n° 1 Ottobre 2007

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n° 1 Ottobre 2007
Bartolomeo N°1 Ottobre 2007
-INDICEpag. 2 EDITORIALE: Presentazioni
pag. 3 IL VASO DI PANDORA: Gli animali più fragili del pianeta
pag. 5 OTIUM ET NEGOTIUM: Pregiudizi dell’utopia proibizionista
pag. 8 IL TAFANO: Sveglia!
pag. 9 CARA MUSA PARLAMI DELL’OGGI: Medea straniera. Una
realtà di ieri e di oggi
pag. 11 INTERVISTE CON LA STORIA: Martina Sassoli. I giovani
in Comune
pag. 15 CARO BARTOLO: Cultura Moderna
pag. 17 PIANETA ZUCCHI: Quei quindici minuti
pag. 19 NEWS ZUCCHI: Speciale Consulta. Intervista alle liste
pag. 21 GIRO DI DO: La musica a 360 gradi
pag. 23 ROXY BAR: Impressioni di settembre
pag. 25 ON STAGE
pag. 27 MURI E MARE: Confronti
pag. 29 L’ANGOLO DI PONZO
pag. 30 L’OROSCOPO
pag. 33 QUORI INFRANTI
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Bartolomeo N°1 Ottobre 2007
-EditorialePRESENTAZIONI
Ciao a tutti! Ho l’immenso piacere di
presentarmi come la nuova direttrice
del Bartolomeo! Mi sembrava d’obbligo dedicare il primo editoriale alla
presentazione di questo numero che,
come potrete da subito notare, è ricco
di novità. Prima fra tutte, la grafica.
La scelta di incolonnare gli articoli
è parsa ideale per ragioni di spazio
e scorrevolezza nella lettura, invece
per alcune rubriche è stata lasciata
la vecchia grafica su pagina intera. Il
titolo “Bartolomeo” in copertina farà
da logo per tutto l’anno e, nel caso
riscotesse particolare successo, sarà
possibile lasciarlo “in eredità” anche
alle redazioni future. Altra novità
sono le rubriche, che rimarranno fisse
in ogni numero affinchè il giornalino
abbia una propria organicità e voi lettori possiate appassionarvi alle nostre
firme seguendole passo passo. Per
chi invece occasionalmente vorrebbe
veder pubblicata una sua opinione
o riflessione, può indirizzare il suo
articolo alla rubrica “Caro Bartolo”,
inviandolo all’ e-mail del giornalino
([email protected]) o consegnandolo a me in formato elettronico.
Quest’ anno la redazione vi proprone
rubriche nuovissime e di recente invenzione, senza tuttavia togliere spazio a rubriche già note come “Il Vaso di
Pandora” (di cui però è cambiata la firma), “Quori Infranti”, “Caro Bartolo”
e “Il Tafano”. Il nostro giornalino si
presenta quindi come un connubio di
passato e futuro, di ripresa e originalità. Sempre presenti saranno anche
le rubriche dell’oroscopo e dei giochi
con qualche nuovo arricchimento.
Potrete soffermarvi a riflettere sulle
problematiche poste da “Il Vaso di
Pandora”, scervellarvi sugli articoli di
“Otium et Negotium”, formulare ipotesi filosofiche sui temi de “Il Tafano”,
arricchire il vostro bagaglio mitologico con “Cara Musa parlami dell’oggi”,
lasciarvi affascinare dai personaggi di
“Interviste con la Storia”, crearvi
un’ampia cultura musicale grazie al
“Giro di Do” e a “Roxy Bar”, divertirvi con le cronache zucchine di “Pianeta Zucchi”, farvi travolgere dai versi
di “Muri e Mare”, distrarvi durante le
lezioni con “L’angolo di Ponzo”, sperare nel favore degli astri con “L’oroscopo” e infine spettegolare su “Quori
Infranti”. Tutta la redazione ha lavorato con cura e impegno affinchè questo
giornalino diventi un valido strumento
di informazione scolastica e non solo.
Ringrazio tutti i redattori, il mio vice
e tutti coloro che hanno contribuito a
questa prima (e temuta!) uscita. Per
concludere: bentornati a tutti!
Veronica Braglia II H
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ATTUALITAʼ
Bartolomeo N°1 Ottobre 2007
-IlVasodiPandoraGLIANIMALIPIÙFRAGILIDELPIANETA
Essendo nuova qui al liceo classico
B. Zucchi, ed essendo questo il mio
primo incarico in un giornale vero
e proprio, ho trovato complicata
la scelta di un tema per questo
articolo. Le paure erano e sono
tante: “Piacerà? Sarà banale il mio
articolo? Lo troveranno noioso
gli altri ragazzi che leggono il
Bartolomeo già da qualche tempo?”
Se penserete questo dopo aver letto
il mio articolo, sappiate che non
era nelle mie intenzioni. Quindi ho
deciso che avrei parlato di qualcosa
che mi interessa veramente e che
per iniziare mi sarei informata su
cos’è il Vaso di Pandora di cui prima
avevo solo sentito parlare. Questo
vaso, contenente i mali della terra,
era stato donato da Zeus a Pandora
con tanto di raccomandazioni che
non venisse mai aperto. Ma la
curiosità dell’uomo non potè essere
fermata. Così i mali all’interno
del vaso si riversarono nel nostro
mondo. Dall’antica Grecia i mali
non sono terminati nonostante
il tempo trascorso, anzi credo
siano persino aumentati. Uno dei
tanti è il rischio che corrono ogni
giorno gli animali in estinzione.
Si potrebbe risolvere il problema
pensando al fatto che già molti
animali del passato si sono estinti
(come i dinosauri), ma un tempo
le cause erano del tutto naturali.
Adesso è proprio l’uomo a causare
la scomparsa di diverse specie di
animali (la lista del WWF contiene
più di mille nomi di razze in
estinzione). Quale bambino non
ha mai sognato di volare libero
come un’aquila reale? Fra poco
i piccoli delle nuove generazioni
non lo potranno più immaginare,
perché delle aquile vedranno solo
le fotografie! In Europa ormai
rimangono non
più di 3000
esemplari, e le
uova distrutte
prima
della
schiusa a causa
degli elementi
c h i m i c i
d i s p e r s i
nell’aria, sono
sempre
in
aumento. Inoltre le aquile sono
volatili che hanno bisogno di spazi
molto estesi dove vivere lontano
dall’uomo, senza interferenze
estranee alla loro vita. Ma di questi
tempi la nostra razza controlla
ogni angolo del pianeta, perciò
questi esemplari non hanno più
un posto adatto in cui vivere.
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Bartolomeo N°1 Ottobre 2007
ATTUALITAʼ
all’interno di una specie, sono
(come tutti noi sappiamo)
l’inquinamento
(non solo
dell’aria, ma anche quello
sonoro e luminoso portano
molti danni), la crescita della
popolazione umana e dei centri
urbani, l’aumento dei rifiuti e di
sostanze chimiche tossiche che
si disperdono nell’ambiente, i
cambiamenti nello sfruttamento
delle terre, e i mutamenti
climatici. È vero che in natura
esistono (fra animali e vegetali)
ben 15 milioni di specie, delle
quali solo 1,5 hanno un nome e
sono conosciuti dai biologi, ma
perché rischiare di perdere il
25% degli esemplari conosciuti?
Per gli animali in estinzione
esistono diversi allevamenti,
così se un giorno una specie
dovesse estinguersi in natura, si
potrebbe cercare di reinserire gli
esemplari cresciuti in cattività.
Però questi allevamenti non
hanno mai abbastanza denaro
per andare avanti e alcuni di essi
non sono dotati nemmeno di un
computer! Invito, quindi, se la
causa sta a cuore a qualcuno di
voi, almeno ad interessarsi per
conoscere meglio il problema.
“Feroce come una tigre”: useremo
ancora questa frase quando di
tigri non ne avremo più? In tutto
il mondo ci sono al massimo
7000 tigri, di cui più del 60%
vive in cattività. Essa è infatti
l’unico modo per mantenere in
vita questi
animali.
Nonostante
l e t i g r i
appartengano
ad una razza
protetta,i
bracconieri
non smettono
mai di cacciarle, utilizzando le
loro pelli per capi di vestiario o
tappezzeria. Il problema potrebbe
continuare a non interessare
l’uomo, ma con la scomparsa di
diversi animali, sorgerebbero rischi
molto seri anche per l’economia.
Le cavallette per esempio, se in
grandi quantità, sono dannose
per la coltivazione di qualsiasi
ortaggio o frutto. Fortunatamente
ci sono animali che si cibano di
cavallette, che quindi non sono
più portatrici di guai. E se questi
animali rischiassero l’estinzione?
Bé, la cosa sta già avvenendo, e le
cavallette continuano ad aumentare,
soprattutto nello stato australiano.
L’uomo sta iniziando a risentire
dei suoi stessi sbagli (adesso
Pandora non centra più!), ma
forse se ne è accorto in ritardo.
A causare tutte queste morti
Elisa Galimberti IV D
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POLITICA
Bartolomeo N°1 Ottobre 2007
-OtiumetNegotiumPREGIUDIZIDELL’UTOPIAPROIBIZIONISTA
Sono di pochi giorni fa le dichiarazioni
del sindaco di Milano Letizia Moratti
in merito al problema delle droghe
e nell’ambito dell’Ecad (convegno
delle città europee contro la droga):
“Basta con chi fa differenze tra
droghe pesanti e leggere”; “Ci vuole
non ideologia ma molta serietà
per politiche basate sui risultati
scientifici, e i dati sui disastri delle
droghe leggere sono sotto gli occhi di
tutti”. Anche l’intervento all’Ecad di
Muccioli, responsabile della comunità
di San Patrignano, condivide la stessa
impostazione: “…tutte le droghe
fanno male, la disinformazione regna
sovrana…”. È indiscutibile verità che
la disinformazione regni sovrana, ma
purtroppo per i motivi opposti a quelli
indicati da Moratti e Cuccioli. La legge
Fini-Giovanardi, varata dal governo
di centrodestra, ha sostanzialmente
equiparato la marijuana alla droghe
pesanti, spostandola dalla tabella II
alla tabella I, dove vengono trattate
le sostanze più pericolose. Nel 2003,
il governo britannico l’ha invece
spostata dalla classe B alla classe C,
quella delle droghe meno pericolose.
Verrebbe da chiedersi se i due governi
consultino letterature scientifiche
differenti, o uno dei due sia (ovvero
abbia voluto essere) ignorante in
materia. Di seguito verranno demoliti i
principali luoghi comuni e pregiudizi
proibizionisti riguardo alla droga,
e alla cannabis in particolare
(premessa ovvia quanto necessaria:
le seguenti considerazioni non
sottintendono nel modo più assoluto
un invito all’uso delle droghe,
bensì disaminano il comportamento
che il legislatore dovrebbe tenere
in
questione
di
stupefacenti).
“La marijuana fa male.” In medicina
l’indice di pericolosità di una sostanza
stupefacente è dato dall’LD50, che
misura la quantità necessaria per
uccidere una persona, paragonandola
con la dose che viene normalmente
assunta (ED 50): è stato verificato
che la marijuana è centinaia di
volte meno dannosa dell’alcool, del
tabacco e persino della caffeina. Per
comprendere quanto sia assurda la
sua illegalità a fronte della legalità
di alcool e tabacco, basti pensare che
questi ultimi, solo in Italia, provocano
ogni anno la morte di più di centomila
persone, mentre la cannabis zero!
Non solo: in un lasso di tempo di
quasi 5000 anni (il primo documento
storico che testimonia l’uso di
marijuana risale alla Cina del 2700
a.C.), non una morte è stata imputata
a questa “droga”. Inoltre: non è vero
che il Delta-9-THC, principio attivo
della marijuana, mantiene il suo
potenziale per mesi, perché scompare
quasi del tutto dall’organismo
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Bartolomeo N°1 Ottobre 2007
POLITICA
poche ore dopo aver fumato; nessuno
studio scientifico serio è mai riuscito
a dimostrare che la marijuana possa
danneggiare la percezione della
memoria e la capacità di giudizio
o addirittura distruggere le cellule
cerebrali; non è vero che la marijuana
abbassa il livello spermatico e di
testosterone nei ragazzi, né che
danneggia la produzione di ormoni,
il ciclo mestruale e la fertilità nelle
ragazze (si tratta di propaganda
proibizionista, non c’è nulla di
provato). Con tutto ciò non si intende
che fumare marijuana sia salutare,
nondimeno in essa sono presenti più
di 60 sostanze chimiche che hanno
avuto fin dai tempi più remoti, e hanno
tuttora, usi medici (in particolare
per malattie quali sclerosi multipla,
trattamento del cancro, AIDS,
glaucoma, depressione, epilessia,
emicrania e mal di testa, asma, pruriti,
scleroma, forte dolore e distonia).
“La marijuana crea dipendenza
fisica.” Falso. Nicotina, alcool e
caffeina, assieme a tutte le ‘droghe
pesanti’,
provocano
dipendenza
fisica, la marijuana no: non provoca
‘crisi di astinenza’. I proibizionisti
obietteranno che crea tuttavia
una ‘dipendenza’ – direi piuttosto
abitudine – psichica: è un argomento
inefficace, perché qualunque gesto
può provocare un’abitudine psichica;
non è forse tale il consumo continuo di
cibo per alcuni obesi?“La marijuana
è l’anticamera della droga pesante.”
Falso, per diversi motivi. Si dice che
tutti i consumatori di droghe pesanti
abbiano cominciato con la marijuana;
vero, ma sarebbe errore grossolano
confondere la successione temporale
con la consequenzialità logica:
è altrettanto vero infatti che la
maggioranza dei consumatori di
marijuana non passa ad usare droghe
pesanti. Inoltre è comprensibile che
soggetti che presentino disturbi o
problemi psicologici, alla ricerca
di una spesso illusoria libertà,
destinati magari ad entrare nel tunnel
dell’eroina o della cocaina, passino
attraverso l’uso di marijuana; questo
accade anche perché proprio il
sostrato culturale della nostra società
ci inculca questo pregiudizio, tanto
che alcuni, prima consumatori di
sola cannabis, se ne convincono e
inconsciamente mettono in atto il
perverso meccanismo.
“La droga genera criminalità.”
Falso e mistificatorio. È il
proibizionismo sulla droga a generare
criminalità. Da quando la campagna
di moralizzazione sulle droghe,
iniziata negli Stati Uniti dopo il
totale fallimento del proibizionismo
dell’alcool negli anni ‘20, ha indotto
gran parte dei paesi sviluppati a
vietare la vendita ed il consumo di
droga, le mafie hanno monopolizzato
questo mercato, ingrandendolo a
dismisura, e provocando l’ingenerarsi
di un numero di crimini e violenze
(furti, rapine, intimidazioni, ricatti,
ma anche omicidi, e quindi ‘vittime
del proibizionismo’), di gran lunga
superiore rispetto a quello delle
‘vittime della droga’. Le narcomafie
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Bartolomeo N°1 Ottobre 2007
POLITICA
fondano oggi la gran parte dei loro
traffici illeciti proprio sulle droghe,
ed è quindi nei loro interessi non
legalizzarle; le droghe vendute
illegalmente, peraltro, sono tagliate
con sostanze meno costose ma più
nocive delle droghe stesse, tutto a
danno del consumatore. Nel caso della
marijuana, poi, è moralmente indegno
che lo Stato perseguiti cittadini ritenuti
criminali in quanto, senza danneggiare
nessuno, assumono una sostanza che
non danneggia neanche se stessi, e
risulta palesemente antieconomico lo
spreco di tante energie e risorse (forze
di polizia, costi di detenzione forzata),
che potrebbero essere altrimenti e
molto più ragionevolmente sfruttate
per ricercare i veri criminali ed
aumentare la sicurezza nel paese.
“Legalizzare la droga la rende
moralmente lecita e quindi ne fa
aumentare la diffusione.” Falso.
Da decenni il governo olandese ha
liberalizzato - anche se le limitazioni
sono molto rigorose - la circolazione
della droga, e i dati, parzialmente
diversi
nelle
varie
statistiche
(per questo non ne prenderò in
considerazione nessuna specifica),
affermano tuttavia che il numero di
tossicodipendenti e di decessi legati
all’uso di droghe è minore in Olanda
che nel resto dell’Europa e soprattutto
negli Stati Uniti, dove la politica
di lotta alla droga è più agguerrita.
La legalizzazione della marijuana,
ma
anche
parzialmente
delle
droghe pesanti (le somministrazioni
controllate di eroina, nella civilissima
Svizzera, ad esempio, stanno sortendo
buoni risultati) eliminerebbero una
componente attrattiva fondamentale
delle droghe: il fatto che sono
proibite, e quindi scatenano la naturale
curiositas umana ed il fascino della
trasgressione; questo aspetto viene
chiamato fattore ‘frutto proibito’.
Benché qualsiasi lettura possa
risultare riduttiva ed incompleta, si
potrebbe interpretare culturalmente la
proibizione all’uso di droghe come un
tentativo di sopprimere la componente
edonistica di temporanea ‘separazione’
psichica, che certe sostanze chimiche
determinano, dal mondo reale;
tentativo inevitabilmente proprio di una
società bacchettona e prevaricatoria
della libertà di autoaffermazione
dell’individuo. È tempo di risvegliarsi
dal ‘sonno dogmatico’ (come Kant
chiamava il ristagnare della tradizione
nel tempo), deve finire l’epoca della
morale di Stato, di una mamma-stato
che ci impone dall’alto la condotta da
seguire, privandoci della responsabilità
individuale.
Elia Bisi III C
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Bartolomeo N°1 Ottobre 2007
ETICA
-IlTafanoSVEGLIA!
“Anche se può sembrare un pò ridicolo a
dirsi così, il dio mi ha applicato alla città
come a un grosso cavallo, un pò pigro
e bisognoso di essere punzecchiato con
qualche sprone.” (Platone, Apologia di
Socrate, XVIII)
società che pensa che fare uso di sostanze
stupefacenti, certo in modo “leggero” e
in una “giusta quantità”, sia possibile e
legittimo? Crediamo in una lobby che
spaccia l’aborto come un diritto, che vuole
distruggere la Famiglia, base della società,
con degli inutili “patti di convivenza” e che
ci propugna l’idea che sia giusto uccidere
un uomo, perchè tanto è ormai “solo un
vegetale”? Aveva ragione Eraclito! La
maggior parte degli uomini non fa altro
che dormire, cullandosi in falsi sogni e
ideali. Sveglia!!! Cara Europa, non sei
cambiata! Sei rimasta sorda alle critiche
del grande precursore dell’esistenzialismo
moderno e le mie sono solo parole vane,
scritte nel vento, soffiate via... Ma quanto
vorrei sbagliarmi! Quanto vorrei che la
mia penna tagliente stavolta s’ingannasse
e che tu avessi un’anima! Un’ anima!
Quanto lo vorrei...
Cari miei lettori, un anno è passato da
quando vi tengo compagnia con le mie
brevi letture etiche e filosofiche. Ciò
che mi sta più a cuore è che ognuno di
voi aspiri a raggiungere qualcosa che
sia Verità per voi, un ideale per cui
vivere e grazie al quale saper trarre dalla
molteplicità delle cose che ci circondano,
il loro senso ultimo. Basta semplicemente
muovere una corda della nostra anima e
mettersi dolcemente in ascolto di quello
che ci dirà... Ultimamente spesso sento
risuonare in me una frase del filosofo
danese Soren Kierkegaard (1813-1855):
“Tutta l¹Europa è sulla strada della
bancarotta”. Kierkegaard fu sempre
critico nei confronti della cultura e della
civiltà del suo tempo. Cercava una Verità
per cui la sua esistenza avesse un senso e
gli pareva di vivere in un¹epoca, “il secol
morto” leopardiano, priva di Valori e
Ideali. Chiediamoci dunque quali siano
i valori in cui la società di oggi crede:
sono forse i valori propugnati da libri
e film (o pseudo-tali) come “Tre metri
sopra il cielo”, che ci presenta il profondo
e nobile sentimento dell¹Amore come
mero e vuoto divertimento? Crediamo
davvero in un’Europa che calpesta la
proprie radici cristiane e ignora la sua
cultura? Confidiamo veramente in una
“Eppure, nell’estremo dolore della
miseria, quando tutto sembra perduto e
la via dei nostri ideali sbarrata, sentiremo,
se stiamo attenti, una voce che ci dirà:
“coraggio, figli miei! Andate avanti,
perchè chi ha il coraggio di perdere tutto,
vince tutto”. (Soren Aabye Kierkegaard)
Jacob Panzeri I A
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CRITICA LETTERARIA
Bartolomeo N°1 Ottobre 2007
-CaraMusaparlamidell’oggi...MEDEASTRANIERA.UNAREALTA’DIIERIEDIOGGI
Questa rubrica nasce con l’idea di leggere
nel mito classico la realtà di oggi. Infatti il
mito non è qualcosa di sepolto e neppure
una semplice favola, ma è specchio della
realtà umana edelle sue problematiche.
Rivisitare e riscoprire la cultura classica
oggi è un modo per riflettere su tematiche
che riguardano l’uomo in quanto tale e
che, nonostante i secoli trascorsi, non
sono mutate, non sono divenute estranee.
Questo perché il mito è universale: senza
tempo e senza spazio.
di infanticidio. Ad una prima lettura,
forse un po’ superficiale, risulta più facile
attribuire la causa di questo gesto ad un
impulso irrazionale dell’animo di Medea
che, amante tradita, si vendica sui figli.
Ma in realtà questo atto nasconde
dietro di sé spettri che gli fanno assumere
un significato differente. Lei, straniera
esclusa e perseguitata, costretta a vivere
in una condizione di abbandono, di
rifiuto e di sospetto, vittima soltanto di
non essere stata accettata e compresa,
raggiunge il limite della tolleranza e
in lei prendono forma pensieri crudeli.
Non accettata, inizia lei stessa a
a non accettarsi. Additata da un mondo
che la vede diversa per razza, educazione
e costumi, avendo vissuto l’abbandono
e l’esclusione, forse vuole salvare da
questo destino anche i suoi figli e in
uno slancio disperato di amore materno
(interpretazione del critico Corrado
Alvaro), li uccide (“A che serve vivere?
Non ho più patria, non ho più casa e alle
sventure non c’è rimedio”, Euripide).
Medea diventa quindi il simbolo di
una realtà attuale dove lo straniero risente
della difficoltà di integrarsi. Infatti
sembra sempre più difficile e impossibile
comprendersi tra civiltà diverse che,
anche se non hanno punti di convergenza,
possono tuttavia imparare l’una dall’altra.
Se da un lato risulta difficile per la società
integrare queste persone culturalmente
diverse (“…certo è necessario che
uno straniero si adatti alla città che
lo accoglie”, Euripide), altrettanto
problematico è per lo straniero cessare
di esserlo e farsi accettare, senza
A seconda delle varie interpretazioni che
diversi autori classici hanno elaborato,
Medea è o ingenua principessa della
Colchide, giovane e passionale, innamorata
del greco Giasone (Apollonio Rodio, le
Argonautiche) oppure madre matrigna
colpevole dell’uccisione dei suoi stessi
figli e ancora, maga straniera, malefica
e ambigua (Euripide, tragedia Medea).
Il personaggio di Medea si presenta
come assolutamente attuale, come figura
complessa e ricca di sfaccettature. Tuttavia
il tratto distintivo che accompagna Medea
nei secoli è la sua provenienza barbara che
fa di lei una donna straniera e diversa, il
cui prototipo non s’identifica nell’idea
di civiltà tipica del mondo greco. Nelle
Argonautiche lei è donna che si avvale
di riti e pratiche magiche (la tradizione la
considera parente di Circe), è amante che
osa tradire la patria per seguire il proprio
amore ed è sorella ingrata che uccide il
fratello Apsirto con le sue stesse mani.
L’atto estremo però viene presentato da
Euripide che macchia il suo personaggio
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Bartolomeo N°1 Ottobre 2007
CRITICA LETTERARIA
riserve, da essa (“Se poi vieni a trovarti
tra nuove usanze e costumi, diverse
da quelle di casa tua, dovresti essere
un’indovina per sapere come comportarti
con il tuo compagno”, Euripide). La
difficoltà di integrazione colpisce in
particolar modo il mondo femminile
e non a caso l’esempio da noi
riportato è quello di una donna.
L’indole femminile è più sensibile, alla
ricerca di continui e stabili punti di
riferimento che se la società fa mancare
vengono ricercati nella dimensione
privata e degli affetti. Non sempre però
queste donne possono far riferimento
ad una famiglia che le appoggi. Infatti,
tralasciando l’aspetto dell’infanticidio,
la condizione di Medea richiama quella
di molte donne islamiche che, per
costumi e per tradizioni, conducono
una vita priva di libertà, priva di amore.
Sono donne schiave dei loro uomini,
schiave della loro religione. Sono sole,
emarginate, non hanno diritti né libertà
di alcun tipo; sono donne oggetto,
sottomesse nel loro mondo, non accettate
nel nostro (“… tu vivi nella tua città, nella
tua patria, hai una vita serena, l’affetto dei
tuoi cari, io sono sola, senza patria e l’uomo
che da terra straniera mi ha rapida come
una preda, ora mi oltraggia; non ho una
madre, un fratello, dei parenti da cui trovar
rifugio in questa mia sciagura”, Euripide).
Medea infatti non solo non viene accettata
dalla società greca, ma viene anche
abbandonata da Giasone che decide di
sposare Creusa, la figlia di Creonte (“Me,
anima in pena. Chi più ama più ferisce.
Io vengo colpita e colpita ancora. Io
consumata, sfruttata e usata”, Euripide).
Quindi Medea, come spesso accade per le
donne islamiche, non essendo valorizzata
né nella dimensione sociale né in quella
privata, si annulla. Il suo animo si tormenta,
si sconvolge, degenera (“Ahimè infelice,
io soffro, soffro pene strazianti. Maledetti
figli di una madre odiosa, possiate morire
insieme a vostro padre e che questa
casa precipiti in rovina”, Euripide). E’
donna che diventa mostro. Dicono che il
passato non sia fine a se stesso, ma che la
maggior parte delle volte serva per non
ricadere in sbagli già commessi. Anche se
Medea non è storia documentata, tuttavia
è portavoce di difficoltà che sono state
realmente presenti. E’ triste constatare
che, nella realtà di oggi, il problema
integrazione non sia stato superato ma
debba ancora percorrere diverse tappe.
Signorile Jessica, Chrico Francesca e
Mapelli Francesca II B in collaborazione
con la prof. Scrocco
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INTERVISTE
Bartolomeo N°1 Ottobre 2007
-Inter visteconlaStoriaMartinaSassoli.IgiovaniinComune
Finalmente ecco il primo nuovo
numero del Bartolomeo 2007/2008!
Quest’anno anche per me si sono
prospettate due grandi novità:
innanzitutto, ho accettato la carica
di Vice-Direttore offertami dalla
Direttrice e spero di poter assolvere
nel migliore dei modi ai compiti che
mi saranno affidati; in secondo luogo,
dopo due anni passati nello spaziare
da un argomento all’altro con il “Vaso
di Pandora”, seguendo la mia grande
passione verso il genere dell’intervista,
ho pensato di intervistare mensilmente
per voi persone che tutti ammiriamo o
il cui lavoro ha una grande influenza
sulla vita di noi studenti. Chiamando
questa rubrica “Interviste con la
Storia”, ho voluto inoltre rendere per
la seconda volta dalle pagine di questo
giornalino un omaggio alla grande
giornalista italiana Oriana Fallaci,
scomparsa ormai da un anno, le cui
interviste sono certamente memorabili.
Buona lettura!
Forse non tutti sanno che dal
Maggio 2007 a Monza c’è un nuovo
sceriffo in città. Donna, giovane,
bionda e con un curriculum da far
paura a chi è in politica da molti
(troppi?) anni: l’astro nascente
dell’
amministrazione
cittadina
è Martina Sassoli, a cui il neoSindaco Marco Mariani ha affidato il
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nuovissimo superAssessorato di Eventi
giovanili, Sistema bibliotecario e Pari
opportunità. Pochissimi giorni dopo il
primo contatto via mail, l’Assessore
mi dà appuntamento direttamente
presso il suo ufficio in Comune ed è
qui che ci incontriamo.
Partiamo
subito
dalle
Pari
opportunità:
Assessore
o
Assessora?
Martina! No,
comunque
Assessore.
Raccontaci la
tipica giornata
dell’Assessore
ai Giovani.
Il
primo
appuntamento
è verso le 9, ma
poi non ho un’agenda fissa e lascio
anche dei giorni liberi per incontrare
quante più associazioni e persone
possibili. La sera dipende… Mentirei
se dicessi che alla fine della giornata
non sono stanca, ma comunque sono
molto soddisfatta.
Immagino
che
chiaramente,
per arrivare dove sei ora, abbia
avuto grande importanza anche
la tua preparazione scolastica
e universitaria. Che liceo hai
frequentato?
Ho frequentato il Bianconi, liceo
INTERVISTE
Bartolomeo N°1 Ottobre 2007
linguistico moderno, dal 1996 al
2001. E’ una scuola a cui sono
rimasta molto legata e ho mantenuto
anche un grande rapporto personale
con il collegio docenti. E’ proprio lì
che ho iniziato ad appassionarmi al
mondo politico perché anche a scuola
c’era una fortissima attenzione, più
che per l’attualità, verso i passaggi
storici attinenti alla politica. Mi
ricordo che nell’ora di storia c’erano
delle discussioni accesissime, con la
professoressa, una suora tra l’altro, a
fare da moderatrice! Comunque anche
questa esperienza ha aiutato a formare
il mio interesse.
Allo Zucchi sta per arrivare il
periodo delle elezioni per le cariche
di rappresentanza degli studenti. Hai
mai provato a candidarti?
In realtà sì, mi sono anche candidata
al Consiglio d’Istituto, ma in una
scuola privata questo organismo
ha una funzione diversa, nel senso
che è molto facile il dialogo con
i professori e il rapporto è meno
istituzionalizzato. Piuttosto quando
nel 2000 a 17 anni sono diventata
attivista di Forza Italia, ho cercato
di rendermi utile nel collegamento
tra la scuola e il mondo politico.
Come mai hai scelto Forza Italia?
All’età di 14-15 anni credo sia difficile
per un ragazzo interessato alla politica
mantenere una posizione moderata,
mentre io, spinta comunque da un forte
interesse, mi sono lasciata coinvolgere
da delle conoscenze personali che
erano in Forza Italia, anche se non
conoscevo ancora bene la struttura
12
partitica.
Qualche coinvolgimento politico
anche in famiglia?
No, i miei fratelli sono meno interessati
al mondo della politica, mentre i miei
genitori, che adesso sono di Forza
Italia, vengono da esperienze diverse.
Quasi subito hai avuto una prima
esperienza come Consigliere della
Circoscrizione 5.
Mi sono candidata nel 2002 e sono stata
eletta vice-Presidente, avendo anche
la grandissima fortuna di presiedere
la Commissione Sport, Cultura
e tempo libero. All’interno delle
Circoscrizioni si impara a fare politica,
mentre nelle Commissioni si capisce
come gestire un budjet pubblico e come
mediare tra pubblica amministrazione
e le associazioni sul territorio, che
sono molto importanti.
Inoltre, essendo laureata in Economia
della Pubblica Amministrazione
in Bocconi, avrai avuto anche
l’opportunità di mettere in pratica i
tuoi studi.
Ho avuto la fortuna di studiare la teoria
e contemporaneamente vederla messa
in pratica. Saltando qualche lezione in
Bocconi…
Ti aspettavi di essere subito chiamata
a candidarti in Consiglio Comunale?
Credo sia molto difficile arrivare
al punto dove sei ora a un’età così
giovane.
Per un politico questa è un po’
un’evoluzione naturale. Al tempo
stesso bisogna saper distinguere la
passione politica partitica e la vita
pubblica di un’istituzione. Diventare
Bartolomeo N°1 Ottobre 2007
INTERVISTE
Assessore era sempre stato un
mio grandissimo sogno e sono
contentissima che sia stato esaudito.
E’ stata una scelta forte sia per
quanto riguarda la mia età, in quanto
sono il più giovane Assessore che
questo Comune abbia mai avuto, sia
per il tipo di deleghe che mi sono
state date, in particolare per quanto
riguarda le politiche giovanili e delle
pari opportunità che per la prima
volta sono state attribuite a un solo
Assessorato. Nel 2007 Monza è tra
le prime amministrazioni a prendere
coscienza del fatto che questi temi
sono estranei al disagio generale dei
Servizi Sociali.
Quindi ti trovi ad ereditare qualcosa
dalla precedente amministrazione e
al tempo stesso a dover costruire un
Assessorato completamente nuovo.
Spaventata?
Sono molto incuriosita, ma comunque
un po’ inquieta di fronte alla
burocrazia comunale che conoscevo
solo in teoria. Devo essere sincera:
all’inizio è stato un piccolo trauma,
mentre adesso comincio a capire come
muovermi e sto cercando di costruire
una struttura flessibile, con pochissimi
collaboratori ma aperta a degli stage
con dei ragazzi monzesi che abbiano
a cuore le politiche giovanili. Secondo
me uno dei pericoli più grandi è
investire in azioni non significative
per i giovani.
Durante la campagna elettorale sei
stata una dei candidati più presenti
sul territorio e spesso ti si vedeva
per le vie del centro. Avere un
13
contatto diretto con la gente ti ha
avvantaggiata?
Sicuramente. Inoltre con il mio team
abbiamo capito l’importanza di saper
cogliere quelle esigenze che tu puoi
mettere in secondo piano, ma per altre
persone sono fondamentali.
Hai già dato inizio a dei primi
progetti?
I progetti che stanno totalmente
monopolizzando la mia attenzione
sono i due maxi-progetti su Monza:
innanzitutto la nuova biblioteca, di
cui sono tra le maggiori promotrici
e fautrici, che occuperà l’ex-caserma
S. Paolo e sono molto emozionata
nel lavorare per dare ai ragazzi una
biblioteca altamente innovativa e
polifunzionale, in quanto multimediale
e anche punto di ritrovo culturale;
l’altro progetto è l’introduzione di
nuove aree di aggregazione giovanile
dove i ragazzi possano esprimersi da
un punto di vista artistico, musicale e
anche sportivo. Credo sia opportuno
cambiare la fisionomia della città anche
in base alle necessità dei ragazzi; al
tempo stesso è sbagliato concedere ai
giovani spazi ricreativi “fuori mano” e
“obbligarli” ad andare là, ma bisogna
valorizzare e strutturare quelle aree che
i ragazzi scelgono naturalmente da sé
per incontrarsi. Inoltre ti posso anche
dare un’esclusiva: stiamo progettando
un grande piano che vada incontro
alle esigenze di mobilità per i ragazzi
non patentati. Contemporaneamente
sto gia lavorando per creare
anche una Provincia giovane!
Per quanto riguarda l’attività
INTERVISTE
Bartolomeo N°1 Ottobre 2007
partitica, sei ancora molto legata
all’attivismo?
Per cinque anni sono stata impegnata
sul fronte giovanile, diventando
Commissario provinciale di Forza
Italia Giovani e impegnandomi
sempre molto anche a livello
nazionale. Inoltre sono ancora
in contatto con gli altri giovani
attivisti, tra cui Giacomo Sala (exrappresentante di Istituto dello
Zucchi, ndR) che conosco molto bene.
Un’ultima domanda di rito per tutti
gli Zucchini, ossia tutti gli studenti
maschi dello Zucchi…
E le femmine“le Zucchine”?!
Ragazze ribellatevi! Degli ortaggi
proprio no…
Comunque, vedendo la tua foto, tutti
si chiederanno: fidanzata?
Sì, sì.
Alla fine non poteva mancare
il “Trivial Pursuit”, quattro
domandine di cultura generale.
Pronta?
Oh no! Dovevo studiare… C’è
matematica?!
Partiamo con qualcosa di facile:
Rivoluzione francese.
1765… No! La suora mi prende a
schiaffi! Ma in quell’anno deve essere
successo qualcosa… Cerchiamo
su Google… (Si scoprirà che in
quell’anno è nata in India la dinastia
Palan, ndR)
Un’opera di Shakespeare.
Amleto.
L’amata di Dante.
Beatrice.
La compagna di Diabolik.
14
Eva.
Promossa comunque. Su tutto il
fronte.
NdR: Purtroppo l’intervista a Martina
Sassoli viene pubblicata in versione
ridotta per ragioni di spazio e di
scorrevolezza. Chi eventualmente
fosse interessato a leggerla in forma
integrale (con qualche domanda in più
riguardo alla politica cittadina), può
contattarmi presso l’indirizzo e-mail
del giornalino o in IA. Ricordo inoltre
che è possibile scrivere all’Assessore
mandando una mail a: assessore.giova
[email protected]
Michele Casadei I A
EPISTULAE
Bartolomeo N°1 Ottobre 2007
-CaroBartolo...CULTURAMODERNA
Eh l’Italia, l’Italia! Sembra proprio
che del Belpaese raccontato su libri
di storia e descritto da filosofi e
scrittori di un passato nemmeno
troppo lontano, sia rimasto soltanto
un tenue ricordo, un nostalgico
sospiro trasportato dal vento. Del
nostro amatissimo Stivale, infatti,
sono sempre state citate l’arte, la
tradizione culinaria, la musica, le
belle città, la natura, la straordinaria
Storia, la poesia, la letteratura e un
interesse serio per l’istruzione.
Non che le scuole italiane siano
mai risultate così migliori rispetto a
quelle estere, ma certamente da esse
la nostra terra ha selezionato molti
dei grandi nomi che oggi decorano
in stampatello grassetto le pagine
dei manuali scolastici. I molti
Italiani che hanno reso immortale
il loro nome per meriti scientifici,
artistici o letterari, provenivano
tutti da un certo tipo d’istruzione,
che evidentemente solo l’Italia ha
saputo e dovrebbe saper ancora
dare. Questa istruzione, che è
anche educazione e formazione,
oggi non è più un nostro vanto,
anzi, è proprioil sistema scolastico
che fa del nostro Paese uno dei
fanalini di coda del grande carro
Europa. Perché? Non può esserci
un chiaro motivo, al contrario, le
cause di questa involuzione sono
così tante da sommarsi o annullarsi
vicendevolmente. Possiamo però
convenire che la soluzione dei
problemi in una democrazia risiede
nelle mani del popolo sovrano, e
in questo senso ognuno di noi è
responsabile per le deficienze del
nostro Paese. Siamo tutti colpevoli
nella misura in cui non reagiamo
di fronte al decadimento, alla
scadenza, al disdoro progressivo
dei nostri Licei. Un tempo nelle
scuole d’Italia era impensabile che
uno studente per farsi comprendere
dagli addetti di segreteria dovesse
esprimersi a gesti, oggi accade
in ogni scuola, sebbene io abbia
enfatizzato; un tempo in un Istituto
non dovevano e non potevano
coesistere professori qualificati
e
competenti
e
professori
incredibilmente incapaci e inadatti,
oggi
sembra che la seconda
tipologia di docente abbia fatto
capolino in ogni sorta di Liceo.
Partendo proprio dal nostro
piccolo, il contributo maggiore
che possiamo offrire è imparare
a riconosceree denunciare tutti
15
EPISTULAE
Bartolomeo N°1 Ottobre 2007
i casi di mala istruzione, che
spesso sono palesemente noti,
ma a cui nessuno pone mai una
soluzione nonostante sia un diritto
di tutti, per poter costruire un
futuro migliore, godere di una
sana e vera educazione. La nostra
scuola sicuramente non è immune
da questa degenerazione, tuttavia
io non voglio addentrarmi nelle
singole faccende da me conosciute
e non voglio indagare in quelle
raccontatemi da altri; il mio
desiderio invece è di risvegliare in
tutti noi Zucchini la consapevolezza
di poter esigere di più, e soprattutto
la volontà di cambiare quelle
cose che non funzionano come
dovrebbero. Moltissimi sono gli
studenti e i professori validi ed
esemplari, e per questo bisogna
impegnarsi insieme per migliorare
il nostro Liceo, perché possa tornare
a brillare di quello splendore che
solo pochi anni fa faceva del nome
Zucchi un sinonimo inequivocabile
di serietà e qualità. Ave atque vale,
Marco Nebuloni IIB
(Rubrica curata da Stefania
Antonelli II H)
16
ZUCCHI
Bartolomeo N°1 Ottobre 2007
-PianetaZucchiQUEIQIUNDICIMINUTI...
Parte da questo numero una
rubrica fissa (se non mi “tagliano”
cammin facendo) e dedicata a “noi
zucchini” che ho voluto titolare
“PIANETA ZUCCHI”, quasi a
identificare questo luogo austero
e affascinante come un mondo in
cui abitano individui dalle precise
caratteristiche. Se vi identificherete
con alcuni dei personaggi che
vi descriverò di volta in volta,
sappiate che il fatto non è casuale,
perché i riferimenti a fatti e persone
sono rigorosamente voluti.
Qual è la parte della lunga ed
estenuante mattinata che piace di
più agli zucchini? Beh, la risposta
mi sembra ovvia: non l’ora di
matematica, non l’ora di filosofia,
non quella di educazione fisica, ma
ovviamente l’intervallo! Quante
cose sono capaci di fare gli studenti
in quei miseri quindici minuti
concessi: se ne vedono di tutti i
colori! Ci sono quelli che passano
l’intero intervallo davanti alle
macchinette con l’idea di affogare
tutti i loro dispiaceri nel cibo; ma,
inevitabilmente, una volta arrivati
alla meta, o la macchinetta è rotta
(la maggior parte delle volte)
oppure la merenda preferita
e tanto desiderata è finita!
Ci
sono
poi
quelli
che
“sfruttano” l’intervallo in classe
a leggere, ripassare, studiare per
l’interrogazione dell’ora successiva!
Ma ragazzi…approfittate di questi
quindici minuti per socializzare!
Comunque la maggioranza degli
zucchini trascorre l’intervallo con
un unico, importantissimo scopo:
quello di avanzare tentativi di
corteggiamento
nei confronti del
ragazzo/a che fa
battere il cuore.
Eh sì, quanti amori
iniziati, conclusi
e consumati tra le
mura dello Zucchi!
Puoi vedere il
ragazzo “preso” da
una ragazza che però, ahimè, vuole
solo restare sua amica, mentre lui
dispiaciuto, per non dire inca…
.volato, a causa del rifiuto decide
di non parlarle più o di dimostrarsi
distaccato (a proposito è proprio lui
che va ad affogare i dispiaceri nel
cibo!). Ma una volta arrivato alla
macchinetta scopre, ovviamente
dopo avere inserito i soldi, che
17
ZUCCHI
Bartolomeo N°1 Ottobre 2007
questa non funziona. E inutili
sono i pugni o i colpi tirati per
aprire lo sportellino. Ci si può solo
rassegnare!
Poi c’è il classico gruppo di amici
all’interno del quale vi sono
due ragazzi che si piacciono a
vicenda. Ad ogni intervallo lui va
da lei (o lei da lui!) ma proprio
non riescono a concludere niente
(causa timidezza?). Ovviamente
le cose non vengono semplificate
dagli amici, incapaci di capire che
all’intervallo devono cambiare
aria e non disturbare; e non
servono proprio a niente le frasi
di circostanza come “dai, andiamo
a farci un giro” o “mi accompagni
in segreteria?”. Infine ci sono le
coppiette con la C maiuscola che
vedi girare per i corridoi e che
ti sembra di conoscere da tanto
tempo, anche se in realtà non sai
neanche di che classe sono. Lui,
lei, mano nella mano, occhi che
brillano per la felicità, sorriso sulle
labbra, come se tutto il mondo
attorno non esistesse; è così che
quei quindici minuti diventano
magici! E tu, che li vedi, arrabbiato/
a perché non ti va bene niente (a
causa della famosa macchinetta o
del fin troppo famoso compito in
classe!) sorridi e sospiri pensando
“come sono carini! Stanno così
bene insieme!” o anche “succederà
18
mai anche a me?”; perché l’amore
è bello però molto spesso fa anche
soffrire. Per questo nel “Pianeta
Zucchi” non mancano i cosìddetti
“single incalliti” che girano sempre
per cercare di trovare la loro
anima gemella (non che la cosa sia
semplice!!!). Si guardano intorno,
cercano, scrutano, adocchiano, si
appostano nei luoghi più strategici
ma alla fine la domanda è sempre la
stessa: “ma lui/lei si sarà accorta/o
di me?”. Alla fine dopo essersi dati
la risposta che non vorrebbero mai
sentirsi dire (cioè “no”), eccoli di
nuovo in giro alla ricerca! Eh sì, è
dura la vita!
Ma, ragazzi, credetemi… prima o
poi qualcuno si accorgerà di voi,
e allora anche voi diventerete la
metà di una coppietta con la C
maiuscola! È solo questione di
tempo…
DON’T WORRY, BE HAPPY!!
Sara Montagnino I A
ZUCCHI
Bartolomeo N°1 Ottobre 2007
-NewsZucchiSPECIALECONSULTA:INTERVISTAALLELISTE
In previsione delle elezioni per la
Consulta che si svolgeranno il 12
ottobre, la redazione del Bartolomeo ha ritenuto oppurtuno intervistare i candidati delle liste affinchè
possiate conoscere meglio chi rappresenterà la nostra scuola a livello
provinciale.
Qual è il nome della vostra lista?
Perché l’avete scelto?
Talk up!: Abbiamo voluto chiamarci TALK UP! perché vogliamo
cercare di togliere tutta “la nebbia”
che circonda la Consulta e farci
sentire!
Protagonisti Sempre: Il nome della
nostra lista è PROTAGONISTI
SEMPRE; lo abbiamo scelto perché
vogliamo essere protagonisti, cioè
presenti in prima persona dentro
la scuola. Vogliamo che anche lo
Zucchi come scuola possa dire la
sua in Consulta.
Da chi è composta la lista?
T: Siamo Michele-Maichi-Mik
Casadei di IA e Viola-Violetta-Violet-Purple-Viò-Vi-Ugo Maccabruni
di IIF.
P: Federica Crippa II E & Lucia
Pessina I C.
Due parole per spiegare a tutti
19
quali sono i compiti della Consulta
provinciale degli studenti.
T: La consulta provinciale degli
studenti – CPS – è un organismo
di rappresentanza studentesca su
base provinciale, composta da
due studenti per ogni istituto che
si incontrano regolarmente per
assicurare il più ampio confronto
fra gli studenti di tutte le scuole
superiori. Le CPS dispongono di
fondi propri che possono essere
spesi per formulare proposte
che superino la dimensione del
singolo istituto, stipulare accordi
con gli enti locali, la regione e le
associazioni, le organizzazioni del
mondo del lavoro e progettare,
organizzare e realizzare attività
anche a carattere transnazionale.
(alla faccia di due parole! ndr)
P: La Consulta provinciale degli
studenti ha il compito di favorire
un confronto fra gli studenti di tutte
le scuole secondarie superiori della
Provincia e formulare proposte di
intervento che coinvolgano i vari
istituti.
Perché vi siete candidati e perché
dovremmo votarvi?
T: TALK UP! Pensiamo sia
giusto mettersi in gioco in prima
ZUCCHI
Bartolomeo N°1 Ottobre 2007
persona e fare nuove proposte
senza aver paura di farsi sentire!
Perché noi sì che parliamo chiaro.
P: Ci siamo candidate perché
vorremmo
migliorare
e
rendere più vivibile l’ambiente
scolastico, proponendo iniziative
e agevolazioni a favore degli
studenti. Votateci perché siamo le
migliori!!
Come intendete procedere?
T: Abbiamo un buon programma
e faremo tutto il possibile per
rispettarlo. Ma abbiamo bisogno
anche dei vostri consigli…!
P:
La proposta di cui andate più
fieri.
T: Sul modello di un progetto del
2003, proponiamo di organizzare
un concorso a eliminazione per
le rock band delle scuole di tutta
la Provincia; i vincitori, oltre a
un album, potranno esibirsi nello
“Show Case” di Cascina Monlué!
P:
Un motto o un pronostico?
T: Motto: “Più Ughi per tutti!”;
pronostico:
Poppy
Maiers
Presidente degli U.S.A.
P: Ci verrebbe proprio da dire: “O
protagonisti o niente”!!
Un appello finale alla popolazione
zucchina.
T: Fatevi sentireeeee!
P: Vi facciamo un’offerta che non
20
potrete rifiutare… Votateci!!
Bè a questo punto facciamo un “in
bocca al lupo” ai nostri candidati
e... vincano i migliori!
A cura di Michele Casadei I A e
Veronica Braglia II H
MUSICA
Bartolomeo N°1 Ottobre 2007
-GirodiDoLAMUSICAA360GRADI
Benvenuti cari lettori Zucchini
nella nuova, fresca di stampa,
pagina musicale del Bartolomeo!
Solitamente la prima cosa che
si legge di una rubrica è il titolo
e già immaginiamo sulle vostre
facce espressioni dubbiose che
si chiedono: “Cosa significa giro
di do?”. Ebbene, tecnicamente si
tratta di una serie di accordi alla
chitarra (la, do, re, re minore e
altri), ma concettualmente, ovvero
come l’abbiamo inteso noi, ‘giro
di do’ sta ad indicare un viaggio
a 360° nel fantastico mondo della
musica, dove la nostra penna
non risparmierà nessun artista e
nessun genere. Passeremo infatti
per il pop, il rock, il jazz e per
qualsiasi altra cosa ci venga in
mente, eccetto il percussionismo
sulle pentole da cucina (hehehe)!
Siamo certe che se darete un occhio
(anzi un orecchio!) a ciò che vi
proporremo, potrete ampliare
il vostro bagaglio musicale e
rimanere piacevolmente sorpresi.
Ogni mese ci impegneremo a
presentarvi news, curiosità di ogni
tipo, canzoni e album da ascoltare
dopo lo studio o durante ‘il dolce
far niente’. Detto questo non ci
21
resta che annunciare: let’s get it
started ragazzi!
Sono giovani, carini, simpatici,
e molto, molto in gamba… Non
è la pubblicità di un gruppo di
modelli, ma un rapido ritratto
di quattro ragazzi di Novara.
Nel 2003 fondano un gruppo di
sound californiano. Di certo non
compariranno sul palco in costume
e tavola da surf sottobraccio,
ma la loro musica vi travolgerà
come un’onda del Pacifico! Di chi
stiamo parlando? Dei My Own
Rush! Qualcuno li avrà sentiti ma
per coloro che non li conoscono
vogliamo spendere giusto due o
tre paroline. Per cominciare, il
loro mix tra pop e rock è guidato
dall’affascinante
vocalist Edo,
sostenuto dalla batteria di Mike e
accompagnato dalla chitarra di Scott
e dal basso di Iumbe. Si respira aria
di California anche dai loro nomi!
Il loro primo demo, “All of your
whispers”, nel 2004 ha ricevuto
un importante riconoscimento ai
‘Blue Arrow Alternative Awards’,
e da qui è iniziata la loro scalata al
successo. La tournè, che ha toccato
l’Austria, la Francia e la Germania,
ha permesso ai giovanissimi My
MUSICA
Bartolomeo N°1 Ottobre 2007
Own Rush (per gli amici MOR) di
prendere parte a importanti eventi
musicali come il “Punkster tour”
e “Giovani espressioni”. Il loro
esordio tuttavia è segnato dalla data
del 28 novembre 2006, quando al
Rolling Stones di Milano, come
band di apertura degli ormai noti
Finley, hanno presentato alcuni
brani ad un pubblico di oltre 300
persone… e noi eravamo lì! Vi
assicuriamo che il sound dal vivo
è davvero travolgente e abbiamo
avuto occasione di sperimentare
in prima persona la loro simpatia
e semplicità! Tra i migliori pezzi
suonati ricordiamo le bellissime
“Atlantic skies”, “On your left”,
“There’s a mess” e “This sound”.Vi
lasciamo dei link dove potrete
ascoltare queste canzoni , scoprire
le prossime date live della band e
lasciare un commento! Infine, per
chiudere ‘poeticamente’ l’articolo,
riportiamo alcune righe scritte dal
frontman Edo riguardo la musica
e il suo significato: “La musica è
la strada più spontanea e diretta
per esprimere ciò che provi , come
dare una soffiata di vento alla
propria rabbia… Avere l’occasione
di suonare ed esprimere se stessi,
significa libertà.”
Buon ascolto!
PS: Dimenticavamo di dirvi che
22
per ogni curiosità potete venirci
a contattare in 3A, e se avete un
gruppo potete lasciarci il vostro
contatto. Magari la prossima band
sul Bartolo potrebbe essere proprio
la vostra! Alla prossima!
Contatti My Own Rush: http:
//www.myspace.com/myownrush
www.myowrush.it
CANZONE DEL MESE:
(con la collaborazione di Maggie
Zev): “High school never ends”,
Bowling for soup
Lara Bucella e Francesca Gavezzoli III A
RECENSIONI CONCERTI
Bartolomeo N°1 Ottobre 2007
-RoxyBarIMPRESSIONIDISETTEMBRE
Oggi intendo trattenere il pubblico
lettore su un uomo singolare, con
un’ originalità così prepotente e
spiccata da bastare a se stessa senza
richiedere neppure consenso.
È mutuando un pensiero di
Baudelaire che trovo le parole per
presentare Franco Battiato, artista
con una personalità tanto poliedrica
da trovare compiuta realizzazione
nella musica, nella poesia, nelle arti
visive della pittura e del cinema.
Cantautore come ormai ne sono
rimasti pochi, uomo universale
capace di fare delle molteplici
diramazioni dell’arte una sintesi
di passione filosofica. È dunque
con rammarico che sono costretta
a constatare la delusione provata
dopo
l’esibizione
dell’ultima
tappa del tour italiano Il vuoto, al
teatro Arcimboldi di Milano, il
20 settembre, dove Battiato è
stato affiancato dal pianista e
compositore Roberto Cacciapaglia.
Una
delusione
difficile
da
accettare, difficile da ammettere
anche solo fra sé. Ma lo scontro
con la realtà è inevitabile e ci
si trova a mente fredda ancora
increduli per la mancanza di quella
felicità effimera, ma pur sempre
felicità, così attesa, così pretesa, al
termine di un evento come questo.
Fa discutere la scelta di un concerto
di soli archi e pianoforte, superbi in
brani come “La cura” o “Amore
che vieni, amore che vai”, ma non
sufficienti a restituire l’autenticità
delle complesse sonorità dell’autore
in altri brani, primo fra tutti “L’era
del cinghiale bianco”, che ha visto
lo stesso Battiato insoddisfatto
e impotente sul palco. Forse per
l’abitudine a non considerare artisti
di questo calibro al nostro livello,
rimaniamo
tanto
sconcertati
quando, gettando temporaneamente
e di certo involontariamente la
maschera, essi si mostrano nel loro
lato più umano, e con tutte le loro
debolezze. Il Battiato che è andato
in scena all’Arcimboldi è apparso
23
RECENSIONI CONCERTI
Bartolomeo N°1 Ottobre 2007
come un Battiato stanco, quasi
annoiato dalle sue stesse canzoni.
È venuto meno il pathos che
sappiamo invece essere virtù
propria dell’autore. Forza ed
efficacia sono mancate anche
all’acustica: troppo contenuta e
moderata l’intensità del suono, in
un contesto in cui invece sarebbe
potuta esplodere con maggior
vigore. Delude un concerto che, a
dispetto della fredda sera milanese,
sembra aver soffocato come afosa
canicola estiva le potenzialità e la
creatività di un artista che rimane,
comunque, tra i più grandi del
nostro Paese.
“Io che sto diventando sabbia
del deserto, ringrazio i venti
che mi cambiano forma e punto
d’osservazione; un ideale
perseguo, anacronistico e ridicolo:
il miglioramento.”
(Franco Battiato)
Claudia Spinelli II E
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Bartolomeo N°1 Ottobre 2007
DATE CONCERTI
-OnStage-
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DATE CONCERTI
Bartolomeo N°1 Ottobre 2007
A cura di Claudia Spinelli II E
26
SPAZIO POETICO
Bartolomeo N°1 Ottobre 2007
-MurieMareTuchiamalesevuoi...emozioni(L.Battisti)
CONFRONTI
C’era una volta una bambina che cantava gli U2 nella macchina dello zio,
col finestrino abbassato e il vento fra i capelli.
Note che ancora risuonano dentro, e parlano un po’ di quei tempi in cui
nulla conosceva un limite e tutto, in fondo a se stesso, lo aveva.
Contraddittorio, lo so. Ma banalmente vero.
E, più maturi, ci si ritrova via via così, a perdere, inconsciamente, la
spontaneità bambina che ci portava a non vedere né temere confini; ci
riscopriamo uomini, dal pensiero frenetico, galoppante.
Articolato. Silenzioso.
“Traiettorie, laggiù. Altra vita che scorre, normalità. Altra vita.
Appunto. […]”
Muri e Mare. Titolo di un articolo del professor Marino, il quale mi ha
gentilmente proposto di riprenderlo; e io tento di renderlo mio.
Permettetemelo.
Perché la mente umana, forse, è proprio così: circondata da Muri, contro
cui si schianta l’umanità concreta della nostra persona.
“Io e loro. Un conto rapido e mi accorgo che siamo tra questi muri,
quattro per la precisione. Uno spazio limitato. Come il nostro agire”.
Un umano fragile che finisce in fragili frantumi, piccole scaglie di fragile
ragione che si perdono in un fragile nulla.
27
SPAZIO POETICO
Bartolomeo N°1 Ottobre 2007
“Clacson. Ci diciamo così poco di noi. Muri e Calcedine. Nemmeno un
poster, che so, uno di quelli che ricordano il mare”
E, tuttavia, Mari.
Mari, quando davanti a noi si aprono confini, e si distendono domande,
astratte, che navigano su oceani di curiosità celata in una concretezza
apatica del quotidiano, umano.
L’uomo, forse, è così.
Un coesistere di due anime, un continuo alternarsi di “essere”, talvolta il
prevalere dell’uno, altre dell’altro.
Perché in noi c’è l’uomo che teme; ma anche l’uomo che osa.
“Muri e mare. Un limite e l’oltre. L’umano e qualcosa che rifiuta di
essere tale.
L’altro un osare andare, altrove”.
(da “Muri e mare” di Antonio Marino)
Devo un grazie in primis al professor Galeotto, al prof. Marino e a
Micol per i suggerimenti che mi hanno dato!
Giuliana Genovese II G
28
GIOCHI
Bartolomeo N°1 Ottobre 2007
-L’angolodiPonzodi Stefano Ponzoni II H
SUDOKU PAZZO!
Oltre a righe, colonne, quadrati 3x3,
anche ciascuna diagonale dovrà contenere tutti i numeri da 1 a 9.
E ADESSO... LOGICA!
29
OROSCOPO
Bartolomeo N°1 Ottobre 2007
-L’OroscopoARIETE
Ottobre ti trova un po’ fuori forma: mangia meglio
e fai attività fisica. Grazie a queste semplici mosse,
verso fine mese, sarai favorito nei sentimenti:
finalmente quel bel faccino si accorgerà di te! Bene
la scuola, anche se con un po’ di fatica.
TORO
Sei perennemente con la testa tra le nuvole e i
prof se ne stanno accorgendo: la cosa potrebbe
procurarti qualche guaio. Ottimi, in compenso, i
rapporti con gli amici. Ora come ora non è tempo
di dedicarti all’amore, piuttosto iscriviti a qualche
sport.
GEMELLI
Ottobre ti trova pigro: cerca di darti una svegliata,
magari rinnovando il guardaroba o conoscendo nuova
gente. Anche a scuola sei un po’ a basso profilo, ma
basta impegnarsi un po’ di più per ingranare. Verso la
metà del mese si rifarà vivo un amico che non sentivi
da tempo.
CANCRO
Dopo un settembre un po’ agitato, arriva un
ottobre sereno. Riuscirai ad essere allegro in modo
contagioso e questo benessere generale influirà anche
sul tuo aspetto, che sarà piuttosto ammirato. Buona
anche la situazione scolastica, soprattutto in materie
dove non te lo aspetti.
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LEONE
Come sempre sei un po’ impulsivo, ma questo
è il mese giusto in cui essere grintosi: la scuola,
l’amore, gli amici, tutto va preso in pugno per non
ricevere brutte sorprese. Insomma, carpe diem!
Verso la fine del mese un po’ di stress.
VERGINE
Nella tua vita è tempo di bilanci: ti domanderai se
le scelte che hai fatto finora sono giuste, ma solo
col passare dei giorni avrai le risposte. Lo sport può
aiutare a pensare, ma anche qualche uscita con gli
amici. Sarai ben visto dai prof anche senza troppi
sforzi.
BILANCIA
Ottobre è per te il mese delle sorprese:
generalmente saranno positive, ma il pericolo è
dietro l’angolo. Se hai iniziato un’attività nuova
andrà bene, altrimenti sappi che è il momento
giusto per nuovi progetti. Qualche volta sarai un
po’ iperattivo, ma ne sarai felice.
SCORPIONE
Ti sentirai un po’ solo, quindi cercherai la
compagnia degli amici, anche quelli che non vedi
molto spesso. La scuola sarà, stranamente, più
gradevole del solito e per questo avrai anche profitti
migliori. Sarai un po’ debole, quindi mangia cibi
più sostanziosi.
SAGITTARIO
Ti sembra che la gente non ti ascolti: impara a parlare
con chi sa ascoltare davvero. In questo periodo sarai
un po’ in difficoltà a scuola e in più non godrai di una
salute di ferro. Verso la fine del mese avrai nuovi
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OROSCOPO
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stimoli che ti faranno sentire più realizzato.
CAPRICORNO
In ottobre sarai inarrestabile: saprai gestire bene tutto
ciò che ti riguarda, dalle responsabilità ai rapporti.
Finalmente porterai a termine un progetto che avevi in
sospeso da parecchio tempo e questo ti aiuterà molto.
Da ridurre i dolci e i fuori pasto.
ACQUARIO
Al primo posto, per tutto il mese, andranno gli
amici. Molto del tuo tempo e del tuo impegno
saranno per loro, a volte anche a svantaggio di te
stesso. Sarai svogliato, soprattutto a scuola. Prendi
in considerazione idee innovative per variare nella
tua vita.
PESCI
C’è qualcuno che ha bisogno di te, ma non ha il
coraggio di dirtelo: forse qualcuno di molto vicino.
In questo ottobre avrai voglia di impegnarti, ma
sarai vinto dalla tua tipica volubilità. Buon momento
per riprendere attività già sperimentate, ma con una
nuova mentalità.
A cura di Chiara Pergamo II H
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Grafica di Valeria Chiozzi II G
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