Casseforti a prova di scasso: sbagliando si impara
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Casseforti a prova di scasso: sbagliando si impara
06 V046 casseforti:Layout 1 28-05-2009 17:04 Pagina 18 SICUREZZA DELLE CASSEFORTI antifurto giugno 2009 Casseforti a prova di scasso: sbagliando si impara Adalberto Biasiotti Dal caso del furto nel negozio di un gioielliere a Londa nel 1865 una lezione per tutti coloro impegnati a realizzare questi prodotti. Di cui fare tesoro anche oggi... I tà. Essi pertanto penetrarono nell'interrato del negozio del sarto, raggiunsero il pavimento sotto il negozio del gioielliere, forarono il pavimento ed entrarono nel negozio dal basso. Lavorando tutta la domenica, essi furono in grado di violare la cassaforte e allontanarsi prima che il negozio aprisse, il lunedì mattina. Il bottino è stato di parecchie migliaia di sterline di gioielli. Il furto suscitò un grande clamore e molti indirizzarono le loro lamentele contro la negligenza della polizia, chiedendo un maggior numero di poliziotti. Ecco come alcuni articoli dei giornali dell'epoca riferiscono sull'episodio: l signor Walker un prestigioso gioielliere, un sabato sera chiuse tutti i suoi più preziosi gioielli nella cassaforte e abbassò le imposte della sua vetrina. Ad ulteriore garanzia di sicurezza, il signor Walker aveva preso la precauzione di fissare degli specchi alle pareti del negozio, in maniera che chiunque avesse esaminato l'interno dalla strada avrebbe potuto osservare l'intero negozio in un colpo d'occhio. Il piano sopra il negozio del signor Walker, era occupato da uffici e l'interrato, insieme a metà del piano terra, era occupato da un sarto. Dopo che tutti ebbero abbandonato i locali, i ladri entrarono negli uffici al primo piano, praticarono un foro nel pavimento, piazzarono una sbarra sull’apertura e ad essa agganciarono una scala di corda, penetrando nel negozio del sarto. La loro intenzione era evidentemente quella di praticare un foro nella parete di separazione fra il negozio del gioielliere e del sarto. Ma la prudenza di Walker non era finita: egli aveva pensato a questa possibilità di attacco ed aveva fatto installare delle piastre di ferro sulla parete di separazione; a questo punto i ladri si trovarono in difficol- “…è infantile ritenere che un aumento del numero dei poliziotti possa sopprimere il rischio di furti o possa giustificare il proprietario che lascia i valori non sufficientemente protetti nel negozio…” “…la principale lamentela deve riguardare il fatto che i poliziotti non sono pagati a sufficienza. Negli ultimi dieci anni quasi tutti gli stipendi sono aumentati, ma la paga di una poliziotto è sempre la stessa. È questa una somma decisamente molto bassa per uomini che sono esposti a tutti i rischi e de- 18 06 V046 casseforti:Layout 1 28-05-2009 17:04 Pagina 19 SICUREZZA DELLE CASSEFORTI antifurto giugno 2009 vono sopportare turni di lavoro oltremodo pesanti. Gli uomini migliori non rimarranno certo nella polizia, alla prima occasione andranno a svolgere un'altra attività più redditizia; gli esperti affermano che l'attuale generazione di poliziotti dimostra caratteristiche fisiche e mentali inferiori, rispetto ai loro predecessori...” cedere un tempo così lungo ai ladri, per portare a termine l'attacco. La giuria inoltre giunse alla conclusione che non era ragionevole, da parte di Walker, ritenere che la cassaforte avrebbe potuto essere attaccata per un periodo così lungo; Milner's dimostrò che in circostanze meno favorevoli ai ladri, la cassaforte avrebbe resistito all'attacco. I fabbricati di cassaforte impararono in fretta questa lezione, anche se Milner's non perse la causa. Essi riproggettarono le cassaforti, in modo da non poter essere aperte con l'attacco con cunei lunghi circa 6 centimetri e larghi un paio di centimetri, che i ladri avevano da poco cominciato ad utilizzare su larga scala. Questi cunei, infilati con la mazza uno ad uno in differenti punti, intorno allo sportello, consentivano la graduale introduzione di cunei sempre più grandi, finché lo sportello cedeva a sufficienza, da permettere l'inserimento di un piede di porco. Se i catenacci non erano di eccezionale fattura, potevano essere forzati e la porta spalancata. I criteri del progetto allora adottato sono validi ancora oggi ed in particolare l'utilizzo di battute a scalino nell'accoppiamento fra lo sportello e la cassaforte rappresentano ancora oggi un validissimo strumento di protezione da attacchi con cunei e mazza. “…quando la società civile è colpita dagli attacchi dei malviventi, il popolo immediatamente esclama: "ma che cosa sta facendo la polizia per prevenire questi reati?” Laddove invece il popolo dovrebbe chiedere alle persone derubate che cosa esse hanno fatto per prevenire il reato..”. Ciò non toglie che il furto, avvenuto in Cornhill, nel 1865, ebbe importanti conseguenze sul progetto delle casseforti, per renderle sempre più resistenti agli attacchi. Walker avviò un’azione di risarcimento civile contro i fabbricanti della sua cassaforte, la celebre fabbrica Milner's, per violazione contrattuale, in quanto la Milner's l’aveva descritta, nelle pagine promozionali della cassaforte, come "a prova di ladro". I ladri l'avevano aperta utilizzando dei cunei e delle mazze, ma essi avevano avuto a disposizione ventiquattr'ore per violare la cassaforte. I giudici dettero torto a Walker, perché ritennero che egli era stato negligente nel con- Il marchio del prestigioso fabbricante inglese di casseforti, citato nell’articolo 19