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Forame ovale pervio e coagulopatie Quali correlazioni? Gaetano Carolla U.O. Medicina Interna ad Indirizzo Angiologico ed Emocoagulativo Ospedale Maggiore Parma Forame ovale pervio e coagulopatie Prevalenza del forame ovale pervio Soggetti normali 10-38% Ictus ischemico criptogenetico 39-60% (Studio PICSS Homma et al., Circulation 2002; Lechat et al., NEJM 1988; Webster et al. Lancet 1988) “Paradoxical embolism is usually a presumed diagnosis incidental PFOS are common” Criptogenetic Stroke with PFO # Paradoxical embolism David et al,Curr Opin Cardiol 2008 Forale ovale pervio e coagulopatie Forame ovale pervio e coagulopatie PFO 27% pz Prevalenza e dimensioni simili in femmine e maschi Prevalenza PFO declinava progressivamente con eta': dal 34% fino a 30 aa al 25% tra 30 e 80 al 20% sopra gli 80 aa Tra i pz con PFO: dimensione media incrementava progressivamente con eta': 3.4mm all'eta' di 10 aa, 5.8mm sopra i 90 aa (questo trend puo' riflettere una selezione nelle dimensioni, dal momento che i difetti piu' larghi rimangono pervi mentre i piu' piccoli tendono a chiudersi spontaneamente) Magen et al,Mayo Clin Proc 1984 Forame ovale pervio e coagulopatie Prevalenza PFO piu' alta in pz con ictus criptogenetico, particolarmente in quelli sotto i 55 anni di eta', nei quali il PFO e' piu' verosimilmente implicato dal punto di vita ezio-patogenetico Circa il 40% degli ictus ischemici negli adulti sotto i 55 anni di eta' sono criptogenetici PFO-ASA study: studio prospettico 581pz con ictus criptogenetico (eta' media 42 anni):37% PFO, 9% +aneurisma setto interatriale (Lamy et al, Stroke 2002) Forame ovale pervio e coagulopatie Criteri TOAST ictus criptogenetico: Non attribuibile al alcuna causa,con iter diagnostico completo secondo le linee guida vigenti, e non per l'esistenza di una doppia eziologia, e devono preferibilmente essere soddisfatti anche i criteri neuroradiologici, compatibili con l'attribuzione dell'evento ischemico ad una genesi cardioembolica Forame ovale pervio e coagulopatie Forame ovale pervio e coagulopatie 12 10 8 Colonna 1 Colonna 2 Colonna 3 6 4 2 0 Riga 1 Riga 2 Riga 3 Riga 4 Forame ovale pervio e coagulopatie Probabilita' a priori di embolia paradossa nello stroke: 1) Hystory: sedentary period,Valsalva at onset, absence of common stroke risk factors 2) Anatomy: atrial sept aneurysm, large PFO size 3) physiology: shunt at rest, many bubble cross on contrast injection, spontaneous doppler flow 4) neuroimaging and laboratory testing: embolic stroke topography, ipercoagulable state Forame ovale pervio e coagulopatie Eventi ischemici cerebrali che giustificano l'avvio dell'iter diagnostico PFO: Defict neurologico focale acuto con durata dei sintomi<24 h o>24h e TC o RMN cerebrale positiva per lesione cerebrale congrua con i sintomi: le lesioni ischemiche dovrebbero avere le caratteristiche radiologiche TOAST per cardioembolia Deficit neurologico focale acuto con durata dei sntomi<24h o TC RMN encefalo negativa (definizione TIA WHO: “improvvisa comparsa di segni e/o sintomi riferibili a deficit focale o cerebrale o visivo, attribuibile ad insufficiente apporto di sangue,di durata <24h): in questa situazione indispensabile diagnosi di neurologo con competenze vascolari Forame ovale pervio e coagulopatie Trombofilia: predisposizione allo sviluppo di trombosi per anomalie congenite o acquisite della coagulazione Screening trombofilia: insieme di esami che servono per valutare questa predisposizione Definiamo utile un esame quando puo' modificare la nostra condotta clinica Forame ovale pervio e coagulopatie Transitori Persistenti Ereditari Acquisiti Misti o con ruolo incerto Deficit di AT III Prot. C Prot. S FV Leiden Protrombina Eta' Neoplasie Ab antifosfolipidi Storia di TEV Iper Hcy Elevati: F VIII FIX FXI TAFI Immobilizzazione Chirurgia o traumi maggiori Gravidanza e puerperio APCR senza FV Leiden Contraccettivi orali o terapia ormonale sostitutiva Forame ovale pervio e coagulopatie Esami di I° livello: Antitrombina Prot. C Prot. S Resistenza alla PC attivata (V Leiden) Mut. G20210A (protrombina) Omocisteinemia Lupus anticagulant ricerca Ab antifosfolipidi, anticardiolipina, antibeta2GPI Forame ovale pervio e coagulopatie Mutazione fattore V Leiden -definizione:il fattore V e' uno dei peptidi coinvolti nella cascata coagulativa del sangue -cofattore fatt. X per attivare enzima protrombina a trombina, il quale spezza la molecola di fibrinogeno a fibrina, che polimerizza in una grossa rete, che compone la maggior parte di un coagulo. Il suo effetto procoagulante e' normalmente inibito dalla prot. C attivata (anticoagulante naturale) che limita estensione coagulo attraverso il taglio del fattore V attivato a livello di una molecola di arginina rendendolo inattivo Forame ovale pervio e coagulopatie Una variazione del gene (polimorfismo) comporta la sostituzione dell'arginina con un altro aminoacido, la glutamina, l aquale impdisce il taglio da part della prot. C attivata. Variante genetica autosomica dominante In Italia eterozigosi: 2-3%. Omozigosi 1:5000 Eterozigoti:rischio 8 volte superiore di sviluppare una TVP Omozigoti: rischio pari ad 80 volte Forame ovale e coagulopatie Forame ovale e coaguloptie Rischio favorito in presenza di altre condizioni predisponenti qali la gravidanza, l'assunzione di contraccettivi orali (rischio aumentato di 30 volte negli eterozigoti e di alcune centinaia negli omozigoti), gli interventi chirurgici. In gravidanza una condizione genetica di eterozigosi per il FV e' considerata predisponente all'aborto spontaneo,alla eclampsia, ai difetti placentari, alla sindrome HELLP (emolisi, elevazione enzimi epatici, piastrinopenia). Prevalenza alterazioni trombofiliche in pz con trombosi venosa Difetto AT Prevalenza Difetto AT III 1% Difetto prot. C 3% Difetto prot. S 1-2% Mut. FV Leiden 15-20% Mut. protrombina 6% Iperomocisteinemia 10% Aumento FVIII 25% LAC 5% Rischio relativo e prevalenza dei difetti trombofilici Difetti trombofilici RR prevalenza(%) FVL eterozigote 3-5 4 FVL omozigote 10 0.05 Mut. FII eterozigote 2-4 1.5 Mut. FV+FII 5 0.05 Deficit ATIII (tipo 1) 10-20 0.02 Deficit prot. C 5-15 0.3 Deficit prot. S incerta 0.1 Prevalenza delle alterazioni trombofiliche nei pz con trombosi venosa (2) Eterozigosi per il fatt. V presente nel 18% OR 4.4 Eterozigosi per PT20210A presente nel 7% OR 2.8 Omozigosi per il V OR 11.4 Omozigosi per PT20210A OR 6.7 Doppia eterozigosi OR 3.4 Forame ovale e coagulopatie La protrombina o fatt. II della coagulazione e' una proteina che svolge un ruolo fondamentale nella cascata coagulativa in quanto la sua attivazione in trombina porta alla trasformazione del fibrinogeno in fibrina e quindi alla formazione del coagulo Alterazioni nella struttura dei geni portano ad anomalie nel funzionamento delle proteine da essi codificate. Nel caso specifico il gene che codifica per tale proteina puo' essere mutato in quanto presenta in posizione 20210 della sua sequenza la guanina al posto dell'adenina Tale mutazione e' associata ad elevati livelli di attivita' di protrombina funzionale nel plasma che provocano ipercoagulabilita' del sangue con aumentato rischio di trombosi,specie di tipo venoso. Forame ovale e coagulopatie Tale mutazione puo' essere congenita, cioe' ereditata da uno o entrambi i genitori Eterozigosi 2-3% della popolazione generale, omozigosi forma piu' rara Diversi studi hanno evidenziato che i soggetti eterozigoti per la mutazione del fattore II della coagulazione hanno un rischio aumentato di 3-5volte di sviluppare una trombosi venosa rispetto ai soggetti normali. Soggetti eterozigoti: rschio aumentato di 5 volte per ictus ischemico, di 5 volte per IMA in donne giovani e d 1,5 volte per gli uomini,di 7 volte nei diabetici, di 10 volte per trombosi vene cerebrali e di 149 volte in donne che assumono contraccettivi orali. Forame ovale pervio e coagulopatie Sindrome da anticorpi antifosfolipidi Condizione clinica associata alla predisposizione a trombosi arteriose e venose, e ad aborti spontanei ricorrenti,caratterizzata da piastrinopenia e presenza in circolo di particolari anticorpi detti antifosfolipidi. Puo ' insorgere in maniera isolata o affliggere pz con patologie autoimmuni sistemiche (forma secondaria).E' ad esempio piuttosto diffusa in pz con lupus eritematoso sistemico (circa 3050% dei casi) Forame ovale pervio e coagulopatie Anticorpi antifosfolipidi: gruppo eterogeneo di anticorpi diretto contro molecole cariche negativamente e verso combinazione di fosfolipidi e proteine plasmatiche. Tre classi: anticardiolipina, anti-beta2gliproteina I e lupus anticoagulant. Il LAC agisce come inibitore della coagulazione (allungamento del tempo di coagulazione nei test emocoagulativi fosfolipidedipendenti), ma paradossalmente in vivo favorisce uno spostamento dell'equilibrio coagulativo in senso protrombotico Prevalenza anticorpi antifosfolipidi nella popolazione sana:1-5% maggiore prevalenza negli anziani Forame ovale pervio e coagulopatie Non e' ancora chiaro se tali soggetti correlino con un maggiore rischio di sviluppare eventi trombotici o complicanze della gravidanza Si ritiene comunque che il riscontro accidentale di anticorpi antifosfolipidi a basso tipolo comporti un rischio minimo di trombosi,mentre le probabilita' aumentano se tali anticorpi sono presenti a titolo elevato. E' noto che nei soggetti positivi agli aPL che hanno avuto trombosi,il rischio di recidiva e' superiore a quello dei soggetti negativi; lo stesso vale per gli aborti. Altri studi: dal 50 al 70% dei pz con LES e positivita' aPL presenta una sindrome trombotica durante un follow-up di 20 anni Forame ovale pervio e coagulopatie Principale manifestazione di tipo arterioso: ictus ischemico, spesso preceduto da TIA (altre volte infarto del miocardio, occlusione di arterie viscerali o periferiche) Principale manifestazione di tipo venoso: trombosi venosa profonda (talvolta trombosi vene cerebrali, renali o epatiche o embolia polmonare) Trombosi venose associate a sindrome da aPL piu' frequenti e meno gravi rispetto a quelle arteriose Peculiari le complicanze della gravidanza:aborti spontanei ricorenti, ritardi della crescita fetale,e parti prematuri riconducibili a preeclampia e eclampsia severe, o a grave insufficienza placentare Forame ovale pervio e coagulopatie Diagnosi: almeno 1 criterio clinico e 1 laboratoristico, indipendentemente dall'intervallo temporale esistente fra l'evento clinico e il dato di laboratorio. Forame ovale pervio e coagulopatie Trombosi vascolari Positivita' ab anticardiolipina e antiB2GPI in 2 o piu' occasioni a istanza di almento 6 settimane misurata con 1 test ELISA standardizzato Patologia ostetrica Positivita' per LAC diagnosticata in accordo ai criteri SSC-ISTH, in 2 o piu' occasioni a distanza di almeno 6 settimane: prolung. di almeno 1 test della coagulazione fosfolip. dipendente (test screening), evidenza di attivita' inibitoria (test conferma). Esclusione altre coagulopatie Forame ovale pervio e coagulopatie Terapia sindrome APA Nei pz con sindrome APA che vanno incontro a un episodio di trombosi profilassi antitrombotica con le seguenti modalita': -nei pz con un primo episodio di TVP/EP: INR target 2.5 e durata almeno 6 mesi; lungo termine in caso di episodio spontaneo -nei pz con prima trombosi arteriosa: considerare aspirina (325 mg/die) nei TIA e negli stroke non cardioembolici senza storia di trombosi venosa; TAO con INR target 2.5 a lungo termine negli altri casi -nei pz con trombosi ricorrenti: INR target 2.5 a lungo termine (target 3.5 o associazione TAO target 2.5+ASA se la recidiva e' avvenuta in corso di TAO a INR target 2.5 ben condottA) Forame ovale pervio e coagulopatie Proteina S (anticoagullante fisiologico della coagulazione):sintesi patica vit. K dipendente, cofattore enzimatico prot. C attivata nella degradazione proteolitica del fatt. V e VIII Diminuzione livelli o alterata funzionalita': diminuzione degradazione fatt. Va e fatt. VIII e quindi aumento eventi trombotici Tre tipi di deficit ereditario Tipo: I diminuzione totale proteina S (deficit quantitativo) Tipo: II livelli proteina S libera e totali sono normali (deficit qualitativo) Tipo: III diminuzione livelli prot. S libera e normali livelli prot. S totali (deficit qualitativo) Forame ovale pervio e coagulopatie Deficit acquisito: trattamento farmacologico con warfarin, terapia ormonale sostitutiva,gravidanza, patologie epatiche, infezioni croniche (HIV) Prevalenza deficit parziale prot. S nella popolazione generale 0.16-0.21% Associazione piu' controversa rispetto a deficit di proteina C Forame ovale pervio e coagulopatie Proteina C Sintesi epatica e vit. K dipendente Cofattore prot. S Principali bersagli: fatt. Va e fatt. VIII a Stimola la fibrinolisi, proteggendo il t-PA dall'azione inibitrice del PAI La prot. C e' attivata in presenza di trombina, trombomodulina e calcio, ed inattiva a sua volta il fatt. V e VIII Forame ovale e coagulopatie Deficit prot. C Tipo1 sia funzionale che antigenico Tipo 2 deficit solo funzionale (numerose varianti) Acquisito: epatopatia, stato settico,CID, ARDS, alcuni chemioterapici Forame ovale pervio e coagulopatie Deficit prot. C Rischio di trombosi venosa aumenta di 7 volte negli eterozigoti Porpora fulminans in omozigoti o doppi eterozigoti Necrosi cutanea all'inizio della terapia con TAO Forame ovale pervio e coagulopatie Deficit AT III Sintesi epatica Gene sul braccio lungo del cromosoma 1 Principali bersagli: trombina e fatt. Xa, ma anche fatt. IXa, XI a e XIIa Meccanismo d'azione: forma complessi irreversibili con le molecole bersaglio. La presenza di eparina aumenta notevolmente la velocita' di reazione Rischio di trombosi venosa profonda piu' elevato rispetto ai deficit di prot. C e S, soprattutto in gravidanza. Forame ovale ervio e coagulopatie Deficit ereditario (autosomico dominante nella gran parte dei casi) Tipo I: carenza quantitativa dell'enzima Tipo II: carenza difetto funzionale Deficit acquisito: ridotta produzione in caso di cirrosi (o insufficienza epatica cronica), perdita nella sindrome nefrosica, elevato consumo in corso di TVP o TVS,embolia polmonare, CID, dopo intervento chirurgico) L'attivita' di AT III si riduce in presenza di aumentati livelli di estrogeni (terapia contraccettiva, gravidanza) Forame ovale e coagulopatie Omocisteina: Amminoacido essenziale Derivato intermedio via metabolica metionina Nel momento in cui viene attivato ad S-adenosil-metionina cede dei gruppi metili ad una serie di riceventi, tra cui creatina, ormoni steroidei,basi puriniche di RNA e DNA, venendo trasformato in omocisteina. Forame ovale pervio e coagulopatie Cause di iperomocisteinemia: Errori congeniti metabolismo in particolare allo stato omozigote 1) Deficit di cistationin beta sintasi 2)deficit di 5-10 metilentetraidrofolatoreduttasi (MHTFR) (gene braccio corto cromosoma 1). Molto frequente (genotipo omozigotico 8-15% popolazione,fino al 65% nel genotipo eterozigote. Questa mutazione emerge come fattore di rischio cardiovascolare SOLO in soggetti con baso status di folati. 3)deficit di metionin-sintetasi, da deficit di vit. B12 Forame ovale pervio e coagulopatie Condizioni patologiche: -psoriasi -tumori -metotrexate,ossido nitroso, anticonvulsivanti che interferiscono con il metabolismo dei folati, contraccettivi orali (inrerferenza con aminoacidi solforati) Forame ovale pervio e coagulopatie Meccanismo d'azione lesivo: -azione diretta sull'endotelio e sulla parete vasale con marcato effetto aterogeno -azione sulle piastrine, con aumento della adesivita' e aggregabilita' piastrinica -azione sui fattori della coagulazione e sulle lipoproteine (riduzione attivita' AT III,riduzione attivazione prot. C, attivazione fatt. VII, riduzione attivita' PTA, ossidazione delle LDL) Forame ovale pervio e coagulopatie Fattore di rischio cardiovascolare: Aumento concentrazione pasmatica omocisteina a digiuno in metanalisi 27 studi (199%) associato ad incremento rischio IMA Danno e rischio vascolare graduali e continui e non esiste quindi cut-off discriminante rischio-non rischio Rischio di ictus 2.5 volte il normale e di 7 volte il normale di arteriopatie periferiche Rischio aumentato di 2.6 volte il normale di trombosi venosa agli arti (soprattutto in persone giovani, di eta'<40aa,donne) Terapia: apporto di almeno 0.4mg/die folato (meglio 1-2mg/die per os); se non sufficiente vit. B6(10-25mg/die) e vit. B12 (1 mg/die) Forame ovale pervio e coagulopatie Elevati livelli fattore VIII Importante cofattore nell'attivazione del fattore X dal complesso tenasi Elevati livelli di fattore VIII sono potenzialmente protrombotici , aumentando la stabilita' del complesso tenasi o conferendo una relativa resistenza alla degradazione da parte di APC Leiden Thrombophilia Study: aumentati livelli di fattore VIII sono associati a trombosi venosa Livelli fattore VIII dipendenti da gruppo sanguigno: riscontrati claster familiari di elevat livelli di fattore VIII, presumibile associazione genetica (meccanismi?) Forame ovale pervio e coagulopatie Higher prevalence of prot. C deficiency among 25 patients with PFO compared with 195 without PFO (Di Tullio, Circulation 1994) Forame ovale pervio e coagulopatie Mut. gene protrombina e fatt. V Leiden: 125 pz con stroke di cui 36 pz con PFO, 149 controlli: maggiore prevalenza nei pz con PFO della mut. eterozigote del fatt. II (4 vs 1) (Pezzini, Stroke 2003) Fatt II but not fatt V Leiden is a risk factor in patients with PFO and otherwise unexplained cerebral ischemia (Lichy, Cerebrovasc Disease 2003) -Prevalence of subject carrying at least 1 prothrombotic genotype was higher in the group of PFO patients (mut. II e fatt. V Leiden)(Botto, Stroke 2007) Forame ovale pervio e coagulopatie Pezzini et al. Stroke 2003 . Forame ovale pervio e coagulopatie Pezzini et al., Stroke 2003 Forame ovale pervio e coagulopatie Botto et al., Stroke 2007 Forame ovale pervio e coagulopatie Mutazione del gene G20210A della protrombina e fatt. V Leiden: -distribuzione uguale nei pz con stroke e PFO+ e PFO- del fatt. V Leiden e della mut. del fatt. II (Florez J Cerebrovascular Disease 2003; Nabavi J Neurol Sci 1998) -57 pz con PFO e 104 controlli:associazione di mut. Fatt. V Leiden e prot. C ed embolia paradossa non statisticamente significativa (Karttunen Blood Coagul Fybrinolys 2003) Forame ovale pervio e coagulopatie Trombofilia e PFO -Studio Yamis (The Young Adult Myocardial Infarction and Ischaemic Stroke): thrombophilia was non significantly associated with ischaemic stroke in pz with PFO (Sastry, J Am Coll Card 2006) -Anticorpi antifosfolipidi, iperomocisteinemia e disfibrinogenemia associati a PFO 34 pz (Dodge Catheter Cardiovasc Inter 2004) -Associazione PFO e trombofilia aumenta il rischio di recidive prechiusura (valutazione restrospettica), ma non influisce sul rischio di recidive post-chiusura (Donti, Am J Cardiology 2004) Forame ovale pervio e coagulopatie Yamis Study, JACC 2006 Forame ovale pervio e coagulopatie I pz con pervieta' del forame ovale e trombofilia possono avere un aumentato rischio di eventi ischemici cerebrali. 72 pz consecutivi (eta' media 42+/-13 anni) sottoposti a chiusura transcatetere del PFO a causa di ictus ischemico (51%) o TIA (49%). Alterazioni trombofiliche in 20 pz (28%). Shunt di ampie dimensioni dx/sx in 44 pz (61%) e aneurisma del setto interatriale in 39 pz (54%) (from Giardini A et al, Am J Cardiol 2004; 94: 1015) Forame ovale pervio e coagulopatie Dopo il primo evento,18 dei 20 pz con stato trombofilico, ricevevano una tp anticoagulante orale. Prima della chiusura, i pz con alterazioni trombofiliche avevano anche piu' alta percentuale di ricorrenze rispetto a quelli che non l'avevano (p<0.001), nonostante un simile follow-up (p=0.14) e indipendentemente dall'entita' dello shunt (p=0.59), della presenza di aneurisma del setto interatriale (p=0.98) e della prevalenza di fattori di rischio cardiovascolari (p=0.44). (from Giardini A et al, Am J Cardiol 2004; 94: 1015) Forame ovale pervio ecoagulopatie La procedura effettuata con successo in tutti i pz. 5 pz (8%) con shunt residuo a 6 mesi. A 20+/-11 mesi dopo la chiusura, 3 eventi ricorrenti (4%) e la frequenza di recidive simile in chi aveva o non aveva alterazioni trombofiliche (p=0.25). In pz con ictus criptogenetico, l'associazione PFO+trombofilia aumenta significativamente il rischio di recidive. La chiusura del PFO e' efficace nel prevenire le recidive in chi e' pz con trombofilia. Forame ovale pervio e coagulopatie Ictus PFO e TVP Nei pz con stroke criptogenetico e PFO e' stata riscontrata una TVP clinicamente evidente soltanto nel 14% dei pz ma una flebografia ha riscontrato TVP pelviche nel 57% dei pz (Stollberger Ann Int Med 1993) Pelvis Study (Paradoxical emboli from large veins in ischaemic stroke): nei pz con stroke criptogenetico e' stata riscontrata con piu' frequenza rispetto ai pz con stroke di origine determinata (20% vs 4%) (Cramer Stroke, 2004) Forame ovale e coagulopatie Ictus forame ovale e neoplasie Non e' stata evidenziata una associazione tra neoplasie, stroke e PFO Studio retrospettico su 1274 pz con stroke:”The frequency of ischaemic stroke in tumor patient is similar to that in non cancer population” Stefan J Neurooncol 2009 Forame ovale e coagulopatie Sospetto PFO casistica U. O. Angiologia e Mal. Coagulazione “Golinelli” Bologna: -periodo settembre 2003-febbraio 2009 -690 pz (388M,302F), eta' media 46 anni (ds 13) -screening per PFO con doppler transcranico -indagini per trombofilia in 302 pz Forame ovale pervio e coagulopatie Patologia PFO Si' Ischemia crebrale No Totale 185 (50.5%) 181 366 Emicrania con aura 64 (67%) 32 96 altro 60 (28%) 154 214 totale 309 367 676 Forame ovale pervio e coagulopatie Indagini per trombofilia pT,pTT,fibrinogeno,AT III Anticorpi antiB2GPI Prot. C,prot. S Dosaggio omocisteina APCR ed eventuale mut. MHTFR Mut. FVL (se APCR alterata) Mut. Protrombina Fatt. VIII (dosaggio cromogenico) LAC Anticorpi anticardiolipina Casistica Ist. Golinelli Ischemia cerebrale Trombofilia PFO Si' No Totale Si' 39 (33%) 81 120 No 42 (43%) 66 98 Totale 81 147 218 Casistica Ist. Golinelli Ischemia cerebrale Aumento fatt. VIII 10 Iperomocisteinemia 32 Antifosfolipidi 16 Mut. Protrombina 18 Mut. FVL 12 Riduz. Prot. S 2 Piastrinosi 1 2 alterazioni 8 pz 3 alterazioni 3 pz Forame ovale pervio e coagulopatie Aumento fatt. VIII 10 pz Iperomocisteinemia 32 pz Antifosfolipidi 16 pz Mutazione protrombina 18 pz Mutazione fatt. V Leiden 12 pz Riduzione prot. S 2 pz Piastrinosi 1 pz 2 alterazioni 8 pz 3 alterazioni 3 pz Forame ovale pervio e coagulopatie Probabilita' a priori di embolia paradossa nello stroke: 1) hystory: sedentary period, Valsalva at onset, absence of common stroke risk factors 2) anatomy: atrial septal aneurysm, large PFO size 3) physiology: shunt at rest, many bubbles cross on contrast injection, spontaneous doppler flow 4) neuroimaging and laboratory testing: embolic stroke topografy, hypercoagulable state David et al,Curr Opin Cardiol 2008 Forame ovale pervio e coagulopatie Eziopatogenesi dell'embolia paradossa: 1) embolizzazione paradossa dal sistema venoso periferico (Ranoux, Stroke 2003) 2) embolizzazione da trombi che si formano all'interno del setto atriale (Silver, Arch Pathol Lab Med 1978) 3) formazione di trombi come risultato di un'aritmia atriale transitoria (Berthet, Storke 2000) Forame ovale pervio e coagulopatie Ictus PFO e TVP: Nei pz con stroke criptogenetico e PFO e' stata riscontrata una TVP clinicamente soltanto nel 14% dei pz ma una flebografia ha riscontrato TVP pelviche nel 57% (Stollberger, Ann Int Med 1993) PELVIS Study (Paradoxical Emboli From Large Veins in Ischemic Stroke): nei pz con stroke criptogenetico e' stata riscontrata con piu' frequenza una TVP pelvica rispetto ai pz con stroke di origine determinata (20% vs 4%) Cramer, Stroke 2004 Forame ovale pervio e coagulopatie Ictus neoplasie e PFO: Non e' stata evidenziata una associazione tra stroke e neoplasie e neoplasie e PFO Studio retrospettico su 1274 pz con stroke:”the frequency of ischemic stroke in cancer population is similar to that in non cancer poplulation” Stefan,J neuroncol 2009 Forame ovale pervio e coagulopatie Quali sono i pz in cui richiediamo lo screening: Soggetti sintomatici per patologia trombotica: -con uno o piu' eventi di TEV idiopatico -comparsa dell'evento in eta' giovanile (<50aa) -con trombosi venose superficiali recidivanti su vena sana -trombosi in sedi non usuali Soggetti asintomatici con familiarita' positiva per eventi tromboembolici ricorrenti Familiari di I° grado di soggetti portatori di trombofilia eredofamiliare Forame ovale pervio e coagulopatie Necrosi cutanea indotta da anticoagulanti orali Porpora fulminante neonatale Donne con pregressa patologia della gravidanza -aborti ricorrenti -morte endouterina fetale -ritardo di crescita fetale -preeclampsia,HELLP syndrome,abruptio placentae Forame ovale pervio e coagulopatie Qual'e' il valore aggiunto della trombofilia nella terapia del TEV? Fase iniziale: tp anticoagulante per almeno 3 mesi. La presenza di trombofilia non modifica il trattamento Fase secondaria: prevenzione delle recidive La tp anticoagulante riduce il rischio di recidiva del 90%, ma comporta un rischio di emorragia maggiore di 1-2%/anno Occorre pertanto discriminare i pz che potrebbero sospendere il trattamento Valutazione del rischio di ricorrenza individuale (stratificazione di pz a basso/alto rischio) Forame ovale pervio e coagulopatie Fattori da valutare Tipo di evento idiopatico vs provocato Sede della trombosi prossimale vs distale Forame ovale pervio e coagulopatie TEV non provocato vs non provocato: Rischio di recidiva Non provocato: 1 anno 10%; 5 anni 30% Provocato: basso rischio di recidiva, breve periodo di TAO Forame ovale pervio e coagulopatie Prandoni Haematologica 2007 Forame ovale pervio e coagulopatie Sede della TVP: rischio di recidiva TVP distali: basso rischio incidenza per anno 2% (DOTAVK) Durata breve del trattamento Forame ovale pervio e coagulopatie Eichinger SJ Thromb Haemost 2009 Rischio di TEV nei familiari (Rossi, Thrombosis and Haemostasis 2011) Forame ovale pervio e coagulopatie Rossi et al, Thromb and Haemost 2011 Familiari asintomatici con trombofilia rischio TEV: Se nel probando la diagnosi e' stata fatta in seguito a TEV il rischio nei familiari portatori dell'alterazione e' stimata a: 1.6/1000 individui all'anno Se probando senza TEV: 0.6/1000 individui all'anno Rischio aumentato di 9 volte in soggetti con deficit di AT e 5.5 volte in soggetti con difetti multipli La maggior parte degli eventi registrati nello studio era secondaria ad eventi transitori Forame ovale pervio e coagulopatie Nei pz in cui potremmo sospendere l'anticoagulazione, la presenza di un'alterazione trombofilica puo' aumentare il rischio di recidiva? E quindi modificare la nostra gestione? Thrombophilia is non associated with risk of VTE recurrence (Christiansen et al, JAMA 2005; N 474 HR 1.3) Thrombophilia defects are non associated with a higher risk of recurrent VTE (Kearon et al, Blood 2008) Trombofilia e rischio di recidiva Trombofilia e rischio di recidiva Prevalence of thrombophilia and relatives risk estimates for various clinical manifestations S. Middeldorp Hematology Am Soc Hematol 2011 Forame ovale pervio e coagulopatie Rischio di recidiva in difetti combinati o omozigoti Rischio>4 in omozigoti di FV Leiden (Lindmarker Tand H 1999) RR 2.65 (Segal, Jama 2009) Segnalate piu' frequenti recidive in difetti combinati FV+FII RR 2.6 (De Stefano,NEJM 1999) Sono pero' condizioni rare=<3% dei casi con I° TEV Forame ovale pervio e coagulopatie Palareti et al, circulation 2003 Foram ovale pervio e coagulopatie E' ancora utile lo screening trombofilia in soggetti con I° TEV idiopatico? La bassa incidenza di alterazioni trombofiliche nelle recidive ha indotto molti clinici a considerare lo screening di scarsa utilita' in questi pz con un rapporto costo/efficacia non giustificato. Tuttavia la presenza o l'assenza di un'alterazione trombofilica puo' contribuire alla valutazione totale del rischio individuale del pz (eta', sesso, obesita',presenza di varici,presentazione dell'evento) ed essere d'aiuto nella decisione di proseguire o sospendere l'anticoagulante orale Forame oval pervio e coagulopatie La possibilita' di individuare nei familiari la presenza di un'alterazione trombofilica puo' consentire in questi soggetti di attuare misure di profilassi nelle condizioni a rischio tali da ridurre l'incidenza di eventi tromboembolici anche in quelle situazioni che normalmente non lo richiederebbero,cio' e' vero soprattutto se il probando con TEV,la storia familiare da sola puo' non essere sufficiente Forame ovale pervio e coagulopatie TEV e gravidanza Nelle donne gravide l'embolia polmonare rappresenta la prima causa di morte Le donne gravide hanno un rischio di TEV 5 volte superiore rispetto a donne non gravide di pari eta' Rischio ancora piu' alto nel puerperio con una maggiore incidenza di embolia polmonare Forame ovale pervio e coagulopatie Trombofilia e patologia della gravidanza Forame ovale pervio e coagulopatie Trombofilia e patologia della gravidanza Forame ovale pervio e coagulopatie Screening trombofilia e patologia della gravidanza Il rischio assoluto di TEV in relazione alla presenza di trombofilia e' basso, stimato 0.8% e non giutifica uno screening di massa La presenza di un'altrazione trombofilica e' da ricercare in donne con precedente TEV e in quelle con storia familiare positiva per TEV o con presenza di alterazione trombofilica Forame ovale pervio e coagulopatie Estroprogestinici e trombofilia Incidenza stimata in donne giovani<40aa: TVP 2:10000/anno, decessi per TEP 2:100000/anno Il contraccettivo orale aumenta il rischio relativo di 4 volte LA presenza di alterazione trombofilica aumenta il rischio relativo in misura variabile FVL 15.6 Doppia eterozigosi 7.8 Deficit di AT 12.6 (O.WU Thromb Haemost 2008) Deficit prot. C 6.3 Il rischio assoluto e' comunque basso Deficit prot S 4.8 pari a 1.5-4.8 eventix1000 donne/anno per il FVL Forame ovale pervio e coagulopatie Contraccettivi orali e rischio di TEV Forame ovale pervio e coagulopatie Forame ovale pervio e coagulopatie Lo screening trombofilia “generalizzato” per la prevenzione del TEV prima della prescrizione del contraccettivo orale presntqa un alto costo eonomico e una bassa efficiacia di prevenzione del TEV Uno screening trombofilia negatio potrebbe comunque generare una falsa sicurezza Uno screening trombofilia positivo puo' avere riperussioni psicologiche negative sulla donna e indurre all'uso di mtodi contraccettivi alternativi meno efficaci con amento gravidanze indesiderate Lo screening puo' essere indicato in presenza di storia familiare positiva per TEV, con altrazione trombofilica documentata,in assenza di questa perde di efficacia Forame ovale pervio e coagulopatie Alla donna con trombofilia occorre spiegare che Il rischio non e' uguale per tutte le trombofilie Il rischio non e' uguale per tutte le donne, fattori individuali possono aumentar il rischio (sedentarieta', obesita') Il rischio non e' uguale per tutti gli estroprogestinici Il rischio non e' uguale per le diverse vie di somministrazione Il rischio non e' sempre uguale aumenta in presenza di fattori di rischio (immobilizzazione prolungata, interventi chirurgici) Il rischio non e' sempre uguale nel tempo e' piu' alto nei primi 3-6 mesi Forame ovale pervio e coagulopatie Indagini per trombofilia:chi indagare? (Consensus Siset, 2004) Soggetti con storia documentata di TEV o TFS (consenso 1 in assenza di neoplasia o di chirurgia ad alto rischio) o di patologia gravidica (consenso 1) Soggetti con storia documentata di trombosi arteriosa (limitatamente al dosaggio omocisteina basale e alla ricerca LAC/ACA (consenso 2) Forame ovale e coagulopatie Indagini per trombofilia:chi indagare? (Consensus Siset;2004) -familiari di primo grado di soggetti diagnosticati portatori di tormbofilia ereditaria (consenso 1 in caso di familiari di soggetti sintomatici) -donne asintomatiche con storia familiare positiva per TEV ricorrenti prima della prescrizione di estroprogestinici o di trattamento sostitutivo ormonale o prima della programmazione della prima gravidanza (senza la ricerca di LAC/ANA) (consenso 1) Forame ovale pervio e coaulopatie Forame ovale pervio e coagulopatie Pz con evento ischemico cerebrale/sistemico criptogenetico Nei pz di eta' inferiore/uguale a 55 aa con diagnosi di evento ischemico cerebrale e/o sistemico criptogenetico, e' giustificato l'avvio dell'iter diagnostico Nei pz di eta'>55aa e diagnosi di evento ischemico cerebrale e/o sistemico criptogenetico, l'avvio dell'iter diagnostico dovra' esser valutato caso per caso (pz alto rischio cardiovascolare preferibilmente esclusi) Diagnosi di evento ischemico cerebrale criptogenetico formulata da un neurologo, preferibilmente con competenze vascolari, se disponibile Forame ovale pervio e coagulopatie Pz asintomatici Riscontro occasionale di ASA o piccolo shunt a livello della fossa ovale non giustifica l'avvio dell'iter diagnostico finalizzato a quantizzare l'entita' dello shunt dx/sx e l'anatomia del FOP, ne' l'esecuzione di RMN/TC cerebrale per ricerca di lesioni asintomatiche Riscontro occasionale lesioni aspecifiche sostanza bianca alla RMN cerebrale,non giustifica l'avvio dell'iter diagnostico Riscontro occasionale forame ovale pervio e/o ASA, sulla base delle attuali conoscenze, non costituisce fattore di rischio per eventi ischemici cerebrali e/o sistemici durante la gravidanza Forame ovale pervio e coagulopatie Pz emicranici Nei pz emicranici con o senza aura, in assenza di sintomatologia neurologica focale di verosimile genesi vascolare, non e' giustificato l'avvio dell'iter diagnostico, anche in presenza di piccole lesioni multiple della sostanza bianca alla RM cerebrale Nei pz emicranici e' giustificato l'avvio dell'iter diagnostico, solo in presenza di evento ischemico cerebrale criptogenetico o ictus emicranico Forame ovale pervio e coagulopatie Subacquei Lo svolgimento di attivita' subacquea di per se non giustifica l'avvio dell'iter diagnostico In caso di episodi ripetuti di incidente/infortunio da decompressione “immeritato”, e' giustificata la ricerca di shunt dx-sx e del substrato anatomico che lo sottende Immeritato: incidente occorso nonostante la procedura di decompressione sia stata entro i limiti attualmente accettati e qualora coesistano<3 fattori di rischio seguenti: immersioni ripetitive sia entro 24h che per piu' giorni ripetitivi; profondita' massima>30m, intervallo si superficie tra 2 immersioni successive<2h; sforzo fisico eseguito durante o dopo immersione, sesnsazione disagio per il freddo, alcool o droghe, disidratazione (Ht>47) Forame ovale pervio e coagulopatie Indagini diagnostiche I livello Nei pz di eta' </= a 55 aa (o>55aa sulla base del giudizio del clinico) e diagnosi di evento ischemico cerebrale e/o sistemico criptogenetico l'esecuzione di screening per trombofilia congenita o acquisita non e' indicato di routine La valutazione diagnostica di routine del pz con storia di evento ischemico criptogenetico, dovrebbre comprendere solamente la ricerca di situazioni che possano influenzare il tipo di trattamento: LAC, anticorpi antifosfolipidi, omocisteina In caso di storia personale o familiare di TVP/EP o TVS recidivanti (con esclusione di varicoflebiti),e' invece indicata l'esecuzione di screening per trombofilia Forame ovale pervio e coagulopatie Indagini diagnostiche di II livello Nei pz con shunt dx/sx>10 bolle al TDC, e' indicata l'esecuzione dell'ecocardiografia transesofagea Nei subacquei con attivita' di tipo lavorativo o anche di tipo ricreativo non passbili di musire restrittive (istruttori, subacquei che non intendano sospendere o limitare l'attivita') e shunt dx/sx di entita' almeno moderata (DTC ltre 10 bolle in condizioni basali/stimolazione o emogasanalisi con pressione parziale dell'ossigeno in arteria inferiore a valore normale per eta'), e' indicata l'esecuzione di ecocardiografia transesofagea. Forame ovale pervio e coagulopatie Terapia Pz con primo evento ischemico cerebrale/sistemico criptogenetico: Nei pz di qualsiasi eta' che vanno incontro ad un primo evento ischemico e' indicata come prima tp quella antiaggregante Nei pz di eta' inferiore o uguale a 55 aa che presentano uno o piu' fattori di rischio anatomo/clinici e vanno incontro ad un primo evento ischemico e' possibile il trattamento di chisurua trascatetere del forame ovale come alternativa alla tp medica Forame ovale pervio e coagulopatie Fattori di rischio anatomici: a) ASA; b) shnt dx/sx ampio sopprattutto basale; c) diametro FOP>4mm; d) lunghezza FOP>10mm; e)valvoladi Eustachio ridondante o rete di Chiari; lesione ischemica cerebrale alla TC/RM compatibile con cardioembolia (criteri TOAST) Fattori di rischio clinici: a) lesioni multiple alla TC o RM con caratteristiche cardioemboliche; b) eventi clinici ricorrenti; c) evento associato a manovra di Valsalva; d)viaggio prolungato recent o immobilizzazione; e) evento ischemico al risveglio (spcie se associato a OSAS); f) storia di TVP o EP; g) TVP/EP e embolia sistemica simultanee Forame ovale pervio e coagulopatie Pz con secondo evento ischemico In prima istanza nuovo work-up diagnostico Nei pz di eta' inferiore/uguale a 55 aa (o >55aa a giudizio clinico), recidiva verificatasi in corso di tp antiaggregante, nuovo work-up diagnostico negativo e shnt dx/sx>10 bolle al DTC, e' proponibile trattamento di chiusura transcatetere come alternativa alla terapia anticoagulante cronica, che generalmente viene consigliata in questi casi ( pur in assenza di evidenze certe superiorita' TAO vs antiaggregante) Forame ovale pervio e coagulopatie Nei pz di eta' inferiore/uguale 55 aa (o >55aa a guiudizio clinico), recidiva di evento ischemico verificatasi in corso di terapia anticoagulante ben condotta (INR 2-3), nuovo work-up diagnostico negativo e shunt dx/sx>10 bolle al TDC, e' indicato trattamento chiusura transcatetetere Forame ovale pervio e coagulopatie Pz con storia di trombosi venosa profonda e/o embolia polmonare Nei pz con storia di TVP e/o TEP idiopatica, in presenza o meno di trombofilia, qualora il clinico ritenga indicata una terapia anticoagulante cronica, non e' vi e' indicazione a chiusura transcatetere Forame ovale pervio e coagulopatie Pz con positivita' ai LAC o sindrome APA Nei pz con positivita' dei LAC o sindroma APA che abbiano presentato uno o piu episodi di ischemia cerebrale/sistemica anche in assenza di storia di TVP/EP, qualora il clinico ritenga indicata una terapia anticoagulante cronica, non vi e' indicazione a chiusura transcatetere. Forame ovale pervio e coagulopatie Iter diagnostico terapeutico nei pz con ictus cerebrale e sospetto PFO a) chi esaminare: tutti i soggetti con ischemia cerebrale prima dei 55 aa, se non vi sono altre cause evidenti b)quali esami effettuare: Primo filtro:TDC criterio di positivita' >10HITS Tutti i soggetti con TDC positivo: ecocardio TEE studio completo per trombofilia Forame ovale ervio e coagulopatie c)Come trattare (prima di eventuale chiusura PFO) -coumadin se dimostrata trombofilia, aneurisma setto interatriale, o recidive in corso di tp antiaggregante -ASA (70-160 mg/die) negli altri casi Forame ovale pervio e coagulopatie d) Chi sottoporre a chiusura del PFO? d1-chiusura transncatetere come prima scelta Storia clinica di tromboembolismo venoso Recidiva durante TAO, o controindicazioni alla TAO Concomitanza tra evento ischemico e manovra di Valsalva d2-chiusura transcatetere come alternativa alla TAO Aneurisma del setto inteatriale associato aPFO Trombofilia congenita o acquisita Eventi ischemici multipli (specie se recidive in corso di tp antiaggregante) Shunt dx-sx ampio (TDC:>10HITS basali o >25HITS dopo Valsalva) Forame ovale pervio e coagulopatie Come trattare dopo chiusura del PFO Soggetti con trombofilia congenita o acquisita Coumadin per 6 mesi, ASA per altri 6 mesi Negli altri casi doppio antiaggregante (ASA+ticlopidina) per 3 mesi, ASA per altri 9 mesi Follow-up Tutti i soggetti con TDC positivo-indipendentemente dal trattamento effettuato-vengono contattati dopo 3,6,12 mesi, quindi annualmente I soggetti sottoposti a chiusura del PFO:eco TEE+PDC a i mese Forame ovale e coagulopatie Raccomandazioni da SPREAD a) Antiaggreganti piastrinici: PFO isolato, primo evento tromboembolico,non evidenza di TVP b) TAO: PFO isolato,pregressi eventi tromboembolici,assenza di eziologie alternative,alterazioni trombofiliche c) Chiusura transcatetere pz<45aa,ampio shunt dx-sx,ASA,criteri positivi per embolia paradossa,eventi cerebrali multipli,recidive in corso di TAO, controindicazioni alla TAO Forame ovale pervio e coagulopatie Conclusioni (1) Rischio di recidiva ischemica significativamente aumentato nei pz con PFO e trombofilia, specie se>di 1 difetto trombofilico In tutti i pz con primo episodio di ischemia cerebrale ed eta'<55aa va eseguito screening completo per trombofilia Forame ovale pervio e coagulopatie Conclusioni (2) Per lo screning della trombofilia congenita o acquisita vanno eseguite in tutti i pz le seguenti indagini: a) LAC b) Ab atifosfolipidi (anticardiolipina e anti-beta2gliproteina1) -c) Omocisteina -d) markers tumorali a giudizio del clinico: Uomini: CEA, alfa1 feto/proteina, CA 19-9,PSA, CYFRA, betaHCG, NSE Donne: CEA; alfa 1feto/proteina, CA 125, CA 15-3, CA 199,CYFRA,NSE Forame ovale e coagulopatie Conclusioni (3) In caso di storia personale o familiare di TVP/EP o TVS recidivanti (con esclusione delle varicoflebiti) aggiungere alle indagini precedenti la seguente lista dei test da eseguire a distanza di almeno 1 mese dall'evento acuto: a) dosaggio dell'antitrombina b) dosaggio della prot. C (non testare se terapia anticoagulante con cumarinici in corso) c) dosaggio della prot. S (non testare se terapia anticoagulante con cumarinici in corso) d)rierca mutazione G20210A protrombina (fatt. II) e) ricerca mutazione fatt. V Leiden