n° 1 Ottobre 2007
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n° 1 Ottobre 2007
Bartolomeo N°1 Ottobre 2007 -INDICEpag. 2 EDITORIALE: Presentazioni pag. 3 IL VASO DI PANDORA: Gli animali più fragili del pianeta pag. 5 OTIUM ET NEGOTIUM: Pregiudizi dell’utopia proibizionista pag. 8 IL TAFANO: Sveglia! pag. 9 CARA MUSA PARLAMI DELL’OGGI: Medea straniera. Una realtà di ieri e di oggi pag. 11 INTERVISTE CON LA STORIA: Martina Sassoli. I giovani in Comune pag. 15 CARO BARTOLO: Cultura Moderna pag. 17 PIANETA ZUCCHI: Quei quindici minuti pag. 19 NEWS ZUCCHI: Speciale Consulta. Intervista alle liste pag. 21 GIRO DI DO: La musica a 360 gradi pag. 23 ROXY BAR: Impressioni di settembre pag. 25 ON STAGE pag. 27 MURI E MARE: Confronti pag. 29 L’ANGOLO DI PONZO pag. 30 L’OROSCOPO pag. 33 QUORI INFRANTI 1 Bartolomeo N°1 Ottobre 2007 -EditorialePRESENTAZIONI Ciao a tutti! Ho l’immenso piacere di presentarmi come la nuova direttrice del Bartolomeo! Mi sembrava d’obbligo dedicare il primo editoriale alla presentazione di questo numero che, come potrete da subito notare, è ricco di novità. Prima fra tutte, la grafica. La scelta di incolonnare gli articoli è parsa ideale per ragioni di spazio e scorrevolezza nella lettura, invece per alcune rubriche è stata lasciata la vecchia grafica su pagina intera. Il titolo “Bartolomeo” in copertina farà da logo per tutto l’anno e, nel caso riscotesse particolare successo, sarà possibile lasciarlo “in eredità” anche alle redazioni future. Altra novità sono le rubriche, che rimarranno fisse in ogni numero affinchè il giornalino abbia una propria organicità e voi lettori possiate appassionarvi alle nostre firme seguendole passo passo. Per chi invece occasionalmente vorrebbe veder pubblicata una sua opinione o riflessione, può indirizzare il suo articolo alla rubrica “Caro Bartolo”, inviandolo all’ e-mail del giornalino ([email protected]) o consegnandolo a me in formato elettronico. Quest’ anno la redazione vi proprone rubriche nuovissime e di recente invenzione, senza tuttavia togliere spazio a rubriche già note come “Il Vaso di Pandora” (di cui però è cambiata la firma), “Quori Infranti”, “Caro Bartolo” e “Il Tafano”. Il nostro giornalino si presenta quindi come un connubio di passato e futuro, di ripresa e originalità. Sempre presenti saranno anche le rubriche dell’oroscopo e dei giochi con qualche nuovo arricchimento. Potrete soffermarvi a riflettere sulle problematiche poste da “Il Vaso di Pandora”, scervellarvi sugli articoli di “Otium et Negotium”, formulare ipotesi filosofiche sui temi de “Il Tafano”, arricchire il vostro bagaglio mitologico con “Cara Musa parlami dell’oggi”, lasciarvi affascinare dai personaggi di “Interviste con la Storia”, crearvi un’ampia cultura musicale grazie al “Giro di Do” e a “Roxy Bar”, divertirvi con le cronache zucchine di “Pianeta Zucchi”, farvi travolgere dai versi di “Muri e Mare”, distrarvi durante le lezioni con “L’angolo di Ponzo”, sperare nel favore degli astri con “L’oroscopo” e infine spettegolare su “Quori Infranti”. Tutta la redazione ha lavorato con cura e impegno affinchè questo giornalino diventi un valido strumento di informazione scolastica e non solo. Ringrazio tutti i redattori, il mio vice e tutti coloro che hanno contribuito a questa prima (e temuta!) uscita. Per concludere: bentornati a tutti! Veronica Braglia II H 2 ATTUALITAʼ Bartolomeo N°1 Ottobre 2007 -IlVasodiPandoraGLIANIMALIPIÙFRAGILIDELPIANETA Essendo nuova qui al liceo classico B. Zucchi, ed essendo questo il mio primo incarico in un giornale vero e proprio, ho trovato complicata la scelta di un tema per questo articolo. Le paure erano e sono tante: “Piacerà? Sarà banale il mio articolo? Lo troveranno noioso gli altri ragazzi che leggono il Bartolomeo già da qualche tempo?” Se penserete questo dopo aver letto il mio articolo, sappiate che non era nelle mie intenzioni. Quindi ho deciso che avrei parlato di qualcosa che mi interessa veramente e che per iniziare mi sarei informata su cos’è il Vaso di Pandora di cui prima avevo solo sentito parlare. Questo vaso, contenente i mali della terra, era stato donato da Zeus a Pandora con tanto di raccomandazioni che non venisse mai aperto. Ma la curiosità dell’uomo non potè essere fermata. Così i mali all’interno del vaso si riversarono nel nostro mondo. Dall’antica Grecia i mali non sono terminati nonostante il tempo trascorso, anzi credo siano persino aumentati. Uno dei tanti è il rischio che corrono ogni giorno gli animali in estinzione. Si potrebbe risolvere il problema pensando al fatto che già molti animali del passato si sono estinti (come i dinosauri), ma un tempo le cause erano del tutto naturali. Adesso è proprio l’uomo a causare la scomparsa di diverse specie di animali (la lista del WWF contiene più di mille nomi di razze in estinzione). Quale bambino non ha mai sognato di volare libero come un’aquila reale? Fra poco i piccoli delle nuove generazioni non lo potranno più immaginare, perché delle aquile vedranno solo le fotografie! In Europa ormai rimangono non più di 3000 esemplari, e le uova distrutte prima della schiusa a causa degli elementi c h i m i c i d i s p e r s i nell’aria, sono sempre in aumento. Inoltre le aquile sono volatili che hanno bisogno di spazi molto estesi dove vivere lontano dall’uomo, senza interferenze estranee alla loro vita. Ma di questi tempi la nostra razza controlla ogni angolo del pianeta, perciò questi esemplari non hanno più un posto adatto in cui vivere. 3 Bartolomeo N°1 Ottobre 2007 ATTUALITAʼ all’interno di una specie, sono (come tutti noi sappiamo) l’inquinamento (non solo dell’aria, ma anche quello sonoro e luminoso portano molti danni), la crescita della popolazione umana e dei centri urbani, l’aumento dei rifiuti e di sostanze chimiche tossiche che si disperdono nell’ambiente, i cambiamenti nello sfruttamento delle terre, e i mutamenti climatici. È vero che in natura esistono (fra animali e vegetali) ben 15 milioni di specie, delle quali solo 1,5 hanno un nome e sono conosciuti dai biologi, ma perché rischiare di perdere il 25% degli esemplari conosciuti? Per gli animali in estinzione esistono diversi allevamenti, così se un giorno una specie dovesse estinguersi in natura, si potrebbe cercare di reinserire gli esemplari cresciuti in cattività. Però questi allevamenti non hanno mai abbastanza denaro per andare avanti e alcuni di essi non sono dotati nemmeno di un computer! Invito, quindi, se la causa sta a cuore a qualcuno di voi, almeno ad interessarsi per conoscere meglio il problema. “Feroce come una tigre”: useremo ancora questa frase quando di tigri non ne avremo più? In tutto il mondo ci sono al massimo 7000 tigri, di cui più del 60% vive in cattività. Essa è infatti l’unico modo per mantenere in vita questi animali. Nonostante l e t i g r i appartengano ad una razza protetta,i bracconieri non smettono mai di cacciarle, utilizzando le loro pelli per capi di vestiario o tappezzeria. Il problema potrebbe continuare a non interessare l’uomo, ma con la scomparsa di diversi animali, sorgerebbero rischi molto seri anche per l’economia. Le cavallette per esempio, se in grandi quantità, sono dannose per la coltivazione di qualsiasi ortaggio o frutto. Fortunatamente ci sono animali che si cibano di cavallette, che quindi non sono più portatrici di guai. E se questi animali rischiassero l’estinzione? Bé, la cosa sta già avvenendo, e le cavallette continuano ad aumentare, soprattutto nello stato australiano. L’uomo sta iniziando a risentire dei suoi stessi sbagli (adesso Pandora non centra più!), ma forse se ne è accorto in ritardo. A causare tutte queste morti Elisa Galimberti IV D 4 POLITICA Bartolomeo N°1 Ottobre 2007 -OtiumetNegotiumPREGIUDIZIDELL’UTOPIAPROIBIZIONISTA Sono di pochi giorni fa le dichiarazioni del sindaco di Milano Letizia Moratti in merito al problema delle droghe e nell’ambito dell’Ecad (convegno delle città europee contro la droga): “Basta con chi fa differenze tra droghe pesanti e leggere”; “Ci vuole non ideologia ma molta serietà per politiche basate sui risultati scientifici, e i dati sui disastri delle droghe leggere sono sotto gli occhi di tutti”. Anche l’intervento all’Ecad di Muccioli, responsabile della comunità di San Patrignano, condivide la stessa impostazione: “…tutte le droghe fanno male, la disinformazione regna sovrana…”. È indiscutibile verità che la disinformazione regni sovrana, ma purtroppo per i motivi opposti a quelli indicati da Moratti e Cuccioli. La legge Fini-Giovanardi, varata dal governo di centrodestra, ha sostanzialmente equiparato la marijuana alla droghe pesanti, spostandola dalla tabella II alla tabella I, dove vengono trattate le sostanze più pericolose. Nel 2003, il governo britannico l’ha invece spostata dalla classe B alla classe C, quella delle droghe meno pericolose. Verrebbe da chiedersi se i due governi consultino letterature scientifiche differenti, o uno dei due sia (ovvero abbia voluto essere) ignorante in materia. Di seguito verranno demoliti i principali luoghi comuni e pregiudizi proibizionisti riguardo alla droga, e alla cannabis in particolare (premessa ovvia quanto necessaria: le seguenti considerazioni non sottintendono nel modo più assoluto un invito all’uso delle droghe, bensì disaminano il comportamento che il legislatore dovrebbe tenere in questione di stupefacenti). “La marijuana fa male.” In medicina l’indice di pericolosità di una sostanza stupefacente è dato dall’LD50, che misura la quantità necessaria per uccidere una persona, paragonandola con la dose che viene normalmente assunta (ED 50): è stato verificato che la marijuana è centinaia di volte meno dannosa dell’alcool, del tabacco e persino della caffeina. Per comprendere quanto sia assurda la sua illegalità a fronte della legalità di alcool e tabacco, basti pensare che questi ultimi, solo in Italia, provocano ogni anno la morte di più di centomila persone, mentre la cannabis zero! Non solo: in un lasso di tempo di quasi 5000 anni (il primo documento storico che testimonia l’uso di marijuana risale alla Cina del 2700 a.C.), non una morte è stata imputata a questa “droga”. Inoltre: non è vero che il Delta-9-THC, principio attivo della marijuana, mantiene il suo potenziale per mesi, perché scompare quasi del tutto dall’organismo 5 Bartolomeo N°1 Ottobre 2007 POLITICA poche ore dopo aver fumato; nessuno studio scientifico serio è mai riuscito a dimostrare che la marijuana possa danneggiare la percezione della memoria e la capacità di giudizio o addirittura distruggere le cellule cerebrali; non è vero che la marijuana abbassa il livello spermatico e di testosterone nei ragazzi, né che danneggia la produzione di ormoni, il ciclo mestruale e la fertilità nelle ragazze (si tratta di propaganda proibizionista, non c’è nulla di provato). Con tutto ciò non si intende che fumare marijuana sia salutare, nondimeno in essa sono presenti più di 60 sostanze chimiche che hanno avuto fin dai tempi più remoti, e hanno tuttora, usi medici (in particolare per malattie quali sclerosi multipla, trattamento del cancro, AIDS, glaucoma, depressione, epilessia, emicrania e mal di testa, asma, pruriti, scleroma, forte dolore e distonia). “La marijuana crea dipendenza fisica.” Falso. Nicotina, alcool e caffeina, assieme a tutte le ‘droghe pesanti’, provocano dipendenza fisica, la marijuana no: non provoca ‘crisi di astinenza’. I proibizionisti obietteranno che crea tuttavia una ‘dipendenza’ – direi piuttosto abitudine – psichica: è un argomento inefficace, perché qualunque gesto può provocare un’abitudine psichica; non è forse tale il consumo continuo di cibo per alcuni obesi?“La marijuana è l’anticamera della droga pesante.” Falso, per diversi motivi. Si dice che tutti i consumatori di droghe pesanti abbiano cominciato con la marijuana; vero, ma sarebbe errore grossolano confondere la successione temporale con la consequenzialità logica: è altrettanto vero infatti che la maggioranza dei consumatori di marijuana non passa ad usare droghe pesanti. Inoltre è comprensibile che soggetti che presentino disturbi o problemi psicologici, alla ricerca di una spesso illusoria libertà, destinati magari ad entrare nel tunnel dell’eroina o della cocaina, passino attraverso l’uso di marijuana; questo accade anche perché proprio il sostrato culturale della nostra società ci inculca questo pregiudizio, tanto che alcuni, prima consumatori di sola cannabis, se ne convincono e inconsciamente mettono in atto il perverso meccanismo. “La droga genera criminalità.” Falso e mistificatorio. È il proibizionismo sulla droga a generare criminalità. Da quando la campagna di moralizzazione sulle droghe, iniziata negli Stati Uniti dopo il totale fallimento del proibizionismo dell’alcool negli anni ‘20, ha indotto gran parte dei paesi sviluppati a vietare la vendita ed il consumo di droga, le mafie hanno monopolizzato questo mercato, ingrandendolo a dismisura, e provocando l’ingenerarsi di un numero di crimini e violenze (furti, rapine, intimidazioni, ricatti, ma anche omicidi, e quindi ‘vittime del proibizionismo’), di gran lunga superiore rispetto a quello delle ‘vittime della droga’. Le narcomafie 6 Bartolomeo N°1 Ottobre 2007 POLITICA fondano oggi la gran parte dei loro traffici illeciti proprio sulle droghe, ed è quindi nei loro interessi non legalizzarle; le droghe vendute illegalmente, peraltro, sono tagliate con sostanze meno costose ma più nocive delle droghe stesse, tutto a danno del consumatore. Nel caso della marijuana, poi, è moralmente indegno che lo Stato perseguiti cittadini ritenuti criminali in quanto, senza danneggiare nessuno, assumono una sostanza che non danneggia neanche se stessi, e risulta palesemente antieconomico lo spreco di tante energie e risorse (forze di polizia, costi di detenzione forzata), che potrebbero essere altrimenti e molto più ragionevolmente sfruttate per ricercare i veri criminali ed aumentare la sicurezza nel paese. “Legalizzare la droga la rende moralmente lecita e quindi ne fa aumentare la diffusione.” Falso. Da decenni il governo olandese ha liberalizzato - anche se le limitazioni sono molto rigorose - la circolazione della droga, e i dati, parzialmente diversi nelle varie statistiche (per questo non ne prenderò in considerazione nessuna specifica), affermano tuttavia che il numero di tossicodipendenti e di decessi legati all’uso di droghe è minore in Olanda che nel resto dell’Europa e soprattutto negli Stati Uniti, dove la politica di lotta alla droga è più agguerrita. La legalizzazione della marijuana, ma anche parzialmente delle droghe pesanti (le somministrazioni controllate di eroina, nella civilissima Svizzera, ad esempio, stanno sortendo buoni risultati) eliminerebbero una componente attrattiva fondamentale delle droghe: il fatto che sono proibite, e quindi scatenano la naturale curiositas umana ed il fascino della trasgressione; questo aspetto viene chiamato fattore ‘frutto proibito’. Benché qualsiasi lettura possa risultare riduttiva ed incompleta, si potrebbe interpretare culturalmente la proibizione all’uso di droghe come un tentativo di sopprimere la componente edonistica di temporanea ‘separazione’ psichica, che certe sostanze chimiche determinano, dal mondo reale; tentativo inevitabilmente proprio di una società bacchettona e prevaricatoria della libertà di autoaffermazione dell’individuo. È tempo di risvegliarsi dal ‘sonno dogmatico’ (come Kant chiamava il ristagnare della tradizione nel tempo), deve finire l’epoca della morale di Stato, di una mamma-stato che ci impone dall’alto la condotta da seguire, privandoci della responsabilità individuale. Elia Bisi III C 7 Bartolomeo N°1 Ottobre 2007 ETICA -IlTafanoSVEGLIA! “Anche se può sembrare un pò ridicolo a dirsi così, il dio mi ha applicato alla città come a un grosso cavallo, un pò pigro e bisognoso di essere punzecchiato con qualche sprone.” (Platone, Apologia di Socrate, XVIII) società che pensa che fare uso di sostanze stupefacenti, certo in modo “leggero” e in una “giusta quantità”, sia possibile e legittimo? Crediamo in una lobby che spaccia l’aborto come un diritto, che vuole distruggere la Famiglia, base della società, con degli inutili “patti di convivenza” e che ci propugna l’idea che sia giusto uccidere un uomo, perchè tanto è ormai “solo un vegetale”? Aveva ragione Eraclito! La maggior parte degli uomini non fa altro che dormire, cullandosi in falsi sogni e ideali. Sveglia!!! Cara Europa, non sei cambiata! Sei rimasta sorda alle critiche del grande precursore dell’esistenzialismo moderno e le mie sono solo parole vane, scritte nel vento, soffiate via... Ma quanto vorrei sbagliarmi! Quanto vorrei che la mia penna tagliente stavolta s’ingannasse e che tu avessi un’anima! Un’ anima! Quanto lo vorrei... Cari miei lettori, un anno è passato da quando vi tengo compagnia con le mie brevi letture etiche e filosofiche. Ciò che mi sta più a cuore è che ognuno di voi aspiri a raggiungere qualcosa che sia Verità per voi, un ideale per cui vivere e grazie al quale saper trarre dalla molteplicità delle cose che ci circondano, il loro senso ultimo. Basta semplicemente muovere una corda della nostra anima e mettersi dolcemente in ascolto di quello che ci dirà... Ultimamente spesso sento risuonare in me una frase del filosofo danese Soren Kierkegaard (1813-1855): “Tutta l¹Europa è sulla strada della bancarotta”. Kierkegaard fu sempre critico nei confronti della cultura e della civiltà del suo tempo. Cercava una Verità per cui la sua esistenza avesse un senso e gli pareva di vivere in un¹epoca, “il secol morto” leopardiano, priva di Valori e Ideali. Chiediamoci dunque quali siano i valori in cui la società di oggi crede: sono forse i valori propugnati da libri e film (o pseudo-tali) come “Tre metri sopra il cielo”, che ci presenta il profondo e nobile sentimento dell¹Amore come mero e vuoto divertimento? Crediamo davvero in un’Europa che calpesta la proprie radici cristiane e ignora la sua cultura? Confidiamo veramente in una “Eppure, nell’estremo dolore della miseria, quando tutto sembra perduto e la via dei nostri ideali sbarrata, sentiremo, se stiamo attenti, una voce che ci dirà: “coraggio, figli miei! Andate avanti, perchè chi ha il coraggio di perdere tutto, vince tutto”. (Soren Aabye Kierkegaard) Jacob Panzeri I A 8 CRITICA LETTERARIA Bartolomeo N°1 Ottobre 2007 -CaraMusaparlamidell’oggi...MEDEASTRANIERA.UNAREALTA’DIIERIEDIOGGI Questa rubrica nasce con l’idea di leggere nel mito classico la realtà di oggi. Infatti il mito non è qualcosa di sepolto e neppure una semplice favola, ma è specchio della realtà umana edelle sue problematiche. Rivisitare e riscoprire la cultura classica oggi è un modo per riflettere su tematiche che riguardano l’uomo in quanto tale e che, nonostante i secoli trascorsi, non sono mutate, non sono divenute estranee. Questo perché il mito è universale: senza tempo e senza spazio. di infanticidio. Ad una prima lettura, forse un po’ superficiale, risulta più facile attribuire la causa di questo gesto ad un impulso irrazionale dell’animo di Medea che, amante tradita, si vendica sui figli. Ma in realtà questo atto nasconde dietro di sé spettri che gli fanno assumere un significato differente. Lei, straniera esclusa e perseguitata, costretta a vivere in una condizione di abbandono, di rifiuto e di sospetto, vittima soltanto di non essere stata accettata e compresa, raggiunge il limite della tolleranza e in lei prendono forma pensieri crudeli. Non accettata, inizia lei stessa a a non accettarsi. Additata da un mondo che la vede diversa per razza, educazione e costumi, avendo vissuto l’abbandono e l’esclusione, forse vuole salvare da questo destino anche i suoi figli e in uno slancio disperato di amore materno (interpretazione del critico Corrado Alvaro), li uccide (“A che serve vivere? Non ho più patria, non ho più casa e alle sventure non c’è rimedio”, Euripide). Medea diventa quindi il simbolo di una realtà attuale dove lo straniero risente della difficoltà di integrarsi. Infatti sembra sempre più difficile e impossibile comprendersi tra civiltà diverse che, anche se non hanno punti di convergenza, possono tuttavia imparare l’una dall’altra. Se da un lato risulta difficile per la società integrare queste persone culturalmente diverse (“…certo è necessario che uno straniero si adatti alla città che lo accoglie”, Euripide), altrettanto problematico è per lo straniero cessare di esserlo e farsi accettare, senza A seconda delle varie interpretazioni che diversi autori classici hanno elaborato, Medea è o ingenua principessa della Colchide, giovane e passionale, innamorata del greco Giasone (Apollonio Rodio, le Argonautiche) oppure madre matrigna colpevole dell’uccisione dei suoi stessi figli e ancora, maga straniera, malefica e ambigua (Euripide, tragedia Medea). Il personaggio di Medea si presenta come assolutamente attuale, come figura complessa e ricca di sfaccettature. Tuttavia il tratto distintivo che accompagna Medea nei secoli è la sua provenienza barbara che fa di lei una donna straniera e diversa, il cui prototipo non s’identifica nell’idea di civiltà tipica del mondo greco. Nelle Argonautiche lei è donna che si avvale di riti e pratiche magiche (la tradizione la considera parente di Circe), è amante che osa tradire la patria per seguire il proprio amore ed è sorella ingrata che uccide il fratello Apsirto con le sue stesse mani. L’atto estremo però viene presentato da Euripide che macchia il suo personaggio 9 Bartolomeo N°1 Ottobre 2007 CRITICA LETTERARIA riserve, da essa (“Se poi vieni a trovarti tra nuove usanze e costumi, diverse da quelle di casa tua, dovresti essere un’indovina per sapere come comportarti con il tuo compagno”, Euripide). La difficoltà di integrazione colpisce in particolar modo il mondo femminile e non a caso l’esempio da noi riportato è quello di una donna. L’indole femminile è più sensibile, alla ricerca di continui e stabili punti di riferimento che se la società fa mancare vengono ricercati nella dimensione privata e degli affetti. Non sempre però queste donne possono far riferimento ad una famiglia che le appoggi. Infatti, tralasciando l’aspetto dell’infanticidio, la condizione di Medea richiama quella di molte donne islamiche che, per costumi e per tradizioni, conducono una vita priva di libertà, priva di amore. Sono donne schiave dei loro uomini, schiave della loro religione. Sono sole, emarginate, non hanno diritti né libertà di alcun tipo; sono donne oggetto, sottomesse nel loro mondo, non accettate nel nostro (“… tu vivi nella tua città, nella tua patria, hai una vita serena, l’affetto dei tuoi cari, io sono sola, senza patria e l’uomo che da terra straniera mi ha rapida come una preda, ora mi oltraggia; non ho una madre, un fratello, dei parenti da cui trovar rifugio in questa mia sciagura”, Euripide). Medea infatti non solo non viene accettata dalla società greca, ma viene anche abbandonata da Giasone che decide di sposare Creusa, la figlia di Creonte (“Me, anima in pena. Chi più ama più ferisce. Io vengo colpita e colpita ancora. Io consumata, sfruttata e usata”, Euripide). Quindi Medea, come spesso accade per le donne islamiche, non essendo valorizzata né nella dimensione sociale né in quella privata, si annulla. Il suo animo si tormenta, si sconvolge, degenera (“Ahimè infelice, io soffro, soffro pene strazianti. Maledetti figli di una madre odiosa, possiate morire insieme a vostro padre e che questa casa precipiti in rovina”, Euripide). E’ donna che diventa mostro. Dicono che il passato non sia fine a se stesso, ma che la maggior parte delle volte serva per non ricadere in sbagli già commessi. Anche se Medea non è storia documentata, tuttavia è portavoce di difficoltà che sono state realmente presenti. E’ triste constatare che, nella realtà di oggi, il problema integrazione non sia stato superato ma debba ancora percorrere diverse tappe. Signorile Jessica, Chrico Francesca e Mapelli Francesca II B in collaborazione con la prof. Scrocco 10 INTERVISTE Bartolomeo N°1 Ottobre 2007 -Inter visteconlaStoriaMartinaSassoli.IgiovaniinComune Finalmente ecco il primo nuovo numero del Bartolomeo 2007/2008! Quest’anno anche per me si sono prospettate due grandi novità: innanzitutto, ho accettato la carica di Vice-Direttore offertami dalla Direttrice e spero di poter assolvere nel migliore dei modi ai compiti che mi saranno affidati; in secondo luogo, dopo due anni passati nello spaziare da un argomento all’altro con il “Vaso di Pandora”, seguendo la mia grande passione verso il genere dell’intervista, ho pensato di intervistare mensilmente per voi persone che tutti ammiriamo o il cui lavoro ha una grande influenza sulla vita di noi studenti. Chiamando questa rubrica “Interviste con la Storia”, ho voluto inoltre rendere per la seconda volta dalle pagine di questo giornalino un omaggio alla grande giornalista italiana Oriana Fallaci, scomparsa ormai da un anno, le cui interviste sono certamente memorabili. Buona lettura! Forse non tutti sanno che dal Maggio 2007 a Monza c’è un nuovo sceriffo in città. Donna, giovane, bionda e con un curriculum da far paura a chi è in politica da molti (troppi?) anni: l’astro nascente dell’ amministrazione cittadina è Martina Sassoli, a cui il neoSindaco Marco Mariani ha affidato il 11 nuovissimo superAssessorato di Eventi giovanili, Sistema bibliotecario e Pari opportunità. Pochissimi giorni dopo il primo contatto via mail, l’Assessore mi dà appuntamento direttamente presso il suo ufficio in Comune ed è qui che ci incontriamo. Partiamo subito dalle Pari opportunità: Assessore o Assessora? Martina! No, comunque Assessore. Raccontaci la tipica giornata dell’Assessore ai Giovani. Il primo appuntamento è verso le 9, ma poi non ho un’agenda fissa e lascio anche dei giorni liberi per incontrare quante più associazioni e persone possibili. La sera dipende… Mentirei se dicessi che alla fine della giornata non sono stanca, ma comunque sono molto soddisfatta. Immagino che chiaramente, per arrivare dove sei ora, abbia avuto grande importanza anche la tua preparazione scolastica e universitaria. Che liceo hai frequentato? Ho frequentato il Bianconi, liceo INTERVISTE Bartolomeo N°1 Ottobre 2007 linguistico moderno, dal 1996 al 2001. E’ una scuola a cui sono rimasta molto legata e ho mantenuto anche un grande rapporto personale con il collegio docenti. E’ proprio lì che ho iniziato ad appassionarmi al mondo politico perché anche a scuola c’era una fortissima attenzione, più che per l’attualità, verso i passaggi storici attinenti alla politica. Mi ricordo che nell’ora di storia c’erano delle discussioni accesissime, con la professoressa, una suora tra l’altro, a fare da moderatrice! Comunque anche questa esperienza ha aiutato a formare il mio interesse. Allo Zucchi sta per arrivare il periodo delle elezioni per le cariche di rappresentanza degli studenti. Hai mai provato a candidarti? In realtà sì, mi sono anche candidata al Consiglio d’Istituto, ma in una scuola privata questo organismo ha una funzione diversa, nel senso che è molto facile il dialogo con i professori e il rapporto è meno istituzionalizzato. Piuttosto quando nel 2000 a 17 anni sono diventata attivista di Forza Italia, ho cercato di rendermi utile nel collegamento tra la scuola e il mondo politico. Come mai hai scelto Forza Italia? All’età di 14-15 anni credo sia difficile per un ragazzo interessato alla politica mantenere una posizione moderata, mentre io, spinta comunque da un forte interesse, mi sono lasciata coinvolgere da delle conoscenze personali che erano in Forza Italia, anche se non conoscevo ancora bene la struttura 12 partitica. Qualche coinvolgimento politico anche in famiglia? No, i miei fratelli sono meno interessati al mondo della politica, mentre i miei genitori, che adesso sono di Forza Italia, vengono da esperienze diverse. Quasi subito hai avuto una prima esperienza come Consigliere della Circoscrizione 5. Mi sono candidata nel 2002 e sono stata eletta vice-Presidente, avendo anche la grandissima fortuna di presiedere la Commissione Sport, Cultura e tempo libero. All’interno delle Circoscrizioni si impara a fare politica, mentre nelle Commissioni si capisce come gestire un budjet pubblico e come mediare tra pubblica amministrazione e le associazioni sul territorio, che sono molto importanti. Inoltre, essendo laureata in Economia della Pubblica Amministrazione in Bocconi, avrai avuto anche l’opportunità di mettere in pratica i tuoi studi. Ho avuto la fortuna di studiare la teoria e contemporaneamente vederla messa in pratica. Saltando qualche lezione in Bocconi… Ti aspettavi di essere subito chiamata a candidarti in Consiglio Comunale? Credo sia molto difficile arrivare al punto dove sei ora a un’età così giovane. Per un politico questa è un po’ un’evoluzione naturale. Al tempo stesso bisogna saper distinguere la passione politica partitica e la vita pubblica di un’istituzione. Diventare Bartolomeo N°1 Ottobre 2007 INTERVISTE Assessore era sempre stato un mio grandissimo sogno e sono contentissima che sia stato esaudito. E’ stata una scelta forte sia per quanto riguarda la mia età, in quanto sono il più giovane Assessore che questo Comune abbia mai avuto, sia per il tipo di deleghe che mi sono state date, in particolare per quanto riguarda le politiche giovanili e delle pari opportunità che per la prima volta sono state attribuite a un solo Assessorato. Nel 2007 Monza è tra le prime amministrazioni a prendere coscienza del fatto che questi temi sono estranei al disagio generale dei Servizi Sociali. Quindi ti trovi ad ereditare qualcosa dalla precedente amministrazione e al tempo stesso a dover costruire un Assessorato completamente nuovo. Spaventata? Sono molto incuriosita, ma comunque un po’ inquieta di fronte alla burocrazia comunale che conoscevo solo in teoria. Devo essere sincera: all’inizio è stato un piccolo trauma, mentre adesso comincio a capire come muovermi e sto cercando di costruire una struttura flessibile, con pochissimi collaboratori ma aperta a degli stage con dei ragazzi monzesi che abbiano a cuore le politiche giovanili. Secondo me uno dei pericoli più grandi è investire in azioni non significative per i giovani. Durante la campagna elettorale sei stata una dei candidati più presenti sul territorio e spesso ti si vedeva per le vie del centro. Avere un 13 contatto diretto con la gente ti ha avvantaggiata? Sicuramente. Inoltre con il mio team abbiamo capito l’importanza di saper cogliere quelle esigenze che tu puoi mettere in secondo piano, ma per altre persone sono fondamentali. Hai già dato inizio a dei primi progetti? I progetti che stanno totalmente monopolizzando la mia attenzione sono i due maxi-progetti su Monza: innanzitutto la nuova biblioteca, di cui sono tra le maggiori promotrici e fautrici, che occuperà l’ex-caserma S. Paolo e sono molto emozionata nel lavorare per dare ai ragazzi una biblioteca altamente innovativa e polifunzionale, in quanto multimediale e anche punto di ritrovo culturale; l’altro progetto è l’introduzione di nuove aree di aggregazione giovanile dove i ragazzi possano esprimersi da un punto di vista artistico, musicale e anche sportivo. Credo sia opportuno cambiare la fisionomia della città anche in base alle necessità dei ragazzi; al tempo stesso è sbagliato concedere ai giovani spazi ricreativi “fuori mano” e “obbligarli” ad andare là, ma bisogna valorizzare e strutturare quelle aree che i ragazzi scelgono naturalmente da sé per incontrarsi. Inoltre ti posso anche dare un’esclusiva: stiamo progettando un grande piano che vada incontro alle esigenze di mobilità per i ragazzi non patentati. Contemporaneamente sto gia lavorando per creare anche una Provincia giovane! Per quanto riguarda l’attività INTERVISTE Bartolomeo N°1 Ottobre 2007 partitica, sei ancora molto legata all’attivismo? Per cinque anni sono stata impegnata sul fronte giovanile, diventando Commissario provinciale di Forza Italia Giovani e impegnandomi sempre molto anche a livello nazionale. Inoltre sono ancora in contatto con gli altri giovani attivisti, tra cui Giacomo Sala (exrappresentante di Istituto dello Zucchi, ndR) che conosco molto bene. Un’ultima domanda di rito per tutti gli Zucchini, ossia tutti gli studenti maschi dello Zucchi… E le femmine“le Zucchine”?! Ragazze ribellatevi! Degli ortaggi proprio no… Comunque, vedendo la tua foto, tutti si chiederanno: fidanzata? Sì, sì. Alla fine non poteva mancare il “Trivial Pursuit”, quattro domandine di cultura generale. Pronta? Oh no! Dovevo studiare… C’è matematica?! Partiamo con qualcosa di facile: Rivoluzione francese. 1765… No! La suora mi prende a schiaffi! Ma in quell’anno deve essere successo qualcosa… Cerchiamo su Google… (Si scoprirà che in quell’anno è nata in India la dinastia Palan, ndR) Un’opera di Shakespeare. Amleto. L’amata di Dante. Beatrice. La compagna di Diabolik. 14 Eva. Promossa comunque. Su tutto il fronte. NdR: Purtroppo l’intervista a Martina Sassoli viene pubblicata in versione ridotta per ragioni di spazio e di scorrevolezza. Chi eventualmente fosse interessato a leggerla in forma integrale (con qualche domanda in più riguardo alla politica cittadina), può contattarmi presso l’indirizzo e-mail del giornalino o in IA. Ricordo inoltre che è possibile scrivere all’Assessore mandando una mail a: assessore.giova [email protected] Michele Casadei I A EPISTULAE Bartolomeo N°1 Ottobre 2007 -CaroBartolo...CULTURAMODERNA Eh l’Italia, l’Italia! Sembra proprio che del Belpaese raccontato su libri di storia e descritto da filosofi e scrittori di un passato nemmeno troppo lontano, sia rimasto soltanto un tenue ricordo, un nostalgico sospiro trasportato dal vento. Del nostro amatissimo Stivale, infatti, sono sempre state citate l’arte, la tradizione culinaria, la musica, le belle città, la natura, la straordinaria Storia, la poesia, la letteratura e un interesse serio per l’istruzione. Non che le scuole italiane siano mai risultate così migliori rispetto a quelle estere, ma certamente da esse la nostra terra ha selezionato molti dei grandi nomi che oggi decorano in stampatello grassetto le pagine dei manuali scolastici. I molti Italiani che hanno reso immortale il loro nome per meriti scientifici, artistici o letterari, provenivano tutti da un certo tipo d’istruzione, che evidentemente solo l’Italia ha saputo e dovrebbe saper ancora dare. Questa istruzione, che è anche educazione e formazione, oggi non è più un nostro vanto, anzi, è proprioil sistema scolastico che fa del nostro Paese uno dei fanalini di coda del grande carro Europa. Perché? Non può esserci un chiaro motivo, al contrario, le cause di questa involuzione sono così tante da sommarsi o annullarsi vicendevolmente. Possiamo però convenire che la soluzione dei problemi in una democrazia risiede nelle mani del popolo sovrano, e in questo senso ognuno di noi è responsabile per le deficienze del nostro Paese. Siamo tutti colpevoli nella misura in cui non reagiamo di fronte al decadimento, alla scadenza, al disdoro progressivo dei nostri Licei. Un tempo nelle scuole d’Italia era impensabile che uno studente per farsi comprendere dagli addetti di segreteria dovesse esprimersi a gesti, oggi accade in ogni scuola, sebbene io abbia enfatizzato; un tempo in un Istituto non dovevano e non potevano coesistere professori qualificati e competenti e professori incredibilmente incapaci e inadatti, oggi sembra che la seconda tipologia di docente abbia fatto capolino in ogni sorta di Liceo. Partendo proprio dal nostro piccolo, il contributo maggiore che possiamo offrire è imparare a riconosceree denunciare tutti 15 EPISTULAE Bartolomeo N°1 Ottobre 2007 i casi di mala istruzione, che spesso sono palesemente noti, ma a cui nessuno pone mai una soluzione nonostante sia un diritto di tutti, per poter costruire un futuro migliore, godere di una sana e vera educazione. La nostra scuola sicuramente non è immune da questa degenerazione, tuttavia io non voglio addentrarmi nelle singole faccende da me conosciute e non voglio indagare in quelle raccontatemi da altri; il mio desiderio invece è di risvegliare in tutti noi Zucchini la consapevolezza di poter esigere di più, e soprattutto la volontà di cambiare quelle cose che non funzionano come dovrebbero. Moltissimi sono gli studenti e i professori validi ed esemplari, e per questo bisogna impegnarsi insieme per migliorare il nostro Liceo, perché possa tornare a brillare di quello splendore che solo pochi anni fa faceva del nome Zucchi un sinonimo inequivocabile di serietà e qualità. Ave atque vale, Marco Nebuloni IIB (Rubrica curata da Stefania Antonelli II H) 16 ZUCCHI Bartolomeo N°1 Ottobre 2007 -PianetaZucchiQUEIQIUNDICIMINUTI... Parte da questo numero una rubrica fissa (se non mi “tagliano” cammin facendo) e dedicata a “noi zucchini” che ho voluto titolare “PIANETA ZUCCHI”, quasi a identificare questo luogo austero e affascinante come un mondo in cui abitano individui dalle precise caratteristiche. Se vi identificherete con alcuni dei personaggi che vi descriverò di volta in volta, sappiate che il fatto non è casuale, perché i riferimenti a fatti e persone sono rigorosamente voluti. Qual è la parte della lunga ed estenuante mattinata che piace di più agli zucchini? Beh, la risposta mi sembra ovvia: non l’ora di matematica, non l’ora di filosofia, non quella di educazione fisica, ma ovviamente l’intervallo! Quante cose sono capaci di fare gli studenti in quei miseri quindici minuti concessi: se ne vedono di tutti i colori! Ci sono quelli che passano l’intero intervallo davanti alle macchinette con l’idea di affogare tutti i loro dispiaceri nel cibo; ma, inevitabilmente, una volta arrivati alla meta, o la macchinetta è rotta (la maggior parte delle volte) oppure la merenda preferita e tanto desiderata è finita! Ci sono poi quelli che “sfruttano” l’intervallo in classe a leggere, ripassare, studiare per l’interrogazione dell’ora successiva! Ma ragazzi…approfittate di questi quindici minuti per socializzare! Comunque la maggioranza degli zucchini trascorre l’intervallo con un unico, importantissimo scopo: quello di avanzare tentativi di corteggiamento nei confronti del ragazzo/a che fa battere il cuore. Eh sì, quanti amori iniziati, conclusi e consumati tra le mura dello Zucchi! Puoi vedere il ragazzo “preso” da una ragazza che però, ahimè, vuole solo restare sua amica, mentre lui dispiaciuto, per non dire inca… .volato, a causa del rifiuto decide di non parlarle più o di dimostrarsi distaccato (a proposito è proprio lui che va ad affogare i dispiaceri nel cibo!). Ma una volta arrivato alla macchinetta scopre, ovviamente dopo avere inserito i soldi, che 17 ZUCCHI Bartolomeo N°1 Ottobre 2007 questa non funziona. E inutili sono i pugni o i colpi tirati per aprire lo sportellino. Ci si può solo rassegnare! Poi c’è il classico gruppo di amici all’interno del quale vi sono due ragazzi che si piacciono a vicenda. Ad ogni intervallo lui va da lei (o lei da lui!) ma proprio non riescono a concludere niente (causa timidezza?). Ovviamente le cose non vengono semplificate dagli amici, incapaci di capire che all’intervallo devono cambiare aria e non disturbare; e non servono proprio a niente le frasi di circostanza come “dai, andiamo a farci un giro” o “mi accompagni in segreteria?”. Infine ci sono le coppiette con la C maiuscola che vedi girare per i corridoi e che ti sembra di conoscere da tanto tempo, anche se in realtà non sai neanche di che classe sono. Lui, lei, mano nella mano, occhi che brillano per la felicità, sorriso sulle labbra, come se tutto il mondo attorno non esistesse; è così che quei quindici minuti diventano magici! E tu, che li vedi, arrabbiato/ a perché non ti va bene niente (a causa della famosa macchinetta o del fin troppo famoso compito in classe!) sorridi e sospiri pensando “come sono carini! Stanno così bene insieme!” o anche “succederà 18 mai anche a me?”; perché l’amore è bello però molto spesso fa anche soffrire. Per questo nel “Pianeta Zucchi” non mancano i cosìddetti “single incalliti” che girano sempre per cercare di trovare la loro anima gemella (non che la cosa sia semplice!!!). Si guardano intorno, cercano, scrutano, adocchiano, si appostano nei luoghi più strategici ma alla fine la domanda è sempre la stessa: “ma lui/lei si sarà accorta/o di me?”. Alla fine dopo essersi dati la risposta che non vorrebbero mai sentirsi dire (cioè “no”), eccoli di nuovo in giro alla ricerca! Eh sì, è dura la vita! Ma, ragazzi, credetemi… prima o poi qualcuno si accorgerà di voi, e allora anche voi diventerete la metà di una coppietta con la C maiuscola! È solo questione di tempo… DON’T WORRY, BE HAPPY!! Sara Montagnino I A ZUCCHI Bartolomeo N°1 Ottobre 2007 -NewsZucchiSPECIALECONSULTA:INTERVISTAALLELISTE In previsione delle elezioni per la Consulta che si svolgeranno il 12 ottobre, la redazione del Bartolomeo ha ritenuto oppurtuno intervistare i candidati delle liste affinchè possiate conoscere meglio chi rappresenterà la nostra scuola a livello provinciale. Qual è il nome della vostra lista? Perché l’avete scelto? Talk up!: Abbiamo voluto chiamarci TALK UP! perché vogliamo cercare di togliere tutta “la nebbia” che circonda la Consulta e farci sentire! Protagonisti Sempre: Il nome della nostra lista è PROTAGONISTI SEMPRE; lo abbiamo scelto perché vogliamo essere protagonisti, cioè presenti in prima persona dentro la scuola. Vogliamo che anche lo Zucchi come scuola possa dire la sua in Consulta. Da chi è composta la lista? T: Siamo Michele-Maichi-Mik Casadei di IA e Viola-Violetta-Violet-Purple-Viò-Vi-Ugo Maccabruni di IIF. P: Federica Crippa II E & Lucia Pessina I C. Due parole per spiegare a tutti 19 quali sono i compiti della Consulta provinciale degli studenti. T: La consulta provinciale degli studenti – CPS – è un organismo di rappresentanza studentesca su base provinciale, composta da due studenti per ogni istituto che si incontrano regolarmente per assicurare il più ampio confronto fra gli studenti di tutte le scuole superiori. Le CPS dispongono di fondi propri che possono essere spesi per formulare proposte che superino la dimensione del singolo istituto, stipulare accordi con gli enti locali, la regione e le associazioni, le organizzazioni del mondo del lavoro e progettare, organizzare e realizzare attività anche a carattere transnazionale. (alla faccia di due parole! ndr) P: La Consulta provinciale degli studenti ha il compito di favorire un confronto fra gli studenti di tutte le scuole secondarie superiori della Provincia e formulare proposte di intervento che coinvolgano i vari istituti. Perché vi siete candidati e perché dovremmo votarvi? T: TALK UP! Pensiamo sia giusto mettersi in gioco in prima ZUCCHI Bartolomeo N°1 Ottobre 2007 persona e fare nuove proposte senza aver paura di farsi sentire! Perché noi sì che parliamo chiaro. P: Ci siamo candidate perché vorremmo migliorare e rendere più vivibile l’ambiente scolastico, proponendo iniziative e agevolazioni a favore degli studenti. Votateci perché siamo le migliori!! Come intendete procedere? T: Abbiamo un buon programma e faremo tutto il possibile per rispettarlo. Ma abbiamo bisogno anche dei vostri consigli…! P: La proposta di cui andate più fieri. T: Sul modello di un progetto del 2003, proponiamo di organizzare un concorso a eliminazione per le rock band delle scuole di tutta la Provincia; i vincitori, oltre a un album, potranno esibirsi nello “Show Case” di Cascina Monlué! P: Un motto o un pronostico? T: Motto: “Più Ughi per tutti!”; pronostico: Poppy Maiers Presidente degli U.S.A. P: Ci verrebbe proprio da dire: “O protagonisti o niente”!! Un appello finale alla popolazione zucchina. T: Fatevi sentireeeee! P: Vi facciamo un’offerta che non 20 potrete rifiutare… Votateci!! Bè a questo punto facciamo un “in bocca al lupo” ai nostri candidati e... vincano i migliori! A cura di Michele Casadei I A e Veronica Braglia II H MUSICA Bartolomeo N°1 Ottobre 2007 -GirodiDoLAMUSICAA360GRADI Benvenuti cari lettori Zucchini nella nuova, fresca di stampa, pagina musicale del Bartolomeo! Solitamente la prima cosa che si legge di una rubrica è il titolo e già immaginiamo sulle vostre facce espressioni dubbiose che si chiedono: “Cosa significa giro di do?”. Ebbene, tecnicamente si tratta di una serie di accordi alla chitarra (la, do, re, re minore e altri), ma concettualmente, ovvero come l’abbiamo inteso noi, ‘giro di do’ sta ad indicare un viaggio a 360° nel fantastico mondo della musica, dove la nostra penna non risparmierà nessun artista e nessun genere. Passeremo infatti per il pop, il rock, il jazz e per qualsiasi altra cosa ci venga in mente, eccetto il percussionismo sulle pentole da cucina (hehehe)! Siamo certe che se darete un occhio (anzi un orecchio!) a ciò che vi proporremo, potrete ampliare il vostro bagaglio musicale e rimanere piacevolmente sorpresi. Ogni mese ci impegneremo a presentarvi news, curiosità di ogni tipo, canzoni e album da ascoltare dopo lo studio o durante ‘il dolce far niente’. Detto questo non ci 21 resta che annunciare: let’s get it started ragazzi! Sono giovani, carini, simpatici, e molto, molto in gamba… Non è la pubblicità di un gruppo di modelli, ma un rapido ritratto di quattro ragazzi di Novara. Nel 2003 fondano un gruppo di sound californiano. Di certo non compariranno sul palco in costume e tavola da surf sottobraccio, ma la loro musica vi travolgerà come un’onda del Pacifico! Di chi stiamo parlando? Dei My Own Rush! Qualcuno li avrà sentiti ma per coloro che non li conoscono vogliamo spendere giusto due o tre paroline. Per cominciare, il loro mix tra pop e rock è guidato dall’affascinante vocalist Edo, sostenuto dalla batteria di Mike e accompagnato dalla chitarra di Scott e dal basso di Iumbe. Si respira aria di California anche dai loro nomi! Il loro primo demo, “All of your whispers”, nel 2004 ha ricevuto un importante riconoscimento ai ‘Blue Arrow Alternative Awards’, e da qui è iniziata la loro scalata al successo. La tournè, che ha toccato l’Austria, la Francia e la Germania, ha permesso ai giovanissimi My MUSICA Bartolomeo N°1 Ottobre 2007 Own Rush (per gli amici MOR) di prendere parte a importanti eventi musicali come il “Punkster tour” e “Giovani espressioni”. Il loro esordio tuttavia è segnato dalla data del 28 novembre 2006, quando al Rolling Stones di Milano, come band di apertura degli ormai noti Finley, hanno presentato alcuni brani ad un pubblico di oltre 300 persone… e noi eravamo lì! Vi assicuriamo che il sound dal vivo è davvero travolgente e abbiamo avuto occasione di sperimentare in prima persona la loro simpatia e semplicità! Tra i migliori pezzi suonati ricordiamo le bellissime “Atlantic skies”, “On your left”, “There’s a mess” e “This sound”.Vi lasciamo dei link dove potrete ascoltare queste canzoni , scoprire le prossime date live della band e lasciare un commento! Infine, per chiudere ‘poeticamente’ l’articolo, riportiamo alcune righe scritte dal frontman Edo riguardo la musica e il suo significato: “La musica è la strada più spontanea e diretta per esprimere ciò che provi , come dare una soffiata di vento alla propria rabbia… Avere l’occasione di suonare ed esprimere se stessi, significa libertà.” Buon ascolto! PS: Dimenticavamo di dirvi che 22 per ogni curiosità potete venirci a contattare in 3A, e se avete un gruppo potete lasciarci il vostro contatto. Magari la prossima band sul Bartolo potrebbe essere proprio la vostra! Alla prossima! Contatti My Own Rush: http: //www.myspace.com/myownrush www.myowrush.it CANZONE DEL MESE: (con la collaborazione di Maggie Zev): “High school never ends”, Bowling for soup Lara Bucella e Francesca Gavezzoli III A RECENSIONI CONCERTI Bartolomeo N°1 Ottobre 2007 -RoxyBarIMPRESSIONIDISETTEMBRE Oggi intendo trattenere il pubblico lettore su un uomo singolare, con un’ originalità così prepotente e spiccata da bastare a se stessa senza richiedere neppure consenso. È mutuando un pensiero di Baudelaire che trovo le parole per presentare Franco Battiato, artista con una personalità tanto poliedrica da trovare compiuta realizzazione nella musica, nella poesia, nelle arti visive della pittura e del cinema. Cantautore come ormai ne sono rimasti pochi, uomo universale capace di fare delle molteplici diramazioni dell’arte una sintesi di passione filosofica. È dunque con rammarico che sono costretta a constatare la delusione provata dopo l’esibizione dell’ultima tappa del tour italiano Il vuoto, al teatro Arcimboldi di Milano, il 20 settembre, dove Battiato è stato affiancato dal pianista e compositore Roberto Cacciapaglia. Una delusione difficile da accettare, difficile da ammettere anche solo fra sé. Ma lo scontro con la realtà è inevitabile e ci si trova a mente fredda ancora increduli per la mancanza di quella felicità effimera, ma pur sempre felicità, così attesa, così pretesa, al termine di un evento come questo. Fa discutere la scelta di un concerto di soli archi e pianoforte, superbi in brani come “La cura” o “Amore che vieni, amore che vai”, ma non sufficienti a restituire l’autenticità delle complesse sonorità dell’autore in altri brani, primo fra tutti “L’era del cinghiale bianco”, che ha visto lo stesso Battiato insoddisfatto e impotente sul palco. Forse per l’abitudine a non considerare artisti di questo calibro al nostro livello, rimaniamo tanto sconcertati quando, gettando temporaneamente e di certo involontariamente la maschera, essi si mostrano nel loro lato più umano, e con tutte le loro debolezze. Il Battiato che è andato in scena all’Arcimboldi è apparso 23 RECENSIONI CONCERTI Bartolomeo N°1 Ottobre 2007 come un Battiato stanco, quasi annoiato dalle sue stesse canzoni. È venuto meno il pathos che sappiamo invece essere virtù propria dell’autore. Forza ed efficacia sono mancate anche all’acustica: troppo contenuta e moderata l’intensità del suono, in un contesto in cui invece sarebbe potuta esplodere con maggior vigore. Delude un concerto che, a dispetto della fredda sera milanese, sembra aver soffocato come afosa canicola estiva le potenzialità e la creatività di un artista che rimane, comunque, tra i più grandi del nostro Paese. “Io che sto diventando sabbia del deserto, ringrazio i venti che mi cambiano forma e punto d’osservazione; un ideale perseguo, anacronistico e ridicolo: il miglioramento.” (Franco Battiato) Claudia Spinelli II E 24 Bartolomeo N°1 Ottobre 2007 DATE CONCERTI -OnStage- 25 DATE CONCERTI Bartolomeo N°1 Ottobre 2007 A cura di Claudia Spinelli II E 26 SPAZIO POETICO Bartolomeo N°1 Ottobre 2007 -MurieMareTuchiamalesevuoi...emozioni(L.Battisti) CONFRONTI C’era una volta una bambina che cantava gli U2 nella macchina dello zio, col finestrino abbassato e il vento fra i capelli. Note che ancora risuonano dentro, e parlano un po’ di quei tempi in cui nulla conosceva un limite e tutto, in fondo a se stesso, lo aveva. Contraddittorio, lo so. Ma banalmente vero. E, più maturi, ci si ritrova via via così, a perdere, inconsciamente, la spontaneità bambina che ci portava a non vedere né temere confini; ci riscopriamo uomini, dal pensiero frenetico, galoppante. Articolato. Silenzioso. “Traiettorie, laggiù. Altra vita che scorre, normalità. Altra vita. Appunto. […]” Muri e Mare. Titolo di un articolo del professor Marino, il quale mi ha gentilmente proposto di riprenderlo; e io tento di renderlo mio. Permettetemelo. Perché la mente umana, forse, è proprio così: circondata da Muri, contro cui si schianta l’umanità concreta della nostra persona. “Io e loro. Un conto rapido e mi accorgo che siamo tra questi muri, quattro per la precisione. Uno spazio limitato. Come il nostro agire”. Un umano fragile che finisce in fragili frantumi, piccole scaglie di fragile ragione che si perdono in un fragile nulla. 27 SPAZIO POETICO Bartolomeo N°1 Ottobre 2007 “Clacson. Ci diciamo così poco di noi. Muri e Calcedine. Nemmeno un poster, che so, uno di quelli che ricordano il mare” E, tuttavia, Mari. Mari, quando davanti a noi si aprono confini, e si distendono domande, astratte, che navigano su oceani di curiosità celata in una concretezza apatica del quotidiano, umano. L’uomo, forse, è così. Un coesistere di due anime, un continuo alternarsi di “essere”, talvolta il prevalere dell’uno, altre dell’altro. Perché in noi c’è l’uomo che teme; ma anche l’uomo che osa. “Muri e mare. Un limite e l’oltre. L’umano e qualcosa che rifiuta di essere tale. L’altro un osare andare, altrove”. (da “Muri e mare” di Antonio Marino) Devo un grazie in primis al professor Galeotto, al prof. Marino e a Micol per i suggerimenti che mi hanno dato! Giuliana Genovese II G 28 GIOCHI Bartolomeo N°1 Ottobre 2007 -L’angolodiPonzodi Stefano Ponzoni II H SUDOKU PAZZO! Oltre a righe, colonne, quadrati 3x3, anche ciascuna diagonale dovrà contenere tutti i numeri da 1 a 9. E ADESSO... LOGICA! 29 OROSCOPO Bartolomeo N°1 Ottobre 2007 -L’OroscopoARIETE Ottobre ti trova un po’ fuori forma: mangia meglio e fai attività fisica. Grazie a queste semplici mosse, verso fine mese, sarai favorito nei sentimenti: finalmente quel bel faccino si accorgerà di te! Bene la scuola, anche se con un po’ di fatica. TORO Sei perennemente con la testa tra le nuvole e i prof se ne stanno accorgendo: la cosa potrebbe procurarti qualche guaio. Ottimi, in compenso, i rapporti con gli amici. Ora come ora non è tempo di dedicarti all’amore, piuttosto iscriviti a qualche sport. GEMELLI Ottobre ti trova pigro: cerca di darti una svegliata, magari rinnovando il guardaroba o conoscendo nuova gente. Anche a scuola sei un po’ a basso profilo, ma basta impegnarsi un po’ di più per ingranare. Verso la metà del mese si rifarà vivo un amico che non sentivi da tempo. CANCRO Dopo un settembre un po’ agitato, arriva un ottobre sereno. Riuscirai ad essere allegro in modo contagioso e questo benessere generale influirà anche sul tuo aspetto, che sarà piuttosto ammirato. Buona anche la situazione scolastica, soprattutto in materie dove non te lo aspetti. 30 OROSCOPO Bartolomeo N°1 Ottobre 2007 LEONE Come sempre sei un po’ impulsivo, ma questo è il mese giusto in cui essere grintosi: la scuola, l’amore, gli amici, tutto va preso in pugno per non ricevere brutte sorprese. Insomma, carpe diem! Verso la fine del mese un po’ di stress. VERGINE Nella tua vita è tempo di bilanci: ti domanderai se le scelte che hai fatto finora sono giuste, ma solo col passare dei giorni avrai le risposte. Lo sport può aiutare a pensare, ma anche qualche uscita con gli amici. Sarai ben visto dai prof anche senza troppi sforzi. BILANCIA Ottobre è per te il mese delle sorprese: generalmente saranno positive, ma il pericolo è dietro l’angolo. Se hai iniziato un’attività nuova andrà bene, altrimenti sappi che è il momento giusto per nuovi progetti. Qualche volta sarai un po’ iperattivo, ma ne sarai felice. SCORPIONE Ti sentirai un po’ solo, quindi cercherai la compagnia degli amici, anche quelli che non vedi molto spesso. La scuola sarà, stranamente, più gradevole del solito e per questo avrai anche profitti migliori. Sarai un po’ debole, quindi mangia cibi più sostanziosi. SAGITTARIO Ti sembra che la gente non ti ascolti: impara a parlare con chi sa ascoltare davvero. In questo periodo sarai un po’ in difficoltà a scuola e in più non godrai di una salute di ferro. Verso la fine del mese avrai nuovi 31 OROSCOPO Bartolomeo N°1 Ottobre 2007 stimoli che ti faranno sentire più realizzato. CAPRICORNO In ottobre sarai inarrestabile: saprai gestire bene tutto ciò che ti riguarda, dalle responsabilità ai rapporti. Finalmente porterai a termine un progetto che avevi in sospeso da parecchio tempo e questo ti aiuterà molto. Da ridurre i dolci e i fuori pasto. ACQUARIO Al primo posto, per tutto il mese, andranno gli amici. Molto del tuo tempo e del tuo impegno saranno per loro, a volte anche a svantaggio di te stesso. Sarai svogliato, soprattutto a scuola. Prendi in considerazione idee innovative per variare nella tua vita. PESCI C’è qualcuno che ha bisogno di te, ma non ha il coraggio di dirtelo: forse qualcuno di molto vicino. In questo ottobre avrai voglia di impegnarti, ma sarai vinto dalla tua tipica volubilità. Buon momento per riprendere attività già sperimentate, ma con una nuova mentalità. A cura di Chiara Pergamo II H 32 ANNUNCI Bartolomeo N°1 Ottobre 2007 33 ANNUNCI Bartolomeo N°1 Ottobre 2007 Grafica di Valeria Chiozzi II G 34 1 2 1 2