Final report ACTON A4

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Final report ACTON A4
AZIONE A.4: Stima del valore
ecosistemico dei due habitat attraverso
la valutazione dei servizi ecosistemici
Report finale
Coordinatore: Nicola Stolfi (CIA Basilicata)
Report SIC Pietrapertosa: Antonella Corleto (ABD)
Report SIC Monti Ruffi e SIC Monte Guadagnolo:
Nicola Stolfi (CIA Basilicata)
Agosto 2012
INDICE
1 Aree di indagine
pag.
2
1.1 Monti Ruffi
2
1.2 Monte Guadagnolo
4
1.3 Dolomiti di Pietrapertosa
6
2 Metodologia generale
7
3 Servizi ecosistemici
8
3.1 Servizi di approvvigionamento
8
3.1.1 SIC Monti Ruffi
9
3.1.2 SIC Monte Guadagnolo
9
3.1.3 SIC Dolomiti di Pietrapertosa
10
3.2 Servizi ecosistemici di regolazione
11
3.2.1 SIC Monti Ruffi
11
3.2.2 SIC Monte Guadagnolo
12
3.2.3 SIC Dolomiti di Pietrapertosa
14
3.3 Servizi ecosistemici culturali
15
3.3.1 SIC Monti Ruffi
16
3.3.2 SIC Monte Guadagnolo
17
3.3.3 SIC Dolomiti di Pietrapertosa
17
Bibliografia
19
1
1 Aree di indagine
Lo studio del valore ecosistemico (di seguito ES) interessa i seguenti tre Siti di Interesse
Comunitario SIC:
1. Monti Ruffi IT6030037
2. Monte Guadagnolo IT6030035
3. Dolomiti di Pietrapertosa IT921010
1.1 Monti Ruffi
2
Mappa SIC IT6030037, Monti Ruffi- versante SO.
Localizzazione: Il sito è localizzato nella porzione sud-occidentale del complesso
montuoso calcareo dei Monti Ruffi e comprende il Monte Tossicchi ed il Colle Sacrestia. E’
delimitato dal Fosso del Fioio a nord, dalla Valle Figuzza ad est, dall’abitato di Cerreto
Laziale a sud e dalla valle del Torrente Fiumicino ad ovest (fig.2).
Esensione: Il sito si estende su una superficie di 579,4 ha.
Provincia e Comuni: Per gran parte di proprietà privata, ricade all’interno dei Comuni di
Anticoli Corrado, Cerreto Laziale e Ciciliano, in Provincia di Roma, ed è compreso nelle
Comunità Montane X dell’ Aniene e IX Monti Sabini e Tiburtini della provincia di Tivoli.
Morfologia: La zona si presenta con una morfologia prevalente di versante montano, che
degrada dalla zona sommitale del Monte Fossicchi (982 m s.l.m.) e del Colle Sacrestia (876
m s.l.m.) in direzione SW verso il corso del torrente Fiumicino, fino ad una quota di circa 400 m
s.l.m.
Altitudine: 285-1253 m s.l.m.
Ambiente fisico: Rilievi montuosi.
Suolo: Nella parte occidentale del massiccio affiorano marne ed argille, mentre sulle
pendici sono presenti regosuoli e nelle aree più stabili e meno acclivi dominano i suoli
bruni-calcarei. La parte orientale presenta invece rocce arenacee su cui si sono sviluppati
regosuli e suoli bruni acidi. Nell’area sono presenti anche affioramenti di rocce calcaree,
spesso intensamente carsificate. (Tilia 1996).
Vegetazione: La Regione Biogeografica di appartenenza è quella Mediterranea. La
vegetazione potenziale è costituita, a seconda delle esposizioni e delle condizioni edafiche
locali, dal bosco di querce termofile, con prevalenza di cerro nelle aree meridionali più
esposte e di roverella (associazione Roso sempervirentis-Quercetum pubescentis) nelle
aree centro-settentrionali, e dall’orno-ostrieto (associazione Seslerio autumnalis-Ostryetum
carpinilfoliae) sui versanti più umidi (Lattanzi e Tilia, 1996). Da sottolineare la presenza,
da una parte, di aree boscate che coprono le porzioni sommitali del settore centrosettentrionale del sito ed i pendii nord-occidentale e sud-occidentale e dall’altra, le
formazioni cespugliose-arbustive ed erbacee aride delle aree centro-meridionali, che
rappresentano in gran parte stadi di ricostituzione dei querceti mediterranei, in passato
tagliati per essere sostituiti da coltivazioni di cereali . La componente forestale copre circa
il 40% della superficie totale del Sito, e la maggior parte (213 ha) di questa è rappresentata
dall’orno-ostrieto. Di particolare importanza in termini di superficie, nonché per la loro
valenza naturalistica, sono le aree coperte da stadi di degradazione delle cerrete
submediterranee e le aree caratterizzate da pratelli aridi mediterranei e praterie collinari a
grano villoso. Tali aree sono riferibili prevalentemente ai Thero-Brachypodietea ma anche
3
ai Festuco-Brometalia, entrambi costituenti habitat di interesse comunitario prioritari e
all’interno dei quali si localizzano le zone interessate dagli interventi previsti nel presente
progetto.
Fauna: Nella zona è presente il cinghiale (Sus scrofa), reintrodotto utilizzando esemplari
provenienti dall’est europeo. Saltuaria è la presenza del lupo (Canis lupus). Faina (Martes
foina), ghiro (Glis glis), riccio (Erinaceus europaeus), scoiattolo (Sciurus vulgaris), volpe
(Vulpes vulpes), tasso (Meles meles) e istrice (Hystrix cristata) sono tra i mammiferi
maggiormente presenti nella zona (Pinchera,1998). Per quanto riguarda gli uccelli,
abbiamo la civetta (Athene noctua), il gufo comune (Asio otus), l’allocco (Strix aluco) e
raramente l’assiolo (Otus scops) (Santarelli, 1998). Tra gli anfibi vi sono il tritone crestato
(Triturus cristatus), la rana italica (Rana italica) e la salamandrina dagli occhiali
(Salamandrina terdigitata). Tra i rettili abbiamo la vipera (Vipera aspis).
1.2 Monte Guadagnolo
4
Mappa del SIC IT6030035: Monte Guadagnolo
Localizzazione: il sito si estende sui Monti Prenestini, un complesso carbonatico orientato
in senso N-S e situato quasi al centro del Lazio (fig.3).
Estensione: La superficie totale del SIC è di 569 ha.
Provincia e Comuni: Il sito ricade, per la maggior parte della sua estensione nel territorio
del comune di Capranica Prenestina. Piccole parti del territorio ai margini del perimetro
sono situate nei territori dei cinque comuni di Casape, Ciciliano, Pisoniano, Poli, San
Gregorio da Sassola, tutti nella provincia di Roma. Il comune di Ciciliano è soltanto
confinante con una piccola parte del perimetro. Il SIC ricade nel territorio della IX
Comunità Montana – Monti Sabini e Tiburtini della provincia di Tivoli.
Morfologia: tipica forma dei versanti a gradoni o a dente di sega, strutturalmente legata
alle alternanze di strati calcarei e marnosi, a diversa erodibilità.
Altitudine: 900-1200 m s.l.m.
Ambiente fisico: Pianori carsici con affioramenti rocciosi calcarei e marnosi.
Suolo: Sono presenti suoli poco evoluti e di scarso spessore, riferibili a rendzina e litosuoli.
Il substrato è di tipo calcareo (Gigli, 2006).
Vegetazione: La Regione Biogeografica di appartenenza è quella mediterranea. La specie
arborea più rappresentativa è costituita principalmente dal faggio (Fagus sylvatica L.) che
può essere considerata la specie climax della montagna appenninica; oggi la faggeta
costituisce certamente la tipologia vegetazionale caratteristica dell’area. Gli habitat
dominati dalla vegetazione erbacea si presentano in un mosaico in cui le strutture e i
rapporti di abbondanza/dominanza sono notevolmente alterati dall’intenso
pascolamento. Sono presenti praterie a Bromus erectus e Thymus longicaulis, praterie con
estese fioriture di Orchis morio e Anacamptys pyramidalis. Anche queste aree sono riferibili
prevalentemente ai Thero-Brachypodietea ma anche ai Festuco-Brometalia, entrambi
costituenti habitat di interesse comunitario prioritari e all’interno dei quali si localizzano le
zone interessate dagli interventi previsti nel presente progetto.
Fauna: Anche nel SIC di Monte Guadagnolo, come in quello dei Monti Ruffi (versante SO)
è presente il cinghiale (Sus scrofa). Saltuaria anche qui la presenza del lupo (Canis lupus).
Faina (Martes foina), ghiro (Glis glis), riccio (Erinaceus europaeus), scoiattolo (Sciurus
vulgaris), volpe (Vulpes vulpes), tasso (Meles meles) e istrice (Hystrix cristata) sono tra i
mammiferi maggiormente presenti nella zona. Per quanto riguarda gli uccelli, abbiamo la
civetta (Athene noctua), il gufo comune (Asio Otus), l’allocco (Strix aluco) e raramente
l’assiolo (Otus scopus). Tra gli anfibi vi sono il tritone crestato (Triturus cristatus), la rana
italica (Rana italica) e la salamandrina dagli occhiali (Salamandrina terdigitata). Tra i rettili
abbiamo la vipera (Vipera aspis).
5
1.3 : Dolomiti di Pietrapetrosa
Mappa del SIC Dolomiti di Pietrapertosa
Localizzazione: il sito si estende all’interno del Parco Naturale Regionale GallipoliCognato-Dolomiti Lucane, al centro della Basilicata (fig.1).
Estensione: La superficie totale del SIC è di ha 1313 ha.
Provincia e Comuni: il sito ricade nei territori comunali di Pietrapertosa e di
Castelmezzano, in Provincia di Potenza.
Morfologia: il sito rientra all’interno del complesso geologico denominato “Dolomiti
Lucane” costituite da affioramenti di arenarie quarzoso-feldspatiche fortemente
compattate formatesi in fondo al mare 15 milioni di anni fa’.
Altitudine: 450 - 1.319 m s.l.m.
Ambiente fisico: Vegetazione prativa e boschiva, con presenza di ruscelli e sorgenti a
carattere prevalentemente stagionale.
Vegetazione: La porzione basale esposta ad est presenta aree dominate da vegetazione
mediterranea sempreverde. Al di sopra dei 900 m di altitudine è presente una vegetazione
più mesofila. Populus tremula, P. nigra, Acer spp. e Fraxinus angustifolia vegetano lungo le
6
principali linee di drenaggio. Carpinus orientalis è presente sui versanti più soleggiati a
bassa quota, mentre Ostrinia carpinifolia vegeta nelle gole umide e soleggiate al di sopra di
900 metri di altitudine all’interno di boschi di latifoglie dominati dal Quercus cerris. Nella
zona sud del sito, la vegetazione dominante è la quercia (Quercus spp.) con nicchie di Ilex
aquifolium quale s pecie indicatrice dell’estinzione in epoca remota di Fagus sylvatica.
Fauna: All’interno del Parco Regionale di Gallipoli Cognato, all’interno del quale si trova
il SIC oggetto di interesse, abbiamo, tra i mammiferi, il cinghiale (Sus scrofa), il lupo (Canis
lupus), la volpe (Vulpes volpe) , il tasso (Meles meles), l’istrice (Hystrix cristata), il gatto
selvatico (Felis silvetris), la lepre (Lepus spp.), il riccio (Erinaceus europaeus), ghiri (Glis glis) e
scoiattoli (Sciurus vulgaris), donnole (Mustela nivalis) e faine (Martes foina). Tra gli uccelli, vi
sono numerosi rapaci diurni, tra cui il nibbio reale (Milvus milvus), la poiana (Buteo buteo), i
gheppi (Falco tinnunculus ) e il falco pellegrino (Falco peregrinus), e numerosi notturni, tra
cui il barbagianni (Tyto alba), l’allocco (Strix aluco). In prossimità dei pascoli, vi sono
pettirossi (Erithacus rubecola), codibugnoli (Aegithalos caudatus), capinere (Sylvia atricapilla),
allodole (Alauda arvensis). Tra gli anfibi abbiamo presenza di rana verde (Pelophylax
esculentus), la rana greca (Rana graeca), il rospo smeraldino (Bufo viridis) e l’ululone dal
ventre giallo (Bombina variegata).
2. Metodologia generale
L’obiettivo dell’azione A4 è quello di attribuire un valore economico alla biodiversità e ai
servizi forniti dall’ecosistema dei tre SIC al fine di definire in termini numerici il valore del
capitale natura, garantendo la conservazione e l’uso sostenibile dei servizi stessi. Il
mantenimento del capitale naturale consente la fornitura costante dei flussi futuri dei
servizi ecosistemici contribuendo a garantire il benessere umano nel tempo1.
Lo studio si rende necessario per completare la panoramica dello stato di conservazione
degli habitat prioritari 6210* e 6220* in correlazione con gli aspetti socio-economici. L’area
di indagine si estenderà anche all’area buffer (le attività produttive e il flusso turistico non
sono concentrati nei suddetti siti ma anche nell’area contigua di ognuno di essi).
Il Millenium Ecosystem Assessment (MEA2) ha definito quattro categorie di servizi eco
sistemici (di seguito ES) che contribuiscono al benessere umano:
-
servizi di approvvigionamento o di fornitura: alimenti di origine coltivata e
selvatica, risorse farmacologiche di origine vegetale e animale e altre risorse
ornamentali, risorse genetiche, biomassa combustibile, acqua;
The Economics of Ecosystems & Biodiverity (2010), Mainstreaming The Economics of Nature – A Synthesis
of the Approach, Conclusions and Recommendations of TEEB.
http://www.teebweb.org/Portals/25/TEEB%20Synthesis/TEEB_SynthReport_09_2010_online.pdf
1
Millennium Ecosystem Assessment (2005b), Ecosystems and Human Well-being: General Synthesis.
www.millenniumassessment.org/en/Synthesis.aspx
2
7
-
-
servizi di regolazione: qualità dell’aria e del clima (emissioni di CO2, gas serra,
aereosol e metano nell’atmosfera; fissazione dei gas atmosferici), controllo idrico,
dell’erosione, della qualità del suolo e dei disastri naturali, controllo dei parassiti,
impollinazione, depurazione delle acque e trattamento dei reflui;
servizi culturali: ricreazionali e spirituali o religiosi;
servizi di supporto: formazione del suolo, fotosintesi e ciclo dei nutrienti.
La stima del valore ecosistemico è stata effettuata seguendo il seguente approccio:
1. identificazione della gamma completa di servizi ecosistemici sostenuti dalla
biodiversità (MA 2005) (All. 1);
2. Identificazione degli stakeholders (produttori, fornitori, imprese ed enti pubblici,
consumatori).
3. Valutazione quantitativa e monetaria dei servizi ecosistemici quando possibile o
valutazione qualitativa.
Per i servizi ecosistemici che hanno un mercato la valutazione è stata fatta
considerando i prezzi di mercato.
Nel caso di servizi di regolazione e culturale, generalmente privi di prezzo di
mercato (con eccezioni quali il sequestro del carbonio), la valutazione economica si
rivela più difficile. Pertanto, a seconda dei casi, si sono somministrati questionari ai
fruitori del SIC, o si sono sottoposti questionari ai fornitori di servizi culturali e
escursionistici, o, in mancanza dell’uno e dell’altro,
nell’impossibilità di
valutazione di una parte dell’intera gamma di servizi ecosistemici, la misurazione è
stata effettuata solo in termini statistici o qualitativi.
3. Servizi ecosistemici
3.1 Servizi di approvvigionamento
Per i servizi di approvvigionamento la stima è stata effettuata acquisendo, attraverso un
questionario, direttamente dal singolo stakeholder i dati relativi alle quantità e al prezzo di
mercato di ogni singolo bene prodotto.
Un esempio di questionario compilato è riportato nell’Allegato 2.
Non si è riusciti a quantificare nell’ambito dei servizi di approvvigionamento le “Risorse
biochimiche, farmacologiche e medicine naturali” in quanto mancanti di dati bibliografici
inerenti la quantificazione monetaria di particolari essenze floristiche utilizzate nella
medicina naturale.
Per il SIC Monti Ruffi sono stati contattati i cinque allevatori attivi.
Per il SIC Monte Guadagnolo sono stati contattati i due allevatori attivi.
8
Per il SIC Dolomiti di Pietrapertosa sono stati contattati i sei allevatori attivi.
La compilazione dei questionari ha costituito tra l’altro una occasione importante per la
comunicazione con gli stakeholders, in particolare gli allevatori e gli enti locali, per
sensibilizzarli sulla necessità di conservare queste praterie secondarie a lungo termine
attraverso l’implementazione di piani di pascolamento anche dopo la fine del progetto.
Questa operazione ha costretto a trovare un linguaggio comune tra il mondo dei
naturalisti e quello degli stakeholder sulla conservazione dell’ecosistema.
3.1.1 SIC Monti Ruffi
La sommatoria delle quantità e del valore economico relativo
SIC è illustrata nell’ Allegato 3.1
del singolo prodotto nel
Qui di seguito vengono presentati i valori degli aggregati produttivi.
vendita
vendita
autoconsumo autoconsumo diretta
diretta
(alim.
(alim.
(prodotto tal (prodotto
umana)
animale)
quale)
trasformato)
acquisto
acquisto
presso
presso
produttori mercato
locali
esterno
TOT
colture annuali
€
€
€
€
€ 9.660,00
€
foraggere poliennali
€
€
7.200
€
€
€
€ 51.680 ,00
bestiame
€ 114.982,00
€
-
€ 20.150,00
€
€
€
€ 135.132 ,00
legno e legname
€
13.500,00
€
-
€
€
€
€
€
17.250,00
letame
€
28.500,00
€
€
€
€
€
€
28.500,00
TOT
€ 156.982,00
€ 44.480,00
€ 31.100,00
€
€
€ 9.660
€ 24 2.222,00
€
44.480,00
€
3.750,00
9.660,00
3.1.2 SIC Monte Guadagnolo
“Le aree interessate dal SIC, ricadenti in agro della Frazione di Guadagnolo, per lo più
appartenenti a privati cittadini, sono gravate dall’uso civico di pascolo a favore della
popolazione di Guadagnolo. Tale diritto si ritrova menzionato nella sentenza della giunta
di arbitri nel 1891 con la quale tra l’altro viene istituita l’Università Agraria di Guadagnolo
quale Ente di diritto pubblico che gestisce a favore della popolazione le suddette terre
gravate dall’uso civico di pascoli."3
Sulla gestione delle terre gravate dall’uso civico vengono fornite precise indicazioni
dall’articolo 5 del “Nuovo regolamento d’uso dei Beni dell’Università Agraria di
Guadagnolo”, ove si scrive:
“L’uso civico del pascolo viene esercitato indistintamente da tutti gli iscritti nella lista
elettorale su tutto il territorio....A partire dal 10 Aprile di ogni anno i prati devono essere
3
“Quadro conoscitivo- Piano di gestione SIC Monte Guadagnolo” 2004 pag. 247
9
“riguardati” fino al termine delle lavorazioni di falciatura (approssimativamente verso
fine Agosto) ; vi dovrà essere ritirato a cura degli utenti proprietari tutto il bestiame al
pascolo per proteggere la crescita delle erbe da falce per la fienagione.”
Ogni allevatore pagando all’Università Agraria un “fida-pascolo” ha diritto a far pascolare
il proprio bestiame in tutto il territorio. Il “fida-pascolo” distinto per ogni capo e per ogni
specie. Per l’anno 2012 esso è imputato nel modo seguente:
bovino: 39,25 euro; ovino: 7,23 euro; caprino: 9,29 euro; equino: 48,48 euro; asini e muli:
15,49 euro
La sommatoria delle quantità e del valore economico relativo
SIC è illustrata nell’ Allegato 3.2
del singolo prodotto nel
Qui di seguito vengono presentati i valori degli aggregati produttivi.
vendita
vendita
autoconsumo autoconsumo diretta
diretta
(alim.
(alim.
(prodotto tal (prodotto
umana)
animale)
quale)
trasformato)
€
€
-
€ 1.500,00
€
€
€
€
- €
- -
bestiame
€ 195.000,00
€
€ 55.000,00
€
-
letame
€
2650,00
€
€
legno e legname
€
3.000,00
€
acqua dolce
€
colture annuali
foraggere poliennali
TOT
5.240,00
€ 205.890,00
€
€
33.600,00 -
acquisto
acquisto
presso
presso
produttori mercato
locali
esterno
€ 4.500,00
TOT
€
6.000,00
€ 83.200,00 € 116.800 ,00
€
€
€ 250.000,00
€
€
€
€
2650,00
€
€
€
€
€
3.000,00
€
€
€
€
€
5.240,00
€ 35.100,00
€ 55.000,00
€
€
€
€
87.700.,00
-
€ 383.690,00
3.1.3 SIC Dolomiti di Pietrapertosa
La sommatoria delle quantità e del valore economico relativo
SIC è illustrata nell’ Allegato 3.3
del singolo prodotto nel
Qui di seguito vengono presentati i valori degli aggregati produttivi.
Stima del valore ecosistemico dei Servizi di Approvigionamento
colture annuali
foraggere poliennali
vendita
vendita
autoconsumo autoconsumo diretta
diretta
(alim.
(alim.
(prodotto tal (prodotto
umana)
animale)
quale)
trasformato)
acquisto
acquisto
presso
presso
produttori mercato
locali
esterno
€
€
€
10.500,00
€ 13.625,00
€
€
€
€
€
875,00
-
€
TOT
€
€ 18.000,00 42.125,00
€
€
875,00
10
ortive
colture arboree
bestiame
prodotti agro-zootecnici
legno e legname
acqua dolce
TOT
€
€
- -
350,00
€
-
€ 76.480,00
€
-
€
€ 10.100,00
€
€
€ 25.300,00
€
-
€
€
€ 27.000,00
€
€
-
€
€
€ 51.100,00
€ 102.130,00
€ 10.100,00
€ 3.400,00
€
€
4.004,50
€
€
€
615,00
€
-
€
€
93.170,00
€
-
€
16.500,00
€
9.600,00
€
33.250,00
€
-
€
1.382,40
€ 159.421,90
€
€
€
€
€ 3.400,00 -
€
500,00 4.504,50
€
965,00
€
173.050,00
€
36.200,00
€
58.550,00
€
28.382,40
€
18.500,00 344.651,90
Come si può notare dalle cifre parziali questo SIC si approvvigiona in alimenti, materiale
di origine vivente, biomassa combustibile e acqua quasi esclusivamente nell’area stessa. Le
uniche due voci (si attestano attorno al 5% del totale) sono imputabili all’acquisto di
sementi per le produzioni da granella e tubero-seme provenienti da mercato non locale
come da disposizioni comunitarie.
3.2 Servizi ecosistemici di regolazione
Per ciò che concerne i servizi ecosistemici di regolazione non si è potuto rispettare
integralmente quanto previsto nella stesura preliminare del progetto in quanto non sono
risultate reperibili diverse informazioni essenziali omogenee nei tre SIC.
Diversamente avviene per l’assorbimento della CO2. Come noto è la sua regolazione è
affidata alla fotosintesi quale meccanismo di fissazione del C atmosferico. In questo caso,
al fine dell’assegnazione di un valore al servizio ecosistemico di regolazione della qualità
dell’aria e di regolazione del clima, si è proceduto misurando la superficie investita a
pascolo distinta da quella investita a bosco misto utilizzando le relative mappe tematiche,
assegnando loro rispettivi parametri unitari di assorbimento.
3.2.1 SIC Monti Ruffi
Le tipologie vegetazionali presenti nel sito e loro superficie secondo il Codice European
Vegetation Survey o Corine risultano:
Zone
Superficie ettari
Area SIC SIC
579
Aree boschive
479
Aree a Pascolo
14
11
Per la stima della cattura della CO2 ad opera della foresta 4 e della prateria 5 ci si rifa a dati
forniti da bibliografia scientifica.
CO2
NO2
CH4
(ton/anno)
(ton/anno)
(ton/anno)
boschive 1916
0
0
prateria
0.00058
0.164
Aree
Totale
52
1968
La somma della CO2 assorbita/anno, moltiplicata per 25,00€/tonnCO2 6, fornisce il
valore economico del servizio di regolazione della qualità dell’aria e del clima, ovvero
49.200 euro/anno
3.2.2 SIC Monte Guadagnolo
Le estensioni delle diverse classi di uso del suolo per il SIC Monte Guadagnolo da
cartografia elaborata in occasione della istituzione del SIC risultano:
Zone
Superficie ettari
Area SIC
568,4
Aree boschive
164,3
Aree a vegetazione
boschiva ed
191,8
Matteucci G., 2009 - Il bilancio del Carbonio in ecosistemi forestali mediterranei. Atti del Terzo Congresso Nazionale di
Selvicoltura. Taormina (ME), 16-19 ottobre 2008. Accademia Italiana di Scienze Forestali, Firenze, p. 551-557.
4
Berretti F., Baronti S., Lanini M., Maracchi G., Raschi A., Stefani P., 2007 – Bilancio dei flussi di tre gas serra (CO2, CH4,
N2O) in un prato pascolo alpino: confronto fra 2033 e 2004. Clima e Cambiamenti climatici: le attività di ricerca del CNR.
5
6
Quotazione della CO2 al mese di agosto 2012: www.pointcarbon.com/research/carbonmarketresearch/monitor
12
arbustiva in
evoluzione
Aree a Pascolo
151,02
La
superficie
così
ottenuta
è
stata
moltiplicata per i quantitativi di CO2 fissati dal bosco e dal prato pascolo alpino che sono
in letteratura come da fonte bibliografica citata.
CO2
NO2
CH4
(ton/anno)
(ton/anno)
(ton/anno)
boschive 1420
0
0
prateria
0.0016
0,477
Aree
Totale
558
1978
La somma del CO2 assorbita, moltiplicata per 25,00 Euro/anno, fornisce il valore
economico del servizio di regolazione della qualità dell’aria e del clima, ovvero 49.450
euro/anno
13
3.2.3 SIC Dolomiti di Pietrapertosa
14
Dalla cartografia precedente si ricava la tabella seguente
Habitat
Superficie
Strada
5.01
Seminativo
58.09
Roccia emergente
65.22
Prateria arbustata
171.79
Prateria
56.93
Bosco
941.60
Prateria erosa
9.46
Area antropizzata
4.24
La superficie così ottenuta è stata moltiplicata per i quantitativi di CO2 fissati dal bosco e
dal prato pascolo alpino che sono in letteratura come da fonte bibliografica citata.
bosco
CO2
NO2
CH4
(ton/anno)
(ton/anno)
(ton/anno)
3766.4
0
0
0.00064
0.18
prateria 1095.61
La somma della CO2 fissata all’anno dal bosco e dalla prateria è 4862,01tonn/anno, che
moltiplicato fornisce il valore economico del servizio di regolazione della qualità dell’aria
e del clima, ovvero 121.550,30€.
3.3 Servizi ecosistemici culturali
Per ciò che concerne i servizi ecosistemici culturali la stima, come annunciato nelle linee
guida, è stata di difficle applicazione essendo il piacere estetico ed emotivo offerto
all’osservatore - naturalista o turista - un valore difficilmente quantificabile. Per questa
ragione si è operato differentemente a seconda dell’entità del flusso turistico registrato nei
tre SIC.
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“La nostra capacità di valutare i benefici forniti dagli ecosistemi, o i costi della loro
perdita, è limitata dalla mancanza di informazioni su più piani. Possiamo valutare, anche
in termini qualitativi solo una parte dell’intera gamma di servizi ecosistemici che, del resto
probabilmente non potremo mai valutare nella loro totalità”7
8
3.3.1 SIC Monte Ruffi
Il SIC Monte Ruffi non attira un grande numero di turisti e di escursionisti. La ragione
principale di tale difficoltà sta nel fatto che i sentieri nel SIC sono impervi.
Nel territorio sono attive diverse Associazioni di escursionismo: “Associazione Amici dei
Monti Ruffi”; “Cammino possibile”; “Kronos”; “G.E.P. Gruppo Escursionistico- Provincia
di Roma”, che organizzano mediamente cinque escursioni l’anno per un totale di circa
sessanta turisti. La Federazione Italiana di Escursionismo indica nelle sue guide un solo
percorso all’interno del SIC: si tratta del sentiero n. 563 Saracinesco-Cerreto Laziale di circa
7 chilometri che costeggia il confine del SIC lungo il versante Sud-Est di Monte Fusicchi.
7
“Beni e servizi ecosistemici” Commissione Europea Settembre 2009
8
http://ec.europa.eu/environment/nature/biodiversity/economics/pdf/teeb_report_it.pdf
16
Il costo della gita è di 6 euro, aggiunto alla tessera di 15 euro. L’abbonamento da diritto
alla iscrizione a Federtrek.
L’introito annuale da questa attività è di circa 360 euro. Tale cifra è difficilmente
attribuibile in una corretta percentuale alla presenza del SIC.
3.3.2 SIC Monte Guadagnolo
Per il SIC Monte Guadagnolo, che sembra avere il maggior flusso turistico tra i tre SIC, si è
operato:
attraverso la somministrazione di un questionario ai più importanti Enti
organizzatori di escursioni nella zona: il CAI (Centro Alpino Italiano) di Palestrina
e l’Associazione escursionistica “Tre confini” di Capranica Prenestina. Tali
questionari comprendono informazioni di carattere “diretto” agli organizzatori
delle escursioni ed anche di carattere “indiretto”: nel senso che si sono chiesti i
pareri sui gusti e le impressioni che, a parere degli organizzatori, caratterizzano in
prevalenza gli escursionisti. I questionari compilati appaiono rispettivamente in
Allegato 4 e Allegato 5;
attraverso una intervista alla direttrice del Museo Naturalistico dei Monti
Prenestini in quanto è appurato che l’esistenza del SIC dal punto di vista
naturalistico costituisce l’attrazione principale che ha dato avvio alla costituzione
del Museo, determinandone un grande successo di pubblico. Il Museo, dotato di
sistemi espositivi didattici e interattivi, offre una visione completa della geologia, botanica
e zoologia dei Monti Prenestini, proponendosi come centro di partenza per escursioni sul
territorio. I prezzi dei biglietti sono: Intero € 3,00; Ridotto € 2,50 (per i ragazzi dai 6 ai 14
anni);
gratuito
per
i
bambini
al
disotto
dei
6
anni
di
età.
Le scuole possono prenotare pacchetti didattici personalizzati per 2,5 euro per una visita; 4
euro per 2 visite; 6 euro per tre visite. L’affluenza annuale è di circa 3.000-3.500 visitatori
per un incasso totale di circa 10.000 euro.
Tale cifra è da ascrivere integralmente alla presenza del SIC per il suo alto valore
ambientale.
Tra un agriturismo e due piccoli ristoranti localizzati a Capranica Prenestina si calcola che
si realizzi una entrata di circa 270.000 euro l’anno. Solo una piccola percentuale di detta
cifra può derivare dalla presenza del SIC.
3.3.3 SIC Pietrapertosa
Per il SIC Pietrapertosa il flusso è relativamente elevato e concentrato nettamente nella
stagione estiva quando si organizza il “volo dell’angelo”: una traversata da un picco ad un
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altro da Castelmezzano a Pietrapertosa su una funicolare superando un dirupo di 400
metri. Questa manifestazione attira turisti da tutta Italia e dall’estero. Il costo del volo è di
35 euro ed è frequentata da numerosi turisti.
In questo periodo di grande affluenza di pubblico sono stati sottoposti dei questionari ad
un campione rappresentativo di 80 visitatori (Allegato 6).
Il risultato statistico degli 80 questionari è rappresentato nel prospetto seguente:
Il 98,75% non sa che cos’è un’area SIC. Non ha mai sentito parlare di Rete Natura 2000 di
Dir. Habitat e di Dir. Uccelli.
Il 62% degli intervistati ha visitato Pietrapertosa per l’interesse verso le Dolomiti Lucane. Il
restante 38% ha visitato Pietrapertosa per praticare sport estremo (Il Volo dell’Angelo).
Il 72% di provenienza pugliese, automunito ad esclusione di un gruppo di 20 persone con
un autobus.
Il 12,5% di provenienza Settentrinale
Il 60% acquista i prodotti locali.
Il 5% partecipa o parteciperebbe alle manifestazioni locali.
Il 27,5% pernotterebbe una notte in più per andare a fare trekking nell’area SIC.
L’87,5% lamenta la bassa comunicazione a livello locale (poche brochure) e on-WEB.
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Bibliografia
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