Bollettino del Marchesato - I Marchesi del Monferrato

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Bollettino del Marchesato - I Marchesi del Monferrato
BOLLETTINO DEL MARCHESATO
Organo di informazione del Circolo Culturale “ I Marchesi del Monferrato ”
Direttore responsabile GIAN PAOLO CASSANO
e-mail: [email protected] - c.f. 96039930068 - sito web: www.marchesimonferrato.com
ANNO VII – n° 37 – Gennaio 2011
EDITORIALE ................................................................................................................................. 2
CALENDARIO ATTIVITÀ ................................................................................................................ 2
RANIERI PRIMO MARCHESE DI MONFERRATO ............................................................................... 3
IL REGGIMENTO DI FANTERIA “MONFERRATO” ........................................................................... 4
I GONZAGA DI MANTOVA E DEL MONFERRATO........................................................................... 10
LISTEN TO THE VOICE OF VILLAGES ........................................................................................... 11
LA FABBRICA DELLE OCCASIONI ................................................................................................. 11
PAVESE E MONFERRATO............................................................................................................. 12
MONFERRATO, FERRARA E MANTOVA........................................................................................ 13
ASSEMBLEA GENERALE .............................................................................................................. 13
PRESENTAZIONE VOLUME .......................................................................................................... 14
LA SCOMPARSA DI RENATO BORDONE ........................................................................................ 14
MONFERRATO SPLENDIDO PATRIMONIO ..................................................................................... 14
GONZAGA. GENEALOGIE DI UNA DINASTIA .................................................................................. 16
CASATE, CASTELLI E B ORGHI DEL MONFERRATO....................................................................... 16
TRATTORIA IL FANTINO ............................................................................................................. 17
ADESIONI ................................................................................................................................... 18
BOLLETTINO DEL MARCHESATO
Editoriale
Pronti a ripartire con rinnovato entusiasmo! Questo potrebbe essere lo slogan che riassume
lo stato d’animo di questo inizio 2011.
Anche quest’anno sarà caratterizzato da un nuovo progetto celebrativo, il IX Centenario di
Ranieri primo marchese di Monferrato (1111-2011), di cui nelle sottostanti righe potete
leggere le prime informazioni, ma numerose altre iniziative stanno per essere sviluppate,
come abbiamo recentemente annunciato in occasione dell’assemblea associativa di
dicembre, tra queste:
l’avvio, dal 1 febbraio, del progetto Archivio del Monferrato grazie all’assegnazione alla
nostra Associazione della neolaureata MICHELA MORATTO, attraverso il Bando Master dei
Talenti della Fondazione CRT e Fondazione Goria con il cofinanziamento della Regione
Piemonte;
la pubblicazione del libro Storia del Monferrato. Le Origini, il Marchesato, il Ducato di
CARLO FERRARIS con la mia collaborazione; il volume rappresenta una valida guida per
ogni persona che intenda conoscere la storia del Monferrato oltre che, grazie al
notevole impianto fotografico, apprezzarne le potenzialità turistiche;
la rinnovata collaborazione alla prossima edizione di Golosaria in Monferrato (che
coinvolgerà le province di Alessandria, Asti e, per la prima volta, Torino) in
collaborazione con il Club di Papillon di PAOLO MASSOBRIO;
la partecipazione al convegno in occasione del Festival internazionale sul Turismo
progetto Listen to the Voice of Villages.
Vi bastano questi spunti per invogliarvi a continuare a seguirci? Io credo di sì, anche
perché sono solo l’antipasto di un abbondante pranzo.
Roberto Maestri
Calendario Attività
Riportiamo l’elenco delle attività già programmate a breve.
Come d’abitudine, vi invitiamo a consultare regolarmente il nostro sito Internet per
disporre di informazioni aggiornate sugli eventi in programma.
Cremolino (AL)
Casale Monferrato (AL)
Bosco Marengo (AL)
Alessandria (prov.)
Brusasco (TO)
Grazzano Badoglio (AT)
Alessandria
9 febbraio
4 marzo
5-6 marzo
12 marzo
13 marzo
17 marzo
ANNO VII – n° 37 – Gennaio 2011
Concorso storico 2011-2012
Spettacolo teatrale Margherita Paleologo
Convegno Listen to the Voice
Rassegna Golosaria in Monferrato
Convegno Ranieri di Monferrato
Presentazione Monferrato splendido patrimonio
Conferenza Italia Nostra
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BOLLETTINO DEL MARCHESATO
Ranieri primo marchese di Monferrato
Come precedentemente accennato, la nostra Associazione promuoverà nel corso dell’anno
una serie di iniziative dedicate al IX Centenario di Ranieri, primo marchese di Monferrato
(1111-2011). A tal proposito riteniamo indispensabile fornire alcune informazioni riguardo
alla figura del marchese.
L’aleramico Ranieri fu il primo ad essere citato, in un documento del 23 marzo 1111, come
Raynerius de Monteferrato Marchio possiamo quindi affermare che con lui ebbe inizio la
storia del Monferrato inteso come Stato.
Ranieri fu il secondo figlio del marchese Guglielmo detto “di Ravenna” e di Otta de
Aglendo. Non conosciamo l’anno di nascita, ma doveva aver raggiunto la maggiore età
poco prima del 1100 quando, insieme con il fratello Guglielmo e con la madre, donava alla
canonica di S. Eusebio di Vercelli terre poste in Cornale e in Matasco (presso Camino
Monferrato). Forse già prima del 1108 Ranieri sposò Gisella (o Gisla) figlia di Guglielmo di
Borgogna, il cui fratello, Guido, divenne in seguito papa con il nome di Callisto II; Gisella,
vedova del conte Umberto II di Savoia, era già madre del futuro conte di Savoia Amedeo
III, e di Adelaide che sposò in seguito il re di Francia Luigi VI. Si trattò dunque di un
matrimonio con il quale i marchesi di Monferrato contraevano parentela con la più
prestigiosa e potente aristocrazia d’Europa.
Ranieri, pur rimanendo costantemente fedele al partito imperiale, riuscì, nello stesso
tempo, a non compromettersi nelle violenze esercitate contro il papa Pasquale II
dall’imperatore Enrico V. Incontriamo il nostro marchese al seguito dell’imperatore nel
corso delle sue discese in Italia: il 23 marzo 1111 a Sutri, sulla strada verso Roma,
sottoscrive come testimone, insieme con il vescovo di Vercelli, il marchese Manfredo di
Romagnano e i conti Alberto di Biandrate e Guido di Canavese, il diploma concesso da
Enrico V al comune di Torino ed è appunto in questo documento che egli viene per la
prima volta contraddistinto dall’espressione “de Monteferrato”.
Le iniziative promosse dalla nostra Associazione si configureranno come occasione di studio
e di approfondimento delle complesse vicende che dal diploma concesso ad Aleramo nel
967 dall’imperatore Ottone I fino all’epoca del governo di Guglielmo V - figlio di Ranieri –
protagonista degli scontri tra l’impero e la Lega Lombarda e delle vicende monferrine nel
Mediterraneo Orientale, caratterizzarono la storia del Monferrato in ambito nazionale ed
internazionale. Particolare attenzione sarà riservata alla ricostruzione cartografica dello
sviluppo del primitivo Monferrato, della raccolta e pubblicazione dei documenti originali ed
alla valorizzazione degli studi promossi sulle origini della casata dei Monferrato nel corso
dei secoli, con particolare riguardo a quelli promossi da Giosuè Carducci e che sono stati, in
parte, riproposti in occasione del I Centenario della pubblicazione di Cavalleria e
Umanesimo (1909-2009).
Il Comitato scientifico del progetto celebrativo raccoglie importanti studiosi tra cui: ALDO
SETTIA, GIANCARLO PATRUCCO, ROBERTO MAESTRI, RINALDO MERLONE, ELEONORA DESTEFANIS
ROBERTO LIVRAGHI.
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BOLLETTINO DEL MARCHESATO
Il Reggimento di Fanteria “Monferrato”
In occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia la nostra Associazione
intende ricordare e valorizzare come il Monferrato rappresenti un tassello fondamentale
verso l’unificazione nazionale.
Se con l’incorporazione del ducato di Monferrato nei possedimenti sabaudi – avvenuto nel
1708 – si conclude l’esistenza autonoma, durata oltre sette secoli, di questo fondamentale,
anche in ambito europeo, Stato preunitario, in realtà il ricordo ed il ruolo del Monferrato
sopravvive anche dopo l’Unità d’Italia.
In particolare, all’epoca del regno di Carlo Alberto, assistiamo ad alcuni importanti episodi
che riportano l’attenzione sulla storia del Monferrato: la risistemazione delle tombe dei
marchesi Paleologi; la pubblicazione della Cronaca di Monferrato; la costituzione del
Reggimento del Monferrato; oltre alla sopravvivenza della titolatura di duca di Monferrato
che si protrae fino al 1866.
L’occasione celebrativa intende anche riportare l’attenzione sul complesso percorso di
unificazione del Piemonte, avvenuto attraverso un lungo e complesso processo durato oltre
tre secoli, con l’incorporazione di territori di origine aleramica ricordando come
l’unificazione del Piemonte rappresenti il primo passo verso il processo di unificazione
italiana.
Per mantenere vivo il ricordo degli eventi che coinvolsero il Monferrato dopo il 1708
abbiamo ritenuto utile pubblicare un capitolo di un interessante lavoro del prof. BRIGNOLI
riguardante le vicissitudini del Reggimento Monferrato.
Ringraziamo l’Autore per la sua disponibilità e la nostra segretaria NADIA GHIZZI per aver
trascritto il testo dal dattiloscritto originale.
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MARZIANO BRIGNOLI
Il Reggimento di Fanteria "Monferrato"
Nel 1619 vi era in Piemonte un reggimento di fanteria detto: Du Cheynex, savoiardo, su dieci
compagnie; nel 1630 lo stesso reggimento passava in proprietà di un principe di Boydanid,
aumentando il proprio organico a quindici compagnie. Ne1 1645 proprietario del reggimento era il
marchese Giacinto Simone di Pianezza, nel 1649 ne diventava colonnello proprietario il marchese
Carlo Emanuele Filiberto Simiana di Livorno 1, figlio del precedente proprietario.
Il reggimento fu oggetto, in seguito, di varie trasformazioni organiche, aumentando ora
diminuendo il numero delle compagnie che lo componevano. Così nel 1652 vediamo un reggimento
ordinato su 22 compagnie che, peraltro, pochi anni dopo, nel 1660 si riducevano a dieci. Nel 1664,
probabilmente il 22 giugno, il reggimento, che abbiamo visto prendere il nome dei colonnelli che lo
comandavano, prese il nome di Reggimento di Monferrato di Sua Altezza Reale. Le ragioni di
questa denominazione non sono ben chiare. Come é arcinoto, la città di Casale e il Monferrato
entrarono a far parte dello Stato sabaudo con i trattati di Utrecht e di Reichstadt che, nel 1713-1714
conclusero la guerra per la successione al trono di Spagna; non si vedono, pertanto, quali elementi
avrebbero potuto indurre il duca Carlo Emanuele II di Savoia a dare ad uno dei suoi reggimenti il
nome di un territorio che non gli apparteneva. Sia lecito avanzare una ipotesi. Nel 1612, spentosi
Francesco Gonzaga duca del Monferrato, il duca di Savoia Carlo Emanuele I avanzò la propria
pretesa di successione al ducato monferrino, sostenendola con le armi nella guerra detta, appunto, di
successione del Monferrato, svoltasi fra il 1614 e il 1617. La pretesa sabauda, come si sa, non ebbe
fortuna. Il duca Carlo Emanuele II, forse, dando il nome di Monferrato a quel suo reggimento volle
ribadire i diritti, veri o presunti, della propria Casa su quel territorio; titoli di "pretesa", dunque non
avendo potuto essere "di dominio".
Il Reggimento Monferrato entrò in campagna nella guerra del Ducato di Savoia contro la
Repubblica di Genova. Scoppiato nel 1671, in seguito ad incidenti fra i due Stati confinanti, questo
conflitto diede luogo a vari fatti d'arme, come la battaglia di Garlenda del 27 luglio l672, alla quale
partecipò il Reggimento Monferrato. Gli uomini del reparto, che erano al comando del Colonnello
Catalano Alfieri2 assalirono, in tre successive azioni, il vecchio castello di Garlenda, uno dei
capisaldi della difesa genovese e per tre volte furono respinti. La sera del 28 luglio gli uomini del
duca di Savoia si ritirarono.
Pochi mesi dopo, il 10 ottobre dello stesso anno 1672, il Reggimento Monferrato prendeva
parte alla battaglia di Ovada. Quel giorno, forze piemontesi, arrivate sotto Ovada, respingevano i
genovesi ed intimavano la resa al Governatore della città. L'intimazione fu respinta ma, sottoposta
ad un pesante bombardamento, Ovada dovette arrendersi. Poco dopo la guerra ebbe termine.
1
Carlo Emanuele Simiana di Livorno (1608-1677). Si segnalò nelle guerre per la successione del Monferrato. Generale
di fanteria e ministro della duchessa Cristina, reggente del Ducato di Savoia, nel 1640 comandò le truppe che
assediarono Torino. Si ritirò nel convento di San Pancrazio.
2
Catalano Alfieri. Dopo aver dato numerose prove di valore, nel 1672 ebbe il comando delle truppe sabaude operanti
contro la Repubblica di Genova. Per discordia intervenuta con altro generale, il comando gli fu tolto e dato al principe
Gabriele di Savoia. L'Alfieri fu lasciato a custodia della Valle dello Zuccarello. Attaccato e sconfitto dal nemico dovette
rendersi a discrezione. Accusato di tradimento l'Alfieri fu sottoposto a Consiglio di Guerra e condannato a morte. Per
l'età avanzata e per il dolore di essere ingiustamente condannato, morì prima che venisse il momento dell'esecuzione
della sentenza. Tre mesi dopo, rivedutosi il processo e riconosciuto innocente, gli accusatori furono puniti.
BOLLETTINO DEL MARCHESATO
Nel 1688 scoppiò, come é noto, la guerra detta "della Lega di Augusta", stretta fra numerose
Potenze europee per contrastare l'egemonia della Francia di Luigi XIV. Della Lega faceva parte
anche il Duca di Savoia Vittorio Amedeo I. Questi, al comando di un contingente di circa 16.000
uomini, costituito da forze alleate sabaude ed asburgiche, il 16 agosto 1690 si scontrò con, più o
meno, altrettante forze francesi a Staffarda, in provincia di Cuneo. Del contingente sabaudo faceva
parte anche il Reggimento Monferrato, comandato allora dal Colonnello Carlo Emanuele Cacherano
Osasco della Rocca.3 Gli austro-piemontesi furono sconfitti dai francesi, comandati dal Catinat. 4
Tre anni dopo, i1 4 ottobre 1693, Monferrato partecipò alla battaglia di Marsaglia, nella
pianura fra Orbassano e Cumiana, fra le truppe austro-piemontesi, comandate dal Duca Vittorio
Amedeo II e i francesi comandati ancora dal Catinat. La battaglia si concluse con un'altra vittoria
francese. Conclusasi nel 1697 la guerra della Lega di Augusta, la pace in Europa, tuttavia, non durò
a lungo. Nel 1700 scoppiò infatti la guerra per la successione di Spagna, alla quale prese parte
anche il Ducato di Savoia in alleanza con francesi e spagnoli, contro l'impero asburgico.
Come nel passato, questa guerra si combatte anche in territorio piemontese, in varie azioni e
battaglie alle quali non mancò l'intervento del Reggimento Monferrato. Questo partecipò infatti alla
battaglia di Luzzara, in provincia di Reggio Emilia. Questa battaglia, avvenuta il 15 agosto 1702
ebbe un esito incerto e non fu in alcun modo risolutiva della guerra, che durò ancora a lungo. Il
Monferrato fu partecipe anche della difesa di Verrua, in provincia di Torino, sulla destra del Po.
Questa località dall'ottobre del 1704 all'aprile del 1705 fu assediata dagli alleati franco-spagnoli e
difesa da un presidio misto di piemontesi e di imperiali. Con le comunicazioni tagliate e sottoposta
a pesantissimi bombardamenti, Verrua si arrese l'8 aprile 1705.
Nel seguente anno 1706 il Reggimento Monferrato fu compreso nelle forze che difesero Torino
assediata dai francesi dal maggio al settembre 1706, quando fu liberata dalla vittoriosa battaglia del
7 dello stesso mese.
Nel 1730 scoppiò la guerra per la successione della Polonia, alla quale partecipò anche il regno
di Sardegna, sul quale regnava il re Carlo Emanuele III di Savoia, alleato con la Spagna e con la
Francia.
Fra i vari scontri e battag1ie di quella guerra, che si svolse anche in Italia, vi fu la battaglia di
Parma, avvenuta il 29 giugno 1734. La vittoria sugli imperiali arrise alle alleate truppe francesi e
sabaude. Fra queste ultime vi era anche il Reggimento Monferrato, comandato in quegli anni dal
Colonnello Giulio Cesere Bertone di Sambuy.
Si può dire si fosse appena conclusa nel 1738 la guerra per la successione della Polonia quando,
nel 1740, scoppiò la guerra per la successione d'Austria. Il regno di Sardegna vi partecipò, alleato
con l'impero asburgico. Fra i vari scontri avvenuti in Italia, ricordiamo quello di Casteldelfino, in
Val Varaita, avvenuto 1'8 ottobre 1743 e che fu una vittoria per le forze piemontesi, fra le quali vi
era il Reggimento Monferrato, comandato allora dal Colonnello Giovanni Amedeo Capris di Cigliè.
Il 30 settembre del successivo anno 1744 Monferrato partecipò alla battaglia di Madonna
dell’Olmo, data dagli austro-sardi per liberare Cuneo assediata dai franco-spagnoli. I tentativi per
sbloccare Cuneo non ebbero tuttavia esito favorevole. Il Reggimento era comandato dal Colonnello
Giovanni Francesco Pallavicino-St.Etienne.
Alla guerra per la successione d'Austria, conclusasi nel 1748, seguì per il regno di Sardegna
quasi un cinquantennio di pace, fino al gennaio del 1793 quando lo Stato sabaudo entrò nella prima
coalizione contro la Francia rivoluzionaria. Di questa coalizione facevano parte, con il regno di
Sardegna, l'impero asburgico, la Prussia, la Spagna, il regno di Napoli, 1'Olanda, lo Stato Pontificio
3
Carlo Emanuele Cacherano Osasco della Rocca. Vissuto fra il secolo XVII e il XVIII, oltre alla battaglia di Staffarda,
partecipò anche all'assedio di Casale nel 1695 ed a quello di Torino del 1706. Nel 1814 fu nominato governatore della
Cittadella di Torino.
4
Nicola di Catinat (1637-1712)- Generale francese che si segnalò in molte battaglie, in Piemonte e nelle Fiandre, così
da ottenere la dignità di maresciallo. Nel 1701, ritornato a combattere in Italia, durante la guerra per la successione di
Spagna, fu vinto dal principe Eugenio di Savoia, comandante delle truppe imperiali asburgiche e si ritirò a vita privata.
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BOLLETTINO DEL MARCHESATO
e l'Inghilterra. Truppe imperiali furono mandate in Piemonte, a sostegno di quelle sabaude, ma la
guerra non si caratterizzò per momenti di pronunciata attività militare, anche per ragioni politiche. 5
Tutto cambiò quando al comando dell'Armée d'Italie francese fu nominato, nel marzo del 1796,
l'allora ventisettenne generale Napoleone Bonaparte. Sotto il comando del giovane generale, la
guerra, da parte francese, assunse un ritmo accentuatamente offensivo. Napoleone vinse gli austropiemontesi a Cairo Montenotte il 12 aprile l796; separò i due eserciti e, mentre gli imperiali si
ritiravano verso la Lombardia, i francesi si gettarono sull’esercito sabaudo, battendolo a Millesimo
il 13-14 aprile ed a Mondovì il 22 aprile 1796.
Alla battaglia di Montenotte partecipò il Reggimento Monferrato, allora comandato dal
Colonnello Giovanni Francesco Avogadro di Casanova.
Dopo le sconfitte subite il re di Sardegna, Vittorio Amedeo III, chiese ai francesi un armistizio
che fu sottoscritto a Cherasco il 28 aprile 1796, seguito dalla pace sottoscritta a Parigi il 16 maggio
1796. Il Piemonte venne a trovarsi in una situazione pressoché di debellatio e ciò non poteva non
ripercuotersi anche sull'esercito che subì trasformazioni e cambiamenti che ne mutarono
profondamente la struttura.
Per quanto riguarda il Reggimento Monferrato, ricorderemo che esso il 9 dicembre 1798 fu
sciolto dal giuramento prestato al re di Sardegna, passando al servizio della neo-costituita
Repubblica Piemontese; nel febbraio del successivo anno 1799, il reggimento fu incorporato nella
2a mezza brigata 6 che fu sciolta nel maggio dello stesso anno 1799 ed una parte dei soldati che la
costituivano furono raccolti a Chieri in un apposito battaglione.
Nel settembre del 1799, mentre il Piemonte era occupato dai vittoriosi austriaci, si formò un
battaglione di fanteria Monferrato, chiamato anche reggimento, cui affluirono anche elementi
provenienti da altri reparti. Ne1 giugno del 1800, il battaglione Monferrato fu licenziato.
La Brigata Monferrato
Il nome di Monferrato ritornò nell'esercito piemontese il 24 maggio 1814 quando il restaurato
sovrano sabaudo, Vittorio Emanuele I, ordinò fosse costituito un reggimento di fanteria con quella
denominazione.
Questo reggimento, in origine formato su un solo battaglione, il 1° novembre 1815 prendeva il
nome di Brigata Monferrato.
Questa brigata era su due battaglioni, in tempo di pace e su quattro in tempo di guerra. La forza
di un battaglione era di circa 790 uomini ed erano così costituiti:
1° battaglione:
la compagnia Granatieri
la divisione: la e 3a compagnia di Fucilieri
2a divisione: 5a e 7a compagnia di Fucilieri
3a divisione: 9a e 11a compagnia di Fucilieri
5
Occorre, a questo punto, ricordare che con il trattato di Valenciennes sottoscritto il 23 maggio del 1794 dal regno di
Sardegna e dall’impero asburgico, furono stabilite le condizioni per la spartizione delle eventuali conquiste territoriali
nel caso di guerra vittoriosa contro la Francia. Con il ridetto trattato si stabilì dunque che i territori francesi conquistati
sarebbero stati acquisiti dal regno di Sardegna, il quale, a sua volta, avrebbe dovuto cedere all'impero asburgico i
territori, già imperiali acquisiti con i trattati di Utrecht e di Reichstadt del 1713-1714 e di Vienna del 1738 e di
Aquisgrana del 1748. Si capisce, pertanto, come non fosse pronunciato l'entusiasmo dei piemontesi per conquistare
territori in Francia, dovendo restituire all'impero i territori, economicamente di rilevante interesse e strategicamente
molto importanti, ottenuti nella pianura padana.
6
Nome che si diede in Francia nel 1794 ai reggimenti di fanteria, quando vennero fusi insieme nei reparti elementi del
vecchio esercito reale con i volontari che si erano formati nelle guerre della Rivoluzione. Di norma, la mezza brigata era
su tre battaglioni. La denominazione di “reggimento” tornò nell'esercito francese nel 1803. Le mezze brigate costituite
in Piemonte furono tre: la prima formata con elementi dei Reggimenti Savoia, Aosta e Lombardia, la seconda costituita
con uomini di Reggimenti Monferrato, Saluzzo e Alessandria, la terza composta da soldati dei Reggimenti Piemonte,
Regina, e La Marina.
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BOLLETTINO DEL MARCHESATO
2° battaglione:
2a compagnia di Granatieri
1a divisione: 2a e 4a compagnia di Fucilieri
2a divisione: 6a e 8a compagnia di Fucilieri
3a divisione: la e 12a compagnia di Fucilieri.
Ciascuna compagnia contava un capitano, un tenente, un sottotenente, un alfiere solo (nella 5 a, 6a, 7
a
e 8a compagnia), un furiere, cinque sergenti, dieci caporali, un corno da caccia (solo nella 1 a, 2a,
5a, 9a e 10a compagnia), due tamburini, un piffero (la 2a e la 11a compagnia non lo avevano).
La 1a compagnia Granatieri aveva tre tamburi e due pifferi, 1 a a 2a compagnia Granatieri aveva
due tamburi e tre pifferi. Facevano parte della compagnia anche un vivandiere, un infermiere, detto
frater e contava 82 uomini.7
L'uniforme era confezionata in panno turchino scuro, chiusa con nove bottoni di ottone piatti. 8 I
reggimenti di fanteria si distinguevano per il colore del colletto, dei paramani, delle fodere e dei
risvolti. Monferrato aveva il colletto e i paramani bianchi, le fodere e i risvolti scarlatti. 9
Venne il 1821, il marzo 1821 e fu il dramma del Piemonte e dell'esercito sabaudo. La
Restaurazione non aveva spento 1'anelito di libertà e di patriottismo italiano, alimentato dal ricordo
della esaltante esperienza napoleonica. A Napoli e poi a Torino, come si sa, scoppiarono moti
militari ispirati a libertà e, circostanza di qualche rilievo, in Piemonte la rivoluzione costituzionale
parve subito legarsi alla guerra contro 1'Austria e alla liberazione della Lombardia. Da questa
regione, nel pensiero dei costituzionali piemontesi la rivoluzione si sarebbe estesa al Veneto ed ai
ducati padani. E fu generosa illusione.
Come abbiamo già rilevato, le aspirazioni costituzionali e patriottiche erano diffuse anche
nell'esercito piemontese e infatti ai moti liberali del 1821 aderirono anche uomini delle Brigate di
Fanteria Alessandria, Monferrato, Saluzzo e Genova. Il moto costituzionale piemontese, come si sa,
non ebbe una lunga durata poiché si protrasse per poco più di trenta giorni. Il 7 aprile 1821, infatti,
le truppe che avevano aderito al movimento costituzionale, concentratesi presso Novara, il 7 aprile
1821, mossero, forti di circa 3.000 uomini, verso la città agli ordini del generale Michele Regis.
Avevano contro un contingente di truppe sabaude che non avevano aderito al moto, circa 8.000
uomini, comandati dal generale Vittorio Sallier de la Tour, rinforzati da altrettanti austriaci
comandati dal generale Ferdinando Antonio Bubna von Littitz. Data la sproporzione delle forze
l'esito dello scontro non poteva essere dubbio; i costituzionali furono sconfitti e dispersi.
I reparti militari che avevano partecipato ai moti liberali furono disciolti; pertanto le quattro
Brigate di Fanteria Alessandria, Monferrato, Saluzzo e Genova furono cancellate dai quadri
dell'esercito piemontese, ancorché il relativo ordine venisse formalizzato soltanto il 2 febbraio del
1822. Questo ordine precisava che le quattro Brigate dovevano ritenersi soppresse a partire dal 31
maggio 1821. In questa data furono costituiti quattro battaglioni di fanteria provvisori, detti
Battaglioni di linea, nei quali furono raccolti gli effettivi delle Brigate disciolte. Gli uomini della
Brigata Monferrato formarono il l° di questi Battaglioni di linea. 10
La Brigata Casale
In forza del Regio Decreto 13 novembre 1821, con il 1° Battaglione di linea, rinforzato dagli
uomini del soppresso Battaglione Cacciatori Italiani, venne costituita la Brigata Casale, in
sostituzione della disciolta Brigata Monferrato. In seguito e precisamente nel 1830, le brigate di
7
STEFANO A LES, L'armata Sarda della Restaurazione, Roma, Ufficio Storico Stato Maggiore Esercito, 1987, pagg.1213
8
S. A LES, op.cit., pag.73.
9
S. A LES, op.cit., pag.74.
10
S. A LES, op.cit., pag.18.
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BOLLETTINO DEL MARCHESATO
fanteria dell'esercito piemontese assunsero l'ordinamento su uno Stato Maggiore e cinque
battaglioni: uno di granatieri, due di fucilieri, uno di cacciatori ed uno di deposito.
Venne il 1848, con le sue grandi sofferenze ed anche con le sue grandi illusioni. Sotto l'influsso
di un patriottico fervore, di ideali di indipendenza e di libertà, cui si intrecciavano motivi di secolari
ambizioni di espansione verso oriente, il re Carlo Alberto scendeva in guerra contro l'impero
asburgico. Fu la prima guerra per l'indipendenza italiana.
Tratto da “ Il Monferrato e L’Esercito Italiano” di MARZIANO BRIGNOLI
Nota del redattore:
Per illustrare la storia del Reggimento e della Brigata Monferrato, molto mi sono avvalso di NICOLA
BRANCACCIO: L'esercito del vecchio Piemonte (1560-1859), Roma, Stabilimento Poligrafico per
L'Amministrazione della Guerra, pagg.21-23 e 25-26.
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BOLLETTINO DEL MARCHESATO
I Gonzaga di Mantova e del Monferrato
Cerese di Virgilio (MN), 20 novembre 2010
Un incontro di culture, quella storica e quella
enogastronomica: il Convegno organizzato
all’Hotel Cristallo di Cerese di Virgilio, in
provincia di Mantova, e dedicato a Margherita
Paleologo, duchessa di Mantova e del
Monferrato, ha dimostrato nei fatti come la
storia possa essere uno stimolo e una risorsa
per il turismo.
L’evento è stato organizzato dal Circolo
Culturale “I Marchesi del Monferrato”, e dalla
Strada dei Vini e Sapori Mantovani , di cui è
presidente GIANNI BOSELLI. Nel pomeriggio di sabato si sono svolte le due sessioni del
Convegno, l’una di approfondimento storico e l’altra di tema turistico, con la
partecipazione di vari esperti.
La prima Sessione è stata dedicata a “Margherita Paleologo, duchessa di Mantova: una
donna fra due regni” con interventi di ROBERTO MAESTRI, GIANCARLO MALACARNE, Direttore
della rivista “Civiltà Mantovana”, RAFFAELE TAMALIO, storico – Centro Studi sulle Società di
Antico regime, MARIA ROSA PALVARINI, Presidente Società per il Palazzo Ducale, PAOLO
BERTELLI, Presidente Associazione Progetto Gonzaga, e ALBERTO MADIDINI, Presidente Pro
loco Sabbioneta.
Sono intervenuti alla seconda sessione, coordinata da CINZIA MONTAGNA, che ha avuto
come teme “Lungo la strada di Margherita: percorsi di turismo e sapori”, MAURIZIO
CASTELLI, Assessore all’Agricoltura della Provincia di Mantova, PAOLA BEDUSCHI, Direttore
“Strada dei Vini e Sapori Mantovani”, GRAZIANO RUBES, esperto di vini e di cultura
enogastronomica, e MASSIMO CARCIONE, docente Università Piemonte Orientale.
Un Convegno dai tanti temi e tanti impulsi di riflessione, al quale è seguita una cena di
ambientazione e menù rinascimentale curata in modo particolarmente attento dallo chef
del Ristorante Cristallo dell’omonimo Hotel, FABIO BETTEGAZZI. Lo scopo: proporre le portate
del banchetto dell’epoca gonzaghesca che ebbe come protagonisti Margherita Paleologo,
Marchesa del Monferrato, e Federico II Gonzaga, sposi nel 1531 e dalle cui nozze ebbe
origine il Ducato di Mantova e del Monferrato, destinato a perdurare sino alla caduta dei
Gonzaga, nel 1708.Il banchetto gonzaghesco ha proposto 15 portate, tra cui “luzzo” in
salsa, ravioli di fagiano, quaglie ripiene all’amaretto.
Di grande impatto anche la scenografia, sempre a cura di Fabio Bettegazzi, che ha
compreso sculture in ghiaccio, candelabri e pièce-monté. Suggestiva la “portantina delle
carni”, che riproduceva in modo dettagliato quanto riportato da testi storici rinascimentali
sia come tipologie di carni sia come disposizione. Alle portate sono stati abbinati i vini
Mantovani e il Barbesino, vino del Monferrato richiesto dalla corte di Margherita alla sua
terra di origine e ancor oggi prodotto di nicchia e di alto livello qualitativo grazie
all’impegno del Consorzio di Rosignano Monferrato, rappresentato nell’occasione da IVAN
PIGINO. Alla cena hanno partecipato anche numerosi “amici” dei Marchesi di Monferrato
giunti da Bruno, Casale Monferrato e Volpiano.
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BOLLETTINO DEL MARCHESATO
Listen to the Voice of Villages
Repubblica Ceca, 22-26 novembre 2010
ROBERTO MAESTRI e MASSIMO CARCIONE hanno partecipato al
meeting internazionale tenutosi nella Repubblica Ceca per
fare il punto sul progetto Listen to the Voice of Villages
confrontando le proprie esperienze con quelle dei Partner
europei di Austria, Germania, Polonia, Slovenia e Cechia.
Alla missione ha partecipato anche MARTA FERRERO della
Società Consortile Langhe Monferrato e Roero.
I lavori sono stati aperti a Jirkov, presso il castello rosso di
Červený Hrádek, con una visita di studio sull'area pilota
che ha previsto diversi approfondimenti: alla centrale di
Ledvice, al castello di Hasistejn ed al Museo della Tecnica
di Podkrusnorské.
Il giorno 24, sempre presso il castello di Červený Hrádek,
si è svolta la riunione del Comitato di Studio con la
conferenza stampa alla presenza di Kamila Matouskavà,
Ministro per lo sviulppo della Repubblica Ceca.
Il giorno 25 il meeting è proseguito a Krásná Lípa dove si è tenuto un confronto tra
operatori turistici provenienti da diversi paesi europei e dagli Stati Uniti.
La fabbrica delle occasioni
Crea (AL), 27 novembre 2010
Organizzato dal Centro Studi per la Promozione e
Comunicazione del Territorio presieduto da UGO
BERTANA il Forum, svoltosi presso il Centro
congressi del Santuario di Crea, si proponeva di
creare un dibattito sull’identità territoriale, vista
come elemento chiave per arrivare ad un
prodotto turistico di successo.
La sessione di lavoro, aperta a tutti e moderata
da UGO BERTANA, ha visto una buona
partecipazione di pubblico; dopo il saluto di
CORRADO CALVO, in
rappresentanza
della
Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, gli
esperti STEFANO GALLI, ROBERTO MAESTRI, ALESSANDRO MARTINI ed ELIO CARMI hanno affrontato
il tema del convegno “La forza delle identità”.
GALLI, docente universitario e politologo, ha evidenziato come i processi di globalizzazione
mettano in crisi lo Stato e favoriscano la nascita di una dimensione nuova: la comunità
ANNO VII – n° 37 – Gennaio 2011
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BOLLETTINO DEL MARCHESATO
territoriale. La domanda di occupazione passa attraverso il territorio che deve essere in
grado, con la sua capacità economico-produttiva, di offrire risposte concrete.
Territorio che nel caso del Monferrato ha radici storiche ben precise, la cui ricostruzione è
stata affidata a MAESTRI che ha in questo senso ribadito che la storia è strumento per
creare un’identità.
MARTINI, direttore del Consorzio Marca Treviso, ha invece portato l’esperienza del suo
territorio, segnalando l’importanza di una governante capace, in grado di tradurre il sogno
e la filosofia in un prodotto commerciale.
Sull’importanza della gestione si è diffuso CARMI, designer e docente di branding al
Polidesign, nel suo brillante intervento: “Il Monferrato è già una brand, ma non è gestito.
Manca la sensibilità politica di fare branding territoriale: fare branding vuol dire lavorare
insieme su obiettivi comuni e su un’unica visione”.
Passaggio al quale si è riallacciato in chiusura MARTINI che ha sottolineato l’importanza
imprescindibile di definire chi fa che cosa.
Pavese e Monferrato
Voghera (PV), 3 dicembre 2010
Presso la sala consiliare del Municipio, grazie alla
collaborazione con i “Marchesi del Monferrato” si
è parlato di turismo culturale, di alleanze nel
segno della valorizzazione.
Al via un progetto che legherà, in vista di Expo
2015, il Monferrato alla provincia di Pavia,
abbracciando Lomellina e Oltrepo, nel segno di
una storia da riscoprire. In sala consiliare si sono
dati appuntamento l'assessore provinciale al
Turismo, RENATA CROTTI, il vicesindaco di
Voghera, GIUSEPPE FIOCCHI, e il presidente del
consiglio comunale, NICOLA AFFRONTI.
ROBERTO MAESTRI ha ricordato gli importanti legami storici tra l’area Pavese e l’antico
marchesato del Monferrato. A spiegare invece da dove partire a livello progettuale e come
agire è stato ENRICO ERCOLE, docente dell'università del Piemonte Orientale. Sul tema della
collaborazione tra i territori ha insistito MASSIMO CARCIONE, anche lui docente dell'università
del Piemonte Orientale.
Prove tecniche di alleanza tra due zone molto diverse eppure molto simili. Ad avvicinare le
due regioni, insieme al glorioso passato, sono anche le produzioni locali, l'enogastronomia
e i paesaggi incontaminati di tanti piccoli borghi a breve distanza da una serie città che
sono snodi di riferimento.
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BOLLETTINO DEL MARCHESATO
Monferrato, Ferrara e Mantova
Ferrara, 4 dicembre 2010
Presso la sala convegni di Palazzo Bonacossi si
è tenuto il convegno Protagonisti della Storia
dal Medioevo al Rinascimento. I rapporti tra i
Signori di Monferrato, Ferrara e Mantova
organizzato congiuntamente da “I Marchesi del
Monferrato” l’Associazione Ferrariae Decus e la
Deputazione Provinciale Ferrarese di Storia
Patria.
Davanti ad un folto pubblico i lavori sono stati
introdotti da GIACOMO
SAVIOLI (Presidente
Associazione Ferrariae Decus) e da FRANCO
CAZZOLA (Presidente Deputazione Provinciale
Ferrarese di Storia Patria) sono quindi seguiti gli interventi di WALTER HABERSTUMPF I
marchesi di Monferrato e di Este (secoli XIII-XVII), ROBERTO MAESTRI Margherita Paleologo
e il Monferrato dei Gonzaga , GIOVANNI D’ONOFRIO Brevi cenni sui rapporti Estensi Gonzaga
nel secolo XVI, MASSIMO CARCIONE Percorsi di valorizzazione turistica lungo la strada di
Margherita Paleologo.
L’ottimo risultato ottenuto dall’iniziativa incoraggerà gli organizzatori nel proseguire la
collaborazione approfondendo l’analisi dei collegamenti, non solo storici, esistenti tra gli
Este e i Monferrato.
Assemblea Generale
Alessandria, 12 dicembre 2010
Si è tenuta presso la Sala Conferenze Circoscrizione
Europista l'annuale Assemblea generale del Circolo
Culturale "I Marchesi del Monferrato".
Dopo l'analisi dell'intensa attività associativa svolta
nel corrente anno, si è proceduto al rinnovo del
consiglio direttivo, che resterà in carica fino al 31
dicembre 2013, e che risulta così composto:
presidente ROBERTO MAESTRI, vice presidente
EMANUELE IMPINNA, tesoriere GIANCARLO PATRUCCO,
segretaria NADIA GHIZZI.
I lavori sono poi proseguiti con l'illustrazione del programma di attività per il 2011;
iniziative che sono in parte illustrate nell’editoriale di questo numero del Bollettino.
Nella seconda fase l'assemblea è proseguita congiuntamente con i soci del Club Unesco di
Alessandria, partner di molte iniziative de "I Marchesi" che hanno provveduto al rinnovo
della presidenza che è passata da MASSIMO CARCIONE a MARIA VITTORIA GIACOMINI.
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BOLLETTINO DEL MARCHESATO
Il pranzo sociale, cui ha partecipato anche il noto sceneggiatore CARLO LEVA, ha concluso
piacevolmente l'incontro.
Presentazione Volume
San Salvatore Monferrato, 18 dicembre 2010
Si è tenuta presso il Teatro Comunale la prima
presentazione del volume Monferrato splendido
patrimonio omaggio all'arte di Matilde Izzia,
realizzato dalla Se.Di.Co Libraria di LORENZO
FORNACA.
All'incontro organizzato dall’amministrazione
comunale di San Salvatore Monferrato
presieduta dal Sindaco CORRADO TAGLIABUE, è
intervenuto l'editore LORENZO FORNACA, il
Presidente del Circolo Culturale "I Marchesi del
Monferrato" ROBERTO MAESTRI ed alcuni degli Autori tra cui: GIANFRANCO CUTTICA
REVIGLIASCO, GIULIANA BUSSOLA, GIORGIO CASARTELLI COLOMBO, JOHN PETER MAZZOGLIO.
DI
La scomparsa di Renato Bordone
Domenica 2 gennaio è mancato all'affetto dei suoi cari il professor RENATO BORDONE.
Questa perdita priva il mondo scientifico di uno dei maggiori esperti di storia medievale,
un illustre docente dell'Università di Torino che ha fornito un numero innumerevole di
contributi - scritti e orali - fondamentali per meglio conoscere, in particolare, la grande
storia del Comune di Asti inserita in un contesto internazionale.
In un momento così doloroso non posso esimermi dal ricordare la collaborazione
generosamente offerta dal Professore alla nostra Associazione, sin dalla sua fondazione, in
particolare in occasione della Tavola Rotonda tenutasi ad Asti (il 6 ottobre 2007) sul tema
Bonifacio di Monferrato e il Comune di Asti. Scontri e confronti alla fine del XII secolo
collaborazione che si concretizzò con la pubblicazione, nel 2009, degli Atti.
RENATO BORDONE rimase sempre in contatto con me e la collaborazione si rinnovò il 15
ottobre 2010 con la sua partecipazione alla nostra Tavola Rotonda sul tema Il Comune di
Asti e i Marchesi di Monferrato in Età Paleologa (1306-1531).
Mi piace quindi ricordarlo così... impegnato a far conoscere quello che spesso la storia
dimentica; noi non dimenticheremo il Professore e i suoi insegnamenti.
Roberto Maestri
Monferrato splendido patrimonio
Una nuova importante opera editoriale è stata progettata, fortemente voluta e realizzata –
anche con il sostegno e patrocinio della nostra Associazione - dal nostro Socio LORENZO
FORNACA; riteniamo quindi giusto che siano le sue appassionate parole ad illustrarcela.
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BOLLETTINO DEL MARCHESATO
Dopo il successo dei precedenti libri, amati e collezionati
da molti appassionati estimatori, ecco ancora un'opera
capace di emozionare con le sue insospettabili meraviglie;
tesori che appaiono lentamente, quasi con pudore,
seguendo itinerari disegnati nel tempo e nello spazio,
secondo una sequenza sbalorditiva di luoghi, date,
avvenimenti, personaggi e opere d'arte. Opere e
avvenimenti che insegnano la fierezza e la nobiltà di una
terra eccelsa, generosa, mai sconfitta, ma solo percossa e
travagliata.
La nostra impresa è questo e altro ancora. Un'iniziativa
che, grazie alla cura di studiosi, storici e amanti dell'arte
che con entusiasmo ne hanno redatto i capitoli e che qui
ringraziamo con calore e affetto, intende sollecitare
l'interesse verso questa regione, le sue bellezze paesaggistiche e architettoniche, le opere
artistiche, l'unicità dei prodotti tipici e dei vini inimitabili.
Il nostro racconto intende andare oltre. Questi luoghi, come del resto tutte le regioni
italiane vanno rispettati, amati, capiti e infine tutelati. Non ci sono parole migliori di quelle
scritte da Aldo di Ricaldone nelle pagine dei suoi Annali e Monferrato tra Po e Tanaro per
ricordare questa terra:
Gli Annali sono un messaggio, un invito alle generazioni future perché altri uomini con
senso critico, con responsabilità e con intelletto d'amore, attingendo alle fonti elencate,
sappiano trarre quelle nozioni per delineare sull'arco dei secoli la favola umana che si
chiama Storia e che forma la gloria della nostra Gente e della nostra Terra.
Per onorare la memoria di Aldo di Ricaldone e per ricordarne lo splendido lavoro abbiamo
raccolto il suo invito.
Il volume, di oltre 500 pagine, è suddiviso nei seguenti capitoli:
Carducci e il Monferrato (Mario Paluan); Le dinastie del Monferrato (Roberto Maestri):
Archeologia in Monferrato (Valentina Cabiale); I Saraceni e il Monferrato (Mario Paluan);
Bianca Lancia e Federico II (Mario Paluan); Manfredi e Benevento (Mario Paluan); Arte e
Architettura in Monferrato (Sergio Panza); Abbazie e chiese romaniche (Vittorio Croce);
Dipinti medievali (Gianfranco Cuttica di Revigliasco); Castelli e antiche dimore (Sabina
Fornaca); Trovatori e menestrelli (Mario Paluan); Letteratura delle antiche tradizioni (Aldo
Gamba); Monferrini in Terra Santa (Walter Haberstumpf); Guglielmo Caccia (Carlo
Caramellino); Le terme di Acqui (Gianni Rebora); Casale, la capitale e gli assedi (Dionigi
Roggero); Le origini della Diocesi di Casale (Carlo Tibaldeschi); Le origini della diocesi di
Acqui Terme (Giacomo Rovera); Crea e il Sacro Monte (Mario Paluan); Crea il Parco
(Gianni Calvi); Crea, la pastorale (Francesco Mancinelli); Il paesaggio del Monferrato
(Marco Devecchi - Federica Larcher); Famiglie e territorio (Elena Gianasso); Acqui e il
Monferrato (Gian Luigi Rapetti Bovio della Torre); Alba e i marchesi di Monferrato (Giulio
Parusso); Alessandria e il Monferrato (Roberto Maestri); Asti e il Monferrato (Gian Luigi
Bera); Canelli e il Monferrato (Gian Luigi Bera); Genova e il Monferrato (Claudio Martinotti
Doria); Chivasso e il Monferrato (Fabrizio Spegis); Chivasso: la collegiata (Carlo
Caramellino); Il Marchesato di Incisa (Giuseppe Baldino); Una contea in Monferrato
(Franco Zampicinini): Studium humanitatis. Lu Monferrato (Gianfranco Ribaldone);
Moncalvo e il Monferrato (Edoardo Simone e Mario Paluan); Nizza e i suoi assedi
(Giuseppe Baldino); Ovada e il Monferrato (Alessandro Laguzzi); L’Ovadese (Alessandro
Laguzzi); Trino Vercellese e il Monferrato (Mario Paluan); Storia degli ebrei e in Monferrato
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BOLLETTINO DEL MARCHESATO
(Alberto Cavaglion); I Templari in Monferrato (Claudio Martinotti Doria); La guerra la peste
e… (Carlo Prosperi); Il Monferrato nell’Unità D’Italia (Aldo Gamba); Il Monferrato al Palio di
Asti (Sergio Panza); Monferrato luogo di scrittori (Dionigi Roggero); Antiche tenute e
cascine (Sergio Miravalle); Il Vino (Donato Lanati); Cristoforo Colombo monferrino (Giorgio
Casartelli Colombo di Cuccaro); Don Bosco e il Monferrato (Claudio Galletto); Santi in terra
monferrina (Peter Mazzoglio); Dal Monferrato nel mondo (Giancarlo Libert); Monferrato
visto dagli emigranti (Bobby Tanzilo); Il Monferrato e gli inglesi (Gregory Wright ); Un
francese e il Monferrato (Benard Glenat); Noemi Gabrielli (Carlo Caramellino); Il Museo
Civico di Casale Monferrato (Giuliana Romano Bussola); Leonardo Bistolfi (Giuliana
Romano Bussola); Il cenacolo di Sofia di Bricherasio (Gian Luigi Ferraris); Trattato di pace
ad Asti (Bruno Draccone); Monferrato in Tavola (Paolo Massobrio). Segue una sezione
dedicata all’opera pittorica di MATILDE IZZIA DI RICALDONE.
Per informazioni e richieste rivolgersi alla Se.Di.Co., via S. Evasio n. 29, 14100 Asti, tel.
0141.354033 - fax. 0142.559394, [email protected]
Gonzaga. Genealogie di una dinastia
Questo volume, realizzato da GIANCARLO MALACARNE, si aggiunge ai
cinque che hanno consegnato al lettore una storia dei Gonzaga di
Mantova nuova – dove la microstoria degli avvenimenti familiari e
del ducato si è intrecciata con la macrostoria della società
europea – volgendo uno sguardo altrettanto attento, quello della
genealogia, sull’intera casata, dai dominanti della linea
primogenita a tutti i rami cadetti. A partire da un inedito
documento ritrovato, la straordinaria Genealogia Gonzaghesca
Familiae di un privato collezionista, la comparazione con altre
tredici mappe genealogiche restituisce uno sterminato e
inestimabile patrimonio di nomi (non solo Gonzaga, ma tutti
coloro che con essi si imparentano; non solo regnanti, ma anche
ultimogeniti salvati da un’altrimenti dannatio memoriae) ad alcuni dei quali è stato
possibile associare un volto, così che un’iconografia di elevato valore artistico e
documentario accompagna questo affascinante itinerario ipertestuale nei secoli di storia
gonzaghesca.
Per informazioni e richieste, rivolgersi a Il Bulino edizioni d’arte , via Bernardino Cervi n. 80
41123 Modena, tel. 059.822816 – fax 059.822824, www.ilbulino.com
Casate, Castelli e Borghi del Monferrato
In collaborazione con la Regione Piemonte, il Comune di Cremolino (AL) ha indetto la
quarta edizione del Premio storico-letterario “Casate, Castelli e Borghi del Monferrato”, con
la collaborazione di: Società di Storia Arte ed Archeologia per le Province di Alessandria ed
Asti, Centro Studi In Novitate, Società Storica del Novese, Pro Julia Derthona, Iter, Circolo
Culturale “I Marchesi del Monferrato”, Associazione Castelli Aperti, Fondazione Karmel, Pro
Loco Cremolino.
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BOLLETTINO DEL MARCHESATO
Sezioni a concorso
A. Storia: “Il Monferrato: storie, tradizioni, racconti” - “Opera di ricerca sulla storia locale
del territorio del Monferrato”.Biennale.- Iscrizione entro 30 giugno 2012.
B. Storia: Premio speciale “Le Terre dei Malaspina tra l’Orba e la Bormida” - “Opera di
ricerca sulla storia locale del territorio riconducibile ai Malaspina di Cremolino” Biennale Iscrizione entro 30 giugno 2012
C. Fotografia: “Fotografiamo il Monferrato” - Tema Libero sul territorio del Monferrato.
Biennale. Termine di iscrizione: 30 giugno 2012.
D. Letteratura Dialettale: Testo in Dialetto. Qualunque tipo di Opera, edita o inedita,
dal racconto alla poesia, alla commedia, alla filastrocca, alla raccolta di memorie, proverbi
o detti popolari, nei dialetti piemontesi del Monferrato. Biennale. Termine di iscrizione: 30
giugno 2012.
E. Sezione Speciale Multimediale per la Scuola Primaria (Opere presentate
singolarmente da un alunno o dall’intera classe o dall’Istituto – Il premio sarà assegnato
alla Scuola di appartenenza). - Termine di iscrizione: 30 giugno 2011. Presentazione
multimediale o breve filmato su temi, racconti, tradizioni, riconducibili al territorio di
appartenenza della Scuola.
Libertà nell’utilizzo del software, purché compatibile con il sistema operativo Windows XP e
consegnata su cd.
Per ogni informazione si prega di contattare la segreteria organizzativa:
Comune di Cremolino tel 0143/87 90 37 – [email protected].
Trattoria il Fantino
Tra i compiti statutari della nostra
Associazione non vi è certo quello di
segnalare e promuovere attività commerciali
di alcun tipo, ma per una volta ci sentiamo in
dovere di fare un’eccezione, infatti, la
Trattoria il Fantino di Modena è diventata da
tempo il nostro punto di riferimento in
occasione delle iniziative in territorio
emiliano.
La trattoria, a due passi dalla Ghirlandina,
prende il suo nome dall'antico punto di
ristoro (al fantein, in dialetto modenese) che
risale agli inizi del '900. MAURO CALZOLARI e MARCO BIANCO rivisitano, con passione e rigore,
la cucina tradizionale modenese. L'accoglienza e il servizio rispecchiano appieno la filosofia
della cucina, infatti, ci siamo sempre sentiti come ospiti abituali, anzi amici! Il locale,
intimo e raccolto, dispone di 45 coperti; un ambiente informale, arredato con gusto e
semplicità, a cui si aggiunge un tocco artistico coi quadri dello chef. La cantina propone
una vasta gamma di vini italiani, scelti tra quelli che si abbinano meglio alla cucina del
locale. Tutti i prodotti, dai primi ai dolci, passando dal gnocco alle tigelle, vengono
rigorosamente fatti in casa; segnaliamo in particolare le “costine al lambrusco” veramente
uniche. Non trascurabile, in questi momenti di crisi economica, l’onestà del conto finale.
Indispensabile la prenotazione: Trattoria Il Fantino, via Donzi n. 7, 41100 Modena,
tel. fax. 059.223646 (chiuso domenica sera e lunedì).
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BOLLETTINO DEL MARCHESATO
Adesioni
Recentemente abbiamo avuto il piacere di ricevere la disponibilità della Professoressa
PAOLA STELLA LUCARNO di Alessandria ad aderire e collaborare al nostro Circolo.
Questo numero del Bollettino viene trasmesso in automatico a 545 indirizzi e-mail presenti nella
nostra banca dati ed alle liste di distribuzione: BYZANS-L della Università del Missouri e H-ITALY della
Michigan University; chi lo ricevesse, ma non fosse interessato potrà richiedere la cancellazione del suo
nominativo inviandoci una e-mail; coloro che ritenessero interessante questo nostro lavoro ed avessero
piacere che venisse inviato anche ad altre persone o Enti di loro conoscenza potranno segnalarcelo con un
messaggio di posta elettronica.
Come precisato nello Statuto Sociale, il Circolo non ha finalità di lucro, ma ha comunque l'esigenza di
autofinanziare le proprie attività. A tale scopo saranno graditi contributi da parte di Enti, Associazioni e
singoli Privati che provvederemo a ringraziare attraverso le pagine del ns. Bollettino. I contributi possono
essere versati sul ns. conto corrente intestato a “Circolo Culturale I Marchesi del Monferrato” presso la Cassa
di Risparmio di Alessandria – Agenzia G - IBAN IT50R0607510407000000013426.
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