codes of war

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La guerra dei gas
Emanuele MolinarO, Alessio Neri
Tra le tante nuove tecnologiche introdotte nel corso della Grande Guerra venne anche sperimentato l’uso di un gas giallo-verde a base di cloro, il tiotere del cloroetano.
Il primo impiego ufficiale risale al 22 aprile 1915, nella seconda battaglia di Ypres, quando i
comandi tedeschi lanciarono l’inedita arma contro le postazioni trincerate anglo-francesi.
L’effetto fu devastante: centinaia di soldati morirono in pochi minuti sul fronte, e altri continuarono a morire negli ospedali, e altri ancora rimasero gravemente ustionati e feriti sulla pelle e
negli occhi. D’altra parte le conseguenze strategiche di questa strage furono del tutto nulle perché
i tedeschi, ancora dubbiosi e incerti sui reali effetti del gas, non si erano premuniti di raccogliere
i mezzi sufficienti per approfittare della schiacciante vittoria. Anzi venne per sempre annullato
l’effetto “sorpresa“ costringendo tutti gli eserciti a premunirsi di protezioni adeguate.
Così a partire da questa data si aprì un nuovo fronte di battaglia che invece dei soldati sul campo
coinvolgeva i chimici di mezza Europa nella comune corsa ad escogitare gas sempre più letali e
contromisure altrettanto efficaci.
Si scoprì presto come il gas impiegato ad Ypres (detto in seguito “Yprite” o “gas-mostarda”
per l’odore pungente), potesse essere facilmente neutralizzato con un fazzoletto intriso di urina.
In seguito però l’introduzione di sostanze più aggressive e potenti imposero l’adozione di vere e
proprie maschere antigas.
Ancora artigianali, ingombranti e spesso soffocanti dopo pochi minuti d’uso, queste prime protezioni furono costantemente rivedute, potenziate e appesantite da ulteriori strati di garza, filtri e sostanze antagoniste delle sintesi chimiche prodotte dal nemico. Di fatto però, il confronto
tecnologico tra “aggressione” e “difesa” vide sempre vincere la prima e per tutta la durata della
guerra l’aggiornamento delle maschere rimase sempre un passo indietro rispetto al progresso dei
gas venefici.
Dopo il 1918 le armi chimiche vennero solennemente bandite e condannate da tutte le nazioni ma
questo non ne impedì affatto l’utilizzo in numerosi conflitti. Furono impiegate dall’Italia fascista
in Etiopia negli anni ‘30, e poi ancora dagli americani in Vietnam negli anni ‘60.
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bibliografia / sitografia
Wikipedia, Seconda battaglia di Ypres: https://it.wikipedia.org/wiki/Seconda_battaglia_di_Ypres
B. H. Liddell Hart, La prima guerra mondiale. 1914-1918 , Milano, Rizzoli, 2014.
G. Ceronetti, Tragico tascabile , Milano, Adelphi, 2015.
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