master in studi interculturali saperi e pratiche per l`accoglienza dei

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master in studi interculturali saperi e pratiche per l`accoglienza dei
MASTER IN STUDI INTERCULTURALI
SAPERI E PRATICHE PER L'ACCOGLIENZA DEI RICHIEDENTI ASILO
OBIETTIVI
Prendendo atto di una necessità presente a livello nazionale, il Master mira a formare operatori che lavorino
nell'ambito dell'accoglienza degli immigrati, con particolare riferimento ai richiedenti protezione
internazionale. Su tutto il territorio nazionale - ed in particolare nell'area padovana -, infatti, vi è stato il
progressivo sorgere di una molteplicità di strutture residenziali destinate all'accoglienza dei richiedenti asilo,
che necessitano di assumere operatori formati e competenti. Il percorso di studi intende far acquisire le
competenze teoriche e pratiche adeguate a rispondere a tale esigenza. Fornisce informazioni sui processi
migratori e le trasformazioni ad essi collegate, consente di mettere a confronto gli itinera che caratterizzano i
percorsi dei richiedenti asilo, trasmette conoscenze sulle aree d'origine, sviluppa competenze comunicative e
relazionali, fornisce strumenti per la gestione dei conflitti, la promozione dell'empowerment e del dialogo
interculturale.
AREE TEMATICHE
1. Teorie e metodi dell'intercultura
2. Immigrazione e Istituzioni
3. Teorie e pratiche per l'accoglienza
Monte ore complessivo: 300 ore di didattica + 200 ore di stage
DOCENTI
Adone BRANDALISE
Mara MABILIA
Farah POLATO
Paolo COTTONE
Roberto MAZZINI
Khalid RHAZZALI
Fiona DALZIEL
Devisri NAMBIAR
Serena SCARABELLO
Luisa DE PAOLI
Teodora NICOLAE
Valentina SCHIAVINATO
Silvia FAILLI
Elena OSTANEL
Donatella SCHMIDT
Mauro FERRARI
Vincenzo PACE
Alessio SURIAN
Marcello GHILARDI
Marco PAGGI
Giampiero VECCHIATO
INSEGNAMENTI
Teorie e pratiche nell’intercultura – N. 6 ore
Le lezioni si propongono di fornire una prospettiva di riflessione unificante, orizzontale e pluridisciplinare ai
diversi insegnamenti del Master. Intendono favorire lo sviluppo di una propensione all’interconnessione dei
saperi, e di questi con le tecniche d’intervento che verranno presentate e con le pratiche d’azione che
potranno essere concretamente sperimentate. Verrà promossa la possibilità di interrogarsi in forma critica
sul senso complessivo del percorso che si andrà ad effettuare, sugli itinerari di ricerca ed approfondimento
che potranno essere intrapresi, sulle criticità che potranno essere incontrate e sui punti di momentaneo
approdo che potranno essere conseguiti. In questo modo, avendo al proprio centro i concetti ed i temi
dell’intercultura, così come le questioni connesse ai fenomeni migratori, le problematiche sociali e politiche
che ad essi si correlano a livello nazionale ed internazionale, le questioni giuridiche e quelle economiche che
attraversano i vari fenomeni, verrà sollecitata l’adozione di una modalità di lavoro che sia idonea ad una
prospettiva di accoglienza e dialogo con l’alterità.
Lessico dell’intercultura: parole, concetti, simboli - N. 6 ore
L’insegnamento prevede lezioni partecipate che comprendano momenti di discussione e confronto tra
studenti e docente. Verranno fornite le nozioni di base necessarie per mettere a punto la cornice concettuale e
la terminologia che caratterizza la prospettiva interculturale; si effettuerà un’introduzione alla nozione di
cultura ed agli strumenti concettuali attraverso cui è stato elaborato un pensiero interculturale, tenendo conto
del dibattito che si è sviluppato su multiculturalismo, interculturalità, transculturalità in senso storico,
antropologico e filosofico; si problematizzerà intorno ai propri sistemi di riferimento, cercando di mettere in
questione i propri orizzonti di senso ed effettuando una delucidazione ed un’analisi critica dei concetti di
identità e differenza, “scarto differenziale” e “risorsa”; si costruiranno possibilità di confronto tra nozioni
capitali delle tradizioni di pensiero appartenenti a culture diverse, mettendo in discussione la nozione di
identità del soggetto stesso che si pone tali interrogativi; si problematizzerà intorno ai concetti di
“universale”, “comune”, “verità”; si affronterà il tema del rapporto tra pensiero, lingua e scrittura; ci si
interrogherà sulle possibilità ed i limiti del dialogo interreligioso. Saranno interlocutori privilegiati di queste
riflessioni filosofi come Panikkar, Jullien, Wimmer, Mall, Nishida, Pasqualotto ed antropologi come
Amselle, Remotti, Aime, Augé.
Elementi di Psicologia interculturale - N. 12 ore
Il percorso sarà articolato in tre parti: una prima parte teorica, dedicata alla presentazione dei fondamenti
della psicologia interculturale, intesa come prospettiva innovativa per la lettura delle differenze culturali, e
della comunicazione interculturale; una seconda parte metodologica, rivolta all’introduzione di approcci e
metodi di analisi situata, focalizzati sullo studio delle narrazioni e del discorso nel contesto sociale;
un’ultima parte applicativa, riservata all’analisi e alla discussione di alcune esperienze di ricerca rivolte allo
studio della comunicazione interculturale nei servizi, delle costruzioni narrative e alle pratiche di
posizionamento e, infine, delle rappresentazioni prodotte dai mass media.
In modo particolare verranno trattati i temi dell’accesso e della comunicazione interculturale nei servizi,
delle pratiche di posizionamento nei discorsi di dirigenti, mediatori e operatori dei servizi, della costruzione
narrativa e dei posizionamenti identitari degli “utenti”, delle rappresentazioni nello spazio pubblico con
riferimento ai discorsi dei mass media.
Competenze interculturali - N. 12 ore
Il corso intende sviluppare la capacità di riconoscere e di agire rispetto alla diversità culturale, in particolare
in relazione ai processi relazionali, organizzativi e comunicativi della vita quotidiana e dei contesti
professionali. Attraverso esempi pratici e riferimenti a cornici teoriche interdisciplinari viene affrontata
l'importanza della dimensione culturale nella vita quotidiana in riferimento al modo in cui la cultura interseca
ed influenza i processi relazionali, organizzativi e comunicativi. S’incoraggeranno i partecipanti a prendere
in considerazione diverse prospettive teorico-pratiche e l'approccio trans-moderno (Dussel, Latour) e decoloniale (Fanon, Quijano); si offrirà un'introduzione alle competenze interculturali, in particolare al
manuale SAGE (2009) curato da D. Deardorff e al testo UNESCO (2013) "Intercultural Competence:
Conceptual and Operational Framework" che riprende le sette competenze individuate nel Report del 2011.
Il corso è centrato sull’apprendimento esperienziale e sulla riflessione su casi studio ed incidenti critici e si
avvale di una piattaforma on-line per la condivisione di materiali utili e l’utilizzo di forum di riflessione.
Geopolitiche della migrazione - N. 30 ore
La configurazione dei flussi migratori che s’indirizzano verso l’Europa e che coinvolgono in misura
significativa l’Italia rende evidente la necessità di leggere il fenomeno delle migrazioni come momento
interno al complesso di processi che stanno rideterminando gli assetti della politica e dell’economia su scala
globale, cambiando volto alla geografia umana mondiale. Dopo una prima parte introduttiva, il modulo
ospiterà lezioni seminariali volte a mettere a fuoco le situazioni presenti nelle principali aree di provenienza
degli immigrati che approdano nel territorio nazionale, con particolare riferimento al mondo africano (Corno
d’Africa, Africa Subsahariana, Nordafrica), al Vicino Oriente e al Medio Oriente (Pakistan, Afghanistan),
ma non dimenticando le altre aree di provenienza degli immigrati ed il più generale scenario della geopolitica su scala mondiale. In questo modo verrà evidenziata l’importanza di decostruire i lessici dei saperi
dello Stato e del mercato, mettendo fortemente in gioco la fisionomia inedita delle dinamiche con le quali
siamo chiamati a confrontarci; si metterà a fuoco, inoltre, la necessità di riconoscere l’impronta di una
complessa rete di interazioni nel concreto delle storie e della realtà fisica e psichica dei migranti e di quanti si
trovano ad essere i loro interlocutori: un ingrediente indispensabile nel definire metodi e stili d’intervento
nelle situazioni in cui si articolano i percorsi dell’accoglienza.
Socio-antropologia delle migrazioni - N. 18 ore
Il modulo si propone di guardare agli strumenti offerti dall’antropologia culturale – cultura, identità,
appartenenza, unità, diversità, etnocentrismo, relativismo - per comprendere meglio gli scenari
contemporanei della mobilità volontaria e forzata e i percorsi di reinsediamento dei rifugiati e dei richiedenti
asilo. Dinamiche legate alle partenze, agli arrivi, ai ricollocamenti, ai ritorni immaginari o reali saranno
affrontate in questo percorso formativo offrendo una lettura articolata dei processi che spingono alla
migrazione e delle dimensioni culturali che regolano le politiche d’accoglienza, le pratiche di inclusione e
l’interazione con il territorio. A questo scopo si metteranno a confronto esperienze di lavoro concrete con
testimonianze etnografiche significative, promovendo una lettura critica di entrambe. La visione di materiale
documentaristico accompagnerà questo percorso di conoscenza e di riflessione.
Dall’Italia all’Europa - N. 12 ore
La vicenda delle migrazioni ha visto i principali paesi europei reagire al fenomeno migratorio elaborando
strategie e producendo tradizioni politiche e giuridiche assai differenti. Si può parlare di diversi modelli
d’accoglienza nei casi, quanto meno, del Regno Unito, della Francia, della Germania e dei Paesi scandinavi,
oltre che, in forma più problematica, nei Paesi mediterranei quali l’Italia e la Spagna. Su questo quadro
interviene, in misura sempre più rilevante, l’elemento rappresentato dal non semplice coordinamento delle
politiche della migrazione nella cornice dell’Unione Europea. Nel modulo verranno esaminate, in prospettiva
storica ed in relazione al presente, sia le varie tipologie di gestione del fenomeno migratorio presenti in
Europa, sia, in particolare, i problemi legati al condizionamento reciproco esercitato dalle politiche pubbliche
sugli orientamenti e le scelte dei singoli Paesi europei. Verrà fatta una disamina delle diverse situazioni
presenti e saranno presentati specifici casi, in modo da fornire un quadro articolato delle problematiche e da
costruire una mappa delle possibilità e degli itinerari con i quali i richiedenti sono chiamati a confrontarsi e
che rappresentano motivo di interesse ed attrazione o di avversione e repulsione.
Le religioni nella migrazione - N. 18 ore
Il modulo si caratterizza per il fatto di trattare problematiche di socio-antropologia delle religioni. In tale
ambito verranno fornite alcune informazioni di base sugli elementi caratterizzanti le diverse appartenenze
religiose e verranno affrontate tematiche relative al cambiamento socio-religioso in Italia, alla mappatura dei
luoghi di culto, al profilo delle nuove leadership religiose, degli stili comunicativi (inclusi i new media) e dei
modelli organizzativi. L’obiettivo del modulo è quello di comprendere il rapporto fra religione e migrazioni
in una società storicamente a monopolio religioso cattolico. Un particolare risalto verrà conferito alla
complessa realtà dell’esperienza vissuta dai credenti di fede islamica nel contesto europeo e italiano, con
riguardo anche al modo in cui la risorsa simbolica rappresentata dall’Islam interagisce con le sollecitazioni
provenienti dalle trasformazioni socioculturali del contesto d’accoglienza. Verrà dedicata una particolare
attenzione, inoltre, alle forme di religiosità connesse con le culture religiose africane nelle quali elementi
tradizionali s’incrociano con le forme storiche del messaggio cristiano (come nel caso delle Chiese
Pentecostali), oltre a quelle che mantengono e rivendicano una loro autonomia rispetto alla mediazione delle
religioni monoteiste.
Diritto dell’immigrazione - N. 18 ore
Il corso fornirà le conoscenze di base relativamente al quadro giuridico che regolamenta la posizione degli
immigrati nel contesto nazionale, con particolare riferimento all’area dei richiedenti asilo. Verranno trattati i
problemi connessi all'acquisizione della cittadinanza, al diritto del lavoro, alla regolarità ed irregolarità delle
posizioni ed alle conseguenze connesse alle specifiche posizioni giuridiche. Attraverso studi di caso, saranno
portate all'attenzione le modalità con cui le Istituzioni Pubbliche recepiscono le normative nazionali in tema
di immigrazione e di integrazione e progettano gli interventi volti ad implementare le strategie di accoglienza
ed a favorire il miglioramento della condizione sociale complessiva del soggetto migrante. In modo più
specifico ci si addentrerà sul tema del diritto di asilo: evoluzione storico-giuridica del diritto di asilo nel
quadro normativo nazionale e comunitario; i fenomeni emergenziali dei c.d. "profughi" e l'ardua distinzione
tra immigrati c.d. economici, e "veri" asilanti. I diritti dei richiedenti nelle more della procedura a seguito del
dlgs.142/2015; la natura e le modalità dell'accertamento del diritto alla protezione internazionale; l’assistenza
del richiedente e la ricerca di prove dirette od indirette; organizzazione e funzioni della Commissione;
contenuto della domanda di protezione internazionale e modalità di esame del richiedente; cenni sulla tutela
giurisdizionale; i minori stranieri non accompagnati.
Itinerari, casistiche, procedure - N. 18 ore
Il modulo ospiterà diverse competenze, per pervenire alla costruzione di un quadro articolato di informazioni
sugli itinerari che coinvolgono gli immigrati sul territorio nazionale. Con riferimento alle varie strategi
emesse in opera negli ultimi anni dallo Stato italiano e dalla Comunità europea a fronte dell’accresciuto
flusso migratorio, si forniranno le indicazioni per comprendere le caratteristiche delle diverse tipologie di
strutture che sono state di volta in volta istituite (Cda, Cpsa, Cara, CIE…), in modo da problematizzare
intorno agli itinerari che caratterizzano i vari percorsi e differenziando in particolare fra quanto previsto
nell’ambito del sistema integrato SPRAR e quanto si verifica nella realtà delle situazioni che danno adito
all’inserimento in strutture di privati, associazioni e cooperative che lavorano in convenzione con le
Prefetture. In modo più specifico, verranno fornite le informazioni relative agli itinera procedurali che
caratterizzano vari ambiti: la sanità, l’accesso al sistema di istruzione ed ai percorsi di formazione, le
possibilità d’inserimento lavorativo, la ricerca dell’alloggio. Collegandosi con il modulo sul Diritto
dell’Immigrazione, ci si soffermerà sulle diverse possibilità previste dalla normativa e sulle problematicità
che si presentano area per area, distinguendo anche fra gli itinerari cui sono soggetti gli adulti e quelli che
mettono in gioco i minori, con particolare riferimento ai minori stranieri non accompagnati.
Attori, metodi e strumenti dell’operatività - N. 30 ore
Il percorso prenderà in esame aspetti interdisciplinari (sociologici, antropologici, della mediaizone
interculturale e della prassi normativa) nell'articolazione degli interventi concreti, lo studio di un ampio
spettro della casistica inerente alle azioni interculturali, includendo l'analisi delle questioni problematiche e
della declinazione e interconnessione dei vari ruoli chiamati ad interfacciarsi. Si indagheranno le peculiarità
dell’operatore dell’accoglienza, dell’operatore legale, del mediatore culturale e delle altre professionalità che
possono o devono interagire, approfondendo le modalità operative specifiche e facendo rilevare complessità
ed elementi critici in ogni fase del rapporto con l’utenza straniera, con i colleghi, con la rete dei servizi e con
le istituzioni. Un'attenzione particolare sarà riservata alla modulazione della dimensione comunicativa
in ciascuno stadio dello svolgimento delle attività, sia nei momenti di accoglienza e gestione della
quotidianità, sia nella preparazione delle istanze, sia in fase progettuale, pre o post esito, offrendo una
gamma di saperi pratici e di strumenti operativi. Un ampio rilievo verrà riservato all’analisi di tutti gli aspetti
correlati all’assistenza, al colloquio interculturale e alle tecniche di preparazione del richiedente all’audizione
presso le Commissioni Territoriali.
Comunicazione, relazione, organizzazione - N. 30 ore
Il corso pone la questione di come comunicare efficacemente a livello interpersonale, nelle organizzazioni e
con gli stakeholder. Ha un’articolazione modulare, pertanto sarà organizzato in parti distinte e fra loro
coordinate, ognuna affidata a specifici professionisti che costruiranno un percorso articolato e coerente
attraversando diverse aree tematiche:
- Parlarsi! Informazione, comunicazione o relazione per comunicare efficacemente?
- Gestire l’accoglienza. L’impossibilità di “non comunicare” e le dinamiche dell’ascolto; come farsi capire
dall’interlocutore e adattare il linguaggio; la scelta dei canali; il feed back; la gestione dei propri stati
d’animo.
- Fare rete, lavorare in équipe. Fare rete e network nelle organizzazioni, tra le organizzazioni, tra le
organizzazioni ed il territorio. Chiarezza interiore, meta, principio di equità, scelta dei compagni di viaggio,
pensiero e azione, responsabilità individuali nel cammino condiviso.
- Relazionarsi con i mass media. Governare le relazioni on e offline: i meccanismi di funzionamento del
sistema dei media; i principali strumenti e le modalità più efficaci per veicolare le informazioni provenienti
dall’interno dell’organizzazione verso gli organi di stampa.
- Progettare nel territorio. Analisi delle politiche territoriali e costruzione della mappa; case study:
individuazione di condizioni di efficacia e di inefficacia; analisi di possibili linee di finanziamento e
individuazione di possibili azioni progettuali.
Strumenti per l’apprendimento linguistico - N. 6 ore
Questo modulo affronterà alcuni dei modi in cui è possibile migliorare le proprie competenze linguistiche
facendo riferimento a progetti promossi dal Centro Linguistico di Ateneo (CLA) dell’Università di Padova. Il
primo è quello del tandem learning, uno scambio tra parlanti di lingue diverse che favorisce lo sviluppo delle
abilità linguistiche e delle conoscenze culturali tramite la conversazione o altre forme di comunicazione; in
questi scambi sono generalmente gli stessi partecipanti a decidere come organizzare l’incontro, negoziando i
contenuti da discutere ed il tempo da dedicare a ciascuna lingua. E-tandem , invece, rappresenta una forma di
insegnamento a distanza tra pari con interazione tramite vari strumenti online, ad esempio: video conferenze,
Skype , WhatsApp, e-mail. Il modulo prenderà anche in considerazione l’apprendimento linguistico
attraverso il teatro, una pratica ormai consolidata all’Università di Padova; le tecniche teatrali hanno avuto
un ampio uso nell’insegnamento linguistico dall’avvento dell’approccio comunicativo, ed il loro valore è
stato confermato da studi sull’apprendimento linguistico e sulla pedagogia delle lingue. Altri progetti del
CLA che saranno presentati e discussi sono: le Conversazioni Creattive (piccoli gruppi di conversazione
informale), il Portfolio Europeo delle Lingue (PEL) e le risorse online per l’apprendimento autonomo delle
lingue.
L’Audiovisivo come risorsa - N. 6 ore
Il modulo è volto a fornire degli strumenti di analisi per riflettere sulle possibilità e modalità d’uso
dell’audiovisivo nell’abito delle strutture in cui gli operatori andranno concretamente ad operare, nei percorsi
d’integrazione degli immigrati e, soprattutto, laddove s’intende promuovere una dimensione di rapporto di
carattere interculturale. Verranno presentate alcune manifestazioni d’interesse cinematografico ed
audiovisivo e si forniranno indicazioni sulla reperibilità di materiale d’interesse, inoltre, si problematizzerà
intorno alle possibilità e modalità di fruizione dello strumento filmico, riflettendo sulle consuetudini e gli
impliciti più comunemente in uso a questo livello, affrontando la questione dei video partecipativi e delle
implicazioni connesse alla loro realizzazione e fruizione.
Il Teatro dell’Oppresso come strumento di formazione ed intervento - N. 30 ore
Il laboratorio verrà organizzato come un’attività pratica volta a far acquisire ai partecipanti le competenze di
base per utilizzare gli strumenti del Teatro dell’Oppresso nell’ambito dei centri di accoglienza per richiedenti
asilo. Dopo una prima fase d’introduzione teorico-metodologica in cui si forniranno le informazioni di base
sugli elementi caratterizzanti il Teatro di Boal (congiuntamente con l’approccio di Freire e di Sviluppo di
Comunità), si procederà a far conoscere, sia a livello teorico che sperimentandole su di sé, alcune delle
tecniche principali messe a punto da Boal stesso: i giochesercizi, il Teatro-Immagine, il Teatro-Forum. Si
metteranno a tema gli obiettivi ed i nodi che caratterizzano il lavoro con i richiedenti asilo (problemi con la
struttura, coi gli altri rifugiati, con gli operatori, con i cittadini, con la Commissione), si individueranno gli
strumenti tecnici più utili per entrare in modo approfondito nelle problematiche che caratterizzano il ruolo
degli operatori nei centri di accoglienza e le sfide a cui devono far fronte e si progetterà un piccolo intervento
da effettuare nei Centri di accoglienza disponibili. Dopo una verifica delle sperimentazioni effettuate si
perverrà alla costruzione di piccole scene da rappresentare con i richiedenti asilo che verranno proposte in un
Forum finale a cui potrà essere invitata anche la cittadinanza.
Testimonianze - N. 30 ore
Nel corso dell’anno potranno essere ospitati operatori, richiedenti asilo, volontari, membri di associazioni e
cooperative, esponenti delle istituzioni pubbliche, responsabili di progetti, dirigenti di strutture, giornalisti,
esponenti delle diverse comunità di immigrati, esponenti delle comunità religiose, operatori legali, mediatori,
ricercatori, esperti dei diversi settori d’interesse, singoli o gruppi di cittadini che, con la loro testimonianza,
possano fornire ulteriore ed utile materiale di riflessione per lo svolgimento del percorso formativo. Le
testimonianze verranno proposte ed organizzate dai docenti responsabili delle diverse aree tematiche in modo
che possano corroborare o aprire ulteriori prospettive di analisi rispetto a quanto presentato, ma potranno
essere proposte ed organizzate anche con l’ausilio degli studenti stessi del Master, i quali, in tal caso, saranno
chiamati a gestire anche operativamente gli incontri, predisponendo le modalità che di volta in volta saranno
ritenute più idonee per la loro realizzazione.
Laboratorio di supervisione - N. 30 ore
Il laboratorio si svolgerà durante tutto il percorso del Master. Fin dall’inizio delle lezioni gli studenti
verranno inseriti in strutture di accoglienza per richiedenti asilo nel cui ambito svolgeranno un’attività di
stage per un minimo di 200 ore ciascuno. Gli incontri laboratoriali verranno effettuati in parallelo con tale
attività, costituendo un gruppo di lavoro che s’incontrerà con cadenza regolare con il coordinamento di un
esperto. Nell’ambito degli incontri gli studenti saranno chiamati a confrontarsi sulle esperienze che staranno
effettuando nelle rispettive strutture, mettendo a confronto i diversi stili ed analizzando le problematiche che
incontreranno nei rispettivi contesti di stage. Il percorso, pertanto, sarà prevalentemente centrato sui casi e le
situazioni concretamente incontrate ed in tal senso, talvolta, potrà accogliere al proprio interno esperti che
coadiuveranno il gruppo nell’analisi critica delle situazioni presentate. Non mancheranno, d’altra parte,
momenti di auto-centratura focalizzati sulle modalità di comunicazione, che consentano di affinare le
capacità di ascolto, perseguire una maggiore consapevolezza delle dinamiche retrostanti le diverse
interpretazioni, sviluppare abilità di gestione delle situazioni relazionali problematiche, pervenendo ad una
più chiara comprensione degli stimoli teorici che saranno stati forniti nell’ambito delle lezioni e ad una più
solida acquisizione delle competenze.