Cer 327 - Confindustria Ceramica
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Cer 327 - Confindustria Ceramica
Studio Ligabue: azienda di comunicazione linguistica “E’ strano, dal 1979 me ne occupo e non avevo mai pensato di dare una definizione così altisonante e tecnica per queste due branche della mia attività. Comunicazione linguistica: è da tempo che Donato Grosser, guru del marketing, residente a New York da oltre 30 anni, con cui collaboriamo da più di 25 anni, mi dice che è questo quello che in effetti sto facendo da sempre e che non dovrei quindi definirle traduzioni. Ma il problema è fare capire al cliente che il nostro lavoro non è una cosa meccanica, che ripete a macchinetta le parole italiane nella lingua straniera. In diverse occasioni i clienti mi mandavano fatture proforma da tradurre, destinate anche a paesi “a rischio”, in cui magari il pagamento era indicato come: rimessa diretta a 30 giorni, fine mese. Ero in questo caso io che mi preoccupavo di telefonare al cliente suggerendogli di fare una lettera di credito, o altro pagamento garantito, visto che magari era la prima volta che si lavorava con lo straniero in questione. Questa sensibilità o accortezza non penso che sia propria del traduttore automatico. Inoltre, occorre fare lunghissime ricerche in rete per vedere come le aziende straniere dello stesso settore si esprimono e si pongono nei confronti della propria clientela e fornire quindi al cliente un testo che sia affidabile e che venga compreso al 100% dai potenziali clienti stranieri. Questo viene spiegato benissimo dal concetto della Localizzazione: vale a dire quel processo di adattamento del prodotto (in questo caso il testo destinato al paese a cui ci si rivolge), progettato, pensato e realizzato per un mercato o un ambiente definito, ad altri mercati o ambienti, in modo particolare altre nazioni e culture. Faccio un esempio per farmi comprendere meglio: qualche tempo fa un nostro cliente che produce cioccolata e cioccolatini di vario tipo, ci manda le etichette da tradurre in molte lingue, fra cui l’arabo. I cioccolatini con ripieno al liquore, non erano sicuramente adatti al mercato dei paesi arabi, ed abbiamo quindi fatto presente al cliente che avremmo tradotto l’etichetta anche in arabo, suggerendo di verificare con il proprio ufficio export le modalità di esportazione in questi paesi. Un problema grossissimo si pone con la traduzione dei siti: a parte un discorso di grafica e di presentazione, in cui non entro nel merito non avendo le competenze specifiche per giudicare, in rete si vedono troppo spesso dei siti in più lingue che non hanno alcuna possibilità di arrivare all’utente straniero. Non bisogna tradurre, ma localizzare e localizzare significa non tradurre pedissequamente il proprio sito o testo italiano in lingua straniera, bensì redigerlo nella lingua del paese di destinazione tenendo ben presente la sensibilità, la cultura e la tradizione dei destinatari, di coloro che lo leggeranno. Il problema della comunicazione investe molteplici aspetti, ben aldilà della semplice questione della lingua. L’ideale è quindi affidarsi a persone che abbiano una reale conoscenza della lingua e che abbiano la possibilità di accedere ad informazioni specifiche sul mercato a cui ci si vuole rivolgere, in modo da ottenere una vera e propria consulenza globale sul prodotto-sito. Si tratta di impostare in tutto e per tutto un altro sito Internet, il cui obiettivo sia come parlare al nuovo mercato che vogliamo raggiungere. Tutto questo tuttavia comporta dei tempi e delle conoscenze specifiche che non tutti comprendono e soprattutto che non tutti sono pronti a pagare, altro punto dolente. La professionalità però dovrebbe essere riconosciuta e pagata adeguatamente, anche nel settore linguistico: se siamo disposti a riconoscere un ruolo di consulente al commercialista e all’avvocato, perché non deve essere così anche per il traduttore, o meglio responsabile della comunicazione linguistica o della localizzazione?” Paola Ligabue Da 32 anni lo Studio Ligabue si occupa di traduzioni e interpretariati, e ha sviluppato una particolare specializzazione nel campo ceramico, in quello alimentare e in quello della moda, pur continuando a seguire l’idraulica, il settore giuridico, il turismo e la metalmeccanica. Da 25 anni si occupa di ricerca e selezione del personale, e da 17 di organizzazione eventi. In quest’ultimo ambito, due anni fa, con due partner specializzati in didattica, ha lanciato una serie di progetti legati alla formazione, progetti che possono essere finanziati utilizzando Fondimpresa e Fondirigenti, e che – strettamente connessi all’enogastronomia, che è di estrema attualità - fin da subito hanno riscosso enorme successo presso le aziende che li hanno sperimentati. Il Team Cooking, o meglio team building in cucina, ha un vastissimo campo di applicazione, e porta i manager – che sono normalmente abituati a lavorare da soli – a sviluppare uno spirito di collaborazione e di gruppo incredibile, allo scopo di realizzare una cena di primo livello. La metafora della collaborazione in cucina che può essere replicata in azienda, in qualsiasi momento e in qualsiasi ambito, è un qualcosa che coinvolge tutti a tutti i livelli, indipendentemente dal sesso, dall’età, dall’estrazione sociale, e dallo stato fisico, e quest’ultima affermazione è avvalorata dall’esperienza effettuata presso alcune strutture sanitarie con pazienti spinali in varie parti d’Italia. cerinformazioni dalle aziende cerpubbliredazionale Ligabue Paola & C. S.a.s. Via G. Da Castello, 5 42121 Reggio Emilia Tel. 0522 431835 - Fax 0522 438392 www.paolaligabue.it - [email protected] [email protected] 2011 maggio/giugno CER 31 cerindustria piastrelle, inizia la ripresa: nel 2010 produzione a + 5,3% di Luca Luberto L’industria italiana delle piastrelle di ceramica, dopo la pesante flessione registrata nel 2009 che aveva portato i volumi produttivi a ridursi per quasi un terzo e il fatturato a diminuire di quasi il 20%, chiude il 2010 con segnali positivi. Di seguito le principali evidenze della 31a Indagine Statistica Nazionale sull’industria italiana delle piastrelle di ceramica, realizzata dal Centro Studi di Confindustria Ceramica e presentata in occasione dell’Assemblea dell’Associazione lo scorso 7 giugno. L’incremento della produzione (+5,3%) interrompe un trend negativo che vedeva una flessione costante della produzione dal 2001, quando furono prodotti 638 milioni di mq, record assoluto registrato dal settore. Nel 2010 i livelli prodotti sono prossimi ai 400 milioni di mq in un’ottica di riequilibrio tra domanda e offerta. Segnali positivi anche relativamente al fatturato, in crescita del +2,7% ora pari a oltre 4,6 miliardi di euro. Questo risultato è generato da esportazioni per 3,4 miliardi di euro (+4,9%) e da vendite sul mercato domestico per 1,2 miliardi di euro (-2,9%). La composizione percentuale espressa sui valori monetari vede ora le vendite oltre confine raggiungere il 73,7% del totale, quelle nazionali italiane il 26,3%. Appare particolarmente significativo ribadire una riflessione relativa alla serie storica del prezzo medio complessivo: +1% nel 2003; +3,73% nel 2004; +4,73% nel 2005; +5,74% nel 2006; +4,28% nel 2007; +3,08% nel 2008; +1,29% nel 2009; +1,61% nel 2010. Fermo restando che in questo lungo 32 CER maggio/giugno 2011 Il settore continua ad investire il 5% del fatturato. Male il mercato italiano, bene l’export lasso di tempo le quotazioni €/$ sono variate, influenzando parzialmente il dato complessivo, emergono con chiarezza almeno tre aspetti fondamentali. In primo luogo, l’andamento a parabola di questa variabile, che dopo aver toccato un punto di massimo nel 2006, ora registra variazioni più limitate. A questo va aggiunto, come elemento di straordinaria importanza, l’essere riusciti a mantenere una dinamica positiva sui prezzi di vendita, pur in un contesto straordinariamente avverso e difficile. Da ultimo, non va sottaciuto il connubbio ‘abilità – necessità’ di incrementare i prezzi di vendita, a causa degli accresciuti costi di produzione, dovuti peraltro anche all’arricchimento del mix dell’offerta. Tutto ciò per sottolineare come permanga particolarmente alta la tensione sulla redditività aziendale. L’analisi sui prezzi medi può essere validamente dettagliata anche nei confronti dei mercati di sbocco del prodotto. Sul versante delle esportazioni, nei mercati dell’Unione monetaria europea il settore registra un incremento +0,66% (dopo che nel 2009 era cresciuto di un +1,35%), mentre nei mercati extracomunitari la variazione dei prezzi medi si ferma al +4,68% (+1,13% nel 2009). Buone indicazioni anche per quanto riguarda i livelli degli investimenti effettuati dall’industria italiana nell’anno in esame, pari a oltre 224 milioni di €, in lieve aumento rispetto al dato della precedente rilevazione (+1,5%). L’incidenza sul fatturato si conferma su livelli prossimi al 5%. Questa conferma nei volumi relativi all’accumulazione di capitale fisico trova molteplici spiegazioni. Tra queste, l’acquisto di nuove soluzioni impiantistiche impiegate nella fase di decorazione della ceramica, che si affiancano agli investimenti realizzati per aumentare la dimensione dei formati realizzati e la prosecuzione dei fenomeni di internalizzazione di alcune delle fasi di lavorazione ausiliaria del prodotto, dotandosi delle relative tecnologie. Assolutamente di rilievo appaiono le prospettive degli investimenti per l’anno in corso, 274,8 milioni di euro, in aumento di quasi il 25% rispetto al dato consuntivo 2010. Tale dato, alla luce della incerta situazione economica proprio nei mesi di rilevazione, cerindustria Industria italiana piastrelle di ceramica dell’impresa produttrice, indipendente2009 2010 VAR % mente dall’origine della manifattura, è 181 172 -4,97% Aziende (numero) passata dal 93,96% 24.595 23.352 -5,05% Addetti (numero) della precedente rile368,0 387,4 5,29% Produzione (milioni di mq) vazione al 92,97%. 408,4 412,8 1,07% Vendite Totali (milioni di mq) Le società commer127,6 123,6 -3,15% …di cui Italia ciali nel 2010 hanno 280,8 289,2 2,99% …di cui export intermediato 29,0 mi220,7 224,0 1,50% Investimenti (milioni di €) lioni di metri quadrati 4.629,0 2,70% Fatturato Totale (milioni di €) 4.508,0 di piastrelle fatte pro1.253,0 1.216,0 -2,95% …di cui Italia durre con il proprio 3.255,0 3.413,0 4,87% …di cui export marchio, in crescita Fonte: Centro Studi Confindustria Ceramica (+17,70%) rispetto al conferma una volta di più la volontà 2009. del settore di considerare gli investi- La composizione delle vendite posimenti in dotazione impiantistica e ziona il mercato domestico italiano al innovazione di prodotto quali drivers 29,93% e quelli esteri al 70,07%. prioritari per il settore. In dettaglio le esportazioni nei 12 mesi Dinamiche positive anche per le ven- 2010 hanno registrato un aumento del dite, ora pari a 412,8 milioni di metri +2,99% in quantità e del +4,87% in quadrati, in aumento di 4,3 milioni di valore mentre si conferma una positiva metri quadrati rispetto all’anno 2009, variazione % del prezzo medio, che reper una variazione percentuale del gistra un incremento del +1,83%. +1,07%. Ancora in difficoltà il mercato italiano Il grès porcellanato grazie ai 297,4 mi- dove si assiste ad una ulteriore flessiolioni di metri quadrati venduti, copre ne dell’ordine del 3 % portando i livelli ora il 72,05% dell’intero portafoglio di vendita a 123 milioni di mq. prodotti venduto, seguito a distanza dai 69,2 milioni di metri quadrati della Internazionalizzazione monocottura (quota del 16,76%), dal- Crescita anche per le aziende estere la bicottura con 33,3 milioni (8,06%) controllate da gruppi ceramici italiani. e dagli ‘altri prodotti’ che, con 12,9 Al 31 dicembre 2010 sono presenti al milioni di metri quadrati, rappresen- di fuori dei confini italiani 20 società tano il 3,14% del totale. di diritto estero, aventi come oggetto Le vendite relative all’attività diretta la produzione di piastrelle di ceramica, risultano pari a 363,4milioni di metri controllate totalmente o maggioritariaquadrati, in lieve aumento (+0,40%) e mente da 10 gruppi ceramici italiani. costituiscono ora l’88,03% delle ven- L’attività è svolta in 33 stabilimenti, dite complessive. all’interno dei quali sono attivi 79 forLe vendite di materiale commercializ- ni (-3 rispetto alla precedente rilevazato, cioè le quantità che le aziende proIndustria italiana piastrelle di ceramica - estero duttrici hanno fatto Anni 2009 - 2010 produrre con marchio 2009 2010 VAR % proprio ad altre imprese industriali, si sono 19 20 5,26% Aziende (numero) fermate a 20,4 milio6.297 7.058 12,09% Addetti (numero) ni di metri quadrati, 108,7 115,7 6,43% Produzione (milioni di mq) in calo del - 6,61% 117,6 124,5 5,88% Vendite Totali (milioni di mq) ed ora pari al 4,94% 92,8 100,3 8,05% …di cui domestiche delle vendite totali. In 24,7 24,2 -2,26% …di cui export termini complessivi, 875,9 989,8 13,01% Fatturato Totale (milioni di €) la presenza sul mer693,7 815,6 17,57% …di cui domestiche cato di piastrelle di 182,0 174,2 -4,30% …di cui export ceramica con marchio Anni 2009 - 2010 Fonte: Centro Studi Confindustria Ceramica zione). I dipendenti totali di queste società estere sono 7.058, in aumento di 761 occupati (+12,09%) rispetto al 2009. Alla fine dello scorso anno, la produzione totale è ammontata a 115,7 milioni di metri quadrati, in crescita di 7,0 milioni (+6,43%) rispetto al 2009. Nel 2010 le imprese ceramiche italiane localizzate all’estero hanno venduto complessivamente 124,5 milioni di metri quadrati (+5,88%), di cui 100,28 milioni di metri quadrati sul mercato domestico estero (+8,05%), 21,76 milioni come esportazione verso un Paese terzo (+1,89%), 2,42 milioni di intercompany (-28,41%). Il dato saliente che emerge da questi dati è la conferma della strategia da sempre perseguita dalle imprese ceramiche italiane di essere ‘produttori locali sul mercato locale’. Il fatturato complessivo, derivante dalle vendite di matrice estera e dell’intercompany a fine 2010, è pari a 989,78 milioni di euro, in crescita del +13,01% rispetto al 2009. Il fatturato complessivo origina per 815,6 milioni di euro (+17,57%) da vendite sui mercati domestici, da 156,1 milioni di euro da esportazioni (-1,92%) e da 18,1 milioni di euro dall’intercompany (-21,37%). Il prezzo medio ex fabbrica complessivo delle piastrelle di ceramica italiana di matrice estera è di 7,95 euro al metro quadrato (+6,73%). Di interesse appare la suddivisione per aree geografiche e per origine della produzione venduta. In Europa il prezzo medio delle vendite di matrice estera sul mercato domestico è di 7,45 euro per metro quadrato (+8,15% rispetto al 2009), il prezzo medio all’export, in flessione del -3,74%, è di 7,17 euro per metro quadrato ed il prezzo medio intercompany è di 7,481 €/mq (+9,83%). Notevolmente maggiore è il prezzo medio di vendita negli Stati Uniti, come visto esclusivamente attribuibile alle vendite sul mercato domestico. Nel 2010 il valore è salito da 8,84 €/ mq del 2009 ai 9,81 €/mq, con un aumento del +10,97%. [email protected] 2011 maggio/giugno CER 33 cerreal estate piano casa, spento motore immobiliare di Simone Ricci Un convegno per fare il punto sul mercato italiano delle costruzioni e sulle cause della mancata “spinta” di questa agevolazione Il mercato italiano delle costruzioni – che assorbe il 30% delle vendite dell’industria italiana della piastrella di ceramica – sta vivendo una fase di grande difficoltà: in uno scenario di crescita del PIL nazionale del +1,3% gli investimenti in costruzione nel 2010 sono risultati in netto calo, con un ulteriore crollo nell’ultimo trimestre dell’anno. Di questo si è parlato in un convegno presso Confindustria Ceramica dedicato al Piano Casa ed alla riqualificazione delle città, dove sono intervenuti diversi esponenti delle istituzioni locali e regionali e durante il quale è stato presentato lo studio sul settore delle costruzioni in Italia a cura di Prometeia. Proprio il Piano Casa doveva dare slancio al comparto immobiliare italiano, un provvedimento che non costa niente allo Stato e che se concretamente applicato può ancora dare fiato a tutti i settori legati all’edilizia. Secondo i dati di Prometeia, nell’ultimo trimestre del 2010 si affievo- Investimenti in costruzioni Tassi di variazione medi annui a prezzi costanti e var% 2010 2011 2012 2013 VAR % 2013-’07 TOTALE -3.7 -0.8 0.2 0.8 -14.6 Edilizia residenziale -2.4 -0.2 0.5 0.4 -11.8 - nuovo -8.8 -3.7 -1.2 -0.6 -32.3 - ristrutturazione 2.5 2.2 1.5 1.0 8.0 Edilizia non residenziale -4.0 -0.5 1.4 1.9 -14.4 Genio Civile -6.5 -3.0 -2.4 -0.3 -21.4 Fonte: Prometeia per Confindustria Ceramica 34 CER maggio/giugno 2011 liscono i timidi spunti di ripresa dell’edilizia residenziale (solo +0,4% di compravendite nel 2010 dopo il crollo del -11,3% nel 2009), complice anche la frenata nel credito concesso alle famiglie per l’acquisto dell’abitazione: si registra, infatti, un +11,5% di prestiti, che però non corrisponde a nuovi mutui bensì alle rinegoziazioni di mutui già precedentemente concessi. Se a ciò aggiungiamo le incertezze legate al mercato del lavoro, l’indebolimento del reddito disponibile e il rallentamento dei flussi migratori, vi sono evidenti vincoli che bloccano la domanda residenziale, soprattutto per quanto riguarda i nuovi alloggi. Le ristrutturazioni, che hanno sostenuto parte del comparto residenziale negli anni 2010-2011, sono tuttavia attese in frenata nel biennio successivo. Gli altri comparti non stanno meglio: nel 2010 è proseguita la flessione del non residenziale sia per quanto riguarda il comparto produttivo (-3,5%), che quello commerciale (-4%) e il terziario (-5,7%), influenzati anche dal minore grado di utilizzo della capacità produttiva dell’industria italiana. Per quanto riguarda le opere pubbliche, l’Ance stima in -18% gli stanziamenti di bilancio per nuove infrastrutture nel 2011 e una riduzione degli investimenti dei Comuni di 4,3 miliardi di Euro; inoltre stentano a decollare i cantieri delle grandi opere previste dal Piano Cipe del 2009. Il quadro totale, quindi, stima gli investimenti in costruzioni – dal 2007 al 2013 – in calo del -14,6% cerreal estate Fonte: Prometeia per Confindustria Ceramica che in termini occupazionali corrisponde a 102.000 addetti in meno. E negli altri paesi cosa è stato fatto? La ripresa del mercato delle costruzioni residenziali in Francia (+8,6% compravendite e +15,1% di permessi a costruire) è dovuta all’applicazione dell’IVA ridotta al 5,5% e a leggi di incentivazione volte da un lato a immettere sul mercato degli affitti immobili a prezzi calmierati (legge Scellier) e dall’altro a ridurre i costi di ristrutturazione di edifici protetti deducendo i costi dal reddito disponibile (legge Malraux), senza dimenticare gli eco-prestiti a tasso zero per le ristrutturazioni. La Spagna ha introdotto linee di credito agevolate per la locazione oltre ad incentivi fiscali per l’acquisto della prima casa, che insieme alla moratoria sui mutui ha dato il risultato del +5,9% nelle compravendite. La Germania ha incrementato i per- messi a costruire (+6,8%) attivando programmi di riduzione delle emissioni inquinanti attraverso incentivi alla ristrutturazione, mentre il Regno Unito, attraverso un piano di edilizia sociale e grazie alla riqualificazione dello stock residenziale pubblico, ha visto aumentare sia le compravendite (+3,1%) che i permessi a costruire (+23,8%). Il Piano Casa italiano, che aveva un valore potenziale di 25 miliardi di Euro e che avrebbe esteso gli effetti benefici degli investimenti fino a tutto il 2013, non ha prodotto alcun beneficio: con la sola eccezione del Veneto e della Sardegna, infatti, l’utilizzo del Piano è stato particolarmente limitato e l’attività immobiliare italiana è stata sostenuta per buona parte da ristrutturazioni che beneficiano delle agevolazioni del 36% e 55%. Motivi? Innanzitutto il lungo iter di approvazione delle leggi regionali (solo Toscana e Umbria hanno rispettato i termini dei 90 giorni), la scadenza dei termini delle regioni tra cui l’Emilia-Romagna, inoltre la complessità e la disomogeneità del quadro normativo ed ulteriori vincoli urbanistici ed energetici posti dalle leggi regionali e dalle delibere dei comuni. Il rilancio del Piano Casa passa, ora, attraverso il Decreto Sviluppo DL-70/2011 che si traduce in modifiche alle leggi regionali, proroghe dei termini, eliminazione di alcuni vincoli e una semplificazione burocratica sia in termini di certificazione di inizioattività (SCIA) che di silenzio-assenso per il rilascio del permesso a costruire. Anche l’edilizia sociale ha un valore potenziale rilevante, con oltre 2,7 miliardi di euro già stanziati per circa 15mila nuovi alloggi, che dovrebbero dare i primi risultati a breve. [email protected] 2011 maggio/giugno CER 35 cerMERCATI gli architetti italiani scelgono i materiali di Sara Seghedoni Foto Vincenzo Conelli Un’indagine GfK Eurisko, commissionata da Confindustria Ceramica e Federchimica Ceramicolor, descrive il comportamento di questi importanti attori della filiera delle costruzioni 36 CER maggio/giugno 2011 Dopo l’esperienza positiva dello scorso anno dell’eleborato di Gfk Eurisko nell’indagine sugli acquirenti di piastrelle di ceramica, quest’anno Confindustria Ceramica e Federchimica Ceramicolor completano l’indagine incaricando l’Istituto di eseguire la ricerca sugli architetti italiani, per comprenderne gli orientamenti rispetto ai materiali di rivestimento e per individuare le fonti informative. Il profilo del campione La ricerca Eurisko è stata svolta, attraverso interviste on-line, nei mesi di marzo e aprile 2011, su un campione di 323 professionisti distribuiti sull’intero territorio nazionale, che negli ultimi due anni hanno eseguito lavori di tipo residenziale e non residenziale, con una committenza privata e/o pubblica, e che hanno scelto per il rivestimento delle superfici dei propri progetti piastrelle di cerami- ca, marmo, legno e pietre naturali. Il lavoro svolto ha approfondito la dimensione dello studio, misurata attraverso il numero dei dipendenti, la loro localizzazione geografica, gli ambiti di intervento nei quali l’impresa si è cimentata. Particolare attenzione è stata data alla forma di informazione/documentazione e processo decisionale nella scelta dei materiali. Lo studio di architettura La ricerca ha delineato che la dimensione media degli addetti nello studio in Italia è composto da 6 addetti, anche se un quarto del totale si compone del solo titolare/progettista. L’orientamento è principalmente in interventi residenziali anche se solo il 2% degli studi da 50 o più addetti è specializzato in progetti istituzionali e commerciali. Riassumendo il 68% del campione si occupa in prevalenza di progetti residenziali, il 23% di progetti istituzionali, il 21% in interior design, 11% in progetti industriali, 9% in restauro e solo il 3% in bioedilizia e arredo urbano. Fonti di informazione Tra i canali utilizzati dal campione per informarsi sui materiali di rivestimento abbiamo al primo posto con l’84% la partecipazione a fiere di settore, segue il 77% visitando siti web dei produttori di rivestimento e il 72% del campione che osserva edifici e progetti già realizzati. Tra le altre fonti, la lettura di pubblicazioni di architettura (65%), gli incontri con agenti o informatori (59%), i siti/ portali di architettura (51%), parlare cerMERCATI La specializzazione dello studio DOM. In che tipo di progetti siete specializzati? - Base: Totale campione; N=323 AREA GEOGRAFICA 4 NORD NORD CENTRO SUD OVEST EST N=63 N=153 N=55 N=52 70 69 66 67 16 23 22 31 18 20 29 21 13 10 11 21 11 13 15 2 5 11 11 4 5 4 7 4 2 4 4 2 2 2 6 4 3 2 2 2 2 1 4 2 5 1 2 2 Fonte: "Indagine sui materiali di rivestimento in Italia", GfK Eurisko Responsabilità decisionale per la scelta dei materiali DOM. In generale, nel suo studio, chi si occupa della scelta dei materiali? Chi ha un ruolo decisivo, o anche solo un’influenza, nel processo di scelta di quali materiali utilizzare? -Base: Totale campione; N=323 TIPO DI INTERVENTO4 RESID. ISTIT. COMM. IND. N=167 N=74 N=65 N=16 31 23 32 19 21 27 22 19 23 12 28 25 11 14 9 19 7 11 3 6 7 10 5 13 4 5 - - 2 5 2 - 1 3 3 13 2 1 2 - - 4 2 6 2 - 2 1 - 2 6 2 1 - - 1 - - - 7 12 11 - Fonte: "Indagine sui materiali di rivestimento in Italia", GfK Eurisko con altri architetti e colleghi (39%), la pubblicità (35%), le pubblicazioni di settore (34%), fino alla visita diretta ai rivenditori/showroom - a pari merito con la frequentazione di blog - (4%), e alla visita diretta in azienda (1%). Progetti realizzati e materiali utilizzati Analizzando la tipologia dei principali progetti realizzati negli ultimi 2 anni, troviamo con il 52% attività di ristrutturazione su edifici di tipo residenziale (51%). Le opere di rivestimento hanno interessato approssimativamente una media di 2.000 metri quadrati per le parti interne e una media di 1.900 metri quadrati per le parti esterne. Di fondamentale importanza è la segmentazione dell’utilizzo dei materiali rispetto alle diverse destinazioni d’uso, che vede ai primi posti l’utilizzo del grès porcellanato negli esterni e la ceramica, nelle sue molteplici declinazioni (ceramica, smaltata 39%, grès porcellanato altri effetti 34%, grès effetto pietra 26%, gres effetto marmo e legno 11% e 10%), negli interni. Chi decide la scelta dei materiali L’analisi sulla decisione finale dei materiali viene affidata per il 30% dei casi al solo progettista per le parti esterne mentre per il 71% il committente sceglie insieme al progettista valutando le proposte di quest’ultimo per le parti interne. Solo per il 7% il progettista sceglie autonomamente per le parti interne. [email protected] 2011 maggio/giugno CER 37 dossier cer Strumenti pubblico-privati per la finanza cerDOSSIER un fondo per finanziare le PMI di Alessandra Ferretti Marco Vitale 40 CER maggio/giugno 2011 è divenuto ufficialmente operativo il 1° novembre 2010, con la costituzione della Società di Gestione del Risparmio. Si tratta del Fondo Italiano di Investimento per le Pmi, creato con l’obiettivo di realizzare nel medio termine una fascia più ampia di aziende di media dimensione, incentivando i processi di aggregazione tra le imprese minori, al fine di renderle maggiormente competitive anche sui mercati internazionali. Il Fondo è partito con una dotazione iniziale di un miliardo di euro, in favore di imprese in fase di sviluppo e con ambizioni di crescita interna ed esterna con un fatturato compreso tra 10 e 100 milioni di euro. Il progetto di costituzione della Società di Gestione del Risparmio e promozione del Fondo per le Pmi è stato elaborato da uno Steering Committee, costituito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, dalle “banche sponsor” (UniCredit, Intesa Sanpaolo, Montepaschi e Cassa Depositi e Prestiti), da Confindustria e dall’Associazione Bancaria Italiana. Presidente della Società di Gestione del Risparmio è Marco Vitale, economista d’impresa, fondatore e presidente della Vitale Novello & Co., che spiega: “Fino ad oggi sono giunte 541 richieste di esame da parte di Pmi. A prima vista, poiché non rispondevano ai requisiti necessari, ne sono state scartate 258. Delle 224 proposte attive rimaste, 202 sono in corso di analisi, 17 in fase di negoziazione e 5 sono state approvate”. Continua: “Le proposte sono giunte da quasi tutto il territorio nazionale, a dimostrazione che la conoscenza dell’esistenza del Fondo si è diffusa ampiamente e velocemente. In testa alle regioni svetta l’Emilia Romagna, con 42 proposte (22%), seguita a ruota dalla Lombardia, che ha presentato 41 proposte (18%). Quindi vengono il Lazio, con 20 proposte (9%), la Campania, con 15 proposte (7%) e il Veneto, con 14 proposte (6%). Mancano per ora all’appello soltanto la Basilicata ed il Molise”. Per il momento, la maggior parte delle aziende è collocata nel settore manifatturiero. Come illustra ancora Vitale, “i settori principali sono costituiti dai beni di consumo (17%), dalle macchine utensili e impianti (12%), dal settore dell’Information Technology (10%) e dai servizi alle imprese (10%)”. Ciascuno dei quattro istituti partecipanti ha investito un capitale pari a 250 milioni di euro. Nel frattempo, si sono inserite anche 5 banche popolari e l’Istituto centrale delle banche popolari italiane, che insieme hanno contribuito ad elevare il fondo di 200 milioni di euro. “Si considerino poi gli investimenti indiretti”, continua Vitale, “che il Fondo sta effettuando in fondi già esistenti che condividono nei loro regolamenti gli obiettivi del FII, il cosiddetto “Fondo di fondi”. Si tratta, nella fattispecie, di operazioni di investimento indiretto in strumenti finanziari non quotati rappresentativi di quote di fondi di private equity o di società finanziarie (anche di nuova costituzione) con vocazione in prevalenza territoriale. L’ammontare mas- cerDOSSIER simo di investimento del Fondo non può superare il 50% del commitment di ciascun fondo o società finanziaria”. Fino ad oggi, il FII ha ricevuto 58 proposte da parte di altri fondi. Che, a loro volta, investendo nelle imprese, favorirebbero l’intero indotto. La durata complessiva prevista del Fondo è di circa 15 anni: cinque anni per la fase di investimento più un anno di estensione e sette anni per la fase di disinvestimento più due anni di proroga. “Per il momento”, commenta il professor Vitale, “ci troviamo in una prima fase di vita del Fondo, durante la quale l’impegno principale è quello di investire bene il capitale a disposizione. Prevediamo di assistere, nella seconda metà dell’anno in corso, ad un’accelerazione in positivo”. “Intanto, esaminando le varie proposte, si stanno profilando anche nuove opzioni. Ad esempio, la possibilità di aggregare due o più programmi che trattano uno stesso filone, passando così da progetti singoli a progetti multipli. Un’opportunità che le aziende stanno accogliendo con favore. Inoltre, stiamo iniziando a collaborare anche con associazioni di categoria. Ad esempio, con Assobiomedica, per individuare insieme centri di eccellenza e sviluppare progetti d’avanguardia”. E, proprio in questi giorni, la Società di gestione del risparmio, con sede a Milano, ha aperto un ufficio anche a Roma, che adempirà alle funzioni di capofila per le aziende del CentroSud. Modalità di intervento del Fondo Descrizione Possibili opzioni strategiche I - Investimento diretto Ingressi diretti di minoranza nel capitale, a condizione che l’investimento avvenga in imprese con fatturato superiore a una certa soglia (indicativamente, 20-30 milioni di euro) II - Coinvestimento Ingressi diretti diminoranza in coinvestimento con altri fondi specializzati su aziende aventi i requisiti di eligibilità richiesti dal regolameno del Fondo Italiano di Investimento III - Strumenti flessibili Operatività diretta tramite strumenti quali finanziamenti subordinati convertibili o convertendi e prestiti partecipativi IV - Fondo di fondi Investimento in fondi già esistenti che condividano esplicitamente nei loro regolamenti gli obiettivi del Fondo Italiano di Investimento Fonte: Fondo Italiano d’Investimento, 2011 Ma come funziona esattamente il Fondo Italiano d’Investimento? Esso fornisce alle imprese italiane di piccole e medie dimensioni, tramite investimenti diretti o indiretti nel capitale di rischio, un sostegno finanziario nell’ambito di operazioni di “expansion capital”, finalizzate a finanziare lo sviluppo di imprese già avviate, anche tramite acquisizioni. L’investimento può riguardare imprese dotate di buona solidità patrimoniale, di un’adeguata redditività attuale e prospettica e soprattutto di un significativo potenziale di creazione di valore. Ogni investimento viene valutato in base al merito del piano industriawww Per maggiori informazioni www.fondoitaliano.it www.dt.tesoro.it/it/fondosgr.html le, del progetto di sviluppo e della capacità del management di portarlo a termine. Il Fondo opera in quattro modi complementari. Anzitutto, tramite l’investimento diretto, vale a dire con ingressi diretti di minoranza nel capitale, a condizione che l’investimento avvenga in imprese con fatturato superiore a una certa soglia (indicativamente, 20-30 milioni di euro). Poi, attraverso ingressi diretti di minoranza in co-investimento con altri fondi specializzati su aziende aventi i requisiti di esigibilità richiesti dal regolamento del Fondo Italiano di Investimento. Ancora, con strumenti flessibili ovvero operatività diretta tramite strumenti quali finanziamenti subordinati convertibili o convertendi e prestiti partecipativi. Infine, con l’investimento indiretto come “Fondo dei fondi”, di cui si è già detto. [email protected] 2011 maggio/giugno CER 41 cerDOSSIER il sostegno delleal banche al settore ceramico Un comparto da 6,5 miliardi di fatturato, colonna portante del made in Italy, con ricavi in crescita del 5 per cento. L’assoluta eccellenza del comparto ceramico italiano e la forte presenza delle aziende del settore in tutti i mercati del mondo, sono state confermate anche dagli ultimi dati emersi in occasione dell’assemblea annuale di Confindustria Ceramica. Sostenere il presente ed il futuro di questo importantissimo settore, è quindi un’esigenza a cui le banche non possono sottrarsi mettendo in campo tutte le loro competenze e professionalità, fornendo consulenza e servizi personalizzati e innovativi all’altezza della sfida globale. Il focus è imprescindibile: internazionalizzazione ed export, elementi chiave per la competitività nell’attuale mercato globale. A conferma della relazione storica che lega la Banca Popolare dell’Emilia Romagna al tessuto imprenditoriale locale, BPER ha stipulato una serie di nuovi accordi di collaborazione con diverse associazioni di catego- Corrado Savigni ria; esempio significativo in tal senso è il caso di Acimac, la convenzione a favore delle associate è stata rinnovata anche per il 2011. Grazie a Finprogex, inoltre, strumento di finanziamento innovativo flessibile per supportare le aziende nella crescita sui mercati internazionali, BPER si identifica come uno dei principali istituti italiani in termini di finanziamenti assistiti dalle garanzie emesse da Sace spa e destinati a sostenere il processo di internazionalizzazione delle aziende. Le recenti difficoltà del contesto economico globale hanno accentuato l’importanza dei fattori qualitativi nella relazione banca-impresa e hanno concentrato la domanda delle aziende nella componente estero. La Banca Popolare dell’Emilia Romagna ha prontamente risposto alle richieste di mercato attraverso maggiore flessibilità, trasparenza, competenza e conoscenza dei mercati. “Abbiamo cercato di completare la nostra offerta con prodotti specifici per le imprese esportatrici – spiega Corrado Savigni, direttore della Divisione Corporate BPER – quali ad esempio FinPreshipment, finanziamento chirografario assistito da garanzia Sace spa, dedicato alla copertura del fabbisogno finanziario per l’approntamento di beni e servizi o l’esecuzione di lavori oggetto di contratti conclusi con committenti esteri”. Foto Vincenzo Conelli di Elena Cristoni Continua il tradizionale impegno a sostegno del comprensorio ceramico di Banca Popolare di Verona – San Geminiano e San Prospero, testimoniato dall’offerta di prodotti mirati per le singole aziende che sono frutto dei numerosi accordi realizzati con associazioni di categoria e istituzioni. In particolare 2011 maggio/giugno CER 43 www.bsgsp.it Cresciamo insieme Da sempre vicino al territorio. Una realtà semplice che guarda con fiducia al futuro. Le tue radici, il tuo futuro. cerDOSSIER questa realtà bancaria, che da oltre 100 anni si pone come interlocutore privilegiato per l’imprenditoria locale, mette a disposizione delle aziende e a sostegno del processo di internazionalizzazione sia prodotti di finanziamento specifici, in collaborazione con Sace e con il Fondo di Garanzia delle piccole e medie imprese, sia servizi ad hoc, sempre con un occhio di riguardo per il mercato estero e per l’innovazione. “Tra questi ultimi – sottolinea Leonello Guidetti, direttore generale Banca Popolare di Verona – S.Geminiano e S.Prospero – mi piace citare in particolare la consulenza in loco grazie ai numerosi Uffici di Rappresentanza dislocati nelle principali piazze commerciali internazionali, come Mosca, Pechino, Mumbai, Hong Kong e Shangai. Voglio anche ricordare le forme di finanziamento volte a sostenere gli investimenti in innovazione, più che mai necessari per poter competere a livello globale, e i finanziamenti a sostegno della ricapitalizzazione aziendale”. Particolare enfasi, poi, viene data allo sconto pro-soluto dei crediti commerciali che, soprattutto nell’ottica degli accordi di Basilea, consente alle imprese di migliorare sensibilmente la gestione della liquidità, destinando maggiori risorse alla ricerca e all’innovazione. Prodotti che, come sottolinea Guidetti, Leonello Guidetti “vogliamo ulteriormente implementare e migliorare per renderli ancora più a “misura di azienda” e utili alla crescita di questo importante comprensorio”. A fronte della ripresa degli investiment i a z i e n d a l i n e l l e Ivan Damiano imprese ceramiche con prodotto di fascia alta e maggiormente orientate all’esportazione, la Cassa di Risparmio di Cento ha messo a disposizione linee di credito a medio termine a supporto della ricerca, dell’innovazione tecnologica, dello sviluppo di nuovi prodotti e dell’aggiornamento degli impianti produttivi. Il sostegno al settore ceramico si esprime inoltre attraverso finanziamenti di liquidità, consolidamenti di esposizione a breve termine, moratoria ABI per la sospensione delle rate in scadenza di mutui, operazioni finalizzate alle ricapitalizzazioni aziendali, gestione dei rischi di tasso e di cambio, prefinanziamento ai dipendenti della cassa integrazione Cigs. Di particolare attualità è il riequilibrio finanziario delle aziende, anche in relazione ai più stringenti requisiti imposti alle banche da Basilea3. Questa realtà bancaria è inoltre specializzata nella ripatrimonializzazione aziendale con prestiti partecipativi e nel contenimento del rischio di aumento dei tassi di interesse con l’utilizzo di derivati plain vanilla (cap e swap irs), particolarmente opportuni in presenza di livelli di esposizione creditizia aziendale rilevanti. “Ai prodotti assicurativi tradizionalmente proposti alla nostra clientela – aggiunge Ivan Damiano, direttore generale della Cassa di Risparmio di Cento – quali l’assicurazione dei crediti commerciali, abbiamo di recente affiancato le polizze R.C. che assicurano amministratori, sindaci e dirigenti delle società e di ogni loro controllata, contro ogni responsabilità personale derivante da attività o atti compiuti nell’esercizio delle proprie funzioni e a tutela del patrimonio personale degli stessi”. [email protected] 2011 maggio/giugno CER 45 cerDOSSIER risorse pubbliche per il social housing italiano di Simona Storchi Un fondo pubblico per incrementare l’offerta di alloggi per la locazione a canoni calmierati e la vendita a prezzi convenzionati. Ma anche un volano al comparto delle costruzioni 46 CER maggio/giugno 2011 Un fondo immobiliare per promuovere investimenti nell’edilizia privata sociale sul territorio nazionale. è questo lo scopo del Fondo investimenti per l’abitare (Fia), che fa capo alla società di gestione del risparmio (Sgr) Cdp Investimenti, costituita nel 2009, partecipata al 70% dalla Cassa Depositi e Prestiti e, con una quota ciascuna del 15%, dall’Associazione delle Fondazioni bancarie (ACRI) e dall’Associazione Bancaria Italiana (ABI). Il Fia, con un capitale di 2 milioni di euro, è operativo dal secondo semestre dell’anno scorso, ed è riservato ad investitori qualificati operanti nel settore del social housing, ovvero l’edilizia residenziale sociale. Lo strumento è dunque destinato ad incrementare l’offerta di alloggi e servizi dedicati ad un’utenza che non riesce a soddisfare il proprio bisogno abitativo sul mercato – in alcuni casi per ragioni economico-sociali – ma che spesso ha redditi superiori a quelli che danno diritto alle assegnazioni di edilizia residenziale pubblica. Solitamente si tratta di famiglie monoreddito, single, pendolari, studenti fuori sede e immigrati. “La finalità istituzionale del fondo è quella di incrementare l’offerta di alloggi per la locazione a canoni calmierati e la vendita a prezzi convenzionati – spiegano dalla direzione del CdpI – a supporto e integrazione delle politiche di settore dello Stato e degli enti locali”. Il Fia interviene con compartecipazioni fino al 40% dell’investimento previsto dal progetto selezionato: non sono quindi semplici pre- stiti o finanziamenti a fondo perduto. “Il fondo investe su tutto il territorio nazionale in quote di fondi comuni di investimento immobiliari attivi a livello locale, gestiti da altre società di gestione del risparmio attraverso partecipazioni massime del 40%. Questo limite mira a sollecitare sul territorio l’investimento di risorse da parte di soggetti terzi rispetto al fondo, permettendo nel contempo a quest’ultimo di mantenere una presenza rilevante nelle singole iniziative”. I progetti promossi dal fondo vengono sviluppati in collaborazione con la pubblica amministrazione e si concentrano soprattutto nelle zone a maggiore emergenza abitativa, essenzialmente nelle grandi città, e sono caratterizzati da una grande attenzione per gli aspetti urbanistici, architettonici, ambientali ed energetici. “Si tende ad utilizzare tecniche edificatorie a costi moderati che tengono conto della sicurezza, di un risultato architettonicamente gradevole, di un’urbanistica funzionale e di un efficiente profilo energetico”. Ad oggi il Fia conta 1,7 miliardi di sottoscrizioni e risulta aggiudicatario provvisorio (8 settembre 2010) dei 140 milioni assegnati dal ministero delle Infrastrutture nell’ambito del Sistema integrato di Fondi (il cosidwww Per maggiori informazioni www.cdpisgr.it www.comune.parma.it/comune > progetti speciali cerDOSSIER detto Piano Casa nazionale). Le ultime sottoscrizioni risalgono alla fine di marzo (valore stimato di 100 milioni, ma potrebbe raddoppiare) e fanno capo all’Adepp, l’associazione che raggruppa 20 casse previdenziali private, tra cui l’Empam (cassa dei medici) e l’Inpgi (la cassa dei giornalisti). Nel 2011 il Cdpi si propone di completare il quadro delle delibere preliminari e giungere ad una delibera di sottoscrizione rispettivamente per l’Emilia-Romagna e la Toscana. Il fondo si integra dunque con altri strumenti messi in campo dalle istituzioni locali stipulando convenzioni con i Comuni che mettono a disposizione le aree a prezzi moderati con il vincolo della destinazione al social housing. In alcuni casi, gli enti locali possono anche stanziare risorse finanziarie o svolgere la funzione di pivot per incentivare gli investimenti privati sul territorio. Per il medio termine l’obiettivo del Cdpi è investire i due miliardi del fondo (che sono il 40% del totale), dall’avvio dell’attività, il Fia ha come obiettivo prioritario quello di diffondere il più possibile la conoscenza del fondo, organizzando workshop e incontri sul tema. “Complessivamente il Sistema Integrato di Fondi dovrebbe mobilitare nei prossimi cinque anni investimenti per 5 miliardi di euro, oltre la possibile leva finanziaria, e quindi consentire la realizzazione di 30-40.000 alloggi, numero che potrà variare anche in funzione del mix funzionale dei progetti immobiliari”. Ad oggi il Fia ha in cantiere delibere di investimento che interessano sette fondi immobiliari locali istituiti da cinque diverse Sgr. Su due di questi fondi immobiliari, nello specifico, sono state assunte delibere di sottoscrizione relative a 12 progetti immobiliari di social housing: sette aree sono nel parmense (Parma Social House), che vengono acquisite progressivamente con progetti diversificati, una a Crema, tre a Milano e una a Brescia. “Il progetto di Parma è sicuramente un esempio più che positivo perché vede coinvolte tutte le categorie potenzialmente interessate: Fia, Comune, Fondazione bancaria locale (Cariparma), le società di costruzione e le cooperative”. Il fondo Parma Social House prevede la realizzazione di circa 850 alloggi sociali destinati alla vendita e alla locazione. L’impegno finanziario del Fia è di 25 milioni (40% dell’equity), pari al massimo consentito dal regolamento del fondo, su un investimento complessivo di 137 milioni. I risultati? Un appartamento di circa 100 metri quadrati viene affittato alla metà del prezzo di mercato, a 300-400 euro al mese, e venduto a 1.800 euro il metro quadrato anziché 2.500 euro. Gli acquirenti vengono selezionati non solo in base al reddito, ma anche in base al ruolo “sociale” che ricoprono per favorire il più possibile la creazione di una comunità mista, che abbia accesso a servizi come scuole, strutture sanitarie, spazi per anziani e verde pubblico. [email protected] 2011 maggio/giugno CER 47 cerindustria Una linea di produzione che guarda anche alla Cina Foto Vincenzo Conelli di Andrea Serri Foto Vincenzo Conelli Cesare Pegoraro 48 CER maggio/giugno 2011 Nel mondo delle imprese c’è un indicatore chiarissimo che indica, nello stesso momento, fiducia nel futuro, tensione all’innovazione, capacità di competere: il livello degli investimenti in tecnologia. Un indicatore che assume, in questi anni, un valore ancor più significativo per le dinamiche di mercato e per la spada di Damocle di Basilea 2 e 3, norme bancarie che riducono le risorse finanziarie disponibili all’economia reale. Nonostante tutto, esistono ancora aziende che investono significative risorse per ottenere una discontinuità di tecnologie e di prodotto. Una di queste è Keratech, azienda il cui amministratore delegato è Cesare Pegoraro, che agli inizi di maggio ha inaugurato una innovativa linea produttiva, strumento di un nuovo approccio strategico aziendale. Quali solo le principali tappe evolutive di Keratech? “L’idea di aggregare i costruttori italiani di impianti per la ceramica mi venne nel ’92, quando la quasi totalità dei rulli prodotti in Italia veniva assorbita dal nascente mercato cinese. La finalità primaria era quella di dare certezze di qualità, tempi di consegna e prezzi sicuri e costanti nel tempo, in un momento di grande confusione. Io portavo in dote l’esperienza e la conoscenza del prodotto, avendone gestito la nascita alla fine anni sessanta, e successivamente seguito la costruzione e l’evoluzione delle maggiori fabbriche italiane di rulli. I costruttori portavano la tecnologia e l’eccellenza in questo settore strategico per l’industria nazionale. Nel ’96 usciva il primo rullo dalla nuova fabbrica di Romans d’Isonzo e già nell’anno successivo Keratech raddoppiava la capacità produttiva con un secondo forno. A marzo del 1998 abbiamo ottenuto la Certificazione di Qualità, che continuiamo a mantenere sempre con l’impegno e lo spirito iniziale. Negli anni successivi Keratech ha investito in impianti di finitura innovativi, unici nel nostro settore, che permettono precisione di allineamento sulle finiture e tolleranze che riescono a rispettare sempre i parametri indicati dai costruttori. Negli anni seguenti l’ulteriore evoluzione dei forni ha richiesto rulli sempre più performanti che permettano carichi e temperature sempre più elevate, domanda di mercato che Keratech decide di seguire attraverso la strada delle nanotecnologie e con investimenti in una linea di macinazione ed atomizzazione per rilavorare le materie prime. Nascono nuovi prodotti e vengono certificati con diversi brevetti tra cui il “Vector”, rullo a sezione variabile, che permette il riallineamento delle piastrelle prima della zona di cottura. Un brevetto copiato un po’ da tutti, anche se non con gli stessi risultati!” Quali sono le peculiarità di prodotto ed impiantistiche della nuova linea produttiva inaugurata? “Due anni fa il Consiglio di Amministrazione ritenne necessario l’ulteriore raddoppio dell’impianto produttivo per soddisfare, pur in un momento di pesante crisi, un positivo incremento di ordini e per riuscire a tampona- re un’eventuale uscita dal mercato di qualche competitor europeo. Dopo due anni di lavoro ed un investimento pari al turnover annuo di Keratech, il 3 maggio scorso abbiamo avuto il piacere e l’onore di far inaugurare la nuova linea di produzione a Franco Manfredini, presidente di Confindustria Ceramica, con la gradita presenza del Suo Direttivo, assieme al presidente Loriano Bocini ed al direttore generale di Sacmi Imola Pietro Cassani. Le soluzioni impiantistiche sono tali da rendere Keratech leader mondiale per dimensione di prodotto e qualità di sinterizzazione, in un’ottica di riduzione dei costi di produzione. Gli impianti costruiti sono frutto delle conoscenze e della ricchezza di risorse del Gruppo Sacmi, supportate con intelligenza ed impegno dal Gruppo Colorobbia Bitossi. Basta pensare alla riduzione nei consumi del nuovo forno che, a parità di materiale caricato, sono pari a circa il 30%; inoltre l’utilizzo di un “vero” robot di carico scarico permette operazioni con pesi che ormai sono al limite della gestione manuale, ed è in grado di realizzare il lavoro di circa 12 operatori”. Questo investimento rappresenta un bel segnale in un momento di difficoltà del mercato o è un ... atto di incoscienza? “Non capisco se questa domanda nasconda un trabocchetto, o mi dia la possibilità di rafforzare le mie convinzioni. Io ritengo questo investimento un bel segnale al settore, al territorio, alle mie risorse che da anni vivono con me questa bella avventura…pertanto Foto Vincenzo Conelli cerindustria non lo ritengo assolutamente un atto di incoscienza, ma preferisco definirlo un atto di coraggio! Si dice che l’uomo coraggioso non abbia paura. è falso! Essere coraggiosi significa dominare la paura e dove non c’è paura non c’è coraggio! Noi ci stiamo provando”. Come cambia l’organizzazione interna e la strategia produttiva della sua azienda? “Non ci saranno assolutamente stravolgimenti, perché la struttura è adeguata alla nuova missione. Avremo bisogno di qualche risorsa in più per coprire i turni su tutte le linee, ma credo che saturando i nostri impianti si potranno ottenere sicuramente anche delle importanti efficienze”. La nuova linea produttiva significa maggiori volumi di prodotto da collocare sul mercato. “I mercati verso cui è indirizzata la capacità produttiva aggiuntiva sono cer- tamente quelli emergenti. Penso alla Turchia, Iran, Nord Africa - un mercato particolarmente promettente prima degli attuali problemi - Brasile, Messico, India e perché no…Cina!” Dunque nelle vostre strategie c’è anche quella di andare nella ‘tana del dragone’. “è vero, lei parla di ‘tana del dragone’, …noi dobbiamo cercare di far uscire il dragone dalla sua tana, in modo da poterlo ‘capire’. Le idee ci sono ed anche le strategie! I cinesi hanno bisogno ancora di ‘quantità’, quindi i nuovi progetti di Sacmi sui forni a bocca larghissima possono essere la chiave di volta di tutta l’operazione e Keratech è l’unica fabbrica al mondo dove si può ‘veramente’ cuocere un rullo lungo. Per qualche anno potremo essere gli unici! Poi, una volta presenti, troveremo altre soluzioni”. [email protected] 2011 maggio/giugno CER 49 cerformazione nasce la scuola di formazione Marazzi Group di Roberto Faben Maurizio Piglione www Per maggiori informazioni www.marazzi.it 50 CER maggio/giugno 2011 Valorizzazione dei giovani ad alto potenziale, aggiornamento tecnico-professionale, sviluppo manageriale, ottimizzazione del sistema di gestione della sicurezza aziendale. Ma anche attivazione di un progetto di filiera, aperto a fornitori, clienti e loro dipendenti, per la condivisione delle esperienze comuni nel settore ceramico. Sono questi i principali obiettivi del nuovo “Centro di Formazione Pietro e Maria Marazzi” di Marazzi Group, la multinazionale leader nella produzione e commercializzazione di piastrelle per pavimento e rivestimento, con oltre 6mila dipendenti, un volume d’affari di 818 milioni di euro, business unit in 6 Paesi, 14.500 punti vendita in più di 130 nazioni estere. Il centro di formazione, inaugurato assieme al presidente della Regione EmiliaRomagna Vasco Errani, è una struttura all’avanguardia interamente dedicata alla crescita professionale dei lavoratori del Gruppo Marazzi e del comparto ceramico, che si estende su un’area di 1.000 metri quadrati nell’area del sito produttivo di Casiglie, dove si concentrano le più avanzate tecnologie del settore, inaugurata nel 2010. Eleganza e funzionalità lo contraddistinguono, con aule modernamente attrezzate destinate alle attività didattiche e formative, un’ampia area che ospita la biblioteca e gli spazi per la consultazione, un’aula magna da oltre 100 posti e locali per le proiezioni audio-video. La nuova struttura, progettata da Uainot Architetti di Bologna, secondo criteri di riduzione dell’impatto ambientale – attraverso il recupero di una palazzina un tempo destinata a laboratori e uffici e la riduzione al massimo degli scarti di cantiere – e di sostenibilità (anche attraverso l’utilizzo di una pavimentazione sopraelevata progettata da Marazzi Engeneering), è dedicata all’imprenditore che tra gli anni ’60 e ’70 del secolo scorso, con l’invenzione della monocottura, diventata poi il processo produttivo universalmente diffuso, ha rivoluzionato l’industria ceramica, portando l’Italia a modello internazionale. Il Gruppo Marazzi, in prima linea su ricerca e innovazione, investe con decisione anche nella formazione dei propri collaboratori. Solo nel 2010, sono stati coinvolti nei programmi di formazione e aggiornamento 870 dipendenti italiani, per un totale di 1.700 partecipazioni ai corsi ed oltre 20mila ore di formazione a supporto degli investimenti effettuati. «Il programma di formazione – commenta Maurizio Piglione, amministratore delegato del Gruppo – è incentrato, anche per il 2011, sulla valorizzazione del capitale umano e del potenziale individuale, con corsi che coinvolgono tutte le aree aziendali e diversi temi affrontati, partendo dalla sicurezza sul lavoro. Su questo punto, che per noi ha un’importanza fondamentale – aggiunge – abbiamo già ottenuto risultati notevoli negli ultimi anni, abbassando del 64% sia il numero di infortuni sia l’indice di gravità degli stessi». Tiziano Bursi, dell’Università di Modena e Reggio Emilia, analizza, nel dettaglio, il ruolo determinante della formazione. «Quasi tutte le imprese manifatturiere italiane, e, in particolare, quelle piccole e medie, hanno il problema di recuperare margini di competitivi- cerformazione tà e produttività rispetto ai competitor esteri più diretti» spiega. «Recenti studi – aggiunge – dimostrano come la produttività dipenda, in misura considerevole, anche dalla qualità delle pratiche di gestione adottate dai dirigenti di azienda. Come tutte le attività professionali, la gestione d’azienda richiede una formazione specifica (universitaria e, sempre più, post-universitaria) e un continuo aggiornamento sulle pratiche di frontiera. Laddove i manager applicano sistemi gestionali di frontiera, la produttività è alta. Dove, invece, i manager si improvvisano, la produttività è bassa». Lo spostamento del baricentro dell’economia mondiale verso nuove aree (Asia, America Latina), ha fatto emergere sulla scena internazionale competitor low cost (come Cina, India, Brasile), in grado di fare concorrenza alle imprese italiane, anche a quelle inserite in sistemi produttivi locali o in distretti industriali. «Questo fenomeno, antecedente rispetto alla crisi economica – osserva Bursi – ha colto di sorpresa molte imprese, in ritardo nel predisporre i necessari correttivi alla loro rotta, sia in termini strategici sia di scelte produttive, di modelli organizzativi e gestionali e, ancor più, di adeguamento del patrimonio di risorse materiali e immateriali richieste per rinnovare le basi del vantaggio competitivo». Si tratta di un contesto che sollecita le imprese ad intraprendere senza esitazione alcune strade, in primis quella della formazione. «Occorre prima di tutto dilatare il respiro della capacità di investimento in ricerca e sviluppo per alimentare il driver dell’innovazione» sottolinea l’esperto. E, in secondo luogo, «le imprese devono realizzare, nei prossimi anni, investimenti copiosi e stabili in capitale umano, rompendo con la continuità del passato che le ha viste avvalersi prevalentemente di saperi e competenze formatesi in prevalenza on the job». [email protected] In alto: il Centro di Formazione Marazzi. Sopra, da sinistra: aula Stella e l’area biblioteca-consultazione. 2011 maggio/giugno CER 51 cerenergia un tetto fotovoltaico per Gambini Group di Thomas Foschini Giuliano Gambini 52 CER maggio/giugno 2011 I tetti degli stabilimenti industriali possono rappresentare una risorsa. Come? Trasformandoli in “campi” per la produzione di energia pulita. È la scelta fatta da Gambini Group, gruppo ceramico del comprensorio sassolese con quattro stabilimenti produttivi – due in Italia e due in Francia – che ha installato uno dei più grandi impianti fotovoltaici esistenti sul tetto di un’industria ceramica: 12mila metri quadri di dimensione e 993 kWp di potenza. L’opportunità per l’azienda arriva con l’intervento di ristrutturazione della copertura del magazzino di logistica di Emiliana, il marchio di distribuzione d’alta gamma del Gruppo, situato a San Donnino di Liguria, frazione di Casalgrande (Re). L’idea è quella di sfruttare lo spazio del tetto, altrimenti inutilizzato, in chiave sostenibile: “Una scelta in linea con la visione green che stiamo portando avanti – spiega Giu- liano Gambini, titolare e fondatore del Gruppo – di pari passo con lo sviluppo di innovazioni tecnologiche che si conciliano con una concezione del futuro sempre più ecologica. Senza contare che l’energia rappresenta uno dei costi maggiori per un’azienda e questo intervento dà un contributo fondamentale”, prosegue Gambini. Terminata a dicembre l’installazione, l’impianto è pronto per essere avviato al funzionamento. La spesa complessiva è stata di circa 3 milioni e 300mila euro, “cifra che include non solo il costo dell’impianto – precisa il titolare – ma anche la nuova cabina elettrica e, soprattutto, il rifacimento della copertura del tetto per la sicurezza dell’impianto stesso. Le tegole infatti, inadatte a ospitare i pannelli, sono state sostituite con lamiera grecata d’alluminio”. Sulla bolletta gli effetti positivi di questa svolta sostenibile si vedranno nei prossimi anni, ma si possono già fare delle considerazioni: “Secondo le nostre stime, annualmente l’impianto immetterà in rete energia per 1 milione e 120 mila kWh. Dal punto di vista energetico – calcola Gambini – la quantità è pari a circa il 15% del fabbisogno delle nostre fabbriche italiane. Se però prendiamo in considerazione gli incentivi statali, il conto economico migliora di gran lunga e arriva a un 65% del nostro costo energetico annuo. Si tratta naturalmente di calcoli teorici, ma che danno un’idea dei benefici che l’investimento porterà”. Fondamentale quindi la possibilità di sfruttare le tariffe incentivanti del conto energia prolungate dal governo: “Dal momento che l’installazione è stata terminata nel cerenergia dicembre 2010 – conferma il fondatore del gruppo – quando inizieremo a produrre, godremo degli incentivi previsti dal decreto Alcoa”. Tutte orientate alle più moderne tecnologie oggi in commercio le scelte per la realizzazione tecnica dell’impianto: i pannelli utilizzati sono della Rec Solar, ditta norvegese tra le numero uno del settore, con una potenza media di 235 Wp. Sono invece della Power One gli inverter, quei dispositivi che stanno alla base della tecnologia fotovoltaica, che convertono l’energia elettrica prodotta dal pannello in corrente da immettere nella rete elettrica. L’impianto inoltre è stato installato dalla Leitner Solar di Brunico, tra i leader italiani nel settore. Con una produzione pari a 7 milioni e 800mila metri quadri di piastrelle e 300 dipendenti tra Italia e Francia, il Gruppo Gambini realizza un fatturato pari a 70 milioni di euro ed è presente in 79 Paesi. Sono i frutti di una storia imprenditoriale avviata nel 1978 quando Giuliano Gambini, insieme alla moglie Loredana, fonda la commerciale Elle-Gi, capostipite del Gruppo. La parabola prosegue nel 1989 quando, con l’acquisizione dello stabilimento Ceramiche Epoca, si passa dalla commercializzazione alla produzione. Oggi Gambini Group è a capo di sei marchi commerciali; Elle-Gi, per la distribuzione; Epoca ceramiche, con lo stabilimento di bicottura a Casalgrande; Tempra, a Prignano sulla Secchia; Manifattura Emiliana, che distribuisce prevalentemente sul mercato americano, e i francesi Parefeuille Provenne, a Fournes, e Meg, con sede a Oiry, ac- quistata dalla Villeroy&Boch nel 2004. Risparmio ed efficienza energetica: un modello esportabile ad altre aziende del settore ceramico? Sì, secondo il patron di Gambini Group, specialmente qualora abbinato allo sviluppo di tecnologie che garantiscano la sostenibilità anche sul fronte produttivo. A partire dai sistemi di recupero del calore: “Dal 2006 – sottolinea il titolare – in uno dei forni della nostra ceramica Tempra è attivo un sistema che permette di utilizzare l’aria di raffreddamento in uscita per preriscaldare l’aria di combustione del forno e quella dell’essiccatoio”. Ma gli accorgimenti riguardano anche gli stabilimenti francesi. “In quello della Parefeuille Provence, che produce porcellanato smaltato, l’estate scorsa è stato ultimato un impianto di recuwww Per maggiori informazioni www.gambinigroup.info pero dei fumi depurati dai due forni, che permette un risparmio energetico annuo di circa 4.500 milioni di kcal”. Alla Meg, che produce porcellanato smaltato e in massa, è invece presente “un sistema di preriscaldamento del materiale in ingresso al forno, attraverso l’utilizzo dell’aria in uscita dal forno stesso”. Quello dello sviluppo sostenibile è un impegno a 360 gradi, che riguarda interventi di recupero ecologico, come la riqualificazione ambientale di una ex-cava di ghiaia nello stabilimento della ceramica Tempra a Prignano sulla Secchia (Mo), una superficie di circa 30mila metri quadrati. Ma l’impegno è anche proiettato nel futuro, con nuove idee sul tavolo: “Tra i vari progetti – preannuncia Giuliano Gambini – stiamo valutando la possibilità di creare un impianto di cogenerazione a fonte rinnovabile, a biomassa liquida e in particolare a olio vegetale”. [email protected] 2011 maggio/giugno CER 53 galleria cer Essiccamento, cottura e risparmio energetico Materie prime, additivi e semilavorati cergalleria Essiccamento, cottura e risparmio energetico CEFLA IMPIANTI GROUP Via Selice Provinciale, 23/A - 40026 Imola (BO) Tel 0542 653 111 - Fax 0542 653 129 www.ceflaimpianti.com - [email protected] Impianti di cogenerazione Cefla Impianti Group opera nella realizzazione di impianti di cogenerazione come General Contractor, in grado di assistere la clientela in tutte le fasi del processo realizzativo dell’impianto, partendo dall’analisi di fattibilità fino al collaudo finale. In aggiunta, il proprio settore Service, offre servizi specializzati di manutenzione e/o conduzione post vendita. L’applicazione della cogenerazione al processo di essiccazione ceramico consente di raggiungere un’elevata efficienza globale del sistema e di incrementare la produttività degli essiccatoi. Grazie alla costante attenzione rivolta allo sviluppo tecnologico, Cefla presenta soluzioni innovative e complete per qualsiasi tipo di esigenza. Cefla è inoltre in grado di proporre alla propria clientela, in partnership con primari attori del mercato energetico nazionale (E.S.Co.), soluzioni alternative all’acquisto diretto degli impianti: il servizio energia. Motore / Engine CHP Plants Cefla Impianti Group operates as General Contractor, able to assist customers in all phases of building process, from feasibility studies to final testing. Cefla Service unit is also able to provide maintenance engineering and plants management/operation. CHP application on drying process of ceramic mills allows to obtain a high global efficiency of the whole system, increasing spray driers productivity. Thanks to a constant attention to technological developments, Cefla provides innovative and complete solutions. Cefla, in partnership with major Energy Service Companies (E.S.Co.), is also able to offer the so called energy service. Turbina da 6MW / 6 MW Turbine TEcflam Via Curiel, 3 (Corte Tegge) - 42025 Cavriago (RE) Tel 0522 944207- Fax 0522 494091 www.tecflam.it - [email protected] VD.CH 4 - bruciatore Il Bruciatore VD.CH 4 presentato da Tecflam Srl sviluppa oltre 18.000 kW, traendo origine dalle prime macchine con potenza intorno 1000 / 2000 kW. è da queste esperienze che l’azienda, in risposta alle esigenze di un cliente all’avanguardia nel settore ceramico, è giunta alla progettazione e alla costruzione di questa nuova macchina: bruciatore per alta temperatura, con fiamma verso l’alto, elettroventilatori aria carburente e coibentazione interna. Se l’evoluzione del prodotto rappresenta la storia di Tecflam Srl, la tecnologia applicata e lo studio, che si intravvedono in questa macchina in corso di allestimento, fanno intravvedere un futuro di nuove sfide e nuovi progetti. Il costruire bruciatori, adattandoli alle espresse esigenze del cliente e lo scrupoloso service postvendita, continueranno però a rappresentare l’obiettivo primario che Tecflam Srl si è posta fin dalla sua costituzione. 56 CER maggio/giugno 2011 VD.CH 4 - burner The burner presented by Tecflam Srl produces over 18,000 kW of power, and has been developed from the company’s earlier 1000-2000 kW models. This experience in the sector has enabled the company to achieve the design and construction of this new model, allowing Tecflam Srl to respond to the needs of clients who are at the cutting edge in the ceramic industry. While this product’s evolution represents Tecflam Srl’s history, the technology and research seen in this model during the course of its preparation provide us with a glimpse of what the future holds with regards to new projects and challenges. However, manufacturing burners, adapting them to the specific needs of the clients, and providing outstanding post-sales service will continue to represent the primary objective that Tecflam Srl has set for itself since its inception. cergalleria Essiccamento, cottura e risparmio energetico sacmi Via Provinciale Selice, 17/A 40026 Imola (BO) Tel 0542 607111 - Fax 0542 642354 www.sacmi.com - [email protected] EKO Kiln - forno monostrato a rulli Sacmi, nell’ambito del progetto H.E.R.O. per un attento Energy Management, presenta EKO, il forno monostrato a rulli con bruciatori autorecuperanti. EKO non è semplicemente un’evoluzione del forno monostrato esistente, ma il punto di partenza, la macchina base, capostipite di quella che sarà una nuova serie di forni. Azzerato il passato, la storia riparte da qui. Le principali differenze rispetto alla tecnologia attuale riguardano la gestione dello scambio termico fumi/ prodotto, il volume ridotto di fumi e l’opportunità di disporre di un forno che varia la propria lunghezza operativa in base ai volumi produttivi. In dettaglio EKO Kiln, è composto da una serie di moduli termici, detti “celle”, nei quali i fumi scambiano l’energia termica con il materiale in modo più efficiente rispetto ai forni tradizionali (flussi trasversali ed aumento della permanenza dei fumi in camera di cottura). L’evacuazione dei fumi avviene nella cella stessa cedendo parte dell’energia termica residua allo scambiatore ceramico posto all’interno del bruciatore che a sua volta preriscalda intensamente l’aria di combustione (fino a 700°C). La temperatura media dei fumi evacuati è circa 200250°C. Rispetto ad un forno tradizionale, l’aspetto forse più interessante di questa macchina riguarda la gestione dei fumi, infatti EKO immette nell’atmosfera un volume ridotto del 30% di fumi diminuendo le emissioni di CO2 per unità di prodotto. L’uso di celle consente, inoltre, di controllare meglio il profilo della curva di cottura e di mantenere stabili pressione e temperature anche se variano i volumi delle piastrelle in transito. Nel caso di calo produttivo, con EKO è possibile ridisegnare il profilo termico su un numero inferiore di celle, disattivando quelle non necessarie. Idealmente è come disporre di un forno a lunghezza variabile. In questo modo si mantiene costante il consumo specifico anche se diminuiscono i volumi produttivi, con conseguente riduzione del consumo di combustibile. La conduzione di EKO è realizzata mediante sistema di controllo evoluto dotato di doppia interfaccia di tipo touchscreen. Non sono più presenti i regolatori di temperatura tradizionali. Il controllo del processo avviene mediante una gestione innovativa delle curve di temperatura pressione. Con EKO, Sacmi è davvero naturally perché propone una macchina termica che non si limita a consumare meno, ma riduce le emissioni di CO2 in atmosfera. EKO Kiln - single-layer roller kiln Within H.E.R.O. project, aimed at energy management, Sacmi presents EKO – the new single-layer roller kiln equipped with self-recuperative burners. This is not merely an evolution of pre-existing single-layer kilns, but a real breakthrough, a pioneering machine setting the standard for a new generation of kilns. Cleared the past, story starts from here. The new machine offers a number of advantages over traditional technology i.e.: - fume/product heat exchange management, - reduced volume of the extracted fumes conveyed to the filtering area, - a kiln which can adjust its working length according to production volumes. The EKO kiln consists of a number of thermal modules called “heat cells”, in which the fumes exchange thermal energy with the material in an optimised manner compared to traditional kilns (transversal flow and increased fume hold time in the firing chamber). Fume exhaust occurs from the cell itself, with part of the residual thermal energy being transferred to the ceramic exchanger located inside the burner which, in turn, reheats the combustion air to a highly efficient 700°C temperature. The exhaust fume average temperature is around 200-250°C. Fume management is perhaps the most interesting characteristic of this machine. EKO releases a reduced volume of fumes to the atmosphere – thus cutting down CO2 emissions per product unit. The calculated decrease in fume volume is by approximately 30% compared to traditional kilns. The use of cells enables the firing curve profile to be better controlled while allowing stable pressures and temperatures to be maintained even when the volume of tiles in transit varies. When production is reduced, EKO allows the kiln thermal profile to be redesigned to include a smaller number of thermal cells: the cells that are no longer required can therefore be deactivated. It is like having a variable-length kiln available. In this way, specific consumption is kept constant, even when the production volume decreases, with a resulting decrease in the kiln fuel requirements. EKO is managed via a high-technology control system equipped with a touch-screen type double interface. The traditional temperature adjusters have been replaced by an innovative pressure and temperature curve management system ensuring process control. Thanks to EKO Kiln, Sacmi is really “natural” because the proposed machine doesn’t just use less fuel, but cuts down CO2 emissions. 2011 maggio/giugno CER 57 cergalleria Essiccamento, cottura e risparmio energetico SITI - B&T GROUP Via Prampolini, 18 - 41043 Formigine (MO) Tel 059 446111 - Fax 059 446555 www.siti-bt.com - [email protected] Recupero di calore da forni a rulli Siti - B&T si propone sul mercato in funzione di un risparmio energetico che è direttamente dipendente dal processo da cui deriva. In un impianto campione si ipotizza una produzione di 10.000 m²/gg di grès porcellanato, con un prezzo del Metano (PCI 8.300 kcal/Nm³) pari a 0,30 /Nm³ e stimando circa 330 giorni/anno di lavoro, a 24 ore/giorno. Di seguito le varie alternative: • Recupero aria calda a 120°C (LHR): prevede di prelevare una parte di aria dal camino della zona raffreddamento, che si trova a circa 120°C, per utilizzarla come aria di combustione. In condizioni standard permette riduzioni di consumo intorno al 4-5%. Riferito al caso campione si può avere un risparmio di circa 260.000 kcal/h, pari a 75.000 all’anno. • Recupero aria calda a 230 + 80°C (MHR): questo sistema prevede di prelevare solo la parte più calda dell’aria di raffreddamento, separando in due le zone di aspirazione. Si porta quindi ai bruciatori la sola quota più calda (230°C) ottenendo un risparmio di circa il 10-12% riferito al solo forno. Tutta l’aria restante, costituita da parte del primo più tutta l’aria del 2° camino (a 80°C), si può recuperare in altre parti dell’impianto. Questo sistema si adatta a forni lunghi, di oltre 100-110 m. Il risparmio ottenibile nelle condizioni di esempio è di almeno 515.000 kcal/h, equivalenti a circa 150.000 di risparmio all’anno. • Recupero aria calda a 300°C (HHR): la presenza di un punto di aspirazione ad inizio raffreddamento è tipica dei forni SITI - B&T , raddoppiando tali punti è possibile aumentare la temperatura dell’aria di recupero sino a 300°C. L’applicazione è molto influenzata dal tipo di prodotto da cuocere. Il sistema con aria a 300°C permette un risparmio del 14%, con un beneficio sui consumi di 750.000 kcal/h, pari a circa 215.000 di risparmio all’anno. • Potenziamento recupero aria calda da raffreddamento rapido (XHR): è possibile incrementare i precedenti sistemi di recupero, addizionando una quota di aria presa dal raffreddamento rapido. Così facendo si ottengono i seguenti incrementi: - da 120°C a 280°C: con risparmio di circa il 13%, equivalente a 690.000 kcal/h pari a 200.000 all’anno; - da 230°C a 350°C: con risparmio di circa il 17%, equivalente a 890.000 kcal/h pari a 255.000 all’anno. 58 CER maggio/giugno 2011 Recycling heat from roller kilns Siti - B&T aims to offer the market a means of energy saving that depends directly on the process it derives from. In a sample plant, we can assume a production capacity of 10.000 m²/day of porcelain stoneware, considering methane gas prices (NHV 8.300 kcal/Nm³) of 0.30 /Nm³ and estimating approximately 330 days/year of work, 24 hours a day. We will illustrate the various alternatives below. • Recycling hot air at 120°C (LHR): this system takes part of the air taken from the stack in the cooling zone, which is at a temperature of approximately 120°C and using it for combustion. In standard conditions, this offers reductions in consumption of around 4-5%. With reference to the sample case, the saving obtainable is of about 260.000 kcal/h, equivalent to roughly 75.000 saved each year. • Recycling hot air at 230 + 80°C (MHR): this type of solution uses only the hottest part of the cooling air, using two separate fans. The hottest air (230°C) is directed to the burners, allowing for a saving of 10-12% for the kiln alone. All the remaining air, composed of a part of the first stack and of all the air of the 2nd one (at 80°C) can be used in other parts of the plant. This system can only be installed on kilns longer than 100-110. The saving obtainable in the example conditions illustrated amounts to at least 515.000 kcal/h, equivalent to roughly 150.000 saved each year. • Recycling hot air at 300°C (HHR): one of the characteristic features of Siti - B&T kilns is the installation of an extractor hood on the first indirect cooling module. Doubling the number of hoods makes it possible to take the recycled air temperature up to 300°C. The application naturally depends on the type of product to be fired. The system with air at 300°C offers savings of 14%, with a reduction in consumptions of 750.000 kcal/h, equivalent to approximately 215.000 saved each year. • Boosting the recycling system of hot air from the rapid cooling zone (XHR): energy saving performance can be increased considerably by drawing a fraction of additional air at the end of the rapid cooling zone. The system is able to offer the following increases in performance: - from 120°C to 280°C: obtainable savings of around 13%, equivalent to 690.000 kcal/h and roughly 200.000 each year; - from 230°C to 350°C: obtainable savings of around 17%, equivalent to 890.000 kcal/h and roughly 255.000 each year. cergalleria Essiccamento, cottura e risparmio energetico ATLAS COPCO italia Via F.lli Gracchi, 39 - 20092 Cinisello Balsamo (MI) Tel 02 617991 - Fax 02 6171949 www.atlascopco.it - [email protected] ZB 5-120VSD - soffianti centrifughe con inverter La Divisione Oil-free Air di Atlas Copco estende la gamma delle soffianti con l’introduzione delle innovative soffianti centrifughe con inverter (plug & play) e a cuscinetti ad aria ZB 5-120 VSD. La gamma ZB garantisce aria compressa 100% oil-free air secondo le normative ISO standard 8573-1, eliminando ogni rischio di contaminazione olio negli impianti di aria compressa. Inoltre i cuscinetti ad aria senza attriti e l’adozione dell’inverter a bordo macchina garantiscono grandi volumi di aria compressa a bassa pressione al minor costo energetico. La depurazione dell’acqua è il settore principale in cui trova maggiore applicazione questa nuova tecnologia. Se si considera che, in un depuratore il 70% del totale dei costi di gestione dell’impianto sono generati dalla compressione dell’aria, con questa nuova efficiente tecnologia i risparmi energetici sono garantiti. ZB 5-120VSD - centrifugal blowers with inverters Atlas Copco’s Oil-Free Air Division has expanded its range of blowers with the introduction of innovative centrifugal blowers with inverters (plug & play) and ZB 5-120 VSD centrifugal air blowers. The ZB range guarantees 100% oil-free compressed air according to ISO 8573-1 standards, eliminating all risks of oil contamination in air compressor systems. Moreover, its friction-free foil air bearings and its own inverter guarantee energy-efficient production of large volumes of low-pressure compressed air. This new technology is mainly applied to the water purification sector. Considering that 70% of the total operating costs for water treatment plants are generated by air compression, energy savings are guaranteed with this new efficient technology. 2010 novembre/dicembre CER 75 cergalleria Materie CERGALLERIA prime, impasti additivi e relative semilavorati tecnologie RM-ricerche RM - RICERCHEminerarie MINERARIE Via Virauda, Virauda,22--13045 13045Lozzolo Lozzolo(VC) (VC) Via Tel 0163 0163 89196 89196 -- Fax Fax0163 016389122 89122 Tel [email protected] [email protected] www.rmricercheminerarie.it Miniere di argille bianche, rosse Miniere di argille bianche, rosse e sabbie feldspatiche e sabbie feldspatiche Mining of white and red clays and feldspathic sands R.M. Ricerche Ricerche Minerarie Minerarie is is aa mining mining Company Company specialised specialised in R.M. in the quarrying of clays feldspar deposits the quarrying of clays andand feldspar deposits forfor thethe ceramic ceramic industry. mines have wellsince known industry. Its minesItshave been wellbeen known thesince 19th the 19thwhen century, when sanitaryware and tableware century, sanitaryware and tableware companies companies these for theirand products, began usingbegan these using deposits fordeposits their products, today, and today, considering thewhite imported white clay considering the imported clay prices, they prices, are they are awakening fresh R.M. interest. also other supplies awakening fresh interest. alsoR.M. supplies products other products outside industry, of the ceramic industry, importing outside of the ceramic importing successfully successfully stabilisedfrom Zirconium from China, as well as stabilised Zirconium China, as well as pigments for pigmentsglazes for ceramic glazesThe andcompany’s bodies. The company’s ceramic and bodies. laboratory is laboratorytoisperform, equippedalso to perform, on behalf of third equipped on behalfalso of third parties, parties, qualitative and quantitative X-ray Fluorescence and qualitative and quantitative X-ray Fluorescence and Diffraction analysis, analysis, Rietveld Rietveld analysis, analysis, thermal thermal microscopy microscopy Diffraction analysis, DTA, DTA, TG, TG, DTG, DTG, dilatometry dilatometry and and physical-ceramic physical-ceramic analysis, tests. In In collaboration collaboration with with the the University, University, R.M. R.M. have have tests. recently developed developed an an interesting interesting way way to to study study the the clay clay recently deposits using using geophysical geophysical and and geoelectrical geoelectrical survey survey deposits techniques and and advanced advanced mathematical mathematical modules. modules. techniques Le miniere di di R.M. R.M. Ricerche Ricerche Minerarie Minerarie s.r.l. s.r.l.- -azienda aziendaspecializLe miniere specializzata nell’estrazione e feldspati per l’industria zata nell’estrazione di argilledie argille feldspati per l’industria ceramiceramica sono ben conosciute sin dall’Ottocento, ca - sono -ben conosciute sin dall’Ottocento, quandoquando questi questi cominciato ad sfruttati essere sfruttati per depositidepositi hanno hanno cominciato ad essere per l‘industria l‘industria sanitari e della stoviglieria; hanno dei sanitaridei e della stoviglieria; oggi hannooggi riscosso unriscosso rinnoun considerando i prezzi dellebianche argille d’imvatorinnovato interesseinteresse considerando i prezzi delle argille bianche d’importazione. anche in altri prodotti portazione. R.M. fornisceR.M. anchefornisce altri prodotti settori non in settori non strettamente ceramici e, consuccesso, crescente successo, strettamente ceramici e, con crescente importa dalla importa dalla stabilizzato Cina Zirconio stabilizzato pigmenti per smalti Cina Zirconio e pigmenti peresmalti e impasti ceraemici. impasti ceramici. Nel laboratoriosidell’azienda si eseguono, Nel laboratorio dell’azienda eseguono, anche conto anche conto quali-quantitative terzi, analisi quali-quantitative mezzo RX e terzi, analisi a mezzo RX aaFluorescenza aDiffrazione, Fluorescenza e Diffrazione, di Rietveld, DTA, analisi di Rietveld,analisi DTA, TG, DTG, analisi al TG, microDTG, al microscopio dilatometria e prove scopioanalisi termico, dilatometriatermico, e prove fisico-ceramiche. In collafisico-ceramiche. In collaborazione l’Università, R.M. una ha borazione con l’Università, R.M. ha con recentemente aperto recentemente aperto via verso lo studio dei giacimenti via verso lo studio deiuna giacimenti d’argilla a mezzo indagine d’argilla a mezzo indagine geofisica/geoelettrica, utilizzando geofisica/geoelettrica, utilizzando moduli moduli matematici avanzati. Caratteristiche delle materie prime estratte in Italia - 2010/ matematici avanzati. Characteristics of raw materials quarried in Italy - 2010 Denominazione prodotto/ Product name FCP1 FCS4 MS CPL AMC Tipologia/ Type argilla/ clay argilla/ clay argilla/ clay sabbia feldspatica/ feldspathic sand argilla/ clay Grès porcellanato-smaltato/ Porcelain-glazed tiles Analisi chimica/Chemical analysis % SiO2 73,8 Rossi, Laterizi/ Roof tiles 74,5 77,0 75,2 63,5 Al2O3 15,1 16,0 13,5 14,3 18,0 TiO2 0,75 0,5 0,99 0,1 0,9 Fe2O3 1,3 1,9 1,61 1,25 6,4 CaO 0,2 0,2 0,13 0,1 0,8 MgO K2O 0,3 0,3 0,17 0,1 1,1 2,6 1,5 3,82 4,2 1,9 Na2O 0,2 0,2 0,24 0,7 0,9 P.F. 4,8 4,4 3,5 3,5 6,2 29 Analisi mineralogica/Mineralogical analysis % Quarzo/Quartz 40 55 52 48 Ortoclasio/Orthoclase 13 5 17 25 7 Albite 2 2 3 5 12 Caolinite/Illite/Montmorillinite Kaolinite/Illite/Montmorillinite 40 36 27 20 46 Altri/Other 5 2 1 2 6 Analisi granulometrica/Particle size analysis % +3 mm 0 11 14,7 0 3,5 8 37,9 2,2 1-0,4 5,2 3 14,2 0,8 0,4-0,1 24,5 2 13,9 3,1 0,1-0,063 8,4 0,1mm -0,1mm -0,1mm 6,8 0,063-0,04 7,4 76% 35% 19,3% 10,9 0,04-0,02 9,2 13,7 0,02-0,01 8,7 12,9 -0,01 33,2 49,6 3-1 60 CER 20112010 80 CER maggio/giugno novembre/dicembre cergalleria Materie prime, additivi e semilavorati sacmi Via Provinciale Selice, 17/A 40026 Imola (BO) Tel 0542 607111 - Fax 0542 642354 www.sacmi.com - [email protected] L CUBE (Long Life Lining) - rivestimento antiusura per mulini continui Sacmi presenta al mercato, nel campo della macinazione continua, un nuovo ed esclusivo rivestimento per mulini, progettato e sviluppato in partnership con Bitossi e B&B. Una sinergia, questa, che ha portato alla realizzazione pratica di un sistema antiusura assolutamente inedito per il settore ceramico, ottenuto per vulcanizzazione di gomma attorno a mattoncini di allumina appositamente studiati. L CUBE (Long Life Lining) aggiunge così alla facilità di manutenzione tipica della gomma la maggior durata ed efficienza energetica dell’allumina (grazie a questo nuovo materiale anche gli urti dei corpi macinanti sul mantello sono efficaci ai fini della macinazione del materiale). La forma dei pannelli compositi permette di ottimizzare la durata dei rivestimento e allo stesso tempo di ottenere un aumento dell’efficienza energetica dell’ordine del 5%. Quindi: - un mulino equipaggiato con L CUBE avrà una maggior produzione del 5% a parità di consumo energetico; - i pannelli L CUBE hanno una durata di almeno 3 volte superiore rispetto al tradizionale rivestimento in gomma. L’utilizzo di L CUBE permetterà così ai clienti Sacmi che lo scelgono un ulteriore salto tecnologico verso la massima efficienza di macinazione, la riduzione dei costi di manodopera e dei fermi-macchina per la manutenzione dei rivestimenti. In un momento in cui il problema ambientale ed energetico è sempre più di attualità, Sacmi consolida quindi ulteriormente il progetto H.E.R.O. (High Efficiency Resource Optimizer): un laboratorio di studi e ricerca dedicato allo sviluppo di tecnologie innovative per ottimizzare le risorse e ridurre i consumi energetici, rispettando l’ambiente ed elevando costantemente gli standard qualitativi. 62 CER maggio/giugno 2011 L CUBE (Long Life Lining) - wear-resistant lining for continuous mills Sacmi has affirmed its technological leadership in the continuous grinding field by presenting the market with a new, exclusive mill lining, designed and developed in partnership with Bitossi and B&B. This synergy has led to the development of an all-new anti-wear system for the ceramic industry, obtained by vulcanising the rubber around specially designed aluminium bricks. L CUBE (Long Life Lining) thus combines the easy maintenance typical of rubber with the longer-lasting durability and energy efficiency of aluminium (thanks to this new material even the impacting of grinding media on the cladding is effective for grinding purposes). The shape of the composite panels optimises lining durability while, at the same time, increasing energy efficiency by about 5%. Therefore: - a mill fitted with L CUBE will, energy consumption remaining equal, increase output by about 5%; - L CUBE panels last at least 3 times longer than traditional rubber linings. Using L CUBE will thus allow those Sacmi customers that choose it to gain a further technological advantage and take another step towards maximum grinding efficiency, reduced labour costs and less downtimes for lining maintenance purposes. At a time when environmental and energy problems are ever-more crucial, Sacmi has again succeeded in enhancing its H.E.R.O. (High Efficiency Resource Optimizer) project: a research and development lab dedicated to the development of innovative technologies to optimise resources and reduce energy consumption, in an environmentally-conscious way that constantly raises quality standards. cergalleria Materie VERNIS ITALIA Via Montegrappa, 23 - 41042 Fiorano Modenese (MO) Tel 0536 20365 - Fax 0536 920367 [email protected] Grip-System - applicazione antisdrucciolo Grip-System, innovazione del Colorificio Vernis, è un’applicazione trasparente antisdrucciolo che permette di migliorare le qualità tecniche di qualunque pavimento ceramico senza modificarne le caratteristiche estetiche. La texture superficiale può essere cambiata più volte al fine di raggiungere il livello desiderato di grip per qualsiasi utilizzo. Grip-System è in grado di ottenere una classe 3 su superfici lisce (quelle senza struttura superficiale), applicabile anche in pavimentazioni di piscine ed esterni. La dimensione dei micro rilievi della superficie fornisce un equilibrio ideale tra aderenza superficiale e facilità di pulizia, soddisfacendo gli standard di sicurezza richiesti. Grazie alla sua estrema trasparenza, Grip-system in nessun modo cambia l’aspetto del prodotto ove è applicato, permettendone invece quelle modifiche necessarie per renderlo funzionale alla tipologia di destinazione d’uso. Per Grip-System, il Colorificio Vernis ha ricevuto il premio Alfa de Oro 2006, riconoscimento della Società Spagnola della Ceramica e del Vetro (SECV) alle aziende che si sono distinte per innovazione di prodotto e di ricerca (www.gripsystem.es). prime, additivi e semilavorati Grip-System - nonslip application Grip-System, an innovation by the dye and pigment manufacturer Vernis, is a transparent nonslip application that improves the technical characteristics of any ceramic floor tile without affecting its aesthetics qualities. The surface texture can be changed at will to achieve the desired level of grip for any particular use. Grip-system can achieve a class 3 for smooth surfaces (those with no boss relief) applicable to use in swimming pools and exteriors amongst others. The size of the microrelief of the surface provides an ideal balance between surface grip and ease of cleaning fulfilling required safety standards. Due to its extreme transparency, Gripsystem in no way changes the look of the product it is applied to, allowing changes to be made which bring the product into line with the requirement of its intended use. Vernis received the Alfa de Oro 2006 award for GripSystem, a recognition from the Spanish Ceramics and Glass Society (SECV) for companies which have excelled in product and research innovation (ww.gripsystem.es). sMALTOCHIMICA Via del Crociale, 52 - 41042 Spezzano di Fiorano (MO) Tel 0536 845055 - Fax 0536 843600 www.smaltochimica.it - [email protected] Prodotti ausiliari per la decorazione digitale Anche nel campo della decorazione digitale delle piastrelle ceramiche con inchiostri liquidi pigmentati - un settore altamente tecnologico e in continua evoluzione Smaltochimica s.p.a. ha seguito ed affiancato il lavoro delle ceramiche con lo sviluppo e la messa a punto di prodotti ausiliari innovativi, divisi in due famiglie: • Additivi da applicare a spruzzo prima della stampa digitale (Primer), che eliminano alcuni inconvenienti legati alla decorazione della piastrella con inkjet. Il vapore acqueo che si sviluppa dalle piastrelle calde provoca spesso l’ostruzione degli ugelli per la stampa digitale, nei quali è contenuto l’inchiostro avente natura chimica non idrocompatibile. Questa parziale chiusura degli ugelli determina l’insorgenza di “rigature” nella grafica. • Additivi chimici da aggiungere nelle successive applicazioni di smalto o incavografia a spessore, per renderle compatibili con il decoro digitale sottostante, a base solvente e quindi non miscibile con acqua (Livellanti speciali). Auxiliary products for digital decoration Even in the digital decoration of ceramic tiles using pigmentadded liquid dyes - a highly technological manufacturing process in constant evolution - Smaltochimica s.p.a. has always gone down the path of innovation and worked in partnership with ceramic tile companies, developing and fine-tuning innovative auxiliary products. This new range of additives for digital decoration can be divided into two categories: • Additives that must be sprayed on the tile before undergoing digital printing (Primer) thus avoiding problems associated with the inkjet decoration of the tile. The aqueous vapour caused by hot tiles often provoke the obstruction of nozzles for digital printing containing an ink that is not hydro-compatible. This obstruction of the nozzles can cause a striped effect in the graphics. • Chemical additives to be added during the subsequent application of glaze or during thickness engraving process, to make them compatible with underlying solvent-based inks which are not water soluble (Special levelling agents). 2011 maggio/giugno CER 63 cergalleria Materie prime, additivi e semilavorati EURIT - Gruppo Colorobbia Loc. Buraccio 6 - 57036 Porto Azzurro (LI) Tel 0565 940135 - Fax 0565 933333 www.euritonline.com - [email protected] Eurite E 04-11 - risorsa nazionale per la progettazione d’impasti da grès porcellanato L’Eurite E04-11 proviene dal giacimento di aplite porfirica della miniera La Crocetta situata nel comune di Porto Azzurro (LI). La peculiarità di questa materia prima è dovuta alla consistente percentuale di feldspato potassico (31%) e di illite (19%), che contribuisce in modo significativo al controllo dimensionale del pezzo ceramico in fase di cottura oltre all’integrazione della plasticità anche di impasti da grès porcellanato. Tali caratteristiche consentono di attuare un miglioramento del grado di macinabilità e delle proprietà meccaniche, oltre a conseguire un’importante ottimizzazione dei costi di produzione. La lavorabilità dell’Eurite E04-11 è ulteriormente facilitata dalla ridotta dimensione granulometrica, con il 50% circa del materiale a dimensione inferiore a 2,00 mm. L’impiego dell’E04-11 per formulare impasti ceramici è una scelta che avvalora l’eccellenza del prodotto ceramico italiano in virtù delle caratteristiche composizionali e dei sistematici controlli qualitativi ai quali viene sottoposta. Miniera “La Crocetta” / “La Crocetta” mine Eurite E 04-11 - a national resource for the designing of porcelain stoneware bodies Eurite E04-11 comes from the deposit of porphyric aplite in the La Crocetta mine located in the municipality of Porto Azzurro (Livorno). The peculiarity of this raw material lies in the consistent percentage of potassium feldspar (31%) and of illite (19%), which contributes considerably to the dimensional control of the ceramic product during the firing stage, as well as creating added plasticity even in the case of porcelain stoneware. Such characteristics make it possible to obtain a finer grain size and improve the mechanical properties of the material, in addition to significantly optimizing production costs. Eurite E04-11 is made even more workable due to the reduced grain size corresponding to less than 2.00 mm in around 50% of the material. The decision to use E04-11 for the production of ceramic bodies is one which confirms the excellence of Italian ceramic products by virtue of their specific composition and systematic quality controls. Analisi chimica / Analisi mineralogica / Analisi granulometrica / Chemical analysis Mineralogical analysis Grain size analysis Ossidi / Oxides Minerali / Mineral phases Peso / Wt (%) Peso / Wt (%) Classi dim. particelle / Particle size Peso / Wt (%) classes (mm) SiO2 73,4 Al2O3 14,9 Quarzo / Quartz 41 8,00 – 5,60 1 Fe2O3 0,65 K-feldspato / K-feldspar 31 5,60 – 4,00 12 TiO2 0,1 Plagioclasio / Plagioclases 7 4,00 – 2,00 38 MgO 0,4 Illite 19 2,00 – 0,500 30 CaO 1,3 Carbonati / Calcite 2 0,500 – 0,177 8 Na2O 0,2 0,177 – 0,090 5 K2O 5,9 < 0,090 6 P.F. (1100°C) 2,9 64 CER maggio/giugno 2011 direfarecreare.it eurite E 04-11 fine.stabilizzante.costante. nazionale. euritonline.com cergalleria Materie prime, additivi e semilavorati meta Via Sacco e Vanzetti 48 - 41042 Fiorano Modenese (MO) Tel 0536 912711- Fax 0536 912750 www.metasrl.com - [email protected] Ipercolori - impasti ceramici atomizzati Meta S.p.A, importante azienda operante nelle forniture di impasto ceramico atomizzato, offre oggi una gamma di prodotti notevolmente ampliata; la novità emergente è rappresentata dalla nuova serie di impasti atomizzati colorati per decorazioni alla pressa denominata Ipercolori che, combinando la luminosità ed intensità cromatica ad una distribuzione granulometrica fine e controllata, li rende particolarmente adatti alle più innovative soluzioni tecniche ed estetiche. Gli Ipercolori hanno infatti colorazioni intense e vivaci, granulometria dell’atomizzato quasi tutta compresa fra i 180 ed i 430 micrometri pur mantenendo tutte le altre caratteristiche tecniche proprie degli altri impasti atomizzati classici di Meta, come resistenza a flessione in essiccato ed in cotto elevata, ritiro lineare in cottura contenuto ed ottima greificabilità abbinata a stabilità termica. Anche la già vasta gamma di colori per il grès porcellanato tecnico risulta ampliata a 42 impasti atomizzati colorati. I diversi colori e la base neutra hanno la peculiarità di avere caratteristiche chimico-fisiche, sia in crudo che in cotto, del tutto simili fra loro, che ne permettono un’ottima abbinabilità. Le infinite combinazioni e miscele di atomizzati possono essere personalizzate e messe a punto in collaborazione fra il cliente ed il laboratorio ricerche e sviluppo di Meta, che dispone di attrezzature all’avanguardia e personale altamente qualificato. Ad ulteriore prova della gamma di servizi forniti, gli impasti ceramici atomizzati prodotti da Meta possono anche essere trasportati e stoccati presso il cliente con il sistema unico e brevettato dei silos mobili. Questo sistema permette di avere il più basso impatto ambientale unitamente alla garanzia di esenzione dagli inquinamenti e dalle contaminazioni del prodotto, caratteristica questa indispensabile per produzioni tecnologiche ed estetiche di alta gamma. 66 CER maggio/giugno 2011 La sede di Meta / Meta’s headquarters Hypercolours - atomized ceramic mixes Meta S.p.A., important supplying company of atomized ceramic mix, offers today a broader range of products; the most significant innovation is represented by the new series of coloured atomised mixes for press decoration called Hypercolours. Combining chromatic brightness and intensity with a fine and controlled particle size distribution, these mixes are suitable for the most avantgarde aesthetic and technical solutions. The Hypercolours, in fact, feature lively and intense colourings along with a particle size distribution of the atomized mix almost all ranging between 180 and 430 micrometers, although they all keep the technical features of Meta’s traditional mixes: such as high bending strength either dried or fired, low linear shrinkage, perfect vitrification as well as thermal stability. Moreover, the range of colours for porcelain stoneware has been broadened to 42 coloured atomized mixes. The different colours and the neutral base properties are particular in that they have chemical-physical features, either fired or unfired, very similar one to each other, thus allowing for a perfect matching. The endless atomized combinations and mixes can be personalized and fine-tuned on demand in cooperation between the customer and Meta R&D lab, the latter provided with state-of-the-art equipment and highly qualified personnel. As further guarantee of the services offered, Meta’s atomized ceramic mixes can be delivered and stocked directly to the customer’s premises thanks to the unique patented system of mobile silos. This system ensures low environmental impact together with a poisoning and product contamination exemption guarantee, an indispensable requirement for high quality technological and aesthetic production. cergalleria Materie prime, additivi e semilavorati SIBELCO Italia 5SN, 5RD, 6RD, VVR - feldspathic sands In view of the exponential increase in the cost of Zirconium, Sibelco Italia has increased its production of fine feldspathic sand 5SN with a low percentage of Iron, thus expanding the range of products available from the Robilante quarry in the province of Cuneo.The feldspathic sand 5SN contains a low percentage of Iron and Titanium and a good amount of Potassium, and its chemical properties and constant humidity are constantly monitored. The wet-grinding process which this quartzite undergoes during production considerably increases the specific grain surface, allowing a very fine grain size (only 3% exceed 150µm), improving vitrification during the firing stage of the ceramic product and reducing the grinding times during the body preparation phase - a notable achievement as silica is well known for being the hardest material to grind. The increasing spread and adhesion to LEED (The Leadership in Energy and Environmental Design) criteria amongst Italian tile manufacturers led to Sibelco Italia’s creation of a range of ‘Green’ products derived from the clarification of waste water produced during the manufacturing of glass-making sands. The materials concerned are the fine feldspathic sands 5RD, 6RD and VVR which also come from the Plant in Robilante, Cuneo and have similar chemical and physical properties to those of 5SN, but with an even finer grain size. Thanks to their low chromofibre content and a good amount of Potassium in 5RD and 6RD, these materials are particularly suitable for the production of Technical Porcelain Stoneware and White Monoporosa. The sand VVR, on the other hand, with a greater percentage of Iron and a high amount of Potassium Feldspar (15%) is ideal for the production of Glazed Porcelain Stoneware and Single-Fired Tiles. In addition, the feldspathic sand VVR stands out due to its grain size distribution which lies fully below 45 µm: this means that in addition to its high chemical reactivity during firing (vitrification), no grinding is necessary and it can be added directly to the slip, thus greatly increasing the efficiency of the body grinding process. Regione Ponte Nuovo - 12017 Robilante (CN) Tel 0171 750300 - Fax 0171 750363 www.sibelco.it - [email protected] 5SN, 5RD, 6RD, VVR - sabbie feldspatiche Dato l’esponenziale aumento del costo dello Zirconio, Sibelco Italia ha incrementato la produzione della sabbia feldspatica fine a basso tenore di Ferro 5SN, ampliando di fatto il portafoglio prodotti disponibile della cava di Robilante (CN). La sabbia feldspatica 5SN è caratterizzata da bassi tenori di Ferro e Titanio, un buon contenuto di Potassio e da un chimismo e una umidità costanti e continuamente monitorati. La macinazione ad umido, che questa quarzite subisce durante il suo processo produttivo, aumenta notevolmente la superficie specifica del grano e porta il materiale a una finezza molto spinta (solo il 3% sopra i 150 μm) migliorando la vetrificazione durante la cottura del manufatto ceramico e riducendo i tempi di macinazione durante la preparazione dell’impasto, essendo notoriamente la silice il materiale più duro da macinare. La sempre maggiore diffusione e adesione ai criteri LEED (The Leadership in Energy and Environmental Design) dei produttori di piastrelle italiani ha portato Sibelco a costituire una linea di prodotti ‘Green’ derivanti dalla chiarificazione della acque provenienti dal processo di produzione delle sabbie da vetro. I materiali in questione sono le sabbie feldspatiche fini 5RD, 6RD e VVR anch’esse provenienti dallo Stabilimento di Robilante (CN) e con caratteristiche chimiche e fisiche simili alla 5SN ma con una finezza ancora maggiore. La 5RD e 6RD grazie ai bassi contenuti di cromofiri e un buon tenore di Potassio sono materiali particolarmente indicati per la produzione di Grès Porcellanato Tecnico e Monoporosa Bianca, mentre la sabbia VVR con tenore di Ferro superiore e un elevato contenuto di Feldspato Potassico (15%) è un materiale ideale per la produzione di Grès Porcellanato Smaltato e Monocottura. La sabbia feldspatica VVR ha inoltre la peculiarità di avere la distribuzione granulometrica completamente al di sotto dei 45 μm e quindi oltre alla elevata reattività chimica in cottura (vetrificazione), non necessita di macinazione e può essere direttamente aggiunta alla barbottina ceramica, dando enormi vantaggi nell’efficienza della 5SN macinazione dell’impasto. 5RD 6RD VVR Analisi chimiche / Chemical analysis SiO2 Al2O3 Fe2O3 TiO2 CaO MgO K2O Na2O L.O.I 94,8 94,2 93,3 83,7 2,74 3,02 3,62 10,16 0,11 0,24 0,34 0,97 0,05 0,07 0,08 0,14 0,03 0,04 0,09 0,14 0,08 0,23 0,24 0,42 1,58 1,61 1,77 3,73 0,06 0,22 0,23 0,30 0,3 0,4 0,6 0,6 Analisi granulometrica / Grain size analysis 5SN 5RD 6RD VVR >0,3mm >0,2mm >0,12mm 0,1 1,6 40,4 68 CER maggio/giugno 2011 >192μm >96μm >48μm >24μm >12μm Fondo 1,6 0,1 27,2 4,7 0,1 32,9 17,2 0,5 16,2 33,4 6,9 8,3 22 28,5 58 13,8 22,6 36 www.sibelco.it SIBELCO ITALIA | Milano | Via A. Ressi, 10 | Tel. 02 677.1351 edilizia arte vetro sport chimica ceramiche ceramiche edilizia fonderia arte fonderia ceramiche edilizia vetro fonderia arte vernici chimica vernici chimica sport vetro sport vernici your mineral company cergalleria Materie prime, additivi e semilavorati A Zeta gomma Via Radici in Piano 449/1 - 41049 Sassuolo (MO) Tel 0536 867111 - Fax 0536 806884 www.azetagomma.com - [email protected] M.E.C. Polbelt ® - cinghie termosaldabili Gomma e poliuretano sono materiali indispensabili per il trasporto di tutti i prodotti in campo ceramico, basti pensare ai nastri trasportatori in gomma per le materie prime, ai nastri PVC per lo scarico forno e alle cinghie di gomma per la movimentazione di semilavorati e di prodotti finiti. Pensando a tutto questo, A Zeta Gomma ha messo a punto M.E.C. Polbelt®, una linea di cinghie termosaldabili i cui punti di forza sono la qualità e la possibilità di realizzazione su misura in ogni momento ed in tempi ridottissimi, permettendo così di gestire completamente le emergenze e ridurre il più possibile i tempi di ripristino dell’impianto. Questa linea è nota ed apprezzata ormai in tutto il mondo in sistemi di trasmissione non solo nel campo ceramico, ma via via nei più svariati settori industriali. La linea M.E.C. Polbelt® viene prodotta da A Zeta Gomma mediante estrusione utilizzando le più moderne tecnologie, disponibile in diversi colori che cambiano in base alla durezza della cinghia per agevolarne l’identificazione da parte dell’operatore e completa di qualsiasi riporto vulcanizzato, a seconda delle applicazioni richieste dal cliente. L’estrema versatilità, la rapidità sostituzione, così come la resistenza ai raggi UVA, agli acidi, agli alcali, al benzene e in particolare all’abrasione, rende questa linea di cinghie un insostituibile prodotto per qualsiasi intervento di manutenzione e/o riparazione in tutti i settori in ogni Paese del mondo. Per completare la linea, M.E.C. Polbelt® A Zeta Gomma ha brevettato anche un avvenieristico sistema di saldatura denominato M.E.C. Welder®, attraverso il quale è possibile effettuare giunzioni ottimali in tempi ridottissimi. 70 CER maggio/giugno 2011 M.E.C. Polbelt ® - thermowelded belts Rubber and polyurethane are indispensible materials for conveying all kinds of ceramic products, from rubber conveyor belts for raw materials to PVC belts for unloading kilns to rubber belts for handling semi-finished and finished products. For this reason, A Zeta Gomma has developed M.E.C. Polbelt®, a range of thermowelded belts whose strengths lies in their quality and the possibility to fit them to measure at any time and very quickly, to competently manage emergencies and reduce system stoppage times. The range is now renowned throughout the world for transmission systems not only in the ceramics field but increasingly in a wide range of other industrial fields. The M.E.C. Polbelt® range is manufactured by A Zeta Gomma by extrusion, using the most advanced technologies; it is produced in different colours depending on the hardness of the belt, to facilitate identification, and is complete with all kinds of vulcanized coating to suit the required applications. Its extreme versatility, rapid replacement and resistance to UV rays, acids, alkalis, benzene and particularly abrasion make this range of belts irreplaceable for maintenance and/or repair jobs in all sectors, in any country in the world. To complete the M.E.C. Polbelt® range, A Zeta Gomma has also patented a cutting-edge welding system called M.E.C. Welder®, used to create perfect joints extremely quickly. cergalleria Materie prime, additivi e semilavorati CERAMCO Via dei Falegnami, 7 - 41049 Sassuolo (MO) Tel 0536 804 659 - Fax 0536 807 168 www.ceramcospa.it - [email protected] Granicer - prodotti per graniglie Granicer è la nuova linea di veicoli serigrafici creata da Ceramco per l’applicazione di graniglie ad umido. La costante ricerca applicata, svolta da Ceramco nell’affiancamento quotidiano dei propri clienti e nella personalizzazione puntuale del prodotto, ha permesso di consolidare sul mercato una gamma di prodotti tanto diversi tra loro quanto efficaci in ogni tecnologia decorativa. Partendo dalla semplice discata di protezione a disco o ad airless, per arrivare fino a toppe ad alto peso a vela o a rotativa incisa a laser, la linea di prodotti Granicer risolve la maggior parte dei problemi affrontati fino ad oggi nel decoro con graniglia ad umido. L’altissimo potere sospensivante delle paste con graniglia e al contempo la loro perfetta lubrificazione permettono di affrontare il mondo del decoro con vetro come quello di una normale pasta/base serigrafica. La valutazione dei prodotti da utilizzare viene fatta in collaborazione col cliente, dopo aver considerato tutte le necessità produttive. Granicer - products for grits Granicer is the new series of medium created by Ceramco for grit wet application. Constant applied research, carried out by Ceramco in their daily collaboration with their customers and by punctually customizing their products, has enabled the group to consolidate a range of products on the market, which are both varied and effective in each decoration technology. Starting from double disk or airless simple protection decoration, ending with bell, vela or rotary laser engraved machine high thickness decoration, Granicer product line simply solve the most of the problems faced until now in wet grit decoration. The products that will be used are evaluated in collaboration with the client after taking all production-related requirements into consideration. xieta INTERNATIONAL Via Mazzini, 158/B - 41049 Sassuolo (MO) Tel 0536 870 495 - Fax 0536 873 458 [email protected] - www.xieta.com Materiali per la macinazione Xieta International S.L., fondata nel 1995 con sede a Barcellona, è un’azienda specializzata nella fornitura di materie prime, ausiliari e principalmente nel materiale per la macinazione, sfere e rivestimenti in allumina ad alta densità, per l’industria in generale e l’industria ceramica in particolare. Dispone di uffici e magazzini propri in Spagna, Italia e Cina, da dove distribuisce praticamente in tutto il mondo. Dalla sua divisione dei materiali per la macinazione, Xieta International S.L. offre i seguenti prodotti e servizi per l’industria ceramica, chimica, cemento bianco e mineraria: - sfere in allumina ad alta densità a pressatura isostatica; - sfere in allumina ad alta densità per accumulazione; - mattoni per rivestimenti, in allumina ad alta densità; - servizio di personale specializzato nel montaggio dei rivestimenti; - servizio di assistenza tecnica specializzata personalizzata; - servizio online di consulenza tecnica, attraverso il sito web. Grinding media Xieta International, S.L. was founded in 1995 as a general industrial raw and auxiliary materials supplier, specialize in grinding media, high density alumina balls and lining bricks for all industry and specially for ceramic sector. With our headquarters in Barcelona, offices and owns warehouses in Spain, Italy and P.R. of China, from where we distribute to all over the world. Xieta International, S.L., from its division of grinding materials, offers the following products and services for ceramic, chemicals, white cement and mining industries: - high density alumina balls produced by isostatic press; - high density alumina balls produced by rolling method; - high density lining bricks for mill coating; - specialised staff service in mill coating assembly; - personal specialised technical assistance service; - on-line technical grinding query, through our website. 2011 maggio/giugno CER 71 cergalleria Materie prime, additivi e semilavorati STEPHAN Schmidt Bahnhofstrasse 92 - D 65599 Dornburg Tel (+49) 6436 6090 - (+49) 6436 60949 www.schmidt-tone.de - [email protected] Impasti e miscele di argille - influenza sulla formazione di “cuori neri” Quando la produzione avviene in modo accelerato, le ceramiche possono essere soggette a rischi elevati, dati da alcune miscele di materie prime e parametri di processo. L’aumento della produttività comporta sempre una diminuzione del tempo di cottura, portando al malfunzionamento della concezione di produzione finora utilizzata. In molti casi il ciclo di produzione accelerato risulta nella formazione di difetti visibili e invisibili nel prodotto, la maggioranza dei quali è riconoscibile direttamente sulla sua superficie (p.e. rigonfiamento, decolorazione ecc.). Uno dei più importanti difetti invisibili è la formazione dei “cuori neri“, inaccettabile soprattutto nella produzione di piastrelle (superficie di taglio delle piastrelle). La formazione di questi “cuori neri“ e i metodi possibili per evitarla sono continuamente esaminati nel laboratorio di ricerca e sviluppo del Gruppo Stephan Schmidt. A tal scopo diverse miscele di argille sono state analizzate rispetto alla loro percentuale di carbone (fino al 2%) e poi esaminate in due impasti differenti (uno con alta percentuale di materie plastiche, l’altro con bassa) a condizioni di laboratorio, puntando l’attenzione, però, non sulla modificazione del profilo temperatura / tempo, ma specialmente sui parametri di formatura e le caratteristiche relative del prodotto verde. La possibilità di evitare o almeno ridurre la formazione di cuori neri è stata dimostrata per le miscele di argille finora esaminate: un parametro molto importante per evitare questo difetto è la permeabilità dei campioni che può essere regolata per mezzo della pressione di stampa. A seconda della permeabilità presente, il carbone contenuto nell’impasto può ossidarsi completamente ad una temperatura fino a 900°C o no. Il cuore nero si sviluppa già ad una pressione di 80 bar. In base ai test finora eseguiti si può dimostrare che il problema della formazione di cuori neri non deve essere attribuito solo alle materie prime (percentuale di carbone), ma che devono anche essere analizzati i parametri di processo (qui: la pressione di stampa) per evitarlo. Gli esperimenti fatti nel laboratorio di ricerca e sviluppo del Gruppo Stephan Schmidt mostrano che è indubbiamente possibile produrre ceramiche senza difetti con argille con percentuali elevate di carbone. 72 CER maggio/giugno 2011 Clay mixes and blends - influence on the formation of “black cores” When the rate of production is increased, the ceramics may be subject to higher risks due to some types of raw material blends and process parameters. Increasing the production rate is always connected with reducing the time of the firing cycle, leading to a failure of the production concept employed so far. In many cases speeding up the production cycle causes the formation of visible and invisible defects in the products. The most common types of defects can be observed on the surface of the products (e.g. bloating, discolouring etc.). One of the invisible defects is the formation of the so-called “black core”, which is not acceptable particularly in the production of ceramic tiles (cutting surface of the tiles). The R&D department of Stephan Schmidt Group is continuously examining the formation of these “black cores” and possible methods to prevent them. For this purpose, several clay blends have been analysed with regard to their content of carbon (up to 2%) and tested in two different body compositions (high proportion of plastic materials against low proportion of plastic materials) under laboratory conditions. The main focus, however, was not the modification of the temperature / time profile, but the shaping parameters and the relative characteristics of the green products. The possibility of preventing or reducing the formation of black cores has been proven for the clay blends examined so far. A very important parameter for the prevention of this type of defect is the permeability of the clay samples which can be adjusted by the resulting press capacity. Depending on the respective level of permeability, the carbon which is present in the body may or may not completely oxidize at temperatures of up to 900°C. The formation of black cores can be clearly observed already at a forming pressure of 80 bar. Based on the tests conducted so far, it can be concluded that the cause for the black cores should not only be attributed to the raw materials (content of carbon). It can also be concluded that it is necessary to analyse the process parameters (in this case the forming pressure) in order to prevent these defects from forming. The tests conducted by the R&D department of Stephan Schmidt Group provide indisputable evidence that it is possible to produce faultless ceramics by using clays with elevated contents of carbon. ARMANDO TESTA Facoltà di Architettura di Genova, Corso di Laurea Magistrale in Design del Prodotto e degli Eventi Alessandra Parodi per Cersaie 20-24 Settembre 2011 www.cersaie.it Organizzato da EDI.CER. spa Promosso da ConfInDustRIa CERamICa In collaborazione con segreteria operativa: PROMOS srl - P.O. Box 37 - 40050 CENTERGROSS BOLOGNA - Tel. 051.6646000 - Fax 051.862514 ufficio stampa: EDI.CER. spa - Viale Monte Santo 40 - 41049 SASSUOLO (Modena) - Tel. 0536.804585 - Fax 0536.806510 cerstrategie nasce il marchio Ceramics of Italy di Cristina Faedi “Va in pensione” Ceramic Tiles of Italy, il marchio istituzionale di settore che per quasi quarant’anni ha promosso l’immagine e i contenuti dell’industria ceramica italiana sui mercati esteri, per lasciare spazio al nuovo Ceramics of Italy. Il giorno di nascita è il 3 maggio 2011, data in cui il Consiglio Direttivo di Confindustria Ceramica ha approvato il Contratto di Licenza ed il Regolamento d’Uso relativi al nuovo marchio settoriale Ceramics of Italy, che ne regolamentano l’utilizzo da parte delle aziende associate. A differenza del precedente, riservato unicamente alle piastrelle di ceramica, il nuovo marchio settoriale è infatti applicabile a piastrelle, sanitari e stoviglieria in ceramica. Cos’è il marchio? Immagine istituzionale dell’industria ceramica italiana, il marchio settoriale Ceramics of Italy tutela e diffonde la conoscenza delle aziende appartenenti a Confindustria Ceramica e dei loro prodotti fabbricati in Italia. Quali sono i valori del marchio? Elemento unificante e portatore di tutti i valori positivi del made in Italy, il marchio Ceramics of Italy viene utilizzato in tutte le azioni promozionali in favore dell’industria ceramica, andando a rafforzare i brand aziendali. Il marchio istituzionale sintetizza i valori di tradizione, innovazione, stile, qualità, design, creatività, sostenibilità del prodotto ceramico. Promosso a livello istituzionale o abbinato ai brand aziendali, rappresenta 74 CER maggio/giugno 2011 una garanzia di eccellenza perché contrassegna i materiali ceramici italiani, caratterizzati da un elevato design, in grado di qualificare gli spazi dell’abitare, frutto di moderne tecnologie che producono nel massimo rispetto dell’ambiente, con una grande attenzione alla sicurezza sul posto di lavoro, alla costante ricerca dell’ottimizzazione delle risorse impiegate, secondo i più elevati standard prestazionali. Cosa cambia rispetto a prima? Il marchio Ceramics of Italy contrassegna esclusivamente materiali ceramici prodotti in Italia da aziende associate a Confindustria Ceramica che hanno sottoscritto la Raccomandazione sull’Origine dei Prodotti Ceramici, un im- Esempio di vetrofania realizzata per i distributori pegno ad adesione volontaria da parte delle aziende associate a definire l’origine della merce messa in commercio, nella logica della trasparenza dell’azione commerciale e della consapevolezza nelle scelte del consumatore. La Raccomandazione, fortemente voluta dal Consiglio Direttivo della stessa Confindustria Ceramica, impegna quindi a comunicare con chiarezza l’origine dei prodotti ed ha costituito la base per la nuova disciplina del marchio settoriale, adeguato ad una nuova realtà che vede nel commercio internazionale dei prodotti, e nella dichiarazione d’origine degli stessi, un elemento centrale. Come si presenta il nuovo marchio? Il concept grafico, il cui segno mantiene il legame con quello precedente quale elemento forte di continuità, porta la prestigiosa firma di InTesta, l’agenzia di corporate image di Armando Testa. Elementi fondamentali sono i colori della bandiera italiana - rosso e verde ed il fondo bianco - e le “virgolette” che rimandano ad un contenuto di eccellenza ed a tutti i valori positivi della produzione made in Italy. Che utilizzo fa l’Associazione del marchio? Il nuovo marchio Ceramics of Italy è il “cappello” e il punto di riferimento per tutte le iniziative promozionali istituzionali presenti e future dell’Associazione in Italia e all’estero in favore dei settori rappresentati, quali ad esempio la presenza a fiere internazionali, le campagne promozionali e pubblicitarie, le partecipazioni istituzionali, gli eventi di immagine, le sponsorizza- cerstrategie zioni ed altre iniziative che tendono a rafforzare l’azione delle singole imprese sui mercati internazionali. Che utilizzo fanno le aziende associate del marchio? Il marchio Ceramics of Italy è ceduto in licenza d’uso dall’Associazione esclusivamente alle aziende associate in possesso di appositi requisiti e che hanno sottoscritto lo specifico contratto di licenza. Come il precedente, quindi, potrà essere applicato ai prodotti made in Italy delle aziende licenziatarie. Apposto su scatole, cataloghi, portacampioni, pagine pubblicitarie, comunicazione sullo stand etc., sempre riferito ai soli prodotti di origine italiana ed in abbinamento al brand aziendale, il marchio Ceramics of Italy mette a disposizione degli associati un ulteriore strumento per valorizzare i prodotti made in Italy e per riaffermare il principio della trasparenza sull’indicazione di origine dei prodotti. Cosa succede al vecchio marchio? Il vecchio marchio Ceramic Tiles of Italy continuerà ad esistere ma l’Associazione non lo utilizzerà più a partire da Cersaie 2011, a fronte della decisione di concentrare i futuri investimenti in comunicazione e promozione sul nuovo marchio settoriale. Alle aziende associate che hanno acquisito la licenza all’uso del marchio Ceramic Tiles of Italy è data facoltà di conservarne la possibilità di utilizzo, in alternativa al nuovo marchio, fino ad eventuale diversa indicazione. u n i n d u s t r i a v i t e r b o Presentazione ufficiale a Civita Castellana Il marchio settoriale Ceramics of Italy, di proprietà di Confindustria Ceramica, impegnerà anche le aziende della ceramica sanitaria aderenti ad indicare con chiarezza e trasparenza l’origine dei prodotti da esse commercializzati, sia sul prodotto sia sulla confezione. Confindustria Ceramica e Unindustria Viterbo hanno lavorato proattivamente per il raggiungimento di questo importante obiettivo verso la direzione della salvaguardia di quel made in Italy che a tutt’oggi costituisce uno dei pochi fattori propulsivi per competere nella sfida globale. Questo il senso di Ceramics of Italy, il nuovo marchio a tutela dei prodotti ceramici che è stato presentato martedì 24 maggio presso la sede del Centro Ceramica di Civita Castellana. A fare gli onori di casa Antonio Delli Iaconi, direttore di Unindustria Viterbo e vice direttore di Unindustria Lazio e Raffaella Cerica, direttore del Centro Ceramica di Civita Castellana. Tra i relatori Enrico Lupi e Cristina Faedi, dell’Area Economia e Promozione di Confindustria Ceramica e l’avvocato Claudio Costa dello studio legale Torta di Torino. Le conclusioni sono state fatte da Armando Cafiero, direttore di Confindustria Ceramica. All’incontro erano presenti imprenditori del distretto ceramico, i più diretti interessati alla novità. La tutela del settore ceramico – è stato ricordato durante l’incontro – esiste ormai da 40 anni e ha visto il sistema confindustriale sempre in prima fila. “è un lavoro che parte da lontano – ha spiegato Lupi – si tratta di un nuovo elemento unificante per i settori ceramici piastrelle, sanitari e stoviglieria. La tutela è particolarmente importante anche in assenza di una specifica normativa europea sul settore”. Secondo Delli Iaconi “oggi è stato raggiunto un importante risultato, al quale puntavamo. Così tuteliamo le nostre aziende e il made in Italy”. L’avvocato Costa è entrato nel dettaglio tecnico: “La licenza d’uso del marchio è concessa per contraddistinguere prodotti in ceramica di origine italiana (sanitari, stoviglie, piastrelle) con esclusione di ogni altro prodotto. Si aderisce su base volontaria e bisogna svolgere o far svolgere esclusivamente in Italia le lavorazioni che determinano l’origine dei prodotti contraddistinti dal marchio”. Per Cristina Faedi, che ha illustrato le applicazioni anche grafiche del marchio, “non c’è sostituzione del brand aziendale, ma affiancamento. La concessione rimane in vigore fino a quando l’Associazione continua ad adottare il marchio, ma l’impresa associata che non fosse più interessata può recedere in qualunque momento”. La domanda per ottenere il marchio dovrà essere indirizzata a Unindustria Viterbo che esaminerà la pratica in collaborazione con Confindustria Ceramica. “è un altro esempio di collaborazione fruttuosa – ha concluso Armando Cafiero – di cui le nostre aziende non possono che giovarsi”. [email protected] 2011 maggio/giugno CER 75 cerFIERE Grandi protagonisti a Cersaie 2011 di Simona Malagoli Importanti nomi dell’economia, dell’architettura e del design saranno ospiti della XXIX edizione del Salone, all’insegna, ancora una volta, del tutto esaurito Da sinistra, Emma Marcegaglia, Jacques Attali, Antonio Tajani e Franco Manfredini. 76 CER maggio/giugno 2011 A tre mesi dall’apertura, il Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno - che si terrà quest’anno presso il Quartiere Fieristico di Bologna dal 20 al 24 settembre - vede riconfermato il grande interesse da parte degli espositori italiani ed esteri. Con la totalità degli spazi disponibili già assegnati, pari ad una superficie lorda di 176.000 metri quadrati, Cersaie 2011 conta ad oggi la presenza di 932 aziende in rappresentanza di 31 paesi, vantando così, ancora una volta, il tutto esaurito. ranno sulle politiche attuali riguardo al tema dell’evento Vivere l’evoluzione del mercato. Alla Conferenza Stampa Internazionale Ceramics of Italy, in calendario lo stesso giorno alle 18.30 presso la Galleria dell’Architettura (Galleria 2526), prenderanno parte Gabriele Andreetta, direttore generale ICE, Gianluca Marvelli, presidente di Assobagno, il presidente della Commissione Attività Promozionali e Fiere di Confindustria Ceramica, oltre a Franco Manfredini ed Armando Cafiero, rispettivamente presidente e direttore generale dell’Asso- Fondamentali riscontri provengono anche dall’organizzazione della fiera: tra gli ospiti del Convegno Economico inaugurale, in programma martedì 20 settembre alle ore 11.00 presso il Palazzo dei Congressi di Bologna, si conferma la partecipazione di Jacques Attali, poliedrica figura di spicco dell’economia, della cultura e della finanza non solo francese, e del vicepresidente della Commissione Europea, responsabile di Industria e Imprenditoria Antonio Tajani che, a fianco del presidente di Confindustria Ceramica Franco Manfredini e del presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, discute- ciazione, nonché - quest’ultimo - moderatore dell’incontro. Sempre più definito, il ricco calendario di conferenze, seminari, convegni, mostre organizzati nell’ambito di Costruire, Abitare, Pensare prevede anche quest’anno la presenza di numerosi protagonisti del mondo dell’architettura e del design. La celebre Patricia Urquiola, definita “la donna più corteggiata dall’industria del design mondiale”, spagnola, ma erede della “scuola milanese”, interverrà mercoledì 21 settembre alle 10.00 sul tema Blurring boundaries. Interconnessioni tra progetto di product design e architet- cerFIERE tura. Confini culturali tra integrazione, sovrapposizione e rispetto identitario. Alle 14.00, sarà la volta dell’architetto giapponese Kengo Kuma, fondatore del prestigioso studio Kengo Kuma & Associates di Tokyo e autore di alcune tra le opere più importanti e ardite realizzate sul suolo nipponico e non solo. Il convegno, Power of the place, il potere dei luoghi, sottolineerà come “il vuoto”, filo conduttore delle sue opere, entri con Kuma a far parte a pieno titolo dell’architettura, al pari degli altri materiali da costruzione. Protagonista della Lectio Magistralis sarà invece, giovedì 22 settembre alle 10.00, il grande designer milanese Alessandro Mendini, le cui opere sono esposte in musei e collezioni private di tutto il mondo. La formula, piuttosto innovativa, prevede una sorta di “lezione alla rovescia”, durante la quale al maestro spetterà rispondere alle domande poste liberamente dagli studenti delle scuole superiori. L’ampio spazio dedicato dal programma di eventi, in quest’edizione 2011, alla cultura architettonica giapponese viene evidenziato dalla presenza, nella giornata di venerdì 23 settembre alle 11.00, dell’architetto Kazuyo Sejima, chiamata anch’ella a tenere una Lectio Magistralis. Fondatrice insieme a Ryue Nishizawa dello studio Sanaa, ha cofirmato alcune fra le più innovative opere di architettura realizzate di recente in tutto il mondo: dal New Museum of Contemporary Art di New York al Serpentine Pavilion di Londra, dal Christian Dior Building di Omotesando (Tokyio) al 21st Century Museum of Contemporary Art di Kanazawa, premiato nel 2004 col Leone d’oro alla 9a Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia. Definita da Toyo Ito come “un architetto che usa la massima semplicità per collegare il materiale e l’astratto”, Kazuyo Sejima è stata la prima donna a curare, sempre per la Biennale, nel 2010, l’Esposizione Internazionale di Architettura; inoltre si è aggiudicata lo scorso anno anche il prestigioso Pritzker Architecture Prize. L’area dedicata a tutti questi incontri è la Galleria dell’Architettura che, grazie al forte richiamo e successo riscosso dagli eventi passati, verrà trasferita cersaie events cersaie events cersaie events cersaie events Dall’alto, in senso orario, Patricia Urquiola, Alessandro Mendini, Kazuyo Sejima e Kengo Kuma. per Cersaie 2011 nello spazio più ampio e agevole della Galleria 25-26. Anche al mondo dell’informazione verrà quest’anno destinata una nuova location: un’unica area allestita nel Quadriportico del Centro Servizi che comprenderà sia il TV and Web Village che l’Agorà della Stampa, registrando la presenza di prestigiose case editrici e testate giornalistiche operanti attraverso carta stampata, il web, la televisione e la radio. La riorganizzazione dello stand istituzionale, per adibirlo ad area green dove comunicare le iniziative e i risultati ottenuti dal settore in termini di sostenibilità, rientra poi nell’ambito di un progetto triennale, a cui Cersaie 2011 dà inizio, per ridurre l’impatto ambientale dell’evento. Il Salone, il primo tra le fiere non di settore a puntare con decisione sulla sostenibilità, mette in campo sei azioni concrete, di cui tre già operative nell’edizione di quest’anno: per tutte le pubblicazioni e gli stampati s’incomincerà ad utilizzare carta ecologica certificata FSC, mentre sul fronte mobilità dei visitatori è prevista la conferma degli accordi con Tre- nitalia finalizzati ad usufruire di tariffe ridotte sulle tratte dell’Alta Velocità in arrivo e partenza da Bologna. Dando inizio, così, all’era della fiera sostenibile, Cersaie conferma il proprio sguardo rivolto al futuro, già emerso attraverso la nuova edizione del concorso Beautiful Ideas per la creazione del manifesto 2012, lanciata lo scorso anno. Intendendo continuare a riservare agli studenti delle facoltà universitarie italiane la possibilità di esprimere il loro talento, Cersaie 2011 ha previsto inoltre la premiazione del nuovo concorso di idee Una nuova pelle architettonica. I 150 anni dell’Unità d’Italia: Torino, Firenze e Roma, in cui i giovani aspiranti architetti sono invitati a vestire tre angoli significativi delle capitali storiche d’Italia utilizzando prodotti ceramici di aziende nazionali. Ecco allora che, accanto ai grandi protagonisti contemporanei dell’architettura e del design, Cersaie si prepara ad accogliere le giovani generazioni, pronte a raggiungere con slancio e determinazione i loro ambiziosi obiettivi. [email protected] 2011 maggio/giugno CER 77 cerFIERE le ceramiche del mutevole di Amelia Valletta Viaggio nelle location dedicate ai rivestimenti ceramici allestite nei luoghi del Fuori Salone del Mobile di Milano Trasformarsi in relazione all’ambiente circostante, saper mutare pelle, aspetto, struttura: i progetti di domani non potranno esimersi da tali virtù. è questo il motivo conduttore che ha alimentato il dibattito culturale e progettuale nel corso della Design Week di Milano, disvelando l’ anima visionaria e sperimentale della manifestazione. La riflessione sul prodotto ceramico segue fedelmente questo filone, attraverso una serie di percorsi tematici che vanno ben oltre il prodotto, mostrando anzi la necessità di ri-generare le idee, i processi e i manufatti attraverso contenuti forti e decisi. Non a caso, Mutant Architecture &Design è l’indirizzo su cui la rivista Interni ha sollecitato la riflessione di grandi architetti e designer, del calibro di Zaha Hadid, Richard Meier, Mario Botta, Michele De Lucchi, Ingo Mau- 1 78 CER maggio/giugno 2011 2 rer, raccogliendone i contributi in una grande mostra evento tenutasi presso la statale di Milano. è l’interpretazione di un’architettura fortemente materica, trasformabile, mobile. Strutture intelligenti, flessibili, capaci di poter essere smontate e riutilizzate dopo un primo uso. In particolare, l’attenzione dei progettisti si focalizza sull’impiego dei materiali: durevolezza e riconvertibilità dopo la posa in opera, sono le principali qualità messe in scena. In quest’ottica, Zaha Hadid rilegge criticamente la lastra Slimtech di Lea Ceramiche, un manufatto in grès laminato spesso appena 3 mm - malgrado i formati record (fino a 3x1 m) - leggero e versatile, adatto ad impieghi ad oggi inaccessibili alla ceramica tradizionale. Twirl [1], un’installazione in grado di trasformare il cortile settecentesco dell’Università degli Studi di Milano cerFIERE in uno spazio che muta costantemente forma e colore a seconda della prospettiva. 295 pezzi tagliati per il pavimento e 1096 pezzi tagliati per le parti verticali, lastre larghe 1 metro con altezze fino a 2 metri e con ben 7 diversi codici cromatici neutri – dal bianco al nero – sovrapposte in un vortice di linee fluide confluenti verso il centro del cortile, a generare una specie di campo magnetico, dove il visitatore si perde, tra forza latente e materia fisica. La Stanza [3] è l’opera nata dalla collaborazione tra Mario Botta e Mapei, un’architettura composta da 115 moduli in marmo al cui interno sono state inserite barre di precompressione trasversale e verticale a filettatura continua. Fluidità e dinamismo anche in Lifecycle [2], uno spazio interamente realizzato con Wire, il sistema progettato da Simone Micheli per Tagina, dove non esiste più il confine tra esterno e interno e dove tutto diventa continuo e sinuoso. Un luogo sospeso tra reale e virtuale, racconta Simone Micheli, ma anche un vero e proprio manifesto ‘post-organico’ che parla di un nuovo approccio alla progettazione d’architettura, incentrato su sostenibilità e bellezza. Simone Micheli è anche l’autore della mostra evento Tanto belli da essere mangiati [5], dove un pezzo della collezione OH di Simas, viene reinterpretato in chiave inedita e in perfetta sintonia con il motivo conduttore della perfor- mance espositiva, dove furniture e food design si fondono in un unicum suggestivo, ironico e decisamente stimolante. Il designer Massimiliano Adami ci racconta invece il lato nascosto della ceramica, attraverso il progetto Beside - Unexpected tiles -[4] sviluppato con DesignTaleStudio, il laboratorio di sperimentazione di Ceramiche Refin, che punta sempre a ricercare nuove opportunità di mercato che rispondano alle mutevoli esigenze del progetto. “La piastrella” ci racconta il designer, “ha due facce, come una medaglia e, come tale, l’altra faccia molto spesso riserva delle sorprese che lasciano stupiti”. Così il lato B (B-side) diventa la faccia più inaspettata per essere protagonista di una interpretazione estetica ; la caratteristica struttura a quadri diventa pattern grafico per rimescolare la geometria del mosaico giocando con i colori e i decori gestuali delle smaltature ceramiche. Alla Valentina di Guido Crepax, con gli storici pannelli e piastrelle realizzati su disegno dell’artista, si è ispirata la mostra Cottoveneto story [5], presso lo showroom dell’azienda Cottoveneto. Al mondo di Hello Kitty, invece, Gammadue dedica una nuova linea di rivestimenti, presentata in anteprima mondiale proprio durante il Fuori Salone [10]. Grès porcellanato, oro e vetro si fondono in una spettacolare scenografia disegnata dallo Studio Nicola Gallizia 5 3 4 6 2011 maggio/giugno CER 79 cerFIERE 7 8 9 Design per il Florim Flagship Store [7] di via Fatebenefratelli, a raccontare le diverse soluzioni progettuali che possono essere realizzate utilizzando i diversi prodotti dell’azienda. Ai 150 anni dell’unità di Italia si ispira il progetto 150 Y Italian Beauty dall’architetto Roberto Semprini. Del tricolore, le ceramiche di Gardenia Orchidea sono state scelte per interpretare il bianco, “origine di tutti i colori” e simbolo di un nuovo inizio [12]. Storico marchio italiano della ceramica artistica di Vietri, Giovanni De Maio è un “atelier sartoriale” al quale vengono commissionate progettazioni di tutto rispetto, persino per clienti come Bill Clinton. Al Fuori Salone del Mobile l’azienda guarda al Giappone con l’opera korE [8] della designer Tomoko Mizu. Presso le sale del Museo della Scienza e della Tecnologia, nell’ambito della mostra Wonderline New Arte, una rassegna ideata con l’obiettivo di indagare il rapporto tra colore e scienza, Cerasarda del Gruppo Serenissima Cir Industrie Ceramiche, presenta nove grandi sfere in ceramica, del diametro di 90 cm, ognuna di colore diverso a significare specifici elementi percettivi e sensoriali [10]. Mapei, invece, snocciola 11 80 CER maggio/giugno 2011 12 10 il tema con le molteplici sfaccettature cromatiche della resina Mapefloor I 300 SL. Un incontro perfetto tra MissoniHome e Richard Ginori 1735 da vita a Garden Party [13] la mostra realizzata per scoprire le collezioni tableware e outdoor create da Rosita Missoni ed avvolte in un’atmosfera che profuma di primavera, dove fiori e righe si alternano nella decorazione dei diversi elementi del servizio. Da un’altra collaborazione, quella di Ceramica Flaminia e l’Istituto Europeo di Design di Roma, nasce Ambiente Bagno - Progettazione di un prodotto innovativo per l’ambiente arredo bagno [15], i cui risultati sono stati presentati proprio durante il Fuori Salone. Ad Abitare in Italia di Home and Spa cerFIERE 13 Design 2011, kermesse interamente dedicata ai materiali, al design e al benessere della casa e dell’ospitalità, Hatria, azienda specializzata in sanitari, partecipa con una selezione dei propri migliori prodotti per il mondo dell’hôtellerie, delle spa e del wellness domestico , presentando il nuovo sistema integrato di sanitari monoblocco, panche, lavabi e contenitori sospesi G-Full [9], candidato alla XXII edizione del Compasso D’Oro 2011. Le ‘citta Invisibili’ di Calvino, ispirano il progetto La città dei segni sottili, organizzato da Ottagono presso la Fabbrica del Vapore. Tra le aziende ceramiche partecipanti, Cotto d’Este propone una lunga promenade in bianco e nero, realizzata appunto con Black&White della linea Kerlite [16]. Un lungo viaggio nella storia del mosaico, da Bisanzio a Ravenna, con particolare attenzione all’imperatrice bizantina Teodora nella basilica di S. Vitale, ci viene raccontato dal guru della moda Christian Lacroix nel progetto della nuova linea di arredi per Sicis. Forme sensuali, esuberantemente colorate ma sempre raffinate, dove l’appeal degli ori e delle pietre preziose raffigurate nell’icona musiva, vengono riproposti con moderazione, optando per un tocco leggero e delicato [14]. In occasione della Design Week 2011 è stato inaugurato anche lo spazio Laminam Milano in via Mercato 3, nel cuore del quartiere Brera [17]. Un luogo strategico al centro della città del design, non solo uno showroom ma un crocevia culturale e intellettuale, fortemente voluto dall’azienda emiliana. Un territorio di incontri e confronti che cambierà periodicamente pelle grazie all’intervento di architetti, artisti, designer. L’inaugurazione dello spazio è coincisa con la presentazione della collezione Filo, dedicata proprio al mondo dell’interior, e di quattro nuovi esclusivi colori frutto di una ricerca stilistica approfondita rivolta al mondo dell’architettura e del design. 14 15 [email protected] 16 17 2011 maggio/giugno CER 81 SCOPRI IL NUOVO PORTALE DELLA CERAMICA ITALIANA PROGETTI USA E CANADA ARCHITETTURA URBANA IL DECALOGO AMBIENTE AGENDA / EVENTI SVILUPPO SOSTENIBILE Bmr Spa Sacmi Imola Sc System Spa p. 20 p. 84 p.12-13 colorifici Coloritalia Srl Smalticeram Unicer Spa Vernis Italia Srl Wanxing Italia Srl p. 4 p. 83 p. 6 p. 4 PERSONE MAteriali per ceramiche PROFESSIONISTI NEL MONDO SOSTENIBILITÀ INIZIATIVE “GREEN” Daog Refrtattari Srl Eurit Srl Mapei Spa Meta Spa O. Bitossi Srl R.M. Ricerche Minerarie Srl Sibelco Italia Spa p.59 p.65 p.24 p.67 p. 54 p. 61 p. 69 Lavorazioni Speciali e servizi PERCHÈ SCEGLIERLA CULTURA Impianti per ceramiche CERAMIC BOX PRODOTTI Ceramics of Italy è il marchio dell’industria ceramica italiana nel mondo. Arbe Industrie Grafiche Spa p. 19 Banca Popolare Dell’emilia Romagna Sc p. 42 Banco Popolare-Gruppo Bancario BSGSP p. 44 Cassa di Risparmio di Cento Spa Cersaie p. 38 p. 73 Eric Organization Nuova Ceramica Casa Spa p. 8 p. 3 Osteria dei Girasoli Poligraph Spa Shell Italia Spa p. 7 p. 29 p. 2 + CONSORZIO CREATIVO LIBRARY It’s time for a H.E.R.O. High Efficiency Resource Optimizer At a time when environmental and energy issues have never been more relevant, SACMI unveils H.E.R.O., a system for optimising resources and reducing energy consumption, while safeguarding the environment and continuously improving quality standards. Reduction of specific electricity consumption by up to 15% thanks to the modular grinding process, which optimises the rotation speed of the modules in the various processing stages: crushing, grinding and refining. Project H.E.R.O. Because energy won’t last forever. www.sacmi.com