GUIDA XANADU - Biblioteca Salaborsa
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GUIDA XANADU - Biblioteca Salaborsa
XANADU. LA BIBLIOTECA IDEALE Una guida galattica per giovani autostoppisti che raccoglie i migliori libri, film e fumetti, con ritratti di grandi autori e approfondimenti dei più importanti momenti culturali. Una cartina spaziale per navigare nell’intricata galassia delle storie. XANADU. LA BIBLIOTECA IDEALE a cura di Hamelin Associazione Culturale a cura di Hamelin Associazione Culturale XANADU e i suoi mondi A cura di Hamelin Associazione Culturale Con il supporto di Regione Emilia Romagna, Assessorato Scuola, Formazione Professionale, Università, Lavoro, Pari Opportunità Biblioteca Salaborsa Ragazzi, Bologna Assessorato alle Politiche Culturali, Provincia di Cagliari - Provincia de Casteddu Centro Regionale di Documentazione Biblioteche per Ragazzi, Provincia di Cagliari Assessorato alle Politiche Culturali, Città di Carpi Castello dei Ragazzi Biblioteca Il Falco Magico, Carpi Biblioteche di Roma Provincia autonoma di Trento, Ufficio per il Sistema Bibliotecario Trentino Con il patrocinio di Comune di Bologna Quartiere San Vitale, Bologna Dipartimento di Scienze dell’Educazione, Università di Bologna Un ringraziamento particolare a Tiziana Nanni, Esther Grandesso, Francesca Succu, Marisa Del Rio, Emilia Ficarelli, Mirca Da Riva, Antonio Ciccarone, Elisa Genghini e a tutti gli insegnanti, i bibliotecari e i tanti ragazzi di ogni scuola che in questi anni hanno amato e creduto nel progetto Progetto grafico e impaginazione Luigi Raffaelli Copertina e illustrazioni interne Davide Toffolo Ritratti scrittori Puljanka Hamelin Associazione Culturale resta a disposizione degli aventi diritto per le illustrazioni di cui non è stata in grado di rintracciare i titolari del copyright e si scusa per eventuali omissioni Hamelin Via Zamboni, 15 40126 Bologna Tel 051 233401 Fax 051 2915120 [email protected] www.hamelin.net © copyright Hamelin Associazione Culturale - 2009 Secoli che se ne parla, ma nessuna notizia davvero certa su Xanadu. È un luogo, e tutti coloro che hanno assicurato di esserci stati, di averlo visto, ne hanno raccontato grandi cose. Infatti è stato descritto in poesie, saggi, film, fumetti, canzoni, col passare del tempo è diventato un mito, che di tanto in tanto riemerge. Ma di fatto non ne esiste una sola immagine, una fotografia, una ripresa, e nemmeno il satellite è mai riuscito ad individuarlo. Secondo Marco Polo era una magnifica città situata nell’attuale Mongolia, con un palazzo di incredibile bellezza fatto erigere dal grande condottiero Kublai Khan. Molto più avanti il poeta e filosofo romantico Samuel T. Coleridge, risvegliatosi da un sogno inquieto, ha scritto di getto una dettagliata descrizione su quello che ha visto come in una visione; ne è nata una poesia enigmatica e molto suggestiva, ma ancora oggi molto amata: dimostrazione dell’esistenza di Xanadu oppure della potenza infinita dell’immaginazione umana? C’è poi un famosissimo, vecchio fumetto degli anni Trenta, Mandrake, in cui il mago, ipnotizzatore e illusionista ha un rifugio segreto high-tech che si chiama proprio Xanadu, ma forse è solo un caso; e così si chiama anche la reggia faraonica di Kane, protagonista di Quarto potere di Orson Welles, uno dei film più importanti della storia del cinema. Per non parlare della canzone di undici minuti del gruppo rock canadese Rush, dell’album gothic-metal dei giapponesi Moi dix Mois, del musical con Olivia Newton-John, o addirittura del satellite Titano, che ha una regione luminosa con questo nome. E poi ancora l’idea futuristica di Ted Nelson di una biblioteca universale sul web, primo esperimento di ipertesto nella storia: il sapere digitalizzato aperto a tutti. Nessuna prova della sua esistenza, eppure Xanadu è nascosto ovunque, in tutte le arti, in tutte le culture. Ma probabilmente sono solo sciocchezze, Xanadu non esiste, è solo un abbaglio che di tanto in tanto riemerge da qualche zona remota del nostro spirito. Dal 2004 è anche un luogo virtuale di una comunità di giovani lettori che parlano di libri, film, fumetti e musiche www.bibliotecasalaborsa.it/ragazzi/xanadu A cura di Cari ragazzi, questo libro è dedicato a voi, e nasce da un interesse comune che da tempo portiamo avanti insieme all’Associazione Hamelin, in particolare attraverso il progetto Xanadu. Con il supporto di A forza di crederci, mettendoci energia e passione, abbiamo visto crescere i partecipanti ad ogni edizione, nel numero, nel coinvolgimento, nella serietà e nell’entusiasmo, che spesso ci hanno addirittura sorpreso. Inoltre, il valore aggiunto di questa collaborazione si è via via concretizzato ampliando e accrescendo gli scaffali e offrendo ai giovani lettori scelte ampie di qualità. Riteniamo assolutamente fondamentale dedicare spazi, materiali, strumenti ed eventi ai più giovani, e questa guida bibliografica è stata ideata e costruita proprio pensando ai tanti ragazzi curiosi ed appassionati non solo alla lettura, ma anche ad altri linguaggi: libri, film, fumetti, canzoni, videogiochi, sono modi differenti di raccontare storie, e in quanto tali sanno toccarci in profondità, amplificano emozioni, filtrano ogni mutamento che ci circonda e ci fanno vivere più intensamente. Vediamo questo libro come il primo passo nella realizzazione di una “biblioteca ideale”, che ognuno potrà ampliare con le proprie storie, e che speriamo possa accompagnarvi per tutta la vita. A tutti voi auguriamo buona lettura! INDICE SEZIONI: i libri XANADU. LA BIBLIOTECA IDEALE 8 46 86 126 162 Il segno rosso del coraggio. Storie di eroi Guida galattica per autostoppisti. Storie di altri mondi Qualcuno con cui correre. Storie d’amore La boutique del mistero. Storie d’indagine Per sempre giovane. Storie di incontri, amicizie ed avventure RITRATTI: autori, personaggi e momenti culturali LEGENDA 14 28 36 54 58 70 82 90 100 106 116 136 148 160 180 198 Batman, il cavaliere oscuro Richard Matheson Corto Maltese, l’avventuriero dei sette mari John Ronald Reuel Tolkien Philip K. Dick Il Fantasy La Fantascienza I Poeti maledetti Aidan Chambers Emily Dickinson Ursula K. Le Guin Il Noir Dylan Dog, l’indagatore dell’incubo Cornell Woolrich Stephen King I Vampiri 202 I MIGLIORI: le classifiche finali di Xanadu 1. Facile / 2. Difficile / 3. Premio Xanadu 1 2 3 IL SEGNO ROSSO DEL CORAGGIO Storie di eroi Mi torna in mente quello che ho detto a Nicole, di non sapere più chi siano i veri eroi, e ripenso al mio vecchio plotone. Sonny Orlandi, Spooks Reilly e Blinky Chambers. Eddie Richards e la sua diarrea. Henry Johnson, colpito da una granata. E quelli che sono morti, Jack Smith e Billy O’Brien, e tutti gli altri. Penso a Enrico, mutilato delle gambe e di un braccio. Penso ad Arthur Rivier, sbronzo e disperato quella notte nel vicolo. “Eravamo soltanto là”. Ragazzini spaventati, che non erano nati né per combattere né per ammazzare. Che non si trovavano semplicemente là, ma che ci sono rimasti, non sono scappati, hanno combattuto una guerra giusta. Della quale non parlano mai. E che non hanno ricevuto una Silver Star. Ma eroi, in ogni caso. I veri eroi. Robert Cormier, Eroi, Mondadori, 2004 «E che cosa deve fare un re per salvare il suo mondo quando le stesse leggi che ha giurato di proteggere lo costringono a non far niente!?» «La domanda non è cosa dovrebbe fare un cittadino spartano o un marito o un re. Devi chiederti invece, amore mio adorato, cosa farebbe un uomo libero.» Zack Snyder, 300, USA, 2007 XANADU. LA BIBLIOTECA IDEALE IL SEGNO ROSSO DEL CORAGGIO / Storie di eroi Tim Burton Morte malinconica del bambino ostrica Einaudi, 2006 [...] Chi di noi lo conobbe, i suoi amici, lo chiamò Persico. Ad altri fu noto come l’orrendo bambino tossico. Amava l’ammoniaca e l’amianto e tanto il fumo delle sigarette: ne aspirava anche sette, per lui era ossigeno tutto ciò che per altri era cancerogeno. Il giocattolo che preferiva era una bomboletta che agitava da seduto e spruzzava da qui a lì, finché il giorno non era scaduto. Accoccolato in autorimessa, nella brina mattutina si attaccava contento ad ogni tubo di scappamento. [...] Quel bidone di bambino In questa raccolta di poesie e ballate, il famoso e bizzarro regista dimostra di essere anche un bravo illustratore, oltre che abile creatore di ritratti grotteschi. Sono mondi assurdi popolati da personaggi strani, quelli che racconta, tutti portatori di una diversità fisica che diventa però lo spunto per una riflessione seria e ironica sul futuro. Bambini mummia, eroi tristi e imbranati, ragazzine furbe e deformi, robottini stupidi e abbandonati, regine senza regno: esseri modificati secondo le più agghiaccianti profezie, mostri dei nostri tempi, sembrano indicarci la via per non lasciarci distruggere e sopraffare, loro che sopportano la propria diversità, ne sorridono e ne fanno una bandiera. film, la mostruosità o la diversità più estrema diventano punti di forza: rendono unici, in un mondo fatto con lo stampino. E in più ci sono i bellissimi e raccapriccianti disegni che l’autore stesso ha realizzato, e che danno forma visiva alla sua denuncia: per troppe persone i bambini sono mostri incomprensibili da controllare e normalizzare. Qualcosa sull’autore Stanco dei continui rimproveri di starsene sempre chiuso in casa a leggere fumetti e a guardare film dell’orrore, Tim all’età di 14 anni decide di “divorziare” dai genitori e andare a vivere con la nonna, più comprensiva. Dopo il liceo lavora alla Disney, dove però non riesce a imporre la propria poetica. Con i suoi primi cortometraggi vince premi prestigiosi, e si fa notare a grandi livelli. Edward mani di forbice e Batman gli danno notorietà planetaria. In tutte le sue opere la violenza del mondo adulto nei confronti della fantasia e del sentire bambino è centrale, e i suoi personaggi sono infatti tutti emarginati e “diversi”. Grottesco, gotico e fiabesco sono i suoi strumenti per rendere con spietate metafore la nostra società, incapace di accettare la bellezza dell’unicità di ogni individuo. Rilanci Libri Gorey E., La bicicletta epiplettica, Adelphi, 2005 Film Burton T., La sposa cadavere, USA, 2005 Selick H., The Nightmare Before Christmas, USA, 1993 Selick H., Coraline e la porta magica, USA, 2009 Perché leggerlo È un libretto che rispecchia in pieno la poetica di Tim Burton, da sempre intento a raccontare gli abusi della società nei confronti dell’infanzia e della fantasia. Burton descrive bambini che, sfidando qualsiasi legge di natura, si nutrono di tutto ciò che gli uomini ritengono dannoso e nocivo. Come nei suoi strepitosi 10 11 XANADU. LA BIBLIOTECA IDEALE IL SEGNO ROSSO DEL CORAGGIO / Storie di eroi Kurt Busiek & Alex Ross MARVELS Panini Comics, 2008, ed. orig. 1994 [...] Come potevo essere marito… e magari padre… in un mondo dove, in qualsiasi momento, poteva entrarti un mostro in casa? Marvels, le “meraviglie”, le chiamavo… Ed è questo che erano. Accanto a loro… Noi cosa eravamo? Prima che arrivassero, eravamo così grandi, così fieri, così americani… Giovani, forti, vitali! Eravamo noi a far funzionare tutto. Ma ora eravamo diventati più piccoli. Lo vedevo in quelle stesse facce… Un tempo così sicure, così spavalde. Non eravamo più i giocatori. Eravamo spettatori. Stavamo aspettando qualcosa… Senza sapere cosa fosse… [...] Che cosa poteva fare un uomo…? Leggendo fumetti di supereroi, guardando i film che ne hanno tratto, tutti abbiamo pensato che in fin dei conti il nostro mondo è un po’ noioso, e che sarebbe decisamente più divertente ed entusiasmante se in giro ci fossero tutte quelle figure mascherate che popolano la carta e la celluloide. Kurt Busiek e Alex Ross hanno provato a riflettere seriamente su questa ipotesi, e hanno così invertito il punto di vista. Invece di raccontare gli X-Men, i Fantastici Quattro, l’Uomo Ragno e compagnia bella, hanno scelto come protagonista un uomo comune per mostrarci le “meraviglie” dal suo punto di vista. Phil Seldon è un fotografo di cronaca, specializzato in supereroi, che segue e ritrae dalla loro apparizione poco prima della Seconda Guerra Mondiale. Phil si interroga su queste creature, su come la loro presenza sconvolga il senso della vita, sulle conseguenze psicologiche ma anche pratiche dei loro scontri. Con i suoi occhi ripercorriamo tutti gli eventi salienti, e le battaglie più memorabili di quarant’anni di supereroi Marvel. 12 Perché leggerlo Tutti ci siamo chiesti almeno una volta cosa ne pensassero le comparse, che appaiono solo per dare maggiore realismo alle vignette, di tutto il trambusto e la distruzione provocati da questi uomini mascherati nei loro scontri. In questo caso il discorso si fa più serio, e diventa lo spunto per una riflessione sul rapporto tra essere umano e supereroe, in termini di responsabilità, doveri e poteri, rispetto reciproco. E non dimentichiamoci dei disegni di Alex Ross, che col suo stile pittorico ed estremamente realistico, ci calano proprio lì, a due passi dalle “meraviglie”. Qualcosa sull’autore Kurt Busiek è uno dei principali sceneggiatori americani di fumetto in attività. Inizia a lavorare per Marvel e DC Comics già nei primi anni Ottanta, ma è proprio Marvels, nel 1993, che gli dà la notorietà. Scrive tuttora storie di supereroi (Batman, Superman e Wonder Woman tra gli altri), e non sembra annoiarsi affatto. Alex Ross deve anch’egli la sua fama a Marvels, e al successivo Kingdom Come, in cui mette alla prova il suo talento inventando un futuro in cui i classici eroi come Superman, Flash, Lanterna Verde devono tornare dal loro ritiro e affrontare una generazione di supercattivi. Oggi è anche copertinista ufficiale della DC Comics. Rilanci Libri Le Guin U.K., I doni, Nord, 2006 Film Singer B., X-Men, USA, 2000 Fumetti Waid M., Ross A., Absolute Kingdom Come, Planeta De Agostini, 2008 13 XANADU. LA BIBLIOTECA IDEALE IL SEGNO ROSSO DEL CORAGGIO / Storie di eroi BATMAN, il cavaliere oscuro Oltre settant’anni, e non dimostrarli. Batman nasce nel lontano maggio 1939 dalla geniale intuizione di Bob Kane e Bill Finger sulle pagine del numero 27 di Detective Comics, una rivista antologica di fumetti americana che già da due anni pubblicava storie di genere noir, hard boiled e poliziesco. È subito amore a prima vista con i lettori, che rimangono affascinati da questo giustiziere che ha scelto di lottare contro il crimine mascherato da pipistrello, perché, come dice, “i criminali, per natura, sono una genia codarda e superstiziosa”. Batman, quando non è impegnato nella sua missione, è Bruce Wayne, un multimilionario, playboy e filantropo, che vive col suo maggiordomo Alfred (uno dei pochi a conoscerne il segreto) in una grande e silenziosa villa alle porte di Gotham City, sotto la quale si cela la Bat-Caverna, da sempre la sua base operativa. Ma perché imbarcarsi nella difficilissima impresa di combattere il crimine, quando tra l’altro non si è dotati di superpoteri o non si proviene da altri pianeti superiori al nostro? Bruce Wayne, giovanissimo, assiste all’assassinio di entrambi i suoi genitori ad opera di un rapinatore da quattro soldi, e trasforma il trauma, e la voglia di vendetta, in uno scopo superiore, in una missione di vita, e passa l’adolescenza e tutto il tempo restante, fino al suo esordio come giustiziere mascherato, ad allenarsi, ad affinare tutte le proprie doti fisiche e mentali e a costruire mezzi e marchingegni che potranno aiutarlo nella sua lotta. Ma se un personaggio del genere conosce fama planetaria, tra adulti e bambini, lo si deve anche ai molti cattivi affrontati in tutti questi anni di carriera, tra i quali spiccano: il Joker, Catwoman, il Pinguino, L’Enigmista, Due Facce, lo Spaventapasseri, Poison Ivy, Mr. Freeze… Supercriminali dall’aspetto inquietante, alle volte deformati da un incidente, che danno corpo alle più remote paure che noi tutti ci portiamo appresso. La diversa tipologia dei cattivi è tra l’altro un 14 ottimo specchio per capire come siano cambiate, nel corso dei decenni, le storie di Batman, tra alti e bassi, passando da atmosfere leggere e giocose (soprattutto sul finire degli anni Sessanta, quando in contemporanea al fumetto veniva trasmessa la serie televisiva di grande successo con protagonista Adam West), a quelle più cupe, oscure, dark, più in linea con la natura del personaggio, a partire dagli anni Ottanta. E a tal proposito, sebbene sia praticamente impossibile citare, dopo settant’anni di carriera, e migliaia di pagine a fumetti pubblicate, tutti gli autori che hanno scritto e disegnato le storie del cavaliere oscuro, una menzione speciale va fatta a Frank Miller, autore de Il ritorno del cavaliere oscuro e di Batman: Anno uno. Due cicli di avventure del giustiziere mascherato che in quegli anni lo hanno reso definitivamente “adulto” e che sono stati fonte di ispirazione, per tematiche e atmosfere, dei più bei film dedicati a Batman, quelli diretti da Tim Burton e in anni più recenti da Christopher Nolan. © DC. Entertainment 15 XANADU. LA BIBLIOTECA IDEALE IL SEGNO ROSSO DEL CORAGGIO / Storie di eroi Stephen Crane Il segno rosso del coraggio Frassinelli, 1998, ed. orig. 1894 [...] Se ne andò lentamente alla sua tenda e si sdraiò su una coperta accanto al soldato alto, che russava. Nel buio ebbe una visione: la Paura, con mille lingue, bisbigliava dietro di lui e lo faceva scappare, mentre gli altri provvedevano freddamente agli affari del loro paese. Non sarebbe stato in grado di tener testa a quel mostro. [...] Di fronte al fuoco Imperversa la Guerra Civile americana, e il giovane Harry legge sui giornali di imprese eroiche, di uomini imbattibili, di trionfi e vittorie. Per questo decide, in contrasto con la madre, di arruolarsi, di partire per il fronte per conquistare la sua porzione di gloria. Ma quando si trova a marciare con la truppa verso il territorio della prossima grande battaglia, i sogni scompaiono per lasciare spazio solo alla paura: è possibile sopportare tanta fatica? Come aspettare giorni e giorni prima dello scontro fatale? E quando avrà il nemico di fronte riuscirà a sparare? Riuscirà a tornare vivo a casa? Sono questi pensieri, prima ancora che la presenza dei soldati avversari, a torturarlo fino a quando il giorno atteso con tanta ansia arriva: i suoi compagni sono nelle barricate insieme a lui, i nemici così vicini da vedere i loro occhi. Con i primi spari inizia l’inferno e solo allora è possibile scoprire se prevarrà la linea rossa del coraggio o quella del sangue sul terreno. 16 Perché leggerlo Per chi non ci si è trovato, è davvero difficile vedere la guerra dal di dentro, anche oggi che spesso è protagonista nei telegiornali. Stephen Crane, come Spielberg nella scena iniziale di Salvate il soldato Ryan, riesce a portarci in prima linea e a farci sentire tutto l’orrore, la confusione, lo smarrimento di essere lì. Qualcosa sull’autore Nato nella seconda metà dell’Ottocento e morto giovanissimo non ancora trentenne, Stephen Crane fu insieme giornalista e scrittore, come molti altri grandi della letteratura americana, da Hemingway a London. Interessato sempre a raccontare la realtà e a denunciarne gli aspetti peggiori, come la vita degradata delle metropoli di allora, scrisse romanzi e fu corrispondente di guerra in Messico, in Grecia, a Cuba. Fu lì che vide di persona la crudeltà delle battaglie, ma l’aveva già splendidamente descritta nel suo capolavoro, La linea rossa del coraggio, considerato una delle rappresentazioni più realistiche della Guerra Civile americana, scritta da uno che non c’era stato. Rilanci Libri Bierce A., Tutti i racconti vol. 2. I racconti di guerra, Fanucci, 2006 Fruttero C. & Lucentini F. (a cura di), Storie americane di guerra, Einaudi, 1991 Hemingway E., I quarantanove racconti, Einaudi, 2007 Olmstead R., Cavallo nero carbone, Einaudi, 2009 Film Spielberg S., Salvate il soldato Ryan, USA, 1998 Stone O., Platoon, USA, 1986 17 XANADU. LA BIBLIOTECA IDEALE IL SEGNO ROSSO DEL CORAGGIO / Storie di eroi Nelle Harper Lee Il buio oltre la siepe Feltrinelli, 2002, ed. orig. 1960 [...] Dentro la casa viveva un fantasma maligno. La gente diceva che c’era, ma io e Jem non lo avevamo mai visto. Dicevano che veniva fuori di notte, quando la luna tramontava, e spiava la gente dalle finestre. Quando le azalee di un giardino appassivano come per una improvvisa gelata, era perché il fantasma vi aveva alitato. [...] Qualcosa sull’autrice Su Nelle Harper Lee, grande amica di Truman Capote, aleggia un mistero ancora oggi irrisolto. Dopo il successo mondiale de Il buio oltre la siepe, che le valse il premio Pulitzer, la più grande onorificenza per uno scrittore statunitense, fa perdere completamente le sue tracce e decide di ritirarsi a vita privata. Pare abbia continuato a scrivere, ma non ha più pubblicato nulla, di conseguenza si presuppone vi siano diversi manoscritti inediti che si spera prima o poi vengano dati alle stampe. Nel novembre del 2007 è stata premiata con il più grande riconoscimento civile statunitense, la Medaglia presidenziale della libertà, con la seguente motivazione “Il buio oltre la siepe ha influenzato il carattere del nostro paese in meglio. È stato un dono per il mondo intero.” Rilanci Il mistero che si nasconde dietro casa La piccola Scout, figlia dell’integerrimo avvocato Atticuss Finch, racconta con occhio ingenuo ma lucido le ingiustizie, i pregiudizi e il razzismo (nei confronti dei neri), la violenza (perpetuata sui più deboli), le emarginazioni (nei confronti di chi è diverso) che si compiono in un piccolo paese del profondo sud degli Stati Uniti. Racconta anche il bellissimo rapporto che ha con suo padre, che da solo cerca di difendere un nero accusato di violenza sessuale e che le farà scoprire il valore dell’etica vera e non quella che si basa sull’apparenza, nonché le bassezze che certi uomini (i rispettati signori del paese e i meno rispettati) possono raggiungere per difendere se stessi e la propria falsa moralità. Libri Lansdale J. R., In fondo alla palude, Fanucci, 2009 Schuyler G. S., Mai più nero, Voland, 2005 Twain M., Le avventure di Huckleberry Finn, Garzanti, 2009 Film Lee S., Fai la cosa giusta, USA, 1989 Spielberg S., Il colore viola, USA, 1985 Perché leggerlo Perché è un grande romanzo di formazione dove Scout, la protagonista, riesce a diventare grande e a mantenere la sua fiducia nel mondo, nonostante sia messa a dura prova dalle bassezze dell’animo umano. 18 19 XANADU. LA BIBLIOTECA IDEALE IL SEGNO ROSSO DEL CORAGGIO / Storie di eroi Stephen King La zona morta Sperling & Kupfer, 2003, ed orig. 1979 [...] Era ora di andare a dormire e, per amor di Dio, niente sogni. Ancora: la domanda. L’aveva scritta a caratteri nitidi, tracciandole attorno un triplo cerchio. La domanda era: se tu potessi salire su una macchina del tempo e ritornare al 1932, uccideresti Hitler? [...] Perché leggerlo La storia di un uomo comune, con un nome comune, capace di cambiare le sorti non solo delle persone vicine ma di tutto il mondo, è anche la storia di un piccolo eroe incerto, insicuro, e in definitiva solo. Johnny non si arrende al dolore e alla fatica del suo destino ma intraprende la lunga strada che forse altri hanno scritto per lui. È un eletto: nella sua mente il potere di vedere il futuro, nelle sue mani e nella sua volontà il potere di cambiarlo. Qualcosa sull’autore Stephen King è per tutti il Re del Brivido, ma ha scritto molto altro: fantasy, fantascienza, storie d’amore e d’amicizia… Ha firmato alcuni romanzi con lo pseudonimo di Richard Bachman per giocare con la sua identità e per mettere alla prova i suoi lettori. Forse la critica ancora non lo considera un genio, ma è sicuramente un grande raccontastorie del vecchio e del nuovo millennio. L’ora dell’Apocalisse si avvicina Johnny Smith è un giovane insegnante, amato dai suoi allievi e colleghi, con una vita semplice e tranquilla che condivide con il suo amore, Sarah. Il 30 ottobre del 1970 il destino di Johnny cambia tragicamente: dopo una piacevole serata al luna park per festeggiare Halloween, resta coinvolto in un grave incidente, entra in coma e la sua vita diventa solo un letto di ospedale. Al suo risveglio, quattro anni dopo, tutto è cambiato: Sarah si è sposata, i suoi genitori non sono più lì, e un potere inatteso, un dono imprevisto, gli fa prevedere il futuro. Quasi un veggente, riesce a scongiurare incidenti, trovare assassini e a risolvere casi eccezionali. Ma quel potere è anche una maledizione: nessuno si vuole avvicinare ad una persona capace di scoprire il futuro e il lato oscuro di ognuno. E poi c’è il presagio di morte e distruzione che lo ha invaso dopo aver stretto la mano a un politico, che lo costringe a riflettere sul senso di quel potere, sulla responsabilità che comporta. Nella zona morta dei suoi ricordi tutto si confonde e niente è più chiaro: il bene e il male non hanno più un volto ben definito. 22 Vedi il ritratto d’autore Rilanci Libri Le Guin U.K., La falce dei cieli, Nord, 2005 King S., Shining, Bompiani, 2001 Film Cronenberg D., La zona morta, USA, 1983 Zemeckis R., Le verità nascoste, USA, 2000 23 XANADU. LA BIBLIOTECA IDEALE IL SEGNO ROSSO DEL CORAGGIO / Storie di eroi Ira Levin I ragazzi venuti dal Brasile Mondadori, 2006, ed. orig. 1976 [...] Nell’uniforme da carcerata, Frieda Maloney avrebbe potuto essere una cameriera o una sguattera oberata di lavoro. Un giorno, pensò, mi piacerebbe incontrare un mostro che abbia la faccia di un mostro. [...] La lotta tra il Bene e il Male Forse qualcuno conosce la storia del dottor Mengele: noto come l’Angelo della Morte per gli orribili esperimenti su cavie umane che conduceva nei campi di concentramento, alla fine della guerra ha fatto perdere le proprie tracce. Pare abbia trovato salvezza in un paese sperduto del Sud America. E proprio da questo dato storico parte la terribile fantasia di questo romanzo: dal suo rifugio segreto Mengele sta mettendo in atto un piano per garantire la supremazia della razza ariana. Novantaquattro uomini, sparsi in tutti i continenti, cittadini pacifici che sembrano essere in tutto e per tutto uguali agli altri, dovranno morire in date precise per dare il via ad un effetto domino che potrebbe consentire il ritorno del Führer. Anzi, di più Führer, grazie alle scoperte scientifiche cui Mengele è giunto. Ad ostacolare il suo folle piano ci dovrà pensare il vecchio e ormai malato Lieberman, un ebreo sopravvissuto, che con un gruppo di coraggiosi studenti ha deciso di dedicare la sua vita alla ricerca dei criminali nazisti, una vera e propria lotta tra il Bene e il Male. 24 Perché leggerlo Perché il romanzo ci dice di non abbassare mai la guardia. Perché quella che pensavamo definitivamente sconfitta e superata, la follia xenofoba e razzista dei nazisti, può tornare in qualsiasi momento e nelle forme più disparate. È un romanzo che ci fa capire che la pace che abbiamo, i diritti dell’uomo, le garanzie costituzionali, non sono un bene acquisito definitivamente ma principi per i quali si deve combattere quotidianamente. E Liberman, pur vecchio e malconcio, ci dimostra che solo lottando strenuamente possiamo conservare il meglio che l’umanità ha prodotto. Qualcosa sull’autore Nato nel 1929 a New York, ha vinto il primo importante premio letterario a 22 anni con il racconto Un bacio prima di morire. Il suo romanzo più famoso è senz’altro Rosemary’s Baby, una storia horror tra satanismo e sottile psicologia, dal quale Roman Polansky trasse l’omonimo film. Altri film hanno preso spunto dalle sue storie: il grande Gregory Peck ha interpretato Mengele in I ragazzi venuti dal Brasile, e più avanti Nicole Kidman è stata la protagonista in La moglie perfetta, tratto dal suo La fabbrica delle mogli. Rilanci Libri Dick P.K., La svastica sul sole, Fanucci, 2007 Dürrenmatt F., Il sospetto, Feltrinelli, 2001 King S., L’allievo in Stagioni diverse, Sperling & Kupfer, 2008 Film Schaffner F., I ragazzi venuti dal Brasile, USA, 1978 Fumetti Spiegelman A., Maus, Einaudi, 2000 25 XANADU. LA BIBLIOTECA IDEALE IL SEGNO ROSSO DEL CORAGGIO / Storie di eroi Richard Matheson Io sono leggenda Fanucci, 2007, ed. orig. 1954 [...] Tremò e digrignò i denti. Aspetta lì. Beh, perché no? Perché non uscire? Era sicuramente un modo per liberarsene. Diventare uno di loro. Sghignazzò di fronte alla semplicità del concetto, poi si sollevò e si diresse ingobbito verso il mobile bar. Perché no? La sua mente arrancava. Perché sopportare tutta questa complessità, quando una porta spalancata e qualche passo basterebbero a farla finita? [...] L’ultimo uomo sulla terra Robert Neville è l’ultimo uomo rimasto sulla terra: un’epidemia ha sterminato tutta l’umanità, ma durante il rigor mortis i cadaveri risorgono sotto forma di Vampiri. Ormai solo, la sua giornata è scandita dalla routine quotidiana della caccia e dell’eliminazione dei Vampiri, dalla manutenzione degli apparati di difesa della sua casa, dagli approvvigionamenti dei generi di sussistenza. I mostri tutte le notti assalgono il suo rifugio cercando di entrare e, quando frustrati capiscono di non avere nessuna possibilità, cercano di fare breccia nel suo punto debole: l’assoluta, angosciante, infinita, solitudine. Deposte le armi i Vampiri bombardano Robert con continui inviti a lasciarsi vampirizzare, ricordandogli instancabilmente l’assurdità della sua scelta di resistere e la sofferenza ad essa legata. Ha senso preservare la propria diversità quando questa ci costringe all’isolamento e alla solitudine assoluta? Non è meglio lasciarsi vampirizzare e diventare come loro? Resisterà il nostro eroe o cederà alle lusinghe dei Vampiri? 26 Perché leggerlo Perché Matheson con questo romanzo ci mette di fronte ad un quesito filosofico fondamentale: rimanere fedeli a se stessi, anche quando si va contro la moltitudine e si rischia di rimanere soli, oppure negare la propria sensibilità e omologarsi alla massa? Un quesito che ci obbliga a porci domande scomode ma necessarie. Chi siamo? Innanzitutto. Ma poi un’altra altrettanto scomoda: avremo la forza per realizzare quello che sentiamo di essere? Qualcosa sull’autore Congedato dall’esercito perché ferito in azione, passa lunghe giornate in fabbrica, durante le quali ripensa a vecchi film, si inventa storie di orrore e fantascienza e sogna di diventare scrittore. La notte, tornato dal lavoro meccanico, stanchissimo, scrive Io sono leggenda e Tre millimetri al giorno. Il successo è tale da spingere una casa cinematografica a trarne dei film. Stephen King afferma che se non avesse letto Matheson non sarebbe mai diventato uno scrittore. Vedi il ritratto d’autore Rilanci Libri King S., Le notti di Salem, Sperling & Kupfer, 2008 Shiel M.P. La nube purpurea, Adelphi, 1991 Film Ragona U., L’ultimo uomo sulla terra, Italia, 1964 Rodriguez R.A., Dal tramonto all’alba, USA, 1996 Fumetti Miller F., Il ritorno del cavaliere oscuro, Planeta De Agostini, 2006 27 XANADU. LA BIBLIOTECA IDEALE IL SEGNO ROSSO DEL CORAGGIO / Storie di eroi Ai confini della leggenda RICHARD MATHESON State attenti: siete nelle mani di uno scrittore che non chiede pietà e non ne concede. Vi spremerà fino all’osso, e quando chiuderete questo libro vi lascerà con il più grande regalo che uno scrittore possa offrirvi: il desiderio di leggerlo ancora. Stephen King Queste parole, insieme all’ammirazione di un altro grande scrittore, Ray Bradbury, mettono in luce la prodigiosa caratteristica di Matheson: raccontare qualsiasi cosa valga la pena di vivere con l’aggiunta di sudori freddi e angoscia individuale. Classe 1926. Ad appena otto anni inizia a scrivere brevi racconti e poesie che verranno poi pubblicati nel giornale della sua città. Ma è solo dopo il congedo militare, i suoi piedi rischiano l’amputazione dopo molti giorni passati sotto la pioggia e il fango in trincea, che inizia la sua ascesa come narratore. All’inizio racconta storie noir, poi si concentra sulla fantascienza, suo cavallo di battaglia, anche se dichiara da sempre che “uno scrittore che ragiona per generi è fuori strada…l’idea stessa di costringere uno scrittore entro confini predefiniti mi è aliena.” È con Io sono leggenda del 1954, in piena Guerra Fredda, che arriva il successo e l’idea geniale di un mondo popolato solo di vampiri è il ricordo di una esperienza fatta al cinema durante gli anni dell’adolescenza. Dopo aver visto il Dracula interpretato da Bela Lugosi si insinua la straordinaria e angosciante convinzione di scrivere qualcosa che vada nella direzione opposta: il diverso è l’uomo, il mostro da combattere è lui e i vampiri regnano sulla terra. Sembra che il cinema abbia regalato al giovane Richard 28 molti momenti felici, nelle sale buie trova idee da sviluppare che restano in soffitta per un po’ di tempo per poi tornare quando è il momento giusto. È così anche per Tre millimetri al giorno, scritto di notte nello scantinato di casa, che racconta la storia di un uomo destinato a rimpicciolire, o per Incubo a seimila metri, dove un uomo è in preda al panico nel vedere fuori dal finestrino uno strano essere che si sta mangiando un’ala dell’aereo. Nei romanzi e nei molti racconti la normalità di una quotidianità banale e abitudinaria si trasforma portando in luce incubi e deliri attraverso ambientazioni contemporanee: non ci sono castelli infestati ma supermercati da conquistare per sopravvivere all’apocalisse. Sempre ai limiti del fantastico le sue storie si spostano dalla fantascienza all’horror passando per il western fino al fantasy senza tralasciare il giallo. È senza confini. Proprio alla fine degli anni Cinquanta il produttore Rod Serling gli propone di sceneggiare alcuni episodi della serie televisiva Ai confini della realtà. Intensi e drammatici si inseriscono pienamente nella sua poetica come già aveva dimostrato con collaborazioni di rilievo con Alfred Hitchcock e il telefilm Star Trek. Il cinema diventa la sua passione, come sceneggiatore, autore e aiuto regista: dai film di Roger Corman basati sui racconti di Poe, fino a Duel (1971) del giovanissimo esordiente Steven Spielberg per poi finire addirittura con una non proprio riuscita sceneggiatura di Lo squalo 3. Che dire, è infinita la sua produzione e spesso è divertente trovarlo dove meno si sospetta: due esempi su tutti il film comico Poliziotti a due zampe e l’horror paranormale Poltergeist. Buona lettura e buona visione! 29 XANADU. LA BIBLIOTECA IDEALE IL SEGNO ROSSO DEL CORAGGIO / Storie di eroi Alan Moore & David Lloyd V per vendetta Rizzoli, 2006, ed. orig. 1982-85 [...] Dicevo a mio padre: «Chi è quella signora?». E lui rispondeva: «È Madame Giustizia». E io dicevo: «Quanto è carina». La prego di non pensare che fosse solo una cosa fisica, so che lei non è una di quelle. No, io la amavo, come persona, come ideale. Ma è stato molto tempo fa. Temo che ora ci sia un’altra… [...] Col potere della verità, vivendo conquistai l’universo In un futuro in cui la Guerra Fredda tra Stati Uniti e Russia ha portato alla distruzione totale di Europa e Africa, la Gran Bretagna è stata miracolosamente risparmiata. Il sovvertimento dell’ordine mondiale ha però portato al collasso dello stato e all’instaurazione di un regime via via più severo e oppressivo. Sulla scena, in apparenza dal nulla, appare V, figura dall’oscuro passato strettamente legato a quello della dittatura, paladino della libertà che si presenta e colpisce celato da una maschera di Guy Fawkes, l’anarchico inglese che nel 1605 tentò di far esplodere il parlamento. Laddove Guy Fawkes aveva fallito, V riesce. È così che inizia la sua lotta al governo che opprime la popolazione dell’isola britannica, e che colpirà uno dopo l’altro tutti i punti di forza del regime, aiutato in questa missione da una ragazza rimasta orfana e con nulla da perdere, che V aveva salvato dalla cattura. Una battaglia che si infiltra nei gangli del potere e porta alla luce tutti i limiti e le contraddizioni della dittatura contro cui V combatte: il suo obiettivo è risvegliare le coscienze della gente, essere un simbolo e non un eroe. 30 Perché leggerlo Una trama intrigante, un viaggio alla scoperta della misteriosa storia personale del vendicatore, ma soprattutto un’analisi illuminante della dittatura, di ogni dittatura, dei mezzi che usa per affermarsi e mantenere il potere. Il tutto condito dai disegni di David Lloyd, realistici, cupi, taglienti, in cui figure secche e smunte emergono dal nero che invade la pagina, e che abbinano la spettacolarità delle scene d’azione alla capacità di rappresentare sul volto dei protagonisti le emozioni più forti e vere. Qualcosa sull’autore Alan Moore è da molti considerato una divinità vivente del fumetto, uno scrittore che con le proprie storie ha rivoluzionato il mondo dei comics degli ultimi trent’anni, costruendo trame e dialoghi che elevano il fumetto al pari della più alta letteratura. Un mito cresciuto anche grazie al suo aspetto, un viso smunto nascosto dietro un fiume di barba, e alla sua vita da completo eremita in una cittadina della Scozia. Tra i capolavori che ha creato non si possono non citare Watchmen, La lega degli straordinari gentlemen e From Hell, da cui peraltro sono stati tratti film di grande successo (da cui lo stesso Moore si è sempre dissociato, contrario alle trasposizioni cinematografiche delle proprie opere). Rilanci Libri Leroux G., Il fantasma dell’opera, Mondadori, 1998 Film Mc Teigue J., V for Vendetta, USA/Germania, 2005 Fumetti Moore A., Watchmen, Planeta De Agostini, 2009 Urasawa N., 20th Century Boys, Panini Comics, 2008 31 XANADU. LA BIBLIOTECA IDEALE IL SEGNO ROSSO DEL CORAGGIO / Storie di eroi Celia Rees Pirate Salani, 2005 [...] Bevemmo e gettammo le tazze in acqua. Lei si appoggiò al parapetto, il volto metà in ombra, perfetta come una statua. Il rubino all’orecchio scintillava al sole, e la sua camicia bianca si gonfiava nella brezza fresca, i lucenti capelli neri che ondeggiavano come una bandiera di pirati. È così che la ricordo. Mentre eravamo lì a ridere insieme, credetti davvero che non c’era nulla di impossibile. [...] Audaci donne di mare 1722. Nancy Kington fin da bambina ha sempre desiderato imbarcarsi per accompagnare il padre in giro per il mondo, ma un giorno quel sogno svanisce. Scopre che l’uomo commercia in schiavi, e come in una punizione divina in una terribile tempesta perde la vita, la nave e molti soldi. La famiglia è allo sfascio, e solo un matrimonio di convenienza può salvarla. Chi sarà l’uomo che Nancy andrà a sposare, dove la farà vivere e con che spirito lei potrà mettersi nelle sue mani? Con questi pensieri parte per salvare l’impresa di famiglia, ma approdata sulle coste della Giamaica intuisce il suo tragico destino: l’uomo è scontroso e violento con i suoi domestici, schiavi da anni in casa e nelle piantagioni. Solo una ragazza comprende il suo dolore, Minerva, con il futuro segnato dalla schiavitù. Decise e pronte anche alla morte, si rivolgono a chi a quel tempo le regole non le rispettava: i pirati. È l’inizio di una avventura indimenticabile. 34 Perché leggerlo Per scoprire che la pirateria è stata anche un’attività femminile. Per assaporare un’avventura in mare, dove Nancy e Minerva diventano autrici del loro destino e insieme capiscono che la libertà ha un valore assoluto. È un romanzo di formazione dove la crescita avviene di pari passo con l’avventura e il viaggio diventa metafora di un modo più profondo per gestire al meglio il futuro. Lontane solo nel tempo dalle ragazze di oggi, ma vicine per tenacia, speranza e grande vitalità. Qualcosa sull’autrice Le sue storie, spesso di ambientazioni storiche diverse, dalla caccia alle streghe fino agli anni Settanta con i figli dei fiori, esprimono benissimo lo sguardo femminile e la continua necessità di raccontare episodi in cui donne speciali si battono per la libertà e l’indipendenza. “Da piccola leggevo molto e ogni genere di libri, anche i fumetti come quelli di Superman che “prendevo in prestito” da mio fratello. Da adolescente mi appassionavo a letture romantiche, storie horror e gialli, ma anche ai classici come Jane Eyre e Cime tempestose. Il mio consiglio ai lettori è di trovare il genere che può maggiormente piacere, di leggere ciò che li interessa veramente e di non farsi dissuadere da coloro che condannano i generi popolari considerandoli spazzatura.” Rilanci Libri Creech S., La vagabonda, Mondadori, 2004 Rees C., Il viaggio della strega bambina, Salani, 2001 Stevenson R. L., L’isola del tesoro, Fabbri, 2007 Film Ross H., Fiori d’arancio, USA, 1989 Scott R., Thelma & Louise, USA, 1991 Zonca E., La vita sognata degli angeli, Francia, 1998 35 XANADU. LA BIBLIOTECA IDEALE IL SEGNO ROSSO DEL CORAGGIO / Storie di eroi CORTO MALTESE, l’avventuriero dei sette mari ”Non sono nessuno per giudicare, so soltanto che ho un’antipatia innata verso i censori, i probiviri... ma soprattutto sono i redentori coloro che mi disturbano di più.” Basterebbe questa frase per spiegare lo spirito libero che animava Hugo Pratt, uno dei più celebri autori italiani di fumetto, maestro indiscusso e riferimento obbligato per tutti i fumettisti degli ultimi trent’anni. In effetti è stata pronunciata da Corto Maltese, la sua “creatura” più famosa, diventato una vera icona della cultura mondiale, col suo alone romantico e misterioso, l’elegante giubba da marinaio, i pantaloni bianchi a zampa d’elefante, le basette lunghe e l’orecchino d’oro. Uomo di mare, avventuriero dalle mille storie, Corto Maltese non può che essere considerato la trasfigurazione letteraria del suo autore, dei suoi viaggi e delle sue esperienze che lo hanno portato a visitare mezzo mondo, mentre l’altro mezzo, se non è stato calpestato dai piedi di Pratt, è stato comunque percorso ed esplorato dalla sua fantasia. Letteratura disegnata Le avventure di Corto iniziano, almeno editorialmente, nel 1967, sul numero uno della rivista “Sgt. Kirk”, creata dallo stesso Pratt insieme all’amico Florenzo Ivaldi, con il famoso racconto Una ballata del mare salato, ambientata nei mari della Papua-Nuova Guinea, tra pirateria, ostaggi, navi di carbone e tribù di indigeni, e con Corto che appare per la prima volta al pubblico nudo, con la barba lunga, legato a una zattera in mezzo all’oceano, dopo un ammutinamento del suo equipaggio. Siamo nel 1913, prossimi allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, e da lì la storia di Corto si dipanerà per mari e continenti, intrecciandosi a conflitti, scontri, cacce a tesori e cacce all’uomo, fino alle voci che si rincorrono su una sua scomparsa durante la Guerra civile spagnola, combattendo nelle brigate internazionali. Ma sono solo voci, ed è bello che sia così, perché l’ultima storia disegnata da Hugo Pratt nel 1988 sul marinaio con l’orecchino, figlio a sua volta di un marinaio inglese, nipote di una strega dell’Isola di Man, e della Niña di Gibilterra, modella gitana del pittore Ingres, è quella che lo vede partire, in compagnia dell’amico-nemico Rasputin, alla ricerca di Mu, leggendario continente scomparso al largo del Sud America. Se c’è una cosa che rimane, una costante che emerge da tutte le avventure, è proprio il carattere di Corto Maltese, un uomo contrario a ogni ideologia, nazionalismo e religione, un uomo profondamente libero ed aperto ad ogni confronto, che si è guadagnato il rispetto di tutti coloro che ha incontrato, dalla strega voodoo Bocca Dorata al guerriero dancalo Cush (che gli dirà: “Anche se sei un cane infedele non mi sei antipatico...”), a personaggi storicamente esistiti come gli scrittori Jack London, Ernest Hemingway, Gabriele D’Annunzio e Herman Hesse, il bandito Butch Cassidy, il generale russo Roman von UngernSternberg e il turco Enver Pasha. Un personaggio straordinario, forse il più importante dell’intera storia di quell’arte che Pratt chiamava “letteratura disegnata”. Corto Maltese - Un’aquila nella giungla © 1970 Cong S.A., Lausanne. Ed. Rizzoli-Lizard, 1997. Corto Maltese® & Hugo Pratt™ are © Cong S.A. All rights reserved. www.hugopratt.com 37 XANADU. LA BIBLIOTECA IDEALE IL SEGNO ROSSO DEL CORAGGIO / Storie di eroi Marjane Satrapi Persepolis Sperling & Kupfer, 2003 [...] Avevo conosciuto la rivoluzione, che mi aveva fatto perdere una parte della mia famiglia. Ero sopravvissuta a una guerra che mi aveva allontanata dal mio paese e dai miei genitori… e fu una banale storia d’amore a farmi quasi morire. [...] frontare in solitudine, di nuove amicizie, di amori e di disillusioni. Il ritorno alle proprie radici diventa necessario per ritrovare se stessa. Un’eroina come noi Marjane è solo una bambina quando nel suo Paese, l’Iran, si instaura il regime totalitario e comincia il lungo conflitto con l’Iraq. Attraverso i suoi occhi e la sua storia di vita ci viene raccontata una delle fasi più cruente della storia dell’Iran, in cui migliaia di persone vengono arrestate, torturate e giustiziate con l’accusa di essere oppositori del regime. Marjane, controfigura dell’autrice stessa che ci racconta la Storia attraverso la sua autobiografia, è curiosa, osserva, legge, ascolta e fa un sacco di domande per cercare di capire quel che accade intorno a lei. Il lettore entra nella sua vita quando da bambina deve cominciare a indossare il velo senza sapere bene perché, quando gioca nel cortile di casa fingendo di essere Che Guevara, quando saluta per l’ultima volta l’amato zio condannato a morte come spia, e ancora, la vede adolescente appassionata di musica e con i desideri di libertà comuni a tutte le ragazze, mentre il suo paese diventa sempre più oppressivo. Per questo Marjane viene mandata a studiare in Austria, dove si apre un capitolo completamente nuovo della sua vita, fatto di esperienze difficili da af- Qualcosa sull’autrice Nata nel 1969 a Rasht da una famiglia progressista, Marjane Satrapi cresce a Teheran poi si trasferisce in Europa dove studia disegno e illustrazione. Dopo Persepolis (premiato nel 2004 al festival di fumetto di Angoulême) ha pubblicato Pollo alle prugne e Taglia e cuci, insieme a illustrazioni per riviste e libri per ragazzi. Ora vive a Parigi, nel frattempo Persepolis, trasposto in un film d’animazione, ha vinto nel 2007 il Premio della Giuria al Festival di Cannes, facendo così conoscere al pubblico il passato e il presente dell’Iran. 38 Perché leggerlo Persepolis, primo fumetto iraniano mai realizzato, è diventato un caso letterario in tutto il mondo. Siamo davanti all’avventura di una vita, raccontata in prima persona con immagini e parole che vanno dritto al centro delle cose. Satrapi sa raccontare con ironia disarmante le esperienze più semplici come quelle più straordinarie e dolorose della sua crescita: dal dover comperare musica rock da venditori di contrabbando, perché vietata, alla partenza forzata per l’Europa a soli quattordici anni, in vista di una formazione più libera. Una storia capace di emozionare e di aprire lo sguardo sulle sottese o manifeste forme di dittatura moderne. Rilanci Libri Nahai B.G., Sogni di Pioggia, Mondadori, 2008 Vastano L., Tutta un’altra musica in casa Buz, TEA, 2008 Film Folman A., Valzer con Bashir, Israele/Germania/Francia, 2008 Fumetti Abirached Z., Il gioco delle rondini, Becco Giallo editore, 2009 39 XANADU. LA BIBLIOTECA IDEALE IL SEGNO ROSSO DEL CORAGGIO / Storie di eroi Mary Shelley Frankenstein BUR, 2006, ed. orig. 1818 [...] Sono una tua creatura, ricordalo: avrei dovuto essere il tuo Adamo e sono invece l’angelo caduto che tu hai allontanato dalla gioia senza colpa alcuna da parte sua. Dappertutto vedo benedizioni dalle quali io sono escluso. Ero buono: la miseria ha fatto di me un demone. [...] Tu vivi, e il mio potere è assoluto. Seguimi Un giovane scienziato, pieno di sé e con il delirio di onnipotenza, nel tentativo di creare la vita, assemblando diversi pezzi di cadaveri, dà origine a un essere mostruoso tanto da risultargli ripugnante alla vista e che decide di abbandonare al suo triste destino. La creatura senza nome, lasciata a se stessa, odiata e rifiutata da tutti cerca inutilmente gli affetti e l’amore che tutti sembrano negarle. Il viaggio che la attende è lungo, pieno di pericoli e insidie. Sola, disperata e braccata, troverà nella vendetta l’unica ragione di esistere, trasformando la sua energia positiva in istinto omicida. Non c’è posto per questo “mostro” in un mondo scandito da regole precise, razionali e che non accetta ciò che esce fuori dagli schemi. problemi della biogenetica e della clonazione ma anche quelli più umani del rifiuto del diverso. Qualcosa sull’autrice Figlia di genitori illustri, la madre è stata l’autrice della prima dichiarazione dei diritti della donna, e il padre era un noto filosofo e politico del tempo, Mary non ha una infanzia tranquilla. Orfana di madre, vive con la sorellastra e il padre per qualche tempo finché, giovanissima, a soli sedici anni, conosce e si innamora follemente del poeta Percy Shelley con il quale fugge verso l’Italia, meta prediletta da molti studiosi. Sul lago di Ginevra, nel 1816, in una notte buia e tempestosa, come direbbe qualcuno, ha inizio la sua fortuna. È qui che dà vita al dottor Frankenstein e alla sua creatura, dopo una gara “intellettuale” con il noto poeta Lord Byron e lo stesso marito. In quella lontana notte nasce un mito, una leggenda, il prototipo di androidi e cyborg… Lei aveva solo diciannove anni e la sua carriera era appena iniziata. Rilanci Libri Dick P. K., Blade Runner, Fanucci, 2008 Hamill P., Neve in agosto, Salani, 1999 Wilde O., Il ritratto di Dorian Gray, Garzanti, 2007 Film Branagh K., Frankenstein di Mary Shelley, USA, 1994 Brooks M., Frankenstein junior, USA, 1974 Perché leggerlo Per riscoprire un classico dell’orrore e della fantascienza. Perché la creatura è più umana del suo creatore e inoltre per cercare le risposte alle eterne vicende umane. Perché il romanzo ci offre la possibilità di interrogarci affrontando i 40 41 XANADU. LA BIBLIOTECA IDEALE IL SEGNO ROSSO DEL CORAGGIO / Storie di eroi Art Spiegelman MAUS Einaudi, 2006, ed. orig. 1980-1991 [...] Pochi giorni dopo arrivati camion e centinaio di noi spingevano dentro. Ancora una volta ero insieme con Anja. Siamo arrivati a Oswiecim… prima di guerra vendevo tessuti qui. E siamo arrivati a campo di concentramento di Auschwitz. E sapevamo che da qui noi non uscivamo più… Sapevamo… che ci uccidono con gas e poi buttano in forni. Era il 1944… sapevamo tutto. E eravamo qui. [...] La storia e la vita di un sopravvissuto Maus racconta la tragedia dell’Olocausto, probabilmente la più grande di tutte. Art Spiegelman ricostruisce nel corso del libro le conversazioni con Vladek, suo padre, che partendo dal 1936 racconta la propria esperienza di vita e narra l’avvento del nazismo, la persecuzione degli ebrei e i campi di sterminio, fino all’epilogo della guerra e alla fuga negli Stati Uniti. Maus è quindi la storia di un ebreo sopravvissuto che da personale si fa universale, ma è anche la storia di una memoria collettiva che diventa memoria e ricerca individuale. Spiegelman, infatti, indaga e interpreta la Shoa, ma attraverso il rapporto con il padre segue un percorso di conoscenza che lo porta a riscoprire le proprie origini. stile semplice ma con una struttura narrativa complessa, il racconto di aneddoti, la forza simbolica dell’uso di maschere antropomorfe (gli ebrei sono topi, i tedeschi sono gatti), questo capolavoro a fumetti ha raccontato al mondo intero l’indescrivibile tragedia delle tragedie. Spiegelman con un disegno scarno e privo di retorica ha dimostrato come un nuovo sguardo possa rinarrare anche una storia come l’Olocausto, che rasenta il Mito, rendendola emozionante come la più avvincente delle finzioni letterarie. Qualcosa sull’autore Nato a Stoccolma nel 1948, Spiegelman vive e lavora a New York. Maus, iniziato nel 1973 e terminato nel 1991, vince un premio Pulitzer per il giornalismo che lo fa conoscere in tutto il mondo. Negli anni Ottanta fonda con Françoise Mouly la rivista di fumetto alternativo e di ricerca “Raw”, su cui verranno pubblicati artisti americani e europei che diventeranno i capiscuola del fumetto contemporaneo internazionale. Spiegelman ha collaborato con riviste come il “New Yorker”, “New York Times”, e insegnato alla School of Visual Arts di New York. Recentemente ha pubblicato L’ombra delle torri, racconto sulle conseguenze dell’attentato alle Torri Gemelle. Rilanci Libri Birger T., Ho sognato la cioccolata per anni, Piemme, 2008 Innocenti R.-Zee R.V., La storia di Erika, C’era una volta, 2003 Wiesel E., La notte, La Giuntina, 2007 Film Pakula A., La scelta di Sophie, USA, 1982 Spielberg S., Schindler’s List, USA, 1993 Perché leggerlo Dopo Maus la storia del fumetto non è stata più la stessa. Questo romanzo a fumetti ha dimostrato come il linguaggio dei comics, al pari del cinema e della letteratura, potesse affrontare tematiche complesse e adulte. Attraverso l’autobiografia, il racconto quotidiano, un’umanità al limite dell’antieroico, uno 42 43 GUIDA GALATTICA PER AUTOSTOPPISTI Storie di altri mondi Il Re di Spagna fece vela cercando l’isola incantata però quell’isola non c’era e mai nessuno l’ha trovata. Svanì di prua dalla galea come un’idea; come una splendida utopia è andata via e non tornerà mai più. Francesco Guccini, L’isola non trovata, EMI, 1970 (tratta dalla poesia La più bella di Guido Gozzano) Era scritto così: APMARAICIC LI ippout idicsiviv i e osoufrec arE :onadep len odnaihccarof naviraihG ,ippounsoliv i irfim ittut navatS .onavni idar imom i naitlouqs ertneM contemplò la pagina, arrovellandosi per un po’, ma infine un pensiero geniale la colpì. “Ma certo, è un libro dello Specchio! E se lo metto davanti a uno specchio, le parole torneranno a essere normali.” questa era la poesia che Alice poté leggere. IL CICIARAMPA Era cerfuoso e i viviscidi tuoppi Ghiarivan foracchiando nel pedano: Stavan tutti mifri i vilosnuoppi, Mentre squoltian i momi radi invano. Lewis Carroll, Attraverso lo specchio, Garzanti, 2008 46 47 XANADU. LA BIBLIOTECA IDEALE GUIDA GALATTICA PER AUTOSTOPPISTI / Storie di altri mondi Douglas Noël Adams Guida galattica per autostoppisti Mondadori, 1999, ed. orig. 1979 [...] «Ma cosa ce ne facciamo di un robot maniaco-depressivo?» «Voi pensate di avere dei problemi» disse Marvin con un tono come se si rivolgesse a una bara occupata di fresco da un cadavere «ma cosa ve ne fareste di voi stessi se foste voi dei robot maniaco-depressivi? No, non scomodatevi a rispondere: io sono cinquantamila volte più intelligente di voi, tuttavia non so la risposta. Mi dà il mal di testa solo cercare di scendere a pensare al vostro livello. [...] Maledetto pianeta di menefreghisti! Quando Arthur si sveglia una mattina, trova una gigantesca ruspa gialla in giardino, pronta a demolire la sua scalcinata villetta, cui è tanto affezionato. La motivazione ufficiale è che di lì dovrà passare un’autostrada. Arthur cerca di reagire in tutti i modi, ma nessuno è interessato al suo caso, che riguarda solo lui e la sfortuna. Passano pochi giorni, e il cielo è invaso da astronavi gialle, che annunciano ai terrestri che presto la Terra sarà demolita, per far spazio ad una superstrada galattica. Incredulo, Arthur assiste alla fine del mondo. Viene salvato al volo da uno strano personaggio, che lo accompagnerà per un lunghissimo viaggio interstellare: si imbatteranno in improbabili esseri e strampalate avventure, con la sola guida di un libro elettronico che contiene tutto lo scibile: la “Guida Galattica”. Ecco la definizione che questa grandiosa enciclopedia dà del nostro pianeta, dopo approfonditi studi: “Terra: fondamentalmente innocua”. C’è da stare freschi. 48 Perché leggerlo Attenzione: questo libro o lo si ama o lo si odia, non ci sono vie di mezzo. Se non sopporti le storie assurde, bizzarre, con personaggi svitati e balordi, lascia stare; ma se invece sono il tuo pane quotidiano, benvenuto nel club, perché per molti lettori in tutto il mondo si tratta addirittura di un culto. Nato come trasmissione radiofonica, visto l’enorme successo è diventato poi romanzo, serie televisiva, videogioco, film. Alcune ambientazioni, personaggi, e soprattutto l’ironia e il sarcasmo di fondo, sono alla base della serie di Matt Groening Futurama. Qualcosa sull’autore Adams era un vero colosso, quasi un alieno, che sin da piccolo si era costruito un mondo tutto suo. Pare sia stato visto travestito da rinoceronte scalare il Kilimangiaro… Appassionato di filosofia, scienza, musica, ecologia, venne presto notato e scritturato come sceneggiatore per il Monty Python Flying Circus, poi per serie televisive della BBC. La sua amicizia con il chitarrista dei Pink Floyd, David Gilmour, è stata suggellata dall’album The Division Bell, cui ha dato il nome. Rilanci Libri Adams D.N., Ristorante al termine dell’universo, Mondadori, 2002 Lewis R., Il più grande uomo scimmia del Pleistocene, Adelphi, 2001 Film Brooks M., Balle spaziali, USA, 1987 Groening M., Futurama, 20th Century Fox, 1999 Heinlein R., Universo, Mondadori, 2006 49 XANADU. LA BIBLIOTECA IDEALE GUIDA GALATTICA PER AUTOSTOPPISTI / Storie di altri mondi Stefano Benni Baol Feltrinelli, 2002, ed. orig. 1990 [...] Tanto tempo è passato. Sono sempre stato solo, da allora. Solo come ora, mentre in quest’alba violacea piloto la mia Zaz rossiccia sull’autostrada grigiastra che porta fuori città, dal Groviglio verso il Silenzio. Attraverso polvere e ruggine che galleggiano nell’aria, là dove non è né città né campagna, né fiori né deserto, dove un sole preistorico illumina colori chimici. Passo davanti ai campi di concentramento per tossicodipendenti e ai silos di droga. Sono diretto ai palazzi del Paradiso. [...] La verità è all’Inferno È una tranquilla notte di regime, l’inquinamento e la criminalità hanno raggiunto livelli sconcertanti; per le strade vagabondi e prostitute si danno da fare per non morire di fame e al potere il Gerarca detta le sue regole modificando la realtà. Solo, senza amici, abbandonato dalla fidanzata Bed, ultimo mago baol, un’antica scuola di magia resa illegale dopo l’avvento della dittatura, viene contattato da un vecchio comico, che tutti pensano morto. Il vecchio gli chiede di scoprire la verità: da anni alla Tivul, telegiornali, documentari e reality vengono manomessi e di conseguenza la gente continua a vedere e sentire solo menzogne. I “compositori di realtà” sono tanti e gestiti dal Regime, e Bed dovrà andare niente meno che all’Inferno, dove è nascosto l’archivio Zero: luogo dove la verità è tenuta segreta. Perché leggerlo Breve e scorrevole, con un linguaggio ironico e inventato, il romanzo si inserisce appieno nella letteratura distopica, dove il futuro è ben peggiore di quello che si può immaginare. Un uomo solo e abbandonato affronta una terribile missione, non vuole arrendersi all’evidenza brutale di un mondo che inventa, soggioga e istruisce i suoi abitanti. Anche quando la verità può sorprenderci e avvilirci è comunque sempre meglio scoprirla e conoscerla, perché solo così sapremo fino in fondo chi siamo realmente. Qualcosa sull’autore È uno degli autori italiani più conosciuti e apprezzati, soprattutto per la forte carica ironica e sarcastica che è propria di tutti i suoi lavori. I suoi libri si propongono con forza come ritratti satirici e spesso impietosi della nostra società, di cui Benni deride con intelligenza vizi e stili di vita. Nei fatti, sempre più la sua ironia serve a dare vigore a vere e proprie denunce. Non è un caso che tra i suoi punti di riferimento ci siano i racconti del genio dell’horror Edgar Allan Poe, il teatro dell’assurdo di Samuel Beckett, i giochi letterari di Raymond Queneau, ma anche Stanley Kubrick e l’attore John Belushi. Si concede pochissimo ai media, così come rarissime sono le sue interviste; per non parlare delle apparizioni televisive, in fondo “i compositori di realtà” possono essere ovunque. Rilanci Libri Benni S., Margherita Dolcevita, Feltrinelli, 2005 Dick P.K., In senso inverso, Fanucci, 2003 King S., L’uomo in fuga, Sperling & Kupfer, 2003 Film Burton T., Mars Attacks, USA, 1997 Weir P., The Truman Show, USA, 1998 50 51 XANADU. LA BIBLIOTECA IDEALE GUIDA GALATTICA PER AUTOSTOPPISTI / Storie di altri mondi Silvana De Mari L’ultimo orco Salani, 2005 [...] Secondo coloro che hanno scritto la Storia dell’inizio del mondo, l’unico dono che gli uomini hanno avuto è stato la mancanza di doni. Gli Uomini non hanno potere sulla materia, ne hanno poco sullo spirito, mai avrebbero potuto cavalcare un drago, soffrono il dolore più di un Orco e il gelo più di un Elfo. Abituati alla propria pochezza, messi continuamente in ginocchio da una realtà incomprensibile e ingovernabile, gli Uomini hanno dovuto imparare il coraggio. [...] Anche Chi ha fatto l’Universo qualche dito e qualche dente, nell’impresa, ce li deve avere lasciati Rankstrail è un ragazzone che vive sulla cinta esterna di una città-fortezza, con il vecchio e poverissimo padre. Della sua vita non sa che fare: la città è dominata da un crudele tiranno che opprime il popolo, e fuggire è impossibile, perché fuori dalle mura si attende una gigantesca orda di orchi, che stanno devastando le campagne e le città circostanti, e che prima o poi tornerà a ripetere quanto già fatto in passato. Rankstrail impara a leggere, scrivere e usare la spada, e decide di reagire alla situazione e arruolarsi in un esercito di mercenari: l’ingaggio è per quindici anni. Con l’aiuto del fedele Lisentrail, di un lupo e di una bambina incredibilmente abile nel tiro con l’arco, Rankstrail detto l’Orso riuscirà a trovare la sua strada e incrocerà quella di Yorsh, il mitico Ultimo Elfo. Seguito de L‘ultimo elfo, L’ultimo orco, che proseguirà in altri due episodi, è senza dubbio uno dei migliori fantasy usciti in Italia. 52 Perché leggerlo Perché è come cavalcare al fianco di Sire Aragorn. Come tutti i fantasy di questa autrice, più volte premiati e tradotti in molte lingue, è diverso da tutti gli altri in circolazione: la sua unicità è fatta dalla grande forza che sprigiona, dallo stile trascinante, limpido e ironico, da una grande intelligenza, dall’esaltante senso epico ed etico, dal coraggio davvero raro nell’affrontare temi attuali e di grande peso all’interno di un genere che molti credono di sola evasione. Qualcosa sull’autrice Medico, prima chirurgo poi psicoterapeuta, ha due grandi passioni letterarie: Tolkien e Primo Levi, che rilegge ogni anno. Impegnata in prima linea contro le ingiustizie, non risparmia mai nulla nelle sue conferenze e negli incontri pubblici: ascoltarla dal vivo è un’esperienza che difficilmente si dimentica. Ha pubblicato anche un saggio originale e molto interessante, Il drago come realtà, in cui per prima studia l’importanza della narrativa fantastica, dalla fiaba al mito, dalla favola al fantasy, anche dal punto di vista neurobiologico, culturale, politico. Rilanci Libri De Mari S., L’ultimo elfo, Salani, 2004 De Mari S., Gli ultimi incantesimi, Salani, 2008 Levi P., Se non ora, quando, Einaudi, 2007 Tolkien J.R.R., Il signore degli anelli, Bompiani, 2005 Film Scott R., Legend, GB, 1985 53 XANADU. LA BIBLIOTECA IDEALE GUIDA GALATTICA PER AUTOSTOPPISTI / Storie di altri mondi Il Signore delle Terre di Mezzo J.R.R. TOLKIEN Chi ha letto Il signore degli anelli, o Lo Hobbit, o Il Silmarillon, si sarà immaginato il creatore di quei mondi come un personaggio fuori dagli schemi, un po’ Sire Aragorn, un po’ Gandalf. In realtà Sir John Ronald Reuel Tolkien era un serio professore della più importante università del mondo, Oxford, già anziano e, pare, con una vita piuttosto noiosa e abitudinaria. Niente follie, colpi di testa o comportamenti bislacchi, tolto quei giovedì sera che passava con i suoi pochi amici del circolo Inklings, tra cui Lewis, che scriverà Le cronache di Narnia, a raccontarsi di elfi e gnomi. In Inghilterra era noto come un grandissimo filologo, studioso e traduttore di lingue dimenticate, e autore di manuali e vocabolari, ancora oggi in uso. Già da ragazzino conosceva non solo l’inglese antico, il greco e il latino, ma si dilettava con la decifrazione scientifica del gotico, del gaelico, del celtico e del finnico, e si inventava parole nuove in lingue inesistenti, con suoni e regole grammaticali. Più avanti le chiamerà “Lingue elfiche”. Tolkien se ne stava quasi sempre chiuso in casa, immerso in quelle incomprensibili diavolerie, mentre gli altri professori si lamentavano perché non aveva voglia di scrivere libri, come facevano tutti loro. In realtà scriveva eccome, e non si fermava mai: impiegò ben dodici anni per elaborare il suo capolavoro, ed è impossibile sapere quanto sia durata la stesura di quello che considerava il suo libro, Il Silmarillon, iniziato molto giovane e mai terminato. Il suo editore era disperato: dopo un richiamo per mettergli fretta, si sentì dire da Tolkien che aveva quasi finito, e infatti consegnò otto anni dopo. Più che scrivere, giocava a creare il mondo, e si sbizzarriva con i colpi di genio che conosciamo. La parte più difficile era convincere il lettore che quello che raccontava fosse vero, e il trucco era studiare tutto alla perfezione. Calcolava il tempo di viaggio di un uomo a piedi, la velocità dei cavalli, disegnava mappe accurate e faceva muovere i suoi personaggi più lentamente se nella cartina c’era una montagna da scalare. La Contea è un po’ il suo mondo ideale: casette solide e circondate dal verde, nessun marchingegno elettronico, tranquillità e poco altro. Un luogo che gli ricordava la sua prima infanzia, quando per la prima volta vide le morbide campagne inglesi, abituato com’era ai paesaggi del Sudafrica, in cui era nato nel 1892. Già da piccolo, rimasto orfano, si fece affascinare da leggende e miti, che poi raccontò mille volte ai figli e che seppe trasformare e rinvigorire nelle sue opere, per questo così fortemente simboliche e potenti: con queste voleva dare una nuova mitologia alla sua terra, ricostruita dai frammenti che aveva studiato e ricomposto. Allo stesso modo, anche le terre di Mordor provengono da un ricordo: le trincee nelle paludi delle Fiandre della prima guerra mondiale, 54 in cui si trovò a combattere e a perdere i migliori amici. La sua attenzione nei confronti di ciò che accadeva nella realtà si rifletteva quindi nei suoi fantasy, i più raffinati di sempre, e l’intera trilogia dell’anello probabilmente poteva essere scritta solo da chi aveva appena visto gli orrori della guerra, del Nazismo e dello Stalinismo. Mai come in quegli anni infatti, l’uomo ha rischiato l’annientamento totale, perché dotato di una potenza eccessiva: ed ecco, in altri termini, l’Oscuro Signore e l’Anello. C’è, per questo, una differenza rispetto a tutte le storie mitiche e fantastiche scritte prima di lui: il compito dell’eroe era sempre stato la conquista di un tesoro, il fuoco cercato da Prometeo, la conoscenza; Frodo invece ha già tutto in quel piccolo anello, e il suo compito è disfarsene, perché sa che nemmeno l’uomo più saggio può fare buon uso di troppo potere. L’intreccio tra vita e storie Tolkien se l’è portato anche nella tomba: sulla lapide che veglia il corpo suo e della moglie, ha voluto incisi i nomi Beren e Luthien, protagonisti del Silmarillon. 55 XANADU. LA BIBLIOTECA IDEALE GUIDA GALATTICA PER AUTOSTOPPISTI / Storie di altri mondi Ma gli androidi sognano pecore elettriche? PHILIP K. DICK Sono sicuro che voi non mi credete, e non credete nemmeno che credo a ciò che dico. Eppure, è vero. Siete liberi di credermi o di non credermi, ma credete almeno a questo: non sto scherzando. È una cosa molto seria, molto importante. Un sacco di gente sostiene di ricordarsi delle vite antecedenti; io sostengo, invece, di ricordarmi di un’altra vita presente. Il più grande e visionario autore di fantascienza contemporanea, saccheggiato dal cinema dopo la sua morte, ha vissuto tutta la sua vita sul confine con la follia. Anzi, pare che spesso si sia spinto al di là di quel confine, a sentire le cinque mogli, i pochi amici, i famigliari. Per esempio, negli ultimi anni della sua vita, lui che era sempre stato un fervente razionalista, si era convinto di essere visitato da misteriose presenze divine, di sentire voci in sonno e in veglia, e su queste baserà tutti i romanzi successivi; si allontanò da alcuni amici, sicuro che fossero in realtà spie dell’FBI che lo tenevano sotto controllo; addirittura fece prelevare la moglie, accusandola di essere una pazza assassina che già aveva ucciso il precedente marito, e rinchiudere in manicomio, salvo spergiurare qualche settimana dopo che dovevano liberarla, perché lo psicopatico era lui; per non dire che ha steso tutto il suo capolavoro, La svastica sul sole, lanciando i bastoncini del I Ching, un antico testo divinatorio cinese, ogni volta che doveva decidere cosa scrivere. 58 Dick aveva anche raggiunto la certezza che esiste almeno un’altra dimensione parallela, in cui ognuno di noi ha un’altra vita. Tutte queste paranoie di cui soffriva, e che cercava di risolvere con l’abuso di droghe, che naturalmente peggioravano la situazione, sono facilmente rintracciabili all’interno della sua sterminata e geniale produzione. Certo, la vita non lo aveva aiutato: nato in piena Depressione da genitori non proprio equilibrati, perse la sorellina gemella nella culla, e lei sarà un fantasma costante nella sua esistenza. Il corpicino venne seppellito sotto una lapide che portava inciso sia il nome Jane, con data di nascita e morte, che il suo, Philip K., in attesa. Passò un’infanzia solitaria e tormentata, e la madre iniziò a portarlo da uno psichiatra sin dai quattordici anni: il primo di una lunga e ininterrotta fila che lo accompagnerà fino alla morte. Philip era però troppo intelligente, e aveva capito i trucchetti dei medici, che imbrogliava per ottenere quello che voleva. Così, mentre collezionava disturbi (tachicardia, agorafobia, crisi d’asma…), si faceva dispensare dagli studi e dagli sport, per coltivare le sue uniche passioni: leggere, scrivere a macchina (dicono fosse il più veloce battitore al mondo), ascoltare musica classica. Più avanti frequentò la prestigiosa Università di Berkeley, ma si fece sbattere fuori perché pacifista e contrario alla guerra di Corea. Nonostante malattie e anfetamine, Dick trovò finalmente l’unica strada percorribile, la Fantascienza, in cui poteva scatenare tutto il proprio genio. Racconti e romanzi gli uscivano a grande velocità, ognuno con un’idea rivoluzionaria. Niente futuro felice, ma incredibili preveggenze sulla società e sulla politica, incroci tra mondo dei vivi e dei morti, iperdiffusione dei nuovi media, robot che si credono umani, lavaggi del cervello, alieni spie… un campionario che stravolge il genere e pone le basi per filoni successivi, anticipando persino il cyberpunk. La ricchezza arrivò solo quando i diritti delle sue opere raggiunsero cifre a molti zeri, e Ridley Scott ricavò da un suo romanzo Blade Runner, un capolavoro assoluto del cinema. Lì c’è forse la sua più grande invenzione: sulla Terra gli umani rimasti sono pochi, sostituiti da androidi così perfetti da essere indistinguibili da loro, e che provano emozioni, soffrono, amano, e non sanno nemmeno di essere macchine. Il successo, dunque. Ma Philip era appena morto, seppellito a fianco della piccola bara della gemella che lo aspettava da cinquantaquattro anni. 59 XANADU. LA BIBLIOTECA IDEALE GUIDA GALATTICA PER AUTOSTOPPISTI / Storie di altri mondi Le terre di Mezzo del FANTASY Forse non c’è genere più riconoscibile del Fantasy ad una prima occhiata: caratteristiche sono le mappe di un altrove inventato, certe ambientazioni spesso ammiccanti ad un’epoca in qualche modo simile al Medioevo, e soprattutto i personaggi, siano fate, elfi, gnomi, guerrieri, recuperati da una antica tradizione che ha radici nei miti, nella fiaba, nell’epica cavalleresca. Sono caratteristiche presenti fin dalla nascita, nella seconda metà dell’Ottocento, anche se il successo vero e proprio arriva però nel secolo scorso, con l’opera di J.R.R. Tolkien che crea il vero modello con cui tutti in qualche modo devono fare i conti. Da allora il successo del genere porta alla nascita di vere e proprie ramificazioni (ad es. “classic fantasy”, “heroic fantasy”, “comic fantasy”, “urban fantasy”), per arrivare ad Harry Potter di J.K. Rowling, quando la moda del Fantasy dilaga ad un livello davvero planetario contaminando di sé il cinema, l’illustrazione, i videogiochi, i giochi di ruolo, il fumetto, il nostro immaginario. Ma se è facile riconoscerlo subito, è meno semplice comprendere quali sono le storie davvero originali e dove andare a guardare per capirlo davvero. Il Fantasy è il genere della Meraviglia, deve provocare stupore nel lettore e catturarlo con questo, ma c’è la Meraviglia di un fuoco d’artificio, che finisce subito, e quella invece che non ci abbandona più e magari ci fa vedere meglio come siamo fatti noi, quali sono le nostre speranze e le nostre paure. In questo senso i mondi del Fantasy sono sempre dei travestimenti: raccontano di Terre di Mezzo, di foreste e laghi incantati, di castelli e magia, ma in realtà parlano di questioni molto più vicine alla nostra vita: della necessità di trovare il coraggio quando serve, della difficoltà a distinguere il bene dal male, l’importanza della lealtà e dell’amicizia, la responsabilità e l’impegno che ognuno di noi ha per migliorare la realtà, la 70 fatica e i pericoli di questo sforzo ma anche il premio di sentirci un po’ eroi anche noi. Questo è quello che hanno raccontato i grandi autori del genere, tutti da scoprire: oltre a Tolkien e Lewis, tornati alla ribalta per le trasposizioni cinematografiche, penso a G. MacDonald,, U.K. Le Guin, R.E. Howard, R. Jordan, G. Martin, N. Gaiman, W. Moers, T. Pratchett, P. Pullman, S. De Mari. Purtroppo il successo del genere ha portato alla produzioni di tantissime storie, tutte troppo uguali, tutte pronte a mettere in scena il solito armamentario di personaggi, ma senza profondità. Ci sono maghi che usano la bacchetta magica come fosse una mitragliatrice e chi invece sa che ogni magia è una grande responsabilità che può cambiare per sempre l’equilibrio del mondo; ci sono draghi che sono solo serpentoni volanti e sputafuoco e draghi che invece sono creature antichissime e ricche per questo di una saggezza ancestrale. Insomma, l’invito è quello di varcare la soglia di questi altrove, ma di sapere riconoscere poi quali sono di cartapesta e quali di carne e sangue. © F. Frazetta, Fire & Ice, Producers Sales Organization, 1982 71 XANADU. LA BIBLIOTECA IDEALE GUIDA GALATTICA PER AUTOSTOPPISTI / Storie di altri mondi Gemma Malley La Dichiarazione Salani, 2008 [...] ...i diari e la scrittura erano vietati a Grange Hall. Gli Eccedenti non erano lì per leggere e scrivere: erano lì per imparare a lavorare, diceva sempre la signora Pincent. Ripeteva in continuazione che sarebbe stato molto più semplice se non avessero dovuto insegnare loro a leggere e a scrivere, perché erano cose pericolose: ti facevano pensare, e gli Eccedenti che pensavano troppo erano inutili e problematici. [...] Mi chiamo Anna e non dovrei essere qui. Non dovrei nemmeno esistere. 2140, Inghilterra. La scienza medica ha raggiunto il più grande successo possibile: ha scoperto il segreto dell’immortalità, una pillola che assunta ogni giorno non fa invecchiare. Da qualche anno tutti ne fanno uso, e ben presto emerge una controindicazione: se nessuno muore più, il mondo rischia il collasso per sovrappopolazione. Così, chi si sposa e assume la pillola, deve firmare una Dichiarazione, con la quale si impegna a non avere mai figli per non turbare l’equilibrio raggiunto. In questo mondo di soli adulti però ogni tanto un figlio nasce, per protesta, per errore, per senso del dovere, e viene chiamato “eccedenza”, e rinchiuso in grandi collegi da cui non si può uscire. Si può soltanto lavorare sodo in una specie di scuola per servi: chi viene promosso diventa, una volta maggiorenne, una Risorsa Utilizzabile, uno schiavo per le famiglie Legali, chi fallisce viene fatto sparire. Anna, 16 anni, è lì da sempre, come tutti i suoi compagni, ed è stata indottrinata perfettamente, al punto che trova normale e giusta la sua situazione. Almeno fino a quando al collegio arriva, come un prigioniero, un suo coetaneo che sembra essere sfuggito ai controlli per tutta la vita, e che sa cosa c’è la fuori. 72 Perché leggerlo Perché è una premonizione del futuro, e quel che si vede non è nulla di buono. Perché non è un mondo così lontano dal nostro, anzi. Per stare all’erta. Per ragionare su quello che ci accade ogni giorno, che sembra normale e forse non lo è. Perché qualcuno che sia pronto a capire quando il baratro è vicino, e a guidare gli altri che non lo sono, ci vuole. E perché è anche una grande storia d’amore. Qualcosa sull’autrice Giovane autrice londinese, prima di dedicarsi alla letteratura si è occupata di filosofia e giornalismo. Da ragazzina divorava libri pesantissimi, soprattutto esistenzialisti francesi e filosofia russa, ed era già appassionata di fantascienza. In particolare trova illuminante e consiglia a tutti la lettura di Il mondo Nuovo, di Aldous Huxley, che in effetti è un antenato del suo romanzo. Rilanci Libri Ishiguro K., Non lasciarmi, Einaudi, 2006 Moore A.-Lloyd D., V per vendetta, Rizzoli, 2006 Mourlevat J.-C., La battaglia d’inverno, Fabbri, 2007 Orwell G., 1984, Mondadori, 2002 Film Niccol A., Gattaca. La porta dell’universo, USA, 1997 73 XANADU. LA BIBLIOTECA IDEALE GUIDA GALATTICA PER AUTOSTOPPISTI / Storie di altri mondi Philip Pullman La bussola d’oro Salani, 2007 [...] E parlano di questa bambina, cui spetta un grande destino che può compiersi solamente altrove: non in questo mondo, ma molto al di là di esso. Senza questa bambina, noi moriremo tutti. Così dicono le streghe. Lei, però, deve realizzare il suo destino restando ignara di quello che fa, perché solo nella sua ignoranza noi potremo esser salvati. [...] La bambina della profezia La giovane Lyra, orfana e affidata allo zio Lord Asriel per la sua educazione, ha una destino particolare, anche se ancora non lo sa. È la ragazzina della profezia, quella che sarà capace di mettere in comunicazione mondi e dimensioni parallele. Non sembrerebbe proprio a vederla nel collegio di Jordan prima e poi al seguito della misteriosa signora Coulter. Ma pian piano il suo potere viene fuori, quando è costretta a fuggire insieme ai nomadi dei fiumi e trova la bussola d’oro, un aletiometro, con cui solo lei può leggere il futuro. Ma la conoscenza della sua particolare natura coincide con la crescita del pericolo, soprattutto quando è catturata dagli Ingoiatori, setta che rapisce i più giovani per misteriosi esperimenti. La fuga di Lyra coinciderà anche con la scoperta della vera identità dei genitori, tutt’altro che morti, e non sarà una bella rivelazione. È il primo episodio della splendida trilogia Queste oscure materie. 78 Perché leggerlo C’è un piacere particolare nel lasciarsi immergere in altri mondi, come entrare in un quadro. E il piacere aumenta di più quando il quadro è disegnato in tutti i particolari, ora simili a quelli che conosciamo, ora incredibili, in un’epoca ambigua tra passato e futuro. Sono pochi i “pittori” che hanno il talento di Pullman. Qualcosa sull’autore C’è sempre una certa curiosità a guardare i volti degli scrittori. Mentre leggiamo i loro libri ce ne facciamo un’idea e spesso non corrisponde a realtà. A vederlo Pullman sembra un professore di un college inglese. E in effetti tanta è la sua cultura, la passione per la Storia, le letteratura e la tradizione della Gran Bretagna. Ma dietro quella sua espressione così seriosa, si nasconde una capacità di immaginare mondi e avventure davvero unica, ora ambientati in scenari fantasy, genere in cui è un maestro, ora in epoche passate, ora nella nostra contemporaneità. Insomma sembra anche lui avere in dono la capacità di leggere una “bussola d’oro”, quella che serve per orientarsi nell’oceano delle storie. Rilanci Libri Brussolo S., Peggy Sue e gli Invisibili. Il sonno del demonio, Fanucci, 2002 Reeve P., Macchine mortali, Mondadori, 2004 Film Otomo K., Steamboy, Giappone, 2004 Fumetti Moore A., O’Neill K., La Lega degli Straordinari Gentlemen, Magic Press, 2002 79 QUALCUNO CON CUI CORRERE Storie d’amore Che cos’è l’amor chiedilo al vento che sferza il suo lamento sulla ghiaia del viale del tramonto all’ amaca gelata che ha perso il suo gazebo […] che cos’è l’amor è un sasso nella scarpa che punge il passo lento di bolero… Vinicio Capossela, Che coss’è l’amor in Liveinvolvo, CGD EastWest, 1998 Come tu mi manchi è come io ti amo la sera insonne intanto lenta s’assonna e tace Il fatto che mi manchi è il fatto che ti amo e dentro il buio rimuore ogni dolore invano È perché tu mi manchi che ancora io ti amo rincorre aurora ansiosa dorata la sua ora È perché io ti amo che ancora tu mi manchi la pace in piena luce abbraccia la sua croce E ancora lei s’accora e nulla la consola e ancora scorre ancora Giusi Quarenghi, Tiramore, Marsilio, 2006 86 87 XANADU. LA BIBLIOTECA IDEALE QUALCUNO CON CUI CORRERE / Storie d’amore Emily Brontë Cime Tempestose BUR, 2008, ed. orig. 1847 [...] Se tutto il resto perisse e lui restasse, io continuerei ad essere; e, se tutto il resto perisse e lui venisse annientato, l’universo mi diverrebbe estraneo. Il mio amore per lui è simile alle rocce eterne ai piedi degli alberi; fonti di poca gioia visibile, ma necessarie. [...] L’amore come furore Siamo in una casa di campagna, isolata dal mondo, chiamata “Cime tempestose”. Un giorno il padre di famiglia rientra da un viaggio portando con sé un ragazzetto misterioso, scuro come uno zingaro, taciturno e molto intelligente. La figlia, Cathy, ne rimane affascinata, mentre il figlio maggiore inizia subito a maltrattarlo, e continuerà fino a quando, adulto, renderà Heathcliff suo servo. Tra questi, selvaggio e indomabile, e Cathy nasce una intensa storia d’amore, che però deve essere nascosta a tutti: le scale sociali vanno rispettate, una brava ragazza non può avvicinarsi ad un servo ignorante, soprattutto se è appena stata promessa sposa ad un riccone del luogo… Un giorno, Heahtcliff ascolta di nascosto una conversazione in cui Cathy sembra rifiutare il suo amore, e allora prende la drammatica decisione di andarsene, scomparendo nel nulla in una notte di tempesta. Quando torna, anni dopo, Heatcliff è un uomo, ed è cambiato: è ricchissimo e davvero bello. L’unico motivo del suo ritorno è la vendetta, che si scatenerà su tutto e tutti coloro che lo hanno umiliato. 92 Perché leggerlo Perché Heathcliff è un uomo dal fascino crudele, capace di dare tutto alla persona amata come di prenderselo da coloro per i quali nutre un ossessivo sentimento di vendetta. Perché ci racconta di come la vendetta accecante possa inaridire gli animi e sottomettere ogni altro sentimento umano, perché l’ipocrisia viene smascherata, e chi ne fa una scelta di vita avrà da soffrirne per tutta la vita. Perché è un classico dal sapore attuale, con vicende e storie di sentimenti e passioni vive che travalicano i secoli e non finiscono mai di appassionare. Qualcosa sull’autrice Emily Brontë nasce nel 1818, quinta di sei figli, tra cui le sorelle Charlotte, autrice del romanzo Jane Eyre, e Anne, anche lei scrittrice. Cresciuta nelle campagne inglesi, sviluppa la sua passione per la scrittura, e nel 1847 riesce a pubblicare Cime Tempestose con il nome Ellis Bell. Anche le altre sorelle dovettero usare uno pseudonimo maschile per poter pubblicare i loro romanzi. Muore di tubercolosi solamente un anno dopo, a trent’anni. Questo romanzo è considerato uno dei capolavori della letteratura inglese del XIX secolo. Rilanci Libri Austen, J., Ragione e sentimento, Newton & Compton, 2008 Brontë C., Jane Eyre, Einaudi, 2008 Hardy, T., Tess dei d’Uberville , Einaudi, 2008 Film Zeffirelli F., Jane Eyre, Francia/Italia /GB, 1996 93 XANADU. LA BIBLIOTECA IDEALE QUALCUNO CON CUI CORRERE / Storie d’amore Aidan Chambers Quando eravamo in tre Rizzoli, 2008 [...] Da tre mesi vivevo come un eremita. Per scelta, voglio dire, non per caso o per necessità. Volevo stare da solo, perché ne avevo fin sopra i capelli di fare quello che ci si aspettava da me, di essere quello che gli altri volevano (…). Non volevo più fare la parte del figlio, dello studente, dell’amico o, se è per questo, neanche dell’innamorato. Volevo soltanto Esistere. Ed essere me stesso. [...] Volevo soltanto Esistere Piers ha diciassette anni, e una vita apparentemente perfetta. Ottimi voti a scuola, buoni amici, una ragazza che tutti gli invidiano, un sereno rapporto coi genitori. Ma qualcosa non va. Di tanto in tanto, senza ragione, viene colto da momenti di grande tristezza, si chiude in camera e si stacca dal mondo. Nessuno capisce, e lui non sa spiegare: c’è il buio attorno, e basta. Dopo mesi di crisi ripetute, prende la sua decisione: vuole uscirne con le sue gambe, senza l’aiuto di nessuno. Mentre gli amici vanno in vacanza a divertirsi, lui accetta un lavoraccio in cima ad un monte isolato da tutto e da tutti, come custode di un ponte a pagamento. Lascia la città chiedendo espressamente a genitori e fidanzata di non fargli mai visita, convinto che l’unica soluzione sia ripartire da zero e tentare di ritrovare se stesso. Ma l’isolamento viene presto interrotto, perché arriva Tess, figlia del proprietario del ponte, attratta dalla sua scelta, e con la quale nasce una timida ma bellissima amicizia. E poi il destino porta lassù, all’improvviso, anche Adam, diverso da tutti, magnetico, misterioso, completamente pazzo. 98 Perché leggerlo Perché tutti abbiamo momenti bui, e tutti abbiamo pensato almeno una volta: basta, me ne vado e ricomincio da capo. Questo romanzo racconta di uno che l’ha fatto davvero, ha pagato cara la sua scelta, ma ne ha anche tratto una grande ricchezza. Uno che è voluto andare fino in fondo, a vedere cosa c’era nascosto nei meandri più oscuri della sua mente. E che ha scoperto all’improvviso, in solitudine quasi totale, la profondità dell’amicizia, dell’amore, dei rapporti umani. Qualcosa sull’autore Aidan Chambers è uno dei pochissimi scrittori contemporanei capaci di rivolgersi anche ai giovani intrecciando costantemente, nelle sue storie sempre appassionanti e spesso anche sconvolgenti, le emozioni più intime, riflessioni profonde, e la scoperta di lati nascosti di sé. Ha ottenuto, grazie ai suoi libri, numerosi premi internazionali, ed è tradotto in moltissime lingue. Con il romanzo Quando eravamo in tre è il vincitore della prima edizione di Xanadu. Vedi il ritratto d’autore Rilanci Libri Chambers A., Danza sulla mia tomba, Rizzoli, 2008 Green J., Cercando Alaska, Fabbri, 2006 Le Guin U.K., Agata e pietra nera, Salani, 2009 Pirandello L., Il fu Mattia Pascal, Garzanti, 2008 Film Penn S., Into the wild, USA, 2008 99 XANADU. LA BIBLIOTECA IDEALE DYLAN DOG L’indagatore dell’incubo «Giuda ballerino!», un’esclamazione a dir poco strana e superata, quindi perfetta per essere la più pronunciata da Dylan Dog, l’indagatore dell’incubo creato da Tiziano Sclavi e pubblicato, dal 1986, in un albo mensile edito dalla Sergio Bonelli Editore. Sarà l’aspetto, ispirato a quello dell’attore Rupert Everett, sarà il mestiere, un detective che si occupa di casi legati all’occulto e al paranormale, dove quindi conta più il suo “quinto senso e mezzo” che le prove, sarà il suo look sempre uguale: jeans blu, camicia rossa, giacca nera e Clarks. Saranno le sue strane abitudini: guidare da anni lo stesso scassato maggiolone bianco, suonare al clarinetto solo (e male) Il trillo del diavolo di Tartini, costruire senza mai riuscire a finire un modellino di galeone. Sarà il cast di comprimari, a partire dall’assistente Groucho (ex-attore sosia di Groucho Marx, che dello stesso ha anche il senso dell’umorismo) e dal tollerante e paterno ispettore Bloch di Scotland Yard, sarà l’ambientazione, una casa-studio in Craven Road, col campanello che se lo suoni urla, in una Londra sempre nebbiosa e uggiosa, sarà soprattutto il genio di Tiziano Sclavi, che ha infuso nella sua creatura tutte le proprie ossessioni e passioni in fatto di cinema e letteratura, horror, gialli e noir ma non solo, oltre a centinaia di citazioni da libri, film e fumetti, fatto sta che poco dopo l’uscita del primo numero, Dylan Dog diventa un caso editoriale, arrivando nel giro di pochi anni a vendere centinaia di migliaia di copie al mese. Certamente non bastano questi aspetti esteriori per spiegare il fascino esercitato sui lettori, ma bisogna scavare per venire a capo di questo eroe romantico, di questo personaggio tormentato, un po’ cupo, dal passato molto particolare e sofferto (nato alla fine del Diciassettesimo secolo, figlio di uno scienziato alchimista che cerca di sintetizzare il siero dell’immortalità, e che è stato trasportato ai giorni nostri da un gatto magico di nome Cagliostro), che ha superato la morte della ragazza che amava lottando e sconfiggendo l’alcolismo e che si trova alle prese con casi e situazioni che sfidano la logica e qualsiasi razionalità. In tutto questo c’è da sottolineare che comunque Dylan Dog è e rimane uno scettico razionalista, uno che si mette alla ricerca della verità, o se non della verità almeno di una spiegazione alle cose che accadono, con una curiosità salda e ostinata. Forse la fortuna di Dylan Dog sta proprio nell’essere un “buono”, uno di quei personaggi che si muovono ancora mossi dall’idealismo senza nascondere le proprie debolezze e il proprio lato profondamente umano. © G. Casertano, Dylan Dog. Abyss, Sergio Bonelli Editore, 1996 © N. Mari, Dylan Dog. Il cimitero dei freaks, Sergio Bonelli Editore, 2007 149 XANADU. LA BIBLIOTECA IDEALE CLASSIFICHE FINALI Ia edizione 2004/2005 IL POPOLO DELL’AUTUNNO XANADU. COMUNITA’ DI LETTORI OSTINATI CLASSIFICHE FINALI Prima e seconda superiore 1 2 3 4 5 Carlo Lucarelli, Almost blue Aidan Chambers, Quando eravamo in tre Joe R. Lansdale, La sottile linea scura Alice Sebold, Amabili resti Richard Matheson, Io sono leggenda Paolo Maurensig, La variante di Lüneburg Nelle Harper Lee, Il buio oltre la siepe Xanadu. Comunità di lettori ostinati è un progetto di promozione alla lettura nato nel 2004 dalla collaborazione tra Hamelin, Biblioteca Salaborsa Ragazzi di Bologna, tanti insegnanti e bibliotecari d’Italia. L’obiettivo massimo è creare una vera e propria comunità interattiva di ragazzi che attraverso la lettura di alcuni libri si scambi commenti e opinioni attraverso il sito www.bibliotecasalaborsa.it/ragazzi/xanadu. Così ogni anno Xanadu si conclude con una classifica dei libri più amati. Questa guida raccoglie, dopo cinque anni di intenso lavoro, i vincitori di ogni edizione e i libri più letti dai ragazzi che con passione ci hanno seguito in questa impresa. 202 203 XANADU. LA BIBLIOTECA IDEALE 1 2 IIa edizione 2005/2006 IL SEGNO ROSSO DEL CORAGGIO IIIa edizione 2006/2007 NOSTALGIA DEL FUTURO Prima superiore Terza media John Ronald Reuel Tolkien, Lo Hobbit Celia Rees, Pirate Barbara Garlaschelli, Sirena Art Spiegelman, Maus Jennifer Donnelly, Una voce dal lago Janet Tashjian, Il vangelo secondo Larry Stefano Benni, Margherita Dolcevita 3 4 5 Seconda superiore 1 2 3 4 5 CLASSIFICHE FINALI Stephen King, La zona morta Cornell Woolrich, L’angelo nero Art Spiegelman, Maus Helga Schneider, Il rogo di Berlino Aidan Chambers, Cartoline dalla terra di nessuno 1 2 3 4 5 Silvana De Mari, L’ultimo elfo Michelle Paver, La magia del lupo Joe R. Lansdale, L’ultima caccia Margaret Mahy, La figlia della luna Mino Milani, Efrem soldato di ventura Scott Westerfeld, Brutti Prima superiore 1 2 3 4 5 Scott Westerfeld, Brutti Jules Verne, L’isola misteriosa Lucia Vastano, Tutta un’altra musica in casa Buz Michel Rabagliati, Paul ha un lavoro estivo Silvana De Mari, L’ultimo orco Peter Pohl, Il mio amico Jan Seconda superiore 1 2 3 4 5 204 Gianni Biondillo, Per sempre giovane Jason, Ehi, Aspetta Stephen King, L’uomo in fuga Silvana De Mari, L’ultimo orco Ira Levin, I ragazzi venuti dal Brasile Senait Mehari, Cuore di fuoco 205 XANADU. LA BIBLIOTECA IDEALE CLASSIFICHE FINALI IV edizione 2007/2008 I FIORI DEL MALE V edizione 2008/2009 IL CODICE DEI GIUSTI Terza media Terza media a 1 2 3 4 5 Katherine Paterson, Un ponte per Terabithia Tim Wynne–Jones, Il ragazzo in fiamme Sharon Creech, Due lune Jan Mark, Dentro ho qualcosa che non si può mostrare Clive Barker, La casa delle vacanze Prima superiore 1 2 3 4 5 Richard Matheson, Io sono leggenda Per Nilsson, D’amore non si muore Annette Kurtis Clause, Il bacio d’argento Stephen King, Le notti di Salem AA.VV., Dylan Dog. Tre passi nell’incubo Alice Sebold, Amabili resti David Grossman, Qualcuno con cui correre a 1 2 3 4 5 Prima superiore 1 2 3 4 5 Seconda e Terza superiore 1 2 3 4 5 David Grossman, Qualcuno con cui correre Richard Matheson, Io sono leggenda Paolo Maurensig, La variante di Lüneburg Alice Sebold, Amabili resti Ursula K. Le Guin, Il mago Joe R. Lansdale, In fondo alla palude Marco Vichi, Il brigante 206 Helga Schneider, Stelle di cannella Luigi Garlando, Per questo mi chiamo Giovanni Edward Bloor, London calling Jean-Claude Mourlevat, La battaglia d’inverno Anthony Horowitz, Il varco del corvo Uri Orlev, L’isola in via degli uccelli Marie-Aude Murail, Oh, boy! Blake Nelson, Paranoid park Cristiano Cavina, Un’ultima stagione da esordienti Nelle Harper Lee, Il buio oltre la siepe Jean-Claude Mourlevat, La battaglia d’inverno Melina Marchetta, Il mondo in briciole Seconda e Terza superiore 1 2 3 4 5 Gemma Malley, La Dichiarazione Emily Brontë, Cime tempestose Blake Nelson, Paranoid park Elie Wiesel, La notte Stephen King, La lunga marcia Aidan Chambers, Cartoline dalla terra di nessuno Cornell Woolrich, L’angelo nero 207