P.o.f. 2015-2016 - Istituto Comprensivo "A. Roncalli

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P.o.f. 2015-2016 - Istituto Comprensivo "A. Roncalli
POF
ISTITUTO COMPRENSIVO RONCALLI-GALILEI 2015-2016
L’ISTRUZIONE
“Se dai un pesce a un uomo,
egli si ciberà una volta.
Ma se tu gli insegni a pescare
egli si nutrirà per tutta la vita.
Se fai progetti per un anno,
semina del grano
Se i tuoi progetti si estendono a dieci anni,
pianta un albero.
Se essi abbracciano cento anni,
istruisci il popolo.
seminando grano uno alla volta
ti assicuri un raccolto
Se pianti un albero,
tu farai cento raccolti.
Istruendo il popolo,
tu raccoglierai cento volte.“
Kuang-Tsen
GIUGNO 2015
1
Sommario
POF.................................................................................................... 1
CHE COS’È IL P.O.F. ? .......................................................................... 4
CHI SIAMO? ........................................................................................ 6
LE NOSTRE SCUOLE ............................................................................. 8
ORGANIGRAMMA DEI PLESSI ................................................................ 9
ORGANIGRAMMA DEL PERSONALE ....................................................... 10
DOCUMENTO ORGANICO A.RONCALLI-G.GALILEI .................................. 11
TIPOLOGIA DEL TEMPO SCUOLA .......................................................... 21
I PLESSI SCOLASTICI: l’orario e i servizi .............................................. 23
I NOSTRI PRINCIPI FONDANTI ............................................................ 32
SPERIMENTAZIONE METODOLOGICO-DIDATTICA PER LA SOSTITUZIONE DEL
LIBRO DI TESTO CON MATERIALE LIBRARIO ALTERNATIVO .................... 34
TABELLA DEI NOSTRI PROGETTI PER L’ANNO SCOLASTICO 2015/2016 .... 35
1) BES ............................................................................................. 39
1a)IL VALORE DELLA DIVERSITA’ ...................................................... 43
1b)INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEI DISTURBI SPECIFICI D’APPRENDIMENTO
..................................................................................................... 48
1c) PROGETTO SULL’INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEI DISTURBI SPECIFICI
DELL’APPRENDIMENTO ..................................................................... 61
1d) INTERCULTURA - ACCOGLIENZA .................................................. 66
PREMESSA: ..................................................................................... 66
a) PROGETTO ACCOGLIENZA PERCORSO DI L2.................................... 67
b) LABORATORI D’ INTERCULTURA PERCORSI DIDATTICI ..................... 71
c) NATIVI AMERICANI....................................................................... 74
d) LABORATORIO DELLE TRADIZIONI POPOLARI E DELLA MEMORIA DI
SATURNANA .................................................................................... 75
2) EDUCARE ALLA CITTADINANZA ATTIVA ............................................ 78
2 b) PROGETTO BULLI DI CARTONE ................................................... 81
3) PROGETTO SOS INSEGNANTI .......................................................... 84
4) LA CONTINUITA’ EDUCATIVA .......................................................... 88
5) LABORATORIO DEL SAPERE SCIENTIFICO......................................... 93
6) PROGETTO “ISTRUZIONE DOMICILIARE“ .......................................... 95
7) PROGETTO LINGUAGGI NON VERBALI “LOGOS”................................ 97
7a) MUSICA INSIEME CON GLI STRUMENTI....................................... 100
7b) EX-TEMPORE ........................................................................... 102
8) TRADIZIONE E CULTURA POPOLARE .............................................. 104
8a) E BENE VENGA IL BALLO ........................................................... 104
8b) CANTAR MAGGIO ..................................................................... 108
9) RAPPORTO SCUOLA – UNIVERSITA’ ............................................... 109
PROGETTI SCUOLA DELL’INFANZIA - ................................................ 110
SCUOLA PRIMARIA ......................................................................... 110
1) AD OGNUNO IL SUO “GNOMAMICO” ............................................. 111
2) ”CHICCOLINO DOVE SEI? DAL SEME… LA VITA”............................. 113
3) PROGETTO LUDICO MOTORIO POLISPORTIVO ................................. 115
2
“A SCUOLA DI GIOCOSPORT” ............................................................ 115
PROGETTI SCUOLA PRIMARIA .......................................................... 117
1) PROGETTO MUSICALE ................................................................ 118
2) PROGETTO MUSICALE ................................................................ 119
3) ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE .......................................... 122
PROGETTI SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO ............................ 124
1) BIBLIOTECA ................................................................................ 125
2) LATINO ...................................................................................... 127
3) CERTIFICAZIONI LINGUISTICHE .................................................... 128
4) CENTRO SPORTIVO SCOLASTICO .................................................. 130
5)GIOCHI DELLA GIOVENTU’ ............................................................. 131
6) PROGETTO ORIENTAMENTO E SCOPERTA DI SÉ .............................. 132
7) CLASSE 2.0................................................................................. 134
9) PROGETTO “EDUCAZIONE ALLA SALUTE“ ...................................... 142
10) LABORATORIO SCIENTIFICO ..................................................... 144
11) PEZ: ORTO SINERGICO ............................................................. 145
ARRICCHIMENTO OFFERTA FORMATIVA .............................................. 148
1) LINGUE STRANIERE ..................................................................... 149
2) NUOVE TECNOLOGIE DIDATTICHE ................................................. 150
3) MUSICA ...................................................................................... 152
4) STEREOTIPI DI GENERE ............................................................... 153
5) LABORATORI IN COLLABORAZIONE CON L’AID e USL 3 Pistoia .......... 154
MODELLO PER LA VERIFICA DEI PROGETTI ......................................... 156
SCHEDA PER STESURA PROGETTI DEL POF ......................................... 158
FUNZIONI STRUMENTALI AL POF ....................................................... 159
UN PO’ DI STORIA ........................................................................... 161
CURRICOLO DISCIPLINE ................................................................... 162
PROGETTO CURRICULUM VERTICALE per POF.................................... 163
LA VALUTAZIONE Scuola Primaria ...................................................... 166
Scuola Secondaria Primo Grado ......................................................... 169
VALUTAZIONE AUTOVALUTAZIONE ................................................... 172
DOCUMENTAZIONE DIDATTICA ......................................................... 181
NUOVE TECNOLOGIE DIDATTICHE ..................................................... 184
SITO WEB ....................................................................................... 186
PIANO DI FORMAZIONE 2015/2016 ................................................... 188
3
CHE COS’È IL P.O.F. ?
Il P.O.F. - Piano dell’offerta formativa, secondo la normativa vigente
sull’autonomia delle istituzioni scolastiche (DPR 8/3/99 n. 275), è il
“documento
fondamentale
costitutivo
dell’identità
culturale
e
progettuale” delle stesse. Esso rappresenta lo strumento attraverso il
quale
ogni
scuola
precisa
la
propria
particolare
“progettazione
curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa” per fornire
un’adeguata e corretta informazione agli alunni e ai loro genitori.
“Ogni istituzione scolastica predispone, con la partecipazione, di tutte le
sue componenti, il Piano dell’offerta formativa.“
Il piano è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e
progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione
curricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano
nell’ambito della loro autonomia.“
(Art. 1 Regolamento dell’autonomia)
Definizione Piano Offerta Formativa
Documento fondamentale, non unico che raccoglie:

Le scelte dell’identità presente e linee di sviluppo;

Il piano curricolare e le linee di progettazione;

Progetti interni di ricerca, sperimentazione e sviluppo;

Arricchimenti e integrazione dell’offerta formativa.
4
BREVE STORIA DELLA SCUOLA
Scuola Angelo Roncalli
La scuola Media Angelo Roncalli nasce nella prima metà degli anni ’70, si
fonde nel 19….. con la scuola media “Enrico Betti” per diventare la scuola
media di riferimento del centro storico.
Scuola Galilei - Galileo
La Direzione Didattica del 5^ Circolo di Pistoia, nata alla fine degli anni
’60 come Direzione Didattica del 7^ Circolo, ha avuto varie aggregazioni
territoriali.
Infine nel 2012 le due scuole vengono accorpate e nasce un Istituto
Comprensivo.
5
CHI SIAMO?
Edificio e ubicazione
La Scuola Secondaria di 1° Grado "Angelo Roncalli" di Pistoia, il cui
edificio è stato progettato alla fine degli anni Sessanta da Giovanni
Michelucci, è ubicata nel centro storico della città, all' interno del
bastione Thyrion di Porta al Borgo, in prossimità delle fermate dei mezzi
pubblici e di un ampio parcheggio. Leggermente sopraelevata rispetto al
piano stradale, è circondata da alberi risalenti al periodo in cui sul
bastione sorgeva l'ottocentesca villa Thyrion. In questo ambiente ricco di
memorie storiche, il grande architetto pistoiese ha realizzato un modello
attualissimo di edilizia scolastica ispirato al criterio dello "star bene a
scuola",
mentre
l'arredamento
funzionale
e
l'ampio
giardino
contribuiscono a creare un'atmosfera favorevole all'apprendimento e agli
scambi interpersonali.
La Direzione Didattica del 5^ Circolo di Pistoia, nata alla fine degli anni
’60 come Direzione Didattica del 7^ Circolo, ha avuto varie aggregazioni
territoriali.
Attualmente è situata nella zona nord-ovest di Pistoia e la sua area di
competenza comprende il Villaggio Belvedere; il Villaggio Scornio ed altre
zone residenziali lungo le vie Dalmazia e Valdibrana.
6
Fanno, inoltre, parte del Circolo i paesi di: Piteccio; San Felice e
Valdibrana con le relative frazioni.
La situazione socio-economica e culturale è variegata.
Il fenomeno dell’immigrazione è presente, ma non in modo rilevante e
particolarmente nel plesso centrale.
7
LE NOSTRE SCUOLE
8
ORGANIGRAMMA DEI PLESSI
Scuola Infanzia
VALDIBRANA
Scuola
Primaria
VALDIBRANA
Scuola Infanzia
SAN FELICE
Scuola
Primaria
SAN FELICE
Scuola
Primaria
SCORNIO
Scuola
Primaria
PITECCIO
Scuola
Primaria
BELVEDERE
Scuola Secondaria di
Primo Grado
A.RONCALLI
9
ORGANIGRAMMA DEL PERSONALE
Dirigente scolastico
Dott. Maurizio Monti
Direttore amministrativo
Sig.Colaianni Fernando
Collaboratori del dirigente
> Piccioli Marianna (vicepreside)
> Brunetti Antonella
(collaboratore del dirigente)
Personale Ata
Personale amministrativo
Funzioni strumentali:
AREA1 CURRICOLO
AREA 2 CONTINUITA’
AREA 3 BES
AREA 4 SITO WEB
Organi collegiali:
 Consiglio d’istituto
 Collegio dei docenti
 Consiglio d’intersezione
 Consiglio d’interclasse
 Consiglio di classe
 Assemblea dei genitori
 Comitato per la
valutazione del servizio
10
DOCUMENTO ORGANICO A.RONCALLI-G.GALILEI
FUNZIONAMENTO
ORGANI
COLLEGIALI
 Collegio Docenti;
 Consiglio d’
intersezione;
 Consiglio d’
interclasse;
 Consiglio di classe;
 Assemblea dei
genitori per
l'elezione dei propri
rappresentanti (che
possono riferire nei
consigli di classe le
problematiche
inerenti il gruppoclasse);
 Consiglio d’Istituto;
 Comitato per la
valutazione del
servizio.
Tutte le riunioni
debbono svolgersi in
orario extrascolastico
ed essere convocate
almeno 7 gg. prima
con l'indicazione
dell'orario d’inizio, di
termine e dell' ODG; di
ogni seduta verrà
redatto un verbale
COMUNICAZIONE
La scuola dispone di un
proprio sito web per
favorire la comunicazione
www.icroncalligalilei.it
USO LOCALI
INTERNI E SPAZI
ESTERNI
L'ingresso dei ragazzi
nei locali della scuola è
consentito:

INTERNA
In ogni plesso:
- Albo comunicazioni
interne;
- Albo sindacale.
Presso le sedi dell’ufficio di
Direzione Didattica
- Albo d'istituto.
Le comunicazioni verranno
effettuate per via
telematica ad eccezione
delle comunicazioni che
dovranno essere firmate
dal personale.
ESTERNA
Le comunicazioni
scuola/famiglia e famiglia
/scuola avverranno per
iscritto tramite l'alunno
tranne nei casi di urgenza.
Le famiglie dovranno
controllare
quotidianamente se ci sono
comunicazioni da parte
della scuola e firmarle.


con orario flessibile
dalle 8.00 per la
Scuola dell’ Infanzia;
dalle 8.25 alle 8.30
per la Scuola
Primaria;
dalle ore 8.00 fino
alle ore 8.05 alla
Secondaria.
Durante l'orario delle
attività scolastiche non è
ammessa la presenza di
estranei e genitori.
Gli spazi interni ed
esterni della scuola sono
utilizzati secondo le
modalità previste
dall'articolazione della
didattica, sotto il
controllo degli
insegnanti e/o dei
collaboratori scolastici.
L'uso degli spazi comuni
avviene attraverso una
prenotazione da parte
dei docenti.
Il Consiglio d’Istituto
può autorizzare l'utilizzo
dei locali e delle
attrezzature ad
organismi esterni.
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USO MATERIALI E
ATTREZZATURE
Le dotazioni e le strutture
saranno utilizzate dagli
insegnanti con la cura necessaria
a garantire la loro conservazione
e il loro uso responsabile.
L'uso che ne faranno gli alunni
sarà controllato dagli insegnanti,
sotto la loro responsabilità, che
favoriranno in loro il senso del
bene comune, nello spirito di una
corretta educazione sociale.
Le insegnanti provvederanno alla
puntuale compilazione dei
registri presenti nei singoli spazi.
Le insegnanti per ogni necessità
faranno capo ai referenti
responsabili dei singoli spazi.
L'uso della fotocopiatrice deve
essere destinato alle attività
didattiche e comunque della
scuola. Inoltre, deve essere il più
possibile limitato nel numero e
programmato nel tempo in modo
da consentirne la fattibilità da
parte degli addetti.
RAPPORTO SCUOLA/FAMIGLIA
All'inizio dell'anno verrà fornito:
- Il calendario scolastico;
- Il calendario del ricevimento
individuale degli insegnanti per la
scuola secondaria.
Con un congruo anticipo vengono
comunicate le date:
- Del ricevimento individuale degli
insegnanti per la scuola primaria;
- Della consegna delle schede di
valutazione.
I genitori potranno incontrare gli
insegnanti:
- In orario pomeridiano e nei giorni
previsti per la programmazione per
la scuola primaria;
- In orario pomeridiano durante i
ricevimenti generali e in orario
mattutino durante i ricevimenti
settimanali programmati per la
scuola secondaria.
Le famiglie sono responsabili della
regolare frequenza scolastica e del
rispetto dell'orario didattico.
I permessi di uscita anticipata e
ingresso posticipato possono essere
concessi solo per motivi eccezionali,
familiari e di salute e devono essere
compilati personalmente dal genitore
in Portineria.
Per le uscite didattiche sul territorio
verrà richiesto alle famiglie il
consenso scritto all'inizio di ciascun
anno scolastico.
Per i viaggi d'istruzione verrà richiesta
anticipatamente specifica
autorizzazione.
12
Per la scuola secondaria, in caso di
assenza è necessaria la giustificazione
scritta dei genitori debitamente
motivata.
In mancanza di detta certificazione si
attenderà per un massimo di tre
giorni oltre i quali l'alunno non potrà
essere riammesso in classe se non su
autorizzazione del Dirigente.
Per tutti gli ordini di scuola, le assenze
per motivi di salute superiori a 5 gg.
consecutivi, compresi il sabato e la
domenica, debbono essere giustificate
tramite certificato medico.
In mancanza di detto certificato
l'alunno non potrà essere riammesso
in classe.
Sono previsti i seguenti moduli:
 Autorizzazione visite didattiche;
 Autorizzazione viaggi
d'istruzione;
 Permesso ingresso posticipato;
 Permesso uscita anticipata;
 Liberatoria per uso delle
immagini degli alunni ad uso
didattico (privacy);
 Libretto per la giustificazione
delle assenze;
 Richieste colloquio con
insegnanti;
 Delega a terzi per riprendere gli
alunni per la scuola dell’infanzia e
primaria.
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CHI
COSA
CONTATTI
Dirigente
Scolastico
Il Dirigente Scolastico, che ha
la rappresentanza legale
dell’Istituto, assicura il
funzionamento generale
dell’unità scolastica, nella sua
autonomia funzionale entro il
sistema d’istruzione e
formazione.
Promuove e sviluppa
l’autonomia sul piano
gestionale e didattico,
l’esercizio dei diritti
costituzionalmente tutelati,
quali il diritto
all’apprendimento degli alunni,
la libertà d’insegnamento dei
docenti, la libertà di scelta
educativa da parte delle
famiglie.
E’ responsabile della gestione
delle risorse umane,
finanziarie e strumentali e dei
risultati del servizio. Il
Dirigente Scolastico presiede:
e-mail:





[email protected]
Riceve su appuntamento
tramite segreteria
Consigli
d’interclasse/intersezione
(scuola dell’infanzia),
Consigli d’interclasse (scuola
primaria);
Consigli di classe (per la
scuola secondaria);
Collegio dei docenti;
Giunta Esecutiva del Consiglio
d’Istituto;
Rappresenta
l’amministrazione nelle
relazioni sindacali.
Ha la titolarità dell’istituto nei
rapporti con gli enti locali e
altri soggetti esterni del
territorio di cui promuove la
collaborazione.
14
DSGA
Sovrintende e coordina le attività
amministrativo/contabile.
Tel. 0573 903655
Fax 0573 903543
[email protected]
Coordina il personale tecnico
amministrativo contabile.
Orario di ricevimento:
- dal lunedì al sabato:
dalle ore 8.15 alle ore 9.00
dalle ore 12.00 alle ore
13.30
- martedì e giovedì:
15.30/17.00
Assistenti
Amministra
-tivi
Gestione Personale in servizio
nell’Istituto.
Gestione alunni, Organi Collegiali,
Statistiche
POF, TFR, Formazione
Contributi INPS, richieste
forniture.
Sede della Scuola Secondaria
Bastione Thyrion
Tel. 057333774
Fax 057333774
e.mail:
[email protected]
Orario di ricevimento:
- dal lunedì al sabato
8.15 - 9.00/12.00 - 13.30
- martedì e giovedì
15.30/17.30
Sede della Scuola Galilei
Via Pisacane 5
Tel. 0573903655
Fax 0573903543
e.mail:
[email protected]
15
Collaborato
-ri del
Dirigente
Scolastico
Attribuzione di compiti specifici.
Dei collaboratori, uno cura i
rapporti con la scuola dell’infanzia
e primaria, l’altro quelli con la
scuola secondaria di I grado.
Fiduciari: in qualità di referenti
del DS nei singoli plessi
mantengono i rapporti con il
personale scolastico, gli uffici di
segreteria e gli enti esterni.
Partecipano allo staff di direzione
con le Funzioni Strumentali.
Partecipano alla Contrattazione
Integrativa.
Uno dei collaboratori ha assunto il
ruolo di vicario in caso di
sostituzione del Dirigente
Scolastico nelle occasioni in cui
viene ritenuto necessario, anche
come funzione di rappresentanza.
Mantengono rapporti con il
personale amministrativo, curano,
insieme al Dirigente Scolastico,
l'assegnazione delle insegnanti
alle classi e le indicazioni per la
compilazione dei documenti
scolastici (certificazione delle
competenze, documenti di
valutazione, ecc.).
Presiedono i Consigli
d’Intersezione - Interclasse o di
Classe.
Attribuzione di compiti specifici.
Fanno parte dello staff di
direzione con le Funzioni
Strumentali.
Vicario partecipa alla
Contrattazione Integrativa.
Sostituiscono il Dirigente
Scolastico nelle occasioni in cui
viene ritenuto necessario, anche
come funzione di rappresentanza.
Tengono rapporti con il personale
amministrativo, curano insieme al
Dirigente Scolastico
l'assegnazione delle insegnanti
alle classi e le indicazioni per la
compilazione dei documenti
scolastici (certificazione delle
competenze, documenti di
valutazione, ecc.).
Presiedono i Consigli d’Interclasse
dove tengono la docenza.
ESTERNI

Su appuntamento per
esigenze particolari in
assenza del
Dirigente.
INTERNI


Riunioni collegiali;
Incontri specifici.
16
Docenti
Collaborato
-ri
Scolastici
I principali compiti e
responsabilità del docente sono:
insegnare, elaborare gli obiettivi,
predisporre il materiale didattico,
documentare le attività,
compilare la documentazione
amministrativa sui registri
adottati, partecipare agli Organi
Collegiali, valutare il rendimento
degli allievi, compilare e
conservare adeguatamente copie
delle valutazioni e dei relativi
documenti, mantenere relazioni
con le famiglie, gestire la classe e
i mezzi didattici, tenere in ordine i
materiali della classe, registrare
quotidianamente le assenze degli
alunni sul registro di classe,
individuare e richiedere i materiali
didattici, visionare regolarmente
l'albo della scuola e le circolari
trasmesse dalla Direzione,
comunicare quanto prima le
assenze, curare la propria
formazione continua.
ESTERNI
Esegue, nell'ambito di specifiche
istruzioni e con responsabilità
connessa alla corretta esecuzione
del
proprio lavoro, attività
caratterizzata da procedure ben
definite che richiedono
preparazione non
specialistica. E' addetto ai servizi
generali della scuola con compiti
di accoglienza e di sorveglianza
nei confronti degli alunni, nei
periodi immediatamente
antecedenti e successivi all’orario
delle attività didattiche e durante
la ricreazione, e del pubblico; di
pulizia dei locali, degli spazi
scolastici e degli arredi; di
vigilanza sugli alunni, compresa
l’ordinaria vigilanza e l’assistenza
necessaria durante il pasto nelle
mense scolastiche, di custodia e
sorveglianza generica sui locali
scolastici, di collaborazione con i
docenti. Presta ausilio materiale
agli alunni portatori di handicap
nell'accesso dalle aree esterne
Presenza quotidiana
secondo l'orario di servizio.





Incontri individuali
calendarizzati;
Consegna documenti di
valutazione;
Previa appuntamento,
incontri durante le ore di
programmazione;
Eventuali assemblee di
classe;
Interclasse, intersezione.
INTERNI
 Riunioni per ambiti
disciplinari;
 Riunioni collegiali;
 Incontri per progetti del
POF.
17
alle strutture scolastiche,
all’interno e nell'uscita da esse,
nonché nell’uso dei servizi igienici
e nella cura dell’igiene personale
se aggiunto specificatamente al
proprio mansionario ordinario.
Referente
Intercultura
Referente
POF
Referente
Disturbi
Specifici
d'Apprendimento
(DSA)
Annualmente il Dirigente nomina
un docente che tenga rapporti
con l'Ente Locale, funga da
coordinatore delle attività di
accoglienza,, di monitoraggio, di
individuazione di risorse
necessarie per organizzare
attività specifiche volte
all'integrazione delle alunne e
degli alunni non italofoni e di
organizzazione di interventi
formativi rivolti ai docenti.
Inoltre coordina le attività tese
all'integrazione degli alunni
disabili presenti nell’Istituto, si
relaziona con l'A.S.L. e l'AIAS di
Pistoia, con il Servizio Sociale del
Comune di Pistoia e con le
cooperative sociali che forniscono
il servizio di assistenza scolastica
che necessita di essere
specificamente organizzata.
ESTERNI
Mantiene i contatti con i referenti
dei progetti presenti nel POF.
Raccoglie e cura l’aggiornamento
delle sezioni e dei progetti del
documento
Informa periodicamente il collegio
delle eventuali modifiche o
integrazioni.
Provvede alla stesura definitiva e
alla presentazione per l’a.s.
successivo.
INTERNI
Essendo la nostra Istituzione
Scolastica scuola capofila del
progetto SCOLEDI, il Dirigente
individua un docente con
specifiche competenze che operi a
favore dell'individuazione precoce
dei disturbi d'apprendimento in
collaborazione con l'Associazione
Italiana Dislessia e l'A.S.L. di
Pistoia.
ESTERNI
 Colloqui individuali
all'arrivo dell'alunno
straniero.
INTERNI
 Riunioni specifiche su
appuntamento per
esigenze particolari.
 Riunioni collegiali;
 Incontri progetti POF.
 Sportello.
INTERNI
 Riunioni specifiche;
 Somministrazione prove e
restituzione risultati;
 Su appuntamento per
esigenze particolari.
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Referenti
progetti
Per ogni singolo progetto
contenuto nel POF il Dirigente
nomina un referente che coordini
le attività previste dal progetto
stesso e i singoli docenti che ne
fanno parte.
INTERNI
Referenti
laboratori
Per ogni laboratorio viene
nominato un responsabile che
curi i materiali e le attrezzature
presenti provvedendo alle
necessarie segnalazioni per
eventuali integrazioni di materiali
mancanti.
INTERNI
RSU
La Rappresentanza Sindacale
Unitaria è un organismo sindacale
ed è costituito da tre persone
elette da tutti i lavoratori in
servizio presso l'Istituzione
Scolastica. Hanno poteri e
competenze contrattuali
rappresentando le esigenze dei
lavoratori. La RSU, dunque, tutela
i lavoratori collettivamente,
controllando l'applicazione del
contratto. La RSU può anche farsi
carico di una prima tutela,
cercando di risolvere il contrasto
del lavoratore con il Dirigente, per
poi passare, eventualmente, alla
tutela del sindacato e ai legali. La
RSU funziona come unico
organismo che decide a
maggioranza la linea di condotta
e se firmare un accordo.
INTERNI
I sindacati firmatari del CCNL
possono nominare, all'interno del
personale in servizio presso
l'Istituzione Scolastica, un proprio
referente che partecipi alla
trattativa d'istituto insieme alle
RSU con le quali condivide alcune
responsabilità rappresentando
però il sindacato dal quale è stato
nominato.
INTERNI
Terminali
Associativi
 Incontri di verifica dei
progetti.
 Su appuntamento per
esigenze particolari.
 Incontri per la
contrattazione;
 Assemblee con il
personale.
 Incontri per la
contrattazione;
 Assemblee con il
personale.
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RLS
Il Rappresentante dei Lavoratori
per la Sicurezza è la persona
designata all'interno della RSU
per rappresentare i lavoratori
sugli aspetti che concernono la
salute e la sicurezza durante il
lavoro. È una figura resa
obbligatoria dalla normativa
vigente che attribuisce al
Rappresentante dei Lavoratori per
la Sicurezza una serie articolata
di compiti e funzioni. Il
Rappresentante dei Lavoratori per
la Sicurezza gode delle stesse e
identiche tutele previste dalla
legge per il delegato sindacale.
L'RLS ha diritto all'informazione,
alla formazione, alla
consultazione, alla partecipazione
e al controllo e alla verifica di
tutto ciò che è legato alla
sicurezza. Deve avvertire il
responsabile dell'azienda dei
rischi individuati nello
svolgimento del suo ruolo e
mantenere il segreto d'ufficio.
INTERNI
 Incontri periodici con i
fiduciari;
 Su appuntamento per
esigenze particolari;
 Assemblee con il
personale.
20
TIPOLOGIA DEL TEMPO SCUOLA
Nell’istituto esistono due plessi di Scuola dell’Infanzia:
 San Felice
 Valdibrana
L’orario settimanale è 40 ore (5 mattine e 5 pomeriggi) compresa la mensa.
Nell’istituto esistono cinque plessi di Scuola Primaria:
 San Felice (I - II)
 Piteccio (III - IV - V)
 Scornio (I - II)
 Villaggio Belvedere (III - IV - V)
 Valdibrana (I - II - IV - V)
Scuola San Felice

Tempo pieno (40 ore in 5 mattine e 5 pomeriggi) compresa la mensa.
Scuola Piteccio

Tempo pieno (40 ore in 5 mattine e 5 pomeriggi) compresa la mensa.
Scuola Villaggio Scornio

Tempo pieno (40 ore in 5 mattine e 5 pomeriggi) compresa la mensa.
Scuola Villaggio Belvedere

Tempo pieno (40 ore in 5 mattine e 5 pomeriggi) compresa la mensa.
Scuola Valdibrana

Tempo normale (32 ore in 5 mattine e 3 pomeriggi) compresa la mensa.
21
Nell’istituto esiste un plesso di Scuola Secondaria di Primo Grado:
Scuola A.Roncalli

Tempo normale (30 ore in 6 mattine dalle ore 8.00 alle ore 13.00);

Modello orario con sabato libero, 5 giorni per 6 ore per un totale di 30 ore
settimanali.
22
I PLESSI SCOLASTICI: l’orario e i servizi
Scuola dell’Infanzia
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
San Felice
8.00 – 16.00
8.00 – 16.00
8.00 – 16.00
8.00 – 16.00
8.00 – 16.00
Valdibrana
8.00 – 16.00
8.00 – 16.00
8.00 – 16.00
8.00 – 16.00
8.00 – 16.00
Scuola Primaria
 Villaggio
Belvedere
 Villaggio
Scornio
 San Felice
 Piteccio
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
8.30 – 16.30
8.30 – 16.30
8.30 – 16.30
8.30 – 16.30
8.30 – 16.30
8.30 – 16.30
8.30 – 12.30
8.30 – 16.30
8.30 – 12.30
8.30 – 16.30
TEMPO PIENO
Valdibrana
TEMPO NORMALE
23
Scuola Secondaria di Primo Grado
 Tempo normale di 30 ore settimanali (6 giorni per 5 ore).
A.
Roncalli
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
Sabato
8.00/12.55
8.00/12.55
8.00/12.55
8.00/12.55
8.00/12.55
8.00/12.55
 Modello orario con sabato libero 5 giorni per 6 ore per un totale di 30 ore
settimanali.
A.
Roncalli
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
8.00/13.55
8.00/13.55
8.00/13.55
8.00/13.55
8.00/13.55
Servizi extrascolastici (con contributo dei genitori)
Pre-scuola
Post-scuola
Mensa
Valdibrana
San Felice
Infanzia
San Felice
Piteccio
Primaria
Scornio
Ovest
Villaggio
Belvedere
Valdibrana
Primaria
7.30 – 8.00
7.30 – 8.30
7.30 – 8.30
7.30 – 8.30
7.30 – 8.30
Scornio Ovest
Villaggio Belvedere
16.30 – 18.00
16.30 – 18.00
12.30 – 14.00/14.30
(Martedì – Giovedì)
Dopo Scuola
Roncalli
Da lunedì a venerdì dalle 14.30 alle 18.00
(Attività pomeridiana)
24
I SERVIZI
 La mensa:
Le scuole dell’Istituto comprensivo A.Roncalli - G.Galilei, per garantire
il servizio mensa agli alunni si richiamano agli articoli 3 della
Costituzione Italiana e all’art.26 c.10 del contratto collettivo nazionale
del comparto scuola che recitano rispettivamente:
Art.3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti
alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di
opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E’ compito della
Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che,
limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il
pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti
i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Art.26 c10 Per il personale insegnante che opera per la vigilanza e
l’assistenza degli alunni durante il servizio mensa il tempo impiegato
nelle predette attività rientra a tutti gli effetti nell’orario di attività
didattica.
Pertanto a tutti i bambini della scuola dell’infanzia e della scuola
primaria
è
assicurato
il
servizio
mensa
predisposto
dall’Amministrazione Comunale; i pasti vengono prodotti presso le
cucine date in appalto dal Comune a ditte esterne. Annualmente
l’Amministrazione
Comunale
stabilisce
la
retta
mensile
da
corrispondere per tale servizio.
 Il pre-scuola e post-scuola:
Dietro versamento di una quota prefissata, le famiglie che ne hanno
bisogno, possono, producendo apposita domanda, usufruire di un
servizio di attesa prescolastica o di una permanenza oltre l’orario di
servizio. I bambini vengono intrattenuti all’interno dei locali scolastici
da educatori qualificati, che li impegnano in attività di vario tipo.
 Post-scuola Scuola Secondaria di Primo Grado:
Dietro versamento di una quota prefissata, le famiglie che ne hanno
bisogno possono producendo apposita domanda, usufruire di un
servizio di post – scuola.
25
 Il trasporto:
Il Comune fornisce un servizio di trasporto con minibus, da e per la
scuola, ai bambini che frequentano le scuole di Piteccio, San Felice e
Valdibrana. Fornisce inoltre un servizio di trasporto gratuito, per la
frequenza dei laboratori di Pistoia ragazzi. Per il laboratorio di
Saturnana, l’Istituzione provvede a garantire il trasporto gratuito.
 L’attività estiva:
Dopo il termine delle lezioni gli alunni, potranno partecipare a due
tipologie di iniziative, ATTIVITA’ ESTIVA, nei mesi di giugno e luglio e,
SOGGIORNI IN PARCHI NATURALI, per quegli alunni i cui insegnanti
scelgono di aderire all’iniziativa. In entrambi i casi è previsto un
contributo economico da parte delle famiglie.
26
MODELLI ORGANIZZATIVI
Ore da destinare alle discipline per la Scuola Primaria:
Modello a tempo pieno
Discipline:
Ore da destinare:
Italiano
7/8
Inglese
1/3
Educazione artistica e musicale
3/4
Scienze motorie
1/2
Matematica
7/8
Scienze / Tecnologia e Informatica
3
Storia / Geografia ed Educazione alla
3/5
Cittadinanza
Religione o Att. Alternativa
2
Totale attività
30/32 ore
Attività ludico - relazionale
3/5
Tempo mensa
5
TOTALE TEMPO SCUOLA: 40 ORE
Modello a 29 ore settimanali
Discipline:
Ore da destinare:
Italiano
7/8
Inglese
1/3
Educazione artistica e musicale
3
Scienze motorie
1/2
Matematica
7
Scienze / Tecnologia e Informatica
2/3
Storia / Geografia ed Educazione alla
2/4
cittadinanza
Religione o Att. Alternativa
2
Totale attività
29 ore
Tempo mensa
3
TOTALE TEMPO SCUOLA: 29 ORE
27
Ore delle discipline per la Scuola Secondaria di Primo Grado:
Modello 30 ore settimanali
Discipline
Ore
Italiano
6
Storia
2
Geografia
1
Approfondimento
1
Inglese
3
Seconda lingua (Francese o Spagnolo)
2
Matematica
4
Scienze
2
Arte ed Immagine
2
Tecnologia
2
Musica
2
Scienze motorie
2
Religione o attività alternativa
1
TOTALE TEMPO SCUOLA: 30 ORE
28
SPAZI ATTREZZATI E LABORATORI
Le attività didattiche si svolgono di norma all’interno delle aule con
l’intero gruppo classe. Esistono all’interno dell’istituto numerosi laboratori
e spazi attrezzati dove vengono svolte attività di vario genere, che
tengono conto della relazione esistente tra elementi cognitivi, emotivi,
affettivi e relazionali nel processo di insegnamento–apprendimento.
Laboratori di attività espressiva
Laboratori di matematica e
scienze
Laboratori multimediali
Laboratori multimediali
Laboratorio di cucina
Laboratori di psicomotricità
Laboratori di lingua
Laboratori di lingua
Laboratorio delle tradizioni
popolari
Palestre e campi sportivi
polivalenti
Biblioteche
Spazi per le attività di sostegno
Giardino didattico gioca verde,
dei 5 sensi e orto sinergico
Spazi per i gruppi di interclasse
Gli spazi attrezzati possono essere usati anche da alunni e alunne di altri
plessi, previo accordo con l’insegnante responsabile del laboratorio
stesso. Le attività di ricreazione e di gioco si svolgono nelle classi, nella
palestra, nel giardino dell’Istituto.
29
PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ
Premessa:
Le scuole dell’Istituto comprensivo A.Roncalli - G.Galilei per garantire il
diritto di tutti all’istruzione, si richiamano agli articoli 3 e 24 della
COSTITUZIONE ITALIANA che recitano rispettivamente:
Art.3 “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla
legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni
politiche, di condizioni personali e sociali.“
Art.24 “La scuola è aperta a tutti e l’istruzione inferiore, impartita per almeno
otto anni, è obbligatoria e gratuita.“
Si ritiene pertanto che la funzione della scuola sia fornire agli alunni che
la frequentano le capacità primarie e fondamentali per capire la realtà,
accettare e valorizzare se stessi, diventare cittadini responsabili.
La scuola si propone perciò non solo come luogo di apprendimento, ma
anche come COMUNITA’ EDUCANTE in cui ogni membro interagisce,
secondo i propri compiti, le proprie capacità e le proprie responsabilità,
per ottenere il successo educativo e formativo degli alunni.
Sulla base dei valori sopra esposti e nel rispetto della libertà
d’insegnamento dei docenti, le priorità educative perseguite sono:
RISPETTARE
RISPETTARE
RISPETTARE
RISPETTARE
RISPETTARE
RISPETTARE
SE STESSI E LE PROPRIE COSE
GLI ALTRI
GLI AMBIENTI E LE COSE COMUNI
LE REGOLE
E VALORIZZARE LA DIVERSITA’
LE RISORSE AMBIENTALI
La scuola s’impegna a informare le famiglie sugli aspetti caratterizzanti la
propria OFFERTA FORMATIVA (POF), sui percorsi messi in atto per
perseguire le proprie priorità educative e sulle regole che disciplinano i
rapporti SCUOLA - FAMIGLIA riportate nel Regolamento di Istituto e nella
Carta dei servizi.
La famiglia, cui si attribuisce per legge il dovere di educare i figli (Articolo
30 della COSTITUZIONE), s’impegna a condividere con la scuola i nuclei
fondanti dell’azione educativa, a sostenerla nelle attività proposte, a
rispettarne le regole, per favorire un’alleanza SCUOLA - FAMIGLIA che ha
come fine la valorizzazione e la formazione della personalità di ogni
alunno.
30
LA SCUOLA
SI
















GLI ALUNNI
SI












I GENITORI
SI










LA SCUOLA
Il dirigente Scolastico
IMPEGNA A:
Creare un ambiente educativo sereno e rassicurante;
Favorire momenti d'ascolto e di dialogo;
Incoraggiare gratificando il processo di formazione di ciascuno;
Favorire l'accettazione dell' “altro” e la solidarietà;
Promuovere le motivazioni all'apprendere;
Rispettare i tempi ed i ritmi dell'apprendimento;
Far acquisire una graduale consapevolezza nelle proprie capacità per
affrontare, con sicurezza, i nuovi apprendimenti;
Promuovere azioni di: recupero per gli alunni in difficoltà, valorizzazione
delle capacità di ciascuno, ed esaltazione del talento e dell'eccellenza;
Rendere l'alunno consapevole degli obiettivi e dei percorsi educativi;
Favorire un orientamento consapevole e positivo delle scelte;
Concordare, nel gruppo d'insegnamento, i
compiti pomeridiani da
assegnare per non aggravare l'alunno;
Pubblicizzare i quadri orari delle attività giornaliere per consentire,
all'alunno, di selezionare gli strumenti di lavoro;
Rispettare i tempi di pausa tra le unità di apprendimento;
Comunicare con le famiglie circa l'andamento didattico e disciplinare degli
studenti;
Far rispettare le norme di comportamento e il regolamento;
Prendere adeguati provvedimenti disciplinari in caso d’infrazione.
IMPEGNANO A:
Rispettare il Regolamento d'Istituto;
Conoscere il Regolamento di disciplina;
Essere collaborativi e garantire costantemente la propria attenzione e
partecipazione;
Portare il materiale quotidiano effettivamente necessario;
Eseguire i compiti assegnati;
Prendere coscienza dei personali diritti / doveri;
Rispettare persone, ambienti, attrezzature;
Usare un linguaggio ed un abbigliamento consoni ad un ambiente
educativo;
Adottare un comportamento corretto ed adeguato alle diverse situazioni;
Attuare comportamenti adeguati alla salvaguardia della sicurezza propria e
degli altri in condizioni ordinarie e straordinarie di pericolo;
Rispettare i tempi previsti per il conseguimento degli obiettivi del proprio
curricolo, mettendo in atto un atteggiamento responsabile nell'esecuzione
dei compiti richiesti;
Accettare, rispettare, aiutare gli altri ed i diversi da sé comprendendo le
ragioni dei loro comportamenti.
IMPEGNANO AD ASSICURARE:
Il rispetto dell'orario di entrata e di uscita;
La garanzia di una frequenza assidua alle lezioni;
Il controllo quotidiano del materiale scolastico necessario e dell'esecuzione
dei compiti assegnati;
La partecipazione agli incontri periodici scuola / famiglia;
La puntualità nel produrre le giustificazioni delle assenze e nella firma delle
comunicazioni scuola / famiglia;
Atteggiamenti di proficua e reciproca collaborazione con i docenti;
La realizzazione di un dialogo costruttivo con l'istituzione;
Rispetto, collaborazione e solidarietà nei confronti dell' “altro” nei loro figli;
Conoscere il Regolamento di disciplina;
Il rispetto delle scelte educative e didattiche condivise con l’accettazione del
presente documento.
LA FAMIGLIA
I genitori
31
I NOSTRI PRINCIPI FONDANTI
Come abbiamo detto in precedenza, le nostre scuole presentano
caratteristiche differenti e offrono servizi diversificati in relazione all’età
degli alunni e delle alunne a cui si rivolgono, al modello organizzativo che
adottano. Tuttavia tutte si collocano all’interno di un progetto educativo
coerente con i seguenti principi fondanti:







Promuovere la continuità con la scuola dell’infanzia e con la
scuola secondaria di primo grado, nel rispetto del principio di
unitarietà del processo educativo (v. “La continuità educativa”).
Valorizzare la diversità e promuovere l’ accoglienza intesa sia
come pluralità di individui, ognuno dei quali portatore di personalità
e cultura proprie, sia come pluralità di stili cognitivi, che come
incontro con altre culture, sempre più presenti nella società attuale
(v: “L’accoglienza” - “Intercultura” - “Il valore della diversità“).
Promuovere il successo formativo progettando percorsi,
attività, utilizzando materiali specifici nel rispetto dei bisogni e dei
ritmi individuali di apprendimento (v: “L’individuazione precoce dei
disturbi di apprendimento“ e “gruppi di ricerca - azione“).
Rafforzare il senso di appartenenza alla comunità locale
coinvolgendo i bambini nella valorizzazione del territorio e delle sue
tradizioni (v: “Lab. delle tradizioni popolari di Saturnana“ - “Cantar
maggio“ - “E bene venga il ballo“).
Favorire
la
cooperazione
tra
scuola
e
famiglia
L’apprendimento risulta essere tanto più efficace e coerente quanto
maggiore è la collaborazione tra scuola e famiglia
( v. “Educazione alla cittadinanza attiva“).
Promuovere la formazione in servizio , la ricerca formativa e
la sperimentazione per favorire una riflessione su alcuni temi
fondamentali del processo di apprendimento - insegnamento
nell’ottica di un’organizzazione del curricolo e nel rispetto delle
raccomandazioni del Parlamento Europeo e del Consiglio
(18.12.06) relative alle competenze chiave per l’apprendimento
permanente (v. “Gruppi di ricerca - azione e di formazione”)
Promuovere
una
prassi
di
autovalutazione
e
di
miglioramento dei principali servizi e percorsi scolastici,
potenziando le aree di forza ed intervenendo su quelle di
debolezza, nel rispetto delle esigenze manifestate dalle parti
interessate a tutto il percorso educativo.
32
COME LAVORIAMO
Nelle nostre scuole
 Viene promossa l’accoglienza e perseguito il benessere di tutti gli
alunni e alunne;
 Singoli insegnanti o gruppi, attuano percorsi di ricerca - azione in vari
ambiti;
 Si opera in gruppo alla stesura e alla realizzazione di percorsi
formativi;
 Si promuove l’autovalutazione della scuola;
 Si ricerca la collaborazione dei genitori;
 È curato il sostegno ed è previsto il recupero individuale e di gruppo;
 Gli insegnanti di aggiornano e si auto aggiornano;
 Si collabora con le altre scuole e con agenzie esterne.
33
SPERIMENTAZIONE METODOLOGICO-DIDATTICA PER
LA SOSTITUZIONE DEL LIBRO DI TESTO CON
MATERIALE LIBRARIO ALTERNATIVO
Nel rispetto e nella valorizzazione dell’autonomia delle Istituzioni
Scolastiche, i docenti della Scuola Primaria dell’Istituto Roncalli - Galilei,
come consentito dalla Legge n.517/77 e dall’art.4 D.P.R n.275/99,
attuano la sostituzione del libro di testo con materiale librario alternativo.
Motivazioni a fondamento e sostegno della scelta:

Conformità alla progettazione curricolare affidata alla Scuola;

Espressione della libertà d’insegnamento dei docenti;

Corrispondenza alle scelte della comunità professionale dell’Istituto in
ordine a contenuti, metodi, organizzazione …;

Rispetto della graduale maturazione cognitiva degli alunni, al fine di
favorire il loro successo formativo e un apprendimento significativo;

Aderenza a percorsi didattici specifici di alcune discipline, progettati e
realizzati per rispondere ai bisogni educativi degli alunni;

Opportunità di stimolare gli alunni ad arricchire, anche con materiale
librario proprio, la biblioteca di classe per favorire l’uso del libro come
bene comune;

Opportunità di avviare gli alunni alla frequenza della biblioteca
scolastica, intesa come “luogo privilegiato per la lettura e la scoperta
di una pluralità di libri e di testi”.
34
TABELLA DEI NOSTRI PROGETTI PER L’ANNO
SCOLASTICO 2015/2016
Curricoli
disciplinari
Progetti che si collocano
all’interno dei curricoli
disciplinari per il loro
approfondimento
(senza presenza di esperti)
Progetti specifici per
l’ampliamento
dell’offerta formativa
(con presenza
d’esperti)
Scuola dell’Infanzia
Scuola dell’Infanzia
La continuità;
Bes;
Il valore della
diversità - gruppo
integrazione;
 Individuazione
precoce dei disturbi
d’apprendimento;
 Tradizione cultura
popolare;
 Progetto
Linguaggio
Non Verbale Musica
- Ex tempore;
 Laboratorio
scientifico.

Scuola dell’Infanzia
I campi di esperienza:
 Il se e l’altro;
Le grandi domande;
Il senso morale;
Il vivere insieme.
 Il corpo in
movimento;
Identità;
Autonomia;
Salute.
 Linguaggi creatività
espressione
gestualità; Arte;
Musica;
Multimedialità.
 I discorsi e le
parole;
Comunicazione;
Lingua cultura.
 La conoscenza del
mondo;
Ordine;
Misura;
Spazio;
Tempo;
Natura.




Progetto ludicomotorio
polisportivo:
“A scuola di
gioco sport“;
Orto in condotta.
35
Curricoli
disciplinari
Progetti che si collocano
all’interno dei curricoli
disciplinari per il loro
approfondimento
(senza presenza di
esperti)
Progetti specifici per
l’ampliamento
dell’offerta formativa
(con presenza
d’esperti)
Scuola Primaria
Scuola Primaria
Scuola Primaria
Le discipline:

Bes;
 Area linguistico artistico espressiva:

Il valore della
diversità - gruppo
integrazione;

Individuazione
precoce dei disturbi
d’apprendimento;
Italiano;
Lingue;
Musica;
Arte e immagine;
Corpo movimento
sport.

InterculturaAccoglienzaSuccesso
formativo;

La continuità;

Rapporti con
l’Università;

Cittadinanza Attiva

Progetto Istruzione
Domiciliare;

Tradizione cultura
popolare;

Progetto linguaggio
non verbale:Musica
/ Ex-Tempore.
 Area storico geografica:
Storia;
Geografia.
 Area matematico
scientifico tecnologica:
Matematica;
Scienze naturali e
sperimentali;
Tecnologia.

Progetto
ludicomotorio
polisportivo
“A scuola di gioco
sport”;

S.O.S. Insegnanti;

Alice nel paese
delle meraviglie.
36
Curricoli
disciplinari
Scuola Secondaria di
Primo Grado
Le discipline:
- Italiano e
approfondimento;
- Storia;
- Geografia;
- Lingua inglese;
- Lingua francese;
- Lingua spagnola;
- Musica;
- Arte;
- Educazione
motoria;
- Matematica e
Scienze;
- Tecnologia.
Progetti che si
collocano all’interno
dei curricoli disciplinari
per il loro
approfondimento
(senza presenza di
esperti)
Progetti specifici per
l’ampliamento
dell’offerta formativa
(con presenza
d’esperti)
Scuola Secondaria di
Primo Grado
Scuola Secondaria di
Primo Grado

Bes

Il valore della
diversità - gruppo
integrazione;


Individuazione
precoce dei
disturbi
d’apprendimento;
Intercultura Accoglienza Successo
formativo;

La continuità;

Rapporti con
l’Università;

Cittadinanza
Attiva;

Progetto Istruzione
Domiciliare;


Tradizione Cultura
Popolare;
Progetto linguaggi
non verbali :
Musica / ExTempore.

Musica
con
strumenti;
gli

Sportello
d’ascolto;

Pez
Sinergico;

Classe 2.0;

Laboratorio
scientifico;

Gruppo sportivo giochi gioventù;

Percorso
di
preparazione
all’esame
conclusivo del 1^
ciclo d’istruzione ;

Nativi americani;

Orientamento;

Potenziamento
lingua inglese
certificazioni
linguistiche.
Orto
e
37
PROGETTI COMUNI ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE
“A.RONCALLI - G.GALILEI“
1) Bes (Valore della diversità - Gruppo integrazione DSA - Accoglienza - Intercultura - Successo formativo)
2) Cittadinanza Attiva
3) Progetto SOS Insegnanti
4) Continuità
5) Laboratorio del Sapere Scientifico
6) Progetto Istruzione Domiciliare
7) Progetto linguaggi non verbali
8) Tradizione Popolare
9) Rapporto scuola – Università
38
1) BES
PREMESSA:
Il MIUR ha emanato la circolare 8 del 6 marzo 2013 con la quale detta
istruzioni applicative della Direttiva 27 dicembre 2012 contenente
“Strumenti d’intervento per gli alunni con bisogni educativi speciali e
organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” e trasmessa in
allegato alla circolare stessa. La circolare ha sottolineato che lo
strumento privilegiato di intervento è costituito
da un percorso
individualizzato e personalizzato.
In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale
attenzione per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale,
disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici,
difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua
italiana perché appartenenti a culture diverse.
Nel variegato panorama delle nostre scuole la complessità delle classi
diviene sempre più evidente. Quest’area dello svantaggio scolastico, che
ricomprende problematiche diverse, viene indicata come area dei
Bisogni Educativi Speciali (in altri paesi europei: Special Educational
Needs).
Vi sono comprese tre grandi sotto-categorie:


Alunni con certificazione di disabilità, questa fa riferimento alla
legge 104/92 art. 3 ed elaboriamo un PEI;
Alunni con diagnosi di disturbi evolutivi:
- Se hanno diagnosi di DSA, facciamo riferimento alla legge
170/10 e DM 5669 12/772012 ed elaboriamo un PDP;
- Se hanno diagnosi di ADHD, disturbi del linguaggio, disturbi
della coordinazione motoria o non verbali, la scuola decide se
elaborare un PDP;
- Alunni con svantaggio socioeconomici, linguistico e culturale
(tali tipologie di BES dovranno essere individuate sulla base di
elementi oggettivi come es. segnalazione degli operatori dei
servizi sociali, ovvero di ben fondate considerazioni
psicopedagogiche e didattiche). I bisogni educativi speciali
nell’area dello svantaggio socio-economico, linguistico e
culturale, prevedono interventi verificati nel tempo così da
attuarli solo fin quando serve.
39
Griglia che devono compilare il coordinatore dei CdC e colui che verbalizza il
consiglio d’Interclasse. Predisposta dal gruppo GLI
BES
TIPOLOGIE
Numero alunni per CLASSE
Disabilità
Certificazione ai sensi
della Legge 104/92
Art.3, comma 3
(insegnante di sostegno)
o
o
o
Psicofisico;
Sensoriale;
Motorio.
o
Disabilità
Certificazione ai sensi
della Legge 104/92
Art.3, comma 1
(insegnante di sostegno)
o
o
o
Psicofisico;
Sensoriale;
Motorio.
o
Disturbi evolutivi
specifici
DSA
Legge 170/2010
Con diagnosi
specialistica
o
o
o
o
Dislessia;
Disgrafia;
Disortografia;
Discalculia.
o
Disturbi evolutivi
specifici altra tipologia
o
o
Disturbi specifici linguaggio;
Disturbo della coordinazione
motoria;
Disprassia;
Disturbo non verbale;
Disturbo dello spettro autistico lieve;
ADHD distrubo Attenzione e
Iperattività di tipo lieve;
Funzionamento cognitivo limite
(bordeline cognitivo 70/85 QI
globale);
DOP (oppositivo provocatorio);
Alto funzionamento cognitivo QI
115/130.
o
o
o
o
o
o
Con diagnosi
specialistica
o
o
Svantaggio socioeconomico
o
o
Affidati ai servizi sociali;
Seguiti dai servizi sociali.
o
Svantaggio socioeconomico
o
o
Segnalazioni dai/ai servizi sociali;
Segnalazione in base a ben fondate
considerazioni pedagogiche e
didattiche sul disagio o lo
svantaggio del nucleo familiare dello
studente.
o
Svantaggio linguistico e
culturale
o
Alunni arrivati nel corrente anno
scolastico.
o
Svantaggio linguistico e
culturale
o
Alunni stranieri di recente
immigrazione;
Alunni che sperimentano difficoltà
dalla non conoscenza della lingua
italiana;
Alunni stranieri con bilinguismo.
o
Malattie;
Traumi;
Disagio
comportamentale/relazionale.
o
o
o
Altre difficoltà
o
o
o
40
Gli alunni con competenze intellettive nella norma o anche elevate, che per specifici problemi - possono incontrare difficoltà a Scuola, devono
essere aiutati a realizzare pienamente le loro potenzialità. Fra essi, alunni
e studenti con DSA (Disturbo Specifico dell’Apprendimento) sono stati
oggetto di importanti interventi normativi, che hanno ormai definito un
quadro ben strutturato di norme tese ad assicurare il loro diritto allo
studio. Tuttavia, è bene precisare che alcune tipologie di disturbi, non
esplicitati nella legge 170/2010, danno diritto ad usufruire delle stesse
misure ivi previste in quanto presentano problematiche specifiche in
presenza di competenze intellettive nella norma.
Si tratta, in particolare:



Dei disturbi con specifiche problematiche nell’area del linguaggio (disturbi
specifici del linguaggio o - più in generale - presenza di bassa intelligenza
verbale associata ad alta intelligenza non verbale);
Nelle aree non verbali (come nel caso del disturbo della coordinazione
motoria, della disprassia, del disturbo non-verbale o - più in generale - di
bassa intelligenza non verbale associata ad alta intelligenza verbale,
qualora però queste condizioni compromettano sostanzialmente la
realizzazione delle potenzialità dell’alunno);
Di altre problematiche severe che possono compromettere il percorso
scolastico (come per es. un disturbo dello spettro autistico lieve, qualora
non rientri nelle casistiche previste dalla legge 104).
In questa nuova e più ampia ottica, il Piano Didattico Personalizzato non
può più essere inteso come mera esplicitazione di strumenti compensativi
e dispensativi per gli alunni con DSA; esso è bensì lo strumento in cui si
potranno, ad esempio, includere progettazioni didattico - educative
calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita (di cui
moltissimi alunni con BES, privi di qualsivoglia certificazione diagnostica,
abbisognano), strumenti programmatici utili in maggior misura rispetto a
compensazioni o dispense, a carattere squisitamente didattico
strumentale.
La Direttiva ben chiarisce come la presa in carico dei BES debba essere al
centro dell’attenzione e dello sforzo congiunto della scuola e della
famiglia. È necessario che l’attivazione di un percorso individualizzato e
personalizzato per un alunno con Bisogni Educativi Speciali sia deliberata
in Consiglio di classe - ovvero, nelle scuole primarie, da tutti i
componenti del team docenti - dando luogo al PDP, firmato dal Dirigente
scolastico (o da un docente da questi specificamente delegato), dai
41
docenti e dalla famiglia. Nel caso in cui sia necessario trattare dati
sensibili per finalità istituzionali, si avrà cura di includere nel PDP
apposita autorizzazione da parte della famiglia.
A questo punto cosa cambia nella scuola:



Modifica del Pdp;
Gruppo di lavoro per alunne - alunni BES. Fermo restando quanto
previsto dall’art. 15 comma 2 della L. 104/92, i compiti del Gruppo
di lavoro e di studio d’Istituto (GLHI) si estendono alle
problematiche relative a tutti i BES. A tale scopo i suoi componenti
sono integrati da tutte le risorse specifiche e di coordinamento
presenti nella scuola (funzioni strumentali, insegnanti per il
sostegno, AEC, assistenti alla comunicazione, docenti “disciplinari”
con esperienza e/o formazione specifica o con compiti di
coordinamento delle classi, genitori ed esperti istituzionali o esterni
in regime di convenzionamento con la scuola), in modo da
assicurare all’interno del corpo docente il trasferimento capillare
delle azioni di miglioramento intraprese e un’efficace capacità di
rilevazione e intervento sulle criticità all’interno delle classi;
Pagine del POF dedicate ai BES (dove vengono inseriti i DSA e il
capitolo “il valore della diversità”).
42
1a)IL VALORE DELLA DIVERSITA’
GRUPPO - INTEGRAZIONE
Area * INTEGRAZIONE ALUNNI DISABILI
Titolo del progetto: IL VALORE DELLA DIVERSITÁ
Responsabile del progetto:
Premessa e analisi della situazione:
Traguardo fondamentale è quello di garantire la piena integrazione ed
inclusione di tutti i bambini che frequentano la scuola attraverso lo sviluppo
di metodologie capaci di corrispondere alle differenze individuali e pertanto
di essere vantaggiose per tutti gli alunni.
L’educazione è un diritto fondamentale di ciascun alunno come soggetto
che ha delle caratteristiche, degli interessi, degli stili e dei bisogni che gli
sono propri.
Individuare abilità e deficit del bambino è necessario per poter rendere
produttivo e costruttivo il suo percorso educativo nell’ottica di una piena
integrazione.
Nell'A.S. 2013/2014 sono presenti 48 alunni disabili di cui: 20 certificati ai
sensi dell'Art.3 comma 3, inseriti 1 nella scuola dell’infanzia, 18 in 19 classi
della scuola primaria e 1 in 11 classi della scuola secondaria di primo
grado; certificati ai sensi dell’art.3 comma1 inseriti 1 nella scuola
dell’infanzia e 14 nella scuola primaria e 13 nella scuola secondaria di
primo grado.
Obiettivi del progetto:
 Favorire l'integrazione degli alunni disabili nelle sezioni e nelle classi
dell’Istituto;
 Sostenere
e
guidare
lo
sviluppo
delle
loro
potenzialità
nell’apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella
socializzazione;
 Garantire continuità anche attraverso la gestione del sistema scuola.
Destinatari del progetto
Finalità
Tutti i soggetti coinvolti.
Garantire a tutti i bambini e ragazzi
iscritti al nostro Istituto, di poter
essere integrati anche attraverso
un'unica modalità di gestione del
processo di integrazione.
43
Metodologia e fasi dello svolgimento
Docenti Coinvolti
Modalità d’intervento

Docenti di sostegno scuola
dell’infanzia, primaria e
secondaria di primo grado;
Operano collegialmente, all’interno del
gruppo H d’ Istituto, non soltanto in
occasione dei momenti che potremmo
definire istituzionali ma soprattutto,
durante l’intero anno scolastico.

Docenti del team.
Promuovono anche incontri promossi
con il Servizio Sociale dei comuni che
garantiscono l’Assistenza Scolastica
e/o con le Cooperative che forniscono
direttamente il servizio.
Collaborano con gli operatori sociosanitari e insieme a loro identificano e
valutano le abilità residue e le aree di
maggiore competenza per poter
attivare il Piano Educativo
Individualizzato per promuovere lo
sviluppo del bambino in tutti gli ambiti
socio-educativi.
Programmano sistematicamente
momenti di confronto, di
progettazione e verificano con gli altri
docenti del team, gli operatori sociosanitari e le famiglie.
Promuovono insieme ai docenti
curricolari, il valore della diversità
come occasione di crescita per tutti i
bambini poiché la diversità viene
considerata e vissuta come una delle
dimensioni esistenziali.
Sviluppano delle abilità che rendono
l’alunno in grado di gestire
autonomamente e con competenza.
Garantiscono l’accompagnamento
dell’alunno disabile nel passaggio al
grado successivo di istruzione
nell’ottica della continuità.
Al terzo anno della scuola secondaria
di primo grado, in collaborazione con
le famiglie e con l’equipe psicopedagogica, orientano gli alunni verso
44
una scelta adeguata della scuola
secondaria di secondo grado.
Definiscono,
insieme
ai
docenti
curricolari, le modalità di svolgimento
dell’esame finale e predispongono le
prove per la verifica degli obiettivi
indicati
nel
Piano
Educativo
Individualizzato; tali prove potranno
essere
ridotte,
semplificate
o
differenziate ma avranno valore
equivalente a quelle ordinarie ai fini
del superamento e del conseguimento
del Diploma di Licenza.
Docenti

Modalità
Anamnesi del bambino.




Risorse
Valutazioni di Start – Up
• Valutazione del contesto
d’integrazione.
Analisi della documentazione;
Colloqui con la famiglia;
Colloqui con gli operatori sociosanitari;
Colloqui con operatori
extrascolastici;
Valutazione su base osservativa di
abilità e deficit.
 Ambienti accoglienti in un’ottica di




accessibilità;
Spazi educativi in un’ottica di piena
integrazione;
Tempi didattici nell’ottica dello star
bene a scuola;
Gruppo classe come soggetto
inclusivo delle diversità;
Strumenti presenti nei vari plessi e
nei laboratori delle API del plesso di
Belvedere, e del CALEIDOSCOPIO,
del plesso di Valdibrana Primaria,
nell’ottica della funzionalità del
percorso.
45
Progettazione Integrata / Individualizzata:
 Percorsi personalizzati rispondenti ai bisogni specifici dei bambini.
 Didattica laboratoriale basata su esperienze pratiche e
sull’osservazione di dati concreti.
 Didattica graduale e ciclica che permetta la presa di coscienza delle
proprie capacità e il consolidamento delle abilità acquisite.
 Adattamento del curricolo attraverso:
Sostituzione di vari componenti dell’input e/o dell’azione;
Facilitazione;
Ricontestualizzazione;
Semplificare tempi e spazi;
Aiuti;
Semplificazione dell’obiettivo in una delle sue parti;
Scomposizione in nuclei fondanti;
Partecipazione alla cultura del compito.
Strategie:





Apprendimento senza errori;
Apprendimento cooperativo;
ABA;
TEACCH;
Approccio meta cognitivo.
Valutazione e Verifica:
 Verifiche in itinere e finali che non calcolino quantitativamente le
conoscenze, le competenze o le relazioni, ma considerano le qualità
necessarie allo sviluppo equilibrato dell’individuo come persona.
 Il percorso di start-up, monitoraggio e valutazione finale sarà
effettuato anche attraverso l’uso di specifici strumenti concordati
all’interno del GLHI.
Attività e Laboratori:
 Di arricchimento per elevare l’offerta relativa al potenziale sviluppo
intellettuale del bambino.
 Di successo scolastico, per favorire il processo d’apprendimento
anche attraverso l’attivazione di percorsi integrati ed individualizzati.
 Di crescita, per sostenere il pieno sviluppo del bambino e del suo
apprendimento.
 Di integrazione per favorire i processi di riconoscimento dell’altro
come individuo.
46
Progetti Attivati:








Piscina;
Computeranno;
Musikè;
Cucina;
Animazione alla lettura;
L’orientamento;
Ceramica;
Psicomotricità;





Orto sinergico;
Crea arte;
Dillo con le emozioni;
I viaggi di Gulliver;
Conosci la tua città e il suo
territorio;
 Laboratorio creativo.
Formazione:
I docenti si impegnano in percorsi di formazione, di autoformazione, di
ricerca e di sperimentazione, secondo i bisogni e le necessità.
Tutti i docenti coinvolti nell'integrazione degli alunni disabili dovranno
seguire un percorso di formazione di 8 ore finalizzato all'aggiornamento
delle proprie competenze a seguito dell'emanazione di nuove indicazioni
Ministeriali. In particolare: 2 ore Linee Guida, 2 ore ICF-CY, 2 ore
progettazione integrata, 2 ore incontri di plesso.
Accoglienza e Tutoraggio:
Gli insegnanti di sostegno stabilizzati nel nostro Istituto Comprensivo
accolgono i nuovi insegnanti e compiono azione di tutoraggio, nei confronti
di quelli sprovvisti dello specifico titolo di specializzazione.
Durata del progetto: Intero anno scolastico.
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto:
 Ausili specifici per alunni disabili o adattabili ad essi;
 Supporti riconducibili alle nuove tecnologie in didattica legati
all'accessibilità;
 Sussidi didattici;
 Materiale librario;
 Materiale di facile consumo;
 Materiale per attività grafiche e plastiche e per la psicomotricità.
Eventuali interventi di esperti esterni:
Verranno definiti di volta in volta in base alle risorse messe a disposizione
del progetto.
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del
progetto:
 Valutazione di tipo quantitativo;
 Numero di portatori d'interessi coinvolti;
 Valutazione qualitativa sui risultati eventualmente raggiunti.
47
1b)INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEI DISTURBI SPECIFICI
D’APPRENDIMENTO
Area: DISTURBI SPECIFICI D’APPRENDIMENTO
Titolo del progetto:
INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEI DISTURBI SPECIFICI D’APPRENDIMENTO
Responsabile del progetto
A.S. 2015-2016
Premessa e analisi della situazione:
Secondo indagini epidemiologiche i disturbi specifici di apprendimento
(DSA) hanno un’incidenza nella popolazione scolastica italiana di circa il 34% (mediamente 1 bambino per classe). Spesso lo scarso rendimento
scolastico di questi bambini viene imputato a demotivazione, scarsa
capacità attentiva, modesto impegno nell’esercizio della lettura e talora a
problemi familiari.
D’altro canto il ripetersi d’insuccessi scolastici determinano una diminuzione
della loro autostima e la tendenza ad evitare di mettersi in gioco,
avvalorando il giudizio di svogliatezza e poco impegno. Gli insuccessi e la
scarsa considerazione percepita da compagni e insegnanti hanno un effetto
negativo sull’equilibrio psicologico del bambino che può cominciare a
manifestare anche difficoltà relazionali. La preparazione dei docenti nei
confronti della tematica DSA è fondamentale per un’individuazione precoce
di soggetti “a rischio” al fine di orientare le famiglie ad attivare il percorso
diagnostico da parte del pediatra e delle strutture ambulatoriali individuate.
Per questo il nostro Istituto è dall’anno scolastico 2003-2004 Scuola
capofila nella rete delle 12 Istituzioni scolastiche della provincia di Pistoia
coinvolte nel PROGETTO SCO.le.DI: la Scuola scopre le difficoltà.
Il Progetto si pone l’obiettivo di identificare precocemente, tra gli alunni
frequentanti il primo e il secondo anno della scuola primaria, gli alunni che
manifestano criticità nella acquisizione strumentale delle scrittura e della
lettura e che, pertanto, possono essere a rischio di Disturbo Specifico di
Apprendimento (DSA).
La precoce identificazione dei bambini, permette di intraprendere
tempestivamente percorsi di tipo educativo e riabilitativo mirati, che hanno
lo scopo di ridurre il problema e incrementare l’autostima e la motivazione
per Associazione Italiana Dislessia (AID Bologna).
48
Questo Progetto vede la collaborazione di diverse Istituzioni:

Scuole

ASL 3 di Pistoia U.F Salute Mentale Infanzia e Adolescenza
Anche la scuola secondaria di secondo grado Angelo Roncalli, dall’anno
scolastico 2009/2010, attua un percorso per identificazione di possibili
disturbi specifici d’apprendimento, sfuggiti alle precedenti indagini,
effettuando prove di rilevazione in tutte le classi prime, nei mesi iniziali di
scuola. Il percorso è svolto da personale specializzato, sia nella fase di
somministrazione delle prove, della correzione e dell’analisi, sia nella fase
della comunicazione alle famiglie dei risultati degli alunni inquadrabili in una
fascia “a rischio”, offrendo loro un supporto e guida nei successivi passi da
intraprendere per una eventuale attestazione. L’attestazione di Disturbo
Specifico di Apprendimento, effettuato da specialisti presso i centri di
diagnosi, consente alla scuola di mettere in atto tutti gli strumenti
compensativi e dispensativi previsti dalla legge, ovvero di predisporre le
migliori condizioni affinché l’alunno raggiunga il successo formativo e una
più serena vita scolastica. La scuola garantisce a tutti gli alunni l’utilizzo
delle nuove tecnologie grazie ad una nutrita dotazione di computer portatili
e aule attrezzate con lavagna LIM e computer su postazione fissa, dotati di
software per la videoscrittura, la sintesi vocale con voci Nuance, le mappe
concettuali e altro ancora; inoltre tutto l’edificio è coperto da rete interne.
La scuola, socia dell’AID, fornisce agli allievi i libri scolastici in formato
digitale facendone richiesta, per conto delle famiglie, al servizio.
LIBRO AID.
Il servizio "LibroAID” sarà attivo anche per il prossimo AS 2014-15.
CHE COSA E‘ LibroAID?
LibroAID è la Biblioteca Digitale che gestisce l’erogazione dei libri scolastici
in formato digitale accessibile agli studenti con DSA, in accordo con gli
Editori. Si tratta di un servizio importante che ha lo scopo di garantire il
successo formativo, l’inclusione scolastica e il diritto di accesso ai libri
digitali scolastici.
Grazie al servizio LibroAID le famiglie di studenti dislessici possono contare
su un unico interlocutore per richiedere i libri digitali disponibili dell’anno
scolastico in corso, riceverli in un’unica soluzione e soprattutto ricevere
assistenza per l’utilizzo, senza dover contattare i singoli Editori per ricevere
i diversi libri di testo scolastici.
49
A COSA SERVE il libro digitale?
Il libro digitale consente allo studente con DSA di interagire con i testi,
“leggere con le orecchie” utilizzando i software di lettura (Reader),
realizzare delle mappe concettuali con i vari software disponibili. Lo
studente con DSA può in tal modo compensare le proprie difficoltà e
affrontare lo studio in condizioni di maggiore autonomia.
CONDIZIONI E REQUISITI per accedere al servizio LibroAID:
 Esistenza di diagnosi certificata dello studente. Al momento di
inserimento dei dati dovrà essere indicato il nominativo dello specialista
che ha rilasciato la diagnosi e il suo numero di iscrizione all’albo.
 Regolare acquisto del libro in formato cartaceo.
 Garanzia di utilizzo solo personale del libro da parte dello studente
dislessico.
 Iscrizione all’Associazione Italiana Dislessia in regola con l’anno 2015.
COME RICHIEDERE I LIBRI e accedere al servizio LibroAID:
Se sei interessato a richiedere i libri in formato digitale, ti preghiamo di
attivarti subito seguendo i seguenti punti in ordine:
1. Chiedi alla Scuola di tuo figlio/a l’elenco dei libri di testo per l’anno
prossimo 2015-2016 completo dei codici ISBN dei singoli libri.
2. Rinnova la quota associativa AID per l’anno 2015 (€ 40,00) sul sito
https://www.applicazioneaid.com/subscriptions/rinnovi.php
(Queste informazioni sono state tratte dal sito dell’AID Italia).
Obiettivi del progetto per Scuola Infanzia:





Sensibilizzare gli insegnanti ad attivare modalità didattiche centrate
sulla fonologia, in modo da rendere più facile il percorso scolastico per
tutti gli alunni;
Fornire ai docenti conoscenze sui processi di apprendimento e strumenti
per il recupero delle difficoltà specifiche;
Focalizzare l’attenzione sulla didattica meta- fonologica durante la scuola
dell’infanzia per portare l’attenzione del bambino sull’aspetto sonoro
delle parole, separandolo dal significato;
Attivare percorsi didattici in continuità tra scuola dell’infanzia e scuola
primaria;
Sviluppare nei docenti la competenza osservativa per I'individuazione
del rischio dei DSA nella scuola dell'infanzia;
50
Obiettivi del progetto per Scuola Primaria:

Sensibilizzare gli insegnanti ad attivare modalità didattiche centrate
sulla fonologia, in modo da rendere più facile il percorso scolastico per
tutti gli alunni;

Fornire ai docenti conoscenze sui processi di apprendimento e strumenti
per il recupero delle difficoltà specifiche;

Monitorare il processo si apprendimento della scrittura e lettura in tutti i
bambini nelle prime fasi dell’acquisizione;

Identificare precocemente, tra i bambini frequentanti la prima e la
seconda
classe,
coloro
che
manifestano
difficoltà
specifiche
nell’acquisizione della scrittura e della lettura;

Organizzare attività di supporto e potenziamento all’acquisizione di
abilità legate all’apprendimento del principio alfabetico laboratori
linguistico - fonologici rivolti ai bambini che presentano fragilità nella
automatizzazione del linguaggio scritto;

Ottenere per i bambini “a rischio“ di DSA un aiuto specialistico precoce,
all’interno della finestra evolutiva più adatta all’intervento;

Diffusione di materiale informativo sulla tematica dei DSA, prodotto
dall’Associazione Italiana Dislessia e da altri centri di ricerca.
Obiettivi del progetto per Scuola Secondaria Primo Grado:
 Somministrare un questionario a docenti – alunni – genitori per
monitorare l’apprendimento per eventuale identificazione dei disturbi
specifici;
 Individuare tra gli alunni in entrata, coloro che possono trovarsi in una
condizione di difficoltà, inquadrabile nell’area delle Difficoltà Specifiche
di Apprendimento;
 Sollecitare e guidare le famiglie di taluni alunni ad approfondire, presso
i centri preposti, l’analisi delle difficoltà scolastiche emerse durante lo
screening;
 Informare ed aggiornare i docenti sulla normativa e sulle metodologie e
gli strumenti che possono aiutare gli alunni con DSA, a compensare le
difficoltà specifiche;
 Fornire aiuto ai docenti delle classi durante la compilazione del Piano
Didattico Personalizzato dell’alunno con attestazione di DSA, durante gli
incontri con i genitori e gli specialisti;
 Dotare la scuola di strumenti tecnologici necessari per una didattica a
misura di alunno con DSA.
51
Destinatari del progetto
Finalità

Insegnanti delle classi prime scuola
primaria;

Insegnanti scuola dell’infanzia;

Alunni classi prime scuola primaria;

Alunni classi seconde scuola primaria;
Riconoscere ad ogni bambino il
diritto al successo formativo e
per questo attuare scelte
innovative sia sul piano
curricolare che metodologico.

Insegnanti delle classi prime scuola
media;

Alunni delle classi di prima media.
Metodologia e fasi dello svolgimento scuola infanzia:
 Il processo di scoperta della scrittura e della lettura ha inizio fin dalla
scuola dell’infanzia.
 Il bambino immerso in un mondo nel quale domina il codice scritto,
procede alla riflessione e alla formalizzazione di
ipotesi sulle
convenzioni del linguaggio scritto e delle regole per decodificare segni
scritti in rappresentazioni significative.
 L’apprendimento della scrittura e della lettura è un compito
cognitivamente complesso, pertanto è necessario un approccio didattico
coerente e attento alle caratteristiche del nostro sistema di scrittura e
alle sue tappe evolutive.
Uso di prove standardizzate, alla fine del percorso dei bambini nella scuola
infanzia per la rilevazione dei prerequisiti specifici di lettura e scrittura
(Prova test di Bender; Prove di consapevolezza meta fonologica;)
Metodologia e fasi dello svolgimento Scuola Primaria:
Conoscenza dei processi implicati nell’ apprendimento della lettura e
scrittura.

Uso di prove standardizzate, all’ingresso dei bambini nella scuola
primaria per la rilevazione dei prerequisiti specifici di lettura e scrittura
(prova di scrittura spontanea; prove di consapevolezza meta fonologica;
prove di analisi visiva).

Azioni didattiche connesse alle fasi iniziali del processo di
alfabetizzazione (uso di un unico carattere di scrittura nelle fasi di primo
contatto con la scrittura per favorire una corretta “mappatura“ grafema
– fonema; frequenza delle attività meta fonologiche da proporre nelle
prime classi di frequenza; lavoro sulle competenze visuo – percettive,
52
implicate nelle fasi iniziali dell’apprendimento della lettura e scrittura).

Organizzazione annuale di un corso di formazione “Apprendimento della
lettura e della scrittura e DSA”. Il corso è indirizzato a tutti i docenti di
classe prima delle Istituzioni scolastiche in rete (circa 60 docenti
coinvolti annualmente). La formazione è condotta dal personale della
ASL 3 di Pistoia (psicologo e neuropsichiatra infantile) e da Luciana
Ventriglia, docente specializzata in pedagogia clinica. Durante il
percorso, gli insegnanti possono fruire anche della Consulenza del
servizio logopedico dell’ ASL 3 PT.

Incarico al docente referente per la Dislessia per la scuola primaria,
presente nell’Istituto, di somministrare le prove di rilevazione ai bambini
delle classi prime e seconde della propria Istituzione Scolastica. Queste
prove consistono in un dettato di parole. I bambini non manifestano
alcun problema ad eseguire questo compito, anche se non è la propria
insegnante a dettare, perché sono attratti dalla novità e dalla capacità di
coinvolgimento messa in atto dal docente somministratore.

Somministrazione delle prove ai bambini secondo questo calendario:
Per le classi prime:
- Prove di rilevazione di entrata: Gennaio
- Prove di rilevazione di uscita: Maggio
Per le classi seconde:
- Prove di rilevazione finale: Novembre
Le prove si avvalgono della consulenza scientifica del Prof. Giacomo
Stella, docente dell’Università di Modena e Reggio.
Sono a somministrazione collettiva ed eseguite da ciascun bambino su
un foglio bianco, in cui è stata posta un’etichetta con un codice
(sconosciuto a tutti per la tutela della privacy).
Solo l’insegnante di classe è a conoscenza del nome del bambino cui
corrisponde il codice numerico .
Tali prove sono da considerarsi solo un primo passo verso
l’identificazione di eventuali problemi nei bambini; possono infatti
rilevare gli alunni per i quali consigliare un approfondimento attraverso
procedure diagnostiche specifiche.
Questa richiesta può essere fatta esclusivamente dai genitori che
decidono il percorso da seguire nel momento in cui ricevono dagli
insegnanti del proprio figlio l’informazione che il bambino presenta
difficoltà specifiche nell’apprendimento delle abilità legate alla lettura e
alla scrittura.
53
Attivazione dei laboratori linguistico – fonologici nelle classi prime e
seconde dell’Istituto. Tali laboratori sono condotti dalle insegnanti di
classe e prevedono una serie di attività sulla struttura fonologico della
parole da eseguire con piccoli gruppi di alunni (Vedi Laboratorio
Fonologico di S. Felice in continuità con la sezione dei 5 anni della
Scuola dell’Infanzia).

Anche per quanto riguarda l’ambito matematico, da diversi anni, nel nostro
Istituto, viene effettuato un percorso di formazione tenuto dagli esperti
prof. Perticone e prof. Lombardi “La passione per i numeri” corso rivolto
alle docenti delle classi prime.
Vengono svolte anche le prove ACMT per le classi prime e seconde
scuola primaria.
Metodologia e fasi dello svolgimento Scuola Secondaria di Primo
Grado:


Somministrazione dei questionari a insegnanti – alunni – genitori per
monitorare l’apprendimento;
Somministrazione delle prove a tutti gli alunni delle classi prime nel
periodo di settembre/ottobre.
Le prove sono: due prove di lettura MT di correttezza e rapidità; una prova
di comprensione MT e una prova di matematica AC-MT sono da considerare
uno strumento attendibile ed oggettivo per la verifica e il controllo delle
capacità di alunni in varie fasce d’età, che vanno dalla prima classe della
scuola primaria fino alla terza classe della scuola secondaria di primo
grado, frutto dell’elaborazione dell’Istituto di Psicologia di Padova – Gruppo
di ricerca MT.

Verifica intermedia a Novembre/Dicembre del piano didattico
personalizzato.
Durata del progetto:
Il progetto della scuola primaria ha durata annuale e l’anno scolastico
2014/2015 rappresenta il dodicesimo anno di attuazione.
Il progetto della scuola secondaria di primo grado ha durata annuale e
l’anno scolastico 2014/2015 rappresenta il settimo anno di attuazione.
54
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto:




Prove oggettive per la rilevazione dei prerequisiti;
Prove di scrittura di parole e di velocità e correttezza nella lettura per
alunni scuola primaria;
Materiale multimediale specifico;
Prove MT - per alunni scuola media.
Eventuali interventi di esperti esterni:


Gli esperti esterni sono i docenti del corso di formazione;
Psicologa.
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del
progetto:
Le verifiche e le valutazioni riguardano i risultati avuti dagli alunni durante
le prove di monitoraggio e restituiti agli insegnanti alla fine dell’anno
scolastico (classi prime) e gennaio (classi seconde) e per la scuola media
vengono tabulati dallo psicologo all’inizio dell’anno scolastico.
55
SPORTELLO CONSULENZA DISLESSIA
Dallo stesso anno scolastico 2006/2007 è presente nella nostra scuola lo
“Sportello di consulenza Dislessia e disturbi specifici di apprendimento“,
che vede la collaborazione dell’Ufficio Scolastico Regionale Toscana, l’Azienda
U.S.L.3 Unità Funzionale salute mentale Infanzia e Adolescenza (Ambulatorio
specialistico di II livello per la diagnosi e il trattamento dei Disturbi Specifici
dell’Apprendimento) e l’Associazione Italiana Dislessia.
La
consulenza
è
tenuta
da
docenti
referenti
della
Dislessia
e
dalla
rappresentante dell’A.I.D.
Lo sportello è rivolto alle famiglie e ai docenti della Scuola dell’infanzia e Scuola
Primaria; si pone l’obiettivo sia di fornire suggerimenti su metodologie
didattiche
specifiche
e
indicazioni
sull’uso
di
strumenti
compensativi
e
dispensativi, sia di indirizzare gli utenti verso le strutture specialistiche
competenti.
Dall’anno scolastico 2012-2013, è attivo lo sportello Help rivolto alle famiglie
dell’istituto comprensivo; coordinato dai referenti dei DSA, da rappresentante
AID e dallo psicologo.
56
ALUNNI CON DIAGNOSI DSA
I genitori degli alunni con diagnosi specialistica di DSA, rilasciata dal
Servizio
Sanitario
regionale
o
dalle
strutture
private
accreditate,
potranno consegnare la certificazione contenente la relazione clinica
strutturata alla Segreteria del Dirigente scolastico per l’attivazione
dell’intervento specifico. La certificazione diagnostica deve contenere le
informazioni necessarie per stilare la programmazione educativa e
didattica; la menzione della sola categoria diagnostica non è sufficiente
per la definizione delle misure didattiche appropriate per il singolo
soggetto. La certificazione deve contenere gli elementi (caratteristiche
individuali del soggetto con le aree di forza e di debolezza) per delineare
un profilo di funzionamento. A tal fine è necessario che venga redatta
sulla base del modello di certificazione (Appendice A.2) di cui all’Accordo
della Conferenza per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province
autonome di Trento e Bolzano del 25 luglio 2012.
Ogni bambino con diagnosi di DSA ha un proprio Piano Didattico
Personalizzato (PDP), che viene redatto dal team docenti della classe o
dal C.d.C di appartenenza in raccordo con la famiglia.
Il PDP è un percorso personalizzato che prevede l’applicazione delle
disposizioni previste dalla Legge n.170 dell’ottobre 2010.
57
Che cos’è il PDP?
Analizziamo le parole che compongono la definizione di Piano Didattico
Personalizzato:

PIANO: è “studio mirante a predisporre un'azione in tutti i suoi
sviluppi”: un programma, un progetto, una strategia.

DIDATTICO: lo scopo della didattica è il miglioramento dell'efficacia
e
soprattutto
dell'efficienza
dell'apprendimento
dell‘allievo,
che
comporta, quindi, una diminuzione dei tempi di studio e del dispendio
di energie e dell‘efficacia e dell'efficienza dell'insegnamento del
docente.

PERSONALIZZATO: indica la diversificazione delle metodologie, dei
tempi, degli strumenti nella progettazione del lavoro della classe
(C.M. n 4099 del 05/10/2004 e n. 4674 del 10/05/2007 per studenti
dislessici – Art. 10 DPR 122 giugno 2009 – Circ. MIUR 28.5.2009).
58
BUONE PRATICHE per alunni con DSA:

La compilazione del PDP deve avvenire entro il primo trimestre
scolastico.

Il monitoraggio per valutare l’efficacia delle misure adottate nel PDP
viene effettuato periodicamente, di solito entro il 31 gennaio, alla
chiusura del primo quadrimestre. (Potrebbe anche essere necessaria una
verifica in altri momenti se a richiederlo è la famiglia).

La verifica finale del PDP deve avvenire entro la data di chiusura
dell’anno scolastico.

Se la certificazione dell’alunno arriva in corso d’anno, si stabiliranno
successivamente le scadenze per la compilazione PDP.
Struttura del PDP dell’Associazione Italiana Dislessia
La documentazione dell’alunno con certificazione DSA deve avere:

Certificato che attesti la diagnosi;

Certificati di controlli (se ci sono stati) che ha eseguito l’alunno;

Il PDP redatto dall’equipe - insegnanti;

La verifica intermedia;

La verifica finale.
59
SITO DSA:
Dall’anno
scolastico
2013-2014
è
stato
costruito
il
sito
DSA:
https://sites.google.com/a/icroncalligalilei.net/dsa/
Da tanti anni il nostro Istituto si occupa di DSA e d’inclusione, per questo
motivo è nata l’esigenza di creare un luogo dove troverete tutto quello
che la scuola fa e tutte le novità bibliografiche, software, normative,
video su questo tema.
60
1c) PROGETTO SULL’INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEI
DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO
(collaborazione con l’Università)
LETTERA D’INTENTI PER COLLABORAZIONE SCIENTIFICA
TRA
L’Università degli Studi di Firenze – Dipartimento di Scienze della Formazione e
Psicologia, rappresentata dal Direttore del Dipartimento prof. Paolo Federighi,
E
l'Istituto Comprensivo “A. Roncalli - G. Galilei” di Pistoia, rappresentato dal
Dirigente Scolastico prof. Maurizio Monti


PREMESSO
che l'Istituto Comprensivo “A. Roncalli - G. Galilei” di Pistoia ha interesse a
sviluppare l’attività di ricerca riguardante la “Didattica della lettoscrittura e Disturbi
Specifici di Apprendimento: il rafforzamento delle competenze metalinguistiche tra
scuola dell'infanzia e scuola primaria” di seguito indicata come “Attività di Ricerca”;
che l’Università degli Studi di Firenze - Dipartimento di Scienze della Formazione e
Psicologia ha interesse a collaborare allo svolgimento dell’”Attività di Ricerca” sopra
individuata;
L’Università di Firenze - Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia e
l'Istituto Comprensivo “A. Roncalli - G. Galilei” di Pistoia, convenendo sul mutuo
interesse allo svolgimento delle attività di ricerca citate in premessa, con la
presente lettera di intenti intendono esprimere la loro intenzione a collaborare
all'attività di ricerca suindicata. A tale proposito, alla presente lettera di intenti
seguirà la stipula di una Convenzione per collaborazione all'attività di ricerca, senza
oneri per ciascuna delle parti.
Per il Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia il ruolo di Responsabile
Scientifico dell’ “Attività di Ricerca” viene assunto dalla prof.ssa Tamara Zappaterra.
Per l'Istituto Comprensivo “A. Roncalli - G. Galilei” di Pistoia il referente scientifico
sarà l'insegnante Elena Rosa De Luca.
Per L’Università degli Studi di
Firenze
Il Direttore del Dipartimento
Scienze della Formazione e
Psicologia
Prof. Paolo Federighi
Per L’Istituto Comprensivo
“A. Roncalli – G. Galilei” di
Pistoia
Il Dirigente Scolastico
Prof. Maurizio Monti
______________________
_______________________
Firenze, 17 dicembre 2013
61
Come citano le linee guida della regione toscana sui DSAp D.G.R. n.
1159/2012:
“La scuola ha un ruolo fondamentale nel percepire le difficoltà degli
alunni fin dal loro primo manifestarsi e nell’avviare adeguati interventi di
potenziamento.
Le Linee guida emanate dal Ministero Istruzione Università e Ricerca
(MIUR) di cui al Decreto n. 5669 del 12 luglio 2011, alle quali si rimanda
per gli opportuni approfondimenti, indicano in modo dettagliato gli ambiti
di osservazione per il riconoscimento degli indicatori utili per la
rilevazione del rischio e riportano numerosi suggerimenti didattici da
tener presente per ridurre/superare le difficoltà di apprendimento degli
alunni.
Nell'ultimo anno della scuola dell'infanzia, la graduale conquista
di abilità di simbolizzazione sempre più complesse può consentire ai
docenti di proporre attività didattiche quali esercizi in forma ludica mirati
allo sviluppo di competenze necessarie ad un successivo approccio alla
lingua scritta.
Il linguaggio è il miglior predittore delle difficoltà di lettura, per questo
è bene proporre ai bambini esercizi linguistici - ovvero "operazioni meta
fonologiche" - sotto forma di giochi.
62
Le operazioni metafonologiche richieste per scandire e manipolare le
parole a livello sillabico sono accessibili a bambini che non hanno ancora
avuto un'istruzione formale ed esplicita del codice scritto.
L'operazione metafonologica a livello sillabico (scandire per esempio la
parola cane in ca-ne consente una fruibilità del linguaggio immediata, in
quanto la sillaba ha un legame naturale con la produzione verbale
essendo coincidente con la realtà dei singoli atti articolatoli (le due
sillabe della parola ca-ne corrispondono ad altrettanti atti articolatori
nell'espressione verbale ed è quindi molto facilmente identìficabile).
Queste attività dovrebbero essere proposte all'interno di un clima
sereno, tenendo conto di tempi di attenzione rapportati all'età dei
bambini e senza togliere spazio alle attività precipuamente Indiche e di
esplorazione. Solamente in questo modo diventa possibile garantire
la piena partecipazione di tutti i bambini, nel rispetto dei tempi e delle
modalità interattive di ciascuno. Al tempo stesso, i docenti devono
intraprendere insieme agli alunni un percorso di insegnamento apprendimento all'interno del quale l'osservazione sistematica offra
costantemente la possibilità di; conoscere, in ogni momento, la
situazione socio-affettiva e cognitiva di ciascun alunno.
La graduale conquista delle capacità motorie, percettive, linguistiche,
mnemoniche
e
attentive
procede
parallelamente
al
processo
di
concettualizzazione della lingua scritta che noi costituisce un obiettivo
della scuola dell'infanzia, ma che nella scuola dell'infanzia deve trovare:
63
necessari
prerequisiti.
Infatti,
la
percezione
visiva
e
uditiva,
l'orientamento e l'integrazione spazio-temporale, la coordinazione
oculo-manuale
rappresentano
competenze
che
si
intreccia»
innanzitutto con una buona disponibilità ad apprendere e con il clima
culturale che si respira nella scuola. Solo successivamente si potrà
affrontare l'insegnamento - apprendimento della lettura scrittura come
sistema simbolico rilevante.
Alla scuola primaria sono assegnate competenze più specifiche di
osservazione, per l’attuazione di metodologie di individualizzazione e
personalizzazione dell’apprendimento in relazione alla presentazione
dell’alfabetizzazione formalizzata.
Le Linee guida del MIUR (Punto 4: una didattica per gli alunni con DSA)
sottolineano quanto sia significativo, ai fini della gestione degli alunni con
DSA, attivare le specifiche competenze psicopedagogiche dei docenti
“curricolari”; il profilo professionale del docente, infatti, comprende
conoscenze ed abilità idonee a rilevare eventuali prestazioni atipiche
degli alunni, ad impostare percorsi di recupero mirato e a valutare
l'opportunità o meno di segnalare alla famiglia una situazione di rischio
per DSA”.
(Tratto dalle linee guida sui DSA 2011 una didattica per alunni con DSA e DSAp D.G.R.
n. 1159/2012)
64
Abbiamo iniziato questa collaborazione con l’Università di Firenze per
valorizzare e dare riconoscimento scientifico a quanto il nostro Istituto
svolge da diversi anni.
Il percorso prevede:

Monitorare
le
classi
prime
nell’ambito
linguistico
per
l’apprendimento della lettura – scrittura (Prove di ingresso; 1^
prova SCO.le.DI: Gennaio; Prove del primo quadrimestre; 2^
prova SCO.le.DI: Maggio; Prove del secondo quadrimestre);

Monitorare
le
classi
seconde
nell’ambito
linguistico
per
l’apprendimento della lettura – scrittura (Prove di ingresso; 3^
prova SCO.le.DI: Novembre; Prove del primo quadrimestre; Prove
del secondo quadrimestre);

Screening del test di Bender ai bambini e bambine dell’ultimo anno
della scuola dell’infanzia (nel mese di Giugno);

Screening del test di Bender ai bambini e bambine all’ingresso della
scuola primaria (mese di Settembre);

Monitorare il laboratorio fonologico “La casa di Pepo” sulle prove
CMF e sulla griglia di osservazione della competenza meta
fonologica.
A questo punto, nasce l’esigenza di uniformare le prove da somministrare
alle alunne e agli alunni nelle classi prime e seconde della scuola primaria.
Ecco il link dove potrete trovare tutto il materiale necessario per la
realizzazione delle prove standardizzate: PROVE
65
1d) INTERCULTURA - ACCOGLIENZA
PREMESSA:
In una società resa dai flussi migratori sempre più multi-etnica, ma tesa verso
una globalizzazione che appiattisce e rende omogenee le specificità legate alle
singole culture riteniamo sia compito della scuola:

Favorire un clima di accoglienza e di attenzione verso gli alunni e alunne,
espressione di altre culture.

Valorizzare le diversità nei loro molteplici aspetti.

Favorire, all’interno di progetti internazionali, la conoscenza di culture
specialmente attraverso lo scambio di materiali didattici.

Favorire la formazione di un cittadino che, consapevole della propria
identità culturale, sia disponibile ad accoglierne e valorizzarne altre.

Acquisire una mentalità di cooperazione con chi vive in condizioni
economicamente svantaggiate.
Per questo, nel nostro istituto, sono attivi già da diversi anni progetti di
educazione interculturale e un progetto più specificamente indirizzato agli alunni
stranieri che frequentano la nostra scuola e alle loro famiglie per rendere loro
possibile il processo di integrazione sociale e scolastico, attraverso un’offerta
integrata e mirata di servizi, interventi ed opportunità.
I tre progetti suddetti sono denominati:

Progetto Accoglienza;

Laboratori d’intercultura;

Laboratorio delle tradizioni popolari e della memoria di Saturnana.
66
a) PROGETTO ACCOGLIENZA PERCORSO DI L2
Area: ACCOGLIENZA
Titolo del progetto: PROGETTO ACCOGLIENZA PERCORSO DI L2
Responsabile del progetto A.S. 2014-2015
Premessa e analisi della situazione:
Linee portanti del progetto:
 Accogliere i ragazzi stranieri in modo proficuo per loro e per gli altri;
 Inserire gli studenti
in un ambiente educativo amichevole e
stimolante che sia contesto di rispetto e valorizzazione,
nell’accettazione delle diversità;
 Offrire le competenze linguistiche come risorsa che accompagni
percorsi positivi di studio e apprendimento;
 Attivare nuove strategie per l’insegnamento dell’italiano come Lingua
2 attraverso corsi di formazione specifici organizzati dalla scuola e
dagli Enti locali;
 Predisporre strumenti di comunicazione e relazione con le famiglie
straniere nel segno della reciprocità.
Con tale progetto l’Istituto s’impegna a realizzare le linee culturali di una
pedagogia dell’ascolto e dell’accoglienza, nell’ottica di un’educazione
interculturale.
Obiettivi del progetto:
 Definire
pratiche condivise
all’interno
d’accoglienza di alunni stranieri.
dell’Istituto
in
tema
 Facilitare l’ingresso nel sistema scolastico e sociale agli alunni di altra
nazionalità.
 Sostenere gli alunni neo arrivati nella fase di adattamento al nuovo
contesto.
 Favorire un clima d’accoglienza e di attenzione alle relazioni che
prevenga o rimuova eventuali ostacoli alla piena integrazione.
 Costruire un contesto favorevole all’incontro con le altre culture e con
le “storie“ di ogni alunno/a .
 Promuovere la collaborazione e la comunicazione fra scuola e territorio
sui temi dell’accoglienza e dell’educazione interculturale nell’ottica di
un sistema formativo integrato.
 Favorire il consolidamento delle capacità comunicative linguistiche di
base, per la relazione con il gruppo dei pari, con gli adulti e negli
ambienti di vita quotidiana.
67
 Favorire l’apprendimento della lingua italiana come strumento
veicolare per la scolarizzazione e la partecipazione consapevole agli
altri apprendimenti disciplinari.
 Avviare alla riflessione linguistica per scoprire la struttura della lingua
e per agevolare successivi processi di formalizzazione di regole.
 Facilitare la comunicazione scuola – famiglia attivando la metodologia
delle buone pratiche affinché la burocrazia non diventi ostacolo per la
comunicazione.
 Favorire attraverso una metodologia corretta e rispettosa delle
diversità la conoscenza delle famiglie straniere.
 Favorire la socializzazione e l’incontro tra famiglie dei bambini stranieri
e italiani.
Destinatari del progetto
Finalità
 Alunni
Infanzia
Primaria
Media
X
X
X
 Famiglie;
 Docenti;
 Non docenti.
 Accogliere i ragazzi stranieri
in modo proficuo per loro e
per gli altri.
 Inserire i ragazzi stranieri in
un ambiente adatto a loro.
NELLA PRATICA OPERATIVA, TALI OBIETTIVI VENGONO REALIZZATI
ATTRAVERSO LE SEGUENTI ATTIVITA’:
La nostra esperienza si sviluppa con la costituzione di una COMMISSIONE
ACCOGLIENZA:
Commissione accoglienza
COME SI ORGANIZZA
Attività

Provvede alla diffusione di
uno strumento didattico per
la stesura del profilo iniziale
degli alunni stranieri,
attraverso il monitoraggio del
comportamento linguistico
delle competenze cognitive,
emotivo -motivazionali e
socio-relazionali utile
all’individuazione di strategie
opportune per l’inserimento
dei ragazzi stranieri
nell’ambito scolastico.
68

Provvede a fornire agli
insegnanti un “quaderno di
riferimento” delle competenze
che deve essere compilato
dalle stesse all’ingresso del
nuovo arrivato e alla fine
dell’anno scolastico per
annotare i progressi.
Ha predisposto un curricolo di
lingua 2 a cui le insegnanti
possono fare riferimento.

Contestualmente s’individua la figura di un REFERENTE
DELL’ACCOGLIENZA in ogni ordine di scuola dell’Istituto, per sostenere i
bambini neo – arrivati nella conoscenza di ambienti, funzioni e
componenti e per la predisposizione delle linee generali della
programmazione individualizzata, in collaborazione con i C.d.C.;

Presenza di una BIBLIOTECA INTERCULTURALE e il materiale di verifica
delle competenze iniziali per sostenere un progetto individualizzato
d’inserimento dei singoli bambini;

La scuola si avvale del SERVIZIO DI MEDIAZIONE LINGUISTICO –
CULTURALE FORNITO DALL’ENTE LOCALE – AREA SERVIZI DELLA
PERSONA per agevolare la comunicazione fra ragazzi, insegnanti e
famiglie;

In collaborazione con l’ente locale, si organizzano momenti di “fullimmersion” nella lingua italiana all’inizio dell’anno scolastico. Un gruppo
di lavoro inoltre si è preoccupato di stendere una modulistica tradotta in
lingue diverse per facilitare la comunicazione scuola – famiglia e nel
prossimo anno si è impegnato ad ampliarla e a tradurla in altre lingue;

Prosegue l’attività dello SPAZIO GENITORI in coordinamento con il P.I.A.
Metodologia:
Si provvede alla diffusione di uno strumento didattico per la stesura di un
profillo iniziale degli alunni stranieri attraverso la relazione del
compartimento linguistico delle competenze cognitive.
Durata del progetto:
Annuale con maggiore intensità all’inizio dell’anno.
69
Eventuali interventi di esperti esterni:
 Servizio di mediazione linguistico - culturale fornito dall’ente locale per
agevolare la comunicazione fra ragazzi, insegnati e famiglie (corsi di
formazione per il personale docente);
 Corsi di Ital studio per alunni stranieri attivati nell’ambito del Progetto di
Intercultura nelle scuole superiori - tenuti da un’agenzia formativa del
territorio con il patrocinio della Regione - finalizzati alla preparazione
degli studenti di terza media all’esame di Stato conclusivo del I ciclo
d’Istruzione.
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del
progetto:
 La valutazione del grado di coesione del gruppo classe rilevabile
attraverso l’osservazione delle abilità sociali e della qualità delle
dinamiche relazionali dei componenti del gruppo – classe.
 La valutazione del coinvolgimento delle famiglie nelle proposte offerte
attraverso l’utilizzazione dei canali di comunicazione dell’Istituto e
partecipazione alle occasioni d’incontro.
70
b) LABORATORI D’ INTERCULTURA PERCORSI DIDATTICI
Area INTERCULTURA
Titolo del progetto: INTERCULTURA
Responsabile del progetto A.S. 2015/2016
Premessa e analisi della situazione:
Linee portanti del progetto:
 L’educazione all’interculturalità è da intendersi come offerta formativa che
fornisca agli studenti conoscenze e competenze disciplinari che
permettono loro di comprendere la realtà sempre più complessa e
“globalizzata” in cui vivono;
 Predisporre strumenti di comunicazione e relazione con le famiglie
straniere nel segno della reciprocità.
La scuola con tale progetto s’impegna a realizzare le linee culturali di una
pedagogia dell’ascolto e dell’accoglienza, nell’ottica di un’educazione
interculturale;
 L’educazione interculturale si realizza attraverso un impegno progettuale
ed organizzativo basato sulla collaborazione e l’apporto delle diverse
discipline.
Obiettivi del progetto:

Definire pratiche condivise all’interno della scuola in tema d’ intercultura;

Facilitare l’ingresso ai bambini di altra nazionalità nel sistema scolastico e
sociale attraverso percorsi d’intercultura;

Favorire un clima d’accoglienza e di attenzione alle relazioni che
prevenga o rimuova eventuali ostacoli alla piena integrazione;

Costruire un contesto favorevole all’incontro con le altre culture e con le
“storie“ di ogni bambino;

Promuovere la collaborazione e la comunicazione fra scuola e territorio
sui temi dell’accoglienza e dell’educazione interculturale nell’ottica di un
sistema formativo integrato.
71
Destinatari del progetto
Finalità
 Alunni
Infanzia
Primaria
Media




X
X
X
Famiglie;
Docenti;
Non docenti;
Esperti esterni.
Promuovere
la
formazione
di
conoscenze
e
atteggiamenti
che,
inducono a stabilire rapporti dinamici
tra le culture.
Creare un clima relazionale nella classe
e nella scuola favorevole al dialogo, alla
comprensione e alla collaborazione,
intesa non solo come accettazione e
rispetto delle idee e dei valori delle
culture altrui, ma come rafforzamento
della propria identità.
NELLA PRATICA OPERATIVA, TALI OBIETTIVI VENGONO REALIZZATI
ATTRAVERSO LE SEGUENTI ATTIVITA’:
Laboratori intercultura
Organizzare dei laboratori curati da
esperti che lavoreranno su:
Attività
 Laboratori di didattica musicale;
 Laboratori percorsi su testi
interculturali;
 Piccole rappresentazioni teatrali;
 Percorsi d’arte.
NELLA PRATICA OPERATIVA, TALI OBIETTIVI VENGONO REALIZZATI
DA:
Destinatari




Alunni scuola primaria;
Docenti scuola primaria;
Alunni scuola media di primo
grado;
Docenti scuola media di primo
grado.
Locali
 Palestra;
 Laboratori d’ immagine.
Metodologia:
I laboratori inizieranno nel periodo di fine gennaio fino a fine aprile.
Saranno curati da docenti della scuola che da anni si occupano d’ intercultura
e da esperti esterni.
Durata del progetto:
Annuale con maggiore intensità da gennaio alla fine dell’anno.
72
Eventuali interventi di esperti esterni:


Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del
progetto:
73
c) NATIVI AMERICANI
Area: INTERCULTURA
Titolo del progetto: NATIVI AMERICANI
Responsabile del progetto:
A.S. 2015/2016
Premessa e analisi della situazione: Vedi progetto intercultura
Obiettivi del progetto: Multiculturalità
Destinatari del progetto
Finalità
 Alunni
Infanzia
Primaria
Media
X
X
 Famiglie;
 Docenti X;
 Non docenti;
Trasmissione alle nuove generazioni
delle antiche tradizioni culturali, sociali
e spirituali.
Conoscere la cultura materiale dei
nativi americani con riferimento allo
scontro di civiltà con i bianchi e alla
situazione dei nativi americani oggi.
Metodologia e fasi dello svolgimento:
Due interventi didattici e una giornata a Groppoli.
Gli interventi distinti in primaria e media da definire tra inizio scuola e il 25/09
poiché la giornata nel maneggio di Groppoli è già stata stabilita per il 27/09.
Durata del progetto:
Mensile (ad inizio anno scolastico).
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto:
- Autobus per il trasporto degli alunni fino a Groppoli.
- Aula magna per vedere dvd e per l’intervento didattico.
Eventuali interventi di esperti esterni:
Alessandro Martire, rappresentante ufficiale dei Lakota Sioux.
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del
progetto:
Di tipo descrittivo-orale.
74
d) LABORATORIO DELLE TRADIZIONI POPOLARI E DELLA
MEMORIA DI SATURNANA
Area: INTERCULTURA ACCOGLIENZA SUCCESSO FORMATIVO
Titolo del progetto:
LABORATORIO DELLE TRADIZIONI POPOLARI E DELLA MEMORIA DI
SATURNANA
Responsabile del progetto: A.S. 2015/2016
Premessa e analisi della situazione:
Il nostro Istituto comprensivo, in collaborazione con il Comune di Pistoia
(Assessorato all’educazione ed alla formazione), alla Pro-loco di Piteccio e
ad altre associazioni locali, ha allestito fin dall’anno scolastico 2003-2004
nei locali dell’ex scuola dell’infanzia di Saturnana, già di pertinenza dell’ex V
Circolo Didattico un piccolo ma ricco “Museo della memoria e delle tradizioni
popolari” dove sono esposti vecchi attrezzi da lavoro e utensili della vita
quotidiana dei nostri bisnonni.
Inoltre, nei locali della ex scuola, è stato organizzato un laboratorio dove i
bambini, guidati da alcuni operatori, possono partecipare a brevi escursioni
nel territorio circostante per scoprirne le caratteristiche naturali e le
modifiche dovute all’intervento dell’uomo. Nel laboratorio delle tradizioni
popolari di Saturnana possiamo apprezzare una significativa ricchezza di
materiali e di opportunità che l’ambiente potenzialmente offre. Opportunità
che trovano ulteriore valorizzazione se colte in una formativa interrelazione
con il territorio circostante. La struttura e gli oggetti presenti permettono di
valorizzare una metodologia attiva centrata sull’apprendimento e non
sull’insegnamento e promuovono una importante interazione operativa del
bambino con gli oggetti usati in passato e con aspetti storici, sociali e
tecnologici colti anche nelle loro trasformazioni.
Obiettivi del progetto:






Coinvolgere i bambini nella valorizzazione del territorio di
appartenenza;
Ricercare le proprie radici nelle storie raccontate dai nonni;
Favorire la costruzione della memoria attraverso l’ascolto e la
rielaborazione di storie, fatti di cronaca e notizie tramandate per via
orale o attraverso la raccolta di documenti e testimonianze;
Favorire la conoscenza delle risorse naturali e socio-culturali del
territorio,
Favorire l’osservazione e la conoscenza del territorio circostante il
laboratorio, anche attraverso l’uso di attrezzature specifiche;
Favorire l’uso di attrezzature specifiche per l’osservazione e la
catalogazione presenti nel laboratorio.
75
Destinatari del progetto
Attività e/o Finalità
 Alunni del circolo;
 Alunni di altri circoli didattici;
 Alunni
scuole
infanzia
comunali;
Infanzia
Primaria
Media
 Famiglie;
 Docenti;
 Non docenti.
X
X
X

Lettura di storie legate a varie
tradizioni popolari.

Incontro e confronto tra
abitudini di vita di varie culture.

Esplorazione del bosco e dei
suoi elementi.

Osservazione della flora e della
fauna caratteristiche del
territorio, mettendo in evidenza
la loro influenza sulla vita
dell’uomo in passato e ai giorni
nostri.

Brevi escursioni nei pressi del
laboratorio per visitare luoghi
caratteristici e di significato
sociale.

Osservazione guidata degli
oggetti che compongono il
museo presente nel laboratorio.

Individuazione del contesto
(luogo/mestiere) dove l’oggetto
viene o veniva utilizzato.

Rilevazione e prove del
funzionamento dell’oggetto;
ricerca di altri oggetti similari
all’interno del museo.

Riflessioni sullo sviluppo
tecnologico di alcuni oggetti e di
alcuni aspetti che ci permettono
di rilevare i cambiamenti e di
evidenziarne vantaggi e
problemi (tempi di lavoro, fatica
umana, energia usata, problemi
ambientali).

Giochi all’interno del museo.
76
Metodologia e fasi dello svolgimento:
Attività laboratoriale in grande e piccolo gruppo.
Il laboratorio prevede quattro percorsi di tre incontri ciascuno in orario
curricolare (9,30 - 11,30).
Durata del progetto:
Da novembre 2014 a maggio 2015.
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto:
Oggetti e/o strumenti presenti nel museo; Strumenti per l’osservarzione di
materiali raccolti (banco luminoso, microscopio, ecc…); Computer;
Cinepresa.
Eventuali interventi di esperti esterni:
Il laboratorio si avvale di due esperti esterni Ins. Arpaia M.G. e Ins. Gori
F. che conducono le attività didattiche, inoltre, collaborano volontari legati
ad associazioni del territorio (Proloco di Piteccio; Ass. Saturno di
Saturnana; Ass. Banca del Tempo).
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del
progetto:
- Le verifiche delle attività didattiche sono insite nello svolgimento delle
stesse.
- La valutazione delle proposte avviene tramite questionari di gradimento
rivolti alle insegnanti.
- Scheda di verifica del progetto inserita nel POF dell’istituto.
77
2) EDUCARE ALLA CITTADINANZA ATTIVA
Area: ATTIVITÀ DI RACCORDO SCUOLA - FAMIGLIA CITTADINANZA ATTIVA
Titolo del progetto: EDUCARE ALLA CITTADINANZA ATTIVA
Responsabile del progetto:
A.S. 2015/2016
Premessa e analisi della situazione:
La società moderna è caratterizzata da una sempre maggiore differenziazione
sociale che produce un costante processo d’ individualizzazione.
La socializzazione di ogni individuo è molto più articolata e complessa rispetto
al passato, perché è aumentato considerevolmente il numero di agenzie e di
ambienti sociali che intervengono in questo processo.
La conoscenza delle norme sociali che caratterizzano ogni contesto e
l'assunzione dei ruoli appropriati per muoversi all'interno di tale contesto
dipendono dalla capacità di comprendere in che situazione ci si trovi per
decidere poi quale comportamento assumere e le azioni adeguate da
compiere.
Per tale motivo s’individua il seguente percorso fatto di azioni e regole
condivise tra scuola-famiglia, perché il senso di responsabilità che si esige in
una società democratica non si riduca all'obbedienza passiva o alla semplice
somministrazione del patto educativo di corresponsabilità tra le due agenzie
educative.
Obiettivi del progetto:
 Conoscere e rispettare le regole comuni;
 Condividere ed omogeneizzare regole, ruoli e modelli di cittadinanza;
 Saper rispettare gli altri e se stessi;
 Essere consapevoli di vivere in una comunità;
 Saper rispettare gli ambienti e le cose comuni;
 Conoscere, condividere e rispettare le diversità;
 Verificare che le regole della cittadinanza siano le stesse in famiglia ed a
scuola;
 Creare un curriculum con le famiglie su cosa fare per essere cittadino
attivo.
78
Destinatari del progetto
Attività e/o Finalità
 Alunni;

Infanzia
Primaria
Media
 Famiglie X;
 Docenti X;
 Non docenti X.
X
X
X







Trasferire in dvd la pratica delle
giuste regole presenti nella scuola.
Trasferire e illustrare le esperienze
vissute nell’ambito scolastico dagli
ex- genitori delle classi quinte.
Organizzazione
di
laboratori
interattivi
tra
famiglie-alunniinsegnanti.
Allestimento di una biblioteca per
adulti.
Star bene con se stessi e con gli
altri.
Sentirsi veramente parte di una
comunità.
Rispettare le diversità.
Fortificare
il rapporto scuolafamiglia.
Metodologia e fasi dello svolgimento:
Le metodologie utilizzate per tale progetto si basano principalmente su
momenti d'incontro tra scuola-famiglia in ambiente scolastico o extrascolastico. I genitori degli ex alunni delle classi quinte e quelli degli alunni in
ingresso (1^ - 2^) e in uscita trasferiranno ed illustreranno le esperienze
vissute nell'ambito scolastico come pure la pratica delle giuste regole presenti
nella scuola.
Verranno organizzati laboratori interattivi tra famiglie, alunni ed insegnanti,
incontri con specialisti, esperti, scrittori e formatori.
E' previsto l'allestimento di una biblioteca per adulti aperta ai genitori.
Durata del progetto:
Mensile
Annuale X
Semestrale X
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto:
- Realizzazione di dvd; materiale fotografico; disegni ed elaborati sulle regole
presenti a scuola e in famiglia.
- Materiale librario, raccolta articoli di giornale.
Eventuali interventi di esperti esterni:
- Laboratori curati da “Pistoia Ragazzi”.
- Esperti, formatori, scrittori e rappresentanti delle istituzioni.
79
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del
progetto:
- Osservazioni riguardo il rispetto delle regole condivise.
- Schede di autovalutazione sul comportamento e sul rispetto delle regole.
- Questionari rivolti agli alunni ed ai genitori.
80
2 b) PROGETTO BULLI DI CARTONE
Area: CITTADINANZA ATTIVA
Titolo del progetto:
LABORATORI DI SENSIBILIZZAZIONE E PREVENZIONE NELLE CLASSI
Responsabile del progetto:
Obiettivi del progetto:
Da molti anni l’Associazione S.O.S. Il Telefono Azzurro Onlus si occupa di
promuovere i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, per contribuire a creare
una società che concretamente rispetti i bambini e gli adolescenti, in linea
con i principi sanciti nella Convenzione ONU del 1989. Inoltre, da più di
vent’anni, Telefono Azzurro crea occasioni di aggiornamento per gli
insegnanti e collabora con le scuole promuovendo percorsi educativi per
bambini e ragazzi.
Il bullismo è un’azione di prepotenza, ripetuta nel tempo, messa in atto da
un soggetto più forte nei confronti di uno più debole, che non riesce a
difendersi. Alla base della maggior parte dei comportamenti sopraffattori
c’è un abuso di potere e un desiderio di intimidire e dominare sull’altro
(Sharp e Smith, 1995).
Nonostante il problema sia da molti sottovalutato, il bullismo produce effetti
che si protraggono nel tempo e comportano dei rischi evolutivi tanto per chi
agisce quanto per chi subisce prepotenze.
La serietà degli effetti provocati dal bullismo e la frequenza con cui si
verificano episodi di prepotenza tra ragazzi, soprattutto in contesto
scolastico, rendono doverosa una riflessione da parte degli adulti impegnati
in ambito educativo e giustificano la necessità di interventi di prevenzione. a
scuola riveste da sempre un ruolo essenziale nella crescita dei bambini e dei
ragazzi per la sua funzione di educazione e socializzazione.
In un periodo storico in cui con maggiore frequenza si verificano episodi di
aggressività e prepotenza tra ragazzi, la scuola si pone come luogo
privilegiato per la strutturazione di interventi a carattere preventivo e di
promozione del benessere di bambini e adolescenti.
Obiettivi specifici:





Imparare a riconoscere le emozioni e comprenderne il valore
comunicativo;
Favorire la comprensione dell’importanza di un atteggiamento empatico;
Definire e riconoscere il fenomeno del bullismo e le sue diverse forme;
Analizzare i ruoli e i comportamenti di bulli, vittime e osservatori;
Promuovere la consapevolezza sul vissuto emotivo dei bambini e dei
81

ragazzi coinvolti in episodi di prepotenza;
Promuovere la capacità dei bambini e dei ragazzi di trovare possibili
soluzioni al problema.
Destinatari del progetto
Attività e/o finalità
 Alunni
Infanzia
Primaria
Media
 Famiglie;
 Docenti;
 Non docenti.
X
X
Il laboratorio, proposto alle classi IV e
V di Scuola Primaria e alle classi di
Scuola Secondaria di primo grado,
intende promuovere un processo di
cambiamento che interessi l’intero
gruppo classe. Si rivolge pertanto non
solo ai ragazzi direttamente coinvolti
in episodi di prepotenza - in posizione
di bulli o vittime - ma anche agli altri
compagni
quali
“agenti
di
cambiamento”, facendo leva sulle
risorse positive della classe, sulla
capacità dei bambini e dei ragazzi di
provare empatia nei confronti dei
compagni in difficoltà e di chiedere
aiuto ad adulti di cui si fidano.
Finalità del progetto:
Finalità del laboratorio è quella di promuovere nei bambini, nei ragazzi e
negli insegnanti la consapevolezza delle problematiche connesse al
bullismo, favorendo lo sviluppo di comportamenti pro sociali e modalità
relazionali basate su collaborazione ed empatia.
Metodologia e fasi dello svolgimento:
Il laboratorio “bulli di cartone” intende favorire un’esperienza di gruppo in
cui ciascun bambino/ragazzo abbia modo di sperimentare relazioni positive
tra pari all’interno del contesto classe, modulando ciascuna attività secondo
le esigenze delle specifiche realtà scolastiche.
Il lavoro in classe si avvale di linguaggi espressivi diversi come canali
privilegiati per incentivare la conoscenza di sé e dell’altro e l’espressione dei
vissuti emotivi personali.
La metodologia si avvale dell’utilizzo di:
 Materiale audiovisivo;
 Giochi corporei;
 Lavori di gruppo;
 Drammatizzazione;
 Problem solving;
 Attività grafiche;
 Momenti di discussione.
82
Durata del progetto:
Due incontri di due moduli orari ciascun percorso annuale.
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto:
Eventuali interventi di esperti esterni:
Operatori del telefono azzurro.
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del
progetto:
La valutazione dell’intervento viene realizzata attraverso l’osservazione
partecipante da parte dei conduttori che, alla conclusione di ogni incontro,
compilano una griglia di osservazione al fine di monitorare la
partecipazione, il coinvolgimento, la motivazione di bambini e ragazzi ed il
grado di comprensione rispetto a quanto trattato.
83
3) PROGETTO SOS INSEGNANTI
Area: ASPETTO COMPORTAMENTALE
Titolo del progetto: SOS insegnanti
Responsabile del progetto:
Premessa e analisi della situazione:
Problemi emotivi, cognitivi e comportamentali (aggressività, oppositività e
provocatorietà, assenteismo, disattenzione, demotivazione, ritiro sociale,
ansia, problemi di condotta, difficoltà di apprendimento, ecc.) sono una sfida
per la scuola ed una barriera al raggiungimento di risultati scolastici
soddisfacenti per l’alunno.
Alla scuola viene chiesto di creare e di investire su ambienti positivi e facilitanti
per permettere agli studenti con problematiche di questo tipo di raggiungere
gli obiettivi scolastici in maniera appropriata. Per la scuola diventa prioritario
poter accedere a degli interventi efficaci ed efficienti in termini di costi/benefici
attraverso i quali sostenere e supportare il lavoro didattico degli insegnanti.
Una delle risposte più diffuse nel nostro territorio è l’attivazione di sportelli di
ascolto e consulenza psicopedagogica che spesso rappresentano una risposta
poco omogenea e parziale per gli insegnanti.
Negli Stati Uniti si è cercato di rispondere a questo problema attraverso
l’adozione di interventi chiamati School-Wide positive Behavior Support (SWPBS Sostegno Comportamentale Positivo ad ampio Spettro per le Scuole)
limitatamente alle problematiche di tipo comportamentale. I programmi SWPBS si basano su un background di interventi evidence-based dove l’obiettivo
è quello di aiutare gli insegnanti a promuovere i comportamenti socialmente
adeguati dei propri allievi.
Negli ultimi anni l’U.S. Department of Education’s Office of Special Education
Programs (il dipartimento per i programmi educativi speciali del ministero
dell’istruzione) ha investito in questo tipo di approccio con il risultato che circa
2.900 scuole in 34 Stati degli Stati Uniti hanno adottato il programma con
risultati incoraggianti sia in termini di riduzione dei comportamenti problema
che di incremento dei risultati scolastici.
Obiettivi del progetto:
L’obiettivo del progetto SOS Insegnanti è quello di assistere la scuola nello
stabilire e mantenere un ambiente scolastico in cui sia possibile ottenere
elevati standard di rendimento e condotte comportamentali ritenute
soddisfacenti.
84
Destinatari del progetto
Attività e/o finalità
 Alunni
Infanzia
Primaria
Media

Gli interventi sono diretti innanzitutto
agli insegnanti ai quali verranno
trasmessi strumenti e metodiche di
intervento per affrontare i diversi tipi
di problema che si troveranno di
fronte.

In secondo luogo l’intervento è rivolto
indirettamente agli allievi sia
specificatamente a quelli che
presentano problemi
comportamentali, emotivi o cognitivi
ma anche al gruppo classe, per
l’attivazione di dinamiche cooperative
di gruppo, per il sostegno reciproco e
per lo sviluppo di competenze meta
cognitive per tutti gli alunni delle
classi in cui si realizzerà il progetto.

In terzo luogo l’intervento sarà rivolto
ai genitori ai quali verranno fornite le
informazioni necessarie a sostenere e
generalizzare all’ambiente casa
l’intervento scolastico.
X
X
 Famiglie;
 Docenti;
 Non docenti.
Il percorso verrà attivato per le
classi prime della scuola primaria e
le prime della scuola secondaria di
primo grado.
Sarà destinato anche alle classi che
ne fanno richiesta dove esistono
situazioni comportamentali da
gestire.
Finalità del progetto:
Il progetto si popone di:
- Trasmettere ai docenti le competenze necessarie alla gestione di
problematiche di tipo cognitivo, emotivo e comportamentale;
-
Fornire un supporto al corpo docente affiancando l’insegnante nei
momenti di individuazione, analisi, progettazione e intervento;
-
Ridurre lo stress dell’insegnante che si trova sempre di più a
fronteggiare situazioni problematiche non strettamente legate ai
contenuti didattici.
Metodologia e fasi dello svolgimento:
La metodologia adottata prevede un’attenzione alla misurazione dei risultati,
all’utilizzo di tecniche di provata efficacia, alla trasmissione di competenze ai
docenti e alla fattibilità degli interventi all’interno del gruppo classe. In
generale gli interventi di prevenzione sono basati sulle best practices
internazionali riportate in letteratura (Kamps, Kravits, et al., 2000; Rutherford,
Quinn, & Mathur, 2004; Stage & Quiroz, 1997).
Il Gruppo di Studio Comportamento e Comunicazione in Età Evolutiva metterà
a disposizione un team di esperti multidisciplinari (pediatri; psicologi;
logopedisti; neuropsicologi e neuropsichiatri infantili) che avranno il compito di
85
pianificare e monitorare la corretta applicazione degli interventi.
Sono previste tre fasi.
La prima prevede un convegno iniziale con la finalità di favorire le condizioni
di massima visibilità e trasparenza dell’avvio del progetto.
La seconda fase è quella operativa e prevede l’attivazione d’interventi
specifici sulle classi che ne faranno richiesta.
La terza fase chiuderà il progetto con la restituzione dei risultati ottenuti e
l’indicazione di prospettive future.
Fase I: Convegno di apertura
Il convegno di apertura sarà rivolto al corpo docente e ai genitori degli alunni
che prenderà parte al progetto e genitori e prevederà la presentazione dei
fondamenti teorici alla base del progetto e le modalità operative.
Il convegno avrà la durata di 3 ore.
Fase II: Intervento
La seconda fase è dedicata all’intervento e si propone l’obiettivo di fornire un
ausilio significativo e concreto ai docenti per la valutazione di problematiche e
l’attivazione di interventi efficaci e realizzabili all’interno del gruppo classe.
Si prevedono le seguenti fasi:
1. Analisi iniziale per rilevare le problematiche maggiormente presenti
all’interno delle classi richiedenti l’intervento. L’analisi verrà effettuata
attraverso la somministrazione di questionari al corpo docente. L’output
atteso sarà un elenco delle problematiche presenti nelle diverse classi.
2. Formazione di gruppi di lavoro (preventivo o di supporto).
Sulla base delle problematiche individuate dai docenti verranno creati
gruppi di docenti di classi diverse omogenei per tipo di problematica
per la quale è stato richiesto l’intervento.
3. Attivazione di un percorso di Intervento per ogni gruppo di lavoro
secondo le seguenti fasi:
a. Rilevazione del problema: i docenti verranno aiutati a definire in
termini chiari e operazionalizzabili i problemi rilevati.
b. Analisi del problema: il team di esperti affiancherà e guiderà i
docenti attraverso osservazioni in classe ad analizzare il problema in
termini quantitativi (per conoscerne l’entità ed avere una base
contro la quale confrontare i risultati ottenuti al termine
dell’intervento) e qualitativi.
c. Progettazione dell’intervento: sulla base dei dati rilevati nel corso
dell’analisi del problema il team supporterà i docenti nella
formulazione di un’ipotesi e nella progettazione di un intervento.
Ogni intervento verrà effettuato in classe dai docenti.
d. Implementazione e monitoraggio: il team di esperti assieme ai
docenti stabilirà una serie di dati da raccogliere per valutare
86
l’andamento dell’intervento e le modalità di raccolta dei dati.
L’osservazione verrà condotta con il supporto di un membro del
team di esperti che affiancherà i docenti in classe. L’analisi dei dati
sarà oggetto di riunioni nelle quali verranno valutati andamento ed
eventuali modifiche da apportare.
e. Valutazione dei risultati: al termine dell’intervento verranno valutati
i risultati attraverso gli stessi strumenti utilizzati in fase di
determinazione della baseline.
Fase III: Convegno di chiusura
Il convegno di chiusura verrà svolto alla fine dell’anno accademico e prevederà
la restituzione dei risultati ottenuti e l’indicazione di prospettive future.
Il convegno avrà la durata di 3 ore.
Durata del progetto:
Quinquennale per la scuola primaria con verifica annuale degli obiettivi previsti
Triennali per la scuola secondaria di primo grado con verifica annuale degli
obiettivi previsti.
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto:
Eventuali interventi di esperti esterni:
Gruppo di studio comportamentale in età evolutiva.
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del
progetto:
Verifica annuale del percorso.
87
4) LA CONTINUITA’ EDUCATIVA
Area: CONTINUITA’
Titolo del progetto: LA CONTINUITA’ EDUCATIVA
Attività di raccordo fra scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria
di primo grado.
Responsabile del progetto:
Premessa e analisi della situazione:
“Per noi lo studente è il protagonista del progetto formativo e il nostro obiettivo
è creare per lui un percorso individualizzato organico e completo che lo
accompagni dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di primo grado.” Vogliamo
creare intorno a lui un ambiente educativo sereno,equilibrato e ricco di stimoli,
che lo supporti lungo il cammino attraverso i vari ordini di scuola,mettendolo a
contatto con gli ambienti in cui andrà ad operare, con un metodo di lavoro
sempre più intenso e produttivo, creando e valorizzando le competenze nel
rispetto di quelle che sono le caratteristiche proprie dell’età evolutiva.
Per garantire, quindi, un percorso formativo sereno proponiamo un itinerario
scolastico in “continuità” nei vari ordini di scuola che sviluppi le competenze in
modo armonioso (continuità verticale) ed eviti che ci siano fratture tra vita
scolastica ed extrascolastica facendo si che la scuola si ponga come perno di
un sistema allargato ed integrato in continuità con l’ambiente familiare e
sociale (continuità orizzontale).
Finalità generali del progetto:







Sviluppare le competenze in modo armonico lungo tutto il percorso
formativo;
Favorire la continuità metodologico didattica tra gli ordini scolastici;
Favorire una prima conoscenza del futuro ambiente fisico e sociale;
Favorire la crescita e la maturazione armonica del bambino;
Sviluppare attività individuali e di gruppo fra ordini di scuola;
Promuovere la socializzazione, l’amicizia e la solidarietà;
Favorire, se possibile, la formazione di classi “equilibrate”.
Obiettivi formativi specifici:
Il nostro Istituto si caratterizza per l’attenzione particolare verso i seguenti
obiettivi formativi trasversali:
a) Competenza della lingua inglese necessaria per costruire il proprio futuro
lavorativo e di cittadini del mondo;
b) Competenze nelle nuove tecnologie indispensabili strumenti di
apprendimento e lavoro;
88
c) Sensibilità e consapevolezza dell’importanza di proteggere e di vivere in
un mondo ecosostenibile;
d) Consapevolezza dell’appartenenza di genere e del valore della cultura
della differenza e dell’ascolto.
Destinatari del progetto
Attività e/o Finalità
 Alunni;
Infanzia
Primaria
Media
 Famiglie X;
 Docenti X;
 Non docenti.
X
X
X

Promuovere il raccordo ed il
coordinamento fra ordini contigui di
scuola;

Favorire il successo formativo degli
alunni.
Per l’anno 2015-2016 l’attenzione verrà concentrata in modo particolare sul
potenziamento della lingua inglese.
Continuità verticale:
1. Elaborazione del curriculum verticale di Istituto;
2. Valutazione verticale;
3. Attività in verticale dalla sc. dell’Infanzia alla sc. Primaria;
dalla sc. Primaria alla sc. Secondaria di I Grado.
Continuità orizzontale:
1. Attività in orizzontale;
2. Comunicazione/Informazione alle famiglie, raccordo con il territorio.
CONTINUITÀ VERTICALE
1. Curriculum verticale:
Incontri fra docenti della stessa disciplina dei tre gradi scolastici per
continuare la stesura del curricolo verticale coerente con il POF e le
indicazioni ministeriali avviata nell’anno 2012-2013.
2. Valutazione verticale:
Individuazione di prove di verifica e test comuni ai due anni ponte (ultimo
anno sc. dell’Infanzia e prima sc. Primaria; quinta Primaria e prima
Secondaria I Grado) finalizzati a costruire una metodologia valutativa e un
linguaggio comune e a favorire la comunicazione e il rapporto tra le diverse
scuole; colloqui fra i docenti dei diversi ordini scolastici per lo scambio di
informazioni e riflessioni specifiche sugli alunni.
89
3. Attività in verticale (non fattibile per l’anno in corso)
Scuola dell’Infanzia
Scuola Primaria
Scuola Secondaria
Partecipanti/destinatari: Alunni e insegnanti di tutti gli ordini di scuola
Finalità: L’azione formativa in verticale del nostro Istituto promuove in
modo particolare:
a. Inglese;
b. Nuove tecnologie;
c. Ecologia e sostenibilità;
d. Differenze di genere.
Attività/metodologia:
Realizzazione di un laboratorio teatrale trasversale in lingua inglese
In ogni ordine di scuola verrà realizzata parte di uno spettacolo in lingua
inglese che verrà presentato a fine anno.
Tema:
- Infanzia: potrebbero fare “i titoli di testa” con una canzoncina.
- Primaria: realizzano il copione (le quinte), le musiche, le scenografie.
- Secondaria: realizzano il copione, le musiche, le scenografie.
- Tutti: recitano.
Spazi:
Scuola Primaria: aule, laboratori, …
Scuola dell’Infanzia
Scuola Secondaria
Tempi:
- Da Novembre a Maggio: durante le ore curricolari e non.
- Novembre - Febbraio: copione.
- Gennaio - Maggio: scenografie e costumi.
- Febbraio - Maggio: prove
Verifica: Lo spettacolo.
Costi continuità verticale:
1. Acquisto materiali;
2. Compensi per eventuali interventi di esperti;
3. Compenso per ore aggiuntive degli insegnanti dei tre ordini scolastici
(Infanzia, Primaria, Secondaria di I grado) coinvolti nella realizzazione
del progetto.
Costo complessivo = 2000 euro.
Restano fuori i costi per un eventuale affitto di attrezzatura e/o spazi per la
rappresentazione finale.
90
CONTINUITÀ ORIZZONTALE
1. Attività in orizzontale
Partecipanti/destinatari:
- Alunni ed insegnanti della scuola dell’Infanzia e della classe quinta scuola
Primaria.
- Alunni ed insegnanti della classe prima della scuola Secondaria di primo
grado.
Scuola dell’Infanzia scuola Primaria
Attività/metodologia:
Accoglienza: i bambini verranno accompagnati alla scuola Primaria
dove potranno
conoscerne gli spazi e l’organizzazione e incontrare i compagni di
prima che
racconteranno la loro esperienza alla primaria.
Laboratori: incontreranno i bambini di quinta della Primaria con i
quali faranno un
laboratorio di ed. all’immagine e riceveranno in dono l’opera
prodotta.
Scuola Primaria scuola Secondaria
Attività/metodologia:
Accoglienza: gli studenti della scuola Secondaria incontreranno gli
studenti dell’ultimo anno della primaria e racconteranno loro la
loro esperienza.
Laboratori: gli alunni di quinta della Primaria parteciperanno ad
attività laboratoriali presso la Secondaria (si favorirà l’uso della
Lim; i laboratori di informatica, di arte; la palestra; la Biblioteca);
Spazi: Scuola Primaria e Secondaria: aule, laboratori, palestra,…
Tempi: Da novembre a dicembre
Verifica: Osservazione.
Si prevedono incontri fra gli insegnanti delle classi coinvolte per
monitorare e confrontarsi, al fine di meglio definire e progettare le
attività di continuità future.
2. Comunicazione/informazione alle famiglie e raccordo con il territorio:
Settembre:
INCONTRO GENERALE di inizio anno scolastico con i genitori delle classi
prime per presentare gli insegnanti e l’anno;
91
Primi di Novembre:
INCONTRO GENERALE con il Dirigente e con gli insegnanti durante il quale
verrà presentato il POF e comunicati gli open day;
Fine Novembre/Inizio Dicembre:
OPEN DAY primaria e secondaria sono previste due giornate di “lezioni
aperte” e presentazione degli ambienti della scuola; i genitori e gli studenti
avranno la possibilità di far capolino nelle classi e assistere alle lezioni della
mattinata.
Dicembre:
1. COLLOQUI pre iscrizione: ogni genitore interessato può avvalersi di
un colloquio con il Preside e/o Coordinatore del grado scolastico di
interesse;
2. CHRISTMAS CAROLS: una sera di dicembre, i ragazzi dell’Istituto
attraverseranno il centro cittadino cantando e suonando i tradizionali
canti natalizi della tradizione inglese.
Maggio: ENGLISH DAY.
Risorse necessarie:
1. Acquisto materiali;
2. Ore aggiuntive degli insegnanti dei tre ordini scolastici.
92
5) LABORATORIO DEL SAPERE SCIENTIFICO
Area: SCIENTIFICA
Titolo del progetto: LABORATORIO DEL SAPERE SCIENTIFICO
Responsabile del progetto:
A.S. 2015/2016
Premessa e analisi della situazione:
Nel nostro Istituto esiste da molti anni un gruppo attento alla didattica
innovativa in ambito scientifico che si confronta e si auto aggiorna e che per
quattro anni ha partecipato alle iniziative del Piano I.S.S. di cui il 5^ Circolo è
stato Presidio Territoriale. Nell’anno 2011-2012
con finanziamento della
Regione Toscana, nel 5^ Circolo è stato istituito un “Laboratorio del Sapere
Scientifico”.
I Laboratori del Sapere Scientifico si realizzano attraverso la costituzione di
gruppi permanenti di ricerca/sviluppo per una didattica innovativa nelle
discipline scientifiche, che ricercano, sperimentano, verificano e documentano
percorsi didattici finalizzati al miglioramento dell’apprendimento degli alunni.
Obiettivi del progetto:
L’obiettivo per l’anno 2015- 2016 è realizzare e sperimentare alcuni percorsi in
cui scienze e tecnologia saranno trattate in maniera unitaria.
L’obiettivo a lungo termine del gruppo è quello di realizzare un curricolo in cui
tecnologia, scienze e matematica interagiscono.
Destinatari del progetto
Infanzia
Primaria
Media
Docenti:
 1 insegnanti di scuola
materna;
 14 insegnanti di scuola
primaria;
Attività e/o Finalità
X
X
 Approfondimento disciplinare anche
con la partecipazione di un esperto;
 Elaborazione di percorsi da
sperimentare;
 Confronto fra colleghi su esperienze
realizzate;
 Documentazione dei percorsi
realizzati.
Metodologia e fasi dello svolgimento:
 Definire cosa insegnare (scelta dei contenuti adeguati alla classe) e come
insegnare (scelta delle strategie e degli strumenti in relazione all’età degli
studenti);
 Predisporre iniziative didattiche in ambito scientifico e in ambito
tecnologico;
93
 In modo unitario ed indistinto nelle sezioni della scuola dell’infanzia e nelle
classi prime e seconde della scuola primaria;
 Ricercando le possibili interazioni fra scienze, matematica e tecnologia per
quanto riguarda le classi successive della scuola primaria e quelle della
scuola secondaria di primo grado;
 Sperimentare in classe i percorsi elaborati;
 Confrontare e discutere nel gruppo sul lavoro realizzato in classe;
 Documentare i percorsi realizzati.
Durata del progetto:
Annuale con possibilità di rinnovo fino ad un triennio.
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto:
Quaderni degli alunni; strumenti per il disegno tecnico; materiali di facile
consumo; software e testi, materiali necessari per la documentazione.
Eventuali interventi di esperti esterni:
Fiorenzo Gori quale esperto disciplinare di tecnologia e
scienze e della tecnologia.
di didattica delle
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del
progetto:
Il progetto come negli anni passati , viene valutato dal Comitato Scientifico dei
“Laboratori del Sapere Scientifico nella Scuola dell’Autonomia“ della Regione
Toscana, attraverso l’analisi dei documenti prodotti e del lavoro svolto e
documentato.
94
6) PROGETTO “ISTRUZIONE DOMICILIARE“
Area: ISTRUZIONE DOMICILIARE
Titolo del progetto: ISTRUZIONE DOMICILIARE
Responsabile del progetto:
Premessa e analisi della situazione:
Questo progetto si attua qualora si presentasse nell’Istituto la situazione di uno
o più alunni costretti a lunghi ricoveri ospedalieri o domiciliari per gravi
patologie.
Le leggi 285 e 440 del 1997, seguite da numerose Circolari Ministeriali e
Protocolli d’Intesa con il Ministero della Salute, garantiscono il diritto
all’istruzione nei casi suddetti attraverso particolari modalità di intervento: la
scuola in ospedale e l’istruzione domiciliare.
La scuola mette in atto interventi didattici che permettono di mantenere la
relazione dell’alunno malato con il gruppo classe con il conseguente beneficio
affettivo, garantendo l’acquisizione delle competenze disciplinari previste dal
curricolo.
Obiettivi del progetto:





Garantire il diritto allo studio;
Prevenire l’abbandono scolastico;
Favorire la continuità del rapporto apprendimento - insegnamento;
Mantenere rapporti relazionali/affettivi con l’ambiente scolastico;
Sostenere e approfondire lo studio individuale.
Destinatari del progetto
Attività e/o Finalità
 Alunni;
Infanzia
Primaria
Media



X
X
 Famiglie X;
 Docenti X;
 Non docenti.


Garantire il diritto allo studio;
Prevenire l’abbandono scolastico;
Favorire la continuità del rapporto
apprendimento – insegnamento;
Mantenere rapporti
relazionali/affettivi con l’ambiente
scolastico;
Sostenere e approfondire lo studio
individuale.
Alunni ospedalizzati o sottoposti a
terapie
domiciliari
che
sono
impossibilitati a frequentare la
scuola per un periodo di tempo non
inferiore a 30 giorni, anche non
continuativi.
95
Metodologia e fasi dello svolgimento:
Utilizzo della Didattica Breve, di interventi flessibili con il supporto di tecnologie
informatiche.
Durata del progetto:
-
Mensile;
Annuale;
Semestrale;
Variabile in relazione alle esigenze psico-fisiche dell’alunno.
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto:
Didattica breve; computer; altri supporti tecnologici.
Eventuali interventi di esperti esterni:
Insegnanti di classe dell’istituto e/o personale esterno.
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del
progetto:
Le verifiche delle attività didattiche sono insite nello svolgimento delle stesse.
96
7) PROGETTO LINGUAGGI NON VERBALI “LOGOS”
Area: “LINGUAGGI NON VERBALI: LA MEDIA EDUCATION”
Titolo del progetto: LOGOS
Responsabili del progetto:
Premessa e analisi della situazione:
Il progetto intende:
 Promuovere competenze chiave da assicurare lungo l’apprendimento
permanente;
 Utilizzare una dimensione europea dell’insegnamento (Strategia di Lisbona);
 Dare impulso ad una vera democratizzazione dell’istruzione prendendo in
considerazione e valorizzando i linguaggi non verbali quali: il teatro; l’arte
(concepita come espressione musicale, danza e linguaggio dei segni) e la
sfera telematica (digitale, internet, ipertesto).
Obiettivi generali del progetto:






Stimolare la creatività;
Cogliere i nessi fra cultura virtuale e tradizione;
Rispettare le regole, accettare l’insuccesso, stimolare il sano agonismo;
Correlare i propri punti di vista creativi ed espressivi ai pareri degli altri;
Educare alle relazioni, alla collaborazione;
Ridurre l’aggressività.
Obiettivi specifici:
Linguaggio multimediale
Uso consapevole del mezzo digitale per:
 Apprendimento;
 Utilizzo di software specifico;
 Ricerca su internet;
 Realizzazione di testi e/o ipertesti.
Linguaggio teatrale
 Prendere confidenza con la propria corporeità;
 Ascoltare, osservare, concentrarsi, dominare gli stati d’animo;
 Usare la voce e il corpo in modo espressivo;
 Conoscere codici espressivi diversi.
Linguaggio dell’arte
 Conoscere le principali opere culturali, comprese quelle della cultura
popolare;
 Coglierne la diversità linguistica e culturale;
 Individuare i “fattori estetici” nella vita quotidiana;
 Apprezzare opere d’arte mediante una vasta gamma di mezzi di
comunicazione.
97
Linguaggio musicale
 Saper ascoltare e anche apprezzare il silenzio come vero e proprio
linguaggio;
 Usare correttamente la voce per intonare brani di un repertorio adeguato;
 Stimolare ed armonizzare il movimento;
 Saper usare strumenti musicali.
Destinatari del progetto
 Alunni;
 Famiglie;
 Docenti;
 Non docenti.
Infanzia
Primaria
Media
Attività e/o Finalità
X
X
X
Attività
pratiche
per
sviluppare
le
competenze digitali e dei linguaggi
non verbali a vario livello e secondo la
classe di appartenenza.



Teatro e didattica: quello del teatro è
da ritenersi il linguaggio della
multimedialità originaria, perché, il libro
o il testo teatrale, parlano alla mente
del bambino e innescano la sua
creatività;
Musica e didattica: i progetti condotti
nella scuola mirano a dare al bambino e
ai ragazzi gli strumenti necessari per
capire i diversi linguaggi (corporeo,
gestuale, iconico …);
Arte e didattica/progetto mus-e:
progetti multiculturali dedicati ai
bambini per favorire la loro integrazione
attraverso la partecipazione comune a
esperienze di creazione artistica.
Metodologia e fasi dello svolgimento:
Le metodologie sono molto diverse perché diversi sono i linguaggi incontrati in
questa sezione. Non esiste un solo progetto, ma la scuola elabora progetti di
teatro, arte, musica ed informatica sulla base delle discipline curricolari, delle
competenze dei singoli docenti, delle iniziative che le agenzie esterne
propongono alla scuola, degli esperti che offrono la propria collaborazione e
mettono a disposizione le personali competenze (scrittori, registi, musicisti,
tecnici ...).
Molteplici sono dunque i canali attraverso cui la scuola tratta i linguaggi non
verbali, spesso collegati tra loro da un filo interdisciplinare assai sottile.
Anche le fasi di realizzazione variano, dunque da progetto a progetto.
98
Durata del progetto:
-
Mensile
Semestrale x
Annuale
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto:



Dotazione informatica maggiore, con uso consapevole da parte di tutti
delle lavagne interattive;
Materiali e strumenti per l’arricchimento delle conoscenze artistiche e la
sperimentazione di nuove tecniche espressive;
Testi teatrali per ragazzi, video, cd musicali ....
Eventuali interventi di esperti esterni:



Laboratorio delle tradizioni popolari di Saturnana;
Laboratori curati da Pistoia-Ragazzi;
Esperti; formatori; tecnici informatici; registi; scrittori.
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del progetto:
Ogni progetto, trova la sua verifica nella restituzione all’utenza dei prodotti
realizzati: uno spettacolo teatrale, una mostra di elaborati, una rassegna
musicale, un laboratorio; l’indice di gradimento del singolo processo determina
la valutazione e la riconferma per l’anno successivo del progetto stesso.
99
7a) MUSICA INSIEME CON GLI STRUMENTI
Area: LINGUAGGI
Titolo del progetto: MUSICA INSIEME CON GLI STRUMENTI
Responsabile del progetto:
Premessa e analisi della situazione:
Fare musica insieme permette di sviluppare abilità specifiche, più altre formative
e di relazione.
Il laboratorio pomeridiano è l’occasione per partecipare attivamente, in
collaborazione con esperti della Banda Borgognoni, ad attività interne ed esterne
alla scuola organizzate per imparare e poi dimostrare quanto appreso.
Obiettivi del progetto:
 Obiettivi generali: favorire l’apprendimento per imitazione; motivare
all’esercizio e alla ripetizione, rafforzare competenze trasversali (capacità
linguistiche, coordinamento motorio, memorizzazione, tempi di attenzione,
integrazione spazio/temporale); sincronizzarsi con gli altri.
 Obiettivi specifici per musica: conoscere uno o più strumenti; utilizzare
strumenti ritmici e melodici; decodificare una partitura; realizzare e/o
progettare brani strumentali a una o più voci.
Destinatari del progetto
Finalità
 Alunni;

Infanzia
Primaria
Media
 Famiglie X;
 Docenti X;
 Non docenti X.
X
X






Finalità primaria è costituire una
formazione musicale nella scuola.
Valorizzare le competenze musicali
degli insegnanti interni alla scuola.
Promuovere un atteggiamento
partecipativo e cooperativo.
Realizzare un gruppo inclusivo
favorendo il senso di appartenenza
alla comunità scolastica.
Sviluppare capacità di attenzione e
ascolto. Migliorare atteggiamenti di
calma e concentrazione.
Sviluppare abilità musicali ed
emotivo/sociali/relazionali.
Potenziare la motivazione
all’apprendimento di una strumento
musicale, partecipare ad una
esperienza gratificante.
100

Aggregare persone con esperienze
diverse, dedicando attenzione al
benessere affettivo e psicofisico,
per un progetto condiviso.
Metodologia e fasi dello svolgimento:
Metodologie utilizzate-esercizi di pratica musicale, esplorazione di diversi
movimenti, posture, diteggiature, esercizi di articolazione (controllo di
movimenti fini), esercizi mirati a favorire la memorizzazione e la
meccanizzazione di determinate conoscenze e/o abilità, acquisizione di
conoscenze e competenze musicali, dalla pratica musicale alla teoria, esecuzione
individuale e collettiva.
Fasi operative - da ottobre 2015 a maggio 2016 - un incontro settimanale per un
totale di 50 ore per ogni corso di strumento avviato.
Il laboratorio deve essere collocato al pomeriggio.
Si prevedono dieci incontri della durata di due ore ciascuno da ottobre a
dicembre per un totale di 20 ore; quindici incontri da gennaio a maggio per un
totale di 30 ore.
Durata del progetto: Annuale
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto:
 Laboratorio di musica e sede della Banda Borgognoni (Piazza San
Francesco).
 Strumenti didattici personali (flauti, tastiere, chitarre).
 Percussioni (batteria e percussioni didattiche varie del laboratorio).
 Fiati (clarinetti, sax, trombe, tromboni) offerti in prestito dalla Banda
Borgognoni.
 Eventuali CD o basi musicali.
 Fotocopie, manifesti, depliant.
Eventuali interventi di esperti esterni:
Esperti della Banda Borgognoni come docenti specifici di strumenti a fiato e
percussioni.
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del progetto:
Organizzazione e partecipazione ad eventi sia interni che esterni all’istituto,
iniziative e rassegne, sia cittadine che su territorio regionale.
Eventuale dimostrazione finale.
101
7b) EX-TEMPORE
Area: ESPRESSIVA
Titolo del progetto: EX TEMPORE DI PITTURA
Responsabile del progetto AS 2015/2016
Premessa e analisi della situazione:
La manifestazione Ex tempore è giunta alla quarantunesima edizione e
caratterizza fortemente l’identità dell’Istituto. Consiste in una prova pratica, di
tipo grafico-pittorico, nella quale gli studenti sono invitati a riprodurre un angolo
caratteristico della nostra città.
Questo evento suscita molto interesse tra gli alunni e le famiglie, sia a livello
dell’Istituto che tra le scuole della provincia. Rappresenta un momento
importante di aggregazione e condivisione “sul campo” ma anche di
valorizzazione di competenze che rinnovano una tradizione locale assai sentita.
Si ritiene quindi importante proseguirne la realizzazione, confermandone lo
svolgimento ed incentivando il coinvolgimento di un numero anche più ampio di
scuole.
Obiettivi del progetto:




Stimolare l’osservazione;
Riprodurre quanto osservato;
Sperimentare tecniche espressive diverse;
Applicare quanto osservato e appreso ai propri elaborati.
Destinatari del progetto
Finalità
 Alunni;

Infanzia
Primaria
Media
X
X
X
 Famiglie;
 Docenti;
 Non docenti.



Valorizzare il patrimonio artistico
ed ambientale del territorio.
Favorire la collaborazione tra i vari
ordini di scuola e tra scuole della
provincia.
Motivare all’uso personale e
creativo del linguaggio graficopittorico.
Incentivare momenti di
aggregazione e confronto tra gli
alunni.
Metodologia e fasi dello svolgimento:
Durata del progetto:
Annuale - Manifestazione del 21 aprile 2015 .
102
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto:
Finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio; Patrocinio del Comune;
eventuali sponsor.
Eventuali interventi di esperti esterni:
È previsto l’intervento di uno o più artisti locali per la valutazione degli elaborati.
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del progetto:
Registrazione del gradimento di alunni e famiglie.
103
8) TRADIZIONE E CULTURA POPOLARE
PREMESSA
Per rafforzare il senso di appartenenza alla comunità locale e per valorizzare la
cultura popolare, già da tempo nel nostro circolo sono state attivate delle
iniziative finalizzate in tal senso:


E bene venga il ballo
Cantar maggio
8a) E BENE VENGA IL BALLO
Area: TRADIZIONE E CULTURA POPOLARE
Titolo del progetto: E…BENE VENGA IL BALLO
Responsabile del progetto:
Premessa e analisi della situazione:
Questo progetto è finalizzato alla pratica e alla trasmissione di attività espressive
legate alla danza, partendo dal patrimonio storico posseduto dalle culture
tradizionali. Questo patrimonio possiede una ricchezza di forme coreutiche e
musicali, di valori di socializzazione, di situazioni emozionali che ben si prestano
ad interagire con altri tipi di lavoro sul corpo, con i suoi bisogni di espressione
emotiva e creativa, con lo sviluppo armonico delle capacità motorie e, sull’altro
versante, con la manifestazione dei suoi impacci e del suo disagio.
Ritmo, musica e danza possono avere un grande ruolo nell’espressione della
personalità individuale e della cultura collettiva. La danza nasce infatti nelle
culture popolari come momento di socializzazione e di condivisione di emozioni
collettive nell’ambito di situazioni particolarmente rilevanti per la comunità ed
essa contribuisce quindi da una parte a definire l’identità profonda di una
comunità, dall’altra a favorirne le occasioni di incontro e di comunicazione.
Risulta evidente, dunque, il valore pedagogico di un progetto di analisi e di
riproposta di tali attività nella scuola, per favorire occasioni socializzanti che
cerchino di superare le barriere linguistiche e/o socio-ambientali stimolando lo
scambio interculturale, per prendere coscienza dell’esistenza delle culture “altre”
e riflettere sul pari valore di ciascuna di queste elaborazioni umane,
sperimentandone la ricchezza dei patrimoni culturali.
Per educare alla danza è necessario porsi - prima ancora di imparare le tecniche
specifiche - nella dimensione dell’ascolto di sé, che è la condizione preliminare
dell’osservazione, dell’accoglienza, dell’ascolto dell’ altro da sé.
104
Obiettivi generali del progetto:
Potenziare le capacità espressive, comunicative, relazionali, la percezione di sé e
l’autostima, la capacità di osservazione e di ascolto attraverso il linguaggio del
corpo in quella sua manifestazione che è la danza, accrescendo la consapevolezza
dell’unità di questi aspetti in ognuno di noi.
Obiettivi specifici del progetto:
Riflessione storica:
Sviluppo e integrazione della conoscenza del patrimonio di tradizioni tipiche del
territorio
nella
costruzione
della
propria
identità
culturale;
stimolo
all’avvicinamento e alla comprensione di altre culture e di altri popoli; cultura
orale e valore della memoria; fiabe, storie, leggende, epica colta e popolare.
Socializzazione:
Lavoro sui repertori dei balli collettivi tradizionali, dei balli-gioco, evidenziandone
le strutture coreutiche e psicologiche di socializzazione; creazione di coreografie
collettive in situazioni sceniche che stimolino la capacità creativa, la
collaborazione e la coesione del gruppo.
Sviluppo espressivo:
Lavoro con il corpo, strutturato e destrutturato; stimoli alla elaborazione dei
codici del linguaggio mimico-gestuale tramite l’apprendimento di danze
pantomimiche; riflessione e lavoro sulle posture del corpo e sulla voce come
equivalenti fisici della personalità.
Consolidamento e coordinamento degli schemi motori:
Perfezionamento dell’equilibrio posturale e dinamico, dell’uso dello spazio della
rappresentazione mentale di situazioni dinamiche, della lateralità e della
coordinazione generale.
Educazione all’orecchio musicale:
Capacità di discriminare i brani musicali associati alla struttura coreografica;
percezione dell’andamento delle frasi musicali in rapporto al movimento;
introduzione alla conoscenza degli strumenti musicali tradizionali e delle loro
tecniche costruttive.
Destinatari del progetto
Attività e/o Finalità
 Alunni;
Infanzia
Primaria
Media
X
X
X
L’obiettivo finale è l’allestimento di una
performance, in p.za del Duomo a Pistoia
nel mese di maggio, che si concretizzi in
una festa articolata in una sequenza di
dieci balli alla quale sono invitati a
prendere parte le scuole di ogni ordine e
grado della provincia, nonché i genitori
degli alunni partecipanti.
L’inizio della manifestazione sarà aperto
dalle danze folcloristiche di un gruppo di
alunni dell’I.C. di Camporgiano, che sarà
presente nell’ambito di uno scambio
culturale tra il nostro Istituto e il loro.
105
Metodologia e fasi dello svolgimento:
I bambini, condotti in palestra o comunque in uno spazio adeguatamente ampio,
saranno invitati a ripetere - per imitazione - i movimenti mostrati dall’insegnante
seguendo il ritmo della musica ascoltata.
Solo successivamente il docente scomporrà e ricomporrà, a seconda dell’età degli
alunni, la danza imparata contestualizzandola in termini storico -geografici. Si
potrà poi attivare tutta una serie di attività in classe o nei diversi laboratori a
supporto e arricchimento dell’esperienza fatta.
Si elencano, di seguito, alcuni spunti per agganci interdisciplinari:
Storia, Geografia:
Reperimento di fonti scritte e analisi dei documenti relativi alle tradizioni popolari
toscane; visite a musei legati alla tradizione contadina (musei dei mestieri
tradizionali, delle arti, della vita e della cultura contadina); reperimento di fonti
orali attraverso brevi interviste a nonni o anziani in merito alla memoria
individuale e collettiva di tradizioni riguardanti feste, danze, teatro e altri rituali
popolari dell’area toscana.
Lingua:
Analisi delle tradizioni popolari dei paesi di riferimento della lingua; conoscenza
dei termini linguistici relativi ai balli, ai giochi, agli strumenti musicali.
Matematica e Geometria:
Elaborazione collettiva di codici per la trascrizione e la conservazione delle danze
apprese, attraverso la schematizzazione grafica della coreografia; lavoro sulle
forme dei balli e sulle successioni numeriche presenti nei balli e nei giochi.
Religione:
Analisi dei momenti di religiosità collettiva e loro espressione attraverso le danze
sacre e rituali.
Scienze:
Analisi dello sviluppo della danza in relazione ai cicli naturali legati al lavoro del
contadino (la semina, il raccolto, la mietitura…); ricerche relative all’uso
tradizionale e alla conservazione delle piante legate alla medicina popolare.
Arte e Immagine:
Potenziamento della creatività attraverso l’accostamento alle lavorazioni tipiche
della vita rurale: ceramica, lavorazione del cesto, composizioni di piante,
tessitura al telaio, etc.
Musica:
Ricerca ed esecuzione di canti tipici della tradizione popolare; sperimentazione e
costruzione di strumenti musicali atti ad accompagnare la danza (castagnette,
kazoo, percussioni, etc.).
106
Durata del progetto:
Il progetto inizierà in ottobre per concludersi nel mese di maggio.
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto:
Palestra, lettore cd/mp3.
Per la festa si renderà necessaria la disponibilità della Piazza del Duomo e un
adeguato impianto di amplificazione.
Eventuali interventi di esperti esterni:
Il maestro Claudio Cesaroni terrà un corso di aggiornamento per i docenti di 8
lezioni di due ore ciascuna incentrato sui balli popolari e guiderà la festa in P.za
del Duomo.
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del progetto:
L’esito del percorso affrontato sarà valutabile in occasione della festa finale.
I docenti coinvolti saranno poi invitati a compilare un test valutativo
sull’esperienza fatta.
107
8b) CANTAR MAGGIO
Area: TRADIZIONI E CULTURA POPOLARI
Titolo del progetto: CANTAR MAGGIO
Responsabile del progetto
Premessa e analisi della situazione:
Già da diversi anni alcune classi della scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria
del Circolo hanno ridato vita alla tradizione antica del Cantar maggio, progettando
e realizzando attività in continuum tra i due ordini di scuola finalizzate ad una
performance finale.
Obiettivi del progetto:



Avviare alla costruzione di un ponte con il passato attraverso ricordi, racconti,
balli e canzoni.
Favorire momenti gioiosi d’incontro fra i bambini, i loro genitori, le insegnanti,
gli abitanti del paese.
Permettere a tutti i bambini di padroneggiare un territorio in cui ci si conosce e
ci si riconosce come parte di una collettività.
Destinatari del progetto
Attività e/o finalità
 Alunni;
Infanzia
Primaria
Media
X
X
X
 Balli;
 Canti;
 Momenti gioiosi.
 Famiglie X;
 Docenti X;
 Non docenti.
Finalità del progetto:
Permettere a tutti i bambini di padroneggiare un territorio in cui ci si conosce e ci
si riconosce come parte di una collettività.
Metodologia e fasi dello svolgimento:
(descrivere le metodologie utilizzate e illustrare le fasi di svolgimento)
Durata del progetto:
- Mensile
- Annuale
- Semestrale X
108
9) RAPPORTO SCUOLA – UNIVERSITA’
Area:
Titolo del progetto: RAPPORTO SCUOLA/UNIVERSITÁ
Responsabile del progetto:
Premessa e analisi della situazione:
Dal 1999 la nostra Istituzione Scolastica ha accolto molti studenti provenienti da
Scienze della Formazione Primaria dell'Università degli Studi di Firenze e solo
recentemente ha accolto anche studenti dell'Università di Vic, Barcellona.
In attuazione del D.M. n. 249 del 2010 le scuole saranno chiamate ad uno sforzo
maggiore rispetto al passato in quanto i tirocinanti che provengono dal corso di
laurea in Scienze della Formazione Primaria, che potranno essere accolti,
dovranno svolgere presso le scuole un numero consistente di ore di tirocinio.
A seguito dell’emanazione del D.M. 30 settembre 2011 si prevede che a breve
sarà attivato anche il nuovo percorso per il conseguimento della specializzazione
per le attività di sostegno che ancora una volta porterà nelle scuole studenti che
dovranno effettuare percorsi di tirocinio diretto.
I cambiamenti normativi prevedono che sarà l’Ufficio Scolastico Regionale ad
individuare le scuole che potranno accogliere le varie tipologie di studenti in
tirocinio e riteniamo, forti delle nostre peculiarità che ci sono state riconosciute
direttamente da enti esterni alla scuola stessa, di dover operare in modo da
essere ricompresi in detto elenco e di dover connotare in modo più definito il
nostro impegno e la nostra collaborazione con le Università che decideranno di
rivolgersi a noi.
Obiettivi del progetto:



Favorire lo scambio di formazione con l'Università;
Favorire la formazione iniziale dei docenti;
Favorire la ricerca e la sperimentazione.
Metodologia e fasi dello svolgimento:
Per mantenere rapporti con le Università, verranno utilizzati prioritariamente i
docenti supervisori che fanno parte dell'organico del Circolo, o di quanti abbiano
rapporti diretti con le Università stesse.
In previsione della costituzione del nuovo Istituto Comprensivo e dell’attuazione
del D.M. 249/10 sarà la stessa Istituzione Scolastica a proporsi ai livelli necessari
come scuola accogliente.
Verranno raccolte ad inizio anno scolastico le disponibilità da parte dei colleghi di
accogliere nelle loro classi/sezioni tirocinanti in fase di formazione.
Verranno accolte iniziative di sperimentazione e ricerca proposte dalle Università
respingendo soltanto quelle che contrastano con i principi fondanti la nostra
Istituzione Scolastica coinvolgendo di volta in volta il personale eventualmente
interessato.
Potranno essere previste riunioni periodiche di quanti accolgano studenti o di
quanti aderiscono a sperimentazioni o ricerche.
Durata del progetto: Annuale.
109
PROGETTI SCUOLA DELL’INFANZIA SCUOLA PRIMARIA
1) AD OGNUNO IL SUO GNOMAMICO
2) CHICCOLINO DOVE SEI? DAL SEME ….LA VITA
3) PROGETTO DI GIOCO SPORT
110
1) AD OGNUNO IL SUO “GNOMAMICO”
Area: ACCOGLIENZA
Titolo del progetto: AD OGNUNO IL SUO “GNOMAMICO”
Responsabile del progetto: A. S. 2015/2016
Premessa e analisi della situazione:
Viste le situazioni sempre più di difficile gestione delle sezioni/classi,
nella Scuola dell'Infanzia di San Felice si è ritenuto opportuno attivare un
servizio di supporto e sostegno alle insegnanti che favorisse il miglioramento
dei rapporti relazionali all'interno delle sezioni/classi stesse.
Obiettivi del progetto:




Osservare le dinamiche tra i bimbi e con le maestre;
Confrontarsi con le maestre sulle difficoltà nella gestione della classe;
Favorire un clima più tranquillo nella classe;
Attuare strategie di contenimento degli episodi di aggressività all'interno
del gruppo;
Destinatari del progetto:
 Alunni;
Infanzia
Primaria
Media
x
x
 Famiglie X;
 Docenti X;
 Non docenti.
Finalità del progetto:
Favorire nei bambini la
gestire quelle più forti.
capacità di esprimere verbalmente le emozioni e di
Metodologia e fasi dello svolgimento:
 Incontri periodici di osservazione del gruppo-classe con attività in piccoli
gruppi(Lettura di fiabe sulle emozioni, esercizi di rilassamento, ecc.);
 Incontri periodici di sostegno e confronto con le maestre;
 Incontri serali con i genitori;
 Disponibilità a colloqui con i genitori;
 Sportello d'ascolto all'interno della scuola per genitori e docenti;
 Progetto Gioca - Yoga;
111
Durata del progetto:
Mensile
Annuale x
Semestrale
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto:
Griglie di osservazione.
Eventuali interventi di esperti esterni:
Il progetto è supportato dalla presenza della Dott.ssa Giulia Bassetti e della
Dott.ssa Chiara Zampi.
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del
progetto:
Osservazione in itinere e finale.
112
2) ”CHICCOLINO DOVE SEI? DAL SEME… LA VITA”
Area: EDUCAZIONE AMBIENTALE
Titolo del progetto: CHICCOLINO DOVE SEI? DAL SEME…LA VITA
Responsabile del progetto:
Premessa e analisi della situazione:
“Il seme piantato mi ha dato la vita e sono un albero … è una storia infinita”.
Questa citazione è scritta su una targa posta nel giardino della nostra scuola
ed è stata la “molla” che ci ha spinto verso questo progetto. La natura, con i
suoi misteri e le sue meraviglie, ha affascinato i bambini da sempre.
Obiettivi del progetto:
Il progetto, pur rivolgendosi principalmente all’area scientifica, investe in
modo trasversale le altre aree, a partire da quella dei linguaggi fino a quella
socio-relazionale.
Traguardi di sviluppo della competenza:





Il sé e l’altro / Cittadinanza e Costituzione;
I discorsi e le parole / Italiano;
Il corpo e il movimento / Educazione fisica;
Immagini, Suoni, Colori / Musica, arte e immagine;
La conoscenza del mondo / Scienze;
Destinatari del progetto
Finalità
 Alunni;
Infanzia
Primaria
Media
x
x
Accompagnare i ragazzi nel loro
cammino verso la maturazione
dell’identità, dell’autonomia e
della conoscenza.
 Famiglie X;
 Docenti X;
 Non docenti X.
Metodologia e fasi dello svolgimento:
Laboratori per gruppi misti. Dalla semina in serra, alla preparazione e
coltivazione nell’orto e alla raccolta del prodotto.
Durata del progetto:
Annuale
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto:
Strumenti per l’orto (vanghe, rastrelli, vasi…), materiali di facile consumo.
113
Eventuali interventi di esperti (e collaborazioni):
Operatore della Coldiretti, collaborazione con le famiglie.
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del
progetto:
Elaborati dei bambini e prodotti finiti. Autovalutazione da parte
dell’insegnante.
114
3) PROGETTO LUDICO MOTORIO POLISPORTIVO
“A SCUOLA DI GIOCOSPORT”
Area: SPORTIVA
Titolo del progetto: “A SCUOLA DI GIOCO SPORT”
Responsabile del progetto:
Premessa e analisi della situazione:
“A scuola di Gioco Sport”, il bambino sceglie lo sport è un progetto ludicomotorio-polisportivo coordinato dal C.O.N.I., provinciale rivolto alle scuole
dell’infanzia e primarie della Provincia di Pistoia.
Consiste nell’affiancare l’insegnante di classe e/o di sezione con un docente di
Educazione Fisica per un’ora settimanale per svolgere attività motoria in orario
curricolare, dando la possibilità a tutti gli alunni, compresi quelli più
svantaggiati, di acquisire le abilità motorie di base.
La collaborazione fra C.O.N.I., Federazioni Sportive Nazionali, Comuni,
Provveditorato agli studi, con il contributo dell’Amministrazione Provinciale, ha
consentito di portare avanti questo progetto iniziato sei anni fa.
Il progetto inizia ogni anno con il mese di ottobre, prosegue fino al termine
dell’anno scolastico configurandosi come un sistema di promozione
dell’educazione motoria e sportiva, rivolto agli alunni della scuola primaria e
dell’infanzia.
Il progetto prevede di mettere a disposizione delle scuole interessate un pool
di Educatori qualificati con compiti di consulenza e di supporto agli insegnanti
curriculari, fermo restando la responsabilità di questi ultimi nell’assolvimento
della loro funzione.
Le lezioni si svolgeranno durante le ore curriculari, un’ora alla settimana per
ogni classe, suddivise in moduli di 12 interventi per ogni disciplina sportiva
proposta.
Così facendo, alla fine del secondo ciclo, tutti gli alunni avranno avuto
l’opportunità di provare circa dieci sport diversi e quindi saranno in grado di
operare una scelta autonoma e consapevole.
L’attività sarà rivolta a tutta la classe, compreso l’alunno portatore di handicap
se presente; dovrà essere multilaterale e polisportiva, nonché polivalente
contribuendo ad un migliore e più razionale sviluppo delle abilità motorie
attraverso una pluralità di esperienze sportive.
Obiettivi del progetto:



Assicurare agli insegnanti il sostegno all’educazione generale della
personalità dei bambini, attraverso una metodologia ricca e articolata
come può essere quella a carattere ludico – motorio – polisportivo.
Promuovere un’educazione interdisciplinare, grazie all’esperienza ludico
– polisportiva.
Contribuire a rendere la scuola sempre più gradita e accettata da tutti i
bambini.
115
Destinatari del progetto
Attività e/o Finalità
 Alunni;

Infanzia
Primaria
Media
X
 Famiglie X;
 Docenti X;
 Non docenti X.



Promuovere l’educazione
motoria e sportiva di tutti i
bambini, compresi i disabili,
attraverso una metodologia
ludico–motoria–polisportiva
e multilaterale.
Sviluppare la conoscenza e
la pratica del maggior
numero possibile di attività
sportive.
Favorire i bambini nella
scelta futura della specialità
sportiva più congeniale alle
loro caratteristiche e ai loro
bisogni individuali.
Assicurare l’aggiornamento
continuo degli insegnanti.
Metodologia e fasi dello svolgimento:
Il progetto prevede di mettere a disposizione delle scuole interessate un pool
di Educatori qualificati con compiti di consulenza e di supporto agli insegnanti
curriculari, fermo restando la responsabilità di questi ultimi nell’assolvimento
della loro funzione.
Le lezioni si svolgeranno durante le ore curriculari, un’ora alla settimana per
ogni classe, suddivise in moduli di 12 interventi per ogni disciplina sportiva
proposta.
Così facendo, alla fine del secondo ciclo, tutti gli alunni avranno avuto
l’opportunità di provare circa dieci sport diversi e quindi saranno in grado di
operare una scelta autonoma e consapevole.
L’attività sarà rivolta a tutta la classe, compreso l’alunno portatore di handicap
se presente; dovrà essere multilaterale e polisportiva, nonché polivalente
contribuendo ad un migliore e più razionale sviluppo delle abilità motorie
attraverso una pluralità di esperienze sportive.
Durata del progetto:
- Mensile
- Annuale X
- Semestrale
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto:
Materiale sportivo.
Eventuali interventi di esperti esterni:
Contributi Coni; Contributi Enti Locali; Contributi Federazioni Nazionali
Sportive e finanziamenti di eventuali sponsor; Contributo delle famiglie.
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del
progetto: Saranno effettuati test motori specifici.
116
PROGETTI SCUOLA PRIMARIA
1) PROGETTO MUSICALE “IMPARIAMO IL FLAUTO”
2) PROGETTO MUSICALE “CRESCERE CON IL CANTO”
3) ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE 150 ANNI
DOPO
117
1) PROGETTO MUSICALE
Area: MUSICALE
Titolo del progetto: IMPARIAMO IL FLAUTO
Responsabile del progetto:
Premessa e analisi della situazione:
Impariamo il flauto
Breve ciclo di incontri per “Fare musica insieme”, sviluppare competenze minime,
ma tali da permettere l’apprendimento e l’esecuzione collettiva di semplici brani.
Obiettivi del progetto:





Favorire l’apprendimento per imitazione;
Sincronizzarsi con gli altri;
Conoscere alcune note sul flauto;
Decodificare una partitura;
Realizzare brani a una o più voci.
Destinatari del progetto
Finalità
 Alunni;
Infanzia
Primaria
Media
X
 Alunni Classe V
 Sviluppare capacità di attenzione
ed ascolto;
 Far nascere la motivazione
all’apprendimento di uno
strumento musicale;
 Partecipare ad una esperienza
gratificante.
Metodologia e fasi dello svolgimento:
Esercizi di pratica musicale;
Studio delle diteggiature;
 Memorizzazione di semplici brani;
 Esecuzione individuale e collettiva.
Dieci incontri di un’ora ciascuno da ottobre a dicembre.


Durata del progetto:
-
Mensile
Annuale
Semestrale X
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto:
-
Strumenti didattici personali (flauti).
Eventuali CD con basi musicali.
Fotocopie, ecc.
Eventuali interventi di esperti esterni:
Docenti specifici della scuola secondaria di I grado
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del progetto:
Eventuale dimostrazione finale.
118
2) PROGETTO MUSICALE
Area: MUSICALE
Titolo del progetto: CRESCERE CON IL CANTO – RITMO – CORPO – STRUMENTI
Responsabili del progetto:
Premessa e analisi della situazione:
“Crescere con il canto”:
La pratica corale rappresenta un processo formativo molto importante nello sviluppo
della personalità e delle abilità musicali di base, quali: la percezione, il senso, il
ritmo, l’intonazione e l’autonomia vocale. Contribuisce a potenziare la
concentrazione ed a sviluppare la memoria. Fare musica insieme, utilizzando la
voce, costituisce quindi un’esperienza musicale basilare, favorisce la socializzazione,
il rispetto e la stima verso se stessi e gli altri. Cantare significa attuare i meccanismi
di produzione musicale che devono passare inevitabilmente attraverso la percezione.
La percezione sonora strutturata, rimane un percorso privilegiato nel processo di
conoscenza e di comprensione del linguaggio musicale.
“Ritmo, corpo, strumenti”:
Il rapporto fra musica, movimento e drammatizzazione è il mezzo più efficace per
sviluppare il senso armonico ed espressivo della corporeità dei bambini. Attraverso
l’uso di uno strumento didattico (strumentario ORFF) gli alunni potranno eseguire
brani di musica d’insieme sviluppando capacità di ascolto, autocontrollo della
gestualità e integrazione di gruppo. Tale progetto fornirà un supporto allo sviluppo
delle competenze didattico- musicali dei docenti, poiché gli incontri a cadenza
quindicinale daranno la possibilità di valutare, sperimentare ed ampliare le attività
proposte.
Obiettivi del progetto “CRESCERE CON IL CANTO”:







Sviluppo delle capacità comunicative in tutte le loro valenze;
Partecipazione corretta ad esercitazioni vocali d’insieme;
Favorire un corretto approccio alla cultura musicale;
Socializzazione, autodisciplina, collaborazione con il gruppo adattandosi al
variare delle situazioni;
Sviluppo di concentrazione, ascolto cosciente di sé e degli altri, memoria,
senso ritmico;
Conoscenza del corpo per arrivare a controllare la respirazione e il suono
vocale;
Sviluppo dei parametri vocali corali (timbro, potenza, colori).
Obiettivi del progetto “RITMO-CORPO-STRUMENTI”:


Sviluppare competenze musicali di base, quali capacità di ascolto,
discriminazione e memorizzazione dei suoni, senso ritmico, intonazione,
attraverso l’espressione corporea e la pratica vocale e/o strumentale;
Fornire un supporto allo sviluppo di competenze didattico musicali dei docenti.
119
Destinatari del progetto
Attività e/o Finalità
- Per il progetto. “Crescere con il
canto”: alunni delle classi III
- Per il progetto. “Ritmo-corpostrumenti”: alunni delle classi IV





 Alunni;
Infanzia
Primaria
Media
Esplorare la voce parlata e cantata;
Cantare sulle estensioni musicali;
Realizzare un repertorio;
Padroneggiare strumentario ORFF;
Fare musica attraverso l’espressione
corporea.
X
 Famiglie;
 Docenti X;
 Non docenti.
Metodologia e fasi dello svolgimento:
“Crescere con il canto”:
 1° e 2° incontro: Esploriamo la nostra voce parlata e cantata.
Esercizi e giochi sulle inflessioni della voce. Semplici canzoncine sulle note della
“scala infantile”. Coro cantato e coro parlato.
 3°-4 - 5° incontro: Impariamo a cantare sulla estensione di quinta ed ottava.
Repertorio di canti tratti dal repertorio popolare e specifico per l’età infantile,
accompagnati da gesti-suono e coro parlato.
 6° incontro: Messa in opera del repertorio scelto per il saggio di fine percorso
(ultimo incontro a classi unite).
“Ritmo – corpo - strumenti”:
Fare musica con l’uso dello strumentario ORFF:
 Esperienza ritmica;
 Tecnica dell’ostinato;
 Uso della scala pentafonica;
 Approccio alla notazione.
Fare musica attraverso l’espressione corporea:
 Consolidamento e coordinamento degli schemi motori di base;
 Giochi di socializzazione;
 Ascolto di sé e degli altri;
 Analisi della struttura formale di un brano attraverso l’uso del corpo in
movimento;
 Percussione corporea;
 Pulsazione comune;
 Classificazione degli Strumenti Ritmici;
120




In movimento;
Ritmica corporea;
Strumenti a barre;
Musica d’insieme.
Durata del progetto:
- Mensile
- Annuale
- Semestrale X
“Crescere con il canto”: 6 incontri quindicinali di 45 minuti.
“Ritmo-corpo-strumenti”: 6 incontri quindicinali di 60 minuti.
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto:
- Cd AUDIO contenente le basi dei brani proposti;
- Strumenti ritmici: legni, metalli, pelli, ibridi;
- Strumenti a barre: xilofoni, metallofoni, glockenspiele.
Eventuali interventi di esperti esterni:
Docenti di scuola primaria di secondo grado.
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del progetto:
- Saggio di fine percorso di canto corale e parlato;
- Saggio finale con esecuzione strumentale in cui gli alunni eseguono un
accompagnamento ritmico- armonico di alcuni brani.
121
3) ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE
Area: ARRICCHIMENTO OFFERTA FORMATIVA
Titolo del progetto: ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE – 150 ANNI DOPO
Responsabile del progetto: PINA CAPORASO
Premessa e analisi della situazione:
A 150 anni dalla sua pubblicazione, il romanzo di Carroll ha ancora molto da dire a
bambini ed adulti. Attraverso la sua destrutturazione della trama, i giochi linguistici,
le avventure paradossali e non ordinarie che Alice si trova a vivere, introduciamo i
bambini e le bambine alle possibilità della scrittura creativa e della fantasia.
Obiettivi del progetto:
 Creare uno sfondo narrativo per introdurre la produzione scritta e motivare a
forme di scrittura autonoma partendo da contenuti non banali e meno
stereotipati di quelli che normalmente avviano i processi di scrittura a scuola.
 Ampliare il raggio dei linguaggi espressivi.
 Educare all’immagine attraverso le varie versioni illustrate di Alice e le diverse
trasposizioni cinematografiche.
 Introdurre il linguaggio poetico.
Destinatari del progetto
Attività e/o finalità
 Alunni;
Infanzia
Primaria
Media
 Famiglie;
 Docenti X;
 Non docenti.
Lettura di “Alice nel Paese delle Meraviglie”
di Carroll:
x
 Discussione dei capitoli, dei personaggi
con i bambini;
 Isolare parole chiave su cui lavorare e
costruire una narrazione parallela;
 Alice nelle illustrazioni;
 Proporzioni e drammi del “crescere” di
Alice;
 Semi di senso – l’invenzione delle parole;
 Scrittura a partire da Alice: composizione
di poesie sui personaggi, gli oggetti, le
situazioni;
 Interazioni con l’ambiente: ricollocare gli
oggetti del mondo di Alice nel quotidiano
(scrittura; disegno; piccole installazioni);
 Performance nella città: scoperta di Alice
e delle sue avventure nel contesto urbano
di Pistoia.
122
Finalità del progetto:
Oltre agli obiettivi già elencati, vi è la finalità di ridisegnare la relazione tra sé e
l’ambiente, anche urbano, imparando a guardare la realtà con occhi diversi.
Metodologia e fasi dello svolgimento:
Con il coinvolgimento di due esperte in linguaggi poetico-narrativi e visivo-artistici,
si cercherà di far emergere la complessità della struttura linguistica e creativa del
romanzo.
L’attività sarà divisa in due fasi:
 Una prima fase, da fine ottobre a fine novembre, di 5 incontri.
 Una seconda fase (da verificare) in cui inserire le performance dentro la città
in collaborazione con alcune iniziative promosse dal Comune di Pistoia.
Durata del progetto:
Bimestrale o Semestrale
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto:
Video, audio, materiali per produrre prodotti artistici, oggetti d’uso quotidiano.
Eventuali interventi di esperti (e collaborazioni):
- Francesca Matteoni: poeta, scrittrice, esperta in storytelling
- Emanuela Baldi: artista relazionale
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del progetto:
Eventuale pubblicazione e/o documentazione video da far conoscere alla comunità
scolastica e cittadina.
123
PROGETTI SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
1)BIBLIOTECA
2)LATINO
3)CERTIFICAZIONI LINGUITICHE
4)CENTRO SPORTIVO SCOLASTICO
5)GIOCHI DELLA GIOVENTU’
6)PROGETTO ORIENTAMENTO
7) CLASSE 2.0
8) SUCCESSO FORMATIVO
9) PROGETTO EDUCAZIONE ALLA SALUTE
10) LABORATORIO SCIENTIFICO
11) PEZ ORTO SINERGICO
124
1) BIBLIOTECA
Area: LINGUISTICA
Titolo del progetto: BIBLIOTECA
Responsabile del progetto
Premessa e analisi della situazione:
Progetto destinato a favorire la lettura degli studenti della Secondaria di Primo
Grado e quelli dell’intero Istituto, secondo gli obiettivi proposti dalle indicazioni
per il curricolo della scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione.
Obiettivi del progetto:
Tutti gli obiettivi delle Indicazioni per il
ordini di scuola.
Destinatari del progetto
curricolo relativi alla lettura per i vari
Finalità
 Alunni;

Infanzia
Primaria
Media
X
X
 Famiglie X;
 Docenti X;
 Non docenti X.


Favorire la pratica della lettura
come
momento
di
ricerca
autonoma e individuale, in grado
di sviluppare la capacità di
concentrazione e di riflessione
critica,
quindi
come
attività
particolarmente utile per favorire il
processo di maturazione degli
alunni;
Favorire la consuetudine alla
lettura dei libri e porre le basi per
una pratica di lettura come attività
autonoma e personale che duri
tutta la vita;
Favorire i bisogni e il gusto di
esplorazione dei testi scritti.
Metodologia e fasi dello svolgimento:
Preparazione del cartellone mensile per la prenotazione all’accesso biblioteca,
attività di prestito.
Eventuale rilevazione di feedback da consegnare agli alunni nel mese conclusivo
dell’attività.
Per l’attività di prestito sono coinvolti più docenti in un orario stabilito
settimanale stabilito in cui viene data comunicazione alle famiglie.
In tale orario, previa prenotazione visibile a tutti, gli alunni possono accedere alla
Biblioteca per prendere i testi, supportati dal docente del progetto.
Il personale di portineria partecipa al progetto per la restituzione dei testi, al fine
di evitare il doppio accesso alla biblioteca.
125
Durata del progetto: Annuale
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto:
Cartelloni per le prenotazioni, schedario cartaceo e digitale.
Eventuali interventi di esperti esterni:
E’ possibile organizzare incontri con autori o esperti del settore
classe, in date da definirsi.
per gruppi -
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del progetto:
Una prima verifica dell’efficacia del progetto si desume dal numero dei prestiti
effettuati.
E’ possibile consegnare comunque un modulo di feedback agli alunni sul quale
annotare le ricadute positive dell’esperienza.
126
2) LATINO
Area: LINGUISTICA
Titolo del progetto: LABORATORIO DI LATINO
Responsabile del progetto:
Premessa e analisi della situazione:
Le famiglie dei ragazzi che si apprestano ad intraprendere percorsi liceali
richiedono una preparazione propedeutica al latino. Pertanto, da anni viene
attivato un laboratorio per i ragazzi di terza su tale disciplina.
Obiettivi del progetto:
Riflettere sugli elementi costitutivi della lingua italiana, conoscere la lingua e la
cultura latine.
Destinatari del progetto
Finalità
 Alunni;
Infanzia
Primaria
Media
Favorire l’inserimento nella scuola
secondaria avendo già una strumentalità
di base su una disciplina nuova.
X
 Famiglie;
 Docenti;
 Non docenti.
Metodologia e fasi dello svolgimento:
Lezioni pomeridiane a richiesta delle famiglie secondo un calendario prestabilito.
Durata del progetto:
Qualche mese (nel secondo quadrimestre).
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto:
Può risultare utile l’acquisto di un libro di testo.
Eventuali interventi di esperti esterni:
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del progetto:
Verifiche in itinere sugli apprendimenti.
Modulo di feedback di gradimento del corso svolto.
127
3) CERTIFICAZIONI LINGUISTICHE
Area: DIPARTIMENTO DI LINGUE
Titolo del progetto:CERTIFICAZIONI LINGUISTICHE
Responsabile del progetto:
Prof.ssa Guastini (inglese); Prof.ssa Rapezzi (francese); Prof.ssa Valentino
(spagnolo).
Premessa e analisi della situazione:
Il progetto è per quegli studenti che vogliono approfondire le proprie competenze
nella lingua inglese, spagnola, francese acquisendo una certificazione di livello
A2-A1.
Il Dipartimento di Lingue Straniere dell'I.C. "A.Roncalli - G.Galilei" è
completamente disponibile per corsi pomeridiani di consolidamento in lingua
inglese,francese e spagnolo riconducibili ai livelli A1-A2
(Elementary-Preintermediate).
Obiettivi del progetto:
Comprendere frasi ed espressioni di rilevanza più comune; comunicare su
argomenti familiari; descrivere gli oggetti del proprio ambiente, stile di vita,
famiglia.
Destinatari del progetto
Finalità
 Alunni;
Conseguimento di:
Infanzia
Primaria
Media
X



KET (Certificazione Inglese),
DELE (Certificazione Spagnola),
DELF (Certificazione Francese).
 Famiglie;
 Docenti;
 Non docenti;
Metodologia e fasi dello svolgimento:
- 1^ fase: approccio comunicativo alle funzioni e alle strutture linguistiche in
uso su testi specifici per tali esami;
- 2^ fase: nel pomeriggio saranno organizzati corsi di consolidamento di
prima e/o seconda lingua straniera;
- 3^ fase: esami.
128
Durata del progetto:
Semestrale (2 mesi di lezione ed esami: nel primo mese 1/2 verifiche scritte poi
un orale a distanza di 10/15 giorni)
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto:
Aula LIM; Lettore CD.
Eventuali interventi di esperti esterni:
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del progetto:
Le verifiche non sono intese nel senso tradizionale del termine, saranno continue,
sia scritte che orali, tese a coordinare gli alunni sia nell’espressione e
comprensione che nella lettura e scrittura.
129
4) CENTRO SPORTIVO SCOLASTICO
Area: MOTORIA - SPORTIVA
Titolo del progetto:
CENTRO
SPORTIVO
SCOLASTICO
STUDENTESCHI (G.S.S.)
(C.S.S.)
E
GIOCHI
SPORTIVI
Responsabile del progetto:
Premessa e analisi della situazione:
Migliorare ed aumentare l’offerta motoria, agli alunni avvicinandoli alle
discipline sportive, infatti il nostro centro, oltre a preparare gli alunni ai giochi
studenteschi svolgerà opera di promozione sportiva, facendo praticare ai
ragazzi sport diversi da quelli che praticano nelle società sportive, inoltre nella
scelta delle discipline sportive ascoltiamo i suggerimenti degli alunni, per
invogliare a una partecipazione numerosa. Anche gli alunni diversamente abili
saranno coinvolti nel progetto in quanto sarà favorito(come già avvenuto gli
anni scorsi) la loro partecipazione sia alle attività di promozione sportiva sia
alla preparazione tecnica ai giochi studenteschi.
Obiettivi del progetto:
1) Consolidamento della personalità;
2) Miglioramento e sviluppo della qualità motoria;
3) Aumento della pratica sportiva di tipo polisportivo;
Destinatari del progetto
Finalità
 Alunni;

Infanzia
Primaria
Media

X
 Famiglie;
 Docenti ;
 Non docenti;


Tornei d’istituto
(pallavolo, pallamano, calcio a 5,
danza moderna ecc.).
Fasi d’Istituto della corsa
campestre.
Partecipazione ai G.S.S. di alcuni
giochi sportivi di squadra e di
atletica.
Acquisizione, rispetto delle
regole e fair play.
Metodologia e fasi dello svolgimento:
Gradualità nell’insegnamento dei fondamentali e delle regole dei vari giochi
sportivi proposti.
Durata del progetto:
Annuale.
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto:
Piccoli attrezzi da usare in palestra, nello spazio adiacente alla palestra e al
campo scuola.
Eventuali interventi di esperti esterni:
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del
progetto:
Osservazioni sistematiche sulle varie fasi delle attività sportive.
130
5)GIOCHI DELLA GIOVENTU’
Area: MOTORIA-SPORTIVA
Titolo del progetto: GIOCHI DELLA GIOVENTÙ
Responsabile del progetto:
Premessa e analisi della situazione:
Questa attività svolta con l’intera classe prima è volta a favorire la socializzazione e lo
spirito di collaborazione e aggregazione all’interno del gruppo classe.
Inoltre, aiuta i ragazzi a migliorare l’autocontrollo, il rispetto delle regole e lo sviluppo
psicofisico.
Obiettivi del progetto:
1) Miglioramento e sviluppo della qualità motoria;
2) Consolidamento del carattere;
3) Sviluppo della socialità e del senso civico.
Destinatari del progetto
Finalità
 Alunni;

Infanzia
Primaria
Media

X
 Famiglie;
 Docenti;
 Non docenti.

Acquisizione, rispetto delle regole e
fair play;
Percorsi a stazione e gimcane;
Propedeutica di alcuni giochi
sportivi e di atletica.
Metodologia e fasi dello svolgimento:
Osservazione delle capacità motorie degli alunni all’interno del gruppo classe.
Gradualità è nell’insegnamento dei vari fondamentali e delle regole delle varie attività
proposte.
Durata del progetto:
Annuale.
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto:
Piccoli attrezzi da usare in palestra, nello spazio adiacente alla palestra e al campo
scuola.
Eventuali interventi di esperti esterni:
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del progetto:
Osservazioni sistematiche sulle varie fasi delle attività sportive.
131
6) PROGETTO ORIENTAMENTO E SCOPERTA DI SÉ
Area: ORIENTAMENTO
Titolo del progetto: ORIENTAMENTO E SCOPERTA DI SÉ
Responsabile del progetto:
Premessa:
Nelle suole medie da anni si cerca di facilitare gli studenti alla scelta della scuola
superiore, in un’età che è stata definita “delle grandi migrazioni”, in cui le
trasformazioni corporee, psicologiche, identitarie portano all’apertura di nuovi assetti
individuali e relazionali.
Oggi un’alta percentuale di studenti in Italia e in Europa si scrive a scuole superiori
che cambierà durante o dopo il primo anno di frequentazione.
Talvolta, la cultura e lo sviluppo autentico dell’individuo sono fortemente limitati da
preconcetti e condizionamenti economici, sociali, dettati dall’appartenenza al genere
maschile o femminile.
In questo contesto, la scelta della scuola superiore è di fatto la prima scelta affidata,
almeno formalmente, all’adolescente: è forse il primo passo del cammino di identità,
che mette l’adolescente in contatto con un divenire aperto al futuro.
Obiettivo del progetto:
 Costruire un programma che permetta agli studenti di individuare attitudini
naturali e talenti nella propria mappa del sé.
 Offrire uno sguardo sull’attitudine alla formazione secondaria con un approccio
esplorativo ed eventualmente professionale.
 Permettere di osservare le professionalità contemporanee per mostrare agli
studenti che “professione” non significa semplicemente impiego e che la persona
è più felice se ciò che fa risponde meglio alla sua personalità e alle sue attitudini.
 Focalizzare l’attenzione prima sul “chi sono”, poi su cosa decidere di studiare per
ampliare la conoscenza ed eventualmente trovare un’applicazione professionale.
 Abbassare i pregiudizi vincolanti la scelta legati al genere e alla condizione
sociale.
 Integrare, attraverso l’espressione emotiva ed artistica, le diverse parti di sé in
quello specifico divenire rappresentato dall’età adolescenziale.
Destinatari del progetto
Eventuali esperti esterni
 Alunni delle classi di 3° media;
 Docenti della scuola media.
Infanzia
Primaria
Media





Love difference;
Artway of thinking;
CNR Pisa;
Pedagogista;
Psicoterapeuta.
X
132
Finalità del progetto:






Acquisizione di una più matura consapevolezza di sé.
Valorizzazione di interessi personali e passioni.
Facilitazione dell’orientamento alla scelta.
Scoperta di nuovi punti di vista attraverso il confronto tra pari.
Ampliamento della conoscenza degli ambiti formativi e professionali.
Emersione delle capacità creative e di connessione tra ambiti di studio e
professionali.
Attività:
Circa 100 studenti e studentesse saranno coinvolti in un programma, in sinergia con il
corpo docente, sviluppato e condotto da artisti relazionali. Svilupperanno capacità di
auto-osservazione, condivisone dei punti di vista, confronto tra pari, valorizzazione
dei propri talenti ed emersione di capacità inespresse.
Metodologia e fasi dello svolgimento:
Il progetto sarò condotto dalle artiste di “Artway ok thinking” e “Love difference”.
La metodologia di lavoro si basa sul lavoro di gruppo e sull’interdisciplinarietà,
svelando i processi del pensiero creativo e costruendo un processo di elaborazione
condivisa attraverso l’analisi (osservazione), la co-generazione e lo sviluppo (azione).
Questa metodologia guarda alla persona e alla sua capacità di creare e innovare,
come motore della trasformazione da mettere all’interno di ogni ambiente, anche
quello scolastico.
Durata del progetto:
I° Quadrimestre.
133
7) CLASSE 2.0
Area: TUTTE
Titolo del progetto: CLASSE 2.0
Responsabile del progetto:
Premessa e analisi della situazione:
Le Indicazioni Nazionali per il curricolo pongono l’attenzione sulla personalizzazione
dell’insegnamento affinché ogni studente possa realizzare a pieno il proprio percorso
formativo.
Per ottenere questo è necessario creare ambienti di apprendimento equipaggiati di
risorse e strumenti che permettano la diversificazione dell’azione didattica
quotidiana.
Obiettivi del progetto:
● Favorire la personalizzazione/diversificazione dell’azione didattica.
●
Rendere più efficace il processo di apprendimento e la formazione.
Destinatari del progetto
Attività e/o finalità
 Alunni;
●
Infanzia
Primaria
Media
 Famiglie X;
 Docenti X;
 Non docenti.
●
X
●
Diversificazione dell'azione
didattica;
Ambienti di apprendimento che
rispondano ai bisogni formativi
degli studenti;
Il ruolo/relazione discente/docente.
La didattica:
Gli studenti interagiscono in questo ambiente collaborando al raggiungimento di un
obiettivo formativo comune: la produzione di competenze. Il metodo didattico
fondante è l’imparare facendo attraverso la ricerca-azione.
L’ambiente formativo viene pensato per facilitare la varietà delle configurazioni , con
arredi che, sulla base delle risorse disponibili, favoriscano un’agile composizione e
scomposizione del gruppo e per accompagnare l’alternarsi delle diverse attività e fasi
di lavoro, coerentemente con gli obiettivi di apprendimento.
Le nuove tecnologie fanno parte integrante del progetto formativo in qualità di
strumenti di lavoro e ricerca alla stessa stregua dei libri, dei quaderni, delle
squadrette o dei pennelli.
Un ambiente di questo tipo favorisce il coinvolgimento e l’esplorazione attiva dello
studente, promuove i legami cooperativi e favorisce lo “stare bene a scuola”,
condizione necessaria per ottenere una più ampia partecipazione al progetto
educativo.
Altro elemento essenziale è la relazione docente-discente che cerca di porsi su un
134
piano orizzontale dove l’insegnante assume il ruolo di “facilitatore” e organizzatore
delle attività, crea le condizioni per l’instaurarsi di un clima positivo e incentiva la
partecipazione e il contributo di ciascuno studente. Allo stesso tempo è discente egli
stesso.
Varie sono le attività che è possibile svolgere in questo ambiente: in piccoli gruppi, i
ragazzi possono lavorare, in parallelo, su argomenti affini; oppure, in plenaria,
presentano ai compagni ciò che hanno appreso o gli elaborati che hanno prodotto. E
ancora, il docente può utilizzare questo spazio-metodo per stimolare un confronto o
proporre esercitazioni che coinvolgono simultaneamente tutta la classe.
Infine, l’utilizzo della piattaforma google permette di condividere le esperienze con
tutta la comunità.
Lo spazio classe
Obiettivi didattico-formativi:
L’aula è un ambiente inteso in senso montessoriano, cioè un ambiente educativo
liberante (non libertario) e costruttivo: liberante in quanto privo di ostacoli o
pressioni, fondato sulla libera scelta individuale all’interno di una serie limitata di
opzioni, e al tempo stesso costruttivo, perché indirizza gli impulsi e le energie
interiori dell’adolescente verso uno scopo esterno definito, rispondendo così al loro
bisogno interiore di ordine. Ovviamente tutto parte dall’acquisizione del concetto che
la scuola deve formare e non solo trasmettere conoscenze. L’ordine è essenziale per
la costruzione di un senso interno, il quale non è dato dalla distinzione tra le cose,
ma dalla distinzione dei rapporti tra le cose. Si tratta insomma di un ambiente in cui
ogni cosa trova il proprio posto nel rapporto con le altre e mira ad ottenere una
mente flessibile e ordinatrice.
Quando l’ambiente educativo consente il movimento finalizzato all’esecuzione di
un’attività o di un lavoro vero, si ottiene un aumento della motivazione ad
apprendere e della qualità di quanto si apprende, un aumento virtuoso della curiosità
e dell’intraprendenza e si rafforza l’autostima.
Lo spazio nell’aula è una struttura vivente, interconnessa al suo interno e con la
realtà esterna (comunità, territorio, mondo). E’ uno spazio in cui si apprende
attraverso il fare, che consente non il bighellonare ma il movimento operoso, in
quanto movimento finalizzato ad uno scopo reale, ad una attività costruttiva, per
svolgere la quale è necessario studiare, utilizzando tutto il sapere che le varie
discipline sono in grado di offrire e tutti gli strumenti, tecnologici e non, utili allo
scopo. Così concepito lo spazio può rispondere agli altri bisogni dell’adolescente,
bisogni come il progettare le attività, gestirle, fare errori, sviluppare una visione
135
personale, ecc…
Lo spazio nell’aula è polifunzionale, nel senso di consentire lo studio e il lavoro
individuale e di gruppo, la comunicazione interpersonale, il momento corale ma
anche l’isolamento, la sperimentazione del nuovo e l’approfondimento specializzato
del già acquisito.
Dotazioni tecnologiche di ogni aula
●
●
●
●
●
●
Connessione wifi;
Una LIM e relativo videoproiettore;
Un pc;
Casse audio;
5 tablet che verranno incrementati nel corso dell’anno con nuovi acquisti;
1 macchina fotografica per filmati professionali da condividere.
Metodologia e fasi dello svolgimento:

Classi prime:
Tutte le classi prime avranno a disposizione le dotazioni tecnologiche dell’aula
digitale a partire dall’inizio dell’anno.

Classe 3B:
Per l’anno 2014-2015 la classe 3B, già coinvolta nella sperimentazione nell’anno
2013-2014, avrà a disposizione un tablet per ogni studente oltre al materiale di
cui sopra.
Durata del progetto:
-
Mensile
Annuale X
Semestrale
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto:
Eventuali interventi di esperti esterni:
Verifiche e valutazioni:
Il nostro modello di classe 2.0 viene documentato e verificato sia attraverso i
documenti pubblicati che il lavoro di ricerca-azione.
136
8) PROGETTI DELL'AREA DEL SUCCESSO FORMATIVO
Area: SUCCESSO FORMATIVO
Titolo del progetto:
Progetto per iniziative didattiche di prevenzione e di contrasto della
dispersione scolastica ai sensi del D.M. 7 febbraio 2014 e del DDG 7 febbraio
2014
Titolo azione:
LABORATORIO DEL FARE
Azioni per alunni della Scuola Secondaria di I grado a.s. 2014/2015
Responsabile del progetto:
Obiettivi del progetto:
Successo formativo di alunni con svantaggio socio-culturale. Il percorso prevede
attività laboratoriali rivolte a studenti a rischio di dispersione o con esperienze di
insuccesso formativo.
Gli studenti, potenziando le competenze trasversali e riflettendo sulle prospettive di
sviluppo personale, potranno continuare e concludere positivamente il proprio
percorso formativo. Laboratorio attivo in orario curricolare a cura della Cooperativa
Quasar . Prevede la creazione di manufatti utili alla didattica delle discipline
tecnico/scientifiche e artistiche.
Destinatari del progetto:
Alunni: vengono coinvolti nel progetto studenti prevalentemente di III media
scarsamente scolarizzati.
Infanzia
Primaria
Media
X
Metodologia:
Laboratorio attivo in orario curricolare a cura della Cooperativa Quasar. Prevede la
creazione di manufatti utili alla didattica delle discipline tecnico/scientifiche e
artistiche; finalizzati alla partecipazione del Mercatac cittadino (fiera di
beneficienza); all'allestimento di un mercatino a scuola durante la festa di fine anno
dell'Istituto (2 ore settimanali in orario curricolare).
Durata del progetto:
Gennaio - Giugno 2014 (40 ore).
Eventuali interventi di esperti esterni:
Società Coop-Quasar Tutor della Cooperativa Quasar
137
Titolo azione:
ITALIANO L2
Obiettivi del progetto:


Favorire il consolidamento delle capacità comunicative linguistiche di base, per la
relazione con il gruppo dei pari, con gli adulti e negli ambienti di vita quotidiana.
Favorire l’apprendimento della lingua italiana come strumento veicolare per la
scolarizzazione e la partecipazione consapevole agli altri apprendimenti
disciplinari.
Avviare alla riflessione linguistica per scoprire la struttura della lingua e per
agevolare successivi processi di formalizzazione di regole.
Destinatari del progetto:
Studenti stranieri neoimmigrati e di origine straniera
Materna
Primaria
Media
X
Durata del progetto: Ottobre-dicembre 2015
Soggetti attuatori: Docenti scuola media
Titolo azione:
CIAK...SI SPORT
Obiettivi del progetto:
Il corso costituisce un arricchimento del bagaglio di competenze sia tecnico-pratiche,
sia di relazione: le attività laboratoriali proposte contribuiscono al processo
formativo dello sviluppo della personalità.
Si tratta di una azione che prende spunto dal linguaggio teatrale per la realizzazione
di un video-documento delle attività realizzate nel corso degli incontri, che tendono
a favorire:
 L’opportunità di stimolare la creatività mediante l’approccio al linguaggio
verbale e non verbale;
 Una maggiore consapevolezza delle capacità ed attitudini degli studenti
(azione di orientamento);
 Acquisizione di una maggiore consapevolezza ed un maggior controllo delle
proprie emozioni;
 Potenziamento delle capacità espressive;
 Potenziamento delle attività trasversali;
 Potenziamento ldelle competenze linguistiche tramite il lavoro su testi
elaborati in fase progettuale.
138
Destinatari del progetto:
Vengono coinvolti nel progetto studenti scarsamente scolarizzati e bisognosi di
strategie mirate per l'integrazione ed il recupero delle competenze relazionali;
azione intesa anche per l'intera platea degli studenti.
Materna
Primaria
Media
X
Durata del progetto: Ottobre-dicembre 2014
Soggetti attuatori: Docenti scuola media
Titolo azione:
AFFIANCAMENTO ALLA PREPARAZIONE DELL'ESAME DI TERZA MEDIA
nell'ambito del Progetto per iniziative didattiche di prevenzione e di contrasto della
dispersione scolastica a.s. 2014/2015.
Obiettivi del progetto:
I Corsi di affiancamento alla preparazione all'esame di Terza media sono centrati sui
contenuti disciplinari e declinati sulle competenze piuttosto che sulle conoscenze
specifiche, con focus su competenze finalizzate alla preparazione degli studenti
all'esame finale del I ciclo d'istruzione e ad un futuro lavorativo e/o d'istruzione in
aree professionalizzanti.
Destinatari del progetto:
Studenti di III media
Materna
Primaria
Media
X
Durata del progetto: Aprile - Giugno 2015
Soggetti attuatori: Cooperativa Saperi Aperti
Titolo del progetto:
ORIENTAMENTO ALLA SCELTA
Obiettivi del progetto:
Percorso di autovalutazione e di supporto alla riflessione sul sé e alla consapevolezza
dei processi decisionali che sottostanno alla scelta scolastica; esplorazione dei propri
interessi e propensioni per il supporto al processo decisionale di scelta e utilizzo di
percorsi di orientamento alle professioni come stimolo per l'autoriflessione e rimotivazione allo studio sulla base delle competenze e conoscenze richieste per il
perseguimento dei propri progetti futuri.
139
Destinatari del progetto:
Materna
Primaria
Studenti di X
III Media
Durata del progetto: Gennaio - Febbraio 2015
Soggetti attuatori: Cooperativa Saperi Aperti
Titolo del progetto:
VOLONTARIATO - CROCE VERDE
Obiettivi del progetto:
Attività di collaborazione e propedeutica al volontariato presso la Croce Verde di
Pistoia per studenti specifici, da settembre 2014 a giugno 2015, con tutor
accompagnatore, in orario curricolare. Il servizio di volontariato presso l'ente
indicato è finalizzato a contrastare il rischio di evasione dell'obbligo scolastico;
all'acquisizione di senso di appartenenza ad una comunità allargata di cittadini;
all'ampliamento della propria rete di conoscenze.
Destinatari del progetto:
Materna
Primaria
Studenti
Media
X
Durata del progetto: Aprile - Maggio 2015
Soggetti attuatori: Docenti ed esperti CROCE VERDE Pistoia
Titolo del progetto:
LABORATORIO DI ROBOTICA
Obiettivi del progetto:
Il laboratorio di robotica educativa prevede l’utilizzo di particolari dotazioni
didattiche LEGO per realizzare esperienze didattiche di laboratorio nell'area delle
materie scientifiche. Il progetto mira ad accrescere competenze quali creatività e
innovazione, a potenziare le competenze linguistiche per quanto riguarda inglese, a
favorire l’attività in ambito interdisciplinare e proporsi come supporto nel contrasto
alla dispersione scolastica, creando un ambiente di lavoro piacevole, costruttivo e
stimolante, e come valida proposta agli studenti diversamente abili, realizzando
sistemi robotici che interagiscano con i bambini anche in presenza di disabilità
motorie e cognitive, affinché questi possano lavorare in autonomia, giocare, ma
anche apprendere, crescere, divertirsi e facilitare il proprio inserimento nella
comunità.
140
Destinatari del progetto:
Materna
Primaria
Studenti
Media
X
Durata del progetto: Gennaio - Marzo 2015
Soggetti attuatori: Docenti ITIS FEDI
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione dei progetti:
- Monitoraggio iniziale e in itinere;
- Rilevazione della frequenza giornaliera e continuativa degli alunni.
Il monitoraggio segue per intero la realizzazione dei progetti.
Obiettivi-guida e dispositivi dell’attività di monitoraggio saranno:
a) Verifica della coerenza tra l’attuazione dell’intervento e il disegno progettuale;
b) Verifica della pertinenza degli strumenti di gestione e di miglioramento dei
progetti;
c) Individuazione di eventuali criticità al fine di contribuire a trovare soluzioni.
141
9) PROGETTO “EDUCAZIONE ALLA SALUTE“
Area: CITTADINANZA ATTIVA
Titolo del progetto:
LABORATORI DI SENSIBILIZZAZIONE E PREVENZIONE NELLE CLASSI
Responsabile del progetto: A.S. 2015/2016
Obiettivi specifici e finalità del progetto:
L’adolescenza è un periodo importante nella vita di un ragazzo,un periodo in cui
cambia il suo corpo e la sua mente aprendosi al mondo esterno. La scuola può
intervenire sullo sviluppo psicologico e comportamentale guidando i ragazzi verso
comportamenti sessuali corretti nei confronti del proprio corpo e di quello del
proprio partner e per avviarli ed informarli verso la prevenzione di gravidanze
indesiderate e malattie sessualmente trasmissibili.
Durante la scuola media inoltre i ragazzi devono essere avviati alla solidarietà verso
gli altri attraverso la sensibilizzazione alla donazione, di sangue e/o organi ,dal
momento che tutti potrebbero averne bisogno a qualsiasi età ed in qualsiasi
momento della vita.
E’ di fondamentale importanza che i ragazzi capiscano ed interiorizzino la cultura del
donare senza avere niente in cambio, che poi è alla base del “volontariato”.
Destinatari del progetto
Alunni delle classi 2° e 3° media, in
presenza dell’insegnante di scienze che
li ha preparati sulle tematiche trattate.
Infanzia
Primaria
Media
X
Esperti esterni

Medico del centro trasfusionale
dell’Ospedale di Pistoia.

Volontari AVIS e FRATRES.

Medico coordinatore del centro
trapianti dell’Ospedale di Pistoia.
Metodologia e fasi dello svolgimento:
 DONAZIONE SANGUE: tutti gli alunni delle classi seconde parteciperanno ad un
incontro con il Medico del centro trasfusionale di Pistoia, in presenza di volontari
AVIS e FRATRES.
 DONAZIONE ORGANI: tutti gli alunni delle classi terze parteciperanno ad un
incontro, con il Medico coordinatore del centro Trapianti dell’Ospedale di Pistoia,
in presenza di volontari AIDO.
 EDUCAZIONE ALL’AFFETTIVITA’: tutti gli alunni delle classi terze parteciperanno
ad un incontro, con una Ostetrica dell’USL N°3 di Pistoia.
142
Durata del progetto:
Il progetto prevede incontri di 1 o 2 ore in classe o in aula video in presenza degli
esperti.
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto:
- Proiettore;
- Computer;
- Lettore CD.
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del progetto:
La valutazione dell’intervento viene realizzata attraverso l’osservazione partecipante
da parte dei conduttori che, alla conclusione di ogni incontro, stimolano i ragazzi ad
una discussione sui temi trattati, li invitano a fare domande che possano chiarire i
loro dubbi o le loro perplessità evitando il danno di dar credito a luoghi comuni o
informazioni sbagliate che circolano tra coetanei.
Tale discussione sarà sollecitata anche in classe dagli insegnanti ogni volta che se
ne presenta la necessità.
143
10) LABORATORIO SCIENTIFICO
Area: SCIENTIFICA
Titolo del progetto: LABORATORIO SCIENTIFICO POMERIDIANO
Responsabile del progetto: Associazione Castanea
Premessa e analisi della situazione:
Nella didattica quotidiana l'utilizzo del laboratorio scientifico è fortemente condizionato da
fattori contingenti, come il numero di alunni in una classe e lo scarso tempo a disposizione.
L'attività di laboratorio può essere molto stimolante per quei soggetti che mostrano
interesse per le materie scientifiche, indipendentemente dalle loro abilità di base, perché
sviluppa molteplici capacità: dalle abilità manuali, a quelle intellettive, come la conoscenza
degli argomenti e lo sviluppo dello spirito critico, a quelle sociali, come l'ascolto e la
capacità di lavorare in gruppo.
Si ritiene importante poter offrire l'opportunità di fare attività di laboratorio scientifico in
orario extrascolastico agli studenti realmente interessati, in collaborazione con
l'associazione Castanea.
Obiettivi del progetto:
Dal curricolo di Scienze:
- Affrontare concetti scientifici effettuando, quando possibile, esperimenti, comparazioni
e rappresentazioni formali di tipo diverso.
- Integrare le conoscenze dei concetti fisici e/o chimici effettuando rappresentazioni
formali di tipo diverso.
Destinatari del progetto
Finalità
 Alunni;
Infanzia
Primaria
Media
X
 Famiglie;
 Docenti;
 Non docenti.
Stimolare la curiosità e l'interesse
verso le Scienze, avvicinare gli
studenti alla
pratica
scientifica,
stimolare
la
capacità
di
ragionamento, di descrivere la realtà
che ci circonda, di relazionare sulle
proprie attività.
Metodologia e fasi dello svolgimento:
Durata del progetto: Annuale
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto:
L'attrezzatura di laboratorio andrebbe integrata con materiali di consumo come
becher e cilindri graduati e di alcuni strumenti specifici (microscopio; biglie di
Newton; ecc).
Eventuali interventi di esperti esterni:
Il progetto verrà portato in atto dall'associazione Castanea.
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del progetto:
Elaborati preparati dagli studenti nel corso dell'attività.
144
11) PEZ: ORTO SINERGICO
Area: EDUCAZIONE AMBIENTALE
Titolo del progetto: ORTO SINERGICO
Responsabile del progetto:
Premessa e analisi della situazione:
Il crescente interesse verso le problematiche ambientali e il rispetto della natura,
che non è una risorsa infinita, è alla base di questo progetto che mira ad un
ampliamento dell’offerta formativa basato anche su altri percorsi: la proiezione di
film a tema, l’intervento di esperti di vari settori (inquinamento, alimentazione,
sviluppo sostenibile) e uscite didattiche alla scoperta del nostro territorio a piedi e/o
in treno, con modalità di trasporto “dolce”.
Obiettivi del progetto:
 Inserire alunni disabili e svantaggiati accompagnati all’orto durante le ore
curricolari dei docenti di sostegno degli allievi stessi.
 Recuperare allievi in situazione di disagio socio-ambientale per evitare
l’insuccesso scolastico: questi allievi formeranno un gruppo che verrà
accompagnato da insegnanti individuati.
 Educare alla cura e all’osservazione gli allievi della scuola accompagnati dal
proprio docente (durante le ore curricolari).
 Sperimentare conoscenze scientifiche; maturare capacità previsionali;
apprendere l’importanza del tempo dell'attesa; sviluppare il pensiero logico
interdipendente e le abilità manuali; orientare verso tipologie professionali
presenti sul territorio pistoiese; riflettere sulle proprie storie locali e familiari per
dare senso alla propria integrazione.
Destinatari del progetto
Finalità
 Alunni;
Infanzia
Primaria
Media
Capire e rispettare la natura per capirsi e
rispettarsi.
X
 Famiglie X;
 Docenti X;
 Non docenti X.
L’orto sinergico è un interessante
laboratorio per l’educazione ambientale,
l’ecologia e lo studio degli eco-sistemi.
Offre spunti di riflessione sui concetti di
impatto ambientale e sostenibilità.
Metodologia e fasi dello svolgimento:
Durante le ore curricolari: costituzione, cura e osservazione dell’orto sinergico da
parte di tre gruppi individuati (allievi con disagio socio-ambientale con insegnante
accompagnatore; allievi handicap accompagnati dal proprio insegnante di sostegno;
gruppo-classe accompagnati dal proprio insegnante).
145
I primi due gruppi saranno impegnati nella costituzione e nella cura dell’orto, i
gruppi classe svolgeranno soprattutto un lavoro di osservazione ed analisi.
I lavori verranno svolti secondo un calendario programmato per le semine, la cura e
i raccolti.
L’orto sarà aperto alla scuola primaria secondo modalità che dovranno essere
stabilite.
Durata del progetto:
Annuale (rispettando i cicli naturali)
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto:
Terriccio; Paglia; Strumenti per l’agricoltura; Sementi biologiche; Strumenti per il
compostaggio; Computer; Cartelloni; Video; Fotografie.
Eventuali interventi di esperti (e collaborazioni):
Rappresentanti di Legambiente; Esperti di orto sinergico; Assessorato alla Cultura
del Comune di Pistoia; Biblioteca S. Giorgio.
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del progetto:
- Per i gruppi-classe le verifiche e le valutazioni rientreranno nell’ambito
disciplinare del docente.
- Per gli allievi con sostegno gli insegnanti che usufruiranno dell’orto inseriranno il
percorso didattico nel PEI.
- Per i gruppi di allievi con disagio socio-ambientale, l’insegnante accompagnatore
predisporrà una scheda di analisi individuale per ogni ragazzo finalizzata a
misurare impegno e comportamento.
Il progetto prevede una DOCUMENTAZIONE FINALE (pubblicazione; cartelloni;
relazioni; foto; articolo su testata locale e altre azioni di promozione sul territorio
cittadino).
146
147
ARRICCHIMENTO OFFERTA FORMATIVA
Al centro del processo formativo c’è l’allievo, di cui l’Istituto promuove
fortemente la crescita sia in termini umani sia culturali, attraverso una
didattica che, da sempre, cerca l’equilibrio fra tradizione e innovazione.
L’offerta formativa è articolata per stimolare l’attenzione, la curiosità e
l’autonomia. L’apprendimento è diversificato, non solo lezioni frontali
ma altre numerose proposte:
 Attività laboratoriali pomeridiane:
Arte, Scienze, Informatica, Lingue, Musica, Sport;
 Attività sulle educazioni alla cittadinanza
(Quotidiano di classe scuola secondaria di primo grado); alla salute, ambientale;
 Partecipazione a concorsi sia locali che su tutto il territorio
nazionale;
 Proiezioni (cineforum);
 Laboratori multimediali;
 Laboratori per l’orientamento
secondaria di II° grado;
alla
scelta
della
scuola
 Uscite didattiche sul territorio e viaggi d’istruzione;
 Soggiorni studio all’estero nel periodo estivo;
 Gemellaggi per l’approfondimento linguistico;
148
1) LINGUE STRANIERE
Si offre un ulteriore
strumento di riflessione
linguistica, di conoscenza
e di comunicazione.
E’ opportuno conoscere
l’inglese
come
lingua
veicolare
e
almeno
un’altra lingua europea.
LINGUE STRANIERE
Certificazioni linguistiche,
su richiesta è possibile
partecipare
all’attività
pomeridiana
per
il
conseguimento
delle
certificazioni linguistiche
ufficiali.
Si riconosce l’importanza
di un approccio precoce
allo studio delle lingue.
Laboratori linguistici in
cui si valorizzano la
comprensione
e
la
produzione orale.
Come?
o
Scuola infanzia/primaria:
 Si assicura l’insegnamento dell’inglese in tutte le classi, dalla prima
alla quinta elementare, inoltre si propone anche nelle scuole
dell’infanzia, tramite un approccio giocoso e multisensoriale;
 Si propone una seconda lingua straniera, come attività opzionale
agli alunni o alle alunne, finanziata dai genitori ed effettuata in orario
extrascolastico.
o
Scuola secondaria di I grado:
 Nella scuola secondaria di I grado la prima lingua è l’inglese, le
seconde lingue comunitarie sono francese/spagnolo;
 Si propone l’inserimento del tedesco come seconda lingua comunitaria
dal 2014/2015;
 Nel pomeriggio saranno organizzati corsi di consolidamento di prima
e/o seconda lingua straniera.
149
2) NUOVE TECNOLOGIE DIDATTICHE
Postazioni multimediali LIM
laboratorio d’informatica.
Corsi
di
formazione
e
autoformazione del personale.
NUOVE TECNOLOGIE DIDATTICHE
[email protected]
Collegamento internet per
ricerca e documentazione.
Perché?
Le nuove tecnologie a scuola:
o Consentono l’accesso a strumenti di lavoro attuali ed efficaci, con i quali gli alunni e
le alunne possono familiarizzare già dai primi anni di scuola e arrivare ad usare con
facilità negli anni successivi;
o Rappresentano uno strumento indispensabili per l’insegnante, che può attuare,
tramite programmi adeguati, percorsi individualizzati anche in situazioni altrimenti
difficili;
o Consentono agli alunni e alle alunne con disturbi motori, o di apprendimento,
l’esecuzione di compiti specifici, per il recupero di determinate attività;
o E’ motivante per gli alunni che trovano nuove forme espressive in strumenti ormai
onnipresenti nella nostra vita quotidiana;
o Formano gli alunni ad un uso consapevole di questi nuovi strumenti, li educano alla
cultura della condivisione ma alla protezione della propria identità personale,
sviluppano la sensibilità ai pericoli e alla percezione delle nuove possibilità offerte.
Progetto 2.0
 Il progetto si propone di affrontare due problemi sempre più sentiti nella scuola
odierna: sviluppare alternative alla lezione frontale che spesso non riesce a catturare
l'attenzione e l'interesse degli alunni e favorire l'utilizzo delle tecnologie informatiche,
e in particolare quelle di comunicazione, con maggiore coscienza delle loro possibilità
e limiti.
Molto
è
stato
già
fatto
con
questo
obiettivo:
il
sito
del
progetto
(classi20.icroncalligalilei.net) documenta le attività delle classi, i progetti coooperativi,
le attività dei singoli, le uscite, le attività pomeridiane.
150
Il progetto ha ricevuto di recente un cospicuo finanziamento che è stato utilizzato per
acquistare LIM, attrezzature multimediali, dispositivi di accesso ad internet che possono
concretamente facilitare gli insegnanti nel prossimo futuro.
151
3) MUSICA
Si offrono alle alunne e agli
alunni esperienze e percorsi
musicali qualificati.
Si organizzano corsi di danze
popolari per gli insegnanti e
le insegnanti.
MUSICA
Per rafforzare il senso di appartenenza alla comunità locale si propongono
canti e danze della tradizione popolare, tesi al riconoscimento del valore
culturale e al recupero delle tradizioni musicali locali.
“Il cantar – maggio” / “E bene venga il ballo”.
Perché?
o La musica è espressione di sé e strumento di comunicazione.
o La musica ha una valenza “terapeutica” finalizzata al benessere
personale e alla socializzazione.
o La musica è memoria storica.
o La musica è un importante strumento di trasversalità nella
progettazione delle diverse unità di apprendimento.
152
4) STEREOTIPI DI GENERE
Alcune
insegnanti
stanno
partecipando
a
percorsi
di
formazione ed attivismo sui temi
relativi
all'identità
di
genere,
cercando di riversare nella pratica
educativo-didattica quotidiana uno
sguardo differente.
Partendo dalla scuola dell'infanzia,
passando dalla scuola primaria,
fino alla secondaria di primo grado,
abbiamo avviato un lavoro sulle
narrazioni, l'analisi dei messaggi
televisivi,
la
riflessione
sulle
trasformazioni del corpo.
STEREOTIPI DI GENERE
Cerchiamo di arginare fenomeni di
segregazione
formativa
ed
incoraggiare le scelte a prescindere
dai ruoli attribuiti al genere,
attivando un confronto verticale,
sia nell'analisi che nella definizione
di strategie educative e didattiche.
Sarà attivo dall'a.s. 2014-2015 un
gruppo di lavoro aperto, con
insegnanti della nostra scuola e, se
lo vorranno, di altre istituzioni
scolastiche
del
territorio,
per
progettare pratiche che valorizzino
questo sguardo.
Perché?
I modelli e i ruoli legati all'identità maschile e femminile stanno cambiando
velocemente, trasformando le relazioni sociali.
Partire dalla scuola è fondamentale per cominciare ad intaccare il disequilibrio che
esiste tra donne e uomini nelle professioni, nella rappresentanza, nella cura e per
mettere in discussione comportamenti che generano mancanza di rispetto,
aggressività, violenza.
Anche in ambito scolastico si trasmettono stereotipi che non aiutano una
formazione equilibrata e rispettosa della relazione maschile/femminile.
I contenuti presenti nei libri di testo, nell'uso della lingua e nel curricolo implicito,
sono ancora fortemente connotati al maschile.
Nell'orientamento e nelle preferenze curricolari, maschi e femmine si indirizzano
verso ciò che la società ritiene più adatto al loro genere piuttosto che verso i loro
reali desideri, secondo uno schema che è stato definito segregazione formativa.
Inoltre, c'è bisogno di una riflessione sulla crescente femminilizzazione del corpo
docente, causa-effetto di una svalutazione socio-economica della professione, che
conferisce ancora una volta solo alle donne un compito ritenuto di cura, ovvero
l'educazione.
153
5) LABORATORI IN COLLABORAZIONE CON L’AID e USL
3 Pistoia
Si offrono alle alunne e agli alunni
laboratori sulla meta fonologia per classi
prime e seconde scuola primaria.
Si offrono alle alunne e agli alunni
laboratori sul metodo di studio per classi
terze, quarte, quinte scuola primaria e
classi prime, seconde e terze per scuola
secondaria di primo grado.
“A casa..di Pepo”
“Progetto “Abilmente”
Doposcuola specialistico
Il laboratorio “A casa di Pepo“ nasce dalla consolidata esperienza acquisita dall'Istituto sulla
meta-fonologia usata come canale privilegiato per il corretto apprendimento della letto-scrittura.
Il Laboratorio “Digit@bile“ nasce dalla consolidata esperienza acquisita nel nostro
Istituto sull’uso dei software didattici utilizzati per acquisire un metodo di studio più
efficace.
Perché?

Creare per i bambini un punto di riferimento importante per la corretta
acquisizione della lettura e scrittura (Casa di Pepo);

Creare per i bambine/bambini e ragazze/ragazzi un punto di riferimento
importante per la corretta acquisizione del metodo di studio (Abilmente);

Essere di supporto alle famiglie che sono disorientate di fronte al non
apprendere in modo adeguato dei propri figli.
154
155
MODELLO PER LA VERIFICA DEI PROGETTI
Titolo del progetto
Scrivi
Area del POF
Una
Più di una
Di scuole diverse
Di gruppi della stessa età e/o di età diverse
Docenti di ordini di scuola diversi
Docenti della stessa area
Docenti di aree diverse
Relazionali
Conoscitivi
Operativi
Formativi/educativi (Educazioni)
Di classi
Coinvolgimento
V
E
R
I
F
I
C
A
D
E
L
P
R
O
G
E
T
T
O
Tipi di obiettivo
Durata
Annuale – semestrale – settimanale
Ore in orario scolastico / ore in orario
extrascolastico
Se nell'orario
Se in orario aggiuntivo
Tempi
Se sufficienti
Programmazione
Se insufficienti
Condivisione fra insegnanti
Obiettivi
Fra insegnanti e ragazzi
Nasce dai bisogni dei ragazzi
Nasce da esigenze formativo-didattiche
Quanto gli insegnanti sono stati consapevoli del
Progetto
progetto complessivo
Quanto il progetto è stato occasione di formazione
per gli insegnanti
Ad accettare modifiche di orari
Ragazzi
Flessibilità
Nell'uso di spazi comuni
Insegnanti
Disponibilità di variazioni orarie
Una
N° aree
Trasversalità
Più di una
coinvolte
Tutte
Prodotto multimediale
Cartaceo
Prodotto finale
Tipo
(oggettivazione)
Performance
Altro
Se c'è una valutazione a parte
Valutazione
Se rientra nella valutazione delle singole discipline
Ore effettuate
156
157
SCHEDA PER STESURA PROGETTI DEL POF
Area*
Indicare l’area o le aree progettuali del POF (tipo continuità-accoglienza)
Titolo del progetto
(Indicare la denominazione del progetto)
Responsabile del progetto
(Indicare il responsabile del progetto)
Premessa e analisi della situazione
(Descrivere in sintesi il perché si lavora su questo progetto)
Obiettivi del progetto
(Inserire gli obiettivi generali e specifici che fanno parte del progetto)
Inserire nel seguente schema i destinatari del progetto e le
attività
Destinatari del progetto
Attività e/o finalità
Alunni
Infanzia
Primaria
Media
Famiglie
Docenti
Non docenti
Finalità del progetto
Metodologia e fasi dello svolgimento
(Descrivere le metodologie utilizzate e illustrare le fasi di svolgimento)
Durata del progetto
Mensile
Annuale
Semestrale
(Descrivere l’arco temporale in cui si attua il progetto)
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto
(Indicare gli strumenti che sono necessari per la realizzazione del progetto)
Eventuali interventi di esperti esterni
(Indicare eventuali esperti esterni e il contributo che loro danno al progetto stesso)
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del
progetto
(Descrivere le verifiche che sono predisposte per la valutazione del progetto)
158
FUNZIONI STRUMENTALI AL POF
Ai sensi del vigente contratto di lavoro, il Collegio dei docenti ha
individuato le aree e i compiti specifici per l’assegnazione di particolari
incarichi:
Viste le richieste dei docenti e valutati i
curriculi il Collegio dei Docenti ha
deliberato, per l’anno scolastico 20142015,
l’assegnazione
di
Funzioni
Strumentali come da seguente tabella
(Area di riferimento)
Viene assegnata a:
Area Bisogni Educativi Speciali
DSA


Primaria / Infanzia
Secondaria 1^ grado
ACCOGLIENZA


Primaria / Infanzia
Secondaria 1^ grado
VALORE DIVERSITA’


Area Nuove Tecnologie
Primaria / Infanzia
Secondaria 1^ grado
SITO WEB
NUOVE TECNOLOGIE

Primaria / Infanzia

Secondaria 1^ grado
PROGETTOSCUOLA 2.0
Area Offerta Formativa
POF
FORMAZIONE
AUTOVALUTAZIONE
VALUTAZIONE
159
GLI INCARICHI DI SUPPORTO AL POF
Per potere realizzare in modo adeguato la propria proposta formativa, la
Scuola costituisce, al suo interno, una forma organizzativa basata sulla
individuazione di commissioni di lavoro e di referenti.
TIPOLOGIA INCARICO
REFERENTI
Referente:
Il valore della diversità/Gruppo
Integrazione

Referente:
Continuità

Referente:
Accoglienza/Intercultura/
Progetto successo formativo

Referente:
Individuazione precoce dei disturbi
di apprendimento/POF

Referente:
Educazione musicale

Referente:
Autovalutazione EDA e formazione

Referente:
Ex-Tempore

Referente:
Laboratorio del sapere scientifico

Referente:
Progetto Educazione motoria gioco
sport/Coordinatori di educazione
motoria

Sito web/Schede di valutazione
on line

Referente:
Laboratorio Tradizioni Popolari

Referente:
Scuola dell’Infanzia

Referente:
Educazione alla salute

Referente:
Curricolo

Referente:
Nuove tecnologie Scuola Secondaria
1^ Grado

160
UN PO’ DI STORIA
Scuola primaria:
Singoli insegnanti o gruppi, riferendosi alla ricerca-azione metodologicodidattica ed epistemologica di alcune discipline portata avanti in ambito
universitario e/o da agenzie specializzate, in questi anni hanno attuato
percorsi di ricerca - azione in vari ambiti.
Tali percorsi hanno previsto la possibilità di sostituire il libro di testo con
materiale librario alternativo e/o di utilizzare schede appositamente
elaborate:
Percorsi di matematica:
 Prof. Perticone - Prof. Lombardi
(Docenti specializzati nel linguaggio matematico)
Percorsi Scienze sperimentali:
 Prof. Fiorenzo Gori
(Docente specializzato nel linguaggio scientifico)
Percorso Scoledi:
 Dott.a Ventriglia (Fomatore A.I.D.)
 Associazione Dislessia Italiana; Prof. Stella
Percorso grammatica sperimentale:
 GISCEL
(Gruppo Intervento e Studio nel campo dell’Educazione
Linguistica; Prof. Tullio De Mauro)
Percorso Storia:
Curricolo costruito secondo le indicazioni di:
 Mattozzi “Un curricolo per la storia”
 Sandra Chesi (CIDI, Firenze “Metodologia della ricerca”)
Il suddetto curricolo è stato inserito nell’anno 2010 nell’archivio delle
Buone Pratiche in Gold.
161
CURRICOLO DISCIPLINE
Il curricolo delle discipline della nostra scuola è composto da due
parti:

Una tassonomia degli obiettivi delle singole discipline legati agli
obiettivi;

Alcuni esempi di contenuti ed attività legati agli obiettivi.
La tassonomia degli obiettivi è il risultato di un lavoro di commissioni del
Collegio che hanno discusso sul quando attivare gli apprendimenti.
Per quanto riguarda, invece, i contenuti e le attività, cioè il cosa ed il
come, queste sono frutto di un impegno importante di gruppi di
ricerca - azione intorno alle discipline che sono attivi da anni nella
nostra scuola, che sono stati seguiti da autorevoli referenti della ricerca
in ambito metodologico didattico e che si sono impegnati ad attivare:

Una riflessione teorica sulle caratteristiche epistemologiche
della disciplina;

Una ricerca di congruenza fra gli obiettivi, i contenuti e le
caratteristiche psicologiche delle età di interesse;

Una riflessione sulle strategie di mediazione didattica.
Questo documento, nel suo insieme, intende definire itinerari
didattici motivanti ed interessanti per gli alunni, tali da permettere
loro di scoprire nuove conoscenze, prevedendo flessibilità, spazi di
creatività e di proposta da parte degli insegnanti.

Curricolo scuola dell’infanzia

Curricolo scuola primaria

Curricolo scuola secondaria di primo grado
162
Buoni propositi:
Dall’anno scolastico in corso, e seguendo le indicazioni nazionali per il
curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione (emanate
il 4 settembre 2012), il collegio ha deciso d’impegnarsi in un’unica
visione e di creare un curricolo verticale d’istituto, che abbia come fine
una progressione degli apprendimenti degli alunni stessi.
A questo proposito sono stati creati dei gruppi disciplinari( sugli ambiti
linguistici - logico - matematica), coordinati dalla funzione strumentale
sul curricolo.
Ecco il progetto:
PROGETTO CURRICULUM VERTICALE per POF
OBIETTIVI:
Il Nostro Istituto ha intrapreso l’anno passato la progettazione del
curricolo verticale per competenze su base disciplinare utilizzando il
format della regione Toscana.
Tale strumento ha lo scopo di porre l’accento sulla qualità
dell’insegnamento per competenze modellato su un approccio
individualizzato ed olistico dello studente. Adottare il curricolo verticale
permette uniformità di linguaggi, di metodologie, di criteri, di obiettivi e
di modelli valutativi imperniati sui nodi essenziali suggeriti dalle
Indicazioni Nazionali 2012 (le competenze chiave per l’apprendimento
permanente; l’inclusività; il profilo dello studente dato dalle competenze
europee; la cultura della persona intesa in senso olistico; la complessità
degli apprendimenti legata alla dinamicità sociale).
Il Nostro Curricolo include anche il biennio della Secondaria di Secondo
grado perché riteniamo che lo studente debba essere seguito in tutto il
percorso dell’obbligo formativo.
A questo proposito abbiamo in corso sperimentazioni di ricerca-azione
che ci vedono coinvolti con altri Istituti e con l’Ufficio Scolastico Regionale
con lo scopo di “testare” questo tipo di approccio “olistico” e
“personalizzato” del percorso di formazione dello studente.
163
Competenze, valutazione e attenzione ai processi piuttosto che ai
traguardi sono le linee guida per il lavoro intrapreso che tengono conto
dei seguenti criteri:
 I traguardi delle competenze sono prescrittivi per cui non
modificabili ma declinabili in indicatori più piccoli;
 Gli obiettivi delle Indicazioni sono indicativi e non prescrittivi;
 Attenzione alle discipline base: Italiano e Matematica;
 Continuità;
 Ricorsività;
 Trasversalità;
 Nuclei fondanti le discipline;
 Contesto locale;
 Personalizzazione.
Il curriculum verticale così modellato è stato collegato alla progettazione
didattica, concretizzata nelle Unità di competenza e nella griglia di
progettazione annuale imperniate su un modello metodologico comune
elaborato dall’Istituto.
Il tutto viene valorizzato da percorsi di continuità verticale ed orizzontale
che pongono l’accento sul potenziamento della lingua inglese, la cultura
delle differenze di genere, la cultura dell’eco-sostenibilità e l’uso
consapevole delle nuove tecnologie quali strumenti di studio e lavoro.
LE FASI DEL LAVORO:
1. Indagine sui bisogni formativi degli studenti del Nostro Istituto e,
tenendo conto delle Indicazioni Nazionali, elaborazione degli
obiettivi di competenza “dedicati”. Per ogni obiettivo creazione del
modello di valutazione con i relativi livelli raggiunti.
2. Raccordo con il biennio delle superiori: ancorare l’unità di
competenza agli assi culturali cercando così di recepire, anche per
il primo ciclo di istruzione, la normativa europea.
Sperimentazione con altri Istituti.
3. Collegare gli obiettivi e i traguardi di competenza ai progetti del
POF.
4. Elaborare il modello per la certificazione delle competenze.
164
GRUPPI DI LAVORO:
Asse dei Linguaggi (6 gruppi):
- I discorsi e le parole/italiano:
1 Infanzia; 1 Primaria; 1 Secondaria di I grado.
- Immagini, suoni, colori/arte e immagine:
1 Infanzia; 1 Primaria; 1 Secondaria di I grado.
- Il corpo e il movimento/ed. fisica:
1 Infanzia; 1 Primaria; 1 Secondaria di I grado.
- Lingua inglese:
1 Infanzia; 1 Primaria; 1 Secondaria di I grado.
- Lingua francese: 1 Secondaria di I grado.
- Lingua spagnolo: 1 Secondaria di I grado.
- Musica: 1 Primaria; 1 Secondaria di I grado.
Asse Matematico (1 gruppo):
- La conoscenza del mondo/matematica:
1 Infanzia; 1 Primaria; 1 Secondaria di I grado.
Asse Scientifico-Tecnologico (2 gruppi):
- La conoscenza del mondo/tecnologia/scienze:
2 Infanzia; 2 Primaria; 2 Secondaria di I grado.
Asse Storico-Sociale (2 gruppi):
- La conoscenza del mondo/Storia/Geografia:
1 Infanzia, 1 Primaria, 1 Secondaria di I grado;
- Religione:
1 Infanzia, 1 Primaria, 1 Secondaria di I grado;
- Cittadinanza e le 8 competenze chiave trasversali: (1 gruppo)
1 Infanzia, 1 Primaria, 1 Secondaria di I grado;
- Progettazione (1 gruppo)
Griglia valutazione, modulistica per la progettazione e certificazione delle
competenze: 1-2 docenti
TOTALE: 13 gruppi di lavoro per un totale di 37 docenti.
165
LA VALUTAZIONE Scuola Primaria
Scuola primaria
La funzione della valutazione degli apprendimenti degli alunni è quella di
fornire ai docenti tutte le informazioni utili ad adattare strategie
pedagogiche - didattiche ad ogni bambino.
Per raggiungere questo obiettivo la scuola:
Da anni valuta gli esiti degli apprendimenti degli alunni attraverso prove
di verifica iniziali, intermedie e finali preparate individualmente e/o
concordate tra insegnanti di classe parallele.
Nell’anno 2005-2006, fu costituito un Gruppo di Valutazione composto da
docenti di italiano e matematica rappresentativi di ogni classe. Questo
Gruppo ha selezionato, dalla bibliografia esistente, una serie di prove
standardizzate* che vanno ad integrare le forme di valutazione già
esistenti.
Queste prove sono di facile somministrazione e intendono valutare in
modo oggettivo le abilità relative alla lettura (velocità, correttezza,
comprensione) e alla scrittura (correttezza ortografica).
In matematica le prove sono relative al calcolo scritto e orale e alla
soluzione di problemi.
Sono state selezionate le seguenti prove:
- LETTURA: FONTE: Ass. Ital. Dislessia Bologna “Screening per
identificazione D.S.A.” (Disturbi Specifici Apprendimento)/Prove di
lettura MT Organizzazioni speciali: Cornoldi – Colpo.
- SCRITTURA: FONTE: Ass. Ital.Dislessia Bologna “Screening per
identificazione D.S.A.“ / “Valutazione delle abilità di scrittura“ Rossi –
Malaguti; Erickson.
- MATEMATICA: FONTE: TEST AC. MT ”Valutazione delle abilità di
calcolo“ - SPM “Test delle abilità di soluzione dei problemi
matematici“; Erickson.
* Prova standardizzata è una prova nella quale i punteggi vengono interpretati alla luce delle prestazioni tipiche
fornite a quella stessa età da ampi campioni di popolazione italiana,in modo che la prestazione di un singolo
alunno possa essere confrontata con quella di un gruppo di riferimento (prove di lettura MT, Cornoldi – Colpo).
Nella scuola dell’Infanzia la valutazione viene effettuata attraverso l’utilizzo dei questionari e/o schede
osservative.
166
OBIETTIVI:






Uniformare i criteri di valutazione del livello d’acquisizione degli
apprendimenti degli alunni.
Aumentare il livello d’attendibilità del giudizio espresso dagli
insegnanti.
Promuovere l’attuazione di percorsi comuni di apprendimento tra i
docenti.
Individuare precocemente i bambini a rischio di disturbo specifico
d’apprendimento.
Monitorare il processo di apprendimento di ogni singolo alunno.
Adottare strategie pedagogiche e didattiche più adeguate al
conseguimento individuale del successo formativo.
Dal 2005/2006 ad oggi si è proseguito, come iniziativa di miglioramento,
a diffondere tra i docenti la cultura della valutazione standardizzata per il
superamento di parametri diversi di valutazione.
Vedi percorso Sco.le.di. e percorso di matematica (nella pagina
dell’individuazione precoce dei disturbi sono allegate le prove).
Laddove un lavoro pluriennale (vedi Scoledi e/o percorso di matematica)
ha prodotto percorsi condivisi e collaudati, le prove di verifica
standardizzate sono ampiamente utilizzate dalle insegnanti. Potrebbe,
quindi, sembrare proponibile l’estensione di prove standardizzate iniziali
ed intermedie , quali quelle preparate per le prime e le seconde, anche
alle altre classi. Contemporaneamente potrebbe essere prevista la
conversione delle valutazioni espresse dalle suddette prove, in voti
decimali a cui far riferimento, in modo da partire da una base comune
per la valutazione complessiva degli alunni.
167

Si ipotizza di istituire nuovamente un gruppo di lavoro per
riesaminare le prove scelte e la difficoltà o la valenza della loro
utilizzazione nel quadriennio, ricercarne di più aggiornate e diffuse
anche tra quelle esistenti a livello europeo.

Si renderà necessario inoltre scegliere, concordare e graduare gli
indicatori da osservare per la valutazione decimale in genere.

Potrebbe essere prevista, previo accordo della scansione degli
obiettivi e dei contenuti nei cinque anni, la preparazione di prove
standardizzate che amplino la base di valutazione comune (per es.
analisi morfo-sintattica…geometria …)

Infine potremmo pensare, sotto la guida di esperti, di progettare
un percorso di riflessione utile ad individuare eventuali prove più
attuali di quelle usate e/o prove che possano essere usate per
valutare anche i percorsi e non solo gli esiti.
INOLTRE
Dal 2008/2009, a seguito di una discussione del Collegio dei docenti,
riguardo l’introduzione della valutazione in decimi sul documento di
valutazione, è stata deliberata e posta in atto la seguente scala:
NS
S
B
D
D/O
O
5
6
7
8
9
10
(Come previsto dalla legge 275 sull’autonomia scolastica e dallo schema di
regolamento per la valutazione del marzo 2009)
168
LA VALUTAZIONE
Scuola Secondaria Primo Grado
Scuola Secondaria di Primo Grado
Criteri metodologici:
Nel presentare i contenuti della propria disciplina, ciascun Docente cerca di
rispettare il più possibile i ritmi e le modalità di apprendimento di ogni alunno,
tenendo presente che, se parecchi sono già in grado di astrarre e dedurre, in
altri permane ancora il pensiero operativo concreto, un modo di affrontare la
realtà attraverso l' intuizione e la fantasia, un interesse rivolto prevalentemente
alle attività pratiche, piuttosto che a quelle di tipo astratto e speculativo.
Di conseguenza, nella progettazione dei percorsi formativi e delle attività
didattiche, nella scuola " A. Roncalli" si fa riferimento al metodo induttivo deduttivo, che prevede come tappe dell' apprendimento il passaggio dal
concreto all' astratto, fino a giungere ai concetti generali che gli alunni, con
processo deduttivo, dovrebbero saper applicare in contesti diversi, pervenendo
alla rielaborazione personale di quanto hanno appreso.
Per quanto attiene agli aspetti interdisciplinari, i Docenti ritengono che
l'interdisciplinarità consiste innanzitutto nell'individuare degli obiettivi trasversali
a tutte le aree disciplinari, nel progettare e mettere in atto una metodologia che
si ispiri a modelli didattici comuni e nel verificare collegialmente, a scadenze
prefissate, la validità degli itinerari intrapresi.
Le verifiche, la valutazione e gli indicatori per la valutazione:
Le Verifiche, che consistono in colloqui, prove scritte, grafiche e tecnicopratiche, sono frequenti e tendono sia ad accertare le competenze e le
conoscenze raggiunte da ciascun alunno, in relazione agli obiettivi programmati
e alle attività svolte, sia ad individuare eventuali correttivi nelle singole
programmazioni.
La Valutazione Sommativa, intermedia e finale, viene effettuata sulla base
degli indicatori della scheda ministeriale e tiene conto non solo del grado di
acquisizione delle competenze, delle abilità e delle conoscenze programmate
per la scolaresca, ma anche dei progressi compiuti da ciascun alunno rispetto
alla situazione di partenza e del raggiungimento degli obiettivi non cognitivi
stabiliti dal Consiglio di Classe nel piano di lavoro annuale.
169
Gli Indicatori per la valutazione sommativa (in itinere e finale) sono:

Conoscenze e competenze possedute all' inizio dell' anno nelle singole
discipline;

Conoscenze e competenze acquisite nelle singole discipline;

Competenze e abilità trasversali acquisite tra quelle stabilite dal Consiglio
di Classe;

Progressi evidenziati in itinere;

Impegno dimostrato durante le attività curricolari;

Metodo di studio;

Partecipazione al dialogo educativo;

Comportamento tenuto nel corso delle attività didattiche (curricolari ed
extracurricolari);

Interesse e impegno nella partecipazione ai moduli personalizzati e/o alle
attività integrative;

Rapporti interpersonali instaurati con i compagni ed il personale
scolastico.
170
Livelli di competenza:
Voto
Livello di competenza (conoscenze; abilità; linguaggi specifici;
metodo di studio; autonomia)
9-10
L’alunno possiede conoscenze ampie, approfondite e complete;
è in grado di applicarle e rielaborarle in modo personale, usando
in modo sicuro i diversi linguaggi e codici; effettua con
disinvoltura analisi e sintesi.
Il suo metodo di studio è autonomo e produttivo.
8
L’alunno dimostra di possedere un patrimonio conoscenze
generalmente organico e stabile e le sa applicare correttamente;
utilizza i linguaggi e codici in modo appropriato.
Il suo metodo di studio è consolidato, organico e autonomo.
7
L’alunno possiede buone conoscenze senza un particolare livello
di approfondimento, è in grado di applicarle seppur e con
qualche errore.
L’uso dei linguaggi e dei codici è risulta abbastanza chiaro ed il
metodo di studio è organizzato ma non sempre autonomo.
6
L’alunno possiede le conoscenze in maniera semplice ed
essenziale, è in grado di svolgere compiti semplici.
L’uso dei linguaggi e dei codici è generalmente chiaro ed
accettabile.
Il metodo di lavoro è da consolidare e poco autonomo.
4-5
L’alunno possiede conoscenze superficiali, frammentarie e
scarse e non riesce ad eseguire compiti semplici senza
commettere errori.
Non è autonomo nella rielaborazione degli apprendimenti e ne
coglie solo parzialmente gli aspetti essenziali.
È incerto nell’uso dei linguaggi e dei codici ed il suo metodo di
studio è approssimativo ed improduttivo.
171
VALUTAZIONE AUTOVALUTAZIONE
E MIGLIORAMENTO
L’attenzione alla qualità dei sistemi di formazione ed il riferimento continuo alle
risorse umane sia interne che esterne alle organizzazioni sono sempre più
presenti nei documenti dell’Unione Europea, sia a livello comunitario che dei
singoli paesi; ne è testimone la “Strategia di Lisbona” documento che pone,
come “superiore finalità educativa della scuola la promozione interattiva della dignità di tutti: docenti, alunni, personale non docente e
tutti coloro che entrano in contatto con l’istituzione scolastica”.
Da Settembre 2014, con la DM n° 11 è stata disposta, per il triennio degli aass
2014/2015, 2015/2016, 2016/2017, la progressiva introduzione nelle istituzioni
scolastiche dei procedimenti di valutazione secondo fasi ben definite dal DPR n°
80 del 28 marzo 2013. Al fine di supportare le scuole in tale procedimento è
stato creato il “portale valutazione” in cui ogni scuola trova l’accesso alla
piattaforma
operativa
unitaria
per
l’elaborazione
del
Rapporto
di
Autovalutazione. Tale piattaforma è stata predisposta dai Servizi Informativi del
Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, in modo da poter gestire
e coordinare il flusso di informazioni e le elaborazioni dei dati provenienti dalle
varie fonti.
La Piattaforma organizza in un unico strumento on-line gli indicatori del RAV
popolati di dati per ogni singola scuola, secondo il quadro di riferimento teorico
elaborato dall’Invalsi che prevede l’articolazione degli indicatori di
autovalutazione nelle tre dimensioni: CONTESTO - ESITI - PROCESSI.
172
Il sistema consente ad ogni Istituzione scolastica, attraverso una lettura
comparata dei propri dati con quelli riferiti a tutte le scuole del Paese, di
sviluppare un processo di autovalutazione che, ponendo in relazione esiti di
apprendimento, processi organizzativi e didattici e contesti socio-culturali, porta
ad individuare i propri punti di forza e di debolezza e le priorità verso cui
orientare le azioni di miglioramento. Tutto il lavoro intende essere innanzitutto
uno stimolo alla riflessione, attraverso indicatori e dati affidabili, per poter
meglio comprendere, rappresentare e migliorare la propria offerta formativa: il
progetto di autovalutazione della nostra organizzazione si colloca in questo
percorso.
173
Questa la tempistica:
Nello specifico:
• E’ un progetto per la ricerca della qualità nelle scuole che vuol coniugare
problematiche tipiche della realtà lavorativa e produttiva con la
complessità e l’umanità dei processi formativi;
• E’ un progetto che, nelle esperienze precedenti, ha fatto riferimento all’
EFQM (European Foundation for Quality Management), un Modello di
riconoscimento della qualità adottato a livello europeo che ha portato l’ex
V Circolo di Pistoia al raggiungimento della prima certificazione di qualità,
nel mese di gennaio 2007;
 E’ un progetto che ha fatto riferimento al CAF (Common Assessment
Framework, ovvero “griglia comune di autovalutazione”), un modello
europeo, adattato alle scuole che ha portato l’ex V Circolo di Pistoia al
raggiungimento della seconda certificazione di qualità ECU (European Caf
User) Label nel mese di giugno 2011;
 E’ un progetto nato, quando ancora non era una prassi prescrittiva, dalla
collaborazione fra:
 Il settore dall’AICQ (Associazione Italiana Cultura della Qualità) tosco
– ligure;
 Il FORMEZ di Roma (Centro Servizi, assistenza, studi e formazione
per l’ammodernamento della PPAA) per il Dipartimento della Funzione
Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri;
 Il CIPAT (Consorzio Istituti Professionali Associati Toscani) che ha
attuato e sta attuando corsi di formazione ed aggiornamento rivolti ai
referenti per la qualità nelle PPAA.
174


E’ un progetto che si raccorda con le attività di monitoraggio
dell’autonomia scolastica;
E’ un progetto che ha l’obiettivo di promuovere nelle scuole la cultura
della qualità attraverso:
a. La promozione di una prassi di autovalutazione e di miglioramento
della scuola (come da Regolamento sull’Autonomia: DPR 275/99),
potenziando le aree di forza ed intervenendo su quelle di
debolezza;
b. La diffusione di una cultura della qualità tra gli operatori della
scuola e tra tutte le componenti interessate alla scuola;
c. La facilitazione e la costruzione di un sistema di gestione della
qualità nella scuola;
d. Lo sviluppo della logica del benchmarking (confronto fra le proprie
prestazioni ed i propri processi con quelli di altre organizzazioni
ritenute eccellenti);
e. Il supporto delle scuole nel percorso verso i diversi livelli di qualità.
175
PERCORSO DI ELABORAZIONE DEL RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE
CONTESTO
ESITI
PROCESSI
PROCESSI
PRATICHE
EDUCATIVE E
DIDATTICHE
PRATICHE
GESTIONALI E
ORGANIZZATIVE
Popolazione
scolastica
Risultati
scolastici
Curricolo,
progettazione e
valutazione
Orientamento
strategico e
organizzazione
della scuola
Territorio e
capitale sociale
Risultati nelle
prove
standardizzate
nazionali
Ambiente di
apprendimento
Sviluppo e
valorizzazione
delle risorse
umane
Risorse
economiche e
materiali
Competenze
chiave e di
cittadinanza
Inclusione e
differenziazione
Integrazione
con il territorio
e rapporti con le
famiglie
Risorse
professionali
Risultati a
distanza
Continuità e
orientamento
176
FINALITA’ DEL PROGETTO:
Il sistema di valutazione intende favorire il più possibile l’autonomia delle scuole
e nello stesso tempo la responsabilità della rendicontazione pubblica. Tutto il
sistema è finalizzato a dare strumenti per la conoscenza e per il miglioramento
di ogni scuola, partendo dai propri punti di forza e di debolezza all’interno della
specificità determinata dai diversi contesti di appartenenza. Da qui decisiva è
l’analisi svolta dalla scuola con la scelta autonoma delle priorità e dei traguardi
di miglioramento che si intendono raggiungere nei prossimi anni.
Per dare maggiore evidenza e chiarezza alle analisi svolte ed alle scelte
intraprese, i dati interni agli indicatori saranno pubblici, quindi aperti alla
consultazione anche su Scuola in Chiaro, dopo la pubblicazione del RAV.
ATTORI:
La gestione del processo di autovalutazione interna è affidata al dirigente
Scolastico, attraverso la costituzione di un’unità di autovalutazione. Essa, come
già proposto nella circolare n° 47/2014 e fatta salva l’autonomia delle istituzioni
scolastiche, è costituita preferibilmente dal Dirigente Scolastico, dal docente
referente della valutazione e da uno o più docenti con adeguata professionalità
individuati dal Collegio dei Docenti. Il Dirigente in qualità di rappresentante
legale e di garante della gestione unitaria della scuola opera con il supporto del
nucleo di autovalutazione in modo da:
1. Favorire e sostenere il coinvolgimento diretto di tutta la comunità
scolastica;
2. Valorizzare le risorse interne;
3. Incoraggiare la riflessione dell’intera comunità scolastica;
4. Alimentare costantemente il processo di autovalutazione.
MODALITA’ OPERATIVE:
A. Ricostituzione di un Nucleo di Valutazione, costituito da figure di
riferimento che hanno lavorato da anni sul tema dell’AV, ma anche da
docenti rappresentanti i tre ordini di scuola, compreso un rappresentante
del personale ATA:
Di seguito i membri del Nucleo di Valutazione:
-
Dirigente Scolastico Dott. Maurizio Monti
Ins. Monica Gelli (Scuola Infanzia)
Ins. Tabata Muccelli (Scuola Primaria)
Ins. Simona Brusoni (Scuola Primaria)
Ins. Azzurra Di Como (Scuola Primaria)
Ins. Gioia Innocenti (Scuola Secondaria)
Ins. Ilaria Capecchi (Scuola Secondaria)
Ins. Marianna Piccioli (Vicepreside)
Ins. Anna Linda Manzoni (Referente e funzione strumentale per l’AV)
Sig. Lorenza Calcagno (Segreteria)
177
B. Incontri periodici calendarizzati per la socializzazione della normativa
prodotta dal MIUR, la pianificazione strategica dei percorsi di
autovalutazione da seguire, l’elaborazione del materiale, la compilazione dei
“campi” interni alla Piattaforma Operativa Unitaria, la condivisione ed il confronto del
proprio lavoro con quello degli altri membri del team, la stesura definitiva e completa del
RAV, fino alla sua pubblicazione, prevista per il mese di Luglio 2015.
DESTINATARI:
La scuola stessa, l’istituzione, che offre un servizio dai molteplici
aspetti:
- è ambiente di crescita formativa ed educativa per i ragazzi
- è ambiente di realizzazione e di accrescimento culturale per i docenti e
per il personale non docente
- è terreno di scambio, d’incontro, collaborazione, confronto per i
genitori e per tutte quelle agenzie esterne che, nel ruolo di partnership,
sono chiamate a operare nella o per la scuola
Tutto, secondo un’ ottica tesa al miglioramento continuo.
STRUMENTI: computer per la compilazione della Piattaforma Operativa
Unitaria, materiale cartaceo, schede di lavoro predefinite, posta elettronica,
questionari indagine, materiale pregresso, utile per la raccolta delle evidenze
documentali da allegare al RAV.
Alla luce di quanto progettato, occorre precisare che:




Dopo la site visit (21 giugno 2011) da parte di un team formato da due
validatori,
la scuola ha ricevuto il riconoscimento esterno ECU Label,
attraverso la consegna dell’attestato, avvenuta a Roma l’11 novembre 2011 in
occasione del terzo evento CAF, da parte del Direttore dell’Ufficio Interno per
la Modernizzazione delle Pubbliche Amministrazioni, presso il Dipartimento
della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Ha preso parte a momenti di formazione organizzati a livello provinciale ed
interprovinciale per la conoscenza delle normative delle procedure da seguire
per la compilazione del RAV ed il reperimento dei dati di contento, utili
al’autovalutazione.
Ha collaborato con il MIUR nella compilazione di un questionario per le scuole
statali 1 ciclo d’istruzione, finalizzato al reperimento dei dati di contesto.
L’istituzione scolastica dispone di due figure che, dopo un corso di formazione
per valutatori EFA,( External Feedback Actor) hanno preso parte a due site
visit ciascuno, in qualità di membri del team di valutazione e, in veste di
formatori, partecipano ad incontri e corsi rivolti alle nuove amministrazioni
interessate ad intraprendere il percorso di autovalutazione Sono inoltre
178




disponibili a fornire appoggio, in veste di facilitatori, tramite materiale e
consulenze, ai colleghi che ne facciano richiesta per le proprie organizzazioni
scolastiche.
Le tre azioni di miglioramento attuate e descritte nel precedente Piano di
lavoro sono state le seguenti:
AZIONE 1: “Predisporre percorsi mirati alla raccolta differenziata ed
alla diffusione di una cultura del riciclo; utilizzo razionale delle risorse
non rinnovabili”
AZIONE 2: “Realizzare un documento organico per l’assegnazione di
ruoli, compiti e responsabilità”
AZIONE 3: “Definire, socializzare e realizzare un piano di formazione
organico, monitorandone l’efficacia e la ricaduta sull’attività didattica
e professionale”
ed hanno avuto il seguente sviluppo:



Il percorso relativo alla raccolta differenziata si è allacciato a quello
precedentemente intrapreso dalla scuola media ed ha formato un unico
progetto che si è sviluppato mediante iniziative specifiche che hanno
incluso momenti di didattica e formazione. Prosegue ancora la raccolta
dei tappi di plastica il cui smaltimento permetterà agli alunni di avere una
prova tangibile dell’importanza dell’iniziativa.
Il documento organico della scuola è stato ristrutturato alla luce del
nuovo assetto organizzativo dell’istituto ed ha previsto anche
l’aggiornamento del Regolamento d’Istituto, ma dovrà ulteriormente
essere rivisto e adeguato alle nuove realtà.
Il piano di Formazione, nato dopo la rilevazione dei bisogni formativi del
personale di tutti e tre gli ordini di scuola, è stato presentato, diffuso e
socializzato. E’ stata definita una figura che nel corso dell’anno scolastico,
seguisse l’applicazione ed il regolare svolgimento dei corsi messi in
progetto. Nel corso dell’ anno scolastico, per i corsi EDA (educazione
degli adulti), autorizzati dalla Provincia di Pistoia ed organizzati dalla
nostra istituzione, è stata effettuata una capillare attività di customer
satisfaction per verificarne la qualità e confermarne la proposta nel
successivo anno scolastico. Il piano di formazione è presente nel POF.
179
180
DOCUMENTAZIONE DIDATTICA
L'istituzione scolastica dispone di un Archivio Didattico che raccoglie documenti
e progetti realizzati dai docenti durante la loro esperienza professionale.
Dispone, altresì, di una Biblioteca Didattica che conserva testi e libri inerenti
discipline o tematiche funzionali all'insegnamento, utili alla formazione e alla
documentazione.
DOVE SONO ARCHIVIO DOCENTI E BIBLIOTECA DIDATTICA?
Si trovano nello Spazio Adulti della scuola primaria Galileo Galilei di Belvedere.
Consultazione e prestito sono aperti a tutto il personale dell'istituto, docente e
non, secondo modalità e tempi stabiliti dai rispettivi regolamenti.
CHE COSA È L'ARCHIVIO DIDATTICO?
È la raccolta di materiale didattico, curricolare ed extracurricolare, prodotto
dagli insegnanti, catalogato e conservato.
Raccoglie:

Progetti educativi e didattici;

Percorsi disciplinari ed interdisciplinari;

Esperienze laboratoriali;

Relazioni;

Testi;

Materiale multimediale.
LE BUONE PRATICHE: PERCHÉ DOCUMENTARE?
La diffusione delle esperienze didattiche, attraverso la documentazione,
contribuisce a valorizzare la ricerca e incentiva l'innovazione, consentendo alla
scuola di utilizzare la cultura che essa stessa produce.
Conservare il materiale elaborato, equivale a non disperdere le risorse prodotte,
frutto di anni di lavoro e sperimentazione, e consente di condividere nuovi
percorsi educativi.
181
CHE COSA DOCUMENTARE?
Tutti quei percorsi o progetti didattici che, nel curricolo o extra curricolo,
rappresentano esperienze culturali, formative, educative utili a favorire i
processi d'apprendimento e di crescita degli alunni.
COME DOCUMENTARE?
Documentare in modo efficace significa tenere conto di obiettivi cui mirare,
contenuti da diffondere, strategie utilizzate, percorsi metodologici intrapresi,
monitorando il processo più che il prodotto.
Per arricchire l'Archivio Didattico del nostro istituto si può documentare:
 In forma cartacea;
 Su supporti digitali;
 Su piattaforma GOLD a cui si può accedere dal nostro sito.
CHE COS’È LA BIBLIOTECA DOCENTI?
È l'insieme di libri e testi utili alla formazione - informazione degli insegnanti,
ordinati e catalogati per discipline o per aree tematiche attinenti alla funzione
docente.
È suddivisa in macro aree composte, a loro volta, da sezioni nelle quali i libri
sono sistemati in ordine cronologico.
LE BUONE PRATICHE: FUNZIONE DELLA BIBLIOTECA
La Biblioteca Docenti, rinnovata nella catalogazione e nella disposizione nell'a.s.
2011-2012, costituisce una risorsa per la formazione e la documentazione
culturale, teorica, metodologica, operativa e disciplinare degli insegnante.
Costituisce un patrimonio bibliotecario, composto da 720 libri circa, che spazia
su argomenti diversi.
Sul sito dell’istituto www.icroncalligalilei.it AREA DOCENTI si possono trovare notizie
utili (regolamento, elenco del materiale, modalità del prestito etc.) relative ad Archivio
Didattico e Biblioteca Docenti.
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FINALITA' DEL PROGETTO
 Valorizzare,




all'interno dell'istituto scolastico, risorse funzionali alla
documentazione e all' autoformazione.
Rendere fruibili e ben accessibili tali risorse.
Riordinare, catalogare, conservare, monitorare il patrimonio bibliotecario e
quello documentario.
Diffondere informazioni utili su archivio didattico e biblioteca docenti.
Divulgare la funzione e l'utilità di tali risorse.
DESTINATARI
 La scuola, che al contempo produce e offre formazione e cultura;
 I docenti, che sono autori e fruitori di saperi;
 I bambini che possono beneficiare, nel loro processo d'apprendimento, di
tali saperi.
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NUOVE TECNOLOGIE DIDATTICHE
PRESUPPOSTI: Le nuove tecnologie sono un mezzo essenziale per
l’arricchimento delle conoscenze e un sussidio divenuto ormai necessario nella
didattica. Non possiamo pertanto prescindere dall’uso di questi strumenti, che ci
permettono di arricchire i nostri saperi.
FINALITÀ: Promuovere nei bambini la curiosità di ricerca e l’integrazione delle
conoscenze già acquisite.
OBIETTIVI: Permettere ai bambini l’uso razionale degli strumenti multimediali
per la loro applicazione nelle materie di studio.
Attraverso giochi multimediali e programmi appositamente studiati per la
didattica italiana, il bambino può realizzare materiale formativo a carattere
interdisciplinare, per un apprendimento dinamico e divertente.
STRUMENTI
L’Offerta formativa del Circolo si avvale delle nuove tecnologie con la presenza
degli strumenti informatici così distribuiti:

Nel plesso di Villaggio Belvedere è stata rinnovata l’aula multimediale con
24 computer, una postazione per il docente, un videoproiettore e uno
schermo panoramico.
La configurazione permetterà all'alunno un apprendimento più rapido e
sistematico dell'uso del computer. Inoltre, egli può seguire più facilmente e
con maggiore possibilità di attenzione alle indicazioni operative del docente
in tutti i passaggi richiesti dalla lezione.
 Inoltre, ogni aula è dotata di un computer. Tutto il sistema è in rete in
banda larga.

Il plesso di Scornio è dotato di un’aula multimediale con la presenza di 6
computer e una postazione per il docente, collegati fra loro in rete a banda
larga, e un’aula con una Lavagna Interattiva Multimediale.
Anche in questo plesso abbiamo un computer in ogni aula.

La Scuola Primaria di Valdibrana ha in dotazione una LIM e 4 computer, di
cui 2 collegati con Internet .
Anche nella Scuola dell’Infanzia abbiamo una postazione multimediale
collegata ad Internet.

Nel plesso di San Felice è stato allestito un laboratorio informatico per una
gestione comune fra la scuola primaria e dell’infanzia, in quanto ambedue
presenti nello stesso edificio.
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

Qui abbiamo 4 computer fissi, collegati in rete fra loro e un videoproiettore
portatile.
La scuola primaria di Piteccio è anch’essa fornita di un laboratorio
multimediale, dotato di una Lim, 5 computer in rete e una connessione
ADSL.
L'uso di questi strumenti è particolarmente importante per il recupero dei
bambini diversamente abili, in quanto consente loro di apprendere le
materie di studio attraverso metodologie innovative, che consentono al
bambino di acquisire abilità con minore dispendio di energie e certamente
con maggior divertimento.
Si fa uso infatti di format didattici predefiniti e di programmi aperti dove il
bambino interagisce con la macchina. La presenza di questi strumenti
permette ad ogni bambino della nostra scuola di familiarizzare con le nuove
tecnologie e diventarne un fruitore consapevole.
La scuola secondaria “Roncalli” possiede due laboratori informatici:
 Il primo è dotato di 15 computer dedicati al software open source e viene
utilizzato per lavori di ricerca in internet individuali o in piccoli gruppi,
nonché per le attività degli alunni diversamente abili.
 Il secondo possiede oltre 25 postazioni tutte connesse ad internet e può
ospitare il lavoro individuale di classi intere, dai test online alle ricerche
individuali.
Nell'edificio, inoltre, 10 fra aule e laboratori speciali possiedono una LIM che
può essere utilizzata per presentazioni e attività multimediali.
Recentemente sono stati acquisiti 50 dispositivi multimediali portatili
(tablet) che sfrutteranno la rete wi-fi presente in tutta la scuola per
permettere ricerche su internet, preparazione di testi ed elaborati
multimediali, verifiche e test nelle singole aule.
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SITO WEB
Dal 2012 il nostro istituto è dotato di un sito web www.icroncalligalilei.it
Da tempo si era palesata l'esigenza di avere una piattaforma più agile, come
risulta essere quella attuale ospitata da Wordpress, e quindi di facile gestione
per il personale che si occupa dell'aggiornamento settimanale.
A svolgere questo compito è l'insegnante nominata Funzione Strumentale per
il Sito web della scuola, che provvede annualmente ad aggiornare i nominativi
dei docenti assegnati alle classi, il calendario delle attività e la composizione di
eventuali organi collegiali rinnovati.
Frequentemente, invece, vengono postati sul sito:




Articoli riguardanti l'attività della scuola,
Recensioni di libri o film che hanno tematiche legate all'educazione,
Pubblicazioni di rapporti e indagini sul mondo dell'istruzione,
Iniziative formative e altre news di servizio.
Il sito è costituito da pagine statiche rinnovate frequentemente suddivise in
quattro grandi argomenti, ai quali si può accedere dal menù in alto sopra il
logo.
Il menù Istituto raccoglie le pagine che parlano dell'I.C. Roncalli-Galilei nel suo
complesso: il suo Organigramma, il Dirigente, la Segreteria, ecc.
Il menù Scuole descrive in dettaglio le strutture, i docenti, gli orari delle singole
scuole.
Sotto Offerta formativa troviamo il Curricolo, il POF e tutte le attività che ci
permettono di metterli in atto.
L'Area genitori contiene tutte le informazioni utili a questa importante
componente.
Sotto il logo, invece abbiamo i menù che documentano la vita del nostro
comprensivo. Sotto Notizie vengono inserite le iniziative formative e le altre
news di servizio mentre da Esperienze a scuola si accede a una vera rivista
delle attività educative più significative del nostro istituto, che nel corso degli
anni è andato a costituire un vero e proprio archivio documentale di esperienze.
Gli articoli sono ulteriormente suddivisi in sottocategorie (Eventi, Servizio, ecc
per le Notizie o la suddivisione per ordine di scuola per le Esperienze) per una
ricerca mirata mentre una casella di ricerca per parola chiave nell'area del logo
permette di trovare facilmente articoli di interesse. La presenza del feed RSS
permette di rimanere costantemente aggiornati agli ultimi articoli.
Ancora sotto il logo, la voce Consiglio di istituto permette di accedere ai
verbali di questo organo collegiale.
Una homepage vivace e colorata indirizza il visitatore fra i contenuti statici e
presenta una carrellata delle ultime esperienze e notizie pubblicate.
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Attualmente stiamo provvedendo ad adeguare i contenuti del sito alle
cosiddette “Norme di trasparenza della pubblica amministrazione”.
L'attività sitografica del comprensivo non si limita però a questo sito.
La nostra scuola ha infatti un dominio Google Apps for Education che permette
di costruire molto facilmente siti con indirizzo icroncalligalilei.net utilizzando
la tecnologia Google sites.
Al momento, questa è sfruttata dal sito sui dsa (dsa.icroncalligalilei.net)
gestito dalla Funzione strumentale sull'argomento, nonché dal sito Classi 2.0
(classi20.icroncalligalilei.net) gestito in maniera collaborativa da tutti i
docenti e studenti delle classi della Roncalli che aderiscono al progetto.
Esiste anche un sito riservato ai docenti, al quale si accede con utenza
personale, che si propone di diventare un vero punto di raccolta delle attività di
tutto il comprensivo, non solo per la diffusione di modulistica ma anche per
discussioni, attività collaborative, condivisione di esperienze, diffusione di
modelli di attività didattiche, ecc.
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PIANO DI FORMAZIONE 2015/2016
CORSI di
FORMAZIONE
ESPERTO/I
“BES e DSA: didattica
inclusiva”
Luciana Ventriglia
Corso EDA
(educazione per adulti)
“English for you too 3”
Sarah Humphreys
Insegnante madre lingua
Corso EDA
(educazione per adulti)
“Didattica dei problemi”
Percorso formativo per i
docenti delle classi 1^
Scuola Primaria
Perticone
(corso di formazione in
rete, I.C Marconi – Frank /
ICRoncalli - Galilei )
“Gruppo di ricercaazione
sull’insegnamento delle
scienze”
Coord. Cristina Bianchi
“Scoledi”
Luciana Ventriglia
“Insegnanti e alunni a
scuola .. di emozioni “
Dipartimento di Scienze
della Formazione e
Psicologia
Un’azione di
potenziamento delle
abilità emotive per
promuovere ben –
essere a scuola
“Educare alle
differenze”
PERIODO e DURATA
Da definire
Calendario da definire
Febbraio/Aprile 2015
Dott.ssa Enrica Ciucci
Dott. Andrea Baroncelli
Corso – ricerca/azione
Pina Caporaso
Istituto Comprensivo Statale “Roncalli – Galilei“
Iscrizioni c/o la segreteria (sig. Grazia Iozzelli)
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