Le Soleil 24 DIM Heures

Transcript

Le Soleil 24 DIM Heures
Le Soleil 24 DIM Heures
pag.1
Dinan, 6 marzo 1348
Le Soleil 24 DIM Heures
Quotidiano di informazione politica fondato nel 1248
INTERVISTA A JEAN II LE BON
A tu per tu con il re di Francia
Abbiamo avuto l'onore di
essere invitati nel maestoso
castello di Dinan, dove
Giovanni
II
è
solito
trascorrere
le
vacanze.
L'intervista si è svolta in una
delle 300 sale, dove si tenne a
suo tempo, l'inaugurazione
del castello presieduta da
Filippo il Bello. Proponiamo
quindi ai nostri lettori
l'intervista del candidato al
trono francese Giovanni II,
figlio del re Filippo VI e
Giovanna di Borgogna. Il
ventinovenne, già duca di
Aquitania, è soprannominato
“il Buono” per il suo carattere
sensibile e generoso, ma
anche coraggioso e valoroso
nelle guerre.
Come ci si sente ad essere il
candidato più quotato al
trono francese?
Eh bella domanda! Non è
facile vista la situazione
politica che la Francia sta
attraversando
in
questo
periodo.
Sicuramente
la
sconfitta subita dapprima nel
1340 a Gand e quella di
Crécy nel 1346 con la
conseguente conquista inglese
del porto di Calais ci hanno
messo in ginocchio. Penso
che il ruolo del sovrano in
questa
circostanza
sia
determinante per mantenere
calmo il popolo che, vedendo
così numerose le sconfitte,
potrebbe organizzare alcune
sommosse.
Sono comunque fiducioso
sulle scelte che prenderà il
sovrano affinché la Francia
non cada definitivamente nel
baratro e che quindi il suo
successore non si trovi troppo
in difficoltà a risollevare le
sorti dello stato.
Che cosa ne pensa delle
strategie dei rivali inglesi
attuate nel corso della
guerra?
Sicuramente ci siamo trovati
a dover affrontare avversari
militarmente ben preparati,
sapevamo che sarebbero stati
difficili da sconfiggere ma
mai avremmo pensato di
doverci scontrare con un
esercito così distruttivo. Ho
visto con i miei occhi
cavalieri cadere dal loro
cavallo uno dietro l'altro
colpiti dalle frecce scoccate
dagli archi lunghi inglesi
senza riuscire in alcun modo
a reagire e ad attuare la prima
fase d'attacco che prevedeva
lo scontro fisico tra il cavallo
e la prima linea avversaria.
Ho visto gli arcieri in grosse
difficoltà a ricaricare le
balestre e quindi decimati
rapidamente
dall'avanzata
degli Inglesi ma ciò che ha
straziato definitivamente la
fanteria è stato l'utilizzo delle
bombarde da parte degli
avversari. Dunque la strategia
inglese è stata efficace in
quanto capace di reprimere
ogni nostra strategia.
Finora la Francia ha
collezionato solo vergognose
sconfitte, secondo lei quale
sarebbe la strategia vincente
da attuare per dare una
svolta all'andamento della
guerra?
Come detto prima la “ carta
vincente” degli inglesi è stata
la rapidità d'attacco e
l'utilizzo di armi innovative e
devastanti.
Penso
che
bisognerebbe
riorganizzare
l'esercito e in particolare le
modalità d'attacco, affinché la
nostra
offensiva
sia
inaspettata, incisiva e quindi
pronta alla vittoria.
Essendo i mercenari i
protagonisti della guerra, la
loro efficacia è strettamente
legata alla loro motivazione
che è data dal loro salario. Un
metodo
per
rabbonirli,
Le Soleil 24 DIM Heures
pag.2
sarebbe appunto quello di
aumentare il loro stipendio,
ma ciò comporterebbe un
aumento delle tasse che in
questo momento i cittadini
francesi non sono in grado di
sostenere; si potrebbe dunque
assicurare ai nostri soldati un
premio che consiste nella
donazione
di
piccoli
appezzamenti
di
terreno
conquistati alla fine della
guerra.
buoni rapporti con la famiglia
dei Visconti di Milano che in
un futuro potrebbero venire in
nostro aiuto e perché no con
un matrimonio!
Quindi in sintesi sono tre le
strategie per risanare la
situazione politica, sociale,
economica della Francia: il
miglioramento delle tecniche
di battaglia con l'introduzione
di armi innovative più
efficaci; una stretta alleanza
matrimoniale con Milano ed
infine un'accurata attenzione
nei riguardi del popolo che è
il primo finanziatore dello
stato.
Se fosse già il sovrano, quale
strategia attuerebbe per
risollevare il suo Paese?
Sono favorevole alla politica
matrimoniale
in
quanto
permette alleanze con stati
più ricchi che potrebbero
risollevare
l'economia
francese in crisi a causa delle
ingenti spese dovute alla
guerra intrapresa. Sono in
Dinan, 6 marzo 1348
comunque cercheremo di fare
in modo che la situazione si
ribalti. Come ho già detto le
idee da parte dello stato
francese
sono
molte,
innovative, volte a portare dei
miglioramenti. Certo non mi
sento di assicurare la vittoria
ai francesi o comunque
delineare
un
aspetto
completamente positivo ma
posso affermare con estrema
sicurezza che la Francia non
si lascerà sconfiggere e non
lascerà dunque vita facile ai
suoi avversari. D'altronde
“Les Français n'aiment pas
perdre”.
Al momento, che previsioni
si sente di fare sulla guerra?
Visto
l'andamento
della
guerra
fino
ad
ora
sembrerebbe che la fortuna
non sia dalla nostra parte,
F. Ferrari e
G. Scopelliti.
La Bottega di nonna Jeanne.
Tosse, mal di gola, febbre, acciacchi? Niente di meglio che un ottimo
salasso od elettuario alla Bottega di nonna Jeanne . Qui troverete le
migliori sanguisughe della Francia e barbieri esperti in ogni intervento
chirurgico. Trovere inoltre ottimi preparati a basso costo e prezzi
speciali per coloro che professano la magia nera.
La bottega è aperta dall'alba al tramonto tutti i giorni.
Venite a trovarci alla Bottega di nonna Jeanne, la migliore bottega di
Dinan e dintorni, esattamente di fronte alla chiesa di Saint Saveur.
Le Soleil 24 DIM Heures
pag.3
Dinan, 6 marzo 1348
DOPO LUDOVICO IL BAVARO CHE
COSA FARA' L'IMPERATORE
CARLO IV DI BOEMIA?
Sono passati solo due anni
dalla morte di Ludovico IV il
Bavaro, che con il suo
imperato
ha
stravolto
l'Europa. Con la sua politica
aggressiva ha fatto piegare al
suo volere il papa Giovanni
XXII lasciando al giovane
Carlo IV, suo successore, una
situazione critica.
Ma per capire meglio ciò che
Carlo IV ha dovuto e dovrà
ancora affrontare, facciamo
un passo indietro.
Ci troviamo nel 1322 quando
Ludovico IV ebbe la meglio
sul suo rivale diventando
imperatore. Due anni dopo
venne scomunicato dal papa
Giovanni XXII, ma non si
diede per vinto. Scese in Italia
nel 1328 e si fece incoronare
imperatore a Roma dal
cardinale Sciarra Colonna. Ve
lo ricordate? Sciarra fu
alleato, venticinque anni
prima, con il re di Francia e
protagonista del sequestro di
Bonifacio VIII nel celebre
“schiaffo di Anagni”. Questa
fu la prima azione che suscitò
molto scalpore in quanto
Ludovico
non si fece
incoronare dal papa.
L'imperatore non contento dei
disordini già creati all'Europa
raggiunse l'apice della follia
il16 luglio 1338 con la
Dichiarazione di Rhens . Con
tale atto tutti i principi
tedeschi, ad eccezione di
Giovanni di Boemia, decisero
che il re di Germania, al
tempo Ludovico IV, eletto
dalla
totalità
o
dalla
maggioranza dei principi
elettori,
veniva
automaticamente
nominato
imperatore senza alcuna
nomina,
approvazione,
conferma o autorizzazione da
parte del papa.
Dunque
la
vittoria
di
Ludovico fu parziale perché,
se da una parte fu esclusa la
partecipazione
del
papa
all'elezione
imperiale,
dall'altra esclude anche la
concezione
universalistica
imperiale.
Con queste azione Ludovico
IV sconvolse completamente
la
stabilità
dell'impero
lasciando a Carlo IV, suo
successore dal 1346, una
situazione difficile da gestire
e risolvere.
Sorge spontanea la domanda:
“Che cosa farà il nuovo
imperatore
per
riportare
stabilità all'Impero?”.
Certo
inizialmente
l'imperatore non ha avuto vita
facile, essendosi trovato a
dover risollevare le sorte di
un impero completamente
stravolto
dal
suo
predecessore, fino ad ora
possiamo dire che si è
dimostrato meritevole della
fiducia che gli è stata data
dimostrandosi equilibrato.
Ci aspettiamo grandi cose da
questo imperatore, soprattutto
nel
campo
dell'elezione
affinché
la
crisi
universalistica
possa
dichiararsi
conclusa.
Ci
aspettiamo che principi laici e
ecclesiastici
siano
corresponsabili delle sorti
dell'impero ma soprattutto ci
aspettiamo che la natura
germanica di questo stato sia
riconosciuta, così come noi
francesi ci sentiamo fedeli
sudditi del nostro re.
F. Ferrari e G. Scopelliti.
Le Soleil 24 DIM Heures
pag.4
Dinan, 6 marzo 1348
MORS ATRA
La lotta contro le streghe e gli deicidi.
La grande moria ha colpito
ormai gran parte dell’Europa.
È
partita
dall’Estremo
Oriente, è giunta sino a noi e
non pare esserci alcuna cura.
La colpa è da attribuire, senza
ombra di dubbio, alle streghe
nere e agli ebrei.
È risaputo infatti che le
streghe nere siano donne
malefiche, che portano morte
e disgrazie ovunque vadano;
minacciano i poteri dei preti
ed umiliano anche i medici
più stimati con i loro sortilegi
oscuri, con cui diffondono
questa grande pestilenza.
Queste inviate del demonio
però non sono le uniche
colpevoli: è da ricordare ciò
che accadde nel 1321, quando
un gruppo di lebbrosi sparse
polveri e veleno nelle
fontane, nei fiumi, nei pozzi
delle città. Allora il papa
prese provvedimenti e i
colpevoli, che portano su di
sé i segni del peccato, dopo
aver confessato, vennero arsi
sul rogo. La causa di tutto ciò
sono però gli ebrei, deicidi,
che con l'aiuto del demonio
ripetono
perversamente
l'uccisione di Cristo.
Il popolo si sta già
mobilitando per fermare il
loro operato: nella notte tra il
13 e il 14 aprile di quest'anno,
1348, il ghetto di Tolone è
stato
invaso,
le
case
saccheggiate e circa quaranta
ebrei sono stati uccisi nel
sonno, puniti per in loro
crimini contro l'umanità.
A
Barcellona,
il
diciassettesimo giorno di
maggio, un funerale è
degenerato nel massacro di
alcuni ebrei. Non vi è
comunque da stupirsi di ciò:
essi sono condannati alla
dannazione eterna, senza
alcuna speranza di salvezza,
colpevoli di aver portato sulla
croce Gesù Cristo, colpevoli
di idolatria, cannibalismo,
incesto e pratiche demoniache
e perciò al pari di eretici e
streghe devono essere arsi
vivi.
Sono uomini senza fede:
hanno peccato contro Dio e
contro la Chiesa ed è
necessario punirli.
A. Guida
Dal nostro inviato a Parigi, ritratto in
tempo reale della morte di una strega.
Le Soleil 24 DIM Heures
pag.5
Dinan, 6 marzo 1348
PESTILENZA E FINE DEL MONDO?
Colpa delle costellazioni.
Le autorità della chiesa,
nonostante
il
pensiero
popolare, hanno decretato che
la pestilenza non è causata
dagli ebrei: essi infatti sono
colpiti al pari degli altri.
Il pontefice attuale, Clemente
VI, ha espresso la sua
posizione ufficiale, secondo
cui questa piaga non è effetto
dell'azione di uomini, bensì
dipende semplicemente da
cause “naturali”.
Quali sono però queste cause
“naturali”?
Grazie ad un nostro inviato
siamo venuti a conoscenza
del fatto che il nostro sovrano
Filippo VI ha domandato hai
dottori
dell'università
di
Parigi la natura di questa
malattia: secondo loro si
tratterebbe
di
una
costellazione celeste, causa di
una corruzione dell'aria,
spiegata con le esalazioni
(miasmi) la cui origine e
composizione non è tuttavia
certa.
Nello stesso modo dell'aria,
alcuni
cibi
facili
alla
putrefazione,
come
ad
esempio del pesce andato a
male,
possono
infettare
stomaco e intestino. Un clima
afoso e umido, così come i
temuti venti del sud, sono
considerati
dai
medici
particolarmente
pericolosi,
addirittura la fonte "classica"
di pericolo.
Allo stesso modo l'aria al di
sopra delle acque stagnanti e
degli acquitrini può favorire
la diffusione dei miasmi.
Temute dai dottori anche le
esalazioni, in particolar modo
il respiro di coloro che già
hanno contratto la malattia
poiché si ritengono essere
estremamente infettive.
Così sostiene anche Gabriele
de Mussis nella sua Istoria de
morbo sive mortalite que fuit,
di
cui
purtroppo
non
possiamo mostrare lo stralcio
per volontà dell'autore.
Inoltre, i disturbi alla salute
significano anche una cattiva
discrasìa (mescolanza) dei
quattro
umori,
sangue,
flemma, bile gialla e bile
nera. Se c'è una prevalenza
della melaina cholé (bile
nera), fredda e secca, essa
predispone ad un'eccedenza
di sangue, umore caldoumido, che sta ad indicare il
pericolo di putrefazione degli
organi interni, cioè il vero e
proprio processo della peste.
Si pensava che questa
putrefazione
entrasse
nell'organismo
attraverso
l'aria o il cibo.
Ad Avignone il papa ha
adottato diverse precauzioni:
si è isolato nel palazzo ed ha
ordinato di accendere fuochi
purificatori tutto intorno;
sempre nella città della nuova
sede della curia i chierici
sono costretti ad impartire
assoluzioni generali, poiché
non vi sono più abbastanza
sacerdoti per somministrare
l'estrema unzione. Le vittime
aumentano, sono ogni giorno
sempre di più: lo spazio nei
cimiteri è esaurito e i corpi
vengono gettati nei fiumi,
mentre si cercano di scavare
camposanti di emergenza.
Nella sola capitale Parigi in
pochi mesi è morta quasi la
metà della sua popolazione.
A Narbona, situata a sudovest del regno, si è intanto
scatenata
una
caccia
all'untore: alcuni uomini sono
stati colti in possesso di una
polvere sospetta e, accusati di
essere sabotatori al soldo
degli inglesi, sono stati
torturati con pinze, fatti a
pezzi e infine messi al rogo.
Come salvarsi da questa
piaga?
Siccome si ritiene che la peste
sia causata da qualche tipo di
olezzo fetido nell'aria si
Le Soleil 24 DIM Heures
pag.6
consiglia a tutti di fare dei
falò, sparare con i cannoni e
far muovere l'aria in maniera
sana, anche con l'ausilio di
campane ed uccelli.
I medici consigliano inoltre
salassi,
evacuazioni
ed
elettuari.
I salassi sono una pratica
medica diffusa, consistente
nel prelevare quantità spesso
considerevoli
di
sangue
attraverso
l'utilizzo
di
sanguisughe o semplicemente
tagliarsi al fine di far
fuoriuscire
una
quantità
consistente di liquidi dal
corpo.
È
consigliabile
concludere le sessioni di
salassi solo quando si inizia a
perdere coscienza.
L'elettuario è un antico
preparato
farmaceutico
composto da una densa
miscela di polveri, parti ed
estratti vegetali impastati con
dolcificanti come miele o
sciroppi. Il composto molle
deve essere assunto sotto
forma di decotto o di infuso.
Con
questi
metodi
si
dovrebbe riuscire a prevenire
Dinan, 6 marzo 1348
o curare la malattia. Per
quanto riguarda gli ascessi
esterni bisogna portarli a
maturazione con fichi e
cipolle cotte, tritate e
mescolate con lievito e burro;
dopo questo devono essere
incisi e trattati per la cura
delle ulcere.
Nel
prossimo
numero
cercheremo di dire di più
riguardo questi metodi per
prevenire e curare la moria.
A. Guida
Studio del dott. R. Lemaire.
Lo studio del dott. R. Lemaire si trova in via Le
Meunier ed è aperto da mezzodì sino al
tramonto. Si effettuano salassi e visite a prezzi
variabili.
Per informazioni rivolgersi alla segretaria del
dottor Lemaire, presente nello studio da mezzodì
sino alle tre.
Le Soleil 24 DIM Heures
pag.7
Dinan, 6 marzo 1348
TERREMOTI E GUERRE.
La fine del mondo?
Il 25 gennaio di quest'anno un
tempo di dire tre Pater
abbattuto il piano superiore a
terremoto ha colpito la zona
(Padre nostro) e tre Ave (Ave
causa degli ingenti danni.
centro-orientale
Maria).
Anche la Torre dei Conti è
Germanico e lo Stato della
A Villaco non è rimasta in
stata
Chiesa, causando la morte di
piedi alcuna abitazione, sono
danneggiata, tanto da essere
circa ventimila persone.
crollati molti edifici, tra cui
inabitabile e lo stesso anche
In
Venezia,
tutti i conventi ed il Duomo.
per la basilica dei Santi
colpita nel primo pomeriggio,
Nel contado più di sessanta,
Apostoli.
ci sono stati centinaia di
tra castelli e ville, sono stati
Le case di legno, inoltre,
vittime e la distruzione di
completamente rasi al suolo.
crollando sui focolari sempre
numerosi edifici, mentre a
Nei pressi di Udine è crollato
accesi,
Gemona, più a nord, sono
il
innumerevoli
crollate più della metà delle
patriarcale e vi sono stati
particolare il Palazzo degli
abitazioni.
Carinzia, a
gravi danni al Duomo. A
Anziani ad Ancona è stato
nord-est, la città di Villaco è
Flagogna invece è crollato un
abbandonato ed il montastero
stata distrutta da una frana.
castello,
di Monte Maria ha rischiato
Tutt'ora la zona in questione è
famiglia che vi risiedeva.
di subire la medesima sorte: è
atrraversata da forti scosse.
In Carnia si contano più di
stato
Fonti affermano che ci sono
mille vittime e danni ingenti.
incendi.
Nello Stato della Chiesa ed in
Sappiamo inoltre che la stessa
particolare
pestilenza
particolare
In
dell'Impero
a
state tre scosse: la prima
debole, la seconda più forte e
la
terza
rovinosa;
queste
ultime due molto ravvicinate.
La durata delle due scosse più
forti è stata valutata uguale al
castello,
il
palazzo
uccidendo
nella
città
la
di
pesantemente
hanno
provocato
incendi.
sconvolto
ha
da
ridotto
In
due
il
Roma, il sisma ha provocato
numero di monaci a solo
danni alla Basilica di Santa
quattro presenze e che molti
Maria Maggioe. Nella Torre
hanno
delle Milizie invece è stato
abbandonare il monastero.
ritenuto
necessario
Le Soleil 24 DIM Heures
pag.8
Nonostante tutto la struttura
santi
rimarrà
aperta,
anche da lontano. Il senso di
della
grazie all'intervento del Santo
morte domina ormai in ogni
sappiamo nulla di più.
Padre, anche se di fatto non si
momento
Intanto
sa
quotidiana e nessuno sembra
Giovanni II ha annunciato la
vedere
nascita di sua figlia, Isabella
comunque
con
certezza
inizieranno
i
quando
lavori
di
più
Dinan, 6 marzo 1348
famosi,
portate
della
uno
vita
spiraglio
di
l'importante porto a nord-est
Francia,
il
ma
nostro
non
sovrano
ristrutturazione a causa della
salvezza.
di Valois, con la speranza che
grande moria.
Intanto oltre i confini del
l'ultima figlia del re non
Si pensa poi che questi
nostro regno, grazie ad un
rimanga
terremoti siano il preludio di
nostro inviato, siamo venuti a
pestilenza e che questa grande
eventi
conoscenza
moria cessi il più presto
più
catastrofici.Nel
della
resa
di
Vangelo la stessa fine del
Siviglia , città nel sud-ovest
possibile.
mondo è preannunciata da
della Spagna, dopo quindici
Purtroppo,
profezie
mesi di assedio da parte di
impossibile
Ferdinando III, con truppe
certezza.
apocalittiche
direttamente
collegate
e
conseguenti a sconvolgimenti
castigliane,
tellurici.
granadiane, ed a seguito della
L'apocalisse è quindi vicina?
distruzione
Le alluvioni e le inondazioni
musulmana che difendeva il
frequenti
fiume Guadalquivir da parte
destano
preoccupazione
fra
gli
leonesi
della
dell'ammiraglio
flotta
castigliano
Raimondo Bonifaz.
vere proprie si crede esistano
La pestilenza quindi non è
le città dei morti, un mondo
l'unica piaga: dal 1337 è in
reale, manifestazione della
corso una guerra tra il nostro
punizione divina, che verrà
paese e l'Inghilterra. Dopo la
inflitta
nostra sconfitta a Crecy due
uomini
nell'avvicinarsi della fine.
anni
I momenti di sventura sono
dell'epidemia, tutto sembra
determinati
essersi fermato.
in
realtà
fa
voci
ora,
a
causa
dall'inquietudine dei morti, la
Le
quale può essere placata solo
affermano che gli inglesi
per mezzo delle reliquie dei
hanno
già
che
preso
per
della
ora,
dirlo
è
con
e
individui. Accanto alle città
agli
vittima
circolano
Calais,
A.Guida
Le Soleil 24 DIM Heures
pag.9
Dinan, 6 marzo 1348
LA LOTTA ALLA CORRUZIONE
Storie di vita di chi vuole ribellarsi alla società
Mentre l’epidemia di Peste
Nera si espande di città in
città, colpendo, il più delle
volte, la povera gente, la
situazione
politica
sta
subendo un grave tracollo: le
autorità non riescono più a
mantenere il controllo e gli
abitanti dei piccoli borghi
stanno
organizzando
manifestazioni di protesta
nelle piazze cittadine, creando
agitazione e scompiglio. Le
famiglie nobili delle grandi
città si sono rinchiuse nelle
loro case in religioso silenzio,
probabilmente per evitare il
contagio
della
mortale
malattia,
senza
voler
rilasciare dichiarazioni ai
nostri colleghi giornalisti.
Il terrore di un’immediata
morte, propria o dei propri
cari, sta portando il popolo a
compiere gesti impulsivi: le
cronache attuali riportano
numerosi episodi di servitori
che, vedendo il proprio
padrone malato di Peste
Bubbonica, abbandonano la
casa in cui lavorano da anni
per cercarsi un nuovo luogo
di lavoro. Spesso però, privi
di forze o stremati loro stessi
dalla malattia, questi servi
non giungono alla tanto
sognata nuova destinazione:
sono numerosi, infatti, i
cadaveri
pervenuti
dai
monatti nelle campagne, che
verranno
successivamente
trasportati nei lazzaretti per
poi essere bruciati.
A causa della mancanza di
figure di riferimento, si sta
diffondendo sempre più il
fenomeno della corruzione, in
particolare a livello politico,
religioso e militare. A
contrasto con questo vizio,
stanno
quindi
nascendo
movimenti religiosi basati
sulla povertà e la vita
eremitica, di uomini definiti
monaci. La principale figura
di riferimento per questi
ordini religiosi è quella di San
Benedetto da Norcia, con la
sua Regula “Ora et labora”,
ovvero
“Prega
e
lavora”.Tutti i monasteri
hanno la caratteristica di
costituire una piccola forma
di “economia autonoma”, in
cui i suoi abitanti provvedono
a procurarsi da sé tutto ciò
che è loro necessario,
dedicandosi al duro lavoro nei
campi, alla silvicoltura, alla
pescicoltura, all'apicoltura e
allo studio di nuove cure con
rare erbe medicinali. Il loro
lavoro è sostenuto anche da
alcune donazioni che le
famiglie più ricche delle città
vicine talvolta offrono al
monastero,
somme
che
verranno donate in soccorso
alle famiglie più povere.
Queste scelte di vita che molti
uomini e molte donne hanno
deciso
di
compiere
dovrebbero essere prese a
modello
da
tutti
noi,
soprattutto in momenti come
questo, in cui la nostra società
sta subendo una grave crisi.
I monasteri sono nati
inizialmente in luoghi isolati,
per evitare di venire a
contatto con il lusso delle
città, fino a diventare un vero
e proprio rifugio per i
viandanti che, stremati dal
viaggio, si affidano alle
esperte cure dei monaci.
Purtroppo, però, a causa della
loro posizione appartata, sono
spesso vittime di bande di
predoni che derubano le
abbazie anche di quelle poche
ricchezze di cui i suoi abitanti
dispongono.
Nell'ultimo periodo, si stanno
sviluppando anche diversi
Le Soleil 24 DIM Heures
pag.10
monasteri femminili, luoghi
di preghiera e meditazione
affidati ad una Badessa a
scopo di offrire un futuro,
all'interno
dell'ambiente
ecclesiastico,
a
giovani
fanciulle, dove le novizie
hanno la possibilità di
compiere approfonditi studi
che, altrimenti, sarebbero stati
negati loro. Quando le
autorità non sanno più come
mantenere l'ordine e come
svolgere le loro mansioni,
sono inevitabili le rivolte
popolari, situazioni che, però,
non fanno che creare ancora
più scompiglio. Non sarà con
una rivoluzione che porremo
fine a tutto questo. Non sarà
l'inevitabile ricerca di un
colpevole a cui attribuire la
Dinan, 6 marzo 1348
diffusione della Peste a
liberarci da essa. Nemmeno
diventando
tutti
monaci
risolveremmo completamente
la nostra attuale situazione,
certo, ma, di sicuro, una
manifestazione in meno e una
preghiera
in
più
non
farebbero male a nessuno.
Sara Rigolio
Il culto della
Morte
Danze e riti macabri per prevenire e curare la
peste
Siete stanchi dei soliti rimedi naturali per provare a mantenervi in buona salute?
Non credete di aver speso troppo tempo e denaro in amuleti e vari unguenti dai
quali non avete ottenuto alcun risultato?
Lasciate perdere vecchie streghe e mercanti imbroglioni che si approfittano soltanto
della vostra buona fede e accorrete numerosi al nostro gruppo di ballo “Mors, noli
me tangere”. Apprendendo con pochi e semplici passi l'arte della danza macabra,
con la protezione della luna piena, allontanerete per sempre da voi e dalla vostra
famiglia la minaccia del contagio.
Gli incontri si svolgeranno nel cimitero del Borgo al calar del sole, con cadenza
settimanale, a partire dal prossimo sabato, per un totale di 17 lezioni.
Per il corretto svolgimento del corso, saranno necessari abbigliamento e accessori
che sono a carico degli organizzatori, gatto nero compreso.
Le Soleil 24 DIM Heures
pag.11
LA PESTE NERA
Dove sono i
responsabili?
“inconcepibili”, in quanto
l’epidemia infuria anche
laddove non ci sono ebrei.
Egli invita il clero a porre gli
ebrei sotto la sua protezione e
vieta
di
ucciderli
e
saccheggiare le loro case
senza un regolare e giusto
processo. Ricordiamo inoltre
che queste violenze popolari
sono esplose a causa del
panico e della paura per il
morbo. E’ quindi giusto ciò
che stiamo facendo?
Cogliamo l’occasione in
queste righe per illustrare la
situazione corrente riguardo a
fatti degni della nostra
attenzione; in particolare
esponiamo il problema delle
persecuzioni in seguito alla
terribile peste nera che ha
devastato le nostre vite.
Infatti
noi
cittadini
terrorizzati
dall’epidemia
incolpiamo, senza vere prove,
gli ebrei di aver causato
questa terribile piaga. Si dice
infatti nel borgo che essi
siano stregoni, untori e che
spargano polveri e unguenti
nei pozzi… Sono realmente
loro i colpevoli? E dobbiamo
credere
che
esistano
effettivamente
dei
responsabili
che
hanno
causato tanta sofferenza?
Noi non abbiamo le risposte,
ma riteniamo che colpevoli o
meno, essi non siano degni di
tanta
violenza
ed
emarginazione
da
parte
nostra. Basti pensare a fatti
correnti anche al di fuori del
nostro borgo, come
i
massacri di aprile verificatisi
a Tolone, dove il quartiere
ebraico è stato saccheggiato e
sono stati massacrati 40 ebrei
nelle loro case. Questo noi
crediamo sia inconcepibile
nonostante essi siano o meno
responsabili.
La maggior parte delle
persone è convinta di ciò, ma
molti li difendono, tra cui il
nostro papa Clemente VI, che
definisce
queste
accuse
Ma le persecuzioni purtroppo
non finiscono qui. Come
dimenticare
infatti
il
fenomeno corrente della
diffusione delle cosiddette
“streghe”.
Possiamo
paragonare questo fenomeno
con quello precedente di cui
abbiamo accennato poco fa.
Esse sono donne accusate di
compiere sortilegi, malefici,
fatture o legamenti o di
intrattenere rapporti oscuri o
infernali dalle quali ricevono
poteri affichè danneggino gli
uomini.
Dipinto di donna rapita da
Satana.
Sono quindi loro la causa
della peste? Ancora una volta,
Dinan, 6 marzo 1348
non abbiamo alcuna certezza.
Riflettiamo però sul fatto che
anche le streghe sono nate dal
panico e dal terrore per questa
grande piaga e c'è di più: esse
vengono
accusate
di
minacciare i poteri degli
ecclesiastici e di umiliare i
medici
ufficiali.
Sono
davvero una minaccia vera e
propria? Ed è per questo che
meritano di essere condannate
al rogo e a terribili torture? A
questo proposito la Chiesa
non prende le difese di queste
donne, ma insiste nel voler
eliminare con cerimonie e riti
religiosi la forza maligna che
le perseguita. Come reagire a
questi avvenimenti? Tante
domande, e nemmeno l'ombra
di una risposta.
Evelina De Ciechi
Le Soleil 24 DIM Heures
pag.12
UNA NUOVA
REALTÀ
ricerche da noi compiute,
possiamo affermare che essa
sia stata fondata da un
giovane monaco il cui scopo
era quello di raggiungere uno
stato di totale felicità, che
sembra
venga
chiamato
“Nirvana”. I riti da lui
utilizzati sono a noi ancora
sconosciuti, ma sappiamo che
sono fondati principalmente
su una vita priva di ricchezze
materiali.
Il confronto con altre
culture
Scultura di Gengis Khan
pervenutaci da un mercante
orientale.
Stiamo vivendo in un periodo
ricco di cambiamenti e novità
che
tutti
dovrebbero
conoscere. Quella più degna
della nostra attenzione è
l'enorme estensione di un
nuovo
impero,
quello
mongolo.
Alla scomparsa del suo
comandante più noto, Gengis
Khan, avvenuta nel 1227,
l'impero era enorme e dovette
essere quindi suddiviso in
diverse regioni chiamate
khanati;
avvenimento
essenziale, che scatenò una
serie di conseguenze delle
quali
tuttora
possiamo
renderci conto.
Questa suddivisione infatti,
permise ad ogni khanato di
abbracciare diverse religioni e
culture. In particolare l'area
con capitale Pechino, si
convertì
al
buddismo,
religione
a
noi
quasi
completamente sconosciuta.
Tuttavia, grazie a diverse
Attualmente
colpisce
maggiormente il fatto che
molte regioni dell'impero
mongolo non abbraccino
alcun tipo di religione,
permettendo quindi diverse
spedizioni missionarie tra le
quali ricordiamo quella di
Giovanni da Montecorvino,
giovane francescano che, nel
1294,
fondò
il
primo
vescovato latino in questo
nuovo
impero.
Questo
avvenimento ha spinto e
spinge ancora oggi numerosi
giovani frati a prendere
l'iniziativa di compiere nuove
spedizioni
nei
territori
orientali, allo scopo di
diffondere la nostra religione.
Siamo di fronte ad una nuova
realtà nella quale possiamo
confrontarci
con
culture
differenti dalla nostra, che
potrebbero diventare dei
buoni punti di riferimento per
le generazioni future e non,
solamente, fonti di scontri e
conflitti. La nostra sta
diventando
una
società
sempre più evoluta e noi, in
quanto
suoi
membri,
dovremmo
iniziare
a
collaborare affinchè questo
cambiamento diventi un
esempio per confrontarsi ed
Dinan, 6 marzo 1348
accettare modi di vita,
costumi e tradizioni differenti
dai nostri.
Tipica posizione di meditazione
buddhista ricavata dalle nostre
ricerche.
Evelina De Ciechi e Sara
Rigolio
Le Soleil 24 DIM Heures
“DECAMERON” E
GIOVANNI
BOCCACCIO,
UN’OPERA E UNO
SCRITTORE CHE
PASSERANNO
ALLA STORIA!
È proprio così, Giovanni
Boccaccio, un fiorentino che
secondo l’opinione di critici
quali Francesco Petrarca,
diventerà
conosciuto
e
apprezzato a livello europeo.
Ha infatti già composto molte
opere celebri tra cui “Elegia
di Madonna Fiammetta”.
Attualmente ci rivela che sta
componendo
un’opera
intitolata “Decameron” scritta
in volgare italiano.
«Comincia il libro chiamato
Decameron,
cognominato
Prencipe Galeotto, nel quale
si contengono cento novelle
in dieci dì dette da sette
donne e da tre giovani
uomini». Questo è il famoso
incipit con il quale inizia il
libro. Il libro narra di un
gruppo di giovani, sette
donne e tre uomini, che
trattenendosi fuori città per
quattordici giorni (il titolo
indica i dieci giorni in cui si
raccontano le novelle e non i
quattro in cui ci si riposa), per
sfuggire alla peste nera, che
imperversava in quel periodo
a Firenze, raccontano a turno
delle novelle di taglio spesso
umoristico e con frequenti
richiami all'erotismo bucolico
del tempo.
pag.13
L'abilità
di
Giovanni
Boccaccio,
consiste
nel
descriverci nell'introduzione
quale sia la situazione sociale
nei nostri giorni. Descrive
infatti la pestilenza apparsa
nella città di Firenze da
Marzo a Settembre come
molto dolorosa. Gli abitanti
delle città hanno attribuito a
questa pestilenza due ipotesi:
1- maligno influsso degli astri
e dei corpi celesti;
2- castigo di Dio
La
pestilenza
sta
coinvolgendo
tutti
gli
equilibri
preesistenti,
comportando un ribaltamento
dei valori, infatti si
verificano fatti scandalosi
per l'attuale mentalità. La
gente si divide in gruppi di
diversa opinione: alcuni
sono convinti di scampare
alla pestilenza vivendo
moderatamente
e
in
completo
isolamento
cibandosi di delicatissimi
cibi e ottimi vini; di diversa
opinione sono altri che si
danno quindi a tutti i
divertimenti
possibili
tenendosi comunque lontani
dagli ammalati.
Approfittando della morte
di
molte
persone
i
sopravvissuti, non avendo
più freni inibitori, prendono
le proprietà altrui senza che
nessuno dica niente. La città,
infatti, è caduta nell'anarchia,
essendo morta la maggior
parte dei funzionari pubblici,
e le leggi non sono più
rispettate.
Vi proponiamo qui una
piccola sintesi della quinta
Dinan, 6 marzo 1348
novella molto accattivante:
La quinta novella è dedicata
alla tragica storia di Lisabetta
da
Messina.
Questa giovane viveva nella
città dello Stretto insieme ai
fratelli, ricchi mercanti, al cui
servizio vi era Lorenzo, un
giovane pisano di bell'aspetto
ma di condizione modesta.
Di
lui
si
innamorò
perdutamente Lisabetta. La
storia andò avanti con furtivi
incontri ma i fratelli se ne
accorsero e per porre fine a
quello che per loro era un
disonore attirarono il giovane
in un luogo solitario e lo
uccisero.
Lisabetta, disperata per la
scomparsa dell'amato, una
notte se lo vide comparire in
sogno e indicarle il luogo
dell'assassinio. Insieme a
un'amica si recò sul posto e,
disseppellito Lorenzo, gli
tagliò il capo e lo portò a casa
avvolto in un asciugamano.
Rinchiusa nella sua stanza
Lisabetta pianse a lungo e tra
Le Soleil 24 DIM Heures
pag.14
le lacrime, preso un vaso di
terracotta vi mise "fasciata in
un bel drappo" la testa
dell'amato insieme a della
terra e piantine di basilico.
La povera ragazza passava
così giornate a piangere e a
dialogare col vaso. La storia
raggiunse il suo tragico
culmine quando i crudeli
fratelli le sottrassero persino
il prezioso e macabro oggetto.
Come avete potuto notare,
l’Italiano ha una grande
abilità nello scrivere e nel
creare
un’atmosfera
di
curiosità, inoltre sa descrivere
contemporaneamente quale
sia il tempo in cui viviamo.
Mangiaguadagni”, un goloso
che amava sperperare i propri
averi per comprarne cibo.
Alla base della torre è
presente un unico blocco di
tufo, molto resistente ed
elastico, su cui poggia e si
innalza il fusto in mattoni. La
torre, oltre che sul tufo,
poggia anche sulle strutture
circostanti del Palazzo del
Comune. La snella sagoma di
mattoni in cotto a base
quadrata si erge per quasi 70
metri, spezzata da una sottile
cornice scura, da cui si eleva
il primo coronamento in
travertino bianco, composto
da mensoloni a piramide
rovesciata che sorreggono gli
archi.
Questo
primo
coronamento termina con la
tipica merlatura dei nostri
giorni, sotto cui sono posti
due stemmi del Comune ed
un leone rampante, oltre alle
lupe-sgocciolatoio
negli
angoli. I quattro lati sono
perfettamente orientati a
coppie secondo le direzioni
Nord-Sud ed Est-Ovest.
È situata accanto a Palazzo
Pubblico dove potete anche
dedicare una visita al famoso
affresco
di
Ambrogio
Lorenzetti intitolato “Effetti
del Buon e del Cattivo
Governo nella città e nella
campagna”.
Quest'opera descrive infatti le
attuali condizioni sociali.
Lorenzetti è in grado di
rappresentare con un affresco
e numerose tecniche gli effetti
dei due tipi di governo:
nell'allegoria
del
Buon
Governo ad esempio utilizza
la prospettiva e la luce per
mostrare serenamente la città
fino in profondità, mentre la
Giorgio Alfano
ARTE E NATURA
Le bellezze di Siena
Se politicamente Francia e
Italia
sono
realtà
completamente diverse, dal
punto di vista della cultura,
dell'arte e della buona cucina,
anche noi francesi possiamo
sentirci a casa nella lontana
Italia. Dove andare? Per chi
come noi è di Dinan,
consigliamo Siena, una città
circondata da colline, grandi
distese di prati e campi di
fiori. Proprio qui possiamo
avere la possibilità di visitare
numerosi
monumenti
e
architetture, gustare piatti
prelibati e magari rilassarci in
una delle piscine d'acque
termali delle vicinanze.
È stata infatti appena
terminata la costruzione della
Torre del Mangia. Questa
prende il nome dal suo primo
custode,
tale
“Duccio
Dinan, 6 marzo 1348
scura città del Cattivo
Governo dà subito una
sensazione di disarmonia con
tetri edifici che bloccano la
visuale.
Giorgio Alfano
Le Soleil 24 DIM Heures
pag.15
LE SPEZIE: UN
ELEMENTO CHE
NON PUÒ
MANCARE NELLA
CUCINA DI OGGI!
caso questo termine deriva
dal latino “species” con il
quale si indica una merce
speciale, di valore, che si
differenzia dalle altre.
L’uso delle spezie ha una
vastissima applicazione che
va dal campo farmaceutico a
quello alimentare passando da
quello sacro- rituale
e
simbolico, non tralasciando
quello sociale.
Inoltre, non sono compresi in
questa
definizione
solo
sostanze vegetali quali semi,
bacche, foglie e cortecce,
come accade oggi, ma anche
animali e minerali.
Queste sono le spezie:
qualcosa di profumato, raro e
Poche cose, riscuotono tanta
fortuna come le spezie. Non a
Dinan, 6 marzo 1348
costoso,
terapeutico
e
miracoloso, sacro e immorale,
proveniente da terre avvolte
nella leggenda conosciute con
il generico nome di Indie.
LA RICETTA DELLO CHEF!
Vi proponiamo un a ricetta che potete fare con questi ingredienti: l'Ippocrasso.
Le dosi sono per ogni litro di vino rosso o bianco secco e si calcolano
per 8-10 persone.
Scaldare un paio di bicchieri di vino in un pentolino per facilitare così
che si sciolgano 100 grammi di miele o di zucchero (la quantità di
zucchero può arrivare
anche a 150-200 grammi se piace più dolce) e versare il vino addolcito col
restante vino in una capiente pentola.
In un mortaio (si sconsigliano le spezie in polvere perché il prodotto secco
è più fragrante) mettere:
6-8 grammi di cannella, 6-8 grammi di zenzero + 6-8 grammi di galanga
6-8 chiodi di garofano 6-8 baccelli di cardamomo pestare in un mortaio fino
a sminuzzare finemente le spezie, se invece le spezie sono state reperite
in polvere vanno mischiate bene insieme.
Mettere la polvere in una garza sterile, chiuderla bene e lasciarla sul fondo
della pentola per circa 3 ore.
Questa operazione permette di evitare i successivi filtraggi: infatti se
si mescolano
le spezie direttamente nel vino occorre poi filtrarlo con
una garza in doppio
strato finchè non risulti limpido.
E’ preferibile far riposare il vino imbottigliato e
in luogo fresco
qualche settimana.
Buon appetito!
Giorgio Alfano
Le Soleil 24 DIM Heures
pag.16
Dinan, 6 marzo 1348
VIAGGI E
VACANZE
AVIGNONE:
(Stefano Aubert)
Venite a visitare questa
bellissima città situata nella
zona
meridionale
della
Francia. Ora che la sede
papale è qui ad Avignone
approfittatene per visitare il
Palazzo dei Papi e comprare,
in una delle botteghe presenti
nel centro, numerosi gadget.
Inoltre potete passeggiare sul
magnifico
Ponte
SaintBénezet gustando le migliori
specialità avignonesi come le
bruschette papali, i dolci
ecclesiastici e i vini della
Chiesa.
Visitare Avignone può essere
un’esperienza fantastica, non
a caso il nostro Papa ha
deciso di trasferirsi in questa
città. Proprio grazie alla
presenza del pontefice potete
vantare di numerosi privilegi
come
l’autografo
sulla
Bibbia. Per l'occasione le
camere
delle
botteghe
saaranno offerte a prezzo
dimezzato.
Abbiamo intervistato nella
giornata di ieri il cardinale
Stefano Aubert della diocesi
di Limoges; nel riquadro a
fianco le sue parole.
Crupi Alberto
“ Avignone è una destinazione che può essere presa in
considerazione da tutti. In qusta città è possibile compiere un vero
e proprio pellegrinaggio per avvicinarsi al nostro Singore. Se a
Gerusalemme potete visitare la Chiesa dell'Anastasis, pregare sul
luogo della resurrezione di Cristo, e a Santiago di Compostela
ammirare la tomba dell'apostolo Giacomo, qui ad Avignone è
possibile disporre di indulgenze, ed accedere in Paradiso per
l'eternità in cambio di una modesta somma di denaro. Inoltre questa
città offre molti punti di ristorazione e intrattenimenti che
sicuramente non vi faranno annoiare. Quindi passerete una vacanza
piena di fede, grazie al pellegrinaggio nel nostro Palazzo del Papa,
e piena di divertimento grazie agli intrattenimenti presenti nelle
piazze e botteghe del centro.”
Stefano Aubert
Le Soleil 24 DIM Heures
VIAGGIO IN
ITALIA
L'Italia
è
una
penisola
bellissima, le città da visitare
sono molte e tutte magnifiche.
Le
destinazioni
che
vi
proponiamo riguardano le città
di Genova e Venezia.
GENOVA
Vecchia repubblica marinara,
Genova è famosa principalmente
per il suo porto, dove è possibile
ammirare
magnifiche
imbarcazioni. Inoltre in questa
città è possibile rilassarsi grazie
alle notevoli osterie che
sfruttano il suono del mare come
sottofondo sonoro per le
giornate.Dopo il successo nella
battaglia della Meloria, Genova
si
ritrova
più
ricca
e
popolata.L'albergo
della
famiglia Doria è sicuramente il
più bello e costoso, per questo è
punto di attrazione da parte di
molti visitatori.
VENEZIA
Oltre al porto Venezia offre ai
visitatori molti punti di
attrazione una su tutti è la
Basilica di San Marco, che
con la sua maestosità accoglie
moltissimi
turisti
quotidianamente. Questa è
una città che si differenzia
molto dalle altre non solo per
essere praticamente a livello
del mare, ma la sua
superiorità
è
data
dall'eleganza delle botteghe
che portano il miglior vino e
numerose delizie culinarie.
Crupi Alberto
pag.17
Dinan, 6 marzo 1348
Le Soleil 24 DIM Heures
pag.18
LO SPORT SFIDA LA
PESTE
Cari cittadini di Dinan, oggi
'Les Soleil 24 DIM Heures' si
vanta di aver intercettato un
articolo di un cronista
fiorentino. Buona lettura.
“Durante questi mesi avrete
certamente sentito parlare
della diffusione dell'epidemia
della peste, e vi sarà
sicuramente giunta notizia
che molte famiglie stanno
cercando di trasferirsi in altre
parti d'Italia lasciando i loro
luoghi
d'origine
e
separandosi,
forse
per
sempre, dai loro cari, o che
molte città, come la nostra
Firenze, fino a questi anni
molto fiorenti e privilegiate,
si stanno spopolando a causa
del morbo. E, purtroppo,
molti artisti che lavoravano
presso le corti di illustri
signori stanno viaggiando per
trovare fortuna in altre città.
Questo è un secolo molto
difficile per l'economia e la
Chiesa, nonché per i borghi,
che stanno subendo un forte
calo demografico a causa
della malattia mortale e
dell'emigrazione.
Molte
attività sono state sospese, ma
nonostante
tutte
queste
difficoltà la città di Firenze,
in collaborazione con i
villaggi e le cittadine nelle
campagne circostanti, non ha
rinunciato ad organizzare un
torneo
nel
quale
si
svolgeranno
gare
cavalleresche, per la gioia di
tutti. Non potete perdervi le
Fiorenziadi,
che
si
svolgeranno il 14 febbraio nel
romanticissimo parco della
Villa Medicea Del Castello.
Quale migliore location per
svolgere sfide e prendere una
boccata d'aria fresca e
incontaminata?
Lasciate
dunque
da
parte
le
preoccupazioni
e,
dimenticando per un attimo la
peste, godetevi la vita, che è
una sola!!
Come gli anni scorsi, anche
quest'anno la cerimonia di
inaugurazione comprenderà
l'amatissima Quintana, che
vedrà sfidarsi Ippolito ed
Alessandro
dei
Medici.
Evento unico e imperdibile.
Dopo il pranzo, invece, si
terrà una battuta di caccia col
falcone, a cui parteciperà
l'imbattibile coppia araba
Moamyn e Abu Zayd. Sono
aperte
scommesse
sulla
vittoria. Ricordiamo, tuttavia,
che quello che stiamo
vivendo è un periodo difficile
dal punto di vista economico,
quindi invitiamo a non
esagerare con questa pratica.
Portate con voi le vostre
meravigliose
mogli
e
fidanzate, perchè alle prime
sfumature del tramonto si
apriranno le danze al ritmo
delle note del flauto magico
del sassone Hamelin, vicino
alla meravigliosa aiuola delle
rose bianche e rosa, sulla
terrazza ovest della villa,
dalla quale, secondo quanto
dicono i servitori, si può
ammirare Firenze e il suo
paesaggio, su cui troneggia
l'imponente cupola di Santa
Reparata.
Informiamo, inoltre, che
coloro i quali non abitano in
città, avranno la possibilità di
tornare in paese con un
mezzo
di
trasporto
innovativo, il cosiddetto carro
a 20 ruote. Per chi non lo
Dinan, 6 marzo 1348
conoscesse, esso è come un
carro normale, ma dotato di
molte ruote in più e trainato
da zebre e cammelli, che gli
atleti arabi hanno portato in
dono
ai
Medici,
per
ringraziarli dell'ospitalità da
essi ricevuta.
Il secondo giorno si aprirà
all'insegna del divertimento:
festeggeremo tutti insieme
Carnevale con le frittelle della
panettiera più golosaa di
Firenze. Chi non la conosce?
I milanesi impazziscono per
lei.
Stiamo
parlando,
ovviamente, di nonna Curzia,
quella che ha la bottega sotto
il Ponte Vecchio. I dottori
raccomandano
di
non
esagerare con queste prelibate
squisitezze perché, sembra,
danneggiano
la
pelle,
rendendola asciutta e secca.
In
tal
caso,
tuttavia,
ricordatevi di 'Zuccona', una
crema miracolosa a base di
fiori di zucca che farà tornare
il viso delle vostre signore
roseo e liscio come un tempo.
Per la felicità estrema dei
Senesi, anche noi Fiorentini
in questa edizione dei giochi
organizzeremo
un
emozionante palio; è stata
allestita
per
l'occasione,
infatti, nell'ala est della villa,
una monumentale arena,
progettata
dall'architetto
Francesco
Talenti,
che
ricordiamo,
per
i
più
ignoranti, essere il progettista
del Duomo di Orvieto.
L'orario in cui questa sfida
avrà luogo, però, è piuttosto
antipatico. Il tutto, infatti,
inizierà alle 4.30 del mattino,
quindi ben 2 ore prima
dell'alba, perché, secondo
l'opinione dei fantini, i cavalli
Le Soleil 24 DIM Heures
dopo le 7 sono stanchi e
hanno bisogno di un riposino
ristoratore e di carote.
In seguito, all'incirca alle 8
dello
stesso
mattino,
comincerà la gara più attesa,
quella a cui, ritengono i
critici, parteciperanno circa
4000
cittadini.
È,
ovviamente, la 'Ciaccia'.
Nelle diverse ore che questa
occuperà, potrete assistere
anche voi, signore, ad una
vera simulazione di guerra e
vivere ciò che vivono i vostri
maritini in primavera e in
estate, mentre voi solete bere
un buon tè con le amiche in
veranda. Portate inoltre uno
scudo e un elmo, dal
momento che in ogni istante
potreste essere colpite da vere
frecce. E badate che non è
uno scherzo.
Per la cronaca, specifichiamo
che la vittoria consisterà nella
cattura di un avversario e
nell'assedio del territorio
nemico.
È
importante
sottolineare che questo torneo
è anche un modo per mettere
in mostra i più talentuosi
giovani
appassionati
al
mestiere delle armi. Durante
la serata, infatti, coloro i quali
si sono dimostrati davvero
meritevoli di poter far parte
di un vero esercito, saranno
nominati da Piero dei Medici
in persona nuovi cavalieri
difensori della città in una
sontuosa
cerimonia
di
vestizione
nella
sala
capitolare.
La parte migliore di questo
pag.19
gioco è, a nostro parere, il
premio: a tutti i vincitori sarà
offerto un chilo di 'cenci',
preparati, questa volta, dalla
pasticceria Donati, celebre
anche per i canditi, esportati
in tutto il mondo e,
soprattutto, in Lombardia,
dove vengono impiegati per
la creazione dei cosiddetti
'panettoni', e in Sicilia, dove
sono amalgamati con la
ricotta e lo zucchero per la
farcitura dei loro squisiti
'cannoli'.
Come di consuetudine, dopo
Ecco
3 giorni di giochi e
divertimento, il torneo si
concluderà con una solenne
funzione, presieduta da
Angelo Acciaiuoli, il nostro
amato vescovo. Questa si
terrà nella basilica di San
Marco,
dopo
una
processione serale con
fiaccole e mantelli rossi.
Raccomandiamo di disporsi
in modo ordinato:
-nelle
prime
file
i
componenti della famiglia
dei Medici e dei Lorena;
-a seguire cavalieri, scudieri e
altri giocatori;
-in
terza
posizione
i
chierichetti col vescovo e la
statua della Madonna;
-in coda gli spettatori.
Alla fine della cerimonia
saranno comunicati i nomi dei
vincitori delle sfide dei primi
due giorni, che verranno
premiati dal vescovo con
trofei
in
oro
prodotti
dall'eccellente orafo della
gioielleria Torrini.
Dinan, 6 marzo 1348
Attendendo l'evento, noi della
redazione di 'Firenze Oggi'
auguriamo buona fortuna a
tutti gli atleti e buon
divertimento a tutti gli
spettatori.”
Prendiamo spunto anche noi
francesi dai fiorentini, per
rafforzare l'unità della nostra
nazione anche in questo
periodo di guerra. Buona
giornata
a
tutti
dalla
redazione
del
vostro
quotidiano preferito.
G.Scaglioni
C.Brocchetto