Oceania - FDA Didattica per le materie letterarie
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Oceania L’Oceania, a differenza di tutte le altre parti del mondo in cui è tradizionalmente divisa la Terra, non forma un insieme unitario di aree emerse. A fianco dell'Australia, che può configurarsi da sola un autonomo continente, l'Oceania comprende le isole e gli arcipelaghi dell'Oceano Pacifico, terre disseminate su spazi vastissimi e la cui superficie territoriale è invece estremamente esigua. Originariamente il termine di Oceania indicava solo le terre insulari dell'Oceano Pacifico, ma poi esso si è esteso a includere l'Australia, che nei confronti del Pacifico costituisce una sorta di avampaese. A essa fanno capo i maggiori arcipelaghi del Pacifico e la Nuova Guinea, che appare invece come un "ponte" tra Australia e Asia sud-orientale (dando luogo, presso alcuni, al termine Australasia). Nell'insieme l'Oceania costituisce il più vasto spazio terrestre: uno spazio che, per i suoi vuoti, per le enormi distanze che separano tra loro le terre emerse, è entrato per ultimo nella maglia della moderna organizzazione mondiale, nei confronti della quale ha ancora un ruolo piuttosto marginale, benché il trasporto aereo abbia notevolmente ridimensionato le distanze. In senso più ampio, con Oceania si intende il continente che comprende l'insieme della Polinesia, Melanesia e Micronesia, e anche l'Australia e la Nuova Zelanda. Un sinonimo di Oceania è Continente Nuovo, o Nuovissimo Continente, nome che deriva dal fatto che, eccetto l'Antartide, fu l'ultimo ad essere scoperto dagli europei. La ripartizione tradizionale dell'Oceania, utilizzata anche dalle Nazioni Unite per dividere il mondo in macroregioni, divide il continente in: Australia e Nuova Zelanda Micronesia Melanesia Polinesia I geografi e i linguisti preferiscono invece utilizzare una divisione in due sole regioni individuate in base a criteri geografici, botanici, zoologici culturali e linguistici: 1. Oceania vicina (Near Oceania), che comprende l'Australia, l'isola della Nuova Guinea e gli arcipelaghi vicini, e le Isole Salomone. 2. Oceania lontana (Remote Oceania) che comprende la Polinesia, la Micronesia e la Melanesia ad eccezione delle Salomone. 1 2 La maggior parte delle terre emerse di questo continente appartiene all'Australia, ma viene usato il termine Oceania per parlare di questo continente perché sono le acque piuttosto che le terre emerse a collegare le sue varie parti. A volte l'Australia è considerata il corpo continentale dell'Oceania; si parla così anche di Australia per indicare il continente oceanico. Geografia fisica L'Oceania è il più piccolo dei continenti e il penultimo per popolazione, dopo l'Antartide, con 36 102 071 di abitanti. Le maggiori catene montuose dell'Oceania si trovano nelle tre maggiori isole, od arcipelaghi, del continente. La catena che raggiunge le maggiori altitudini è quella della Nuova Guinea. Ne fanno parte le più alte vette del continente: il Puncjak Jaya o Carsztens (4.884 m). ed il Monte Wilhelm (4.509 m). Vengono poi le Alpi Neozelandesi, che percorrono le due isole dell'omonimo arcipelago. La maggiore vetta di questa catena è il Monte Cook o Aoraki (3.764 m) nell'Isola del Sud. Infine vi sono le Alpi Australiane, che costeggiano la costa orientale dell'Australia. Esse raggiungono solo la quota di 2.228 metri (Monte Kosciuszko nel Nuovo Galles del Sud). Bisogna segnalare che anche montagne isolate e massicci presenti nelle isole minori possono raggiungere altezze elevate. Ad esempio il vulcano Mauna Kea, nell'isola di Hawaii raggiunge i 4.205 metri. Flora e fauna La vegetazione assume in tutta l'Australia e Oceania i caratteri di un accentuato endemismo, favorito dall'isolamento oceanico. La foresta tropicale è diffusa nella Nuova Guinea. Savane arborate, con eucalipti e pini, sono proprie di vaste regioni dell'Australia, che ospita anche formazioni steppiche a cespugli (scrub). Foreste temperate rivestono buona parte della Nuova Zelanda. Le palme sono caratteristica vegetazione degli atolli corallini. L'Australia and Oceania, che fa parte in zoogeografia della Regione Australiana, presenta una fauna assai simile a quella dell'Australia: numerose specie di Marsupiali, Monotremi, uccelli primitivi. Idrografia La situazione morfologica e quella climatica giustificano lo scarso sviluppo della rete idrografica, che presenta corsi d'acqua di un certo rilievo solo in Australia (Murray-Darling), nella Nuova Zelanda (Waikato), nella Tasmania (Derwent) e nella Nuova Guinea (Fly). I laghi sono numerosi ma di modeste dimensioni in Nuova Zelanda, mentre il più importante, l'Eyre, basso e salmastro, si trova nel bassopiano a nord della Gran Baia Australiana. Clima Grande importanza, come fattore climatico, presentano la distribuzione e la posizione delle terre emerse rispetto all'oceano, così che i contrasti termici maggiori si hanno nelle regioni dell'interno australiano a clima continentale con forte escursione termica annua e precipitazioni scarse, mentre la maggior parte delle isole, comprese nella regione intertropicale, è caratterizzata da un clima uniforme con temperature mitigate dai venti (alisei, monsoni, brezze ) e precipitazioni abbondanti. Hanno clima temperato la Nuova Zelanda e le coste dell'Australia sud-orientale. Geografia umana Popolazione La popolazione dello spazio oceanico, compresa l'Australia, è di 29 milioni di abitanti. Di essi, oltre la 2 metà, cioè circa 17 milioni, vivono in Australia. La densità media sull'intera Oceania è di 3 abitanti/km , valore molto basso che si spiega soprattutto con il grande vuoto umano dell'interno dell'Australia: la popolazione è infatti concentrata sui bordi dell'immensa isola, e particolarmente nella frangia sud-orientale. L'organizzazione dello spazio australiano è in effetti molto elementare e risente della recente colonizzazione del Paese. Essa poggia su centri costieri, all'inizio semplici passaggi obbligati del popolamento, divenuti poi città con funzioni portuali al servizio delle fasce agricole costiere e dei centri minerari interni, sviluppatisi infine anche industrialmente. Le città che hanno svolto in posizione egemonica tali funzioni hanno assunto aspetti e dimensioni di moderne metropoli, come Sydney , Melbourne , Brisbane, Adelaide e Perth . L'accentuato sviluppo dell'urbanesimo dell'Australia è indice dell'avanzata organizzazione economica e territoriale di questo Paese, che non ha certo esaurito le sue capacità di contenimento umano. La sua crescita demografica negli ultimi anni non è stata elevata, tanto più se si pensa che a esso dà ancora un notevole contributo il flusso migratorio dall'esterno, flusso che non ha più l'intensità della fine del secolo scorso e dei primi decenni di questo, ma che si sta aprendo alle popolazioni asiatiche. L'incremento naturale è quello dei Paesi sviluppati, con coefficiente di natalità non elevato e bassa mortalità. Gli aborigeni sono circa 145.000, valore assai modesto che non sembra indicare una ripresa demografica di queste genti (per contro i Maori della Nuova Zelanda corrispondono a quasi il 10% della complessiva popolazione del Paese), il cui inserimento nella vita dei bianchi risulta difficile, se non impossibile. Basse densità si trovano nelle isole della Melanesia, dove l'inserimento dei bianchi non riesce molto facile (anche 3 per le condizioni climatiche), mentre la popolazione locale non è ancora uscita o solo da poco dalle sue tradizionali forme di vita e di economia. Una situazione diversa si ha nella Nuova Zelanda, con un popolamento bianco, britannico soprattutto, che ha occupato tutte le zone più favorevoli e ha creato un'organizzazione fondata anche qui su un urbanesimo moderno e funzionale, che interessa ormai ben l'84% della popolazione. Nelle rimanenti isole del Pacifico si hanno condizioni di popolamento estremamente varie. Lingue La particolare disposizione delle terre di questo continente e la loro notevole distanza, che a volte le rende "isolate" l'una dall'altra, ha influito sul numero di lingue parlate. Queste sono infatti tantissime ed alcune anche molto diverse tra loro. La lingua principale rimane comunque l’inglese, retaggio delle ex potenze coloniali, seguita dal francese. Esistono poi le lingue aborigene australiane che comprendono diverse famiglie linguistiche o lingue isolate. Purtroppo molte di queste si sono estinte o comunque corrono questo pericolo. In particolare la lingua aborigena della tasmania è andata estinta prima che se ne potesse avere testimonianza. - Alcune lingue isolate: Enindhilyagwa (andilyaugwa), Laragiya, Minkin (estinta), Ngurmbur, Tiwi - Alcune Famiglie Linguistiche: Bunaban, Daly, Djeragan, Limilngan, Limilngan, Nyulnyulan, Wororan Religioni Le religioni professate all'interno del continente possono sono il Cristianesimo cattolico e protestante imposto dai colonizzatori nel passato e rimasto fino ad oggi di uso comune; l’animismo rappresentato dai vari gruppi di indigeni e aborigeni che popolano il continente; il buddismo, non diffusissimo ma comunque presente. Geografia economica L’economia del continente presenta un quadro ovviamente diversificato tra quelle delle isole maggiori e quelle degli altri paesi. L'Australia può vantare un livello di benessere economico fra i più alti del mondo. Le sue esportazioni sono soprattutto materie prime non lavorate, mentre importa prodotti finiti. In molte zone del paese, il settore primario è ancora l'attività più redditizia e l'Australia è il primo produttore mondiale di lana. Abbondante anche la produzione di carne. Solo il 6% del territorio è coltivato. Si raccolgono soprattutto frumento e foraggio; Piuttosto sviluppata la frutticoltura con abbondanti produzioni di mele, banane, uva, arance, pere, ananas e papaie. Rinomati i vigneti australiani che danno vita a vini di grande qualità. Il paese è totalmente autosufficiente per quanto riguarda la domanda energetica e in diversi casi è fra i maggiori produttori mondiali di alcuni minerali richiesti dal mercato. Dalle miniere australiane vengono estratti, fra gli altri, carbone, lignite, bauxite, rame, uranio (primo produttore mondiale), oro (12% della produzione mondiale), ferro, diamanti (primo produttore mondiale), manganese, nichel e stagno. L'industria raccoglie il 21% della forza lavoro. Sono sviluppate le industrie siderurgica e metallurgiche, elettroniche e petrolchimiche, la produzione di fibre sintetiche e di cavi elettrici. Le industrie più sviluppate sono quelle basate sulla trasformazione delle materie prime: industrie siderurgiche, metallurgiche, chimiche e petrolchimiche. Il paese è un grande esportatore di carbone e ferro. Le importazioni riguardano soprattutto macchinari, autoveicoli, prodotti chimici, carta e cartone, tessuti e filati. Le esportazioni sono costituite da metalli, carbone, petrolio, lana e cereali. L’ economia della Nuova Zelanda può contare il 27º posto della classifica mondiale del PIL con tassi relativamente bassi di inflazione e disoccupazione. L'esiguità della popolazione e la prevalenza, nel territorio, di modeste ondulazioni, favorisce un'estesa agricoltura che costituisce quasi un modello di funzionalità ecologica ed economica. Produzioni prevalenti sono quelle dell'allevamento: lana di pecora e latte bovino. La Nuova Zelanda è il maggiore degli allevamenti del mondo a non impiegare pressoché alcuna quantità di fertilizzanti azotati, notoriamente non favorevoli alle falde freatiche, pure realizzando produzioni di latte per capo e per ettaro di assoluto rilievo. All'allevamento si unisce un settore frutticolo famoso nel mondo per le esportazioni di mele e di kiwi, un frutto selezionato dai genetisti neozelandesi. A differenza dell'Australia, le risorse minerarie sono scarse e di un certo rilievo sono solo i giacimenti di ferro, oro e rame. Le industrie più importanti sono quelle agroalimentari, legate all'allevamento, e quelle che producono beni di consumo (industrie tessili e meccaniche). L'approvvigionamento di energia è assicurato principalmente da centrali idroelettriche, termiche e geotermiche. Benché in assoluto non sia un paese particolarmente arretrato, la Papua Nuova Guinea è il territorio più povero dell'Oceania. L'agricoltura si basa sulle esportazioni come caffè, cacao e olio di palma, altra fonte di reddito è la esportazione di legname. Negli ultimi anni sono state però privilegiate le esportazioni di prodotti minerari, che oggi hanno assunto importanza maggiore di quelli provenienti dal settore primario. Le risorse minerarie presenti sono soprattutto oro, di cui è la Papua Nuova Guinea èl'ottavo produttore mondiale, e rame, la cui estrazione fornisce un introito minore di quella aurea, ma occupa comunque un buon posto a livello mondiale. Questi due minerali coprono più della metà delle esportazioni, che visti i loro notevoli ritmi di produzione riescono a superare abbondantemente le importazioni, consentendo quindi l'attivo della bilancia commerciale. 4 Il Paese, tuttavia, è assai fragile alle fluttuazioni dei loro prezzi sul mercato mondiale; questo rende assolutamente necessaria una diversificazione delle attività economiche. Per raggiungere quest'obiettivo si punta anche sul turismo, i tentativi però hanno dato esiti contrastanti, infatti l'industrializzazione, in un tessuto sociale fragile, di alcuni territori urbani ha prodotto vistosi squilibri economici, che hanno incrementato disordini sociali e la criminalità, rendendo così poco sicura l'attività turistica. In Oceania la Papua Nuova Guinea detiene molti primati negativi: il PIL e l'Indice di Sviluppo Umano che sono i più bassi del continente. Figi, Nuova Caledonia e Isole Salomone hanno un PIL compreso trai 4 e i 2 miliardi di dollari. In genere gli altri paesi del continente fondano la loro economia sul turismo, sulla pesca e su un’agricoltura che nella maggior parte dei casi copre solo parte del consumo interno e in parte è destinata all’esportazione. Storia Le popolazioni indigene dell'Oceania si stabilirono nei luoghi dove poi le troveranno gli Europei in epoche molto più antiche di quello che si può credere; sfruttando il fatto che esisteva un tramite terrestre tra l'Asia e l'Oceania, i primi uomini giunsero in Nuova Guinea e in Australia circa 60.000 anni fa. Da questa prima "colonizzazione", in tempi molto più recenti se ne dipartì un'altra, incentivata dall'ormai consolidata conoscenza della navigazione: tra il 1000 a.C. e l'anno zero, cioè quando in Europa era nato da poco l'Impero Romano, migliaia di persone si spostarono gradualmente da un'isola all'altra, fino a popolare tutto il Pacifico. È assodato che questa "espansione" riguardò Polinesia e Melanesia, e dalle piccole isole appena raggiunte questi popoli arrivarono fino in Nuova Zelanda, mentre la Micronesia fu "scoperta" dagli abitanti dell'Indonesia circa nel 7000 a.C. Infine dalla Polinesia, nel corso del primo millennio della nuova era, mentre in Europa finiva l'Impero Romano e cominciava il Medioevo, essi si spinsero fino ai gruppi di isole più sperduti, come le Hawaii o l'isola di Pasqua, e forse persino l'America Meridionale, come testimonierebbero antiche leggende: come venne loro assicurato il successo? Grazie ad un'abilissima conoscenza delle onde, questi uomini furono sempre capaci di stabilire se e dove esistesse un'isola attorno a loro. Il primo Europeo a vedere il Pacifico fu Vasco Nunez de Balboa nel 1513, e tra il 1519 e il 1522 Ferdinando Magellano fu il primo a navigarvi compiendo la prima circumnavigazione del globo; egli tuttavia non vide molte terre all'infuori di due atolli e delle isole Marianne, poiché aveva scelto di seguire una rotta troppo settentrionale. L'interesse degli Spagnoli verso le Indie ("il dominio personale dei Portoghesi") li portò a fondare una colonia nelle Filippine (da cui debolmente si espansero verso le Marianne e la Micronesia) e a collegarla via mare con il Messico o il Perù, dato che lo stretto di Magellano allungava di troppo il viaggio dall'Europa ed era troppo pericoloso. Sfruttando gli alisei, gli Spagnoli riuscirono a trovare la rotta giusta per effettuare i collegamenti nel Pacifico settentrionale (sembra strano che non abbiano mai scoperto le Hawaii), ma comunque numerosi loro viaggi furono diretti nell'emisfero meridionale alla ricerca di continenti sconosciuti; grandi navigatori quali Luis Vaez de Torres, Andres De Urdaneta, Alvaro De Saavedra, Pedro De Quiros e Alvaro De Mendana De Neyra dalla seconda metà del Cinquecento esplorarono l'Oceano Pacifico e scoprirono molte delle isole principali (Marchesi, Tuamotu, Salomone, Marshall, Santa Cruz, Nuove Ebridi) senza però prenderne possesso. Per di più i loro rapporti furono tenuti segreti dalla madrepatria (che considerava quell'oceano il suo mare privato) e poi dimenticati. Nel XVII secolo gli Olandesi si sostituirono ai Portoghesi come dominatori nelle Indie e da lì cominciarono a spingersi verso il Pacifico. Fino alla prima metà del Settecento furono uomini Olandesi a cominciare la complessa esplorazione dell'emisfero australe; ricordiamo Wilhelm Janszoon che nel 1606 sbarcò per primo in Australia, Abel Tasman che tra il 1639 e il 1644 esplorò le coste dello stesso continente, scoprì la Nuova Zelanda, la Tasmania, le Figi e le Tonga e Jacob Roggeveen che nel 1722 raggiunse per primo l'isola di Pasqua e le Samoa. Essi tuttavia, come avevano fatto gli Spagnoli, non colonizzarono quelle terre: le isole perché troppo piccole o lontane e l'Australia perché troppo arida (ma Tasman ne aveva esplorato solo la parte occidentale dominata dall'Outback, quando quella orientale era molto più ricca) che però venne chiamata a lungo "Nuova Olanda". Ben presto furono gli Inglesi ad interessarsi alla zona. Tra il 1768 e il 1779 il capitano James Cook compì tre viaggi, nei quali esplorò la costa orientale dell'Australia appurando che non faceva parte dell'immaginario continente australe cercato già dagli Spagnoli: lo stesso per la Nuova Zelanda che circumnavigò interamente, mentre fu il primo a sbarcare alle isole Hawaii e a percorrere lo stretto di Torres (vedi sopra) intuendo che la Nuova Guinea e l'Australia non sono unite come tutti pensavano. Nel suo secondo viaggio Cook si spinse fino a latitudini freddissime, distruggendo il mito del continente australe: se esso esisteva, si trovava in luoghi così vicini al Polo Sud da non essere abitabili (L'Antartide sarà poi scoperto nel 1820). Le sue esplorazioni sono state certamente le più importanti nella storia dell'Oceania; tuttavia egli non fu il primo dei grandi navigatori che nel Settecento "girovagarono" per il Pacifico: dal 1766 al 1769 Louise Antoine de Bougainville era stato il primo francese a circumnavigare il globo, nel 1766 Samuel Wallis aveva (ri) scoperto le Tuamotu, tra cui la splendida Tahiti e le Pitcairn, nel 1785 Jean Francoise La Perouse era partito con l'intento di emulare i predecessori e nel 1699 William Dampier aveva seguito le orme di Tasman in Australia e scoperto la Nuova Irlanda e la Nuova Britannia. Gli ultimi grossi dubbi geografici furono chiariti da Matthew Flinders che nel 1801 definì una volta per tutte le coste dell'Australia e appurò che la Tasmania era un'isola, cosa che neanche Cook aveva capito. Nel frattempo iniziò a diffondersi il mito del "buon selvaggio" (creato da Bougainville, continua ancora oggi) che viveva in armonia con la natura. La colonizzazione di queste zone fu iniziata dagli Inglesi in Australia, ma in modo assai insolito: tanto scarso era l'interesse di questo continente a cui ormai l'Olanda aveva rinunciato, che fu usato come colonia penale; nel 1788 sbarcò a Botany Bay (dove oggi sorge Sydney) il primo carico di galeotti. Poco dopo tuttavia arrivarono anche altre persone, come in Nuova Zelanda (dal 1814) con l'intento di creare grossi allevamenti: questi uomini tenaci nel corso del XIX secolo prima scenderanno a patti (Trattato di Waitangi, 1840), 5 poi sconfiggeranno i Maori in Nuova Zelanda e cacceranno gli Aborigeni nelle zone più ostili dell'Australia, che esploreranno in lungo e in largo; memorabile l'impresa di Robert Burke e William Wills che nel 1860 riuscirono a raggiungere la costa nord da Melbourne, attraverso deserti e foreste. Queste due grandi colonie inizieranno il lungo processo di emancipazione dall'Inghilterra dalla loro trasformazione in Dominions, l'Australia nel 1901 e la Nuova Zelanda nel 1907, alla piena indipendenza dopo la seconda guerra mondiale. Per quanto riguarda il resto dell'Oceania, verrà frequentato da missionari, mercenari e commercianti dall'inizio dell'Ottocento, ma le prime colonie saranno quelle francesi: Polinesia Francese e Nuova Caledonia dal 1842, a cui si aggiunge l'arcipelago di Wallis e Futuna nel 1853. Gli altri territori sono velocemente occupati da Germania (Micronesia e Nuova Guinea) e Inghilterra (tutte le altre isole) dal 1882 in poi, fino alla prima guerra mondiale, quando la Germania perde i suoi territori che passano all'Inghilterra e agli Stati Uniti. Proprio gli stati Uniti saranno gli unici alla fine a mantenere una certa influenza sul Pacifico per la loro vicinanza (mentre Francia e Inghilterra concederanno l'indipendenza a gran parte delle isole) soprattutto in Micronesia dove per decenni sono stati effettuati pericolosi esperimenti nucleari, dei quali oggi la popolazione locale deve arginare gli effetti. È comunque importante notare che ancora oggi questi tre stati mantengono un certo numero di colonie in Oceania. In particolare dagli USA: questi ne hanno fatto uno scacchiere importante dopo l'ultima guerra, che ha visto la riduzione del ruolo che vi avevano Gran Bretagna, Francia, Giappone, a loro volta subentrate già nel secolo scorso alla Spagna. Oggi un posto via via più importante sta assumendo, nel controllo dell'Oceania, l'Australia, il maggior Stato indipendente dell'area. Gli altri Stati, Nuova Zelanda esclusa, hanno un peso trascurabile, nonché notevoli difficoltà di sopravvivenza per la generale scarsezza delle risorse e per le difficoltà di superare la condizione di sottosviluppo. Per la maggior parte l'Oceania consiste, oltre ad Australia e Nuova Zelanda, in piccole isole nazionali. Papua Nuova Guinea e Timor Est sono le uniche nazioni con dei confini su terra, con l'Indonesia. Le nazioni dell'Oceania hanno diversi gradi di indipendenza dalle potenze coloniali che le possiedono, e hanno negoziato diversi tipi di accordo. La seguente lista contiene i territori che sono stati classificati come parte dell'Oceania dall'UNESCO; altri sono a volte aggiunti, secondo diverse interpretazioni. Di seguito sono riportati gli Stati e i Territori dell'Oceania per ciascuna delle regioni in cui le Nazioni Unite dividono il continente Melanesia Paese Popolazione Superficie Densità Figi 817.000 18.270 47 Nuova Caledonia 244.600 19.060 11 5.191.000 462.840 11 Isole Salomone 444.000 28.450 17 Vanuatu 190.000 12.200 16 Papua Nuova Guinea Micronesia Paese Guam Popolazione Superficie Densità 155.000 549 307 51.000 181 312 119.000 702 194 Isole Marianne Settentrionali 69.000 477 168 Kiribati 83.000 811 131 Nauru 13.528 21 644 Palau 19.000 458 42 Isole Marshall Micronesia Polinesia Paese Isole Cook Polinesia Francese Wallis e Futuna Popolazione superficie Densità 20.000 240 86 259.596 4.167 62 15.000 274 77 6 Samoa 180.000 2.944 60 Samoa americane 57.000 199 353 Tuvalu 12.000 26 441 Tokelau 1.405 10 141 99.000 748 142 1.800 260 8 48 47 9,6 Tonga Niue Isole Pitcairn Paese PIL (miliardi di dollari) Anno Stima Australia 926 2011 Nuova Zelanda 124 2011 Papua Nuova Guinea 17 2011 Figi 4 2011 Nuova Caledonia 3 2003 Isole Salomone 2 2011 Vanuatu 1 2011 Samoa 1 2011 Tonga 1 2011 Kiribati 1 2011 Palau 0 2008 Nauru 0 2005 Tuvalu 0 2011 7 Indice sviluppo umano 2011 – Oceania ISU molto elevato 2 Australia 0,929 5 Nuova Zelanda 0,913 49 Palau 0,782 90 Tonga 0,704 99 Samoa 0,688 100 Figi 0,688 116 Micronesia 0,636 122 Kiribati 0,624 125 Vanuatu 0,617 142 Isole Salomone 0,510 147 Timor Est 0,495 153 Papua Nuova Guinea 0,466 ISU elevato ISU medio ISU basso Paese Popolazione Anno Australia 22.015.576 2012 Papua Nuova Guinea 6.310.129 2012 Nuova Zelanda 4.327.944 2012 Figi 890.057 2012 Isole Salomone 584.578 2012 Nuova Caledonia 260.166 2012 Vanuatu 256.155 2012 Samoa 194.320 2012 Tonga 106.146 2012 Kiribati 101.998 2012 Palau 21.032 2012 Tuvalu 10.619 2012 Nauru 9.378 2012 Paese Tasso di natalità (nascite/1.000 popolazione) Anno Paese Tasso di mortalità (decessi/1.000 popolazione) Anno Isole Salomone 27 2012 Tuvalu 9 2012 Nauru 27 2012 Palau 8 2012 Papua Nuova Guinea 26 2012 Vanuatu 7 2012 Tonga 25 2012 Kiribati 7 2012 Tuvalu 23 2012 Nuova Zelanda 7 2012 8 Paese Tasso di natalità (nascite/1.000 popolazione) Anno Paese Tasso di mortalità (decessi/1.000 popolazione) Anno Kiribati 22 2012 Australia 7 2012 Samoa 22 2012 Papua Nuova Guinea 7 2012 Figi 21 2012 Nauru 6 2012 Vanuatu 21 2012 Figi 6 2012 Nuova Caledonia 16 2012 Samoa 5 2012 Nuova Zelanda 14 2012 Nuova Caledonia 5 2012 Australia 12 2012 Tonga 5 2012 Palau 11 2012 Isole Salomone 4 2012 Paese Tasso di mortalità infantile (decedute/1.000 feti nati vivi) Anno Paese Speranza di vita alla nascita (anni) Anno Vanuatu 46 2012 Australia 82 2012 Papua Nuova Guinea 42 2012 Nuova Zelanda 81 2012 Kiribati 38 2012 Nuova Caledonia 77 2012 Tuvalu 34 2012 Tonga 75 2012 Samoa 22 2012 Isole Salomone 74 2012 Isole Salomone 17 2012 Samoa 73 2012 Tonga 13 2012 Palau 72 2012 Palau 12 2012 Figi 72 2012 Figi 11 2012 Papua Nuova Guinea 66 2012 Nauru 9 2012 Nauru 66 2012 Nuova Caledonia 6 2012 Tuvalu 65 2012 Nuova Zelanda 5 2012 Vanuatu 65 2012 Australia 5 2012 Kiribati 65 2012 Paese Densità di medici (medici / 1,000 abitanti) Anno Paese Posti letto ospedalieri per abitante (posti letto / 1000 abitanti) Anno Australia 3 2009 Nuova Zelanda 6 2002 Nuova Zelanda 2 2007 Tuvalu 6 2001 Palau 1 2006 Palau 5 2009 Nauru 1 2008 Australia 4 2009 Tuvalu 1 2008 Tonga 2 2008 Figi 0 2003 Figi 2 2008 Kiribati 0 2006 Kiribati 2 2008 9 Paese Densità di medici (medici / 1,000 abitanti) Anno Paese Posti letto ospedalieri per abitante (posti letto / 1000 abitanti) Anno Tonga 0 2002 Vanuatu 2 2008 Samoa 0 2005 Isole Salomone 1 2005 Isole Salomone 0 2005 Samoa 1 2005 Vanuatu 0 2008 Papua Nuova Guinea 0 2008 Paese Spese per la salute (% PIL) Anno Nauru 12 2009 Palau 11 2009 Tuvalu 10 2009 Nuova Zelanda 10 2009 Figi 10 2009 Australia 9 2009 Samoa 7 2009 Tonga 6 2009 Isole Salomone 5 2009 Vanuatu 4 2009 Kiribati 3 2009 Papua Nuova Guinea 3 2009 Paese Tasso alfabetizzazione (%) Anno Samoa 100 2003 Australia 99 2003 Nuova Zelanda 99 2003 Tonga 99 1999 Nuova Caledonia 96 1996 Figi 94 2003 Palau 92 1980 Vanuatu 74 1999 Papua Nuova Guinea 57 2000 Paese Popolazione sotto la linea di povertà (%) Anno Papua Nuova Guinea 37 2002 Figi 31 2009 Tonga 24 3 Paese Tasso di disoccupazione (%) Anno Paese Tasso di disoccupazione giovanile (%) Anno 10 Paese Tasso di disoccupazione (%) Anno Paese Tasso di disoccupazione giovanile (%) Anno Nauru 90 2004 Nuova Zelanda 17 2009 Nuova Caledonia 17 2004 Samoa 12 2001 Tonga 13 3 Tonga 12 2003 Figi 8 1999 Australia 12 2009 Nuova Zelanda 7 2011 Kiribati 11 2005 Australia 5 2011 Palau 4 2005 Kiribati 2 1992 Papua Nuova Guinea 2 2008 Vanuatu 2 1999 Paese Elettricità - produzione (miliardi di kWh) Anno Paese Elettricità - consumo (miliardi di kWh) Anno Australia 232 2012 Australia 225 2012 Nuova Zelanda 42 2012 Nuova Zelanda 39 2012 Papua Nuova Guinea 3 2012 Papua Nuova Guinea 3 2012 Nuova Caledonia 2 2012 Nuova Caledonia 2 2012 Figi 1 2012 Figi 1 2012 Samoa 0 2012 Samoa 0 2012 Isole Salomone 0 2012 Isole Salomone 0 2012 Vanuatu 0 2012 Vanuatu 0 2012 Tonga 0 2012 Tonga 0 2012 Nauru 0 2012 Nauru 0 2012 Kiribati 0 2012 Kiribati 0 2012 Paese Petrolio - produzione (barili/giorno) Anno Paese Petrolio - consumo (barili/giorno) Anno Australia 549.200 2010 Australia 960.800 2010 Nuova Zelanda 60.480 2010 Nuova Zelanda 149.700 2010 Papua Nuova Guinea 30.570 2010 Papua Nuova Guinea 33.000 2010 Tonga 0 2010 Figi 15.000 2010 Samoa 0 2010 Nuova Caledonia 14.000 2010 Isole Salomone 0 2010 Isole Salomone 2.000 2010 Figi 0 2010 Nauru 1.300 2010 11 Paese Petrolio - produzione (barili/giorno) Anno Paese Petrolio - consumo (barili/giorno) Anno Kiribati 0 2010 Vanuatu 1.000 2010 Nuova Caledonia 0 2010 Tonga 1.000 2010 Vanuatu 0 2010 Samoa 1.000 2010 Nauru 0 2010 Kiribati 300 2010 Paese Gas naturale - produzione (metri cubi) Anno Paese Gas naturale - consumo (metri cubi) Anno Australia 45.110.000.000 2010 Australia 26.410.000.000 2010 Nuova Zelanda 4.481.000.000 2010 Nuova Zelanda 4.481.000.000 2010 Papua Nuova Guinea 130.000.000 2009 Papua Nuova Guinea 130.000.000 2009 Tonga 0 2009 Tonga 0 2009 Samoa 0 2009 Samoa 0 2009 Isole Salomone 0 2009 Isole Salomone 0 2009 Figi 0 2009 Figi 0 2009 Kiribati 0 2009 Kiribati 0 2009 Nuova Caledonia 0 2009 Nuova Caledonia 0 2009 Vanuatu 0 2009 Vanuatu 0 2009 Nauru 0 2009 Nauru 0 2009 Paese Esportazioni (miliardi di dollari) Anno Paese Importazioni (miliardi di dollari) Anno Australia 272 2011 Australia 243 2011 Nuova Zelanda 38 2011 Nuova Zelanda 36 2011 Papua Nuova Guinea 7 2011 Papua Nuova Guinea 6 2011 Nuova Caledonia 1 2009 Nuova Caledonia 3 2010 Figi 1 2011 Figi 2 2011 Isole Salomone 0 2010 Isole Salomone 0 2010 Vanuatu 0 2006 Samoa 0 2010 Samoa 0 2010 Vanuatu 0 2006 Kiribati 0 2004 Tonga 0 2011 Tonga 0 2011 Palau 0 2004 Palau 0 2004 Kiribati 0 2004 Tuvalu 0 2004 Nauru 0 2004 Nauru 0 2012 Tuvalu 0 2005 Paese Valore di mercato delle parti in mercati pubblici (US$) Anno Australia 1.198.000.000.000 2011 Nuova Zelanda 71.660.000.000 2011 12 Paese Valore di mercato delle parti in mercati pubblici (US$) Anno Papua Nuova Guinea 8.999.000.000 2011 Figi 1.372.000.000 2011 Paese Linee ferroviarie (km) Anno Paese Strade (km) Anno Australia 38.445 2008 Australia 818.356 2004 Nuova Zelanda 4.128 2008 Nuova Zelanda 93.911 2009 Figi 597 2008 Papua Nuova Guinea 9.349 2011 Nuova Caledonia 5.622 2006 Figi 3.440 2000 Samoa 2.337 2001 Isole Salomone 1.360 2002 Vanuatu 1.070 1999 Tonga 680 2000 Kiribati 670 2000 Nauru 24 2002 Tuvalu 8 2002 Paese Canali navigabili (km) Anno Paese Numero di navi della marina mercantile Anno Papua Nuova Guinea 11.000 2011 Tuvalu 74 2008 Australia 2.000 2011 Australia 52 2008 Figi 203 2012 Vanuatu 51 2008 Kiribati 5 2012 Papua Nuova Guinea 24 2008 Tonga 14 2008 Nuova Zelanda 11 2008 Figi 8 2008 Kiribati 7 2008 Nuova Caledonia 2 2008 Samoa 1 2008 Paese Aeroporti Anno Paese Aeroporti con piste pavimentate Anno Papua Nuova Guinea 562 2012 Australia 333 2012 Australia 467 2012 Nuova Zelanda 39 2012 Nuova Zelanda 122 2012 Papua Nuova Guinea 20 2012 Isole Salomone 36 2012 Nuova Caledonia 12 2012 Vanuatu 31 2012 Figi 4 2012 Figi 28 2012 Kiribati 4 2012 Nuova Caledonia 25 2012 Vanuatu 3 2012 13 Paese Aeroporti Anno Paese Aeroporti con piste pavimentate Anno Kiribati 19 2012 Nauru 1 2012 Tonga 6 2012 Isole Salomone 1 2012 Samoa 4 2012 Palau 1 2012 Palau 3 2012 Tonga 1 2012 Tuvalu 1 2012 Samoa 1 2012 Nauru 1 2012 Paese Spesa militari - percento del PIL Anno Australia 3 2009 Isole Salomone 3 2006 Figi 2 2009 Papua Nuova Guinea 1 2005 Nuova Zelanda 1 2005 Tonga 1 2006 14