direzionali - artigianali di servizio

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direzionali - artigianali di servizio
COMUNE DI GRADO
Provincia di Gorizia
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Verbale di deliberazione del Consiglio Comunale
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Registro delibere di Consiglio ORIGINALE N. 33
OGGETTO :Adozione variante n. 10 al vigente P.R.G.C. - Modifica artt. 11.7, 18, 31.1 e 27.2 delle norme
tecniche di attuazione in materia di volumi "una tantum", destinazioni d'uso commerciali, artigianali,
direzionali e servizi balneari.
L’anno duemilaotto il giorno ventitre del mese di settembre alle ore 17.05 , Parere favorevole di sola
nella sala comunale, in seguito a convocazione disposta con invito scritto e regolarità tecnica. Art.49,
D.Lgs. 267/2000
relativo ordine del giorno notificato ai singoli Consiglieri si è riunito il
Consiglio Comunale, in sessione straordinaria, seduta pubblica, di prima
SETTORE Urbanistica-Edilizia
Privata
convocazione.
IL DIRIGENTE
__________
A. De Luisa
Attesta la regolarità contabile e
la copertura finanziaria della
spesa
SETTORE FINANZIARIO
IL DIRIGENTE
Risultano:
Olivotto Silvana
Ghirardo Cristian
Bonaldo Renato
Clama Giorgio
Delbello Maurizio
Dovier Alide
Facchinetti Fiorenzo
Felluga Andrea
Gaddi Claudio
Giorda Paolo Mario
Laus Giorgio
Marin Roberto
Marocco Enzo
Oriti Emanuele
Polo Elisa
Scaramuzza Bruno
Tognon Mauro
Sindaco
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Presente/Assente
Presente
Presente
Presente
Presente
Presente
Presente
Presente
Assente
Presente
Presente
Presente
Assente
Presente
Presente
Presente
Presente
Presente
Partecipa il Segretario Generale dott.ssa Gabriella Lugarà.
Constatato il numero legale degli intervenuti assume la presidenza il sig.
avv.Silvana Olivotto nella sua qualità di Sindaco ed espone gli oggetti inscritti
all’ordine del giorno e su questi il Consiglio adotta la seguente deliberazione:
Comune di Grado – Deliberazione n. 33 del 23-09-2008
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PREMESSE:
.
Con deliberazione consiliare n°8 del 6.05.2004 è stato approvato il nuovo PRGC del Comune di Grado e
che con delibera della giunta regionale n°627 del 24.03.2005, pubblicata sul B.U.R. n°18 del 4 maggio
2005, è stata data esecutività alla deliberazione consiliare sopraccitata.
L’articolo 11.7 delle Norme tecniche di attuazione del vigente P.R.G.C. – Volumi una tantum prevede, fra
l’altro, la possibilità per i residenti di ampliare gli edifici uni o bifamiliari fino ad un massimo di 150 mc
ciò in deroga al numero dei piani esistenti al più per un livello abitativo, da destinare a residenti che
intendano realizzare l’ampliamento dell’abitazione uni o bifamiliare per le esigenze del nucleo familiare
principale o per la costruzione di un nuovo alloggio nella stessa misura, da destinare a familiare di primo
grado, in deroga al numero dei piani esistenti al più per un livello abitativo.
Le vigenti Norme tecniche di attuazione prevedono una serie di prescrizioni aventi natura prettamente
vincolistica relativamente ai locali posti al piano terra delle Zone A e B (Capoluogo e Pineta della Rotta)
quali:
il penultimo comma dell’articolo 18 delle Norme Tecniche di Attuazione del vigente P.R.G.C.
vincola i vani posti al piano terra o al piano rialzato al mantenimento della destinazione d’uso
commerciale al dettaglio e pubblico spettacolo all’interno della Zona omogenea A e B;
l’ultimo comma dell’art. 18 prevede il vincolo di mantenimento assoluto delle attività commerciali
all’interno di un perimetro definito sulla tavola P02.1 – Zonizzazione Capoluogo come Perimetro
vincolo commerciale e pubblici spettacoli;
il penultimo e ultimo comma dell’articolo 31.1 – Zona omogenea G1 ambito turistico marino –
sottozona B Pineta della Rotta prevede un vincolo assoluto al mantenimento della destinazione
d’uso nei locali posti al piano terra destinati al commerciale al dettaglio.
All’articolo 27.2 - Servizi balneari della spiaggia libera delle Norme tecniche di attuazione, ogni
intervento su dette zone viene subordinato all’adozione di strumenti attuativi i cui perimetri sono stabiliti
nella tavola grafica P03.11 e che riguardano le spiagge della Costa Azzurra e di Grado Pineta.
CONSIDERAZIONI:
Volumi “una tantum”
L’applicazione dell’articolo 11.7 è stata nella generalità soddisfacente, ma in alcuni casi si è riscontrato
come in due aree, quali l’Isola della Schiusa e gli isolati 97, 99 e 100, costituiti da lotti venduti da Comune
di Grado a cittadini gradesi con un contratto che definisce dettagliatamente anche tutti i parametri
urbanistico/edilizi, la realizzazione di dette volumetrie “una tantum” risulta impossibile.
Nell’Isola della Schiusa e nei tre isolati sopra riportati le Norme tecniche di attuazione del vigente
P.R.G.C. riportano integralmente i parametri urbanistico/edilizi contenuti nei contratti di compravendita.
Detti parametri sono, oltre all’altezza, anche il numero dei piani, la distanza dai confini e la superficie
coperta e l’indice di volumetria massima ammissibile, che costituiscono appunto i parametri non
derogabili dell’attuale normativa.
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Destinazioni d’uso commerciale al dettaglio, artigianale di servizio e direzionale.
La normativa di PRGC su questa materia ha natura esclusivamente vincolistica senza prevedere alcun
incentivo all’apertura o alla ristrutturazione o riqualificazione dei locali esisti.
Il PRGC vigente ha istituito un vincolo assoluto di divieto di cambio di destinazione d’uso sull’intera
Zona B di Pineta della Rotta ed una rilevante porzione del centro della zona B – Capoluogo, senza tener
conto della oggettiva vocazione commerciale o direzionale delle zone stesse o di altre aree del territorio
comunale e senza incentivare o coadiuvare destinazioni d’uso.
L’Amministrazione Comunale riconoscendo l’esistenza del problema di mantenere e garantire adeguati
servizi commerciali sia ai cittadini residenti che ai turisti, problema generato principalmente dagli
elevatissimi prezzi di mercato immobiliare degli alloggi, ritiene la soluzione contenuta nel vigente
strumento urbanistico inadeguata se non accompagnata da incentivi e da una riqualificazione del territorio
in cui insistono le realtà sottoposte a vincolo.
Servizi balneari ed altre strutture sulla spiaggia libera
La Regione Friuli Venezia Giulia nei primi mesi di quest’anno ha approvato il “Piano di utilizzazione del
demanio marittimo con finalità turistico ricreativa”, noto anche come P.U.D..
Tale strumento coinvolge, fra l’altro, quelle che il vigente P.R.G.C. del Comune di Grado individua come
aree destinate a Servizi balneari della spiaggia libera, il cui articolo di normativa correlata subordina ogni
intervento di infrastrutturazione alla predisposizione ed approvazione di uno strumento attuativo di
iniziativa pubblica.
Sino ad oggi detto strumento attuativo non è stato predisposto per cui, per dare attuazione a quanto
stabilito dal P.U.D., è necessario introdurre una norma che consenta, anche in assenza di strumentazione
attuativa, l’installazione delle attrezzature ammesse dal P.U.D. stesso.
VARIANTE N°10 AL P.R.G.C.: .
Al fine di superare le problematiche sopra illustrate è stata predisposta una variante al P.R.G.C., la n°10,
con la quale sono stati affrontati congiuntamente i problemi introducendo le opportune modifiche negli
articoli di normativa ed una nuova cartografia tematica relativa alle destinazioni d’uso dei locali posti al
piano terra o rialzato della Zona A e delle zone B.
Volumi “una tantum”
L’articolo 11.7 al primo comma è stato integrato con le parole “agli indici di zona e” in modo che le
deroghe comprendano non solo l’altezza degli edifici ma anche gli altri parametri urbanistico edilizi.
Con la sopracitata modifica a tutti i possessori dei requisiti richiesti dall’ articolo di norma si rende
possibile beneficiare dei volumi “una tantum”, eliminando la sperequazione oggi presente.
Destinazioni d’uso commerciale al dettaglio, artigianale di servizio e direzionale
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I commi degli articoli che ponevano i vincoli alle attività commerciali al dettaglio, citati nelle premesse,
sono stati stralciati.
Al loro posto è stato introdotto un nuovo articolo di Norma, numerato come 13/ter, accompagnato da due
tavole grafiche, numerate P.09.a e P09.b.
Con questi due nuovi documenti sono stati individuati cinque ambiti: Centro Storico, Vie a vocazione
commerciale (colorate in arancio sulle tavole P.09.a e P.09.b), Vie a vocazione commerciale-direzionale
(colorate in azzurro sulle tavole P.09.a e P.09.b), Capoluogo Centro e parti restanti del territorio
comunale.
Centro storico:
Nei piani terra di questa zona è ammessa, oltre alla residenza, unicamente la presenza di attività
commerciali al dettaglio e artigianali di servizio; la normativa vincola le ultime due destinazioni
ammettendo lo scambio tra le due.
Vie a vocazione commerciale:
L’individuazione delle vie a vocazione commerciale rappresenta la sostanziale novità introdotta con la
Variante n°10.
La scelta delle vie è stata operata seguendo criteri informatori quali: percorsi pedonali già esistenti o aree
che verranno pedonalizzate o ristrutturate in un prossimo futuro, attraverso investimenti derivanti dai
programmi dei Lavori pubblici.
I locali posti al piano terra o rialzato, aventi destinazione commerciale al dettaglio o artigianale di
servizio, prospicienti anche con sole porzioni le vie sopra individuate, debbono mantenere la destinazione
d’uso ovvero modificarla con l’altra consentita.
I locali aventi destinazione direzionale possono mantenere la destinazione d’uso o mutarla in una delle
due precedenti.
Vie a vocazione commerciale e direzionale
La scelta delle vie è stata operata tenendo conto sia della loro funzione di collegamento e penetrazione alle
varie zone o in quanto riconosciute vie nelle quali sarà possibile realizzare spazi per parcheggi, attraverso
investimenti derivanti dai programmi dei Lavori pubblici.
I locali posti al piano terra o rialzato, aventi destinazione commerciale al dettaglio, artigianale di servizio
o direzionale, possono mutare la destinazione d’uso fra le altre due diverse destinazioni d’uso consentite.
Capoluogo centro
La Tavola P 09.a individua una zona che per quanto riguarda l’estensione coincide per una parte con il
Perimetro vincolo commerciale e pubblici spettacoli interrompendosi all’altezza di Via Galilei.
Si è individuata questa zona in quanto al suo interno sono concertate la maggioranza delle attività
commerciali sia stagionali che annuali attualmente esistenti sul territorio di Grado.
I locali posti al piano terra o rialzato, aventi destinazione commerciale al dettaglio, artigianale di servizio
o direzionale, possono mutare la destinazione d’uso fra le altre due diverse destinazioni d’uso consentite.
Misure di incentivazione
E’ prevista la possibilità nelle zone periferiche di introdotte misure di incentivazione, che rappresentano la
seconda parte innovativa della variante n°10.
In caso di trasformazione di destinazione d’uso in commerciale al dettaglio o artigianale di servizio,
ovvero in caso di nuova apertura o ristrutturazione dei locali esistenti, troveranno applicazione i benefici
sulle imposte comunali, da definirsi con puntuali varianti ai regolamenti di settore.
Restanti parti del territorio comunale
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Nelle restanti parti del territorio comunale si liberalizzano le destinazioni d’uso, nel senso che ogni
immobile può essere oggetto di trasformazione in qualsiasi altra destinazione d’uso ammessa dalla
normativa di PRGC per la zona in cui ricade l’immobile interessato, con la prescrizione che nel caso di
trasformazione in residenziale o turistico - residenziale viene istituito l’obbligo della contestuale garanzia
di prevedere un posto auto per ogni nuovo alloggio ricavato.
Servizi balneari ed altre strutture sulla spiaggia libera
Al fine di dare attuazione a quanto stabilito dal P.U.D., viene introdotta una norma che consenta, anche in
assenza di strumentazione attuativa, l’installazione delle attrezzature ammesse dal P.U.D. stesso.
VISTA la Variante n°10 al vigente P.R.G.C., a firma del Dirigente d’Area Urbanistica – Edilizia Privata Porti arch. Alessandro De Luisa, datata settembre 2008 e composta dai seguenti elaborati:
- Q1 Relazione tecnica illustrativa;
- Q2 Norme tecniche di attuazione: Stato di fatto – Testo con modifiche – Testo coordinato;
- Tavola P.02.1 – Zonizzazione capoluogo – Stato di fatto e di progetto;
- Tavola P.09.a – Zonizzazione di progetto;
- Tavola P.09.b – Zonizzazione di progetto.
RILEVATO che l’ambito interessato dalla presente variante non è ricompreso nella aree SIC, e che dallo
Studio di incidenza, datato settembre 2008 e redatto dall’ arch. Alessandro DE LUISA, è emerso quanto
segue:
Non si rilevano impatti diretti ad aree sensibili e le azioni contenute dalla Variante n° 10 non
producono di fatto effetti negativi sulle aree tutelate dell’ambiente lagunare e marino;
La variante non prevede alcun tipo di azioni che vadano a coinvolgere, direttamente o
indirettamente, la Valle Cavanata e Bosco dell’Averto, il Bosco di Grado, il Caneo, l’Isola dei Belli
e i Banchi d’Orio;
La variante non prevede azioni che possano provocare rischi di incidenti e non aumenta la
produzione di rifiuti;
L’eventuale aumento veicolare è gia previsto dal recente Piano del Traffico del Comune di Grado;
In generale la variante non provoca nelle sue previsioni programmatiche effetti negativi sul
territorio;
Considerata la localizzazione in area ampiamente urbanizzata e della sua destinazione d’uso, considerando
che il Comune di Grado deve il proprio assetto economico all’attività turistica, non si ravvisano particolari
usi del territorio e delle risorse con modalità irreversibili;
RITENUTO, per le motivazioni sopra espresse, di non sottoporre la variante in parola alla Valutazione di
incidenza;
CHE ai sensi dell’art.12 del Decreto Legislativo 16 gennaio 2008 n°4 avente per oggetto: Ulteriori
disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006 n°152, recante norme in materia
ambientale, in attuazione delle direttive 2001/42/CE, 2003/4/CE e 2003/78/CE (legge comunitaria 2004)
si è provveduto a redigere il Rapporto preliminare per la verifica dell’assoggettabilità alla Valutazione
ambientale strategica, a firma dell’ arch. Alessandro De Luisa in data settembre 2008 dal quale si evince:
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Che la Variante riguarda esclusivamente aree urbanizzate da decenni e riguarda unicamente
immobili esistenti;
La variante adotta tutte le misure possibili per impedire eventuali effetti negativi;
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CONSIDERATO che la Variante non interessa e non coinvolge beni soggetti a vincolo culturale ai sensi
della Parte seconda del Decreto legislativo 42/2004: “Codice dei beni culturali e del paesaggio”;
RILEVATO che all’interno dell’area oggetto di variante ricadono beni assoggettati a vincolo
paesaggistico ai sensi della Parte terza del Decreto legislativo 42/2004: “Codice dei beni culturali e del
paesaggio, in quanto collocati in zone vincolate con Decreto ai sensi della Legge 1497/39, per cui la
Relazione Tecnica comprende anche una parte specifica relativa al vincolo paesaggistico;
SENTITO il parere della Commissione Tecnica Edilizia integrata comunale espresso nella seduta del 18
settembre 2008;
PRESO ATTO, infine, del contenuto della asseverazione sottoscritta dal progettista, dalla quale si rileva
la compatibilità della presente variante con le risultanze di cui alla Relazione geologica ed idraulica ai
sensi dell’art. 10 della L.R. 27/88, redatta dai geologi Daniele Paviz e Renzo Soica di Gorizia nel marzo
del 2002, approvata con PARERE favorevole Direttore del Servizio Geologico, giusta nota n°
AMB/16988-GO/PG/V del 28.05.2003 e l’Asseverazione ai sensi art.32-bis L.R. 52/1991;
CHE la Variante n°10 risulta essere non sostanziale, rispetta i limiti previsti dal 5° comma dell’articolo 63
della L.R. 23 febbraio 2007 n°5 e rispetta altresì i limiti definiti dall’art. 17 del vigente Regolamento di
attuazione della Parte I urbanistica, ai sensi della legge regionale 23 febbraio 2007, n. 5;
VISTO il vigente Piano Regolatore Generale Comunale;
VISTA la L.R. 23 febbraio 2007 n°5 con particolare riferimento all’art. 63;
VISTO il Regolamento di attuazione della Parte I urbanistica, ai sensi della legge regionale 23 febbraio
2007, n. 5, con particolare riferimento agli articoli 16 – Disciplina transitoria e 17 - Varianti non
sostanziali agli strumenti di Pianificazione comunale di cui all’art. 63, comma 5;
VISTO lo Statuto Comunale;
VISTO il D. Lgs. 267/2000;
E’ presente in aula l’arch.De Luisa, Dirigente Area Urbanistica, Edilizia Privata e Porti;
Il Sindaco dà lettura della proposta di deliberazione;
SENTITI gli interventi dei consiglieri:
BONALDO: prima di iniziare a cercare di capire, ritengo doveroso portare all’attenzione un inciso, di fatto anche portato
all’attenzione durante la discussione con i capigruppo. I documenti relativi all’oggetto che stiamo discutendo non erano a
disposizione dei consiglieri nei tempi previsti dal regolamento. Pertanto cercheremo, anche in via direi collaborativa, di capire e
faremo qualche domanda di più. Se poi non avremo modo effettivamente di capire qual è l’oggetto e quali sono le dinamiche
che vanno ad interessare questa delibera, ci riserviamo di porre ogni azione contro l’eventuale adozione proprio per il fatto che
la minoranza o comunque non la minoranza ma tutti i consiglieri in genere non sono stati messi nelle condizioni di poter
visionare la documentazione. Detto questo la variante ad oggetto, parlo e mi riferisco anche all’architetto particolarmente, va ad
interessare tre argomenti che sono tra essi assolutamente distinti cioè, a mio avviso, una variante dovrebbe andare ad interessare
un argomento. In questo caso parliamo del direzionale, del commerciale, parliamo della spiaggia, del PUD, andiamo a normare
quanto previsto dal PUD e se non sbaglio ancora delle volumetrie una tantum. Queste perplessità sorgono
Arch. DE LUISA: se posso anticipare la sua domanda. Questa variante, pur trattando tre articoli che non sono omogenei fra di
loro però riguardano lo stesso ambito cioè riguardano tutti la zona B edificata, quindi noi abbiamo potuto raccogliere questi
interventi che, per quanto riguarda il motivo della variante era appunto, come sapete tutti bene, il fatto di arrivare con una
normativa che dopo i due anni quasi scaduti, che scadranno il 28 della delibera 38 del 2006, dopo la variante 9 nasce dal fatto
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di adottare una normativa che non consenta un distacco nei tempi di salvaguardia. Quindi il nocciolo della normativa è la
seconda parte delle tre. Abbiamo deciso di comunque fare una normativa riguardante anche gli altri due articoli, che sono dei
temi sui quali ci siamo confrontati e che abbiamo riscontrato dalla applicazione delle norme stesse perché coinvolgono
comunque prevalentemente la zona B del capoluogo. E quindi siamo riusciti per tutti questi tre argomenti a ricondurli nelle
relazioni per quanto riguarda i VIA e la valutazione strategica entro i limiti di quelli che sono che riguardano, adesso le cito il
termine esatto, entro i limiti di flessibilità del piano. Quindi li trattiamo come argomenti simili non riguardando ambiti diversi
cioè non riguardano né zone di laguna né altre zone, né le zone agricole, riguarda una zona omogenea. Sono stato chiaro?
BONALDO: sì ho capito, tra l’altro ne avevamo anche parlato brevi manu però credo che converranno tutti quanti i consiglieri
sulla difficoltà che ci troviamo ad affrontare una delibera che sposa tre argomenti, che sono assolutamente distinti, che
meritano, anzi, credo che sia doveroso un voto distinto per ogni argomento cioè non posso comprare tutto o nulla, se mi
permette. Credo che le volumetrie una tantum poco abbiano a che vedere con il direzionale e men che meno con lo spiaggiato.
Io ritengo che un emendamento che chieda la divisione dei tre punti ritengo di porlo all’attenzione del consiglio comunale, in
prima battuta e questo è un anticipo, e poi ancora una domanda al segretario, gentilmente. Cercavo di capire da quale
documento consiliare discende la variante n.10 che mi sembra che ceda nelle sua costruzione, se non sbaglio il consiglio
comunale aveva dato indicazione relativamente e solamente al direzionale e non mi ricordo di aver parlato né di volumetrie una
tantum e né di spiaggia. Per cui appunto chiedevo da quale documento consiliare e se attiene comunque al consiglio questo tipo
di iniziativa perché se magari
SEGRETARIO: le rispondo io anche se poi può spiegarlo anche l’architetto. E’ una variante che non incidendo sugli obiettivi
strategici del piano regolatore non ha bisogno di direttive.
BONALDO: mi permetta ma la volumetria una tantum la considera una cosa che non incide cioè adesso mi permetto di
SEGRETARIO: la relazione dei tecnici è non incidenza sugli obiettivi strategici del piano regolatore quindi non necessità di
direttive per l’elaborazione di questa variante.
BONALDO: però non c’è né una delibera di giunta che dia un indirizzo in questo senso né null’altro.
SEGRETERIO: ma non ci deve essere, ci possono essere proposte di adozione di variante portate direttamente
BONALDO: dall’ufficio stesso.Posso presentare l’emendamento relativo a questa delibera all’oggetto?
SINDACO: l’emendamento, consigliere Bonaldo, io vedo: “gli emendamenti sono presentati in forma scritta all’attenzione del
sindaco mediante deposito presso l’ufficio segreteria affari generali del Comune entro il secondo giorno precedente a quello
dell’adunanza”. Se lei ritiene che questo si tratti ma è opinabile, di una proposta di limitata entità però non credo, possono
essere presentate in forma scritta al sindaco nel corso della seduta. Però dico siccome lei la delibera l’ha avuta nei termini, non
avrà avuto gli allegati i cinque giorni prima ma la delibera l’ha avuta nei termini cinque giorni prima
BONALDO: sono sostanziali, sa sindaco. Sono un po’ sostanziali gli allegati, permettono di capire
SINDACO: sì ma nella delibera si capiva già che si trattava di una variante che inglobava tutti questi argomenti e quindi
avrebbe potuto presentare due giorni prima un emendamento scritto
BONALDO: segretario, mi può certificare voglio dire ufficialmente, vista la sua carica, che non ho titolo di presentare un
emendamento relativo alla delibera che stiamo discutendo?
SEGRETARIO: no, io vorrei chiarire anche il mio ruolo. Sugli atti relativi al regolamento del consiglio comunale, l’arbitro e
chi decide è il presidente che è il sindaco. Ove c’è contestazione si può chiedere un parere, fermo restando che vota il consiglio,
funziona così. Decide il presidente, se c’è contestazione, magari sentito il segretario sull’interpretazione, vota il consiglio
comunale. Quindi voglio dire se c’è contestazione sull’interpretazione regolamentare che ha dato il sindaco si mette ai voti la
sua interpretazione oppure se c’è qualche indicazione che mi pare di aver sentito differente da parte di altri soggetti
SINDACO: comunque se vuole presentarlo
BONALDO: do lettura, io l’ho già pronto l’emendamento, ovviamente.
“Considerato che la delibera ad oggetto è composta da tre distinti obiettivi: modifica articoli 11.7, 18, 31.1 e 27.2 delle norme
tecniche di attuazione in materia di volumi una tantum, destinazione d’uso commerciale, artigianale, direzionali, servizi
balneari, il sottoscritto consigliere comunale propone che la modifica artt.11.7, 18, 31.1 e 27.2 delle norme tecniche di
attuazione in materia di volumetria una tantum e di servizi balneari vengano scorporati dalla delibera suddetta e riproposti per
la loro trattazione ed eventuale adozione separatamente con specifici atti consiliari”.
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SINDACO: ci sono altri interventi?
BONALDO: in ordine al mio emendamento altri interventi chiedeva?
SEGRETARIO: ..ma un voto distinto per le tre parti della variante, giusto?
SINDACO: quindi mettiamo ai voti l’emendamento del consigliere Bonaldo
ENTRA IL CONSIGLIERE MARIN
Viene posto ai voti l’emendamento presentato dal consigliere Bonaldo e si registra il seguente esito: n.5 voti favorevoli e n.11
contrari.
L’emendamento è pertanto respinto.
SINDACO: se ci sono altri interventi sulla delibera, richieste di chiarimenti
FACCHINETTI: anch’io volevo fare, come il collega Bonaldo, un richiamo al rispetto dei regolamenti perché in effetti la
convocazione del consiglio è venuta il giorno 16, noi il giorno 17 siamo venuti a ritirare la documentazione, che era priva di
allegati, siamo ritornati il giorno successivo, quindi il 18 e mancava ancora un allegato. Poi devo dire molto cortesemente
l’architetto De Luisa mi ha raggiunto telefonicamente per informarmi che presso la segreteria era pronto anche l’ultimo
allegato, quindi alla fine abbiamo impiegato tre giorni per entrare in possesso di tutta la documentazione. Io devo dare atto alle
signore che lavorano all’ufficio segreteria in quanto a cortesia, disponibilità ed efficienza però lei capisce, signor Sindaco, che
questo non rientra nelle regole di questo regolamento perché se andiamo a leggere l’articolo 50 al comma 1 dice testualmente
che “tutti gli atti relativi agli argomenti iscritti all’ordine del giorno devono essere depositati il giorno stesso in cui inizia il
recapito dell’avviso di convocazione”. Quindi vi pregherei, è un richiamo diciamo al rispetto delle regole. Poi volevo invece
sapere da lei, signor sindaco, per quale motivo non è stato ad oggi predisposto lo strumento attuativo che dà attuazione a quanto
stabilito dal PUD, poi riterrei più opportuno e parliamo della trasformazione di destinazione d’uso in commerciale, al dettaglio,
artigianale di servizio, per quel che riguarda l’applicazione dei benefici sulle imposte comunali, che qui nella delibera si dice
“da definirsi con puntuali varianti e regolamenti di settore”. Forse era opportuno allegare a questa delibera una delibera con la
quale si facesse chiarezza anche su questo, altrimenti diventano dei benefici un po’ aleatori, ne converrà. Infine un’ultima cosa,
volevo chiedere, come si fa a dichiarare il giorno 16: “sentito il parere della commissione tecnica edilizia integrata espresso
nella seduta del 18” cioè due giorni dopo, se per cortesia mi vuol chiarire, grazie.
SINDACO: do la parola all’architetto De Luisa che le darà tutti i dettagli.
Arch. DELUISA: io partirei da questa ultima domanda. La delibera il giorno 16 è fino ad oggi, fino a che non sarà approvata, è
comunque una proposta, la commissione edilizia era convocata per il 18 quindi nella proposta che ho redatto sapevo che
l’esame veniva effettuato il giorno 18 in commissione edilizia. La delibera si forma oggi per cui oggi posso dire
FACCHINETTI: sì ma gli atti sono stati messi a disposizione dei consiglieri il 16. La commissione si è tenuta due giorni dopo e
allora
MAROCCO: oggi si forma la delibera, oggi si approva la delibera
FACCHINETTI: va bene; una commissione bulgara
SINDACO: ci sono altri interventi?
FACCHINETTI: gli altri due chiarimenti, quello sull’attuazione , sullo strumento attuativo
Arch.DE LUISA: per quanto riguarda il PUD, il PUD non è uno strumento attuativo cioè è il nostro piano regolatore che
prevede per le due spiagge quella di Pineta e quella della Costa Azzurra la possibilità di realizzare un piano particolareggiato.
IL PUD arriva successivamente, è stato approvato i primi mesi di quest’anno e gestisce, prevede delle norme, delle regole di
gestione dell’attività in queste spiagge, nelle spiagge regionali, tra cui appunto anche queste due. Potremmo trovarci nella
situazione che, per come è scritta la norma nel nostro articolo 27, senza un piano particolareggiato non si riesce ad applicare il
PUD. Per cui, fermo restando la possibilità di realizzare un piano particolareggiato, è stato inserito, sono state inserite
nell’articolo 27 le norme che in sostanza il PUD ha dato per la gestione delle spiagge in maniera da consentire comunque, nelle
more di attuazione di questo piano attuativo che potrebbe essere di iniziativa pubblica, di iniziativa privata, di consentire la
gestione di questo bene demaniale
FACCHINETTI: e i benefici sulle imposte comunali invece da definirsi con puntuali varianti?
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MAROCCO: per quanto riguarda gli incentivi che necessariamente comporteranno, si spera, una riduzione di ICI, TOSAP e
TIA, sono questi i punti su cui possiamo lavorare. Naturalmente degli incentivi di tipo economico comporteranno un minore
introito per il Comune. Quindi stiamo preparando e valutando le soluzioni migliori in sede di redazione del bilancio di
previsione del prossimo anno, inseriremo appunto questi incentivi con le dovute coperture richieste dalla legge.
BONALDO: architetto, per cortesia, allacciandomi all’ultima domanda del consigliere Facchinetti relativamente alle misure
degli incentivi, possiamo dare lettura della norma proprio specifica, se magari ci aiuta anche a trovarla visto che l’abbiamo
avuta l’ultimo momento
Arch.DE LUISA: le norme è l’elaborato Q2.
L’articolo 13 ter, l’ultima parte, la pagina 2 della terza parte “Testo coordinato di variante”. Misure incentivanti, punto 5.
BONALDO: sa cosa saltava all’occhio: “potranno beneficiare delle agevolazioni previste eventualmente dai regolamenti” cioè
questo “eventualmente” si lega, poi l’amministrazione deve dare una risposta, se non la darà in ordine ad una norma specifica
SINDACO: quindi qual è la sua domanda?
Arch. DE LUISA: se ho capito, questo “eventualmente” nasce dal fatto che questa è una norma urbanistica non può prevedere
al suo interno norme di tipo di tassazione comunale, la materia è in piena evoluzione
BONALDO: sì ma allora direbbe “ verrà aiutata da norme di carattere finanziario” no da “eventuali norme”
Arch. DE LUISA: questo “eventuale” cioè non vuol dire che le norme ci saranno o non ci saranno, “da eventuali norme” nel
senso da quelle che verranno perché la tassazione comunale anche a livello nazionale è in piena evoluzione, i miei colleghi dei
settori economici non riescono oggi a definire quali potranno essere le norme vigenti nel momento in cui questa norma
urbanistica verrà approvata. Quindi è una intenzione che dovrà essere recepita da dei regolamenti puntuali. Un altro aspetto,
come evidenziava il vice sindaco, è anche capire quale potrebbe essere il peso e questa è una valutazione che non riusciamo a
fare oggi, quale potrebbe essere la proiezione di questa detassazione, di queste misure incentivanti a riguardo ad esempio le
entrate del Comune. Quindi questo è una parte
BONALDO: sì però di fatto lei le prevede nella norma, di fatto lei nella norma le prevede
Arch. DE LUISA: sì come possibilità futura, non come
BONALDO: a condizione però che ci siamo le condizioni economiche.
Se mi permette ancora se era il caso di presentare la piantina così ci rendavamo conto della zonificazione anche perché saltava
all’occhio che poi si va ad interessare alcune strade rispetto ad altre e noi nella nostra piccola esperienza eravamo abituati a
zonificazioni che andavano ad interessare comunque dei quartieri e non delle singole strade, che proprio tagliavano il quartiere.
Magari se è il caso di presentarla per farci capire, proprio nello specifico come e dove. Tra l’altro prima che la presenti così
magari lei avrà anche modo di spiegarmi, ho visto che alcune strade che diversamente da come è l’impalco della delibera viene
riportato che le strade che saranno interessate da diversi lavori sono contemplate, cioè la contemplazione è scelta relative
all’arancione piuttosto che il blu, ne consegue da quella che è l’intendimento dell’amministrazione relativamente alle zone.
Faccio un piccolo esempio: mi sembra che in Riva Slataper, sul molo, sul canale dell’Isola della Schiusa sono previsti dei
lavori, per esempio, però come sono andato a vedere nella tavola che lei avrà modo di presentare anche a noi, la strada
assolutamente non è interessata da nessun tipo di norma, che se questo va bene nel primo pezzo in quello dopo no perché so che
ci sono un ristorante…
Arch. DE LUISA: ….e delle viabilità. I colori sono simili tra aree e viabilità che hanno lo stesso livello di vincolo. Il centro
storico è l’area più vincolata dove sono consentite solo due tipi, oltre alla residenza, soltanto due tipi di destinazioni d’uso, cosa
che c’è tuttora.
Dopo di che per la viabilità arancione sono state comprese quelle strade che o sono già pedonalizzate o hanno vocazione
pedonale o hanno una vocazione di percorso. Partendo dalla tavola B9 A. I percorsi arancioni, appunto, come vi dicevo sono
quelli che hanno vocazione pedonale o comunque è probabile che ricevano, per la loro posizione panoramica, anche per il loro
tipo di utenza, che ricevano nel prossimo futuro, non dico il prossimo anno ma le indicazioni che ho avuto sono anche per i
successivi anni, che appunto ricevano degli investimenti, quindi che vengono ristrutturate o risistemate, ragione per cui su
questa viabilità si è tenuto un vincolo, rispetto al mutamento della destinazione d’uso, un vincolo simile a quello che è in centro
storico, quindi sono consentite, ricordiamoci che parliamo sempre dei piani terra o rialzati, sono consentite attività commerciali
al dettaglio o artigianali di servizio mentre il direzionale su queste direttrici non è consentito, è consentito solamente il
mantenimento dell’esistente. La zona e le viabilità in azzurro sono invece quelle viabilità dove è consentito anche il direzionale
perché sono comunque le viabilità che anche in una possibile pedonalizzazione del centro verranno comunque mantenute per il
traffico veicolare, oltre che servono per collegamento all’interno dei vari isolati. Quindi sono delle viabilità che probabilmente
non saranno oggetto di interventi di ristrutturazione massiccia perché sono già comunque conformate e sistemate e su queste
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aree, su queste strade sono concentrati gli incentivi perché comunque riguardano delle zone dove la presenza non solo dei turisti
ma dei cittadini comunque è notevole, quindi si vuole garantire comunque un livello di servizi commerciali o di artigianato di
servizio anche per i residenti.
BONALDO: in sostanza, giusto perché mi saltava all’occhio proprio il fatto di Riva Scaramuzza, rispetto a tutto il cerchio
dell’Isola della Schiusa, io ritengo che poteva essere una strada
MAROCCO: scusi, consigliere Bonaldo, naturalmente prima di redarre questo piano sono state fatte delle valutazioni,
naturalmente, perché qui si va ad incidere sulla realtà economica gradese. La valutazione che è stata fatta è che una strada
provinciale sia poco appetibile dal punto di vista commerciale o anche artigianale di servizio perché avere degli esercizi su una
strada a larga frequentazione di automobili, basta vedere quanti esercizi ci sono su quella direttrice, mi corregga se sbaglio
BONALDO: no, convengo con lei
MARIN: ci sono anche alberghi
MAROCCO: ma l’albergo non rientra nella variante che andiamo ad approvare oggi
MARIN:….
MAROCCO: consigliere Marin, sedersi in un bar con la provinciale ad un metro, non credo sia molto appetibile né per il turista
né per il cittadino gradese
BONALDO: anche perché comunque andavamo ad interessare le attività direzionali. Ad ogni buon conto le domande erano
proprie finalizzate a capire qual’ era la ratio che aveva portato a questa tavola per cercare di eventualmente portare anche
perché, se mi permette, tra l’altro, ho visto anche puntuale, ho visto che poi riportate nome per nome ogni negozio. A questo
punto qua mi starebbe più comodo chiedervi i nomi dei negozi che stanno fuori che possono cambiare destinazione d’uso sulla
base di quello che è il lavoro che avete fatto. Esattamente stiamo meno
SINDACO: comunque la ratio di questa Amministrazione è di incentivare aree a vocazione turistica pura e quindi anche
incentivarle queste aree. Altre aree, come quelle che lei sta appena nominando, sono aree che possono, che hanno difficoltà
comunque ad essere sviluppate.
Lasciamo libera, se uno lo vuole fare, consigliere, lo può fare ma non li obblighiamo perché qui si sta parlando di vincoli, di
vincoli molto pesanti, quindi se uno lo vuole fare su quella direttrice lo può fare ma noi pensiamo di concentrarsi in altre aree e
stimolarle molto di più. E’ una scelta
DELBELLO: se posso dare un contributo. Il primo fatto importante è quello relativo alle zone pedonali, le zone pedonali hanno
tutte il vincolo commerciale e artigianale di servizio. Questo qua è stato messo su tutte le zone pedonali se non sbaglio, mi
corregga, posso anche sbagliare perché non sono perfetto. E allora questo è il primo punto nel quale almeno nelle zone
pedonali non vogliamo che ci sia più il direzionale. E questo qua è un punto importantissimo che nel viale ci siano attività
commerciali, artigianali che vendano i propri prodotti e di conseguenza incentivino il flusso e l’economia gradese. Sul resto del
territorio
CLAMA: ma l’importante è che venga confermato, sono d’accordo con lei
DELBELLO: questo qui veniva proprio confermato su anche proposta, questo e quell’altro, veniva confermato che nelle zone
pedonali noi abbiamo messo questo vincolo importante, che mi sembra corretto confermarlo e portarlo avanti. In altre zone
della periferia, dove logicamente la problematica delle attività commerciali è più seria perché parliamo di Città Giardino, Pineta
dove che vediamo purtroppo le attività morire invece di incentivare perché questa è la verità, abbiamo cercato di trovare anche
degli incentivi che potrebbero essere, dico potrebbero essere l’ICI, potrebbe essere la Tarsut, la TIA se riusciremo in qualche
maniera a fare la differenziata a peso cioè degli incentivi a queste attività che domani mattina il peso non sia quello del centro
perché lo stesso peso non è il peso commerciale, centrale di quello delle periferie cioè non è che il guadagno di un’attività nel
centro storico è uguale a quella della periferia, di Città Giardino, di Pineta, questo lo sappiamo tutti, anzi dovremmo ringraziarli
che aprono l’attività anche a Fossalon, in altre zone, dove in questo momento le attività hanno grosse difficoltà economiche. E
questa è la verità. E allora cercheremo con anche i regolamenti regionali, cercheremo anche con l’assessore Ciriani di trovare
delle soluzioni di incentivo proprio a queste zone oltre di incentivi comunali, quelli che rendono possibile i regolamenti
comunali con la nuova finanziaria, come le diceva il Vice Sindaco prima. Poi logicamente noi abbiamo pensato a delle strade, a
delle vie dove anche l’amministrazione comunale domani mattina migliorerà i servizi, farà l’illuminazione, farà la
ristrutturazione delle strade, le asfalterà, cercherà di rendere quei posti più fruibili per le attività commerciali.
BONALDO: ma allora la ratio è totalmente sbagliata cioè la zonificazione non era una zonificazione finalizzata a bloccare ma
doveva dire l’amministrazione
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DELBELLO: cosa? Parli piano, che non ho capito
BONALDO: l’amministrazione doveva dire nella zona blu interviene con un incentivo, dico una stupidaggine, 10, nella zona
arancione stante il suo ragionamento eh
DELBELLO: cosa parla, faccia una domanda specifica perché è una cosa che non si capisce niente, no, lei faccia una domanda
chiara senza dire
BONALDO: lei ha spiegato quello che è il suo ragionamento, io le sto dicendo stante il suo ragionamento non andava, cioè non
si doveva zonificare ma incentivare. Comunque in ogni caso, tanto per tagliare la testa al toro, Via Roma e quella dietro via
Carducci, via Carducci non può essere non interessata da questo provvedimento considerato anche che il piano della viabilità
prevedeva tutta una serie di interventi, di porfido e quant’altro. Io ritengo che perlomeno questa via deve essere inserita
DELBELLO: ma fa parte della zona blu, comunque Bonaldo, fa parte di una zona che ha il vincolo commerciale, artigianale e
direzionale, c’è comunque il vincolo, non è che non c’è un vincolo, non è che lei può cambiare questo vincolo qua
CLAMA: il commerciale può essere modificato in direzionale e lei sa meglio di me, vedi gli esempi che esistono nel viale
pedonale, che purtroppo alla sera banche piuttosto che agenzie immobiliari, piuttosto che uffici alle sette chiudono le luci e
sono dei buchi neri bruttissimi. D’altronde per incentivare anche queste zone niente di meglio di un’attività commerciale con
degli incentivi a cui voi accennavate prima per riavvivare queste vie per renderle più vive, più turistiche e non una via solo di
uffici che alle sette chiude tutto ed è una via buia.
DELBELLO: ma la decisione della giunta è stata quella di creare il capoluogo, creare le periferie, di incentivare le periferie in
questo momento qua
CLAMA: ma via Carducci non è periferia, mi scusi, eh
DELBELLO: ma infatti non è periferia, infatti per questo le sto dicendo e questa fa parte comunque del capoluogo che arriva
fino a via Galilei e di conseguenza fa parte del centro
CLAMA: ma il commerciale può essere trasformato in direzionale con le conseguenze che le ho appena detto
DELBELLO: ma ho capito però ci sono le vie pedonali dove c’è in vincolo commerciale e artigianale e resta comunque
commerciale, artigianale e invece sono le vie che non saranno pedonali, almeno noi non le prevediamo pedonali come
amministrazione, di conseguenza diamo la possibilità anche
CLAMA: ma ci sono anche delle vie, vedi via Manzoni, che non sono pedonali ma che sono importanti
DELBELLO: io sono dell’idea che il mercato si regolamenta da solo, se poi logicamente ci sono delle vie di interesse pedonale,
il vincolo va benissimo perché logicamente dico ma non mettiamo troppi vincoli perché coi troppi vincoli non si va lontano
BONALDO: chissà perché quelli che non rischiano del proprio sono sempre d’accordo che la concorrenza fa bene
CLAMA: le vie come avete classificato voi di interesse commerciale non sono solo quelle pedonali e sono esattamente, anche
giustamente, inserite vie che non sono pedonali. Quindi con tutto il rispetto per le vostre scelte, perché è ovvio che quando si fa
una scelta si mette un paletto da una parte o dall’altra ma ragionando un po’, diciamo così, a voce alta, mi sono reso conto che
via Carducci, per forza di cose doveva essere inserita tra le vie di importanza commerciale pur essendo alle spalle del viale
pedonale un po’ nascosta, ecc. però motivo in più per incentivare le attività commerciali, per far sì che questa via diventi viva,
diventi una via turistica
DELBELLO: ma che attività commerciali lei trova in via Carducci in questo momento qua?
CLAMA: abbiamo, incominciamo dal Panino
DELBELLO: no, il Panino è vincolato perché rientra nella direttiva dall’altra parte
CLAMA: abbiamo tutte attività direzionali, abbiamo un commerciale: il supermercato ma appunto per incentivare il commercio
in quelle vie non permettere che vengano anche quelle poche che ci sono trasformati in direzionali
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DELBELLO: il suo problema della questione dell’alimentare è vincolato perché è vincolato sull’altra via che è pedonale, e
allora vede che ci sono comunque i rimedi a quello che sta dicendo lei in questo momento qua. Ci sono dei rimedi, lei mi sta
dicendo in una via che oggi di commerciale non ha niente
CLAMA: due e infatti bisogna incentivare. Se anche quelle due chiudono abbiamo proprio una via morta
DELBELLO: ma consigliere sono state fatte delle scelte, in quella via oggi non ci sono
CLAMA: ma infatti questa è una proposta, la valutate, non la valutate, la considerate positiva, negativa
DELBELLO: fate un’osservazione, le varianti si possono fare le osservazioni, fate un’osservazione sarà valutata.
CLAMA: stesso discorso vale non tanto per riva Slataper perché non c’è nessuno ma riva Scaramuzza, se non sbaglio. E’ una
delle vie principali di ingresso a Grado, se è viva se è animosa, è incentivante anche per il turista, se invece è tutta chiusa alle
sette di sera con le saracinesche tirate giù è un po’ triste.
BONALDO: segretario, credo che possiamo presentare un emendamento o no?
SINDACO: comunque si possono fare delle osservazioni e noi recepiremo
BONALDO: possiamo fare un minuto di pausa, allora?
DELBELLO: la variante ha le osservazioni
CLAMA: o un emendamento o un’osservazione.
DELBELLO: le osservazioni
SINDACO: le osservazioni perché poi verranno recepite
CLAMA: in aula adesso?
SINDACO: no
CLAMA: ah perché verrà pubblicato, verrà proposta un’osservazione
SINDACO: sì, vengono fatte delle osservazioni, possono essere recepite perché non è che noi pensiamo che sia tutto perfetto
CLAMA: anticipiamo già un’osservazione su questo
DOVIER: d’altro canto il ragionamento che è stato fatto per certe strade è evidente. Piuttosto che un negozio sia chiuso è
meglio che diventi direzionale, è poi la medesima logica
SEGRETARIO: Da tener presente che per quelle aree per le quali voi volete proporre osservazioni non vanno in salvaguardia.
Se nel periodo di adozione dovesse intervenire una richiesta di modifica sarebbe possibile. L’emendamento anticipa la
salvaguardia anche in quelle zone di vostro interesse. L’osservazione se presentata, voglio dire poi, entra in vigore dopo
l’approvazione
BONALDO: un consigliere presenta un’osservazione, il consigliere viene qua e discute durante l’adozione del documento, il
cittadino porta l’osservazione
SINDACO: io adesso non voglio ma avete avuto almeno tre giorni prima tutto, la delibera cinque giorni prima e tutta la
documentazione, potevate presentare
CLAMA: io son sincero, sono passato se non sbaglio venerdì e non ho trovato ma non per far polemica
SINDACO: quel grafico lì con tutte le vie lo avete già da tre giorni
CLAMA: io l’ho avuto sabato, sono passato il giorno prima e non c’era
SINDACO: se volete fare l’emendamento, se ritenete noi siamo qua sennò fate le osservazioni dopo.
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MARIN: chiedo innanzitutto scusa per il ritardo ma mi ha giustificato e la ringrazio di un tanto
SINDACO: lei era giustificato perché ci aveva già avvertito
MARIN: una considerazione intanto sulla proposta di delibera presentata dall’Amministrazione comunale in base anche alle
illustrazioni che ho sentito poco fa dell’Assessore Delbello e alle dichiarazioni sue, signor Sindaco, che non hanno un tono
polemico ma come sempre assolutamente collaborativo però una constatazione di carattere politico. Mi dispiace sottolineare al
di là dopo della via interna non interna, quelle sono scelte che spettano all’amministrazione comunale, possono essere condivise
o non condivise, uno ha una visione e uno ne ha un’altra. Però quello che emerge, la vostra visione di sviluppo in questo
momento dalle considerazioni che avete fatto perchè quando sentiamo parlare che ci sono delle zone che obiettivamente hanno
difficoltà perché hanno un arredo urbano che non è consono probabilmente alle aspettative né dei residenti né degli ospiti che
non hanno in questo momento degli incentivi particolari, che non hanno delle prospettive davanti per le quali diventa difficile
incentivare, diventa difficile riuscire a far attuare determinati interventi di apertura di locali commerciali e preso atto di questo,
allora si toglie il vincolo e si concede la possibilità di fare anche il direzionale o qualcos’altro. Questo, onestamente, in
riferimento anche alle dichiarazioni fatte su Città Giardino rispetto anche alle dichiarazioni fatte su Via Carducci o sul lato della
provinciale di Riva Slataper. Io dico che un minimo di previsione futura questa amministrazione la debba avere e sono convinto
che ce l’ha ma proprio perché nasce da questa convinzione il fatto che mi aspettavo da voi in questo momento una visione di
proiezione, di prospettiva migliore perché non avete dato un segnale di incoraggiamento, anzi direi alquando di pessimismo.
Allora probabilmente siamo tutti consapevoli che c’è anche un processo in atto perché la norma è stata approvata il 31 luglio in
consiglio regionale e lo sapete, si sa. Si sta lavorando alacremente per il discorso del project financing delle terme di Grado.
Allora queste non vorrei che passassero nel dimenticatoio come possibile, anzi come visto che tutti l’abbiamo detto. L’abbiamo
detto noi prima, l’avete detto voi oggi, l’hanno detto quindici anni fa che probabilmente il vero sviluppo, il vero rilancio della
località passa, così come anche definito dal vostro programma elettorale, in maniera particolare attraverso l’intervento, il
rilancio delle terme, quindi delle terme importanti, aperte tutto l’anno e tutto quanto, che insistono oltretutto sul sedime di Città
Giardino. Allora, di fronte a queste prospettive pensare che non ce ne sono altre, che bisogna abbandonare già il territorio e
accettare di fatto quello che è, è una visione miope di proiezione del futuro ma questa è una considerazione solo di carattere
politico, che voi vi assumete le responsabilità di quanto dite e di quanto fate, che chiaramente in questo momento non può
essere condiviso da parte mia sicuramente no. E questa è la parte di carattere politico. Per quanto riguarda invece la parte di
carattere tecnico, io all’architetto De Luisa vorrei chiedere solamente due delucidazioni 1) il perché non si può attuare il PUD
all’interno degli stabilimenti balneari per quello che riguarda la previsione di PUD di attrezzature od altro, per cui il ricorso e la
necessità di ricorso ad una specifica della norma, così come avete individuato all’interno di questa variante e la seconda in
relazione agli una tantum, quindi i famosi 150 cubi previsti in origine che per quello che riguarda mi sembra di aver capito gli
isolati di Schiusa e di Colmata e altri due isolati, di fatto non risultano assentibili. Quindi tecnicamente perché non risulta
assentibile l’una tantum in queste circostanze e il perché non si può utilizzare il PUD in assenza di normativa specifica
Arch.DE LUISA: la norma attuale prevede che i 150 metri cubi siano in deroga al numero dei piani esistenti al più per un
livello abitativo. Il numero di piani esistenti è un indice che è presente nella maggior parte degli isolati del capoluogo ad
esclusione di quelli. Quindi noi ci siamo trovati all’Isola della Schiusa, dove ci sono anche dei parametri di superficie coperta,
ad avere delle caratteristiche, ad avere dei richiedenti che avevano le caratteristiche ma avendo solamente la proprietà del piano
terra e quindi non la proprietà dei piani superiori perché comunque in unità condominiali, avendo questi ampi scoperti non
possono aderire per i familiari ecc. ad avere questi 150 metri cubi.
MARIN: quindi voi li prevedete i 150 quindi anche la possibilità di andare in estensione
Arch. DE LUISA: in deroga agli indici di zona e al numero dei piani
MARIN: alla superficie coperta
Arch. DE LUISA: quindi qualunque indice, se sono una tantum e se sono solamente per alcuni residenti che hanno tutta una
serie di caratteristiche, poi sono oggetto di vincolo tavolare, è corretto che siano possibili in qualunque zona del capoluogo
MARIN: anche a scapito di andare a ricoprire i giardini
Arch. DE LUISA: sì
MARIN: questo lo diciamo, quindi non possiamo però diamo la possibilità anche nei rioni delle case familiari, unifamiliari di
andare a costruire i giardini. Ok. Questo primo punto è molto chiaro, probabilmente la ratio della norma, la norma precedente
aveva una ratio
Arch. DE LUISA: sì, la ratio era quella di consentire ai residenti
MARIN: sì ma non di andare a costruire, edificare i giardini
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SINDACO: sì però c’era una disparità di trattamento
MARIN: questa era una ratio precedente, voi avete cambiato la filosofia e ammettete di andare a costruire sui giardini
SINDACO: perché da altre parti era possibile
MARIN: sindaco, è una scelta però in maniera che sia leggibile bene la norma e che si sappia cioè questa norma permette di
andare ad edificare gli una tantum sui giardini
SINDACO: privati e solo per residenti per esigenze della famiglia
MARIN: sui giardini non edificabili perché i vincoli di superficie scoperta erano quelli
SINDACO: con i vincoli della famiglia
MARIN: i vincoli date 150 metri cubi
SINDACO: cioè deve essere residente, deve essere per esigenze della famiglia cioè non è che si può costruire così
MARIN: ma sono d’accordo, la ratio è quella, quindi non c’è difficoltà
DOVIER: comunque per noi c’è anche un’altra ratio ed è quella che si pone termine ad una sperequazione perché da una parte
lo si poteva fare in tutto il resto del territorio, all’Isola della Schiusa no
MARIN: sì ma all’Isola della Schiusa in determinate circostanze non si poteva attuare
DOVIER: per cui si ripristinano delle regole che sono uguali per tutti
SINDACO: questa è anche nella ratio per tenere il gradese a Grado perché se una famiglia ha un figlio che vuole trovare casa si
può costruire lì nella propria casa
MARIN: l’’uguaglianza la conosciamo la vostra della sinistra
SINDACO: è anche proprio nell’ottica di tenere i gradesi a Grado perché si parla di famiglia, di residenti
MARIN: l’importante infatti i vincoli ci sono, i vincoli li mantenete: parente di primo grado, inalienabilità per dieci anni, quelli
sono vincoli importanti. E quindi questo punto è stato chiarito. Invece per quello che riguarda il PUD è altrettanto importante
Arch.DE LUISA: per quello che riguarda il PUD, il PUD viene approvato nei primi mesi di quest’anno e per quanto riguarda le
aree che sono state individuate dal nostro piano regolatore, soggette a PRPC, dalla lettura della norma che mette al primo posto
“la formazione di un PRPC al fine di consentire la costruzione di gruppi di capanni dotati di servizi igienici, di pronto soccorso
ecc.” può bloccare questa rigidità del nostro piano regolatore, può bloccare quelle che sono le previsioni di gestione delle
spiagge demaniali rispetto alle normative che ha inserito il PUD. Per cui, pur mantenendo fermo l’impalcato dell’articolo
precedente, sono state aggiunte, in assenza di strumentazione attuativa, nelle aree demaniali infrastrutturate e individuate nella
tavola 6 del Piano di Utilizzazione Demanio marino con finalità turistico-ricettiva è ammessa l’installazione di, sono state
inserite quelle norme che sono contenute oggi nel PUD e che danno la possibilità di gestire questo patrimonio anche in assenza
di un PRPC, che magari per le peculiarità delle nostre spiagge potrebbe comportare anche delle previsioni diverse o comunque
di carattere. E quindi questo ci consente, in attesa che questi PRPC vengano fatti o comunque anche se non verranno mai fatti,
in pendenza di questa previsione del nostro piano regolatore ci consente di gestire comunque le spiagge, parimenti a come è
possibile gestire le spiagge in altri comuni
MARIN: è un eccesso di prudenza, diciamo perché potevate già fare
Arch. DE LUISA: cadiamo in un periodo favorevole
MARIN: è sovraordinato fino ad un certo punto perché avevamo fatto inserire che in ogni caso doveva recepire in maniera
automatica tutte le variazioni di piano. Quindi il futuro PRPC anche di iniziativa pubblico-privata dovrà essere recepito
automaticamente
SEGRETARIO: questa norma è uno scrupolo
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Arch. DE LUISA: È uno scrupolo esattamente. Approfittiamo di questa variante per inserire anche questo articolo
MARIN: un eccesso di zelo che non fa mai male l’eccesso di zelo. Come chiarimenti per me sono sufficienti al di là delle
considerazioni politiche, presentiamo l’emendamento per quello che riguarda “…tra le vie a vocazione commerciale vengano
inserite anche Riva Scaramuzza e Via Carducci” a firma di Bonaldo e dei colleghi consiglieri presenti della minoranza.
BONALDO: prima di discutere l’emendamento, senza saltare da un argomento all’altro, volevo fare un intervento relativo alle
volumetrie una tantum e a quanto ho appreso adesso dalla voce dell’architetto perché vedevo nella delibera che in sostanza si fa
riferimento sì all’Isola della Schiusa ma si va ad interessare soltanto gli isolati 97, 99 e 100
Arch. DE LUISA: no, Isola della Schiusa più 97, 99 e 100 che nella relazione ho individuato graficamente, sono degli isolati
che stanno di fronte alla Schiusa tra viale dei Moreri e
BONALDO: per cui in sostanza si potrà edificare sui giardini tutta l’Isola della Schiusa e tutto il Bellevue e tutto fino andare al
cimitero?
Arch. DE LUISA: diciamo che oltre il parametro dell’altezza si andrà in deroga anche agli altri parametri esistenti
BONALDO: ho capito
MARIN: ma là è sufficiente l’altezza
Arch. DE LUISA: ma se ho altri parametri
MARIN: ma lo fate in deroga al parametro delle altezze
Arch. DE LUISA: ma il senso che è stato appunto dato
MARIN: e visto che parliamo di un piano, non parliamo di sette piani, parliamo di un piano sostanzialmente
Arch. DE LUISA: quindi o si costruisce sopra l’esistente, per cui chi ha il secondo piano può fare il terzo oppure chi ha il
piano terra fa una appendice al piano terra perché al primo non può costruire perché non è di sua proprietà. In sostanza è
semplicemente la possibilità
MARIN: perché la norma era fatta per gli edifici uni o bi-familiari e non per unità condominiali perché anche se sono su due
livelli o tre livelli ma con frazionamenti diversi risultano unità condominiali
Arch. DE LUISA: questa è stata considerata una sperequazione rispetto alle esigenze che sono emerse in questi isolati e questo
è stato il modo di eliminare la sperequazione
MARIN: è una scelta, non la condivido ma è una scelta
BONALDO: per chiudere l’argomento, voglio dire politicamente sarebbe stata condivisibile alzare un piano sui due piani, sui
tre. Onestamente chiedermi di cementificare tutti i giardini da qua al cimitero
SINDACO: non è che si cementificano tutti i giardini, non credo proprio, insomma
BONALDO: io estremizzo per far capire
SINDACO: è per andare incontro alle esigenze delle famiglie che magari hanno un figlio che vuole rimanere a vivere lì e
siccome da altre parti si può fare ci sembrava ingiusto che lì non si potesse fare. Per fare un discorso di non disparità di
trattamento. Comunque adesso vorremmo sospendere cinque minuti perché esaminiamo questo emendamento.
La seduta viene sospesa alle ore 18.20.
La seduta riprende alle ore 18.40 e risulta assente il Consigliere Felluga:
SINDACO: riprendiamo i lavori del consiglio. Per informare che la maggioranza ha esaminato l’emendamento presentato dai
consiglieri di opposizione, è arrivata questa determinazione che comunque può essere accolto il discorso della vocazione
commerciale quindi mantenere il vincolo, a nostro avviso, su Via Carducci e anche sulle laterali che non erano segnate però non
riteniamo di estendere il vincolo anche in Riva Scaramuzza. Quindi darei la parola al consigliere Gaddi, se voi ritenete di
portarlo avanti, chiaramente noi non possiamo accoglierlo.
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Se lo mantenete questo dobbiamo bocciarlo solo perché c’è Riva Scaramuzza sennò comunque darei la parola al consigliere
Gaddi che
GADDI: facciamo la controproposta di mantenere vincolata Via Carducci e tutte le laterali quindi Donizetti, Marconi, Bellini,
Galvani, tratto ovviamente via Carducci e Verdi.
SINDACO: quindi allora ritirate questo emendamento?
MARIN: sì, ritiriamo e facciamo l’emendamento congiunto
SINDACO: volete firmarlo?
MARIN: sì facciamo l’emendamento congiunto così lasciamo traccia anche della nostra disponibilità e della nostra incisività di
gruppo di minoranza nei confronti dell’attuale maggioranza
SINDACO: quindi diamo atto che questo è ritirato. Do atto che anche i consiglieri di opposizione l’hanno sottoscritto.
Quindi messo ai voti l’emendamento “che tra le vie a vocazione commerciale vengono inserite le seguenti: Via Carducci,
via Donizetti, via Marconi, via Bellini, via Galvani”, viene approvato all’unanimità, con voti favorevoli n.16, espressi
per alzata di mano, presenti e votanti n.16 consiglieri.
SENTITE le dichiarazioni di voto:
MARIN: una dichiarazione di voto, signor Sindaco. Allora vista l’approvazione parziale dell’emendamento, considerato che su
sollecitazione dell’attuale minoranza siete arrivati ad una determinazione di una variante per quello che riguardava i vincoli che
sostanzialmente soddisfa e rispecchia comunque quasi totalmente quello che avevamo presentato già il precedente consiglio
comunale e al di là dei nuovi inserimenti sull’una tantum e sul PUD, anche se sul discorso dell’una tantum come vi ho
anticipato prima in sede di discussione non li condivido nella forma e nella ratio della norma però un obiettivo lo consideriamo
raggiunto e condiviso assieme a voi. Pertanto possiamo annunciare di ritirare il punto nostro, sostanzialmente, che riguardava il
vincolo delle attività commerciali e pertanto dare espressione di voto favorevole a questa proposta di delibera.
BONALDO: la riserva l’ho già annunciata in fase di intervento. Sono assolutamente convinto che il documento così come è
stato normato, approvato ed emendato sia forse più definito. Rimane per quanto Forza Italia delle perplessità relativamente alle
volumetrie una tantum e al fatto che alcuni giardini verranno interessati da cementificazioni così diciamo, estremizzando
ovviamente, la difficoltà di votare in toto questa delibera discende, come detto in origine, dal fatto che va ad interessare tre
argomenti. Confermo il mio appoggio alla variante relativamente al direzionale però il mio voto sarà di astensione proprio
perché va ad interessare gli altri due argomenti. Il voto pertanto di Forza Italia sarà di astensione. Grazie.
GADDI: il nostro ovviamente sarà un voto favorevole anche perché così diamo finalmente forse l’opportunità ai gradesi, quelli
che hanno la possibilità di costruire un appartamento per i figli, di restare a Grado e non trasferirsi altrove
Messa ai voti la proposta di deliberazione, come emendata
DELIBERA
Con voti favorevoli n.15, astenuti n.1 (Bonaldo) espressi per alzata di mano; Presenti n. 16 Consiglieri,
votanti n.15 Consiglieri
1)
Per la motivazioni contenute nella Q.INC. “Relazione di Analisi sulle potenziali incidenze generate
dalla Variante n°10”, datata settembre 2008 e firma dell’arch. Alessandro De Luisa ed allegata alla
presente deliberazione, di non sottoporre la variante alla Valutazione di incidenza;
2)
Di adottare il Q.VAS. “Rapporto preliminare ai sensi dell’articolo 12 del D. Lgs 16 gennaio 2008
n°4” redatto in conformità all’Allegato I – “Criteri per la verifica di assoggettabilità di piani e
programmi di cui all’articolo 12” e datato settembre 2008 a firma dell’arch. Alessandro De Luisa;
3)
Di adottare la Variante n°10 al vigente P.R.G.C.- modifica artt. 11.7, 18, 31.1 e 27.2 delle norme
tecniche di attuazione in materia di volumi “una tantum”, destinazioni d’uso commerciali,
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artigianali, direzionali e servizi balneari redatta in data settembre 2008 a firma dell’arch.
Alessandro De Luisa, Dirigente dell’Area Urbanistica – Edilizia Privata – Porti e composta dai
seguenti elaborati:
Q1 Relazione tecnica illustrativa;
Q2 Norme tecniche di attuazione: Stato di fatto – Testo con modifiche – Testo coordinato;
Tavola P.02.1 – Zonizzazione capoluogo – Stato di fatto e di progetto;
Tavola P.09.a – Zonizzazione di progetto;
Tavola P.09.b – Zonizzazione di progetto.
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Comune di Grado – Deliberazione n. 33 del 23-09-2008
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Letto, confermato e sottoscritto,
IL PRESIDENTE
Avv.Silvana Olivotto
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IL SEGRETARIO GENERALE
dott ssa Gabriella Lugarà
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ATTESTAZIONE DI INIZIO PUBBLICAZIONE
Si attesta che la presente deliberazione oggi 02-10-2008 viene affissa all’Albo pretorio, ove vi rimarrà a tutto il 17-10-2008 .
Lì 02-10-2008
Il Responsabile della Pubblicazione
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Ornella Cicogna-
ATTESTATO DI AVVENUTA PUBBLICAZIONE
Si attesta che la presente deliberazione è stata affissa all’albo pretorio per 15 giorni consecutivi dal 02-09-2008 al 17-10-2008
e contro la stessa non sono pervenuti reclami e denunce.
Lì 18-10-2008
Il Responsabile della Pubblicazione
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Ornella Cicogna-
ATTESTATO DI ESECUTIVITA`
Si attesta che la presente deliberazione è divenuta esecutiva per compiuta pubblicazione ai sensi dell’art.1 comma 19 della L.R.
n.21/2003
Lì 18.10.2008
Il Segretario Generale
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dott.ssa Gabriella Lugarà
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