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Dalla Berlinale piovono strali contro Trump. E scende in campo Richard Gere, protagonista di “The Dinner”, che attacca: «Ha reso sinonimi le parole “rifugiato” e “terrorista”» Crespi P. 14 Fondata da Antonio Gramsci nel 1924 Questo giornale ha rinunciato al finanziamento pubblico l €1,40 Anno 94 n. 32 Sabato, 11 Febbraio 2017 unita.tv Migranti, svolta su asili e rimpatri l Decreto del governo, procedure più rapide, lavoro gratis per chi si ferma per ragioni umanitarie l Pacchetto sicurezza-territoriale: misure contro degrado, parcheggiatori abusivi, spaccio, prostituzione P. 2-3 In lotta per la nostra America Benvenuti, diversi da me “Calendario civile”: quando la cronaca diventa Storia Marcello Buiatti G ià che ci sono vi dirò che a me i migranti sono molto simpatici se non altro perché sanno cose che io non so e vengono da posti che non ho mai visto, cantano canzoni e barzellette che non conosco, in sintesi sono diversi dagli italiani e a me i diversi stanno simpatici anche perché anche io sono un ex-migrante come mia mamma perché anche lei è scappata dai tedeschi perché era, come me ebrea. Così quando ero un ragazzetto a Firenze venivo sbeffeggiato e non mi lasciavano giocare a pallone con loro quelli che in teoria avrebbero dovuto essere amici ma non lo erano perché io ero “diverso”. Segue a pag. 3 S y(7HD9B7*KKMKKT( +/!"!?!#!= Alice Oxman trani giorni per noi liberals americani. Mr. Trump è andato alla Casa Bianca e subito ha gridato: «Ma come, avete ancora le frontiere aperte? Siamo in pericolo!». In settimana è riuscito a fermare gli aeroporti e a chiudere dentro i viaggiatori. Adesso chi è dentro è dentro chi è fuori è fuori. Poi ha ordinato di abolire Obamacare, troppo soldi sprecati per tutti questi “liberal” poveri. Dice che sono fake news ogni volta che si parla male di lui. Attacca lui, il Presidente degli Usa, il grande magazzino Nordstrom che ha disdetto la linea di moda della figlia Ivanka. Chiama «odiatori» coloro che non sono d’accordo con lui. Descrive coloro che manifestano contro di lui come «anarchici professionali», «delinquenti» e «pagati», insulta il primo ministro australiano e il Presidente del Messico. La lista è lunga in un periodo così breve. Ma è anche vero che, ci dicono Mr. Trump dorme poco, guarda la tv di notte col telecomando in mando, manda tantissimi tweets. Di sicuro manda i tweets che diventano la notizia di apertura dei telegiornali che molti di noi hanno già letto ore e ore prima. Lui comunica direttamente con “noi” e non con i media tradizionali perché è uno che capisce la “modernità”. Ma questi “noi”, che è la metà del Paese che ha votato contro di lui, si sentono sradicati. Ci dicono: aspettate e vedrete che quest’uomo si ammorbidisce (come si dice di certi prodotti di lavatrice). Ci dicono (io vivo in Italia) non bisogna demonizzare. Infatti, invece di demonizzare sta crescendo qui molto velocemente un infatuazione (di destra ma non solo) intorno all’uomo forte che sa il fatto suo. Non come Obama, che – non si dice ma si intuisce- aveva un che di femminile, componente essenziale di empatia politica. La radice è nella antica frase clintoniana «sento il tuo dolore»: i feel your pain. Trump invece ha una virile fiducia nella tortura: «You feel my pain» è il suo motto rovesciato. Vedo arrivare i partiti trumpiani in Italia, in Europa, che seguono una linea di America First in cui non c’entra America ma c’entra il concetto di first, di «io» di «me - e tu fuori». «Odio», «esclusione», ecco il futuro che vogliono. Forse il nome Trump diventerà un aggettivo. Nel frattempo? Dopo la tristezza, le lacrime, il dolore, il buio nel buio, viene l’opposizione. È già cominciata. In America, quello vera. Abitanti e Pil: quell’8% di noi Claudia Fusani Manconi- Graziani P. 12-13 Memorie laiche. Alessandro Portelli ha curato “Calendario civile”, un libro che narra il Paese attraverso alcune date: il 25 aprile, il 2 giugno, il 27 gennaio... Diario intimo per un soggetto pubblico. Noi abbiamo scelto il saggio del 21 luglio 2001, i fatti di Genova Staino Pd, le carte in tavola: le posizioni verso la direzione Senza elezioni, Renzi lunedì si dimetterebbe da segretario per affrettare il congresso Mentre fra i parlamentari Pd circolano tre appelli e raccolte firme (per far durare il governo, per favorire le elezioni, per fermare qualsiasi ipotesi di aumento di tasse dopo i moniti di Bruxelles), si avvicina la direzione nazionale di lunedì che chiarirà la linea dei prossimi mesi.P. 4-5 La Farnesina per 4 mesi sotto l’attacco degli hacker russi P. 5 Libia, voci dall’inferno Umberto De Giovannangeli P. 3 La verità sulle navi dei veleni Silvio Greco L STADI E POPULISMI Quando il M5S diceva «No»: è una colata di cemento Solani P. 6 P. 2 a commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, presieduta dall’onorevole Alessandro Bratti, nel giorno di mercoledì 8 febbraio, ha declassificato sessantuno documenti riguardanti il traffico illecito di rifiuti. Questi documenti, che saranno consultabili tra pochi giorni, mettono, finalmente, nero su bianco fatti che fino a qualche tempo fa venivano spacciati per non attendibili o semplicemente intuizioni non provabili di qualche giornalista d’inchiesta, di qualche ricercatore, di qualche associazione ambientalista. È l’autorevolezza simbolica di un atto formale. Oggi si certificano almeno novanta navi affondate nel Mediterraneo in situazioni poco chiare, cariche di rifiuti tossicinocivi e scorie radioattive. Segue a pag. 11 Radar Intervista a Ermal Meta, sorpresa di Sanremo: «Siamo tutti viaggiatori, tutti migranti» Miliani P. 15