truccati come mangi

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truccati come mangi
in collaborazione con
IL WEB MAGAZINE DEL
VIVERE NATURALE
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TRUCCATI COME MANGI
Siamo attenti all’alimentazione, ma inquiniamo il nostro corpo con cosmetici poco rispettosi della nostra pelle
e del pianeta. Non occorre rinunciare ai trucchi, ma imparare a scegliere. Per aiutarti abbiamo stilato una lista
dei “mai più con”, sottolineando gli ingredienti antipatici e quelli invece da conoscere.
DA EVITARE
BHA/BHT: sono antiossidanti e si trovano soprattutto nei rossetti, dove vengono inseriti per non far irrancidire i gli oli
e i burri contenuti. Sono composti fenolici che possono interferire con il sistema ormonale
Cera Microcristallina: è una cera, certo, ma è ricavata per distillazione frazionata dal petrolio e serve a dare consi­
stenza a rossetti e stick, avendo un punto di fusione eleva­to. Il suo pregio è quello di rendere i prodotti molto stabi­li,
visto che non irrancidisce ed è inodore, insapore, prati­camente inerte. Proprio per questo però non si può certo dire
che abbia particolari proprietà benefiche per la pelle.
Nylon: in ombretti e mascara può capitare di trovare fra gli ingredienti il Nylon. Per esempio Nylon-12 un agente
opacizzante e dotato di un tocco setoso. Oppure Nylon 6 - 6/12 – 11 – 66 tutti opacizzanti o viscosizzanti. Ovviamente
sono anche tutti sintetici e inquinanti.
Siliconi: che si tratti di fondo tinta, ciprie, fard, ombretti o terre. Sono comunque molto amati dalla cosmesi tradizio­
nale. E specie nei fondotinta rischiamo di ricoprire la nostra faccia con una zuppa di siliconi. Perché oltre a non irranci­
dire mai e a rendere il prodotto estremamente scorrevole, hanno anche un effetto estetico piuttosto spiccato: otticamen­
te la nostra pelle appare subito migliore. Non nutrono però e se sono presenti in grandi quantità non lasciano respirare
l’epidermide. I siliconi non esistono in natura, quindi non sono biodegradabili e rimangono nell’ambiente virtualmente
per sempre. Nell’Inci li si riconosce dal suffisso thicone (es. Dimethicone), o siloxane (es. Cyclopentasiloxane). Non
sempre però, registriamo anche un sempre più usato Dimethiconol e alcuni insospettabili come il Poliquaternium 80.
Parabeni: è una famiglia di conservanti molto utilizzata in fondo tinta, blush, ombretti. Nell’elenco degli ingredienti
in ordine di quantità (Inci) li riconoscerete perché finiscono in paraben: Ethylparaben, Methylparaben, Propylpara­
ben... Sono molto amati dalla cosmesi convenzionale perché costano poco e sono abbastanza ben tollerati dalla pelle.
Su di loro pesa però un’ombra piuttosto oscura: sono sospettati di interferire con il nostro sistema ormonale e alcune
ricerche scientifiche li hanno messi in relazione ad alcuni tipi di tumore. Naturalmente non è il singolo prodotto a
essere pericoloso, ma rischiamo di ritrovarli praticamente in ogni prodotto cosmetico. Una posizione scientifica uni­
versalmente riconosciuta non esiste ancora, ma perché rischiare? Non tutti i pa­rabeni sono uguali e l’Ethylparaben in
particolare è consi­derato uno dei meno problematici.
Petrolati: sono gli oli minerali che come dice il nome derivano direttamente dal petrolio. I loro nomi Inci sono: Petrola­
tum, Paraffinum, Paraffinum liquidum. Quest’ultimo, la paraffina liquida, è per esempio usata per gli ombretti. Com­
patta e tiene insieme le polveri a un costo molto basso, però come tutti i petrolati non è ovviamente biodegradabile.
Non è nemmeno eudermica, cioè amata dalla pelle. Non gli assomiglia e se presente in grande quantità non la lascia
respirare, otturando i pori. La paraffina solida (Paraffinum) si trova invece nei rossetti di bassa qualità. Il suo valore
nutritivo per le labbra è inesistente.
Polimeri: accanto agli acrilati (es. Acrylates/C10-30; Alkyl Acrylate Crosspolymer), che in genere sono dei gelificanti
e servono a rendere più viscoso un prodotto, la cosmesi sta inventando sempre nuovi polimeri. Dove si leggono nomi
tipo Butylene/Etylene/Styrene Copolymer siamo ovviamente in presenza di sostanze sintetiche e inquinanti.
DA CONOSCERE
Biossido di titanio: è il prezzemolo del make up. Lo si trova un po’ ovunque: fondo tinta, ciprie, ombretti,
fard, terre. Insomma ovunque serva ricoprire anche visivamente la pelle. E questa è proprio la sua salvezza,
dovendo essere coprente difficilmente sarà in forma nano, cioè con dimensioni inferiori ai 100 nanometri.
In quel caso però il produttore deve dichiararlo in etichetta. Il problema dell’infinitamente piccolo è che il
prodotto potrebbe superare la barriera della pelle e accumularsi nell’organismo. Certo se si tratta di trucco
in polvere, non compatto, un certo rischio di inalare le polveri esiste, ma le quantità sono comunque molto
basse.
L’altro neo del Biossido di titanio è la sua degradabilità sotto il sole, con il rischio di formare radicali liberi.
Nei trucchi però la quantità presente è in genere molto bassa, perché la sua funzione è soprattutto quella di
colorante bianco.
Spalmato sulla pelle protegge anche dal sole, è infatti uno dei più comuni filtri solari. In questo caso però è
meglio che sia accompagnato da un pool di sostanze antiossidanti che lo proteggono dalla degradazione.
Inci: Titanium Dioxide
Coloranti: impossibile citarli tutti. Occorre però verificare che siano di origine vegetale o minerale e non
sintetica.
Lanolina: è un ingrediente che si può trovare in burro cacao o rossetti. Facilmente dà allergie, specie se non
si tratta di lanolina biologica. È estratta dal vello delle pecore, che accumulano nel mantello i pesticidi con cui
vengono a contatto, moltiplicando la possibilità di allergie.
Inci: Lanolin.
Mica: è un silicato, come praticamente tutte le pietre, visto che il silicio è l’elemento più diffuso sulla terra. È
usato sia come colorante che come opacizzante, è ben tollerato dalla pelle, anzi ha proprietà calmanti e sebo­
regolatrici.
Inci: Mica
Ossidi di Ferro: declinati in moltissime sfumature sono molto apprezzati come coloranti negli ombretti. Non
causano problemi a meno di personali allergie.
Inci: Iron Oxide
Ossido di Zinco: un po’ meno usato in cosmetica rispetto al Biossido di titanio, ma anche meno problemati­
co per quanto riguarda la degradazione sotto il sole e la formazione di radicali liberi
Inci: Zinc Oxide
Profumi: sono fra le principali cause di allergie e possono contenere sostanze non entusiasmanti come ftalati
e muschi policiclici o macrociclici. Visto che non sono indispensabili sarebbe meglio non ci fossero o fossero
di origine naturale.
Inci: Parfum
Talco: si trova in diversi cosmetici e ha soprattutto una funzione assorbente. Le quantità presenti nei co­
smetici non sono pericolose, ma è sempre meglio non esagerare specie se si tratta di un prodotto in polvere,
perché respirarlo non è salutare.
Inci: Talc
Silice e silicati: la silice è il biossido di silicio e insieme ai silicati, sono i composti più diffusi sulla crosta ter­
restre. Non sono composti problematici e sono ben tollerati dalla pelle. Molti colori dei trucchi sono in realtà
dei silicati (es. CI 77019). Se le condizioni di lavoro degli operai che la producono non sono controllate però è
la loro salute a essere in pericolo.
Inci: Silica