DGC 113/2015 - disciplinare banda larga

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DGC 113/2015 - disciplinare banda larga
ORIGINALE
COMUNE DI MANTOVA
SEGRETERIA GENERALE
VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE
N. 113 Reg. Deliberazioni
22831/2015 di Prot. G.
OGGETTO: “PRESA D’ATTO DEI PIANI DI SVILUPPO DELLA BANDA LARGA E
APPROVAZIONE DEL DISCIPLINARE PER LA POSA DEI CAVI IN FIBRA
OTTICA E L’INSTALLAZIONE DELLE APPARECCHIATURE CONNESSE
(CABINET, POZZETTI, CHIUSINI E PALINE DI ALIMENTAZIONE ELETTRICA)”
L’anno duemilaquindici (2015) - addì 26 (ventisei) del mese di maggio ad ore 10:00 nella sala
della Giunta Comunale
LA GIUNTA COMUNALE
Si è riunita in seduta ordinaria
Presidente
il Sindaco
Arch. SODANO NICOLA
Presenti:
gli Assessori:
CAVAROCCHI MARCO
DALL’OGLIO CELESTINO
IRPO ROBERTO
ROSE ESPEDITO
SEGALA VANNA
TONGHINI ENZO
Partecipa il Segretario Generale del Comune DOTT. VARESCHI ANNIBALE
Il Sindaco, constatato il numero legale degli intervenuti, dichiara aperta la seduta.
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DGC n. 113 del 26/05/2015
LA GIUNTA COMUNALE
PREMESSO che il Comune è proprietario di molteplici infrastrutture civili sotterranee esistenti
sia vuote che parzialmente occupate con reti di vari servizi quali, ad esempio, la rete di pubblica
illuminazione, la rete fognaria, la rete semaforica, la rete di videosorveglianza, del
teleriscaldamento;
RICHIAMATO l'art. 2, comma 2, della legge 6 agosto 2008, n. 133, di conversione del decreto
legge 25 giugno 2008, n. 112 – “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la
semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione
tributaria” secondo il quale l'operatore della comunicazione ha facoltà di utilizzare per la posa
della fibra nei cavidotti le infrastrutture civili già esistenti di proprietà a qualsiasi titolo pubblica o
comunque in titolarità di concessionari pubblici;
RICHIAMATO inoltre l’art. 86 del D. Lgs. 1 agosto 2003 n. 259 “Codice delle comunicazioni
elettroniche”, come modificato dalla Legge 164/2014, che assimila ad ogni effetto le
infrastrutture di reti pubbliche di comunicazione e le opere di infrastrutturazione per la
realizzazione delle reti di comunicazione elettronica ad alta velocità in fibra ottica alle opere di
urbanizzazione primaria di cui all’art. 16, comma 7 del D.P.R. 380/2001 “Testo unico delle
disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia”;
ATTESO che la normativa nazionale di riferimento a seguito dei citati interventi di
semplificazione operati dal legislatore per la realizzazione delle reti di comunicazione a banda
larga supporta metodologie di scavo non invasive per la realizzazione delle reti di
comunicazione;
DATO ATTO che alcuni gestori hanno la necessità di utilizzare le predette tubazioni passacavi
ai fini dello sviluppo ed esercizio di una rete di telecomunicazioni e che le predette infrastrutture
civili sotterranee esistenti e di proprietà del Comune sono impiegabili per la posa di cavi in fibra
ottica;
CONSIDERATO che l'Amministrazione considera strategico lo sviluppo capillare di
infrastrutture di accesso ad alta capacità sul proprio territorio che consentano agli operatori di
telecomunicazioni e a tutti i soggetti aventi titolo di fornire servizi a banda larga ai cittadini e alle
imprese;
VISTI i piani di sviluppo della banda larga presentati da VODAFONE OMNITEL V.B., per un
totale di 95 interventi, e da TELECOM ITALIA SPA, per un totale di 126 interventi, e le relative
richieste di autorizzazione all’installazione di armadi telefonici e la posa in opera di pozzetti
funzionali allo sviluppo della rete a banda larga;
VISTE inoltre numerose altre richieste di altri operatori di telefonia, presentate ai sensi dell’art.
88 del D. Lgs. 259/2003 e quindi finalizzate ad ottenere atti autorizzativi per gli scavi e altre
opere civili connesse, ovvero ai sensi dell’art. 10 del D.P.R. 380/2001, e quindi finalizzate ad
ottenere atti abilitativi edilizi;
CONSIDERATO che i piani sinora proposti e quelli che eventualmente saranno proposti da altri
gestori di telefonia configurano un numero consistente di interventi parcellizzati sul territorio,
che presuppongono frequenti tagli stradali e continue manomissioni del manto stradale, spesso
in periodi ravvicinati, nonché una modifica del decoro urbano attuale, in considerazione del
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numero delle apparecchiature necessarie al funzionamento della rete, quali cabinet, pozzetti,
chiusini, contatori e paline di alimentazione elettrica;
TENUTO CONTO dell’esistenza di vincoli paesaggistici su gran parte del territorio comunale e
del vigente P.G.T., il quale individua sul territorio comunale differenti ambiti di sensibilità
paesaggistica che costituiscono articolazione delle unità di paesaggio regionali e provinciali;
DATO ATTO che tali interventi hanno un pesante impatto sulla viabilità per il loro numero e per
il periodo di effettuazione degli scavi, nonché una forte incidenza sul contesto ambientale sia
nel centro storico in riferimento ai numerosi vincoli paesaggistici e monumentali esistenti, sia
nelle immediate periferie, comunque ricomprese in aree a sensibilità paesaggistica elevata in
cui è indispensabile uno studio accurato dell’inserimento degli apparati tecnologici necessari,
ovvero nel perimetro UNESCO;
DATO ATTO inoltre che in data 7 luglio 2008 il sito “Mantova e Sabbioneta” è stato riconosciuto
Patrimonio Mondiale UNESCO ed iscritto nella World Heritage List e che, in quanto soggetto
referente, il Comune di Mantova ha presentato presso il Ministero dei Beni, delle Attività
Culturali e del Turismo mondiale, e successivamente promosso il progetto “Linee guida per il
progetto dello spazio pubblico urbano di Mantova e Sabbioneta”;
CONSIDERATO che il progetto UNESCO “Linee guida per il progetto dello spazio pubblico
urbano di Mantova e Sabbioneta” è uno studio scientifico innovativo che si pone l’obiettivo di
fornire alle due città:
un quadro conoscitivo approfondito e sistematico dei valori rappresentati dai loro
spazi pubblici, comprendendo per la prima volta oltre quelli d’ordine materiale anche
quelli di ordine immateriale, richiamati in modo specifico dalla stessa iscrizione alla
Lista del Patrimonio Mondiale del sito Mantova e Sabbioneta;
un quadro ricognitivo sullo stato d’integrità dei valori individuati e sulle loro esigenze
d’intervento;
delle linee Guida progettuali per la progettazione degli interventi di supporto alla
revisione dei rispettivi regolamenti urbanistici comunali.
RILEVATO che lo studio in questione costituisce un importante strumento di conoscenza e un
supporto alla redazione dei provvedimenti in materia urbanistica e paesaggistica delle due città
nonché l’avvio di una progettazione integrata dello spazio pubblico urbano del sito UNESCO in
tutte le sue componenti;
RICHIAMATA la DGC n. 60 del 19.03.2014, con cui la Giunta Comunale ha preso atto della
conclusione della fase di studio del progetto UNESCO “Linee guida per il progetto dello spazio
pubblico urbano di Mantova e Sabbioneta”;
RILEVATO che numerose pratiche ad oggi presentate hanno ottenuto pareri contrari in sede di
valutazione da parte della Commissione del Paesaggio, ovvero prescrizioni fortemente
vincolanti da parte della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, a causa del
notevole impatto che tali apparecchiature hanno, contribuendo esse ad accrescere il disordine
visivo;
RITENUTO di conseguenza necessario stabilire criteri e linee guida per l’installazione delle
apparecchiature tecnologiche necessarie al funzionamento della banda larga, su proposta
dell’Assessore all’UNESCO e all’Edilizia Privata Celestino Dall’Oglio;
RITENUTO di dover individuare procedure snelle ed efficaci per le autorizzazioni relative allo
sviluppo della rete di banda larga anche per i futuri interventi manutentivi delle stesse;
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VISTO il disciplinare redatto dagli uffici in ottemperanza alle prescrizione dettate dai soggetti
competenti ed allegato al n. 1 alla presente Delibera, che descrive le condizioni indispensabili ai
fini dell’autorizzabilità degli interventi proposti dagli operatori di telefonia che intendono
realizzare il progetto di banda larga;
VISTO il parere favorevole ex art. 49, 1° comma, del D. Lgs. n. 267/2000 espressi dal Dirigente
del Settore Attività Produttive e Sviluppo Economico sulla regolarità tecnica, dando atto che, ai
sensi del D.L. 174/2012, il presente atto non ha riflessi diretti né indiretti sulla situazione
finanziaria dell’Ente e pertanto non necessita del parere di regolarità contabile;
AD UNANIMITA' di voti palesi espressi ai sensi di legge;
DELIBERA
DI PRENDERE ATTO dei piani di sviluppo della banda larga presentati da VODAFONE
OMNITEL V.B. E TELECOM ITALIA S.P.A.;
CONCEDERE, ai gestori che ne facciano richiesta per la posa e l’esercizio di infrastrutture
contenenti cavi in fibra ottica, l’uso non esclusivo delle infrastrutture civili sotterranee passacavi
di proprietà comunale, nei limiti consentiti dalla normativa tecnica vigente in termini di
coefficiente di riempimento, dei cunicoli stessi, tenendo conto delle necessità di sviluppo delle
reti comunali ed in subordine al rispetto ed all’accettazione formale delle prescrizioni contenute
nel disciplinare di cui all’Allegato 1, in particolare al capitolo 4, relativo alle “prescrizioni tecniche
per la posa dei cavi in fibra ottica nelle infrastrutture pubbliche esistenti” ed alla sottoscrizione di
un eventuale accordo per l’utilizzo delle infrastrutture stesse;
APPROVARE i criteri e le linee guida di cui al disciplinare di cui all’Allegato 1, che costituisce
parte integrante della presente delibera e a cui dovranno attenersi i gestori per tutte le fasi
progettuali e di realizzative;
DARE ATTO che le richieste per la realizzazione degli interventi di sviluppo della banda larga e
di realizzazione della rete di fibra ottica debbano essere presentate ai sensi dell’art. 88 del D.
Lgs. 259/2003 e conformemente ai modelli ad esso allegati, fatte salve le procedure in materia
di paesaggio (autorizzazione paesaggistica e impatto paesistico) e/o di beni culturali, e che
l’atto autorizzativo rilasciato tenga luogo anche degli atti abilitativi edilizi ai sensi del D.P.R.
380/2001, nonché degli atti abilitativi relativi agli scavi e della concessione di suolo o sottosuolo
pubblico necessario;
DARE ATTO inoltre che i gestori che prevedono lo sviluppo di una rete di banda larga sono
riconosciuti alla luce della normativa nazionale e regionale vigenti come “società erogatrici di
pubblici servizi” e pertanto, una volta realizzata la rete di propria competenza, possano rientrare
per gli interventi manutentivi che si rendessero necessari, nella procedura della c.d.
“concessione annuale di occupazione suolo pubblico finalizzata alla manomissione”, che
consente di realizzare opere, depositi ed aperture di cantieri di durata complessiva fino a 48 ore
senza modifica della circolazione e che interessino condotte o reti già realizzate, previo
deposito cauzionale come definito nell’Allegato 1 della presente delibera; per i lavori di durata
maggiore o che comportino modifica della circolazione, l’effettuazione dei lavori sarà invece
subordinata al rilascio di specifica concessione di suolo finalizzata alla manomissione e di
eventuale ordinanza di modifica della circolazione, come meglio specificato nel disciplinare di
cui all’Allegato 1, parte integrante della presente delibera;
DARE ATTO infine che l’occupazione permanente derivante dall’installazione delle
infrastrutture interrate e/o fuori terra sarà subordinata al pagamento del canone COSAP nei
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termini e nei modi previsti dal vigente Regolamento per l’applicazione del canone per
l’occupazione di spazi ed aree pubbliche;
AD UNANIMITA’ di voti espressi per alzata di mano, di dichiarare il presente atto
immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134, comma 4 del D. Lgs. 267/2000, stante
l’urgenza di provvedere in merito.
SU/pb
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COMUNE DI MANTOVA
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE
Giunta Comunale
OGGETTO: PRESA D’ATTO DEI PIANI DI SVILUPPO DELLA BANDA LARGA E
APPROVAZIONE DEL DISCIPLINARE PER LA POSA DEI CAVI IN FIBRA
OTTICA E L’INSTALLAZIONE DELLE APPARECCHIATURE CONNESSE
(CABINET, POZZETTI, CHIUSINI E PALINE DI ALIMENTAZIONE ELETTRICA)
PARERE DI REGOLARITA’ TECNICA
Visto con parere FAVOREVOLE .
Mantova, 20/05/2015
Il Responsabile
SU - Attività Produttive e Sviluppo Economico
ROSIGNOLI ALBERTO
(Firmato Digitalmente)
Rappresentazione del documento conservato elettronicamente secondo la normativa vigente
Firmato digitalmente da : ROSIGNOLI ALBERTO (262155 - Postecom CA3).
Data firma: 20/05/2015.
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Verbale letto approvato e sottoscritto.
IL SINDACO
IL SEGRETARIO GENERALE
ARCH. NICOLA SODANO
DR. ANNIBALE VARESCHI
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CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE
Il sottoscritto responsabile del Servizio di Supporto agli organi elettivi
CERTIFICA
che copia della presente deliberazione è stata affissa all’Albo Pretorio in data odierna e vi
rimarrà per quindici giorni consecutivi.
Mantova, li ____________
L’incaricato al Servizio
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N. ___113___ della delibera di G.C. del 26/05/2015
N. 22831/2015 di Prot. Gen.
OGGETTO: “PRESA D’ATTO DEI PIANI DI SVILUPPO DELLA BANDA LARGA E
APPROVAZIONE DEL DISCIPLINARE PER LA POSA DEI CAVI IN FIBRA
OTTICA E L’INSTALLAZIONE DELLE APPARECCHIATURE CONNESSE
(CABINET, POZZETTI, CHIUSINI E PALINE DI ALIMENTAZIONE ELETTRICA)”
ORIGINALE
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Mantova, li
Divenuta esecutiva per decorso del termine di dieci giorni dal primo di pubblicazione all’Albo
Pretorio comunale avvenuto il _____________ senza opposizioni.
L’incaricato
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ALLEGATO 1
DISCIPLINARE PER LA POSA DI CAVI IN FIBRA OTTICA E L’INSTALLAZIONE DELLE
APPARECCHIATURE CONNESSE (CABINET, POZZETTI, CHIUSINI, E PALINE DI
ALIMENTAZIONE ELETTRICA)
1) PRESCRIZIONI GENERALI:
La realizzazione degli interventi dovrà in generale rispettare quanto di seguito riportato:
1. le istanze relative alla realizzazione della rete di banda larga dovranno essere presentate ai sensi
dell’art. 88 del D. Lgs. 259/2003 e conformemente al modello C dell’Allegato 13 al medesimo
Decreto Legislativo, ovvero al modello D del medesimo allegato in caso l’installazione interessi
aree di proprietà di più Enti, pubblici o privati; l’atto autorizzativo rilasciato a valle dell’iter
amministrativo istruttorio terrà luogo anche di eventuali atti abilitativi di natura strettamente
edilizia, fatte salve le procedure in materia di autorizzazioni paesaggistiche o di impatto
paesistico;
2. rispettare le specifiche tecniche delle operazioni di scavo e rispristino, sia provvisorio sia
definitivo, fissate dai regolamenti comunali e dal Decreto 01 ottobre 2013 “Specifiche tecniche
delle operazioni di scavo e ripristino per la posa di infrastrutture digitali nelle infrastrutture
stradali”;
3. rispettare le norme vigenti che disciplinano la sicurezza dei lavoratori nei cantieri stradali (D.lgs.
n.81/08 e s.m.i.);
4. osservare ed ottemperare ad eventuali prescrizioni impartite dal Comune per minimizzare
l’impatto ambientale;
5. proporre soluzioni progettuali orientate all’ottimizzazione degli interventi di scavo, al fine di
rendere l’impatto sul territorio il più razionale possibile;
6. garantire la copertura degli oneri e delle spese correlati all’esecuzione delle attività di
progettazione e realizzazione delle infrastrutture;
7. adottare i necessari accorgimenti per garantire l’incolumità delle persone nel rispetto delle
normative vigenti o di eventuali altre condizioni e prescrizioni che l’Amministrazione Comunale
vorrà imporre e finalizzate alla conservazione delle strade e a garantire la sicurezza della
circolazione;
8. valutare la possibilità di ospitare apparati di altri operatori all’interno dei propri cabinet;
9. eseguire i lavori tramite imprese autorizzate e nel pieno rispetto delle norme vigenti;
10. versare il canone per l’occupazione suolo previsto dai vigenti Regolamenti Comunali;
11. sottoscrivere polizza di assicurazione per danni di esecuzione per danni di esecuzione e
responsabilità civile verso terzi e adeguata garanzia fidejussoria, che sarà svincolata al termine
dei lavori;
2) PRESCRIZIONI PAESAGGISTICHE:
Richiamati i pareri già formulati dalla Commissione del Paesaggio sulle richieste già esaminate, nonché i
pareri vincolanti espressi dalla competente Soprintendenza per i Beni Architettonici e del Paesaggio la posa
di cabinet, pozzetti, chiusini, contatori e paline di alimentazione elettrica dovranno attenersi su tutto il
territorio comunale (e pertanto sia nelle aree vincolate che negli ambiti non vincolati) ai seguenti criteri:
1. le nuove installazioni dovranno essere preferibilmente interrate;
2. i progetti di installazione dovranno tenere conto, oltre che della natura dei vincoli paesaggistici
presenti e del grado di sensibilità paesaggistica della zona individuato dal vigente P.G.T., anche delle
“Linee guida per il progetto dello spazio pubblico urbano di Mantova e Sabbioneta”, ai fini di una
progettazione integrata dello spazio pubblico urbano del sito UNESCO in tutte le sue componenti
3. tutte le apparecchiature e componenti dovranno essere collocate in un unico armadio chiuso,
evitando continue giustapposizioni, ma anzi eventualmente prevedendo sopraelevazioni degli
armadi già esistenti;
4. gli armadi non dovranno occultare fregi, modanature, aperture di facciata e dovranno rispettare il
cromatismo delle stesse adottando coloriture adeguate per favorirne il mimetismo;
5. gli armadi eventualmente addossati a pilastri dovranno essere contenuti entro il profilo dei
medesimi;
6. l’inserimento delle apparecchiature dovrà in ogni caso garantire lo spazio di percorrenza pedonale,
con specifico riferimento alla normativa sul superamento delle barriere architettoniche;
7. le pavimentazioni dovranno essere ripristinate a perfetta regola d’arte.
3) PRESCRIZIONI PER UN CORRETTO RIPRISTINO IN CASO DI MANOMISSIONE SUOLO
Il suolo e il sottosuolo sono un bene e una risorsa di natura pubblica, la cui utilizzazione può essere
autorizzata secondo criteri che ne consentano l’uso razionale, la tutela dell’ambiente, nonché il
contenimento dei disagi per la popolazione e la mobilità urbana; pertanto, si rileva la necessità di ridurre al
minimo lo smantellamento delle sedi stradali e le operazioni di scavo, nonché di garantire che il riempimento
delle trincee di scavo ed il ripristino della superficie manomessa siano eseguiti a regola d’arte: a garanzia di
una corretta esecuzione dei lavori, della salvaguardia dei manufatti e del verde circostante, e di un corretto
ripristino delle aree pubbliche interessate dovrà quindi essere depositata una cauzione o una fidejussione
bancaria o assicurativa, secondo le modalità e le procedure già individuate con Determina del Dirigente del
Settore Attività Produttive e Sviluppo Economico n. 2267 del 25.10.2010, che qui integralmente si richiama,
e secondo le tariffe sotto riportate
CRITERI DI DETERMINAZIONE DELLA CAUZIONE
1 - I criteri di determinazione della cauzione sono individuati in ragione di
•
tipologia della pavimentazione da ripristinare
•
mq oggetto di ripristino
TIPO PAVIMENTAZIONE
IMPORTO AL METRO QUADRATO
Asfalto – Cemento – Autobloccanti – aree sterrate -
Euro 50,00
Porfido (lastrame, cubetti) – Ciottoli di fiume - Aree a verde
Euro 100,00
Lastre in pietra, granito, beola
Euro 300,00
In ogni caso la cauzione non potrà essere inferiore a 1.000,00€.
Le società erogatrici di servizi, in sede di ritiro della concessione annuale, dovranno provvedere ad
un deposito cauzionale tramite fideiussione bancaria o assicurativa di 300.000€.
La tariffa base della cauzione/fidejussione sarà annualmente aggiornata, in automatico, secondo le
variazioni dell’indice ISTAT.
MODALITA’ DI PRESENTAZIONE DELLA RICHIESTA DI MANOMISSIONE SUOLO
•
Allegata alla richiesta di concessione dovrà essere presentata documentazione fotografica in formato
A4 relativa ai luoghi oggetto di manomissione. Il modulo dovrà essere integrato con una sezione
relativa alla descrizione del manto stradale da manomettere
•
La concessione di occupazione di suolo pubblico, comportante manomissione, potrà essere rilasciata
solo se contestualmente verrà consegnato a garanzia del corretto ripristino delle aree pubbliche o
aperte al pubblico transito, deposito cauzionale o fidejussione bancaria o polizza fidejussoria
assicurativa;
MODALITA’ DI DEPOSITO DELLA CAUZIONE E FIDEJUSSIONE
• La cauzione o fideiussione, quantificata dal tecnico istruttore, sarà richiesta in sede di invio dell’avviso
di concessione con le consuete modalità di avviso e di pagamento
•
Nella fidejussione bancaria o polizza fidejussoria assicurativa dovranno essere inserite le seguenti
clausole:
OGGETTO: Occupazione di suolo pubblico finalizzata alla manomissione, in Via ......................n. .........
Il garante s’impegna a pagare, entro quindici giorni, a semplice richiesta scritta del Comune di
Mantova, senza facoltà di opporre eccezioni, in deroga agli artt. 1936, 1941 e 1945 c.c..
Il garante rinuncia al beneficio della preventiva escussione del concessionario, di cui all’art. 1944 c.c.,
e rinuncia all’eccezione di cui all’art. 1957, comma 2, c.c..
Lo svincolo della garanzia fideiussoria può avvenire solo con la consegna da parte del concessionario
al garante del documento con cui il Comune di Mantova attesti l’integrale ed esatta rimessa in
pristino del suolo pubblico con allegato l’originale della garanzia riportante l’annotazione di svincolo,
oppure una dichiarazione che liberi il concessionario da ogni responsabilità in ordine alla garanzia
prestata.
MODALITA’ DI SVINCOLO DELLA CAUZIONE E FIDEJUSSIONE
La manomissione, l’esecuzione degli scavi ed i relativi ripristini dovranno essere eseguiti, a perfetta regola
d’arte, a cura e spese dei titolari delle autorizzazioni secondo le modalità e prescrizioni tecniche contenute
nelle autorizzazioni stesse, ed in particolare:
•
Il ripristino definitivo dovrà essere eseguito entro 6 mesi dalla data della scadenza della concessione
di occupazione suolo pubblico, previa presentazione della richiesta o della dichiarazione prevista
dalle procedure vigenti. Scaduto tale termine si provvederà prima alla diffida e poi alla diretta
esecuzione dei lavori previo incameramento della cauzione
•
Il richiedente, su apposito modulo, comunicherà la fine lavori e richiederà lo svincolo della
fideiussione entro 3 mesi dalla fine dei lavori, TEA (Servizio strade o Giardini a seconda del caso)
effettuerà, su richiesta del Comune, un sopralluogo tecnico al fine di verificare il corretto ripristino
dell’area oggetto di manomissione;
•
lo svincolo del deposito cauzionale/fidejussione avverrà non oltre 30 giorni dalla data di ricezione
del certificato di regolare esecuzione, redatto dalla TEA, sempre che non si siano verificati
avvallamenti o deformazioni del piano viabile dovuti al non corretto ripristino e non rilevabili
immediatamente al momento del sopralluogo tecnico;
•
nel caso in cui si rilevi che i lavori di ripristino non siano stati eseguiti a regola d’arte, il Comune
diffiderà i titolari dell’autorizzazione al completo rifacimento, assegnando un termine perentorio per
l’esecuzione;
•
decorso il termine assegnato, qualora il ripristino sia stato eseguito in modo anche parzialmente
difforme, o non sia stato eseguito, il Comune provvederà direttamente alla esecuzione dei lavori e in
danno del titolare dell’autorizzazione, previo incameramento della cauzione o l’escussione della
fidejussione/polizza fidejussoria, ed addebiterà le spese eccedenti l’importo garantito al titolare della
autorizzazione;
•
l’addebito delle spese eccedenti l’importo della cauzione o fidejussione/polizza fidejussoria sarà
applicato anche qualora si verificassero danni a cose o persone.
PRESCRIZIONI RELATIVE ALLA MANOMISSIONE DELLA SEDE STRADALE
I ripristini stradali saranno direttamente eseguiti a cura e spese e sotto la responsabilità del
Concessionario, conformemente alla tipologia delle pavimentazioni esistenti e delle prescrizioni imposte in
sede di concessione per la manomissione di suolo pubblico. Oltre alle particolari indicazioni riportate
sull'assenso amministrativo dovranno essere integralmente rispettate le seguenti indicazioni:
1. PAVIMENTAZIONI LAPIDEE
1. I ripristini delle pavimentazioni di pregio in acciottolato, cubetti di porfido, lastre o masselli
ecc. devono essere eseguiti da personale specializzato in tali opere.
2. Devono essere rispettati la tipologia dei materiali originari, i disegni di posa e la tipologia di
sigillatura superficiale in modo da garantire una perfetta ricucitura della pavimentazione. Il
ripristino dovrà garantire la ricostituzione integrale della pavimentazione manomessa in
ciascuno dei suoi componenti (inerte, battuto di cemento, pavimentazione). Gli scavi
dovranno essere riempiti con inerti di cava (mista naturale di ghiaia o stabilizzato)
adeguatamente costipati.
1.2 DIMENSIONI RIPRISTINO
1. Per le strade con carreggiata di larghezza minore o uguale a m. 3,50, il ripristino della
pavimentazione dovrà necessariamente interessare tutta la carreggiata oggetto di
manomissione e avere una lunghezza pari alla dimensione dello scavo maggiorata di 50 cm.
per lato (testate).
2. Per le strade con carreggiata di larghezza superiore a m. 3,50, il ripristino della
pavimentazione dovrà interessare la metà carreggiata oggetto di manomissione e avere una
lunghezza pari alla dimensione dello scavo maggiorata di 50 cm. per lato.
1.3 PRESCRIZIONI PER LA POSA DEI CIOTTOLI:
1. Lo strato di allettamento e di riempimento deve essere composto da una miscela di sabbia
di frantoio 0/7 e cemento tipo R 325 in ragione di kg. 200 per mc., impastato a secco;
2. I ciottoli devono essere posati di testa, accostati e incastrati l'uno all'altro e adeguatamente
battuti con piastra vibrante;
3. La sigillatura superficiale dei ciottoli deve essere eseguita con sabbia di frantoio 0/7;
2. PAVIMENTAZIONI BITUMINOSE
2.1 RIPRISTINO PROVVISORIO
1. Il ripristino dovrà garantire la ricostituzione integrale della pavimentazione manomessa in
ciascuno dei suoi componenti (inerte, misto cementato, strato di base, binder, tappeto di
usura).
2. Gli scavi dovranno essere riempiti con inerti di cava (mista naturale di ghiaia o stabilizzato)
adeguatamente costipati.
3. Il ripristino provvisorio dovrà essere eseguito prima dell'apertura al traffico della sede
stradale utilizzando un conglomerato bituminoso di pezzatura non maggiore di 0/12 mm, per
uno spessore compresso non inferiore a 10cm, perfettamente compattato e livellato con
l'adiacente pavimentazione. Nel solo caso di basse temperature (mesi di dicembre-gennaiofebbraio) è consentito il ripristino con asfalto a freddo. Prima del ripristino definitivo l'asfalto
a freddo dovrà essere rimosso sostituendolo con conglomerato bituminoso di pezzatura non
maggiore di 0/12 mm, per uno spessore compresso non inferiore a 10cm.
4. Successivamente all'apertura al traffico il titolare della concessione dovrà a sua cura e spese
effettuare ogni necessaria incombenza per l'eventuale ricarico degli avvallamenti che si
dovessero formare a seguito della disuniforme compattazione del sottostante sottofondo.
5. Particolare attenzione si dovrà porre agli elementi di delimitazione (cordoni, guide) che, se
smossi durante la manomissione dovranno essere rimossi e posati nel rispetto dei piani,
allineamenti, ecc.
6. La rimozione/sostituzione degli elementi lapidei o in cis. di delimitazione dei marciapiedi
dovrà essere preceduta dalla rifilatura della pavimentazione bituminosa e la stessa
pavimentazione dovrà essere ripristinata dopo la posa degli elementi.
2.2 RIPRISTINO DEFINITIVO
1. Ad assestamento avvenuto e comunque trascorso un termine minimo di trenta giorni dalla
riapertura al traffico della sede stradale e non superiore a novanta giorni, si dovrà procedere
con la stesa del nuovo manto di usura, previa fresatura della pavimentazione per uno
spessore minimo di cm. 3.
2. I ripristini dovranno avere andamento rettilineo. Il manto di usura in conglomerato
bituminoso dovrà avere una granulometria uguale a quello esistente, per uno spessore
compresso non inferiore a cm. 3.
3. La stesa del manto dovrà essere preceduta da una idonea spruzzatura preliminare del piano
di posa con emulsione bituminosa al 55% per ottenere un efficace ancoraggio del manto
stesso al suo sottofondo.
4. Nel caso la manomissione interessi assi urbani di rilevante importanza o di dimensioni
complessive superiori a 20 mq il ripristino dovrà essere eseguito con macchina vibrofinitrice.
5. Tutte le rifiIature delle pavimentazioni bituminose dovranno essere effettuate con taglio a
lama o fresa e poi sigillate con apposito mastice steso a caldo o con nastro bituminoso.
2.3 DIMENSIONI RIPRISTINO
1. Nel caso di tagli perpendicolari alla carreggiata stradale, il ripristino sarà pari alla larghezza
massima della manomissione aumentata di m.0,50 per lato (0.50m+larghezza massima
scavo+0.50m) per tutta la larghezza delle corsie di marcia interessate dalla manomissione.
2. Nel caso di tagli longitudinali alla carreggiata, il ripristino sarà pari alla lunghezza dello scavo
per la larghezza dell'intera corsia di marcia interessata dalla manomissione.
3. Nel caso di strade con carreggiata di larghezza inferiore a m. 5,00 il ripristino dovrà riguardate
l'intera larghezza della carreggiata.
4. Nel caso di strade con un'unica corsia di marcia di larghezza superiore a m. 5,00 il ripristino
dovrà riguardare metà della larghezza della carreggiata.
5. Nel caso di tagli eseguiti all'interno degli stalli di sosta, il ripristino riguarderà l'intera area di
sosta oggetto di manomissione.
6. Il ripristino della pavimentazione dovrà interessare anche le superfici eventualmente
danneggiate dalle macchine operatrici (ragnatele, lesioni varie, impronte dei cingoli di
eventuali macchine operatrici).
3. MARCIAPIEDI
1. Il ripristino della pavimentazione di marciapiedi in materiali lapidei o in autobloccanti di cemento
dovrà riguardare l'intera larghezza del marciapiede riutilizzando possibilmente il materiale originario
e rispettando il disegno di posa in modo da garantire una perfetta ricucitura della pavimentazione.
2. Il ripristino della pavimentazione di marciapiedi in asfalto dovrà riguardare l'intera larghezza del
marciapiede. Il manto di usura in conglomerato bituminoso dovrà avere una granulometria uguale a
quello esistente, per uno spessore compresso non inferiore a cm. 3.
3. Il ripristino dovrà garantire la ricostituzione integrale della pavimentazione manomessa in ciascuno
dei suoi componenti (inerte, battuto di cemento, pavimentazione).
4. SEGNALETICA STRADALE
1. Il ripristino s'intende comprensivo della ricollocazione/rifacimento della segnaletica verticale e
orizzontale eventualmente rimossa con la manomissione.
Al termine dei lavori di ripristino si provvederà a sopralluogo per la verifica della corretta esecuzione di
quanto prescritto per lo svincolo della cauzione.
5. PRESCRIZIONI RELATIVE AL VERDE PUBBLICO ED ALLE ALBERATURE CITTADINE
In presenza di verde pubblico o di alberature cittadine dovranno inoltre essere rispettate le seguenti
prescrizioni:
1. Ripristino o rigenerazione del tappeto erboso o delle superfici inerbite naturalmente, nei tratti che
prevedono attraversamenti di aree verdi o vegetazione erbacea naturale;
2. Pulizia totale delle aree interessate dall'occupazione con materiali inerti e/o rifiuti vari;
3. Divieto assoluto di danneggiare piante, arbusti, fioriture, materiali vegetali, arredi ed impianti vari
nelle aree verdi interessate;
4. Nel caso di occupazione in aree con presenza di alberi, gli stessi dovranno essere protetti il più
possibile con materiali idonei per evitare ferite al tronco, in caso di necessità è anche da proteggere
la chioma dell'albero;
5. Nella zona delle radici di alberi, da intendersi come quell'area costituita dalla protezione al suolo
della chioma aumentata di una corona di spessore minimo di due metri, non deve essere depositato
in nessun caso materiale da costruzione, materiale di scavo, carburante, macchine da cantiere,
betoniere, nonché scaricare acque di lavaggio, olio o prodotti chimici vari ed istallare strutture o
baracche di cantiere;
6. La posa di tubazioni nuove è da eseguirsi fuori della zona delle radici (come definito al punto 5). I
lavori di scavo nell'area compresa entro 3 metri dal fusto sono da eseguirsi a mano. Comunque
radici fino a 3 centimetri di diametro sono da tagliare in modo netto e da medicare a regola d'arte
(lavoro da specialisti).
7. Radici più grosse sono da sottopassare con le tubazioni senza provocare ferite e vanno protette
contro il disseccamento (per esempio con Iuta bagnata o PVC). In caso di ferite alle radici; ai rami o
al tronco sarà necessario avvisare il gestore della manutenzione del verde pubblico;
8. Nella zona delle radici non debbono essere depositati materiali terrosi; ricaricamenti e abbassamenti
di terreno sono permessi solo in casi eccezionali con l'autorizzazione specifica del gestore della
manutenzione del verde pubblico;
9. Lavori di livellamento del terreno nella zona delle radici sono da eseguirsi a mano;
10. Nella zona delle radici di alberi, così come definita al punto 5, non è permesso il lavoro con macchine
operatrici da cantiere così come il costipamento del suolo;
11. ll costipamento, come la vibratura, non sono permessi nella zona delle radici (usare il rullo
compressore solo il minimo indispensabile);
12. Gli scavi nella zona delle radici non dovranno restare scoperti più di due settimane, con tempo umido
tre settimane, eventualmente per l'intenzione dei lavori, riempire provvisoriamente o coprire le
radici con stuoie. Esse devono essere mantenute umide;
13. Il riempimento degli scavi nella zona delle radici è da eseguirsi al più presto con una miscela di
humus/sabbia in proporzione di 2:1 ed è da innaffiare subito.
4) PRESCRIZIONI TECNICHE PER LA POSA DEI CAVI IN FIBRA OTTICA NELLE INFRASTRUTTURE
PUBBLICHE ESISTENTI
Le seguenti prescrizioni tecniche perseguono la finalità di definire le modalità di posa e le prescrizioni
cui è tenuto l'operatore di Telecomunicazioni in occasione della posa di cavi in fibra ottica nelle infrastrutture
civili già esistenti in Comune di Mantova, quali i cavidotti facenti parte dell'impianto di Pubblica Illuminazione
e, comunque, le infrastrutture di proprietà a qualsiasi titolo pubblica o comunque in titolarità di concessionari
pubblici.
4.0 Installazioni di reti di telecomunicazioni in infrastrutture di Pubblica Illuminazione e Semaforiche
Ogniqualvolta l'Operatore ritenga di dovere utilizzare le infrastrutture di Pubblica Illuminazione per la
posa di proprie reti consistenti in cavi di fibra ottica, dovrà essere ottenuta specifica autorizzazione all'utilizzo
della infrastruttura da parte dell'Amministrazione Comunale proprietaria e contattata la Società o altro
concessionario subentrato in qualità di gestore degli impianti di Pubblica Illuminazione, in seguito "Società",
al fine di verificare la fattibilità tecnica degli interventi in coerenza con la normativa vigente, con le necessità
tecniche e di sviluppo delle reti di Pubblica Illuminazione.
E’ da intendersi come infrastruttura di Pubblica Illuminazione la rete di Pubblica Illuminazione
propriamente detta e la rete semaforica (quest'ultima quando in gestione alla Società).
Tali verifiche verranno svolte tramite sopralluoghi congiunti.
L'Operatore dovrà inoltre concordare con la Società i tempi di posa delle infrastrutture contenenti cavi
in fibra ottica in relazione alle esigenze operative ed ai necessari provvedimenti in materia di sicurezza come
ad esempio l'interruzione temporanea del Servizio Elettrico della rete di Pubblica Illuminazione interessata
ed il successivo ripristino a seguito di controlli sulla funzionalità dei circuiti interessati alle lavorazioni ed il
rispetto delle disposizioni ricevute.
In particolare, prima di ogni intervento sull'infrastruttura di terzi da parte dell'Operatore, la Società
invierà al medesimo per iscritto riscontro sull'avvenuta messa fuori servizio dell'impianto di Illuminazione e
procederà, sempre per iscritto, tramite apposito modulo, alla consegna dell'intero impianto di Pubblica
Illuminazione all'Operatore che da quel momento ne diventerà responsabile sino alla successiva riconsegna.
Al termine dei lavori e comunque almeno 4 ore prima dell'orario giornaliero previsto, come da
normativa in vigore, dell'accensione degli impianti l'Operatore dovrà restituire alla Società l'impianto di
Pubblica Illuminazione al fine di consentire alla Società la rimessa in servizio dello stesso, dopo un controllo
del suo stato. Eventuali deroghe alle presenti prescrizioni potranno essere preventivamente concordate con
la Società. Le metodologie operative di invio delle comunicazioni verranno condivise tra le parti sulla base
delle rispettive esigenze ed organizzazione operativa.
Gli oneri dipendenti dai suddetti adempimenti, come ad esempio il costo del personale e dei mezzi
utilizzati, saranno a totale carico dell'Operatore secondo i costi previsti e stabiliti dalla Società. l costi
verranno periodicamente aggiornati dalla Società, con adeguamento annuale commisurato al dato ISTATFOI.
Qualora durante gli interventi dell'Operatore dovessero essere arrecati danni all'impianto di Pubblica
Illuminazione questi verranno riparati celermente dalla Società addebitando per intero gli oneri di riparazione
all'Operatore.
Completato ogni intervento, l'Operatore sarà tenuto a presentare all'Amministrazione Comunale
proprietaria degli impianti ed alla Società una planimetria completa delle infrastrutture di telecomunicazione
realizzate e delle infrastrutture di Pubblica Illuminazione utilizzate, ai fini dell’aggiornamento del vigente
P.U.G.S.S.
E' facoltà del Gestore degli impianti di Pubblica Illuminazione togliere l'infrastruttura posata qualora
quest'ultima non fosse stata correttamente installata e/o richiesta.
4.1 Prima installazione reti da parte dell'Operatore
4.1.1 Progettazione
Di seguito sono indicate le linee guida necessarie ad effettuare la corretta installazione degli impianti
di proprietà dell'Operatore all'interno delle infrastrutture di Pubblica Illuminazione.
• L'Operatore, secondo le proprie esigenze progettuali e coordinandosi con la Società, provvederà
a richiedere di sottotubare le infrastrutture di Pubblica Illuminazione fino ad una occupazione
massima complessiva del cavidotto pari al 70% prevedendo, al loro interno, la posa di minitubi
dedicati;
• l minitubi dell'Operatore dovranno transitare senza soluzione di continuità; nei casi in cui non
fosse attuabile tale soluzione dovrà essere realizzato un pozzetto di bypass (a cura
dell'Operatore);
• L'Operatore provvederà ad installare all'inizio e alla fine del tratto condiviso un pozzetto dedicato
posto nelle immediate vicinanze di quello esistente dell'infrastruttura di Pubblica Illuminazione;
nel caso di sezionamenti intermedi lungo la tratta il/i pozzetti dell'Operatore debbono essere
separati e dedicati. Ciò permette che le eventuali operazioni di manutenzione successive possano
avvenire senza che il personale dell'Operatore debba accedere ai pozzetti dell'infrastruttura di
Pubblica Illuminazione e viceversa;
• La tipologia dei pozzetti impiegati dall'Operatore può essere 80x125 cm, se è prevista la
predisposizione di un giunto di telecomunicazioni, oppure 40x76 cm, nel caso di solo transito dei
minitubi;
• Il cavo in fibra ottica da utilizzare, su tutta la tratta condivisa, deve essere di tipo dielettrico.
4.1.2 Processo realizzativo
In fase di prima posa delle infrastrutture dell'Operatore contenenti i propri cavi in fibra ottica,
l'Operatore stesso dovrà concordare con l'Amministrazione Comunale e con la Società, la fattibilità tecnica
degli interventi in coerenza con la normativa vigente e con le necessità tecniche e di sviluppo delle Reti lP,
tramite sopralluoghi congiunti.
L'Operatore dovrà inoltre concordare con la Società, i tempi e le modalità di posa delle infrastrutture
contenenti cavi in fibra ottica in relazione alle esigenze operative ed ai necessari provvedimenti in materia di
sicurezza (per esempio: l'esclusione delle Reti di Pubblica Illuminazione prima dell'esecuzione delle opere e
la rimessa in esercizio delle stesse Reti con verifica e controlli sulla funzionalità dei circuiti interessati dalle
lavorazioni suddette). In particolare, prima di ogni intervento sull'infrastruttura di pubblica Illuminazione, la
Società, dovrà inviare all'Operatore riscontro scritto dell'avvenuta messa fuori servizio dell'impianto e,
ultimati i lavori, dovrà essere inviata da parte dell'Operatore alla Società, la comunicazione di ultimazione
lavori al fine di consentire alla Società stessa di rimettere in servizio l'impianto di Pubblica Illuminazione. Le
metodologie operative di invio delle comunicazioni e relativi indirizzi di spedizione verranno condivisi tra le
parti sulla base delle rispettive esigenze ed organizzazione operativa.
Allo scopo di salvaguardare ogni aspetto di sicurezza durante tutte le fasi lavorative occorre tenere
in considerazione i seguenti importanti aspetti:
•
•
•
nei pozzetti condivisi dalla rete di Pubblica Illuminazione e dalla rete di telecomunicazione,
devono essere applicate targhette che identifichino esattamente la tipologia di ogni cavo/tubo
presente (simbolo rischio elettrico sul cavo elettrico) e setti separatori meccanici;
deve essere valutata la necessità di utilizzare guanti dielettrici nelle operazioni eventualmente
da svolgere all'interno del pozzetto condiviso;
deve essere valutata e tempestivamente segnalata la necessità di vietare interventi al personale
dell'Operatore nel caso di condizioni atmosferiche avverse (temporali e/o pioggia intensa)
•
oppure nel caso in cui il pozzetto dello stesso sia pieno d'acqua; l'intervento dell'Operatore potrà
essere eseguito una volta che il pozzetto sia stato ripulito dalla presenza di acqua.
Deve inoltre essere segnalato con tempestività all'Operatore ogni pericolo che possa
pregiudicare nocumento o pericoli per persone o cose.
Gli oneri dipendenti dai suddetti adempimenti (ad esempio, il costo del personale anche fuori orario
normale di lavoro e/o in reperibilità e dei mezzi utilizzati) saranno a completo carico dell'Operatore secondo
i preventivi/consuntivi di spesa che verranno redatti dalla Società, con riferimento al tariffario stabilito dalla
Società, tenendo sollevati l'Amministrazione Comunale e la Società da ogni e qualsiasi onere da ciò derivante.
Ultimato ogni lavoro di posa, l'Operatore sarà tenuto a presentare all'Amministrazione Comunale ed alla
Società una rendicontazione completa di planimetrie delle infrastrutture realizzate.
L'Operatore nell'ambito delle realizzazioni degli impianti di telecomunicazione porrà particolare
riguardo al transito del proprio impianto all'interno dei pozzetti della infrastruttura di Pubblica Illuminazione
al fine di non creare intralcio al successivo utilizzo della stessa. L'Operatore manterrà le scorte/ricchezze dei
propri impianti esclusivamente all'interno dei propri pozzetti.
4.2 Attività di esercizio effettuata dall'Operatore
L'attività di esercizio della rete in fibra ottica da parte dell'Operatore si distingue in quattro categorie:
1. Manutenzione Correttiva con Disservizio: interventi di ripristino provvisorio o definitivo di un
malfunzionamento degli impianti tic, tale da compromettere le funzionalità trasmissive del cavo a
fibre ottiche;
2. Manutenzione Correttiva senza Disservizio: interventi di ripristino provvisorio o definitivo di un
malfunzionamento che non compromette le funzionalità trasmissive del cavo a fibre ottiche, ma tale
da sottoporre lo stesso a forte rischio di disservizio;
3. Altre Attività di Esercizio (ad esempio verifiche cicliche, attività di delivery di fibre).
4. Richieste urgenti di collegamento anche temporaneo su richiesta degli Enti Governativi (Prefettura,
FFAA, etc.).
Tutti gli interventi di esercizio dell'Operatore saranno eseguiti nel seguente modo:
•
•
Manutenzione Correttiva con Disservizio: l'Operatore dovrà intervenire prontamente previo
semplice avviso all'Amministrazione Comunale. Nei casi in cui le attività dell'Operatore richiedano
l'accesso alle infrastrutture della rete di Pubblica Illuminazione, l'Operatore interesserà
immediatamente la Società che garantirà la messa fuori tensione della rete di Illuminazione Pubblica
nel più breve tempo possibile, e comunque entro 2 ore;
Manutenzione Correttiva senza Disservizio e Altre Attività di Esercizio: l'Operatore dovrà intervenire
dopo aver conseguito le necessarie autorizzazioni dell'Amministrazione Comunale. Nei casi in cui le
attività dell'Operatore richiedano l'accesso alle infrastrutture della rete di Pubblica Illuminazione,
l'Operatore prenderà accordi con la Società per concordare le modalità e le tempistiche della messa
fuori tensione.
Dalle casistiche sopra descritte qualora l'intervento di riparazione dovesse interessare il cavidotto od il
pozzetto della rete di Pubblica Illuminazione e non solo il pozzetto dell'Operatore, l'intervento presupporrà
il coinvolgimento di personale della Società con conseguente messa fuori servizio dell'impianto di Pubblica
Illuminazione e la consegna del medesimo impianto di Pubblica Illuminazione all'Operatore, che da quel
momento ne diverrà responsabile sino alla restituzione alla Società che dovrà comunque avvenire con le
stesse modalità previste al paragrafo precedente, ovvero 4 ore prima della messa in servizio degli impianti.
Ogni qual volta l'Operatore si dovrà avvalere della Società sarà tenuto a sopportarne costi conseguenti
secondo come indicato ai paragrafi precedenti e con riferimento alle tariffe stabilite dalla Società.
L'Operatore si impegna a sostenere tutti gli oneri conseguenti alla riparazione effettuata dalla Società in
seguito ai danneggiamenti procurati all'impianto di Illuminazione Pubblica in occasione di tali interventi.
4.3 Manutenzione effettuata dalla alla Società sugli impianti di Illuminazione Pubblica.
Tutti gli interventi di manutenzione effettuata a cura e spese della Società o dell'Amministrazione
Comunale sugli impianti di Illuminazione Pubblica in cavidotti ove sono presenti cavi dell'Operatore o da
imprese da questi incaricate aventi carattere di urgenza ed indifferibilità unitamente a quelli non urgenti ma
non suscettibili di arrecare danni alla rete dell'Operatore potranno avvenire in qualsiasi momento senza
preavviso.
Qualora gli interventi di cui sopra non rivestano carattere di urgenza ed indifferibilità e non possano
avvenire senza rischio di danneggiamento per la rete dell'Operatore quest'ultimo porrà in atto tutte le azioni
necessarie per evitare, a sua cura e spese, l'eliminazione del suddetto rischio. In questi ultimi casi
l'Amministrazione Comunale o la Società dovrà inviarne notizia all'Operatore almeno 2 giorni lavorativi prima
dell'inizio degli interventi.
4.4 Ulteriori Obblighi
L'Operatore come per il resto dei propri impianti in cavo, si impegna a segnalare la presenza del
cavidotto di fibra ottica alle eventuali ditte esecutrici di lavori che ne facciano richiesta.