Approfondimenti
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Punti di Vista Approfondimenti: Il punto di vista del Portfolio Manager CHI HA PAURA DELLA BREXIT? Potrebbero allora essere più interessanti i titoli delle miniere, che in questi anni hanno tagliato i costi di estrazione aumentando i margini. In questa fase il rischio implicito dei mercati e degli investimenti viene percepito alto in alcuni giorni e basso in altri. In ogni caso non è più incorporato nei prezzi, grazie al robusto sostegno delle politiche monetarie ultra espansive. Se i mercati non sono più nella condizione di prezzare correttamente il rischio, il compito spetta agli investitori: il rischio deve essere controllato restando su scadenze obbligazionarie brevi, mantenendo una quota di cash e puntando sulla solidità delle Predicavamo la crescita dei mercati che invece hanno improvvisamente tirato il freno. Dobbiamo dirci preoccupati per le valutazioni raggiunte? L'abbiamo già detto più volte, sostenendo che i rialzi sono spinti solo dalle politiche monetarie dei tassi a zero e dei quantitative easing. Dobbiamo raccomandare di rimanere sovrappesati di cash? È un'ipotesi da non sottovalutare. Dovremmo guardare l’oro? Risulta che a fronte di una domanda in aumento, c’è un’offerta anch’essa in grande crescita che limita il rialzo del prezzo. 1 azioni e dei bond che si mantengono in portafoglio (questo è il concetto base che portiamo avanti da tempo e che per molto tempo ancora sarà il faro nelle scelte di investimento vincenti). cento. L'America cresce ad un ritmo non lontano dal potenziale. La Cina sta rispettando con assoluta precisione il suo obiettivo del 6.5 per cento in caso di Brexit, lavoreranno a pieno ritmo, con l'obiettivo di impedire movimenti troppo bruschi dei mercati e dei cross valutari, a iniziare da EUR-USD. In funzione di ciò la Fed ha appena ridimensionato il suo piano strategico di rialzo dei tassi, cambiando ancora una volta la propria view. La BCE, acquistando corporate bond, continuerà a spingere i flussi di investimento verso i debitori più fragili, le borse e i bond. La Banca del Giappone, sta contribuendo a stabilizzare il dollaro e probabilmente sarà pronta per misure particolarmente aggressive in caso di necessità. Se il rapporto EUR-USD e se il Dollar index rimarranno stabili, emergenti e materie prime non torneranno sotto pressione. L’imminenza delle presidenziali USA, come già riportato, indurrà la Fed a non fare nulla che possa indebolire economia e borse fino a novembre. Sul piano politico gli altri membri UE ribadiranno la loro fiducia nel progetto europeo. Non esistono, per loro, alternative. In caso di Remain, avremo il rialzo ipotizzato nella scorsa Newsletter. Il rischio di questi giorni si chiama Brexit. Penso che quelli che profetizzano grossi guai per il Regno Unito in caso di uscita, in realtà stiano pensando ai guai che Brexit portererebbe a loro. Gli USA vivono preoccupati dalla crescita di influenza russa sull’Europa, con conseguente perdita di quote di mercato. Cameron teme che la sua carriera politica finisca giovedì prossimo, in caso di uscita e quindi profetizza sciagure. L'impero Merkel con Brexit sarebbe in una posizione non più sostenibile in quanto sarebbe messa in discussione l'Europa e questa è un’Europa a trazione tedesca. Le case di Wall Street sono contrarie per l’idea di doversi trasferire in altri stati EU a più alta tassazione e molto più burocratizzati, (Renzi dovrebbe riflettere). La Lagarde non teme di dover salvare un giorno Londra, ma è preoccupata per Francia, Spagna e Italia. Cosa accadrà? In caso di Brexit, a parte la ovvia volatilità, vedremo grande prudenza da parte di tutti: il referendum consultivo dovrà essere approvato dal parlamento inglese fra qualche mese, diciamo in ottobre. Ricordiamo che l’Europa sta crescendo da inizio anno all’ottima velocità annualizzata dell'1,5 per Giorgio Saronne Portfolio Manager 2 L’analisi: sive, se si dovesse prezzare la possibilità di un solo rialzo nel 2016 anziché i due immaginati fino a oggi (in luglio o settembre e il secondo in dicembre), i mercati azionari ne trarrebbero decisamente nuova linfa rialzista. Anche per EUR-USD tutto ciò rappresenterà una spinta al rialzo. L'euro infatti inizialmente riceverà una spinta rialzista derivante dallo scampato pericolo di nuovi focolai anti-euro e anti-Eurozona. Subito dopo il referendum anche qui si ricomincerà a guardare ai tassi Fed, e un eventuale consenso spostato sul non rialzo in luglio farà continuare l'indebolimento del dollaro. La tendenza di lungo termine rimane però ribassista con target parità EUR-USD 1:1. Il petrolio continuerà la sua fase di recupero fino al target di 70 dollari, che sarà raggiunto verosimilmente nella seconda metà del 2017. Nel breve termine dunque gli scenari più probabili e accreditati portano a pensare ad una prosecuzione della condizione Risk on, e dunque del rialzo sui mercati azionari. Il punto di vista sui mercati Non ci sarà nessuna Brexit. I primi sondaggi dopo l'assassinio della deputata laburista Jo Cox indicano già un prevalere dell'opzione Remain. L'ultimo sondaggio, pubblicato oggi (21 giugno) dal Daily Telegraph, espone un 53,5% per il Remain(restare), e un 46,5% per il Leave (uscire). I mercati, che erano scesi nettamente scontando progressivamente l'incremento della probabilità dell'opzione Brexit, ora faranno il movimento contrario, e tenderanno a recuperare parte del terreno perduto prima del referendum, e a recuperarlo del tutto e oltre in caso (molto probabile) di vittoria dell'opzione Remain. Subito dopo il referendum si tornerà a guardare all'effetto dei futuri rialzi dei tassi Fed, rialzi che in realtà non si sa quando riprenderanno, e non è escluso che possa esserci nel 2016 un solo rialzo. E dato che in questa fase storica il driver dei mercati sono le politiche monetarie ultraespan- Stefano Bagnoli Ufficio studi AVM 3 4