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All’interno l’edizione
internazionale de
Fondatore Eugenio Scalfari
Direttore Ezio Mauro
www.americaoggi.info
QUOTIDIANO ITALIANO
amer ca “Perché sono in carcere?”
Bardo/Touil si dice vittima di un errore
Ogg
Anno XXV
III
XXVIII
n. 140
Sabato
23 maggio
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Saturday
May 23
2015
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Norwood, New Jersey Tel. 212-268-0250 o 201-358-6692. Fax 201-358-9212
MILANO. Si trova in una cella nel reparto di
alta sicurezza nel carcere di Opera, Abdelmajid Touil, il marocchino arrestato martedì
scorso a Milano su mandato della Tunisia
per la strage al Museo del Bardo. Carcere
nel quale è stato trasferito nel primo pomeriggio di ieri, dopo essere stato interrogato
a San Vittore dal giudice della quinta Corte
d’Appello penale Pietro Caccialanza al quale ha spiegato di essere innocente e di essere vittima di “un errore”.
E di essere stato vittima di un errore giudiziario è quanto Touil, 22 anni, va ripeten-
do da martedì, quando è stato bloccato a
Gaggiano, su richiesta delle autorità tunisine, e portato, dopo le prime procedure di
identificazione, nella casa circondariale di
Piazza Filangieri. Finito al sesto raggio, il
braccio dove si trovano i detenuti comuni,
ma in una di quelle poche celle di isolamento di cui il reparto è dotato, a chi ha avuto
modo di incontrarlo, ha continuato a chiedere: “Perché sono qui? Non capisco, non
ho fatto nulla”.
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CONTI PUBBLICI/L’EUROPA BOCCIA IL “REVERSE CHARGE” DELL’IVA
“Buco” da 700 milioni
Il Tesoro rassicura:
non ci sarà un rincaro
Dopo le polemiche
Renzi blinda De Luca
BRUXELLES. Nuova grana per i conti italiani. La Commissione europea dice ‘no’ all’estensione del meccanismo di ‘reverse
charge’ alla grande distribuzione. Dopo la
sentenza della Corte Costituzionale sulle
pensioni, costata 2,2 miliardi che hanno bruciato il ‘tesoretto’ emerso dal Def, per il bilancio si apre un nuovo ‘buco’ da 700 milioni.
La Legge di Stabilità prevede che scatti
in automatico una clausola di salvaguardia
che aumenta l’accisa su benzina e gasolio a
partire dal primo luglio. Ma dal Tesoro rassicurano che “c’è il fermo impegno del Governo” ad evitare che il rincaro scatti. Soddisfatta la Confindustria, che contro la misura
aveva presentato un ricorso all’Ue.
Resta invece ancora sotto esame il meccanismo dello ‘split payment’ - che dovrebbe assicurare oltre 900 milioni di euro di entrate - ma vi sono buone possibilità di un via
libera. Al termine dell’analisi cominciata il 12
febbraio, quando l’Italia ha introdotto la richiesta di estensione della ‘reverse charge’
alla grande distribuzione, la Commissione
ha concluso che “non è in linea con l’articolo 395 della direttiva sull’Iva”.
SALERNO. Le Regionali come ‘affare’ dell’Italia, come nuova scommessa per la quale ogni polemica interna va messa da parte.
Il premier si avvicina al rush finale prima del
voto del 31 maggio tentando di diradare i
dissensi nel Pd e cercando di depotenziare
il ruolo del voto delle amministrative come
indicatore dello stato di salute del nuovo
corso renziano.
E, anche per questo, il leader dei Dem
arriva nella Campania di Vincenzo De Luca
e delle polemiche sugli ‘impresentabili’ e
concede, avvertendo che sulla “legalità il
governo non prende lezioni da nessuno”,
un ‘endorsement’ chiaro a un candidato sul
quale pende la spada di Damocle della legge Severino. E’ nel fortino di De Luca, e non
a Napoli, che Renzi decide di blindare un
candidato da tanti considerato ‘non suo’.
Del resto, in Campania la partita con il
centrodestra è apertissima - Silvio Berlusconi nelle stesse ore parla da Napoli - e il premier sa che, così come in Liguria, va giocata
fino in fondo. De Luca ricambia, ringraziando il premier “per il coraggio” di aver fatto
rispettare il voto delle primarie e - dice - “avermi dato fiducia in un momento difficile”.
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Matteo Renzi e il candidato democratico alla presidenza della Campania Vincenzo De Luca
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INCHIESTA BENGASI
WASHINGTON
PALERMO/CERIMONIA
Pubblicate le prime e-mail
Hillary: “Sono contenta”
Catturato il responsabile
del massacro della famiglia
Oggi l’Italia ricorda
la strage di Capaci
WASHINGTON. “Sono felice che le email siano state
pubblicate”, ha detto ieri Hillary Clinton dopo la
pubblicazione online delle prime delle 50mila pagine
promesse, contenenti le e-mail che la ex segretario di Stato
scambiò durante quel mandato utilizzando un account
privato. Questo ‘primo capitolo’ riguarda la corrispondenza della ex capo della diplomazia subito dopo l’attacco
al consolato di Bengasi l’11 settembre del 2012 in cui
persero la vita quattro americani tra cui l’ambasciatore
Usa Chris Stevens. Si tratta in totale di 300 e-mail, raccolte
in 850 pagine. Che adesso vanno spulciate una ad una.
Fanno parte di quel dossier che resta aperto su Hillary che
preferì fare uso di un indirizzo di posta elettronica privato.
WASHINGTON. Daron Dylon Wint, l’uomo ritenuto
responsabile della strage compiuta una settimana fa a
Washington è stato arrestato. Sarebbe stato lui, secondo
gli inquirenti, a massacrare Savvas Savopoulos,
facoltoso uomo d’affari e presidente dell’impresa
siderurgica American Iron Works, sua moglie Amy e il
figlioletto di 10 anni Philip, oltre alla loro governante
Veralicia Figueroa. Wint, 34 anni, è stato tradito dalle
tracce del suo Dna sul ‘cornicione’ della pizza ordinata
mentre teneva in ostaggio l’intera famiglia: le autorità
federali hanno dato il via ad una serrata caccia all’uomo
nel Nord-Est degli Usa e sono riuscite ad arrestarlo a
Nord-Est della capitale.
PALERMO. “Garantire la Costituzione significa affermare e
diffondere un senso forte della legalità” aveva detto nel
suo discorso di insediamento il presidente della
Repubblica, Sergio Mattarella, precisando come la lotta alla
mafia e alla corruzione fossero “priorità assolute”. E proprio
Mattarella, che nella lotta a cosa nostra ha pagato un prezzo
altissimo, interverrà oggi per la prima volta, in aula bunker,
a Palermo, a salutare i tantissimi ragazzi arrivati a Palermo da
Europa, Vietnam e Stati Uniti. Sarà il momento più
istituzionale delle tante iniziative previste nel 23/mo
anniversario dell’uccisione del giudice Giovanni Falcone,
la moglie Francesca Morvillo, gli agenti di scorta Vito
Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
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