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IL GIORNALE DELLA TOSCANA
4 IL FATTO
Giovedì 3 marzo 2011
CASE SENZA PREZZO
MARCO FERRI/
FIRENZE
U
n appartamento in via della Spiga o in Corso Sempione, a Milano, avranno anche il loro fascino, ma volete
mettere abitare «dentro» il
Giardino di Boboli? Non ha
prezzo. Anzi, ce l’ha, ed è irrisorio. Insomma: città che vai (in
questo caso, Firenze), Pio Albergo Trivulzio che trovi.
Forse non tutti sanno che la
Soprintendenza per i beni architettonici di Firenze, Prato e
Pistoia - che ha sede a Palazzo
Pitti - gestisce la bellezza di 72
appartamenti, 26 dei quali dentro il Giardino di Boboli. Ancor
meno noto è che per tutti questi appartamenti i locatari pagano affitti bassissimi e, ancor
peggio, alcuni di essi sono degli
ex-soprintendenti - come Domenico Valentino, Mario Lolli
Ghetti e Fulvia Lo Schiavo che oggi si godono una dorata
pensione. Altri appartamenti
sono occupati da due soprintendenti in carica - Alessandra
Marino e la collega che questa
ha sostituito, Paola Grifoni mentre una funzionaria, Francesca Nannelli, pur essendo
«comandata» a Roma (lavora
presso l’agenzia Arcus) mantiene egualmente il proprio appartamento in Boboli, che tra l’altro è il più grande (106 mq), per
il quale paga un affitto mensile
di ben 282 euro.
La gestione di questi appartamenti di proprietà del Demanio (ce ne sono
anche altri...) è
concessa
alla
stessa Soprintendenza per i
beni architettonici che la esercita, sin dal maggio 2005, attraverso un «regolamento» con norme in qualche
caso discutibili.
A
cominciare
dalla possibilità che tre ex-dirigenti (Lo Schiavo, Lolli Ghetti
e Valentino) in pensione, possano continuare indisturbati a
vivere in appartamenti del Demanio nonostante, quindi,
non siano più alle dipendenze
del Mibac. Com’è chiaro nella
tabella che pubblichiamo, l’exsoprintendente archeologica
(ad interim) della Toscana, Fulvia Lo Schiavo, detiene un contratto di locazione di un appartamento di 80 mq, in Boboli,
per il quale paga ben 231 euro
Affittopoli in Boboli: ecco i veri
capolavori della Soprintendenza
Canoni di locazione degli appartamenti del Demanio nel «giardino»
L’ex soprintendente Valentino per 90 metri quadri spende 242 euro al mese
Dall’alto in basso:
Domenico
Valentino
(ex-soprintendente
ed ex-candidato
sindaco 2004),
Fulvia Lo Schiavo
(ex-sopritendente
archeologica
toscana
ad interim), Mario
Lolli Ghetti
(ex-soprintendente,
ex-direttore
regionale ed
direttore generale
del Mibac),
Paola Grifoni
(soprintendente
a Bologna) e
Alessandra Marino
(soprintendente
per i beni
architettonici a
Firenze); a sinistra
una veduta aerea
del Giardino
di Boboli
MERCATO IMMOBILIARE
Per un appartamento di 100
mq in zona Boboli mensilmente
si pagherebbero 1500-2mila
euro; un ex-soprintendente
(Lolli Ghetti) ne paga 358
al mese. L’ex-soprintendente
(nonché ex-direttore regionale
ed ex-direttore generale del Mibac) Lolli Ghetti, per 100 mq
paga però 358 euro, mentre
l’ex-soprintendente (ed ex-candidato sindaco di Firenze nel
2004) Domenico Valentino,
per 90 mq paga un canone di
affitto di 242 euro.
Stiamo parlando di appartamenti che, per la loro posizio-
ne, se messi sul mercato frutterebbero - minimo - tra i 1500 e
i 2mila euro di affitto mensile
(dipende se hanno vedute sulla
città o giardini annessi).
Come appare evidente Valentino paga un quinto (o un sesto) di ciò che dovrebbe versare per un appartamento in affitto. Senza contare i benefit che
nel contratto, evidentemente,
non sono inclusi, come il posto
TABELLA DEGLI AFFITTI DEGLI APPARTAMENTI NEL GIARDINO DI BOBOLI
MQ
AFFITTO MENSILE
AFFITTO ANNUALE
LOCATARIO
106
282,00
3.384,00
Francesca NANNELLI
101
269,00
3.228,00
Funzionario alle Opere Pubbliche
100
358,00
4.296,00
Mario LOLLI GHETTI
90
241,00
2.892,00
Dipendente (con giardino di 108 mq)
90
242,00
2.904,00
Domenico VALENTINO
80
223,00
2.676,00
Paola GRIFONI
80
231,00
2.772,00
Fulvia LO SCHIAVO
78
211,00
2.532,00
Alessandra MARINO
auto - sempre disponibile dentro Boboli - e un custode di sorveglianza 24 ore su 24. In casi
normali questi plus non avrebbero letteralmente prezzo.
Ma c’è di più. Un funzionario delle Opere pubbliche, stavolta in servizio, per 101 mq,
paga solo 269 euro, mentre un
altro dipendente della soprintendenza, per 90 mq, paga 241
euro: peccato che, annessi all'
appartamento di quest’ultimo,
ci siano anche 108 mq di giardino. E siamo in Boboli.
Per quanto riguarda le due
soprintendenti - Marino e Grifoni - anch’esse pagano poco,
ma in parte possono essere
“giustificate” dall’essere in servizio.
Però c’è un problema: se
prendiamo in esame il suddetto «Regolamento per la determinazione del canone di concessione di alloggi demaniali
del Ramo Storico Artistico in
uso al personale del Mibac»,
l’articolo 9 prevede che la concessione sia revocata nel caso
in cui «il concessionario sia trasferito stabilmente ad altra sede fuori dal Comune di Firenze
o ad altro Comune limitrofo o
si dimetta dal servizio presso
l’Amministrazione dello Stato». In pratica l’ex-soprintendente di Firenze (e attuale soprintendente di Bologna) Paola Grifoni opera stabilmente
lontano da Firenze, ma nonostante ciò mantiene la locazione in Boboli.
Di tutta la questione si è occupato, nel giugno del 2010, il
Segretariato Generale del Mibac attraverso un’ispezione alla fine della quale fu rilevato
che «non si è provveduto alla
determinazione e all’aggiornamento dei canoni di affitto e locazione degli immobili pubblici secondo [...] il fine dichiarato
di porre rimedio a fenomeni di
cattiva gestione del patrimonio
pubblico» e invitò l’Amministrazione centrale a definire «linee guida univoche in materia
al fine di eliminare o limitare
l’oggettiva sperequazione indicata». Da allora è trascorso quasi un anno, ma non sembra siano stati presi provvedimenti.
É IL FRUTTO DELLA LEGGE REGIONALE
Siena: appartamento in centro a 35 euro al mese
MARCO GEMELLI/
FIRENZE
C
osa è possibile ottenere nel centro di Siena avendo a disposizione un budget di 35,50 euro al mese
per l’affitto? Con un po’ di fortuna, si
può arrivare anche un appartamento
di 110 metri quadrati, da poco ristrutturato - a spese della collettività, naturalmente - con ben due balconi, un
garage e un giardino. Non è l’ultimo
tipo di lotteria ideato dai monopoli di
Stato, ma quanto può accadere (e accade...) grazie a una legge regionale
ad hoc che concede a persone con redditi bassi alloggi in cambio di un canone pari al 7% del proprio reddito
dichiarato. E così, nel pieno rispetto
della legge ma con qualche dubbio
sotto il profilo del buon senso, accade
che a un cittadino marocchino bastino soltanto 35,50 euro per pagare l’appartamento di cui sopra, in un elegante palazzo in via Aldobrandino da Siena. Ad assegnare l’appartamento - di
Un panorama del centro di Siena
proprietà del Comune di Siena - è Siena Casa Spa, forte di quanto prevede
la legge regionale 96 del 1996, che individua un tipo di canone “sociale” e
“protetto” per nuclei familiari specifici (il cui reddito imponibile comples-
sivo non superi l’importo di due pensioni minime Inps e derivante esclusivamente da lavoro dipendente, pensione o percepito come trattamento
di cassintegrati, indennità di mobilità, indennità di disoccupazione, sus-
scana abbia effettuato accertamenti
a tappeto sulle dichiarazioni dei redditi o se esegua controlli adeguati, il
sidi assistenziali e assegno del coniuconsigliere regionale Claudio Marige separato).
gnani (Pdl) sottolinea l’aspetto “politiDa Siena assicurano che questa vico” della vicenda. «Pur comprendencenda non è che una delle tante - la
do le necessità di chi vive in una situasituazione riguarda almeno altri otto
zione di bisogno e fatte salve le tutele
appartamenti, tutti nelle vicinanze sociali delle famiglie - sottolinea
già appurati. Nel caso specifico, il Col’esponente senese in Palazzo Panciamune di Siena
tichi - è fuori dubavrebbe speso cirbio che serve un
Assegnati alloggi a prezzi regolamento per
ca 100mila euro
per ristrutturare
assicurare degli alirrisori a chi dichiara
l’appartamento,
loggi in modo da
che ora viene affitoffrire garanzie
redditi molto bassi
tato per 35,50 euanche a chi non si
ro al mese. Tutto
trova sotto la soMarignani (Pdl): «Così
lecito, giova ripeglia di povertà ma
terlo, ma che estenemmeno di bepenalizzano gli onesti»
so a livello regionessere. Altrimennale rischia di suoti chi sceglie di esnare come un’offesa a chi fa salti morsere onesto e denuncia tutti i suoi redtali per riuscire a pagare un affitto. Ci
diti rischia di vedersi scavalcato da
sono decine di migliaia di famiglie,
chi invece denuncia di essere nullateinfatti, che stentano ad arrivare alla
nente o con redditi estremamente
fine del mese ma che non hanno acbassi. E così una persona onesta - concesso a questa gratuatoria.
clude Marignani - rischia di perdere
In attesa di capire se la Regione Toun bene primario come la casa».