quelli, e il marsigliese

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quelli, e il marsigliese
QUELLI, E IL
MARSIGLIESE
BREVE ATTO UNICO
di
Filippo Armaioli Magi
PERSONAGGI
MATTIA PANZARO
MASSIMO BURIDDO
ROMINA SPARANZANI
PAOLA TORRETTA
CHIARA EVANI
PANOZZO
PREMESSA
Gomorra, è stato il primo film italiano al box-office nel periodo in cui è uscito il sequel di PalermoMilano solo andata. Ora ,la proposizione della fiction televisiva Il capo dei capi in onda su Canale
5 non poteva che spingermi a toccare il tema della criminalità, tornando alla tragedia dopo
I Monticelli-Una famiglia pisana. Il dramma è qui stemperato dal personaggio di Panozzo, che è
però un folle, e nella sua rabbia ridanciana si stempera quel clima soffocante che ogni narrazione
sulla mafia può far nascere. Si tratta di un’eredità pesante, questa che il nostro profondo Sud porta
con sé,e che la fiction in ogni sua forma cerca di indagare e rappresentare quasi che così facendo
la si potesse annullare. E toccare la Sicilia per un pisano è una facile appropriazione di una terra
sconosciuta e attraente, per le numerose pagine di Andrea Camilleri e di Leonardo Sciascia che ne
ritraggono, fra tante, atmosfere passionali di agra e cupa inquietudine.
*
Entrano Mattia e Massimo
MATTIA
Qui, tutto è un mistero! Ci si alza la mattina, è un mistero sapere che faremo, chi
incontreremo…Dove stiamo andando, Massimo?
MASSIMO
A incontrare Carmine Scicchitano…Chillo fetuso!
C’ha fatto la cosa alla “quella”!
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MATTIA
La cosa cosa? La quella, chi? La Romina figlia di Peppe?
MASSIMO
No…La Chiara Evani, figlia del boss del Vicolo degli Scalzi…Boss! Era capo di niente…Rimasto
senza picciotti dopo la sparatoria del giorno di San Vincenzo…
MATTIA
L’importante è che non si spari a San Valentino!
Questa è la nuova delle prime leggi della Nuova Cosa Nostra!
L’hai firmata anche tu, Massimo, la nuova carta?
MASSIMO
Certo, tranquillo, c’ero anch’io…
Si devono rispettare le persone, almeno durante le feste sante…
MATTIA
Niente sparatorie! Ci siamo capiti?
Lo dico a te, Massimo, che ti ho visto, che volevi preparare
le pallottole dum-dum…ti sembra bello?
Sono più letali, più fighe, fanno più male…
Ma dove stiamo andando? La mia Sicilia piange…
La mia Sicilia…Con questo bello sole, le spiagge…
Le donne…
MASSIMO
E’ la nostra terra, la Sicilia.
MATTIA
Ma tu, Massimo, hai voluto anche la Campania e la Calabria.
Volevi lo Jonio tutto per te, e una villa a Caltanissetta.
Ma chi credi che siamo? Conquistatori?
Avevi il mito dei cavalieri Jedi, delle Guerre stellari…
Ma che credi? Che siamo in un film?
Dove tutti fanno tutto…Non possiamo fare ogni cosa, Massimo…
Proprio perché possiamo fare tutto, è bene che non facciamo
più di quello che si deve…
MASSIMO
La piccola Mery, mia nipote, può sentire la musica
ora?...Cercava gli mp3 per il suo apparecchio portatile…
Non posso acquistarle tutti i cd musicali, sono costosi…
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Sono troppi…
MATTIA
Prendigliene uno ogni anno, per il Natale…
E…sì, farò il download di ogni canzone che vorrà!
Perché le giovani italiane devono ascoltare la musica!
Tutto ciò che vogliono! Se no diventano tristi, e vanno
con questo ragazzo e con quell’altro, con questo e con quello…
MASSIMO
Le ragazze di Palermo devono avere tutto, ogni cosa!
Il loro sorriso, sarà il sole della Sicilia tutta!
Perché i nostri padri hanno coltivato tanto la nostra terra?
Per due patate da cuocere alla sera, per un pugno di fagioli,
che diciamo ai nostri giovani? Che tutto devono avere, e tutto
avranno.
MATTIA
Ecco. Avremo e avranno tutti, giovani e meno giovani.
Tutto! Avere tutto è cosa nostra.
Ridere tutti, è cosa nostra.
MASSIMO
Una ricchezza che sia imbandita sui tavoli di chi ha fame,
e chi ha sete sarà sempre abbeverato…
MATTIA
Nessuno deve più soffrire…Il viso di Rocco Bolzone, lo hai visto,
che viso? Soffriva per Marianna Vernaccini, quella zoccola che
abitava in via Carnicina…La videro salire su una Maserati al fianco
di Pio Picino, quel grasso cornuto che ha ammazzato i picciotti di
Ciccio Matà, il boss di Calatafimi.
MASSIMO
Sono stanco di boss, di picciotti…
MATTIA
Questa è cosa nostra.
Decidere tutto, prima che altri lo facciano.
Godere tutto, e se si può, non scontentare nessuno.
Non siamo ladri al punto di volere le lacrime della nostra gente.
Siamo uomini d’onore.
MASSIMO
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L’onore! Bella parola!
MATTIA
E tu belle parole regali a tua moglie, che chiamano la picciridda…
MASSIMO
Mia moglie è onorata!
MATTIA
Appunto! E tutti aspettano che la disonori con passione,
che ci regali un figlio alla nostra bella Italia…
Ce li hai i coglioni, nelle mutande, Massimo?
MASSIMO
Ho lo scroto, le palle e il cazzo! Minchia!
Lo vuoi vedere? Mi apro i pantaloni…Vuoi vedere?
(Si sbottona la cerniera e poi la rialza…)
MATTIA
Ehi, ma che fai? Son segreti che non vogliamo sapere,
quello che tieni sotto la mutanda…Che credi,
siamo froci? Siamo froci, Massimo?
MASSIMO
Scusa…
MATTIA
Ti stai facendo imbecille?
Sei cretino?
Che minchia fai?
Vuoi farmi sapere che sei uomo?
Se eri una femminuccia ti avevo già spedito altrove!
MASSIMO
Io sono fatto così…penso male…Scusa…
MATTIA
E fai ogni cosa che ti passa per la testa…
Tutto! Spari le scorreggie in casa delle clienti,
quando vendiamo qualcosa…Credi che non ti
sentiamo? Puzzi di fogna quando scorreggi…
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Minchia, ti lavi?
MASSIMO
Mi faccio la doccia…
MATTIA
Bravo…perché sappiamo che vuoi una donna pure tu…
E quando si vuole una donna, che si fa?
Che si fa?
MASSIMO
La doccia!
MATTIA
Bravo! Cosi non puzzi! Bene?
Tanto sapone, tanta acqua…
E non puzzi più!
MASSIMO
Mischia, è vero!
Sto bene quando sono pulito…
MATTIA
E noi stiamo bene quando tu stai bene…
Lo sai che la figlia di don Ciccio è rimasta senza cioccolatini
nel giorno del Santo Natale? Che ti dissi di comprare coi
soldi guadagnati? Che li facciamo a fare, i piccioli, se poi
non li si mette dove si deve? I piccioli, noi facciamo i
piccioli! E sai dove li mettiamo? A cento passi da casa di
Nonna Rosalia, la vecchia sdentata!
MASSIMO
La zia di Marino Scampi?
MATTIA
Ecco che ci piace di te…Che hai buona memoria!...
Allora, ricorda…La figlia di don Ciccio ama i cioccolatini…
Regalale qualcosa per la festa della Befana…
Una piccola calza, piena di confetti e dolciumi…
E’un ninnolo che le farà piacere…
MASSIMO
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Che faremo il prossimo anno?
MATTIA
Tante cose…Tante cose…
Se ci sarà la Nuova Cosa Nostra!
MASSIMO
E se non sarà?
MATTIA
Sarà che non saremo! Saremo morti!
MASSIMO
Che brutta parola! Morti!
Mi fa schifo pensarmi cadavere!
Ho ancora tante cose da fare, donne da vedere!
Lo sai che il giovane compare Turi non gli fanno più
vedere la femmena che gli piacìa?
MATTIA
Perché?
MASSIMO
Perché tira più un pelo di sticchio che un carro di buoi…
Tu sai che è lo sticchio?
E il Paradiso! La cosa che ci hanno tutte le donne fra le gambe!
Hai visto che quando le conosciamo, sì, diciamo che le guardiamo
il viso, ed è vero…Ma poi l’occhio scende al pube, sale alle tette…
Le spogliamo con gli occhi…
E mentre che le offendiamo, facciamo loro piacere…
La donna non sa, se toccarci o guardarci…
Non sa che le piace se non le insegnamo l’amore…
Ed ecco perché anche le ragazzine picciridde ci guardano, ci guardano,
come fossimo monumenti…Noi siamo gli uomini, loro sono le donne…
Tutto il mondo è fatto di maschi e femmine…
E l’incontro tra uno e una è il cuore della vita…
MATTIA
Ma che minchia ci frega delle donne?
A noi interessano i piccioli!
MASSIMO
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Pure Mario Pollo diceva così!
Ricordi Mario Pollo?
Diceva…voglio i soldi! Voglio i soldi!
Ed ha inseguito questa e quella!
Le amava tutte, ma non sapeva chi voleva, e andava qua e là!
Poi lo hanno trovato in un bidone in mezzo alla spazzatura, perché voleva la
Pamela che stava con Vanni Sapone.
MATTIA
Il figlio di Vittorio lo Sciancato?
MASSIMO
Lo hanno trucidato come un maiale dentro il banco del macellaio.
MATTIA
Che schifo!
Che schifo la morte, che schifo le nostre parole!
Chi ci ha regalato questo teatro?
Questo gioco di recitare, che minchia è?
MASSIMO
Tutti vogliono giocare!
Ma Carmela che voleva andare al mare con Mauro Larico,
e l’hanno trovata nuda nel parco!
Il mondo è una merda, i bambini piangono
e c’hanno le lacrime nel ventre da quando nascono.
Entrano Chiara, Paola e Romina
CHIARA
Eh, sì! Piangono le figlie di Sicilia, bedde picciridde!
Tutti le guardano! Vogliono che sfilino in spiaggia come modelle,
tutte alla moda! Ma che mischia volete da noi donne, che cazzo
accade sotto ogni palazzo!
PAOLA
Siamo stufe! Tutti questi copioni teatrali perché alle donne
ci deve piacere il teatro e la letteratura!
Ma che credete di noi? Che sapete della nostra vita!
Uomini d’onore siete? Uomini della minchia!
CHIARA
Che pensate con la minchia, che solo la minchia ci avete!
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E tenetela!
PAOLA
Palermo ha sofferto le lacrime di Scilla e Cariddi!
Palermo non ne può più di tanto sangue, e ridono i sorrisi dei
nostri bambini perché la mafia è un ricordo che ci fa schifo!
CHIARA
E grazie a voi uomini che lo abbiamo, questo caro ricordo
di che fu! Tutta colpa del maschio, cari uomini!
PAOLA
Fate schifo! Chi non sa che è l’amore, che onore ha?
Chi siete! Bravi a volerci entrare dentro, volete scavarci
Fino all’anima, ma noi l’anima non ve la regaliamo!
L’anima delle donne, quella è cosa nostra!
E non ve la vendiamo…
CHIARA
Se ci amate, le porte ve le apriremo…
PAOLA
Ma le parole, le parole le dovete proferire con il cuore!
Non con quella bocca sporca di menzogna con cui ci
mentite fin dal mattino…
CHIARA
Palermo non piangerà più, vero, Paola?
PAOLA
No…Sta tranquilla… Le nostre case, saranno sicure…
I nostri figli, saranno buoni uomini, col cibo che onestamente
serviremo per loro sempre…Le donne di Sicilia hanno l’amore dentro,
sono vere italiane…
MATTIA
Romina, dicci qualcosa! Bella, Romina!
ROMINA
Che ti dico? Ho perso un figlio da Romeo.
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Ho abortito.
MATTIA
Mi spiace…
ROMINA
Romeo gridava, mi sgridava, e ha urlato tanto che questo figlio nostro lo ha cacciato…
Io sono debole, molto fragile, lui lo ha sempre saputo…
Non credevamo fino a questo punto, ma ho perso mio figlio, che non avrà mai un nome,
che non crescerà, che non sarà…Ecco cosa ti dico, Mattia…
Che forse mi alzerò con un sole nuovo, domani…
Lascerò Romeo, e pure la Sicilia…
Desidero l’estate, e il succo dei limoni belli, tutti gialli e profumati…
Una vita nuova…
MASSIMO
Chi siamo! Chi siamo! Siamo uomini di burro, ci sciogliamo al sole!
Che schifo! Scorreggiamo alla sera l’aria marcia spinta dal cibo dei nostri pasti,
e tanta flatulenza non ha clemenza!
MATTIA
Cos’è la dignità? Cos’è l’uomo, cosa le parole?
Chi siamo? Chi ci chiama a fare quello che facciamo?
Che sarà? Che sarà?
MASSIMO
Ragazze, siete tutte belle. Ma di chi siete?
Siete nostre? Voi siete vostre…Avete vinto…
Avete vinto la libertà…
MATTIA
Ma che uomini siamo? Che ci portiamo alle nostre spalle?
Il destino che volevamo se lo sono mangiati i figli ‘e buttana.
Morti siamo! Viviamo come zombi merdoni, ci mangiamo il sale,
sputiamo sulle nostre donne e ci vogliamo fare perdonare!
Vediamo i film con Ricky Memphis, e vogliamo tutti essere come lui!
Le nostre figlie vogliono i cd di Biagio Antonacci, di Laura Pausini,
e di Gigi D’Alessio! E noi le regaliamo un pugno di piccole biglie,
perché non le conosciamo più le nostre figlie, non le chiediamo
più che vogliono. I picciriddi vogliono i piccioli, se ne fottono dei
regali, vogliono essere ricchi già da piccoli perché essere ricchi
significa crescere e loro lo sanno da quando aprono gli occhi.
Entra Panozzo
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PANOZZO
Questo teatro è una minchia!
Fa schifo!
I figli delle pecore, sono mucche, in Sicilia!
Fanno la cacca a quadretti, e la calpestano!
La Sicilia fa schifo!
La Sicilia, la dobbiamo amare!
Noi facciamo schifo!
MATTIA
E tu chi sei?
PANOZZO
Sono Panozzo, il figlio dell’Imperatore. Sai chi è l’Imperatore?
Il boss dei boss. A lui dovete tutti i pasti tutti i giorni.
A lui dovete il sole quando vi alzate.
A lui dovete il tempo del riposo.
ROMINA
Quand’è che noi donne parleremo?
Vogliamo dire di più, essere più vive!
Che sarà? Che sarà?
PAOLA
Andiamo! Lasciamo questo insulso teatro agli uomini!
A loro le parole…a noi la vita!
ROMINA
Non voglio più piangere i guai degli uomini!
CHIARA
Anch’io voglio libertà! Solo la libertà ha il sapore fresco dell’acqua pura…
Solo la libertà vogliamo, vogliamo berla, vogliamo vivere libere senza
i problemi della minchia di questi maschi sfottuti.
PAOLA
Maschi! Cacatevi nelle brache, così nella puzza ritroverete la sostanza che ci divide!
Noi donne, anche quando facciamo la pipì, e la cacca, facciamo tutto bene…
Tutto ammodo…Voi uomini puzzate anche dopo lavati…
Fate schifo…Vi amiamo perché noi donne siamo tutti angeli…
Vi amiamo, ma fate schifo…
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PANOZZO
Questo teatro è uno schifo!
Pare uno specchio!
Vedo il mio viso nel volto degli spettatori!
Vedo in loro me stesso! Vorrei sedere con loro, conoscerli,
ma non posso…loro sono vivi, ancora…noi, non lo siamo mai stati!
PAOLA
Schifo! Fa tutto schifo! Vaglieranno il vostro coinvolgimento
in tutti i vostri crimini…Vi scoveranno, vi troveranno, sarà la fine
di tutto il marcio che siete…
PANOZZO
Sparatemi! Non ho una donna!
Sparatemi! Il teatro è dolore!
PAOLA
La vita è dolore, Panozzo, tu lo sai!
Il teatro è una donna, ti affascina,
e non c’entri mai se non una volta nella vita…
Poi vorresti tornare…Ma non lo fai…
La donna merita rispetto…
La vita di una donna vive il tempo del battito della rugiada sui
petali di un fiore… La vita di una donna merita il sole…
E voi uomini sparate la cenere al cielo con ogni mossa che fate…
Non sapete amare…Siete finiti…Andiamo, Chiara…Romina…
PANOZZO
Sparatemi! Ho dolore!
PAOLA
Andiamo, donne! (Ed esce con Chiara e Romina, seguite da Panozzo.)
MASSIMO
Mattia, parlami della storia del Marsigliese.
Voglio sapere. Minchia, voglio saperla, la storia del Marsigliese.
MATTIA
Il Marsigliese voleva entrare dove c’era una festa.
Voleva una donna, e sapeva che era a una festa.
Ma nessuno lo aveva invitato, il Marsigliese.
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Voleva sentirla cantare. Il Marsigliese era bravo,
viveva bene la sua vita. Ma come Panozzo cercava di
fuggire il dolore con un’anima femminile che lo abbracciasse.
Scriveva poesie, e gli amici lo pestavano, perché ogni donna
Era già di qualcuno, questa di questo, quella di quello…
Il Marsigliese era bello…era solo…
E finì morto ammazzato per una donna!
Minchia che minchione!
MASSIMO
Il Marsigliese voleva la libertà!
Come le nostre donne, che sono fuggite!
Il Marsigliese voleva ritrovare la sua anima, dentro una donna,
voleva ritrovare la luce del sole! E fu la sua fine, ma noi, noi ci siamo ancora,
non seguiremo i suoi passi, i suoi errori…
MATTIA
Perché la gente pensa che la Sicilia abbia l’anima di carbone?
Venga a vedere le nostre picciridde, che sorridono con la pelle profumata di agrumi!
Vengano tutti a trovarci! E invece, siamo noi siciliani, a dovere emigrare!
Che è, il dettame di uno statuto?
MASSIMO
Andremo sul continente anche noi.
MATTIA
Siamo in partenza.
Dimentichiamo questo teatro…
MASSIMO
Che è una minchia…
MATTIA
Esatto…lasciamo questo teatro di minchia, e cerchiamo il Paradiso…
Lo meritiamo, il Paradiso? Siamo qua, pieni di donne a ogni angolo,
ricchi di ciò che vogliamo… Il sole è davanti a noi…
Siamo poveri eroi di un’Italia malata…Ma ci crediamo, al nostro domani…
Ci inchiniamo alla vita, cantiamo le lodi al futuro che ci attende…
Ci diamo una mano, uno con l’altro, non è così?…
Io ho questo, tu hai denaro, tu prendi il denaro e il quello che hai…
E un domani sarai tu a chiedere, ed avremo sempre ognuno tutto…
Vuoi una donna? Prendila! Vuoi qualcosa? E’ tuo!
Siamo qui, guaglione, siamo tutti amici e fratelli!
(dice carezzandogli le guance con due buffetti).
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Ti ricordi di Alberto, il cameriere? E’ scappato quando gli feci due buffetti
Come questi che ora faccio a te! Si vergognava!
Che, ci dobbiamo vergognare per due buffetti innocenti?
Che siamo, froci?
MASSIMO
No…
MATTIA
E certo che no!
Vedrai che domani ci sveglieremo, e le nostre donne ci risaranno!
Qui si spreca le parole! Le donne baciano, ma non possono offrire le labbra a chiunque.
Ci vogliono abbracciare, noi lo vogliamo pure…Che stiamo a fare qui?
A sognare ancora i piccioli quando le nostre cassapanche ne sono stracolme?
MASSIMO
Le donne…Le donne ci sveglieranno…sarà domani…
MATTIA
Bravo, guaglione, dormi, che ne hai bisogno…
A nanna, amico mio, che domani ogni regola che ci è dispiaciuta non sarà più…
MASSIMO
Domani è un altro giorno…
MATTIA
E finisce questa minchia di teatro!
Finalmente!
Sipario
FINE
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