Piano Formativo Regionale - Nautica

Transcript

Piano Formativo Regionale - Nautica
PIANO FORMATIVO cod____ 1
SVILUPPO TERRITORIALE
MEZZOGIORNO
Titolo: NYTES
REGIONE: PUGLIA
Di seguito si fornisce uno schema con le indicazioni di massima dei principali contenuti e caratteristiche cui le Parti Sociali possono attenersi nella predisposizione del
Piano Formativo
Il Piano Formativo sarà allegato al/i Progetto/i di Formazione presentati nell’ambito dello stesso Piano
CARATTERISTICHE DEL PIANO FORMATIVO
Ambito di
riferimento e
tipologia
dell’intervento
Settore/i
produttivo/i
Territorio
1
Aziendale
Interaziendale
Territoriale
Distrettuale
Filiera
Settoriale
Intersettoriale
Individuale
“Filiera” della Industria Nautica da Diporto
Filiera, come insieme di attività ben distinte, collegate da forti legami reciproci;
Industria Nautica, perché comprende tutti i comparti produttivi della produzione, nonché la fase relativa alla
commercializzazione e vendita dell'imbarcazione. I segmenti produttivi coinvolti sono diversi e tutti legati in filiera (a monte
e a valle) da una fitta rete di relazioni produttive e commerciali
Regionale
Da compilarsi a cura di FONDARTIGIANATO
FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua 1° - 2009
1
Priorità
Orientamento
Obiettivi
specifici
Il sistema della Nautica Pugliese rappresenta oggi uno dei settori trainanti della futura economia regionale.
La caratteristica di circa 850 km di costa pugliese, i Programmi di sviluppo elaborati dalla Regione Puglia e dal Distretto della
Nautica sulla ricettività del territorio, e la presenza di qualificati Enti di Ricerca, Formazione e Innovazione, aprono al sistema della
nautica pugliese inediti percorsi di sviluppo che faranno sicuramente accrescere la competitività delle imprese e la loro capacità di
penetrazione nel mercato globale.
Le caratteristiche essenziali della produzione nautica pugliese possono definirsi, in due parole: tradizione ed innovazione.
I dati de “La Nautica In Cifre” – UCINA 2009 - evidenziano ad oggi la necessità di proporre un equilibrio tra interventi tecnici ed
interventi a contenuto trasversale, considerata la forte presenza idi aziende a connotazione industriale ed un progressivo aumento
del sistema dei servizi connessi alla filiera.
Obiettivi e finalità generali degli interventi di formazione.
Vi è ormai largo accordo sul fatto che nel sistema economico attuale il principale vantaggio delle imprese è dato dalla preparazione
delle persone che vi lavorano e dalla gestione ottimale delle conoscenze e delle competenze che essi possiedono e condividono: è
questo il knowledge management, cioè la gestione della conoscenza. Questo assunto vale ancora di più per l’impresa artigiana
che sulla qualità basa il suo successo; qualità che è un requisito fondamentale sia sul versante del fare, attraverso la cultura del
prodotto e l’elevata l’accuratezza produttiva, sia sul versante immateriale della vita dell’impresa, quale la gestione,
l’amministrazione, la pianificazione strategica; tutte funzioni che sono componenti fondamentali del lavoro, dell’organizzazione
dell’azienda e del suo successo competitivo.
Dunque, nel panorama produttivo e lavorativo attuale, il livello di competenze e conoscenze possedute, nonché il modo in cui le
stesse vengono agite, condivise ed aggiornate, é uno dei principali fattori di successo per l’impresa e una garanzia di occupabilità
per i lavoratori.
In questo quadro il Piano Formativo Settoriale rappresenta uno strumento determinante che individua lo scenario di riferimento e
le azioni condivise per dare risposte efficaci per:
• Dotarsi di un modello condiviso per organizzare e realizzare azioni ed interventi di formazione capaci di offrire risposte al
comparto artigiano, caratterizzato dalla presenza di imprese di piccole e piccolissime dimensioni, che spesso hanno
difficoltà ad accedere alle opportunità formative in genere e a quelle di qualità in particolare;
• Accrescere il livello delle competenze dei lavoratori che operano all’interno dell’impresa, aumentando il livello di
competitività dell’impresa stessa;
• Orientare le imprese nelle sfide comuni legate all’innovazione, alla globalizzazione dei mercati nazionali e internazionali,
alla frammentazione del processi produttivi, al decentramento e all’outsourcing di imprese, produzioni e servizi;
• Incentivare la promozione, lo sviluppo e la strutturazione di processi di interscambio e di collaborazione tra imprese di uno
stesso territorio e/o di uno stesso ambito produttivo, avviando percorsi di raggruppamento consortile e distrettuale, utili a
sostenere un maggiore spirito di sistema e a superare il vincolo delle limitate dimensioni d’impresa tipiche dell’artigianato;
• Offrire motivazioni, contesti e situazioni di apprendimento a sostegno della competitività delle imprese e delle competenze
dei lavoratori attraverso l’affermazione del diritto di apprendimento lungo tutto l’arco della vita lavorativa;
• Favorire processi di raccordo efficaci ed efficienti tra domanda e offerta di formazione;
FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua 1° - 2009
2
•
•
Finalità
Contribuire a strutturare un’offerta formativa innovativa e aderente alle reali necessità delle imprese e dei lavoratori,
mettendo a disposizione percorsi ed esperienze che consentano alle aziende di migliorare le proprie chance di sviluppo
nell’economia globalizzata e della conoscenza;
Avviare un'attività formativa capace di stimolare tra i destinatari una visione proattiva, strategica e collaborativi della
pianificazione, organizzazione e gestione del processo produttivo, proponendo e studiando analisi di casi eccellenti e
buone prassi, gestionali, produttive, e formative.
Competitività di Sistema
Competitività di impresa.
Qualità prodotto/processo.
Innovazione.
Validità e durata
a valere su una specifica scadenza dell’Invito …………. a valere sull’insieme delle scadenze dell’Invito 1/2009
Piano
ACCORDI DI PROGRAMMA E/O PROGRAMMAZIONE INTEGRATA TRA LE PARTI SOCIALI E ISTITUIONI OVVERO SOGGETTI PUBBLICI E/O PRIVATI
REGIONALI E/O PROVICNAILI: (Descrivere brevemente le caratteristiche della integrazione degli interventi)
Con il riconoscimento in vai definitiva del Distretto della Nautica, con Legge regionale n. 23 del 3 agosto 2007, la Puglia si candida
a diventare il più grande porto turistico per navi da crociera e grandi yacth del Sud Italia, con più di mille posti barca e investimenti
per centinaia di milioni di euro dal Gargano al Salento.
Questa vivacità della filiera trova valido supporto nel piano di sviluppo regionale;
Si tratta di interventi programmati in termini strutturali (Programma di Sviluppo al Servizio Ricerca e Competitività - acquisito con
prot. n.AOO_04412115 e succ. - ai sensi dell’art. 8 L.23/2007) con il i quali si intende sostenere gli investimenti in ricerca ed
Eventuale
Interazione/Integ innovazione di processo e di prodotto ed in termini sostanziali, con specifico riferimento al nuovo Programma Operativo 2007razione con altri 2013 con il quale si intendono sostenere gli investimenti nel capitale umano, attuando una serie di interventi che si inquadrano nei
seguenti obiettivi specifici:
interventi di
¾ Sviluppare sistemi di formazione continua e sostenere l’adattabilità dei lavoratori;
formazione ed
¾ Favorire l’innovazione e la produttività attraverso una migliore organizzazione e qualità del lavoro;
altre fonti di
¾ Sviluppare politiche e servizi per l’anticipazione e gestione dei cambiamenti, promuovere la competitività e
finanziamento
¾ L’imprenditorialità.
Per il conseguimento di questi obiettivi sono state programmate diverse tipologie di intervento, anche integrate tra loro, tra le quali:
¾ Attività di formazione continua aziendale, con priorità ai temi dell’innovazione e della ricerca;
¾ Azioni per la qualificazione ed il rafforzamento delle risorse umane operanti nel sistema della domanda di ricerca e
Innovazione;
¾ Interventi di formazione, qualificazione e specializzazione delle competenze professionali;
¾ Azioni per il miglioramento della qualità del lavoro;
FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua 1° - 2009
3
¾
¾
¾
¾
Risorse
necessarie per
gli interventi
previsti
Interventi per contrastare comportamenti discriminatori e di scarsa cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro;
Iniziative per consolidare le imprese esistenti e diffondere la cultura imprenditoriale;
Formazione e azioni integrate di riorganizzazione aziendale;
Formazione alle imprese finalizzata a migliorare il loro posizionamento strategico e i fenomeni di internazionalizzazione.
(specificando eventuali fonti di finanziamento diverse dal Fondo) Euro ………………/……………………
Descrizione contesto e sua evoluzione
Sociale
Economico
Produttivo
La filiera della nautica non crea ricchezza per il paese solo come settore in sé, ma anche grazie all'attivazione di indotti a monte e
specialmente a valle.
Si intende per indotto a monte quell'insieme di attività di fornitura di materiali e servizi che consentono ai costruttori di
realizzare il proprio prodotto.
L'indotto a valle invece fa riferimento a quel variegato complesso di attività legate al diportismo e al turismo nautico e
comprende un elenco molto lungo di servizi.
L'Italia situata proprio al centro del Mediterraneo, con 7500 km circa di coste, con un patrimonio artistico d'immenso valore ha tutte le
qualità per attirare il turismo nautico e renderlo sempre più importante nell'economia del paese e ancora di più, proprio attraverso
l'implementazione di questa grande risorsa, il mare, si potrebbero aprire grandi possibilità di sviluppo soprattutto per le regioni del
sud.
In questo scenario, con il riconoscimento in vai definitiva del Distretto della Nautica, (istituito con la delibera di GR 10 dicembre 2008
n. 2409) ha ottenuto il riconoscimento definitivo, con l’approvazione del programma di sviluppo, nella seduta di Giunta del 9 marzo
scorso, la Puglia si candida a diventare il più grande porto turistico per navi da crociera e grandi yacth del Sud Italia, con più di mille
posti barca e investimenti per centinaia di milioni di euro dal Gargano al Salento.
Non a caso, pur se un anno di crisi come quello passato e quello che stiamo attraversando, la Puglia ha registrato un volume di
esportazioni pari a 908mila euro con un incremento nella provincia di Lecce del 42,6%.
FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua 1° - 2009
4
Attualmente al Distretto della Nautica aderiscono 121 imprese operanti sull’intero territorio regionale che impiegano circa 1500
lavoratori; aderiscono 7 enti e istituzioni locali che operano nel campo della Ricerca, formazione e Innovazione, l’Università del
Salento, 3 organizzazioni sindacali e 6 organizzazioni imprenditoriali.
Il programma di sviluppo del Distretto, del valore totale di 236.934.020 euro, pone in essere un complesso di azioni utili a creare un
Sistema Integrato per la Nautica da Diporto che, connettendo e valorizzando appieno la filiera della cantieristica e il turismo
nautico, sia capace di generare condizioni di sviluppo sostenibile e migliore qualità della vita nel territorio regionale. Esso si articola
intorno a una vision precisa: “sviluppare una economia del mare, che valorizzi le vocazioni territoriali e produttive alimentando le
sinergie della filiera nautica a partire dal sistema delle imprese fino alla portualità turistica”.
Mercato
Due gli obiettivi generali e strategici del programma di sviluppo, un documento concreto che parte da un attento esame della
situazione attuale.
Il primo riguarda i Sistemi di Impresa del comparto della nautica e punta a: rafforzare le imprese esistenti e favorire la
nascita di nuove attraendo investimenti, anche da fuori regione; promuovere concentrazioni tra imprese lungo la filiera;
aumentare il grado di apertura internazionale delle imprese e la riconoscibilità dei settori economici in Italia e all’estero;
aumentare la propensione alla ricerca e all’innovazione e la qualificazione del capitale umano, in quanto leve strategiche di
sviluppo dell’intero Distretto.
Il secondo riguarda il Sistema della portualità turistica e del turismo nautico e si prefigge di: aumentare la capacità e
migliorare l’accoglienza portuale, elevando il numero di posti barca e il livello dei servizi, puntando all’innalzamento del loro
target; favorire una maggiore integrazione tra il diportismo nautico e l’entroterra; inglobare la dimensione ambientale nella
programmazione degli interventi.
Il Distretto dunque si pone, nel programma di sviluppo, gli obiettivi di favorire l’insediamento di nuove attività e il rafforzamento e
l’ampliamento delle strutture produttive esistenti e di aumentare la competitività del comparto puntando su internazionalizzazione e
ricerca ma anche su uno sviluppo sostenibile e sulla facilitazione per il diportista nautico della fruibilità delle città costiere.
Tra i progetti più significativi, il catamarano a vela maxi, le imbarcazioni ad area compressa, una piattaforma tecnologica di servizio
per la nautica da diporto
L'industria nautica nel suo complesso rappresenta per la Puglia un fenomeno articolato e di enorme interesse di sviluppo.
Dall’analisi dei dati, si evidenzia per la Puglia un certo equilibrio tra percentuali di aziende attualmente presenti ed operanti
sul territorio ed il numero complessivo degli occupati il che indica una prospettiva positiva di sviluppo del settore nella sua
interezza, che non crea discrasie tra fabbisogni domanda e offerta.
FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua 1° - 2009
5
Regione
Lombardia
Liguria
Toscana
Emilia
Romagna
Campania
Lazio
Piemonte
Sicilia
Veneto
Marche
Puglia
Calabria
Friuli Venezia
Giulia
Sardegna
Umbria
Abruzzo
Basilicata
Trentino Alto
Adige
Aziende
27.2
15.2
9.9
Addetti
25.2
9.1
11.1
8.5
16.8
7.2
7.2
6.4
4.8
3.4
2.9
2.2
1.9
6.5
4.5
10.7
3.7
1.7
5.2
1.9
1.4
1.4
0.7
0.8
0.5
0.3
0.2
0.2
0.3
0.1
0.2
0.2
0.6
Fonte (La Nautica in Cifre – Analisi del mercato 2009)
UCINA
Questo dato è suscettibile di una profonda riflessione in termini di mercato e sviluppo, con forti interconnessioni di fabbisogni
professionali e dunque formativi ed uno sguardo attento all’universo delle imprese artigiane che ruotano intorno ad esso.
Da un lato, poiché l’industria nautica è definita filiera per il fatto stesso che ogni attività in essa è ben distinta ma strettamente
connessa, la comparazione del dato complessivo rispetto ad alcuni “segmenti” di attività racconta una realtà che vede la
Puglia tra le protagoniste del comparto dei motori, in cui la distribuzione percentuale per regione per aziende e addetti, al
2009 risulta:
FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua 1° - 2009
6
Regione
Lombardia
Emilia
Romagna
Piemonte
Liguria
Puglia
Abruzzo
Basilicata
Lazio
Sicilia
Toscana
Veneto
Aziende
40.0
Addetti
39.7
13.3
10.2
13.3
6.7
6.7
3.3
3.3
3.3
3.3
3.3
3.3
11.3
9.4
19.0
1.0
4.7
1.2
1.4
0.9
1.2
E’ interessante rilevare che il numero degli addetti risulta sensibilmente superiore a quella delle aziende sul territorio, questo indica
in Puglia, la presenza di aziende a connotazione industriale.
Dall’altro, con 865 Km di costa, 64 porti turistici e approdi e circa 10mila posti barca, il mare rappresenta una grande risorsa
economica per la Puglia e il turismo nautico uno dei settori economici con maggiori prospettive di espansione e ricadute
positive sul territorio.
Questo indica in Puglia, la tendenza e la propulsione verso lo sviluppo del sistema dei servizi (reali e connessi) che non
cessa nella stagione relativamente più debole per la necessità di ricovero invernale delle imbarcazioni.
In entrambi i casi si evidenzia la necessità di investire sul capitale umano, in termini di competenze specifiche di settore e a
contenuto trasversale.
FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua 1° - 2009
7
Descrizione processi e loro evoluzione
Facendo propri gli Asset nazionali, la Nautica da diporto della Regione Puglia, sta attraversando un periodo di forte espansione; tuttavia, questo
processo è frenato da una situazione di crisi che impedisce di fatto alle imprese l’accesso a strumenti che ne agevolino lo sviluppo, partendo dalla
formazione continua (difficile reperimento di professionalità qualificate, sia per tramite di percorsi di aggiornamento, sia per tramite di nuove figure
professionali) fino al difficile rapporto tra liquidità finanziaria e sviluppo.
La localizzazione del cantiere per la costruzione dello scafo. La costruzione dello scafo e in particolare la costruzione degli scafi di
maggiori dimensioni che sono il segmento di maggiore soddisfazione del nostro Paese, condiziona le attività a valle, in ragione dei
vincoli tecnici, organizzativi ed economici necessari per il trasporto degli scafi che sono pesanti ed ingombranti. Per questi motivi, i
cantieri navali da sempre hanno un accesso al mare. Tuttavia l’avvento della vetroresina, con il suo impatto ambientale in termini di
inquinamento, ma anche, laddove gli effetti dell’inquinamento vengono correttamente risolti, in termini di polveri e di odori, ha portato
ad affidare l’attività di costruzione di parti dello scafo in vetroresina a imprese collocate lontano dalle aree urbane e, quindi, data la
forte urbanizzazione delle coste italiane, a imprese collocate nell’interno, anche se non a grande distanza dal mare.
È qui opportuno evidenziare che la vetroresina, pur non essendo l’unico materiale usato per la costruzione degli scafi, rappresenta di
gran lunga il più utilizzato nella nautica da diporto per le doti di resistenza, lavorabilità, leggerezza ed economicità. Di conseguenza,
la lavorazione della vetroresina, pur non essendo un’attività a elevata tecnologia e pur non richiedendo competenze professionali di
elevatissimo contenuto, rappresenta un elemento strategico per la produzione di imbarcazioni per la nautica da diporto, che appunto
si svolge vicino a dove si produce lo scafo.
Lavorativi
L’espansione del turismo nautico lungo le coste italiane. I costi in termini economici ma anche in termini di tempo derivanti dallo
spostamento delle imbarcazioni, sia che questo avvenga via terra sia che avvenga via mare (anche se ovviamente ci sono differenze
anche rilevanti tra le due modalità), hanno un’altra importante conseguenza: il diportista, forse con la sola eccezione dei diportisti
che acquistano i superyacht, tende ad acquistare l’imbarcazione vicino (anche se la vicinanza si misura magari in qualche centinaia
di chilometri) ai luoghi dove intende solitamente utilizzarla.
Questo comporta che la disponibilità di porti turistici e di altre infrastrutture condizioni lo sviluppo della nautica da diporto.
La crescita di questi anni e le qualità professionali richieste. La crescita della filiera nautica registrata in questi anni è sicuramente un
fatto positivo per gli operatori e per l’intera economia nazionale. Così come positive appaiono le prospettive di sviluppo se si saprà
affrontare alcuni nodi cruciali del settore.
Organizzativi
Innovazione
I segmenti della filiera
Lo scafo
FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua 1° - 2009
8
Mercato
Lo scafo di un’imbarcazione, anche se è possibile l’uso di altri materiali, si pensi per esempio alla fibra di carbonio, viene realizzato
essenzialmente con quattro materiali: vetroresina, legno, acciaio e alluminio, con una netta prevalenza nella nautica da diporto della
vetroresina.
L’allestimento dell’imbarcazione
L’allestimento dell’imbarcazione rappresenta la fase di lavorazione nella quale vengono installati a bordo gli arredi interni ed esterni,
gli accessori (letti o cuccette, bagni, elettrodomestici, serbatoi per l’acqua, il sistema di climatizzazione fino a giungere alle vasche
con idromassaggio), gli accessori per la sicurezza, gli strumenti per il controllo delle varie funzioni dell’imbarcazione (quadro
comando per la funzionalità dei motori, la riserva di carburante, servomeccanismi, ecc.), gli strumenti per la navigazione (radio, gps,
ecoscandaglio, radar, ecc.), gli accessori per il tempo libero (TV satellitare, internet, home video, impianti hifi, ecc.).
La propulsione
Per certi versi anche i sistemi di propulsione, nella nautica essenzialmente a motore e a vela, dovrebbero essere considerati
nell’allestimento. Tuttavia l’importanza del sistema di propulsione, le specificità tecniche e le competenze professionali richieste sia
per quanto riguarda i motori marini, sia per quanto riguarda la navigazione a vela, ci hanno spinto a trattare in una voce a parte le
attività qui citate.
Manutenzione e riparazione
Le attività di manutenzione e riparazione, sono assai rilevanti per il corretto funzionamento dell’imbarcazione, sottoposta all’azione
dell’acqua marina e degli altri agenti atmosferici e vengono svolte nei porti e nelle marine.
Tuttavia, va considerato che per le imbarcazioni di maggiori dimensioni, gli stessi cantieri di produzione offrono servizi di
manutenzione e riparazione, mentre per la piccola e media nautica, molto rilevante è il rapporto di fiducia del diportista con il
venditore dell’imbarcazione o con chi si occupa del rimessaggio.
Installazione di accessori e componenti
Nella nautica da diporto e in particolare nella piccola e media nautica, spesso avviene che sull’imbarcazione, per migliorare il comfort
vengano installati nuovi accessori e/o componenti: si pensi, per esempio, a un frigorifero di bordo o a un salpa-ancora.
Rimessaggio
Nella nautica da diporto, l’utilizzo delle imbarcazioni è spesso limitato ad alcuni mesi, se non ad alcune settimane l’anno. Per il resto,
l’imbarcazione sta in una rimessa, laddove possono venir svolte le attività di manutenzione ordinaria e lavaggio.
La situazione socio economica del territorio Pugliese è caratterizza da fasi di crescita e di rallentamento del ciclo economico di
notevole intensità a denuncia di un’economia dinamica, ma anche “fragile” che risente in maniera particolarmente intensa di fasi
congiunturali negative, a causa di squilibri strutturali e territoriali che amplificano il ciclo.
Il tessuto imprenditoriale regionale è costituito da piccole e medie imprese attive soprattutto nei settori dell’agro-alimentare, del
manifatturiero, del tessile abbigliamento, del turismo e del meccanico. In questo contesto è fondamentale puntare a rafforzare e
valorizzare le competenze professionali, considerate leva
strategica per la sopravvivenza e lo sviluppo delle nostre aziende in un mercato sempre più globale e mutevole che impone un
adeguamento tempestivo e continuo a cambiamenti molto veloci.
FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua 1° - 2009
9
Descrizione tecnologie e prodotto/i e loro innovazione
Tecnologie –
Prodotto/i
L’utilizzo di strumentazioni tecnologicamente avanzate
Utilizzo di stumentazione CAD/CAM
I programmi CAD/CAM permettono all'utente di disegnare modelli geometrici e di generare le istruzioni corrispondenti a tali modelli
per una macchina utensile.
La locuzione CAD/CAM è usata anche in modo più generico per indicare l'utilizzo di strumenti di progettazione e fabbricazione
computerizzati.
Si tratta di attività svolte con l’ausilio di strumenti informatici, che attraversa in modo pervasivo gran parte delle attività manifatturiere
della filiera della nautica da diporto.
Utilizzo di strumentazione per il taglio e la sagomatura di parti con l’ausilio del computer
Anche se tecnicamente le attività di taglio e sagomatura di parti con l’ausilio del computer, rientra nell’ambito delle attività CAM, visto
il rilevante ricorso a questi strumenti nell’ambito di un processo produttivo, come quello della produzione per la nautica da diporto,
che lavora su prodotti altamente personalizzati, ci sembra utile distinguere queste attività e, di conseguenza, le iniziative di
formazione continua ad esse collegate.
Nel 2008 la nautica italiana, dopo essere stata per anni il principale motore dell’innovazione e della ricerca nei processi produttivi, ha
affrontato la difficile congiuntura economica ripensando le proprie strategie, avviando ristrutturazioni aziendali, ridimensionando le
proprie prospettive di crescita e introducendo anche cambiamenti positivi.
In questo senso le innovazioni di prodotto e di servizio sono state determinanti per superare le difficoltà e sono state
accompagnate dalla volontà delle aziende di puntare sul territorio italiano, non attuando la delocalizzazione della produzione, bensì
puntando sull’individuazione di nuovi mercati di sbocco.
Le aziende che disponevano di risorse finanziarie si sono mosse tempestivamente in questa direzione, cogliendo nuove opportunità
per aumentare la propria quota di mercato.
La strada da seguire non può venire, come sottolineato dal Rapporto PIQ- Prodotto Interno Qualità 2009 promosso da Symbola in
collaborazione con Unioncamere, che dalla promozione della qualità, così come sta avvenendo in altri settori del Made in Italy: a
vincere saranno quelle imprese in grado di innovare il prodotto, curandone la qualità in fase di produzione e di assistenza post
vendita, ma tutelando anche la qualità e la sicurezza del lavoro.
FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua 1° - 2009
10
Descrizione fabbisogni formativi
Come descritto nei paragrafi precedenti, la nautica da diporto è un insieme di attività di cui non è facile stabilire gli esatti confini, infatti si possono
definire in più di 40 i mestieri della nautica.
Per questo occorre ripensare il sistema della formazione e delle competenze, che, unitamente al reperimento della manodopera, se non risolto,
potrebbe arrestare nei prossimi anni il processo di crescita dell’intero settore.
Date le dimensioni contenute dell’impresa artigiana, la gestione dei processi lavorativi all’interno della stessa, vengono organizzati ed attivati da tutti i
lavoratori che vi fanno parte. Quindi intervenire su più attività, su più fasi del processo lavorativo, mostrando di conoscere ciò che viene dall’inizio alla
fine del proprio intervento abituale diventa una necessità ed un’insieme di competenze fondamentali. Ciò permette la capacità di sostituzione e
affiancamento, utile nell’impresa artigiana dove le unità, qualora si assentino, creano disagio. Inoltre, lo sviluppo delle competenze di carattere
gestionale e di processo e l’acquisizione degli strumenti del controllo di gestione nell’ambito dell’attività d’impresa, appaiono fabbisogni diffusi. Il
sistema di controllo non rappresenta soltanto un semplice processo di confronto tra quanto è stato stabilito e quanto è accaduto, ma è uno strumento
di indirizzo e di programmazione volto a supportare il processo decisionale, al fine di migliorare le performance aziendali.
Grazie al progresso tecnologico nelle imprese, anche nelle micro, si sono riscontrati cambiamenti rilevanti sia a livello di
processo produttivo sia a livello di organizzazione aziendale. I nuovi scenari organizzativi valorizzano maggiormente
l’aspetto intangibile dato dalle qualità personali e dalle risorse umane, manifestando la consapevolezza che il successo di
un’impresa si determina dalle qualità, dalle conoscenze e dal comportamento di chi vi lavora, all’interno di un clima
organizzativo sano e partecipativo, frutto di rapporti di fiducia, di cooperazione e di valori condivisi.
Emerge, quindi, la necessità di imparare a lavorare in gruppo per una miglior condivisione dei valori e degli obiettivi
aziendali e per riuscire a creare un buon clima interno. Punto di forza per l’immagine stessa dell’azienda verso l’esterno e
per il valore aggiunto che essa propone sul mercato
Le analisi dei fabbisogni formativi delle aziende evidenziano richieste di miglioramento delle capacità relazionali
sostanzialmente su due livelli. Il primo livello riguarda il processo comunicativo con esterno, verso i clienti e i fornitori, il
secondo si riferisce al processo comunicativo intra-aziendale che si sviluppa tra i collaboratori e tra direzione e
Relazionali
collaboratori.
I fabbisogni formativi relazionali presenti nelle aziende del settore afferiscono in maggior misura alla sfera delle:
9 Capacità strategiche imprenditoriali,
9 Capacità comunicative e di interazione,
9 Leadership e team building,
9 Capacità di gestire situazioni nuovi e cambiamenti,
9 Gestione di situazioni critiche e dello stress,
9 Gestione del personale e delle risorse umane,
9 Gestione del clima aziendale,
9 Gestione del cliente.
FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua 1° - 2009
11
Di processo –
innovazione
Per quanto riguarda l’imprenditore e per il suo coadiuvante, entrambi devono avere un ruolo di raccordo e coordinamento
delle diverse figure professionali, inoltre l’imprenditore, o il suo braccio destro, è il principale attore di riferimento per
quanto riguarda le vendite. A tal proposito è importante ricordare che il settore è caratterizzato da una maggioranza di
piccole e medie imprese dove l’imprenditore stesso è inserito nel processo produttivo. In tale contesto è importante dare
maggiore rilevanza alla possibilità di sviluppare capacità gestionali anche nell’organico aziendale.
In definitiva quindi, si fa riferimento ad uno sviluppo delle conoscenze legate alla capacità di posizionarsi strategicamente
sul mercato, acquisendo anche conoscenze che riguardino il marketing e il mercato di riferimento.
Un fabbisogno formativo sicuramente evidenziato all’interno delle imprese del settore è quello legato all’innovazione.
Lo scenario macroeconomico dimostra come l’elemento centrale per la competitività delle imprese é rappresentato dalla
capacità di stare al passo con il continuo progresso tecnologico e con i veloci cambiamenti di un contesto e di un mercato
di riferimento ampio, diversificato e globale per attestarsi su un segmento di prodotto ad alto valore per qualità e contenuto
innovativo.
Questo nuovo posizionamento competitivo appare condizionato dalla possibilità di migliorare il contesto infrastrutturale e
istituzionale in cui le piccole imprese operano e dalla realizzazione di una poderosa azione di diffusione dell’innovazione e
delle conoscenze per mezzo di una intensa attività di formazione e di trasferimento di know how.
Tale necessità si evidenzia soprattutto per le piccole e medie aziende, contesti in cui spesso l’innovazione tecnologica non
si accompagna a una innovazione dei processi gestionali e commerciali e a nuove modalità di gestione della conoscenza.
In questo caso, si configura come bisogno formativo necessario, quello di un’adeguata preparazione all’innovazione per
tutto l’organico aziendale al fine di trovare le spinte necessarie affinché l’intero processo produttivo diventi competitivo e
adeguato alle richieste del mercato di riferimento.
In particolar modo, livelli massicci di innovazione di processo e di prodotto implicano l’aprirsi di scenari lavorativi nuovi,
l’emergere e il diffondersi di nuove professionalità e nuovi modi di lavoro, la necessità di affrontare e gestire situazioni
difficili e potenzialmente stressanti: la conservazione del posto di lavoro e l commessa commerciale non sempre garantita
in maniera assoluta e a tempo indeterminato; la progressione di carriera sempre più basata sul possesso di nuove
competenze e nuove conoscenze; la capacità di autonomia nel prendere decisioni importanti anche all’interno di rapporti
di lavoro di dipendenza; la diffusione di metodi di lavoro di gruppo con conseguente aumento dell’importanza delle
capacità relazionali e comunicative.
Quindi, mentre prima l’enfasi era totalmente sul fare, adesso si richiede al lavoratore di saper fare, di saper essere e
sapere divenire. Non solo aggiornamento tecnico ma flessibilità, iniziativa, capacità di relazione e comunicazione, visione
d’insieme, capacità di prendere decisioni e di gestire cambiamenti improvvisi e situazioni critiche.
In breve anche per il lavoratore è indispensabile sviluppare competenze professionali di ordine più ampio:
• Sapere (contenuti e fondamenti scientifici)
• Saper fare (tecniche, procedure, abilità strumentali)
• Saper essere (motivazioni, atteggiamenti, comportamenti)
• Saper divenire (orientamento, formazione continua ed auto-formazione)
FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua 1° - 2009
12
Altro
Descrizione processi di apprendimento
Le metodologie didattiche da applicare per la realizzazione dei progetti formativi collegati al presente Piano riguardano:
La Rilevazione e analisi dei fabbisogni formativi.
L'analisi dei fabbisogni formativi è la prima fase del processo di formazione; essa consiste in un’attività di studio del contesto e
della cultura dell’organizzazione, abbinata ad una precisa rilevazione delle esigenze formative dell’organizzazione e delle persone
che in essa operano. Per essere efficace, l’attività progettuale della formazione deve prevedere una forte integrazione tra tutti gli
attori in gioco, vale a dire i Consulenti Formatori esterni ed interni ed i referenti aziendali per i processi di sviluppo interessati:
formazione, commerciale e/o altri. In questa fase è necessario valutare:
¾ In quale misura e in quali condizioni la formazione può soddisfare le esigenze individuate senza creare false aspettative;
¾ Come definire gli indicatori di efficacia attraverso i quali poter stabilire successivamente se le attività formative hanno
raggiunto gli obiettivi attesi;
¾ Quali contenuti erogare in funzione degli obiettivi di sviluppo pensati.
La definizione di fabbisogno formativo è prevalentemente legata al superamento del gap esistente tra le competenze che occorre
possedere per svolgere una determinata attività e quelle possedute dal soggetto in un dato momento.
I fabbisogni formativi vengono, inoltre, definiti come la necessità, più o meno esplicita, di adeguare le competenze delle persone
alle caratteristiche della struttura organizzativa e alle modalità di lavoro aziendali, in funzione delle esigenze di produzione e del
Metodologie
mercato o di determinati scenari socio-economici previsionali.
L’analisi dei fabbisogni formativi si configura come una vera e propria attività di ricerca sociale orientata e finalizzata alla
conoscenza:
¾ Delle caratteristiche strutturali e dinamiche interne ed esterne all’organizzazione;
¾ Delle caratteristiche dei processi lavorativi e di produzione di riferimento per l’analisi;
¾ Dei bisogni espressi dagli individui in termini di competenze e motivazioni e dal sistema di attese reciproche tra
organizzazione aziendale e soggetti che la compongono;
¾ Del sistema di attese derivanti dall’organizzazione aziendale.
I fabbisogni formativi non sono sempre evidenti e immediatamente acquisibili, è necessario quindi rilevarli attraverso forme di
indagine diretta (ad esempio attraverso ricerche preliminari) e anche mediante un’analisi documentale dei rapporti o indagini di
ricerca relativi al territorio economico e imprenditoriale di riferimento.
Le modalità di rilevazione del fabbisogno formativo potranno essere di due tipi:
¾ strutturate e strumentate: relativi a processi di analisi e di ricerca realizzati ad hoc;
FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua 1° - 2009
13
¾ non strutturare e informali: sollecitazione da parte di esperti, stakeholders, di imprese, ecc.
Il Fornire conoscenza.
Dare contenuti specifici e necessari per potenziare le competenze dei lavoratori e fornire conoscenza e strumenti conoscitivi
finalizzati all'indagine, classificazione, interpretazione della realtà aziendale con l’utilizzo di metodologie integrate che prevedono
l’alternarsi di teoria, pratica ed affiancamento on the job.
Le competenze rappresentano l’insieme di capacità e di conoscenze necessarie allo svolgimento delle attività lavorative.
Specificatamente:
¾ Le conoscenze: riguardano i saperi di riferimento dell’attività professionale; per la loro individuazione si deve fare
riferimento alle principali tipologie dei saperi connessi all’attività professionale.
¾ Le capacità: riguardano i processi cognitivi e attuativi da esercitare nell’attività professionale; per la loro individuazione si
deve fare riferimento alle principali tipologie di capacità presenti nel processo cognitivo di un soggetto al lavoro.
Le metodologie formative:
¾ Supportano la connessione tra contenuti sviluppati nel corso ed esperienze professionali;
¾ Evidenziano la relazione tra tema affrontato in aula e problema concreto riscontrabile nel contesto lavorativo;
¾ Consentono la comprensione costante della rilevanza del tema affrontato ai fini del miglioramento delle modalità di lavoro
e dello sviluppo professionale.
Nel dettaglio le modalità formative da attuare sono:
¾ Osservazioni guidate
¾ Apprendimento in affiancamento on site
¾ Esercitazioni strutturate
¾ Attività pratiche di laboratorio a piccoli gruppi e/o a livello individuale
¾ Simulazioni di situazioni di lavoro, analisi di casi (case study), discussioni in piccoli gruppi, ecc.
¾ Lezioni frontali (finalizzate a concettualizzare l’esperienza svolta o a sviluppare la conoscenza di contenuti di tipo teorico)
L’Accoglienza ed orientamento dei partecipanti.
Le attività di accoglienza ed orientamento devono essere attuate e coordinate a cura di una specifica figura professionale. Tali
attività hanno lo scopo di fornire ai dipendenti/partecipanti gli strumenti per poter effettuare scelte consapevoli nelle varie fasi della
formazione. L’accoglienza e l’orientamento devono avere come obiettivo principale quello di presentare ai formandi le finalità
generali del programma di formazione, gli obiettivi da raggiungere e fornire gli strumenti utili per poter effettuare scelte
consapevoli nelle varie fasi del percorso formativo. In questa fase si raccomanda l’utilizzo del Bilancio delle Competenze
Il Monitoraggio e la valutazione dei risultati
La valutazione dell’intervento formativo è una fase essenziale nella gestione di un progetto di formazione. Si tratta di una
valutazione di processo che deve avere come scopo il raggiungimento di obiettivi quantitativi e qualitativi. Al fine del
FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua 1° - 2009
14
raggiungimento dei risultati attesi e del
miglioramento continuo del servizio formativo offerto, questa attività deve essere realizzata, preferibilmente, mediante il
monitoraggio, la valutazione in itinere e la valutazione finale. Essa dovrà misurare:
L’efficacia e la qualità della didattica;
L’apprezzamento-gradimento da parte dei corsisti;
La valutazione del trasferimento dei contenuti didattici.
Gli strumenti da utilizzare per la valutazione in itinere saranno:
Questionario di ingresso per la valutazione delle aspettative
Tableau de bord sul gradimento
Questionario modulare per la valutazione finale di gradimento.
Strumenti
La valutazione finale del percorso formativo avrà l’obiettivo di evidenziare quale siano stati gli effetti dello stesso sui
comportamenti lavorativi dei partecipanti.
Questa valutazione si propone di verificare quale sia la percezione dei partecipanti/lavoratori dei cambiamenti professionali
avvenuti attraverso l’applicazione di quanto è stato acquisito in termini di competenze.
Gli strumenti da utilizzare per la valutazione finale sono quelli allegati all’Avviso:
Questionario per la valutazione del trasferimento degli apprendimenti in ambito lavorativo(partecipanti)
Questionario per la valutazione del trasferimento degli apprendimenti in ambito lavorativo(responsabili).
L’offerta di strategie e metodi didattici è molto ampia ed è possibile progettare percorsi che sappiano ricorrere a una tecnica
piuttosto che ad un’altra, a seconda della richiesta, delle necessità e delle caratteristiche dei contenuti da insegnare e degli utenti
da formare. E’ possibile ricorrere a procedure formative che mettano insieme tecniche didattiche diverse in modo da soddisfare le
diverse modalità con cui un contenuto formativo può essere insegnato e appreso. In breve le questioni da affrontare sono le
seguenti:
• Il soggetto in formazione: definire le caratteristiche psicologiche e cognitive del soggetto in formazione: prerequisiti di
conoscenza e competenze, strategie di apprendimento, storia personale e professionale, contesto lavorativo di
provenienza.
• I contenuti formativi: analizzare i compiti lavorativi a cui si riferiscono i contenuti formativi da apprendere: corretta analisi
della domanda, articolazione degli argomenti, organizzazione delle procedure e dei contenuti.
• Metodologie didattiche: definire le procedure didattiche più idonee a realizzare un intervento di successo: definizione del
dove, come, quando e quanto insegnare.
• Monitoraggio e Valutazione: monitorare costantemente il processo e il percorso nel corso del suo svolgimento e se
possibile correggere in corsa eventuali scostamenti dal programma; valutare gli apprendimenti raggiunti e le strategie
educative adottate: e verificare i risultati ottenuti alla fine sulla base delle scelte e degli obiettivi iniziali.
FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua 1° - 2009
15
Modalità
organizzative
Le modalità organizzative sono strategiche per la buona riuscita degli interventi formativi rivolti agli artigiani.
Si rende necessario prevedere un approccio organizzativo omogeneo in tutte le sue fasi ed attività capace di rispondere in
tempi rapidi ad ogni step e problema incontrato al fine di garantire un monitoraggio costante in tutte le fasi ex ante, in itinere ed
ex post, teso complessivamente ad individuare i casi di successo, con eventuale attivazione di vie alternative per il
proseguimento del percorso formativo, nonché i miglioramenti conseguiti dagli allievi che si avvarranno di azioni di sostegno
didattico e il grado di coinvolgimento e presa di coscienza delle famiglie coinvolte, sulla base degli indicatori di efficacia e di
efficienza.
Si dovrà dare al progetto un impianto capace di essere flessibile e di consentire interventi ad hoc a fronte delle esigenze e
problematiche sorte durante le attività con i partecipanti, in quanto persone reali e come tali portatrici di caratteristiche ed
esigenze individuali delle quali l’organizzazione deve tenere conto e sulle quali l’organizzazione deve modellarsi via via.
Il modello organizzativo dovrà comunque garantire un livello di governo ed un livello tecnico organizzativo.
A titolo semplificativo ma non esaustivo:
ORGANIZZAZIONE
Livello di GOVERNO
COMITATO DI INDIRIZZO E
MONITORAGGIO
DIRETTORI E
RAPPRESENTANTI LEGALI
DEGLI ENTI COINVOLTI
NELL’RTS – PROJECT
LEADER DEL PROGETTO
(coordinatore generale)
Livello di GESTIONE TECNICO
- ORGANIZZATIVO
COMITATO TECNICO DI
PROGETTO
COORDINAMENTO
DIDATTICO
GRUPPO
AMMINISTRATIVO
GESTIONALE
A tal fine è necessario creare uno staff di progetto composto da figure professionali con comprovata esperienza curriculare che
possano coordinare le fasi in cui è articolato il progetto formativo.
Particolare cura deve essere posta dallo staff di progetto nella fase di selezione dei partecipanti tenendo conto delle finalità
FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua 1° - 2009
16
Documentazione
(utilizzo materiali e
prodotti di esperienze
precedenti)
progettuali e dei fabbisogni formativi delle aziende.
L’erogazione della formazione vede coinvolte tutte le figure che compongono lo staff di progetto al fine di armonizzare tutte le
fasi progettuali e garantire un servizio agli utenti che risponda alle loro esigenze di carattere professionale, organizzativo e
pratico.
Fondamentali sono le modalità di erogazione delle attività formative agli artigiani che devono essere basate sui fabbisogni
formativi specifici e su una calendarizzazione delle attività che non vada a creare interruzioni al ciclo di produzione/erogazione in
azienda.
La valutazione delle attività formative rappresenta una fase fondamentale delle attività progettuali in quanto è lo strumento
attraverso il quale poter misurare l’efficacia della formazione, l’efficienza delle strutture erogatrici del servizio, l’impatto rispetto ai
risultati attesi e procedere eventualmente ad aggiustamenti.
Per ogni evento formativo dovranno essere proposti e forniti materiali didattici che facilitino il processo di apprendimento e
verifica dello stesso. In particolare si tratterà di diapositive inerenti gli argomenti trattati, schemi per le esercitazioni, esempi di
casi pratici realmente verificatisi (e risolti) in azienda.
Contenuti Formativi da sviluppare.
La nautica da diporto è un insieme di attività di cui non è facile stabilire gli esatti confini, infatti si possono definire in più di 40 i mestieri della nautica.
Facendo proprie le istanze degli Asset di settore, il Piano Formativo Settoriale delinea alcuni aspetti prioritari nella definizione di contenuti
trasversali e, aspetti e competenze professionali di seguito riportati (a titolo esemplificativo ma non esaustivo):
Aspetti specifici e di interesse formativo in vari segmenti della filiera
Problematiche attinenti la salute e la sicurezza sul lavoro
Le nuove norme sulla sicurezza sul lavoro
Le nuove normative in materia di sicurezza sul lavoro. Sviluppare attività di formazione per i dipendenti su queste tematiche in modo che sappiano
con precisione gli obblighi e le norme, anche tecniche, da rispettare.
La sostenibilità ambientale
Per certi versi, le considerazioni svolte in materia di sicurezza sul lavoro, possono essere riprodotte, cambiando l’oggetto, anche per la sostenibilità
ambientale nella produzione e nella manutenzione delle imbarcazioni da diporto.
È utile qui rimarcare come la fruizione di un ambiente marino incontaminato sia, in fondo, il fine ultimo della nautica da diporto. Per questo, l’utilizzo di
prodotti ecocompatibili per i materiali di consumo, per esempio può contribuire, con limitati costi aggiuntivi, ad un minore impatto ambientale.
Anche nei processi produttivi, la consapevolezza riguardo alle questioni della compatibilità ambientale, può rappresentare un’opportunità per una
produzione di qualità quale quella italiana.
FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua 1° - 2009
17
L’utilizzo di strumentazioni tecnologicamente avanzate
Utilizzo di stumentazione CAD/CAM
Utilizzo di strumentazione per il taglio e la sagomatura di parti con l’ausilio del computer
Lavoratori immigrati
La presenza di lavoratori immigrati, in particolare nel segmento della lavorazione della vetroresina, ci fa proporre attività formative, che per quanto
basilari (per esempio, la conoscenza della lingua italiana, dei diritti e dei doveri dei lavoratori in Italia, ecc.) risultano utili, in quanto propedeutiche allo
svolgimento del lavoro in sicurezza e con efficacia.
Un ulteriore campo di attività può essere quello di interventi formativi per le maestranze straniere (di origine comunitaria, neocomunitaria o
extracomunitaria) che vengono anche temporaneamente nel nostro Paese a svolgere attività connesse alla nautica da diporto.
Aspetti trasversali
Sono rintracciabili nella nautica da diporto alcune esigenze di interventi formativi che possono essere definiti trasversali, in quanto non sono
circoscrivibili in un’unica mansione, ma attraversano più attività lavorative, sia pur in differenti gradazioni.
L’inglese tecnico, commerciale e nautico
Una prima conoscenza trasversale che risulta necessaria agli operatori della nautica da diporto è quella della lingua inglese, sia per gli aspetti tecnici
(per esempio, i manuali di istruzioni e montaggio di molte apparecchiature, non solo elettroniche, sono scritti in inglese) sia per gli aspetti legati alla
negoziazione e alla conclusione dei contratti con clienti stranieri, nonché per gli elementi più strettamente legati al prodotto nautico.
Competenze gestionali
Il project management
La costruzione di imbarcazione è spesso la costruzione di un unico esemplare e anche laddove si produce in serie, posto che si possa utilizzare
questa dizione, i lotti produttivi sono limitati. Il risultato è che per il cliente, sia un privato, sia, a maggior ragione, una società di noleggio di
imbarcazioni, il rispetto della data di consegna prevista è un elemento fondamentale.
La corretta pianificazione del lavoro e il controllo nello svolgimento dello stesso, sono e saranno sempre più un elemento di competitività dell’impresa
della nautica da diporto. L’utilizzo di tecniche e metodi di programmazione e di gestione della commessa, anche con il supporto di appositi software, è
quindi un interessante campo di intervento per progetti formativi.
Le figure tecnico/gerarchiche (responsabili, capisquadra, ecc…)
Ricollegandoci agli elementi già citati al punto precedente, e in particolare alle caratteristiche non di serie della costruzione dell’imbarcazione, si
segnala la necessità di interventi sulle figure dei responsabili dei processi produttivi e dei capisquadra.
Si tratta di figure professionali che non solo debbono coordinare tecnicamente e gerarchicamente il lavoro delle squadre ad essi assegnate, ma
debbono anche risolvere gli specifici problemi tecnici che possono insorgere nella realizzazione di singoli progetti.
Appaiono pertanto utili interventi formativi diretti, da un lato, a incrementare le competenze di gestione delle persone che lavorano, in termini di
FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua 1° - 2009
18
capacità relazionali e di direzione del lavoro, sia interventi formativi per incrementare le capacità di gestire i problemi tecnici che si realizzano lungo il
processo produttivo.
La sicurezza del cliente e dell’utente della nautica da diporto
La qualità che contraddistingue la produzione italiana di nautica da diporto, deve concretizzarsi anche in un percepibile vantaggio per il cliente o per
l’utente finale.
Le nuove esigenze del cliente e dell’utente (internet, tv satellitare, ecc.)
Oltre alla sicurezza e al benessere, il cliente che si rivolge alle imprese italiane che costruiscono imbarcazioni per la nautica da diporto, richiede e
richiederà sempre più comfort.
Questo vuol dire che anche nella nautica da diporto si svilupperà sempre più la richiesta di accessori per l’intrattenimento (tv satellitare, accesso a
internet, hifi, ecc.) o per il benessere (saune, vasche con idromassaggio, e perfino palestre) o ancora arredi solo in materiale naturale/biologico, in
misura forse maggiore di quanto questo avvenga per le abitazioni.
Si tratta qui di comprendere, da un lato, le tendenze e, dall’altro, di appropriarsi delle tecnologie per essere pronti a rispondere alle richieste di una
clientela sempre più esigente.
Di seguito sono descritte in dettaglio le figure professionali le mansioni tipiche e le competenze richieste, indicando i segmenti della filiera in cui
queste sono presenti e integrandole con considerazioni sugli aspetti formativi relative ai contenuti formativi inerenti ogni profilo
MAESTRO D'ASCIA
Si tratta di una figura caratteristica della costruzione di scafi in legno, tipicamente svolge le seguenti mansioni:
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
Costruzione e riparazione di scafi in legno fino a 150 ton di stazza lorda
Progettazione dell'imbarcazione con realizzazione del piano di costruzione
Scelta del legname da impiegare
Costruzione dell'imbarcazione secondo la prassi consolidata
Costruzione della coperta e degli interni
Dimensionamento dell'impianto propulsivo
Alaggio e varo anche con mezzi tradizionali
Calafatura, pitturazione generale e cicli particolari
Incollaggio dei materiali
Conoscenza approfondita dei materiali usati nella costruzione
Riparazione generale
Con le seguenti conoscenze di tipo specifico:
Geometria descrittiva
FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua 1° - 2009
19
¾
¾
¾
¾
¾
¾
Nomenclatura dell'imbarcazione
Tutti i legni, i materiali, gli utensili necessari alla realizzazione di imbarcazioni
Materiali compensati (marini, di pioppo, con incollaggio fenolico, scanalati in tek o in iroko o con le scanalature in acero)
Incollaggio
Legname (mogano, teak, douglas, pitchpine, frassino, quercia, acero, ecc.) e classificazione in base alle varie destinazioni d'uso
Utensili necessari alla lavorazione del legno (sega a nastro, pialla, toupia, scalpelli, pialletti, flex e quant'altro possa servire a modellare e
sagomare)
¾ Tecniche per il taglio computerizzato del legno
Deve inoltre essere in grado di realizzare in scala, prima dell'esecuzione materiale dell'imbarcazione vera e propria, il modello utilizzando legno di
abete con la vinilica, mdf e pioppo
Potranno essere individuati interventi formativi sul:
•
•
corretto utilizzo degli utensili, sia sotto il profilo dell’efficacia degli interventi, sia sotto quello della prevenzione degli infortuni
utilizzo di sistemi di progettazione con l’ausilio del computer
CALAFATORE
Il calafatore è colui che nella costruzione e nella manutenzione delle imbarcazioni in legno, si occupa dell’impermeabilizzazione dell’imbarcazione una
volta con canapa e pece o catrame, oggi con cotone e speciali prodotti epossidici.
Pur trattandosi di un’attività di nicchia, si tratta di una figura professionale di grande pregio nell’attività di costruzione, manutenzione e riparazione
delle imbarcazioni in legno.
Competenze specifiche
¾
Conoscenza del processo e delle relative tecniche;
¾ Conoscenza dei materiali tradizionali e dei nuovi impregnanti
¾ Abilità manuali
PROTOTIPISTA IN LEGNO
Figura professionale tipica delle attività di costruzione degli scafi che predispone modelli in scala delle imbarcazioni per le prove in vasca.
Competenze specifiche:
¾ Lettura del disegno tecnico
¾ Conoscenza dei materiali per modelli (legni, colle, ecc.)
¾ Abilità manuali
FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua 1° - 2009
20
FALEGNAME O CARPENTIERE IN LEGNO
Si tratta di una figura professionale molto richiesta soprattutto nell’allestimento interno del natante o a maggior ragione della barca. Opera in tutti i
segmenti di costruzione delle imbarcazioni della filiera, in quanto, aldilà del materiale con cui è costruito lo scafo, il legno rappresenta un elemento
predominante negli arredamenti dell’imbarcazione.
Tipicamente svolge le seguenti mansioni:
¾ Costruzione e riparazione scafi in legno
¾ Assemblaggio del mobilio interno navale (costruzione pareti – incastro mobili)
¾ Lavorazione del nuovo e dell'usato
Con le seguenti conoscenze di tipo specifico:
¾ del legno
¾ delle tecniche per la lavorazione “di fino”
¾ delle tecniche di assemblaggio
¾ del disegno tecnico
¾ delle tecniche per il taglio computerizzato del legno
I falegnami più ricercati sono i cosiddetti “montatori” ossia la manovalanza specializzata nella costruzione delle pareti e del successivo incastro dei
mobili.
In termini di interventi formativi per lavoratori già in forza, come nel caso della formazione continua, ci sembra quindi utile accompagnare l’espansione
del mercato rafforzando le competenze dei falegnami “generici”.
MONTATORI OBLÒ
Si tratta di una figura professionale tipica dell’attività di allestimento dell’imbarcazione.
Mansioni tipiche:
¾
¾
¾
¾
¾
Taglio della vetroresina e relativa finitura
Installazione dell’oblò
Installazione di eventuali servomeccanismi
Sigillatura con appositi materiali
Conoscenze tecniche:
FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua 1° - 2009
21
¾ Abilità manuali
¾ Lettura del disegno tecnico
¾ Conoscenza dei materiali, delle tecniche di taglio, finizione e montaggio.
CARPENTIERE DI RIVESTIMENTO PONTI IN TEAK
Si tratta di una figura tipica dell’allestimento finale delle imbarcazioni a prescindere dal materiale usato per lo scafo
Mansione tipica:
¾ costruzione e sistemazione dei ponti esterni.
Conoscenze richieste:
¾ disegno tecnico e sistemi di misurazione e controllo;
¾ caratteristiche dei legni, in particolare del teak e degli altri legni duri;
¾ tecniche per il taglio computerizzato del legno
¾ uso delle attrezzature portatili da taglio e di sagomatura dei legni;
¾ metodologia di preparazione e d'uso dei collanti e dei sigillanti.
COSTRUTTORE DI STAMPI PER LAVORAZIONE DELLA VETRORESINA O STAMPISTA
Si tratta di una figura professionale tipica della costruzione di scafi con vetroresina che predispone gli stampi sui quali viene stesa la vetroresina e sui
quali la stessa solidifica.
Competenze specifiche
¾ Lettura del disegno tecnico,
¾ Conoscenza dei materiali (legno, collanti e rivestimenti) impiegati nella costruzione degli stampi,
¾ Abilità manuali.
CARROZZIERE
Si tratta della figura professionale più complessa e articolata del processo di costruzione di scafi o parti in vetroresina.
In particolare provvede alla verniciatura e alla saldatura delle parti provvedendo anche alla rifinitura che, visti gli elevatissimi standard di qualità del
prodotto finito, assume una rilevanza notevole.
STRATIFICATORE O RESINATORE
È il lavoratore che ha materialmente il compito di stendere e stratificare la fibre di vetro impregnandole con la resina.
FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua 1° - 2009
22
TAGLIATORE
Questa figura (si può avvalere di macchine programmate dal computer), presente solo nei cantieri più grandi, ha il compito di ottimizzare il taglio dei
fogli di fibra di vetro.
SALDOCARPENTIERE ACCIAIO
Nell’ambito della costruzione di scafi in acciaio, si tratta di una figura professionale tipica e molto ricercata. Laddove si producano scafi in acciaio di
grandi dimensioni, questa figura professionale può riscontrarsi suddivisa in saldatore e in carpentiere pesante, secondo le logiche tipiche della
cantieristica navale.
Mansioni tipiche
¾ Costruzione di parti di scafo ed assemblaggio delle stesse, servendosi di macchine ed attrezzature da taglio, sagomatura e saldatura
¾ Saldatura di parti di scafo o sovrastruttura già pre-assemblate tramite appuntatura
Conoscenze
¾
sui materiali, sul disegno tecnico e sugli elettrodi specifici per materiale
¾
riguardo alla macchina saldatrice, ai materiali base e d'apporto, ai gas utilizzati, ai prodotti della saldatura, alle tecniche di protezione della
saldatura, alle tecnologie di saldatura, alle quantità del materiale d'apporto da utilizzare e alle temperature di fusione.
Tra gli aspetti relativi alla formazione continua di questi lavoratori, va tenuto presente che per le attività di saldatura sono spesso richieste certificazioni
che prevedono periodici aggiornamenti. Risulta quindi utile per i dipendenti e per le imprese che vengano finanziate queste attività formative.
OPERAIO SPECIALIZZATO SALDOCARPENTERIA E TORNITURA LEGGERA E MINUTA.
Figura professionale presente, sia pur con differente rilevanza, nei diversi segmenti a partire dalla costruzione dello scafo
Mansioni tipiche, il saldocarpentiere realizza strutture metalliche di carpenteria in ferro e carpenteria leggera sulla base di disegni tecnici. Effettua,
inoltre, giunzioni mediante saldatura e lavorazioni di aggiustaggio e assemblaggio al banco.
¾ Costruzione di parti di sovrastruttura ed assemblaggio delle stesse
¾ Lucidatura di elementi in acciaio inossidabile
¾ Trattamento di componenti metallici con prodotti chimici per proteggerli dalla corrosione
Conoscenze di base sui:
¾ Materiali
¾ Disegno tecnico
¾ Macchine e attrezzature da taglio e sagomature
¾ Metalli e corrosione
FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua 1° - 2009
23
Conoscenze specifiche sugli utensili per la lucidatura e sull'impiego delle paste abrasive e prodotti chimici passivanti
La carpenteria leggera, su un’imbarcazione, spesso rappresenta, insieme alla parte in legno, la parte visibile al cliente, pertanto, è necessario che le
lavorazioni di carpenteria leggera abbiano, anche dal punto di vista estetico, livelli di eccellenza.
OPERAIO SPECIALIZZATO IN CARPENTERIA LEGGERA, LUCIDATURA E TRATTAMENTO METALLI
Si tratta di una figura professionale anch’essa presente, sia pur con differente rilevanza, nei diversi segmenti a partire dalla costruzione dello scafo.
Condivide molte delle competenze della figura professionale precedente, ma si occupa in particolare della lucidatura e del trattamento delle parti a
vista in acciaio e in altri metalli, curandone in particolare la resa estetica.
SALDOCARPENTIERE ALLUMINIO
Si tratta di una figura tipica del processo di costruzione di scafi e di parti in alluminio.
Mansioni tipiche:
¾ costruzione dello scafo o di parti in alluminio
¾ lucidatura e trattamento dello scafo o delle parti.
Conoscenze di base su:
¾ l’alluminio e sui processi di saldatura e trattamento disegno tecnico
¾ macchine e attrezzature da taglio e sagomature
¾ corrosione
TECNICO O ADDETTO ALLA LAVORAZIONE DEL CARBONIO
Mansioni tipiche
¾ Gestire le fasi riguardanti la scelta del materiale, del processo di produzione e le metodologie di caratterizzazione e progettazione anche di
carattere avanzato nella produzione di materiali e manufatti in composito per la cantieristica navale e la nautica da diporto. L’attività è quella di
costruzione e riparazione di scafi ed alberi in fibra di carbonio.
La lavorazione della fibra di carbonio è entrata nell'universo produttivo nautico da pochissimi anni, si tratta tuttavia di un’area innovativa con elevate
possibilità di crescita.
Conoscenze
¾ Perizia tecnica, precisione e manualità
¾ Corretta impostazione dei parametri di processo al fine di ottimizzare le proprietà del prodotto finito con le esigenze della produzione
FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua 1° - 2009
24
¾
¾
¾
¾
¾
¾
Conoscenza delle principali macchine per la produzione di manufatti in materiali compositi
Meccanica dei materiali compositi e relative tecniche di progettazione
Tecniche e norme per la caratterizzazione meccanica dei materiali compositi
Conoscenza delle metodologie per la valutazione dell'ecoprofilo dei manufatti analizzati
Moderne metodologie di analisi strutturale e di verifica della sicurezza basate su tecniche numeriche
Applicazione dei compositi nel settore produttivo navale
STUCCATORE
Conoscenze:
¾ Conoscenza degli aspetti fisici e chimici degli stucchi
¾ Saper gestire macchinari e processi della stuccatura, applicando corrette procedure operative
¾ Il processo di stuccatura, così come la verniciatura e la pitturazione, possono comportare l’utilizzo di sostanze nocive. E’ pertanto opportuna
un’adeguata formazione del lavoratore nell’utilizzo di queste sostanze.
VERNICIATORE
Svolge una serie di interventi aventi come obiettivo finale il raggiungimento non solo di un grado di “rifinitura estetica” ottimale, ma soprattutto di un
adeguato processo di protezione dagli agenti corrosivi particolarmente attivi nell'ambiente marino.
Inoltre può occuparsi della pitturazione degli interni, anche se nelle realtà di maggiori dimensioni, si da luogo alla distinzione tra chi si occupa delle
pitturazioni esterne e chi di quelle interne.
Conoscenze
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
caratteristiche chimiche e fisiche dei materiali impiegati
cicli di pitturazione
allestimento di capannoni protettivi
tecniche di asportazione delle vernici esistenti
trattamento del substrato
recupero delle linee di forma con riporti di stucco
abrasivatura a mano
applicazioni di fondi
tecniche di pitturazione
FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua 1° - 2009
25
¾ interazioni tra materiali
La potenziale nocività dei prodotti usati rende indispensabile una forte attenzione alla sicurezza sul lavoro.
In questo caso possono risultare utili interventi formativi sul corretto uso di sostanze potenzialmente nocive per il lavoratore, ma anche per l’ambiente
e per il cliente.
OPERAIO SPECIALIZZATO IN ISOLAZIONE E COIBENTAZIONE
Mansioni tipiche
¾ Sistemazione di materiali isolanti e coibentati su superfici strutturali e tubazioni
Conoscenze:
¾ Conoscenza di base sull'abbattimento del calore, del rumore, delle vibrazioni
¾ Conoscenze specifiche sui prodotti utilizzati e sulla loro manipolazione
ADDETTO IMPIANTI DI AREAZIONE E CONDIZIONAMENTO
Mansioni tipiche
¾
Preparazione e posa in opera di tubazioni per impianti tecnologici di bordo e successivo posizionamento dei macchinari.
Conoscenze
¾ Disegno tecnico
¾ Fluodinamica
¾ Proprietà dei metalli
¾ Conoscenza specifica sull'uso di attrezzatura da taglio, sagomatura e saldatura
INSTALLATORE DI SISTEMI DI BORDO
Mansioni tipiche
¾
Costruzione, installazione e riparazione di tutti gli accessori interni ed esterni utili alla navigazione e alla conduzione della vita di bordo.
Installazione dei sistemi di controllo dei motori e degli apparati di propulsione e governo nave utilizzando macchine utensili portatili o d'officina.
Conoscenze
¾ Disegno tecnico
¾ Informatica di base
¾ Lingua inglese e lingua inglese tecnica
FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua 1° - 2009
26
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
Elettrotecnica di base
Conoscenze di base di elettronica analogica e digitale
Conoscenze di base di sistemi di controllo e programmabili
Caratteristiche tecniche degli impianti da installare
Tecniche di misurazione e controllo, sul taglio, sagomatura e saldatura dei metalli e loro leghe
Conoscenze sull'uso delle macchine utensili, dei metalli e della loro lavorabilità ed impiego
Conoscenza della metodologia di preparazione e d'uso dei collanti e dei sigillanti
Si tratta di una figura professionale complessa in relazione alla vastità e alla rapida evoluzione tecnologica dei sistemi di bordo.
MECCANICO MOTORISTA ESPERTO DELLE PROBLEMATICHE DEI MOTORI MARINI
Mansioni tipiche
¾ Assistenza tecnica
¾ Fornitura di servizi di riparazione per le grandi case produttrici di motori
¾ Riparazione macchinari di bordo
¾ Manutenzione sistemi ausiliari vari
¾ Manutenzione attrezzature di bordo
¾ Impiantistica sala macchine
¾ Messa in stato di riposo invernale ed in stato di esercizio
Conoscenze
¾ Tecniche di primo intervento
¾ Sistemi di propulsione in linea, con piedi ed idrogetto
¾ Norme di sicurezza
¾ Motori, funzionamento e caratteristiche costruttive con differenti sistemi di alimentazione
¾ Trasmissione del moto e propulsori, strumentazione di misura e controllo, sistemi di raffreddamento e lubrificazione, messa in moto e norme di
esercizio
¾ Problemi connessi alla conduzione e alla manutenzione dell'impianto propulsivo
¾ Avarie più frequenti degli impianti di propulsione e tecnologici ed interventi di emergenza
¾ Conoscenza approfondita di sistemi oleodinamici
FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua 1° - 2009
27
¾
¾
¾
¾
Conoscenza approfondita di vari sistemi di saldature metalliche
Norme per la prevenzione di incendi ed esplosioni
Caratteristiche dei principali combustibili e lubrificanti
Spiccate capacità diagnostiche ed una manualità efficace
IMPIANTISTA ELETTRICO / ELETTROMECCANICO
Gli elettromeccanici navali installano, manutengono e riparano impianti, sistemi e apparati di generazione, trasmissione e trasformazione dell'energia
elettrica. Identificano le cause dei malfunzionamenti, sostituiscono o riparano le parti non funzionanti. Intervengono con specifiche tecnologie per
ripristinare la funzionalità di sistemi ed apparati
Mansioni tipiche
¾ Costruzione di quadri elettrici, di sistemi a bbt, di impianti di comunicazione citofonica, di sistemi di carica e gestione degli accumulatori, degli
inverter di bordo
¾ Costruzione, manutenzione o riparazione dell’impianto di distribuzione dell’energia elettrica per impianti di illuminazione bbt, apparecchi di
comando e controllo della gestione elettrica di bordo, della tensione degli accumulatori e della tensione di rete quando l'imbarcazione è all'ormeggio
Conoscenze
¾
¾
¾
¾
Lingua inglese e lingua inglese tecnica
Elettrotecnica di base
Conoscenze di base di elettrotecnica e di elettronica analogica e digitale
Conoscenze di base di sistemi di controllo e programmabili
IDRAULICI
Mansioni tipiche
¾ Interventi sugli impianti idraulici di bordo
Conoscenze
¾
¾
Dei relativi impianti
Delle specificità marine
FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua 1° - 2009
28
TAPPEZZIERE SPECIALIZZATO NELLE APPLICAZIONI MARINE E NELL'USO DI TESSUTI PARTICOLARI
Mansioni tipiche
¾
Si occupa degli arredi interni ed esterni delle imbarcazioni. Il settore della tappezzeria nautica è sostanzialmente saturo. Sembrano ricercati
ancora tappezzieri per le unità superiori ai 10 metri, visto che per la nautica minore oramai si lavorano i tessuti in modo molto seriale.
MAESTRO VELAIO
Mansioni tipiche
¾ Progettazione, realizzazione e montaggio del piano di vela (vele e relativi accessori)
OPERATORE TAGLIO E ASSEMBLAGGIO VELE,
Si tratta di figura professionale, di cui si registra una carenza nel segmento, limitato ma di rilievo, in particolare per la gamma alta delle attrezzature
veliche
Competenze:
¾ Esperto nel taglio, nella cucitura o nell’incollaggio di vele
RIGGER O TECNICO DI ATTREZZATURA DI COPERTA,.
È una figura professionale, ricercata anche se di nicchia, vista la prevalenza di imbarcazioni a motore, tipica delle imbarcazioni a vela, svolge le
attività in occasione del primo allestimento di queste imbarcazioni, nella manutenzione e nell’installazione di nuovi accessori sulle imbarcazioni già in
uso
Mansioni tipiche
¾ Progettazione, riparazione, manutenzione, installazione di piani o accessori di coperta per imbarcazioni a vela
¾ Capacità di intervento in qualsiasi componente del complesso sistema di attrezzatura velica di cui le imbarcazioni moderne sono dotate
Deve essere in grado di:
¾ Effettuare impiombature di cavi inox o di funi conoscendo i relativi carichi di esercizio e di rottura
¾ Smontare, revisionare e rimontare alberi e sartiami, fornendo garanzie assolute sull'idoneità della componentistica revisionata
ADDETTO A PONTEGGI E IMPALCATURE,
Si tratta di una figura professionale richiesta praticamente solo nel segmento dei “megayachts”.
Mansioni tipiche:
¾ Preparazione dei vari elementi del ponteggio: taglio di tavole di legno o tubi Innocenti
FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua 1° - 2009
29
¾
¾
¾
¾
¾
Eventuale trasporto manuale degli stessi
Montaggio e smontaggio dei diversi tipi di ponteggi
Competenze specifiche
Conoscenza delle caratteristiche dei diversi tipi di ponteggio (modulari o a tubi e giunti)
Uso delle macchine e attrezzature da taglio
La formazione di questi lavoratori dovrà comunque approfondire le tematiche legate alla sicurezza tenendo conto che si tratta di lavoro “in quota” e
che sui ponteggi e le impalcature dovranno operare altri lavoratori.
ADDETTO AL MAGAZZINO E ADDETTO ALLE MOVIMENTAZIONI A TERRA (CON MULETTI, CARRELLI, ECC.)
Si tratta di figure professionali che si occupano del magazzino, guidano o conducono attrezzature per il trasporto quali carrelli, muletti, ecc. Le
professionalità in oggetto non sono tipiche del settore nautico e condividono con quelle di altri settori produttivo, problematiche formative e di
competenze richieste.
ADDETTO ALLE MOVIMENTAZIONI E AD I MEZZI DI SOLLEVAMENTO
¾
Gestione operativa dei mezzi di sollevamento (travel lift, sincro lift, bacini di carenaggio, gru, scali di alaggio, ecc.)
SOMMOZZATORE
Mansioni tipiche nell’ambito della nautica da diporto, in particolare per i grandi scafi
¾
¾
¾
Ispezioni esterne
Controllo taccate e fasce
Interventi manutentivi e di emergenza sia sulle imbarcazioni che sulle strutture immerse portuali
FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua 1° - 2009
30
Descrizione ruoli e profili professionali destinatari dell’azione
La formazione per l’artigianato è per sua natura multidimensionale, non è raro che la stessa utenza esprima necessità e bisogni riguardanti:
¾ La cultura imprenditoriale e manageriale,
¾ L’acquisizione di nuove competenze indispensabili per le diverse funzioni aziendali,
¾ L’aggiornamento della professionalità tecnica per mantenere elevati standard di prodotto e lavorazione.
Questa multidimensionalità della formazione deriva essenzialmente da due fatti: da un lato la varietà dell’artigianato, dall’altro la centralità della
persona nel contesto produttivo artigiano e l’impossibilità di scindere l’impresa dall’imprenditore e dai lavoratori che vi operano.
Per questo motivo nelle imprese artigiane e’ molto difficile che il lavoro sia organizzato sulla base di una rigida divisione per ruoli e funzioni ed è in
questa logica che è necessario pianificare e progettare interventi di formazione.
Negli ultimi anni nelle imprese artigiane i ruoli chiave sono stati ricoperti in misura crescente da figure professionali che
hanno esperienze e competenze trasversali tali da relazionarsi all’interno dell’azienda e con il mercato.
Oltre a questo, lo sviluppo delle nuove tecnologie ha prodotto una radicale trasformazione imponendo alle imprese di dotarsi
di specifiche competenze per dialogare con i propri interlocutori di riferimento. A fronte di questo cambiamento, tuttavia, si
riscontra una carenza di risorse umane qualificate e di profili allineati con le crescenti richieste del mercato del lavoro. In
Ruoli
questo scenario è necessario formare una nuova generazione di professionisti e di operatori di impresa con una conoscenza
approfondita degli aspetti relativi alla gestione ed organizzazione aziendale.
Le azioni formative sono rivolte di conseguenza ad operatori delle imprese artigiane il cui lavoro è strettamente legato a
quello della progettazione, erogazione di servizi, produzione, vendita.
Il presente Piano Formativo si orienta verso la formazione di profili professionali strategici per il settore e l’impresa,
sottolineando tre imprescindibili priorità:
¾ L’acquisizione di nuove qualifiche, specializzate ed innovative
Profili professionali
¾ L’aggiornamento di competenze delle figure e dei profili professionali esistenti e operanti all’interno dell’impresa
¾ Il tresferimento della tradizione artigianale di alcune figure professionali a rischio di “estinzione”
FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua 1° - 2009
31
AZIENDE/TERRITORI
(descrizione dei bacini di
riferimento e della tipologia,
numero delle aziende e dei
territori interessati)
Il Bacino di riferimento del presente Piano Formativo è rappresentato dall’intero territorio della Regione PUGLIA.
L’artigianato, in Puglia, ha garantito negli ultimi decenni un significativo apporto alla crescita occupazionale ed al riequilibrio
territoriale, soprattutto in virtù delle capacità di adattamento alle mutevoli condizioni della domanda.
Sebbene con qualche squilibrio territoriale l’artigianato può essere considerato, in Puglia, uno dei principali motori
dell’economia, ed uno strumento per rallentare gli effetti perversi della globalizzazione, grazie alla sua capacità di coniugare
tradizione e modernità, contrastando le tendenze di standardizzazione.
PROGETTO/I
(indicazione del Progetto/i
finalizzato/i alla
realizzazione del Piano
Formativo)
FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua 1° - 2009
32
PARTI SOCIALI
Timbro e firma in originale
Confartigianato Puglia
CNA Puglia
CASARTIGIANI Puglia
CLAAI Puglia
CGIL Puglia
CISL Puglia
UIL Puglia
Data, ____________________________________
FONDARTIGIANATO – Invito per la realizzazione di attività di Formazione Continua 1° - 2009
33