L`ALTRA VERITÀ (Route Irish)
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L`ALTRA VERITÀ (Route Irish)
26 L’ALTRA VERITÀ (Route Irish) Lunedì 9 maggio Martedì 10 maggio Mercoledì 11 maggio Giovedì 1 maggio ore 16.00 - 18.30 - 21.00 ore 15.30 - 17.45 - 20.30 ore 16.00 - 18.30 - 21.00 ore 16.30 - 19.00 - 21.30 Regia: Ken Loach Con: Mark Womack, Andrea Lowe, John Bishop, Geoff Bell, Jack Fortune Durata: 1h 49’ - Gran Bretagna, Francia, Italia, Belgio, Spagna 2010 - Drammatico L a Route Irish, quella che collega l’aeroporto di Baghdad alla Green Zone è stata definita la strada più pericolosa del mondo. Su questa strada, nel settembre del 2007, trova la morte Frankie, un contractor di Liverpool, ex paracadutista. Noi iniziamo il viaggio di Route Irish seguendo Fergus che si avvia, con Rachel, la giovane vedova, al funerale. Fergus è il migliore amico di Frankie: un’amicizia nata da bambini, consolidata nell’adolescenza, quando i due decidevano che nulla avrebbe potuto separare le loro esistenze e che avrebbero condiviso ogni cosa. Sognavano sulle rive del Mersey, a Liverpool, viaggi e avventure straordinarie: Frankie si era poi sposato, mentre Fergus, che portava Rachel nel cuore, si era arruolato nel SAS, le forze armate speciali britanniche e, una volta congedato, aveva convinto l’amico a diventare un contractor in Iraq: cioè un mercenario, pagato diecimila sterline al mese per proteggere dei privati, senza alcun limite di azione. Quando un contractor muore, non vi sono echi o notizie sui giornali: il funerale è veloce e privato, il rischio è parte del contratto. Fergus è ora oppresso dal dolore, misto al senso di colpa: un cellulare che gli arriva dall’Iraq gli mostra un video che getta molti dubbi sulla morte dell’amico. Fergus vuole andare a fondo, superando ogni limite. Neppure l’amore (ricambiato) per Rachel riuscirà a fermare la sete di sangue. Ken Loach, assieme al fedelissimo Paul Laverty, torna ad occuparsi del macrocosmo in cui il potere economico e quello militare si mescolano in maniera inestricabile e perversa. Lo aveva fatto nell’ormai lontano 1996 con La canzone di Carla in cui denunciava la presenza in Nicaragua di ‘consiglieri’ americani istruttori di tortura per le forze paramilitari con l’interpretazione di uno straordinario Scott Glenn. Ora come allora Loach ha bisogno però di partire dal microcosmo ‘umano’ per dare ancora più forza alla propria denuncia. Se all’epoca prendeva le mosse da un amore che portava alla scoperta di un mondo di soprusi e sevizie oggi inizia da un’amicizia di quelle destinate ad essere più forti della morte. Una morte della quale (ci ricorda Loach che da tempo si è assunto il compito di fare luce su quanto tendiamo a rimuovere dalla coscienza collettiva) i portatori sono quelli che un tempo si chiamavano con spregio mercenari e che oggi vengono gratificati dalla eufemistica denominazione di ‘contractors’. Uomini non al servizio di un ideale come i militari ma pronti a calpestare qualsiasi regola pur di rispondere alle esigenze dei loro munifici ‘padroni’. Fergus è uno di loro, ma ha conservato dentro di sé (o crede di averlo conservato) il senso del limite. centro gioia estetica e benessere Via G. Verdi, 7/B Borgo Venezia Verona Tel. 045.529.989 SERVIZIO CATERING Via Montorio, 72 - Verona - Tel. 045 97 27 44 orario continuato dalle 9,00 alle 18,30 ID03074 orno così importante è nostro Per un gi usto con passione freschezza e desiderio originalità el g stupire n VENERDÌ D’ESSAI Ingresso € 6,50 - Ridotto tesserati Cineforum e Studenti universitari € 4,00 BIUTIFUL Venerdì 6 maggio ore 16.30 - 19.00 - 21.30 Regia: Alejandro Gonzalez Inarritu Con: Javier Bardem, Maricel Álvarez, Eduard Fernández, Diaryatou Daff, Cheng Tai Shen Durata: 2h 18’ - USA 2010 - Drammatico N on fa sconti allo spettatore Biutiful. Aspettatevi un pugno nello stomaco e una grande interpretazione, quella di Javier Bardem. Bardem è Uxbal, impegnato in traffici poco legali, che vivacchia sfruttando come può la manodopera clandestina cinese e i venditori ambulanti senegalesi: ha due figli che sono il suo unico scopo e onere, una moglie dalla personalità bipolare, con cui porta avanti un rapporto conflittuale. Uxbal ha un suo colloquio con i morti che presto raggiungerà: ha poco tempo, due mesi di vita. Due mesi per sistemare ogni cosa, che tutto sia ‘biutiful’, bello, appunto. Per Alejandro Gonzales Inarritu è arrivato il film della maturità, dove porta sullo schermo una storia tanto lineare quanto complessa e profonda. È come se quell’anello che Uxbal dona all’inizio del film (si scoprirà molto più tardi a chi) affermandone l’autenticità a dispetto di quello che ne ha detto la moglie, fosse un patto con lo spettatore. Non si cercherà più di mescolare le carte, di lavorare sulla dimensione degli scarti temporali per occultare eventuali vuoti di scrittura. Grazie al corpo/cinema di Xavier Bardem Inarritu si mette a nudo e ci costringe a ‘guardare’ il dolore, a sentirlo penetrare in noi, a condividerlo. Scegliendo però sin dall’inizio una delle città ‘da cartolina’ per eccellenza: Barcellona. Se Woody Allen, spinto da esigenze di budget e con una punta di autoironia, ci aveva portato a spasso per i luoghi cari al turismo di massa Innaritu fa l’opposto. La Barcellona di Gaudì sta racchiusa in un lontano panorama. La città di cui percorriamo strade e vicoli è un organismo divorato, come quello del protagonista, da un cancro sociale che ha prodotto metastasi ovunque. Non c’è nulla di ‘biutiful’ se non forse, la speranza che cova nello sguardo del figlio Mateo e in quella sua attesa di un viaggio premio sui Pirenei. Pochi film hanno saputo far ‘sentire’ in modo così partecipe e lucido il magma ribollente di un animo in cui ai molteplici sensi di colpa sociale si mescola inestricabilmente la mancanza di una figura paterna (che si spera di ritrovare nell’aldilà) e, al contempo, il sentirsi padre fino all’estremo, fino all’ultimo. Fino a oltre la morte. FILM D’ESSAI Ingresso € 6,50 - Mercoledì € 4,00 - Ridotto tesserati Cineforum € 4,00 IL GIOIELLINO Lunedì 16 maggio Mercoledì 18 maggio ore 20.30 ore 17.00 - 19.00 - 21.00 Regia: Andrea Molaioli Con: Toni Servillo, Remo Girone, Sarah Felberbaum, Lino Guanciale, Fausto Maria Sciarappa Durata: 1h50’ - Italia, Francia 2011 – Drammatico E rnesto Botta, uomo sgradevole e introverso, è ragioniere presso l’azienda agro-alimentare della famiglia Rastelli, un ‘gioiellino’ quotato in Borsa e lanciato con disinvoltura su nuovi mercati internazionali. Abile nelle battaglie finanziarie e nelle alchimie di bilancio, Botta fa quadrare il cerchio e fa il lavoro sporco, ritagliandosi poche ore per un bicchiere di vino pregiato, un amplesso verticale sbrigativo e una conversazione in inglese su musicassetta. Costruita la propria fortuna su latte, merendine e biscotti, i Rastelli frequentano casa, chiesa e azienda con la medesima devozione, circondandosi di politici ed ecclesiastici sostenitori e fanatici del made in Italy. Nel tempo libero gestiscono squadre di calcio, sfrecciano con le Lamborghini sulle strade della provincia piemontese, restaurano monumenti, finanziano la cultura, sostengono gli enti morali, sperimentano attività turistiche e naturalmente accumulano debiti. La gestione spregiudicata e irresponsabile li condurrà in pochi anni sull’orlo del fallimento. Ma Ernesto Botta ha un asso nella manica e un piano di ‘lunga conservazione’: gonfiare i bilanci aziendali e inventarsi il denaro. L’opera seconda di Andrea Molaioli scava letteralmente nel terreno molle della finanza creativa e torna a guardare la provincia come immagine di una società viziata e sofferente. Ancora una volta al centro della vicenda c’è Toni Servillo, gelido, impenetrabile e in statuaria tensione nell’interpretazione di un ragioniere fraudolento e trattenuto da ogni coinvolgimento affettivo, l’anima pulsante del film. L’unità del film è data della riduzione del plurale nel singolare, che rivela sognatori megalomani sbrigliati in una cupidigia giocata a tutto campo con gusto del rischio e di una sfrontata sicurezza. Figure esaltate e gonfiate come i bilanci certificati sulle loro scrivanie, che anticipano la caduta e tracciano la parabola di un disfacimento morale. Persone prima che personaggi, che il regista osserva a distanza, senza simpatie o condanne, producendosi in un discorso sulla condizione dell’uomo che non concede tempo alla sua coscienza e intraprende un destino di distruzione. Giocatori d’azzardo che avevano tutto da nascondere e una faccia pulita da ‘dichiarare’. FILM D’ESSAI Ingresso € 6,50 - Ridotto tesserati Cineforum € 4,00 FIGHTER Lunedì 23 maggio Martedì 18 maggio ore 16.30 - 18.45 - 21.00 ore 16.00 - 18.15 - 20.30 Regia: David O. Russell Con: Mark Wahlberg, Christian Bale, Amy Adams, Melissa Leo, Jack McGee Durata: 1h 55’ - USA 2010 - Drammatico D ickie e Micky Ward sono due fratelli entrambi pugili. Vivono a Lowell, una cittadina di provincia del Massachusetts in cui Dickie, il maggiore, è divenuto una sorta di leggenda vivente per aver mandato al tappeto Sugar Ray Leonard. Ora però Dickie fuma crack ed è sempre meno lucido ma non vuole smettere di essere l’allenatore del fratello. Il quale è messo sotto pressione anche dall’ambiente familiare. La madre Alice pretende di essere il suo manager, spalleggiata dalla tribù di sorelle del ragazzo. Micky viene mandato allo sbaraglio in un incontro e da lì cresce pian piano il desiderio di affrancarsi da una famiglia davvero troppo pesante da sopportare. L’incontro con la barista Charlene offre un ulteriore impulso a questa separazione. Ma non sarà un percorso facile e, forse, non sarà neanche quello giusto. Un titolo che potremmo definire perfetto The Fighter perché questo film racconta sì di un pugile ma è soprattutto la cronistoria di un combattimento costante di un uomo contro chi, per un malinteso concetto di amore (fraterno o materno che sia), rischia di soffocarne per sempre la personalità. Micky Ward, classe 1965, è arrivato al titolo mondiale nella categoria dei Welter leggeri nel 2000 ma ciò su cui il film si focalizza è il rapporto con l’ambiente, sia esso familiare che sociale, in una sonnolenta città di provincia. Non era facile, tornare a fare un film importante sul pugilato dopo Cinderella Man ma la scommessa è vinta. David O.Russell punta tutto sulla dinamica del rapporto tra fratelli e Christian Bale gli offre, nel ruolo di Dickie, una delle sue interpretazioni più complete e cariche di umanità. Abituato a modificare il suo fisico a piacimento questa volta va ancora oltre. Gli si legge negli occhi, anche quando non è in primo piano, tutto il disperato bisogno di essere apprezzato per quello che avrebbe potuto essere e non è stato nella vita. Per quell’andata al tappeto di Ray Sugar Leonard che molti esaltano e altri riducono a scivolata sul ring. Quell’apprezzamento lo cerca in un Micky che, come spesso gli accade sul quadrato, viene messo alle corde dalla vita. In particolare da una madre a cui un’esuberante ignoranza impedisce di capire che ha davanti non la possibile realizzazione del sogno infranto del figlio maggiore ma un uomo che ha bisogno di individuare da solo la sua strada. È in questo percorso doloroso che Micky trova dentro di sé la forza per arrivare ad un finale che è pacificatorio. Ma il segno dentro di lui è cambiato. Ora non è più lui quello che viene guidato. Ora è lui a scegliere. Anche contro ogni apparente ragionevolezza ma con la capacità di distinguere ciò che, nei rapporti familiari, è zavorra da eliminare e ciò che, nonostante l’apparenza, costituisce un valore. FILM D’ESSAI Ingresso € 6,50 - Mercoledì € 4,00 - Ridotto tesserati Cineforum € 4,00 GANGOR Mercoledì 25 maggio Giovedì 26 maggio ore 17.00 - 19.00 - 21.00 ore 17.30 - 19.30 - 21.30 Regia: Italo Spinelli Con: Adil Hussain, Samrat Chakrabarti, Priyanka Bose, Tillotama Shome, Seema Rahmani Durata: 1h 31’ - India, Italia 2010 - Drammatico U pin e Ujan si recano a Purulia, nel Bengala occidentale, per un reportage sulle condizioni di vita dei gruppi tribali. Tra le foto che Upin pubblica, in un articolo di denuncia sulle ingiustizie sociali della regione, quella che ritrae il seno nudo di Gangor scatena la violenta ritorsione delle autorità di polizia locale. L’amore e la conoscenza che Spinelli nutre per il cinema asiatico, e indiano in particolare, emerge prepotentemente tra le righe di Gangor; le atmosfere della vita agiata indiana come della realtà delle bidonville rivivono in tutta la loro credibilità, servendosi di immagini che non indugiano sulla violenza ma nemmeno si ritraggono di fronte a visioni disturbanti. Un film di denuncia che non è costretto a soffocare la narrazione pur di lasciare spazio all’impegno politico e veicolare il suo messaggio, incentrato nella fattispecie sulla condizione della donna e più in generale sulla pesante discriminazione ai danni dei cosiddetti “tribali”, membri di etnie antiche rassegnati a una vita di indigenza. Fotografare la realtà può significare catturare immagini suggestive o sviscerare sensazioni ancestrali impossibili da descrivere (o rintracciare) ricorrendo alla parola: dipende da come e dove si colloca l’obiettivo. Quella che Upin coglie osservando il seno di Gangor, fascinosa icona di fertilità e florida femminilità, è la chiave per avvicinarsi in maniera profonda a un’umanità esclusa dalle mappe, dimenticata quando non perseguitata per il solo fatto di esistere. Gangor racconta di come la migliore delle intenzioni possa generare il peggiore dei risultati e di come la stampa, oggi si sia ridotta a strumento ambiguo, buono per lo sfruttamento o la delazione del singolo più che per un reale miglioramento della condizione umana. CAMPAGNA ABBONAMENTI CINEFORUM ALCIONE 2011/12: I possessori della tessera Cineforum Alcione 2010/11* e 2011/12 godranno dello sconto sul prezzo del biglietto intero nei mesi di aprile, maggio, giugno e settembre 2010 (ingresso ridotto a € 4 anzichè € 6,50). Per coloro che decidono di rinnovare o di sottoscrivere un nuovo abbonamento al Cineforum Alcione per la stagione 2011-12 i prezzi saranno gli stessi dello scorso anno e ridotti sino al 30 giugno. RIDUZIONE GRUPPI: per INTERA RIDUZIONE per iscrizioni entro il 30/6/2011 o per anziani, universitari e CRAL convenzionati dal 01/09/2011 Bianca Euro 82,00 Euro 76,00 Euro 66,00 a tessera Verde o azzurra Euro 76,00 Euro 68,00 Euro 60,00 a tessera Rosa Euro 66,00 Euro 58,00 Euro 52,00 a tessera TESSERA: l’acquisto di n. 5 tessere dello stesso tipo contemporaneamente entro il 30/6/2011 SPECIALE ANZIANI: se acquistate 2 tessere ROSA contemporaneamente entro il 30/06/2011 le pagherete 52 Euro l’una. I film saranno 26, da ottobre a maggio. ORARI PROIEZIONI: (* orari pomeridiani) Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì ore ore ore ore 16.00* 15.30* 16.00* 16.30* – – – – 18.30* 17.45* 18.30* 19.00* – – – – 21.00 20.30 21.00 21.30 LE TESSERE: BIANCA VERDE AZZURRA ROSA valida per tutte le proiezioni valida per il serale del lunedì e del martedì e per tutti gli orari pomeridiani valida per il serale del mercoledì e del giovedì e per tutti gli orari pomeridiani valida per tutti gli spettacoli pomeridiani INFORMAZIONI E ISCRIZIONI: Sino al 12 maggio in orario di spettacolo dal 16 maggio al 30 giugno dal lunedì al venerdì dalle ore 17 alle ore 19 oppure in orario di spettacolo Dal 1 settembre ad inizio proiezioni dal lunedì al venerdì dalle ore 17 alle ore 19 oppure in orario di spettacolo www.teatrostabileverona.it PER USUFRUIRE DELLE NOSTRE PROMOZIONI RISERVATE E PER ESSERE INFORMATO DI TUTTE LE NOSTRE ATTIVITÀ LASCIA IL TUO INDIRIZZO E-MAIL Cinema Teatro Alcione – via Verdi, 20 – 37131 Verona – tel. 045 8400848