la formazione - Ufficio Studi MiBAC

Transcript

la formazione - Ufficio Studi MiBAC
NOTIZIARIO/5ó-58
VERSO UN PROFILO EUROPEO DEL RESTAURATORE
DI BENI CULTURALI
Dal 18 al 22 ottobre 1997, quarantacinque esperti del settore della Conservazione e
del Restauro, con diverse provenienze ed esperienze professionali e scientifiche e
con diverse partecipazioni e ruoli all'interno di organismi interrrazionali, si sono riuniti presso l'Università di Pavia, per la messa a punto di "raccomandazioni, riguardanti nuove direttive nel campo della Conservazione-Restauro.
Il Summit è stato organizzato dall'Associazione Giovanni Secco Suardo, con il
contributo dell'Unione Europea, nell'ambito delle azioni preparatorie del Programma Raffaello 1996, del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, del Consiglio Nazionale delle Ricerche, della Regione Lombardia, della Provincia e il Comune di Pavia, dell'Università di Pavia. Partners europei sono stati: Université Libre
de Bruxelles, Faculté de Philosophie et Lettres, Section d'Histoire de l'Art (Belgio),
Hochschule fur Bildende Kunste Dresden (Germania), Hamilton Kerr Institute
University of Cambridge (Inghilterra), Museum & Galleries Commission (Inghilterra), Ecole Nationale du Patrimoine Ifroa Paris, St. Denis (Francia).
Una adeguata politica sulla Conservazione Restauro dei Beni Culturali è fondamentale per la tutela dei Beni Culturali. La sempre maggiore importanza della
Conservazione e del Restauro, la diversità dei metodi e la loro crescente
complessità, invitano ad una conoscenza più approfondita del tema della formazione dei Conservatori-Restauratori di Beni Culturali, la cui situazione in Europa
è particolarmente eterogenea. Ma la professione del Conservatore-Restauratore di
Beni Culturali, sotto un profilo giuridico ed amministrativo, è ancora poco riconosciuta.
Inoltre, l'aumentare di un generico interesse per il settore della Conservazione e
del Restauro, sia da parte del grande pubblico che da parte delle varie Istituzioni
pubbliche, nazionali ed internazionali, e la conseguente pressione che i Beni Culturali stanno ricevendo dal "mercato" nelle sue piÌr diverse accezioni, genera una
forte preoccupazione. <Mentre la nozione di patrimonio culturale si ampliava rapidamente, scrive Paul Philippot nel suo testo inviato per l'apertura del Summit,
nestendendosi ai complessi storici e ai prodotti artigianali e popolari, il restauro,
che in origine era confinato nell'ambito degli specialisti, si trasformava in una moda per il grande pubblico, generalmente impreparato ad intenderne i termini specifici e le esigenze di rigore,.
E proprio in questo momento di particolare emergenza che la collettività scientifica della Conservazione-Restauro ha sentito la necessità di esprimersi con un documento autorevole, sulle problematiche relative all'identità e alla professione del
Conservatore-Restauratore, temi già da anni discussi in varie sedi europee.
Obiettivo del Summit è stato quello di produrre un documento internazionale, il
Docunrcnto di Pavia, che, tenendo in considerazione i documenti più significativi
prodotti a livello internazionale, quali ad esempio il Comitato per Ia Consewazione dell'Icoivt (International Council of Museum) stilato nel L984 a Copenaghen, e
più recentemente le Professional Guidelines dell'Ecco (European Confederation of
Conservator-Restorer's Organizations), nate nell'Assemblea generale di Bruxelles
nel giugno 1993 e settembre 1994, proponesse nuove indicazioni relative alle problematiche attuali della Conser-vazione e Restauro.
Sono state individuate quattro aree tematiche: Prospettive storiche: presente e futuro; Restauratori di Beni Culturali Professionisti: standards in Europa per la formazione; Definizione del "Professionista Competente"; Accrescimento della consapevolezza a livello pubblico, professionale e politico. Ciascun tema è stato sviluppato attraverso quattro sessioni plenarie, per ognuna delle quali era previsto un
Chairman, tre Speakers e due Relators. Al termine di ciascuna sessione è stato redatto un documento pror,wisorio, confluito poi in quello conclusir,o, il Documento
di Pavia. Quest'ultimo si articola in tredici punti che riassumono le caratteristiche
della professione, parlendo dal riconoscimento della Consen'azione-Reslauro come ambito disciplinare autonomo; la partecipazione del Consen'atore-Restauratore al processo decisionale fin dalla fase dell'ideazione del progetto; il miglioramento del livello dell'educazione e formazione, sottolineando la necessità della interdisciplinarietà; l'accoglimento della formazione dei Consen'atori-Restauratori
nei programmi dell'Unione Europea e la definizione in Europa del ruolo professionale del Conservatore-Restauratore; la necessità di qualificare le scuole di restauro; la necessità di mantenere i contatti informativi tra i vari istituti di formazione e ricerca e l'importanza di una stessa ricerca comparata; infine l'importanza
del tema della pubblicazione scientifica e dell'informazione al pubblico. Conclude
dicendo che "Gli esperti auspicano che le istituzioni comunitarie considerino prioritaria la traduzione in azioni concrete e coordinate di queste raccomandazionir.
75
LA FORMAZIONE
IN EUROPA
NOTIZIARIO/56-58
76
Il
Documento ha, quindi, successivamente cominciato il suo cammino europeo. Il
testo è stato inviato dall'Associazione Giovanni Secco Suardo a tutti i maggiori Centri, Organizzazioni ed Istituti di Conservazione-Restauro dei paesi dell'Unione Europea con richiesta di sostegno e/o adozione. Ed a questo punto è necessario che esso
abbia un percorso di natura "politica". Il Documento di Pavia e tutte le lettere di so-
stegno costituiranno
il
dossier finale che verrà inviato agli organi responsabili
dell'Unione Europea ed ai Ministeri competenti di ogni Paese europeo, perché si traduca in chiare ed autorevoli azioni normative. È necessario che gli organi centrali
dei vari Paesi Europei, partendo dal Documento di Pavia, si attivino concretamente
a livello politico e legislativo per arivare ad una serie di chiare e con'ette definizioni
europee, naturalmente in collaborazione con la comunità scientifica, riguardanti la
Conservazione-Restauro dei Beni Culturali. A tal proposito, il Ministro dei Beni Culturali e Ambientali, WaÌter Veltroni, nel suo messaggio inviato e letto durante Ia
giornata pubblica conclusiva, ha dichiarato che nll documento varato in questo
Summit costituisce un punto di riferimento prezioso per la futura azione che il Governo italiano desidera sviluppare nell'ambito dell'Unione Europea,, ed ancora "Il
Governo italiano si adopererà per verificare le condizioni per una possibile adozione
del documento da parte dell'Unione Europea come base per un'azione specifica di
sostegno e di indirizzo nel settore, ma fin da ora credo di poter assumere l'impegno
a promuovere, negli anni a venire, un più intenso scambio di esperienze fra cantieri
e scuole di restauro italiane ed europee che si riconoscono nel Documento di Pavia".
Innfranco Secco Suardo