! ~.:r_Pf~;'i~~~~~:fut;ot;;~~,~~O:f~.~~di ;;,~;~ ;~ "· ··1 · ·':_ ~ . · \Ì l u ·· • • • ~ )' .. .. . • - D LJ . - . 1 ~ • -· n mova o J.l!'> n ~lllicontra ne1 safari, ma nei problemi-di affari ... , l . l . .• '• . ~i . . .· l . . · • "0JIO): · · · . • ... • • • - - ---'---- ' ' • • h\ • • DA QUASI QUAliRO MILLENNI AL SERVIZIO DELL'UOMO Con il primo cavallo della storia S(:operta in India la più antica figura di questo protagonista della civiltà Di n/orno dul Pakistun, il professar Giorgio Stadell'Università di Trieste riferisce dell'interessante scoperta arclleologica avvenuta nel , corso della missione da lui dire/la. cui l S1 ha motivo di ntcncre che il .:avallo sarà il primo fra gli animali dr~_!nesticl destinato ad cstmguersi. Non c'è bisogno di nfenrsi ad ep,lchc luntane per dimostrare la progressiva scomparsa del genere Equus. Il knotncnu è alla portata delr,~~".:rvaLi<)llC comune e rig.u;Hda snprallull<l gli ultimi ,:tcccn1li. La pn.:senLa ~cmpre più o..:c:asionalc e sporadica del cJvallu. ndle !>tr.~de c nelle ..:ampagnc. trova riscontro non S<lltant<l nei paesi ddi'O.:cid,:ntc imlustn<tliaato. ma andJc in quelli ..:os1ddcll1 c:mergcnu. t·.ppurc l'introdm.lone del <:<ivJilo come animale da 11ru c poi da selLI, fra 1 qu;Jitro c 1 1remil.1 ann1 or sono. ha prod<lllo alcune fra le trasformati,lni ptù prllfonde ndla slllria , umana. l primi carri trainati da i cavalii hanno s1gmf1cato mc:ui · di lo..:omonone die..:i volte p1ll vd<l<:l de1 precedenti mca.i condntti da buoi. Quando poi , il cavallo è stal<l utihuato an-l che Cllllll' anllH<lk da 'ella. 1.: ripc1 cu~:.lllni in camp11 c..:nnom&co c nuli&arc SOihl state 'convnlgenlt. Bas11 pcn>are all"avv~nl<l della vlla 11llllladc ncll'lmlllLio~J arca delle stcppc. fr:1 il Danubio c d l\.·lar Cì1allo. ..:sa possihtl<! solcl quand11 1 primi uomin1 a cavaiid han1111 dmwstr<tlO di conifllll.tr.: d movim.:ntn d1 imponenll masse di hcsllamc. l ,;r<uJdi 11npcn dell'Asia .:cntrak. dai 1emp1 d1 Atitl<t a 4111:1li Ji Gcn~1s Khan c T . un.:rlano. Ceramica con figura di cavallo del 1500 a. C., dal Pakistan erano sopra11u11o fondati sulla straordmaria dficienLa della cavalleria. l'remkndo 111 esame l'ar<!a 1ndiana. e interpretando le più antiche fon11 vedi..:he, si può L1cilrncntc constatare ~he il cavallo ha <tvuto una funzione d1 primo p1ano nell'affermarsi ddlc prime tribù degli Arii nella valle dcll'lndo. Va lullaVIa r11:ordata I'IIH:ertaLa. da parte <kgli studiosi, nd collocare nel tempo s1milt vicende. 1-: c1ò pcn:hc lc tcst1nwnianze .~rchc<~lugichc :.u1 primi lnd,>-Anl -'ollll slalo.! fi1lllra cvancsccntl. tal1 da non cunsentire sicure c<lrrt:lal.IOnl fra le vicende trasmessi:! dalle font1 c le culture mcsse in luce dagli M.: aVI. l n ljUCSlll qu<1dro possono cssne valutati i nsuliati di reccntt ricerche nel Pak1stan settentrionale, promosse dall' lsMEO llsllluto Italiano pcr il l\.1cdi1> c per l'btremll Oriente) in cnllaborazione cnn l'LInivcrsità d1 Tric~te. In uno de1 SIti .:~plorat1. nella valle dello Swal, sono venut1 alla luce già in anni scorsi i resti di un abitato che risale a un periodo Ira il 1700 c il 1400 a. C.. il quale ha prodotto fra l'altro ceramiche rosse dipinte con figure di animali e di piante. Queste rappresentazioni si ri_chiamanQ in p<utc alla tradiLione figurativa delle genti della Civiltà dcll'lndo (2400-11:\()0 a. C), ma in parte comprendono clementi nuovi t! singnlari. Significativa è inoltre l'associazione di questa ccramiua con una produLionc di vasi neri mollo lucidi. del tullo privi di decoraz.io.ni, chiaramente ispirati a fogge e tecniche: di tradiLione 1ranica. L.o scavo di quest'anno, concluso appena qualche s<!llimana fa. ha prodotto altri frammenti di vasi rossi dipinti, fra i quali si pongono soprallullo in eviJenLa due soggetti con figurt! di ~avalli. Il significato della scopertà è confermato dal rinvenimento, fra i resti di fauna raccolti negli stessi livelli dell'abitato. di frammenti ossei <~ppartenenti sicuramente ad equidt. Questi rcpcrti figurati costilllis..:onn, al lll<)tnent0, le più ant1chc rappresentazinni di cavalli docum~ntale nell'arca del subcontmentc indiano. In preccd.:nl.a, su sigilli. va:,i c terracolle, l'anim<tlc d•Hncstico comunemente rappresentato era il bue gibboso. l'abù. La sua ricorr.:nLa fr~quente, nel periodo della Civiltà dcll'lndo, c l'esclusione di altri soggetti domestici. ha suggerito l'ipotesi di un suo particolare >ignificall> in rclaLione·al culto. Un analng1l valore. nella stessa arca del subc<lnlincntc, ha avulll p1ll tardi il cavalh Negli ann1 del Rigv.:da i riferimenti a qucsl<l an1malt: sono infalli molteplici. si<~ 10 relaLio- ne alle imprese d1 guerra che avevano come protagonisti eroi milici su carri da baliaglia, s1a rigu;1rdo alle cerimonie di sacrific1o rituale di questo animale, sulla cui procedura e ambientaLione gli stessi inni riportano molti deuagli. Assume quindi speciale sigllificato la rappresentazione di cavalli su repen' datati già intorno al 1500 a. C. La presenLa, accanto all'animale, di simboli astrali, ghirlande e festoni, come appa~e nelle figuraLioni scoperte -nello Swat, suggerisce altre possibilità di cnncordanLa con le fonti vedieh.:. Infine l'associazione di ljUCsle. testimonianu cnn la ceramica nera, di derivaLiqne iranica. configura le possibili origini di questo oriaonte o. cnmunque d l una su;1 impor-! tante componente, in accordo' con le indicaLionl geografiche trasmesse dai Veda sull'area che <tvrebbe dato origine àlk: prim~ migrazioni degli Arii verso l'India. Tornando al C<!v<.~llo e al suo luturn, un 'opiniune diffusa pn:vede -- comc s1 è accennato agli inizi --- l'estunione della specie o il suo rclegamenlo ndl'area degli ippodromi. La procedura del nuovo qcnf1cio --- ben più lll~ls::.ic.:lu t.\1 l)UCIIO muak upcrat11 ,1 scadenze periodiche dagli Arii. dagl1 Sciti e da altn popoli dell'Asia - sarebbe pros:,una ad assumere dimenoioni da olocauslll. Ma è pmpri,l vero eh.: petrolio e benl.lna hanno condannato il cav~tll,> a un destino IITCVèfSIbik'.' In prnposi1,1 d,Jbbiamn , ncurdare anche chi. alla luce di r.:ccnt1 cvldcrlll:. prospetta un'Inversione Ji tendenza c un ritorno ,1lla locomoz1one animal<:. Gioq;io Stacul '\ Po~ ~·a.CJLVOM~ n-n~a ~ ~'o~o.uCL ~ ··:(àa. .5\~\ AtO'W c:h4t JJ.lf2A• ,cL· p;ClC.~ h'f-0~a cl,q_ ~o~ h\-u1d~~"' ~a..t:. ~~AOfl.&. . .AI't\cJ"'\~· f2t h\ ~~~~ ~· c:...o~· ... .• l . '.. ··. ,- f •• ::.(: Da un disegno diNam Tedeschi • • rrtO..\.. . .ltX.O.rc\a p'~ ,oQ~a ... La lunga strada del cavallo da quattro dita allo zoccolo l.'an!L;ilato del cavallo, l'<<llyracuthcriurm> dell'Eocene (ricostnaione) mes!>«> .a confronto con il cavallo attuale },\· _, ·' \\l -\·,_---·~·~\ li l \ '\ l' __ - <: \ ·\. - -· -.-- --::::·- ---- ----·--- ---- -- - - - - ..... .,....,_~~-- -- --- --------- --- -----------~--- --~_:__:_ ____________________ ~:-:-::- 3S ~ ~' c:JUn.;s' ~.slSla: ~: ~f'J ~- ""~ b~ voeo-n1-~ h~cirn~~ Un cavallo con le dita di una razza ancora vlventu nel Texas. Ll'l più antiche noti..:le di cav~tlll polldattlll vungono dalla Roma di Ct,.;are Il quale ne potiaudeva uno con queste caratterit;tlche • ,C-\., ~.r ... Sopra: Della Porta, Sergio Gltlba-aquila (1602); a destra: flubena: la belleua dell'uomo modéllata au quella del cavallo; aotto: Simonneau il Giovane, Fitliognomonia del capro (da Le B~n prima del 1727) / AL giardino zoologico della realtà al giardino zoologico delle mitologie: al giardino la cui fauna non è di leoni, ma di sfingi e gnfi e centauri. La popolazione di questo giardino dovrebb'essere più numerosa di quella del primo, dato che i mostri nascono per combinazione d'elementi d'esseri reali e che le possibilità dell'arte ~umbinatoria sono quasi mfinite». Esordire con unii cnawHw da Jorge Luis Burge:> per purlare di _Jurgi~ Uèl!Lflnmit.ls non è ne·un•vezzo - -··· da t!rut.llta, né tantomeno una soluziutw tècnica dall'effetto sicurQ. In realtà questi ultinii · · ·- -· -" · ' ' • • due grand. i vecchi (il veg~en- · D ft~~\ te argentmo ha superato 1 no\ ~ vanta, e Il visionario Jiluano n .... •" per alcuni dovrebbe avere ol~ :/ ~~ tant'anni per altri novantano~ ve per altri ancora centotrè!) Lu , • sono accomunati dal fascino e \dalla fascmazione che gli universi fantastici esercitano su di loro, e soprattutto per la malia, antica quanto il loro pensiero, con cui ripropongono la «magia artificiale degli effdti meravigliosi». C\.. b\01'1'1'0 ~~~' Atn ~u..t'f"t\71 h't~.:s ~C(~\\7. C\-\,·? QX.Q. ~o~ l ~\ ~~ ~;.. ••• ·~~~ ~ làc.a:\\b~, ~ ~e 1 ~~., ~~ /.JM ~a co~ . lmca.. i., ~ ~;.~~OiiYn.::S --') AJ.0.2J,e \)O et-Q oQ.. ~ .. ~u\\-o'tJt r .J~\.Q) , Lid\OJ , A-ndt:A..OJ, ~ 1 J~NO''n_, ~ .woQJ e. s\JJ::J:Jr()~QJ ~c..e.tc..QJ pe;t: çO.. ~~cR.Q. : ~e;._ sz..t'~~~\ · ~' i.~W-bcJ1-CYno '"' . ' ~1.1.1.0\-QJ ~mio, ~o~\ ~ba;v Yo"C&. \d-.p Qi.. . .. . . ~J..UO~QI. ~ ~~ Àrn~Cehl;)o)'d' ~~ .Qk.~~. ~~eOJCQ. . . . . • 'InU:P::Ubr<l:;4iiecenté pubblicazione-raccolti i frutti di anni.di ricerca di un gruppo ctt:~stutifosi <-: ---- :~~- ·· -· · .· _.. . ., . .. · .> . ... Cadono> gli ttltill)i veli sul mistero deglLetrusCJi . . . . ·' . Il libr? .<~<;Jli eg.rl.!schi "·Una nuova \JniiJ,agill~»;liPbJ)lj~~~tèd3J~ · ·1a «Gmntr Martello», nasce: dalla c0llabnrwone d1 un gruppo . ·&studiosfclÌè ciperari<> hì campo~ mtetriazionrue•e CAe h~linci . dedicato' pài:te della loro opèrà agli.aspetti speéifidfràttati~llei loro saggisottoliheando, tra l'altro:.....;. cpin:t: Sçiiye.:M~ùicrE:ri" · stofani nell'introduzione -,..- che l'etrusèo1Qgia è'diidi>Uìi.a~ol: · tivatain vari paesi e che gli scrittidegli:Studidsi~cM:IJ. ·-- · ··~col" laborato (it~aiii; 'fi:aiiéesl;·tedeschii'am'eti'Canir""'' 'ahQ'· nèholiiirie la· dilnènsi:onè :ihtèrlu~zioii!ile.• di ... - . . .'" .::. · Gl~ ~u:t~fi'.{'<>h"~HPèflll!gq, '{q~ll.à b~r~er!'l ~~m ta dalliriguagg1o s.cu;:_ntiflco,:s"ono n usciti!! n;J. zione dì ùn-vhl;to'piìbblico•'i'·frutti di' àriifi:lti'· tando rjsutt!iti nuovfè ò,dgiriaJl<fad:riati' c~pUf . cQm.è già:ne,l)942 ,scriY"eva.Ma:ssiiiip·P~c)t@.· scologia>~ ::_che ilcos)tldettò'<<iilistero>~M~li.· 'stero 9.~1 geììnògJi~e~_~i ·uqa ci'\Tiltà:; -~la ;qu '. fond.ìUJìenìfstessi delfa stòri11 di Roma: <·:' , . · ta:ti:attaZiohe'dellà.lliàtetia,·a:caiàtter.e~sigg ' · èhi .tematici piuttosto' che .secpn,9o b~todiiA «stoda:»; infònna il lettore s'ili d,iversi·a8petti _ . . . 7. sca dandop.e, insieme ,all'apparato· illusttati\io,:u:g;·q'll,à:~g)\#~ . · vace.dei <<caratteri originali» o le «div:erslt;l)~ ~eU~!CiJJ;tìiià"~~u> sca·nei-confronti· delle conteJPpòi'anè'é cU;lt\lnriti'~- ' , ):è; Una tr~ttazione che riflette l'iniposta#pri.é 'della··p~· ~aj:. cheolpgo model11Ò 'èhe si è·sp9stàtà·4_(l1Je neci:gpilli:~g__ )ì:bi~ tanti. Negli ultiri)i quindici anni, infatti; Iariè.etc.a.'lia·wdi#i~ duato c_ Pm_.e. i:am. )P_ o_ ~i. la_v_oro .fecpn(iò. i_"l, :_t.~m_·.·._.a_. Ae_ll_ ll_~:~c.•\_fa. :t:·, dello sviluppo della ciViltà.wb!ffia m. Etru11a~;E; quesPl·l~:;~gtpq-,;., va immagine» degli etrus<;]Ji;che pròn;J.ette il sot1§ . . ..• el-v,()~ . ; .lume_;_tiÌl'irtltli:agfne çhe; basa:ndo~fsulle ·ritidye.'eYi ·· · · · logiche e anche rulle irlforniaiioni chele 'fonti lei sconò per Roma e· pe~·u·J,aiit), modiìicà'quèUa'' matita c!J.e vèdè'i:J.èl nfondo·anuçò duesoli;pi:ç)tagi,ln{s eia e Roma. Gli eStruschi, infa:tti, rivelando ·u-n diìi ·... ~o.m.o"' • dello di civiltà urbana, escono definitivamente da. quell'àùta' di ~stero e,~istaticità i~ cui sono sta.tirelegati per deceniii. e divengono mterlocuton fondamentali nella stona del.Iilondo classico. · · · ·· · ·· · · · a.I; l\ O \..)~\ J,· c. e po~o 'e '?)<Q: l201 bv..CU j )!)\ O:Co'cdQJ M c.iJ:Jft ~ ~~dC1 Q.Q,I N'C"Qmo.t"tnQJ t~~~ QQ, /';)~ .d~ ~ c~ a_~ ,a.wu\ .. . (_l~~ ,. , h\-oJOA frb~ , . Ce. ~··"-~ ~~\:1. ~~~~~~~~~~ &.,, s&sssti<SSSi)' ns "'''\)Si' i$\'''' M 1Mi,,,,, i i i I cavalli magici IN UN pat:se di grande carestia, un uomo si trovava in. punro di morte, m;1 prima di morire accennò ai suoi figli «Di~tro la stalla c'è un piccolo rifugio in cui ci sono quattro cav;:llli m.~.». «È morto!» gridarono i suoi figli con molto dispiacere e pensarono ~h e il padre stava per' dire qualcosa d'importante sui cava11i. «Cosa sarà?•• si chiesero i ragazzi. Essi pensarono a lungo al misterioso particolare dei cavalli. Un giorno, pl!rò, i rag;.~zzi pensarono che quegli animali non avessero nessun particol~He e per questo vollero venderli pt:r ricav~re un po' di denaro. Dopo qualcht: anno i ragazzi scoprirono che il particolare misterioso dei cavalli era la magia, lo scoprirono dalla m... che disse il padrt: un secondo prima della sua morte. Per questo motivo i giovani decist:ro di cercare i cavalli magici, e difatti li cercarono per molto tempo. Li trovarono in un bosco che stava bruciando. l figlio dd vecchio salvarono gli animali e li riportarono a casa. Ogni volta che salivano in groppa, si accorsero che pot.;vano volare nel regno del cielo e in altri magnifici mondi. Samantha \larenzl - Giuseppe leppariello Francesca di renzo e Vanessa Attill della scuola elementare «:\l. Bosco• - Roma R.LY - . , ' ... k rm~e21 , Q.cu t,·~ P~ G.. JJroA l'.:le.t01 ~ ~Q,c:cO'hr~ do'tlmi ce . ,J;. GiOJWn\ Ro.d~'. .di ~~ve, J&. ~'tie Urna. b«G.J fl~i I:Rm 'r,' ~ .{o..uo~ Aei.Cil. ...ck f'·cx.c;&v m~ IL« . 1 -~~q. l ~ ~; C<:oeR. dR ~eAJQ, .aa *~Q. Po-P"--· ~<2. <2w:. M~ l dlib..Q. h~dfJ..Q. ~~a. b\a:\.,\fJdt bfùvn pl::lt 1 rn4l (.().JY)~I1, ~~à l ~~ci l eg,~ct'tirno-1 AiL: eo4~ fW:N\'V\4 òo.wnb\ 'P~ et h\ titO'tct" ~.& C.c»~ \J()C2.\-ca.. ~Q ~ W'ni~""J · · · tNtZIATIVA DI UN GRUPPO DI RAGAZZE A ROSARNO l L CARNEVALE GALOPPA SUL CAVALLO !WURRO h: ragazze di Rosarno hmno costruito il loro ,bogno: il cavallo azzurro, ~1mbolo di libertà (l,di liberazione ol" GIANFRANCO SAPIA li sogno(: come l'amore, la dia bellezza non si misura •>Hia durata ma con J'inten·>~ Là con la quale viene vis'ulo. Le ragazze di Rosarno li<u1no costruito il loro sogno, d cavallo azzurro intorno al 'l uale hanno_ danzato per il lncve giro di una sfilata, in Ili! pomeriggio di domenica, suno un ctdo nuvoloni nel giorno di carnevale. ' Il cavallo azzurro simbolo di li ben~~~ di liberazione, ha v_arcato l coulìni della lantasta, _superato gli argini del pet~swr_'l; ha galoppato lungo l cru_Jah del tempo in una sorta di corsa nel passato e nel· Juturo, portando con sé i sogni, le illusioni, le speranze, d sornso, il l~tsci 110 dei sedici anni di tante ragazze di provlllCJa che hanno varcato d muro dci tabù distruggendo l totem di chi vuole ancora vedere una Calabria retrograda, abbarbicata a vecchi concelli t' ad antiche concc~ion ~, nascos La ancora dietro l velt neri delle madri e delle. vedove inconsolabili. Hl#,..-.Ti u. • "tA~O"n~:r 4 ~. ~. ~~-- ~~' '& ~ ~~L:OPéra i:lèla Lu. ne';_tlattri:'daPrév~r_t. .. -- -:uaa-...uuiU: --- ~n-bna------. Il-.--~-tam~iun' ltl Ombré ciftesi••··· ·s··-. ue-~ A~CiTrkall'onzzo . ~ nteè una. linea.·òstile:di:alveari·e fabL oricòi:i:fSeriza n 5ollievo di lui ai• bero: Uitelètn:oéardiOv.unma'di una _metropoli-Iagèr dove gli ahi-_ tanJf.né btJ<ini cattiVi~ ~o perdu~o iLpiacere di viaggiare con la fanti~a. non ne hariric) il né tèmpo;Sùllo·sfo~odiqQesta-cit- ne~conn~delteatrfuc..~ful:ma dischermo,dWoghlé:J.eìpi-ptqo- . nista n:so..da uri profilò fiidroppQ maii:ll.conico e adulto eon delle sPeci!i-dUÒtrtrlconi robOttiizati, hamiovia libefaJgiochi~diluce, · . le co.m~oni colorate, le Coreografie 4ellè Silhouettes Ji.ta- gli8te. - ··-- ._ tà e- di q\Jè$io' )ncindò di ~ulti _ Visiv~te c'è qualèhe mosempré-inda{farati-e plwp.bei si noto~. si ~~e la diffiCQ.ltà di un affàccia il bambino S()gn8tore di- apprc:~to ;ancora in fase di Jacque5 Prévert, un patent~- di~: 'ro'daaio,imovimentinonhann:o Little Nemo è dèl Picéolo pPD.cl-' -la flUidità e lainagia·illUsionistica }le; colpito dà mal di luna. La: sWi ·· riìggì~ta.. Ba esempio, dagli spet-licantropia non -è periCòlosa~ lo taco_!i delgruppo Gij)covita piospinge sòl~tc;» a!i IsolarSi sé ni.ere -nella riscopeita !ielle Om.steSso; ad inventàrsi due genitori- bre (;iìièSi.fuori 4elcomuile che somiglliuio - Ma certe~solùzioili si ri-velano _al ~Iè,:: alla lUna. e)o iòiZiano ad _-degli esperi!Qenti'felict;~Pecial avvegt'Ur_e:- in~ttiche,, '5co~ - _DJénteJlt<i1JpoH0,cc:iliJemusìche perte é:li anin1a:U f!IJltastici,lavori composte :dà ~lli~Contc. ù'nil di r~taùi'o ed(pPJi~;i con scale oolonna 'SQI)oJ'a ~e fìLvolare~il chearJ:ivano fino' al cielò, paS&eg•• · 'riécoiìto'con la 5office eleganza giàte lUiigdie néb\lli)S,e, speftacoli di Wi falu~~ò volante da codiga)8ìnsuoQri.òreaL'Operade- ste~oi\è . a1l'llltra': Aq\ii}oni, laLune... - _ ·· . _ ~~~·~·~dall' Prendendo spunto da questa araldica r8mpantedelle bandiere cosmifavola di PréVert il regista a ·V'eiito Si èqmbiruiJJ.o .a Gabriele Mar-cht!$ini è aniJtla- inend pif.t colti ~me le sculture ·tori.delTcatro Laooratorio Mari- mobili di Calder.lè forme del mu~ una fòtinazione ··mi·. 5eo ll!ltui-aledi Mii-ò o i-quadrati. laQeSe ~i~;~·sçuola,del Pie.;-. magièi e l'ai-sçiiàle.iJlfantiledelle ool(l~~..;q.J)Jlì;lieJgioJjl() fa:.~ . . ~oneuc;. cti. K:lee~ -Con alcuni teatro Là PiHìoliae'civè:li'Jheti.utò -·· momenti di grazia: quella danza · m una gn- meri- giafuoeo ~-~~..-$i . ~Qr p~~~f:Qn;la: ~~t;a~~: co ;mquadratt ~l to11a~ di tant~ ;léotribre c~~ Tplti: I"'SIJiariettf , lime sparse nel c1elo, come occhi interyretatida 6wattiilia steeca. di bU:eiJuntatinellanotte, (n.g.) .. • ' ------ ~, ~Q.. ~c\,ct ~d ~~~, ~0...,.,..,.,_,<1 ~ • p~ })\ fJ~JJ>T~ ~..,.:r ••• bOICA Un ~~~ Aabtt:CL~ 1 Q.. ~ ~\-u:e- ~ ~ )(Q "'~ -le<» L-'l\ ~o'Cfn<7 1 {>~" .\,a.c.e VOI'rn fS chi ~c11 ,.,... ; ~ IJC).à"t& .ci.. 1::>~<1. Wa..:. ,..,Q ~\IJY'n.-n,$ ~ ~a.~\A.ti:-. \'Y)(J' Pc t~ti p~o--noo~VL ., ~ O:t~~ ~~ l f!ClC.cl,e"' 1'1"1\ j .7 rod 'C2 Obd"'4 Q.W: i. ~\dunoJ);. .. ' 'l.uA!)t"CL L~\~Q:Cl -----·- · - - - CAVALLARI La vignetta di Forattini, apparsa sulla prima pagina della Stampa di Ieri, che si riferisce alla sentenza del processo per diffamazione intentato dal presidente del Consiglio Bettino Craxi contro il direttore del Corriere, Cavallari. • • • . ~Q N"n\\J g: ,QCC..<»bNnrttn~~ . ~'CQ. ~~ . • • f\"'\O~ ~-co.d~ c:.cnn\'Vlc4~Q. ANn p; I'W')oQT(, <D'n ~ ~~ - • . . e .SULLA VIA DI DAMA&:O -, • • ~~ ~ 't.,.,~ ~q:o-n+~,.~ ~ •M ~ (V\.0.... ~ ~--;~\Q Q. J~~oo~ I!>P~ 'u..di~o-. , . CavaOa partorisce zebra LU ISV lLLE -- Una giumenta ha dato alla luce una zebra, in qutllo che è stato il primo, riusciw, impianto di embrione di un ~:yuino sdvatico in un cavallo in cattività della storia ZOcllogica. Lo hanno annunciato ieri funzionari dello zoo di Luisvillé (Kcntucky) dov~: è stato condotto l'esperimento. L,' embrione della zebra, fertilizzato normalmente, fu impiantato ndl'ut~:m della giumenta circa un anno fa da due veterani, ndq uadro di un esperimento volto a contribuire ;dia pre:-.trvazione di alcune spe•~ie di zebre in pericolo di estinzione in Afriça. · La 1.chra neonata pesa 29,5 chilogrammi gode di buona salute e si è erctla sulle proprie zampe quindici minuti dopo la nascita, hanno deLlO i veterinari, precisando che la «madre 1\a uwstrato subito con un comportamento normale, coçcolando il pi<.:colo c prendendosi c.ura di lui». ~sperimenti del genere sono già stati condotti su altre specie apunalt. Qudh suglt cquim, sono tutti falliti fin qui a causa d~lla dtfficoltà di determinare il ciclo e di estrarre gli embrioni. . D -',_,cJ,q .JtA ~ (".o-ntCOtn-\i ~ ~ult .r\t~ ~t",;r . ~ ~ cl4&a. rmo.t:::ehi ~ ~pae" ~p~~ Q~ +d"' p~ l • ~'l pet Un veloce cavallo di rottami Aachen (Germania Federale). E' un cavallo con biga e auriga o un gigantesco bisetto alato? Si chiama <<Pegasus>> ed è l'ulfuna scultura di ..\lbert Sous, specialista in composizioni con rottami metallici (Upi) ~ ... Sindacato: oltre la protesta un'idea'· nuova per lo sviluppo articoli di _ Elvio Dal Bosco, Piero Fassino, Antonio Montessoro, Vincenzo Visco -----· -- _:.- ··: - ~~ UI FINISCE L'AVVENTURA LUGLIO In luglie nella nostra banda s'inssri una altra bambina, però, questa volta, si trattava di una bambina un pò particolare, una handi- cappata. Il suo nomele:rraa Susanna. Aveva quattordici anni, ma frequentava la ~uinta elem~n t a re; era una bambina molto carina, che ispirava tenerezza e simpatia, ma nello stesso tem p o rnol t o sfortunata, perchè la mamma le era morta e raramente vedeva il suo papà. Viveva infatti con i nonni e soprattutto era sfortuna ta perchè era "diversa" dalle altre bambine. La sua mente non cresceva con il suo corpo: S~ sanna, malgrado l'età, conservava abitudini, mo di di fare, pensieri molto infantili o Amava passare il tempo con il suo cane Pippo ed aveva un'altra passione che la legò a me in quella particolare estate/ la passione dei cavalli. I ,cavalli !ace_van® pa~te di -~·i sua giG+rnata, perchè dedicava all'equitazione diverse ore, così come alla pittura, al nuoto, alle S3 sedute col suo psicologo. Più volte mi è capitate di riflettere, in quel rapporto, sui van faggi, tra virgolette, dell'essere una limndic~ pata ricca. Quando seppe che io possedevo un cavallo, vol le conoscerlo e fu contenta di poter condivi- dare questo divertimento con me. Un giorno andai a trovarla nella sua villa i n campagna, per propor le di andare a fare una cavalcata fino al parco della Natura( un gr~ dissimo prato dove le persone si prendono cura della natura. Arrivati chiedemmo ai guardiani se avremmo potuto fare una passeggiata per il parco a cavallo. Ge lo consentirono, a patto che non calpestassimo i fiori e l'erba e seguissimo le stradine. Passeggiando ci sembrava di essere in un luo go incantato, pieno di alberi maestosi, querci e cipressi. Mi chiedevo che piacere provano quel le persone che calpestano, senza darsi pensiero, i fiori ed uccidQno senza pietà gli anima- J lietti indifesi. Quella passeggiata fu una ma gnifica esperienza; ne seguirono molte altre, che servirono ad affiatare molto me e Susanna. Una mattina, insieme io, Susanna e Popni a n dammo fino al fiume e lì accadde una cosa stra na ma bella: incontrammo una cavalla. Più. che incentrarla, all'inizio, la sentimmo nitrire in modo strano; incuriositi andammo a vedere e la scorgemmo su una specie d'isolotto, bisognosa d'aiuto: doveva avere una gamba rotta. Si gua!. dava intorno e non aveva alternativa: doveva buttarsi in acqua. Sentii che dovevo fare qualcE sa. de Andai a casa a prendere una corda ed un gran salvagente, poi ritornai al fiume ed incomin ciai l'operazione salvataggio: m'infilai il co stume e mi tuffai con la cerda. Arrivata vicino alla cavalla, la legai per il collo, le misi il salvagente e provai a trascinarla. Era un'operazione di salvataggio piuttosto complicata per una bambina; per fortu.na interv enne uno sconosciu.to molto gentile. Portammo a 56 et.;~ ~UA.QJ A~ .di ~~ ~ ~~ ~~~ ~~dc ,A,v..C"'o~~ ~ ~"*"· ~ rool>'rT:ZJ ,.V..,a:yntCO" a::rn C\4; p~!>~a. ~o.,.. ~\l ~~ ~"'n1C?f'()"hcc i .{u. ~"f)TC(") ..N.I'n P~ hP4l- ~ f>~ do~ /'XJ~ ct-lip~ ~ ~O"'n ~"' ~rnt!0~1-~ J>\eu.JCO', ~c ':>n~~ ~~ ~~ ~ ~ ~· Q' IJ~ ~~d ~~~ ~o . ~~ ~ , c~~~ J;U ~~ ck ~ ~ \N') AJfY"A. ~O"R. ~ ~ Cb\ pJ> ~ _J-.A. -c.Q/"0~ ~·~~\.0': -.& ~Q.. )..Un ~~-~.:t~~ç ~0/l')-\-~~ . ~l~t""OO~. l ~~~'t-Q.~ ~~,A>~~~ ~~ C'o~~ ~\ ~u.Wo... ro~ ~\~ ~ ~~ ~ ~ . ~~- c a sa anche la cavalla; la facemmo curare la gamba e la facemmo mangiare con Popni, il quale fu così contento d'aver trovato una com pagna da lasciarci perplessi. Aveva sofferto la solitudine sino ed allora? Il giorno dopo io i Susanna decidemmo di c h i amarla Chip sa. Passò del tempo •.. Un giorno eravamo in SPiaggia quando vedemmo arrivare Chipsa e Popni che si tuffarono nel mare ed incominciare no a nuotare con naturalezza. I bagnanti sul la spiaggia si chiedevano di chi fossero quei due ca valli; certo, a ve vano stretto tra loro una grande amicizia. Popni faceva di tutto e s se re simpatico a Chip sa. pe~ Un'altra mattina, sempre sulla spiaggia, successe un'altra cosa ancora più strana: sco primmo che Ghipsa amava lo sci nautico. Si trattò, in verità, di una bravata. L'idea d i v erti va molto Susanna ed io mi la sciai convincere, senza riflettere sull'incapacità della mia amica di prevedere delle brutte con segusnze. Così Chipsa, messa su una specie di zattera legata al motoscafo di Susanna, si tro vò a sperimentare qualcosa di veramente inso- 1 i t o per lei. Eppure si mantenne tranquilla; chissà se il ricordit di quella prima esperien· za nell'acqua conclusasi bene grazie a me non l ' a i u tò. Intanto il tempo passava, l'estate si avvia va alla fine e venne il giorno in cui dovetti d ire addio al mio piccolo e dolce l?opni Io non mi rassegnai tanto facilmente e gli ultimi due giorni prima della partenza furono per me terribili: non sapevo tra l'altro quale sorte scegliere per P"'pnie Chipsa. Alla fine decisi di andare a parlare di lo r o al di razza· Io ed i miei amici non ci eravamo Pi ù re ricco signore appassionato di cavalli f a t t i v i v i c o n lui e d a v e v o un p ò d i p a~ di una sua risposta negativa; ero però con vinta di dover tentare. ~\ ~~ \m ~~\~ ~~ ~~ ~ N""PJ-~~ . E andò tutto bene: il mio amico adulto ammirò molto anche Chipsa e si disse felicis si m o di tenere con sè due bellissimi cavalli. Avrei voluto dare una festa in suo onore, in i segno di gratitudine, ma non potevo perchè miei genitori non lo avrebbero permesso. La mattina seguente mi svegliai molto pre- s t o p e r c h è v o l e v o a n d a re a fa re un ' ultima c.§. v a l ca ta con Popni. Mentre andavamo a l trotto i 0 piangevo ed avevo l'impressione che Popni fossa triste. Molto velocemente giunse il pomeriggio, cioè l'ora in cui dovevo andare a consegnare Popni e Chipsae lasciarli al loro destino. Un lungo autunno ed un lunghL-òsimo inverno mi avrebbero separato dai-.t~t; forse mi avrebbero dimenticata .•• Alla stazione, mentre stavo per salire sul tre n di & , ebbi un'ultima, splendida sorpresa:_ vJ arrivare il ricco signore con Popni e Chip- sa che avevano in bocca un mazzo di fiori eia • --~~ ------ --------·--------·· l l l. ["' -------- ~ · ~P-,~ C..,.~ ~ - - - - -J.JLD<U : l l L L l_ l. .C ' ~~. ~~- ~ ~ ibf>"d IL .• - A:-~·-- Cb~. 3v- s.~~ Q S~rn-Q.J ~~fJ ~e ~~~ ~~Co~ ~~o . ~~ ~~a ~~ ·~\::~. ~ ·~ p- ~~ ~ ~ ~i \ c\-\~~ ..!) ' ~ ~. . n\.V.?Oi"(\-"' Q, Jl.- '-'-""= " "M . \ -r:.Q((;f .; scunG'l, con un bigliettino dove c'era scritto: "Al l a padroncina più buona e cara e bella di q u e s t • mondo" • Avrei voluto portare con me i miei cavalli, ma non potevg perchè nel treno non si possono por t are anche i cavalli e soprattutto nella mia v i t a in c.:tttà non c'era posto per loro. Durante t~tto il viaggio fantasticai sulla p r o s s ima estate ..• ~~~d ~-T~ ~~~~Q.! ~ JJ.m Q. ~~&tlQ. C.a.> c\,\pJ:>\2.. ~ ~at, ~ ~ Qg, ~ ~· orns- ... .d-Q_ t~~~- \..-...cV TANTI LIBRI PER TANTI CAVALLI l)(> .·_.D ·:l) D o o:. , . -o m ~ • • Cave _ Mons. Emilio Giacomo Ca\·aJieri e la Compagnia di Gesù. 1977. p p l 08, L 3.000. POCR. . _Morte e il sepolcro d1 Mons. Em1llo G1acomo Caval'eri (La). 1977, pp. 64, L 3.000. POCR. _ ~etro Frasa, P._ Ludovico M. Calco e Mons. Emilio Giacomo Cavahen, 1977, pp. 64, L 2.000, POCR. \'lzzari Domenico - De Sanctis Gioacchino, S. Alfonso. S. Paolo della Croce e Mons. E. G. Cavalieri, l97é, 8', pp. 64, ili., L 2.500. Edtzioni Dehoniane. __ _Sant'Alfonso, S: P_aolo della Croce e mons. Em1ho Giacomo Cavahen, 1976, pp. 64. L 3.000, POCR. Caccin Riccard.o, Disciplina giuridica delle cave e torbiere, 1978, L 16.000, Bevilacqua & Lombardini. Norme di polizia delle miniere e delle cave, 1963, 8', L 1.575, !st. Po!igrafico dello Stato. Statistica delle miniere. cave e torbiere per l'anno 1962. Produzione, manodopera. forza motrice e infortuni, 1965, 8', L 5250, !st. Poligrafico dello Stato. Cavedano Cavaliera, G. Menchi Alessandro, Cavedano (Il). 1980, 8', pp. 128. i!L, L. 6.500, O!impia. Manconi, G. Cavall~ra e i lavoratori del mare dì Carloforte, L 4.000. Edtzioni della Torre. Cavi Cavalleria Dotazione dei cavi d'acciaio e di fibra per rimorchio. tonneggio ed armeggio per le navi della Marina militare, 1956, 8', L. 160, !st. Poligrafico dello Stato. Gratta G., Corrosione delle guaine di piombo dei cavi (La), L. 1.000, Siderea. 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Tre secoli di storia dell'Arma della Cavalleria, vol. 5': Alla vittoria e all'onor son guida (18601866), 4'•. pp. 32, ili., L 1.500, Capitoi-Dischi CEB. -Carica t! Tre secoli di storia dell'Arma della Cavalleria, vol. 6': Penna di falco (1867-1900), 4', pp. 32, ili., L 1.500, Capitol-Dischi CEB. -Carica t! Tre secoli di storia dell'Arma della Cavalleria, vol. 7': Fuori ordinanza (1900-1914), 4', pp. 32, ili., L 1.500, Capitol-Dischi CEB. -Carica t! Tre secoli di storia dell'Arma della Cavalleria. vol. 8°: Soit à pied soit à cheval mon honneur est sans égal (1915-1918), 4', pp. 32, ili., L. 1.500, CapitoiDischi CEB. -Carica t! Tre secoli di storia dell'Arma della Cavalleria, vol. 9': Dal cavallo al carro armato (1919-1939), 4', pp. 32, ili., L. 1.500, Capito!- Dischi CEB. -Carica t! Tre secoli di storia dell'Arma della Cavalleria."vol. 10': Le ultime cariche (1940-1972), 4', pp. 48, ili, L. 1.500, Capito!- Dischi CEB. Vitali G., Sciabole nella steppa. 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IHZIONARIETTO .l V i o l e tta ------- = Dim. di viola. La viola è una pianta erabacea con fiori variamente colorati. Popni, le viole si guardava bene dal mangiarle, perché gli pi~ ceva adorarle. Primula =Pianta er~bacea ~elle primulacee. Spontanea, cresce nelle regioni temperate con foglie semplici e fiore giall0. Di giugno ·.ta·pri-mlills,erano appassite da un pezzo: però gli altri fio ri estivi ne ricordavano la bellezza. = M..§ r _gheri ta Q~~!.cia = Pianta erbacea delle composi te. Comune nelle regioni temperate, con fiorescenzE a capolino e fiori periferici bianchi e mediani gialli. Con Popni ci divertivamo a sfogliarne i petali uno per volta: si, no, si, no .... Albero delle fagacee, alto sino a quaranta metri, con tronco rivestito di abbondante corteccia legnosuberosa. Foglie coriacee, oblunghe. Frutti usati specialmente per l'alimentazione dei suini. Fornisce un ottimo legname duro e resi stenta all'acqua, impiegato per costruire nell'~ dilizia. E' buono per fabbricare botti. Popni avrebbe voluto essere capace di arrampicarcisi su, ma era più forte di lui/ non ci riusciva pro prio. Scoiattolo= Mammifero roditore ap1Jartemente alla famiglia degli Sciuridi. Animale di grande agilità e mobilità. Con uno scoiattolo, Popni fece un giorno una gara, ma arrivò dopo alla méta, e lo scoiattolo gli fece maramee! Pastore -----tedesco = Il cane da pastore tedesco, detto Lupo d'Alsazia, è quello che somiglia di più al progenitore selvaggio: il lupo di Cappuccetto rosso. Ha l'orecchio sempre diritto, appuntito ed eretto, il muso lungo ed affilate. Se ne contano varietà a pelo duro, a pelo raso e a pelo lungo. Quelli a pelo rosso sono più conosciuti col nome di "cane lupo". Quella estate ne conoscemmo uno che sapeva andare a cavallo, e Popni gli fece fare un giretto. D I Z I ONAR I E T T O I N D I C E P RE SElNTAZIONE •...... -~" . . . . . . . . . . . . . . ·. · · • • · · · • • • pag. 1 • D O VE AVVIENE LA STORIA: LA CALABRIA •••••••••••• Il 2 • ,QUANDO COMINCIA L'AVVENTURA: GIUGNO ••••••••••••• Il IO •••••••••••••••••••• ID 4. C v ERA UNA VOLTA IL CAVALLO CHE NON C 'Eu •••••••• " 5. QUI FINISCE L'AVVENTURA •••••••••••••••••••••••• Il 6 • TANTI LIBRI PER TANIJ:'I CA VALLI •••••••••••••••••• il D I Z IONARIETTO .. ...............•......•..•..••.•• Il j. RODARI, I Cl\VALLI ED