Piano finanziario relativo ai servizi di gestione integrata dei rifiuti e
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Piano finanziario relativo ai servizi di gestione integrata dei rifiuti e
Comune di Flero, 2016 Piano finanziario relativo ai servizi di gestione integrata dei rifiuti e igiene ambientale Piano finanziario relativo ai servizi di gestione integrata dei rifiuti e igiene ambientale Anno: 2016 Redazione a cura: Ing. M. Cerani, con il supporto dell’ufficio Tributi Redatto ai sensi della L. 147/2013 e ss.mm.ii. e del D.P.R. n. 158/1999 Comune di Flero, 2016 Piano finanziario relativo ai servizi di gestione integrata dei rifiuti e igiene ambientale Sommario 1 Introduzione e inquadramento normativo .................................................................................................... 3 1.1 Linee guida del metodo tariffario previsto dal DPR 158/1999. ..................................................................... 3 2 Criteri generali di attribuzione dei costi nel Piano Finanziario........................................................................... 4 3 Analisi delle tipologie di costo del servizio attribuibili alle singole voci previste dal DPR 158/99 ................................. 6 3.1 CGIND - Costi di gestione del ciclo dei servizi sui rifiuti indifferenziati .......................................................... 6 3.1.1 Costi di Spazzamento e Lavaggio strade e piazze pubbliche (CSL) .......................................................... 6 3.1.2 Costi di raccolta, trasporto del rifiuto indifferenziato (CRT).................................................................. 7 3.1.3 Costi di Trattamento e Smaltimento del rifiuto indifferenziato (CTS) .................................................. 7 3.1.4 Altri Costi (AC)........................................................................................................................... 7 3.2 Costi di gestione del ciclo della raccolta differenziata (CGD) ....................................................................... 8 3.2.1 Costi di Raccolta Differenziata per materiale (CRD) ............................................................................ 8 3.2.2 Costi di Trattamento e Riciclo (CTR) ............................................................................................. 8 3.3 Costi Comuni (CC) .............................................................................................................................. 9 3.3.1 Costi amministrativi di riscossione ed accertamento del contenzioso (CARC) ........................................... 9 3.3.2 Costi generali di gestione (CGG) ..................................................................................................... 9 3.3.3 Costi comuni diversi (CCD) .......................................................................................................... 10 3.4 Costi d'Uso del Capitale (CK) .............................................................................................................. 10 3.4.1 Ammortamenti (AMM) ............................................................................................................. 10 3.4.2 Accantonamenti (ACC) ............................................................................................................... 11 3.4.3 Remunerazione del capitale investito (R) ....................................................................................... 11 4.Modalità di espletamento del servizio................................................................................................... 12 4.1 Coerenza con il quadro programmatico ...................................................................................... 12 4.2. Modalità di espletamento del servizio nell’anno 2015 ..................................................................... 13 4.3. Varianti introdotte nel 2016 .............................................................................................................. 16 4.4. Tabelle riepilogative delle voci di costo ................................................................................................. 17 4.5. Individuazione delle tariffe da applicare alle utenze domestiche e non domestiche da sottoporre ad approvazione del consiglio comunale .............................................................................................................................. 20 Comune di Flero, 2016 Piano finanziario relativo ai servizi di gestione integrata dei rifiuti e igiene ambientale 1 Introduzione e inquadramento normativo Il presente paragrafo ha lo scopo di individuare criteri di classificazione dei costi del servizio di igiene urbana , al fine di predisporre il Piano Finanziario comunale secondo le disposizioni di cui al DPR 27/4/1999, n. 158, e ss.mm.ii. La L. 147/2013 ha formalmente istituito in tutti i comuni del territorio nazionale, l'imposta unica comunale (IUC). Essa si basa su due presupposti impositivi, uno costituito dal possesso di immobili e collegato alla loro natura e valore e l'altro collegato all'erogazione e alla fruizione di servizi comunali. La IUC si compone dell'imposta municipale propria (IMU), di natura patrimoniale, dovuta dal possessore di immobili, escluse le abitazioni principali, e di una componente riferita ai servizi, che si articola nel tributo per i servizi indivisibili (TASI),a carico sia del possessore che dell’utilizzatore dell’immobile, escluse le unità immobiliari destinate ad abitazione principale dal possessore nonché dall’utilizzatore e dal suo nucleo familiare, ad eccezione di quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, e nella tassa sui rifiuti (TARI), destinata a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, a carico dell'utilizzatore. Il tributo è corrisposto al Comune in base ad una tariffa relativa alle componenti essenziali del costo del servizio di gestione dei rifiuti, ivi comprese le attività di pulizia e spazzamento (riferite in particolare agli investimenti per le opere ed ai relativi ammortamenti, e da una quota rapportata alle quantità di rifiuti conferiti, al servizio fornito e all’entità dei costi di gestione, in modo che sia assicurata la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio) ed è commisurata alle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia di attività svolte, sulla base dei criteri determinati in via transitoria, mediante l’applicazione delle vigenti disposizioni di cui al DPR 27/4/1999 n. 158. 1.1 Linee guida del metodo tariffario previsto dal DPR 158/1999. L’art. 1, D.P.R. 158/1999, si apre proclamando “E’ approvato il metodo normalizzato per la definizione delle componenti di costo da coprirsi con le entrate tariffarie e per la determinazione della tariffa di riferimento relativa alla gestione dei rifiuti urbani”. La tariffa di riferimento rappresenta, come poi specifica l’art. 2, D.P.R. 158/1999, “l’insieme dei criteri e delle condizioni che devono essere rispettati per la determinazione della tariffa da parte degli enti locali” (comma 1), in modo da “coprire tutti i costi afferenti al servizio di gestione dei rifiuti urbani” (comma 2). Il metodo, pertanto, è costituito da un complesso di regole, metodologie e prescrizioni per determinare, da un lato, i costi del servizio di gestione e, dall’altro, l’intera struttura tariffaria applicabile alle varie categorie di utenza (cfr. anche art. 3, comma 1, D.P.R. cit.), in maniera tale che il gettito che ne deriva copra tutti i costi del servizio. Specifica poi l’art. 3, comma 2, che “La tariffa è composta da una parte fissa, determinata in relazione alle componenti essenziali del Comune di Flero, 2016 Piano finanziario relativo ai servizi di gestione integrata dei rifiuti e igiene ambientale costo del servizio, riferite in particolare agli investimenti per le opere e ai relativi ammortamenti, e da una parte variabile, rapportata alle quantità di rifiuti conferiti, al servizio fornito e all'entità dei costi di gestione. L’art. 4, comma 3, prescrive infine che “La tariffa, determinata ai sensi dell'art. 3, è articolata nelle fasce di utenza domestica e non domestica”. Dalle norme ora richiamate si trae quindi che la metodologia tariffaria si articola nelle seguenti fasi fondamentali: a) individuazione e classificazione dei costi del servizio; b) suddivisione dei costi tra fissi e variabili; c) ripartizione dei costi fissi e variabili in quote imputabili alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche; d) calcolo delle voci tariffarie, fisse e variabili, da attribuire alle singole categorie di utenza, in base alle formule e ai coefficienti indicati dal metodo. 2 Criteri generali di attribuzione dei costi nel Piano Finanziario Va considerato che un Piano Finanziario di gestione integrata dei rifiuti urbani può essere costruito secondo due logiche diverse, a secondo del punto di “osservazione” da cui si parte: A. quello di chi produce direttamente (eroga) il servizio e “osserva” quindi direttamente le singole dinamiche delle componenti dei costi quali personale, investimenti - ammortamento e gestione degli mezzi, (manutenzioni, carburanti, acquisti, forniture), ecc. e su cui vanno considerati anche gli ulteriori fattori del “rischio d’impresa” e di “remunerazione del capitale investito”; B. quello di chi “acquista-riceve” un servizio e “osserva” direttamente il suo costo “organizzato nel suo complesso” secondo quanto disciplinato dal contratto di servizio con il soggetto gestore operativo, il quale eroga le relative prestazione sulla base di concordati standard quali-quantitativi, definiti sotto il profilo tecnico-operativi ed economico (ad esempio valuta il costo del servizio di raccolta secco residuo, del servizio raccolta dell’umido, del servizio raccolta degli ingombranti, del servizio di spazzamento, manuale, definendo determinate, tipologie frequenze, orari, personale impiegato, automezzi e attrezzature utilizzate, kit e materiali da fornire agli utenti, servizi accessori, lavaggi, ecc.). Nella presente relazione si è adottato il secondo il criterio. La costruzione del PF comunale da parte del Comune, considera necessariamente il punto di vista di chi “acquista-riceve” il servizio e quindi focalizza il proprio interesse a comprendere i costi dei singoli servizi organizzati ed erogati sul proprio territorio dall’appaltatore, considerandoli cioè alla stregua di costi di acquisto (da soggetto terzo fornitore-erogatore) di un servizio e non di costi produzione, ovvero di autoproduzione. Nell’esame dell’organizzazione del servizio comunale si verifica Comune di Flero, 2016 Piano finanziario relativo ai servizi di gestione integrata dei rifiuti e igiene ambientale normalmente che in tutte le attività di raccolta (mentre sullo spazzamento solo in determinati comuni), i servizi vengono attivati con la loro previsione nel contratto di servizio anche con riferimento agli standard quali-quantitativi che, a fronte di un unico corrispettivocanone complessivo, prevede l’erogazione di più prestazioni: ad esempio le prestazioni possono riferirsi a servizi ascrivibili a diverse categorie di costo previste dal DPR 158/99 (raccolta del rifiuto secco residuo e del rifiuto umido all’interno di un unico turno lavorativo, o di attività di raccolta e spazzamento, ecc.) o a più categorie all’interno della stessa voce (per esempio raccolta di diverse frazioni riciclabili): in tali casi è necessario, attraverso una specifica analisi budgettaria del costo del servizio, quantificare il costo ragionevolmente attribuibile di ogni servizio ivi previsto, esplicitandone i criteri utilizzati della ripartizione. Quanto prima descritto si riferisce principalmente alla ripartizione dei costi di raccolta (CRT e CRD), ma vi sono altri casi nei quali si renderà necessaria la definizione di una modalità di ripartizione dei costi tra diverse voci, come ad esempio per i Centri Comunali di raccolta o le sedi operative utilizzate, considerando ai fini del PF solo e soltanto la quota per quanto queste strutture sono funzionali o vengono utilizzati per attività ascrivibili al servizio di gestione dei rifiuti urbani. E’ necessario in questa sede inoltre considerare che nell’ambito del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani, il servizio di igiene ambientale contempla tutto il complesso di tipologie di attività di spazzamento, di pulizia, di decoro, manutenzione e di igiene urbana in genere, le quali quindi ricomprendono anche tutta una serie di attività connesse e comunque correlate alle attività tipiche di pulizia e spazzamento delle strade e vie cittadine e comunque riconducibili – anche indirettamente - ad attività finalizzate al mantenimento del decoro e dell’igiene pubblica. In generale il livello di attivazione dei suddetti servizi dipende – in primis dal grado di necessità ed apprezzamento del Comune sull’opportunità di strutturazione e attivazione di specifici servizi all’uopo dedicati. In tal senso è possibile effettuare la seguente classificazione delle attività e quindi dei seguenti costi ascrivibili nella più ampia categoria dell’igiene urbana: A) Attività tipiche di pulizia e spazzamento, i cui costi - nell’ambito del Piano Finanziario - sono da includere alla macro-voce “Costi di Spazzamento e Lavaggio strade e piazze pubbliche (CSL)”: Servizi vari di spazzamento manuale su vie, strade, piazze in genere; Servizi vari di spazzamento meccanizzato e/o promiscuo; Servizio di svuotamento dei cestini; Servizio di lavaggio meccanizzato di sedi stradali di pubbliche vie, piazze, marciapiedi, aree pedonali, ecc. ; Servizio di lavaggio, pulizia e sanificazione fontane pubbliche; Servizio programmato di raccolta rifiuti e di pulizia dei mercati generali comunali; Servizio di pulizia e raccolta rifiuti in occasioni di manifestazioni, fiere e festività; Servizio di pronto intervento di raccolta "siringhe"; Servizio di pulizia e raccolta di rifiuti abbandonati in aree pubbliche; B) Altre attività connesse e correlate di pulizia, decoro, manutenzione e Comune di Flero, 2016 Piano finanziario relativo ai servizi di gestione integrata dei rifiuti e igiene ambientale di igiene urbana in genere, i cui costi - nell’ambito del Piano Finanziario - sono da includere alla macro-voce “Altri Costi (AC)”: Servizi vari di pulizia, raccolta rifiuti, manutenzione e sistemazione degli arenili/spiagge. Servizio pulizia delle caditoie e dei tombini stradali. 3 Analisi delle tipologie di costo del servizio attribuibili alle singole voci previste dal DPR 158/99 Sulla base di quanto sopra considerato viene eseguita un’analisi delle voci di costo/ricavo previste dal DPR 158/1999 finalizzata a chiarire i criteri secondo i quali si è proceduto a riclassificare i costi di gestione del servizio. 3.1 CGIND - Costi di gestione del ciclo dei servizi sui rifiuti indifferenziati 3.1.1 Costi di Spazzamento e Lavaggio strade e piazze pubbliche (CSL) Si tratta di una delle voci la cui incidenza varia notevolmente in funzione degli standard quali-quantitativi richiesti. Al fine di poter operare un utile confronto dei costi riportati nei Piani Finanziari di diversi comuni è necessario rapportare i valori economici indicati ad un parametro che indichi l’effettiva erogazione del servizio, quale quello €/abitante. I costi per il Comune di Flero si collocano ben al di sotto delle medie rilevate nel Nord Italia. Si procede quindi ad attribuire quali costi dello spazzamento e lavaggio strade (i quali producono di norma il rifiuto CER 200303), le seguenti componenti di costo riclassificate con i seguenti criteri: Costi del personale e attrezzature direttamente coinvolto/impiegato nell’erogazione dello specifico servizio e ricavati dall’offerta dell’appaltatore; Costi degli automezzi e personale eventualmente utilizzato direttamente dal Comune, inclusi i relativi veicoli; Costi (ammortamento, nolo, ecc.) dei contenitori (cestini, attrezzature, sacchetti, ecc.) dedicati alle attività di pulizia e raccolta rifiuti in aree pubbliche, nella misura in cui tali costi siano attribuibili alle specifiche attività; costi di trattamento e smaltimento Tali tipologie di costo debbono essere relative alle seguenti principali attività di nettezza urbana, attività spazzamento e pulizia tipiche: spazzamento stradale meccanico e/o manuale, ivi compreso le attività di pulizia di aree pubbliche cittadine e le attività di lavaggio di sedi stradali, marciapiedi, fontane pubbliche, ecc.; svuotamento e gestione dei cestini; pulizia aree mercatali, settimanale. Si evidenzia che le attività di questa voce non sono disaggregabili per tipologia di utenze. Non sono svolti servizi personalizzati. Comune di Flero, 2016 Piano finanziario relativo ai servizi di gestione integrata dei rifiuti e igiene ambientale 3.1.2 Costi di raccolta, trasporto del rifiuto indifferenziato (CRT) Nella suddetta voce sono inclusi: Costi del servizio specifico relativi alla raccolta del rifiuto secco residuo o indifferenziato; Costi (ammortamento, nolo, ecc.) dei contenitori (cassonetti, containers, presse containers, ecc.) dedicati alla raccolta della frazione residua (CER 200301 – CER 200303) nella misura in cui tali costi siano attribuibili alle specifiche raccolte; Costo della raccolta domiciliare del rifiuto ingombrante e dei trasporti e smaltimenti di indifferenziato e ingombrante. Questi costi dal 2016 sono imputabili in modo diretto alle utenze, nella misura in cui le stesse prelevano sacchi grigi dal distributore automatico, o pesano il rifiuto ingombrante in Centro di Raccolta. Per le attività è previsto l’utilizzo del sacco da 110 litri ( unità da 25 sacchi), mentre per le utenze domestiche sono previsti sacchi da 20 o 60 litri, in unità da 10 sacchi. 3.1.3 Costi di Trattamento e Smaltimento del rifiuto indifferenziato (CTS) In questa voce vanno inclusi tutti i costi (diretti e indiretti, ivi compresi gli oneri di trasporto, etc.) relativi a trattamento/smaltimento delle seguenti frazioni di rifiuto dettagliando per singolo codice CER: Rifiuto urbano indifferenziato Rifiuto ingombrante Imballaggi in materiali misti (CER 200301); (CER 200307); (CER 150106). Tutti costi riferiti alla voce CTS sono di norma, fatturati da impianti di terzi presso i quali sono conferiti i rifiuti e pertanto queste tipologie di costo sono facilmente individuabili per ciascuna tipologia di CER di rifiuto conferito (secco residuo, spazzamento stradale). 3.1.4 Altri Costi (AC) Il DPR 158/99 contempla questa voce riferita agli altri costi tra i CGIND. Poiché il metodo normalizzato non prevede un’analoga voce per la gestione delle frazioni differenziate (CGD) si inseriscono in questa voce tutti gli altri costi che si ritiene abbiano un impatto sui costi del rifiuto destinato a smaltimento. Essi sono: Acquisto sacchi e altri materiali a perdere funzionali alla raccolta se non attribuibili alle specifiche voci di costo dei singoli servizi; Acquisti in fase di startup dei servizi; Campagne di informazione o di educazione ambientale, anche su tematiche relative alla riduzione dei rifiuti e del compostaggio e della raccolta differenziata (se non attribuibili alle specifiche voci di costo dei singoli servizi), affidate all’appaltatore; Altre spese per la gestione dei rifiuti, non allocabili in altre voci di spesa. Comune di Flero, 2016 Piano finanziario relativo ai servizi di gestione integrata dei rifiuti e igiene ambientale Possono ricomprendersi all’interno di questa voce “Altri costi AC” tutti i costi relativi alle attività connesse e correlate di pulizia, di decoro, manutenzione e di igiene urbana cittadina, le quali di norma sono riferite a: Raccolta di rifiuti abbandonati sul territorio, carcasse animali, amianto e comunque di tutti rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico; Pulizia delle caditoie stradali pubbliche (è considerato inerente il servizio di gestione dei RU la pulizia sopra la superficie della caditoia). 3.2 Costi di gestione del ciclo della raccolta differenziata (CGD) 3.2.1 Costi di Raccolta Differenziata per materiale (CRD) Considerato che la raccolta differenziata (definizione art. 183 lett. p del D.lgs. 152/2006) consiste nella “raccolta in cui un flusso di rifiuti è tenuto separato in base al tipo ed alla natura dei rifiuti al fine di facilitarne il trattamento specifico” si procede ad analizzare i costi relativi ai suddetti servizi attivati nel contratto di servizio, per ogni tipologia di rifiuto/raccolta. Per ogni servizio di raccolta separato di flussi di rifiuti recuperabili nella voce CRD sono stati considerati e ricompresi: Costi del servizio completo svolto sul territorio per carta, vetro, plastica, organico; Costi (ammortamento, nolo, ecc.) dei contenitori (cassonetti, containers, presse containers, ecc.) e altri costi connessi e correlati (kit agli utenti, sacchi, etc.) relativi alla tipologia di raccolta differenziata considerata; Costi relativi ad eventi occasionali quali feste e spettacoli all’aperto; costi del Centro di Raccolta. Essi sono: Costo di utilizzo dell’immobile (ammortamento ultima rata nel corso del 2016 relativamente a lavori svolti prima della riqualificazione appena conclusa e rata costi riqualificazione avvenuta nel 2015); costi del personale direttamente coinvolto/impiegato nell’erogazione del servizio; noli di containers; rata impianti di videosorveglianza e informatizzazione accessi e pesatura; costo gestione amministrativa (registri, report, elaborazione dati,…..); costi relativi agli allacciamenti a rete (luce, acqua,…..). 3.2.2 Costi di Trattamento e Riciclo (CTR) In questa voce sono da includersi tutti i costi da sostenere per l’avvio a recupero e la valorizzazione dei rifiuti proveniente dai circuiti della raccolta differenziata (FORSU, rifiuti da imballaggio e le altre frazioni della raccolta differenziata). Sotto questa voce andranno anche indicati, distintamente e con valore negativo, i ricavi derivanti dalla Comune di Flero, 2016 Piano finanziario relativo ai servizi di gestione integrata dei rifiuti e igiene ambientale cessione al circuito CONAI o al mercato dei suddetti rifiuti, a seguito di loro processo di valorizzazione. Per quanto riguarda le frazioni da imballaggi riciclabili che rientrano nel sistema CONAI, l’attribuzione di questi costi all’interno del PF riflette la gestione dei contributi provenienti dalle diverse filiere. La commercializzazione dei principali flussi di materiale proveniente dalla RD (carta, plastica, vetro, acciaio, alluminio, legno, ecc.,) è gestita dal CONAI tramite un sistema c.d. di deleghe. I contributi sono corrisposti mediante la forma seguente, su decisione dell’amministrazione: una quota a favore dell’appaltatore a copertura dei costi di trasporto alla prima piattaforma; conferimento ad impianto finale di lavorazione a scelta dell’amministrazione comunale, mediante gara svolta annualmente tra le aziende dotate di piattaforma di lavorazione autorizzata; il Comune non ha stipulato convenzione con il consorzio CONAI, ma si rivolge al libero mercato tramite i soggetti che partecipano alla gara annuale. Dal 2017 è possibile che risulti più conveniente stipulare convenzione diretta con CONAI conferendo direttamente all’impianto di Montello (BG), tenendo conto però dei prevedibili costi per supervisione delle analisi merceologiche bimestrali ( è bene che un tecnico del Comune sia presente in tali occasioni). Vanno indicati nella voce CTR anche i costi/ricavi, se significativi, per i flussi di rifiuti per i quali è attivato un circuito specifico e che non rientrano nell’accordo ANCI CONAI. 3.3 Costi Comuni (CC) Trattasi dei costi indiretti attribuibili alle attività svolte dal Comune, anche tramite consulenze. 3.3.1 Costi amministrativi di riscossione ed accertamento del contenzioso (CARC) Si tratta di tutti i costi derivanti dall'applicazione della TARI: Costi di sportello; Fatturazione(stampa e spedizione fatture; eventuale service esterni con costi connessi e correlati); Riscossione (sia i costi bancari di incasso che i costi per la riscossione coattiva); contenzioso (comprese spese legali, di notifica). Consulenze, Ecosportello qualora attivato, costi dell’energia e per licenze SW. 3.3.2 Costi generali di gestione (CGG) In questa voce va contabilizzato il costo del personale che eventualmente residua dai costi inseriti in CARC. Si dovrebbe prevedere sotto questa voce anche tutti i c.d. “costi amministrativi” del Comune di Flero, 2016 Piano finanziario relativo ai servizi di gestione integrata dei rifiuti e igiene ambientale personale del Comune impiegato in attività di: gestione dati, controllo appalto, contenziosi su appalti/affidamenti, controllo della qualità del servizio erogato, personale addetto CED, ecc. nonché i costi per consulenze varie - escluse quelle legali su contenzioso (CARC), ovvero legate al recupero dei crediti (Acc) ed escluse quelle tecniche relative al sistema di gestione dei rifiuti (AC). 3.3.3 Costi comuni diversi (CCD) Costi di mantenimento/funzionamento della struttura e a carico del Comune (esclusi ovviamente tutti i costi attribuiti ai CARC): energia elettrica , acqua, gas, licenze utilizzo software, canoni manutenzione software, acquisto SW e HW con valore unitario < € 516,46, previsione quota ATO, certificazioni ambientali, imposte e tasse…..: sempre in questa voce andranno inseriti i costi per utilizzo della sede comunale: ammortamento (se in proprietà), affitto, leasing. Laddove le suddette voci di costo siano comuni a più aree funzionali (in quanto deputati allo svolgimento anche di altri servizi) e/o non siano direttamente riconducibili ad attività del servizio di gestione dei rifiuti urbani e/o di attività ad esse connesse e correlate è necessario espressamente definire ed esplicitare i criteri di attribuzione di tali voci di costo. E’ altresì da considerare all’interno della voce CCD, le eventuali spese che il Comune dovesse sostenere annualmente per la conduzione e gestione post operativa (manutenzioni, monitoraggi, gestione, smaltimento percolato, oneri per servizi e lavori vari connessi e correlati, ecc.) di siti di proprie discariche comunali chiuse/dismesse, ecc. di spettanza e competenza dell’ente. 3.4 Costi d'Uso del Capitale (CK) 3.4.1 Ammortamenti (AMM) Sono costi pluriennali effettuati direttamente dal Comune e sostenuti per finanziare strutture, strumenti o beni connessi alla gestione del servizio dei rifiuti urbani . Si tratta di eventuali interventi/operazioni effettuate direttamente dal Comune relativi quindi alle quote di ammortamento per: Investimenti per il centro di raccolta, l’acquisto contenitori, cassonetti qualora non siano attribuiti direttamente nell’ambito dei servizi di raccolta e spazzamento erogati dall’appaltatore; Investimenti in SW/HW per la gestione dei dati sulle raccolte, svuotamenti, al di sopra della soglia di < €516,46; Altri costi pluriennali. Molto spesso questi investimenti, in quanto rilevanti, sono parzialmente finanziati da specifici programmi di Enti Pubblici (Provincia e Regione). In questo caso si richiede che il contributo, anche se erogato integralmente e una tantum, venga considerato come un minore costo del bene e ripartito su un numero di anno pari alla durata dell’ammortamento. Comune di Flero, 2016 Piano finanziario relativo ai servizi di gestione integrata dei rifiuti e igiene ambientale 3.4.2 Accantonamenti (ACC) In questa voce vanno inseriti i costi a carico del Comune relativi a spese che lo stesso presume, con un elevato grado di probabilità, di sostenere negli esercizi futuri. Nel Piano Finanziario sotto questa voce normalmente possono essere inseriti accantonamenti dovuti a perdite presunte su crediti, per le quali si richiederà di evidenziare il criterio utilizzato per il calcolo (ad esempio percentuali, statistiche, ecc.). In questa voce possono altresì essere conteggiati gli accantonamenti per i costi di gestione post mortem delle discariche esaurite che si presume/determina di sostenere, in caso di mancata capienza dei fondi accantonati durante l’esercizio della discarica comunale. Include i mancati introiti per incentivare pratiche quali il compostaggio domestico, come previsto dal regolamento TARI, e le agevolazioni per le imprese che recuperano autonomamente quota dei propri rifiuti. 3.4.3 Remunerazione del capitale investito (R) Poiché il Comune eroga il servizio mediante contratto con appaltatore la metodologia applicata per la determinazione del corrispettivo a favore dell’appaltatore incorpora – nei servizi affidati - già la quota attribuibile alla cosiddetta “remunerazione” del capitale investito. Infine si ritiene che la remunerazione del capitale investito relativo a tutte le altre voci di costo previste (CTS, CTR, “Centri RC”, ecc.) rientri all’interno dei costi sostenuti dall’Ente per la prestazione dei singoli servizi. Comune di Flero, 2016 Piano finanziario relativo ai servizi di gestione integrata dei rifiuti e igiene ambientale 4.Modalità di espletamento del servizio 4.1 Coerenza con il quadro programmatico Il 9 Luglio 2015 Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione sull'efficienza delle risorse verso un economia circolare in cui si chiede alla Commissione di tener conto: che solo il 40% dei rifiuti in UE è riutilizzato o riciclato; che si deve risalire la gerarchia dei rifiuti, promuovendo prevenzione, riutilizzo, riciclaggio, previsto che tali interventi garantirebbero un risparmio ad imprese e consumatori di 600 miliardi di Euro; entro il 2030 potrebbero essere creati 2 milioni di posti di lavoro; di incrementare gli obiettivi di riciclo al 70% dei rifiuti urbani; di una rigorosa limitazione dell'incenerimento, con o senza recupero di energia, ai soli rifiuti non riciclabili e non biodegradabili entro il 2030; di sviluppare un quadro normativo che promuova il recupero di risorse dalle discariche esaurite; di ridurre lo spreco di cibo; di promuovere politiche fiscali che favoriscano l'economia circolare, i beni riciclati, e interrompere i sussidi all'incenerimento e ai combustibili fossili. Nel Piano Regionale dei rifiuti, di cui alla DGR 2.8.13, si afferma tra l’altro: “alla luce di quanto indicato si ritiene che, per quanto riguarda la necessità di nuovi sistemi di raccolta, in Regione Lombardia si debba perseguire una progressiva riconversione dal sistema a cassonetti stradali a quello porta a porta, seguendo le linee guida e le indicazioni sull’ottimizzazione che saranno dettagliate al capitolo 11.4” “è di primaria importanza la diffusione di un modello omogeneo che punti sulla riduzione delle frequenze di raccolta al minimo indispensabile; per il RUR mono settimanale e, in casi di tipologia abitativa orizzontale, anche quindicinale, per la FORSU due volte a settimana riducibili a una sola volta diffondendo l’utilizzo del secchiello areato da cucina” L’amministrazione comunale ha fatto propri questi indirizzi, introducendo da Novembre 2014 la completa revisione del sistema a cassonetti passando ad un sistema domiciliare integrato. Nel corso del 2015 ha introdotto una prima quota di tariffa calcolata con metodo “puntuale” ritenendo che la responsabilizzazione del produttore sia il primo efficace strumento di riduzione e prevenzione dei rifiuti. Comune di Flero, 2016 Piano finanziario relativo ai servizi di gestione integrata dei rifiuti e igiene ambientale 4.2. Modalità di espletamento del servizio nell’anno 2015 Il Codice Ambientale (Decreto Legislativo n° 152 del 03.04.2006 e ss.mm.ii) nell’ambito delle competenze previste dall’art.198 dispone che i Comuni nel rispetto dei principi di trasparenza, efficienza ed economicità stabiliscano, tra l’altro, le modalità del servizio di raccolta dei rifiuti, le modalità di conferimento della raccolta differenziata nonché del trasporto dei rifiuti urbani ed assimilati, al fine di garantire una distinta gestione delle diverse frazioni, promuovendo il recupero delle stesse. Altresì costituisce per l’amministrazione comunale un prioritario obiettivo quello di istituire delle norme di propria competenza al fine di realizzare per i propri cittadini/utenti una corretta gestione ambientale dei rifiuti, con il recupero di materiali finalizzato al riciclaggio, anche in virtù degli obblighi di legge previsti sul raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata stabiliti dalle legislazioni nazionali (art 205 del D.lgs. 152/2006) e dalle normative regionali. Vi è in definitiva la necessità di salvaguardare gli interessi pubblici connessi all’ambiente e alla sostenibilità ambientale del territorio cittadino, attraverso una necessaria e rilevante riduzione delle quantità di rifiuti indifferenziati destinati allo smaltimento, in modo da favorire quanto più possibile, così come previsto dalle norme, il recupero, il riciclaggio e il riutilizzo dei rifiuti urbani e assimilati, reso possibile solo attraverso una raccolta differenziata “spinta” di tutte le frazioni di rifiuti recuperabili. Nel Comune di Flero nell’anno 2015 era avviato il seguente e completo sistema di raccolta di rifiuti indifferenziati e differenziati a favore delle utenze domestiche e non domestiche secondo quanto previsto dal vigente regolamento comunale di assimilazione dei rifiuti: Raccolta differenziata domiciliare settimanale della frazione biodegradabile verde da giardini con bidone carrellato personale da 240 l e svolta tra Marzo e Novembre; Raccolta domiciliare mensile per i rifiuti ingombranti, su chiamata e fino ad un massimo di 10 utenze e 3 pezzi esposti; conferimento degli oli vegetali esausti da parte degli utenti domestici all’interno dell’apposito contenitore, ubicato presso il Centro di raccolta; conferimento di medicinali scaduti, pile e batterie esauste da parte degli utenti domestici in contenitori interni presenti presso farmacie o tabaccherie/centri commerciali o altri rivenditori o nei contenitori presso il centro di raccolta; conferimento degli indumenti usati, vestiario in genere, scarpe, borse, cinte, ecc. in “buono stato” sui contenitori stradali di prossimità di “colore giallo”; Raccolta differenziata dell’organico/umido domiciliare con conferimento bisettimanale dei suddetti rifiuti mediante appositi sacchetti in carta sa 10 l ritirabili presso la sede comunale o con sacchetti biodegradabili per l’umido (certificati a norma UNI EN 13432-2002) all’interno di bidoncini personali da 25 l di colore marrone, mediante contenitore intermedio traforato da 10 l; Raccolta differenziata domiciliare settimanale della carta, plastica, vetro e metalli, da conferire all’interno di bidoncini e sacchi di varie volumetrie, tranne la carta per la quale il contenitore è messo a disposizione da parte dell’utenza; Comune di Flero, 2016 Piano finanziario relativo ai servizi di gestione integrata dei rifiuti e igiene ambientale Raccolta dei rifiuti non riciclabili residuali (cd indifferenziati) domiciliare da conferire con sacchetti in plastica, grigi semitrasparenti di volumetrie 20,60,110 litri. Raccolta differenziata presso il Centro di raccolta di numerose altre frazioni, tra cui il verde, legname, ingombranti, imballaggi in materiali misti di provenienza aziendale, etc. Con tale sistema di raccolta si sono conseguiti i seguenti risultati a fine 2015: La produzione totale di rifiuti cala del 30% circa tra Settembre 2014 e Settembre 2015; Da 600 kg/ab*anno a 400 kg/ab*anno. Mediamente per persona solo 1 kg/giorno con i seguenti vantaggi e criticità: Minori conferimenti abusivi Minori ingressi da altri comuni Maggiore attenzione a ciò che si scarta Permangono abbandoni in alcuni punti del territorio La produzione di rifiuti indifferenziati cala dell’80 % circa; Da 400 kg/ab*a del 2013 a 55 kg/ab*a del 2015; la fattura di smaltimento mensile è passata da 24.000 € a 3200 €; Gli ingombranti passano da 37 a 15 kg/ab*a. Questo ha avuto come effetto la riallocazione di risorse dalla filiera dello smaltimento a quella della raccolta e riciclaggio; fornitura di materie di elevata qualità reimpiegabili nei processi di produzione, e massimizzazione degli introiti dalla vendita degli imballaggi al CONAI. La raccolta differenziata si attesta a fine 2015 intorno all’80%. Comune di Flero, 2016 Piano finanziario relativo ai servizi di gestione integrata dei rifiuti e igiene ambientale Con la ripartizione dei costi sulla durata dell’appalto, il Comune ha riqualificato nel corso del 2015 il Centro di raccolta, dotandolo di un area sopraelevata, collocando la pesa a ponte all’interno della stessa, e attrezzando l’ingresso con sistemi informatici che consentono di identificare l’utenza e pesare le frazioni desiderate. E’ stato installato un sistema di videosorveglianza, che ha lo scopo di dissuadere da accessi abusivi fuori dall’orario di apertura. Di seguito il riepilogo delle destinazioni dei flussi di rifiuto raccolti: RIFIUTO ingombranti a recupero IMPIANTO DI DESTINAZIONE A2A AMBIENTE, PIATTAFORMA DI CASTENEDOLO (BS) FILIERA DI DESTINAZIONE Secondo i dati della Provincia, il 25% dei rifiuti ingombranti conferiti va a riciclo imballaggi in carta e cartone Selezione e invio a cartiere carta e cartone Selezione e invio a cartiere Medicinali, batterie, vernici, toner Selezione e invio a impianti di riciclo, trattamenti vari oli e grassi commestibili Liquidi Riciclo imballaggi in plastica Selezione e invio a impianti di granulazione oli minerali imballaggi metallici rifiuti biodegradabili da giardini e parchi imballaggi in legno legno apparecchiature fuori uso contenenti clorofluorocarburi AGLIONI SRL – CALCIO (BG) DRAF METAL SRL E ALTRE - COMO FRANCIACORTA RINNOVABILI SRL – RODENGO SAIANO SPECIALRIFIUTI SRL – CALCINATELLO (BS) STENA TECHNOWORLD SRL – CASTENEDOLO (BS) Riciclo Selezione e invio a fonderie Produzione di compost Riciclo Riciclo Separazione e riciclo imballaggi in materiali misti (vetro e lattine) TECNORECUPERI SPA – DELLO (BS) Selezione e fusione in vetrerie e fonderie rifiuti biodegradabili di cucine e mense SYSTEMA AMBIENTE SRL BRESCIA Selezione, maturazione e produzione di compost Comune di Flero, 2016 Piano finanziario relativo ai servizi di gestione integrata dei rifiuti e igiene ambientale Nel corso del 2015 si è introdotta una prima forma di tariffa puntuale, con il conteggio dei volumi di rifiuti indifferenziati prodotti, e attribuendo ai sacchi utilizzati il costo di raccolta, trasporto e smaltimento degli stessi. Infine è stato potenziato lo spazzamento, con l’introduzione di 4 ore settimanali in più dedicate alla pulizia di marciapiedi, svuotamento cestini, rimozione di rifiuti abbandonati, altre esigenze individuate dall’ufficio tecnico. I risultati ottenuti con il nuovo sistema sono riassunti nel quadro seguente, in cui si sono presi come riferimento i dati Provinciali e nazionali del settore: Indicatore Flero 2015 Dato Provinciale (Osservatorio rifiuti) Dato nazionale (ISPRA 2013) RD [%] 80 % 49,8% 42,3% Produzione pro capite totale [Kg/ab*a] 400 529 487 Produzione pro capite indifferenziato [Kg/ab*a] 55 230 281 Costo/abitante [€/ab*a] 120 122 204,6 parziale 18 comuni 33% su un campione pari al 12% della popolazione Tariffa puntuale 4.3. Varianti introdotte nel 2016 A fine 2015 è stato potenziato lo spazzamento manuale per curare maggiormente cestini, rifiuti abbandonati e intervenire con celerità quando si abbiano segnalazioni all’ufficio tecnico di situazioni critiche. Il servizio è stato incrementato con n. 4 ore settimanali di spazzamento manuale, svolte da una persona dotata di mezzo leggero con vasca e attrezzi manuali. Da inizio 2016 è operativo il distributore automatico di sacchetti, collocato nel cortile del Comune, e accessibile con CRS (cittadini) o badge (aziende). Il distributore è interfacciato con gli uffici comunali. In Centro di raccolta il servizio non è cambiato, ma è andato a regime l’utilizzo del sistema di identificazione degli utenti che accedono, anch’esso interfacciato con gli uffici comunali. Inoltre per alcune frazioni, o particolarmente onerose o ambientalmente critiche, si è introdotta la pesatura: verde, legname, Comune di Flero, 2016 Piano finanziario relativo ai servizi di gestione integrata dei rifiuti e igiene ambientale ingombranti, imballaggi in materiali misti. Per due frazioni la pesata ha effetti sull’importo della TARI, in quanto gli utenti pagheranno rifiuti ingombranti e imballaggi in materiali misti in base al peso dei conferimenti. E’ prevista infine l’attivazione della raccolta differenziata stradale degli oli vegetali esausti, a potenziamento del centro di raccolta, con una prima postazione presso le scuole e la piscina. 4.4. Tabelle riepilogative delle voci di costo Il consuntivo 2015 ha registrato un costo complessivo dei servizi svolti dall’appaltatore di 873.146,00 €. IL totale va ridotto del contributo derivante dalla vendita degli imballaggi, che sarà visibile nelle tabelle successive. CONSUNTIVO 2015: costi diretti N. fatture 1 2 1 2 1 1 1 1 Mese Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Annotazioni aggiuntive sulle fatture Fornitura 39000 sacchi carta x FORSU include 36 noli di container relativi a Gen- Mar. inclusa fornitura sacchi carta 39000 40000 sacchi grigi 40000 sacchi 20 litri include Luglio e Agosto 10 rate relative a M&R CDR Incluse 4 rate da 2582 per manut. Straord. CDR a detrarre, voci relative al bimestre 2014 totale iva inclusa costi al netto introiti CONAI Importo € € € € 64.326,00 65.971,00 75.255,00 72.123,00 € € € € € € € € 69.659,00 73.144,00 1.162,00 134.850,00 69.119,00 105.250,00 67.544,00 80.743,00 € 6.000,00 € € 873.146,00 791.386,00 La legenda successiva permette una più agevole interpretazione delle sigle utilizzate nelle tabelle allegate al Piano Finanziario: Comune di Flero, 2016 Piano finanziario relativo ai servizi di gestione integrata dei rifiuti e igiene ambientale Indice tabelle allegate CGIND CGD CC CK TOTALE RIPART TF+TV1 TV2 KA E KB PROIEZIONI TN-TN-1 Costi gestione indifferenziato e igiene urbana costi gestione differenziata inclusi introiti da vendita imballaggi costi comuni: costi della struttura comunale costi d'uso del capitale totale delle voci precedenti Ripartizione tra utenze domestiche e non domestiche Calcolo della quota fissa e variabile da DPR 158/99 Calcolo della quota variabile "a misura" Coefficienti di produzione delle utenze domestiche Proiezioni sulle tariffe delle singole utenze Raffronti degli indicatori principali con l'anno precedente CGIND I costi di lavaggio strade ammontano a 61.706,94 €, inclusa la gestione finale dei rifiuti derivanti dalla pulizia strade. I costi di raccolta e traporto del rifiuto indifferenziato, inclusi noli di container e la raccolta dei rifiuti ingombranti a domicilio, incide per € 79.514,38. I costi di trattamento e smaltimento sono prevalentemente dovuti al conferimento ad inceneritore dei rifiuti indifferenziati, in misura minore per ingombranti e imballaggi in materiali misti ( rifiuto aziendale conferito in piattaforma). Incidono per 72.450,84 €. Altri costi posti in questa voce sono lo start up iniziale, pagato con rate annuali sulla durata dell’appalto, e le iniziative di informazione ambientale svolte dall’appaltatore. Questa voce incide per 22.017,45 €. CGD I costi di gestione della differenziata sono composti da due voci e dai ricavi dalla vendita degli imballaggi. I costi di raccolta differenziata, includenti le raccolte domiciliari, la custodia della piattaforma, noleggi e forniture diverse, e le rate per la riqualificazione del centro di raccolta, incidono per 472.368,98 €. I costi di trattamento e recupero includono trasporti, recuperi, smaltimenti, per i rifiuti in partenza dal centro di raccolta e incidono per € 175.533,99. Ad alleggerire questo capitolo di spesa sono i ricavi dalla vendita degli imballaggi, che è effettuata previa gara annuale tra operatori, per individuare i migliori prezzi. Nel 2016 le offerte evidenziano cali vistosi delle quotazioni, in particolare per metalli, plastica. Nonostante questo, e tenuto conto in questa voce di entrata anche dei rimborsi per la gestione dei rifiuti dalle strutture scolastiche, l’importo previsto è di 81.760,00 €. La voce prevalente è la plastica. Nel 2016 parte degli imballaggi è gestita da A2A, parte dalla Cauto, parte da Tecnorecuperi. Comune di Flero, 2016 Piano finanziario relativo ai servizi di gestione integrata dei rifiuti e igiene ambientale CC I costi comuni includono tre voci. I costi amministrativi, di riscossione e contenzioso, includono anche costi di sportello, fatturazione e spedizione. Incidono per 60.400,00 €. I costi generali di gestione sono quota stimata del lavoro dell’ufficio tecnico e amministrativo, i costi del Direttore d’esecuzione. Incidono per 64.400 € annui. I costi comuni diversi includono voci minori, quali i costi energetici, manutenzione mezzi del Comune, costi di esercizio di licenze SW. Incidono per 14.100,00 €. CK I costi d’uso del capitale includono gli ammortamenti, nello specifico l’ultima rata di investimenti effettuati sul centro di raccolta per 10.000€. Seguono gli accantonamenti, che rappresentano la previsione di riduzioni per compostaggio domestico, per le aziende che certificano interventi di riciclo autonomo dei rifiuti prodotti, e i crediti inesigibili, ammontano a 150.000 € Infine, la voce per remunerazione del capitale investito, di valore nullo non essendovi investimenti diretti del Comune. Questa voce incide complessivamente per 160.000,00 €. Il totale dei costi è riportato di seguito: RIEPILOGO COSTI 2016 Voce di costo Dir/Ind Costo totale CGIND Diretti € 235.689,61 CGD diretti € 566.142,97 CC indiretti € 138.900,00 CK indiretti € 160.000,00 totale componenti costo tariffa di € 1.100.732,57 RIPARTIZIONE DEI COSTI TRA UTENZE DOMESTICHE E NON DOMESTICHE E TRA COSTI FISSI E VARIABILI Nella tabella allegata “RIPART” è contenuta la ripartizione dei costi tra fissi e variabili, e tra utenze domestiche e non domestiche. Il 57,8% dei costi sono stati posti nei costi fissi, il 27,5% nei costi variabili attribuiti con metodo presuntivo ex DPR 158/99, mentre la quota residua mediante criterio “puntuale”, ossia misurando i rifiuti effettivamente prodotti, o determinando il costo unitario del servizio. Infatti: per ingombranti e imballaggi in materiali misti si attribuirà il costo a peso; per RSU indifferenziato mediante l’su di sacchi di nota volumetria e con il calcolo della densità media rilevata annualmente. Comune di Flero, 2016 Piano finanziario relativo ai servizi di gestione integrata dei rifiuti e igiene ambientale Per i rifiuti verdi mediante attribuzione agli utenti del 74% del costo del servizio, in modo tale da avere una tariffa di 40 €/anno*utenza. Tenuto conto delle stime di utilizzo del servizio puntuale, il 45,8% dei costi totali è attribuito alle utenze domestiche, il 54,2% alle non domestiche (UD, UND). Nella tabella “TF+TV1” sono ricavate le tariffe unitarie per le diverse categorie di utenza, da sottoporre ad approvazione del CC. Nella tabella “TV2” dettagliati i criteri di calcolo delle tariffe puntuali. Per i RSU indifferenziati, il costo dei sacchi grigi che include i costi di raccolta trasporto e smaltimento: Costo sacco 110 l Costo sacco 60 l Costo sacco 20 l 1,613 €/sacco 0,880 €/sacco 0,293 €/sacco Segue la dotazione minima di sacchi per l’indifferenziato deliberata, ridotta in modo rilevante rispetto al 2015: Fabbisogno minimo sacchi deliberato Persone/nucleo 1 N. sacchi da 60 l/anno 10,0 Volume [l] 600 Cv2 minimo/annuo 8,80 2 20,0 1200 17,60 3 30,0 1800 26,40 4 40,0 2400 35,20 5 50,0 3000 44,00 6 60,0 3600 52,80 Aziende 0 0 0 Infine le tariffe deliberate per gli altri servizi “a misura”: Servizio raccolta frazione biodegradabile verde annuale Costo del conferimento dell’ingombrante e imballaggio in materiale misto al centro di raccolta Costo del servizio di ritiro ingombranti a domicilio €40,00/utenza*anno € 0,127/kg €5,00/chiamata*utenza 4.5. Individuazione delle tariffe da applicare alle utenze domestiche e non domestiche da sottoporre ad approvazione del consiglio comunale Nella tabella successiva è riassunto il riepilogo delle simulazioni, per tutte le tipologie di utenza e tenuto conto delle superfici medie riscontrabili nel Comune di Flero. La tabella comprende costi vissi e variabili presuntivi e la dotazione minima di sacchi grigi. Non comprende il costo del servizio personale Comune di Flero, 2016 Piano finanziario relativo ai servizi di gestione integrata dei rifiuti e igiene ambientale per i rifiuti verdi ed eventuali costi di conferimento di ingombranti in piattaforma. Sup. media [m2] 99 120 125 130 139 142 309 1086 756 98 253 227 69 103 58 476 494 1119 780 181 CATEGORIA Esborso TF+TV1 2016 UD 1 componente UD 2 componenti UD 3 componenti UD 4 componenti UD 5 componenti UD 6 o più componenti 69,49 104,73 123,47 141,19 167,21 183,92 Musei, biblioteche, scuole, associazioni, luoghi di culto Autorimesse e magazzini senza alcuna vendita diretta Campeggi, distributori, carburanti, impianti sportivi Uffici, agenzie, studi professionali Banche ed istituti di credito Negozi abbigliamento, calzature, libreria, cartoleria, ferramenta, e altri beni durevoli Edicola, farmacia, tabaccaio, plurilicenze Negozi particolari quali filatelie,tende e tessuti, tappeti, cappelli e ombrelli, antiquariato Attività artigianali tipo botteghe: parrucchiere, barbiere, estetista Attività artigianali tipo botteghe: falegname, idraulico, fabbro, elettricista Carrozzeria, autofficina, elettrauto Attività industriali con capannoni di produzione Attività artigianali di produzione beni specifici Ristoranti, trattorie, Esborso min. TV2 2016 8,80 17,60 26,40 35,20 44,00 52,80 Totale 2016 VALORI 2015 Variazio ni 78,29 122,33 149,86 176,39 211,21 236,71 77,01 125,62 151,67 180,35 217,10 243,46 1,7% -2,6% -1,2% -2,2% -2,7% -2,8% 284,55 0,00 284,55 317,99 -10,5% 887,71 0,00 887,71 951,94 -6,7% 861,22 0,00 861,22 924,11 -6,8% 205,85 0,00 205,85 235,2 -12,5% 224,01 0,00 224,01 254,43 -12,0% 439,08 0,00 439,08 480,35 -8,6% 172,68 0,00 172,68 200,44 -13,9% 117,27 0,00 117,27 142,15 -17,5% 117,22 0,00 117,22 142,06 -17,5% 675,55 0,00 675,55 729,24 -7,4% 852,93 0,00 852,93 914,96 -6,8% 1382,79 0,00 1382,79 1472,67 -6,1% 904,19 0,00 904,19 970,2 -6,8% 1952,63 0,00 1952,63 2071,16 -5,7% Comune di Flero, 2016 Piano finanziario relativo ai servizi di gestione integrata dei rifiuti e igiene ambientale 100 110 511 652 77 253 osterie, pizzerie, pub Mense, birrerie, amburgherie Bar, caffè, pasticceria Supermercato, pane, pasta, macelleria, salumi e formaggi, generi alimentari Plurilicenze alimentari e/o miste Ortofrutta, pescherie, fiori e piante, pizza al taglio Discoteche, night club 876,35 0,00 876,35 939,52 -6,7% 801,42 0,00 801,42 859,87 -6,8% 1924,49 0,00 1924,49 2039,88 -5,7% 2351,73 0,00 2351,73 2491,42 -5,6% 812,78 0,00 812,78 873,42 -6,9% 663,35 0,00 663,35 716,33 -7,4% Complessivamente i costi sopra descritti si mantengono entro i valori del 2015; l’aggiunta di servizi personalizzati o la produzione di RSU o imballaggi in materiali misti o ingombranti, può determinare il pareggio con i valori 2015 o lievi superamenti.