Peloponneso e Continente
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Peloponneso e Continente
Scheda Viaggi : aggiornata all’anno 2001 PREFAZIONE Tutto quanto è riportato in questa Scheda Viaggi deve intendersi in aggiunta ed a completamento di quanto riportato sulle Guide Turistiche ed è frutto di esperienze dirette di chi ha effettuato del turismo itinerante. Articoli apparsi sulla rivista ‘Plein Air’ : P.A. n.122 (Il Pilion); P.A. n.124 (Rodi d'inverno); P.A. n.143 (Il Peloponneso); P.A. n.152 pg.36/46 (Itinerario nella fascia centrale); P.A. n.154 pg.29/30 (Viaggio a Pasqua); P.A. n.175 pg.9/11 (Viaggio in inverno); P.A. n.177 pg.26/35 (I.Cefalonia, I. Itaca, Peloponneso, I. Kythira); P.A. n.192 pg.44/50 (Monte Athos);; P.A. n.195 pg.134/137 (Epiro), P.A. n.201 pg.30/40 (Pen.Lefkada, I. Cefalonia e costa tra Igoumenitsa e Patrasso); P.A.n.202 pg.24/35 (Meteore, M. Olimpo,I. Eubea, Pilion, Atene e dintorni, costa tra Atene e Delfi); P.A. n.252/253 pg.38/69(Relazione completa su: Arcipelago Ionico, I. Folègandros (Cicladi), I. Karpathos (Dodecaneso), Penisola Calcidica, brevi indicazioni su I. Creta); P.A. n.261 pg.72/87 (Epiro, Corfù e Paxos in bici); P.A. n.286 pg. 88/99 (isole Tassos, Lemnos e Samotracia) ; P.A. n.288 pg. 70/79 (Attraversamento montano tra Epiro e Macedonia); P.A. n.305 pg.50/ 59 (Natale in Grecia); P.A. n.308 pg.66/69 (Corfù); P.A. n.315 pg. 62/69 (il Pelio); P.A. n.322 pg.69/77 (Monte Parnaso);, pg. 78/81 (Monte Olimpo), pg. 82/83 (Meteore); P.A. n.332 pg.74/79 (la zona continentale fuori stagione); P.A. n.335 pg.96/105 (costa Ionica); P.A. n.336 pg.48 (informazioni sull’isola Thassos); P.A. n.347 pg.62/104 (Relazione completa su: Da Iannina al confine con l’Albania, Da Salonicco al confine turco, Peloponneso, Eubea, Cicladi, Cefalonia ed Itaca in camper e KayaK); 1 CURIOSITA’ GASTRONOMICA In Grecia, con i calamari, c’è chi fa …… l’indiano !!! …… residui di involucri, trovati in zone diverse, che hanno contenuto calamari congelati, provenienti dall’ India. 2 PELOPONNESO 21.439 kmq. 1.000.000 Ab. Per chi venisse da Igoumenitsa, leggere la mia scheda sulle ‘Isole Ioniche’ per le indicazioni del tragitto Igoumenitza-Patrasso. Chi arriva dall'Italia, via mare, a Patrasso, iniziando il tour del Peloponneso può avere la prima idea del mondo greco fermandosi, preferibilmente di sera, nel paesino di Kato Ahaia: case bianche con all'esterno i caratteristici contatori della corrente elettrica, vari caffè intorno alla piazza principale sulla quale tengono le loro poltrone imbottite per i clienti, ecc. La sosta serale prima di questa cittadina è sconsigliabile perché i gestori dei camping sguinzagliano i loro dipendenti per invitare i camper a non sostare fuori delle "loro" aree. Da Killßni, punto di attracco dei traghetti provenienti dalle isole ioniche, effettuiamo il giro del Peloponneso nel senso antiorario. Usciti da Killßni, che ci da' l'impressione di un grosso paese con porto, si prosegue per Kastro e poi per la città termale di Loutra Kilinis . La strada, che offre buone possibilità di parcheggio, termina con una rotonda. La spiaggia adiacente è ampia, il mare, non pulito, ricorda per la profondità Rimini. Di fronte si vede l'isola di Zacinto. Se si costeggia il mare, una veloce superstrada ci porta a sud, verso le porte di Pßrgos; da qui seguiamo una strada sulla dx. che in 13 km ci porta 3 a Katákolon, un pittoresco paese disteso ai piedi di un verdeggiante promontorio con piccolo porto turistico, sul quale abbiamo sostato in compagnia di altri camper. Il paese un tempo fuori dagli itinerari turistici convenzionali, era particolarmente tranquillo e quindi adatto al turismo itinerante. L'ampio arenile di sabbia battuta e compressa, che da qui si spinge fino a Pßrgos lascia ancora ampi spazi a disposizione e si può sostare con il camper a ridosso della battigia. Prima di entrare in paese, sulla dx., ci sono due fontanelle di acqua potabile, di cui quella vicina al parco giochi è facilmente fruibile per i camper. Di fronte al piccolo parco giochi, dove un tempo era la spiaggia, ora è stato costruito un porto di capienza rilevante. Infatti qui attraccano le enormi navi da crociera che lo hanno scelto come base per le escursioni a Olimpia. Noi siamo arrivati quando in porto c’erano due di questi colossi del mare. Decine di pullmann hanno caricato un numero considerevole di turisti per la visita a Olimpia. Gli altri sciamavano nel borgo, tra ristorantini e gioiellerie, artigianato ed abbigliamento, in attesa del ritorno dei colleghi. Sulla spiaggia fruibile per i camper, dove si arriva prendendo una breve deviazione a sx prima di entrare in paese, ci sono almeno quattro ristorantini. l fondo del mare, sabbioso, è molto basso per molto e non è invitante. Sull'altro versante del promontorio di Kátakolon c'è un luogo migliore per il bagno: Agios Andreas, non ci si può sbagliare arrivando a Kátakolon la strada molto larga per la verità si divide in tre corsie: quella centrale conduce al porto, quella sinistra sul mare dritti alla taverna e quella a destra ad Agios Andreas dove arriverete dopo 2 Km. Agios Andreas è formato da poche case e da un ristorantino che si affaccia su una insenatura ricca di vegetazione; di fronte si vedono alcune isolette di cui una facilmente raggiungibile a nuoto. Antiche leggende narrano che in questa baia esistesse la città di Pheia, inghiottita dal mare, le cui rovine si troverebbero a pochi metri sotto il livello del mare. Da Kátakolon, se si vuol andare all'interno, una strada molto bella porta fino a Olimpia . Nel paese nuovo esiste una via principale con strade parallele a sx dove poter ben effettuare la sosta notturna. Continuando di un km si trova la zona degli scavi, con grosso parcheggio alberato posto tra la zona archeologica vera e propria e la zona del nuovo Museo. La sosta per i camper è vietata dopo il tramonto e per questo, verso le 19, l'ingresso al parcheggio viene ostruito. A Olimpia abbiamo notato due punti per l'approvvigionamento idrico: sulla via principale in prossimità di una deviazione latera le a dx (andando verso gli scavi) e un'altra nella piazzetta della stazione ferroviaria, dove stazionano anche i bus. L'ingresso alla zona scavi è previsto per le ore 7,30 (conviene iniziare la visita dalla zona di dx) e tra scavi e museo occorrono dalle 3 alle 4 ore al massimo. Per via Krestena si arriva sulla litoranea che presenta, a tratti, zone di pineta. Tutta la costa a nord di Kiparissia si presenta sabbiosa, libera da strutture alberghiere e con strade che accedono direttamente al mare, lontano dai paesi. A Kiparissia è possibile rifornirsi di generi alimentari e sostare per la notte in uno spiazzo, sopra una zona scogliosa, sulla strada che dal paese porta al mare; sotto e poco più in là c'è la spiaggia, a fianco del porto e, lontano, un campeggio. La strada procede tortuosa, piena di tornanti ed a volte anche stretta fino a pochi km prima di Pßlos, simpatico paesino sul mare, senza spiaggia; si parcheggia sul porto (indicazioni di divieto non so quanto applicate) che è in pieno centro (arrivando, bisogna tenersi sulla dx e seguire le 4 indicazioni, altrimenti continuando dal porto verso la fortezza turca si può sostare il leggera salita ma sotto i pini ed in posizione più panoramica). Qui è possibile caricare acqua, per lo scarico bisogna andare dall'altra parte del porto, in pratica sull'altro porto che si incontra facendo un'inversione ad U alla fine della discesa sul paese di Pilos, dove ci sono i WC pubblici. A Pßlos non ci sono spiagge; la situazione deve essere cambiata nel corso degli anni, perché l'unica possibilità di sosta è data da un campeggio distante circa un Km dal paese, sul mare, ma squallido, con piante basse. Peccato perché il paese è molto bello, ma conviene spostarsi nelle località vicine come la baia di Navarino, bella ma niente di eccezionale, ma soprattutto nella stupenda baia di Voidokilia (se vi trovate a Pßlos la troverete raffigurata in tutte le cartoline: è quella fotografata dall'alto a forma di C (bellissimo arenile di sabbia dorata a forma di sciabola). Attenzione alla strada da seguire per arrivarci: 15 Km ca. prima di Pßlos una freccia sulla destra indica il paese di Romanüs, seguite l'indicazione ed una volta nel paese seguite le frecce che indicano Voidokilia o Boidokilia (è la stessa cosa), la strada è tutta asfaltata eccetto gli ultimi 100 m che conducono ad un ampio parcheggio, la spiaggia è lì dietro. Fate attenzione perché la strada è abbastanza stretta, e quindi cercate di fare in modo che i vostri orari non coincidano con quelli di arrivo e partenza dei greci; noi abbiamo bloccato il traffico. (Per intenderci i greci se ne vanno dal mare verso le 14/15 e ritornano verso le 17.30/18: noi ce ne siamo andati alle 18 meno un quarto ed abbiamo bloccato il traffico) Di fronte al paese la baia di Navarino, con l'isola di Sfacteria del 1827). (zona famosa per la battaglia navale Dalla piazza principale di Pßlos sulla dx una larga strada asfaltata ci porta a Methóni, paradiso dei pescatori subacquei, borgo con un’ampia spiaggia sabbiosa di fronte ai resti dell’enorme antica fortezza turco-veneziana. Dal cammino di ronda del castello si domina il paese, il vasto arenile e le isole di Sapientza e Shiza. Qui il turismo stanziale è ben sviluppato; siamo in piena Messenia, la punta sud-occidentale del Peloponneso La fontana per rifornirsi di acqua è posta vicino alla doccia, all'uscita della spiaggia. Al termine della spiaggia opposta al castello c’è un campeggio e di conseguenza in ogni possibile sosta sul mare è ben evidente il cartello di divieto di campeggio. Dopo Methóni, la strada prosegue verso Koróni, attraverso una campagna verde e ben coltivata. Si incontra il piccolo paese di Finikounda (strade strette) dove ci fermiamo nella famosa bellissima baia utilizzando uno dei quattro campeggi posti direttamente sul mare, puliti, molto decorosi, ombreggiati, ma forse un po' cari. Altrimenti non esiste alcuna possibilità di parcheggio prolungato in quanto le abitazioni sono sul mare ed il resto è tutta campagna. Le alternative di accesso sul mare, poco prima del paese, sono ostruite dalle ben note sbarre. Tre km prima di Koróni, prima 5 dell’attraversamento del borgo di Charocopion, a fianco della chiesa, sulla strada, c’è una fontana. Koróni, un paese arroccato sul fianco di un promontorio, fino ad arrivare al mare. Il parcheggio sul porto (molto più piccolo di quello di Pilos) lascia pochi spazi per la sosta notturna (è affollatissimo nelle ore serali); conviene arrivare al mattino presto; in altre ore il traffico è caotico a causa delle strette stradine e... attenti ai terrazzi, specie se il camper è mansardato. In alternativa abbiamo visto un parcheggio privato a pagamento sulla sx prima di entrare in paese. Da Koróni a KalÜmata la strada scivola sotto le nostre ruote senza particolari emozioni. 27 km prima di quest'ultima città proviamo a deviare a dx a Petalidion e troviamo un nuovo porto, molto ampio, con spazi a volontà e con in fondo la spiaggia sassosa . Poco prima di Kalámata, molto bella la spiaggia di Bouka, (ca. 4 Km prima di KalÜmata) con sosta in riva al mare sotto gli eucalipti e servizi igienici per carico e scarico. A Kalámata procediamo per il lungomare, il porto e la lunga spiaggia sassosa. Si continua verso est per una strada sempre tortuosa, a volte stretta. Dapprima la strada si inoltra nell'interno, in un paesaggio quasi montano, poi, da Kardamili, è tutto un susseguirsi di piccole spiagge difficilmente raggiungibili. La più bella spiaggia la vediamo comparire sotto di noi dopo una curva (esattamente dopo il paese di Kardamili e 5 km prima di Ag. Nikólaos) . Tante vetture ferme sui bordi della strada; uno slargo più ampio alla curva successiva. Si scende per arrivare ad una bellissima spiaggia rocciosa con mare limpidissimo. Arrivati nel piccolo e tranquillo paese di Ag. Nikolas si parcheggia nell’ampio parcheggio sterrato oltre il porto (poca possibilità per il bagno, comodo scivolo per chi ha un gommone) . Fontana bassa di fronte l’ingresso del parcheggio. Finalmente non notiamo divieti di campeggio. Per chi volesse la spiaggia sabbiosa può continuare lungo costa per almeno un km fino ad un altro piccolissimo borgo. Si entra nella Regione del Mani , punto più a sud d’Europa, dopo Tarifa, in Spagna. Monti brulli e scoscesi, scarsa vegetazione e carenza d’acqua hanno contribuito a formare il carattere rude e conservatore degli abitanti. I Mainati hanno lottato nei secoli per la loro autonomia ed indipendenza, restii ad ogni sottomissione. Le loro città-fortezza hanno caratteristiche uniformi con viuzze lastricate, case in pietra in vista, a forma di torri quadrate e cortili racchiusi da alti muri nei quali si accede da basse porte ad arco. La catena montuosa del monte Taigeto si protende sul Mani dividendolo in due parti: quella occidentale con un paesaggio più dolce e quella orientale, decisamente più aspro. Si continua in un paesaggio veramente brullo, su percorso interno fino a che la strada arriva sul mare al paesino di Neo åtylon, formatosi sotto il vecchio paese poche case, alcuni ristorantini sul mare. Il borgo è in fase di crescita, anche turistica. Poco prima di arrivarci si devia a sx incuriositi dall’insegna di una taverna con ben indicato ‘parcheggio libero camper’. Si supera la taverna ed un minuscolo porticciolo e poco oltre troviamo uno slargo, un po’ polveroso, dove già sostano altri camper. Di fronte il golfo con mare scoglioso. Il borgo è invece all’interno della baia. Qualche ristorantino, parcheggio rumoroso, spiaggia sabbiosa. All’uscita dal borgo, fontana a sx, prima della chiesetta. Esattamente di fronte al punto di sosta camper, sull'altro lato del golfo, uscendo da Neo åtylon sulla strada per Areopoli, vi è il delizioso porticciolo di Limeni, quattro case e 6 soprattutto due taverne di cui Takis è il più ricercato ristorante di pesce della zona; purtroppo le ultime notizie al riguardo non sono buone quanto a prezzi e qualità. quindi attenzione! Si prosegue raggiungendo Arèopolis dove merita una visita, dalla piazza verso mare, una caratteristica chiesa con la torre campanaria nonché, e qui anche le ultimissime sono ottime, la taverna di Nicola, che troverete sulla piazza principale. La strada conduce in 13 km a Pirgos Diroú e, con una deviazione di altri 5 km, si arriva alle Grotte (visitabili in barca). Appena presa quest'ultima deviazione, a sx c'è una fontana con getto abbondante. Giù, nella zona delle Grotte, c'è un parcheggio, un bar, un ristorante, una spiaggia sassosa e con scogli. Acqua non eccezionale. Durata della visita (in barca) per 2 km di grotte: 30 minuti. Altra possibile sosta è Gerolimin, piccolo e tranquillo borgo sul mare con indicazione per il parcheggio camper. Si prosegue verso sud fino ad arrivare a VÜthia e Porto KÜgio: stupende tutte e due. Prima di iniziare la salita per VÜthia, nello slargo di un tornante si può sostare al limite di una spiaggia sassosa e molto attraente, soprattutto quando si transita nelle ore più calde, per un bel bagno ma ATTENZIONE : a dispetto delle apparenze la spiaggia è costellata di catrame; però all'altra estremità, sugli scogli, vi è facile accesso al mare pulito. VÜthia è un paesino delizioso nella classica architettura della regione del Mani (con torri quadrate in pietra a vista) a picco sul mare (si può parcheggiare in uno slargo dopo la prima curva, usciti dal borgo) , mentre Porto KÜgio è un bellissimo porticciolo, al termine di una discesa piuttosto impegnativa (ora asfaltata, per fortuna), con uno sparuto gruppo di case e tre taverne, di cui quella alla fine della baia (‘Taverna Porto’) ha il parcheggio privato più grande e sul mare (almeno dieci posti camper su due piani). Il proprietario subito si avvicina e con gentilezza fa presente che, essendo privato il parcheggio, sarebbe gradita la nostra presenza alla Taverna. E così facciamo mangiando pesce sicuramente fresco e pulito direttamente in mare sotto i nostri occhi. In gommone si possono raggiungere alcune spiagge distanti 6/7 km. A nord una profonda baia con spiaggia sassosa, ma l’acqua è verde (alghe microscopiche) e profonda. A sud un’altra baia e poi, prima del faro di capo Matapan (capo Tenaro), si trova una spiaggetta ciottolosa un po’ scomoda ma in una bella baia dall’acqua azzurra. Intorno i resti della città medioevale con mosaici.. Da questo punto un sentiero rosso si avvia verso sud-ovest lungo il fianco del promontorio ed in un massimo di mezz'ora porta al faro, escursione che merita per la sensazione di vero infinito che ti da’ il mare in quel punto, e che va affrontata però o nelle prime ore del mattino o verso il tramonto. Sopra questa spiaggia ciottolosa vi è uno spiazzo dove possono sostare comodamente 4/5 camper; noi vi abbiamo passato una magnifica notte di plenilunio, qualcuno ha dormito addirittura sotto la veranda, dopo avere cenato con due scorfani da un kg. comprati da una delle barche da pesca che fanno base lì. 7 Il luogo si raggiungere con ottima strada in camper: dopo Vathia, dall’ultima spiaggia sul lato ovest del promontorio (prima di prendere per Porto KÜgio al bivio a sx), parte una strada asfaltata dove è indicata una taverna che si trova su due spiagge. Siamo infine risaliti lungo la costa est del Mani, in un paesaggio decisamente brullo con scarse e difficoltose discese al mare, per arrivare a Kütronas (attenzione perché al bivio la indicazione Kütronas si trova esclusivamente inserito all’interno di un cartello pubblicitario) dove è possibile pernottare sul porto (con spiaggetta) . Dal paese con una bella e nuova strada asfaltata si raggiunge Skoutárion: qui prima dell'arrivo in paese dopo l'ultima curva a sinistra in salita dovete svoltare a destra in una stradina sterrata in discesa di ca. 200 m e potrete fermarvi sul molo dei pescatori in una posizione comoda, in un posto ottimo. Ai due lati del pontile due spiagge in fondo ad una delle quali ci sono due taverne vicino ad un’antichissima chiesetta affrescata internamente, quasi assediata dalle onde. La strada continua, stretta e ripida, e ci conduce verso Agéranos (non ci sono indicazioni stradali). La baia non è eccezionale. Alle spalle della prima spiaggia che troviamo (Kamares) incombono delle zone paludose. Il campeggio libero è praticato diffusamente anche dai locali. L'ampia baia, delimitata dai primi contrafforti del Mani, è frazionata in altre piccole baie racchiuse da scogliere. Continuando lungo costa la strada si immette poi nella statale per Gßthion. Inutile cercare indicazioni stradali. Ad ogni bivio preferire la strada a dx (ad esclusione della seconda, quella per intendersi che porta a due ristorantini sul mare). Salendo invece il promontorio che delimita la baia di Kamares a nord e valicandolo, con meno di un paio di km, ci troviamo affacciati sulla spiaggia di Porto Ageranos, sicuramente la più bella di tutta la Laconìa (basti pensare che la leggenda narra che Priamo, rapita Elena a Sparta, per la prima notte la portò qui). Nel punto più alto del promontorio vi è l'Ouzery Ageranos di Vassili, attualmente il miglior "ristorante" della zona, notevole anche per i prezzi modici; scendendo all'inizio della spiaggia, lunga circa due km, vi è per l'appunto l'Hotel "Belle Helene", poi il camping "Ageranos" piccolo e nel punto meno bello della spiaggia, ed in seguito il Camping Kronos, più grande, ben ombreggiato e attraversato da un piccolo fiume. (fiume; perenne ,di acqua dolce e freschissima, ottimo per mettere in fresco angurie e meloni prodotti nei campi retrostanti). Poi la spiaggia prosegue, fino alla scogliera che la delimita, per circa un km. in cui ospita nidi di tartarughe, quest'anno 18, e rarissimi bagnanti; ovviamente acqua normalmente limpidissima. A Gßthion divieti in ogni dove, anche sull'isolotto che si incontra sulla destra entrando in paese e collegato da un pontile alla terraferma. Per lo scarico del WC a cassetta andate sull'isolotto (dove comunque noi abbiamo pernottato e nessuno ci ha detto nulla) fermatevi dietro la chiesetta davanti al ristorante ed inoltratevi a piedi con la vostra cassetta oltre la sbarra di 8 accesso al parco con Castello e Faro: qui ci sono due WC chimici dove potrete scaricare e lavare la vostra cassetta. Per il carico delle acque chiare e lo scarico di quelle grigie andate invece nel porto dove su una qualunque delle griglie che troverete scaricherete e per quanto riguarda l'acqua ci sono più attacchi di acqua per le imbarcazioni disseminate nel porto e riconoscibili da un tubo di ferro ad U rovesciata verniciati di giallo e nero. Per il resto, e questo a nostro parere Gßthion non è gradevole: confusione, sporcizia, negozi di paccottiglia, traffico caotico. Un gran via vai, dovuto alla presenza del porto che collega, non tutti i giorni, con l'isola di Creta e di Kithira . Le prenotazioni per tutte e due le corse vanno fatte per tempo, soprattutto per il periodo 15 luglio/15 agosto. Per fare un bagno in mare ci si può fermare 5 km dopo il paese in direzione Skala, in una bella spiaggia; non potete sbagliarvi: è quella con il relitto del mercantile maltese Dimitrios, la strada per accedervi è agevole, non ci sono possibilità né di scarico né di carico, in compenso ci sono alcuni nidi di uova delle tartarughe Caretta -Caretta protetti da canne di bambù e cartelli che evidenziano il nido e chiedono ai turisti di rispettarli. Continuando verso est un posto veramente bello e tranquillo è Plítra, dall'altro lato di Monemvasía guardando la cartina (a ovest di Monemvasía). Mare stupendo e quasi nessun problema per la sosta (nel parco al centro del paese sotto gli eucalipti hanno messo un bel cartello di divieto, ma non sono fiscali). Per l'acqua vi rifornirete nel porticciolo od al parco giochi sotto gli eucalipti; per il WC noi abbiamo chiesto ad un bar che ci ha concesso di scaricare nella toilette. Plítra è incantevole e meritevole di una sosta di più giorni solo mare. Isola di Elafonissi , facilmente raggiungibile da Vinglafia (traghetto ogni ora dalle 9,45 alle 21,45; 40 Euro a+r per un camper 7 m + due adulti per una durata di navigazione di 15 minuti). L’isola a nord ha dei fondali molto bassi, mentre a sud c’è la bellissima e rinomata spiaggia di Simos dove un istmo sabbioso unisce alla costa un isolotto. Dal 2001 è attivo un campeggio prospiciente un lato della spiaggia di Simos, abbastanza grande, ma troppo piccolo per la richiesta in alta stagione. Di conseguenza spesso è completo e consci della situazione, i gestori fanno ugualmente sistemare in parcheggio libero i camper sulla spiaggia. Questi ultimi hanno poi il vantaggio di entrare nel campeggio per fare la doccia, 9 per la piccola spesa e per prendere acqua. Tutto ciò nell’interesse del bar e ristorante interni al campeggio. Se si vuol essere sicuri di una piazzola in campeggio si può provare a prenotare almeno 4-5 giorni prima al 0734/22672-22673 (ma, per esperienza diretta, non c’è da fidarsi). Noi ci siamo fermati poco prima della spiaggia di Simos, subito dopo aver lasciato sulla dx l’indicazione del campeggio, dove c’è una piccola spiaggetta rivolta verso nord, tra gli scogli (4-5 posti). Non conviene continuare con la strada asfaltata fino al suo termine in quanto le possibilità di parcheggio diventano sempre più esigue e solo lungo strada. La spiaggia non è vicinissima ed il bar taverna produce rumori musicali ed anche a causa di un grosso generatore di corrente. Il plein air è comunque praticato abitualmente su tutta l’isola, soprattutto con tende ed in una situazione igienica molto discutibile, anche se esistono indicazioni specifiche in merito. Ma dove ciò avviene si sono insediati taverne che vivono grazie a questa situazione. Sul lato nord è da utilizzare la spiaggia di Panaghia con un bel piazzale piano in terra battuta, (4 km dal paese) . Sull’isola non c’è carburante per auto, mentre per l’acqua non vi sono problemi in quanto nel paese vi sono diverse fontanelle; la più comoda si trova nel porto grande, sterrato, dentro un tombino rialzato in cemento alla base del molo. ISOLA KITHIRA 262 Kmq. 4.100 Ab. Il porto di attracco nell'isola è AGIA PELAGIA (a nord). Appena arrivati, se si vuole, si può prenotare il viaggio di ritorno. Si può parcheggiare per la notte a dx dopo 400 m, lungo il bordo del mare. Comunque anche a sx ci sono buone possibilità, ma lontano dall'abitato. Si prosegue per POTAMOS (miglior centro per acquisti di alimenta ri, ma con difficoltà di parcheggio e di manovra nell'unica via a senso unico), ARONIADIKA, e poi, con 8 km di strada non asfaltata, si arriva al villaggio di DIAKOFTI, con spiaggia sabbiosa, acqua trasparente con varie tonalità di blu e celeste. Di fronte c'è un isolotto facilmente raggiungibile a nuoto. Più in là un altro isolotto. Non ci sono camper. Pochissime persone sulla spiaggia che poi risulterà la migliore dell'isola. Appena arrivati a Diakofti si può procedere con la vettura diritto per arrivare vicino al porticciolo o, meglio, prendere la deviazione a dx che porta ad uno spiazzo, proprio vicino al mare, a fianco di una piccola taverna, a 200 m a dx del porto. Non c'è possibilità di rifornimento di acqua, ne di alimentari. Tornando indietro da Diakofti, abbiamo curvato al primo bivio a sx in direzione AVLEMONAS (non ci sono indicazioni stradali). La strada è peggiore di quella fatta per arrivare a Diakofti. Si procede molto lentamente e dopo 4/5 km si arriva al villaggio che, nel nucleo principale, non presenta validi punti di sosta. Tutto è al naturale, abbastanza selvaggio. Non ci sono negozi. Uscendo dall'abitato si incontra una zona di parcheggio a fianco di un'ampia spiaggia sabbiosa, FRILINGIANIKA 10 con acqua pulita e con fondale poco interessante. Comunque Avlemonas ci sembra nettamente meno interessante di Diakofti e bello sarebbe percorrere in gommone il tratto di mare tra questi due villaggi. Ripartiamo in direzione FRATSIA - KONTOLIANIKA - LINARI per giungere ai paesi di KITHIRA e KAPSALI, posti l'uno in successione all'altro. La strada per 3 km non è asfaltata ma è, a tratti, abbastanza larga; subito dopo diviene asfaltata fino a KAPSALI . Arrivati a KITHIRA non si entra in paese per difficoltà di parcheggio e si prende subito la deviazione interna, di 2 km, per Kapsali. Per visitare Kithira è utile parcheggiare in un largo tornante panoramico che si trova subito, sulla strada che porta a Kapsali. Ci sono 4/5 posti macchina. Da lì con una 'redola' si arriva nel cuore del paese. Percorrendolo verso sx si arriva al vecchio castello veneziano in totale abbandono e, per questo, veramente affascinante soprattutto per il panorama che si ammira dall'alto delle mura. E' il miglior punto per scattare delle fotografie. Kithira è posta in alto. Kapsali, in basso, ha due baie. La più adatta al bagno è la prima e più grande. Il parcheggio è limitato e non sul mare. L'acqua è pulita e così pure l'ampia spiaggia libera. Da Kapsali si effettua il viaggio di ritorno fino ad Agia Pelagia (30 km) per strada interna, tutta asfaltata. Senza prenotazione si riesce a prendere il traghetto per ritornare a Neapolis per la sera stessa (le partenze sono previste per le ore 10-15,30-18,30). A conclusione della nostra escursione, possiamo dire che in tutta l'isola ci sono solo quattro zone di mare fruibili dal camperista e le abbiamo tutte visitate (Ag. Pelagia, Diakofti, Avlemonas, Kapsa li). Le altre strade che portano al mare, per esperienza diretta di altri camperisti, sono nettamente da sconsigliare. La parte nord dell'isola è più brulla e disabitata. Il mare dovunque non presenta segni evidenti di inquinamento da idrocarburi. … ritorniamo in Peloponneso … Con buona strada si arriva a Monemvasiá. Il paese si presenta con un grosso ed alto isolotto collegato con una vera e propria strada alla terraferma. Buon parcheggio a dx e sx prima del ponte. Si può far rifornimento di acqua con la fontana dei servizi igienici pubblici posti a fianco della pescheria e dell'area giochi per bambini (angolo vicino al ponte) dove ferma la ‘navetta’ che porta all’isolotto. Altra presa d’acqua nel parcheggio sul porto (a dx all’inizio della strada di collegamento all’isola). La fontana si trova all’inizio del punto di alaggio per natanti. Nell'isolotto la strada prosegue, non adatta per i camper per un km fino all'ingresso del paese medioevale decisamente affascinante e ben tenuto (forse troppi negozietti turistici). Occorre calzare scarpe comode ed antiscivolo. Parcheggio ampio anche dopo aver superaro il tratto di mare che unisce l’isola alla terraferma. Chiesta conferma di prima mattina ad un altro camperista che ci aveva trascorso tranquillamente la notte, a me è accaduto la sera stessa di essere stato allontanato da un vigile urbano che intimava (a me come a tanti altri) di andare in campeggio o a 25 km di distanza (indicando, forse, fuori dal Comune). Altri amici, da me preavvisati, nei giorni successivi non hanno avuto problemi. 11 E’ già buio quando prendiamo la direzione nord e deviamo a dx per Ag. Joánnis. Prima di arrivare al borgo ad una curva entriamo in un ampio e pianeggiante parcheggio erboso, fronte mare. Si saranno fatti 10 km La notte è trascorsa tranquillamente. La mattina mio accorgo di locali stabilmente attendati sotto i vicini pini. Il posto è tranquillo e merita anche due giorni. Si procede verso e poi verso nord, all’interno del Peloponneso.. Nei pressi della nuova Sparta sorgono le rovine della antica città di Mistrás, vecchia capitale della Grecia bizantina (Principato di Morea, leggi: Peloponneso). Fondata nel 1249 dai Franchi, poi passò ai Greci di Bisanzio e successivamente ai Turchi che la lasciarono nel 1815 a conseguenza della rivolta greca. Viene incendiata e da questo momento comincia il suo abbandono. Viene fondata in pianura la nuova città di Sparta ed il nuovo villaggio di Mistrás. Alcuni piccoli campeggi, frequentati soprattutto da francesi ed inglesi, consentono di sostare la notte prima della visita. La strada s'inerpica sulla montagna fino ad un ampio parcheggio in località Marmara (punto di accesso sud ai ruderi) ma continua fino ai resti della fortezza "Palazzo dei Despoti" da cui si vedono ad est la città di Sparta ed a ovest il monte Taigeto. Possibile la sosta notturna (isolata) al parcheggio della Fortezza (accesso nord ai ruderi) che permette di essere pronti per accedere al sito archeologico dal suo ingresso più alto di prima mattina (per evitare le calde ore centrali della giornata). Parcheggiare in posizione utile per una agevole partenza in previsione di un naturale affollamento nelle ore centrali delle giornate nel periodo estivo. Molti sono i ruderi; se si vuol selezionare, le cose più interessanti sono: la chiesa trecentesca di Perivleptos, il monastero di Pantanássa, S. Demetrio (Metropoli), chiesa di Vrontóli ed il palazzo del Déspota (attualmente in totale ricostruzione). Il tutto in 500 m di salite e discese, con qualche albero, delle fontane ed un po’ di ventilazione. COSTA EST DEL PELOPONNESO La strada che da Sparta porta a TRIPOLI e poi ad ARGOS è stata ampliata di recente ed è buona, anche se piena di tornanti in un continuo saliscendi (di gallerie non se ne parla) . L’alternativa, più suggestiva, è seguire il percorso Molaoi, Vlachiotis, Geraki, Kosmas (bellissimo paesino a 1000 metri di quota caratterizzato da una bellissima e ricca fontana). Da qui discesa verso Leonidio (belli il golfo e la spiaggia a sud del paese), e risalita lungo la costa fino a Nafplio. Poco dopo Argos (la rocca !)., poco evidenziata, è la deviazione per la zona archeologica di MICENE. Si comincia a salire, si supera la zona degli alberghi e delle bancarelle e si arriva 12 ad un ampio parcheggio di fronte alle rovine della vecchia Micene. Il panorama, dal parcheggio, all'inizio del tramonto è affascinante. E' opportuno arrivare la sera e disporsi con il mezzo nella posizione più facile per ripartire in quanto nella mattinata il parcheggio si riempie notevolmente. La visita alla zona archeologica inizia alle ore 8 e, dalla Porta dei Leoni, si sale fino ad arrivare a quel che resta del Palazzo di Agamennone. Fuori della cinta muraria sono da visitare due grosse tombe, una delle quali è di Clitennestra. Usciti dal recinto, si raggiunge con il camper il piccolissimo parcheggio poco più in basso per visitare, con lo stesso biglietto già utilizzato per la visita alla vecchia città, la tomba di Agamennone. Si ritorna ad Argos, ma sulla strada è posta TIRINTO con degli scavi archeologici: ben poca cosa se confrontati con Micene, ma vale la pena di vedere le mura. Si può parcheggiare, lasciata la strada principale, poco vicino l'ingresso agli scavi. Da Tirinto di prosegue per NAUPLIO, cittadina mondana e troppo affollata ma bella da meritare sempre una visita, con porto piuttosto grande. Interessante la passeggiata nelle viuzze della parte più antica del paese. Parcheggio ampio sul porto (divieto per la notte). Seguendo le indicazioni "per la Fortezza", dopo 3 km si arriva alla spiaggia di KARATONA con gli eucalipti alle spalle ed un mare limpido tra i più belli del Peloponneso. Inoltre, costeggiando Nauplio a est, dopo pochi km (una decina, forse) si trova un'ampia baia utilizzata a campeggio libero anche dai locali e nella quale sostiamo. Ritornando a Nauplio si seguono le indicazioni per TOLO; ad un bivio si devia a dx. per TOLO/ASSINI e si arriva sul lungomare. La situazione è caotica: c'è una strada a mare stretta, con negozietti e, dietro, pensioni ed alberghi. La spiaggia è affollata. Mi dicono ora, in sede di battitura di questo resoconto, che quella zona, solo 15 anni fa, era praticamente deserta, allo stato naturale. Si continua il lungomare a sx (cioè in direzione sud) fino ad arrivare ad un bel campeggio alberato (Camping Kastrasi) molto più valido di quelli dei dintorni, anche perché ha l'accesso diretto al mare con spiaggia riservata. Si prosegue verso sud fin poco oltre VIVARI. Niente di particolarmente bello, sufficiente spazio per parcheggiare in più punti vicino al mare, spiaggia ghiaiosa e fondo sabbioso. Molti italiani. Torniamo un po’ indietro per prendere la strada interna che conduce a EPIDAURO. Luogo incantevole con grandi parcheggi, anche alberati, con fontane, anche riservati ai camper in occasione delle rappresentazioni, ove è possibile pernottare. Il biglietto d'ingresso prevede la visita al più grande, al più conservato, al più suggestivo teatro dell'antica Grecia, del piccolo museo e degli altri scavi. Il tutto può essere ben visitato anche nelle ore più calde in quanto sono disseminati, anche tra gli scavi, grossi pini marittimi e, ogni tanto, qualche fontanella. Assistere ad una tragedia greca è qui un’esperienza da non mancare; se ci si prepara leggendo il testo nei giorni precedenti si può seguire la trama e comunque la suggestione della rappresentazione, in questo teatro, vale da sé il prezzo del biglietto che va dai 6 ai 30 Euro. Altri 60 km per arrivare con strada buona ma tortuosa (valico) a PORTOHELI. Ci sistemiamo per la notte in uno dei due grossi parcheggi sul porto. Per fare il bagno ci spostiamo la mattina dopo a nord-ovest del paese, curvando per una strada che è vicino al distributore di benzina. Vi sono più punti per un buon parcheggio vicino alle spiagge, soprattutto quando queste ultime cominciano ad affacciarsi sul mare aperto (cioè oltre lo stretto molto lungo davanti a Portoheli). Spiaggia sassosa, mare pulito, fondo interessante. Si ritorna a Portoheli e, in prossimità di una rotonda, si prende la strada asfaltata per Ermioni. A poco più di un km prima del distributore 13 BP si devia per una strada non asfaltata che conduce su uno sperone terroso con sottostante spiaggia: proprio di fronte, un isolotto. Si continua la strada per ERMIONI che risulta essere un paesino posto su un promontorio e fornito di porto turistico e peschereccio. Molti negozi, nessun punto valido per fare il bagno. La strada gira tutto intorno al paese; all'interno le solite viuzze. Si prende la strada per POROS che, pur essendo asfaltata, si presenta a volte stretta ed a volte con buche. Nel secondo tratto si fa più interessante dal punto di vista panoramico con vari spazi per fermarsi con il camper. Si arriva a GALATAS, che è proprio di fronte a POROS con la sua isola. Parcheggiato il camper all'inizio del paese, si attraversa in barca a motore lo stretto (5 minuti) e si procede ad una ricognizione a piedi del paesino che si presenta caratteristico e molto curato. E' pieno di negozi e taverne. Volendo, si può anche trasportare il camper sull'isola. Di nuovo con il camper, si entra nella penisola di METHANA: 13 km di strada asfaltata che corre a metà costa, solitaria fino ad arrivare al paese principale, modesto nelle sue strutture, molto esteso e che offre molte possibilità di parcheggio. La strada asfaltata termina in fondo al paese; se si vuol fare l'escursione della penisola dovremo accontentarci di strade bianche. L'acqua del mare non è pulita. Dopo essersi di nuovo immessi nella strada principale, fuori dalla penisola, incontriamo strada stretta, tortuosa ed in salita fino all'aggancio della strada più grande che porta ad Epidauro e poi continua, in buono stato, fino a CORINTO. Ci sono, in quest'ultimo pezzo, due o tre punti accessibili al mare. Per arrivare alla AREA KORINTHOS (antica Corinto) si deve superare tutta la città per la via lungo costa, in direzione Patrasso. Dopo 3 km dal cartello che indica la fine della città di Corinto, c'è la deviazione per la zona archeologica. Si sale e, davanti l'ingresso, c'è un buon parcheggio per la notte. Continuando la costa verso Patrasso si devia per prendere la strada in salita che in 34 km porta a Kalavrita (articolo di P.A. n.347, pg.80) a 700 m di altezza. Lo stesso percorso, decantato dall’articolo, può essere percorso con un trenino a cremagliera. L’impressione è che il tutto non meriti la deviazione in camper. Proprio nel punto della deviazione, sul mare, c’è Diakopton. Cerchiamo un posto sul lungomare (superata la ferrovia) e lo troviamo agevolmente. In più vicino traghetto che ci porta sulla costa nord del Canale lo troviamo a Egion, ma forse il traghetto di Ríon garantisce un servizio più frequente (ogni 15') ed il tragitto è molto più breve (10'). Costa nord del Canale - IGOUMENITZA La costa nord del canale di Corinto è tutto un susseguirsi di piccoli paesi non contaminati da un turismo esasperato. La strada, panoramica, procede ampia e scorrevole, quasi una superstrada, a mezza collina offrendo un susseguirsi di deviazioni per paesini posti sul mare. 14 E' la Grecia più genuina, lontana dai tour turistici e che non offre strabilianti panorami. Non è certo adatta a chi ha tre settimane di vacanza e non ha ancora visto la Grecia più 'celebrata', però è ottimamente fruibile dai turisti plein air. (da est ad ovest) Itéa (antica Halkio), 15 km da Delfi, è troppo grande per essere adatta ad una sosta. Nei pressi i resti archeologici dell'antica Kira. Galaxßdion, 32 km da Delfi, antica città marittima con strade strette. Di fronte al porticciolo c'è un promontorio con pini, accessibile con il camper, ma con pochi spazi parcheggio all'ombra. Bella spiaggetta a 2/3 km ad ovest del paese facilmente raggiungibile con 400 m di strada non asfaltata. Tutta la costa da Eratini a Galaxidi ha le migliori spiagge. Glifáda, con una manciata di isolotti di fronte, è interessante soprattutto per chi ha il gommone. Monastirákion, discendendo dalla superstrada si arriva al porto e si continua verso ovest. Bel mare e buone possibilità di sosta alberata. Krioneri, di fronte a Patrasso è il punto nel quale la costa rocciosa diventa sabbiosa ma di scarso interesse in quanto il mare non è profondo, la spiaggia è piena di residui di alghe e discretamente affollata di locali. C'è solamente un'abbondante sorgente di acqua freschissima che sorge da un canneto e che ha formato una vasca da bagno larga pochi metri e profonda uno. La situazione ideale per il plein air si trova dopo aver superato il piccolo ponte posto sulla prima e principale sorgente; si arriva ad uno spiazzo erboso con altre piccole sorgenti in riva al mare che, in quel punto, è più accettabile. La presenza di turisti è limitata ed i ristorantini presenti in zona non offrono grosse varietà di menú. → … continuando lungo la costa continentale ovest, verso nord … Astakos, paese con buoni spazi per la sosta, soprattutto verso il fondo della baia. Il mare è quasi sempre calmo e si possono fare, in gommone, varie escursioni sulle numerose isolette vicine. Il carburante si trova sulla strada principale dall'altra parte del paese. Parcheggio esclusivamente prima dell’accesso al borgo. Poco dopo, svoltato il promontorio, una strada asfaltata sulla nostra sx, senza alcuna indicazione, scende in una baia alberata occupata da tende, caravan e quant’altro utile per una vacanza stanziale per i locali. Molti di loro nei giorni di lavoro lasciano il tutto e ritornano quando possono. C’è un pozzo ed i primi metri di mare sono un po’ terrosi. La spazzatura regna sovrana. Mi dicono sia così da anni ed anzi ora hanno agevolato la situazione con la nuovissima asfaltatura della strada. Poco oltre, lungo la strada principale, troviamo altri due o tre assembramenti abusivi sul mare, accessibili con strade non asfaltate. Continuando verso nord a 8 Km da Mitikas, su un piccolo promontorio (sosta libera) in posizione stupenda, c'è un piccolo bar/ristorante a cui potersi appoggiare. Da Astakos, salendo verso Mitikas, la strada è asfaltata , larga e poco transitata. La costa (la migliore di tutta la costa ovest del continente), molto verde e frastagliata, è ricchissima di insenature, molte delle quali fruibili. Ci sono vari buoni posti per sostare vicino al mare. 15 Mitikas, è il paesino più bello della zona. Tutto è ideale per il plein air sia per l'abbondanza dell'acqua (quest'ultima soprattutto vicino al Pronto Soccorso) e sia per gli spazi liberi. Non è affollato e non è turisticizzato. La sosta migliore è all'estremità sud del paese dove la strada, che costeggia il mare, si perde nei campi. Di fronte è l'isola di Kálamos che può essere raggiunta senza rischio anche con un motore di potenza minima. Ammodia’, una ventina di km a sud di Igoumenitza c'è la stupenda baia alla foce del mitico fiume Acheronte. Magnifica è l'insenatura con la sua spiaggia dorata, chiusa tra due ali di rocce basse. Sosta per il camper consigliabile, tenuto conto dei divieti, al termine del golfo dalla parte opposta l’uscita del fiume. Scarsità di negozi, niente fontana. In zona la mèta d'obbligo è l'oracolo dei morti (o Nekromantion), pochi resti in cima ad una collinetta che un tempo era un'isola, dove i morti venivano portati per essere trasportati nell'Ade, che si riteneva essere dietro la parete di alte montagne dalla quale il fiume proviene. A monte, adatte al plein air, le sorgenti dell’Acheronte si raggiungono in camper dal villaggio di Glikß (via Arta), attraversando da su a nord il ponte di ferro (bello il ristorantino posto sul bordo del fiume) al termine del paese si devia all’indicazione ‘sorgenti, 2 km’; la strada asfaltata porta a vasti spazi sotto gli alberi, vicinissimi al torrente ed adatti alla sosta libera. Da lì, prima seguendo a piedi il breve sentiero e poi guadando (da 10 a 70 cm di livello d’acqua) il torrente, al cospetto di una spettacolare gola profonda, si raggiungono varie sorgenti che sgorgano tra grandi platani. L’acqua è decisamente fredda. Ad un certo punto il livello dell’acqua si alza ad almeno 150 cm e quindi per proseguire, bisogna bagnarsi completamente. C’è la possibilità di scendere il fiume in gommone (è per tutti) per due-tre km in gruppi di 5 o 6 persone. Il tutto organizzato da giovani del posto, uno dei quali è sul gommone. Attenzione: al ponte di ferro nel borgo di Glikß non prendere la strada che costeggia il torrente dall’altra parte in quanto, al termine, è meno fruibile per i camper. Quattro km a sud prima di Perdika molto bella è quella che molti camperisti definiscono ‘Karavostasi Beach’ con possibilità di sosta ai camper. La si riconosce dall’alto (in mancanza di cartelli segnaletici) dall’isolotto che è, vicinissimo, proprio di fronte alla spiaggia. 16 Attenzione : non intendo quella indicata con omonimo cartello stradale. Io intendo quella che si vede dall’alto continuando di qualche km a nord la litoranea. Resta come riferimento la vicinissima isola. Sivota, punto di bel mare poco prima Igoumenitza. Molto turisticizzato. Notati molti divieti e scarsa possibilità di parcheggio libero. Platania , semplicissimo borgo fornito di lunga spiaggia con alle spalle piante e tanti posti per i camper. E’ comodo punto di sosta in attesa dell’ora giusta per entrare in traghetto, destinazione Italia, evitando la sosta nella caotica Igoumenitza. → Torniamo indietro. Torniamo sulla costa nord del canale di Corinto. Eravamo a Itéa. Continuando la strada in direzione di Atene, deviazione per : Costa nord del Canale di Corinto - ATENE Lungo la costa nord del Canale di Corinto verso est la strada prosegue per due cittadine trasformate in anonimi complessi residenziali estivi: Antikira e Ag. Nikolaos. E' d'obbligo un ben evidente divieto di campeggio. L'itinerario prosegue invece puntando verso l'interno. DELFI, visita agli Scavi ed al Museo. Difficoltà di parcheggio. OSSIOS LOUKAS, ha uno dei più importanti conventi bizantini della Beozia, di cui si possono ammirare i magnifici mosaici. E' del sec. XI e comprende due chiese adiacenti, completamente diverse tra loro. Ampio parcheggio per la sosta notturna. GOLFO di DOMVRENA, lasciando la nazionale poco prima di Tebe, 30 km di strada solitaria conducono a Tepsi, Tisvi e Domvrema per calare poi nel Golfo in ambiente selvaggio e suggestivo. Costa arida e solitaria che si specchia in un mare sempre limpido e calmo. Da Domvrena si scende al mare verso ovest nell'insenatura di AGIOS JOANNIS (mal segnalata e raggiungibile attraverso una strada non troppo agevole e sterrata negli ultimi tre km). Si tratta di un villaggio di pescatori di tre case ed una baia molto protetta. Meno interessante ma più facile la discesa verso il nuovo centro di AGIOS NIKOLAOS, non segnato sulle carte, ma raggiungibile con una strada panoramica tutta asfaltata, in fondo ad una insenatura profonda ed incassata. 17 PERAKHORA, sito naturale ed archeologico più prezioso di tutto il golfo di Corinto. Il promontorio dove sorge l'«Ereo di Perakhora» è costituito da spettacolari rilievi dalle creste tormentate, ricoperti di un verde intenso. Prima del paese di Perakhora si scende in una stupenda conca che si apre all'improvviso tra le montagne, formando un lago salato che comunica con il mare attraverso un canale lungo pochi metri. Sosta possibile per la notte. Due km circa di strada separano questo luogo dalla punta dove un piazzale panoramico domina su una piccola stupenda baia: le rovine del Tempio di Era si trovano proprio sul mare, sopra una deliziosa spiaggetta. I bagni si fanno praticamente dentro la zona archeologica, in una cornice naturale meravigliosa. Poco più in là c'è il faro con altri panorami stupendi. ATENE, da visitare, oltre tutta la zona archeologica, il Museo Archeologico Nazionale (occorre una mezza giornata), il Centro con particolare riguardo alla zona del Parlamento, con a fianco il Giardino Nazionale e il dedalo di viuzze (con caratteristiche taverne) del quartiere Plaka, sottostante all'Acropoli. Per il bagno in mare si può utilizzare la costa due km prima dell' aeroporto. Lungo costa si prosegue per la visita di CAPO SOUNIO . Strada molto ampia, molte possibilità lungo il tragitto di parcheggio sulla spiaggia, il più grande dei quali è in località Anavissos; mare scoglioso e sabbioso, poche case ed alberghi. DA IGOUMENITSA A SALONICCO Lasciata Igoumenitsa (dove si può dormire insieme ad altri camper o sul nuovo molo fornito di grande piazzale o fuori città a nord, poco oltre il bivio per Kastri) ci si inerpica per una strada in salita che, correndo in quota (1200-1500 m di altitudine) tra belle foreste, curva dopo curva, bosco dopo bosco, ci conduce dopo 125 km a Joannina. JOANNINA, la città sino al 1913 è stata sotto il dominio turco per cui specie nella parte antica più centrale è, sia per l'aspetto architettonico, sia per l'aspetto somatico degli abitanti, più turca che greca. Da non perdere oltre alla vecchia moschea, oggi adibita a museo storico (aperto dalle 8 alle 15), il centro città con i negozi di artigianato locale (lavorazione di metalli in stile turco) . Può essere l'occasione per acquistare a prezzi veramente economici, in confronto ad altre regioni della Grecia, i souvenirs anche per parenti e amici. Possibilità di prendere il battello per raggiungere l’isola . La sosta permette di visitare l’ambiente particolare ed alcuni dei numerosi piccoli monasteri. Per la sosta notturna è bene parcheggiare lungo lago, dal punto di imbarco ed oltre. Il caldo umido serale consiglia però di avviarci (lungo il nostro itinerario verso est) sulla strada che sale in montagna. Unica possibilità di sosta dopo 50 km (si seguono le frecce per TRIKALA e si sale per una strada di montagna sino a VOUTONASI ,m 920, e poi, ancora più su, la strada presenta 18 tornanti con precipizi sino al passo più alto della Grecia: Colle Katara, di m 1705, confine tra Tessaglia ed Epiro) fino alla località turistico-invernale di Metzovo (tre o quattro posti appena imboccata la discesa al paese, proprio sopra le gradinate del campo di calcio. Non avventurarsi con il camper in paese) . Continuando la strada principale, dopo 3 km, ampio parcheggio asfaltato, ma isolato proprio sul colle Katara. Le grotte di PERAMA, nei pressi della città di Joannina, non offrono niente di particolarmente bello. Nei dintorni di Joannina da visitare il complesso archeologico Do doni e il Parco delle gole di Vikos descritti nel Plein Air/2C n.201 pg.39. → A questo punto il percorso più veloce per raggiungere Salonicco comporta la seguente variante: Proprio dal colle Katara c’è una deviazione a sx per Grevena’ (il risparmio è di 30 km). Da Grevena’ a Konani e poi Veria. Quindi l’autostrada sino a Salonicco. Per non entrare in città, seguire le indicazioni ‘Kalcidika’ e si entra nella circonvallazione. Per continuare verso la penisola Sithonia siamo usciti dalla circonvallazione e successiva superstrada a Gerakini, località balneare posta tra la penisola Kassandra e la Sithonia. Dalla piccola piazzetta si accede fin sulla spiaggia. Posto per la notte a fianco di un campo di basket all’aperto. → Se si continua verso sud/est : E' proprio la piana della Tessaglia quella che vediamo dopo aver percorso 135 km da Joannina, tra foreste di pini sino a KALABÁKA. METEORE, da Kalabáka parte la strada che sale alle «Meteore» con i famosi monasteri sospesi tra terra e cielo in cima a splendide torri di terra. E' importante sapere che la visita ai monasteri termina tra le ore 18 e le 18,30 e che hanno ciascuno un giorno di chiusura alla settimana: ad esempio la 'Grande Meteora' chiude il martedì. Per trascorrervi la notte è consigliabile raggiungere il piazzale (vuoto dopo le ore 19) dove finisce la strada di fronte a Agios Stefanos (monastero femminile di Santo Stefano) da cui si può ammirare uno splendido panorama notturno sulla piana della Tessaglia dai 400 m di altezza. Lasciate le Meteore, percorrendo una strada non molto larga ma pianeggiante, si raggiunge, dopo 23 km, la cittadina di TRIKALA e dopo 59 km LARISSA. Seguendo la direzione per Salonicco, percorriamo una pseudo-autostrada, talvolta ad una sola corsia e talvolta a tre corsie, e con pagamento di un irrisorio pedaggio. Il percorso diventa più interessante soprattutto nei pressi di SKALA LEPTOKARIAS dove la strada diventa stretta e corre in una gola tra i monti Olimpo e Ossa: è questa la valle di Tembi con un santuario sempre affollato di pellegrini, quasi una Lourdes greca. 19 VERGINA, nei pressi di VERIA, imponenti scavi. All’ aperto si trova una tomba con colonne in aperta campagna, poco sopra i resti (pochi e tutti a terra) del palazzo di Filippo II (padre di Alessandro Magno). In paese troviamo il ‘Grande Tumulo’: un ambiente semisferico affascinante che copre quattro grandi tombe, il museo (inserito tra le stesse) di tutto il materiale ritrovato. Bellissime due corone di foglie d’oro e due contenitori d’oro di ceneri umane. Il tutto con aria condizionata e nella penombra. SALONICCO (Tessaloniki), percorsi 150 km da Larissa raggiungiamo Salonicco che è anche la prima città che s'incontra per chi, venendo dall'Italia via terra, abbia attraversato la Yugoslavia: la città è caotica, si può evitare gli ingorghi ma non il traffico (guida scorretta ed ad alta velocità) utilizzando la circonvallazione. Da visitare in questa città sono: l'arco di Galerio, la rotonda di San Giorgio, la chiesa di San Demetrio, ecc. PENISOLA CALCIDICA lasciata Salonicco lungo la Vassilissis Olgos, si seguono le frecce per Poligiros che si raggiunge dopo aver superato i centri di Tuermi e Vassilikon. Percorrendo altri 23 km si possono ammirare gli scavi dell'antica OLINTHO (ben poca cosa) oppure le Grotte di PETRALONA (con annesso bel Museo) per poi immergersi nel dito della Calcidica più occidentale, denominata penisola di KASSANDRA, esempio di selvaggia lottizzazione a cura della 'Interamerican'. Il punto migliore, con alberi e mare limpido, è nei pressi di HANIOTIS, prima di LUTRA e SIVIRI per chi gira la penisola in senso orario. Finito il giro raggiungiamo il dito centrale della Calcidica, cioè la penisola di SITONIA, da visitare in senso orario in modo da lasciare gli strapiombi sulla sinistra. La costa, anche se poco accessibile ai camper, è bella prima di VURGURU con i suoi strapiombi dall'alto dei quali vediamo una bella ampia baia con sabbia granitica tipo Sardegna: unica via d'accesso però è il 'Camping Armenistis' ma il tutto conviene pur di non perdere questo mare bellissimo. Dopo altri 9 km troviamo il camping ‘Platanitsi beach’, dopo altri 3 km altro campeggio (‘Ahlada beach’) in altra baia isolata. Altri 3 km e si arriva a SARTI, paese abbastanza grande dove poter fare la spesa. Appena si arriva al paese, sulla dx si trova una strada che porta al porticciolo ed al campeggio. Alla fine del paese altro campeggio, più alberato. Subito dopo una piccola strada bianca porta al termine della baia di Sarti in situazione di campeggio libero. Attenzione alle zanzare, a causa di un fiumiciattolo stagnante che si trova vicino. Cercando, in paese è possibile fare rifornimento di acqua alle fontane pubbliche. Dopo 7 km troviamo Linaraki Plage e dopo altri 9 km Kalamitsi Plage tutte con campeggio obbligatorio. Panorama diverso a PORTO KOUFO, con barche di pescatori e tanti ristorantini. Subito dopo (1 km) inizia il nucleo di TORONI il cui lungomare continua con almeno quattro ampie baie (sabbia e granito) con possibilità di campeggio libero.. Buona la sosta per il bagno alla fine della prima baia. Si continua verso sud e la famosa Azarico beach, bellissima spiaggia, libera ai camper negli anni ’80, ora è inserita in un campeggio con vicino un albergo. In più caravan stanziali troneggiano in formazione, parallele alla battigia, coprendo il panorama. 20 Ancora pochi km e dall’alto si intravede una bella insenatura, spiaggia con rocce, circondata da pini. Per arrivarci occorre prendere la deviazione seguendo l’indicazione ‘Hotel Poseidon’, ‘Appartamenti Kis Kis’ e ‘Camping Areti’. Strada bianca ma larga per km 3.2 . Si arriva sul lungomare alberato, quasi vicino all’hotel. Possibili problemi con la Polizia in quanto ad un km c’è il campeggio. Arrivare solo se forniti di acqua e viveri. Subito dopo NEO MARMARIS, il paese più grosso della penisola. Vale solo per eventuali acquisti. Dalla penisola centrale della Calcidica, andando lungo costa verso oriente, arriviamo all’inizio della penisola più a est (Monte Athos) non visitabile. Sostiamo quindi a OURANOPOLI, ultimo paese arrivabile. Grandi alberghi poco prima del paese, poi la parte vecchia del borgo ed in fondo un parcheggio a pagamento tra gli ulivi. Di fronte spiaggia e mare puliti. Da Ouranopoli partono battelli che in quattro ore (partenza 10,30, ritorno 14,30) fanno vedere dal mare il primo dei numerosi monasteri della penisola. Si continua il viaggio tornando a Iarissos e poi Stratonion. Su buona strada si arriva a OLIMPIAS, paese più grande del precedente, con ampia baia (isola di fronte) e possibilità di parcheggio sul porto (fontana) e dall’altra parte del paese sotto una pineta (musica serale). Ad Olimpias ci sono i resti dell’antica Segesta, città natale di Aristotele. Sono in corso gli scavi. Il paese ha un turismo per quasi la totalità greco. Si prosegue con buona strada fino a STRAVOS, paese più grande del precedente, ottima possibilità di sosta. Molto verde, alberi alti. Porto peschereccio di una certa importanza. Poso oltre ASPROVALTA, simile alla precedente. Ampie zone di parcheggio, spiaggia sabbiosa ma acqua (per la prima volta) non del tutto limpida. Prima di arrivare a Kavala, sulla sx c'è il bivio che in 11 km ci porta a FILIPPI (famosa per la battaglia) con un ampio parcheggio di sosta archeologica fornito di numerose fontanelle per approvvigionarsi. KAVALA , la città più grossa che si trova sulla rotta del confine greco/turco. Grosso centro industriale della Macedonia per l'industria del tabacco, 220 km da Salonicco, sorge sui resti dell'antica Neapolis di cui conserva le mura e un bell'acquedotto bizantino (i reperti migliori sono nel suo museo). Dal suo porto un servizio plurigiornaliero di traghetti porta all'isola di THASSOS (ma, per risparmiare sul prezzo, conviene continuare verso est in direzione Xanthi e Alessandropoli per 45 km per prendere il bivio a dx per KERAMOTI, da dove ogni 30 minuti partono altri traghetti, ad esclusione della domenica).ed a LEMNOS (cercare l’agenzia marittima ‘Miliadis Nikolaos’ sul porto). Da Kavala si prosegue con la strada statale, non certo in buone condizioni, verso est e si percorre una stretta lingua di terra costeggiando il lago Vistonida; subito dopo si supera KOMOTINI, alle pendici del monte Radope e, dopo 190 km da Kavala, arriviamo ad ALESSANDROPOLI, piccolo porto da cui ci si può imbarcare per l'isola di SAMOTRACIA (5 giorni alla settimana) . Il lungomare di ALESSANDROPOLI non va bene per la sosta notturna per il chiasso dei ciclomotori e per il continuo viavai dei giovani che affollano i numerosi bar, pub, ecc. Il problema non sussiste spostandosi o nei dintorni dello stadio o subito dietro le case nelle vie laterali che partono dal lungomare. 21 Siamo qui ad appena 20 km da FERRAE, dogana greco/turca (e lo si può capire dai numerosi minareti che spuntano tra le case ad indicare che i confini geografici non coincidono con quelli etnici) ed a 255 km da ISTANBUL. Perché dunque non fare una visitina in Turchia ? * * * 22 * *