anno VIII febbraio 2011
Transcript
anno VIII febbraio 2011
Mensile dei dipendenti di ENAV SpA - Controllo e sicurezza della navigazione aerea 2 anno VIII febbraio 2011 Editoriale: Techno Sky una scelta sempre più centrata Una task force al servizio di BLUE MED Capitale umano: una risorsa su cui investire Una visione a 360° il CAAV di Bari Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - 70% DCB - Roma La parola a... Potito Salatto n° 2 - Febbraio 2011 EDITORIALE di Guido Pugliesi Amministratore Delegato ENAV TECHNO SKY: UNA SCELTA SEMPRE PIÙ CENTRATA I n questo 2010 da poco finito ritengo che la nostra controllata Techno Sky abbia concluso la fase iniziale di consolidamento delle attività connesse al suo core- business, e cioè la gestione, manutenzione ed assistenza degli impianti operativi di ENAV, ed abbia finalmente imboccato un percorso del quale bisogna essere soddisfatti. Desidero sottolineare come la scelta del nostro CdA di nominare a suo tempo AD di Techno Sky il DG di ENAV Massimo Garbini si sia rivelata un provvedimento essenziale per consentire alla nostra controllata Techno Sky di essere più in linea con noi. Il processo si è poi concluso nei giorni scorsi con la nomina di Garbini a Presidente e di Mauro Cipollini come nuovo AD, persona con consolidata e riconosciuta esperienza negli ambiti della sistemistica software e hardware nonché della sicurezza delle infrastrutture ICT maturata in diverse società primarie. Mi piace sottolineare come nel 2010 sia stato posto in Techno Sky il massimo impegno al fine del contenimento dei costi e dell’incremento di efficienza, mettendo in campo una serie di azioni che hanno interessato tutte le strutture aziendali e che hanno consentito un grande recupero dei margini ed un aumento della produttività. Il raggiungimento di questi preziosi obiettivi ha portato la Società a chiudere l’esercizio con un risultato netto positivo, senza intaccare le performance tecniche, mantenendo ed anzi migliorando gli indicatori di servizio legati alla mission di Techno Sky, e cioè la gestione e manutenzione degli impianti di assistenza al volo di ENAV. Il mantenimento del livello di safety congiuntamente con il contenimento dei costi di manutenzione, è fondamentale per ENAV perché ci consente di mantenere basse le nostre tariffe, rendendole più appetibili in un mercato competitivo che ancora non è del tutto uscito dal periodo di crisi e di rispondere adeguatamente alla sfida del target di performance economica da ottenere. La situazione di Techno Sky è pertanto completamente cambiata rispetto a quella della prima ora e, dopo averne sperimentato la solidità tecnica e l’elevata professionalità del personale, abbiamo potuto utilizzarla maggiormente anche per affidamenti in house. Inoltre è stato ora possibile stipulare un nuovo contratto triennale – lo scorso dicembre – che estende in maniera significativa il perimetro di quello attualmente in vigore con il passaggio alla nostra Controllata anche della manutenzione di aree sino ad oggi non previste. Grazie anche ad un nuovo modello di gestione ed a un riordino procedurale ed amministrativo, Techno Sky è oggi un’azienda sana, alla quale si presentano interessanti prospettive future. Ci attendiamo certamente un ulteriore potenziamento delle attività tecnico-manutentive per ENAV, con un successivo aumento di produttività e conseguenti economie per noi, ed al contempo ci aspettiamo lo sviluppo di una nuova attitudine industriale che porti, in primo luogo, ad uno sviluppo 2 commerciale sul mercato terzo per incrementare fatturato e utili. Considerando le esperienze specifiche maturate in tanti anni di attività e l’elevata professionalità e le capacità tecniche del suo personale, sono certo che Techno Sky disponga di notevoli potenzialità per occupare un ruolo fondamentale nel mercato ATC nazionale ed internazionale. E questo sia quando si presenta da sola, proponendo ad esempio nuovi prodotti meteo sviluppati internamente o aggredendo la significativa fascia di mercato rappresentata dalle esigenze tecnico-manutentive della Difesa, sia completando con il suo peculiare know-how l’offerta di ENAV, consentendoci di proporre una competenza globale in materia di istallazione, gestione tecnica e manutenzione di infrastrutture tecniche. Aumentare il fatturato e gli utili rappresenta, in aggiunta alla riduzione dei costi, l’altra leva fondamentale per il bilanciamento economico di entrambe le Società. Ho visto infine con piacere come queste nostre scelte e queste aspettative siano state recepite e condivise dalle Organizzazioni Sindacali interne, grazie ad una costruttiva e collaborativa fase di relazioni industriali. Tutti questi sono segnali inequivocabili che la nuova strada intrapresa da Techno Sky, con il nostro indirizzo e supporto, è quella giusta: Techno Sky è oggi un’azienda pronta ad assumere i connotati propri di impresa moderna ed altamente produttiva, confermando così la lungimiranza e la bontà dell’investimento a suo tempo realizzato. ● n° 2 - Febbraio 2011 UNA TASK FORCE AL SERVIZIO DEL PROGETTO FAB BLUE MED IL GRUPPO DI LAVORO DENOMINATO “ATFCM TASK FORCE” SI PREPARA A COSTRUIRE IL FAB DEL MEDITTERRANEO ARMONIZZANDO LE BEST PRACTICES DEI PAESI MEMBRI di Claudio Cannavicci Funzione FAB BLUE MED ENAV N ell’ambito della “Definition Phase” del Progetto BLUE MED FAB il Work Package 1 – Operational Implementation (WP1) ha istituito nello scorso Luglio 2010 la Air Traffic Flow and Capacity Management Task Force (ATFCM TF). L’obiettivo principale del Gruppo di lavoro è quello di contribuire al miglioramento della Flight Efficiency con una particolare attenzione ai ritardi ATFM. La Task Force ha il compito di incoraggiare l’armonizzazione delle procedure ATFCM in vista della realizzazione del FAB attraverso lo scambio delle “best practices” applicate dagli Stati coinvolti nel Progetto FAB BLUE MED con più esperienza in materia ATFCM. Allo stesso tempo, la Task Force deve identificare per l’ATFCM uno scenario operativo iniziale e condiviso in vista dell’implementazione del FAB (2012) e preparare la strada verso la sua naturale evoluzione in un contesto regionale. Il “team” è composto da rappresentanti di tutti gli Stati che partecipano al Progetto FAB BLUE MED (Cipro, Grecia, Italia e Malta in qualità di “Full Member State” ; Albania, Egitto e Tunisia in qualità di “Associated Partner”) e da esperti di EUROCONTROL. Ai lavori partecipano per ENAV oltre al sottoscritto come coordinatore del gruppo, Roberto Passeri FMP manager di Roma ACC, Luigi Manca Staff di Brindisi ACC, Filippo Carretti FMP manager di Padova ACC, Debora Palombi ENVIRONMENT coordinator, Giuseppe Romano della Funzione FAB BLUE MED. I lavori si sono inizialmente concentrati sull’identificazione delle “aree critiche” e delle principali ragioni che hanno determinato i ritardi. Alla luce di una prima indagine effettuata sono stati identificati alcuni “gap” relativamente agli attuali livelli di fornitura del servizio ATFCM tra gli Stati del progetto BLUE MED. Tra le attività della Task Force già avviate ricordiamo il Daily Report sulle performances ATFCM giornaliere dei Full Member States già disponibile fin dal mese di Agosto e regolarmente aggiornato sul sito web www.bluemed.aero, che a partire dal mese di marzo si arricchirà con le informazioni degli Associated Partner. Le stesse informazioni di performance ATFCM dei Full Member States e degli Associated Partners sono presentate, anche settimanalmente, nel Weekly Report, e mensilmente nel Monthly Report fin dal mese di Ottobre 2010. Il tutto come ricordato è disponibile nell’area riservata del sito web di BLUE MED. Attualmente la Task Force sta lavorando alla realizzazione dello Strategic Report con uno sguardo a sei mesi, un’attività che denota un esercizio di cooperazione avanzata ed un chiaro segnale di proattività all’interno del Progetto BLUE MED FAB. Alcune idee sono in fase di valutazione ed un primo draft di Strategic Report è previsto nei prossimi mesi. È stato realizzato inoltre il “BLUE MED FAB Sectors and Configurations Repository”, un database contenente tutte le configurazioni disponibili per ogni ACC dei Full Member States e Associated Partners con il quale è estremamente semplice avere l’immediata rappresentazione delle configurazioni applicate e delle relative capacità espresse nell’area BLUE MED in ogni momento. Il Gruppo sta inoltre lavorando su un documento che si prefigge di raccogliere tutte le “best practices” attualmente applicate dagli Stati che partecipano al progetto BLUE MED con lo scopo di condividere le conoscenze e le esperienze e nello stesso tempo di contribuire a migliorare la cooperazione nelle questioni ATFCM. L’ATFCM Task Force, ha partecipato ad importanti meeting del settore come il South East Axis (Cipro 11-12.05.2010) ed il recente South East Axis/South East Europe Regional Meeting (Budapest 25-27.01.2011). ● LA CAMPAGNA INFORMATIVA PRESSO GLI ACC Nell’ambito dell’ Air National Service Provider – Strategic Board (ANSP-SB) di BLUE MED, (il gruppo di alto livello formato dai Direttori Generali / Direttori delle Operazioni degli ANSP di BLUE MED, presieduto dal Direttore Generale di ENAV, Massimo Garbini), è stato deciso l’inizio di una campagna di informazione sull’iniziativa FAB a partire dagli ACC dei Paesi BLUE MED. Lo spirito della campagna è stato quello di aumentare il livello di conoscenza e di consapevolezza del personale sullo stato di avanzamento del Progetto FAB BLUE MED e, allo stesso tempo, di raccogliere i loro commenti e suggerimenti. Per l’Italia questa attività è stata effettuata dalla Funzione FAB Blue Med attraverso un ciclo di conferenze. Il personale della Funzione FAB BLUE MED ha visitato Padova ACC (14.09.2010), Roma ACC (14.10.2010), Milano ACC (09.11.2010) e Brindisi ACC (16.11.2010). In tutte le occasioni la partecipazione è stata estesa al personale militare dei rispettivi SCCAM. Nel corso delle conferenze è stata fornita una dettagliata fotografia dell’avanzamento del Progetto e della “Definition Phase” che attualmente si sta completando. Il Responsabile della Funzione FAB BLUE MED, Giovanni Torre, ha introdotto i concetti generali e l’ambito legislativo legati all’istituzione dei Functional Airspace Blocks (FABs). Il Project Manager di BLUE MED Cristiano Cantoni, con il supporto di Claudio Cannavicci della Funzione FAB BM per gli aspetti operativi, hanno presentato una completa panoramica delle attività sviluppate all’interno dei vari Working Packages (WPs) di BLUE MED. La visita ad ANS Academy (07.12.2010) ha completato il primo ciclo di conferenze che sarà ripetuto nel corso del 2011 presso gli ACC degli altri La conferenza tenuta presso l’ACC di Brindisi. Stati del Progetto BLUE MED FAB. 3 n° 2 - Febbraio 2011 CAPITALE UMANO: UNA RISORSA SU CUI INVESTIRE CON UNA LUNGA ESPERIENZA NEL SETTORE FORMAZIONE DI GRANDI AZIENDE ITALIANE, GIUSEPPE BALDETTI, NUOVO RESPONSABILE DI ACADEMY ENAV RACCONTA LA SUA VISIONE DEL SETTORE PER UNA “FORMAZIONE EFFICACE di Giuseppe Baldetti Responsabile Funzione Academy ENAV È per me una grande opportunità disporre di questo spazio per tracciare un primo bilancio delle attività, dei progetti e delle prospettive della Academy ENAV che da settembre scorso ho l’onore e il piacere di dirigere. Con le sue 250.000 ore di formazione erogate nel 2010, uno staff interno dedicato di 45 persone, le sue moderne dotazioni tecnologiche ed il suo network, l’Academy ENAV è una delle primarie realtà di formazione nel panorama delle scuole aziendali italiane. Questi dati, nella attuale congiuntura in cui gli investimenti in formazione fisiologicamente si riducono, testimoniano concretamente l’impegno, la considerazione e l’investimento che il management dell’azienda rivolge allo sviluppo del capitale umano e alla dinamica dei cambiamenti che un settore articolato e complesso come quello dell’Air Traffic Management oggi più che mai richiede. Il dinamismo del nostro settore, da un lato, e le esperienze di un “cantiere” così ricco e interessante, dall’altro, consentono di sviluppare alcune riflessioni sul nostro modo di fare formazione. Fare formazione in realtà organizzative caratterizzate da continui cambiamenti, da un alto tasso di innovazione tecnologica, dall’internaziona- lizzazione, e dalla richiesta di sempre più elevati livelli di performance vuol dire anzitutto aiutare le persone a “imparare ad imparare”. Recenti ricerche ci segnalano infatti che gran parte delle conoscenze che mettiamo in gioco nelle nostre attività, oltre ad avere un rapido tasso di obsolescenza, sono reperibili “fuori di noi” e che sempre di più occorrerà disporre di metodi e capacità operative per ricercarle e attivarle: questo è il ruolo di una formazione concreta ed in linea con i bisogni degli individui e dell’organizzazione, ovvero di una formazione efficace. LA FORMAZIONE EFFICACE Una formazione efficace è una formazione che sviluppa competenze applicative, ed è capace di orientare le persone nel fare, nell’interpretare il proprio ruolo concretamente e responsabilmente nei processi dell’organizzazione. Oggi in ENAV rispondiamo a questa visione della formazione focalizzando l’impegno su tre direttrici fondamentali: la formazione come fattore abilitante dei processi core, la formazione di supporto al cambiamento e la formazione manageriale a sostegno dello sviluppo delle persone in azienda. 1) La formazione come fattore abilitante dei processi core È la formazione che non si può non fare, è quella che concorre allo sviluppo delle performance operative e ci permette di misurare nel tempo la qualità del nostro Know how, del nostro livello di servizio e dei nostri output. Nel nostro caso riguarda tutto l’insieme di competenze specifiche e trasversali dei nostri servizi ATC. Il percorso fatto da Academy nei programmi Ab-initio (il training per borsisti destinati a ruoli quali CTA, Osservatore previsore meteo, AISO), nel continuous training e nella formazione degli OJTI (On the Job Training Instructor) è stato significativo. Si tratta ora di consolidare l’esperienza e valorizzare le migliori pratiche attraverso alcune azioni prioritarie: • saper cogliere l’evoluzione dei fabbisogni di aggiornamento delle competenze e dei programmi: il costante collegamento con la Direzione di Area Operativa e il feedback sui nostri programmi rendono sempre più incisivo il legame tra la formazione fatta in Academy e il successivo addestramento in linea operativa; • avvicinare la realtà attraverso la simulazione di contesti operativi in grado di favorire l’applicazione e il consolidamento di metodologie e procedure ma anche, e, sempre di più, i fattori umani alla base di un corretto esercizio del ruolo (problem solving, comunicazione, autocontrollo, team working); • mettere in atto processi di valutazione del training in grado di analizzare la performance sia sotto l’aspetto tecnico (skill di processo e di me- 4 n° 2 - Febbraio 2011 todo) sia per lo human factor (adeguatezza dei compor tamenti operativi/organizzativi); • avvalersi nel training del contributo dei migliori Subject Matter Expert aziendali; • diffondere e applicare metodologie didattiche di eccellenza attraverso alcuni workshop di aggiornamento degli istruttori e valorizzando la collaborazione avviata con i colleghi del dipartimento Training & Simulation di NATS; • aumentare la capacità di operare a livello internazionale per consentire una valorizzazione delle best practice di Academy verso altri service provider. ■ 2) Formazione di supporto al cambiamento È la formazione che contribuisce a tracciare la “rotta” e a favorire l’acquisizione della consapevolezza degli adattamenti e delle anticipazioni che sono necessari per giocare un ruolo di primo piano nel contesto ATM e ad accelerare la loro realizzazione. La formazione che accompagna questi processi deve: • rinforzare la visione del cambiamento, dei risultati che si vogliono ottenere e dei comportamenti che lo consentono; • dare supporto ai manager che ai diversi livelli di responsabilità sono coinvolti in questi processi; • creare il contesto formativo per l’attivazione di progetti reali all’interno del business: quello che tecnicamente definiamo metodologie adi action learning; • l’aggregazione di risorse interne ed esterne (cutting knowledge) capaci di portare innovazione, competenze distintive e confronto all’interno dei programmi formativi. A testimonianza di questo impegno, il nostro Top Management sta avviando un programma formativo di Change Management destinato alle persone chiamate a realizzare progetti e attività per offrire al mercato esterno proposte in grado di valorizzare la catena del valore dei servizi ENAV. ■ 3) La formazione manageriale a sostegno dello sviluppo delle persone in Azienda Nella nostra realtà questa tipologia di formazione si rivolge alle persone che operano in Azienda, per seguire il loro percorso di sviluppo. La formazione ha l’obiettivo di sviluppare ulteriormente le competenze a seguito dei processi di valutazione e mette a disposizione del management programmi in grado di rispondere a bisogni emergenti, collegati all’evoluzione del settore e alla sempre più elevata presenza di ENAV all’interno di importanti realtà quali SESAR, FAB Blue Med che si giocano su una dimensione internazionale. I programmi ad oggi disegnati corrispondono quindi a due filoni di intervento: quello che potremmo definire “mandatory” per neo assunti e neo quadri e quello “opzionale” delle soft skill e dei metodi manageriali. Questi ultimi programmi forniscono strumenti e metodi utili a migliorare la propria efficacia manageriale sia in relazione ai risultati di valutazione (ad es. Efficacia personale per migliorare l’Orientamento al risultato), sia in relazione a bisogni contingenti (ad es. Capacità di comunicare/negoziare in un contesto internazionale). ■ L’Academy svolge una “navigazione” complessa tra programmi e contenuti molto eterogenei e in molti casi articolati sul piano delle metodologie e dei supporti (dai simulatori, ai part task trainer all’e-learning) ma accomunati da un approccio metodologico trasversale e molto ingegnerizzato. 5 Oggi possiamo capitalizzare questo patrimonio di esperienze, e i nuovi progetti che hanno preso avvio grazie al commitment del Top Management, che si svilupperanno attraverso due fasi: quella del consolidamento dei “fondamentali” di Academy (contenuti essenziali e finalizzati proposti con metodi di eccellenza) e, parallelamente quella di proporre al mercato esterno i nostri programmi in stretta sinergia con la funzione Sviluppo Commerciale. Abbiamo voluto imprimere questa impostazione anche nella nuova organizzazione di Academy che oltre a confermare il presidio di tre aree di know how fondamentali, quali ANS Training, Formazione Tecnologica e Formazione manageriale e tecnico/amministrativa, ha visto la creazione di due funzioni trasversali, quella dell’Ingegneria Didattica e Metodologie creata allo scopo di standardizzare e aggiornare costantemente le nostre metodologie, e quella di Progetti Formativi Integrati creata con la missione di valorizzare il nostro portafoglio di competenze e percorsi di training per proporre, in raccordo con Sviluppo Commerciale, progetti al mercato. E proprio su quest’ultimo aspetto voglio soffermarmi facendo un brevissimo cenno ad un’esperienza che ci vede impegnati nella formazione di un gruppo di controllori cinesi provenienti da ATMB di Shangai (una realtà che gestisce 60 milioni di passeggeri l’anno e più di 1000 voli al giorno) che stanno frequentando nella nostra Academy un programma per approfondire tecniche di gestione del traffico su piste parallele. Questa esperienza ci sta insegnando e arricchendo molto non solo sul piano tecnico ma anche nell’imparare ad imparare come lavorare con un cliente esterno e con una cultura distante dalla nostra ma con cui, visto gli sviluppi che queste realtà stanno conseguendo sul piano economico, dovremo sempre più misurarci. Ora siamo in piena fase di erogazione del training e solo alla fine dell’esperienza avremo modo di tracciare un bilancio dei risultati ottenuti e soprattutto parlare delle lesson learned acquisite: anche questo è un modo per imparare ad imparare. ● n° 2 - Febbraio 2011 UNA VISIONE A 360° IL CAAV DI BARI L’IMPIANTO ENAV DI ULTIMA GENERAZIONE PRONTO AD OSPITARE LA CENTRALE NAZIONALE PER IL MONITORAGGIO DELLE PRESTAZIONI SATELLITARI GNSS C on il senno di poi, si può dire oggi che il percorso di ammodernamento tecnologico intrapreso da ENAV nel recente passato al CAAV di Bari, si sia rivelato un investimento decisamente positivo. Con un moderno terminal passeggeri di 30.000 mq denominato “Karol Wojtyla”, l’aeroporto pugliese è infatti uno degli scali italiani sul quale ENAV ha investito oltre 32 M€ per la costruzione, nel 2006, dell’avveniristica Torre di controllo e della Sala radar APP, del Blocco tecnico, della nuova Palazzina uffici oltre che l’istallazione del nuovo radar ATC-SIR-S, rispettando così le esigenze di un territorio in radicale riqualificazione infrastrutturale. di Luca Morelli Funzione Relazioni Esterne Comunicazione Interna e Immagine ENAV Ma è soprattutto sul piano operativo che l’impianto ENAV sta rispondendo concretamente alle potenzialità offerte da uno scalo in crescita, posto sulla direttrice di un importante corridoio trans-europeo, uno snodo nel quale confluiscono complessi sistemi di trasporto che dal porto di Varna sul Mar Nero attraversano l’Europa dell’Est. Sono più di 5 milioni i passeggeri movimentati nel 2010 dal sistema aero- portuale pugliese, 3.400.000 dei quali transitati da Bari che segna così nel 2010 un più 20,6% rispetto al 2009. Un’ottima prospettiva per affrontare il traffico nazionale ed internazionale, che supera nel periodo estivo i 150 movimenti aerei al giorno gestiti dalla nostra Torre. Oggi, grazie alla recente radarizzazione dell’Impianto, all’integrazione dei segnali in MRT (Multi Radar Tracking) con l’ACC di Brindisi, il CAAV di Bari, che opera in Auto mazione Operativa Fase III, possiede i requisiti per affrontare le sperimentazioni ATC più avanzate. Tra queste ricordiamo, oltre al programma nazionale di sorveglianza ADS-B Alcuni dei colleghi ENAV in servizio presso il CAAV di Bari, da destra: Michele Lucatuorto (vicario), Savino Tucci, Oronzo De Donno, Francesco Smaldino (Responsabile CAAV), Giuseppe Pacifico, Luigi Mangione,Alessandro Tenerini, Francesco Falanga, Massimo Santorsola, Nicola Zaccaro, Giampaolo D’Ambrosio. 6 n° 2 - Febbraio 2011 CTA in turno e in addestramento nella Torre di controllo di Bari, dal basso: Luciano Dellifiori, Michele Maio, Stefania Tagliaferro, Fabio Pasqua, Stefano Bonatesta, in piedi Francesco Smaldino (Responsabile) e Roberto Vernò. Alle spalle (non presente in foto) la postazione Meteo presidiata dall’AMO Giovanni Cecinati. (Automatic Dependent SurveillanceBroadcast) che proprio qui ed in altri aeroporti sta concludendo la Fase I, anche il progetto SENECA (SatEllite Navigation sErvices for Civil Aviation) per l’introduzione della Navigazione Satellitare nell’Aviazione Civile. Il CAAV ENAV di Bari infatti è stato scelto quale utente finale del progetto capitanato dall’ASI in qualità di committente e da un raggruppamento di imprese (Telespazio, SELEX SI, Thales-Alenia Space Italia – IDS) per ospitare la Centrale Nazionale di Monitoraggio delle prestazioni satellitari GNSS. Il progetto del valore di 32.7 M€ ha l’obbiettivo di istallare un’infrastruttura di terra in grado di fornire agli operatori ATC in real time le prestazioni e lo stato del GNSS; il sistema, che interesserà anche i siti di Bologna, Fiumicino, Palermo, Urbe e Venezia, integrerà stazioni di monitoraggio per fornire le informazioni relative ai parametri RNP (in predizione e in real time) su specifici settori ATC. Tra le attività di supporto alle sperimentazioni, il CAAV di Bari ha garantito anche nella fase iniziale del progetto Self Briefing (il sistema webbased di informazioni aeronautiche e documentazione meteo pre-volo per la pianificazione di un volo) la congruità con i dati emessi dal sistema AOIS: presso la struttura è in attesa di collaudo infatti il primo totem per l’utilizzo da parte del singolo utente. La struttura ENAV è anche inserita nel progetto di Automazione Operativa Fase III Avanzata che prevede la potenziale fornitura alle Compagnie aeree e alla Società di Gestione di dati radar, oltre che nell’ADM (Airport Data Management) il sistema per la fornitura di tutti i dati di volo alla Società di Gestione. Oggi il CAAV attraversa una stagione di progetti importanti, come sottolinea il responsabile di recente nomina, Francesco Smaldino. Dopo una lunga esperienza prima come CTA all’ACC di Brindisi, Smaldino è cresciuto e si è formato presso la Torre di Bari come CTA e poi come vicario ed è stato uno dei “tutor” del processo di avvicendamento dalla vecchia alla nuova struttura. “Dalla nostra Torre di controllo, un vero gioiello di design e tecnologia, siamo nelle condizioni ideali per supportare le innovazioni e sperimentazioni ATC – ha detto il Responsabile – l’impianto oggi sta rispettando la missione per cui è stato creato nel 2006, stiamo infatti raccogliendo i frutti della radicale trasformazione che ha segnato un netto cambiamento con il passato. Proprio in questo periodo – ha continuato Smaldino – oltre alle sperimentazioni ATC in corso, ci 7 prepariamo a completare nel giro di alcuni mesi il processo di enucleazione del Blocco Tecnico e Torre, grazie al quale le strutture ENAV saranno portate al di fuori del sedime doganale, garantendo con il massimo rispetto degli standard di security anche una maggior autonomia ed indipendenza dell’intera struttura e del personale ENAV”. L’aeroporto di Bari è aperto al traffico civile, possiede una pista strumentale (07-25) con un ILS CAT I sulla pista 07; attualmente i servizi del traffico aereo nel CTR di competenza vengono svolti da 21 CTA, 2 EAV, 6 AMO, 1 tecnico e 7 amministrativi più il Responsabile e il vicario. Qui si gestisce un traffico di tipo misto con una forte componente militare con elevati elementi di variabilità; la presenza nell’area di aeroporti militari quali Gioia del Colle, Amendola, Lecce, richiede infatti una particolare attenzione per l’inserimento in circuito sulla pista strumentale 07 dei potenti jet AMX, EFA ed MC339 con esigenze operative e caratteristiche particolari. Sono molte le ragioni per apprezzare una regione come la Puglia, una di queste è il suo sistema aeroportuale, all’interno del quale il CAAV ENAV di Bari ha avuto un’accelerazione tecnologica eccezionale. ● n° 2 - Febbraio 2011 EUROCONTROL: SI AVVIA A CONCLUSIONE LA PRIMA FASE DELLA MODERNIZZAZIONE E SI PREPARA LA RIFORMA ISTITUZIONALE di Iacopo Prissinotti Responsabile Attività Internazionali ENAV I l 2010 ha visto l’avvio di un’attività finalizzata alla modernizzazione di EUROCONTROL per aggiornarne la struttura funzionale e la veste istituzionale, con l’obiettivo di rendere l’Agenzia e la sua organizzazione sempre più efficiente ed adeguata a rispondere alle sfide del Cielo Unico Europeo (SES - Single European Sky) in una prospettiva pan-europea. I motivi di tale cambiamento (vedi Cleared aprile 2010) sono legati ad un nuovo contesto normativo ed istituzionale che, sotto la spinta delle iniziative legate al Single European Sky, ha visto l’ingresso di nuovi attori nello scenario europeo (EASA e SESAR Joint Undertaking per citare i principali), la prossima istituzione dei FAB, l’introduzione dello Schema di Performance e delle Funzioni di Rete (Network Management Functions) nonché un nuovo ruolo riconosciuto agli attori operativi (ANSP, compagnie aeree ed aeroporti), il tutto al fine di rendere il trasporto aereo sempre più sicuro, efficiente ed in grado di contribuire alla salvaguardia ambientale. EUROCONTROL non poteva rimanere indifferente a cambiamenti di tale portata e, con il contributo di tutti gli attori coinvolti, ha intrapreso un processo di modernizzazione strutturato su due fasi: una prima fase che ha portato alla riforma funzionale dell’Agenzia alla quale segue una più ampia e profonda riforma istituzionale dell’intera organizzazione e che potrebbe culminare con una New Convention. Il Provisional Council di dicembre 2010 ha rappresentato un primo passo formale, che ha sancito la riorganizzazione delle funzioni principali dell’Agenzia su diversi Direttorati: – Directorate Single European Sky – Directorate Network Management – Directorate SESAR A questi si affiancano due Direttorati che sovrintendono ad alcune attività peculiari di EUROCONTROL, relative alla raccolta delle Route Charges (attraverso il Central Route Charges Office – CRCO) ed alla fornitura di servizi alla navigazione aerea nello spazio aereo superiore di Belgio, Olanda, Lussemburgo e Germania (attraverso Maastricht Upper Area Control Centre – MUAC). Infine due Direttorati con carattere trasversale supporteranno il Direttore Generale di EUROCONTROL nella gestione delle risorse e nell’Air Traffic Management. Di questa prima tranche di iniziative fanno parte una serie di misure volte alla riduzione dei costi ed all’efficienza, come la chiusura delle strutture EUROCONTROL di Praga e Budapest e la riduzione graduale dell’organico del 12% nel prossimo quinquennio. Non tutto è ancora stato definito nei dettagli ed i tanti esperti di ENAV, coinvolti nella vita e nei gruppi di EUROCONTROL, conoscono bene il lavoro ancora in corso per la definizione dei processi che regoleranno il funzionamento della nuova struttura, che dovrà essere in grado di giocare il proprio ruolo a supporto degli Stati, delle Istituzioni europee e degli attori operativi per il 8 raggiungimento degli ambiziosi obiettivi di performance individuali e pan-europei. Questo nuovo ruolo di EUROCONTROL dovrà inevitabilmente riflettersi in un nuovo impianto istituzionale e legale e per questo motivo nel corso del Provisional Council di dicembre è stata avviata anche la seconda fase del processo di modernizzazione. Il nostro auspicio ed il contributo di ENAV sarà orientato alla realizzazione di un sistema del trasporto aereo europeo efficiente ed organico, che, sulla base dell’esperienza passata, consenta di avere un quadro di riferimento chiaro sui compiti ed i ruoli dei tanti attori interessati, in cui vengano evitati sprechi e duplicazioni e che consenta di allargare i benefici del Cielo Unico Europeo oltre i confini dell’Unione Europea. ● n° 2 - Febbraio 2011 L’INTEGRAZIONE DEI SISTEMI DI GESTIONE PER I PROCESSI TECNICO-OPERATIVI di Florenziano Bettini Responsabile Funzione Qualità e Processi Tecnico-Operativi ENAV (Parte Seconda) N ello scorso numero abbiamo illustrato le specificità dei Sistemi di Gestione operanti all’interno della Direzione Generale. Nel presente numero sarà esaminata la prospettiva di tali Sistemi di Gestione (situazione a tendere) ed i vantaggi connessi con particolare riguardo l’ottimizzazione derivante dalla convergenza degli audit DNV ed ENAC, resa possibile dall’integrazione dei Sistemi di Gestione. La situazione a tendere: il raggiungimento di ulteriori livelli di integrazione Ovviamente il riconoscimento di DNV circa il livello di integrazione dei Sistemi di Gestione della Qualità e della Sicurezza Operativa (safety) testimonia la correttezza del percorso intrapreso ma non il raggiungimento di un traguardo. Il lavoro è appena iniziato ed abbiamo già conseguito i primi risultati ma nel prossimo futuro occorrerà proseguire il cammino verso ulteriori livelli di integrazione. In particolare: • continuare l’attività di inclusione dei requisiti cogenti all’interno delle varie procedure dei Sistemi di Gestione incrementando, laddove opportuno, il grado di dettaglio nella descrizione dei processi (aumento della dimensione verticale); • incrementare la copertura dei requisiti del Reg. (CE) 2096/05 nei vari Sistemi di Gestione allargandone l’ambito di applicazione (aumento della dimensione orizzontale); • continuare l’attività di integrazione delle procedure dei vari Sistemi, estendendola anche ai Sistemi di Gestione di prossima implementazione (Sicurezza delle Informazioni in primis); L’obiettivo è quindi la realizzazione di un Sistema di Gestione Integrato per l’ambito tecnico-operativo che possa soddisfare i requisiti di Qualità, Safety e Sicurezza delle Informazioni tramite un set di processi e procedure univoco e di chiara applicazione assicurando così la gestione sistemica di una buona parte dei requisiti della certificazione SES. Un ulteriore vantaggio: la convergenza degli audit ENAC e DNV E’ interessante notare come, tramite un Sistema di gestione Integrato, una quota consistente dei requisiti per la certificazione SES verrebbe ad essere assicurata dagli audit esterni condotti dall’Organismo di Certificazione Accreditato per la certificazione dei Sistemi di Gestione. Tale circostanza è evidentemente vantaggiosa sia per ENAV sia per la stessa Autorità Nazionale di Vigilanza (ENAC) in quanto: per ENAC: – fornisce maggiori garanzie circa la conformità ai requisiti della certificazione Single European Sky Requisiti Certificazione Single European Sky Sistema di Gestione Integrato Tecnico-Operativo Figura 3 – Copertura dei Requisiti Single European Sky da parte del Sistema di Gestione Integrato Tecnico - Operativo 9 – consente la possibilità di concentrarsi su target ed audit di tipo tecnico-specialistico, effettuati su campioni di siti, essendo garantita una “baseline” di conformità estesa a tutti i siti ENAV per ENAV : – ottimizzare l’effort evitando rischi di duplicazione di attività (sia in termini di tempo per audit ma soprattutto nella gestione di rilievi che potrebbero duplicarsi) Nel corso degli audit DNV 2009, e recentemente anche per il rinnovo 2010 della certificazione ISO 9001, è stato quindi avviato un processo di convergenza degli audit esterni operati da DNV ed ENAC. Così, tramite l’indicazione da parte di ENAC di opportune aree di attenzione cui DNV deve attenersi nello svolgimento dei suoi audit, e la partecipazione in veste di osservatore di personale ENAC ad alcuni audit DNV, si è dato avvio ad un nuovo corso d’azione destinato a generare vantaggi per tutti gli attori coinvolti e che vede come presupposto fondamentale l’integrazione dei Sistemi di Gestione. Conclusioni Da quanto sopra esposto è evidente che la necessaria integrazione dei Sistemi di Gestione nell’ambito dei processi tecnico-operativi consente la sostanziale gestione, in modo organico e sistemico, di una parte rilevante dei requisiti della Certificazione Single European Sky. Rende inoltre possibile attuare una convergenza tra gli audit condotti dall’Organismo di Certificazione dei Sistemi di Gestione e da ENAC con evidenti vantaggi per tutti gli attori coinvolti. È opportuno quindi proseguire sul cammino intrapreso, migliorando ed arricchendo continuamente le procedure interessate dei vari Sistemi di Gestione nell’ambito tecnico operativo, con l’obiettivo di pervenire ad un livello di integrazione che consenta l’efficace gestione di tutte le attività direttamente connesse ai servizi forniti agli utenti. ● FORZE DI SVILUPPO DELLA SICUREZZA DEL VOLO IN AVIAZIONE L’ Dagli albori alla fine del secondo conflitto mondiale Nei primi giorni dell’aviazione, dal 1903 al 1914, l’uomo (erano tutti uomini allora) che costruiva l’aeromobile era spesso anche la prima persona che vi volava, usava quello che sentiva e vedeva durante il volo di prova per migliorare ulteriormente il suo velivolo. Dopo la prima guerra mondiale (19141918) l’aviazione commerciale si è sviluppata rapidamente e con essa la regolamentazione. Molti paesi istituirono nella loro pubblica amministrazione una qualche sorta di branca aeronautica responsabile di definire e assicurare l’aeronavigabilità (airworthiness) dell’aeromobile, prevedendo la certificazione degli aviatori assieme allo sviluppo e all’appli- VERO AMORE PER LA SAFETY O … SOLO SENSO DEGLI AFFARI? di Roberto Di Carlo Responsabile Funzione Safety, Validazione e Qualità Tecnico-Operativa ENAV cazione di regole del traffico aereo. Il Certificate of Airworthiness divenne obbligatorio per ciascun modello di aeromobile. Dopo la seconda guerra mondiale l’aviazione raggiunse le connotazioni di un autentico un mezzo di trasporto di massa. Negli anni 1950 gli incidenti durante i voli (di prova) erano frequenti, ma le conoscenze acquisite durante i voli e le risultanze delle investigazioni degli incidenti contribuirono grandemente allo sviluppo dell’aviazione come affidabile e sicuro mezzo di trasporto. Innovazioni tecnologiche e sicurezza del volo La maggior parte degli sviluppi tecnologici che contribuirono alla migliorata sicurezza del volo erano guidati dal desiderio di incrementare la produttività economica, con la safety solo come un “byproduct”, cioè un semplice effetto secondario, un sottoprodotto della massimizzazione della produttività. Gli aeromobili producono denaro quando sono in aria, non quando sono costretti al suolo, e così un marcato sforzo è stato profuso nel migliorare l’affidabilità dell’aeromobile e la Rateo incidenti fatali, operazioni commerciali Numero incidenti x 100.000 voli aviazione ha realizzato straordinari miglioramenti nella sicurezza del volo da quando le prime compagnie aeree commerciali hanno iniziato ad operare attorno al 1920. Mentre volare in quegli anni pioneristici era ancora un’avventura e i piloti erano veramente eroi che sfidavano la morte, oggi il trasporto aereo è fondamentalmente sicuro e l’aereo è divenuto un mezzo di trasporto di massa. Nel 2006 è stata infranta la soglia dei 2 miliardi di passeggeri trasportati (ICAO statistics, December 2006) e IATA prevede che nel 2014 venga superata anche quella dei 3 miliardi. I continui miglioramenti tecnologici e operativi hanno portato all’attuale esemplare record di safety. Consultando l’olandese NLR Air Safety Database alla voce Accident rate history si può osservare come la safety sia migliorata enormemente tra il 1950 e il 2005, il rateo mondiale di incidenti fatali è sceso dai più di 3 incidenti per milione di voli a meno di 0.5 (vedi grafico). Non ci si può tuttavia aspettare ulteriori miglioramenti se non viene fatto “qualcosa di diverso” per trovare nuove strade di sviluppo, di questo parleremo nei prossimi articoli. 10 capacità di volare in condizioni di tempo avverso. Gli avanzamenti tecnologici che hanno contribuito significativamente alla sicurezza operativa dell’aviazione comprendono: – Motori a getto, hanno un più basso rateo di failure rispetto ai precedenti motori a pistoni in ragione della loro intrinseca maggiore semplicità di progetto con meno parti acceleranti. – Sistemi di radionavigazione hanno migliorato la capacità dell’equipaggio di navigare e hanno virtualmente eliminato eventi nei quali gli aeromobili si smarriscono e finiscono il carburante prima di trovare un adatto posto di atterraggio. – Sistemi di avvicinamento di precisione e di atterraggio automatico (gli avvicinamenti di precisione sono 5 volte più sicuri di quelli non di precisione) perché aiutano a mantenere l’aeromobile sul corretto sentiero di avvicinamento, anche in condizioni di visibilità ridotta, come in caso di nebbia. – I Radar meteorologici di bordo hanno aiutato ad evitare condizioni meteorologiche rischiose per il volo. – Il glass cockpit 1 ha fornito un enorme aumento nella possibilità di interpretare direttamente tutti gli aspetti della navigazione e l’evitamento del tempo avverso e grandemente incrementato la consapevolezza situazionale dei piloti mediante l’integrazione di tutte le informazioni. Forniscono inoltre un migliore supporto agli equipaggi di volo in caso di avarie tecniche, riducendo la probabilità di errori degli equipaggi in tali condizioni anormali o emergenziali. Paradossalmente, hanno anche contribuito ad incidenti dovuti alla scarsa capacità di comprensione dell’equipaggio delle loro logiche software. Strumentazione analogica di un Lockheed C-5A Galaxy. Glass cockpit Airbus A380 con tastiere estraibili, joysticks e 2 schermi larghi per i piloti ai lati. Basta osservare le immagini che seguono di due diversi Flight Deck, a sinistra quello analogico-tradizionale e a destra quello a visori elettronici integrati multifunzione. Ma nessuna di queste avanzate tecnologiche è stata guidata dalla safety. ti (DOC) delle compagnie aeree. In aggiunta ai balzi tecnologici, l’affidabilità del complessivo sistema è gradualmente migliorata. Oggi giorno un’avaria al motore è un evento talmente raro che la maggior parte dei piloti non la sperimenteranno mai nella loro carriera2. In conclusione per i costruttori di aeromobili la sicurezza del volo è diventato un motore dell’affermazione commerciale dei loro prodotti. La Flight Safety come Business Driver delle vendite di aeromobili? La motivazione dello sviluppo del propulsore a getto fu la necessità di una migliore prestazione in termini di velocità dell’aereo e potenza del motore. La radionavigazione ha consentito la riduzione dell’equipaggio di volo a 2 piloti ed un flight engineer (tecnico di volo), i sistemi di atterraggio automatico hanno incrementato la produttività perché gli aerei erano divenuti di gran lunga meno dipendenti dalle condizioni del tempo locale. La navigazione di precisione per mezzo dei satelliti è divenuta disponibile a seguito dell’iniziale progetto militare che metteva in campo capacità di accurato targeting e guida dei loro sistemi d’arma. Il passaggio da strumenti elettromeccanici a glass cockpit fu realizzato per ridurre il peso e i costi della manutenzione. Ha inoltre consentito l’eliminazione dall’equipaggio del tecnico di volo garantendo una significativa riduzione nei costi operativi diret- E per l’ATM? Gli avanzamenti tecnologici nel l’ATM invece sono stati relativamente lenti in ragione del fatto che l’ATM è stato tradizionalmente affidato alla responsabilità di autorità nazionali e quindi non ha, almeno fino a poco tempo fa, sperimentato gli effetto della concorrenza. Gli ANSP in Europa stanno divenendo più indipendenti dall’apparato pubblico come ad esempio il NATS in Inghilterra che è completamente privatizzato o la nostra ENAV, società per azioni a capitale pubblico. Nel settore dell’ATM la safety non è ancora divenuta un motore di sviluppo economico dei servizi da erogare come per gli altri comparti dell’aviazione civile ed uno dei risultati è l’uso di tecnologie che fondamentalmente risalgono alla seconda guerra mondiale: comunicazioni vocali in VHF e radar. ● 1 Con la locuzione glass cockpit (in italiano abitacolo a visori) ci si riferisce ad una cabina di pilotaggio in cui le informazioni ed i parametri di volo vengono presentati ai piloti su display (CRT o LCD) invece dei tradizionali strumenti analogici. Il principale vantaggio è quello di sostituire una vasta pletora di indicatori meccanici con pochi schermi sui quali mostrare (quando necessario) i parametri richiesti per la particolare fase di volo. Il progresso tecnologico ha reso disponibili questi sistemi anche sui piccoli velivoli di aviazione generale. 2 Il rateo di spegnimenti in volo di un moderno motore come il GE90-115B è di 0.005 per 1.000 ore volo [Horibe et al 2004], cioè 1 spegnimento ogni 200.000 ore. Per un bimotore come il Boeing 777 ciò significa lo spegnimento ogni 100.000 ore di volo. Un pilota di linea aerea avrà effettuato circa 20.000 ore di volo al momento della sua pensione. La probabilità che ad un certo punto della sua intera carriera potrà aver sperimentato uno spegnimento di motore in volo è approssimativamente 1 su 5. 11 n° 2 - Febbraio 2011 LA PAROLA A... POTITO SALATTO VICEPRESIDENTE INTERGRUPPO PARLAMENTARE “SKY & SPACE” L’impegno politico dell’onorevole Salatto lo porta ad assumere via via posizioni di responsabilità crescenti ed impegnative sul territorio, sia come incarichi di governo locale che nell’organizzazione politica. Da consigliere a vicesegretario regionale DC (1993-1995); vicepresidente della giunta regionale del Lazio (1989-1990 e 1993-1994); assessore all’industria, commercio, artigianato, formazione professionale (1990-1993); assessore al bilancio regionale (1992-1993), inoltre notevole l’impegno internazionale con le Nazioni Unite in Kosovo (2000-2004), in Albania (2004-2005). Attualmente è Presidente ASSOFORUM 2007 (2007-2009) e Vicepresidente dell’ Intergruppo “Sky & Space” c l e a r e d Onorevole, come vicepresidente dell’Intergruppo Parlamentare “Sky & Space”, quali sono le priorità e gli obbiettivi di questa istituzione del Parlamento Europeo? L’istituzione di un Intergruppo in seno al Parlamento Europeo risponde alla esigenza di concentrare l’attenzione su un particolare argomento e di raccogliere i pareri, i suggerimenti e le proposte di tutti gli eurodeputati attraverso il confronto delle idee e delle priorità senza tener conto, specificatamente e pregiudizialmente, dell’appartenenza ad un gruppo politico e, tanto meno, della provenienza geografica. Il Parlamento Europeo interpreta, assieme alla Commissione, il sentimento della “nazione europea”. Ciò significa che nel progressivo processo di integrazione assumono maggiore predominanza le soluzioni ai problemi patiti dall’insieme o dalla maggioranza di tutti i cittadini europei piuttosto che le proposte espresse dagli Stati Membri a volte frutto di interessati compromessi tra singoli Paesi. E’ evidente che con questo approccio si terrà anche conto degli in- Editore: ENAV SpA Consiglio di Amministrazione: Luigi Martini (Presidente), Guido Pugliesi (Amministrazione Delegato) Olga Cuccurullo, Ilario Floresta, Giorgio Piatti teressi, essenzialmente industriali e commerciali, dei singoli Stati Membri, ma ciò perché le ricadute di una decisione della Commissione e del Parlamento ricadono sui cittadini in quanto europei e non solo come portatori di esigenze elettorali di un singolo Governo. Questo approccio appare quanto mai opportuno e comprensibile di fronte a questioni e a sfide che investono mutamenti e progressi scientifici epocali e prese di coscienza collettive. L’Intergruppo “Sky & Space” rispondendo a tali requisiti si prefigge il compito del raggiungimento di una coesione di azione con la Commissione Europea affinché la definizione degli obiettivi e delle priorità costituenti il primo Piano Spaziale europeo e lo sviluppo dell’intero comparto aeronautico soddisfino le aspettative di tutti gli operatori coinvolti con il maggior grado di consenso raggiungibile. Qual è il vostro coinvolgimento e in che modo l’Intergruppo Parlamentare può supportare la fase di Deployment del Programma europeo SESAR? Il programma SESAR deve dotare l’Europa di una infrastruttura assolutamente strategica ai fini dello sviluppo dell’economia. Essa va assolutamente equiparata alle grandi infrastrutture transnazionali di trasporto e, come tale, va supportata in tutte le sue fasi. Il “Cielo Unico Europeo” è un obiettivo prioritario dell’Intergruppo Sky & Space, più volte ribadito in tutti i consessi. L’armonizzazione degli interessi dell’industria aeronautica e degli interessi dei service provider, come l’ENAV, deve portare ad una comune azione di “disseminazione culturale” presso la Commissione e, in particolar modo, nei Cleared Direttore responsabile: Alessandro Di Giacomo Comitato editoriale: Massimo Bellizzi, Roberto Di Carlo, Francesco Fidenzoni, Loris Padella, Jacopo Prissinotti, Elvira Savini Nicci Redazione: Via Salaria, 716 - 00138 Roma. Tel. 0681662301/2487 Fax 0681662293 [email protected] enav.it confronti del Commissario ai Trasporti Kallas, affinché egli si senta supportato dall’intero Parlamento nella ricerca e individuazione delle risorse finanziarie necessarie all’espletamento del programma SESAR. Come vede il ruolo e l’impegno di ENAV nei principali progetti ATM europei? Devo complimentarmi con la dirigenza dell’ENAV per l’abilità, la professionalità e la diplomazia messe in campo al servizio delle ragioni di utilità dei progetti ATM. In poco tempo ha saputo conquistare sia la considerazione dell’ufficio di presidenza dell’Intergruppo, sia la fiducia dei service provider degli altri Paesi. Al momento l’ENAV riveste un riconosciuto e indiscutibile ruolo di guida e di interlocuzione per tutti gli attori coinvolti nel settore dell’ATM. Come vicepresidente con la delega specifica al settore ne sono particolarmente orgoglioso. Grazie a tutti Voi. Quali sono secondo Lei i passi che il Parlamento Europeo deve muovere ed in che modo deve contribuire per elaborare una corretta politica del trasporto e in particolare del trasporto aereo in Europa? Il Parlamento Europeo deve prendere consapevolezza che ogni infrastruttura di mobilità è fattore pregiudiziale di sviluppo economico. Deve raggiungere la convinzione che l’infrastrutture aerea, seppur virtuale, è del tutto simile a quella ferroviaria o a quella su gomma. Deve usare la sua influenza, che gli deriva dal potere di co-decisone, perché i progetti che riguardano il trasporto aereo siano realizzati. Ne gioveranno i cittadini europei in termini di efficienza, sicurezza, occupazione e salvaguardia dell’ambiente. Cosa c’è di più europeo in questi obiettivi? ● Coordinamento Editoriale: Luca Morelli In redazione: Silvia Chirico Ha collaborato: Federico Maranghi (grafica) Impaginazione e stampa: Marchesi Grafiche Editoriali SpA Roma www.marchesigrafiche.it Registrazione Tribunale di Roma n. 526 del 15-12-2003 Numero chiuso in redazione il 28 febbraio 2011