La dolce vita della “dolce Anita”
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La dolce vita della “dolce Anita”
La dolce vita della “dolce Anita” di MARINELLA SORINO È con questa trasposizione di parole che i miei pensieri - appresa la notizia della morte- hanno incominciato a vagare nella mente quasi in una maniera forzata, predestinata.. Infatti credo che, soprattutto per i "Vip",sia molto facile cadere in questi grandi "marchi" o stereotipi che decretano per sempre nella loro vita....la sola notorietà! Io invece oggi pensando a lei, come tanti grandi , che in questo ultimo periodo ci hanno improvvisamente salutati, vorrei ricordare la sua impronta umana. ...anche se quella fisica , credo che sia per tutti più indelebile. Anita Ekberg nasce nella gelida e maestosa Svezia in una famiglia molto numerosa. Da subito il suo spirito ribelle la distingue...ed anche la sua bellezza prorompente la aiuta facendo sì che conquisti in giovanissima età lo scettro di Miss Svezia. Questo le donerà il meritato slancio verso il mondo del cinema dove arriva nei primi anni '50 , giungendo quindi nel grande mondo dorato di Hollywood. Fu solo in seguito che, nel 1960 , riesce ad incantare in Italia gli occhi del grande genio 1/3 La dolce vita della “dolce Anita” Federico Fellini, che ne decreta per sempre la sua celebrità con la "Dolce vita", dove assieme al nostro talentuoso Marcello Mastroianni., viene immortalata nella famosa scena della fontana di Trevi. Io stessa, molto appassionata di cinema, specie di quello artisticamente più "grande" del secondo dopoguerra, e con animo radicalmente nostalgico su quegli anni dorati, ho "affibiato" a lei , solo quella incredibile scena....nella acque della fontana nella nostra eterna e amata capitale!! Invece Anita oltre alle sue esperienze lavorative e la sua avvenenza fisica era molto di più... Forse pochi sanno che Anitona fu l'unica che Giulietta Masina ringraziò per le sue continue attenzioni, dedicate a lei, la moglie da sempre gelosa delle grandi conquiste del marito, dovendosi così ricredere sul conto dell'attrice svedese, proprio quando tutti gli altri, dopo la morte di Federico, l'avevano tristemente abbandonata!! Anitona, ormai italianizzata , è stata considerata per anni la sola Musa ispiratrice di Fellini, ma lei spesso e bonariamente diceva che il regista romagnolo non avrebbe avuto nessun successo senza lei!! Lei donna molto corteggiata e ambita ha avuto due matrimoni infelici e dopo l'ultimo terminato negli anni '70 , ha preferito rimaner sola...anche se tanti sono stati i flirt a lei attribuiti, fra i quali spiccano quelli con Sinatra, Agnelli, il regista Dino Risi. Come le più grandi stelle decretate icone di sensualità solo per l'aspetto fisico, ha dovuto lottare per far emergere il suo lato umano fortemente inciso dalla sua calda pre-disposizione alla vivacità e alla fine ma diretta personalità. Doti queste che le facevano amare la vita , senza mai mettere a freno la sua piena autonomia che di conseguenza spaventava un mondo intoccabile come di solito è quello maschile!!! 2/3 La dolce vita della “dolce Anita” Ecco perché negli ultimi anni e soprattutto dopo una trasformazione fisica, che diciamo l'aveva " un po' arrotondata", le sue esperienze lavorative si sono sempre più diradate, fino a scomparire del tutto....per lasciarla, come tanti, nella triste e mesta realtà della vecchiaia!! Anita Ekberg si è spenta sola, malata ed in povertà, come altri divi nel viale del tramonto. A noi piccoli e semplici spettatori rimane solo il ricordo di quella imponenza fisica e statuaria che ci ha ammaliato con il suo splendido abito da sera e la sua fluente chioma dorata ..... . Pochi sanno quanto si legava alle persone che l'avevano amata e a quanto adorasse gli animali!! Io invece, romantica sognatrice.....immagino un suono ed una scena.... quello del "Ciak si gira"...in un celestiale ed infinito panorama dove l'ambiente felliniano si ripete...ma questa volta è Marcello che recita "Anita come Here!!!"..... ed Anita magica e sinuosa ritorna ....per sempre tra le sue braccia....con il fruscio dell'acqua della fontana che scorre...ora eternamente, e dona loro una perpetua melodia. 3/3