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Panorama Medico
Organo ufficiale di informazione dell’Ordine dei medici-chirurghi
e degli odontoiatri della provincia di Ragusa
Poste Italiane spedizione in A.P. - 45% - Art. 2 comma 20/B Legge 662/96 DCB - Sicilia 2003 - € 0,10
ANNO XXV - N°1 Marzo/Aprile 2012
SOMMARIO
· Editoriale
Organo ufficiale dell’Ordine dei Medici Chirurghi
e degli odontoiatri della Provincia di Ragusa
Presidente:
Dr. Martorana Giorgio
Direttore Responsabile:
Dr. Salvatore D’Amanti
Redazione:
Consiglio Direttivo dell’Ordine
Via G. Nicastro, 50 - 97100 Ragusa
Editore:
Parole & Immagini
Via F. Crispi, 125 - 95131 Catania
Tel. 095.7461073 - Fax 1782740704/5
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Simeto Docks srl
Reg. Tribunale di Ragusa N. 5/1986
Gli articoli sono pubblicati sotto l’esclusiva
responsabilità degli autori; le idee sono
personali e non impegnano la Direzione del
bollettino.
In copertina il Castello di Donnafugata
3 Gli obiettivi del prossimo Triennio
4 Il medico tra professione
ed autotutela
6 Certificazione di malattia
al personale della Banca d’Italia
8 Aggiornate le tabelle contenenti
l’indicazione delle sostanze
stupefacenti e psicotrope
9 Compensi professionali
10 Una pagina di buona sanità
11 Vietato anticipare farmaci
senza ricetta
12 Come alleviare i futuri danni,
della annunciata pletora pensionistica dei medici di famiglia
14 Mediazione,
uno strumento alternativo
15 Addio al Prof. Attilio Basile
16 Giovani a rischio infertilità
18 Consiglio di Stato
22 Corte di Cassazione – Penale
23 Attacco alla Formazione
Odontoiatrica
25 Novità previdenziali
in vista per gli odontoiatri
27 · Ospedali a Vittoria
Panorama Medico
Organo ufficiale di informazione dell’Ordine dei medici-chirurghi
e degli odontoiatri della provincia di Ragusa
ANNO XXV - N°1 Marzo/Aprile 2012
Panorama Medico n°1 2012
Consiglio direttivo dell’Ordine 2012
Poste Italiane spedizione in A.P. - 45% - Art. 2 comma 20/B Legge 662/96 DCB - Sicilia 2003 - € 0,10
Presidente:
Vicepresidente:
Segretario:
Tesoriere:
Consigliere:
Ordine dei Medici Chirurghi ed
Odontoiatri della provincia di Ragusa
Informiamo che secondo quanto
disposto dall’art.13 comma 1 della legge
675/96 sulla tutela dei dati personali
l’iscritto all’Ordine ed abbonato a
questo bollettino ha il diritto in qualsiasi
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consultare, far modificare o cancellare
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Redazione si riserva il diritto di
deciderne la pubblicazione e - senza
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articoli dovranno essere inviati, per
posta, alla segreteria di redazione
di Panorama Medico presso la sede
dell’Ordine.
Non saranno pubblicati articoli e/o
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Tiratura: n°2000 copie
Dr. Martorana Giorgio
Dr. Billone Aldo
Dr. Vitali Carlo
Dr. Criscione Salvatore
Dr. D’Amanti Salvatore
Dr. Ferrera Eleonora
Dr. Gebbia Francesco
Dr. Nicosia Ausilia
Dr. Giaquinta Rosa
Dr. Quattrocchi Orazio
Dr. Ravalli Paolo
Dr. Ruscica Salvatore
Dr. Ruta Giorgio
Dr. Tumino Salvatore
Dr. Zelante Roberto
Dr. Modica Giuseppe
Consiglieri Odontoiatri:
Dr. Modica Giuseppe
Dr. Tumino Giuseppe
Commissione per gli iscritti all’albo degli Odontoiatri
Presidente: Dr. Giuseppe Tumino
Componenti: Dr. Giardina Paolo Ignazio
Dr. Migliore Antonio
Dr. Modica Giuseppe
Dr. Susino Luciano
Collegio dei Revisori dei conti
Componente effettivo - Presidente: Dr. Nicolò Pacca
Componenti effettivi: Dr. Caputo Claudio
Dr. Sanzone Salvatore
Componente supplente: Dr. Pitino Michele
Sede Dell’ordine: Ragusa
Via Guglielmo Nicastro, 50
Tel. 0932.64.13.66 - Fax 0932.25.46.40
Orario di Segreteria: Lunedì-sabato dalle ore 10.30
alle ore 12.30
martedì e venerdì dalle ore
16.30 alle ore 18.30
· Il presidente riceve per appuntamento il martedì dalle ore 12 alle ore 13 ed il venerdì dalle ore 18
alle ore 19
· Il Vicepresidente riceve per appuntamento il martedì dalle ore 18,30 alle ore 19,30
· Il Segretario riceve per appuntamento il sabato dalle ore 10 alle ore 12
· Il Presidente dell’Albo degli Odontoiatri riceve per appuntamento il mercoledì dalle ore 12 alle ore 13
www.ordinemediciragusa.it - [email protected]
EDITORIALE
Gli obiettivi del
prossimo Triennio
Istituito il Premio Ippocrate
A dicembre scorso, una lista unitaria
formata dai rappresentanti dei maggiori
sindacati medici, vince le elezioni ordinistiche per il triennio 2012/2014.
Successivamente vengo acclamato
Presidente e, pertanto, ringrazio tutti i
Consiglieri del Direttivo per l’affetto e la
stima dimostratami.
Ringrazio di cuore, tutti i colleghi che
venendo a votare ci hanno permesso di
raggiungere il numero legale in seconda
convocazione.
È mio obbligo ringraziare il Presidente uscente dott. Salvatore Criscione, per
il lavoro esemplare svolto nel suo mandato.
I punti programmatici del nuovo Direttivo sono:
Avvicinare i giovani all’Ordine, organizzando un’assemblea a loro dedicata
nella primavera 2012 e prevedendo l’istituzione di una Commissione Ordinistica.
Da subito, consegneremo i tesserini
di iscrizione all’Ordine ai neo laureati
all’inizio di ogni Consiglio Direttivo; ciò
ci darà modo di conoscerli e di dialogare
con loro.
Continuare il rapporto già instaurato
con i medici anziani con la borsa di studio Spampinato.
Abbiamo deliberato l’istituzione del
premio “Ippocrate”, dedicato ogni anno
ad un collega Ibleo che abbia dato lustro
e prestigio alla nostra professione.
Coordinare le attività medico-scientifiche in Provincia con l’istituzione di un
tavolo di concertazione con gli organizzatori di questi eventi.
Rilanciare l’attività del nostro Organismo di Mediazione “Cittadini & Salute”,
firmando il protocollo d’intesa con l’ASP
7 di Ragusa, che ci consente di dirimere
i contenziosi tra medico e paziente.
Abbiamo deciso di intervenire per la
riqualificazione e la ristrutturazione del
cortile che gira attorno alla nostra sede,
prevedendo anche l’acquisto del locale
adiacente.
Sarà un anno cruciale il 2012, per la
classe medica italiana, sicuramente un
anno di svolta, poiché ci sarà l’approvazione definitiva in Parlamento della
riforma sugli Ordini e ci sarà da difendere strenuamente il nostro ente previdenziale (ENPAM) dagli attacchi della
manovra economica del Governo.
L’Ordine sarà sempre aperto al confronto e al dialogo con tutti i colleghi
della Provincia; ponendo molta attenzione anche ai disagi e alle problematiche
che ci verranno posti dai cittadini.
Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012
di Giorgio Martorana,
Presidente Ordine dei Medici-Chirurghi
e Odontoiatri della provincia di Ragusa
3
ATTUALITÀ
Il medico tra professione
ed autotutela
Moltiplicate negli ultimi anni
le richieste di risarcimento degli utenti
Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012
di Salvatore D’Amanti,
direttore responsabile di PANORAMA MEDICO
4
Nell’ultimo decennio, in ambito sanitario, si è verificato un moltiplicarsi di
denunce e di richieste di risarcimento da
parte degli utenti per presunti casi di malasanità e di malpractice dovuti più alla
sfiducia e al sospetto di insuccesso del
trattamento che non a veri e propri errori
medici, ovviamente con le dovute eccezioni del caso.
Questo fenomeno, importato dalla società americana, dove all’ingresso di un
ospedale è più facile trovare avvocati che
non medici, è da ricercare nei cambiamenti socio-culturali, economici e psicologici che la nostra società sta vivendo.
I pazienti, oggi, desiderano sentirsi
padroni delle proprie scelte ed esigono di
conoscere tutte le possibili opzioni terapeutiche per poter intervenire attivamente nel rapporto medico-paziente. Quando
questo non si realizza il paziente cova un
senso di insoddisfazione per l’insufficiente chiarezza e completezza di informazioni o per l’approccio superficiale da parte
del medico.
Sovente quest’ultimo comportamento
fa sollevare incomprensioni che possono
sfociare in conflitti di varia natura e per le
quali i pazienti, per rabbia e per un sentimento di ingiustizia subita, possono far
ricorso anche alla denuncia. Esperienza
questa che ferisce gravemente i medici,
e li fa sentire vittime di accuse ingiuste,
con l’aggravante di un’opinione pubblica
quasi sempre schierata contro il medico
e solidale con il paziente.
Si ricordi, a tal proposito, che l’insoddisfazione del paziente a causa di una
cattiva comunicazione, ha spesso un
peso superiore all’insoddisfazione per le
competenze professionali.
Una buona comunicazione ha certamente una ricaduta positiva sia nell’ottenere una maggiore compliance da parte
delle pazienti che nel ridurre la percentuale di contenziosi medico-legali. Il crescente numero di vertenze ha indotto
circa il 40% dei medici italiani a ricorrere
alla cosiddetta “medicina difensiva”, che
li mette al riparo da accuse e contestazioni. Il reiterarsi di tale pratica tuttavia
danneggia non solo l’economia di privati
cittadini e dello Stato, con un aumento
della spesa sanitaria complessiva tra 12 e
20 miliardi di euro l’anno, ma soprattutto
la salute dei nostri utenti che vengono
sottoposti ad esami inutili o ancor peggio private delle prestazioni a maggiore
rischio.
Si rende indispensabile, dunque, intervenire con nuove regole sulla responsabilità professionale del medico. Cosa
che si è tentato di fare da più legislature,
ma fino ad oggi senza successo. Purtroppo il disegno di legge sulla responsabilità medica e la regolamentazione della
copertura assicurativa giace ancora in
Parlamento.
Ancora è opportuno ricordare che il
costo sostenuto in Italia dal SSN per le
polizze di assicurazione professionale
sanitaria è di circa 500 milioni di euro
annui, a cui sono da aggiungere i costi
sostenuti dai singoli professionisti per le
loro assicurazioni.
Quanto detto deve far riflettere sugli enormi interessi che ruotano attorno
a questo ramo delle assicurazioni e su
quanto sia importante possedere una
buona conoscenza del linguaggio assicurativo, per scongiurare il pericolo di ritrovarsi senza una sufficiente copertura dei
rischi.
A tal proposito è doveroso riassumere
alcuni concetti chiave.
Il concetto di assicurazione di primo
rischio e di secondo rischio. Nel primo
caso la compagnia si impegna a pagare il
risarcimento fino a concorrenza del massimale pattuito. Nel secondo caso la garanzia subentra solo quando il massimale
della polizza di primo rischio sia esaurito
e, laddove quest’ultimo fosse inoperante
o inefficace, l’importo del primo rischio
rimarrà a totale carico dell’assicurato.
Ancora, una polizza standard di copertura della responsabilità professionale, se non diversamente riportato, copre
normalmente le richieste di risarcimento
che giungono per la prima volta al professionista dopo la stipula della contratto e fino alla scadenza dello stesso.
Nella nostra professione, le richieste
di risarcimento scaturiscono spesso da
fatti verificatisi prima o dopo la scadenza della polizza. Pertanto è indispensabile che la copertura assicurativa sia
estesa sia a fatti precedenti la stipula
della contratto che a fatti successivi alla
scadenza della polizza stessa. Questo
tipo di copertura, si definisce rispettivamente “pregressa o retroattiva” e “postuma”.
Quindi prima di stipulare una polizza assicurativa bisogna accertarsi che
vengano riportate nel contratto queste
condizioni e che la retroattività copra gli
anni pregressi di attività professionale
non coperti da precedenti assicurazioni.
Altra cosa che bisogna valutare è
se il contratto presenti la franchigia o
meno: nel primo caso, e qualora sussistano gli estremi per una condanna, il
professionista dovrà esborsare di tasca
propria la quota pattuita con l’assicurazione, nel secondo caso l’assicurazione
dovrà risarcire per intero il sinistro fino
al raggiungimento del massimale.
Non resta che raccomandare, data la
complessità del sistema assicurativo e
per non incorrere in drammatiche sorprese, di affidarsi a compagnie di assicurazione di provata affidabilità e a consulenti esperti del settore.
Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012
ATTUALITÀ
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LEGGI E PROFESSIONE
Certificazione di malattia al personale della Banca d’Italia
Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012
Una nota della FNOMCeO
6
La nostra Federazione ci trasmette una nota della Banca d’Italia inerente alle certificazioni
mediche relative ad assenze per
malattia del proprio personale con
la quale la Banca d’Italia ha segnalato a questa Federazione che
“dopo l’introduzione dell’obbligo
dell’invio telematico della certificazione medica all’INPS” vi sarebbero “numerosi casi di medici di
base che si rifiutano di rilasciare
certificati cartacei tradizionali ai
dipendenti della Banca d’Italia”.
Orbene si rileva che dal campo
di applicazione della disposizione di cui all’art. 55-septies del
D.Lgs 165/01, introdotto dall’art.
69 del D.Lgs 150/09 recante “Controlli sulle assenze”, che prevede che in tutti i casi di assenza
per malattia la certificazione medica è inviata per via telematica
direttamente dal medico o dalla
struttura sanitaria che la rilascia
all’istituto nazionale della previdenza sociale, è escluso il personale in regime di diritto pubblico
di cui all’art. 3 del D.Lgs 165/01
(magistrati, avvocati dello Stato,
professori universitari, personale
appartenente alle forze armate e
alle forze di polizia, corpo nazionale dei vigili del fuoco, personale delle carriere diplomatiche e
prefettizie e le altre categorie che
ai sensi del citato art. 3 sono disciplinate dai propri ordinamenti
tra le quali rientra anche la Banca
d’Italia). Pertanto, ai sensi della
normativa vigente sopraccitata, al
personale appartenente alla Banca d’Italia deve essere rilasciato
esclusivamente il certificato medico in forma cartacea. I medici
convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale nel caso di specie, quindi, non debbono inviare
il certificato per via telematica.
Ciò detto, nell’evidenziare che la
normativa di cui all’art. 55-septies del D.Lgs 165/01, introdotto
dall’art. 69 del D.Lgs 150/09 recante “Controlli sulle assenze”,
potrebbe comportare con riferimento alle categorie di dipendenti di cui all’art. 3 del D.Lgs 165/01
sopraccitate, escluse dal campo
di applicazione della stessa, qualche discrepanza nell’ambito del
territorio nazionale, si rileva che,
affinchè le stesse non abbiano
più a verificarsi, gli appartenenti
al personale della Banca d’Italia
dovrebbero specificare ai propri
medici di fiducia il proprio status
giuridico, richiedendo quindi il rilascio del certificato nella forma
cartacea, evitando così l’invio per
via telematica.
25/01/2012
ORDINE PROVINCIALE DEI MEDICICHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI
DI RAGUSA
L’ORDINE INFORMA
GLI ISCRITTI
P OS TA ELETTRONIC A
CE R TI FI C ATA (P EC ):
GLI A DEM PI ME N T I
I
GENTILI
COLLEGHI
CHE
ORGANIZZANO
CONVEGNI,
MANIFESTAZIONI
ED
EVENTI FORMATIVI, SONO PREGATI DI DARNE PRONTA COMUNICAZIONE ALLA
SEGRETERIA DELL’ORDINE MEDIANTE FAX O EMAIL,
SOVRAPPOSIZIONI DI
DI MODO CHE SI EVITINO
DATE, CHE NE POSSANO PREGIUDICARE LA LORO STESSA
RIUSCITA.
GRAZIE
CONVENZIONI 2012
PER GLI ISCRITTI
Anche quest’anno, L’Ordine offre ai suoi
per l’anno 2012, speciali convenzioni.
iscritti,
In particolare sul nostro sito è presente la convenzione con “l’Hotel Iris Crillon” di Fiuggi, il quale offre vantaggiose opportunità per un week end o una
vacanza a Fiuggi o in Ciociaria.
Invece, per tutte le mamme nostre iscritte, l’asilo
Nido “l’Isola che non c’è” propone di accogliere i
bambini di età compresa tra i tre mesi ed i tre anni,
riservando loro uno sconto del 10% sul costo della
frequenza mensile, la presente offerta sarà valida fino al 31.7.2012.
Per qualsiasi ulteriore informazione visitare il nostro sito www.ordinemediciragusa.it.
Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012
La legge 28/1/2009 n. 2 di conversione del D.L. 29/11/2008 n.185,
prevede per i Medici e gli Odontoiatri iscritti all’albo, l’obbligo di
comunicare al rispettivo Ordine il proprio indirizzo PEC.
I Medici e gli Odontoiatri della provincia di Ragusa, che ad oggi non
si siano dotati di PEC, sono invitati ad adeguarsi alla normativa.
A tal proposito l’Ordine Provinciale dei Medici-Chirurghi e degli
Odontoiatri di Ragusa, offre la possibilità a tutti i propri iscritti di
dotarsi della PEC, usufruendo delle convenzioni con il portale di Poste Italiane o di Aruba.
Tramite la PEC
i professionisti
L’ O
R D I N E possono
I N F Ogestire
R M Ale comunicazioni
ufficiali con gli enti di previdenza e con la P.A. centrale e locale,
rappresentando dunque, un valido strumento di lavoro che sostituisce: raccomandata A/R, fax e corrieri, con notevoli ed evidenti vantaggi in termini di affidabilità, velocità ed organizzazione dei costi, di
risparmio di tempo e denaro, e con la garanzia di aver dato valore
legale alle comunicazioni inviate.
7
LEGGI E PROFESSIONE
Aggiornate le tabelle contenenti l’indicazione
delle sostanze stupefacenti e psicotrope
Fanno riferimento al decreto del Presidente della
Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309 e successive
modificazioni ed integrazioni.
Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012
Prevede la ricollocazione in tabella I delle sostanze Amfepramone
(dietilpropione),
Fendimetrazina,
Fentermina e Mazindolo. (11A10727)
(G.U. Serie Generale n. 180 del 4
agosto 2011). Nella tabella I di cui
all’articolo 14 del decreto del Presidente della Repubblica del 9 ottobre
1990, n. 309, sono aggiunte, secondo l’ordine alfabetico, le seguenti
sostanze: Amfepramone, denominazione comune 2 (dietilamino) pro-
8
piofenone, denominazione chimica
Dietilpropione, altra denominazione Fendimetrazina, denominazione
comune (+) - (2S,3S)- 3,4-dimetil2-fenilmorfolina,
denominazione
chimica Fentermina, denominazione comune Alfa, alfa-dimetilfeniletilamina, denominazione chimica
Mazindolo, denominazione comune
5-(para-clorofenil)-2,5-diidro-3Himidazo[2,1-a]isoindol-5-olo, denominazione chimica.
ORDINE PROVINCIALE DEI MEDICI-CHIRURGHI
E DEGLI ODONTOIATRI DI RAGUSA
Via Guglielmo Nicastro, 50 - 97100 RAGUSA
Tel 0932/641366 - Fax 09321254640- email: [email protected]
CONVEGNO SUL TEMA:
“MEDICINA LEGALE E MAGISTRATURA”
RELATORI
DR. CARMELO PETRALIA
Procuratore Della Repubblica di Ragusa
PROF. BIAGIO GUARDABASSO
Già Ordinario di Medicina Legale nell’Università di Catania
SABATO 28 APRILE 2012 ORE 09.00
Presso l'Ordine dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri
Via Guglielmo Nicastro, 50 Ragusa
LEGGI E PROFESSIONE
Compensi professionali
La nostra Federazione evidenzia di
seguito le norme di interesse specifico
per la professione medica e odontoiatrica con specifico riferimento ai nuovi
adempimenti previsti per i professionisti.
Si rileva in particolare che l’art. 9 recante “Disposizioni sulle professioni regolamentate” prevede in particolare al comma 3 che “Il compenso per le prestazioni
professionali è pattuito al momento del
conferimento dell’incarico professionale. Il professionista deve rendere noto al
cliente il grado di complessità dell’incarico, fornendo tutte le informazioni utili
circa gli oneri ipotizzabili dal momento
del conferimento alla conclusione dell’incarico e deve altresì indicare i dati della
polizza assicurativa per i danni provocati
nell’esercizio dell’attività professionale.
In ogni caso la misura del compenso,
previamente resa nota al cliente anche
in forma scritta, se da questi richiesta,
deve essere adeguata all’importanza
dell’opera e va pattuita indicando per le
singole prestazioni tutte le voci di costo,
comprensive di spese, oneri e contributi. L’inottemperanza di quanto disposto
nel presente comma costituisce illecito
disciplinare del professionista”. Pertanto
appare importante evidenziare che l’obbligo del professionista di comunicare
per iscritto attraverso il c.d. preventivo al
cliente il valore della prestazione vi è solo
se è il cliente a chiederlo. L’art. 11 recante
“Potenziamento del servizio di distribuzione farmaceutica, accesso alla titolarità
delle farmacie e modifica alla disciplina
della somministrazione dei farmaci” al
comma 9 dispone invece che “Il medico,
nel prescrivere un farmaco, è tenuto, sulla base della sua specifica competenza
professionale, ad informare il paziente
dell’eventuale presenza in commercio di
medicinali aventi uguale composizione in
principi attivi, nonché forma farmaceutica, via di somministrazione, modalità
di rilascio e dosaggio unitario uguali. Il
medico aggiunge ad ogni prescrizione di
farmaco le seguenti parole: “sostituibile
con equivalente generico”, ovvero, “non
sostituibile”, nei casi in cui sussistano
specifiche motivazioni cliniche contrarie.
Il farmacista, qualora sulla ricetta non
risulti apposta dal medico l’indicazione
della non sostituibilità del farmaco prescritto, è tenuto a fornire il medicinale
equivalente generico avente il prezzo più
basso, salvo diversa richiesta del cliente”
(…omississ.. .). Il Decreto-Legge 24 gennaio 2012, n. 1 in vigore dal 24 gennaio
2012 dovrà essere convertito in legge entro 60 giorni dalla sua pubblicazione.
Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012
Sulla Gazzetta Ufficiale n. 19 del 24 gennaio 2012 Suppl. Ordinario n. 18/L - è stato pubblicato il DecretoLegge 24 gennaio 2012, n. 1 recante “Disposizioni
urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle
infrastrutture e la competitività”.
9
LETTERE AL DIRETTORE
Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012
Una pagina di buona sanità
10
Gentilissimo Direttore,
la prego di voler dare giusto risalto al periodo che ho
trascorso dal 1° al 10 Settembre
2009 presso il reparto di Chirurgia dell’Ospedale Civile di Ragus1.
A seguito di un’indagine radiologia (Ecografia, Tac e Risonanza
magnetica) mi è stata diagnosticata una massa pelvica a partenza ovarica bilaterale, infiltrante il
rettosigma con ripetitività digiunali e delle colecisti. Così, dopo
qualche giorno, ho subito un intervento chirurgico di isteroannessiectomia bilaterale, resezione del discendente
sigma,
resezione ileale appendicectomia, colecistectomia. Con la
presente vorrei esprimere immensa gratitudine nei confronti
del dottor Vincenzo Antonacci,
che ha eseguito con grande tatto
questa operazione così delicato e ha mostrato, inoltre, grande garbo nei confronti della mia
persona e della mia situazione.
Ricevere tutte le mattina una
sua visita, con il sorriso stampato
sulle labbra, è stato motivo di
grande conforto. Inoltre non potrò mai dimenticare ogni parola
da lui proferita ed in particolare
una frase che continuava a ripetermi in quei giorni così complicati specie da un punto di vista
emotivo. “Cara signora, non è
ancora il momento di cantare
vittoria se non sarà triscorsa almeno una settimana dall’ingresso
in sala operatoria”. Parole che mi
hanno reso forte e consapevole
del percorso che avrei affrontato e che tuttora sto affrontando.
Vorrei inoltre ringraziare anche il
suo collaboratore, dott Carmelo
Iozzia, per tutta la pazienza che
ha avuto nel sapermi ascoltare
e cui-are: E poi il dott. Calvo, del
reparto di Radiologia: è stato il
primo a comunicarmi la gràvità
della situazione e lo ha fatto con
la massima professionalità. L’ultimo grazie - necessario - è rivolto
a tutto il personale medico e infermieristico per l’altissima competenza e la grande umanità con
cui inondano i corridoi del reparto di Chirurgia, gestito in maniera
ineccepibile sotto ogni punto di
vista. Mi sono sentita una persona capita e coccolata, non una
semplice paziente. Formulo, con
animo grato e riconoscente, dei
voti di ringraziamento per tutti
coloro i quali, con abnegazione
filiale, si sono dedicati all’assistenza ed alla cura della mia persona. Che la Madonna vi sia sempre vicina, con sorriso materno e
benedicente.
Giuseppa Sallemi
(Santa Croce Camerina)
LETTERE AL DIRETTORE
Vietato anticipare farmaci senza ricetta
Egregio Direttore e Cari colleghi,
ancora una volta ribadisco che è vietato anticipare farmaci da parte dei
farmacisti, senza la presentazione
della ricetta medica. In un incontro
congiunto, giorno 26/01/2011 voluto
da questa presidenza, presso la sede
dell’Ordine dei Medici di Ragusa, tra
la FIMMG, l’Ordine dei Farmacisti e
dei Medici, la Federfarma, I’ASP 7 e
lo SMI, si è con­venuto di redigere
il presente manifesto da affiggere
negli studi medici e nelle farmacie
soprattutto nel modicano, visto e
considerato che il fenomeno è più
diffuso rispetto agli altri comuni
della provincia. Tutti hanno ritenuto
utile puntualizzare quanto segue ed
invitiamo i Medici di famiglia a far
rispettare queste disposizioni di legge. La legge non ammette ignoranza.
Questo è il titolo del manifesto:
Si invitano i cittadini che si trovano nella necessità di ricorrere al servi­ zio sanitario a collaborare con il proprio
medico e con il proprio farmaci­ sta per consentirgli di
svolgere con maggiore serenità e professionalità il proprio compito. In particolare vi si chiede con gentilezza
ma con fermezza DI EVITARE IL RICORSO A CONTINUARE
RICHIESTE DI ANTICIPAZIONI DEl FARMACI che incidono in
maniera rilevante sui compiti e sulle responsabilità sia
del vostro farmacista che del vostro medico.
SI RICORDA CHE A NORMA DI LEGGE L’EROGAZIONE DEL FARMACO
È CONSENTITO SOLO DIETRO PRESENTAZIONE DI RICETTA MEDICA
FIRMATARI
ASP7 - FEDERFARMA - SMI - FIMMG
ORDINE DEl FARMACISTI
ORDINE DEl MEDICI-CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI
Dr. Giuseppe Caccamo
Presidente provinciale FIMMG
Via O.M.Corbino, 51 97100 RAGUSA
Tel. 0932-663185 - Fax 0932-685763 - [email protected]
Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012
AL CITTADINO-UTENTE DEL S.S.N.
11
ATTUALITÀ
Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012
Come alleviare i futuri danni, della annunciata
pletora pensionistica dei medici di famiglia
12
Permettetemi di esporvi due miei
pensieri, che mi assillano, da parecchi anni e che vorrei condividere con
tutti voi. Il primo non è altro che la
constatazione dell’età media dei medici di famiglia: da un’attenta analisi
condotta su circa 216 medici iscritti
alla FIMMG di Ragusa, risulta che oltre i due terzi degli iscritti ha un’età
superiore a 51 anni e di questi il 70%
circa ha una età compresa fra 56 e
63 anni. Non è molto differente per il
resto d’Italia. Questo significa che fra
7 – 10 anni, più della metà di noi sarà
in pensione, di conseguenza metà
della popolazione sarà senza medico di famiglia o con medici poco formati. Qualcuno starà pensando, che
non è di nostra competenza risolvere
questo problema, ma se aspettiamo
che lo risolva il nostro ministero o il
politico di turno, campa cavallo. La
seconda riflessione che vi trasmetto,
anche questa è una constatazione:
tutto il personale medico in servizio, sia esso ospedaliero o dei servizi, con l’aumentare degli anni gli
aumenta lo stipendio, perché come
si dice in gergo: l’anzianità fa grado!
Ma non per il medico di famiglia,
che oltrepassate i 55- 60 anni,
di norma, perde il 10- 15% degli
assistiti, traducendosi in una diminuzione di stipendio e di conseguenza di pensione.
Dalla constatazione alla proposta.
Propongo una diminuzione di
massimale di 100 unità per anno dal
62° fino al 66°anno di età, ed un aumento dello stipendio del 7% annui
per compensazione della diminuzione di massimale.
Tutto questo ci permetterà di programmare in modo graduale, l’esodo
inevitabile che ci sarà fra circa 7-10
anni e farà si che ci saranno medici
di base pronti, preparati e soprattutto giovani che continueranno la professione di Medico di Famiglia, continuando a versare i contributi ENPAM
per la Nostra pensione.
Aumentare la base contributiva è
la vera soluzione per risolvere il problema pensionistico.
È fondamentale, per un sindacato
cercare di migliorare un contratto di
lavoro a tutti i livelli, ma è vera miopia tralasciare la realtà pensionistica,
soprattutto quando c’è un’allarme
lanciato dall’ENPAM, basta leggere
l’ultimo bilancio ENPAM o le comunicazioni di DottNet del 21-02-2012 e di
Fimmg Notizie di questi ultimi giorni.
Confrontandomi con molti colleghi, ho appurato che il problema è
sentito da tutti.
È fondamentale un ampliamento
del numero chiuso, per la facoltà di
medicina, di almeno il 15% ed un aumento del 20-25% dei medici in formazione, per un miglior turnover dei
medici di medicina generale.
Con questo provvedimento si eviterà di farci trovare impreparati per
il futuro, si rinforzerà l’ENPAM che
altrimenti, fra 20 anni sarà costretto
a vendere tutti gli immobili per poter
pagare le pensioni, e chi resta avrà
solo occhi per piangere!
Dando una dignità economica e
professionale al medico di famiglia
anziano, nonché un ringraziamento
per tutto quello che ha fatto e che
farà da 62 a 68 anni ed oltre.
Assistere 1500 assistiti a questa
età è veramente dura.
Di contro, inserire giovani medici
negli elenchi, per l’effetto della diminuzione del massimale e del rapporto ottimale, si calcola un incremento
del 25% in 5 anni, favorendo lo svecchiamento delle liste ed una sicura
continuità assistenziale.
RANDISI
Non dimentichiamoci che saremo
gli anziani rompipalle di domani ed
anche noi avremo bisogno di assistenza.
Questa proposta, se da Voi condivisa, potrebbe rappresentare la risoluzione del problema, divulgandola
faremo in modo di costringere tutti i
sindacati ad adoperarsi per renderla
esecutiva, nel più breve tempo possibile, fermando una catastrofe annunziata.
La cosa più dolorosa, per me sarebbe quello di dover dire, fra circa dieci anni: VE L’AVEVO DETTO, MA
NESSUNO MI HA ASCOLTATO, ma ancora più doloroso è il trovarsi tutti, con
il culo per terra.
Francesco Tidona
Medico di famiglia
Vice segretario FIMMG Ragusa
Piazza Vann'Antò, 6- 97100
Ragusa- Tel. e Fax 0932. 246059
AOITTOTTICA
Convenzione con l’Ordine dei medici
chirurghi ed odontoiatri
Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012
ATTUALITÀ
Convenzione
con l’Ordine
dei medici
chirurghi
ed odontoiat
Occhiale
da vista completo
di lenti oftalmiche,
minimo
30% di sconto
non
Occhiale da cumulabile
vista completo
lentiinoftalmiche,
minimo 30%
con altredi
offerte
corso
sconto non cumulabile con altre offerte in corso
Occhiali da sole dal 20 al 30 % di sconto
Occhiali da
dale sistemazione
20 al 30 %occhiale
di sconto
Manutenzione, sostituzione
vitisole
e naselli
gratuite
13
Manutenzione, sostituzione viti e naselli e sistemazione occhi
ATTIVITÀ DELL’ORDINE
Mediazione, uno strumento alternativo
Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012
Lo scorso 20 Marzo presso la sede
dell’Azienda Sanitaria Provinciale di
Ragusa, è stato firmato dal Presidente
Dott. Giorgio Martorana, la Convenzione tra l’Organismo di Mediazione
“Cittadini & Salute” e l’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa.
Oggetto della Convenzione offrire uno strumento alternativo
per risolvere le controversie in materia di responsabilità medica, ricorrendo allo strumento della Mediazione
civile di cui al D.Lgs N. 28/2010 con
l’obiettivo di migliorare il rapporto
medico-paziente, tutelando da una
14
A fianco la copertina
dello “speciale”
di Panorama Medico
dedicato alla
mediazione sanitaria
parte il decoro e l’immagine del
professionista e dall’altra i diritti del
cittadino. L’Organismo speciale di Mediazione “Cittadini & Salute” istituito
dall’Ordine dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri di Ragusa, può svolgere
mediazioni solamente in materia di
“Responsabilità Medica” e pertanto si
pone come interlocutore privilegiato
nei confronti dei soggetti che erogano
servizi sanitari e dell’utenza.
Dal 20 marzo 2011, avere svolto il
tentativo di mediazione è condizione
di procedibilità per potere adire la giustizia civile.
Speciale
mediazione sanitaria
ATTUALITÀ
Era nato a Itala nel 1910, si era laureato all’Università di Messina e nell’Ateneo
Peloritano aveva iniziato la carriera. Poi,
nel 1956 si era trasferito a Catania, dove
è rimasto fino alla morte. La medicina è a
lutto per la morte di Attilio Basile, scomparso all’età di 102 anni, per 70 chirurgo e
per 50 docente, ex vicepresidente dell’associazione mondiale dei chirurghi. Basile
si era laureato a Messina il 16 luglio 1934
con il massimo dei voti. Aveva iniziato
la sua carriera come aiuto volontario e
quindi assistente straordinario retribuito
nello stesso Istituto di Patologia generale, fino a conseguire la libera docenza in
Patologia generale nel 1941. Dopo un periodo di perfezionamento alla Fondazione
Von Humboldt e alla II Clinica chirurgica
dell’Università di Vienna, nel 1951 ebbe
l’incarico dell’insegnamento di Patologia
chirurgica e Propedeutica clinica e la direzione dell’Istituto presso la stessa Università. Nel 1956 fu chiamato a dirigere la
Clinica chirurgica generale dell’Università
di Catania, dove rimase fino al 31 ottobre
1980, quando passò fuori ruolo.
Eletto preside della Facoltà medica di
Catania nel 1975 e rieletto per il triennio
successivo, Basile fu anche presidente della Società italiana di Chirurgia nel
triennio 1976-1979, e nello stesso 1979 fu
nominato dalle Facoltà mediche italiane
loro rappresentante nel Consiglio universitario nazionale per un triennio, dove
fu presidente e referente del Comitato
di medicina, entrando a far parte della
Commissione che elaborò la riforma della
Facoltà medica. A conclusione della sua
carriera, la nomina a Professore emerito
di Clinica chirurgica e Terapia chirurgica
generale nell’Università di Catania.
Due dei suoi quattro figli ne hanno
seguito le orme: Francesco, oggi preside
della facoltà di Medicina etnea, e Guido,
professore ordinario di Chirurgia. C’è poi
Filadelfio, professore ordinario, ma ad
agraria, ed ex senatore di Forza Italia.
Tra i suoi allievi più vicini il prof. Gaetano Catania, attualmente presidente del
Corso di laurea in Medicina e Chirurgia:
«Il nostro primo vero incontro avvenne
il 7 gennaio 1976, quando acconsentì al
mio desiderio di frequentare l’Istituto
di Clinica chirurgica, dandomi l’incarico
di coadiuvarlo nella preparazione delle
lezioni. Una decisione che forse vedeva
lontano: sono convinto che il mio impegno come docente universitario e poi
come presidente di Corso di laurea viene
proprio dalla passione che lui ha saputo
instillarmi».
Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012
Addio al Prof. Attilio Basile
15
ATTUALITÀ
Giovani a rischio infertilità
Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012
Intervista al Presidente Nazionale della Soc. degli Andrologi
16
Gli uomini non vanno dall’andrologo. L’allarme di Carlo Foresta
(nella foto a fianco con il prof. Aldo
Calogero), presidente Siams: “Un ragazzo su tre è a rischio infertilità”.
Gli uomini non si rivolgono all’andrologo, fanno poca prevenzione e
spesso sottovalutano il rischio di
patologie. La denuncia è degli stessi
andrologi. Per superficialità o imbarazzo e forse per colpa di pregiudizi,
anche tra i giovani, questo specialista non è ancora, per l’uomo, la
figura di riferimento che è il ginecologo per la donna. Eppure è cambiato molto da quando in commercio
esistono terapie contro la disfunzione erettile, che in Italia colpisce
un uomo su 10 e che può essere il
campanello d’allarme di alcune patologie che interessano altri organi.
A spiegarlo è il professor Carlo Foresta, Presidente della Società Italiana di Andrologia Medica e Medicina
della sessualità, ospite a Catania del
professor Aldo Calogero, direttore
della sezione di Endocrinologia, Andrologia e Medicina interna del Policlinico.
“È cambiato moltissimo – spiega
Foresta – perché una patologia molto frequente, avendo trovato una
soluzione nella terapia, ha indotto
i medici a capire i molti meccanismi
che la determinano. La disfunzione
erettile è molte volte il primo segno
di una patologia generale che coinvolge altri organi e apparati, come
un’alterazione vascolare generale,
una cardiopatia ischemica che può
portare all’infarto, un’alterazione
dei vasi cerebrali che può causare
l’ictus. Quindi l’andrologo – aggiunge - è stato catapultato a una comprensione della malattie generali
molto allargata rispetto al passato”.
A breve scadrà il brevetto che vincola il principio attivo del farmaco
anti impotenza più noto al pubblico,
che diventerà farmaco generico acquistabile a costi più contenuti. La
maggiore accessibilità del prodotto
non deve però fare sottovalutare i
rischi e pericoli di ricorrere a queste
terapie senza consultare lo specialista, come sottolinea Foresta.
“Non è conveniente né per il medico prescrivere questi farmaci senza capire la causa della disfunzione
erettile né per il paziente prenderlo
ATTUALITÀ
a caso. Il problema non è soltanto il
sintomo ma ciò che lo ha determinato. Il nostro compito è spingere
il paziente a comportamenti alimentari e stili di vita corretti ma anche
al trattamento di malattie come il
diabete, l’obesità, la sindrome metabolica”.
A preoccupare gli specialisti è poi
la poca informazione tra le nuove
generazioni sulle possibili malattie legate al sistema riproduttivo. I
giovani italiani, spiega il presidente
della Siams, non vanno dall’andrologo e spesso non sanno cosa sia,
non fanno controlli e si espongono
al rischio di infertilità a breve e lungo termine.
“Per il giovane la malattie del
sistema riproduttivo non esisterebbero e nessuno se ne preoccupa. In
realtà un ragazzo su tre a 18 anni è
a rischio infertilità e i fattori di rischio sono tanti, come il varicocele,
le malattie sessualmente trasmesse,
le infezioni. Per questo è importante
parlare ai giovani e diffondere una
nuova cultura”.
La parola d’ordine, ancora una
volta, è conoscere e prevenire.
Simona Cianci
Il sistema dei concorsi può essere abolito solo con molte difficoltà. Per
questo occorrerebbe ripensarlo, in modo da valorizzare di più il curriculum
rispetto alla prova, che è più soggetta alla discrezionalità della commissione. Così Amedeo Bianco, presidente della Fnomceo, interviene nel dibattito che si è sollevato a seguito della proposta, lanciata a livello locale
dall’Ordine di Milano, di abolire i concorsi. «È vero che spesso ci sono
pressioni sui concorsi, per far entrare qualcuno in particolare, ma abolire
lo strumento è difficile». Per altro bisogna tenere in considerazione che «i
pasticci sono di meno e comunque si può presentare ricorso nel caso in
cui non vi sia stata trasparenza». Detto questo è anche vero «che il sistema va migliorato, dando più importanza al curriculum più che alla prova in
sede di concorso, che è soggetta alla discrezionalità della commissione».
Un altro fenomeno da tenere sotto controllo e risolvere, secondo Bianco,
«è che diversi concorsi vanno deserti soprattutto per alcuni settori, come
l’emergenza, la radiologia, la pediatria o la nefrologia, perché manca l’offerta». Si tratta di segnalazioni che sono arrivate alla Fnomceo «anche da
regioni del centro-nord, come l’Emilia Romagna o il nord-est. A volte capita
che alcuni non vogliano spostarsi dalla città in cui si trovano: il problema
è che non c’è sufficiente flessibilità nell’offerta formativa rispetto a quello
che chiede il mercato».
Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012
Bianco: concorsi difficili da abolire, vanno invece ripensati
17
LEGGI E PROFESSIONE
Consiglio di Stato
(retribuibili le mansioni superiori svolte per oltre sei mesi)
Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012
Il fatto
A seguito del collocamento a riposo del “primario”, il medico ricorrente, titolare all’epoca dei fatti della
qualifica di aiuto corresponsabile di
chirurgia generale, fu incaricato di
svolgere le relative funzioni.
Il TAR Campania ha accolto il ricorso diretto all’accertamento del diritto
alle differenze retributive unicamente
per il periodo di sei mesi decorrenti
dal 61° giorno di esercizio delle mansioni più elevate.
18
Il diritto
Il trattamento retributivo corrispondente a mansioni superiori spetta al sanitario pur se l’incarico si protrae oltre il termine massimo di sei
mesi, dal momento che la rispettiva
norma temporalmente vigente si limitava a vietarne il rinnovo alla scadenza dello stesso termine. Ciò, tuttavia,
non preclude la retribuibilità quando
l’amministrazione, contravvenendo
al divieto, rinnovi l’incarico o ne permetta la prosecuzione oltre il previsto
periodo massimo.
Esito del giudizio
Il Consiglio di Stato ha accolto le
richieste del sanitario.
Ennio Grassini
Consiglio di Stato – Sez. III; Sent. n.
674 del 08.02.2012
~ Omissis ~
FATTO e DIRITTO
Con atto notificato l’11 novembre
2003 e depositato il 4 dicembre seguente il dott. R. X., aiuto corresponsabile di chirurgia generale presso
l’Ospedale di San Giovanni di Dio di
Sant’Agata dei Goti, premesso che, a
seguito del collocamento a riposo del
primario, fu incaricato delle relative
funzioni con deliberazione 31 luglio
1991 n. 8 del Comitato di gestione
dell’USL n. 6 Valle Caudina e ripetuti ordini di servizio, ha appellato la
sentenza 22 febbraio 2003 n. 1324 del
TAR per la Campania, sede di Napoli,
sezione quinta, non notificata, con cui
è stato solo in parte accolto il suo ricorso diretto all’accertamento del diritto alle differenze retributive, ossia
unicamente per il periodo di sei mesi
decorrenti dal 61° giorno dell’esercizio delle mansioni superiori.
A sostegno dell’appello ha dedotto:
1.- Erroneità dei presupposti, erronea applicazione dell’art. 29 del d.P.R.
n. 761 del 1979, violazione dell’art. 7
del d.P.R. n. 128 del 1969.
Nella specie non si versa nell’ipotesi di svolgimento di mansioni superiori, irrilevante nel pubblico impiego,
ma della particolare situazione del
sanitario con qualifica di aiuto che
svolga funzioni primariali su posto
vacante, il cui obbligo di sostituzione
del primario è sancito dal cit. art. 7
del d.P.R. n. 128 del 1969. Non si applica, pertanto, il principio richiamato
dal TAR.
2.- In via gradata, sussistono comunque i requisiti previsti in astratto
per la retribuibilità delle mansioni superiori, quali la disponibilità del posto
d’organico e l’atto formale di incarico,
oltre a ripetuti atti di riconoscimento.
In data 21 aprile 2004 l’ASL Benevento 1 si è costituita in giudizio ed
ha svolto controdeduzioni. L’appellante ha replicato con memoria del 4 ottobre 2011. Infine, con memoria del 3
novembre 2011 l’ASL ha insistito nelle
rispettive tesi.
L’appello è stato introitato in decisione all’odierna udienza pubblica.
Ciò posto, è ben vero che, come
affermato dall’Adunanza plenaria con
la nota decisione 24 marzo 2006 n. 3
(richiamata dall’Azienda appellata), la
retribuibilità delle mansioni superiori svolte dal dipendente pubblico va
riconosciuta “con carattere di generalità” solo a decorrere dalla data del
22 novembre 1998, di entrata in vigore dell’art. 15 d.lg. 29 ottobre 1998 n.
387 (con cui è stato modificato il testo
dell’art. 56, ultimo comma, del d.lgs.
3 febbraio 1993 n. 29), atteso il carattere innovativo e non interpretativo
delle disposizioni in esso contenute.
Tuttavia, sulla disciplina appena
ricordata, avente l’evidenziato “carattere di generalità”, prevale la normativa specifica dettata per il personale
delle unità sanitarie locali.
Con riguardo alla particolare fattispecie in tema di esercizio di funzioni
primariali da parte dell’aiuto chiamato
ex lege ad esperire tali compiti nella
vacanza del relativo posto, è ormai pacifica in giurisprudenza la spettanza del
relativo trattamento economico anche
indipendentemente da ogni atto organizzativo da parte dell’amministrazione, non essendo prospettabile l’ipotesi
di una struttura sanitaria che rimanga
priva dell’organo di vertice responsabile dell’attività esercitata nel suo ambito
(cfr., ad es., Cons. St., sez. V, 4 marzo
2008 n. 878, 31 agosto 2007 n. 4523, 9
settembre 2005 n. 4641 e 12 luglio 2004
n. 5043).
Tanto ai sensi dell’art. 29 del d.P.R.
20 dicembre 1979 n. 761, il quale dispone che, in caso di esigenze di servizio,
il dipendente del servizio sanitario nazionale “può eccezionalmente essere
adibito a mansioni superiori” ma l’assegnazione non può eccedere i sessanta giorni nell’anno solare (co. 2) e che
non costituisce esercizio di mansioni
superiori la sostituzione di personale in
posizione funzionale più elevata, quando la sostituzione rientri fra i compiti
ordinari di quella sottostante (co. 3).
In tali ipotesi non rientra l’esercizio di
mansioni per vacanza del posto, laddove la protrazione dell’attività è riferibile unicamente ad inerzia del datore di
lavoro e non può essere fatta ricadere
sul dipendente il quale sia tenuto ad
osservare per legge l’obbligo sostitutivo, come imposto all’aiuto dall’art. 7
del d.P.R. 27 marzo 1969 n. 128.
Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012
LEGGI E PROFESSIONE
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Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012
LEGGI E PROFESSIONE
20
Analogamente dispone l’art. 121,
co. 7, del d.p.r. 28 novembre 1990 n.
384, che ha successivamente regolato l’esercizio di mansioni superiori
dei sanitari, ai sensi del quale il relativo incarico comporta il compenso
differenziale, eccetto che per i primi
sessanta giorni e per un periodo fino
a sei mesi; peraltro, contrariamente
a quanto si afferma nella sentenza appellata, anche in relazione a
quest’ultima regola il superamento
del termine di sei mesi, come fatto
riconducibile ad attività e ad obblighi imposti all’amministrazione ma
da questa non osservati, non fa venir meno il titolo al compenso per lo
svolgimento di mansioni superiori in
dipendenza dell’obbligo di prestazione gravante sul medico, non rilevando se le stesse siano o meno esercitate in modo prevalente (cfr., sul
punto, cit. Cons. St., sez. V, n. 3428
del 2008).
Va difatti considerato che il trattamento retributivo corrispondente a
mansioni superiori spetta al sanitario pur se l’incarico si protrae oltre il
detto termine massimo di sei mesi,
dal momento che la rispettiva norma si limita a vietarne il rinnovo alla
scadenza dello stesso termine, perciò non ne preclude la retribuibilità
quando l’amministrazione, contravvenendo a tale divieto, rinnovi l’incarico o ne permetta la prosecuzione oltre il previsto periodo massimo
(cfr., tra le più recenti, Cons. St., sez.
V, 20 maggio 2010 n. 3192, richiama-
ta dall’appellante, nonché 14 aprile
2009 n. 2292, oltre la ripetuta n. 3428
del 2008).
Infine, ancora contrariamente
all’assunto del primo giudice, il diritto del dipendente a conseguire il
trattamento economico corrispondente alle mansioni superiori svolte
neppure può ritenersi precluso dal
disposto dell’art. 14 della legge 20
maggio 1985 n. 207, poiché detta disposizione, per quanto qui interessa,
si limita a ribadire il divieto a carico
degli organi direttivi dell’amministrazione sanitaria di conferire incarichi
al personale esterno, senza disciplinare in alcun modo gli incarichi di
mansioni superiori che si rivolgono
evidentemente solo al personale già
legato da rapporto di pubblico impiego (cfr. Cons. St., sez. V, 18 settembre
2006 n. 5438).
Nella specie, dunque, il dott. X.,
aiuto di ruolo con maggior punteggio
ex cit. art. 7, co. 5, del d.P.R. n. 128
del 1969, ha diritto alle differenze retributive rivendicate, sia pure nei limiti e con le precisazioni esposte in
prosieguo.
Risulta infatti che, nella specifica qualità indicata appena sopra e
su posto vacante d’organico, egli ha
esercitato le insopprimibili funzioni
primariali (indubbiamente superiori a
quelle proprie della posizione funzionale di aiuto, rivestita), dapprima per
sessanta giorni e “senza titolo a diversa retribuzione” in base alla deliberazione 31 luglio 1991 n. 8 dell’Am-
LEGGI E PROFESSIONE
Come di regola, le spese di entrambi i gradi seguono la soccombenza e sono liquidate in dispositivo.
P.Q.M.
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Terza), definitivamente pronunciando sull’appello,
come in epigrafe proposto, accoglie
l’appello e, per l’effetto, in riforma
della sentenza appellata, accoglie il
ricorso di primo grado e dichiara il
diritto dell’appellante a percepire il
compenso differenziale nei limiti e
con le precisazioni di cui in motivazione, condannando l’Azienda appellata al pagamento delle corrispondenti somme.
Condanna altresì la stessa Azienda appellata al pagamento in favore
dell’appellante delle spese di entrambi i gradi, che liquida in complessivi
¤ 1.500,00 (millecinquecento/00).
Ordina che la presente sentenza
sia eseguita dall’autorità amministrativa.
Così deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 2 dicembre
2011 con l’intervento dei magistrati:
Gianpiero Paolo Cirillo,
Presidente
Lanfranco Balucani,
Consigliere
Marco Lipari,
Consigliere
Angelica Dell’Utri,
Consigliere, Estensore
Hadrian Simonetti,
Consigliere
Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012
ministratore straordinario dell’USL n.
6 Valle Caudina, di conferimento di
quelle funzioni per collocamento a
riposo del titolare, poi di fatto fino
al 30 giugno 1998, come comprovato
in atti.
Né rileva l’espressa esclusione del
compenso nella menzionata deliberazione, trattandosi di diritto soggettivo nascente per legge dalla prestazione delle mansioni primariali su
posto vacante, a fronte del quale non
è configurabile un potere autoritativo
dell’USL in grado di incidervi; e ciò
a maggior ragione in considerazione
della non necessità di atto formale
d’incarico.
Di conseguenza, in accoglimento
dell’appello e del ricorso di primo
grado la sentenza appellata, con la
quale – come esposto innanzi – l’accertamento del diritto alla retribuzione differenziale era stato limitato a
sei mesi decorrenti dal sessantunesimo giorno di esercizio delle mansioni superiori, va riformata nel senso
della declaratoria del diritto in questione fino al 30 giugno 1998, ferma
restando l’esclusione ai sensi del
menzionato art. 121 del d.P.R. n. 384
del 1990 (applicato dal TAR, ancorché
erroneamente sotto il profilo anzidetto) dei primi sessanta giorni decorrenti, a loro volta, dal 1° settembre
1991, data di collocamento a riposo
del primario titolare, ossia escluso il
precedente periodo in cui la sostituzione è avvenuta per congedo ordinario dello stesso primario titolare.
21
LEGGI E PROFESSIONE
Corte di Cassazione – Penale
Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012
(assoluzione per il tutor e condanna dello specializzando)
22
Il fatto
Il tribunale di Isernia ha condannato due medici alla pena di tre mesi di
reclusione ognuno e al risarcimento dei
danni per avere ciascuno concorso, con
condotte colpose indipendenti alla produzione di lesioni personali gravissime a
danno di un minore. Un imputato, in particolare, nella qualità di medico radiologo
ospedaliero, sottopose a TAC il paziente,
redigendo un referto secondo cui non si
riscontravano “...alterazioni apprezzabili
densitometriche né processi espansivi
dei parenchima cerebrale”, nonostante
la radiografia effettuata, mostrasse con
evidenza la presenza di un processo
espansivo intracranico, nella regione immediatamente sovrastante la sella turcica, ovvero un tumore del tipo craniofaringioma, che si trovava allo stadio iniziale.
All’altra imputata invece, quale sanitario facente parte di un’equipe che ebbe
in cura il piccolo con visite ambulatoriali
presso un Centro Cefalee veniva contestato di non avere svolto i necessari approfondimenti diagnostici né esaminato
i precedenti referti, nonostante lo strabismo e le persistenti cefalee lo rendessero opportuno, in tal modo formulando
diagnosi improprie e prescrivendo cure
inadeguate.
La Corte d’Appello di Campobasso ha
parzialmente riformato la pronuncia di
primo grado riducendo la pena inflitta.
Avverso la sentenza d’appello gli imputati hanno agito per Cassazione.
Tra le questioni sollevate e poi esaminate nell’ultimo grado, si rileva come
la dottoressa operante presso il Centro
Cefalee, si trovasse ad essere ancora in
fase di specializzazione e il suo tutor era
stato prosciolto da ogni addebito.
Il diritto
Il medico specializzando non è presente nella struttura per la sola formazione professionale, la sua non è una
mera presenza passiva né lo specializzando può essere considerato un mero
esecutore d’ordini del tutore anche se
non gode di piena autonomia; si tratta
di un’autonomia che non può essere disconosciuta, trattandosi di persone che
hanno conseguito la laurea in medicina e
chirurgia e, pur tuttavia, essendo in corso
la formazione specialistica, l’attività non
può che essere caratterizzata da limitati
margini di autonomia sotto le direttive
del tutore. Ma tale autonomia, seppur
vincolata, non può che ricondurre allo
specializzando le attività da lui compiute;
e se Io specializzando non è (o non si ritiene) in grado di compierle deve rifiutarne lo svolgimento perché diversamente
se ne assume le responsabilità. Pertanto
sussiste la responsabilità professionale sia per i medici strutturati che per gli
specializzandi.
Esito del Giudizio
La Corte di Cassazione ha rigettato i
ricorsi proposti dai sanitari.
Ennio Grassini
MONDO ODONTOIATRICO
Attacco alla Formazione Odontoiatrica
Più volte, negli ultimi anni si sono
susseguiti numerosi tentativi volti a
scardinare il numero programmato
nei Corsi di Laurea in Odontoiatria
della Università italiane.
Su quest’argomento le CAO sono
sempre state vigili a denunciare i gravi rischi che questi tentativi avrebbero potuto determinare sulla programmazione e sulla formazione dei futuri
odontoiatri e conseguentemente sulla
qualità della professione stessa.
Ecco perché la revoca dell’autorizzazione dell’Università Ferdinando
Pessoa di Lisbona rappresenta una
grande vittoria per tutto il movimento
odontoiatrico italiano.
Esso in questo frangente ha dimostrato grande coesione in tutte le
sue componenti: ordinistiche, sindacali ed universitarie. Ma finalmente,
ed è questo il dato più significativo,
anche le istituzioni pubbliche quali il
MIUR e il Ministero della Salute hanno dimostrato di aver compreso che
il contrastare tali percorsi formativi
e verificare la legittimità delle qualifiche professionali non rappresenta
un interesse di parte ma, garantendo
la qualità delle cure, tutela la salute
pubblica.
Riportiamo di seguito il decreto ministeriale ed il documento congiunto
degli Stati Generali dell’Odontoiatria.
Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca
Decreto 16 Febbraio 2012
Revoca dell’autorizzazione all’Università Ferdinando Pessoa
di Lisbona ed Oporto ad aprire una filiazione in Italia.
(12A01972) (G.U. n. 45 Del 23 Febbraio 2012).
Il ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca.
Vista la legge 14 gennaio 1999, n. 4,
ed in particolare, l’art. 2, relativo alle
filiazioni in Italia di università e istituti
superiori di insegnamento a livello universitario stranieri;
Vista la direttiva ministeriale del 23
maggio 2000 relativa alle «Attività istruttorie per i provvedimenti di autorizzazione all’attività di filiazioni in Italia di
università e istituti superiori di insegna-
mento a livello universitario stranieri»;
Vista l’istanza presentata in data 4
agosto 2011 dal legale rappresentante
dell’Università portoghese «Fernando
Pessoa» di Lisbona e Oporto;
Viste le osservazioni trasmesse dal
Ministero degli affari esteri con nota
del 16 settembre 2011 e del Ministero
dell’interno con note del 15 settembre
2011 e del 24 ottobre 2011;
Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012
Importante risultato ottenuto dalla CAO Nazionale
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Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012
MONDO ODONTOIATRICO
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Vista la legge 7 agosto 1990, n. 241,
che in caso di silenzio assenso consente alla Pubblica amministrazione
di intervenire esercitando il potere di
revoca;
Considerato che ai sensi della normativa suindicata la filiazione di una
Università straniera è autorizzata a
svolgere in Italia parte dei programmi
dei corsi istituiti ed attivati nella Università madre;
Considerato che nel caso specifico
l’autorizzazione della filiazione concernente l’offerta di corsi di laurea in
odontoiatria e protesi dentaria, scienze infermieristiche e fisioterapia non
presenta alcun valore aggiunto per studenti interessati a seguire corsi in una
università portoghese. Tali corsi presentano infatti caratteristiche peculiari sul
piano del diritto comunitario in quanto
materie regolate dalla direttiva comunitaria 2005/36/CE, che disciplina la libera
circolazione dei professionisti nei Paesi
della UE;
Considerato inoltre che per i corsi
di odontoiatria e protesi dentaria e in
scienze infermieristiche il diritto comunitario sopracitato impone agli Stati
una preventiva armonizzazione della
formazione e questa condizione opera
sin dagli anni 80;
Ritenuto che autorizzare la frequenza in Italia dei suindicati corsi, confrontabili con i percorsi formativi attivati
nelle Università italiane, ma sottoposti
alla legislazione di un altro Stato membro, genera una disparità di trattamento tra studenti che seguono in Italia
due corsi sostanzialmente identici ma
assoggettati rispettivamente uno alla
normativa portoghese e l’altro alla normativa italiana, e determina una grave alterazione del mercato dei servizi
professionali caratterizzato da rilevanti
investimenti pubblici sia materiali che
immateriali;
Considerato altresì che dalla suindicata autorizzazione ne consegue anche
l’accesso alle relative professioni senza
le limitazioni previste dalla normativa
italiana individuate nel numero chiuso
per l’accesso al corso di laurea e nel superamento dell’Esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio professionale;
Valutata la necessità di procedere
alla revoca dell’autorizzazione di cui
all’art. 2, comma 3, della legge 14 gennaio 1999, n.4;
Decreta:
Articolo unico
Per i motivi di cui alle premesse alla
Filiazione dell’Università Ferdinando
Pessoa di Lisbona e Oporto (Portogallo)
è revocata l’autorizzazione di cui all’art.
2, comma 3, della legge 14 gennaio
1999, n.4.
L’Università Ferdinando Pessoa non
è autorizzata a svolgere in Italia l’attività di cui al comma 3 della suindicata
legge.
Il presente decreto è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica
italiana.
Roma, 16 febbraio 2012
Il Ministro: Profumo
MONDO ODONTOIATRICO
Com’è noto, il Decreto salva Italia ha obbligato gli Enti pensionistici
privati a dimostrare una sostenibilità dei fondi da 30 a 50 anni, e ad
adottare come indicatore il saldo
previdenziale.
In buona sostanza, le pensioni
per i futuri 50 anni devono essere
pagate solo con i contributi incassati, anche se ultime notizie riferiscono che il Ministro Fornero abbia
acconsentito alla possibilità di poter
utilizzare anche i rendimenti del patrimonio.
In mancanza di adeguati provvedimenti atti al rispetto di queste
nuove prescrizioni, il legislatore ha
previsto un meccanismo sanzionatorio automatico, che obbliga gli Enti
previdenziali privati a passare al sistema di calcolo contributivo delle
pensioni, e a un contributo di solidarietà per gli anni 2012 e 2013 a
carico dei pensionati nella misura
dell’1%. L’Enpam, per adeguarsi alle
richieste governative, ha avviato
un confronto con tutte le consulte
per arrivare a una condivisione delle modifiche; per il riordino dei vari
Fondi atti ad assicurare il prescritto
equilibrio cinquantennale.
L’Enpam vuole conservare l’autonomia della gestione della previdenza dei Medici e degli Odontoiatri,
così da permettere in futuro di poter modificare le regole e non essere
sottomessi alle normative del siste-
ma INPS; inoltre, vuole tutelare il nostro patrimonio di circa 12 miliardi e
il nostro risparmio previdenziale.
Con queste premesse, la consulta
della libera professione si è riunita
a gennaio e febbraio per deliberare
la riforma del proprio fondo e dopo
una lunga e dibattuta discussione
sono state prese le seguenti determinazioni, che hanno tenuto conto
dei vincoli imposti dal Ministero Vigilante:
1. innalzamento dell’aliquota contributiva del 1% l’anno dal 2015
al 2021 con aliquota a regime del
19,5% e rendimento del 1,25%. ( A
riforma non ancora effettuata l’aliquota contributiva è del 12,5%
ed il rendimento del 1,75%);
2. Innalzamento graduale dell’età
di vecchiaia da 65 a 68 anni (nel
2018 in poi);
3. Aumento graduale del tetto sul
quale si versa l’aliquota contributiva 70.000¤ per i redditi del 2012,
85.000¤ per i redditi del 2013 ed
i massimali previsti dalla legge
335/95 dal 2014.
Le scelte adottate dalla consulta
sembrano essere le più equilibrate
compatibilmente alle norme imposte
dalla legge.
Durante la consulta sono emersi
alcuni aspetti che necessiteranno,
in un prossimo futuro, di essere
revisionati. Uno di questi è l’introduzione nelle nostre parcelle di un
Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012
Novità previdenziali in vista per gli odontoiatri
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Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012
MONDO ODONTOIATRICO
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contributo integrativo, a carico dei
pazienti, in modo da rendere meno
oneroso l’esborso diretto per il futuro delle nostre pensioni.
Essendo però tale possibilità legata al passaggio al sistema contributivo, esso non è realizzabile nei tempi
richiesti dalla normativa. Adottare
il sistema contributivo nell’attesa
di ricevere il contributo integrativo,
oltre ad abbassare ulteriormente i
rendimenti dei nostri versamenti,
fa correre il rischio di un incremento dell’aliquota contributiva al 27%
come i lavoratori autonomi iscritti
all’INPS (vedi igienisti dentali), per
questi motivi ci si è impegnati ad
approfondire e seguire nel tempo
questo aspetto. Altro punto esaminato è stato quello inerente al fatto che alcuni medici e odontoiatri
iscritti a una previdenza obbligatoria (es. INPDAP) non in esclusiva e
che esercitano la libera professione,
possano scegliere se versare l’aliquota contributiva intera o ridotta al
2%. Si è evidenziato che mantenendo ferma l’aliquota ridotta si rischia
di creare una forte sperequazione
tra le 2 aliquote che nel 2021 sarebbe del 17,5%; anche questo aspetto
sarà successivamente approfondito
assieme ai rappresentanti sindacali
e ordinistici.
In conclusione, le determinazioni
prese dalla consulta della libera professione unitamente a quelle degli
altri fondi saranno sottoposte al consiglio di Amministrazione dell’ENPAM
per essere definitivamente approvato dal consiglio Nazionale Enpam
costituito da tutti i Presidenti degli
Ordini o dal loro delegati.
A questo punto saranno presentati al Ministro del Welfare che avrà un
mese di tempo per l’approvazione.
Forte reazione della Mg alla trasmissione Le Iene
È forte la reazione della medicina generale al servizio delle Iene che ha
mandato in onda l’intervista di un informatore farmaceutico di una grande
multinazionale del farmaco secondo cui le aziende metterebbero a disposizioni fondi neri per pagare regali ai medici in cambio della prescrizione di
alcuni farmaci o al farmacista che offre la sua consulenza per far vedere i
propri dati di vendita. La Fimmg ha dato mandato agli avvocati «per valutare
l’esistenza di possibili motivazioni di querela a tutela del buon nome della
categoria» e si dice «pronta e disponibile» a un confronto pubblico sulle
questioni sollevate. «Nel servizio» denuncia infatti Giacomo Milillo, segretario generale del sindacato, «si descrive un sistema sanitario gestito in modo
malavitoso da decine di migliaia di medici, farmacisti e informatori medico
scientifici nel quale i professionisti prescrivono farmaci oltre il necessario e
usano la non sostituibilità per avere in cambio regali, viaggi».
PAGINE DI STORIA
Ospedali a Vittoria
e notizie sull’assistenza sanitaria
dalla fondazione della città ad oggi
Di Nicolò Pacca, Ostetrico-Ginecologo
Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012
Capitolo ottavo
Nei primi giorni del mese di Aprile 1964 - in sordina - si completò il “colpo
di mano” iniziato nei mesi precedenti: medici, personale amministrativo,
infermieri, inservienti, parenti dei malati, tutti insieme, misero a disposizione le
proprie autovetture e trasferirono i restanti pazienti nel nuovo Ospedale. I più
gravi vennero trasportati in autoambulanza, questa fu la vera inaugura- zione!
L’Amministratore del tempo era l’avv. Francesco Presti, in qualità di Commissario
straordinario. “[…] Questo nuovo complesso, sorto in contrada Camposanto
vecchio, è l’espressione più eloquente della tenace volontà che ha ispirato e
spronato le varie Amministrazioni. Esso nel suo misterioso linguaggio dice al
popolo di Vittoria quali sacrifici siano stati affrontati per arrivare, nel breve
ciclo di tre secoli, dalla topaia di Matteo Terranova a questo imponente edificio,
dotato delle più moderne attrezzature
sanitarie, oggi diretto da ottimi
sanitari e guidato da una gestione
commissariale intelligente e fattiva.
[…]”.
È vero quello che scrisse il rag.
Iacono. In 285 anni, dalla casa di
abitazione di Matteo Terranova (3
agosto 1679) si era passati - solo
sulla carta - alla casa al piano terra
di via Bixio n. 3 (28 aprile 1864), così come dall’ex collegio di san Giuseppe - solo
sulla carta - (10 giugno 1866) si era passati all’ex convento dei pp. Cappuccini
(gennaio 1876) ed infine, dalla posa della prima pietra del “nuovo moderno
Ospedale Civile” (24 aprile 1907) nelle chiuse adiacenti all’ex rettoria dei pp.
Cappuccini (belvedere) - mai completato - si passò (nel 1964, senza posa di
prima pietra e senza inaugurazione in “pompa magna”) all’attuale edificio,
progettato, costruito ed attrezzato per essere utilizzato esclusivamente come
Ospedale Civile: pertinente, non solo al cittadino in quanto abitante della città di
Vittoria, ma anche a qualsiasi altra persona di ciascuna città della Circoscrizione
n. 32 … ed oltre.
Il nuovo Ospedale Civile, ad opere ultimate, con esclusione delle attrezzature,
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Panorama Medico ANNO XXV - N°1 - 2012
PAGINE DI STORIA
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costò circa £ 500.000.000 e, secondo il progetto dell’ing. Amarù, fu realizzato un
edificio monoblocco orizzontale a tre piani sopraelevati, situato alla periferia
della Città. Predisposto per contenere circa duecento posti letto, con le sale
di degenza esposte a sud-est, i servizi a nord-ovest e l’ingresso principale,
prospiciente su un grande piazzale, orientato a sud-ovest, fu provvisto dei più
moderni impianti per il disimpegno dei servizi generali (riscaldamento, cucina,
lavanderia, ecc.).
Fu realizzata un’ampia scalinata per accedere al primo piano, caratterizzato
da un accogliente atrio, nel quale fu situato il bancone per il portiere, collegato
ad un largo corridoio, onde
immettersi, da un lato, agli uffici
amministrativi, situati a nordovest, dall’altro lato, alla scala
e ad una veranda - esistente in
ogni piano -, chiusa con vetrate,
con vista panoramica sulla vallata
dell’Ippari, con la funzione di sala
di attesa ed anche di disimpegno
per accedere alle due ali in cui fu
dislocato il Reparto di Ostetricia e
Ginecologia. Alcune sale di degenza, i servizi e, in fondo, la sala parto con
annessa sala operatoria, furono sistemate nell’ala di sud-ovest, mentre altre sale
di degenza, assieme a vari servizi, occuparono l’ala di nord-est. Quest’ala, per
esigenze logistiche, fu anche utilizzata per ospitare, sia la Sezione di Pediatria,
fino alla fine degli anni settanta, affidata al dott. Arturo Comisi, sia il Reparto di
Oculistica, fino al 1967, il cui Primario (incaricato) era il prof. Emanuele Grasso
Cannizzo.
Dal corridoio collegato con l’atrio si sarebbe dovuto accedere alla nursery, che,
con l’apertura dell’Ospedale, fu trasformata in cappella per le funzioni religiose,
onde evitare che gli ammalati fossero costretti ad uscire fuori per recarsi nella
vicina antica chiesa delle Anime Sante del Purgatorio.
Il secondo piano fu occupato dal Reparto di Chirurgia Generale, la sezione
uomini fu sistemata nell’ala di nord-est, la sezione donne in quella di sud-ovest.
La sala operatoria fu collocata nella zona posta a nord-ovest, raggiungibile dalle
corsie attraverso un corridoio, utilizzato, anche, per accedere a diverse salette
(ambulatori, stanza del Primario Chirurgo, stanza degli anestesisti, ecc.).
Il terzo piano, all’inizio, fu occupato dal Reparto di Medicina, con la sezione
donne sistemata nell’ala di sud-ovest e la sezione uomini nell’ala di nord-est. Il
lastrico solare del terzo piano, completo in ogni sua parte, non rimase vuoto a
lungo perché iniziarono subito i lavori di sopraelevazione di un altro piano, che
avrebbe ospitato il Reparto di Medicina, al cui posto, al terzo, sarebbe stato poi
insediato (1965) il Reparto di Ortopedia e Traumatologia.
Le sale di degenza furono predisposte per tre o sei posti letto, alcune per un
solo letto “[…] per rendere possibile la separazione dei malati secondo la forma
morbosa e l’età, creando quelle condizioni psicologiche favorevoli per il buon
decorso della malattia. […]”.
Il piano terreno, situato ad una quota più bassa rispetto al piazzale, nell’ala di
sud-ovest fu occupato, dalla cucina e dal Reparto Suore, che furono alloggiate in
un locale realizzato “in buona esposizione” ma sotto la sala parto (!), mentre il
lato di nord-est ospitò la sartoria, la stireria e la lavanderia. Il lato di nord-ovest fu
occupato dal Pronto Soccorso, con ampi locali dotati di efficienti attrezzature, dal
Servizio di Radiologia, dal Laboratorio
di Analisi, dall’Emoteca e dalla stanza
del Cappellano.
Nel primo piano seminterrato
trovarono posto la sala macchine:
caldaie, autoclavi e centrale elettrica,
l’officina, la falegnameria. Nel
secondo piano seminterrato furono
realizzati i locali destinati al Reparto
“Isolamento”, che non fu mai
istituito. Nel 1967 in quell’ambiente si insediò, invece, il Reparto di Oculistica.
In un locale, staccato dal complesso ospedaliero, a nord-ovest, fu sistemato
l’obitorio, con annessa sala necroscopica.
L’Ospedale fu dotato di tre ascensori (di cui uno per raggiungere l’obitorio dalla
corsia situata a nord-est di ogni piano), di un’ampia e comoda scala centrale,
oltre che di una scala di servizio a metà di ciascuna sezione e di un’altra scala di
collegamento tra il pianterreno e la sala operatoria di Chirurgia Generale. In ogni
ala, inoltre, furono installati due montacarichi, uno per ricevere più celermente i
pasti caldi dalla cucina ed un altro per inviare la biancheria sporca in lavanderia.
Fu garantito l’approvvigionamento idrico continuo ed il riscaldamento mediante
termosifoni.
Completato il trasferimento nella nuova sede, l’avv. Francesco Presti,
Commissario per l’Amministrazione Straordinaria dell’Unità Ospedaliera
Circoscrizionale n. 32 di Vittoria, riconsegnò i locali dell’ex convento dei pp.
Cappuccini all’Amministrazione Comunale.
Il 18 luglio 1964 il Commissario straordinario al Comune di Vittoria, dott.
Giovannino Guzzardi, poi eletto Presidente dell’Ente Ospedaliero “Regina
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Margherita e Ospedale Civile” di Vittoria, stabilì di fare installare nella piazza
antistante al nuovo edificio dell’Ospedale un candelabro a cinque luci con
lampade da 400 watt a bulbo fluorescente.
Finalmente, l’1 agosto 1964, dopo novantotto anni dall’esproprio dell’immobile
che il Comune, in virtù delle “Leggi eversive” del 7 luglio 1866, aveva sottratto
ai pp. Cappuccini e poi ceduto - nel 1868 - alla Congregazione di Carità “per uso
ospedale”, lo stesso dott. Guzzardi, decretò:
• la retrocessione alla Direzione Generale Fondo Culto del Ministero dell’Interno,
per essere ceduti alla Curia provinciale dei frati minori Cappuccini di Siracusa,
dei locali della rettoria annessa alla chiesa dei Cappuccini, già adibiti a sede
dell’Ospedale Circoscrizionale di Vittoria e costituenti il fabbricato con due piani
fuori terra confinante con la via fra’ La China ad est e a sud, con la via Dei Mille
ad ovest e con la chiesa dei Cappuccini a nord;
• la stipula con i rappresentanti delle Autorità competenti del relativo atto di
retrocessione, secondo lo schema che sarebbe stato successivamente concordato,
previa approvazione da parte dell’Amministrazione Comunale.
La delibera fu poi inviata al Consiglio Comunale per la ratifica e così tutto
ritornò allo “status quo ante”.
L’avv. Presti, “[…] allo scopo di assicurare un’adeguata assistenza oculistica
alla circoscrizione dei Comuni di Vittoria, Comiso, Acate e Chiaramonte Gulfi,
avendo istituito con precedente deliberazione - n. 180 dell’8 maggio 1964 - un
posto di Primario Oculista; ritenuto di affidare le funzioni di tale importante
servizio ad un sanitario specialista di chiara fama, […], il 14 dicembre 1964,
deliberò di “[…] conferire al prof. dott. Emanuele Grasso Cannizzo l’incarico
di Primario Oculista dell’Ospedale con effetti dall’1 gennaio 1965. […]”. Il prof.
Grasso Cannizzo sarebbe stato poi nominato Primario di ruolo il 10 febbraio 1966.
Il Reparto di Oculistica, nel nuovo Ospedale in contrada “Celle”, dopo essere
stato ospitato in alcune stanze della corsia di nord-est del Reparto di Ostetricia e
Ginecologia, come ho già scritto, fu poi collocato nei locali prima destinati al Reparto
Isolamento, adattati alle nuove esigenze di quella branca, con l’allestimento,
anche, di una piccola sala operatoria, che, per venire incontro alle esigenze
economiche del nuovo Ospedale, fu attrezzata con lo strumentario chirurgico di
proprietà del prof. Grasso Cannizzo. All’inaugurazione dei nuovi locali, nel 1967,
partecipò il prof. Gian Battista Bietti (1907-1977), che, rivolgendosi all’avv. Picci,
disse: “[…] Lei, egregio Presidente, ha la fortuna di avere come Primario Oculista
uno dei più bravi chirurghi oculari d’Italia. […]”. All’autorevole dichiarazione
del prof. Bietti fecero eco le parole proferite con commozione dall’avv. Picci,
il 24 luglio 2007, in occasione dell’intitolazione dell’U. O. C. di Oculistica del P.
O. di Vittoria alla memoria del prof. Grasso Cannizzo: “[…] Di questo meritato
apprezzamento il prof. Grasso Cannizzo diede prova nella direzione della Divisione
Oculistica, sobbarcandosi a stressanti turni di lavoro, dovendo far fronte, con
alta professionalità, a una media giornaliera di circa cinquanta degenze. In tale
difficile e diuturna impresa egli ebbe la valida collaborazione di suor Apollonia,
che diede tutta se stessa, in termini di assistenza e conforto, ai bisognevoli del
suo aiuto. […]”. Il “valoroso” prof. Emanuele Grasso Cannizzo rimase in servizio
fino al 19 maggio 1978, epoca in cui fu collocato in quiescenza.
In seguito alla soppressione del posto di Assistente anestesista e alla
conseguente istituzione del posto di Aiuto, il Commissario Prefettizio
dell’Ospedale, dall’1 gennaio 1965, con la nuova qualifica, confermò il dott.
Giovanni Arra, che poi, dall’1 maggio 1966, fu nominato di ruolo, disimpegnando
anche la responsabilità direzionale del Servizio di Emoteca. Dopo l’istituzione del
posto di Primario del Centro Trasfusionale gli fu, poi, attribuito l’incarico dal 18
marzo 1969 e, dall’1 aprile 1974, la qualifica di Primario, che mantenne fino al 31
dicembre 1992, allorché fu collocato in pensione.
A partire dall’1 gennaio 1965 il Laboratorio di Analisi dell’Ospedale, che
temporaneamente era stato affidato al dott. Giuseppe Sciveres, fu diretto
dal dott. Giuseppe Leopardi. Egli si adoperò per l’innovazione della ricerca
strumentale con l’utilizzo di apparecchiature elettroniche e, con l’acquisto del
conta globuli Hemalog, pian piano, riuscì a fare chiarezza sui portatori sani
di betathalassemia, eseguendo, con buon anticipo rispetto ad altri laboratori,
l’elettroforesi dell’emoglobina. Negli anni ottanta, in occasione dell’epidemia
di salmonellosi, realizzò il primo laboratorio di Microbiologia a Vittoria. Attuò
l’informatizzazione e l’automazione del laboratorio, occupandosi anche di
statistica (dal 1977 al 1984). Fu Coordinatore Sanitario dell’U. S. L. 22 dalla fine di
luglio 1983 fino al 12 marzo 1985 e Direttore Sanitario del P. O. di Vittoria dal mese
di novembre 1984 all’11 febbraio 1985. Il dott. Leopardi si dimise da Primario
del Laboratorio di Analisi del P. O. di Vittoria il 19 novembre 1994, essendo stato
nominato Primario del Laboratorio di Analisi Cliniche dei Presidi Ospedalieri “M.
Paternò Arezzo e Ospedale Civile” dell’USL 23 di Ragusa.
Il Commissario Prefettizio dell’Ospedale, visto che il posto di Aiuto Medico
previsto nella pianta organica allora vigente risultava ancora scoperto, su
proposta del Direttore Sanitario, dall’1 gennaio 1965, nominò il dott. Giuseppe
Sciveres - ormai libero dalla responsabilità del Laboratorio di Analisi - Aiuto
incaricato presso il Reparto di Medicina, con la mansione di cardiologo. Il dott.
Sciveres, a partire dall’1 ottobre 1966, sarebbe stato, poi, nominato di ruolo.
Poiché era vacante anche il posto di custode-sorvegliante e magazziniere, il
Commissario avv. Presti, per tali mansioni, nominò, con decorrenza 1 gennaio
1965, il signor Giuseppe Giurato (nato ad Acate il 15 febbraio 1909). Giurato, in
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seguito, optò solo per il posto di sorvegliante, che mantenne fino al 31 gennaio
1974, allorché chiese di essere collocato, in anticipo, a riposo. Ex militare
dell’Arma, era alto e di costituzione robusta, indossava abiti scuri, con camicia
bianca e cravatta sempre in ordine. Allo scadere dell’orario in cui era permesso
ai parenti di visitare i degenti faceva il giro nei vari Reparti e, affacciandosi in
ogni sala, con aspetto imponente e severo, ma con molto garbo, invitava ad
uscire le persone che ancora si attardavano, essendo “scaduto l’orario delle
visite”, anche perché “i malati avevano bisogno di riposare”. Il sig. Giurato, dopo
qualche anno dalla sua collocazione in quiescenza, fu travolto da un veicolo in
corsa - mentre, sotto il marciapiede, attendeva il passaggio dell’autobus - e morì
per gli esiti di quell’incidente.
Il posto di magazziniere, dal 25 marzo 1975 ad oggi, sarebbe stato poi occupato
dal signor Emanuele Di Trapani (nato a Vittoria il 7 maggio 1948, stenodattilografo),
poi coadiutore amministrativo destinato al magazzino - dipendente dal Servizio
Provveditorato ed Economato -, persona mite e scrupolosa nell’adempimento
delle proprie mansioni.
Il 16 agosto 1965, alle ore 18,00, nella Sala Consiliare del Comune, si svolse
la cerimonia d’insediamento del Consiglio di Amministrazione dell’Unità
Ospedaliera Circoscrizionale, che era stato nominato, con decreto prefettizio,
dopo molti lustri di gestioni commissariali. Questi i nomi e i rispettivi partiti
politici di appartenenza dei nuovi consiglieri:
1) sig. Riccardo Baglio di Acate (D.C.),
2) prof. Maria Balloni di Vittoria (P.C.I.),
3) avv. Salvatore Biscari di Vittoria (P.S.I.),
4) sig. Mariano Cultraro di Acate (P.S.I.),
5) prof. Rosario Di Falco di Vittoria (D.C.),
6) cav. Giovanni Di Trapani di Vittoria (D.C.),
7) dott. Giovannino Guzzardi di Vittoria (P.S.I.),
8) dott. Cesare Japichino di Vittoria (D.C.),
9) avv. Giuseppe Picci di Vittoria (D.C.).
Subito dopo ci fu il saluto di commiato dell’avv. Francesco Presti.
Nella stessa seduta venne eletto Presidente l’avv. Giuseppe Picci, con otto voti
favorevoli - su nove votanti - e una scheda bianca.
L’Ospedale che, durante la gestione commissariale dell’avv. Presti, aveva vissuto
la fase più felice della sua plurisecolare vita, con la nuova Amministrazione, guidata
con coraggio e sapienza dall’avv. Picci, mentre era Direttore Sanitario incaricato
il prof. Daniele Pinna e Direttore Amministrativo, titolare, “l’ineguagliabile” dott.
Giuseppe Morana, raggiunse il massimo splendore.
Continua
Ordine dei Medici Chirurghi
e Odontoiatri di Ragusa
“Dalla Donazione al
trapianto d’organo”:
ruolo del medico di
medicina generale
5 Maggio 2012
Ordine dei Medici di Ragusa - Via Guglielmo Nicastro, 50
08.30
09.00
09.10
09.30
09.40
10.00
10.30
10.50
Registrazione Partecipanti
Saluti delle Autorità
I^ Sessione
Coordina Dr. S. D’Amanti
La rete nazionale dei trapianti
(Dr. V. Sparacino)
Il fabbisogno crescente di trapianto
nel mondo industrializzato
(Prof. P. F. Veroux)
La diagnosi di morte encefalica
e il suo accertamento
(Dr. L. Rabito - Dr. S. Milardi)
Discussione
Coffee Break
II^ Sessione
Coordina Dr. G. Di Giacomo
Il ruolo del MMG nel processo
di donazione e trapianto (Dr. E. Di Stefano)
11.05
11.20
11.30
11.40
11.55
Il ruolo delle associazioni (Sig. T. Bianca)
Testimonianza di un ricevente
Testimonianza di un familiare di donatore
Medicina narrativa come ausilio
dalla dialisi al trapianto (Dr.ssa R. Giaquinta)
Discussione
III^ Sessione
Coordina Dr. G. Battaglia
12.25 Tavola rotonda: “La gestione integrata del
paziente trapiantato tra centro trapianti, unità operativa di nefrologia di riferimento e medico di medicina
generale”
Ruolo del centro trapianti (Dr.ssa F. Caputo)
Ruolo dell’U.O. di nefrologia (Dr. S. Musso)
Ruolo del medico di medicina generale
(Dr. R. Taranto)
Interventi dei partecipanti
13.25
Conclusioni e test ECM di uscita
Il corso è accreditato per Medici di Famiglia
Evento n°32286 - 6 Crediti Formativi | Iscrizioni su: www.paroleimmagini.it | Tel. 095 7461073