DISPENSA DIDATTICA 2015 FILARMONICA DELLA SCALA

Transcript

DISPENSA DIDATTICA 2015 FILARMONICA DELLA SCALA
FILARMONICA DELLA SCALA
Direttore e pianoforte
Dennis Russell Davies
_______________________________________
Indice
PROGETTO SCUOLA
_______________________
DISPENSA DIDATTICA 2015
La locandina
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Scaletta della trasmissione
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Introduzione al concerto
3
George Gershwin: cronologia
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Leonard Bernstein: cronologia
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Collegamenti interdisciplinari
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Ascolti e approfondimenti web
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© 2015 Musicom.it S.r.l. Milano
DAL TEATRO ALLA SCALA
NEI CINEMA
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Filarmonica della Scala
Dennis Russell Davies, Direttore e pianoforte
George Gershwin (1898-1937)
Porgy and Bess, Suite
Rhapsody in Blue
Leonard Bernstein (1918-1990)
Candide, Overture
Symphonic Dances from “West Side Story”
Dennis Russell Davies
Direttore e pianoforte
Regia Pietro Tagliaferri
Introduzioni
Francesco
Micheli
© 2015 Musicom.it
S.r.l. Milano
Regia dei contributi extra Andrea Franceschini
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SCALETTA
DELLA TRASMISSIONE
INTRODUZIONE
AL CONCERTO
_______________________________________
____________________________________
Presentazione
Francesco Micheli introduce
la suite di Porgy and Bess e
Rhapsody in Blue di Gershwin
Prima parte del concerto
George Gershwin
Porgy and Bess, Suite
Rhapsody in Blue
Intervallo
Francesco Micheli introduce
l’overture da Candide e le danze sinfoniche
da West Side Story di Bernstein
Seconda parte del concerto
Leonard Bernstein
Candide, Overture
Symphonic Dances from “West Side Story”
La presente guida vuole essere un supporto al lavoro
degli insegnanti nel preparare gli allievi all’ascolto di un
concerto sinfonico. L’intento non è e non può essere
quello di sostituirsi a un percorso che può essere
predisposto solo dal docente. Piuttosto si ritiene
opportuno sottolineare come la musica sia a tutti gli effetti
parte della storia e della cultura, nonostante la sua
pressoché totale esclusione dal panorama scolastico
italiano. Per questo, nelle pagine che seguono, si
segnaleranno alcuni aspetti che legano i compositori in
programma alle materie curriculari. Si tratta naturalmente
di spunti che poi il docente potrà approfondire
personalmente. Il secondo aspetto sul quale la guida
insiste è il tentativo di incuriosire i ragazzi nei confronti
della musica. Vengono perciò forniti una serie di link a
pagine web al fine di stimolare ricerche e
approfondimenti, ricorrendo allo strumento che i giovani
meglio conoscono: internet. Il raggiungimento di questi
due obiettivi sarebbe di per sé un grande successo,
dunque si è consapevolmente scelto di tralasciare
questioni tecniche propriamente musicali, che
richiederebbero altri spazi e altri tempi.
Il programma proposto dalla Filarmonica della Scala
unisce i due compositori americani più amati e conosciuti:
George Gershwin e Leonard Bernstein. Se la loro
formazione musicale fu molto diversa, l’uno
sostanzialmente autodidatta, l’altro diplomato nelle più
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importanti istituzioni americane (Harvard e il Curtis Institute
of Music di Philadelphia), i due sono accomunati da una
carriera folgorante che li condusse a una grandissima
popolarità, dovuta anche all’utilizzo sapiente dei mezzi di
comunicazione per divulgare la musica. Gershwin nei
primi decenni del Novecento organizzò e partecipò a
trasmissioni radiofoniche, Bernstein, nella seconda metà
del secolo, fece lo stesso con la televisione. Anche sotto il
profilo compositivo i due musicisti hanno elementi comuni,
a cominciare dalla capacità di mescolare aspetti di
provenienza diversa: dal jazz, al blues, alle influenze
sudamericane, alla tradizione classica.
Figlio di emigrati ebrei russi, Gershwin nacque a Brooklyn
nel 1898. L’origine famigliare non gli consentì di studiare
musica professionalmente, ma si avvicinò al pianoforte da
autodidatta, dimostrando grande talento. La mancanza
di studi accademici viene sostituita dalla pratica musicale
in strada. All’età di 15 anni inizia infatti a lavorare come
song plugger per una casa editrice musicale che aveva
sede a Tin Pan Alley. Con questo nome si indicava la 28a
strada a Manhattan, dove si erano installate la maggior
parte delle ditte dedite alla musica commerciale.
Compito del giovane George era suonare al pianoforte
gli ultimi hits in modo da presentarli ai clienti. Ciò gli
consentì di familiarizzare con un repertorio di songs, blues,
ragtime che sarà alla base della sua produzione futura.
La carriera di Gershwin si divide fra canzoni, musical,
musiche per film, lavori di maggiore impegno come il
Concerto per pianoforte e Un americano a Parigi. In ogni
campo ottiene grandi affermazioni popolari che non
rinuncia a diffondere tramite i mezzi di comunicazione più
moderni quali la radio. È il tipico esempio di self made
man che si riscatta dalle umili origini divenendo modello
da imitare per la società. Il compositore ostenta il suo
successo, anche quello economico, partecipando ai
party dell’alta società e acquistando beni di lusso come i
5 piani di un palazzo sulla 110a strada e la villa di Beverly
Hills dove trascorrerà gli ultimi 2 anni di vita lavorando e
sfidando Arnold Schönberg sul campo da tennis.
Se la fama arrise a Gershwin, sul piano artistico il
compositore fu costretto a confrontarsi costantemente
con una sensazione di inferiorità rispetto ai grandi
compositori europei del primo Novecento che iniziavano
ad affacciarsi sul mercato americano. Il suo intento fu
infatti quello di “nobilitare” la musica popolare, sollevarla
da funzioni puramente consumistiche e darle dignità
artistica. Un obiettivo raggiunto non tanto per il travaso di
soluzioni musicali del jazz o della canzone nelle grandi
forme della tradizione colta, bensì per l’altissima qualità di
tutta la sua produzione.
Giuseppe Cacciola,
percussionista Filarmonica della Scala
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Gershwin compose la Rapsodia in blu in occasione di un
concerto organizzato dal direttore d’orchestra Paul
Whiteman alla Aeolian Hall di New York. Era il 1924 e con il
trionfo di questo brano Gershwin sarebbe divenuto
celebre anche nel mondo della musica “impegnata”. In
platea sedevano infatti
tti personalità del calibro di Igor
Stravinskij e Serge Rachmaninov. Eppure se la Rapsodia
presenta elementi tipici della tradizione musicale
europea, come la contrapposizione fra il solista e
l’orchestra o una struttura in tre parti Veloce
Veloce-Lento-Veloce
che
e richiama quella del concerto solistico, per molti versi
rimane un lavoro dalle caratteristiche tipiche della musica
Gershwin compose la Rapsodia in blu in occasione di un
concerto organizzato dal direttore d’orchestra Paul
Whiteman alla Aeolian Hall di New
N
York. Era il 1924 e con il
trionfo di questo brano Gershwin sarebbe divenuto
celebre anche nel mondo della musica “impegnata”. In
platea sedevano infatti personalità del calibro di Igor
Stravinskij e Serge Rachmaninov. Eppure se la Rapsodia
presenta elementi
menti tipici della tradizione musicale
europea, come la contrapposizione fra il solista e
l’orchestra o una struttura in tre parti Veloce-Lento-Veloce
Veloce
che richiama quella del concerto solistico, per molti versi
rimane un lavoro dalle caratteristiche tipiche
tipich della musica
commerciale. Non solo per la presenza di elementi blues
richiamati dal titolo, ma anche per le modalità
compositive. Gershwin presenta la composizione in una
versione per due pianoforti. Sarà poi un arrangiatore
professionista a orchestrare la partitura, come da sempre
avviene nella musica leggera. Per l’esecuzione del 1924 fu
Ferde Grofé a orchestrare il pezzo per big band: versione
eseguita dalla Filarmonica della Scala. Solo più tardi
venne preparata una versione per orchestra sinfonica.
Persino
ersino il celeberrimo glissando iniziale del clarinetto non
fu frutto della fantasia di Gershwin, ma di quella del
clarinettista della band di Whiteman, che durante le
prove, per scherzo, improvvisò questo glissando che fu poi
mantenuto.
Un altro elemento tipicamente popular è dato dalla
configurazione della Rapsodia.. Il pezzo è infatti composto
da una serie di temi memorabili che si imprimono nella
mente e che sono semplicemente giustapposti gli uni agli
altri. Manca cioè l’idea di sviluppo, di elaborazione
elaborazion
tematica, che è alla basa della musica colta. Qui la
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struttura è molto vicina a quella di una canzone, dove le
varie sezioni musicali ritornano in diversi momenti sempre
uguali a se stesse. Rapsodia è infatti parola greca che
deriva da “raptein”, ossia cucire. Il rapsodo è il cantore,
che nel V secolo a. C. allieta le feste e i giochi degli
antichi greci assemblando frammenti di storie inventate
da altri. Allo stesso modo, nel suo pezzo, Gershwin “cuce”
insieme spunti motivici diversi e accattivanti.
Il passo decisivo verso la musica colta Gershwin non lo fa
con Rapsodia in blu, bensì con Porgy and Bess,
rappresentata nel 1835 a Boston. Gershwin aveva una
grande esperienza teatrale, ma nel campo del musical.
Qui invece si confronta per la prima volta con una vera e
propria opera. I musical erano basati su una concezione
paratattica: l’azione procedeva in parti dialogate senza
musica, interrotte di tanto in tanto da canzoni che
andavano a formare isole di espressione sentimentale.
Musicalmente era necessaria la capacità di scrivere
melodie che si stampassero nella mente del pubblico. Il
successo di un musical dipendeva dal fatto che almeno
una della sue canzoni divenisse un hit. Misurarsi con
l’opera significava invece gestire una complessità
drammaturgica ben maggiore, dove il flusso musicale è
continuo e dove le riproposizioni dei temi hanno una
funzione drammatica. Gershwin accetta la sfida e la
vince, lasciandoci uno dei capolavori indiscussi del teatro
musicale novecentesco. Alcuni dei momenti più
significativi di Porgy and Bess vengono scelti per andare a
comporre la suite tratta dall’opera. Un lavoro che
assembla motivi e arie del lavoro teatrale destinandoli alla
sola orchestra.
Leonard Bernstein è, insieme a George Gershwin, il
compositore americano più noto al grande pubblico,
benché la carriera dei due sia stata profondamente
diversa. Gershwin non poté contare su una formazione
accademica, mentre Bernstein studiò ad Harvard e al
Curtis Institute, una delle principali scuole di musica
americane. Se l’uno si impose solo con la propria musica,
l’altro fu universalmente noto come uno dei massimi
direttori d’orchestra del ’900, attivo nei principali teatri del
mondo, dalla Scala al Metropolitan, dall’Opera di Vienna
al Festival di Salisburgo. Sono diventate leggendarie le sue
collaborazioni con Maria Callas, con Isaac Stern, con
Benny Goodman, nonché le sue interpretazioni delle
sinfonie di Mahler e di Beethoven.
Se la carriera di Bernstein interprete è votata alla grande
tradizione classica, il Bernstein compositore è in grado di
miscelare spunti di diversa provenienza. Affianca a temi
liturgici ebraici influenze jazz, accosta blues e ritmi
sudamericani, e poi lo ispirano il country, la canzone
americana e, naturalmente, la padronanza assoluta della
musica europea. Il tutto combinato per lo più all’interno
delle forme tipiche della musica colta: sinfonie, opere,
musica sacra, pezzi cameristici.
La celebrità di Bernstein si lega anche al suo essere
profondamente anticonformista. Un modo di essere che si
manifestava nella libertà sessuale (amava sia uomini che
donne), nella passione per l’alcool, nella sigaretta sempre
tenuta fra le labbra, in un pensiero pronto a schierarsi
contro le ingiustizie e fin anche nell’abbigliamento, con i
maglioncini girocollo sfoggiati persino sul podio delle
grandi orchestre. E poi c’è il Bernstein divulgatore, con la
sua capacità tutta americana di comunicare facilmente
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gli aspetti più tecnici della musica in serie televisive che
hanno fatto la storia e in vari libri. Se Bernstein fu pianista,
compositore, direttore d’orchestra, educatore, forse il
modo migliore di definirlo è di intellettuale a 360 gradi.
Cultura e talento lo hanno reso libero, da ogni etichetta:
comunista in un paese anticomunista; sostenitore delle
Pantere Nere ma anche amico intimo dei Kennedy; felice
cerimoniere dell’unificazione Germania benché fiero
delle sue origini ebraiche, totale apertura sia nella vita sia
nella musica. Tutto ciò lo porta a sfondare la compostezza
autoreferenziale del mondo culturale europeo.
Candide è un’operetta tratta dal sarcastico lavoro
omonimo di Voltaire, che fu rappresentata la prima volta
nel 1956 a Boston. La sua overture, sarebbe a dire il pezzo
per sola orchestra che precede l’alzata del sipario, è
caratterizzata da grande dinamismo e vivacità,
introducendo subito nel mondo burlesco e irridente del
soggetto voltairiano. Quasi una enunciazione musicale
del “Migliore dei mondi possibili”, l’ottimistica sigla del
lavoro del filosofo francese.
La capacità di Bernstein di divulgare la grande cultura
trova il riscontro più evidente in quella che è la sua più
celebre composizione: West Side Story, musical andato in
scena per la prima volta a Broadway nel 1957. La vicenda
di Romeo e Giulietta di Shakespeare viene infatti
trasportata nel mondo contemporaneo: Verona è
trasformata nel West Side di Manhattan (la zona dove
oggi sorge il Lincoln Center con il Metropolitan Opera
House), mentre i Capuleti e i Montecchi divengono gang
di strada di portoricani e americani, che si affrontano in
un conflitto sociale quanto mai attuale. Dall’altra parte
per la prima volta il musical, fino ad allora genere di
distrazione che al massimo poteva ricorrere alla satira,
affronta questioni di estrema complessità umana e sociopolitica. E le affronta in maniera seria, con morti
ammazzati, passioni distrutte, e l’analisi profondissima
delle mille sfaccettature dell’animo umano,
dall’intolleranza all’amore più totale. Che anche Bernstein
prenda sul serio la vicenda ce lo dice la sua musica, la cui
complessità va ben al di là della leggerezza delle
partiture da musical, incrociando le più disparate
esperienze, dal rigore contrappuntistico all’esuberanza
dei ritmi sudamericani.
Uno degli elementi prorompenti che vengono a
caratterizzare sempre più la società del secondo ’900 è
l’esigenza di comunicare e di abbattere i confini, per
giungere al mondo globalizzato dei nostri giorni. Bernstein
comprende perfettamente questa esigenza e decide di
aprire l’universo della musica classica al maggior numero
possibile di persone. Lo fa innanzitutto con il suo stile
informale e schietto, ma lo fa anche sfruttando i nuovi
media, a partire dalla televisione con le tante trasmissioni
da lui condotte. E poi lo fa aprendo ai più piccoli i suoi
concerti cosicché, da subito, le nuove generazioni
possano entrare in contatto con compositori e repertori
cui difficilmente avrebbero avuto accesso. Porta così
avanti quella che lui stesso definì una “missione
educativa”, i cui frutti possiamo godere ancora oggi
grazie alle iniziative che le grandi istituzioni musicali, sulla
base delle esperienze bernsteiniane, compiono per
diffondere la conoscenza della grande musica.
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CRONOLOGIA
George Gershwin
____________________________________
1898: Nasce a Brooklyn, New York, secondo di quattro figli.
La sua famiglia proviene dalla comunità ebraica di
Odessa. Il padre Jacob aveva cambiato il nome da
Gershowitz a Gershvin poco dopo l’arrivo negli Stati Uniti. Il
primo contatto del giovane George con la musica
avviene per caso, al concerto di un coetaneo. Più tardi i
Gershvin acquistano un pianoforte per il figlio maggiore
Ira, ma è George a suonarlo.
all’aiuto del compositore Ferde Grofé
Gro per
l’orchestrazione. Nello stesso anno compone il musical
Lady Be Good su testi del fratello Ira.
1925: Conosce la compositrice Kay Swift con cui
intratterrà un’amicizia e una relazione che dureranno un
decennio. A lei è dedicato il musical Oh, Kay!.
Kay! Nello stesso
anno compone il Concerto in fa per pianoforte e
orchestra.
1913: Lascia la scuola e trova impiego presso l’editore
Jerome H. Remick, che pubblica il suo primo
rimo song.
1916: Il rag Rialto Ripples, il cui piano roll è pubblicato da
Aeolian, allora la principale azienda di pianole
meccaniche, è il suo primo successo commerciale.
1919: Al Jolson ascolta per caso il song Swanee e lo
inserisce in uno dei suoi show:
w: per George, che dopo anni
in cui aveva utilizzato diversi pseudonimi inizia a firmarsi
Gershwin, è la svolta definitiva. Insieme a Buddy de Silva,
concepisce l’opera jazz Blue Monday,, che attrae
l’attenzione del produttore e direttore d’orchestra Paul
Whiteman.
1924: Whiteman commissiona a Gershwin un pezzo
sinfonico da eseguire alla Aeolian Hall: nasce in poche
settimane Rhapsody in Blue.. Gershwin, che suona
personalmente il pianoforte alla prima esecuzione, ricorre
George Gershwin
8
1928: Gershwin e il fratello compiono un lungo viaggio in
Europa. A Parigi Gershwin conosce Nadia Boulanger, che
rifiuta di dargli lezioni di composizione, e Maurice Ravel.
Nasce An American in Paris, un brano dalla brillantissima
orchestrazione che dimostra il rapido sviluppo delle
capacità tecniche di Gershwin.
1929: La Fox gli commissiona la colonna sonora del film
Delicious, ma nella versione definitiva utilizza soltanto una
piccola parte del materiale. Deluso, Gershwin aspetterà
alcuni anni prima di tornare a lavorare per Hollywood.
1930: Compone Girl Crazy, che contiene celebri songs
come I Got Rhythm e Embraceable You. L’anno seguente
il musical Of Thee I Sing vale a Ira il Premio Pulitzer per i
testi.
1935: Va in scena al Colonial Theater Boston l’opera Porgy
and Bess, su testi di Ira Gershwin e Du Bose Heyward,
autore del romanzo omonimo da cui è tratta. È il lavoro
più ambizioso e complesso di Gershwin. Alcuni momenti
dell’opera, come la ninna nanna Summertime, divengono
parte integrante del patrimonio culturale americano.
1936: La RCO commissiona a Gershwin la colonna sonora
del film Shall We Dance, con Fred Astaire e Ginger Rogers.
1937: Durante un concerto a San Francisco Gershwin
accusa i primi sintomi di quello che si rivelerà essere un
tumore al cervello. Muore l’11 luglio, mentre lavora alla
colonna sonora di Goldwin Follies, il primo musical in
technicolor, coreografato da Balanchine.
CRONOLOGIA
Leonard Bernstein
____________________________________
1918: Nasce il 25 agosto a Lawrence, Massachusetts.
1928: Comincia lo studio del pianoforte con Frieda Karp.
1930: Lezioni di pianoforte con Susan Williams al New
England Conservatory of Music.
1935: Si diploma alla Boston Latin School ed è ammesso a
Harvard.
1938: Prima esibizione nella doppia veste di compositore e
pianista (Music for the Dance Nos. 1 & 2, Music for Two
Pianos).
1939: A Harvard si laurea in musica cum laude.
1941: Riceve il diploma in direzione d’orchestra al Curtis
Institute of Music di Philadelphia.
1943: Diviene direttore assistente della New York
Philharmonic, debuttando alla guida dell’orchestra il 14
novembre in sostituzione di un ammalato Bruno Walter.
1944: Prima esecuzione della Sinfonia n. 1 Jeremiah, del
balletto Fancy Free e del musical On the Town.
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1948: Compie la sua prima tournée in Europa e dirige in
Israele la Israel Philharmonic Orchestra durante la Guerra
d’indipendenza.
1949: Prima esecuzione della Sinfonia n. 2 The Age of
Anxiety.
1952: Prima rappresentazione di Trouble in Tahiti.
1953: È il primo direttore d’orchestra americano a esibirsi
alla Scala, dove dirige Medea di Cherubini con Maria
Callas protagonista.
1954: Colonna sonora di On the Waterfront.
Waterfront
1956: È nominato direttore principale della New York
Philharmonic, di cui l’anno successivo diverrà direttore
musicale. A New York debutta Candide.
1957: Prima rappresentazione a Broadway di West Side
Story.
1958: Comincia la sua attività di divulgatore in televisione
attraverso la trasmissione di concerti per giovani e per
adulti.
1959: Viene pubblicato il suo primo libro: The Joy of Music.
1961: Prima esecuzione di Symphonic Dances from “West
Side Story” e uscita del film tratto dallo stesso musical.
1963: Prima esecuzione della Sinfonia n. 3 Kaddish.
Leonard Bernstein
1964: Debutta come direttore al Metropolitan Opera
House di New York, con Falstaff di Verdi (regia di Franco
Zeffirelli).
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1971: Dirige il suo millesimo concerto con la New York
Philharmonic e a Washington avviene la prima
esecuzione di Mass.
1980: Prima esecuzione di Divertimento.
1983: Prima rappresentazione di A Quiet Place a Houston.
Tiene un discorso in favore della pace e contro il nucleare
a New York.
1984: Incisione discografica di West Side Story con i
cantanti Kiri Te Kanawa, José Carreras e Tatiana Troyanos.
1989: Tiene l’ultimo concerto con la New York
Philharmonic; rifiuta la National Medal of Arts che
avrebbe dovuto consegnargli George Bush; dirige a
Berlino un concerto trasmesso in mondovisione per
celebrare la caduta del muro.
1990: Muore il 14 ottobre a New York.
COLLEGAMENTI
INTERDISCIPLINARI
____________________________________
Storia: Gershwin, il self made man della musica
George Gershwin non ebbe una formazione musicale
tradizionale. Iniziò la carriera come pianista di una ditta
che vendeva musica commerciale. Il suo compito era di
fare ascoltare ai clienti gli ultimi successi in fatto di
canzoni per incrementare le vendite. A sua volta
cominciò a comporre le prime canzoni riuscendo piano
piano a farsi conoscere nel mondo della musica di
consumo fino a divenire uno dei compositori più ricchi
della sua epoca. Gershwin non rinuncerà a ostentare la
propria ricchezza acquistando ben 5 piani di un palazzo
sulla 110ma strada di New York e poi una villa a Beverly
Hills con tanto di piscina e campo da tennis, nella quale
morirà a soli 39 anni per un cancro al cervello. In ambito
musicale Gershwin è forse l’esempio più evidente del self
made man, l’uomo dalle umili origini, senza mezzi, che
arriva alla grande notorietà popolare grazie al proprio
talento e alla capacità di sfruttare la propria immagine
attraverso i mezzi di comunicazione. Una scalata sociale
praticamente impossibile nel vecchio continente, che
invece in America consente nel ’900 la realizzazione di
grandi carriere.
Approfondimenti
http://goo.gl/nH8fYN
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Letteratura inglese: Shakespeare e Bernstein
Fecondi furono i rapporti fra la musica e Shakespeare,
almeno a partire dall’800, quando la visione romantica
portò all’attenzione degli artisti dell’epoca il lavoro del
grande drammaturgo inglese. Per limitarci all’Italia si
confrontarono con soggetti shakespeariani Rossini
(Otello), Bellini (I Capuleti e i Montecchi), Verdi (Macbeth,
Otello, Falstaff). Anche Leonard Bernstein creò un
capolavoro tratto dell’autore di Stratford-upon-Avon. Con
West Side Story il compositore rilesse in chiave moderna la
vicenda di Romeo e Giulietta, ambientandola nel West
Side di New York e trasformando l’inimicizia fra Capuleti e
Montecchi in quella fra le bande dei Jets e degli Sharks.
Approfondimenti
http://www.westsidestory.com/
http://goo.gl/woYDca
Filosofia: Candide fra Voltaire e Bernstein
Nel 1759 Voltaire pubblica Candide ou L’optimisme,
lavoro nel quale pone al centro del suo pensiero filosofico
un disincantato scetticismo. L’opera, infatti, assume un
atteggiamento profondamente ironico rispetto
all’ottimismo propugnato dai filosofi dell’epoca, Leibniz in
primo luogo, il quale individuava nel nostro mondo “il
migliore dei mondi possibili”. Il protagonista, educato
all’ottimismo e all’idea di trovare il positivo in qualsiasi
situazione della vita, deve invece affrontare una serie di
sbalorditive, ma amare avventure. Alla fine Candido
mantiene il suo ottimismo, ma comprende che nella vita
solo con il duro lavoro si può ottenere qualcosa. Le ultime
parole sono infatti: “bisogna coltivare il proprio giardino”.
Da questo testo Leonard Bernstein trae il soggetto per uno
dei suoi lavori teatrali più importanti.
Approfondimenti
http://goo.gl/ezOMfd
http://goo.gl/LSxh8x
http://goo.gl/WshpCE
12
ASCOLTI E
APPROFONDIMENTI WEB
----------------------------------1. È possibile ascoltare i brani in programma ai seguenti
link:
George Gershwin, Porgy and Bess, Suite
http://goo.gl/uzn7BJ
George Gershwin, Rhapsody in Blue
(versione per Big Band)
http://goo.gl/PVKwHv
Leonard Bernstein, Candide, Overture
(dirige il compositore)
http://goo.gl/Esb02v
Leonard Bernstein, Symphonic Dances
from “West Side Story” (dirige il compositore)
http://goo.gl/SjcvCE
2. George Gershwin al pianoforte esegue Rhapsody in
Blue
http://goo.gl/7MdoI
3. Guida all’ascolto di Rhapsody in Blue di Gershwin
(in inglese)
http://goo.gl/aGjeNW
4. Guida all’ascolto di Porgy and Bess di Gershwin
http://goo.gl/h3pFKI
5. Guida all’ascolto di Candide di Bernstein
(in inglese)
http://goo.gl/WshpCE
6. Guida all’ascolto delle danze sinfoniche da West Side
Story di Bernstein
(in inglese)
http://nyphil.org/~/media/pdfs/programnotes/1314/BernsteinSymphonic%20Dances%20from%20West%20Side%20Story.
ashx?la=en
7. Sito web dedicato a George Gershwin
(in inglese)
http://www.gershwin.com/
8. Sito web dedicato a Leonard Bernstein
(in inglese)
http://www.leonardbernstein.com/
9. Documentario dedicato a George Gershwin
(in inglese)
http://goo.gl/RQt7by
13
10. Documentario dedicato a Leonard Bernstein
(in inglese)
http://goo.gl/WIsCiY
11. Documentario dedicato a West Side Story
(in inglese)
http://goo.gl/pfL7Vr
12. George Gershwin suona I Got Rhythm
http://goo.gl/S9cbKi
13. Leonard Bernstein dirige e suona Rhapsody in Blue di
Gershwin
http://goo.gl/aMiSVa (parte I)
http://goo.gl/MpQWOF (parte II)
14. Sito della Filarmonica della Scala
http://www.filarmonica.it/
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