Cer 327 - Confindustria Ceramica

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Cer 327 - Confindustria Ceramica
Studio Ligabue: azienda di
comunicazione linguistica
“E’ strano, dal 1979 me ne occupo e non
avevo mai pensato di dare una definizione
così altisonante e tecnica per queste due branche
della mia attività. Comunicazione linguistica: è da
tempo che Donato
Grosser, guru del
marketing, residente a New York da
oltre 30 anni, con
cui collaboriamo da
più di 25 anni, mi
dice che è questo
quello che in effetti sto facendo da
sempre e che non
dovrei quindi definirle traduzioni. Ma il
problema è fare capire al cliente che il nostro lavoro
non è una cosa meccanica, che ripete a macchinetta
le parole italiane nella lingua straniera. In diverse
occasioni i clienti mi mandavano fatture proforma
da tradurre, destinate anche a paesi “a rischio”, in
cui magari il pagamento era indicato come: rimessa
diretta a 30 giorni, fine mese. Ero in questo caso io
che mi preoccupavo di telefonare al cliente suggerendogli di fare una lettera di credito, o altro pagamento
garantito, visto che magari era la prima volta che
si lavorava con lo straniero in questione. Questa
sensibilità o accortezza non penso che sia propria
del traduttore automatico. Inoltre, occorre fare lunghissime ricerche in rete per vedere come le aziende
straniere dello stesso settore si esprimono e si pongono nei confronti della propria clientela e fornire quindi
al cliente un testo che sia affidabile e che venga
compreso al 100% dai potenziali clienti stranieri.
Questo viene spiegato benissimo dal concetto della
Localizzazione: vale a dire quel processo di adattamento del prodotto (in questo caso il testo destinato
al paese a cui ci si rivolge), progettato, pensato e
realizzato per un mercato o un ambiente definito,
ad altri mercati o ambienti, in modo particolare altre
nazioni e culture. Faccio un esempio per farmi comprendere meglio: qualche tempo fa un nostro cliente
che produce cioccolata e cioccolatini di vario tipo, ci
manda le etichette da tradurre in molte lingue, fra cui
l’arabo. I cioccolatini con ripieno al liquore, non erano
sicuramente adatti al mercato dei paesi arabi, ed
abbiamo quindi fatto presente al cliente che avremmo tradotto l’etichetta anche in arabo, suggerendo
di verificare con il proprio ufficio export le modalità
di esportazione in
questi paesi.
Un problema
grossissimo si
pone con la traduzione dei siti: a
parte un discorso
di grafica e di
presentazione, in
cui non entro nel
merito non avendo le competenze
specifiche per
giudicare, in rete si vedono troppo spesso dei siti
in più lingue che non hanno alcuna possibilità di
arrivare all’utente straniero. Non bisogna tradurre,
ma localizzare e localizzare significa non tradurre
pedissequamente il proprio sito o testo italiano in
lingua straniera, bensì redigerlo nella lingua del paese
di destinazione tenendo ben presente la sensibilità, la
cultura e la tradizione dei destinatari, di coloro che lo
leggeranno.
Il problema della comunicazione investe molteplici
aspetti, ben aldilà della semplice questione della lingua. L’ideale è quindi
affidarsi a persone che abbiano una
reale conoscenza della lingua e che
abbiano la possibilità di accedere ad
informazioni specifiche sul mercato
a cui ci si vuole rivolgere, in modo da
ottenere una vera e propria consulenza globale sul prodotto-sito. Si tratta
di impostare in tutto e per tutto un
altro sito Internet, il cui obiettivo sia
come parlare al nuovo mercato che
vogliamo raggiungere.
Tutto questo tuttavia comporta dei tempi e delle
conoscenze specifiche che non tutti comprendono e
soprattutto che non tutti sono pronti a pagare, altro
punto dolente. La professionalità però dovrebbe essere riconosciuta e pagata adeguatamente, anche nel
settore linguistico: se siamo disposti a riconoscere un
ruolo di consulente al commercialista e all’avvocato,
perché non deve essere così anche per il traduttore, o
meglio responsabile della comunicazione linguistica o
della localizzazione?”
Paola Ligabue
Da 32 anni lo Studio Ligabue si occupa di traduzioni e interpretariati, e ha sviluppato una particolare
specializzazione nel campo ceramico, in quello
alimentare e in quello della moda, pur continuando
a seguire l’idraulica, il settore giuridico, il turismo e
la metalmeccanica. Da 25 anni si occupa di ricerca e
selezione del personale, e da 17 di organizzazione
eventi. In quest’ultimo ambito, due anni fa, con due
partner specializzati in didattica, ha lanciato una
serie di progetti legati alla formazione, progetti che
possono essere finanziati utilizzando Fondimpresa e
Fondirigenti, e che – strettamente connessi all’enogastronomia, che è di estrema attualità - fin da subito
hanno riscosso enorme successo presso le aziende
che li hanno sperimentati. Il Team Cooking, o meglio
team building in cucina, ha un vastissimo campo di
applicazione, e porta i manager – che sono normalmente abituati a lavorare da soli – a sviluppare uno
spirito di collaborazione e di gruppo incredibile, allo
scopo di realizzare una cena di primo livello. La metafora della collaborazione in cucina che può essere
replicata in azienda, in qualsiasi
momento e in qualsiasi ambito,
è un qualcosa che coinvolge tutti
a tutti i livelli, indipendentemente
dal sesso, dall’età, dall’estrazione sociale, e dallo stato fisico,
e quest’ultima affermazione
è avvalorata dall’esperienza
effettuata presso alcune strutture
sanitarie con pazienti spinali in
varie parti d’Italia.
cerinformazioni dalle aziende
cerpubbliredazionale
Ligabue Paola & C. S.a.s.
Via G. Da Castello, 5
42121 Reggio Emilia
Tel. 0522 431835 - Fax 0522 438392
www.paolaligabue.it - [email protected]
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2011 maggio/giugno CER 31
cerindustria
piastrelle,
inizia la ripresa:
nel 2010 produzione a + 5,3%
di Luca Luberto
L’industria italiana delle piastrelle di ceramica, dopo la pesante flessione registrata nel 2009 che
aveva portato i volumi produttivi a ridursi per quasi un terzo e il fatturato
a diminuire di quasi il 20%, chiude il
2010 con segnali positivi. Di seguito le
principali evidenze della 31a Indagine
Statistica Nazionale sull’industria italiana delle piastrelle di ceramica, realizzata dal Centro Studi di Confindustria
Ceramica e presentata in occasione
dell’Assemblea dell’Associazione lo
scorso 7 giugno.
L’incremento della produzione (+5,3%)
interrompe un trend negativo che
vedeva una flessione costante della
produzione dal 2001, quando furono
prodotti 638 milioni di mq, record assoluto registrato dal settore. Nel 2010
i livelli prodotti sono prossimi ai 400
milioni di mq in un’ottica di riequilibrio tra domanda e offerta.
Segnali positivi anche relativamente
al fatturato, in crescita del +2,7% ora
pari a oltre 4,6 miliardi di euro. Questo risultato è generato da esportazioni
per 3,4 miliardi di euro (+4,9%) e da
vendite sul mercato domestico per 1,2
miliardi di euro (-2,9%). La composizione percentuale espressa sui valori
monetari vede ora le vendite oltre confine raggiungere il 73,7% del totale,
quelle nazionali italiane il 26,3%.
Appare particolarmente significativo
ribadire una riflessione relativa alla serie storica del prezzo medio complessivo: +1% nel 2003; +3,73% nel 2004;
+4,73% nel 2005; +5,74% nel 2006;
+4,28% nel 2007; +3,08% nel 2008;
+1,29% nel 2009; +1,61% nel 2010.
Fermo restando che in questo lungo
32 CER maggio/giugno 2011
Il settore continua
ad investire il 5%
del fatturato.
Male il mercato
italiano, bene
l’export
lasso di tempo le quotazioni €/$ sono
variate, influenzando parzialmente il
dato complessivo, emergono con chiarezza almeno tre aspetti fondamentali.
In primo luogo, l’andamento a parabola di questa variabile, che dopo
aver toccato un punto di massimo
nel 2006, ora registra variazioni più
limitate. A questo va aggiunto, come
elemento di straordinaria importanza,
l’essere riusciti a mantenere una dinamica positiva sui prezzi di vendita,
pur in un contesto straordinariamente avverso e difficile. Da ultimo, non
va sottaciuto il connubbio ‘abilità –
necessità’ di incrementare i prezzi di
vendita, a causa degli accresciuti costi
di produzione, dovuti peraltro anche
all’arricchimento del mix dell’offerta.
Tutto ciò per sottolineare come permanga particolarmente alta la tensione
sulla redditività aziendale.
L’analisi sui prezzi medi può essere
validamente dettagliata anche nei confronti dei mercati di sbocco del prodotto. Sul versante delle esportazioni,
nei mercati dell’Unione monetaria europea il settore registra un incremento +0,66% (dopo che nel 2009 era
cresciuto di un +1,35%), mentre nei
mercati extracomunitari la variazione
dei prezzi medi si ferma al +4,68%
(+1,13% nel 2009).
Buone indicazioni anche per quanto
riguarda i livelli degli investimenti effettuati dall’industria italiana nell’anno
in esame, pari a oltre 224 milioni di
€, in lieve aumento rispetto al dato
della precedente rilevazione (+1,5%).
L’incidenza sul fatturato si conferma su
livelli prossimi al 5%.
Questa conferma nei volumi relativi
all’accumulazione di capitale fisico trova molteplici spiegazioni. Tra queste,
l’acquisto di nuove soluzioni impiantistiche impiegate nella fase di decorazione della ceramica, che si affiancano
agli investimenti realizzati per aumentare la dimensione dei formati realizzati e la prosecuzione dei fenomeni di
internalizzazione di alcune delle fasi di
lavorazione ausiliaria del prodotto, dotandosi delle relative tecnologie.
Assolutamente di rilievo appaiono le
prospettive degli investimenti per l’anno in corso, 274,8 milioni di euro, in
aumento di quasi il 25% rispetto al
dato consuntivo 2010. Tale dato, alla
luce della incerta situazione economica proprio nei mesi di rilevazione,
cerindustria
Industria italiana piastrelle di ceramica
dell’impresa produttrice, indipendente2009
2010
VAR %
mente
dall’origine
della
manifattura,
è
181
172
-4,97%
Aziende (numero)
passata
dal
93,96%
24.595
23.352
-5,05%
Addetti (numero)
della precedente rile368,0
387,4
5,29%
Produzione (milioni di mq)
vazione al 92,97%.
408,4
412,8
1,07%
Vendite Totali (milioni di mq)
Le società commer127,6
123,6
-3,15%
…di cui Italia
ciali nel 2010 hanno
280,8
289,2
2,99%
…di cui export
intermediato 29,0 mi220,7
224,0
1,50%
Investimenti (milioni di €)
lioni di metri quadrati
4.629,0
2,70%
Fatturato Totale (milioni di €) 4.508,0
di piastrelle fatte pro1.253,0
1.216,0
-2,95%
…di cui Italia
durre con il proprio
3.255,0
3.413,0
4,87%
…di cui export
marchio, in crescita
Fonte: Centro Studi Confindustria Ceramica
(+17,70%) rispetto al
conferma una volta di più la volontà
2009.
del settore di considerare gli investi- La composizione delle vendite posimenti in dotazione impiantistica e ziona il mercato domestico italiano al
innovazione di prodotto quali drivers 29,93% e quelli esteri al 70,07%.
prioritari per il settore.
In dettaglio le esportazioni nei 12 mesi
Dinamiche positive anche per le ven- 2010 hanno registrato un aumento del
dite, ora pari a 412,8 milioni di metri +2,99% in quantità e del +4,87% in
quadrati, in aumento di 4,3 milioni di valore mentre si conferma una positiva
metri quadrati rispetto all’anno 2009, variazione % del prezzo medio, che reper una variazione percentuale del gistra un incremento del +1,83%.
+1,07%.
Ancora in difficoltà il mercato italiano
Il grès porcellanato grazie ai 297,4 mi- dove si assiste ad una ulteriore flessiolioni di metri quadrati venduti, copre ne dell’ordine del 3 % portando i livelli
ora il 72,05% dell’intero portafoglio di vendita a 123 milioni di mq.
prodotti venduto, seguito a distanza
dai 69,2 milioni di metri quadrati della Internazionalizzazione
monocottura (quota del 16,76%), dal- Crescita anche per le aziende estere
la bicottura con 33,3 milioni (8,06%) controllate da gruppi ceramici italiani.
e dagli ‘altri prodotti’ che, con 12,9 Al 31 dicembre 2010 sono presenti al
milioni di metri quadrati, rappresen- di fuori dei confini italiani 20 società
tano il 3,14% del totale.
di diritto estero, aventi come oggetto
Le vendite relative all’attività diretta la produzione di piastrelle di ceramica,
risultano pari a 363,4milioni di metri controllate totalmente o maggioritariaquadrati, in lieve aumento (+0,40%) e mente da 10 gruppi ceramici italiani.
costituiscono ora l’88,03% delle ven- L’attività è svolta in 33 stabilimenti,
dite complessive.
all’interno dei quali sono attivi 79 forLe vendite di materiale commercializ- ni (-3 rispetto alla precedente rilevazato, cioè le quantità
che le aziende proIndustria italiana piastrelle di ceramica - estero
duttrici hanno fatto
Anni 2009 - 2010
produrre con marchio
2009
2010
VAR %
proprio ad altre imprese industriali, si sono
19
20
5,26%
Aziende (numero)
fermate a 20,4 milio6.297
7.058
12,09%
Addetti (numero)
ni di metri quadrati,
108,7
115,7
6,43%
Produzione (milioni di mq)
in calo del - 6,61%
117,6
124,5
5,88%
Vendite Totali (milioni di mq)
ed ora pari al 4,94%
92,8
100,3
8,05%
…di cui domestiche
delle vendite totali. In
24,7
24,2
-2,26%
…di cui export
termini complessivi,
875,9
989,8
13,01%
Fatturato Totale (milioni di €)
la presenza sul mer693,7
815,6
17,57%
…di cui domestiche
cato di piastrelle di
182,0
174,2
-4,30%
…di cui export
ceramica con marchio
Anni 2009 - 2010
Fonte: Centro Studi Confindustria Ceramica
zione). I dipendenti totali di queste
società estere sono 7.058, in aumento
di 761 occupati (+12,09%) rispetto al
2009.
Alla fine dello scorso anno, la produzione totale è ammontata a 115,7 milioni di metri quadrati, in crescita di
7,0 milioni (+6,43%) rispetto al 2009.
Nel 2010 le imprese ceramiche italiane localizzate all’estero hanno venduto complessivamente 124,5 milioni
di metri quadrati (+5,88%), di cui
100,28 milioni di metri quadrati sul
mercato domestico estero (+8,05%),
21,76 milioni come esportazione verso un Paese terzo (+1,89%), 2,42 milioni di intercompany (-28,41%). Il
dato saliente che emerge da questi dati
è la conferma della strategia da sempre
perseguita dalle imprese ceramiche
italiane di essere ‘produttori locali sul
mercato locale’.
Il fatturato complessivo, derivante dalle vendite di matrice estera e
dell’intercompany a fine 2010, è pari a
989,78 milioni di euro, in crescita del
+13,01% rispetto al 2009.
Il fatturato complessivo origina per
815,6 milioni di euro (+17,57%) da
vendite sui mercati domestici, da
156,1 milioni di euro da esportazioni (-1,92%) e da 18,1 milioni di euro
dall’intercompany (-21,37%).
Il prezzo medio ex fabbrica complessivo delle piastrelle di ceramica italiana di matrice estera è di 7,95 euro
al metro quadrato (+6,73%). Di interesse appare la suddivisione per aree
geografiche e per origine della produzione venduta. In Europa il prezzo
medio delle vendite di matrice estera
sul mercato domestico è di 7,45 euro
per metro quadrato (+8,15% rispetto
al 2009), il prezzo medio all’export,
in flessione del -3,74%, è di 7,17 euro
per metro quadrato ed il prezzo medio intercompany è di 7,481 €/mq
(+9,83%).
Notevolmente maggiore è il prezzo
medio di vendita negli Stati Uniti,
come visto esclusivamente attribuibile alle vendite sul mercato domestico.
Nel 2010 il valore è salito da 8,84 €/
mq del 2009 ai 9,81 €/mq, con un aumento del +10,97%.
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2011 maggio/giugno CER 33
cerreal estate
piano casa,
spento motore immobiliare
di Simone Ricci
Un convegno per
fare il punto sul
mercato italiano
delle costruzioni
e sulle cause della
mancata “spinta” di
questa agevolazione
Il mercato italiano delle
costruzioni – che assorbe il
30% delle vendite dell’industria italiana della piastrella di ceramica – sta
vivendo una fase di grande difficoltà:
in uno scenario di crescita del PIL
nazionale del +1,3% gli investimenti
in costruzione nel 2010 sono risultati
in netto calo, con un ulteriore crollo
nell’ultimo trimestre dell’anno.
Di questo si è parlato in un convegno presso Confindustria Ceramica dedicato al Piano Casa ed
alla riqualificazione delle città,
dove sono intervenuti diversi
esponenti delle istituzioni locali
e regionali e durante il quale è
stato presentato lo studio sul
settore delle costruzioni in Italia a cura di Prometeia. Proprio
il Piano Casa doveva dare slancio al comparto immobiliare
italiano, un provvedimento che
non costa niente allo Stato e
che se concretamente applicato
può ancora dare fiato a tutti i settori
legati all’edilizia.
Secondo i dati di Prometeia, nell’ultimo trimestre del 2010 si affievo-
Investimenti in costruzioni
Tassi di variazione medi annui a prezzi costanti e var%
2010
2011
2012
2013
VAR %
2013-’07
TOTALE
-3.7
-0.8
0.2
0.8
-14.6
Edilizia residenziale
-2.4
-0.2
0.5
0.4
-11.8
- nuovo
-8.8
-3.7
-1.2
-0.6
-32.3
- ristrutturazione
2.5
2.2
1.5
1.0
8.0
Edilizia non residenziale
-4.0
-0.5
1.4
1.9
-14.4
Genio Civile
-6.5
-3.0
-2.4
-0.3
-21.4
Fonte: Prometeia per Confindustria Ceramica
34 CER maggio/giugno 2011
liscono i timidi spunti di ripresa
dell’edilizia residenziale (solo +0,4%
di compravendite nel 2010 dopo il
crollo del -11,3% nel 2009), complice anche la frenata nel credito
concesso alle famiglie per l’acquisto
dell’abitazione: si registra, infatti, un
+11,5% di prestiti, che però non corrisponde a nuovi mutui bensì alle
rinegoziazioni di mutui già precedentemente concessi. Se a ciò aggiungiamo le incertezze legate al mercato
del lavoro, l’indebolimento del reddito disponibile e il rallentamento
dei flussi migratori, vi sono evidenti vincoli che bloccano la domanda
residenziale, soprattutto per quanto
riguarda i nuovi alloggi. Le ristrutturazioni, che hanno sostenuto parte
del comparto residenziale negli anni
2010-2011, sono tuttavia attese in
frenata nel biennio successivo.
Gli altri comparti non stanno meglio:
nel 2010 è proseguita la flessione
del non residenziale sia per quanto riguarda il comparto produttivo
(-3,5%), che quello commerciale
(-4%) e il terziario (-5,7%), influenzati anche dal minore grado di utilizzo
della capacità produttiva dell’industria italiana.
Per quanto riguarda le opere pubbliche, l’Ance stima in -18% gli stanziamenti di bilancio per nuove infrastrutture nel 2011 e una riduzione
degli investimenti dei Comuni di 4,3
miliardi di Euro; inoltre stentano a
decollare i cantieri delle grandi opere
previste dal Piano Cipe del 2009.
Il quadro totale, quindi, stima gli
investimenti in costruzioni – dal
2007 al 2013 – in calo del -14,6%
cerreal estate
Fonte: Prometeia per Confindustria Ceramica
che in termini occupazionali corrisponde a 102.000 addetti in meno.
E negli altri paesi cosa è stato fatto?
La ripresa del mercato delle costruzioni residenziali in Francia (+8,6%
compravendite e +15,1% di permessi
a costruire) è dovuta all’applicazione dell’IVA ridotta al 5,5% e a leggi
di incentivazione volte da un lato a
immettere sul mercato degli affitti
immobili a prezzi calmierati (legge
Scellier) e dall’altro a ridurre i costi
di ristrutturazione di edifici protetti
deducendo i costi dal reddito disponibile (legge Malraux), senza dimenticare gli eco-prestiti a tasso zero per le
ristrutturazioni.
La Spagna ha introdotto linee di credito agevolate per la locazione oltre
ad incentivi fiscali per l’acquisto della
prima casa, che insieme alla moratoria sui mutui ha dato il risultato del
+5,9% nelle compravendite.
La Germania ha incrementato i per-
messi a costruire (+6,8%) attivando
programmi di riduzione delle emissioni inquinanti attraverso incentivi
alla ristrutturazione, mentre il Regno
Unito, attraverso un piano di edilizia
sociale e grazie alla riqualificazione
dello stock residenziale pubblico, ha
visto aumentare sia le compravendite
(+3,1%) che i permessi a costruire
(+23,8%).
Il Piano Casa italiano, che aveva un
valore potenziale di 25 miliardi di
Euro e che avrebbe esteso gli effetti
benefici degli investimenti fino a tutto
il 2013, non ha prodotto alcun beneficio: con la sola eccezione del Veneto
e della Sardegna, infatti, l’utilizzo del
Piano è stato particolarmente limitato e l’attività immobiliare italiana
è stata sostenuta per buona parte da
ristrutturazioni che beneficiano delle
agevolazioni del 36% e 55%.
Motivi? Innanzitutto il lungo iter di
approvazione delle leggi regionali
(solo Toscana e Umbria hanno rispettato i termini dei 90 giorni), la scadenza dei termini delle regioni tra cui
l’Emilia-Romagna, inoltre la complessità e la disomogeneità del quadro
normativo ed ulteriori vincoli urbanistici ed energetici posti dalle leggi
regionali e dalle delibere dei comuni.
Il rilancio del Piano Casa passa,
ora, attraverso il Decreto Sviluppo
DL-70/2011 che si traduce in modifiche alle leggi regionali, proroghe dei
termini, eliminazione di alcuni vincoli
e una semplificazione burocratica sia
in termini di certificazione di inizioattività (SCIA) che di silenzio-assenso
per il rilascio del permesso a costruire. Anche l’edilizia sociale ha un valore potenziale rilevante, con oltre 2,7
miliardi di euro già stanziati per circa
15mila nuovi alloggi, che dovrebbero
dare i primi risultati a breve.
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2011 maggio/giugno CER 35
cerMERCATI
gli architetti italiani
scelgono i materiali
di Sara Seghedoni
Foto Vincenzo Conelli
Un’indagine
GfK Eurisko,
commissionata
da Confindustria
Ceramica e
Federchimica
Ceramicolor,
descrive il
comportamento di
questi importanti
attori della filiera
delle costruzioni
36 CER maggio/giugno 2011
Dopo l’esperienza positiva
dello scorso anno dell’eleborato di Gfk Eurisko nell’indagine sugli
acquirenti di piastrelle di ceramica,
quest’anno Confindustria Ceramica e
Federchimica Ceramicolor completano l’indagine incaricando l’Istituto
di eseguire la ricerca sugli architetti
italiani, per comprenderne gli orientamenti rispetto ai materiali di rivestimento e per individuare le fonti
informative.
Il profilo del campione
La ricerca Eurisko è stata svolta,
attraverso interviste on-line, nei mesi
di marzo e aprile 2011, su un campione di 323 professionisti distribuiti
sull’intero territorio nazionale, che
negli ultimi due anni hanno eseguito
lavori di tipo residenziale e non residenziale, con una committenza privata e/o pubblica, e che hanno scelto
per il rivestimento delle superfici dei
propri progetti piastrelle di cerami-
ca, marmo, legno e pietre naturali.
Il lavoro svolto ha approfondito la
dimensione dello studio, misurata
attraverso il numero dei dipendenti,
la loro localizzazione geografica, gli
ambiti di intervento nei quali l’impresa si è cimentata. Particolare attenzione è stata data alla forma di informazione/documentazione e processo
decisionale nella scelta dei materiali.
Lo studio di architettura
La ricerca ha delineato che la dimensione media degli addetti nello studio in Italia è composto da 6 addetti, anche se un quarto del totale si
compone del solo titolare/progettista.
L’orientamento è principalmente in
interventi residenziali anche se solo il
2% degli studi da 50 o più addetti è
specializzato in progetti istituzionali
e commerciali. Riassumendo il 68%
del campione si occupa in prevalenza
di progetti residenziali, il 23% di progetti istituzionali, il 21% in interior
design, 11% in progetti industriali,
9% in restauro e solo il 3% in bioedilizia e arredo urbano.
Fonti di informazione
Tra i canali utilizzati dal campione
per informarsi sui materiali di rivestimento abbiamo al primo posto con
l’84% la partecipazione a fiere di settore, segue il 77% visitando siti web
dei produttori di rivestimento e il
72% del campione che osserva edifici e progetti già realizzati. Tra le
altre fonti, la lettura di pubblicazioni di architettura (65%), gli incontri
con agenti o informatori (59%), i siti/
portali di architettura (51%), parlare
cerMERCATI
La specializzazione dello studio
DOM. In che tipo di progetti siete specializzati? - Base: Totale campione; N=323
AREA GEOGRAFICA 4
NORD NORD
CENTRO SUD
OVEST EST
N=63
N=153
N=55
N=52
70
69
66
67
16
23
22
31
18
20
29
21
13
10
11
21
11
13
15
2
5
11
11
4
5
4
7
4
2
4
4
2
2
2
6
4
3
2
2
2
2
1
4
2
5
1
2
2
Fonte: "Indagine sui materiali di rivestimento in Italia", GfK Eurisko
Responsabilità decisionale per la scelta dei materiali
DOM. In generale, nel suo studio, chi si occupa della scelta dei materiali? Chi ha un ruolo decisivo, o anche
solo un’influenza, nel processo di scelta di quali materiali utilizzare? -Base: Totale campione; N=323
TIPO DI INTERVENTO4 RESID.
ISTIT.
COMM.
IND.
N=167
N=74
N=65
N=16
31
23
32
19
21
27
22
19
23
12
28
25
11
14
9
19
7
11
3
6
7
10
5
13
4
5
-
-
2
5
2
-
1
3
3
13
2
1
2
-
-
4
2
6
2
-
2
1
-
2
6
2
1
-
-
1
-
-
-
7
12
11
-
Fonte: "Indagine sui materiali di rivestimento in Italia", GfK Eurisko
con altri architetti e colleghi (39%), la
pubblicità (35%), le pubblicazioni di
settore (34%), fino alla visita diretta ai
rivenditori/showroom - a pari merito
con la frequentazione di blog - (4%),
e alla visita diretta in azienda (1%).
Progetti realizzati e materiali
utilizzati
Analizzando la tipologia dei principali progetti realizzati negli ultimi
2 anni, troviamo con il 52% attività
di ristrutturazione su edifici di tipo
residenziale (51%). Le opere di rivestimento hanno interessato approssimativamente una media di 2.000
metri quadrati per le parti interne e
una media di 1.900 metri quadrati
per le parti esterne. Di fondamentale importanza è la segmentazione
dell’utilizzo dei materiali rispetto alle
diverse destinazioni d’uso, che vede ai
primi posti l’utilizzo del grès porcellanato negli esterni e la ceramica, nelle
sue molteplici declinazioni (ceramica, smaltata 39%, grès porcellanato
altri effetti 34%, grès effetto pietra
26%, gres effetto marmo e legno 11%
e 10%), negli interni.
Chi decide la scelta dei materiali
L’analisi sulla decisione finale dei
materiali viene affidata per il 30% dei
casi al solo progettista per le parti
esterne mentre per il 71% il committente sceglie insieme al progettista
valutando le proposte di quest’ultimo
per le parti interne. Solo per il 7%
il progettista sceglie autonomamente
per le parti interne.
[email protected]
2011 maggio/giugno CER 37
dossier
cer
Strumenti
pubblico-privati
per la finanza
cerDOSSIER
un fondo
per finanziare le PMI
di Alessandra Ferretti
Marco Vitale
40 CER maggio/giugno 2011
è divenuto ufficialmente operativo il 1° novembre 2010, con
la costituzione della Società di Gestione del Risparmio. Si tratta del Fondo
Italiano di Investimento per le Pmi,
creato con l’obiettivo di realizzare nel
medio termine una fascia più ampia
di aziende di media dimensione,
incentivando i processi di aggregazione tra le imprese minori, al fine di
renderle maggiormente competitive
anche sui mercati internazionali.
Il Fondo è partito con una dotazione
iniziale di un miliardo di euro, in
favore di imprese in fase di sviluppo
e con ambizioni di crescita interna ed
esterna con un fatturato compreso tra
10 e 100 milioni di euro.
Il progetto di costituzione della Società di Gestione del Risparmio e promozione del Fondo per le Pmi è stato
elaborato da uno Steering Committee,
costituito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, dalle “banche
sponsor” (UniCredit, Intesa Sanpaolo,
Montepaschi e Cassa Depositi e Prestiti), da Confindustria e dall’Associazione Bancaria Italiana.
Presidente della Società di Gestione
del Risparmio è Marco Vitale, economista d’impresa, fondatore e presidente
della Vitale Novello & Co., che spiega: “Fino ad oggi sono giunte 541
richieste di esame da parte di Pmi.
A prima vista, poiché non rispondevano ai requisiti necessari, ne sono
state scartate 258. Delle 224 proposte
attive rimaste, 202 sono in corso di
analisi, 17 in fase di negoziazione e 5
sono state approvate”.
Continua: “Le proposte sono giunte
da quasi tutto il territorio nazionale,
a dimostrazione che la conoscenza
dell’esistenza del Fondo si è diffusa
ampiamente e velocemente. In testa
alle regioni svetta l’Emilia Romagna,
con 42 proposte (22%), seguita a
ruota dalla Lombardia, che ha presentato 41 proposte (18%). Quindi vengono il Lazio, con 20 proposte (9%),
la Campania, con 15 proposte (7%)
e il Veneto, con 14 proposte (6%).
Mancano per ora all’appello soltanto
la Basilicata ed il Molise”.
Per il momento, la maggior parte
delle aziende è collocata nel settore
manifatturiero. Come illustra ancora Vitale, “i settori principali sono
costituiti dai beni di consumo (17%),
dalle macchine utensili e impianti (12%), dal settore dell’Information
Technology (10%) e dai servizi alle
imprese (10%)”.
Ciascuno dei quattro istituti partecipanti ha investito un capitale pari a
250 milioni di euro. Nel frattempo, si
sono inserite anche 5 banche popolari e l’Istituto centrale delle banche
popolari italiane, che insieme hanno
contribuito ad elevare il fondo di 200
milioni di euro.
“Si considerino poi gli investimenti indiretti”, continua Vitale, “che il
Fondo sta effettuando in fondi già
esistenti che condividono nei loro
regolamenti gli obiettivi del FII, il
cosiddetto “Fondo di fondi”. Si tratta, nella fattispecie, di operazioni di
investimento indiretto in strumenti
finanziari non quotati rappresentativi
di quote di fondi di private equity o
di società finanziarie (anche di nuova
costituzione) con vocazione in prevalenza territoriale. L’ammontare mas-
cerDOSSIER
simo di investimento del Fondo non
può superare il 50% del commitment
di ciascun fondo o società finanziaria”.
Fino ad oggi, il FII ha ricevuto 58
proposte da parte di altri fondi. Che,
a loro volta, investendo nelle imprese,
favorirebbero l’intero indotto.
La durata complessiva prevista del
Fondo è di circa 15 anni: cinque anni
per la fase di investimento più un
anno di estensione e sette anni per la
fase di disinvestimento più due anni
di proroga.
“Per il momento”, commenta il professor Vitale, “ci troviamo in una
prima fase di vita del Fondo, durante
la quale l’impegno principale è quello
di investire bene il capitale a disposizione. Prevediamo di assistere, nella
seconda metà dell’anno in corso, ad
un’accelerazione in positivo”.
“Intanto, esaminando le varie proposte, si stanno profilando anche nuove
opzioni. Ad esempio, la possibilità di
aggregare due o più programmi che
trattano uno stesso filone, passando così da progetti singoli a progetti
multipli. Un’opportunità che le aziende stanno accogliendo con favore.
Inoltre, stiamo iniziando a collaborare
anche con associazioni di categoria.
Ad esempio, con Assobiomedica, per
individuare insieme centri di eccellenza e sviluppare progetti d’avanguardia”.
E, proprio in questi giorni, la Società
di gestione del risparmio, con sede a
Milano, ha aperto un ufficio anche a
Roma, che adempirà alle funzioni di
capofila per le aziende del CentroSud.
Modalità di intervento del Fondo
Descrizione
Possibili opzioni strategiche
I - Investimento diretto
Ingressi diretti di minoranza nel capitale, a condizione che
l’investimento avvenga in imprese con fatturato superiore a
una certa soglia (indicativamente, 20-30 milioni di euro)
II - Coinvestimento
Ingressi diretti diminoranza in coinvestimento con altri fondi
specializzati su aziende aventi i requisiti di eligibilità richiesti
dal regolameno del Fondo Italiano di Investimento
III - Strumenti flessibili
Operatività diretta tramite strumenti quali finanziamenti
subordinati convertibili o convertendi e prestiti partecipativi
IV - Fondo di fondi
Investimento in fondi già esistenti che condividano esplicitamente nei loro regolamenti gli obiettivi del Fondo Italiano di
Investimento
Fonte: Fondo Italiano d’Investimento, 2011
Ma come funziona esattamente il
Fondo Italiano d’Investimento?
Esso fornisce alle imprese italiane
di piccole e medie dimensioni, tramite investimenti diretti o indiretti
nel capitale di rischio, un sostegno
finanziario nell’ambito di operazioni
di “expansion capital”, finalizzate a
finanziare lo sviluppo di imprese già
avviate, anche tramite acquisizioni.
L’investimento può riguardare imprese dotate di buona solidità patrimoniale, di un’adeguata redditività attuale e prospettica e soprattutto di un
significativo potenziale di creazione
di valore.
Ogni investimento viene valutato in
base al merito del piano industriawww
Per maggiori informazioni
www.fondoitaliano.it
www.dt.tesoro.it/it/fondosgr.html
le, del progetto di sviluppo e della
capacità del management di portarlo a
termine.
Il Fondo opera in quattro modi complementari. Anzitutto, tramite l’investimento diretto, vale a dire con
ingressi diretti di minoranza nel capitale, a condizione che l’investimento avvenga in imprese con fatturato
superiore a una certa soglia (indicativamente, 20-30 milioni di euro). Poi,
attraverso ingressi diretti di minoranza
in co-investimento con altri fondi specializzati su aziende aventi i requisiti
di esigibilità richiesti dal regolamento
del Fondo Italiano di Investimento.
Ancora, con strumenti flessibili ovvero
operatività diretta tramite strumenti
quali finanziamenti subordinati convertibili o convertendi e prestiti partecipativi. Infine, con l’investimento
indiretto come “Fondo dei fondi”, di
cui si è già detto.
[email protected]
2011 maggio/giugno CER 41
cerDOSSIER
il sostegno delleal
banche al settore ceramico
Un comparto da 6,5 miliardi di
fatturato, colonna portante del
made in Italy, con ricavi in crescita del
5 per cento. L’assoluta eccellenza del
comparto ceramico italiano e la forte
presenza delle aziende del settore in
tutti i mercati del mondo, sono state
confermate anche dagli ultimi dati
emersi in occasione dell’assemblea
annuale di Confindustria Ceramica. Sostenere il presente ed il futuro
di questo importantissimo settore,
è quindi un’esigenza a cui le banche non possono sottrarsi mettendo
in campo tutte le loro competenze e
professionalità, fornendo consulenza
e servizi personalizzati e innovativi
all’altezza della sfida globale. Il focus
è imprescindibile: internazionalizzazione ed export, elementi chiave per
la competitività nell’attuale mercato
globale.
A conferma della relazione storica che lega
la Banca Popolare
dell’Emilia Romagna
al tessuto imprenditoriale locale, BPER ha
stipulato una serie di
nuovi accordi di collaborazione con diverse
associazioni di catego- Corrado Savigni
ria; esempio significativo in tal senso è il caso di Acimac,
la convenzione a favore delle associate è stata rinnovata anche per il
2011. Grazie a Finprogex, inoltre,
strumento di finanziamento innovativo flessibile per supportare le aziende
nella crescita sui mercati internazionali, BPER si identifica come uno dei
principali istituti italiani in termini di
finanziamenti assistiti dalle garanzie
emesse da Sace spa e destinati a sostenere il processo di internazionalizzazione delle aziende.
Le recenti difficoltà del contesto
economico globale hanno accentuato l’importanza dei fattori qualitativi nella relazione banca-impresa e
hanno concentrato la domanda delle
aziende nella componente estero. La
Banca Popolare dell’Emilia Romagna
ha prontamente risposto alle richieste di mercato attraverso maggiore
flessibilità, trasparenza, competenza
e conoscenza dei mercati. “Abbiamo
cercato di completare la nostra offerta
con prodotti specifici per le imprese
esportatrici – spiega Corrado Savigni, direttore della Divisione Corporate
BPER – quali ad esempio FinPreshipment, finanziamento
chirografario assistito
da garanzia Sace spa,
dedicato alla copertura del fabbisogno
finanziario per l’approntamento di beni
e servizi o l’esecuzione di lavori oggetto di
contratti conclusi con
committenti esteri”.
Foto Vincenzo Conelli
di Elena Cristoni
Continua il tradizionale impegno a sostegno del comprensorio ceramico di Banca Popolare di Verona – San Geminiano e
San Prospero, testimoniato dall’offerta di prodotti mirati per le singole
aziende che sono frutto dei numerosi
accordi realizzati con associazioni di
categoria e istituzioni. In particolare
2011 maggio/giugno CER 43
www.bsgsp.it
Cresciamo insieme
Da sempre vicino al territorio.
Una realtà semplice che guarda con fiducia al futuro.
Le tue radici, il tuo futuro.
cerDOSSIER
questa realtà bancaria, che da oltre
100 anni si pone come interlocutore
privilegiato per l’imprenditoria locale,
mette a disposizione delle aziende e
a sostegno del processo di internazionalizzazione sia prodotti di finanziamento specifici, in collaborazione
con Sace e con il Fondo di Garanzia
delle piccole e medie imprese, sia servizi ad hoc, sempre con un occhio di
riguardo per il mercato estero e per
l’innovazione.
“Tra questi ultimi – sottolinea Leonello Guidetti, direttore generale Banca Popolare di Verona –
S.Geminiano e S.Prospero – mi piace
citare in particolare la consulenza in
loco grazie ai numerosi Uffici di Rappresentanza dislocati nelle principali piazze commerciali internazionali, come Mosca, Pechino, Mumbai,
Hong Kong e Shangai. Voglio anche
ricordare le forme di finanziamento
volte a sostenere gli investimenti in
innovazione, più che mai necessari
per poter competere a livello globale, e i finanziamenti a sostegno della
ricapitalizzazione aziendale”. Particolare enfasi, poi, viene data allo
sconto pro-soluto
dei crediti commerciali che, soprattutto
nell’ottica degli accordi di Basilea, consente
alle imprese di migliorare sensibilmente la
gestione della liquidità, destinando maggiori risorse alla ricerca e all’innovazione.
Prodotti che, come
sottolinea Guidetti, Leonello Guidetti
“vogliamo ulteriormente implementare e
migliorare per renderli
ancora più a “misura di azienda” e utili
alla crescita di questo
importante comprensorio”.
A fronte della ripresa degli investiment i a z i e n d a l i n e l l e Ivan Damiano
imprese ceramiche con prodotto di
fascia alta e maggiormente orientate
all’esportazione, la Cassa di Risparmio di Cento ha messo a disposizione linee di credito a medio termine
a supporto della ricerca, dell’innovazione tecnologica, dello sviluppo di
nuovi prodotti e dell’aggiornamento
degli impianti produttivi. Il sostegno
al settore ceramico si esprime inoltre
attraverso finanziamenti di liquidità, consolidamenti di esposizione a
breve termine, moratoria ABI per la
sospensione delle rate in scadenza
di mutui, operazioni finalizzate alle
ricapitalizzazioni aziendali, gestione dei rischi di tasso e di cambio,
prefinanziamento ai
dipendenti della cassa
integrazione Cigs. Di
particolare attualità è
il riequilibrio finanziario delle aziende,
anche in relazione ai
più stringenti requisiti imposti alle banche
da Basilea3. Questa
realtà bancaria è inoltre specializzata nella
ripatrimonializzazione
aziendale con prestiti
partecipativi e nel contenimento del rischio
di aumento dei tassi di
interesse con l’utilizzo
di derivati plain vanilla
(cap e swap irs), particolarmente opportuni
in presenza di livelli di
esposizione creditizia
aziendale rilevanti. “Ai
prodotti assicurativi
tradizionalmente proposti alla nostra
clientela – aggiunge Ivan Damiano,
direttore generale della Cassa di Risparmio di Cento – quali l’assicurazione
dei crediti commerciali, abbiamo di
recente affiancato le polizze R.C. che
assicurano amministratori, sindaci e
dirigenti delle società e di ogni loro
controllata, contro ogni responsabilità
personale derivante da attività o atti
compiuti nell’esercizio delle proprie
funzioni e a tutela del patrimonio personale degli stessi”.
[email protected]
2011 maggio/giugno CER 45
cerDOSSIER
risorse pubbliche
per il social housing italiano
di Simona Storchi
Un fondo pubblico
per incrementare
l’offerta di alloggi
per la locazione a
canoni calmierati e
la vendita a prezzi
convenzionati.
Ma anche un volano
al comparto delle
costruzioni
46 CER maggio/giugno 2011
Un fondo immobiliare per promuovere investimenti nell’edilizia privata sociale sul territorio nazionale. è questo lo scopo del Fondo
investimenti per l’abitare (Fia), che
fa capo alla società di gestione del
risparmio (Sgr) Cdp Investimenti, costituita nel 2009, partecipata al
70% dalla Cassa Depositi e Prestiti
e, con una quota ciascuna del 15%,
dall’Associazione delle Fondazioni
bancarie (ACRI) e dall’Associazione
Bancaria Italiana (ABI).
Il Fia, con un capitale di 2 milioni di euro, è operativo dal secondo
semestre dell’anno scorso, ed è riservato ad investitori qualificati operanti
nel settore del social housing, ovvero
l’edilizia residenziale sociale. Lo strumento è dunque destinato ad incrementare l’offerta di alloggi e servizi
dedicati ad un’utenza che non riesce
a soddisfare il proprio bisogno abitativo sul mercato – in alcuni casi per
ragioni economico-sociali – ma che
spesso ha redditi superiori a quelli
che danno diritto alle assegnazioni di
edilizia residenziale pubblica. Solitamente si tratta di famiglie monoreddito, single, pendolari, studenti
fuori sede e immigrati. “La finalità
istituzionale del fondo è quella di
incrementare l’offerta di alloggi per
la locazione a canoni calmierati e la
vendita a prezzi convenzionati – spiegano dalla direzione del CdpI – a
supporto e integrazione delle politiche di settore dello Stato e degli enti
locali”. Il Fia interviene con compartecipazioni fino al 40% dell’investimento previsto dal progetto selezionato: non sono quindi semplici pre-
stiti o finanziamenti a fondo perduto.
“Il fondo investe su tutto il territorio
nazionale in quote di fondi comuni
di investimento immobiliari attivi a
livello locale, gestiti da altre società di
gestione del risparmio attraverso partecipazioni massime del 40%. Questo
limite mira a sollecitare sul territorio
l’investimento di risorse da parte di
soggetti terzi rispetto al fondo, permettendo nel contempo a quest’ultimo di mantenere una presenza rilevante nelle singole iniziative”.
I progetti promossi dal fondo vengono sviluppati in collaborazione
con la pubblica amministrazione e si
concentrano soprattutto nelle zone a
maggiore emergenza abitativa, essenzialmente nelle grandi città, e sono
caratterizzati da una grande attenzione per gli aspetti urbanistici, architettonici, ambientali ed energetici.
“Si tende ad utilizzare tecniche edificatorie a costi moderati che tengono
conto della sicurezza, di un risultato architettonicamente gradevole,
di un’urbanistica funzionale e di un
efficiente profilo energetico”.
Ad oggi il Fia conta 1,7 miliardi di
sottoscrizioni e risulta aggiudicatario
provvisorio (8 settembre 2010) dei
140 milioni assegnati dal ministero
delle Infrastrutture nell’ambito del
Sistema integrato di Fondi (il cosidwww
Per maggiori informazioni
www.cdpisgr.it
www.comune.parma.it/comune
> progetti speciali
cerDOSSIER
detto Piano Casa nazionale).
Le ultime sottoscrizioni risalgono
alla fine di marzo (valore stimato di
100 milioni, ma potrebbe raddoppiare) e fanno capo all’Adepp, l’associazione che raggruppa 20 casse
previdenziali private, tra cui l’Empam
(cassa dei medici) e l’Inpgi (la cassa
dei giornalisti). Nel 2011 il Cdpi
si propone di completare il quadro
delle delibere preliminari e giungere ad una delibera di sottoscrizione
rispettivamente per l’Emilia-Romagna
e la Toscana.
Il fondo si integra dunque con
altri strumenti messi in campo dalle
istituzioni locali stipulando convenzioni con i Comuni che mettono a
disposizione le aree a prezzi moderati
con il vincolo della destinazione al
social housing. In alcuni casi, gli enti
locali possono anche stanziare risorse
finanziarie o svolgere la funzione di
pivot per incentivare gli investimenti
privati sul territorio.
Per il medio termine l’obiettivo del
Cdpi è investire i due miliardi del
fondo (che sono il 40% del totale),
dall’avvio dell’attività, il Fia ha come
obiettivo prioritario quello di diffondere il più possibile la conoscenza
del fondo, organizzando workshop e
incontri sul tema.
“Complessivamente il Sistema Integrato di Fondi dovrebbe mobilitare
nei prossimi cinque anni investimenti
per 5 miliardi di euro, oltre la possibile leva finanziaria, e quindi consentire la realizzazione di 30-40.000
alloggi, numero che potrà variare
anche in funzione del mix funzionale
dei progetti immobiliari”. Ad oggi il
Fia ha in cantiere delibere di investimento che interessano sette fondi
immobiliari locali istituiti da cinque
diverse Sgr. Su due di questi fondi
immobiliari, nello specifico, sono
state assunte delibere di sottoscrizione relative a 12 progetti immobiliari
di social housing: sette aree sono nel
parmense (Parma Social House), che
vengono acquisite progressivamente con progetti diversificati, una a
Crema, tre a Milano e una a Brescia.
“Il progetto di Parma è sicuramente un esempio più che positivo perché vede coinvolte tutte le categorie potenzialmente interessate: Fia,
Comune, Fondazione bancaria locale
(Cariparma), le società di costruzione e le cooperative”. Il fondo Parma
Social House prevede la realizzazione di circa 850 alloggi sociali destinati alla vendita e alla locazione.
L’impegno finanziario del Fia è di
25 milioni (40% dell’equity), pari al
massimo consentito dal regolamento
del fondo, su un investimento complessivo di 137 milioni. I risultati?
Un appartamento di circa 100 metri
quadrati viene affittato alla metà del
prezzo di mercato, a 300-400 euro
al mese, e venduto a 1.800 euro il
metro quadrato anziché 2.500 euro.
Gli acquirenti vengono selezionati
non solo in base al reddito, ma anche
in base al ruolo “sociale” che ricoprono per favorire il più possibile la
creazione di una comunità mista, che
abbia accesso a servizi come scuole,
strutture sanitarie, spazi per anziani e
verde pubblico.
[email protected]
2011 maggio/giugno CER 47
cerindustria
Una linea
di produzione
che guarda anche alla Cina
Foto Vincenzo Conelli
di Andrea Serri
Foto Vincenzo Conelli
Cesare Pegoraro
48 CER maggio/giugno 2011
Nel mondo delle imprese c’è un
indicatore chiarissimo che indica, nello stesso momento, fiducia nel
futuro, tensione all’innovazione, capacità di competere: il livello degli investimenti in tecnologia. Un indicatore
che assume, in questi anni, un valore
ancor più significativo per le dinamiche di mercato e per la spada di Damocle di Basilea 2 e 3, norme bancarie che
riducono le risorse finanziarie disponibili all’economia reale. Nonostante
tutto, esistono ancora aziende che investono significative risorse per ottenere una discontinuità di tecnologie e
di prodotto. Una di queste è Keratech,
azienda il cui amministratore delegato
è Cesare Pegoraro, che agli inizi di
maggio ha inaugurato una innovativa
linea produttiva, strumento di un nuovo approccio strategico aziendale.
Quali solo le principali tappe evolutive di Keratech?
“L’idea di aggregare i costruttori italiani di impianti per la ceramica mi
venne nel ’92, quando la quasi totalità dei rulli prodotti in Italia veniva
assorbita dal nascente mercato cinese.
La finalità primaria era quella di dare
certezze di qualità, tempi di consegna
e prezzi sicuri e costanti nel tempo, in
un momento di grande confusione. Io
portavo in dote l’esperienza e la conoscenza del prodotto, avendone gestito
la nascita alla fine anni sessanta, e successivamente seguito la costruzione e
l’evoluzione delle maggiori fabbriche
italiane di rulli. I costruttori portavano
la tecnologia e l’eccellenza in questo
settore strategico per l’industria nazionale.
Nel ’96 usciva il primo rullo dalla
nuova fabbrica di Romans d’Isonzo e
già nell’anno successivo Keratech raddoppiava la capacità produttiva con
un secondo forno. A marzo del 1998
abbiamo ottenuto la Certificazione di
Qualità, che continuiamo a mantenere sempre con l’impegno e lo spirito
iniziale. Negli anni successivi Keratech
ha investito in impianti di finitura innovativi, unici nel nostro settore, che
permettono precisione di allineamento sulle finiture e tolleranze che riescono a rispettare sempre i parametri
indicati dai costruttori.
Negli anni seguenti l’ulteriore evoluzione dei forni ha richiesto rulli
sempre più performanti che permettano carichi e temperature sempre più
elevate, domanda di mercato che Keratech decide di seguire attraverso la
strada delle nanotecnologie e con investimenti in una linea di macinazione ed atomizzazione per rilavorare le
materie prime.
Nascono nuovi prodotti e vengono
certificati con diversi brevetti tra cui il
“Vector”, rullo a sezione variabile, che
permette il riallineamento delle piastrelle prima della zona di cottura. Un
brevetto copiato un po’ da tutti, anche
se non con gli stessi risultati!”
Quali sono le peculiarità di prodotto
ed impiantistiche della nuova linea
produttiva inaugurata?
“Due anni fa il Consiglio di Amministrazione ritenne necessario l’ulteriore
raddoppio dell’impianto produttivo
per soddisfare, pur in un momento di
pesante crisi, un positivo incremento
di ordini e per riuscire a tampona-
re un’eventuale uscita dal mercato di
qualche competitor europeo.
Dopo due anni di lavoro ed un investimento pari al turnover annuo di Keratech, il 3 maggio scorso abbiamo avuto il piacere e l’onore di far inaugurare
la nuova linea di produzione a Franco
Manfredini, presidente di Confindustria
Ceramica, con la gradita presenza del
Suo Direttivo, assieme al presidente Loriano Bocini ed al direttore generale di
Sacmi Imola Pietro Cassani.
Le soluzioni impiantistiche sono tali
da rendere Keratech leader mondiale
per dimensione di prodotto e qualità
di sinterizzazione, in un’ottica di riduzione dei costi di produzione. Gli
impianti costruiti sono frutto delle
conoscenze e della ricchezza di risorse del Gruppo Sacmi, supportate con
intelligenza ed impegno dal Gruppo Colorobbia Bitossi. Basta pensare
alla riduzione nei consumi del nuovo
forno che, a parità di materiale caricato, sono pari a circa il 30%; inoltre
l’utilizzo di un “vero” robot di carico
scarico permette operazioni con pesi
che ormai sono al limite della gestione
manuale, ed è in grado di realizzare il
lavoro di circa 12 operatori”.
Questo investimento rappresenta un
bel segnale in un momento di difficoltà del mercato o è un ... atto di
incoscienza?
“Non capisco se questa domanda nasconda un trabocchetto, o mi dia la
possibilità di rafforzare le mie convinzioni. Io ritengo questo investimento
un bel segnale al settore, al territorio,
alle mie risorse che da anni vivono con
me questa bella avventura…pertanto
Foto Vincenzo Conelli
cerindustria
non lo ritengo assolutamente un atto
di incoscienza, ma preferisco definirlo
un atto di coraggio!
Si dice che l’uomo coraggioso non
abbia paura. è falso! Essere coraggiosi significa dominare la paura e dove
non c’è paura non c’è coraggio! Noi ci
stiamo provando”.
Come cambia l’organizzazione interna e la strategia produttiva della sua
azienda?
“Non ci saranno assolutamente stravolgimenti, perché la struttura è adeguata alla nuova missione. Avremo
bisogno di qualche risorsa in più per
coprire i turni su tutte le linee, ma credo che saturando i nostri impianti si
potranno ottenere sicuramente anche
delle importanti efficienze”.
La nuova linea produttiva significa
maggiori volumi di prodotto da collocare sul mercato.
“I mercati verso cui è indirizzata la capacità produttiva aggiuntiva sono cer-
tamente quelli emergenti. Penso alla
Turchia, Iran, Nord Africa - un mercato particolarmente promettente prima
degli attuali problemi - Brasile, Messico, India e perché no…Cina!”
Dunque nelle vostre strategie c’è anche quella di andare nella ‘tana del
dragone’.
“è vero, lei parla di ‘tana del dragone’,
…noi dobbiamo cercare di far uscire
il dragone dalla sua tana, in modo da
poterlo ‘capire’. Le idee ci sono ed anche le strategie!
I cinesi hanno bisogno ancora di
‘quantità’, quindi i nuovi progetti di
Sacmi sui forni a bocca larghissima
possono essere la chiave di volta di
tutta l’operazione e Keratech è l’unica
fabbrica al mondo dove si può ‘veramente’ cuocere un rullo lungo. Per
qualche anno potremo essere gli unici!
Poi, una volta presenti, troveremo altre
soluzioni”.
[email protected]
2011 maggio/giugno CER 49
cerformazione
nasce la scuola
di formazione Marazzi Group
di Roberto Faben
Maurizio Piglione
www
Per maggiori informazioni
www.marazzi.it
50 CER maggio/giugno 2011
Valorizzazione dei giovani ad
alto potenziale, aggiornamento
tecnico-professionale, sviluppo manageriale, ottimizzazione del sistema di
gestione della sicurezza aziendale. Ma
anche attivazione di un progetto di filiera, aperto a fornitori, clienti e loro
dipendenti, per la condivisione delle
esperienze comuni nel settore ceramico. Sono questi i principali obiettivi del
nuovo “Centro di Formazione Pietro e
Maria Marazzi” di Marazzi Group, la
multinazionale leader nella produzione
e commercializzazione di piastrelle per
pavimento e rivestimento, con oltre
6mila dipendenti, un volume d’affari
di 818 milioni di euro, business unit in
6 Paesi, 14.500 punti vendita in più di
130 nazioni estere.
Il centro di formazione, inaugurato assieme al presidente della Regione EmiliaRomagna Vasco Errani, è una struttura
all’avanguardia interamente dedicata
alla crescita professionale dei lavoratori del Gruppo Marazzi e del comparto
ceramico, che si estende su un’area di
1.000 metri quadrati nell’area del sito
produttivo di Casiglie, dove si concentrano le più avanzate tecnologie del
settore, inaugurata nel 2010. Eleganza
e funzionalità lo contraddistinguono,
con aule modernamente attrezzate
destinate alle attività didattiche e formative, un’ampia area che ospita la
biblioteca e gli spazi per la consultazione, un’aula magna da oltre 100 posti e
locali per le proiezioni audio-video. La
nuova struttura, progettata da Uainot
Architetti di Bologna, secondo criteri
di riduzione dell’impatto ambientale –
attraverso il recupero di una palazzina
un tempo destinata a laboratori e uffici
e la riduzione al massimo degli scarti
di cantiere – e di sostenibilità (anche
attraverso l’utilizzo di una pavimentazione sopraelevata progettata da Marazzi Engeneering), è dedicata all’imprenditore che tra gli anni ’60 e ’70 del
secolo scorso, con l’invenzione della
monocottura, diventata poi il processo
produttivo universalmente diffuso, ha
rivoluzionato l’industria ceramica, portando l’Italia a modello internazionale.
Il Gruppo Marazzi, in prima linea su
ricerca e innovazione, investe con decisione anche nella formazione dei
propri collaboratori. Solo nel 2010,
sono stati coinvolti nei programmi di
formazione e aggiornamento 870 dipendenti italiani, per un totale di 1.700
partecipazioni ai corsi ed oltre 20mila
ore di formazione a supporto degli investimenti effettuati. «Il programma
di formazione – commenta Maurizio
Piglione, amministratore delegato del
Gruppo – è incentrato, anche per il
2011, sulla valorizzazione del capitale umano e del potenziale individuale, con corsi che coinvolgono tutte le
aree aziendali e diversi temi affrontati,
partendo dalla sicurezza sul lavoro. Su
questo punto, che per noi ha un’importanza fondamentale – aggiunge –
abbiamo già ottenuto risultati notevoli
negli ultimi anni, abbassando del 64%
sia il numero di infortuni sia l’indice di
gravità degli stessi».
Tiziano Bursi, dell’Università di Modena
e Reggio Emilia, analizza, nel dettaglio,
il ruolo determinante della formazione. «Quasi tutte le imprese manifatturiere italiane, e, in particolare, quelle
piccole e medie, hanno il problema
di recuperare margini di competitivi-
cerformazione
tà e produttività rispetto ai
competitor esteri più diretti»
spiega. «Recenti studi – aggiunge – dimostrano come
la produttività dipenda, in
misura considerevole, anche
dalla qualità delle pratiche
di gestione adottate dai dirigenti di azienda. Come
tutte le attività professionali,
la gestione d’azienda richiede una formazione specifica (universitaria e, sempre
più, post-universitaria) e un continuo
aggiornamento sulle pratiche di frontiera. Laddove i manager applicano sistemi gestionali di frontiera, la produttività è alta. Dove, invece, i manager si
improvvisano, la produttività è bassa».
Lo spostamento del baricentro
dell’economia mondiale verso nuove
aree (Asia, America Latina), ha fatto
emergere sulla scena internazionale
competitor low cost (come Cina, India,
Brasile), in grado di fare concorrenza
alle imprese italiane, anche a quelle
inserite in sistemi produttivi locali o
in distretti industriali. «Questo fenomeno, antecedente rispetto alla crisi
economica – osserva Bursi – ha colto
di sorpresa molte imprese, in ritardo
nel predisporre i necessari correttivi
alla loro rotta, sia in termini strategici sia di scelte produttive, di modelli
organizzativi e gestionali e, ancor più,
di adeguamento del patrimonio di risorse materiali
e immateriali richieste per
rinnovare le basi del vantaggio competitivo». Si tratta
di un contesto che sollecita
le imprese ad intraprendere senza esitazione alcune
strade, in primis quella della
formazione. «Occorre prima
di tutto dilatare il respiro
della capacità di investimento in ricerca e sviluppo per
alimentare il driver dell’innovazione»
sottolinea l’esperto. E, in secondo luogo, «le imprese devono realizzare, nei
prossimi anni, investimenti copiosi e
stabili in capitale umano, rompendo
con la continuità del passato che le ha
viste avvalersi prevalentemente di saperi e competenze formatesi in prevalenza on the job».
[email protected]
In alto: il Centro di Formazione Marazzi. Sopra, da sinistra: aula Stella e l’area biblioteca-consultazione.
2011 maggio/giugno CER 51
cerenergia
un tetto fotovoltaico
per Gambini Group
di Thomas Foschini
Giuliano Gambini
52 CER maggio/giugno 2011
I tetti degli stabilimenti industriali possono rappresentare
una risorsa. Come? Trasformandoli
in “campi” per la produzione di energia pulita. È la scelta fatta da Gambini
Group, gruppo ceramico del comprensorio sassolese con quattro stabilimenti
produttivi – due in Italia e due in Francia – che ha installato uno dei più grandi impianti fotovoltaici esistenti sul
tetto di un’industria ceramica: 12mila
metri quadri di dimensione e 993 kWp
di potenza.
L’opportunità per l’azienda arriva con
l’intervento di ristrutturazione della
copertura del magazzino di logistica
di Emiliana, il marchio di distribuzione d’alta gamma del Gruppo, situato
a San Donnino di Liguria, frazione di
Casalgrande (Re). L’idea è quella di
sfruttare lo spazio del tetto, altrimenti
inutilizzato, in chiave sostenibile: “Una
scelta in linea con la visione green che
stiamo portando avanti – spiega Giu-
liano Gambini, titolare e fondatore del
Gruppo – di pari passo con lo sviluppo
di innovazioni tecnologiche che si conciliano con una concezione del futuro
sempre più ecologica. Senza contare
che l’energia rappresenta uno dei costi
maggiori per un’azienda e questo intervento dà un contributo fondamentale”,
prosegue Gambini.
Terminata a dicembre l’installazione,
l’impianto è pronto per essere avviato
al funzionamento. La spesa complessiva è stata di circa 3 milioni e 300mila
euro, “cifra che include non solo il costo dell’impianto – precisa il titolare –
ma anche la nuova cabina elettrica e,
soprattutto, il rifacimento della copertura del tetto per la sicurezza dell’impianto stesso. Le tegole infatti, inadatte
a ospitare i pannelli, sono state sostituite con lamiera grecata d’alluminio”.
Sulla bolletta gli effetti positivi di questa svolta sostenibile si vedranno nei
prossimi anni, ma si possono già fare
delle considerazioni: “Secondo le nostre stime, annualmente l’impianto immetterà in rete energia per 1 milione e
120 mila kWh. Dal punto di vista energetico – calcola Gambini – la quantità è pari a circa il 15% del fabbisogno
delle nostre fabbriche italiane. Se però
prendiamo in considerazione gli incentivi statali, il conto economico migliora di gran lunga e arriva a un 65%
del nostro costo energetico annuo. Si
tratta naturalmente di calcoli teorici,
ma che danno un’idea dei benefici che
l’investimento porterà”. Fondamentale
quindi la possibilità di sfruttare le tariffe incentivanti del conto energia prolungate dal governo: “Dal momento
che l’installazione è stata terminata nel
cerenergia
dicembre 2010 – conferma il fondatore
del gruppo – quando inizieremo a produrre, godremo degli incentivi previsti
dal decreto Alcoa”.
Tutte orientate alle più moderne tecnologie oggi in commercio le scelte per
la realizzazione tecnica dell’impianto: i
pannelli utilizzati sono della Rec Solar,
ditta norvegese tra le numero uno del
settore, con una potenza media di 235
Wp. Sono invece della Power One gli
inverter, quei dispositivi che stanno
alla base della tecnologia fotovoltaica,
che convertono l’energia elettrica prodotta dal pannello in corrente da immettere nella rete elettrica. L’impianto
inoltre è stato installato dalla Leitner
Solar di Brunico, tra i leader italiani nel
settore.
Con una produzione pari a 7 milioni
e 800mila metri quadri di piastrelle e
300 dipendenti tra Italia e Francia, il
Gruppo Gambini realizza un fatturato
pari a 70 milioni di euro ed è presente
in 79 Paesi. Sono i frutti di una storia
imprenditoriale avviata nel 1978 quando Giuliano Gambini, insieme alla moglie Loredana, fonda la commerciale
Elle-Gi, capostipite del Gruppo. La
parabola prosegue nel 1989 quando,
con l’acquisizione dello stabilimento Ceramiche Epoca, si passa dalla
commercializzazione alla produzione.
Oggi Gambini Group è a capo di sei
marchi commerciali; Elle-Gi, per la distribuzione; Epoca ceramiche, con lo
stabilimento di bicottura a Casalgrande; Tempra, a Prignano sulla Secchia;
Manifattura Emiliana, che distribuisce
prevalentemente sul mercato americano, e i francesi Parefeuille Provenne, a
Fournes, e Meg, con sede a Oiry, ac-
quistata dalla Villeroy&Boch nel 2004.
Risparmio ed efficienza energetica: un
modello esportabile ad altre aziende
del settore ceramico? Sì, secondo il patron di Gambini Group, specialmente
qualora abbinato allo sviluppo di tecnologie che garantiscano la sostenibilità anche sul fronte produttivo. A partire
dai sistemi di recupero del calore: “Dal
2006 – sottolinea il titolare – in uno
dei forni della nostra ceramica Tempra
è attivo un sistema che permette di utilizzare l’aria di raffreddamento in uscita per preriscaldare l’aria di combustione del forno e quella dell’essiccatoio”.
Ma gli accorgimenti riguardano anche
gli stabilimenti francesi. “In quello della Parefeuille Provence, che produce
porcellanato smaltato, l’estate scorsa
è stato ultimato un impianto di recuwww
Per maggiori informazioni
www.gambinigroup.info
pero dei fumi depurati dai due forni,
che permette un risparmio energetico
annuo di circa 4.500 milioni di kcal”.
Alla Meg, che produce porcellanato
smaltato e in massa, è invece presente “un sistema di preriscaldamento del
materiale in ingresso al forno, attraverso l’utilizzo dell’aria in uscita dal forno
stesso”.
Quello dello sviluppo sostenibile è un
impegno a 360 gradi, che riguarda interventi di recupero ecologico, come
la riqualificazione ambientale di una
ex-cava di ghiaia nello stabilimento della ceramica Tempra a Prignano
sulla Secchia (Mo), una superficie di
circa 30mila metri quadrati. Ma l’impegno è anche proiettato nel futuro,
con nuove idee sul tavolo: “Tra i vari
progetti – preannuncia Giuliano Gambini – stiamo valutando la possibilità di
creare un impianto di cogenerazione a
fonte rinnovabile, a biomassa liquida e
in particolare a olio vegetale”.
[email protected]
2011 maggio/giugno CER 53
galleria
cer
Essiccamento, cottura e
risparmio energetico
Materie prime, additivi
e semilavorati
cergalleria Essiccamento,
cottura e risparmio energetico
CEFLA IMPIANTI GROUP
Via Selice Provinciale, 23/A - 40026 Imola (BO)
Tel 0542 653 111 - Fax 0542 653 129
www.ceflaimpianti.com - [email protected]
Impianti di cogenerazione
Cefla Impianti Group opera nella realizzazione di impianti
di cogenerazione come General Contractor, in grado di
assistere la clientela in tutte le fasi del processo realizzativo
dell’impianto, partendo dall’analisi di fattibilità fino al
collaudo finale.
In aggiunta, il proprio settore Service, offre servizi
specializzati di manutenzione e/o conduzione post vendita.
L’applicazione della cogenerazione al processo di
essiccazione ceramico consente di raggiungere
un’elevata efficienza globale del sistema e di
incrementare la produttività degli essiccatoi.
Grazie alla costante attenzione rivolta allo
sviluppo tecnologico, Cefla presenta soluzioni
innovative e complete per qualsiasi tipo di
esigenza.
Cefla è inoltre in grado di proporre alla propria
clientela, in partnership con primari attori del
mercato energetico nazionale (E.S.Co.), soluzioni
alternative all’acquisto diretto degli impianti: il
servizio energia.
Motore / Engine
CHP Plants
Cefla Impianti Group operates as General Contractor, able
to assist customers in all phases of building process, from
feasibility studies to final testing.
Cefla Service unit is also able to provide maintenance
engineering and plants management/operation.
CHP application on drying process of ceramic mills allows to
obtain a high global efficiency of the whole system, increasing
spray driers productivity.
Thanks to a constant attention to technological developments,
Cefla provides innovative and complete solutions.
Cefla, in partnership with major Energy Service Companies
(E.S.Co.), is also able to offer the so called energy service.
Turbina da 6MW / 6 MW Turbine
TEcflam
Via Curiel, 3 (Corte Tegge) - 42025 Cavriago (RE)
Tel 0522 944207- Fax 0522 494091
www.tecflam.it - [email protected]
VD.CH 4 - bruciatore
Il Bruciatore VD.CH 4 presentato da Tecflam Srl sviluppa
oltre 18.000 kW, traendo origine dalle prime macchine con
potenza intorno 1000 / 2000 kW.
è da queste esperienze che l’azienda, in risposta alle
esigenze di un cliente all’avanguardia nel settore ceramico, è
giunta alla progettazione e alla costruzione di questa nuova
macchina: bruciatore per alta temperatura, con fiamma
verso l’alto, elettroventilatori aria carburente
e coibentazione interna. Se l’evoluzione del
prodotto rappresenta la storia di Tecflam
Srl, la tecnologia applicata e lo studio, che si
intravvedono in questa macchina in corso di
allestimento, fanno intravvedere un futuro di
nuove sfide e nuovi progetti.
Il costruire bruciatori, adattandoli alle espresse
esigenze del cliente e lo scrupoloso service postvendita, continueranno però a rappresentare
l’obiettivo primario che Tecflam Srl si è posta fin
dalla sua costituzione.
56 CER maggio/giugno 2011
VD.CH 4 - burner
The burner presented by Tecflam Srl produces over 18,000
kW of power, and has been developed from the company’s
earlier 1000-2000 kW models.
This experience in the sector has enabled the company to
achieve the design and construction of this new model,
allowing Tecflam Srl to respond to the needs of clients
who are at the cutting edge in the ceramic industry.
While this product’s evolution represents Tecflam Srl’s
history, the technology and research seen in this model
during the course of its preparation provide us with a
glimpse of what the future holds with regards to new
projects and challenges.
However, manufacturing
burners, adapting them
to the specific needs of
the clients, and providing
outstanding post-sales
service will continue to
represent the primary
objective that Tecflam Srl
has set for itself since its
inception.
cergalleria Essiccamento,
cottura e risparmio energetico
sacmi
Via Provinciale Selice, 17/A 40026 Imola (BO)
Tel 0542 607111 - Fax 0542 642354
www.sacmi.com - [email protected]
EKO Kiln - forno monostrato a rulli
Sacmi, nell’ambito del progetto H.E.R.O. per un attento
Energy Management, presenta EKO, il forno monostrato a
rulli con bruciatori autorecuperanti.
EKO non è semplicemente un’evoluzione del forno
monostrato esistente, ma il punto di partenza, la
macchina base, capostipite di quella che sarà una nuova
serie di forni. Azzerato il passato, la storia riparte da qui.
Le principali differenze rispetto alla tecnologia attuale
riguardano la gestione dello scambio termico fumi/
prodotto, il volume ridotto di fumi e l’opportunità di
disporre di un forno che varia la propria lunghezza
operativa in base ai volumi produttivi.
In dettaglio EKO Kiln, è composto da una serie di moduli
termici, detti “celle”, nei quali i fumi scambiano l’energia
termica con il materiale in modo più efficiente rispetto
ai forni tradizionali (flussi trasversali ed aumento della
permanenza dei fumi in camera di cottura).
L’evacuazione dei fumi avviene nella cella stessa cedendo
parte dell’energia termica residua allo scambiatore
ceramico posto all’interno del bruciatore che a sua volta
preriscalda intensamente l’aria di combustione (fino a
700°C).
La temperatura media dei fumi evacuati è circa 200250°C.
Rispetto ad un forno tradizionale, l’aspetto forse più
interessante di questa macchina riguarda la gestione
dei fumi, infatti EKO immette nell’atmosfera un volume
ridotto del 30% di fumi diminuendo le emissioni di CO2
per unità di prodotto.
L’uso di celle consente, inoltre, di controllare meglio
il profilo della curva di cottura e di mantenere stabili
pressione e temperature anche se variano i volumi delle
piastrelle in transito.
Nel caso di calo produttivo, con EKO è possibile
ridisegnare il profilo termico su un numero inferiore di
celle, disattivando quelle non necessarie. Idealmente è
come disporre di un forno a lunghezza variabile. In questo
modo si mantiene costante il consumo specifico anche
se diminuiscono i volumi produttivi, con conseguente
riduzione del consumo di combustibile.
La conduzione di EKO è realizzata mediante sistema
di controllo evoluto dotato di doppia interfaccia di
tipo touchscreen. Non sono più presenti i regolatori
di temperatura tradizionali. Il controllo del processo
avviene mediante una gestione innovativa delle curve di
temperatura pressione.
Con EKO, Sacmi è davvero naturally perché propone una
macchina termica che non si limita a consumare meno,
ma riduce le emissioni di CO2 in atmosfera.
EKO Kiln - single-layer roller kiln
Within H.E.R.O. project, aimed at energy management, Sacmi
presents EKO – the new single-layer roller kiln equipped with
self-recuperative burners. This is not merely an evolution
of pre-existing single-layer kilns, but a real breakthrough,
a pioneering machine setting the standard for a new
generation of kilns. Cleared the past, story starts from here.
The new machine offers a number of advantages over
traditional technology i.e.:
- fume/product heat exchange management,
- reduced volume of the extracted fumes conveyed to the
filtering area,
- a kiln which can adjust its working length according to
production volumes.
The EKO kiln consists of a number of thermal modules called
“heat cells”, in which the fumes exchange thermal energy
with the material in an optimised manner compared to
traditional kilns (transversal flow and increased fume hold
time in the firing chamber).
Fume exhaust occurs from the cell itself, with part of the
residual thermal energy being transferred to the ceramic
exchanger located inside the burner which, in turn, reheats
the combustion air to a highly efficient 700°C temperature.
The exhaust fume average temperature is around 200-250°C.
Fume management is perhaps the most interesting
characteristic of this machine.
EKO releases a reduced volume of fumes to the atmosphere
– thus cutting down CO2 emissions per product unit. The
calculated decrease in fume volume is by approximately 30%
compared to traditional kilns.
The use of cells enables the firing curve profile to be better
controlled while allowing stable pressures and temperatures
to be maintained even when the volume of tiles in transit
varies.
When production is reduced, EKO allows the kiln thermal
profile to be redesigned to include a smaller number of
thermal cells: the cells that are no longer required can
therefore be deactivated. It is like having a variable-length
kiln available. In this way, specific consumption is kept
constant, even when the production volume decreases, with
a resulting decrease in the kiln fuel requirements.
EKO is managed via a high-technology control system
equipped with a touch-screen type double interface. The
traditional temperature adjusters have been replaced by an
innovative pressure and temperature curve management
system ensuring process control.
Thanks to EKO Kiln, Sacmi is really “natural” because the
proposed machine doesn’t just use less fuel, but cuts down
CO2 emissions.
2011 maggio/giugno CER 57
cergalleria Essiccamento,
cottura e risparmio energetico
SITI - B&T GROUP
Via Prampolini, 18 - 41043 Formigine (MO)
Tel 059 446111 - Fax 059 446555
www.siti-bt.com - [email protected]
Recupero di calore da forni a rulli
Siti - B&T si propone sul mercato in funzione di un risparmio
energetico che è direttamente dipendente dal processo da cui
deriva. In un impianto campione si ipotizza una produzione di
10.000 m²/gg di grès porcellanato, con un prezzo del Metano
(PCI 8.300 kcal/Nm³) pari a 0,30 /Nm³ e stimando circa 330
giorni/anno di lavoro, a 24 ore/giorno. Di seguito le varie
alternative:
• Recupero aria calda a 120°C (LHR): prevede di prelevare
una parte di aria dal camino della zona raffreddamento,
che si trova a circa 120°C, per utilizzarla come aria di
combustione. In condizioni standard permette riduzioni
di consumo intorno al 4-5%. Riferito al caso campione
si può avere un risparmio di circa 260.000 kcal/h, pari a
75.000 all’anno.
• Recupero aria calda a 230 + 80°C (MHR): questo sistema
prevede di prelevare solo la parte più calda dell’aria di
raffreddamento, separando in due le zone di aspirazione.
Si porta quindi ai bruciatori la sola quota più calda (230°C)
ottenendo un risparmio di circa il 10-12% riferito al solo
forno. Tutta l’aria restante, costituita da parte del primo più
tutta l’aria del 2° camino (a 80°C), si può recuperare in altre
parti dell’impianto. Questo sistema si adatta a forni lunghi,
di oltre 100-110 m. Il risparmio ottenibile nelle condizioni
di esempio è di almeno 515.000 kcal/h, equivalenti a circa
150.000 di risparmio all’anno.
• Recupero aria calda a 300°C (HHR): la presenza di un punto
di aspirazione ad inizio raffreddamento è tipica dei forni
SITI - B&T , raddoppiando tali punti è possibile aumentare
la temperatura dell’aria di recupero sino a 300°C.
L’applicazione è molto influenzata dal tipo di prodotto da
cuocere. Il sistema con aria a 300°C permette un risparmio
del 14%, con un beneficio sui consumi di 750.000 kcal/h,
pari a circa 215.000 di risparmio all’anno.
• Potenziamento recupero aria calda da
raffreddamento rapido (XHR): è possibile
incrementare i precedenti sistemi di
recupero, addizionando una quota di
aria presa dal raffreddamento rapido.
Così facendo si ottengono i seguenti
incrementi:
- da 120°C a 280°C: con risparmio di
circa il 13%, equivalente a 690.000
kcal/h pari a 200.000 all’anno;
- da 230°C a 350°C: con risparmio di
circa il 17%, equivalente a 890.000
kcal/h pari a 255.000 all’anno.
58 CER maggio/giugno 2011
Recycling heat from roller kilns
Siti - B&T aims to offer the market a means of energy
saving that depends directly on the process it derives
from. In a sample plant, we can assume a production
capacity of 10.000 m²/day of porcelain stoneware,
considering methane gas prices (NHV 8.300 kcal/Nm³) of
0.30 /Nm³ and estimating approximately 330 days/year
of work, 24 hours a day. We will illustrate the various
alternatives below.
• Recycling hot air at 120°C (LHR): this system takes part of
the air taken from the stack in the cooling zone, which is
at a temperature of approximately 120°C and using it for
combustion. In standard conditions, this offers reductions
in consumption of around 4-5%. With reference to the
sample case, the saving obtainable is of about 260.000
kcal/h, equivalent to roughly 75.000 saved each year.
• Recycling hot air at 230 + 80°C (MHR): this type of
solution uses only the hottest part of the cooling air,
using two separate fans. The hottest air (230°C) is
directed to the burners, allowing for a saving of 10-12%
for the kiln alone.
All the remaining air, composed of a part of the first stack
and of all the air of the 2nd one (at 80°C) can be used in
other parts of the plant.
This system can only be installed on kilns longer than
100-110. The saving obtainable in the example conditions
illustrated amounts to at least 515.000 kcal/h, equivalent
to roughly 150.000 saved each year.
• Recycling hot air at 300°C (HHR): one of the characteristic
features of Siti - B&T kilns is the installation of an
extractor hood on the first indirect cooling module.
Doubling the number of hoods makes it possible to take
the recycled air temperature up to 300°C.
The application naturally depends on the type of product
to be fired. The system with air at 300°C offers savings of
14%, with a reduction in consumptions of 750.000 kcal/h,
equivalent to approximately 215.000 saved each year.
• Boosting the recycling system of hot air from the
rapid cooling zone (XHR): energy
saving performance can be increased
considerably by drawing a fraction of
additional air at the end of the rapid
cooling zone. The system is able to offer
the following increases in performance:
- from 120°C to 280°C: obtainable
savings of around 13%, equivalent to
690.000 kcal/h and roughly 200.000
each year;
- from 230°C to 350°C: obtainable
savings of around 17%, equivalent to
890.000 kcal/h and roughly 255.000
each year.
cergalleria Essiccamento,
cottura e risparmio energetico
ATLAS COPCO italia
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ZB 5-120VSD - soffianti centrifughe con inverter
La Divisione Oil-free Air di Atlas Copco estende la gamma
delle soffianti con l’introduzione delle innovative soffianti
centrifughe con inverter (plug & play) e a cuscinetti ad aria ZB
5-120 VSD.
La gamma ZB garantisce aria compressa 100% oil-free air
secondo le normative ISO standard 8573-1, eliminando
ogni rischio di contaminazione olio negli impianti di aria
compressa. Inoltre i cuscinetti ad aria senza attriti e l’adozione
dell’inverter a bordo macchina garantiscono grandi volumi di
aria compressa a bassa pressione al minor costo energetico.
La depurazione dell’acqua è il settore
principale in cui trova maggiore
applicazione questa nuova tecnologia.
Se si considera che, in un depuratore
il 70% del totale dei costi di gestione
dell’impianto sono generati dalla
compressione dell’aria, con questa
nuova efficiente tecnologia i risparmi
energetici sono garantiti.
ZB 5-120VSD - centrifugal blowers with inverters
Atlas Copco’s Oil-Free Air Division has expanded its range
of blowers with the introduction of innovative centrifugal
blowers with inverters (plug & play) and ZB 5-120 VSD
centrifugal air blowers.
The ZB range guarantees 100% oil-free compressed air
according to ISO 8573-1 standards, eliminating all risks of
oil contamination in air compressor systems. Moreover,
its friction-free foil air bearings and its own inverter
guarantee energy-efficient production of large volumes
of low-pressure compressed air.
This new technology is mainly
applied to the water purification
sector. Considering that 70% of
the total operating costs for water
treatment plants are generated by
air compression, energy savings are
guaranteed with this new efficient
technology.
2010 novembre/dicembre CER 75
cergalleria Materie
CERGALLERIA
prime, impasti
additivi e relative
semilavorati
tecnologie
RM-ricerche
RM
- RICERCHEminerarie
MINERARIE
Via Virauda,
Virauda,22--13045
13045Lozzolo
Lozzolo(VC)
(VC)
Via
Tel 0163
0163 89196
89196 -- Fax
Fax0163
016389122
89122
Tel
[email protected]
[email protected]
www.rmricercheminerarie.it
Miniere di argille bianche, rosse
Miniere di argille bianche, rosse
e sabbie feldspatiche
e sabbie feldspatiche
Mining of white and red clays
and feldspathic sands
R.M. Ricerche
Ricerche Minerarie
Minerarie is
is aa mining
mining Company
Company specialised
specialised in
R.M.
in the
quarrying
of clays
feldspar
deposits
the
quarrying
of clays
andand
feldspar
deposits
forfor
thethe
ceramic
ceramic industry.
mines
have
wellsince
known
industry.
Its minesItshave
been
wellbeen
known
thesince
19th
the 19thwhen
century,
when sanitaryware
and tableware
century,
sanitaryware
and tableware
companies
companies
these
for theirand
products,
began
usingbegan
these using
deposits
fordeposits
their products,
today,
and today, considering
thewhite
imported
white clay
considering
the imported
clay prices,
they prices,
are
they are awakening
fresh R.M.
interest.
also other
supplies
awakening
fresh interest.
alsoR.M.
supplies
products
other products
outside industry,
of the ceramic
industry,
importing
outside
of the ceramic
importing
successfully
successfully
stabilisedfrom
Zirconium
from
China,
as well as
stabilised
Zirconium
China, as
well
as pigments
for
pigmentsglazes
for ceramic
glazesThe
andcompany’s
bodies. The
company’s
ceramic
and bodies.
laboratory
is
laboratorytoisperform,
equippedalso
to perform,
on behalf
of third
equipped
on behalfalso
of third
parties,
parties, qualitative
and quantitative
X-ray Fluorescence
and
qualitative
and quantitative
X-ray Fluorescence
and
Diffraction analysis,
analysis, Rietveld
Rietveld analysis,
analysis, thermal
thermal microscopy
microscopy
Diffraction
analysis, DTA,
DTA, TG,
TG, DTG,
DTG, dilatometry
dilatometry and
and physical-ceramic
physical-ceramic
analysis,
tests. In
In collaboration
collaboration with
with the
the University,
University, R.M.
R.M. have
have
tests.
recently developed
developed an
an interesting
interesting way
way to
to study
study the
the clay
clay
recently
deposits using
using geophysical
geophysical and
and geoelectrical
geoelectrical survey
survey
deposits
techniques and
and advanced
advanced mathematical
mathematical modules.
modules.
techniques
Le
miniere di
di R.M.
R.M. Ricerche
Ricerche Minerarie
Minerarie s.r.l.
s.r.l.- -azienda
aziendaspecializLe miniere
specializzata
nell’estrazione
e feldspati
per l’industria
zata nell’estrazione
di argilledie argille
feldspati
per l’industria
ceramiceramica
sono
ben conosciute
sin dall’Ottocento,
ca - sono -ben
conosciute
sin dall’Ottocento,
quandoquando
questi
questi
cominciato
ad sfruttati
essere sfruttati
per
depositidepositi
hanno hanno
cominciato
ad essere
per l‘industria
l‘industria
sanitari
e della stoviglieria;
hanno
dei sanitaridei
e della
stoviglieria;
oggi hannooggi
riscosso
unriscosso
rinnoun
considerando
i prezzi
dellebianche
argille d’imvatorinnovato
interesseinteresse
considerando
i prezzi delle
argille
bianche
d’importazione.
anche in
altri
prodotti
portazione.
R.M. fornisceR.M.
anchefornisce
altri prodotti
settori
non in
settori
non strettamente
ceramici
e, consuccesso,
crescente
successo,
strettamente
ceramici e, con
crescente
importa
dalla
importa
dalla stabilizzato
Cina Zirconio
stabilizzato
pigmenti
per smalti
Cina Zirconio
e pigmenti
peresmalti
e impasti
ceraemici.
impasti
ceramici. Nel
laboratoriosidell’azienda
si eseguono,
Nel laboratorio
dell’azienda
eseguono, anche
conto
anche
conto quali-quantitative
terzi, analisi quali-quantitative
mezzo RX e
terzi, analisi
a mezzo RX aaFluorescenza
aDiffrazione,
Fluorescenza
e Diffrazione,
di Rietveld,
DTA,
analisi
di Rietveld,analisi
DTA, TG,
DTG, analisi
al TG,
microDTG,
al microscopio
dilatometria e prove
scopioanalisi
termico,
dilatometriatermico,
e prove fisico-ceramiche.
In collafisico-ceramiche.
In collaborazione
l’Università,
R.M. una
ha
borazione con l’Università,
R.M. ha con
recentemente
aperto
recentemente
aperto
via verso
lo studio
dei giacimenti
via verso lo studio
deiuna
giacimenti
d’argilla
a mezzo
indagine
d’argilla
a mezzo indagine
geofisica/geoelettrica,
utilizzando
geofisica/geoelettrica,
utilizzando
moduli
moduli
matematici
avanzati.
Caratteristiche delle materie prime estratte in Italia - 2010/
matematici
avanzati.
Characteristics of raw materials quarried in Italy - 2010
Denominazione prodotto/
Product name
FCP1
FCS4
MS
CPL
AMC
Tipologia/
Type
argilla/
clay
argilla/
clay
argilla/
clay
sabbia feldspatica/
feldspathic sand
argilla/
clay
Grès porcellanato-smaltato/
Porcelain-glazed tiles
Analisi chimica/Chemical analysis %
SiO2
73,8
Rossi, Laterizi/
Roof tiles
74,5
77,0
75,2
63,5
Al2O3
15,1
16,0
13,5
14,3
18,0
TiO2
0,75
0,5
0,99
0,1
0,9
Fe2O3
1,3
1,9
1,61
1,25
6,4
CaO
0,2
0,2
0,13
0,1
0,8
MgO
K2O
0,3
0,3
0,17
0,1
1,1
2,6
1,5
3,82
4,2
1,9
Na2O
0,2
0,2
0,24
0,7
0,9
P.F.
4,8
4,4
3,5
3,5
6,2
29
Analisi mineralogica/Mineralogical analysis %
Quarzo/Quartz
40
55
52
48
Ortoclasio/Orthoclase
13
5
17
25
7
Albite
2
2
3
5
12
Caolinite/Illite/Montmorillinite
Kaolinite/Illite/Montmorillinite
40
36
27
20
46
Altri/Other
5
2
1
2
6
Analisi granulometrica/Particle size analysis %
+3 mm
0
11
14,7
0
3,5
8
37,9
2,2
1-0,4
5,2
3
14,2
0,8
0,4-0,1
24,5
2
13,9
3,1
0,1-0,063
8,4
0,1mm
-0,1mm
-0,1mm
6,8
0,063-0,04
7,4
76%
35%
19,3%
10,9
0,04-0,02
9,2
13,7
0,02-0,01
8,7
12,9
-0,01
33,2
49,6
3-1
60 CER
20112010
80
CER maggio/giugno
novembre/dicembre
cergalleria Materie
prime, additivi e semilavorati
sacmi
Via Provinciale Selice, 17/A 40026 Imola (BO)
Tel 0542 607111 - Fax 0542 642354
www.sacmi.com - [email protected]
L CUBE (Long Life Lining) - rivestimento antiusura
per mulini continui
Sacmi presenta al mercato, nel campo della macinazione
continua, un nuovo ed esclusivo rivestimento per mulini,
progettato e sviluppato in partnership con Bitossi e B&B.
Una sinergia, questa, che ha portato alla realizzazione
pratica di un sistema antiusura assolutamente inedito
per il settore ceramico, ottenuto per vulcanizzazione di
gomma attorno a mattoncini di allumina appositamente
studiati.
L CUBE (Long Life Lining) aggiunge così alla facilità di
manutenzione tipica della gomma la maggior durata
ed efficienza energetica dell’allumina (grazie a questo
nuovo materiale anche gli urti dei corpi macinanti sul
mantello sono efficaci ai fini della macinazione del
materiale).
La forma dei pannelli compositi permette di ottimizzare
la durata dei rivestimento e allo stesso tempo di ottenere
un aumento dell’efficienza energetica dell’ordine del 5%.
Quindi:
- un mulino equipaggiato con L CUBE avrà una maggior
produzione del 5% a parità di consumo energetico;
- i pannelli L CUBE hanno una durata di almeno 3 volte
superiore rispetto al tradizionale rivestimento in gomma.
L’utilizzo di L CUBE permetterà così ai clienti Sacmi
che lo scelgono un ulteriore salto tecnologico verso
la massima efficienza di macinazione, la riduzione
dei costi di manodopera e dei fermi-macchina per la
manutenzione dei rivestimenti.
In un momento in cui il
problema ambientale ed
energetico è sempre più di
attualità, Sacmi consolida
quindi ulteriormente il
progetto H.E.R.O. (High
Efficiency Resource
Optimizer): un laboratorio
di studi e ricerca dedicato
allo sviluppo di tecnologie
innovative per ottimizzare
le risorse e ridurre i
consumi energetici,
rispettando l’ambiente ed
elevando costantemente
gli standard qualitativi.
62 CER maggio/giugno 2011
L CUBE (Long Life Lining) - wear-resistant lining
for continuous mills
Sacmi has affirmed its technological leadership in the
continuous grinding field by presenting the market with
a new, exclusive mill lining, designed and developed in
partnership with Bitossi and B&B.
This synergy has led to the development of an all-new
anti-wear system for the ceramic industry, obtained by
vulcanising the rubber around specially designed aluminium
bricks.
L CUBE (Long Life Lining) thus combines the easy
maintenance typical of rubber with the longer-lasting
durability and energy efficiency of aluminium (thanks to
this new material even the impacting of grinding media on
the cladding is effective for grinding purposes).
The shape of the composite panels optimises lining
durability while, at the same time, increasing energy
efficiency by about 5%. Therefore:
- a mill fitted with L CUBE will, energy consumption
remaining equal, increase output by about 5%;
- L CUBE panels last at least 3 times longer than traditional
rubber linings.
Using L CUBE will thus allow those Sacmi customers that
choose it to gain a further technological advantage and
take another step towards maximum grinding efficiency,
reduced labour costs and less downtimes for lining
maintenance purposes.
At a time when environmental and energy problems
are ever-more crucial, Sacmi has again succeeded in
enhancing its H.E.R.O. (High Efficiency Resource Optimizer)
project: a research and development lab dedicated to
the development of innovative technologies to optimise
resources and reduce energy consumption, in an
environmentally-conscious
way that constantly raises
quality standards.
cergalleria Materie
VERNIS ITALIA
Via Montegrappa, 23 - 41042 Fiorano Modenese (MO)
Tel 0536 20365 - Fax 0536 920367
[email protected]
Grip-System - applicazione antisdrucciolo
Grip-System, innovazione del Colorificio Vernis, è
un’applicazione trasparente antisdrucciolo che permette
di migliorare le qualità tecniche di qualunque pavimento
ceramico senza modificarne le caratteristiche estetiche. La
texture superficiale può essere cambiata più volte al fine di
raggiungere il livello desiderato di grip per qualsiasi utilizzo.
Grip-System è in grado di ottenere una classe 3 su superfici
lisce (quelle senza struttura superficiale), applicabile anche
in pavimentazioni di piscine ed esterni. La dimensione dei
micro rilievi della superficie fornisce un equilibrio ideale tra
aderenza superficiale e facilità di pulizia, soddisfacendo gli
standard di sicurezza richiesti.
Grazie alla sua estrema trasparenza, Grip-system in nessun
modo cambia l’aspetto del prodotto ove è applicato,
permettendone invece quelle modifiche necessarie per
renderlo funzionale alla tipologia di destinazione d’uso.
Per Grip-System, il Colorificio Vernis ha ricevuto il premio Alfa
de Oro 2006, riconoscimento della Società Spagnola della
Ceramica e del Vetro (SECV) alle aziende che si sono distinte
per innovazione di prodotto e di ricerca (www.gripsystem.es).
prime, additivi e semilavorati
Grip-System - nonslip application
Grip-System, an innovation by the dye and pigment
manufacturer Vernis, is a transparent nonslip application
that improves the technical characteristics of any ceramic
floor tile without affecting its aesthetics qualities. The
surface texture can be changed at will to achieve the
desired level of grip for any particular use.
Grip-system can achieve a class 3 for smooth surfaces
(those with no boss relief) applicable
to use in swimming pools and exteriors
amongst others. The size of the microrelief of the surface provides an ideal
balance between surface grip and ease
of cleaning fulfilling required safety
standards.
Due to its extreme transparency, Gripsystem in no way changes the look of
the product it is applied to, allowing
changes to be made which bring the
product into line with the requirement of
its intended use.
Vernis received the Alfa de Oro 2006 award for GripSystem, a recognition from the Spanish Ceramics and
Glass Society (SECV) for companies which have excelled in
product and research innovation (ww.gripsystem.es).
sMALTOCHIMICA
Via del Crociale, 52 - 41042 Spezzano di Fiorano (MO)
Tel 0536 845055 - Fax 0536 843600
www.smaltochimica.it - [email protected]
Prodotti ausiliari per la decorazione digitale
Anche nel campo della decorazione digitale delle
piastrelle ceramiche con inchiostri liquidi pigmentati - un
settore altamente tecnologico e in continua evoluzione Smaltochimica s.p.a. ha seguito ed affiancato il lavoro delle
ceramiche con lo sviluppo e la messa a punto di prodotti
ausiliari innovativi, divisi in due famiglie:
• Additivi da applicare a spruzzo prima della stampa
digitale (Primer), che eliminano alcuni inconvenienti legati
alla decorazione della piastrella con inkjet. Il vapore
acqueo che si sviluppa dalle piastrelle calde provoca
spesso l’ostruzione degli ugelli per la stampa digitale,
nei quali è contenuto l’inchiostro avente natura chimica
non idrocompatibile. Questa parziale chiusura degli ugelli
determina l’insorgenza di “rigature” nella grafica.
• Additivi chimici da aggiungere nelle successive
applicazioni di smalto o incavografia a spessore, per
renderle compatibili con il decoro digitale sottostante, a
base solvente e quindi non miscibile con acqua (Livellanti
speciali).
Auxiliary products for digital decoration
Even in the digital decoration of ceramic tiles using pigmentadded liquid dyes - a highly technological manufacturing
process in constant evolution - Smaltochimica s.p.a. has
always gone down the path of innovation and worked in
partnership with ceramic tile companies, developing and
fine-tuning innovative auxiliary products. This new range
of additives for digital decoration can be divided into two
categories:
• Additives that must be sprayed on the tile before
undergoing digital printing (Primer) thus avoiding problems
associated with the inkjet decoration of the tile. The
aqueous vapour caused by hot tiles often provoke the
obstruction of nozzles for digital printing containing an ink
that is not hydro-compatible. This obstruction of the nozzles
can cause a striped effect in the graphics.
• Chemical additives to be added during the subsequent
application of glaze or during thickness engraving process,
to make them compatible with underlying solvent-based
inks which are not water soluble (Special levelling agents).
2011 maggio/giugno CER 63
cergalleria Materie
prime, additivi e semilavorati
EURIT - Gruppo Colorobbia
Loc. Buraccio 6 - 57036 Porto Azzurro (LI)
Tel 0565 940135 - Fax 0565 933333
www.euritonline.com - [email protected]
Eurite E 04-11 - risorsa nazionale per la
progettazione d’impasti da grès porcellanato
L’Eurite E04-11 proviene dal giacimento di aplite porfirica
della miniera La Crocetta situata nel comune di Porto
Azzurro (LI).
La peculiarità di questa materia prima è dovuta alla
consistente percentuale di feldspato potassico (31%) e
di illite (19%), che contribuisce in modo significativo al
controllo dimensionale del pezzo ceramico in fase di cottura
oltre all’integrazione della plasticità anche di impasti
da grès porcellanato. Tali caratteristiche consentono di
attuare un miglioramento del grado di macinabilità e delle
proprietà meccaniche, oltre a conseguire un’importante
ottimizzazione dei costi di produzione.
La lavorabilità dell’Eurite E04-11 è ulteriormente facilitata
dalla ridotta dimensione granulometrica, con il 50% circa
del materiale a dimensione inferiore a 2,00 mm.
L’impiego dell’E04-11 per formulare impasti ceramici è
una scelta che avvalora l’eccellenza del prodotto ceramico
italiano in virtù delle caratteristiche composizionali e dei
sistematici controlli qualitativi ai quali viene sottoposta.
Miniera “La Crocetta” / “La Crocetta” mine
Eurite E 04-11 - a national resource for the
designing of porcelain stoneware bodies
Eurite E04-11 comes from the deposit of porphyric aplite in
the La Crocetta mine located in the municipality of Porto
Azzurro (Livorno).
The peculiarity of this raw material lies in the consistent
percentage of potassium feldspar (31%) and of illite (19%),
which contributes considerably to the dimensional control
of the ceramic product during the firing stage, as well
as creating added plasticity even in the case of porcelain
stoneware. Such characteristics make it possible to obtain
a finer grain size and improve the mechanical properties
of the material, in addition to significantly optimizing
production costs.
Eurite E04-11 is made even more workable due to the
reduced grain size corresponding to less than 2.00 mm in
around 50% of the material.
The decision to use E04-11 for the production of ceramic
bodies is one which confirms the excellence of Italian
ceramic products by virtue of their specific composition and
systematic quality controls.
Analisi chimica /
Analisi mineralogica /
Analisi granulometrica /
Chemical analysis
Mineralogical analysis
Grain size analysis
Ossidi / Oxides
Minerali / Mineral phases
Peso / Wt (%)
Peso / Wt (%)
Classi dim. particelle / Particle size
Peso / Wt (%)
classes (mm)
SiO2
73,4
Al2O3
14,9
Quarzo / Quartz
41
8,00 – 5,60
1
Fe2O3
0,65
K-feldspato / K-feldspar
31
5,60 – 4,00
12
TiO2
0,1
Plagioclasio / Plagioclases
7
4,00 – 2,00
38
MgO
0,4
Illite
19
2,00 – 0,500
30
CaO
1,3
Carbonati / Calcite
2
0,500 – 0,177
8
Na2O
0,2
0,177 – 0,090
5
K2O
5,9
< 0,090
6
P.F. (1100°C)
2,9
64 CER maggio/giugno 2011
direfarecreare.it
eurite E 04-11
fine.stabilizzante.costante. nazionale.
euritonline.com
cergalleria Materie
prime, additivi e semilavorati
meta
Via Sacco e Vanzetti 48 - 41042 Fiorano Modenese (MO)
Tel 0536 912711­­­- Fax 0536 912750
www.metasrl.com - [email protected]
Ipercolori - impasti ceramici atomizzati
Meta S.p.A, importante azienda operante nelle forniture
di impasto ceramico atomizzato, offre oggi una gamma
di prodotti notevolmente ampliata; la novità emergente
è rappresentata dalla nuova serie di impasti atomizzati
colorati per decorazioni alla pressa denominata Ipercolori
che, combinando la luminosità ed intensità cromatica ad
una distribuzione granulometrica fine e controllata, li rende
particolarmente adatti alle più innovative soluzioni tecniche
ed estetiche. Gli Ipercolori hanno infatti colorazioni intense
e vivaci, granulometria dell’atomizzato
quasi tutta compresa fra i 180 ed i 430 micrometri pur
mantenendo tutte le altre caratteristiche tecniche proprie
degli altri impasti atomizzati classici di Meta, come
resistenza a flessione in essiccato ed in cotto elevata,
ritiro lineare in cottura contenuto ed ottima greificabilità
abbinata a stabilità termica. Anche la già vasta gamma di
colori per il grès porcellanato tecnico risulta ampliata a 42
impasti atomizzati colorati. I diversi colori e la base neutra
hanno la peculiarità di avere caratteristiche chimico-fisiche,
sia in crudo che in cotto, del tutto simili fra loro, che ne
permettono un’ottima abbinabilità. Le infinite combinazioni
e miscele di atomizzati possono essere personalizzate
e messe a punto in collaborazione fra il cliente ed il
laboratorio ricerche e sviluppo di Meta, che dispone
di attrezzature all’avanguardia e personale altamente
qualificato. Ad ulteriore prova della gamma di servizi
forniti, gli impasti ceramici atomizzati prodotti da Meta
possono anche essere trasportati e stoccati presso il cliente
con il sistema unico e brevettato dei silos mobili. Questo
sistema permette di avere il più basso impatto ambientale
unitamente alla garanzia di esenzione dagli inquinamenti
e dalle contaminazioni del prodotto, caratteristica questa
indispensabile per produzioni tecnologiche ed estetiche di
alta gamma.
66 CER maggio/giugno 2011
La sede di Meta / Meta’s headquarters
Hypercolours - atomized ceramic mixes
Meta S.p.A., important supplying company of atomized
ceramic mix, offers today a broader range of products;
the most significant innovation is represented by the new
series of coloured atomised mixes for press decoration
called Hypercolours. Combining chromatic brightness
and intensity with a fine and controlled particle size
distribution, these mixes are suitable for the most avantgarde aesthetic and technical solutions. The Hypercolours,
in fact, feature lively and intense colourings along with
a particle size distribution of the atomized mix almost all
ranging between 180 and 430 micrometers, although they
all keep the technical features of Meta’s traditional mixes:
such as high bending strength either dried or fired, low
linear shrinkage, perfect vitrification as well as thermal
stability. Moreover, the range of colours for porcelain
stoneware has been broadened to 42 coloured atomized
mixes. The different colours and the neutral base properties
are particular in that they have chemical-physical features,
either fired or unfired, very similar one to each other, thus
allowing for a perfect matching. The endless atomized
combinations and mixes can
be personalized and fine-tuned
on demand in cooperation
between the customer and
Meta R&D lab, the latter
provided with state-of-the-art
equipment and highly qualified
personnel. As further guarantee
of the services offered, Meta’s
atomized ceramic mixes can be
delivered and stocked directly
to the customer’s premises
thanks to the unique patented
system of mobile silos. This
system ensures low environmental impact together with a
poisoning and product contamination exemption guarantee,
an indispensable requirement for high quality technological
and aesthetic production.
cergalleria Materie
prime, additivi e semilavorati
SIBELCO Italia
5SN, 5RD, 6RD, VVR - feldspathic sands
In view of the exponential increase in the cost of Zirconium,
Sibelco Italia has increased its production of fine feldspathic
sand 5SN with a low percentage of Iron, thus expanding
the range of products available from the Robilante quarry in
the province of Cuneo.The feldspathic sand 5SN contains a
low percentage of Iron and Titanium and a good amount of
Potassium, and its chemical properties and constant humidity
are constantly monitored.
The wet-grinding process which this quartzite undergoes
during production considerably increases the specific grain
surface, allowing a very fine grain size (only 3% exceed
150µm), improving vitrification during the firing stage of the
ceramic product and reducing the grinding times during the
body preparation phase - a notable achievement as silica is
well known for being the hardest material to grind.
The increasing spread and adhesion to LEED (The Leadership
in Energy and Environmental Design) criteria amongst Italian
tile manufacturers led to Sibelco Italia’s creation of a range
of ‘Green’ products derived from the clarification of waste
water produced during the manufacturing of glass-making
sands.
The materials concerned are the fine feldspathic sands 5RD,
6RD and VVR which also come from the Plant in Robilante,
Cuneo and have similar chemical and physical properties to
those of 5SN, but with an even finer grain size.
Thanks to their low chromofibre content and a good amount
of Potassium in 5RD and 6RD, these materials are particularly
suitable for the production of Technical Porcelain Stoneware
and White Monoporosa. The sand VVR, on the other hand,
with a greater percentage of Iron and a high amount of
Potassium Feldspar (15%) is ideal for the production of
Glazed Porcelain Stoneware and Single-Fired Tiles.
In addition, the feldspathic sand VVR stands out due to
its grain size distribution which lies fully below 45 µm:
this means that in addition to its high chemical reactivity
during firing (vitrification), no grinding is necessary and it
can be added directly to the slip, thus greatly increasing the
efficiency of the body grinding process.
Regione Ponte Nuovo - 12017 Robilante (CN)
Tel 0171 750300 - Fax 0171 750363
www.sibelco.it - [email protected]
5SN, 5RD, 6RD, VVR - sabbie feldspatiche
Dato l’esponenziale aumento del costo dello Zirconio, Sibelco
Italia ha incrementato la produzione della sabbia feldspatica
fine a basso tenore di Ferro 5SN, ampliando di fatto il
portafoglio prodotti disponibile della cava di Robilante (CN).
La sabbia feldspatica 5SN è caratterizzata da bassi tenori
di Ferro e Titanio, un buon contenuto di Potassio e da
un chimismo e una umidità costanti e continuamente
monitorati.
La macinazione ad umido, che questa quarzite subisce
durante il suo processo produttivo, aumenta notevolmente
la superficie specifica del grano e porta il materiale a una
finezza molto spinta (solo il 3% sopra i 150 μm) migliorando
la vetrificazione durante la cottura del manufatto ceramico
e riducendo i tempi di macinazione durante la preparazione
dell’impasto, essendo notoriamente la silice il materiale più
duro da macinare.
La sempre maggiore diffusione e adesione ai criteri LEED
(The Leadership in Energy and Environmental Design) dei
produttori di piastrelle italiani ha portato Sibelco a costituire
una linea di prodotti ‘Green’ derivanti dalla chiarificazione
della acque provenienti dal processo di produzione delle
sabbie da vetro.
I materiali in questione sono le sabbie feldspatiche fini
5RD, 6RD e VVR anch’esse provenienti dallo Stabilimento di
Robilante (CN) e con caratteristiche chimiche e fisiche simili
alla 5SN ma con una finezza ancora maggiore.
La 5RD e 6RD grazie ai bassi contenuti di cromofiri e un buon
tenore di Potassio sono materiali particolarmente indicati per
la produzione di Grès Porcellanato Tecnico e Monoporosa
Bianca, mentre la sabbia VVR con tenore di Ferro superiore
e un elevato contenuto di Feldspato Potassico (15%) è un
materiale ideale per la produzione di Grès Porcellanato
Smaltato e Monocottura.
La sabbia feldspatica VVR ha inoltre la peculiarità di avere
la distribuzione granulometrica completamente al di sotto
dei 45 μm e quindi oltre alla elevata reattività chimica in
cottura (vetrificazione), non necessita di macinazione
e può essere direttamente aggiunta alla barbottina
ceramica, dando enormi vantaggi nell’efficienza della
5SN
macinazione dell’impasto.
5RD
6RD
VVR
Analisi chimiche / Chemical analysis
SiO2
Al2O3
Fe2O3
TiO2
CaO
MgO
K2O
Na2O
L.O.I
94,8
94,2
93,3
83,7
2,74
3,02
3,62
10,16
0,11
0,24
0,34
0,97
0,05
0,07
0,08
0,14
0,03
0,04
0,09
0,14
0,08
0,23
0,24
0,42
1,58
1,61
1,77
3,73
0,06
0,22
0,23
0,30
0,3
0,4
0,6
0,6
Analisi granulometrica / Grain size analysis
5SN
5RD
6RD
VVR
>0,3mm
>0,2mm
>0,12mm
0,1
1,6
40,4
68 CER maggio/giugno 2011
>192μm
>96μm
>48μm
>24μm
>12μm
Fondo
1,6
0,1
27,2
4,7
0,1
32,9
17,2
0,5
16,2
33,4
6,9
8,3
22
28,5
58
13,8
22,6
36
www.sibelco.it
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arte vetro
sport
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prime, additivi e semilavorati
A Zeta gomma­­­­­­
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Gomma e poliuretano sono materiali indispensabili per il
trasporto di tutti i prodotti in campo ceramico, basti pensare
ai nastri trasportatori in gomma per le materie prime, ai
nastri PVC per lo scarico forno e alle cinghie di gomma per
la movimentazione di semilavorati e di prodotti finiti.
Pensando a tutto questo, A Zeta Gomma ha messo a punto
M.E.C. Polbelt®, una linea di cinghie termosaldabili i cui
punti di forza sono la qualità e la possibilità di realizzazione
su misura in ogni momento ed in tempi ridottissimi,
permettendo così di gestire completamente le emergenze e
ridurre il più possibile i tempi di ripristino dell’impianto.
Questa linea è nota ed apprezzata ormai in tutto il mondo in
sistemi di trasmissione non solo nel campo ceramico, ma via
via nei più svariati settori industriali.
La linea M.E.C. Polbelt® viene prodotta da A Zeta Gomma
mediante estrusione utilizzando le più moderne tecnologie,
disponibile in diversi colori che cambiano in base alla
durezza della cinghia per agevolarne l’identificazione
da parte dell’operatore e completa di qualsiasi riporto
vulcanizzato, a seconda delle applicazioni richieste dal
cliente. L’estrema versatilità, la rapidità sostituzione, così
come la resistenza ai raggi UVA, agli acidi, agli alcali, al
benzene e in particolare all’abrasione, rende questa linea
di cinghie un insostituibile
prodotto per qualsiasi intervento
di manutenzione e/o riparazione
in tutti i settori in ogni Paese
del mondo. Per completare la
linea, M.E.C. Polbelt® A Zeta
Gomma ha brevettato anche
un avvenieristico sistema di
saldatura denominato M.E.C.
Welder®, attraverso il quale è
possibile effettuare giunzioni
ottimali in tempi ridottissimi.
70 CER maggio/giugno 2011
M.E.C. Polbelt ® - thermowelded belts
Rubber and polyurethane are indispensible materials
for conveying all kinds of ceramic products, from rubber
conveyor belts for raw materials to PVC belts for unloading
kilns to rubber belts for handling semi-finished and finished
products.
For this reason, A Zeta Gomma has developed M.E.C.
Polbelt®, a range of thermowelded belts whose strengths
lies in their quality and the possibility to fit them to
measure at any time and very quickly, to competently
manage emergencies and reduce system stoppage times.
The range is now renowned throughout the world for
transmission systems not only in the ceramics field but
increasingly in a wide range of other industrial fields.
The M.E.C. Polbelt® range is manufactured by A
Zeta Gomma by extrusion, using the most advanced
technologies; it is produced in different colours depending
on the hardness of the belt, to facilitate identification,
and is complete with all kinds of vulcanized coating to
suit the required applications. Its extreme versatility, rapid
replacement and resistance to UV rays, acids, alkalis,
benzene and particularly abrasion make this range of
belts irreplaceable for maintenance and/or repair jobs in
all sectors, in any country in the world. To complete the
M.E.C. Polbelt® range, A Zeta Gomma has also patented a
cutting-edge welding system called M.E.C. Welder®, used
to create perfect joints extremely quickly.
cergalleria Materie
prime, additivi e semilavorati
CERAMCO
Via dei Falegnami, 7 - 41049 Sassuolo (MO)
Tel 0536 804 659 - Fax 0536 807 168
www.ceramcospa.it - [email protected]
Granicer - prodotti per graniglie
Granicer è la nuova linea di veicoli serigrafici creata
da Ceramco per l’applicazione di graniglie ad umido.
La costante ricerca applicata, svolta da Ceramco
nell’affiancamento quotidiano dei propri clienti e nella
personalizzazione puntuale del prodotto, ha permesso
di consolidare sul mercato una gamma di prodotti
tanto diversi tra loro quanto efficaci in ogni tecnologia
decorativa. Partendo dalla semplice discata di protezione a
disco o ad airless, per arrivare fino a toppe ad alto peso a
vela o a rotativa incisa a laser, la linea di prodotti Granicer
risolve la maggior parte dei problemi affrontati fino ad
oggi nel decoro con graniglia ad umido. L’altissimo potere
sospensivante delle paste con graniglia e al contempo
la loro perfetta lubrificazione permettono di affrontare il
mondo del decoro con vetro come quello di una normale
pasta/base serigrafica. La valutazione dei prodotti da
utilizzare viene fatta in collaborazione col cliente, dopo aver
considerato tutte le necessità produttive.
Granicer - products for grits
Granicer is the new series of medium created by Ceramco for
grit wet application.
Constant applied research, carried out by Ceramco in their
daily collaboration with their customers and by punctually
customizing their products, has enabled the group to
consolidate a range of products on the market, which are
both varied and effective in each decoration technology.
Starting from double disk or airless simple protection
decoration, ending with bell, vela or rotary laser engraved
machine high thickness decoration, Granicer product line
simply solve the most of the problems faced until now in
wet grit decoration. The products that will be used are
evaluated in collaboration with the client after taking all
production-related requirements into consideration.
xieta INTERNATIONAL
Via Mazzini, 158/B - 41049 Sassuolo (MO)
Tel 0536 870 495 - Fax 0536 873 458
[email protected] - www.xieta.com
Materiali per la macinazione
Xieta International S.L., fondata nel 1995 con sede a
Barcellona, è un’azienda specializzata nella fornitura di
materie prime, ausiliari e principalmente nel materiale per
la macinazione, sfere e rivestimenti in allumina ad alta
densità, per l’industria in generale e l’industria ceramica in
particolare. Dispone di uffici e magazzini propri in Spagna,
Italia e Cina, da dove distribuisce praticamente in tutto il
mondo.
Dalla sua divisione dei materiali per la macinazione, Xieta
International S.L. offre i seguenti prodotti e servizi per
l’industria ceramica, chimica, cemento bianco e mineraria:
- sfere in allumina ad alta densità a pressatura isostatica;
- sfere in allumina ad alta densità per accumulazione;
- mattoni per rivestimenti, in allumina ad alta densità;
- servizio di personale specializzato nel montaggio dei
rivestimenti;
- servizio di assistenza tecnica specializzata personalizzata;
- servizio online di consulenza tecnica, attraverso il sito web.
Grinding media
Xieta International, S.L. was founded in 1995 as a general
industrial raw and auxiliary materials supplier, specialize in
grinding media, high density alumina balls and lining bricks
for all industry and specially for ceramic sector.
With our headquarters in Barcelona, offices and owns
warehouses in Spain, Italy and P.R. of China, from where
we distribute to all over the world.
Xieta International,
S.L., from its division of
grinding materials, offers
the following products
and services for ceramic,
chemicals, white cement and
mining industries:
- high density alumina balls
produced by isostatic press;
- high density alumina balls
produced by rolling method;
- high density lining bricks for
mill coating;
- specialised staff service in mill coating assembly;
- personal specialised technical assistance service;
- on-line technical grinding query, through our website.
2011 maggio/giugno CER 71
cergalleria Materie
prime, additivi e semilavorati
STEPHAN Schmidt
Bahnhofstrasse 92 - D 65599 Dornburg
Tel (+49) 6436 6090 - (+49) 6436 60949
www.schmidt-tone.de - [email protected]
Impasti e miscele di argille - influenza
sulla formazione di “cuori neri”
Quando la produzione avviene in modo accelerato, le
ceramiche possono essere soggette a rischi elevati, dati da
alcune miscele di materie prime e parametri di processo.
L’aumento della produttività comporta sempre
una diminuzione del tempo di cottura, portando al
malfunzionamento della concezione di produzione finora
utilizzata. In molti casi il ciclo di produzione accelerato risulta
nella formazione di difetti visibili e invisibili nel prodotto,
la maggioranza dei quali è riconoscibile direttamente sulla
sua superficie (p.e. rigonfiamento, decolorazione ecc.). Uno
dei più importanti difetti invisibili è la formazione dei “cuori
neri“, inaccettabile soprattutto nella produzione di piastrelle
(superficie di taglio delle piastrelle).
La formazione di questi “cuori neri“ e i metodi possibili per
evitarla sono continuamente esaminati nel laboratorio di
ricerca e sviluppo del Gruppo Stephan Schmidt. A tal scopo
diverse miscele di argille sono state analizzate rispetto alla
loro percentuale di carbone (fino al 2%) e poi esaminate in
due impasti differenti (uno con alta percentuale di materie
plastiche, l’altro con bassa) a condizioni di laboratorio,
puntando l’attenzione, però, non sulla modificazione
del profilo temperatura / tempo, ma specialmente sui
parametri di formatura e le caratteristiche relative del
prodotto verde. La possibilità di evitare o almeno ridurre la
formazione di cuori neri è stata dimostrata per le miscele
di argille finora esaminate: un parametro molto importante
per evitare questo difetto è la permeabilità dei campioni
che può essere regolata per mezzo della pressione di
stampa. A seconda della permeabilità presente, il carbone
contenuto nell’impasto può ossidarsi completamente ad una
temperatura fino a 900°C o no.
Il cuore nero si sviluppa già ad una pressione di 80 bar.
In base ai test finora eseguiti si può dimostrare che il
problema della formazione di cuori neri non deve essere
attribuito solo alle materie prime (percentuale di carbone),
ma che devono anche essere analizzati i parametri di
processo (qui: la pressione di stampa) per evitarlo.
Gli esperimenti fatti nel laboratorio di ricerca e sviluppo del
Gruppo Stephan Schmidt mostrano che è indubbiamente
possibile produrre ceramiche senza difetti con argille con
percentuali elevate di carbone.
72 CER maggio/giugno 2011
Clay mixes and blends - influence on the formation
of “black cores”
When the rate of production is increased, the ceramics
may be subject to higher risks due to some types of raw
material blends and process parameters.
Increasing the production rate is always connected with
reducing the time of the firing cycle, leading to a failure of
the production concept employed so far.
In many cases speeding up the production cycle causes the
formation of visible and invisible defects in the products.
The most common types of defects can be observed on
the surface of the products (e.g. bloating, discolouring
etc.). One of the invisible defects is the formation of the
so-called “black core”, which is not acceptable particularly
in the production of ceramic tiles (cutting surface of the
tiles).
The R&D department of Stephan Schmidt Group is
continuously examining the formation of these “black
cores” and possible methods to prevent them. For this
purpose, several clay blends have been analysed with
regard to their content of carbon (up to 2%) and tested in
two different body compositions (high proportion of plastic
materials against low proportion of plastic materials)
under laboratory conditions. The main focus, however, was
not the modification of the temperature / time profile, but
the shaping parameters and the relative characteristics of
the green products.
The possibility of preventing or reducing the formation of
black cores has been proven for the clay blends examined
so far. A very important parameter for the prevention of
this type of defect is the permeability of the clay samples
which can be adjusted by the resulting press capacity.
Depending on the respective level of permeability, the
carbon which is present in the body may or may not
completely oxidize at temperatures of up to 900°C. The
formation of black cores can be clearly observed already at
a forming pressure of 80 bar.
Based on the tests conducted so far, it can be concluded
that the cause for the black cores should not only be
attributed to the raw materials (content of carbon). It
can also be concluded that it is necessary to analyse the
process parameters (in this case the forming pressure) in
order to prevent these defects from forming.
The tests conducted by the R&D department of Stephan
Schmidt Group provide indisputable evidence that it is
possible to produce faultless ceramics by using clays with
elevated contents of carbon.
ARMANDO TESTA
Facoltà di Architettura di Genova, Corso di Laurea Magistrale in Design del Prodotto e degli Eventi
Alessandra Parodi per Cersaie
20-24 Settembre 2011
www.cersaie.it
Organizzato da EDI.CER. spa
Promosso da ConfInDustRIa CERamICa
In collaborazione con
segreteria operativa: PROMOS srl - P.O. Box 37 - 40050 CENTERGROSS BOLOGNA - Tel. 051.6646000 - Fax 051.862514
ufficio stampa: EDI.CER. spa - Viale Monte Santo 40 - 41049 SASSUOLO (Modena) - Tel. 0536.804585 - Fax 0536.806510
cerstrategie
nasce il marchio
Ceramics of Italy
di Cristina Faedi
“Va in pensione” Ceramic Tiles
of Italy, il marchio istituzionale
di settore che per quasi quarant’anni
ha promosso l’immagine e i contenuti
dell’industria ceramica italiana sui mercati esteri, per lasciare spazio al nuovo
Ceramics of Italy.
Il giorno di nascita è il 3 maggio 2011,
data in cui il Consiglio Direttivo di
Confindustria Ceramica ha approvato
il Contratto di Licenza ed il Regolamento
d’Uso relativi al nuovo marchio settoriale Ceramics of Italy, che ne regolamentano l’utilizzo da parte delle aziende associate.
A differenza del precedente, riservato
unicamente alle piastrelle di ceramica, il nuovo marchio settoriale è infatti
applicabile a piastrelle, sanitari e stoviglieria in ceramica.
Cos’è il marchio?
Immagine istituzionale dell’industria
ceramica italiana, il marchio settoriale
Ceramics of Italy tutela e diffonde la conoscenza delle aziende appartenenti a
Confindustria Ceramica e dei loro prodotti fabbricati in Italia.
Quali sono i valori del marchio?
Elemento unificante e portatore di tutti
i valori positivi del made in Italy, il marchio Ceramics of Italy viene utilizzato in
tutte le azioni promozionali in favore
dell’industria ceramica, andando a rafforzare i brand aziendali.
Il marchio istituzionale sintetizza i valori di tradizione, innovazione, stile,
qualità, design, creatività, sostenibilità
del prodotto ceramico.
Promosso a livello istituzionale o abbinato ai brand aziendali, rappresenta
74 CER maggio/giugno 2011
una garanzia di eccellenza perché contrassegna i materiali ceramici italiani,
caratterizzati da un elevato design, in
grado di qualificare gli spazi dell’abitare, frutto di moderne tecnologie
che producono nel massimo rispetto
dell’ambiente, con una grande attenzione alla sicurezza sul posto di lavoro,
alla costante ricerca dell’ottimizzazione
delle risorse impiegate, secondo i più
elevati standard prestazionali.
Cosa cambia rispetto a prima?
Il marchio Ceramics of Italy contrassegna esclusivamente materiali ceramici
prodotti in Italia da aziende associate
a Confindustria Ceramica che hanno sottoscritto la Raccomandazione
sull’Origine dei Prodotti Ceramici, un im-
Esempio di vetrofania realizzata per i distributori
pegno ad adesione volontaria da parte
delle aziende associate a definire l’origine della merce messa in commercio,
nella logica della trasparenza dell’azione commerciale e della consapevolezza
nelle scelte del consumatore. La Raccomandazione, fortemente voluta dal
Consiglio Direttivo della stessa Confindustria Ceramica, impegna quindi a
comunicare con chiarezza l’origine dei
prodotti ed ha costituito la base per la
nuova disciplina del marchio settoriale, adeguato ad una nuova realtà che
vede nel commercio internazionale dei
prodotti, e nella dichiarazione d’origine
degli stessi, un elemento centrale.
Come si presenta il nuovo marchio?
Il concept grafico, il cui segno mantiene
il legame con quello precedente quale
elemento forte di continuità, porta la
prestigiosa firma di InTesta, l’agenzia di
corporate image di Armando Testa.
Elementi fondamentali sono i colori
della bandiera italiana - rosso e verde
ed il fondo bianco - e le “virgolette” che
rimandano ad un contenuto di eccellenza ed a tutti i valori positivi della
produzione made in Italy.
Che utilizzo fa l’Associazione del
marchio?
Il nuovo marchio Ceramics of Italy è il
“cappello” e il punto di riferimento per
tutte le iniziative promozionali istituzionali presenti e future dell’Associazione in Italia e all’estero in favore dei
settori rappresentati, quali ad esempio
la presenza a fiere internazionali, le
campagne promozionali e pubblicitarie, le partecipazioni istituzionali, gli
eventi di immagine, le sponsorizza-
cerstrategie
zioni ed altre iniziative che tendono a
rafforzare l’azione delle singole imprese
sui mercati internazionali.
Che utilizzo fanno le aziende associate del marchio?
Il marchio Ceramics of Italy è ceduto in
licenza d’uso dall’Associazione esclusivamente alle aziende associate in possesso di appositi requisiti e che hanno
sottoscritto lo specifico contratto di
licenza. Come il precedente, quindi,
potrà essere applicato ai prodotti made
in Italy delle aziende licenziatarie. Apposto su scatole, cataloghi, portacampioni, pagine pubblicitarie, comunicazione sullo stand etc., sempre riferito
ai soli prodotti di origine italiana ed
in abbinamento al brand aziendale, il
marchio Ceramics of Italy mette a disposizione degli associati un ulteriore
strumento per valorizzare i prodotti
made in Italy e per riaffermare il principio della trasparenza sull’indicazione
di origine dei prodotti.
Cosa succede al vecchio marchio?
Il vecchio marchio Ceramic Tiles of Italy
continuerà ad esistere ma l’Associazione non lo utilizzerà più a partire da
Cersaie 2011, a fronte della decisione
di concentrare i futuri investimenti in
comunicazione e promozione sul nuovo marchio settoriale.
Alle aziende associate che hanno acquisito la licenza all’uso del marchio
Ceramic Tiles of Italy è data facoltà di
conservarne la possibilità di utilizzo, in
alternativa al nuovo marchio, fino ad
eventuale diversa indicazione.
u n i n d u s t r i a
v i t e r b o
Presentazione ufficiale a Civita Castellana
Il marchio settoriale Ceramics of Italy,
di proprietà di Confindustria Ceramica, impegnerà anche le aziende della
ceramica sanitaria aderenti ad indicare
con chiarezza e trasparenza l’origine
dei prodotti da esse commercializzati,
sia sul prodotto sia sulla confezione.
Confindustria Ceramica e Unindustria
Viterbo hanno lavorato proattivamente
per il raggiungimento di questo importante obiettivo verso la direzione della
salvaguardia di quel made in Italy che a
tutt’oggi costituisce uno dei pochi fattori propulsivi per competere nella sfida
globale. Questo il senso di Ceramics
of Italy, il nuovo marchio a tutela dei
prodotti ceramici che è stato presentato
martedì 24 maggio presso la sede del
Centro Ceramica di Civita Castellana.
A fare gli onori di casa Antonio Delli
Iaconi, direttore di Unindustria Viterbo
e vice direttore di Unindustria Lazio e
Raffaella Cerica, direttore del Centro
Ceramica di Civita Castellana. Tra i
relatori Enrico Lupi e Cristina Faedi,
dell’Area Economia e Promozione di
Confindustria Ceramica e l’avvocato
Claudio Costa dello studio legale Torta
di Torino. Le conclusioni sono state
fatte da Armando Cafiero, direttore di
Confindustria Ceramica. All’incontro
erano presenti imprenditori del distretto
ceramico, i più diretti interessati alla
novità.
La tutela del settore ceramico – è stato
ricordato durante l’incontro – esiste
ormai da 40 anni e ha visto il sistema
confindustriale sempre in prima fila.
“è un lavoro che parte da lontano – ha
spiegato Lupi – si tratta di un nuovo
elemento unificante per i settori ceramici piastrelle, sanitari e stoviglieria.
La tutela è particolarmente importante
anche in assenza di una specifica normativa europea sul settore”. Secondo
Delli Iaconi “oggi è stato raggiunto un
importante risultato, al quale puntavamo. Così tuteliamo le nostre aziende e il
made in Italy”.
L’avvocato Costa è entrato nel dettaglio
tecnico: “La licenza d’uso del marchio
è concessa per contraddistinguere
prodotti in ceramica di origine italiana (sanitari, stoviglie, piastrelle) con
esclusione di ogni altro prodotto. Si
aderisce su base volontaria e bisogna
svolgere o far svolgere esclusivamente
in Italia le lavorazioni che determinano
l’origine dei prodotti contraddistinti dal
marchio”. Per Cristina Faedi, che ha
illustrato le applicazioni anche grafiche
del marchio, “non c’è sostituzione del
brand aziendale, ma affiancamento.
La concessione rimane in vigore fino
a quando l’Associazione continua ad
adottare il marchio, ma l’impresa associata che non fosse più interessata può
recedere in qualunque momento”. La
domanda per ottenere il marchio dovrà
essere indirizzata a Unindustria Viterbo
che esaminerà la pratica in collaborazione con Confindustria Ceramica. “è un
altro esempio di collaborazione fruttuosa – ha concluso Armando Cafiero – di
cui le nostre aziende non possono che
giovarsi”.
[email protected]
2011 maggio/giugno CER 75
cerFIERE
Grandi protagonisti
a Cersaie 2011
di Simona Malagoli
Importanti nomi
dell’economia,
dell’architettura e
del design saranno
ospiti della XXIX
edizione del Salone,
all’insegna, ancora
una volta, del
tutto esaurito
Da sinistra, Emma Marcegaglia,
Jacques Attali, Antonio Tajani e
Franco Manfredini.
76 CER maggio/giugno 2011
A tre mesi dall’apertura, il Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno - che si terrà quest’anno
presso il Quartiere Fieristico di Bologna dal 20 al 24 settembre - vede riconfermato il grande interesse da parte
degli espositori italiani ed esteri. Con
la totalità degli spazi disponibili già assegnati, pari ad una superficie lorda di
176.000 metri quadrati, Cersaie 2011
conta ad oggi la presenza di 932 aziende in rappresentanza di 31 paesi, vantando così, ancora una volta, il tutto
esaurito.
ranno sulle politiche attuali riguardo
al tema dell’evento Vivere l’evoluzione
del mercato.
Alla Conferenza Stampa Internazionale Ceramics of Italy, in calendario
lo stesso giorno alle 18.30 presso la
Galleria dell’Architettura (Galleria 2526), prenderanno parte Gabriele Andreetta, direttore generale ICE, Gianluca Marvelli, presidente di Assobagno,
il presidente della Commissione Attività
Promozionali e Fiere di Confindustria
Ceramica, oltre a Franco Manfredini
ed Armando Cafiero, rispettivamente
presidente e direttore generale dell’Asso-
Fondamentali riscontri provengono
anche dall’organizzazione della fiera:
tra gli ospiti del Convegno Economico inaugurale, in programma martedì
20 settembre alle ore 11.00 presso
il Palazzo dei Congressi di Bologna,
si conferma la partecipazione di Jacques Attali, poliedrica figura di spicco dell’economia, della cultura e della
finanza non solo francese, e del vicepresidente della Commissione Europea,
responsabile di Industria e Imprenditoria
Antonio Tajani che, a fianco del presidente di Confindustria Ceramica Franco
Manfredini e del presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, discute-
ciazione, nonché - quest’ultimo - moderatore dell’incontro.
Sempre più definito, il ricco calendario di conferenze, seminari, convegni, mostre organizzati nell’ambito di
Costruire, Abitare, Pensare prevede
anche quest’anno la presenza di numerosi protagonisti del mondo dell’architettura e del design. La celebre Patricia Urquiola, definita “la donna più
corteggiata dall’industria del design
mondiale”, spagnola, ma erede della
“scuola milanese”, interverrà mercoledì 21 settembre alle 10.00 sul tema
Blurring boundaries. Interconnessioni
tra progetto di product design e architet-
cerFIERE
tura. Confini culturali tra integrazione,
sovrapposizione e rispetto identitario.
Alle 14.00, sarà la volta dell’architetto
giapponese Kengo Kuma, fondatore
del prestigioso studio Kengo Kuma &
Associates di Tokyo e autore di alcune tra le opere più importanti e ardite
realizzate sul suolo nipponico e non
solo. Il convegno, Power of the place, il
potere dei luoghi, sottolineerà come “il
vuoto”, filo conduttore delle sue opere,
entri con Kuma a far parte a pieno titolo dell’architettura, al pari degli altri
materiali da costruzione.
Protagonista della Lectio Magistralis
sarà invece, giovedì 22 settembre
alle 10.00, il grande designer milanese Alessandro Mendini, le cui opere sono esposte in musei e collezioni
private di tutto il mondo. La formula,
piuttosto innovativa, prevede una sorta di “lezione alla rovescia”, durante la
quale al maestro spetterà rispondere
alle domande poste liberamente dagli
studenti delle scuole superiori.
L’ampio spazio dedicato dal programma di eventi, in quest’edizione 2011,
alla cultura architettonica giapponese
viene evidenziato dalla presenza, nella
giornata di venerdì 23 settembre alle
11.00, dell’architetto Kazuyo Sejima,
chiamata anch’ella a tenere una Lectio
Magistralis. Fondatrice insieme a Ryue
Nishizawa dello studio Sanaa, ha cofirmato alcune fra le più innovative opere di architettura realizzate di recente
in tutto il mondo: dal New Museum of
Contemporary Art di New York al Serpentine Pavilion di Londra, dal Christian
Dior Building di Omotesando (Tokyio)
al 21st Century Museum of Contemporary Art di Kanazawa, premiato nel 2004
col Leone d’oro alla 9a Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di
Venezia. Definita da Toyo Ito come “un
architetto che usa la massima semplicità per collegare il materiale e l’astratto”,
Kazuyo Sejima è stata la prima donna
a curare, sempre per la Biennale, nel
2010, l’Esposizione Internazionale di
Architettura; inoltre si è aggiudicata lo
scorso anno anche il prestigioso Pritzker Architecture Prize.
L’area dedicata a tutti questi incontri è
la Galleria dell’Architettura che, grazie al forte richiamo e successo riscosso dagli eventi passati, verrà trasferita
cersaie events
cersaie events
cersaie events
cersaie events
Dall’alto, in senso orario, Patricia Urquiola, Alessandro Mendini, Kazuyo Sejima e Kengo Kuma.
per Cersaie 2011 nello spazio più ampio e agevole della Galleria 25-26.
Anche al mondo dell’informazione
verrà quest’anno destinata una nuova location: un’unica area allestita nel
Quadriportico del Centro Servizi che
comprenderà sia il TV and Web Village che l’Agorà della Stampa, registrando la presenza di prestigiose case
editrici e testate giornalistiche operanti
attraverso carta stampata, il web, la televisione e la radio.
La riorganizzazione dello stand istituzionale, per adibirlo ad area green
dove comunicare le iniziative e i risultati ottenuti dal settore in termini di
sostenibilità, rientra poi nell’ambito
di un progetto triennale, a cui Cersaie 2011 dà inizio, per ridurre l’impatto ambientale dell’evento. Il Salone, il
primo tra le fiere non di settore a puntare con decisione sulla sostenibilità,
mette in campo sei azioni concrete, di
cui tre già operative nell’edizione di
quest’anno: per tutte le pubblicazioni e
gli stampati s’incomincerà ad utilizzare
carta ecologica certificata FSC, mentre
sul fronte mobilità dei visitatori è prevista la conferma degli accordi con Tre-
nitalia finalizzati ad usufruire di tariffe
ridotte sulle tratte dell’Alta Velocità in
arrivo e partenza da Bologna.
Dando inizio, così, all’era della fiera sostenibile, Cersaie conferma il
proprio sguardo rivolto al futuro, già
emerso attraverso la nuova edizione
del concorso Beautiful Ideas per la
creazione del manifesto 2012, lanciata
lo scorso anno. Intendendo continuare a riservare agli studenti delle facoltà
universitarie italiane la possibilità di
esprimere il loro talento, Cersaie 2011
ha previsto inoltre la premiazione del
nuovo concorso di idee Una nuova pelle architettonica. I 150 anni
dell’Unità d’Italia: Torino, Firenze
e Roma, in cui i giovani aspiranti architetti sono invitati a vestire tre angoli significativi delle capitali storiche
d’Italia utilizzando prodotti ceramici
di aziende nazionali.
Ecco allora che, accanto ai grandi protagonisti contemporanei dell’architettura e del design, Cersaie si prepara
ad accogliere le giovani generazioni,
pronte a raggiungere con slancio e determinazione i loro ambiziosi obiettivi.
[email protected]
2011 maggio/giugno CER 77
cerFIERE
le ceramiche
del mutevole
di Amelia Valletta
Viaggio nelle
location dedicate ai
rivestimenti ceramici
allestite nei luoghi
del Fuori Salone del
Mobile di Milano
Trasformarsi in relazione all’ambiente circostante, saper mutare
pelle, aspetto, struttura: i progetti di
domani non potranno esimersi da tali
virtù.
è questo il motivo conduttore che ha
alimentato il dibattito culturale e progettuale nel corso della Design Week
di Milano, disvelando l’ anima visionaria e sperimentale della manifestazione. La riflessione sul prodotto ceramico segue fedelmente questo filone,
attraverso una serie di percorsi tematici che vanno ben oltre il prodotto, mostrando anzi la necessità di ri-generare
le idee, i processi e i manufatti attraverso contenuti forti e decisi.
Non a caso, Mutant Architecture
&Design è l’indirizzo su cui la rivista
Interni ha sollecitato la riflessione di
grandi architetti e designer, del calibro
di Zaha Hadid, Richard Meier, Mario
Botta, Michele De Lucchi, Ingo Mau-
1
78 CER maggio/giugno 2011
2
rer, raccogliendone i contributi in una
grande mostra evento tenutasi presso
la statale di Milano.
è l’interpretazione di un’architettura
fortemente materica, trasformabile,
mobile. Strutture intelligenti, flessibili, capaci di poter essere smontate e
riutilizzate dopo un primo uso. In
particolare, l’attenzione dei progettisti
si focalizza sull’impiego dei materiali:
durevolezza e riconvertibilità dopo la
posa in opera, sono le principali qualità messe in scena.
In quest’ottica, Zaha Hadid rilegge criticamente la lastra Slimtech di Lea Ceramiche, un manufatto in grès laminato spesso appena 3 mm - malgrado i
formati record (fino a 3x1 m) - leggero
e versatile, adatto ad impieghi ad oggi
inaccessibili alla ceramica tradizionale.
Twirl [1], un’installazione in grado
di trasformare il cortile settecentesco
dell’Università degli Studi di Milano
cerFIERE
in uno spazio che muta costantemente
forma e colore a seconda della prospettiva. 295 pezzi tagliati per il pavimento
e 1096 pezzi tagliati per le parti verticali, lastre larghe 1 metro con altezze fino a 2 metri e con ben 7 diversi
codici cromatici neutri – dal bianco al
nero – sovrapposte in un vortice di linee fluide confluenti verso il centro del
cortile, a generare una specie di campo
magnetico, dove il visitatore si perde,
tra forza latente e materia fisica.
La Stanza [3] è l’opera nata dalla collaborazione tra Mario Botta e Mapei,
un’architettura composta da 115 moduli in marmo al cui interno sono state
inserite barre di precompressione trasversale e verticale a filettatura continua.
Fluidità e dinamismo anche in Lifecycle [2], uno spazio interamente realizzato con Wire, il sistema progettato
da Simone Micheli per Tagina, dove
non esiste più il confine tra esterno e
interno e dove tutto diventa continuo
e sinuoso. Un luogo sospeso tra reale
e virtuale, racconta Simone Micheli,
ma anche un vero e proprio manifesto
‘post-organico’ che parla di un nuovo
approccio alla progettazione d’architettura, incentrato su sostenibilità e
bellezza.
Simone Micheli è anche l’autore della
mostra evento Tanto belli da essere mangiati [5], dove un pezzo della collezione OH di Simas, viene reinterpretato
in chiave inedita e in perfetta sintonia
con il motivo conduttore della perfor-
mance espositiva, dove furniture e food
design si fondono in un unicum suggestivo, ironico e decisamente stimolante.
Il designer Massimiliano Adami ci
racconta invece il lato nascosto della
ceramica, attraverso il progetto Beside
- Unexpected tiles -[4] sviluppato con
DesignTaleStudio, il laboratorio di
sperimentazione di Ceramiche Refin,
che punta sempre a ricercare nuove
opportunità di mercato che rispondano alle mutevoli esigenze del progetto.
“La piastrella” ci racconta il designer,
“ha due facce, come una medaglia e,
come tale, l’altra faccia molto spesso
riserva delle sorprese che lasciano
stupiti”. Così il lato B (B-side) diventa
la faccia più inaspettata per essere protagonista di una interpretazione estetica ; la caratteristica struttura a quadri
diventa pattern grafico per rimescolare
la geometria del mosaico giocando con
i colori e i decori gestuali delle smaltature ceramiche.
Alla Valentina di Guido Crepax, con
gli storici pannelli e piastrelle realizzati su disegno dell’artista, si è ispirata
la mostra Cottoveneto story [5], presso
lo showroom dell’azienda Cottoveneto. Al mondo di Hello Kitty, invece,
Gammadue dedica una nuova linea
di rivestimenti, presentata in anteprima mondiale proprio durante il Fuori
Salone [10].
Grès porcellanato, oro e vetro si fondono in una spettacolare scenografia
disegnata dallo Studio Nicola Gallizia
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2011 maggio/giugno CER 79
cerFIERE
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Design per il Florim Flagship Store [7]
di via Fatebenefratelli, a raccontare le
diverse soluzioni progettuali che possono essere realizzate utilizzando i diversi prodotti dell’azienda.
Ai 150 anni dell’unità di Italia si ispira
il progetto 150 Y Italian Beauty dall’architetto Roberto Semprini. Del tricolore, le ceramiche di Gardenia Orchidea sono state scelte per interpretare
il bianco, “origine di tutti i colori” e
simbolo di un nuovo inizio [12].
Storico marchio italiano della ceramica
artistica di Vietri, Giovanni De Maio
è un “atelier sartoriale” al quale vengono commissionate progettazioni di
tutto rispetto, persino per clienti come
Bill Clinton. Al Fuori Salone del Mobile l’azienda guarda al Giappone con
l’opera korE [8] della designer Tomoko
Mizu.
Presso le sale del Museo della Scienza e
della Tecnologia, nell’ambito della mostra Wonderline New Arte, una rassegna
ideata con l’obiettivo di indagare il
rapporto tra colore e scienza, Cerasarda del Gruppo Serenissima Cir Industrie Ceramiche, presenta nove grandi
sfere in ceramica, del diametro di 90
cm, ognuna di colore diverso a significare specifici elementi percettivi e sensoriali [10]. Mapei, invece, snocciola
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80 CER maggio/giugno 2011
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il tema con le molteplici sfaccettature
cromatiche della resina Mapefloor I
300 SL.
Un incontro perfetto tra MissoniHome
e Richard Ginori 1735 da vita a Garden Party [13] la mostra realizzata per
scoprire le collezioni tableware e outdoor create da Rosita Missoni ed avvolte
in un’atmosfera che profuma di primavera, dove fiori e righe si alternano
nella decorazione dei diversi elementi
del servizio.
Da un’altra collaborazione, quella di
Ceramica Flaminia e l’Istituto Europeo di Design di Roma, nasce Ambiente Bagno - Progettazione di un prodotto
innovativo per l’ambiente arredo bagno
[15], i cui risultati sono stati presentati
proprio durante il Fuori Salone.
Ad Abitare in Italia di Home and Spa
cerFIERE
13
Design 2011, kermesse interamente dedicata ai materiali, al design e al
benessere della casa e dell’ospitalità,
Hatria, azienda specializzata in sanitari, partecipa con una selezione dei
propri migliori prodotti per il mondo
dell’hôtellerie, delle spa e del wellness
domestico , presentando il nuovo sistema integrato di sanitari monoblocco, panche, lavabi e contenitori sospesi
G-Full [9], candidato alla XXII edizione del Compasso D’Oro 2011.
Le ‘citta Invisibili’ di Calvino, ispirano
il progetto La città dei segni sottili, organizzato da Ottagono presso la Fabbrica
del Vapore. Tra le aziende ceramiche
partecipanti, Cotto d’Este propone
una lunga promenade in bianco e nero,
realizzata appunto con Black&White
della linea Kerlite [16].
Un lungo viaggio nella storia del mosaico, da Bisanzio a Ravenna, con
particolare attenzione all’imperatrice
bizantina Teodora nella basilica di S.
Vitale, ci viene raccontato dal guru
della moda Christian Lacroix nel progetto della nuova linea di arredi per Sicis. Forme sensuali, esuberantemente
colorate ma sempre raffinate, dove
l’appeal degli ori e delle pietre preziose
raffigurate nell’icona musiva, vengono
riproposti con moderazione, optando
per un tocco leggero e delicato [14].
In occasione della Design Week 2011
è stato inaugurato anche lo spazio Laminam Milano in via Mercato 3, nel
cuore del quartiere Brera [17]. Un luogo strategico al centro della città del
design, non solo uno showroom ma
un crocevia culturale e intellettuale,
fortemente voluto dall’azienda emiliana. Un territorio di incontri e confronti che cambierà periodicamente
pelle grazie all’intervento di architetti,
artisti, designer. L’inaugurazione dello
spazio è coincisa con la presentazione
della collezione Filo, dedicata proprio
al mondo dell’interior, e di quattro
nuovi esclusivi colori frutto di una ricerca stilistica approfondita rivolta al
mondo dell’architettura e del design.
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2011 maggio/giugno CER 81
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