Mr. Basket Augura Buone Feste

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Mr. Basket Augura Buone Feste
n. 2 - Dicembre 2011 - Magazine del CSA Basket Agrate
Mr. Basket
Augura
Buone Feste
Marco Magenga:
una panchina
lunga 30 anni
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n. 2 Dicembre 2011
Dicembre 2011
Gli Auguri di
Mr. Basket!
Una panchina
lunga 30 anni
di Marco Magenga
Gemellaggio:
un'esperienza
che ci arricchisce
di A
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Alberto Porta
Giornalista
Mediaset
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se
La NBA fa un bel regalo a tutti gli
appassionati di basket riprendendo a
giocare proprio il giorno di Natale.
Vero che avremo già il nostro bel da
fare con regali e abbuffate, ma rivedere
all’opera Kobe, Le Bron e il Gallo (peraltro
già visto a Milano) non può fare che
piacere, oltre che essere utile ai ragazzi
del Basket Agrate per imparare qualche
trucco del mestiere.
Ne approfitto per mandare in retina tutti
gli auguri possibili e immaginabili.
Ai giocatori, ai tecnici, agli assistenti di
ogni titolo e grado, oltre naturalmente alle
famiglie.
Agli atleti della prima squadra un “in
bocca al lupo” particolare, candito e
mandorlato.
Ma il panettone lasciatelo a chi sta in
tribuna a tifare.
Voi mantenetevi agili e scattanti, ce n’è
bisogno.
Buone Feste a tutti!
Settore Ospiti
Palette e palettine
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n. 2 Dicembre 2011
Una Panchina
lunga 30 anni
Marco Magenga si racconta
Marco Magenga
Capo Allenatore
Serie C Regionale
L’altra sera è arrivata la temuta
richiesta del Presidente: “Marco, per il prossimo numero di
Mr. Basket sarebbe bello se tu
scrivessi un articoletto, un paio
di pagine, avente per argomento i tuoi trent’anni in panchina”.
Non mi piace parlare di me, in
particolare di quello che ormai
è andato: preferisco parlare di
quello che spero di riuscire a realizzare, dei progetti, della voglia
di aiutare i ragazzi a crescere,
sia come atleti sia come uomini.
Le richieste dei Presidenti, però,
non possono mai essere disattese... anche se magari possono
essere un po’ aggirate.
Così, mettendomi davanti al mio
curriculum cestistico, mi vengono in mente tante cose. Anzitutto, che il mio essere tifoso
Simmenthal mi ha portato ad
assistere per un buon numero
di anni a tutte le partite e a parecchi allenamenti settimanali. Il
mondo fuori era carico di tensioni sociali, l’Italia era nel pieno del
boom economico e, su quell’onda, anche la pallacanestro era in
una fase di crescita. Eravamo in
pochi a seguirla e ci sentivamo
come dei pionieri di un mondo
che sarebbe venuto.
A cinque anni il primo allenamento di minibasket: da allora non
ho praticamente mai smesso.
A giocare non ero granché: fondamentali ottimi, ma lento, non
segnavo mai da fuori se non di
tabella non dichiarata. Così l’attenzione per il sociale e per il
prossimo, che in quel periodo
permeava il mondo e che ha de-
1974: un giovanissimo Marco Magenga protagonista nel mitico
Palalido di Milano
terminato anche le mie categorie
di pensiero, unita all’idea che tra
l’essere un giocatore scarso e
un decente istruttore fosse meglio la seconda opzione, ha fat3
to sì che prendessi la decisione
di iniziare a frequentare i corsi
della Federazione Italiana Pallacanestro. Uno dietro l’altro fino
a diventare Allenatore Naziona-
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le. Ricordo le quaranta
partite da arbitrare, la
prima o la seconda forse proprio al Palazzetto
S. Caterina: Fael Agrate
contro... ? Dirigente della squadra di casa: Bosisio Angelo Dino.
Già, fare l’istruttore,
fare l’allenatore... Ma
di chi, se non ti chiama nessuno e tu non
sei uno che si propone
in giro? Un giro di telefonate e con altri amici
abbiamo costruito una
squadretta, una piccola
società, ho trovato una
piccola sponsorizzazione
per le maglie e le spese e via, qualche piccolo
campionato e qualche
prima esperienza.
Una primavera arrivò la
prima chiamata vera. Il
Melzo, che allora con la
prima squadra disputava i campionati nazionali,
aveva una sola squadra
giovanile: mi chiesero di
occuparmi della formazione dell’intero settore.
Questo feci per qualche
anno, fino a formare tutte le categorie giovanili
e arrivare ad allenare
anche la prima squadra.
Da lì ripercorrere tutta
la storia sarebbe assai
noioso per chi legge, e Marco Magenga tra i canarini nella recente
trasferta di Dalmine
questo non lo voglio.
Ma mi piace ricordare
mozione. Dopo quella stagione fu
alcune figure. Gelmini, ad esemceduto, io non l’ho mai più visto
pio: un “capellone”, come si dinella mia vita, ma il suo ricordo
ceva allora, un ragazzo dall’umaè sempre vivo. Così come lo è
nità straordinaria; l’anno della
quello di alcuni ragazzi che ho
promozione dalla D alla C (allora
allenato e che non ci sono più:
le categorie non erano divise in
Stefano Manzoni, uno per tutti.
gironi) giocò una sola partita e
Poi gli anni di Sondrio: tra le altre
le altre le vide dalla panchina,
cose, che mangiate! E la Palladavanti aveva un mostro sacro
canestro Milano, ancora recente
per quei tempi, Claudio Rancati.
reduce dai fasti della serie A. In
L’anno precedente un minuscoseguito a Crema, a Vimercate,
lo playmaker di Marnate, non
a Paderno, in Piemonte a Ghempiù giovanissimo, ci aveva fatto
me, a Oleggio. Quanti chilomeperdere per due volte su due;
tri nella nebbia, e che pazienza
quell’anno, il ragazzo dai lunghismia moglie! Poi di nuovo vicino
simi capelli, partendo dal quinteta casa, a Vimercate, e, per non
to gli si appiccicò addosso e non
farsi mancare nulla, prima l’ugli fece ricevere che pochi pallona poi l’altra Cernusco. Esoneri
ni, togliendolo dal gioco. Fu una
senza mangiare il panettone (ma
vittoria determinante per la pro4
io me lo sono comprato lo stesso da solo),
subentri con salvezze
insperate, promozioni
in categoria superiore,
persino un subentro a
un collega che non aveva mai perso una partita nella stagione: fu in
Piemonte, c’era solo da
fare una brutta figura,
e invece fu un’altra promozione. Ma soprattutto molti ragazzi, dai
quali ho imparato molte
cose sia del gioco della
pallacanestro sia della
vita.
Ora Agrate, una società
nella quale, fin dalla passata stagione, ho intuito
la possibilità di realizzare molte belle cose, sia
in termini di opportunità
di socializzazione – così
importanti in un periodo
come quello che stiamo
vivendo – sia in termini
di opportunità di crescita e sviluppo agonistico
per tanti ragazzi. Così,
alla fine della passata
stagione ho proposto
al Presidente e ai Dirigenti della società di
rinnovare la parte, diciamo così, più anziana
del settore giovanile.
In estrema sintesi, il
progetto prevedeva la
ricerca di ragazzi che
intendessero
l’attività
sportiva come miglioramento
delle proprie doti tecniche, atletiche e umane, al fine di realizzare
una squadra che cerchi il migliore risultato sportivo possibile nel
miglioramento delle qualità collettive. Si è cercato di formare
il gruppo degli atleti inserendo
anche elementi d’esperienza, a
patto però che sposino questa
filosofia. Sono stati quindi reclutati ragazzi per formare due
gruppi: un gruppo under 19 e un
gruppo under 21, che sono stati
inseriti nel programma di lavoro
della prima squadra.
La Società ha sposato e sostenuto questo progetto, mettendo
a disposizione degli atleti e di chi
opera con loro tutte le possibili
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risorse: partecipano al progetto
sia un Preparatore fisico sia un
Fisioterapista notevolmente qua-
lificati, e sono stati chiamati nello
staff due istruttori che già negli
anni passati hanno collaborato
con me e, quindi, con me condividono il principio ispiratore dell’attività sportiva come mezzo per la
formazione caratteriale, tecnica
e fisica degli atleti. Si prevede di
lavorare con questo gruppo di
ragazzi per qualche anno, riservandosi la possibilità di apportare in futuro qualche modifica alla
rosa o nello staff, qualora se ne
verificasse la necessità. L’obiettivo è formare un gruppo di atleti
e di uomini attaccati alla Società,
determinati a crescere e a fare
della squadra di basket di Agrate
un punto di riferimento per l’attività cestistica della zona, ma anche motivati e pronti a spiccare
il volo verso eventuali nuove, più
ambiziose opportunità sportive.
M. M.
1998 - Cassano d'Adda: finali con promozione in Serie C1 alla guida
della Di.Po. Vimercate
Settore Ospiti
Le due prossime trasferte porteranno il Basket Agrate in terra
bergamasca. Il 17 dicembre si
parte per Gorle, piccolo comune
situato sulla sponda occidentale
del Serio, a pochissimi chilometri
da Bergamo, noto per essere il
comune con il reddito pro capite più alto dell’intera provincia.
Se avete tempo di fare un giro
prima dell’impegnativo match,
segnaliamo la Villa Zavaritt e il
Ponte Marzio, di fondazione romana, che congiunge Gorle a
Scanzorosciate (dove si produce
il Moscato di Scanzo).
Il 13 gennaio importante trasferta a Treviglio contro il Basket
del Borgo, una delle dirette concorrenti per la salvezza. Si gioca nell’eccezionale impianto del
PalaFacchetti (intitolato all’indimenticabile Giacinto): il palazzetto, per intendersi, che ospita gli
incontri casalinghi della Intertrasport Treviglio (Serie
A Dilettanti, ex B1)
e della Foppapedretti Bergamo, squadra
femminile di pallavolo
che l’anno scorso ha
vinto per la settima
volta la Champions
League. Per arrivare
la strada più breve è
la SS11 (Via Padana
Superiore), che passa
per Gessate, Inzago e
Cassano prima di attraversare l’Adda.
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Se ce la fate, non perdete l’occasione di visitare la Basilica di
S. Martino, che custodisce lo
splendido polittico opera dello
Zenale e del Butinone, considerato una delle vette più alte del
Quattrocento lombardo. Chi,
invece, fosse interessato a un
breve tour gastronomico potrebbe indirizzarsi su un tipico salame bergamasco o sulla Turta de
Trèi, un dolce “inventato” negli
anni Novanta divenuto subito apprezzato prodotto locale (si tratta di una pastafrolla granulosa,
di forma circolare, farcita con
mandorle e burro).
Infine, per la seconda trasferta
di gennaio (giorno 27)
si torna in Brianza, a
Busnago, contro la
forte compagine della Fortitudo. Società
e atleti si aspettano
un buon seguito di tifosi agratesi: sia che
scegliate di fare la
provinciale da Vimercate sia che optiate
per l’autostrada (uscita Trezzo), sono poco
più di venti minuti di
automobile.
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Gemellaggio:
un'esperienza
che ci arricchisce
Alfredo Bosisio
Presidente
del Gemellaggio
30 settembre - 2 ottobre 2011: Festa Patronale di Agrate
Brianza. I nostri ragazzi della squadra Under 15 hanno
ospitato nelle proprie famiglie e sul parquet del Palazzetto
S. Caterina i coetanei di Ceska Trebova.
2005: i sindaci Adriano Poletti e
Jaroslav Zednik.
Il sindaco
inda Ezio
Ezi Colombo
Colomb premia
ia i partecipanti.
teci nti.
Era il 2004 quando l’Amministrazione Comunale pensò di
verificare la possibilità di conoscere una città del nostro
continente con cui instaurare
un forte collegamento di conoscenza, di scambio, di confronto per arricchire il nostro
bagaglio culturale e civile con
una realtà diversa. Eravamo
alla ricerca di una città simile
alla nostra, per grandezza, e
di recente ingresso nell’Europa
libera, dopo il crollo del Muro.
Ci impegnammo e nel marzo
di quell’anno partimmo per la
Repubblica Ceca con qualche
nome di città. Lì incontrammo
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la città di Ceska Trebova, nella
Boemia Est: 17.000 abitanti
circa, in un contesto geografico molto caratteristico, fatto
di colline e un grande verde
a perdita d’occhio. La gente,
gli amministratori ci parvero
anch’essi molto interessati e
desiderosi di provare le stesse
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2005: la squadra Under 21 in trasferta nella Repubblica Ceca
in occasione dell'inaugurazione del gemellaggio
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esperienze che noi cercavano. E, così, nel giugno
del 2005 firmammo un
protocollo d’intesa finalizzato a ufficializzare l’inizio
del nostro gemellaggio.
Sono passati 6 anni da
allora e ancora oggi sentiamo vivo il sentimento
di calore ogni volta che ci
incontriamo e verifichiamo la nostra quotidianità
con la loro, constatando
quanti problemi comuni
abbiamo e quante novità
reciproche ci sono sembrate interessanti.
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Molte sono state le visite effettuate tra Agrate e Ceska in
questi anni: molte le persone
delle due città gemelle che si
sono incontrate, molte le esperienze vissute insieme. Molte
persone delle due città hanno
instaurato rapporti di vera amicizia e affetto, con il desiderio
di ritrovarsi e vivere alcuni giorni in spirito di amicizia, ascolto, serenità, verifiche. Penso
ai gruppi sportivi, a quelli culturali, a quelli associativi, a quelli
religiosi e anche a quelli politici:
gruppi i cui esponenti hanno
potuto fare l’esperienza di ospitare i loro amici stranieri oppure di essere da loro ospitati,
imparando a conoscere e apprezzare una cultura differente
e un diverso modo di vivere. I
cestisti, i pallavolisti, i calciatori, i ciclisti, le voci del coro, i
danzatori, i ginnasti, i micologi,
gli scalatori, i volontari e non ricordo quanti altri hanno vissuto
giornate e confronti straordina-
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ri, utili alla crescita di ciascuno e del gruppo. L’Europa non
si costruisce solo con trattati,
accordi, monete, ecc.: l’Europa
si costruisce anzitutto con la
forza di unità dei popoli, popoli
che si incontrano, si parlano,
si capiscono, si amano. Solo in
questa maniera il nostro continente può diventare veramente
un popolo unito e solidale.
Ricordo la bellissima esperienza del gemellaggio scolastico:
ragazzi delle Scuole Medie di
Agrate che, per una settimana, ospitano i loro coetanei di
Ceska, e viceversa; che studiano (in inglese) insieme; che organizzano gite, sport, attività,
feste insieme, vivendo ciascuno nell’abitazione del proprio
amico-gemello e traendo da
questa esperienza un ricordo
indelebile. E, visto che questo
scritto viene pubblicato su “Mr.
Basket”, mi piace qui ricordare
la bella esperienza dei ragazzi
della pallacanestro che nello
scorso ottobre, durante la festa del paese, hanno ospitato
15 ragazzi della società di basket di Ceska e vissuto tre indimenticabili giorni di vita comunitaria e scambio di amicizia.
Credo che, con il gemellaggio,
il nostro paese – e non lo dico
per partigianeria – abbia trovato l’opportunità felicissima di
vivere lo scambio come un’esperienza di qualità della propria vita, non tanto per fare del
turismo, ma per vivere un momento di conoscenza con realtà diverse dalla nostra e dalle
quali trarre un arricchimento
personale e comunitario.
Dobbiamo vivere questa possibilità con gioia, con apertura,
con desiderio di conoscere, di
“curiosare”, di imparare, per
trovare in questa esperienza
un miglioramento per noi e per
tutti.
A. B.
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Il Basket di
Agrate è sempre
sul Web
Alberto Barteselli
Webmaster
Per una Società Sportiva è importante informare tutti gli interessati circa le sue svariate
attività. In questo momento state leggendo
il Magazine, lodevole e
apprezzata iniziativa di
quest’anno. L’altra forma di comunicazione
possibile è il sito web:
uno spazio sempre comodamente raggiungibile da
tutti e, insieme, sempre facilmente aggiornabile con le ultime notizie.
Già diversi anni or sono il Basket Agrate si è dotato di un
suo sito web, molto frequentato, cui era affidato il compito
di raccontare agli appassionati
le gesta della Prima Squadra,
informare atleti e famiglie su
orari d’allenamento e campi di
gara, fornire i risultati dei vari
campionati, illustrare alla comunità le diverse iniziative so-
cietarie. Io stesso mi sono recato più volte sul sito, in cerca
di notizie. Ultimamente, però,
questa “voce” si è affievolita: di
notizie fresche non ne ho trovate quasi più, come se la Società
si fosse un po’ dimenticata del
suo sito. Mi sono allora deciso
a offrire la mia collaborazione:
ho due figli che giocano qui ad
Agrate, sicché accompagnadoli già seguo attivamente due
campionati. Ho dunque propo9
sto alla Dirigenza di curare per
il web le notizie di questi due
gruppi, almeno fintantoché sia
pronto il nuovo sito – con nuova veste grafica, più fresca e
moderna – già commissionato
a uno specialista del settore.
Ora alle notizie dei campionati dei miei figli aggiungo quelle
che la Società mi passa, pubblicandole poi sul sito web affinché siano disponibili a tutti.
Dopo aver semplificato la pa-
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gina della Società, a fine settembre ho iniziato a mettere
il materiale on line. Presto,
però, mi sono accorto che aggiornare il sito (per gli addetti
ai lavori: scritto in html, senza
editor facilitanti) non era impresa di pochi minuti alla settimana; inoltre il formato (pur
molto semplificato) che avevo
adottato serviva sì allo scopo di
passare le notizie, ma era francamente... brutto!
Così, quasi per gioco, ho provato a trasformarlo in un formato più recente, più facile da
aggiornare e un po’ più accettabile dal punto di vista grafico.
E, a fine ottobre, è arrivato il
‹BasketAgrate.com› come lo
vediamo oggi: il sito di transizione dal sito “storico” al sito che
verrà. Abbiamo scelto di met-
tere come sfondo l’immagine
del nostro nuovissimo parquet,
il campo di gioco della prima
squadra rifatto proprio quest’estate, e di informare su tutti gli
eventi (gare, allenamenti, iniziative varie...A) che riguardano il
Basket Agrate.
Il successo del pubblico della
rete è subito arrivato: in meno
di un mese abbiamo contato
più di 3.000 pagine visualizzate (ora siamo a più di 4500),
segno che in molti vanno sul
sito, lo trovano utile e vi leggono le notizie. Si possono interrogare i calendari delle gare
delle nostre squadre, sempre
aggiornati, e anche scaricare
documenti (tra cui i numeri di
“Mr. Basket”). In breve tempo
altri tre amici si sono aggiunti
a me e al Presidente; anch’essi
scrivono di Agrate e ci inviano
di volta in volta le notizie sulle
gare che seguono: punteggio,
parzali e un brevissimo resoconto dell’andamento della partita.
Purtroppo a oggi non tutte le
squadre sono “coperte” e, per
questo motivo, mi sento di rivolgere a tutti un invito: chiunque
– sia egli giocatore, allenatore,
genitore, dirigente o semplice
appassionato – voglia collaborare, anche saltuariamente,
con il nostro sito, fornendo
brevi contributi sulle squadre e
sulle gare, si faccia avanti! Vi
aspettiamo a braccia aperte:
il vostro contributo è prezioso
e sarà di vantaggio per l’intera
comunità.
A. B.
Questo articolo, raffigurante il canarino - simbolo e mascotte della nostra
società -, non può mancare nel tuo kit di atleta e di tifoso o simpatizzante.
Considerato il periodo natalizio, è anche una simpatica piccola idea regalo.
Ringraziamo per la collaborazione i genitori di alcuni atleti del MiniBasket,
che l'hanno pensata, e il grafico Marco Leone Ornago, che l'ha disegnata.
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Palette e palettine
Chi di voi non ha desiderato di
poter sventolare, almeno una
volta nella vita, quelle simpatiche
palettine bianche di legno che
stanno sul tavolo dei refertisti?
Sì, proprio quelle con i numerini neri e rossi stampati sul lato
piatto dell’estremità larga... Ebbene, quel sogno potrebbe presto divenire realtà! La Società,
infatti, è disposta a valutare la
possibilità di reclutare, per tutte le categorie, qualche nome
nuovo per il tavolo, ossia per la
gestione, durante le partite ca-
salinghe, di referti, cronometro
e, appunto, palettine. Non che i
refertisti manchino, per carità:
in quel ruolo siamo sempre coperti in ogni gara. Il fatto è che
iniziare a occuparsi del tavolo è
un’attività a suo modo formativa: si imparano i regolamenti nel
dettaglio, si guardano le partite
da una diversa prospettiva, si
scopre che la mansione non è
sempre così semplice come appare; il che insegna a essere più
benevoli e civili con chi – arbitri,
refertisti – si trovi a volte a commettere errori nello svolgimento
del proprio compito.
Proprio per promuovere una
migliore conoscenza del regolamento, l’impareggiabile Redazione di “Mr. Basket”, con il prezioso contributo fotografico di Luigi
Gorgoglione, padre di uno degli
atleti del minibasket, ha messo a
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punto un “piano formativo” con il
quale, a partire dal prossimo numero, proverà a spiegare a tutti,
nella maniera più semplice possibile – ossia con molte immagini
e poche parole –, il senso delle
segnalazioni del tavolo, dei tabelloni luminosi e degli arbitri. Se,
dunque, non siete ancora certi
della vostra vocazione di refertisti, vi rimandiamo alle prossime
rubriche del magazine.
Se, invece, il desiderio di sventolare quelle palettine bianche
è in voi già irrefrenabile, allora
mettetevi in contatto con un dirigente della Società, in occasione
di una delle partite delle diverse
categorie.
n. 2 Dicembre 2011
Auguri
ad atleti e staff
Aliu Daniel Aliu Erjon
Americo Stefano Angelici Michele Arona Matteo Artesani Lorenzo Azzini Francesco Ba Cheick
Tidiane Balconi Riccardo Bardella Simeone Baroncini Marco Barteselli Edoardo Barteselli Lorenzo Battaglia Alfredo Battista Manuel Bendotti Cristian Beretta
Stefano Beretta Timoteo Bernacchini Damiano Bestetti
Gioele Bocale Nicola Bolchini Valentina Borsa Pietro
Bosco Thomas Bosio Alessandra Bossi Massimiliano
Botti Davide Brambilla Aldo Brambilla Luca Brambilla
Luca Brambilla Matteo Brambilla Nicolò Brambilla Pietro Brambillasca Riccardo Brivio Carlo Bucchi Gabriele
Cagliani Alberto Cagnin Davide Calamari Simone Calandra Matteo Cappellano Davide Castoldi Giacomo Cavaliere Jacopo Cavallone Alessandro Cavallone Stefano
Cavasassi Stefano Cavenati Riccardo Ciotola Mauro
Cireddu Nicolò Colecchia Francesco Cozzi Leonardo
Crippa Fabio Crippa Mattia D’Antoni Gabriele Dalla
Ragione Alessandro Daminelli Marco De Lorenzo
Marco Dell’Oro Stefano Di Cesare Marco Dicuonzo Lorenzo Di Gioia Luca Di Liberto Alessandro
Dirito Marco Esposito Valerio Faggiano Mattia
Farina Alberto Fedeli Lorenzo Fedeli Mattia
Fedeli Nicolò Federici Andrea Ferrario Federico Ferrario Francesco Filoni Antonio Formenti Luca Fratus Mirko Gadda Alessandro
Gaiani Valeriano Garcea Giacomo Gariani
Alessia Gipli Valerio Gijni Floris Gorgoglione Michele Griffini Andrea La Malfa
Antonino La Malfa Paolo Lamperti Giacomo Lamperti Viola Lanciai Dershaye Lazzarin Mattia Lazzarin Tommaso
Limonta Emiliano Lorusso Tom Macrì
Domenico Magenga Andrea Magenga
Marco Magenga Paolo Manduzio Matteo Marinoni Filippo Marsico Andrea
Mietta Andrea Monfrini Ezio Musca
Mirko Naibo Gabriele N’Zi Benson
Alexander Oggioni Edoardo Oggioni Daniele Oriente Marco Ornago
Davide Ortolina Riccardo Palazzo
Alessandro Pavesi Giorgio Pazzaglia Luca Pazzini Mirko Pellegrini
Federico Perego Emanuele Raiteri
Federico Rampani Cristian Ratti Andrea Re Gianpaolo Recalcati
Matteo Ricco Davide Rigamonti Alessandro Riva Martina Riva Nicolò Robustelli Francesco Ronchi Alfredo Ronchi Roberto Rosa Giovanni Rota Giorgio Rota Riccardo
Sabti Omar Santambrogio Luca Scaccabarozzi
Elisa Scaccabarozzi Tommaso Scavone Federico
Schisano Andrea Seghessi Marco Stanisci Mattia Stella Massimo Stucchi Mirko Thioye Daouda Timossi Emanuele Toffanin Davide Toffanin
Matteo Tolo Francesco Toschi Jacopo Trombini
Edoardo Valla Davide Viganò Cristina Villa Valeria Vincenzi Stefano Visconti Davide Walkowicz
Jakub Zanoni Riccardo
A SD C S A
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Collaborazione fotografica
Luigi Gorgoglione
Fabio Perego
Circolo Fotografico Agratese