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Leggo Online - Stampa articolo http://www.leggo.it/stampa_articolo.php?id=176321 stampa | chiudi 18-04-2012 ROMA, VIA LENIN DIVENTERÀ "VIA DEI MARTIRI DEL COMUNISMO" ROMA - Potrebbe diventare via dei Martiri del Comunismo. La Commissione toponomastica del Campidoglio sta valutando se avviare l'iter per cancellare dalla mappa di Roma via e largo Lenin, nel quartiere Portuense. «Una provocazione intelligente per rivedere un pò tutti i parametri di riferimento della toponomastica romana», la definisce il sindaco Gianni Alemanno. Più netto il presidente della Commissione, Federico Mollicone del Pdl che in serata ha annunciato l'intenzione di cambiare volto a via e largo Lenin: «Lenin era un tiranno», dice alla presentazione di un libro sulla Russia. «Stride con l'idea di una toponomastica condivisa», dice Alemanno, che però precisa di non voler dare giudizi definitivi e auspica che si sviluppi un dibattito. Condivisione è la parola chiave anche per Mollicone. Favorevole a cancellare Lenin il deputato del Pdl ed ex ministro Giorgia Meloni, secondo cui Roma potrebbe fare da «apripista» in Italia allo sfratto dei dittatori dalle strade. Ma per il consigliere comunale del Pd Mario Nanni «la revisione toponomastica su base ideologica è una vera sciocchezza». Cambiare il nome alle vie o intitolarne di nuove a personaggi storici non è mai facile, specie a Roma. Di nuovo nel gennaio scorso riesplose la polemica sull'intitolazione di una strada a Giorgio Almirante, il leader storico della destra italiana. Avversata a sinistra, richiesta dalla Destra di Storace e da alcuni settori del Pdl. «Procederemo negli adempimenti politici e burocratici necessari ad intitolare la strada ad Almirante - disse il sindaco - solo quando l'approfondimento storico, che dobbiamo promuovere anche nella nostra Commissione Toponomastica, e il dibattito civile e culturale permetteranno a tutti di comprendere il reale significato del percorso storico-politico di Giorgio Almirante». Ancora una volta, che la scelta sia condivisa. Più di recente la sinistra romana ha chiesto l'intitolazione di una via a Sasà Bentivegna, comandante partigiano scomparso a 90 anni all'inizio di aprile. La destra e parte del Pdl ha ricordato il coinvolgimento di Bentivegna nella strage di militari nazisti a via Rasella e il susseguente eccidio per rappresaglia delle Fosse Ardeatine nel 1944. Una 'macchià che a loro giudizio non permetterebbe di considerate Bentivegna un eroe e di intitolargli una strada. Nel 2010 la polemica tra centrodestra e centrosinistra a Roma scoppiò sull'intitolazione, avvenuta, di un largo nel Bioparco all'esploratore e orientalista Giuseppe Tucci, sottoscrittore del 'Manifesto della Razzà, caposaldo delle leggi razziali fasciste. Nello stesso anno si era parlato anche di via Bettino Craxi: la chiedevano i giovani socialisti, che posarono una targa vicino all'Hotel Rafael, dove il leader socialista e presidente del Consiglio risiedeva nella Capitale e davanti al quale venne investito dalle monetine in una delle scene madri del periodo di Tangentopoli. Non se ne fece nulla. 1 di 1 18/04/12 09.40