Consap Dicembre 2010 - Consap Palazzo Chigi
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Consap Dicembre 2010 - Consap Palazzo Chigi
Periodico ufficiale nazionale della Consap-C.N.P.S. anno XII numero VIII dicembre 2010 - Registrazione Tribunale Civile di Roma n. 542/99 www.consapnazionale.com [email protected] CONSULTA NAZIONALE POLIZIA STRADALE Sicurezza il voltafaccia del governo SINDACATO MAGGIORMENTE RAPPRESENTATIVO DELLA POLIZIA DI STATO CON LA NUVOLA ITALIANA IL COMPUTER HA LO SPAZIO CHE SI MERITA: VIRTUALE. Nasce la Nuvola Italiana. Per lavorare con le imprese pubbliche e private all’innovazione digitale del Paese. La Nuvola Italiana è il cloud computing di Telecom Italia creato per le imprese pubbliche e private. Le aziende non dovranno più dotarsi di infrastrutture, piattaforme e applicazioni IT dedicate perché è tutto nella Nuvola. Tutto è più efficiente, semplice e flessibile perché si usa e si paga solo quello che serve. Più veloce e sicuro perché si accede ai servizi in tempo reale con qualità garantita. Con la Nuvola di Telecom Italia il Paese diventa innovativo, efficiente, competitivo e ancora più ricco di opportunità per ognuno di noi. La Nuvola Italiana. Il cloud computing di Telecom Italia. www.nuvolaitaliana.it Sommario Sommario DIRETTORE RESPONSABILE Massimo D’Anastasio [email protected] REDAZIONE Giorgio Innocenzi Mauro Pantano Stefano Spagnoli Pietro Taccogna Gianni Valeri Sergio Scalzo Giuseppe Bennardo Raffaele Tavano Guglielmo Frasca Elisabetta Ricchio DIREZIONE EDITORIALE Consap Segreteria Generale Nazionale Via Nazionale, 214 - 00184 Roma Tel. 06 47825541 Fax 06 47825538 [email protected] EDITORIALE Sicurezza: il voltafaccia del governo Berlusconi 5 √ Convegno nazionale della Consap sulla sicurezza stradale 11/32 Poliziotti e magistrati, stessa preoccupazione per i tagli del Governo 34/41 Etilometri monouso, il gestore del locale può chiederne il corrispettivo 42 Dipartimento Politiche Antidroga, workshop con gli studenti 43 Programma di governo quasi disatteso per il comparto sicurezza 44 La Consap incontra il Ministro dell’Interno, bilancio deludente 48 Legge di stabilità mancano i fondi solo per la sicurezza 51 Il Ministro Maroni si è mai chiesto come lavorano i Poliziotti? 52 Vittoria della Consap riconosciuto il diploma di istituto professionale 54 Ordine pubblico nel ‘60 a Roma, quando si potevano usare gli idranti 55 Sit in al Senato, solidarietà ma l’emendamento non è reintrodotto 57 Calendario della Polizia di Stato, proteste per uno “scatto” inopportuno 58 Registrazione Tribunale Civile di Roma n. 542 del 01/11/1999 Tornelli, poliziotti insultati dalla campagna dell’UGL 59 Si avver te che gli incaricati alla dif fusione non possono essere appar tenenti alla Polizia di Stato né a Forz e dell’Ordine . In ragione di ciò vi invitiamo a segnalare alla direzione editoriale anomalie rispetto a quanto sopra. Sgombero campi nomadi: più tutela per la Polizia 61 Sviluppo e sicurezza: i miracoli del Kazakhstan 62 Il nostro Simone Bracci intervista lo scrittore Luciano De Crescenzo 63 La Consap tutela i propri dirigenti 64 SUPERVISORE PER LA FOTOGRAFIA Francesco Moretta CONCESSIONARIA ABBONAMENTI Diffusione & Comunicazione Srl Via Palladio, 5 - 20135 Milano Tel. 02 58431268 Fax 02 58449956 INFORMAZIONE PER ABBONAMENTI Tel. 02 58431268 Per le quote abbonamenti: Abbonamento ordinario 62.00 euro Abbonamento sostenitore da 82.00 euro &nb sp: Abbonamento per appartenenti Forze di Polizia 42.00 euro Prezzo della rivista 8.00 euro Numero arretrato 10.00 euro CONSULTA NAZIONALE POLIZIA STRADALE Responsabile Nazionale SPAGNOLI STEFANO Responsabile Italia Settentrionale MORELLO GIANMARIO Responsabile Italia Centrale VANNONI MASSIMO Responsabile Italia Meridionale ed Isole DI MURO FILIPPO Sezione Polizia Stradale Alessandria POLITI ROCCO Sottosezione Polizia Stradale Romagnano Sesia NO PANE BRUNO Sezione Polizia Stradale Aosta BICCIATO PAOLO Distaccamento Polizia Stradale Orosei NU PELLINO MIRKO Sezione Polizia Stradale Asti BENFATTO ROBERTO Sezione Polizia Stradale Palermo SCIRE’ ANDREA Sottosezione Polizia Stradale Avellino Ovest DILUISO PASQUALE Sezione Polizia Stradale Perugia PETRONI MAURIZIO Sottosezione Polizia Stradale Avezzano SANTUCCI PIETRO Distaccamento Polizia Stradale Fano PU TENAGLIA IVAN Sezione Polizia Stradale Benevento MIRRA UGO Sottosezione Autostradale Pescara TOMEI ROSSANO Sezione Polizia Stradale Biella LAZZARINI DANIELE Sezione Polizia Stradale Pisa LAI GESUINO RINO Sottosezione Autostradale Pian del Voglio BO ROLLO GIOVANNI Sezione Polizia Stradale Pordenone FIORINI GIANLUCA Sezione Polizia Stradale Bolzano COCEANO PINO Distaccamento Polizia Stradale Brancaleone RC BRUZZESE GIUSEPPE Sezione Polizia Stradale Campobasso PICA PEPPINO Distaccamento Polizia Stradale Guastalla - R.E. PIRRAGLIA ALDO Distaccamento Polstrada Capua CE NUZZOLO ANTONIO Distaccamento Castelnuovo nei Monti - R.E. DI STEFANO LUCA Sottosezione Autostradale Caserta Nord COLUCCIO MAURIZIO Distaccamento Polizia Stradale Passo Corese RI COPPOLA IMMACOLATA Sezione Polizia Stradale Catania MILITELLO MICHELE Centro Operativo Autostradale Polstrada Centro Italia BOVE ANDREA Sezione Polizia Stradale Crotone MARINO GIUSEPPE Sezione Polizia Stradale Roma QUAGLIERI MASSIMILIANO Sottosezione Autostradale Mondovì CN ALLEGRO ANDREA Centro Operativo Autostradale Roma Nord LOTITO VINCENZO Distaccamento Polizia Stradale Scalea CS STABILITO ANTONIO Sottosezione Polizia Stradale Albano Laziale RM DI CEGLIE MARCO Distaccamento Polizia Stradale Soverato CZ PETROSILLO TOMMASO Sottosezione Polstrada Civitavecchia RM MORMINO MATTEO Sezione Polstrada Ferrara TAGLIANI MARCO Sezione Polizia Stradale Salerno DE SANTIS ANTONIO Sezione Polizia Stradale Firenze CAFIERO VINCENZO Sottosezione Polizia Stradale Angri SA AURICCHIO RAFFAELE Sezione Polizia Stradale Foggia CASSANO TEODORO Sottosezione Polizia Stradale Eboli SA APPIERDO ROBERTO Sezione Polizia Stradale Frosinone OTTAVIANI DOMENICO Sezione Polizia Stradale Sassari POLO CRISTIAN Sezione Polizia Stradale Isernia DE FALCO DOMENICO Distaccamento Polizia Stradale Città di Castello TR STAZI LUCIO Sezione Polizia Stradale L’Aquila MASTRANGELO ANTONIO Sezione Polizia Stradale Orvieto ZUMBO FRANCESCO Distaccamento Polizia Stradale Aprilia LT MASTROMANNO MASSIMILIANO Sezione Polizia Stradale Siracusa BIANCA ANGELO Sottosezione Polizia Stradale Venturina LI PASSERI ALESSANDRO Sottosezione Polizia Stradale Susa TO GRIENTI MARCO Distaccamento Polizia Stradale Bagni di Lucca BICOCCHI IVAN Sezione Polizia Stradale Udine PREDAN ETTORE Distaccamento Polizia Stradale Porto Recanati MC FRONTONI FABRIZIO Sottosezione Polstrada Varese CERIANI CARLUIGI Sezione Polizia Stradale Mantova CIANCAGLIONE GIANVINCENZO Sezione Polizia Stradale Mestre VE ANGIOLINI SANDRO VITTORIO Sezione Polizia Stradale Milano FORTUNATI FRANCESCO Sezione Polizia Stradale Verbania FENU JOHN IVAN Sezione Polizia Stradale Modena VALLICELLI MASSIMO Sezione Polizia Stradale Vercelli LA MARCA MELCHIORRE Sezione Polizia Stradale Napoli IZZO GIUSEPPE Sezione Polizia Stradale Viterbo DI PROSPERO GIANLUCA Editoriale Consap Magazine 2010 5 Sicurezza: il voltafaccia del governo Berlusconi Giorgio Innocenzi Segretario Generale Nazionale Consap Dopo la beffa consumata alla Camera dei Deputati, con la presentazione e il ritiro da parte della maggioranza di un fondamentale emendamento che avrebbe trasformato in norma alcuni ordini del giorno finalizzati a salvaguardare le indennità specifiche per i servizi di Polizia, l’indennità pensionabile, gli avanzamenti di carriera, gli scatti e gli assegni di funzione, il 16 dicembre 2010 il Governo Berlusconi ha completato il voltafaccia al Senato, con la mancata reintroduzione della norma bocciata. Mentre i senatori “lavoravano” dentro le calde ed accoglienti sale di Palazzo Madama, la Consap era là fuori, al freddo ad effettuare un sit-in di protesta e di vigilanza. Abbiamo esposto le nostre ragioni ad autorevoli esponenti della maggioranza e della opposizione. Abbiamo chiesto sostegno e vicinanza concreta al Presidente della Commissione Bilancio del Senato, sen. Azzollini Antonio (PDL), al sen. Achille Serra (UDC), al sen. Saia Maurizio (FLI) e al sen. Giachetti Roberto (PD). Tutti hanno riferito di condividere il testo dell’emendamento che recepiva gli impegni e le promesse più volte prese dal Governo nei nostri confronti ed hanno assicurato il loro sostegno. Il sen. Saia, in particolare, ci ha consegnato il testo dell’intervento tenuto in occasione del voto di fiducia, nel quale giustamente aveva ricordato al Presidente Berlusconi e alla sua maggioranza che “il programma del 2008 sul comparto sicurezza è stato quasi completamente disatteso”. Purtroppo non avevamo fatto i conti con il “nostro” Ministro Maroni, il quale dopo essersi adoperato per far ritirare l’emendamento alla Camera dei Deputati, promettendo che l’avrebbe inserito al Senato, ha concordato con tutti i gruppi parlamentari di Palazzo Madama la presentazione di un ennesimo ordine del giorno che impegna il Governo, dopo aver reperito i fondi necessari, a provvedere con uno specifico decreto a fine gennaio 2011. E così ancora una volta il provvedimento che doveva impedire l’introduzione, a partire dal 31 dicembre prossimo, di un tetto massimo per gli straordinari e le indennità operative è stato irresponsabilmente rinviato a data da destinarsi. Un tetto che mette a rischio la sicurezza del Paese, visto che se l’anno prossimo si presenteranno maggiori esigenze per la sicurezza il personale chiamato a intervenire si troverà a dover far lo straordinario senza essere pagato un euro in più, o a operare in determinati servizi per i quali è prevista l’indennità, senza riceverla. Una vera e propria beffa che si aggiunge al promesso e mancato pagamento degli arretrati per il contratto economico 2008/2009 firmato dalla Consap il 16 settembre scorso. Ormai non ci sono più parole per definire il comportamento vergognoso del Governo Berlusconi e della sua raccogliticcia maggioranza parlamentare verso gli operatori della sicurezza. La Consap, comunque, non demorde e proseguirà la mobilitazione finché non ci saranno certezze per i sacrosanti diritti del personale ma soprattutto per impedire lo smantellamento degli apparati preposti alla tutela della sicurezza pubblica. convenzione convenzione Se qualcuno ti perseguita con telefonate sms e-mail appostamenti e pedinamenti commette un reato STALKING QUANDO LE ATTENZIONI DIVENTANO PERSECUZIONE DENUNCIA CHI TI PERSEGUITA E RIPRENDITI LA LIBERTÀ Ora lo stalking è un reato punibile fino a 4 anni di reclusione (art. 612-bis c.p.) www.pariopportunita.gov.it numero antiviolenza 1522 Consap Magazine 2010 11 Convegno nazionale della Consap sulla sicurezza stradale Due momenti del convegno: sicurezza stradale, un dovere, un diritto, un obiettivo. Grande successo di pubblico e di partecipazioni per il convegno organizzato dalla Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia a Milano preso l’Hotel dei Cavalieri. L’appuntamento ha rappresentato la prima uscita pubblica della Consulta Nazionale Polizia Stradale del sindacato, una struttura interna alla Consap composta da circa 50 operatori dei diversi uffici della Polizia Stradale in tutto il territorio nazionale, guidata dal Segretario Nazionale Stefano Spagnoli. Il tema affrontato nel convegno nazionale, ha trattato una delle maggiori emergenze del nostro Paese contro la quale l’impegno è sempre stato trasversale, includendo tutti i soggetti istituzionali e gli enti pubblici e privati che si muovono in un’area vasta come quella di garantire la sicurezza stradale. Numeri da far tremare le vene ai polsi sono quelli del nostro Paese in tema di sicurezza stradale e le politiche del contenimento della strage stradale investono tutta la società civile a partire dal Governo, chiamato a legiferare in maniera adeguata, fino ai cittadini, che con i loro comportamenti sia nel ruolo di automobilisti che in quello della cosiddetta 12 Consap Magazine 2010 utenza debole, sono tenuti ad osservare le leggi. Un impegno che investe anche le direttive continentali, con il nostro Paese che nel tempo ha ricevuto imput forti dalla Commissione Europea, per allinearsi alle linee guida più innovative in tema di sicurezza stradale. Grazie all’ottima organizzazione del convegno nazionale, curata dal Segretario Generale Regionale del Piemonte Gian Mario Morello, che è anche responsabile della Consulta Nazionale della Polizia Stradale per la macro-area dell’Italia Settentrionale ed in collaborazione con la Segreteria Provinciale della Consap di Milano e con la nostra rivista, l’iniziativa ha visto la partecipazione di personalità di prestigio. Basta dire che l’intervento di apertura è stato il saluto del Sindaco di Milano, l’onorevole Letizia Moratti, che ha ringraziato i poliziotti della Consap per aver scelto la città da lei Gli interventi del questore di Milano Marangoni (in alto) e del Sindaco on. Letizia Moratti. amministrata per ospitare questo convegno ed aver voluto fortemente la partecipazione degli studenti delle scuole superiori; dopo di lei ha preso la parola il Questore di Milano dottor Alessandro Marangoni, il Presidente del Consiglio Provinciale di Milano Bruno Dapei in rappresentanza del Presidente della Provincia Guido Podestà; fra i presenti il Vice Procuratore di Milano dottor Nicola Cerrato in rappresentanza del Procuratore Capo dottor Edmondo Bruti Liberati, il Presidente del Consiglio Regionale della Lombardia onorevole Davide Boni, l’assessore alla Regione Lombardia onorevole Romano La Russa l’ex ministro Giancarlo Pagliarini, rappresentanze delle altre Forze di Polizia quali il comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco Ingegner Silvano Barberi ed il capitano della Guardia di Finanza Gennaro Uggeri Capo Sezione operativa del Comando Provinciale di Milano, in sala anche funzionari della Polizia Stradale e della Polizia Locale. Fra i relatori, oltre alle analisi tecniche di dirigenti del sindacato, spicca l’intervento del Vice Presidente dell’Associazione Italiana Familiari Vittime della Strada professor Antonio Lerario, mentre le conclusioni sono state affidate al massimo responsabile del Dipartimento della Pubblica Sicurezza il Direttore Centrale del Servizio Polizia Stradale dottor Roberto Sgalla. Per la Consap, come recitava il titolo del convegno nazionale, la sicurezza stradale: un dovere, un diritto, un obiettivo, questa emergenza va affrontata con la collaborazione di tutte le parti in causa, coinvolgendo Consap Magazine 2010 in maniera ampia e costruttiva gli oltre diecimila operatori della Polizia Stradale che garantiscono la prevenzione, il controllo e la repressione del fenomeno sulle strade italiane. Ovviamente la situazione tecnico operativa delle sedi della Polizia Stradale e le rivendicazioni degli oltre 50 componenti della Consulta Nazionale Polizia Stradale, nel con- La platea e il tavolo di presidenza 13 testo di un convegno con relatori di livello sia del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, delle amministrazioni locali e della società civile, ha assunto connotati di un appello a chi deve garantire l’efficienza del servizio e condizioni di lavoro adeguate all’eccezionale impegno profuso dalla nostra Polizia Stradale. Un parterre di relatori di assoluto livello che si è anche sottoposto al giudizio della collettività, che nella prestigiosa sala dell’Hotel milanese era rappresentata anche da una delegazione di studenti degli istituti superiori milanesi; dei giudici privilegiati che già sono ed ancor più lo diventeranno i protagonisti della strada, ma anche il bacino dove si contano il maggior numero di vittime e feriti. La presenza dei ragazzi delle scuole è stata fortemente voluta dai poliziotti della Consap che da sempre si battono per l’affermazione di una riscoperta della legalità e del rispetto delle regole attraverso il coinvolgimento dei giovani. Così Giorgio Innocenzi Segretario Generale della Consap non ha mancato di sottolineare la necessità di attivare politiche di educazione stradale che vedano i giovani protagonisti del cambiamento, portatori di un nuovo concetto di stare su strada attraverso comportamenti virtuosi che non siano imposti dall’alto o attivati da sanzioni e provvedimenti punitivi, ma che siano bagaglio culturale di ognuno ed in quanto tali più motivati e duraturi. Le autorità competenti, dal canto loro, non devono far altro che mettersi al servizio di questo nuovo concetto di sicurezza stradale, attivando le 14 Consap Magazine 2010 giuste politiche e garantendo l’efficienza del sistema anche attraverso investimenti che agiscano in maniera forte sulle motivazioni professionali. In questo senso la Consap – ha spiegato Giorgio Innocenzi – ritiene che mettere mano alle normative vigenti sia senz’alto utile, ma farlo a piccoli passi e senza una linea organica può trasformarsi in un fatto deleterio o come nel caso delle recenti modifiche introdotte con la legge 120/10 del 31 luglio 2010, in una mancanza di coraggio nel superare steccati culturali e di piccolo interesse, che trasformano queste situazioni in occasioni perse o nel migliore dei casi come incompiute. Normative che, nel tempo, necessiteranno di ulteriori integrazioni ed aggiunte che vanno a pesare in maniera oppressiva sugli operatori della Polizia Stradale chiamati a destreggiarsi in un ginepraio di leggi, alcune delle quali, come dimostreranno le relazioni tecniche dei componenti della nostra Consulta Nazionale, poco chiare dal punto di Il dirigente del ministero Dr Cavallo ascolta le relazioni, al suo fianco il segretario generale Innocenzi e il segretario nazionale Pantano. vista applicativo se non addirittura contraddittorie. Il saluto del primo cittadino di Milano l’onorevole Letizia Moratti si è rivolto a Forze dell’Ordine e studenti ed ha voluto ringraziare nella Consap tutte le forze di polizia che si impegnano per la sicurezza e l’ordine pubblico: “Un impegno, il vostro, che deve inserirsi nella ricerca di un modello di sicurezza efficace che coinvolga tutti i settori della società civile e delle istituzionali nazionali e locali. Mi fa particolarmente piacere che il vostro sindacato abbia voluto coinvolgere in un appuntamento che sarà di alto livello di confronto fra le forze impegnate operativamente in questa battaglia, anche i giovani, sono presenti gli studenti della mia città è questo non può che favorire il coinvolgimento ampio per far si che certi comportamenti sulle strade che mettono a rischio la nostra vita e quella degli altri, possano attecchire nelle menti più giovani. Da parte nostra, come comune di Milano, abbiamo sposato questa politica del coinvolgimento delle giovani generazioni, andandole a stimolare in quello spazio comunicativo che li vede assoluti protagonisti. Abbiamo promosso un concorso fra le scuole invitandoli a realizzare dei filmati che avessero come tema centrale la sicurezza stradale, poi, una volta raccolti questi lavori, una commissione li ha giudicati, premiando quelli sono stati ritenuti i migliori. Pochi giorni fa ho preso parte alla giornata conclusiva del concorso con la cerimonia di premiazione e ho ancora negli occhi filmati choc, che toccano le corde sensibili e in pochi minuti sanno rappresentare Consap Magazine 2010 molto più delle parole, la devastazione umana e fisica prodotta dagli incidenti stradali. A tal proposito si parla spesso, citando i numeri, delle vittime, migliaia e nella maggior parte giovani, ma poco spazio si da al dramma a lungo termine, prodotto in chi giovanissimo si ritrova menomato nel fisico a doversi reinventare la vita su una sedia a rotelle o attaccato ad una macchina, il tutto per quella che definendola con il linguaggio dei giovani, doveva essere solo una serata da sballati. Chiudo attribuendomi come Sindaco e a nome di tutta la giunta comunale di Milano un piccolo merito, che ci deriva dalla statistiche sull’incidentalità nel territorio Il sindaco Moratti e il questore Marangoni entrano in sala. Sotto i dirigenti della Consap Morello, Di Stasio Fiorini e Figliomeni. 15 che sono decisamente diminuite, un piccolo segnale positivo che non deve però indurci ad abbassare la guardia, ma anzi individuare politiche e strategie per alzarla ancora di più, perché questi risultati non li leggiamo nel senso che le cose stanno andando meglio, ma in relazione al fatto che se siamo riusciti ad ottenere qualche miglioramento, questo vuol dire che si può fare, con l’impegno di tutti e grazie a tutti gli uomini in divisa, compresa la nostra Polizia Locale che si impegnano per dare sicurezza ai cittadini 24 ore su 24”. Ha preso poi la parola il Questore di Milano Alessandro Marangoni che ricopre l’incarico da pochi mesi. Ha sottolineato l’importanza di fare sistema per contrastare il fenomeno, qualcosa in più che collaborazione fra istituzioni, che peraltro già esiste, e società civile: “In questa sede mi preme portare la mia esperienza di poliziotto, con quello spirito di attenzione verso la collettività, che spesso ci fa sostituire la parola lavoro, con servizio, ai miei tempi si andava in servizio e ricordo quanto doloroso era dover bussare alla porta di mamme e papà in piena notte, per avvertirli che il loro figlio era rimasto coinvolto in un incidente, quante volte insieme ai Vigili del Fuoco ci siamo trovati a tranciare lamiere per estrarre vittime e feriti dalle auto,. Il nostro è un lavoro difficile ma in questa occasione diventa addirittura insopportabile; pensare che ogni anno numericamente la popolazione di una piccola provincia perde la vita sulle strade e dall’altra immaginare, come istituzioni e come polizia, cosa fare per limitare questa strage. Riten- 16 Consap Magazine 2010 go che la scelta della Consap di dedicare un convegno a questo tema sia meritevole così come significativa è la presenza dell’Associazione Familiari Vittime della Strada e degli studenti. A loro ai giovani deve rivolgersi il nostro impegno e la nostra testimonianza di operatori della sicurezza, perché un fondamentale ausilio in questa battaglia può arrivare In alto: il direttore centrale Sgalla con il segretario nazionale Spagnoli. In basso Ardemagni, responsabile area abbonamenti Consap Magazine, insieme al sindaco di Milano. da una rinnovata coscienza sociale circa l’inaccettabilità di un così gravoso tributo di vite umane”. Bruno Dapei Presidente del Consiglio provinciale di Milano intervenuto al convegno ha portata i saluti del Presidente Guido Podestà ed ha ringraziato attraverso la Consap tutte le Forze dell’Ordine. “Recepiamo l’appello del Questore a fare sistema – ha detto Dapei – consapevoli che molto si è fatto ma moltissimo altro c’è da fare. La sicurezza Stradale come è stato già sottolineato è anche una questione culturale verso un fenomeno del quale spesso ci sfuggono i contorni. Una cultura che può nascere anche dell’esperienza personale, una proposta potrebbe essere quella di far passare a chi tiene comportamenti a rischio sulla strada, una notte su una pantera della Polizia o una gazzella dei Carabinieri per osservare il dramma dalla parte dei soccorritori. Mutamento culturale ma anche interventi sostanziali, come provincia il nostro ruolo è quello di preparare al meglio lo scenario in cui ci si muove, strade più moderne, città più a misura d’uomo, prendendo ad esempio modelli che vediamo in altre città di Europa, come ad esempio la verde Olanda; in Italia però dobbiamo spesso fare i conti con tempi biblici per la realizzazione di strade ed autostrade, spesso una nuova opera viaria richiede anni e quando è completata risulta già obsoleta. Certo dobbiamo confrontarci con una disastrosa situazione dei conti pubblici, ma bisogna lavorare ad un sistema di mobilità alternativo. In Italia il 90% delle merci viaggiano su gomma, autostrade del mare e cura del ferro possono ridurre Consap Magazine 2010 questo sbilanciamento che contribuisce a rendere pericolose le nostre strade. Al Consiglio Provinciale di Milano intendiamo affrontare il problema in maniera complessiva a tale scopo si è insediato un osservatorio, voluto dall’Assessore De Nicola, incaricato di coordinare le politiche in tema di sicurezza stradale: faccio solo un esempio stiamo analizzando La relazione del dirigente nazionale della Consap Morello. 17 l’aspetto della ripulitura del manto stradale perché è dimostrato che un incidente spesso ne provoca altri, proprio in quel tratto di strada potrebbero restare residui pericolosi, ad esempio per i ciclomotori, la nostra proposta è che siano le assicurazioni che risarciscono il sinistro, a farsi carico anche delle spese di ripulitura e della remissione in sicurezza”. Prima delle relazioni tecniche del Responsabile per l’Italia Centrale della Consulta Nazionale Polizia Stradale della Consap Massimo Vannoni, del componente della Commissione Vestiario del Dipartimento della Pubblica Sicurezza il dirigente Consap della Calabria Carlo Figliomeni e del Vice Presidente dell’AIFVS professor Antonio Lerario, ha preso la parola Giancarlo Pagliarini che è stato Ministro del Bilancio e della Programmazione Economica nel 1994, durante il primo Governo Berlusconi, il quale ha auspicato un impeto di senso dello Stato da parte della classe politica, “Ci sono questioni in cui bisogna avere la forza di superare gli schieramenti per collaborare all’individuazione dei correttivi necessari, questo lo diceva il compianto Gianfranco Miglio non ieri ma venti anni fa, io credo che migliaia di morti ogni anno siamo una buona ragione perché la politica si muova unita nell’interesse del Paese”. L’interessante convegno è poi proseguito con la relazione tecnica del Responsabile per l’Italia Settentrionale della Consulta Nazionale Polizia Stradale nonché Segretario Generale Provinciale di Piemonte e Valle d’Aosta Gian Mario Morello, che ha rap- 18 Consap Magazine 2010 presentato al Direttore Centrale le preoccupazioni degli operatori della Polizia Stradale sia a livello generale anche in rapporto alle modifiche di legge in generale e che nello specifico erano legate alla rete viaria del Nord Italia, sottolineando le carenze tecniche operative dei distaccamenti della Stradale dell’Italia settentrionale. Dopo di lui l’applaudito interven- Sopra il vicepresidente dell’AIFVS professor Lerario. to di Massimo Vannoni Responsabile della macroarea Italia Centarle ed Isole della Consulta Nazionale Polizia Stradale, di Carlo Figliomeni rappresentante della Consap presso la Commissione Vestiario del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e molti altri dirigenti della Consap. Grande partecipazione per la presentazione da parte del dottor Vittorio Cafaggi Corporate Marketing Manager della Dainese che ha illustrato le caratteristiche di un progetto innovativo messo a punto dalla prestigiosa casa vicentina, un airbag in grado di salvare la vita ai centauri. L’incontro fra la Dainese e il Direttore Centrale in occasione del convegno della Consap ha creato anche i presupposti per una collaborazione fra il prestigioso marchio e la Polizia di Stato che potrebbe vedere concretamente la luce in occasione del prossimo giro d’Italia. Le conclusioni sono state poi affidate al dottor Sgalla che ha messo al centro del suo intervento i ragazzi intervenuti, riservando poco tempo per le problematiche degli operatori, rappresentate dai relatori del sindacato di polizia, L’auspicio che alcune delle lamentele esposte possano essere affrontate in sede più tecniche, intanto rimane nella storia la capacità del dirigente di polizia di coinvolgere i ragazzi parlando di un tema molto delicato e non certo gradito ai giovani, a riprova della indubbia capacità comunicativa che il dottor Sgalla ha mostrato anche in altri incarichi istituzionali brillantemente ricoperti prima di arrivare ai vertici della nostra Polizia Stradale. Terenzio D’Alena Consap Magazine 2010 19 La sicurezza stradale: un dovere, un diritto, un obiettivo Il saluto del segretario generale Giorgio Innocenzi. Sopra: Innocenzi insieme al direttore Sgalla. Sotto l’intervento del presidente del consiglio provinciale di Milano Dapei. Buongiorno. Ringrazio gli ospiti che ci hanno voluto onorare della loro presenza. La Consap ha organizzato questo convegno “La sicurezza stradale: un dovere, un diritto, un obiettivo” con il precipuo scopo di mettere all’attenzione un tema che oggi si fa sempre più scottante. Questa iniziativa, che costituisce momento di riflessione e di sensibilizzazione verso il problema della sicurezza stradale, vero e proprio dramma nazionale, presenta specificità tali da costituire un momento di straordinaria intensità per somma di motivi e per i fini che si prefigge. Le decine di migliaia di morti e feriti, i sogni infranti sull’asfalto e le tante vite spezzate che ogni anno registriamo sulle nostre arterie di comunicazione, parlano da soli, sono lì a imporci di adottare misure urgenti e soluzioni adeguate. Molte sono le questioni che si agitano nel panorama sociale. Il problema della mobilità delle persone è sicuramente uno tra quelli ai quali occorre prestare particolare attenzione e rispondere con lungimiranza. I nemici della sicurezza delle nostre 20 Consap Magazine 2010 strade, che gli operatori delle forze di polizia devono fronteggiare quotidianamente, sono molteplici: dall’imprudenza e irresponsabilità dei comportamenti umani ai pericoli derivanti dai fenomeni meteorologici, dall’inadeguatezza di certe nostre infrastrutture stradali, alle azioni criminose che vengono perpetrate a danno dei cittadini onesti. Le recenti e numerose modifiche al Codice della strada, introdotte con la legge 120/2010, seppur inizialmente ispirate dal principio della cosiddetta "tolleranza zero", sembrano invece non aver centrato pienamente tale obiettivo. Durante il lungo iter parlamentare, durato circa due anni, esse hanno infatti subito una serie di interventi che ne hanno notevolmente affievolito la rigidità prefissata. A questo si devono aggiungere le difficoltà che gli operatori di Polizia stanno incontrando sulle strade per l'applicazione delle nuove norme poichè spesso la teoria si scontra con la pratica. Tutto questo, unitamente alle scarse risorse di uomini, mezzi ed apparecchiature ci inducono a pensare che è stata persa un'altra importante occasione per abbattere definitivamente il numero delle vittime da incidente stradale. Naturalmente, anche per ragioni di tempo, spetterà agli illustri relatori che mi seguiranno effettuare le analisi opportune e proporre le soluzioni. Tra gli interventi programmati abbiamo quello del dr. Roberto Sgalla, Direttore del Servizio Polizia Stradale Avremo l’onore di aprire questo nostro dibattito con il saluto del Sindaco di Milano on. Letizia Moratti, il Questore di Milano dr. Alessandro Marangoni, il Presidente del Consiglio Provinciale on. Bruno Dapei fra i presenti che ringraziamo il Vice Procuratore di Milano dottor Nicola Cerrato in rappresentanza del Procuratore Capo dott. Edmondo Bruti Liberati, il Presidente del Consiglio Regionale della Lombardia on. Davide Boni, l’assessore alla Regione Lombardia on. Romano La Russa, l’ex ministro Giancarlo Pagliarini, rappresentanze delle altre Forze di Polizia quali il comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco Ingegner Silvano Barberi ed il capitano della Guardia di Finanza Gennaro Uggeri Capo Sezione operazione Comando Provinciale di Milano, in sala anche funzionari della Polizia Stradale e della Polizia Locale. Fra i relatori oltre alle analisi tecniche di dirigenti del sindacato, l’intervento del Vice Presidente dell’Associazione Italiana Familiari Vittime della Strada professor Antonio Lerario, che sicuramente non faranno mancare il loro contributo al dibattito. Le conclusioni sono state affidate al massimo responsabile del Dipartimento della Pubblica Sicurezza il Direttore Centrale del Servizio Polizia Stradale dottor Roberto Sgalla. Consap Magazine 2010 21 “Una strage pari a tredici terremoti de l’Aquila” L’intervento del Direttore Centrale del Servizio Polizia Stradale Roberto Sgalla. Il Dottor Sgalla insieme al segretario nazionale Scalzo. Ringrazio gli amici della Consap e gli illustri ospiti istituzionali che mi hanno proceduto, con un saluto particolare per il Questore di Milano l’amico Marangoni e per il Segretario Generale del sindacato di polizia Innocenzi. Ho voluto aprire questo mio intervento con le immagini di due spot sulla sicurezza stradale che abbiamo premiato nei giorni scorsi, uno di una scuola elementare un po’ più infantile ma molto coinvolgente, l’altro di un istituto superiore più elaborato e sofisticato che mette in relazione i morti sulle strade al dare scacco matto alla vita, immagini che ci parlano di sicurezza stradale e della necessità di coinvolgere i giovani in un progetto educativo. In Italia il maggior numero di vittime sulla strada lo registriamo nella fascia di età fra i 20 ed i 24 anni, nei giovani purtroppo c’è la convinzione che a loro non possa succedere nulla, bene non è così, avrei voluto farvi vedere le interviste che il presentatore dell’iniziativa a cui ho fatto riferimento in apertura, Massimo Gilletti, ha realizzato con ragazzi e ragazze poco più grandi di voi, che adesso sono su una sedia a rotelle o hanno gravissime menomazioni fisiche a seguito di un incidente stradale. Tutta la comunità internazionale si sta battendo per fermare questa strage, nel 2001 l’Unione Europea ci chiese, come paese membro, di dimezzare il numero delle vittime in dieci anni, all’epoca in Italia morivano sulla strada 7100 persone nel 2009, ultimo dato rilevato, siamo a 4200 vittime, un buon risultato ma ancora lontano dall’obiettivo, così l’UE ha di nuovo convocati tutti i paesi membri e ci ha chiesto di arrivare nel 2020 a meno di 2000 morti. Il nostro Paese si trova oggi al decimo posto della classifica europea, mi permetto che poi se messa in rapporto ai veicoli circolanti potremmo occupare una posizione migliore, settimo, ottavo posto, inoltre sarebbe necessario che il nostro Paese si adeguasse alle scuole di pensiero i altri paesi leader d’Europa che hanno modificato anche legislativamente il termine incidente, che di per se presuppone una casualità, sostituendolo con la dicitura violenza stradale a significare che spesso il sinistro è voluto con comportamenti scorretti o dalle condizioni psicofisiche di chi si mette alla guida che lo rendono altamente preventivabile. Ricordiamo tutti il terremoto de L’Aquila con le sue 3000 vittime, ebbene sulla strada ogni anno registriamo un numero di morti pari a 13 terremoti come quello. La sicurezza stradale deve diventare buona prassi che investa tutta la società civile. Come Dipartimento abbiamo allacciato rapporti con il mondo universitario per creare corsi di laurea sulla sicurezza stradale. Quando mi trovo a parlare con i ragazzi della vostra età o di poco più grandi mi si dice che l’autostrada sia il, luogo più pericoloso in realtà così non è circa il 76% delle vittime le rileviamo nei centri urbani, nelle città in cui 22 Consap Magazine 2010 viviamo ogni giorno; il pericolo è molto più vicino di quanto possiate pensare. In questo convegno il sindacato di polizia ha il merito di affrontare un tema delicato chiedendosi cosa fare migliorare le cose, rivendicando a ragione un maggior sostegno dai vertici del settore, chiedendo a noi di fare qualcosa per loro, perché sanno di poter fare di più e meglio loro per voi, se messi in condizioni operative ottimali o comunque migliori. Chiedono risorse economiche e maggiori investimenti che potrebbero arrivare, non già da cassa dello Stato in forte crisi economica, ma proprio dall’abbattimento dei costi sociali legati all’incidentalità sulle strade. C’è infatti un altro prezzo di carattere umano che la società civile paga per questa tragedia, per questo in sede di stesura delle ultime modifiche al codice della strada avevamo proposto che i rei di comportamenti a rischio contassero la pena prestando servizio per un certo periodo in centri di riabilitazione post-trauma, perché immagini e volti speso colpiscono più delle parole e delle pene. Una settimana nell’ospedale di Montecatone, dove ragazzi e ragazze vittime di incidenti stradali cercano faticosamente di tornare alla vita normale, offrirebbe una testimonianza di dolore ed un monito che nessuna legge potrebbe realizzare. Guardate che questo già si fa nel nord Europa, in paesi che sono sopra di noi nella classifica a cui facevo riferimento nella prima parte dell’intervento. Occorre però agire anche per cambiare la mentalità, quando chiedo ai ragazzi chi sono per loro i poliziotti della Stradale, mi rispondono quelli che ci fanno la multa o che ci sequestrano la patente ed il motorino, allora ci siamo mossi per cercare di coinvolgere anche i genitori ad aiutarci per far capire ai ragazzi che a volte una multa o una confisca può salvare la vita. Sapete che a luglio scorso è stata varata una nuova disciplina di legge che introduce modifiche al Codice, una legge importante che ha visto l’accordo in Parlamento di maggioranza ed opposizione, che seppur perfettibile, ha saputo contemperare interessi diversi; in questa legge è prevista anche la confisca del mezzo, che, se in buone condizioni nel giro di pochi mesi può essere messo a disposizione delle Forze di Polizia, una soluzione che può rimpinguare il sempre troppo esiguo parco automezzi della Polizia Stradale. Su questa legge, sento spesso vere e proprie leggende metropolitane, soprattutto per il tasso alcolemico, che se superiore ad 1,5 prevede la confisca del mezzo. Si è detto, basta qualche Mon cherì per arrivare ad 1,5, non è così, con una battuta dico che chi ha questo tasso di alcool nel sangue non si è mangiato un cioccolatino ma l’intera fabbrica. La contravvenzione va quindi nel vostro interesse, ricordate chi guida non beve, un sacrificio possibile e necessario. Rivolgendomi agli amici del sindacato Consap ed a tutti i poliziotti della Stradale dico che il nostro impegno è al massimo per recuperare risorse, sempre la Legge 120/10 ha eliminato le scorte di polizia per i trasporti eccezionali, poi continuiamo nello sviluppo di sistemi di controllo senza operatore quali controlli da remoto e videosorveglianza, liberando cos’ pattuglie per le attività di Polizia sulle strade, così come in questo ci viene in aiuto anche la tecnologia: cronotachigrafi, etilometri, precursori. Di più va fatto nella tutela passiva dell’operatore, spesso il soccorso produce vittime, quell’angelo custode in divisa che vi soccorre in caso di pericolo, lo fa esponendosi al rischio della vita, sia per l’imprudenza degli altri automobilisti sia perché spesso agisce in condizioni climatiche proibitive, questo è un aspetto che dovremmo affrontare con maggior efficacia. Chiudo questo intervento rinnovando i complimenti alla Consap ed alla sua Consulta Nazionale Polizia Stradale ed a tutti voi ragazzi mi auguro di aver offerto spunti di riflessione positiva. Consap Magazine 2010 23 Centauri alati in via d’estinzione La relazione del dirigente sindacale della Consulta Polizia Stradale Consap Massimo Vannoni. La Polizia Stradale è una specialità della Polizia di Stato che espleta servizio sui circa 7.000 Km di autostrade e sulle principali strade extraurbane e di grande comunicazione per un totale di circa 30.000 Km di rete stradale nazionale. Come recitano gli artt.11 e 12 del C.d.S. la Specialità svolge in via principale vari compiti, tra i quali innanzi tutto c’è la prevenzione delle violazioni in materia di circolazione e degli incidenti stradali; poi accerta le infrazioni e rileva gli incidenti stradali; predispone ed esegue i servizi diretti a regolare il traffico; gestisce le scorte per la sicurezza della circolazione; tutela e controlla l’uso del patrimonio stradale; concorre nelle operazioni di soccorso; collabora alla rilevazione dei flussi di traffico. Per rendere più efficiente ed efficace il servizio, la Specialità è stata dotata di vari sistemi ed apparecchiature tecnologiche quali tutor, Sorpassometri, minosse etc. ma non è comunque possibile sostituire il lavoro dell’uomo con le innovative strumentazioni. Nei tratti di autostrada in cui è stato installato il tutor la mortalità a seguito di incidenti è stata ridotta del 50%, ma sulle strade italiane si continua a morire; ogni anno si contano più di 5.000 morti. La maggior parte dei trasporti delle merci, in Italia, avviene su gomma e credo sia superfluo dover sottolineare che i controlli che vengono attualmente effettuati, in particolare ai veicoli industriali che magari trasportano merci pericolose, necessitano di preparazione e professionalità che, uniti al massiccio incremento delle norme che regolano i trasporti ed alle continue modifiche delle leggi e dei regolamenti, richiedono anche un continuo aggiornamento degli operatori. Sulle strade, insieme all’economia, circola anche l’illegalità; la criminalità, organizzata e non, si muove su strade ed autostrade insieme ai comuni cittadini ed è per questo che la Polizia 24 Consap Magazine 2010 Stradale non si occupa solo di infrazioni al Codice della Strada; ogni anno effettua centinaia di denunce ed arresti con conseguenti sequestri di sostanza stupefacente, di veicoli, documenti falsi sgominando bande dedite furti, rapine, frodi assicurative e traffici illeciti di ogni tipo. Attualmente la Specialità conta circa 11.500 uomini e donne che non sono sufficienti a coprire l’organigramma aggiornato al 1989, quando solo i veicoli italiani circolanti erano poco più di 32 milioni mentre nel 2005 hanno superato la cifra di 50 milioni. A ciò si deve aggiungere che nel frattempo la Comunità Europea ha raggiunto quota 27 stati membri e contestualmente è stata impressa una forte spinta alla libera circolazione delle merci tra i vari paesi, con conseguente notevole transito di veicoli stranieri sul nostro territorio. Possiamo affermare che ad oggi sul territorio italiano circolano circa il doppio dei veicoli rispetto a 20 anni fa motivo per cui l’organico della Polizia Stradale è da ritenersi decisamente insufficiente. I mass media danno notevole risalto alla sicurezza stradale ed all’incremento dei controlli al fine di arginare l’illegalità ma la Specialità, che è deputata in via principale ad effettuarli, subisce continue riduzioni di personale. L’Amministrazione ha adottato la soluzione della chiusura dei distaccamenti negli orari e nei giorni di chiusura al pubblico (orari serali/notturni e giorni festivi) ottenendo così un aumento delle pattuglie negli orari di maggiore traffico ma questo non è minimamente sufficiente a sopperire alla mancanza di personale, problema che grava su tutta la Polizia di Stato e che, a seguito delle scelte del Ministero dell’Interno, effettuate in base alle attuali priorità politiche, affligge sempre di più la Stradale. Negli ultimi anni i trasferimenti effettuati dall’Amministrazione hanno sempre penalizzato la Specialità con un continuo calo di alcune unità percentuali (3-5%) ma, con gli ultimi movimenti del 28 ottobre u.s., il disavanzo per la Polizia Stradale è stato di circa il 37%. La cifra è enorme anche in considerazione del fatto che sono ormai molti anni che non vengono banditi concorsi per l’arruolamento e che, con l’abolizione della leva obbligatoria, sono venuti a mancare anche gli agenti ausiliari. A causa del mancato afflusso di nuove leve l’età media dei poliziotti si sta innalzando notevolmente ed è sempre più difficile trovare un agente, nella maggior parte dei casi il più giovane è un agente scelto che ha già una decina d’anni di servizio. E’ chiaro che un poliziotto più invecchia e maggiori sono le esigenze che ha di carattere personale e familiare senza considerare che le malattie professionali aumentano in maniera esponenziale, motivi per cui crescono anche le assenze dal servizio. I reparti dove il problema è maggior- Consap Magazine 2010 mente sentito sono quelli Autostradali, uffici composti in prevalenza da personale pendolare che, proprio per la mancanza di ricambio, non riesce ad ottenere il trasferimento nella sede di residenza e dove tutto viene amplificato dalla gravosità del servizio. Le Sottosezioni Autostradali devono rispettare il numero minimo di pattuglie previsto dalla convenzione con la Società Concessionaria e questo, combinato con la carenza di personale, comporta che, in condizioni di normalità, i pattuglianti devono fare il turno cosiddetto “in quinta” regolare per mesi, senza potere saltare mai una notte ed ogni volta che hanno necessità di avere un giorno libero è un problema; in caso di emergenza, che per fortuna capita di rado, si salta il riposo e si spostano le ferie. A tutto questo va aggiunto che il servizio su strada non è proprio una passeggiata; ogni pattuglia ha un tratto minimo di competenza di circa 40 chilometri di doppia carreggiata, nell’ambito dei quali qualsiasi cosa succede è di sua esclusiva competenza, 25 cominciando dai soccorsi e dagli incidenti per finire con la più dispa-rata tipologia di reati che vi vengono perpetrati. Sull’autostrada ogni errore o distrazione può essere fatale; i conducenti di auto e veicoli industriali sfrecciano per raggiungere le proprie destinazioni, tutti pervasi dalla frenesia che attanaglia la vita di tutti i giorni, ed ogni controllo, soccorso o rilievo di incidente stradale può rivelarsi una trappola mortale. Dove è stato possibile l’Amministrazione ha effettuato l’accorpamento di Distaccamenti alle Sottosezioni nei luoghi dove esisteva la doppia realtà, ottenendo così un aumento di disponibilità di uomini, dovuto al risparmio degli addetti al servizio di giornata e degli uffici, e riuscendo ad avere la possibilità di impiegare il personale in servizi diversi (autostrada, viabilità esterna, controlli esercizi pubblici ecc.) che allentano la pressione. Questa soluzione è fortemente contestata dai colleghi dei Di-staccamenti che tornano in quelle Sottosezioni dove hanno lavorato per anni prima di riuscire a farsi assegnare al Reparto minore dove il servizio è sicuramente meno gravoso. La situazione della Polizia Stradale negli ultimi quindici anni è andata sempre peggiorando ed in questo momento sono necessarie decisioni importanti che diano una considerevole svolta positiva alla Specialità; si sta chiedendo troppo e da troppo tempo agli operatori che devono sopperire alle carenze dell’amministrazione sacrificando se stessi e le proprie famiglie per il bene della collettività. La sensazione che si prova dall’interno è di totale abbandono e che il ”fiore all’occhiello” della Polizia di Stato venga pian piano lasciato appassire. 26 Consap Magazine 2010 Il dolore e la speranza nelle parole del professor Lerario L’intervento del vicepresidente dell’Associazione Familiari Vittime della Strada Mentre nel mondo tutto si consuma in un attimo, travolto dall’incalzare frenetico degli eventi, mentre tutto scompare in una memoria senza confini, la mia vita e quella della mia famiglia si è fermata nel tempo e si è inchiodata in un giorno lontano ed infausto, quello in cui Luca, campione nazionale di nuoto, in procinto di coronare gli studi nella facoltà di legge, alla vigilia del matrimonio, è stato travolto sulla strada da un coetaneo, che, con la sua vettura, guidata con distrazione e in modo scellerato, lo ha frantumato sulla strada. Allo stesso angolo di strada, sulla quale transito 100 volte al giorno, sono rimasti impressi i sogni spezzati del giovane forte, allegro, generoso, che aveva assaporato, in campo nazionale ed internazionale le gioie e i trionfi sportivi; dal suo sguardo sereno, dai suoi occhi sognanti si preconizzava un avvenire fulgido, una famiglia splendida, una carriera professionale eccellente, una corona di vittorie da campione. Invece l’automobilista distratto ha soffocato la favola bella di chi voleva vivere nella gioia e nell’amore. Luca sognava, sperava, amava. Sull’asfalto di quell’incrocio maledetto, accanto al suo corpo frantumato e insanguinato, a quelle labbra socchiuse quasi nel gesto di aver invocato per l’ultima volta il nome di “mamma” c’è la rosa sfiorita della mia esistenza, la parte più buia della mia storia e di quella della mia famiglia, sconvolta e disorientata. Non ho vergogna, ma orgoglio di trasmettere agli altri le mie ansie, le mie emozioni, il mio tormento, mentre un freddo pungente ed intenso mi pervade nell’inquieto dolore che mai si placa. Questa è la mia storia, questa è la storia di tanti come me, che vagano nelle strade della città come automi per aver perso il figlio in carrozzina, Consap Magazine 2010 travolto da un motorino impazzito, o un parente, sotto il semaforo, che continua a lampeggiare indisturbato o il nonno sulle strisce pedonali. Quanti sono i morti sulla strada 7 - 8 e più mila? quanti i feriti? 380/400mila all’anno? e la spesa pubblica relativa alla incidentalità stradale? È davvero 30/40miliardi all’anno? Ho perso il conto. So che ogni mattina, mentre programmo la mia giornata, la tv mi sconvolge con le sue notizie e le sue terrificanti immagini di giovani inghiottiti dalle lamiere contorte della propria vettura, dalla pioggia battente, dalla fitta nebbia, dalla furia della velocità, dall’acre odore di alcool o di droga. Dov’è la prudenza, la tanta decantata intelligenza dei giovani? Ahimè la vedo allontanarsi dal deplorevole luogo del disastro barcollando, con le mani affossate nei capelli scarmigliati, con gli occhi languidi ed arrossati, con le vesti squarciate e cosparse di sangue. Noi tutti, vittime della strada, con voce indomita, diciamo alle Istituzioni, a coloro che rappresentano le Istituzioni di non celiare su di noi, di non prenderci in giro, di non ingannarci con leggi e leggine, con riforme e riformine inutili e dannose, facendole poi passare per oro colato. Mi riferisco alla depenalizzazione della fascia alcolemica da 0,5 a 0,8 mg, all’emendamento sul “grappino”, alla sospensione della patente per tre ore al giorno, all’allungamento dell’orario di vendita degli alcolici in discoteca dalle 2 alle 3 di notte, alle tante interpretazioni sulla velocità, all’installazione di autovelox fasulli, all’aberrante divisione degli incassi delle contravvenzioni e delle multe. Come definire gli amministra- tori pubblici e privati, che usano i soldi delle disgrazie, accadute sulle strade, per impinguare le casse dell’amministrazione o il portafoglio personale? Il nostro C.d.S. è vecchio, non è conforme ai tempi; la stessa riforma è un’opera incompiuta; toppe e rattoppi al calar di ogni Governo. Fino a quando la riforma del Codice non è organica e rigorosa e strutturalmente chiara, essa non è comprensibile ed applicabile sul territorio. Il Testo Unico di Riforma deve essere un compendio del lavoro degli esperti del Ministero dei Trasporti, di quello della Giustizia con pene giuste e certe, dell’Istruzione con la formazione del cittadino al rispetto delle norme, del Ministero degli Interni col il controllo e la repressione, e quello della Salute con immediati interventi clinici in strutture specializzate ed inoltre quello della Comunicazione con trasmissioni opportune. La Sicurezza stradale, vista dalla parte delle vittime della strada, è diversa da come è considerata dai Ministri, dai Parlamentari, dagli assessori comunali e municipali, dai giudici, quasi che essi stessi non siano fragili ed impotenti come noi. Le vittime della strada non vogliono leggi punitive, che inculcano timore, ma norme che aprano alla speranza, alla convivenza civica, alla condivisione di un bene comune: la strada, la circolazione. Siamo contro l’arroganza e l’ignoranza, siamo per la formazione preventiva. Se non è così la legge ha sapore di beffa. Infatti: è una beffa, è una offesa alla dignità di un morto o di un ferito sulla strada ed anche delle loro famiglie, scagionare dalla pena chi ha provocato un incidente stradale grave. 27 È una beffa dover contrattare al rialzo il prezzo delle liquidazioni dei danni di un incidente stradale con le assicurazioni, che mirano al ribasso; è una beffa discettare sulla quantità dei punti da sottrarre alla patente a punti, di cui non si conosce mai l’esito finale. È una beffa non confiscare il veicolo al conducente che guida in stato di ebbrezza o di follia allucinogena. È una beffa ed una umiliazione delle nostre benemerite forze dell’ordine dover andare in tribunale per giustificarsi di aver inutilmente obbligato un giovane, spavaldo e spocchioso, a soffiare in un etilometro, che altro non è se non un giocattolo per bambini. È una beffa e un’anomalia che in Italia sia applicato il C.d.S. non in sintonia con le leggi e comportamenti di altri paesi europei; da qui la piaga degli usi e degli abusi degli stranieri e dei turisti alla guida di una vettura. E’ una beffa per tutta la società il crescente fenomeno della pirateria stradale; essa sorprende per la rapidità con cui avviene e sconcerta per la diabolica capacità di alcuni pirati di nascondersi alla giustizia umana e di sfuggire al richiamo morale e civile della propria coscienza. È una beffa ed un’umiliazione per milioni di cittadini vittime della strada dover attendere 8 - 9 - 10 e più anni, la sentenza conclusiva di un tribunale civile o penale, per essere stati tristemente protagonisti di un evento infausto sulla strada. (Non vorrei essere un profeta: pavento una cancellazione di processi in massa, relativi alle vittime della strada, nella presente riforma della Giustizia, con la scusa di snellire il lavoro nelle Cancellerie, le quali soffocano per la quantità dei documenti ammucchiati 28 Consap Magazine 2010 in ogni angolo dell’ufficio, a causa della cattiva gestione del personale; quelle carte tuttavia,quanto più restano ferme, tanto più producono soldi e benessere ai giudici e agli avvocati). Un Paese Civile vuole processi brevi, in fretta e pene certe. Oggi la Giustizia è ferma per infinite inezie. Si stanno consumando preziose energie fisiche e mentali per il lodo Alfano, per le intercettazioni telefoniche, per le lunghe ed incomprensibili crisi di Governo, prodotte da banali batti e ribatti, da stomachevoli botte e risposte, così come avviene tra bambini irrequieti e dispettosi. Uno dice: il popolo mi ha votato per governare 5 anni. Io credo al popolo sovrano e alla sua onestà. Non credo però alla stabilità della fiducia del popolo, né alla correttezza e alla coerenza del politico votato: Il tempo può cambiare le situazioni e gli uomini, così come avviene, oggi, nella vita di una coppia. Il si convinto pronunciato davanti a Dio o alla Legge, spesse volte è sincero, tal’altra è viziato nella forma e nella sostanza. Due/tre anni; la fiducia viene meno; separazione, divorzio. Se questo accade nel più intimo dei sentimenti dell’uomo, perché non può accadere anche nel rapporto di un interesse elettorale? Nella mia esistenza ho visto governi cadere, coppie scoppiare, rapporti sovvertirsi. Quali diritti può arrogarsi in politica, chi più volte ha infranto quelli familiari? Chi pretende l’ombrello di protezione da parte della giustizia è un miserabile che vuole nascondere le sue nefandezze passate, presenti e future; chi lo asseconda è inetto e immorale. Chi poi pretende di bloccare gli sviluppi della tecnologia della comunicazione è un pusillanime. Lasciamo le miserie ai miserabili e sogniamo un mondo diverso. Sogno giudici che si paludino di toga e facciano il loro dovere in favore della gente onesta, lavoratrice. Sogno Ministri che siano a servizio del popolo, in nome del quale hanno giurato e non schiavi dei padroni, di lobby o delle cariche che ricoprono; sogno nell’Università Italiana una Facoltà che prepari docenti all’insegnamento della Sicurezza stradale mediante corsi normali e corsi speciali di ricerca scientifica, in Italia e all’estero. Sogno nella Scuola Italiana un’ora settimanale di lezione di educazione stradale, ambientale, civica, alimentare e sanitaria, in maniera organica e ben strutturata, la quale esalti i valori della vita, della salute e del buon comportamento e contrasti la violenza, la prepotenza, il bullismo, l’ignoranza… La scuola deve trasmettere a tutti i giovani la gioia di apprendere e di crescere sani, forti, intelligenti, capaci di percepire gli aspetti più nobili del progresso scientifico e lo sviluppo della condizione umana e spirituale. Sogno amministratori pubblici e privati che facciano quello che è di loro competenza: strade belle e sicure, prive di buche e di ingombri inopportuni, favoriscano la fluidità del traffico, mantengano visibile ed aggiornata la segnaletica stradale, vigilino sui parcheggi, dirimano le liti tra conducenti. Sogno città e paesi a dimensione umana, cioè con più spazi liberi, più strade percorribili, insomma con meno macchine in circolazione o parcheggiate lungo i marciapiedi o agli incroci. Il risultato sarebbe un ambiente sano e salubre, risparmio di tempo e di denaro. Analizza con spirito obiettivo il costo della macchina che possiedi: l’acquisto, il carburante, l’assicurazione, l’autostrada, il meccanico, il garage, le multe, gli incidenti… Forse non ti risparmieresti una nota di ribellione, di rabbia, di rimprovero, quando i soldi non sono Consap Magazine 2010 sufficienti a vivere. E’ più importante la convinzione che tutto si può fare servendosi di mezzi pubblici, che della indispensabilità di una lussuosa e costosa vettura privata. Il tentativo di contenere il proliferarsi delle macchine, non è in contrasto con l’economia del paese o la produttività delle case automobilistiche, è piuttosto un bene alla sopravvivenza della propria famiglia e alla salubrità dell’aria. Il problema della Sicurezza stradale e delle vittime della strada, nella sua complessa articolazione, può essere affrontato e risolto percorrendo contemporaneamente due sentieri: quello della immediatezza con norme di facile applicazione, e quello della progettualità, fondata su studi ed esperienze serie. In entrambi i casi si deve rispettare la gradualità nella fase di attuazione. Chi ha responsabilità istituzionali ascolti e sappia ascoltare. Questa è la regola vincente. Stampa e TV I responsabili si ammantino di deontologia professionale e di etica, in piena autonomia e responsabilità nella loro funzione di informatori. La specificità del loro impegno professionale deve essere quella di essere formatori ed educatori della popolazione, la quale è capace di discernere il bene dal male, l’utile e l’inutile. I direttori dei giornali e delle reti televisive con l’aiuto di esperti e con i sistemi e le tecniche di comunicazione moderne, sappiano improntare programmi e servizi di interesse sociale e culturale, continui e costanti nel tempo, senza soffermarsi solo ed esclusivamente su episodi tragici e sconvolgenti. La sicurezza stradale, il corretto com- portamento sulla strada è un ottimo argomento per il servizio della stampa e della tv. I dirigenti talvolta, tralascino programmi insulsi e noiosi, per far risparmiare soldi all’azienda e agli Italiani e per trovare spazio per trasmissioni utili e serie. Come si fa una trasmissione intelligente? Basta copiare o quasi quella delle previsione del tempo, che sono cominciate con annunci banali grafici, incompleti; oggi sono diventate straordinarie comunicazioni tecnologiche, che trasmettono saperi e cultura. Tutti riusciamo a capire il loro linguaggio, fantasioso, ma chiaro, trasparente, convincente. La Famiglia I veri maestri di vita sono e saranno sempre i genitori, anche quelli delle famiglie disastrate: la mamma che ha allattato ed il papà che ha trastullato i pargoli. I genitori, con i nonni, i fratelli e le sorelle, con i parenti più vicini sono i primi a non voler vedere i figli morire sulle strade; sono quelli che non vorrebbero recarsi al cimitero per deporre sulle loro tombe un fiore e una preghiera. Talvolta invece, per amore o per esorcizzare il dolore, li vedi impietriti a mirare l’immagine sorridente e sconvolgente del figlio o del parente, appesa al freddo marmo. Essi avrebbero voluto avere il tempo per insegnargli il valore della vita, accompagnarlo nella carriera professionale. Invece la strada gli è stata fatale, proprio la strada che è vita, progresso, incontro, libertà. La Chiesa La Chiesa, la Parrocchia, i Centri di studio e di apostolato ascoltino il Papa e mettano in pratica il documento del Card. Martino e dell’Arciv. Agostino Marchetto: “Orientamenti Pastorali per la sicurezza stradale”. 29 In ogni parrocchia ci sia il Centro per la sicurezza stradale, così come ci sono le associazioni Scauts, Caritas, Azione Cattolica, Universitari Cattolici ecc.. I sacerdoti durante gli incontri parrocchiali e le prediche domenicali parlino ai fedeli di vita, di rispetto, di legalità… Ripetano incessantemente che la vita è una cosa meravigliosa se condotta all’insegna della Prudenza, Temperanza, Moderazione, Attenzione, Lucidità, Amore, Rispetto, Condivisione, Legalità, soprattutto Conoscenza delle norme di comportamento del C.d.S. Gli operatori pastorali e i loro collaboratori, convinti che la Sicurezza Stradale, è principalmente un problema di carattere culturale ed etico, lo affrontino con vigore e senza indugio, per preservare i fedeli, soprattutto i giovani, dalla catastrofe morale, a cui sono costantemente esposti. Sappiano inculcare il corretto uso del cellulare durante la guida, l’obbligo del casco e delle cinture di sicurezza, la moderazione della velocità, il rispetto delle indicazioni del semaforo e della segnaletica stradale, il divieto di parcheggio selvaggio, il rispetto della distanza di sicurezza… La macchina non è un mito, che ci rende invulnerabili, potenti, stravaganti; è un mezzo di lavoro e di svago. Da tutto ciò possiamo dedurre che oggi 1) le strade sono sempre più perfette e sicure 2) le vetture accessoriate per la sicurezza e la manovrabilità 3) l’uomo non è ancora pronto culturalmente, moralmente, psicologicamente e antropologicamente per affrontare la circolazione stradale. Per ottenere rapidi e consistenti risultati in merito alla diminuzione degli 30 Consap Magazine 2010 incidenti stradali, alla limitazione del numero dei morti; per evitare che la società anneghi nel mare del dolore, delle lacrime, della sofferenza, per contenere la spesa pubblica su cui pesa enormemente il fenomeno della morte e del ferimento degli utenti della strada, occorre: la Costituzione di un solo Ente Istituzionale alle Dipendenze del Consiglio dei Ministri (come la Protezione Civile) o presso il Ministero dei Trasporti, il quale, in collaborazione con gli organi dell’Europa, si assuma l’onere di dipanare la matassa di tutte le problematiche inerenti la Sicurezza stradale e le Vittime della strada di cui si è parlato nella relazione, cancellando tutti i centri anomali di potere, che disturbano, disorientano e dilapidano enormi risorse finanziarie. Proprio come vorrei fare io con le Associazioni delle vittime della strada. Molte sono le associazioni sparse in tutta Italia; ciascuna corre per conto proprio, con progetti localmente limitati, spesso sovvenzionati da Enti Pubblici. La frantumazione ostacola il dialogo con le Istituzioni, anzi è nocivo alle stesse associazioni. Sarebbe interessante costituire una confederazione che con le Istituzioni parli una sola lingua, magari reciprocamente concordata e condivisa. Non voglio esimermi dal fare una osservazione incresciosa ed avvilente: 14 anni fa ho fondato, insieme con l’Avv. Saladini di Ascoli Piceno, nella sede dell’Adiconsum a Roma, la 1^ assoc. Vitt. della strada, poi divenuta Ass. Familiari e Vitt. della strada. Da noi due è stata guidata 5/6 anni, dandole un solido ed interessante e faticoso assetto istituzionale ed orga- nizzativo. Poi nell’Ass. si è affacciata una persona, madre di una figlia uccisa sulla strada; essa con la sua irruenza, intraprendenza e tracotanza ha creato confusione e smarrimento negli aderenti. E’ cominciata una corsa alla scissione: Modena, Bologna, Milano, Torino, Perugia, Lecce… si sono staccate ed isolate; si sono rese autonome insieme con altre nate all’epoca. Oggi se ne contano a decine in tutta Italia. La più numerosa è l’assoc. Familiari e vittime della strada, cioè quella fondata all’inizio della storia. Il consiglio direttivo si è sciolto, rimasta finalmente sola, e non avendo più concorrenti, ha spadroneggiato servendosi della struttura già avviata. La metodologia usata, improntata al suo carattere focoso, spesso irrazionale, l’ha portata ad attaccare violentemente le Istituzione, specialmente il Ministero della Giustizia, colpevole, secondo lei, delle ingiustizie perpetrate nei suoi confronti, in seguito alla morte della figlia. L’indole e le tematiche hanno determinato due situazioni diverse e contrastanti tra le vittime della strada: i frustrati e scontenti della giustizia hanno trovato in lei la paladina, gli altri non si sono avvicinati ed hanno costituito la diaspora. La storia non è bella per una associazione di vittime e di dolore. Auspico che questo mio cenno non conduca ad ulteriore divisione, ma faccia riflettere per conseguire una confederazione di tutte le associazioni o gruppi di vittime della strada. Le numerose sedi locali, nate spontaneamente sul territorio nazionale sono un ricco patrimonio umano e sociale. Esse cosa rappresentano oggi se non nuclei di pianto e di dolore nel ricor- do dei propri cari, morti per incidente stradale? I morti si onorano con la preghiera, il dolore si esorcizza con una degna e costruttiva attività in favore di altri utenti della strada, in preda a se stessi e alla violenza di una scellerata circolazione stradale. Da sedi del ricordo diventino centri di propulsione educativa e formativa, mediante campagne di prevenzione, di monitoraggio per lo studio dei motivi che hanno provocato l’incidente. In questo contesto il Centro Nazionale o la Confederazione delle associazioni, facendosi portavoce delle istanze delle vittime di tutto il territorio, diventerebbe l’unico interlocutore credibile con le Istituzioni. Per ripicche personali o per brama di emergere, non lasciamoci defraudare della nobile ricchezza del dolore da altre organizzazioni che mirano allo sfruttamento. Infine vorrei concludere con un singolare gesto di stima e con una nota di ringraziamento a tutte le forze dell’ordine presenti e a quelle sparse su tutto il territorio nazionale. Grazie a nome mio e delle vittime della strada. Chi accorre per primo sul luogo di un sinistro stradale? Le forze dell’ordine. Chi vedi prono sul ferito o sul cadavere disteso sul ciglio della strada? Il giovane militare, che confonde le sue lacrime con quelle dei vicini. Corri amico, corri. Un tuo fratello, bisognoso di aiuto, ti invoca. Non deluderlo. Con queste note amare, con queste riflessioni stimolanti, nella speranza che tutto cambi presto e bene per non assistere a scene tragiche di dolore e di morte, vi ringrazio dell’attenzione. Consap Magazine 2010 31 Lettera aperta al Direttore del Servizio Polizia Stradale Roberto Sgalla Com’è noto con la legge 120/2010, che ha recentemente innovato il Codice della Strada modificando diversi articoli, il legislatore ha cercato di fornire, alle forze di polizia e alla Polizia Stradale in particolare, uno strumento importante che, partendo da un generale inasprimento delle sanzioni, mira a ridurre il numero di infrazioni e, con esse, le vittime di incidenti stradali che comportano pesanti costi sociali ed economici a carico dello Stato. Sulla efficacia o meno delle nuove norme si avrà modo di valutarne gli effetti nel corso del tempo, riguardo, invece, alla applicabilità delle stesse permane, negli addetti ai lavori, una diffusa e concreta perplessità, soprattutto per quanto attiene alla complessità delle innovazioni introdotte, la cui corretta ed efficace applicazione non può prescindere dalla elevata preparazione professionale degli operatori connessa ad un efficace e funzionale apporto di attrezzature che coadiuvano l’operatore nell’accertamento delle infrazioni sopperendo alle difficoltà insite nella loro applicazione. A tal proposito, per citarne qualcuna, basta fare riferimento al pagamento immediato, limitatamente ai casi di sanzioni più gravi, di alcune sanzioni connesse alle violazioni commesse dai conducenti dei veicoli industriali che, oltre a scatenare la protesta delle organizzazioni di categoria, ha determinato non poche difficoltà anche negli operatori, costretti a riscuotere e conservare grosse somme di danaro che, sebbene nelle intenzioni del Legislatore, costituiscano un valido deterrente nella prevenzione delle infrazioni, di fatto, si scontrano con la realtà della pratica quotidiana. Infatti, se l’autista non paga, o non può pagare perché non dispone della somma necessaria, il veicolo viene posto in fermo amministrativo con tutte le difficoltà connesse alla merce e al suo probabile deterioramento, come nel caso di derrate alimentari deperibili, che pur costringendo il vettore ad un ulteriore esborso economico, derivante dal trasferire la merce su altro veicolo, contrasta con la necessità, per gli autisti, di portare al seguito ingenti somme di danaro con un conseguente aggravio dei rischi. Per far fronte a tali difficoltà, sarebbe opportuno accelerare i tempi dotando le pattuglie di terminali elettronici (pos) in grado di ricevere un pagamento elettronico da parte del trasgressore, mediante utilizzo di carta bancomat o di credito evitando il contante. Tuttavia, tale attrezzatura è solo una di quelle che, ormai, potremmo ritenere indispensabile al moderno operatore di polizia stradale. A questa, infatti, dovrebbero affiancarsi altri strumenti indispensabili come, ad esempio un pc portatile con stampante in grado di sostituire la redazione meccanica delle infrazioni da parte degli operatori, spesso causa di contenzioso e aggravio di costi per l’Amministrazione; così come è auspicabile, in virtù della sempre maggiore diffusione del cronotachigrafo digitale, dotare le pattuglie della Polstrada di un valido strumento portatile capace di analizzare su strada i dati relativi ai tempi di guida e alle velocità, agevolando la contestazione immediata delle infrazioni e la, conseguente, applicazione delle sanzioni accessorie connesse che, spesso, sono più efficaci degli inasprimenti legislativi stessi. Appare, quindi, inevitabile che tale continua evoluzione normativa nel proiettare la Polizia Stradale del futuro verso scenari di specializzazione sempre più complessi, nei quali altre forze di polizie incontrano comprensibili difficoltà, necessiti di un continuo supporto formativo, da attuarsi mediante corsi di formazione brevi e continui che, sfruttando appieno le potenzialità degli Istituti di Istruzione esistenti, rendano l’operatore della Specialità un vero e proprio professionista capace di districarsi nel complesso dedalo normativo rappresentato dalle norme che regolano i traffici intermodali delle merci e delle persone, facendolo restare al passo coi tempi, mantenendo alta l’efficienza e la professionalità della Specialità. A tal fine, Signor Direttore, noi 32 Consap Magazine 2010 operatori della Polstrada La esortiamo a promuovere corsi di formazione con cadenza biennale riservati a tutti gli appartenenti alla specialità e non riservati solo alle qualifiche apicali, che abbiano il carattere della straordinarietà nel caso di interventi radicali sulle norme esistenti, come il caso della sopra citata legge 120/2010, mettendo a frutto l’enorme potenziale formativo rappresentato dal C.A.P.S. di Cesena, unica scuola di formazione in Italia per tutte le specialità. Tale sforzo, tuttavia, non può prescindere dall’annosa problematica relativa alla carenza di autovetture e motoveicoli, necessari per espletare il servizio di polizia stradale che, in particolare al Sud assume cifre allarmanti con un parco veicolare obsoleto ed inefficiente non adeguato alla professionalità ed all’impegno degli operatori che, giornalmente, si prodigano sulle strade per sconfiggere la dilagante illegalità. A tal proposito, come esempio negativo che si spera non sia comune ad altre province, si può citare il caso della Polstrada di Cosenza la cui carenza di automezzi è giunta ad un punto tale che, traendo spunto dalla denuncia della Consap di quella provincia è stata, autorevolmente, certificata anche dall’autocentro della Polizia di Stato di Messina, evidenziando, oltre alla vetustà del parco veicolare, anche la totale e generalizzata carenza di veicoli. L’auspicio, Signor Direttore, è che Ella, preso atto delle indifferibili priorità derivanti da tali oggettive difficoltà, pur nell’esiguità delle risorse disponibili, dia concreta attuazione a quelle priorità non più derogabili, marginalmente accennate, che non possono più essere accantonate, confidando solo nel messaggio di “tolleranza zero” che viene trasmesso attraverso gli interventi legislativi ai cittadini che, loro malgrado, assistono giornalmente ad una realtà nella quale gli stessi “controllori”, per le carenze enunciate, non sono poi in grado di farle osservare. Antonio Stabilito Consulta Nazionale Polizia Stradale Il messaggio del Capo della Polizia Prefetto Manganelli BY EUROCQS SPA L’UNICA IN CONVENZIONE C O N IL C O N S A P ndenti del ata nei finanziamenti ai dipe Eurocqs SpA, Società specializz , una convenzione SAP CON il con lato stipu ha , “Comparto Sicurezza” emamente otti finanziari a condizioni estr al fine di offrire agli iscritti prod . cato mer sul enti operatori pres competitive rispetto agli altri CESSIONE DEL QUINTO E PRESTITO CON DELEGA* 60 MESI TAN 4,85% RATA € 150,00 NETTO RICAVO € 7.364,78 TAEG % 8,50 120 MESI TAN 4,85% NETTO RICAVO € 12.617,44 TAEG % 7,80 200,00 9.888,04 8,19 16.825,58 7,80 275,00 13.665,43 7,96 23.143,50 7,79 Ogni Giorno è un Avventura? con CQS c’è sempre un lieto fine Basta fare i super eroi per arrivare a fine mese, grazie a CQS marchio di Eurocqs SpA potrai tranquillamente spo gliarti dai panni del supereroe e torn are a goderti la vita. 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Il tasso di interesse è fisso e l’importo della rata non potrà essere superiore ad un quinto dello stipendio del richiedente, valutato al netto delle ritenute. Per maggiori informazioni visita il nostro sito internet oppure chiamaci senza problemi. www.cessioniquintostipendio.it Eurocqs S.p.A. iscritto all’Elenco Generale degli Intermediari operanti nel settore finanziario, previsto dall’articolo 106 e seguenti del T.U.B al n.37323. Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Per le condizioni contrattuali, per la Polizza Assicurativa o per quanto non espressamente indicato è necessario fare riferimento ai Fogli informativi disponibili presso le filiali e agenzie di Eurocqs SpA o sul sito internet www.eurocqs.it. A richiesta verrà consegnata una copia del contratto completo in ogni sua parte e del foglio informativo per la valutazione del contenuto prima della stipula. Eurocqs SpA, nel collocamento di alcuni prodotti (Cessioni del quinto, Prestito con delega di pagamento e Prestiti personali), presso la clientela, opera in qualità di intermediario di altre banche e/o intermediari finanziari (FamilyCreditNetwork SpA, Futuro SpA, Unifin SpA, Ktesios SpA, Ibl Banca SpA), questi sono i diretti contraenti e titolari di tutti i rapporti contrattuali e si riservano la valutazione dei requisiti necessari alla concessione del finanziamento. 34 Consap Magazine 2010 Poliziotti e magistrati, stessa preoccupazione per i tagli del Governo La Consap invitata al XXX Congresso dell’Associazione Nazionale Magistrati "I numeri della giustizia sono indici di una situazione drammatica e al collasso. L'Associazione Nazionale Magistrati chiede, pertanto, al legislatore e alla politica tutta e, in particolare, al Ministro della Giustizia nell'ambito delle sue competenze ai sensi dell'articolo 110 della Costituzione, di intervenire urgentemente". E' l'invito contenuto nella mozione conclusiva del XXX Congresso nazionale dell'Anm, letta dal presidente Luca Palamara a conclusione dei lavori e approvata all'unanimità per acclamazione. "A tal fine, l'Anm - si legge ancora - avanza proposte chiare, precise e immediatamente attuabili: taglio dei tribunali e delle cause inutili; razionalizzazione delle spese; informatizzazione del servizio giustizia su tutto il territorio; predisposizione di adeguate risorse umane e materiali aggiuntive". "Ci conforta che più volte il Capo dello Stato abbia sottolineato come la rigorosa osservanza delle leggi, il più severo controllo della legalità, rappresentino un imperativo assoluto per la salute della Repubblica, richiamando tutti ad avere il massimo rispetto per la magistratura che è investita di questo compito essenziale." E' un passo della relazione introduttiva al XXX Congresso dell'Anm del Presidente Luca Palamara, che ha ricordato come in questi anni si sia affermato un "costume politico di alcuni rappresentanti dell'attuale maggioranza di Governo che hanno reso pratica quotidiana l'insulto ed il dileggio nei confronti di un'indefettibile istituzione dello Stato. Un'assurda campagna di denigrazione tesa a minare la credibilità della magistratura davanti agli occhi dei cittadini, facendo leva, con un gioco evidentemente facile, sulla generale delusione per le mancate risposte alla legittima ansia di giustizia. Abbiamo reagito con dignità e risolutezza, senza timore, soprattutto quando si è messo in discussione, non il merito dei provvedimenti, ma l'indipendenza e l'imparzialità dei giudici". Di tutt’altra natura i contenuti dell’intervento del Ministro della Giustizia on. Angelino Alfano. “In questi due anni e mezzo di legislatura avete percepito aggredita la vostra indipendenza, noi abbiamo percepito aggredita la sovranità del Parlamento". Citando gli interventi prima di lui, il Guardasigilli spiega: "Anch'io mi illusi la prima volta che venni qui, dicendo che i nostri programmi coincidessero. Sul perchè non è successo ognuno ha il suo punto di vista: voi lamentate aggressioni, noi le centinaia e centinaia di dichiarazioni inframezzate al percorso legislativo. Voi ribadite la necessità della vostra autonomia e indipendenza, noi abbiamo provato a difendere il fatto che non intendiamo violarlo, ma che il Parlamento e' sovrano e fa le leggi, il magistrato le applica e la Consulta e' il giudice sovrano". "L'Anm resta, e più che mai appare, un interlocutore rappresentativo ed essenziale in una fase difficile nella quale è indispensabile il recupero della fiducia del cittadino nel sistema giudiziario anche attraverso un corretto rapporto tra magistratura e politica". E' questo quanto ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a margine del Congresso dell'Associazione nazionale magistrati. Ai magistrati, riuniti a congresso, ha scritto il presidente della Camera Gianfranco Fini. "Compito delle istituzioni democratiche e di tutte le forze politiche del Paese, senza distinzione di parte, è quello di sostenere costantemente l'operato della magistratura, la cui azione riveste un ruolo centrale per la salvaguardia della legalità". "Oggi più che mai - scrive Fini - la collocazione centrale della magistratura, non solo di quella ordinaria, nell'at- Consap Magazine 2010 tuale contesto istituzionale e sociale rende i magistrati più esposti ai giudizi e alle critiche". A ciò, secondo Fini, "i magistrati devono rispondere unicamente con il loro impegno, con la loro dedizione alle istituzioni repubblicane nella consapevolezza, come non a caso affermato di recente dal Capo dello Stato, di 'rendere un servizio fondamentale ai diritti e alla sicurezza dei cittadini', un servizio, e non è retorico ricordarlo, per il quale tanti hanno sacrificato la loro vita". “Condividiamo le stesse preoccupazioni per la politica dei tagli lineari imposti dal Governo” questo il commento della Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia presente al XXX convegno dell’Associazione Nazionale Magistrati. Al congresso ha partecipato invitato dall’ANM il segretario generale della Consap Innocenzi, accompagnato dal leader del Movimento per Roma Baldi. Innocenzi ha commentato la relazione introduttiva del Segretario Generale 35 dell’A.N.M. Luca Palamara, definendola: “interessante, coraggiosa e condivisibile”. “Forte è la nostra preoccupazione nel constatare che le carenze tecniche operative che investono il settore sicurezza, pesano anche sugli organi di Giustizia, questo rende ancor più gravosa la lotta alla criminalità e di riflesso valorizza ancor di più il lavoro di Forze dell’Ordine e Magistratura in questa fase di ripetuti arresti eccellenti. Questi risultati investigativi infatti non possono essere attribuiti alla politica che dal canto suo taglia indiscriminatamente risorse umane e tecniche, perseverando nell’idea culturalmente sbagliata ed economicamente perdente che riducendo le risorse di settori chiave del Paese come la sicurezza e la giustizia, si possa pensare di uscire dalla crisi. Intendo ribadire, facendo mie le parole del dottor Luca Palamara - conclude Giorgio Innocenzi - che i fondi per la Sicurezza e la Giustizia, non sono spese ma investimenti al Servizio del Paese. T.D. 36 Consap Magazine 2010 Consap Magazine 2010 37 38 Consap Magazine 2010 Consap Magazine 2010 39 40 Consap Magazine 2010 Consap Magazine 2010 41 42 Consap Magazine 2010 Etilometri monouso, il gestore del locale può chiederne il corrispettivo La legge 29 luglio 2010 n. 120 recante “disposizioni in materia di sicurezza stradale, ha stabilito tra l’altro, all’art. 53 (misure) per la prevenzione dei danni e degli incidenti stradali legati al consumo di alcool) comma 2 quater che “i titolari e i gestori dei locali) di cui al comma 2 titolari e gestori degli esercizi muniti della licenza di pubblica sicurezza, per la somministrazione di bevande alcoliche o superalcoliche in spazi e aree pubblici) che proseguono la propria attività oltre le ore 24.00 devono avere presso almeno un’uscita del locale un apparecchio di rilevazione del tasso alcolemico, di tipo precursore chimico o elettronico, a disposizione dei clienti che desiderino verificare il proprio stato di idoneità alla guida dopo l’assunzione di alcool. Devono altresì esporre all’entrata, all’interno e all’uscita dei locali apposite tabelle riproducenti le quantità espressi in centimetri cubici, delle bevande alcoliche più comuni che determinano il superamento del tasso alcolemico per la guida in stato di ebbrezza, pari allo 0,5 grammi per litro da determinare anche sulla base del peso corporeo. Dette disposizioni si applicano, per i locali diversi da quelli dove si svolgono spettacoli o altre forme di intrattenimento (per i quali i descritti obblighi sono già da tempo vigenti) a decorrere dal terzo mese successivo dalla data di entrata in vigore della legge e quindi a far data dal 13 novembre 2010. L’inosservanza delle disposizioni di cui al comma 2 quater comporta la sanzione amministrativa del pagamento della somma da € 300 a € 1200. A tale proposito va evidenziato e chiarito che: diversamente da quanto si richiedeva nelle previgenti disposizioni l’apparecchio di rilevazione del tasso alcolemico, da mettere obbligatoriamente a disposizione dei clienti, viene tecnicamente descritto come “di tipo precursore chimico o elettronico". Il Ministero dell’Interno, dipartimento delle P:S:, con circolare prot. N. 300/A/11310/10/101/33/9, del 12.8.2010, ha in ogni caso chiarito che “non occorre un etilometro omologato, ma basta un precursore chimico, anche monouso”. I Dirigenti del Servizio di Polizia Stradale del Ministero dell’interno, i quali, confermandoci i contenuti della circolare, hanno aggiunto che attualmente, gli apparecchi di rilevazione del tasso alcolemico sono di tre tipo: a infrarossi; elettrochimici, colorimetrici (monouso); i dispositivi monouso, possono essere consegnati ai clienti dal titolare o gestore dell’esercizio direttamente o mediante apparecchi distributori automatici. In ogni caso, nessuna norma - è bene evidenziarlo obbliga i titolari o gestori degli esercizi a mettere a disposizione i clienti detti apparecchi gratuitamente: dunque, ben può essere richiesto agli avventori il corrispettivo per l’uso del servizio, fermo restando che gli apparecchi a richiesta del cliente, devono essere disponibili, pena l’applicazione delle sanzioni. Consap Magazine 2010 43 Dipartimento Politiche Antidroga, workshop con gli studenti Il sottosegretario di Stato Giovanardi premia uno dei vincitori della campagna istituzionale del DPA. Parte da Modena un’iniziativa che ha attiva un Progetto che si inquadra nell’ambito dell’attività del Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con particolare attenzione al mondo giovanile. Il progetto ha due finalità complementari: da un lato coinvolgere un centinaio di ragazzi in un percorso artistico e formativo nel corso del quale potranno esprimersi sui temi delicati e cruciali per la loro crescita e il cui risultato si concretizzerà in dieci spot animati; dall’altro, alla fine dell’iniziativa, ci sarà la possibilità di far circolare gli spot tra i giovani di tutto il Paese tramite il web e gli altri canali di comunicazione audiovisiva. L’obiettivo è la sensibilizzazione degli adolescenti verso i pericoli derivanti dalle droghe, dall’alcol, dalle stragi del sabato sera, causate dalla guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di sostanze stupefacenti e dal mondo criminale che gestisce il traffico di questi strumenti mortali. Tutto si basa sul coinvolgimento di centinaia di studenti, coadiuvati e supportati da tecnici canadesi specializzati nella realizzazione di film animati, con età compresa tra i 16 e i 18 anni, in una serie di gare a squadre per la realizzazione di film d’animazione a tempo di record, sul tema della droga, dell’alcol e sulla guida dopo le serate in discoteca. L’animazione, con la sua capacità di sintesi, consentirà ai partecipanti di affermare con versatilità e fantasia il loro punto di vista sugli argomenti e di comunicarlo ai loro coetanei in modo diretto e informale. Durante sei intense giornate i partecipanti apprendono le basi tecniche e linguistiche dell’immagine in movimento, completamente assorbiti dal fascino del disegno animato in un clima di sana competizione creativa. Nel corso del workshop vengono messe in gioco diverse competenze quali la scrittura, il disegno, il calcolo matematico,la fisica, il cinema e, ovviamente, i contenuti relativi ai temi prescelti. La troupe canadese a supporto, avrà il compito della Direzione artistica e dell’organizzazione didattica. Si provvederà a tutti i materiali didattici, e a tutte le tecnologie audio video e informatiche (telecamere, AVID, supporti audio e musicali, computer ecc. ) La relazione verrà fatta alla fine dell’intera attività, i film verranno duplicati e le copie saranno distribuite ai partecipanti, ai Presidi degli Istituti coinvolti, all’ufficio stampa del Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che nell’ambito della sua attività istituzionale indicherà i migliori per l’utilizzazione televisiva nei programmi d’informazione. Giorgio E. De Carolis 44 Consap Magazine 2010 Programma di governo quasi disatteso per il comparto sicurezza Intervento del senatore Maurizio Saia (Fli) sul voto di fiducia Voglio parlare per pochi minuti solo delle forze dell’ordine locali e nazionali di questo Paese. Voglio dar voce per pochi secondi al comparto sicurezza. Quello che in questi giorni è venuto a trovarla a casa ad Arcore, Signor Presidente, ma non ha avuto nè metaforicamente nè politicamente la possibilità d’incontrarla. Voglio dar voce a quegli uomini in divisa che difendono tutti noi ogni giorno, nella delusione più grande verso questo governo. Perché tanto più grande è l’attesa e la speranza tanto poi peggiore e rabbiosa è la delusione, Soprattutto quando le campagne elettorali si vincono su questi argomenti. Da settimane sono presenti nel nostro territorio - anche oggi - manifestazioni pubbliche, che vedono spesso legittime proteste trasformarsi in scontri a causa dei pochi, soliti noti appartenenti ai centri sociali. Quei centri che avevamo, in campagna elettorale, giurato di chiudere ove avessero continuato a seguire la linea della disobbedienza violenta. Demotivare chi oggi, le forze dell’ordine, in un quadro sociale pericolosamente caldo e che potrebbe peggiorare, ha il compito di difenderci non è assolutamente responsabile. Signor Presidente, io opero da 25 anni nel settore dei mercati finanziari e le assicuro che conosco bene il pericolo di una destabilizzazione politica che dobbiamo evitare come conseguenza sui mercati stessi. Ma avendo anche sempre fatto politica conosco bene le fibrillazioni delle piazze e le loro conseguenze che, se aumentassero, come tutto fa sembrare, potrebbero portare il Paese verso una china e un quadro di disordine pubblico diversamen- te ma altrettanto grave di una tempesta finanziaria. Signor Presidente, non si motivano gli uomini impostando come ha fatto questo governo la sicurezza su militari e ronde e tradendo le aspettative delle forze dell’ordine o peggio, come ha tentato di fare una settimana fa il governo, affidando incostituzionalmente ai sindaci-sceriffi poteri coercitivi in tema di sicurezza sui prefetti, un cardine i prefetti, forse non della Padania, ma certamente di questa Nazione. Lei nel suo intervento ha detto che è demagogico salire sui tetti per cavalcare le proteste di questi giorni. Io ritengo sia molto più grave salire sulle spalle dei lavoratori della sicurezza traditi da questo governo prendendosi poi i meriti operativi e scambiandoli per i pochi meriti politici che abbiamo con poche e indubbiamente buone norme contro la mafia, che questo governo ha ben attuato nei suoi pacchetti-sicurezza. Uomini che vedono mezzi sempre più vecchi e scarsi e promesse sempre più inevase, Signor Presidente, scenda in un commissariato di pubblica sicurezza, neppure tanto di periferia o in una caserma dell’Arma. Veda in che condizioni sono quei luoghi di lavoro: staccano le linee e i fax perché non ci sono più i toner, i computer se li devono portare da casa quando non sono gli enti locali o i privati a regalarglieli. Verifichi le armi in dotazione: a molte squadre mobili impegnate in prima linea tutti i giorni, dopo decenni hanno ritirato, senza sostituirla la seconda arma fondamentale per le loro operazioni. Provi a montare nell’unica auto di servizio di una caserma dei carabinieri del ricco nordest, dove si viaggia con una tanica Consap Magazine 2010 d’acqua piena e provi anche lei l’umiliazione di fermarsi con loro ad un semaforo per riempire il radiatore di un motore ormai andato. Se lei, Signor Presidente, non conoscesse queste ed altre mille situazioni che solo ad elencarle potrebbero tenerci qui fino a questa sera sarebbe grave. Ma se lei le conoscesse sarebbe ancora e ancora più grave I tagli che Tremonti con la manovra di luglio, confermata dalla recente legge di stabilità, che noi per senso di responsabilità abbiamo votato, ha attuato, nonostante i nostri emendamenti che a luglio inserirono 160 milioni in più su due anni per questo comparto per gli accessori del contratto e gli straordinari, per poter in poche parole pagare gran parte dei servizi che tutti i giorni svolgono questi uomini in un quadro organico numericamente a pezzi e con un’età media degli stessi elevatissima - dicevo che questi tagli saranno responsabili nel colpire in maniera pericolosa il sistema della sicurezza nel nostro Paese non mettendo più, le nostre questure e le nostre caserme dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, nelle condizioni di svolgere l’attività quotidiana nei vari servizi. Guardi che non lo dice FLI questo, lo dicono i sindacati e i Cocer. Gli stessi avevano incontrato il Ministro alcuni giorni fa, il quale si era impegnato se non a mettere più soldi almeno a modificare il meccanismo di ricaduta di questi fondi non più dati al comparto intero ma bensì alla specificità dei servizi, il Ministro ha fatto ritirare l’emendamento alla Camera, promettendo che l’avrebbe inserito al Senato. Ennesima promessa, stiamo ad attendere. Ma nel dubbio, Futuro e Libertà ha già presentato quegli emendamenti in commissione Abbiamo sostenuto a luglio il contenimento della spesa pubblica ma abbiamo contestato i tagli lineari di Tremonti che in questo comparto ha falciato stipendi e limitato l’operatività lasciando in altri settori della pubblica amministrazione sacche infinite di sperperi e costi inutili. Questa categoria viene da una lunga serie di delusioni. Nel 2005, dopo aver fatto passare il riordino delle carriere, di cui io ero relatore, solo alla Camera, rimasero accantonati 770 milioni che uno alla volta sono stati assorbiti ed utilizzati dall’economia in altri capitoli di spesa. Non parliamo infine della previdenza complementare che prevede prospettive drammatiche per quasi tutti i lavoratori del comparto sicurezza. E lo stesso governo, anche in una legge così tanto attesa come quella sulla sicurezza urbana e la riforma delle polizie locali, una legge che attendiamo da dieci anni e 45 che intelligentemente il governo decise di lasciare, caso raro, all’iniziativa parlamentare è oggi ferma da tre mesi perché l’unica cosa che il governo doveva portare, una banalissima relazione tecnica su un testo di legge che il governo conosce da un anno, ancora è attesa presso la nostra commissione, bloccando di fatto l’approvazione di questa riforma attesa da tutti i sindaci e da tutti gli operatori delle polizie locali. Da una settimana, il maggiormente rappresentativo sindacato di polizie locali ha annunciato lo stato di mobilitazione, prodromo per uno sciopero nazionale che non si vedeva da dieci anni. Signor Presidente, il 29 di settembre nel mio intervento sulla fiducia annunciando allora il mio voto favorevole, le feci l’elenco del programma con cui il suo governo e io con lei, ci eravamo candidati nel 2008. Non glielo rileggo. Un programma sul comparto sicurezza quasi completamente disatteso. E aggiunsi che quel programma era in gran parte lo stesso del 2001. Siamo ancora a quel punto. Dal 29 di settembre, se qualche atto del governo c’è stato, è andato addirittura in direzione contraria come le ho dimostrato prima. Francamente, basterebbe solo ciò per avere sufficienti dubbi sul votare la fiducia al suo governo Signor Presidente, io sono stato candidato nella sua lista che indicava lei come Presidente del Consiglio ma in quota all’altro capolista, l’altro cofondatore, il Presidente Fini, il quale cacciato dal partito non mi ha chiamato, non mi ha offerto nulla, ho deciso da solo di seguirlo senza calcoli personali, sui contenuti politici e sulla lealtà al mio leader storico. Non le nascondo che noi di FLI il tormento lo abbiamo dentro, oggi. Ma, glielo dico da uomo, siamo convinti di essere nel giusto. 48 Consap Magazine 2010 La Consap incontra il Ministro dell’Interno, bilancio deludente Caro Maroni basta con questa propaganda di “bassa Lega”. La Consap è stata convocata dal Ministro dell'Interno Roberto Maroni al Viminale. L'incontro è servito a fare il punto sulla fallimentare gestione del Dicastero da parte di un ministro troppo impegnato "a fare politica" e poco attento alle "esigenze dei poliziotti". Nessuno può dimenticare infatti i gravi ed iniqui tagli che ha subito il comparto sicurezza sotto la sua gestione. Con la sua gestione i poli- ziotti sono stati insultati (fannulloni e panzoni) ed umiliati con il blocco di tre anni dei contratti, le penalizzazioni in materia pensionistica e lo scippo dei fondi per il riordino. E' chiaro a tutti, infatti, che i 160 milioni stanziati per il nostro comparto non sono assolutamente sufficienti per avere effetti perequativi pieni di tutti i tagli introdotti con la legge finanziaria 2010. Nessuno può dimenticare il suo impegno in Parlamento a tutela dei contravventori delle norme comunitarie in materia di quote latte e l'abulica difesa dei diritti degli onesti poliziotti difronte ai tagli imposti dal Ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Il nostro giudizio sul ministro leghista è dunque chiaro e netto. D'altronde siamo l'unico sindacato che è andato a casa sua, a Varese per manifestare il proprio disappunto per il suo operato. Da Maroni ora ci aspettiamo solo un gesto riparatore: prenda esempio dal Ministro della Scuola Maria Stella Gelmini e corrisponda ai poliziotti più bravi una mensilità di stipendio in più. Consap Magazine 2010 51 Legge di stabilità mancano i fondi solo per la sicurezza La commissione Bilancio della Camera, dopo la “maratona” notturna, ha approvato la legge di stabilità, modificata dal maxiemendamento governativo e il disegno di legge di bilancio. La manovra approderà martedì nell'aula della Camera. Arrivano 1,5 miliardi. Per il fondo sociale occupazione è previsto un miliardo di euro, che servirà per finanziare la cassa integrazione ordinaria e in deroga. Cinquanta milioni vanno ai progetti di formazione e 100 milioni sono destinati all'apprendistato per chi ha compiuto18 anni. Altri 200 milioni vanno al fondo nazionale per le politiche sociali. Le restanti risorse vanno alla proroga del trattamento di integrazione salariale per i contratti di solidarietà e alla mobilità per i lavoratori che ne sono sprovvisti. Ci sono poi i fondi per le Università (circa 800 milioni), per le scuole non statali (245 milioni) per le banche, per i rimborso Ici, per i ticket sanitari, per il trasporto ferroviario, per le aste televisive, per l’editora e chi più ne ha ne metta. In buona sostanza mancano solo i fondi per i poliziotti e per il comparto sicurezza. Ancora una volta il Governo Berlusconi non tiene conto degli impegni assunti all’atto della firma dell’ultimo contratto. Rimangono in piedi per i poliziotti tutte le penalizzazioni previste dall’ultima legge finanziaria: blocco per tre anni dei contratti, introduzione parametri peggiorativi nel sistema pensionistico, scippo dei fondi per il riordino. A ciò dobbiamo sommare la conclamata insufficienza dei 160 milioni di euro stanziati per gli anni 2011, 2012 e 2013 per coprire le penalizzazioni introdotte dall’art. 9, co. 21 della Legge122/2010 (le progressioni di carriera, comunque denominate, negli anni 2011-2012 e 2013 producono effetto, per il predetto triennio, a fini esclusivamente giuridici). Questa era dunque l‘occasione per integrare gli stanziamenti previsti dall’art. 8, com. 11 bis della medesima legge finanziaria destinati a misure perequative anche per il personale delle forze di polizia interessato dalle disposizioni di cui all’art. 9, com. 21. La maggioranza di centrodestra non l‘ha fatto. Per tali motivi la Consap promuove lo stato di mobilitazione della categoria e preannuncia sit-in e manifestazioni di protesta davanti alla Camera e al Senato durante l’iter di approvazione della legge. Trapani saluto al questore Gualtieri Il Segretario Generale Provinciale di Trapani Dario Cona, insieme ai Segretari Provinciali Pietro Foderà e Sergio Canova, ha incontrato il dr. Giuseppe Gualtieri, Questore di Trapani, già trasferito al prestigioso incarico di responsabile della Direzione Centrale Antidroga di Roma. Nel corso del saluto, avvenuto in un clima di assoluta cordialità, Dario Cona ha avuto modo di ricordare gli anni di costruttivo e costante confronto dialettico che la Consap ha saputo intessere con il dr. Gualtieri, funzionalmente al bene dell'Amministrazione ed al benessere del personale. Ha inoltre chiesto al dr. Gualtieri di farsi portatore, a livello centrale, delle esigenze già da tempo fortemente indicate riguardanti l'aumento dell'organico della Polizia di Stato in provincia, al fine di consentire il mantenimento di accettabili standard di sicurezza per la collettività. A conclusione dell'in- contro, la Consap di Trapani ha voluto tangibilmente testimoniare la stima nei confronti del Questore, consegnando allo stesso una targa ricordo compendiante il senso della fruttuosa collaborazione in questi anni intrattenuta con l'Amministrazione. 52 Consap Magazine 2010 Il Ministro Maroni si è mai chiesto come lavorano i Poliziotti? Guglielmo Frasca Segretario Nazionale Consap Palermo, protesta della Consap per la fatiscenza degli uffici testimoniata nella pagina accanto. Il Ministro dell’Interno Roberto Maroni, parla tanto di sicurezza, ma si è mai chiesto come lavorano i poliziotti? Siamo nell’anno del Signore 2010 e la Polizia di Stato, a tutt’oggi ha un parco automezzi obsoleto composto da veicoli che hanno circa 200.000 Km di percorrenza, computer degli anni 90’; molti colleghi per poter lavorare e non fare figuracce con il cittadino si portano i propri computer portatili sui posti h.24 dei commissariati per poter raccogliere le denunce. Inoltre molti colleghi che lavorano al Sud non hanno mezzi per poter uscire per indagini di P.G. alcuni prendono la propria autovettura mettendo a repentaglio la vita dei propri familiari. Nelle squadre mobili non c’è uten- za telefonica esterna per poter chiamare (interurbane) non ci sono radio collegate idonee alcuni colleghi devono usare il proprio cellulare per chiamare l’altro collega che effettua il pedinamento. Siamo ormai all’osso non c’è carta bianca per fotoriproduttori, non ci sono divise, scarpe ecc… Questo Governo di centro destra che ha tanto sbandierato attenzione per la sicurezza poi vincendo le elezioni, non ha dato nulla a poliziotti anzi a tutt’ora ha tolto: Solo a distanza di un anno è stato firmato il contratto di lavoro, ma ancora non si pagano gli arretrati al personale siamo alla fine dell’anno e molti colleghi già sono indebitati. Il Consap Magazine 2010 signor Ministro, dovrebbe tutelare il proprio personale e non farlo insultare, come tempo fa fece il ministro Brunetta: i poliziotti erano panzoni e fannulloni, il Ministro Maroni non hai mai difeso i propri uomini. Si è recato a Napoli ultimamente per congratularsi con i nostri colleghi per l’arresto eccellente del boss della camorra Antonio Iovine. Mi chiedo e Le chiedo Signor Ministro, quanti panzoni o fannulloni ha trovato nella squadra mobile di Napoli? Vede a volte anche non essere gradevoli esteticamente per il Ministro Brunetta non vuol dire non essere validi in qualsiasi istante della missione che tutti ci siamo presi come impegno di vita. Noi della Polizia di Stato abbiamo una cosa importante signor ministro lavoriamo per il bene del paese e dei cittadini tutti cercando di garantire a tutti la sicurezza del paese; lavoriamo in silenzio anche se veniamo bastonati anche la finanziaria approvata a noi ha tolto tutto quanto possibile togliere. Caro Signor Ministro mentre tutti hanno la possibilità di scioperare anche i prefetti e il Capo della Polizia, Lei ha avuto la fortuna che questo diritto ai poliziotti è ancora negato, perché forse la sua esperienza al Viminale sarebbe stata più esaltante e più in linea con le necessità di tutti quegli uomini e quelle donne che gli hanno permesso di andare davanti a tutti i microfoni per dire che la Lega ha arrestato i latitanti. Comunque sia i poliziotti saranno sempre orgogliosi di indossare questa divisa, e penso di poter dire lo stesso delle altre Forze di Polizia, sicuri in coscienza di aver fatto quanto in loro potere per dare sicurezza ai cittadini, pensi che bello se anche i politici potessero essere esser orgogliosi della stessa cosa… Noi della Consap siamo venuti fino a Varese a protestare per i tagli, la sua città, già adesso altri vanno ad Arcore a casa del premier …il rispetto anche di chi protesta va meritato… meditate politici …meditate! 53 SOLO MODA di Paola Pietrucci Le tendenze moda per questo inverno 2010/2011 sono inequivocabili: in un guardaroba trendy non può mancare il doppiopetto! Capi doppiopetto in pelliccia, in tessuto nelle “trendissime” cappe. E' il doppiopetto il cappotto di tendenza per questo inverno, e che dire della mantella? Chic, romantiche scenografiche è lei l'alternativa al cappotto. In lana grezza, tricottata, sfrangiata,morbida e pelosa come il vello di una pecora. Il look da "pastore sardo" ha conquistato gli stilisti, ma per noi donne più che un must della moda invernale è una benedizione perchè, quando fa freddo indossare capi voluminosi, avvolgenti e caldi è un vero piacere. Mantelle con collo alto lavorate a trafori macro e pelosi per tenerle più aderenti al corpo. Giacche-mantella in tessuto con colletto a listino tasche e maniche a kimono. Mantelle con frange di lana e collo di pelliccia. L'inverno 2010 vede le cappe con forme nuove, lunghe fino ai piedi, modellate ad uovo o a tulipano, con dettagli preziosi come bottoni gioiello e bordi in pelliccia. Quando arriva il freddo, il cappotto è sicuramente elegante ma a rendere speciale questo capo non è solo la linea ma anche i tessuti che devono essere trendy e caldi. Il bouclè è un filato nel quale uno dei due fili che lo compongono forma degli anellini arricciati e un cappotto così fatto è leggero ma caldo. Il non plus ultra è certamente il tessuto cammello. Più delicato del loden ma più robusto del cachemire, è caldo e morbido; senza nulla togliere all’eleganza, quando l'inverno incalza, il piumino è un indumento a cui non si può rinunciare. In tessuto tecnico opaco con quattro tasche e cappuccio doverosamente bordato di pelliccia. Lungo sino al ginocchio il cappottino di piumino ha una finta manica tre quarti in nylon lucido ad ambra sempre con pelliccia intorno al collo. Anche per questa stagione sono disponibili in un’ampia gamma di scelta dei modelli. Il grigio è il colore più cool di questo inverno ma, chi riesce a fare a meno del rassicurante e magico nero? Neanche gli stilisti più coraggiosi rinunciano a presentare una collezione dove non sia presente...Comunque una alternativa per la moda ce la propone il "bleu", sfatiamo la leggenda che non va abbinato al nero. Un cappottino o un piumino bleu abbinato a leggins ed accessori neri è veramente chic! L'accessorio al quale non rinunciare in questa stagione è il cappello. Non solo per sentire più caldo ma anche per sottolineare la personalità, cogliere l'attenzione, caratterizzare il look. Dunque ad ognuno il suo! Maxi, morbido di lana a punti grossi, il berretto a fagiolo (dall'inglese bean hat) sta bene alle giovani modaiole. E' sufficiente un cappello maschile "borsalino anni 40" per dare al classico soprabito un brivido fatale. Se ha il bordo con borchie metalliche, il classico cappello di feltro rende ancora più grintosi. La novità 2010 è il cappello "pocket-hat” questo modello è in peltro ultralight dal peso di pochi grammi, può essere ripiegato e poi nuovamente indossato senza perdere la forma. 54 Consap Magazine 2010 Vittoria della Consap riconosciuto il diploma di istituto professionale Gianni Valeri Segretario Nazionale Consap In data 08 settembre 2009, con nota sindacale indirizzata al Dipartimento di Pubblica Sicurezza ed al Ministero dell’Istruzione, la Consap ha denunciato la grave discriminazione che si stava perpetrando ai danni degli appartenenti alla Polizia di Stato. Infatti, con decreto del Ministero dell’Istruzione del 16 aprile 2009, di concerto con il Ministro della Difesa, il Ministro dell’Economia e delle Finanze, il Ministro del Lavoro, fu stabilito che al personale del ruolo dei marescialli e sergenti delle forze armate nonché agli ispettori e sovrintendenti dell’arma dei carabinieri e della guardia di finanza che avevano frequentato e completato con esito favorevole, i corsi di formazione generale, professionale e di specializzazione presso scuole e istituti di formazione militari, presso i reparti di impiego o presso scuole e centri di specializzazione, qualificazione ed aggiornamento professionale anche non militari, sia in Italia che all’estero, veniva riconosciuto, a domanda, il corrispondente Diploma di qualifica dei corsi di studio dell’istruzione professionale. I diplomi di qualifica rilasciati ai sensi del suddetto decreto hanno la stessa natura di titoli di studio e la medesima validità cosi come indicato dall’art. 2 del D.M. 14/04/1997 n. 250 e consentono l’ammissione al quarto anno dei corsi di studio di istruzione professionale. Incredibilmente furono esclusi i poliziotti. La Consap chiese con forza un tempestivo intervento dell’Amministrazione per sanare questa ingiustificata ed inspiegabile sperequazione, che “colpisce” soprattutto gli appartenenti al Ruolo Tecnico della Polizia di Stato, i quali per partecipare al concorso per l’accesso alla qualifica di Vice Perito devono essere in possesso di un diploma quinquennale o un diploma triennale di istituto professionale, specifico per settore di appartenenza. In data 24 maggio 2010, la Consap, non avendo ricevuto alcuna risposta da parte dell’Amministrazione, inoltrava tramite documento sindacale, una dura nota in cui si chiedeva un sollecito intervento per sanare la grave discrasia segnalata. E’ notizia di questi giorni che il predetto Decreto sarà applicato anche agli appartenenti alla Polizia di Stato. Una grande vittoria della Consap, che come al solito produce “fatti” non “parole”; unico sindacato ad occuparsi concretamente delle problematiche che affliggono il Ruolo Tecnico della Polizia di Stato. Consap Magazine 2010 55 Francesco Moretta Ex Foto-reporter della Polizia di Stato Ordine pubblico nel ‘60 a Roma, quando si potevano usare gli idranti Il 1964 fu una stagione molto calda per le Forze dell’Ordine, continuamente impegnate su tutto il territorio del Paese, a causa di manifestazioni violente, mirate a scardinare l’ordine costituzionale parlamentare, per instaurare quello socialista. In molte regioni del nord: Liguria, Piemonte, Lombardia, Emilia – Romagna, marche ed Umbria, le dimostrazioni portarono all’occupazione di aziende e fabbriche con danneggiamenti a strutture sociali ivi compresi gli istituti universitari, permanente assediati da studenti e professori fannulloni, che impedivano agli altri studenti, la frequentazione delle lezioni quotidiane. Quando poi il professore, soprannominato “barone”, decideva di salire in cattedra interrogando, veniva attribuito un voto politico, una sufficienza che si estendeva a tutti i frequentatori della facoltà. Il risultato di quel modo di insegnare, ha prodotto disastri che si riverberano ancora a distanza di mezzo secolo. Nel 2010, in un concorso per laureati in magistratura, per il ruolo di Uditori Giudiziari, molti concorrenti non hanno superato gli esami con il risultato di posti vacanti e studenti disoccupati. Ricordo che iniziarono negli anni ’60 le contestazioni giovanili indirizzate verso una politica mirata a cancellare la cultura tradizionale. I maestri di allora, politicizzati, pensarono che inquinare alla fonte le nuove generazioni fosse la cosa migliore da fare, così seminarono odio di classe nella società. I semi attecchirono presto ed hanno prodotto solo risultati negativi sul piano della civile convivenza. Eravamo da poco usciti da una guerra devastante, non avevamo niente, si tirava a campare solo grazie agli aiuti americani (cd Piano Marshall), mancavano le risorse di ogni genere ma malgrado ciò, il nostro popolo strinse la cinghia e accettò qualsiasi tipo di occupazione approfittando anche del boom economico all’orizzonte, che infondeva coraggio. Così la gente dopo anni di rinunce e privazioni iniziò a firmare cambiali per acquistare elettrodomestici, televisori e le automobili come la Fiat 500, ma ad un tratto quei segnali positivi si dissolsero e lasciarono soltanto delusione. La cattiva politica, sempre in fermento allarmò gli italiani, facendo credere loro che era in atto un progetto eversivo: Piano Solo, per ribaltare le istituzioni repubblicane. Iniziarono così le prime sommosse in tutta Italia, giustificate anche dal segnale eloquente di un governo che si espandeva sempre più a sinistra, fu così che tutto l’apparato progressista, penso di accelerare i tempi, organizzando numerosi scioperi e manifestazioni di piazza. Le turbative si intensificarono e divennero un sistema di vita, non passava giorno senza che i cittadini fossero coinvolti nei tafferugli durante queste dure proteste. Ricordo molto bene la sommossa degli edili in piazza SS Apostoli e Piazza Venezia. A mio giudizio la gran massa di quegli operai provenienti da tutte le città d’Italia per manifestare a Roma contro il Governo, mirava a cambiare radicalmente il nostro sistema politico; era l’epoca dei due blocchi mondiali: quello sovietico e quello statunitense, anche per questo le violenze con il passare del tempo divennero sempre più difficili da controllare per gli organi di Polizia. Il giorno della grande manifestazione, i teppisti uscirono dal corteo di piazza SS. Apostoli con il volto coperto con sciarpe variopinte, muniti di bastoni e spranghe di ferro 56 Consap Magazine 2010 iniziarono a scardinare le serrande dei negozi e dei bar saccheggiando di tutto. In un negozio di abbigliamento di lusso, portarono via capi firmati di gran pregio. Le Forze di Polizia non riuscivano a respingere gli scalmanati inferociti che assaltarono anche il Palazzo del Governo (Prefettura n.d.r.). E’ ancora vivo in me il ricordo di quelle ore piene di tensione. Provai tanta rabbia mentre fotografo quella teppaglia che tentava di forzare i blocchi degli uomini in divisa posti a difesa del Palazzo per occuparlo politicamente, fui colpito nel vedere gli impiegati degli uffici in preda al panico temendo per la loro incolumità. L’addetto stampa della Prefettura il dottor Rosolini, mio caro amico, intimorito da quella marea di gente malintenzionata, chiuse il suo ufficio e venne di fianco a me, mentre io documentavo tutto con la mia fida fotocamera Nikon F.2°, con me anche due giornalisti fotoreporter Rino Barillari e Mario De Renzis. Quando sembrava che stesse per accadere il peggio risuonarono le sirene del I Reparto Celere al completo di equipaggio in piedi sulle Jeep con il manganello in pugno, poi agli ordini del colonnello Stefanucci e del capitano Caruso, ebbe inizio il “carosello” di alleggerimento per disperdere gli scalmanati più violenti mentre continuavano a lanciare contro le Forze dell’Ordine sampietrini, biglie d’acciaio e artigianali bombe molotov. Durante le operazioni di repressione dei disordini sui riottosi fischiarono i Piazza SS. Apostoli continua ad essere sede di comizi e manifestazioni. manganelli dei celerini “incazzati” anche per il fatto che non erano riusciti a fare neppure colazione, mentre i colleghi carabinieri usarono le bandoliere per difesa personale. Molti furono i candelotti lacrimogeni lanciati contro la folla, ma nonostante le lacrime ed il fastidio la protesta non scemava. Senonché, inaspettatamente, si fece avanti, tra la folla impazzita, un idrante di coloro rosso del I Reparto Celere, scortato da due mezzi corazzati, che cominciò a pompare violenti getti d’acqua colorata sui dimostranti; i quali immediatamente abbandonarono la piazza, teatro dello scontro, e fuggirono in tutte le direzioni con i vestiti inzuppati d’acqua, subito ritornò la calma in tutto il centro storico della capitale. Anche questa volta le Forze dell’Ordine erano riuscite a mantenere l’ordine e la sicurezza pubblica, difendendo le istituzioni democratiche. Per questo io credo che gli avvenimenti del passato per la difesa dell’ordine pubblico e anche quelli del presente che tutti i giorni leggiamo sui giornali, dovrebbero far riflettere gli addetti alle finanze pubbliche dello Stato, in quanto tra le Forze di Polizia serpeggia un malcontento dovuto alle esiguità del trattamento economico, allora anziché tagliare gli stipendi di poliziotti che sono i peggio pagati del mondo, gli amministratori dovrebbero avere il coraggio di far stringere la cinta dei pantaloni a tutti quelli che portano ogni mese stipendi superiori ai 20mila euro privilegi compresi. Consap Magazine 2010 57 Sit in al Senato, solidarietà ma l’emendamento non è reintrodotto “Un governo inaffidabile con un Ministro dell’Interno equilibrista” esplode la rabbia dei poliziotti della Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia, che a Roma hanno manifestato davanti al Senato mentre l’aula discuteva il pacchetto sicurezza. La richiesta del sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato era quella di una reintroduzione nell’ambito della riconversione in legge del pacchetto sicurezza, di un emendamento (con primo firmatario il Senatore Saia (Fli)), che mira a reintrodurre l’articolo che tutelava le indennità specifiche connesse alla funzionalità dei servizi di polizia. Così mentre i poliziotti della Consap, colleghi dei feriti degli scontri di martedì 14 dicembre, aspettavano un segnale concreto di vicinanza e rispetto per la categoria, all’interno si confezionava l’ennesimo voltafaccia del Governo Berlusconi; il Ministro Maroni riusciva a trasformare l’emendamento in ordine del giorno rinviandone la discussione a 60 giorni, mente le penalizzazioni per il personale saranno vigenti dal 31 dicembre prossimo. “Una sorpresa in qualche modo prevedibile – spiega Giorgio Innocenzi Segretario Generale della Consap – vista l’incoerenza di questo Esecutivo che votato dai cittadini per il suo impegno in tema di sicurezza, ha operato e sta continuando ad operare con tagli al settore che minano l’operatività e mettono a rischio la sicurezza del Paese”. Ancora una volta la professionalità l’impegno ed il sacrificio di uomini e donne della Polizia di Stato è stato ripagato in chiacchiere dal Governo, certo che tali equilibrismi non favoriscono la motivazione professionale ed è solo l’amore per lo Stato e per la sicurezza dei cittadini che ci spinge a continuare a prendere le botte nelle piazze…ma fino a quando? I sindacalisti hanno incassato la solidarietà di alcuni parlamentari documentata nelle foto accanto. 58 Consap Magazine 2010 Calendario della Polizia di Stato, proteste per uno “scatto” inopportuno Stiamo raccogliendo proteste di poliziotti e cittadini per le prime immagini diffuse su internet del nuovo calendario della Polizia di Stato. Lo afferma la Consap che sta invitando tutti a presentare un esposto alle competenti questure. Apprezziamo l’idea del Capo della Polizia di monitorare l’appeal dei poliziotti sul mondo giovanile, ma questo si sarebbe potuto fare anche evitando quella foto in cui un ragazzo punta una pistola in faccia al poliziotto in divisa. Un messaggio, che anche a nostro parere – spiega la Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia in merito al calendario della Polizia di Stato 2011 – appare devastante, e senz’altro poco opportuno in un momento in cui nel Paese registriamo grandi difficoltà per il controllo dell’Ordine Pubblico. Se l’immagine indigna, sconcerta ancor più il commento dei ragazzi che si legge sul sito della Polizia di Stato come spiegazione della foto prescelta “Gennaio: il poliziotto non ha paura di affrontare il crimine... impassibile, sguardo fisso e profondo... come un muro, una barriera di fronte alla delinquenza... l’età delle scelte... la decisione tra il crimine e la legalità davanti agli occhi del ragazzo”. “Diciamo a questi ragazzi con chiarezza - spiega Giorgio Innocenzi Segretario Generale della Consap - che i poliziotti non sono dei “rambo” in divisa, come tutti hanno paura, ancor più davanti al rischio di perdere la vita; inoltre nella consuetudine della lotta al crimine, la pistola in faccia rappresenta impotenza, e non è certo questo il messaggio che l’istituzione deve dare al cittadino”. Consap Magazine 2010 59 Tornelli, poliziotti insultati dalla campagna dell’UGL La Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia bolla come di pessimo gusto e poco intelligente l’iniziativa dell’UGL Intesa personale civile dell’Interno, partita da Roma e dal titolo “adotta un poliziotto - adotta un pompiere”. L’iniziativa che è stata diffusa a varie e-mail anche degli stessi poliziotti e pompieri, palesemente prese dagli elenchi riservati del personale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, racchiude il cattivo gusto di attaccare il personale in divisa per il semplice fatto che il Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha procrastinato l’adozione dei tornelli, ossia la rilevazione automatizzata delle presenze. Per i rappresentanti dell’Ugl Intesa, questo fatto individuerebbe un privilegio verso lavoratori che al contrario di loro hanno l’obbligo di reperibilità e rischiano la vita molto di più dei monsu travet del Viminale, che forse considerati gli arretrati delle pratiche rischiano solo una sepoltura sotto la carta. E’ evidente che non basta rappresentare dei cervelli per averne uno, così l’Ugl Intesa invita i “civili” a “passeggiare con un poliziotto od un pompiere, prendere un caffè e guardare le vetrine o fare la spesa”, tutte quelle attività che evidentemente l’introduzione della rilevazione delle presenze non permette più loro di fare. La Consap, sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato, non intende lasciar passare sotto silenzio un’iniziativa che ridicolizza la professionalità, l’impegno ed il sacrificio del personale e ha dato mandato all’ufficio legale di verificare se nella campagna sindcale dell’UGL esistano i presupposti per adire alle vie legali. “Questa vicenda - conclude la Consap - la porteremo anche a conoscenza del Ministro dell’Interno Roberto Maroni durante l’incontro con i sindacati maggiormente rappresentativi della Polizia di Stato e ne chiederemo ragione al sindacato di Polizia sponsorizzato dall’UGL”. 60 Consap Magazine 2010 Consap Magazine 2010 61 Sgombero campi nomadi: più tutela per la Polizia PRISMANEWS INTERVISTA GIORGIO INNOCENZI Un serio allarme per la salute degli agenti di Polizia nel corso delle operazioni di sgombero dei campi nomadi della città di Roma: a lanciarlo è la Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia, Consap, sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato. La preoccupazione degli operatori di Polizia è arrivata ad essere talmente alta, che si predispongono questi servizi con meno di 24 ore di avvertimento, per impedire che il personale possa “marcare visita”. A Prismanews Giorgio Innocenzi, Segretario Generale Consap, spiega i motivi di questa loro preoccupazione e rimostranza verso l’Amministrazione capitolina. Dottor Innocenzi, quali sono i rischi in cui possono incorrere gli agenti di Polizia che si occupano di sgomberare i campi rom? “Le operazioni di censimenti e sgomberi espongono colleghe e colleghi al rischio di contrarre malattie contagiose; scelte politiche di “non invasività” di questi interventi, concordate con le autorità comunali, obbligano il personale di polizia nell’espletamento dei cosiddetti servizi a “basso impatto”, ad effettuare il servizio in abiti civili, con la conseguenza che eventuali agenti patogeni aero-trasmissibili possono essere poi trasportati nei luoghi di dimora privata”. In sostanza qual è il nocciolo del vostro allarme? “E’ inaccettabile che il personale del Comune di Roma possa operare con mascherine, con filtro e vestiario usa e getta, mentre i poliziotti, che supportano queste attività, e quindi esposti in prima persona, siano dotati di una mascherina di carta, che a livello di protezione non garantisce nessun tipo di immunità”. Quali sono quindi le vostre richieste? “La Consap chiede con urgenza che anche i poliziotti siano dotati al più presto dei dispositivi di tutela sanitaria idonei, in quanto è noto che nei siti in cui si trovano questi accampamenti abusivi esiste un reale rischio contagio”. Il sindaco di Roma, secondo lei, ha sottovalutato il problema non inquadrandolo nella sua complessità? “Direi proprio di sì: Alemanno ha dichiarato: “Questo piano nomadi rappresenta una rivoluzione copernicana: entro la fine del 2010 saranno smantellati tutti gli insediamenti abusivi”. Con questa enfasi, illustrava ai cittadini le attività di contrasto al fenomeno. Ma sarebbe anche il caso che, oltre all’esaltazione ideologica e politica, il primo cittadino di Roma pensasse di pari passo a tutelare al meglio la salute di quegli operatori che materialmente devono eseguire questa “rivoluzione copernicana”. 62 Consap Magazine 2010 Sviluppo e sicurezza: i miracoli del Kazakhstan Istituto ISIAMED analizza la situazione nell’ex repubblica sovietica Il Kazakhstan ha la stessa estensione di tutti i paesi europei messi assieme, è composto da oltre 130 gruppi etnici diversi, ha raggiunto un trend di crescita del Pil da far invidia a Cina ed India, presenta una stabilità politica assoluta tanto da fargli assegnare dai 56 paesi dell’ Osce la presidenza di questa organizzazione per l’anno 2010, dopo l’attribuzione, nel giugno scorso, della Presidenza della SCO (Shangai Cooperation Organization) su proposta di Russia e Cina. Il Kazakhstan, possiamo definirlo oggi, il Paese delle grandi opportunità. A torto è stato identificato principalmente per la sua ricchezza economica e per le straordinarie risorse del suo territorio. È tutto vero, ma ancora più dinamico e produttivo, nell’interesse del futuro del paese, appare il suo processo di sviluppo democratico, la sua moderna architettura istituzionale sulla sicurezza, la sua strategia dello sviluppo economico puntata sull’economia di mercato, tutto frutto di una scelta radicale operata vent’anni fa, nel 1991, all’atto della riconquista dell’indipendenza dopo l’implosione del regime dell’Unione Sovietica. Un processo democratico ispirato ed alimentato da una forte identità nazionale e da una straordinaria ricchezza culturale cui fa decisivo riferimento la sua Costituzione. Il Kazakhstan è legato, infatti, ad una Carta Costituzionale di eccezionale robustezza e flessibilità, adottata 15 anni fa, il 30 agosto 1995. Proprio grazie ad essa, il Paese si è imposto all’attenzione mondiale per la sua capacità di distribuire iniezioni di stabilità sui paesi della regione ed adottare una strategia politica interna di straordinario equilibrio. La sua posizione geografica è, geo-strategicamente, unica sul pianeta terra. Collocato al crocevia tra le più antiche civiltà, ha introitato dalla collocazione geografica la vocazione al dialogo ed alla tolleranza, divenendo punto di snodo delle relazioni intercontinentali in un’area cui sono storicamente ancorate da millenni Russia, Cina ed Europa. Da questa vocazione origina la naturale produzione, in quantità industriale, di stabilità politica e sociale. Tutto ciò a dispetto del fatto di ritrovarsi geograficamente collocato, non solo virtualmente, sul cratere in fiamme del vulcano politico più arroventato del pianeta, costantemente in eruttazione, costituito da Afghanistan, Iran e Pakistan, per non parlare delle costanti scosse telluriche provenienti dal Kirghisistan, Tagikistan e Turkmenistan. Credo che, avendo poi costituito nella regione un virtuale “asse per la stabilità” con la Turchia, il Kazakhstan si è conquistato l’apprezzamento della Comunità internazionale proprio per la capacità di distribuire fiducia e solidarietà ai paesi minori della regione oltre ad essersi conquistato anche il rispetto e l’ammirazione dei suoi partner di stazza maggiore quali Russia, Cina, Europa e Stati Uniti. E questo consente oggi di tornare a parlare di un secondo tempo storico della “Via della Seta” e contestualmente di registrare il riproporsi di un secondo tempo storico anche per il “Grande Giogo”. In questo contesto, a dispetto della crisi economica e finanziaria, pressoché globale, il Kazakhstan ancorato ad una consolidata strategia dello sviluppo, finalmente liberata, con l’arrivo dell’Indipendenza nel 1991, dalla cappa dell’ideologia viene amministrato con forte equilibrio, evitando soprattutto la tentazione di condividere i suggestivi paradigmi occidentali dello sviluppo, dimostratisi letali per Europa e Stati Uniti. Oggi il Kazakhstan marcia con una orgogliosa caratura di leadership economica e sociale verso una prospettiva euroasiatica che torna a far sognare i popoli di una grande regione come il Centro Asia che, già millenni fa, ha assicurato per lunghi secoli, al pianeta terra, ricchezza, civiltà, progresso e stabilità. G.D C. Consap Magazine 2010 63 Il nostro Simone Bracci intervista lo scrittore Luciano De Crescenzo Luciano De Crescenzo, nato a Napoli il 18 agosto 1928, è uno scrittore filosofo, attore, regista e conduttore televisivo. Terminati gli studi al liceo, si laureò in ingegneria col massimo dei voti e venne assunto dalla IBM, raggiungendo dopo alcuni anni il ruolo di dirigente. La passione per la scrittura lo spinse nel 1977 a pubblicare il suo primo libro “Così parlo Bellavista” e dopo un fortunoso incontro con Maurizio Costanzo che mostrò alle telecamere la copertina del suo libro, abbandonò il posto fisso alla IBM per dedicarsi totalmente alla scrittura. Da allora Luciano De Crescenzo è divenuto un autore di successo internazionale, pubblicando 25 libri e vendendo 18 milioni di copie. Nelle sue opere è riuscito a far conoscere e comprendere anche al lettore più inesperto la filosofia antica. Ha lavorato nel mondo del cinema come regista e come attore, e nel mondo della televisione ha condotto vari programmi. Incontro il Prof. De Crescenzo nel bar che si trova a due passi dalla sua abitazione, in Via Tor De Conti a Roma, proprio alle spalle del Colosseo. Prof. De Crescenzo, mi spiega perché da uomo matematico è diventato uomo filosofo? Perché un filosofo può cambiare idea, un matematico no! Un matematico è condannato a vivere sempre nello stesso modo. Un filosofo invece può cambiare quanto e come vuole: avrà sempre una scusa per dimostrare perché ha cambiato! L e i è s t a t o s e m p r e capace di far capir e l ’ i n c o m p r e n s i b i l e a n c h e alla persona più inesper ta di filosofia: mi può spiegar e allora cosa è per lei la filosofia? Onestamente non te lo so dire, però secondo me la filosofia è la capacità di fare dei paragoni. Per esempio la capacità di paragonare quello che mi succede con quello che mi potrebbe accadere. Ha paura della mor t e ? Onestamente la morte non mi spaventa. L’unica cosa che mi spaventa è il dolore, ma non la morte. Poi spero in un dopo: andare sopra, incontrare mia madre e mio padre…perché mamma in Paradiso c’è sicuramente…se c’è il Paradiso, c’è mamma! Papà aveva quest’abitudine terribile di bestemmiare, quindi potrebbe pure darsi che non l’abbiano fatto entrare! Escludendo il suo primo libr o “ C o s ì p a r l ò B e l l a v i s t a ” , c e n ’ è u n o a cui è par t i c o l a r m e n t e l e g a t o ? Sì, è “Il dubbio”, dove io comincio scrivendo: “Quando incontrate una persona, se vi accorgete che questa persona ha dei dubbi, diventategli amico perché significa che è una brava persona. Se invece ha le certezze assolute, allora statevi accorti che potrebbe non essere una brava persona”. Lei ha r ecitato anche al fianco di Rober t o B e n i g n i , i n s i e m e a Sofia Lor en ed ha anche dir e t t o 4 f i l m : h a q u a l c h e a n e d d o t o d a raccontar e ? Beh uno ce l’ho! Ero ancora ragazzo, fui preso come comparsa in un film di De Sica che si chiamava “La ciociara”. Nella scena dello stupro, dove la Loren era mezza nuda, De Sica disse a 3 di noi che facevano le comparse: “Buttatevi addosso a Sofia! Quello in mezzo deve violentarla, gli altri 2 la debbono tenere ferma.” Allora mi buttai subito avanti a tutti perché volevo essere io a mettermi in mezzo e invece Vittorio De Sica disse: “No no tu no in mezzo! Quell’altro!Che ha la faccia più da fetente!” …che sfortuna! Lei ha avuto la for tuna di accompagnarsi sempr e a donne molto belle: ma chi è stata la donna che le ha lasciato di più il segno? Sarei portato a dire mia moglie, però non è così. La donna che proprio mi ha conquistato l’anima si chiamava Isabella, Isabella Rossellini. Lei si sente un cittadino sicur o? Beh, diciamo la verità: abbastanza sicuro! 64 Consap Magazine 2010 La Consap tutela i propri dirigenti Questa O.S. intende segnalare quanto accaduto presso la Questura di Bari, Squadra Cinofili, dove il Segretario Provinciale Generale Consap, e responsabile del predetto ufficio, Sostituto Capo Smaldini Vincenzo, è stato “colpito” da un assurdo ed ingiustificato procedimento disciplinare. E’ opportuno evidenziare che Smaldini è dipendente dell’Amministrazione di P.S. dal 1976, ha svolto sempre servizi a livelli qualificati nei seguenti uffici: Squadra Mobile di Genova, Digos Roma, Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, Centro Criminalpol Puglia - Basilicata, Squadra Mobile Bari - Sezione Criminalità Organizzata; nel corso dei quali ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui sei parole di lode, tre encomi, croce d’argento e di bronzo per onorevole servizio, medaglia d’argento e di bronzo per merito di servizio, decorazione di Cavaliere della Repubblica Italiana e riportando nell’ultimo decennio il punteggio massimo previsto nei rapporti informativi (60 + 2). Un servitore dello Stato che ha svolto una trentennale carriera con gran devozione e professionalità, basti pensare che negli anni 1979/1980 (emergenza brigate rosse) il Consigliere Istruttore del Tribunale di Genova con una nota scritta elogiava il rendimento e la capacità professionale della “Guardia di P.S.” Smaldini. Smaldini ha prestato servizio presso il Commissariato Sezionale di P.S. “Bari Nuova - Carassi” dal 06/08/2003 al 18/01/2010, allorché veniva trasferito a domanda presso l’UPGSP, Squadra Cinofili Questura di Bari. Durante questo periodo è stato impegnato in molteplici settori: quale addetto al settore anticrimine, per essere successivamente, viste le notevoli capacità applicative, movimentato presso la Squadra Volanti e della Polizia di Quartiere, ove ha operato in qualità di responsabile e coordinatore. Successivamente, lo stesso veniva altresì impiegato quale responsabile del 1° settore AA.GG. segreteria del personale, gestendo pertanto, oltre il settore relativo al controllo del territorio, anche l’intero apparato logistico – funzionale del Commissariato. Da ultimo veniva movimentato presso l’Ufficio di Polizia “Policlinico”, ove assumendo le funzioni di responsabile, riusciva ancora una volta, grazie alla propria capacità e dedizione, a dare impulso ad importanti e delicate indagini di Polizia Giudiziaria (elogiato pubblicamente con nota scritta dal Direttore Generale del Policlinico). Questo breve “richiamo” della carriera di Smaldini è stato utile per meglio comprendere lo stato di servizio del dipendente fino al 19/01/2010, giorno in cui è stato assegnato alla Squadra Cinofila, ufficio diretto dal Dirigente dell’UPGSP, Dott. Oliva. Prima di entrare nei dettagli del procedimento disciplinare è opportuno ricordare che Smaldini è stato trasferito presso la Squadra Cinofila, con effetto immediato, il 17/09/2009, ma il Questore di Bari a posticipato il movimento al 19/01/2010. In data 05/05/2010, Smaldini riceveva una contestazione di addebito, in quanto con nota del 24/04/2010 il V.Q.A. Dott. Oliva, Dirigente dell’UPGSP, aveva segnalato comportamenti disciplinarmente rilevanti. In particolare per non aver reso disponibili al controllo i registri relativi al carico – scarico del materiale in dotazione alla Squadra Cinofila. Inoltre gli veniva contestato che il 21 aprile non era stato in grado di esibire una richiesta redatta e sottoscritta dal Dott. Oliva e consegnatogli al momento dell’insediamento. Ovviamente Smaldini presentava delle dettagliate controdeduzioni con cui credeva di aver chiarito la situazione. In data 27/07/2010 il Questore di Bari gli infliggeva la sanzione disciplinare della “pena pecuniaria”. Innanzi tutto è opportuno specificare che nel periodo in Consap Magazine 2010 cui si sono svolti fatti contestati a Smaldini, era in corso un’ispezione ministeriale. Inoltre, nei pochi mesi in cui l’ufficio è stato gestito da Smaldini tutta la documentazione relativa agli acquisti dei materiali per la Squadra Cinofili era in regola. Viene contestata la mancanza dei registi del carico - scarico dei materiali, ma Smaldini si era insediato nel nuovo ufficio da poco tempo e nessuno aveva dato istruzioni in merito alla compilazione dei registri. Nel provvedimento sanzionatorio si fa riferimento ad una relazione della D.ssa Falco (Vice Dirigente dell’UPGSP), con la quale si sostiene che il Dott. Oliva sollecitava da mesi la compilazione dei registri. Si ricorda che si è insediato nell’ufficio soltanto il 19/01/2010 (movimento “bloccato” per quattro mesi), difficile ritenere che ci siano state ripetute sollecitazioni da mesi, infatti, tale affermazione appare incontrovertibilmente generica e non stabilisce affatto “da quando”, a nostro avviso appare un maldestro tentativo del funzionario di giustificare il suo operato. Tra l’altro non c’è traccia di rituale e formale notifica con relativa presa visione da parte di Smaldini dei compiti da eseguire in ordine ai registri di carico e scarico dei materiali, ovvero, rituali consegne scritte comprovate. Mancanza da attribuire ai funzionari responsabili dell’UPGSP. Inoltre va specificato che la Squadra Cinofila è stata costituita il 22/07/2009, e pare che nei sei mesi precedenti all’arrivo di Smaldini nessuno si è occupato di compilare i famosi registri. Se così fosse, anche in questo caso la mancanza sarebbe da addebitare esclusivamente ai funzionari responsabili dell’UPGSP. Durante l’ispezione, presso gli uffici della Squadra Cinofila, eseguita dal Dirigente Superiore Dott. Lucidi, veniva constatata la mancanza degli armadi per la custodia degli esplosivi. Il Dott. Oliva rappresentava che aveva già avanzato una richiesta ed invitava Smaldini ad esibirla. Ebbene, dopo una attenta ed accurata ricerca, tale richiesta non veniva rinvenuta tra il carteggio che il Dott. Oliva aveva consegnato a Smaldini all’atto dell’insediamento. L’unica richiesta di armadi rinvenuta agli atti e sottoscritta dal Dott. Oliva era inerente ad un armadio per documentazione cartacea e non per esplosivi. Anche in questo caso le responsabilità non sono assolutamente da attribuire a Smaldini. Giova evidenziare che quando il nostro si è insediato, ha dovuto risolvere problematiche molto più importanti di una compilazione di un registro (se tra l’atro compete ad 65 un Sostituto Commissario). Problematiche che stranamente non hanno avuto l’interesse dei dirigenti dell’UPGSP: Situazione logistica dell’ufficio, mancavano sedie per il personale, linee telefoniche/Fax, ecc. Assistenza sanitaria dei cani di polizia e costante controllo del loro benessere psico fisico. Ultimazione dei lavori di realizzazione del canile ubicato presso il 9° Reparto Volo della Polizia di Stato. Bonifica dell’area in prossimità del canile, di materiali ed altri oggetti contundenti lasciati nel corso dei lavori edili, al fine di evitare lesioni ai cani di polizia che effettuano la ginnastica funzionale in quella zona (bonifica effettuata manualmente da Smaldini e dagli altri componenti della squadra). Smontaggio (sempre ad opera dei componenti della Squadra Cinofili) di quattro Box temporanei. Individuazione della ditta per lo scarico della fossa biologica del canile, tramite intesa e disbrigo pratiche con la locale Prefettura. Pianificazione con i vari uffici della Polizia di Stato di attività addestrative ed operative dei cani di polizia, assolutamente indispensabili per il rendimento durante i servizi “antiesplosivo”. Attività di rappresentanza con lezioni di legalità presso istituti scolastici. Acquisto di materiali d’addestramento per la Squadra Cinofili, a carattere di assoluta urgenza. Alla luce di quanto esposto la Dirigenza della Questura di Bari, a nostro avviso, avrebbe dovuto “premiare” i componenti della Squadra Cinofili, invece ha ritenuto opportuno (per negligenze di altri) infliggere al responsabile dell’ufficio la “pena pecuniaria”. Nel redigere questa nota sindacale abbiamo provato un “senso di disagio” in quanto uno stimato servitore dello Stato che in trentacinque anni di onorata carriera si è distinto, per il proprio operato, in uffici delicatissimi, con rilevanti operazioni di polizia, alle dipendenze di Funzionari che oggi ricoprono cariche importanti in qualità di Prefetti o Questori, che ne hanno tessuto le lodi pubblicamente, a pochi mesi dalla cessazione del servizio, è fatto oggetto di un incomprensibile procedimento disciplinare. Questa O.S. si augura che il Signor Capo della Polizia, stigmatizzi l’operato della Dirigenza della Questura di Bari e faccia giustizia, evitando a Smaldini l’onta di un’ingiusta sanzione disciplinare, che andrebbe a “macchiare” trentacinque anni di onorata e stimata carriera. Il Sindacato, la redazione, il responsabile per gli abbonamenti augurano a tutti gli iscritti, a tutti i lettori e a tutti gli abbonati Buone Feste gioco legale e responsabile BY EUROCQS SPA Ogni Giorno ? è un Avventutora fine e un lie con CQS c’è sempr se, grazie a CQS i per arrivare a fine me Basta fare i super ero e spogliarti dai ent SpA potrai tranquillam marchio di Eurocqs . vita la rti de go a e tornare panni del supereroe consulenza, ti blemi ti forniremo una Chiamaci senza pro stiche. 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