congedo parentale

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Vita pratica
CONGEDO PARENTALE:
dopo i padri, strada aperta per i nonni
Presto i nonni, anche quelli che lavorano, potrebbero
essere più presenti nella vita dei loro nipoti: secondo il
testo di legge a sostegno dell’imprenditoria femminile,
anche loro potrebbero usufruire del congedo parentale
L
e commissioni di Attività produttive e Lavoro della Camera hanno approvato congiuntamente un testo di legge che si propone
di sostenere lo sviluppo dell’imprenditoria femminile: quattordici articoli
che ridisegnano i principi del congedo parentale, che oltre a comprendere il diritto dei padri, apre la strada alla domanda dei nonni. E non si tratterebbe di nonni pensionati, che investono molto del loro tempo per nipoti
e nipotini, ma di nonni lavoratori - dipendenti o autonomi - che in tempi
di crisi accettano di mettersi in aspettativa fino a sei mesi con il diritto alla copertura figurativa dei periodi di
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contribuzione in cui hanno svolto le
cure parentali. Lo scopo della legge
è venire incontro alle esigenze delle giovani madri e piccole imprenditrici, quelle che terminato il congedo
di maternità dovrebbero stare a casa per seguire il piccolo, rinunciando
a gestire la propria attività. L’iniziativa italiana segue a breve la proposta lanciata dal ministro tedesco della famiglia che prevede la possibilità,
per chi ha dei nipotini da curare, di
chiedere un part-time o un periodo
lontano dal lavoro, ma senza ricevere stipendio. Lasciando il lavoro per il
periodo di tempo necessario a occuparsi dei nipoti, i nonni avrebbero la
Dicembre 2012
garanzia di non perdere il posto di lavoro e insieme l’impegno dello Stato
a pagare loro i contributi per la pensione anche per quel periodo in cui,
non lavorando e non avendo retribuzione, non possono versare da sé i
contributi previdenziali. Attualmente
in Germania i genitori beneficiano di
un periodo di congedo fino a quando
il bambino compie tre anni oltre a potere rimanere a casa altri dodici mesi
dai tre fino agli otto anni compiuti. Il
congedo parentale per nonni potrebbe riguardare trecentomila persone,
ma se la legge entrerà in vigore si stima che solo il 10% chiederà di beneficiarne.
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