Malattia renale cronica
Transcript
Malattia renale cronica
AGGIORNAMENTO OBBLIGATORIO MEDICI DI MEDICINA GENERALE Sabato 12 Dicembre 2015 TITOLO DEL CORSO: come migliorare la gestione clinica del paziente nefropatico Ambito di Rimini Sede: SGR Sala Acqua e Sala Energia Via Chiabrera,34 Rimini Segreteria: Monica BIANCHI Dipartimento Cure Primarie e M.C. Rimini Tel. 0541.668337 - Fax 0541.668330 [email protected] Liberatoria N.1 LA MALATTIA RENALE CRONICA come migliorare la gestione clinica del paziente nefropatico NEFROLOGO E MEDICO DI MEDICINA GENERALE A CONFRONTO Angelo Rigotti, Paola De Giovanni, Marcello Montevecchi U.O. Nefrologia e Dialisi – AUSL ROMAGNA-Rimini Rimini, 12/12/2015 DOCUMENTO DI INDIRIZZO PER LA MALATTIA RENALE CRONICA …la malattia renale cronica è una patologia in progressiva espansione e diventerà nel prossimo futuro un rilevante problema di salute pubblica, che potrà comportare oggettive difficoltà di sostenibilità per la sua gestione… PREVALENZA DELLA MALATTIA RENALE CRONICA Stadio 5 372.000 (VFG < 15 ml/min/1.73m2) Pazienti con IR conosciuta Stadio 4 400.000 (VFG 15-29 ml/min/1.73m2) > 4.000.000 67.000 p.m.p. Pazienti con IR (7-8%) non conosciuta U.S.A. 19.572.000 (~11-12%) Stadio 3 7.600.000 (VFG 30-59 ml/min/1.73m2) Stadio 2 5.300.000 (VFG 60-89 ml/min/1.73m2) Stadio 1 5.900.000 (VFG > 90 ml/min/1.73m2) W.L: St Peter et al. Am J Kidney Dis,2003;41,903-924 PREVALENZA E INCIDENZA DELLA MRC IN ITALIA Prevalenza MRC in Italia: • ~ 7% della popolazione (> 4 milioni di persone) • 870.000 con VFG<60ml/min • Incremento con l’età: 35-49 aa 2.7% 50-59 aa 3.4% 60-69 aa 8.7% 70-79 aa 17% Prevalenza MRC Emilia Romagna (2011): • ~ 7% della popolazione (~ 300.000 persone) • 3.600 dializzati, 1300 trapiantati • Prevalenza 740 p.m.p. • Incidenza 134 p.m.p. • 150 trapianti/anno Registro Dialisi e trapianto 2010: • 42.500 dializzati • Prevalenza 750-800 p.m.p. • Incidenza 160-170 p.m.p. Previsione di prevalenza della MRC •1500 trapianti/anno in Provincia di Rimini: ~ 23.000 pz. in Romagna: ~ 84.000 pz. FATTORI RESPONSABILI DELL’AUMENTO DI PREVALENZA DELLA MRC • invecchiamento della popolazione: porta ad un numero crescente di soggetti con riduzione della funzione renale, anche solo come conseguenza fisiologica legata allo “invecchiamento del rene” (ageing kidney); • aumentata prevalenza di condizioni cliniche che comportano un elevato rischio di manifestare un danno renale, (diabete mellito tipo II, sindrome metabolica, ipertensione arteriosa, obesità, dislipidemia) e l’aumentata sopravvivenza dei pazienti • maggiore attenzione posta alla diagnosi di tale patologia (sensibilità dell’utenza e dei sanitari, disponibilità di strumenti diagnostici semplici, affidabili e di basso costo); • mortalità competitiva (aumento della vita media e terapie che risolvono situazioni critiche, es: rivascolarizzazione primaria nell’IMA). QUALI PROBLEMI CLINICI DETERMINA LA PRESENZA DI UNA MALATTIA RENALE CRONICA 1. Può portare alla progressione dell’insufficienza renale e giungere allo stadio finale della malattia renale (ESRD), con la necessità di trattare i pazienti con terapia sostitutiva (dialisi e il trapianto). 2. È un potente amplificatore di patologia cardiovascolare ed aumenta il rischio di eventi e di morte cardiovascolare (CV) anche nei suoi stadi più iniziali. Cardiovascular Death is far more common than ESRD in CKD patients % of patients 27998 CKD patients followed up for up to 66 months 50 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 45.7 ESRD CV Death 24.3 19.9 19.5 1.1 2 1.3 3 4 K/DOQI CKD Stage Keith DS et al. Arch Intern Med 2004; 164: 659-663 Ruolo dell’insufficienza renale come predittore di eventi cardiovascolari: lo studio HOT eventix1000pz/anno 30 25 Funzione renale normale Insufficienza renale (VFG>60 ml/min) (VFG<60 ml/min) * * 20 * 15 10 5 0 * p<0.001 n=18790 Eventi CV Infarto miocardico Ictus Mortalità CV Mortalità totale Ruilope LM, JASN 2001 Paola De Giovanni Nefrologia e Dialisi – Rimini La Malattia Renale Cronica Malattia renale cronica • E’ definita una alterazione funzionale o strutturale renale che persiste per più di tre mesi ed è classificata in stadi di crescente gravità • Ha una prevalenza in aumento nella popolazione generale • E’ una condizione clinica pericolosa perchè: 1. può essere il preludio allo sviluppo dell’End Stage Renal Disease (ESRD), cioè lo stadio finale della malattia renale laddove la dialisi e il trapianto costituiscono i trattamenti di prima scelta 2. amplifica il rischio di complicanze cardiovascolari (CV) Malattia renale cronica definizione • riduzione della Velocità di Filtrazione Glomerulare (VFG) < 60 ml/min/1,73 m2 stimata con formula MDRD o CKD-EPI oppure • presenza di danno renale, anche in assenza di un VFG < 60 ml/min/1,73 m2, documentato da una biopsia renale, presenza di marker ematici o urinari di danno renale (proteinuria, micro/macroematuria non urologica, …) • alterazioni dell’imaging del rene Come determinare la funzionalità renale VFG Normale 100-160 ml / min Creatinina plasmatica (113 d) (normale fino a 1,2-1,4 mg/dl) Creatininemia (mg/ dl) tenere in considerazione la massa muscolare, l’allettamento, l’età e la presenza di malattie degenerative muscolari Normalità Azoto ureico (normale fino a 0,45-0,50 g/l) Tenere in considerazione l’alimentazione, la febbre, in ogni caso tutto ciò che crea una situazione di ipercatabolismo Velocità di filtrazione glomerulare (VFG) Come determinare la funzionalità renale La creatininemia da sola non sempre consente di valutare la vera funzione renale Azoto ureico (normale fino a 0,45-0,50 g/l) Tenere in considerazione l’alimentazione, la febbre, in ogni caso tutto ciò che crea una situazione di ipercatabolismo 10 9 8 Serum creatinine, mg/dl Creatinina plasmatica (113 d) (normale fino a 1,2-1,4 mg/dl) tenere in considerazione la massa muscolare, l’allettamento, l’età e la presenza di malattie degenerative muscolari 7 6 5 4 3 Pz con normale Creat. e VFG 2 1 0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 Cinulin, ml/min/1.73 m2 Come determinare la funzionalità renale Clearance della creatinina (normale fino a 125 ml/min per 1,73 mq di superficie corporea) VFG = U.Creat. x V / P.Creat. In teoria il metodo migliore, in pratica frequentemente sottostimata ed imprecisa per una non accurata raccolta delle 24 ore Cistatina-C (13.300 d, prodotta da tutte le cellule nucleate) (normale fino a 0,52 and 0,98 mg/L) Quando la creatinina non è attendibile si può ricorrere a questo marker funzionale (costa 10 volte di più della creatinina, non è disponibile in tutti i laboratori) Come determinare la funzionalità renale Formule per la stima del filtrato glomerulare nella pratica clinica Cockroft-Gault * (140- età) x peso corporeo ideale (kg) (creatininemia x 72) tende a sovrastimare specie se il paz. è sovrappeso (oggi obsoleta) * x 0.85 (nelle donne) MDRD-4 * 186 x (creat.)-1.154 x (età) - 0.203 x (0.742 se donna) non perfettamente affidabile per i VFG > 60 ml/min, no nelle gravide né negli anziani * x 1.210 (se afroamericano) CKD EPI 141 x min (creat/k, 1)a x max (creat/k, 1) -1.209 x 0,933età x 1.018 se donna, (x 1.159 se afroam.) k=0,7 uomo/0,9 donna a=0,411 uomo/-0,329 donna Il più recente ed il più affidabile nelle diverse età e per VFG > 60 ml/min. Richiede misure IDMS calibrate di creatinina Nella pratica clinica… • Se lo scopo è di seguire un paziente nel tempo, l’ importante è fare riferimento sempre alla stessa formula per lo stesso paziente • Se lo scopo è decidere se un paziente è normale o patologico, oltre al VFG giocano tutti gli altri fattori: dimensioni renali, proteinuria, microematuria, ecc. • Se lo scopo è decidere la riduzione di dose di un antibiotico, terremo presente anche il peso del paziente, la gravità dell’infezione, ecc. • In ogni caso, difficilmente cambierà la nostra decisione in base alle differenze di risultato fra le formule. Determinare la proteinuria Come determinare la proteinuria • Preferire la proteinuria delle 24 ore a quella dello spot (più variabile e soggetta alle modifiche della dieta o dell’esercizio fisico) • • • • < 25-30 mg/die 30-300 mg/die > 250-300 mg/die 3 - 3,5 g/die valori normali microalbuminuria proteinuria proteinuria nefrosica Alternative • Dosaggio spot: 20-200 mg/l • Rapporto albuminuria/creatinina urinaria (ACR) normale <30 mg/g <2,5 (M), <3,5 (F) mg/mmol microalbuminuria 30-300 mg/g 2,5/3,5 - 25 mg/mmol proteinuria >300 mg/g >25 mg/mmol Come stabilire la cronicità • durata dell’alterazione funzionale > 3 mesi • anamnesi • esami di laboratorio: anemia, ipocalcemia • esami strumentali: eco addome/TC : dimensioni, spessore corticale • esame istologico 21 Identificare la causa Malattie renali primitive Interessamento renale in corso di malattie sistemiche Patologie glomerulari GN diffusa, focale o proliferativa crescentica, sclerosi focale e segmentaria, nefropatia membranosa, mal. a lesioni minime diabete, patologie autoimmuni, infezioni sistemiche, farmaci, neoplastiche (incl. amiloidosi) Patologie tubulointerstiziali infezioni urinarie, calcolosi, nef. ostruttiva sarcoidosi, farmaci, mieloma Patologie Vascolari vasculiti ANCA positive, displasia fibromusclare ipertensione, aterosclerosi, vasculite sistemica, embolia colesterinica, MAT Patologie cistiche e congenite displasia renale, rene cistico midollare, podocitopatie malattia policistica, s. Alport, s. Fabry Malattia renale cronica stadiazione stadio Descrizione del danno renale VFG ml/min/1,7 m2 1 funzione renale normale o aumentata > 90 2 lieve compromissione funzionale 89-60 3a compromissione funzionale lieve moderata 59-45 3b compromissione funzionale moderata grave 44-30 4 compromissione funzionale grave 29-15 5 insufficienza renale terminale < 15 (o dialisi) stadio albuminuria (rapporto urinario albumina/creatinina) mg/g A1 normale o modestamente aumentato ≤ 30 A2 moderatamente aumentato 30-300 A3 severamente aumentato > 300 Malattia renale cronica stadiazione e prognosi Relazione tra malattia renale cronica e rischio di mortalità per cause cardio-vascolari Il percorso ideale dei pazienti con malattia renale cronica Il percorso ideale dei pazienti con malattia renale cronica • VFG e proteinuria vanno controllate almeno una volta all’anno • la frequenza dei controlli deve aumentare all’aumentare del rischio di progressione • La misurazione del VFG è importante anche in occasione di esami contrastografici o scelte terapeutiche di farmaci potenzialmente nefrotossici • Piccole fluttuazioni del VFG sono comuni e non sono necessariamente indicative di progressione • Per essere certi dell’effettiva progressione della MRC i valori di VFG devono ridursi del 25% o più rispetto i valori di base • Un decremento annuo di 5 ml/min o più del filtrato è indicativo di progressione rapida • In caso di dubbio, più determinazioni del filtrato, permettono di definire al meglio la curva di progressione Stadi della malattia renale cronica (MRC) Creatinina sierica, mg/dl 0,8 1,2 2,0 Stadio I Marcatori Urinari (AlbU/ProtU, etc.) Stadio III Disfunzione Renale Moderata Stadio II Disfunzione Renale Lieve 130 120 110 100 90 80 70 3,0 50 40 10 ,0 Stadio IV Disfunzione Renale Severa IIIa=59-45 IIIb=44-30 60 5,0 7,0 30 20 15 Stadio V Uremia (ESRD) 10 0 Filtrato Glomerulare, ml/min per 1,73 m2 COMPENSO FUNZIONALE SCOMPENSO FUNZIONALE UREMIA Piano di trattamento a seconda dello stadio della MRC Creatinina sierica, mg/dl 2,0 3,0 Stadio III Disfunzione Renale Moderata Stadio IV Disfunzione Renale Severa IIIa=59-45 IIIb=44-30 60 50 5,0 40 30 20 7,0 Stadio V Uremia Terminale (emergenze) Stadio V Uremia (ESRD) 15 10 ,0 10 0 Filtrato Glomerulare, ml/min per 1,73 m2 Ipertensione Iperparatiroidismo sec. Trattare l'ipertensione Restrizione dei fosfati Vitamina D Anemia Eritropoietina Restrizione potassio Moderata restrizione proteica Pianificare RRT (accesso vascolare, studio Tx preemptive) Ritenzione liquidi e sodio Sint. Gastrica Sint. Neurologica Pianificare inizio RRT Edema polmonare, acidosi metabolica, iperpotassiemia, coma Dialisi in urgenza Prevalenza delle complicanze a seconda dello stadio della MRC Controllo dei fattori di rischio già dalla 1° visita è opportuno correggere lo stile di vita PARAMETRO OBIETTIVO Fumo Incoraggiare cessazione Peso corporeo IMC<26 Kg/m2 Esercizio fisico Incoraggiare l’inizio o il mantenimento di una attività fisica Dieta Ridurre apporto di sodio, incoraggiare la riduzione del consumo di alcool e dei grassi saturi, incrementare le fibre Terapia dietetica nutrizionale (TDN) • Non esistono evidenze scientifiche relative al momento in cui iniziare la TDN • Le alterazioni metaboliche (iperazotemia, iperfosforemia, acidosi metabolica, iperpotassiemia) ed i fattori di rischio che possono produrre eventi CV maggiori (ipertensione, proteinuria, dislipidemia, espansione di fluidi) sono influenzate positivamente dalla dieta a ridotto contenuto di proteine, fosforo, sale e grassi saturi • Deve garantire il mantenimento di un soddisfacente stato nutrizionale anche in caso di apporto proteico molto ridotto e protratto a lungo • Possibile rallentamento della progressione della MRC Terapia dietetica nutrizionale • Normalizzazione dell’introito proteico a 1 g/Kg peso ideale/die per VFG > 60 ml/min • Ridurre l’introito proteico quando il filtrato scende sotto 30 ml/min: 0,7 0,8 g/Kg peso ideale/die • Ridurre l’apporto di NaCl: non meno di 3 g/die ma non più di 5 g /die un apporto superiore vanifica l’effetto dei farmaci anti-proteinurici • Limitare l'apporto di potassio (frutta, patate pomodori, cioccolata) quando il GFR < 15 ml/min. • Limitare l'apporto di alimenti contenenti fosforo (latte e latticini, proteine animali, coca-cola, estratti di brodo) • Correggere l’acidosi metabolica (se non sufficiente bicarbonato di sodio per os da 0,5 a 1,5 g, 3 volte al di, lontano dai pasti, se bicarbonatemia < 22 mmol/l) Trattamento dell'anemia (Hb < 11 g%) deficit di produzione renale di eritropoietina • escludere altre cause di anemia: ferro, B12, folati, SOF, reticolociti • se la ferritina è inferiore a 100 µg/l e la saturazione della transferrina è < 20 va iniziata terapia marziale • se la ferritina è >100 µg/l iniziare EPO 4.000-6.000 U./sett. sottocute • aggiustare la dose dopo 1 mese con Hb target 11-11,5 g% • Valutare le riserve marziali ogni 3 mesi Rinnovo piano terapeutico: Non è necessario programmare una visita E’ necessario un emocromo recente (e il precedente) Patogenesi dell’iperparatiroidismo in IRC La diminuzione progressiva della massa nefronica causa: (1) una diminuita sintesi di vitamina D (2) ritenzione di fosfati (iperfosfatemia) La ridotta sintesi di vitamina D induce un ridotto assorbimento intestinale di calcio (4), portando a ipocalcemia (5) a sua volta accentuata dall’iperfosfatemia. L’ipocalcemia e la ridotta presenza di vitamina D stimolano le ghiandole paratiroidi a produrre paratormone (6) 1 2 4 5 6 Iperparatiroidismo secondario INSUFFICIENZA RENALE (iGFR) IPERFOSFATEMIA resistenza delle paratiroidi al calcitriolo FGF-23 resistenza ossea al PTH i 25 (OH) D3 frammenti PTH circolante i1,25 (OH)2 D3 iperplasia paratiroidi i assorbim. intestinale del calcio IPOCALCEMIA J SECREZIONE PTH Conseguenze dell’iperparatiroidismo A livello osseo: • aumento del riassorbimento con formazione di osso immaturo • dolori, fratture, deformazioni (5-10%) • segni radiologici (40%) A livello delle ghiandole paratiroidi: • formazione di noduli adenomatosi autonomi (IP secondario e terziario) A livello extra-scheletrico: • calcificazioni vascolari, valvolari e tessuti molli A livello circolatorio: - il PTH si accumula e contribuisce allo stato tossico uremico (prurito) Altri effetti: - iperemia congiuntivale (sindrome degli occhi rossi) - ipotrofia muscolare - dolori articolari (pseudogotta) Conseguenze dell’iperparatiroidismo Trattamento dell'iperparatiroidismo • restrizione fosfati con la dieta • chelanti fosforo se non sufficiente la dieta • target fosforemia: 2,8 – 4,6 mg/dl • • • • prevenire il deficit di vitamina D nativa o colecalciferolo (>30 ng/ml) somministrare Vitamina D attiva eventuale supplementazione sali di calcio target calcemia: 8,1 – 10,4 mg/dl • trattare l'acidosi • prevenire l’iperparatiroidismo: stadio III-IV 15-65 ng/l stadio V 130-585 ng/l • ulteriori misure: calciomimetici, paricalcitolo PTX