Oceania - FDA Didattica per le materie letterarie

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Oceania - FDA Didattica per le materie letterarie
Oceania
L’Oceania, a differenza di tutte le altre parti del mondo in cui è tradizionalmente divisa la Terra, non forma un
insieme unitario di aree emerse. A fianco dell'Australia, che può configurarsi da sola un autonomo continente, l'Oceania
comprende le isole e gli arcipelaghi dell'Oceano Pacifico, terre disseminate su spazi vastissimi e la cui superficie
territoriale è invece estremamente esigua. Originariamente il termine di Oceania indicava solo le terre insulari
dell'Oceano Pacifico, ma poi esso si è esteso a includere l'Australia, che nei confronti del Pacifico costituisce una sorta di
avampaese. A essa fanno capo i maggiori arcipelaghi del Pacifico e la Nuova Guinea, che appare invece come un
"ponte" tra Australia e Asia sud-orientale (dando luogo, presso alcuni, al termine Australasia).
Nell'insieme l'Oceania costituisce il più vasto spazio terrestre: uno spazio che, per i suoi vuoti, per le enormi
distanze che separano tra loro le terre emerse, è entrato per ultimo nella maglia della moderna organizzazione mondiale,
nei confronti della quale ha ancora un ruolo piuttosto marginale, benché il trasporto aereo abbia notevolmente
ridimensionato le distanze.
In senso più ampio, con Oceania si intende il continente che comprende l'insieme della Polinesia, Melanesia e
Micronesia, e anche l'Australia e la Nuova Zelanda. Un sinonimo di Oceania è Continente Nuovo, o Nuovissimo
Continente, nome che deriva dal fatto che, eccetto l'Antartide, fu l'ultimo ad essere scoperto dagli europei.
La ripartizione tradizionale dell'Oceania, utilizzata anche dalle Nazioni Unite per dividere il mondo in macroregioni, divide
il continente in:
Australia e Nuova Zelanda
Micronesia
Melanesia
Polinesia
I geografi e i linguisti preferiscono invece utilizzare una divisione in due sole regioni individuate in base a criteri
geografici, botanici, zoologici culturali e linguistici:
1. Oceania vicina (Near Oceania), che comprende l'Australia, l'isola della Nuova Guinea e gli arcipelaghi vicini,
e le Isole Salomone.
2. Oceania lontana (Remote Oceania) che comprende la Polinesia, la Micronesia e la Melanesia ad eccezione
delle Salomone.
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La maggior parte delle terre emerse di questo continente appartiene all'Australia, ma viene usato il
termine Oceania per parlare di questo continente perché sono le acque piuttosto che le terre emerse a collegare
le sue varie parti. A volte l'Australia è considerata il corpo continentale dell'Oceania; si parla così anche di
Australia per indicare il continente oceanico.
Geografia fisica
L'Oceania è il più piccolo dei continenti e il penultimo per popolazione, dopo l'Antartide, con 36 102 071
di abitanti.
Le maggiori catene montuose dell'Oceania si trovano nelle tre maggiori isole, od arcipelaghi, del
continente. La catena che raggiunge le maggiori altitudini è quella della Nuova Guinea. Ne fanno parte le più alte
vette del continente: il Puncjak Jaya o Carsztens (4.884 m). ed il Monte Wilhelm (4.509 m). Vengono poi le Alpi
Neozelandesi, che percorrono le due isole dell'omonimo arcipelago. La maggiore vetta di questa catena è il
Monte Cook o Aoraki (3.764 m) nell'Isola del Sud. Infine vi sono le Alpi Australiane, che costeggiano la costa
orientale dell'Australia. Esse raggiungono solo la quota di 2.228 metri (Monte Kosciuszko nel Nuovo Galles del
Sud). Bisogna segnalare che anche montagne isolate e massicci presenti nelle isole minori possono raggiungere
altezze elevate. Ad esempio il vulcano Mauna Kea, nell'isola di Hawaii raggiunge i 4.205 metri.
Flora e fauna
La vegetazione assume in tutta l'Australia e Oceania i caratteri di un accentuato endemismo, favorito
dall'isolamento oceanico. La foresta tropicale è diffusa nella Nuova Guinea. Savane arborate, con eucalipti e pini,
sono proprie di vaste regioni dell'Australia, che ospita anche formazioni steppiche a cespugli (scrub). Foreste
temperate rivestono buona parte della Nuova Zelanda. Le palme sono caratteristica vegetazione degli atolli
corallini. L'Australia and Oceania, che fa parte in zoogeografia della Regione Australiana, presenta una fauna
assai simile a quella dell'Australia: numerose specie di Marsupiali, Monotremi, uccelli primitivi.
Idrografia
La situazione morfologica e quella climatica giustificano lo scarso sviluppo della rete idrografica, che
presenta corsi d'acqua di un certo rilievo solo in Australia (Murray-Darling), nella Nuova Zelanda (Waikato), nella
Tasmania (Derwent) e nella Nuova Guinea (Fly). I laghi sono numerosi ma di modeste dimensioni in Nuova
Zelanda, mentre il più importante, l'Eyre, basso e salmastro, si trova nel bassopiano a nord della Gran Baia
Australiana.
Clima
Grande importanza, come fattore climatico, presentano la distribuzione e la posizione delle terre emerse
rispetto all'oceano, così che i contrasti termici maggiori si hanno nelle regioni dell'interno australiano a clima
continentale con forte escursione termica annua e precipitazioni scarse, mentre la maggior parte delle isole,
comprese nella regione intertropicale, è caratterizzata da un clima uniforme con temperature mitigate dai venti
(alisei, monsoni, brezze ) e precipitazioni abbondanti. Hanno clima temperato la Nuova Zelanda e le coste
dell'Australia sud-orientale.
Geografia umana
Popolazione
La popolazione dello spazio oceanico, compresa l'Australia, è di 29 milioni di abitanti. Di essi, oltre la
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metà, cioè circa 17 milioni, vivono in Australia. La densità media sull'intera Oceania è di 3 abitanti/km , valore
molto basso che si spiega soprattutto con il grande vuoto umano dell'interno dell'Australia: la popolazione è infatti
concentrata sui bordi dell'immensa isola, e particolarmente nella frangia sud-orientale. L'organizzazione dello
spazio australiano è in effetti molto elementare e risente della recente colonizzazione del Paese. Essa poggia su
centri costieri, all'inizio semplici passaggi obbligati del popolamento, divenuti poi città con funzioni portuali al
servizio delle fasce agricole costiere e dei centri minerari interni, sviluppatisi infine anche industrialmente. Le città
che hanno svolto in posizione egemonica tali funzioni hanno assunto aspetti e dimensioni di moderne metropoli,
come Sydney , Melbourne , Brisbane, Adelaide e Perth . L'accentuato sviluppo dell'urbanesimo dell'Australia è
indice dell'avanzata organizzazione economica e territoriale di questo Paese, che non ha certo esaurito le sue
capacità di contenimento umano. La sua crescita demografica negli ultimi anni non è stata elevata, tanto più se si
pensa che a esso dà ancora un notevole contributo il flusso migratorio dall'esterno, flusso che non ha più
l'intensità della fine del secolo scorso e dei primi decenni di questo, ma che si sta aprendo alle popolazioni
asiatiche. L'incremento naturale è quello dei Paesi sviluppati, con coefficiente di natalità non elevato e bassa
mortalità. Gli aborigeni sono circa 145.000, valore assai modesto che non sembra indicare una ripresa
demografica di queste genti (per contro i Maori della Nuova Zelanda corrispondono a quasi il 10% della
complessiva popolazione del Paese), il cui inserimento nella vita dei bianchi risulta difficile, se non impossibile.
Basse densità si trovano nelle isole della Melanesia, dove l'inserimento dei bianchi non riesce molto facile (anche
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per le condizioni climatiche), mentre la popolazione locale non è ancora uscita o solo da poco dalle sue
tradizionali forme di vita e di economia. Una situazione diversa si ha nella Nuova Zelanda, con un popolamento
bianco, britannico soprattutto, che ha occupato tutte le zone più favorevoli e ha creato un'organizzazione fondata
anche qui su un urbanesimo moderno e funzionale, che interessa ormai ben l'84% della popolazione. Nelle
rimanenti isole del Pacifico si hanno condizioni di popolamento estremamente varie.
Lingue
La particolare disposizione delle terre di questo continente e la loro notevole distanza, che a volte le
rende "isolate" l'una dall'altra, ha influito sul numero di lingue parlate. Queste sono infatti tantissime ed alcune
anche molto diverse tra loro.
La lingua principale rimane comunque l’inglese, retaggio delle ex potenze coloniali, seguita dal
francese.
Esistono poi le lingue aborigene australiane che comprendono diverse famiglie linguistiche o lingue
isolate. Purtroppo molte di queste si sono estinte o comunque corrono questo pericolo. In particolare la lingua
aborigena della tasmania è andata estinta prima che se ne potesse avere testimonianza.
- Alcune lingue isolate: Enindhilyagwa (andilyaugwa), Laragiya, Minkin (estinta), Ngurmbur, Tiwi
- Alcune Famiglie Linguistiche: Bunaban, Daly, Djeragan, Limilngan, Limilngan, Nyulnyulan, Wororan
Religioni
Le religioni professate all'interno del continente possono sono il Cristianesimo cattolico e protestante
imposto dai colonizzatori nel passato e rimasto fino ad oggi di uso comune; l’animismo rappresentato dai vari
gruppi di indigeni e aborigeni che popolano il continente; il buddismo, non diffusissimo ma comunque presente.
Geografia economica
L’economia del continente presenta un quadro ovviamente diversificato tra quelle delle isole maggiori e
quelle degli altri paesi.
L'Australia può vantare un livello di benessere economico fra i più alti del mondo. Le sue esportazioni
sono soprattutto materie prime non lavorate, mentre importa prodotti finiti.
In molte zone del paese, il settore primario è ancora l'attività più redditizia e l'Australia è il primo
produttore mondiale di lana. Abbondante anche la produzione di carne.
Solo il 6% del territorio è coltivato. Si raccolgono soprattutto frumento e foraggio; Piuttosto sviluppata la
frutticoltura con abbondanti produzioni di mele, banane, uva, arance, pere, ananas e papaie. Rinomati i vigneti
australiani che danno vita a vini di grande qualità.
Il paese è totalmente autosufficiente per quanto riguarda la domanda energetica e in diversi casi è fra i
maggiori produttori mondiali di alcuni minerali richiesti dal mercato. Dalle miniere australiane vengono estratti, fra
gli altri, carbone, lignite, bauxite, rame, uranio (primo produttore mondiale), oro (12% della produzione mondiale),
ferro, diamanti (primo produttore mondiale), manganese, nichel e stagno.
L'industria raccoglie il 21% della forza lavoro. Sono sviluppate le industrie siderurgica e metallurgiche,
elettroniche e petrolchimiche, la produzione di fibre sintetiche e di cavi elettrici. Le industrie più sviluppate sono
quelle basate sulla trasformazione delle materie prime: industrie siderurgiche, metallurgiche, chimiche e
petrolchimiche. Il paese è un grande esportatore di carbone e ferro.
Le importazioni riguardano soprattutto macchinari, autoveicoli, prodotti chimici, carta e cartone, tessuti e
filati. Le esportazioni sono costituite da metalli, carbone, petrolio, lana e cereali.
L’ economia della Nuova Zelanda può contare il 27º posto della classifica mondiale del PIL con tassi
relativamente bassi di inflazione e disoccupazione.
L'esiguità della popolazione e la prevalenza, nel territorio, di modeste ondulazioni, favorisce un'estesa
agricoltura che costituisce quasi un modello di funzionalità ecologica ed economica. Produzioni prevalenti sono
quelle dell'allevamento: lana di pecora e latte bovino. La Nuova Zelanda è il maggiore degli allevamenti del
mondo a non impiegare pressoché alcuna quantità di fertilizzanti azotati, notoriamente non favorevoli alle falde
freatiche, pure realizzando produzioni di latte per capo e per ettaro di assoluto rilievo. All'allevamento si unisce
un settore frutticolo famoso nel mondo per le esportazioni di mele e di kiwi, un frutto selezionato dai genetisti
neozelandesi.
A differenza dell'Australia, le risorse minerarie sono scarse e di un certo rilievo sono solo i giacimenti di
ferro, oro e rame. Le industrie più importanti sono quelle agroalimentari, legate all'allevamento, e quelle che
producono beni di consumo (industrie tessili e meccaniche). L'approvvigionamento di energia è assicurato
principalmente da centrali idroelettriche, termiche e geotermiche.
Benché in assoluto non sia un paese particolarmente arretrato, la Papua Nuova Guinea è il territorio più
povero dell'Oceania. L'agricoltura si basa sulle esportazioni come caffè, cacao e olio di palma, altra fonte di
reddito è la esportazione di legname.
Negli ultimi anni sono state però privilegiate le esportazioni di prodotti minerari, che oggi hanno assunto
importanza maggiore di quelli provenienti dal settore primario. Le risorse minerarie presenti sono soprattutto oro,
di cui è la Papua Nuova Guinea èl'ottavo produttore mondiale, e rame, la cui estrazione fornisce un introito
minore di quella aurea, ma occupa comunque un buon posto a livello mondiale. Questi due minerali coprono più
della metà delle esportazioni, che visti i loro notevoli ritmi di produzione riescono a superare abbondantemente le
importazioni, consentendo quindi l'attivo della bilancia commerciale.
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Il Paese, tuttavia, è assai fragile alle fluttuazioni dei loro prezzi sul mercato mondiale; questo rende
assolutamente necessaria una diversificazione delle attività economiche. Per raggiungere quest'obiettivo si punta
anche sul turismo, i tentativi però hanno dato esiti contrastanti, infatti l'industrializzazione, in un tessuto sociale
fragile, di alcuni territori urbani ha prodotto vistosi squilibri economici, che hanno incrementato disordini sociali e
la criminalità, rendendo così poco sicura l'attività turistica.
In Oceania la Papua Nuova Guinea detiene molti primati negativi: il PIL e l'Indice di Sviluppo Umano che
sono i più bassi del continente. Figi, Nuova Caledonia e Isole Salomone hanno un PIL compreso trai 4 e i 2
miliardi di dollari.
In genere gli altri paesi del continente fondano la loro economia sul turismo, sulla pesca e su
un’agricoltura che nella maggior parte dei casi copre solo parte del consumo interno e in parte è destinata
all’esportazione.
Storia
Le popolazioni indigene dell'Oceania si stabilirono nei luoghi dove poi le troveranno gli Europei in epoche
molto più antiche di quello che si può credere; sfruttando il fatto che esisteva un tramite terrestre tra l'Asia e
l'Oceania, i primi uomini giunsero in Nuova Guinea e in Australia circa 60.000 anni fa. Da questa prima
"colonizzazione", in tempi molto più recenti se ne dipartì un'altra, incentivata dall'ormai consolidata conoscenza
della navigazione: tra il 1000 a.C. e l'anno zero, cioè quando in Europa era nato da poco l'Impero Romano,
migliaia di persone si spostarono gradualmente da un'isola all'altra, fino a popolare tutto il Pacifico. È assodato
che questa "espansione" riguardò Polinesia e Melanesia, e dalle piccole isole appena raggiunte questi popoli
arrivarono fino in Nuova Zelanda, mentre la Micronesia fu "scoperta" dagli abitanti dell'Indonesia circa nel 7000
a.C. Infine dalla Polinesia, nel corso del primo millennio della nuova era, mentre in Europa finiva l'Impero Romano
e cominciava il Medioevo, essi si spinsero fino ai gruppi di isole più sperduti, come le Hawaii o l'isola di Pasqua, e
forse persino l'America Meridionale, come testimonierebbero antiche leggende: come venne loro assicurato il
successo? Grazie ad un'abilissima conoscenza delle onde, questi uomini furono sempre capaci di stabilire se e
dove esistesse un'isola attorno a loro.
Il primo Europeo a vedere il Pacifico fu Vasco Nunez de Balboa nel 1513, e tra il 1519 e il 1522
Ferdinando Magellano fu il primo a navigarvi compiendo la prima circumnavigazione del globo; egli tuttavia non
vide molte terre all'infuori di due atolli e delle isole Marianne, poiché aveva scelto di seguire una rotta troppo
settentrionale. L'interesse degli Spagnoli verso le Indie ("il dominio personale dei Portoghesi") li portò a fondare
una colonia nelle Filippine (da cui debolmente si espansero verso le Marianne e la Micronesia) e a collegarla via
mare con il Messico o il Perù, dato che lo stretto di Magellano allungava di troppo il viaggio dall'Europa ed era
troppo pericoloso. Sfruttando gli alisei, gli Spagnoli riuscirono a trovare la rotta giusta per effettuare i collegamenti
nel Pacifico settentrionale (sembra strano che non abbiano mai scoperto le Hawaii), ma comunque numerosi loro
viaggi furono diretti nell'emisfero meridionale alla ricerca di continenti sconosciuti; grandi navigatori quali Luis
Vaez de Torres, Andres De Urdaneta, Alvaro De Saavedra, Pedro De Quiros e Alvaro De Mendana De Neyra
dalla seconda metà del Cinquecento esplorarono l'Oceano Pacifico e scoprirono molte delle isole principali
(Marchesi, Tuamotu, Salomone, Marshall, Santa Cruz, Nuove Ebridi) senza però prenderne possesso. Per di più i
loro rapporti furono tenuti segreti dalla madrepatria (che considerava quell'oceano il suo mare privato) e poi
dimenticati. Nel XVII secolo gli Olandesi si sostituirono ai Portoghesi come dominatori nelle Indie e da lì
cominciarono a spingersi verso il Pacifico. Fino alla prima metà del Settecento furono uomini Olandesi a
cominciare la complessa esplorazione dell'emisfero australe; ricordiamo Wilhelm Janszoon che nel 1606 sbarcò
per primo in Australia, Abel Tasman che tra il 1639 e il 1644 esplorò le coste dello stesso continente, scoprì la
Nuova Zelanda, la Tasmania, le Figi e le Tonga e Jacob Roggeveen che nel 1722 raggiunse per primo l'isola di
Pasqua e le Samoa. Essi tuttavia, come avevano fatto gli Spagnoli, non colonizzarono quelle terre: le isole perché
troppo piccole o lontane e l'Australia perché troppo arida (ma Tasman ne aveva esplorato solo la parte
occidentale dominata dall'Outback, quando quella orientale era molto più ricca) che però venne chiamata a lungo
"Nuova Olanda".
Ben presto furono gli Inglesi ad interessarsi alla zona. Tra il 1768 e il 1779 il capitano James Cook compì
tre viaggi, nei quali esplorò la costa orientale dell'Australia appurando che non faceva parte dell'immaginario
continente australe cercato già dagli Spagnoli: lo stesso per la Nuova Zelanda che circumnavigò interamente,
mentre fu il primo a sbarcare alle isole Hawaii e a percorrere lo stretto di Torres (vedi sopra) intuendo che la
Nuova Guinea e l'Australia non sono unite come tutti pensavano. Nel suo secondo viaggio Cook si spinse fino a
latitudini freddissime, distruggendo il mito del continente australe: se esso esisteva, si trovava in luoghi così vicini
al Polo Sud da non essere abitabili (L'Antartide sarà poi scoperto nel 1820). Le sue esplorazioni sono state
certamente le più importanti nella storia dell'Oceania; tuttavia egli non fu il primo dei grandi navigatori che nel
Settecento "girovagarono" per il Pacifico: dal 1766 al 1769 Louise Antoine de Bougainville era stato il primo
francese a circumnavigare il globo, nel 1766 Samuel Wallis aveva (ri) scoperto le Tuamotu, tra cui la splendida
Tahiti e le Pitcairn, nel 1785 Jean Francoise La Perouse era partito con l'intento di emulare i predecessori e nel
1699 William Dampier aveva seguito le orme di Tasman in Australia e scoperto la Nuova Irlanda e la Nuova
Britannia. Gli ultimi grossi dubbi geografici furono chiariti da Matthew Flinders che nel 1801 definì una volta per
tutte le coste dell'Australia e appurò che la Tasmania era un'isola, cosa che neanche Cook aveva capito. Nel
frattempo iniziò a diffondersi il mito del "buon selvaggio" (creato da Bougainville, continua ancora oggi) che viveva
in armonia con la natura. La colonizzazione di queste zone fu iniziata dagli Inglesi in Australia, ma in modo assai
insolito: tanto scarso era l'interesse di questo continente a cui ormai l'Olanda aveva rinunciato, che fu usato come
colonia penale; nel 1788 sbarcò a Botany Bay (dove oggi sorge Sydney) il primo carico di galeotti. Poco dopo
tuttavia arrivarono anche altre persone, come in Nuova Zelanda (dal 1814) con l'intento di creare grossi
allevamenti: questi uomini tenaci nel corso del XIX secolo prima scenderanno a patti (Trattato di Waitangi, 1840),
5
poi sconfiggeranno i Maori in Nuova Zelanda e cacceranno gli Aborigeni nelle zone più ostili dell'Australia, che
esploreranno in lungo e in largo; memorabile l'impresa di Robert Burke e William Wills che nel 1860 riuscirono a
raggiungere la costa nord da Melbourne, attraverso deserti e foreste. Queste due grandi colonie inizieranno il
lungo processo di emancipazione dall'Inghilterra dalla loro trasformazione in Dominions, l'Australia nel 1901 e la
Nuova Zelanda nel 1907, alla piena indipendenza dopo la seconda guerra mondiale. Per quanto riguarda il resto
dell'Oceania, verrà frequentato da missionari, mercenari e commercianti dall'inizio dell'Ottocento, ma le prime
colonie saranno quelle francesi: Polinesia Francese e Nuova Caledonia dal 1842, a cui si aggiunge l'arcipelago di
Wallis e Futuna nel 1853. Gli altri territori sono velocemente occupati da Germania (Micronesia e Nuova Guinea)
e Inghilterra (tutte le altre isole) dal 1882 in poi, fino alla prima guerra mondiale, quando la Germania perde i suoi
territori che passano all'Inghilterra e agli Stati Uniti. Proprio gli stati Uniti saranno gli unici alla fine a mantenere
una certa influenza sul Pacifico per la loro vicinanza (mentre Francia e Inghilterra concederanno l'indipendenza a
gran parte delle isole) soprattutto in Micronesia dove per decenni sono stati effettuati pericolosi esperimenti
nucleari, dei quali oggi la popolazione locale deve arginare gli effetti. È comunque importante notare che ancora
oggi questi tre stati mantengono un certo numero di colonie in Oceania.
In particolare dagli USA: questi ne hanno fatto uno scacchiere importante dopo l'ultima guerra, che ha
visto la riduzione del ruolo che vi avevano Gran Bretagna, Francia, Giappone, a loro volta subentrate già nel
secolo scorso alla Spagna. Oggi un posto via via più importante sta assumendo, nel controllo dell'Oceania,
l'Australia, il maggior Stato indipendente dell'area. Gli altri Stati, Nuova Zelanda esclusa, hanno un peso
trascurabile, nonché notevoli difficoltà di sopravvivenza per la generale scarsezza delle risorse e per le difficoltà
di superare la condizione di sottosviluppo.
Per la maggior parte l'Oceania consiste, oltre ad Australia e Nuova Zelanda, in piccole isole nazionali.
Papua Nuova Guinea e Timor Est sono le uniche nazioni con dei confini su terra, con l'Indonesia.
Le nazioni dell'Oceania hanno diversi gradi di indipendenza dalle potenze coloniali che le possiedono, e
hanno negoziato diversi tipi di accordo. La seguente lista contiene i territori che sono stati classificati come parte
dell'Oceania dall'UNESCO; altri sono a volte aggiunti, secondo diverse interpretazioni.
Di seguito sono riportati gli Stati e i Territori dell'Oceania per ciascuna delle regioni in cui le Nazioni Unite
dividono il continente
Melanesia
Paese
Popolazione
Superficie
Densità
Figi
817.000
18.270
47
Nuova Caledonia
244.600
19.060
11
5.191.000
462.840
11
Isole Salomone
444.000
28.450
17
Vanuatu
190.000
12.200
16
Papua Nuova Guinea
Micronesia
Paese
Guam
Popolazione
Superficie
Densità
155.000
549
307
51.000
181
312
119.000
702
194
Isole Marianne Settentrionali
69.000
477
168
Kiribati
83.000
811
131
Nauru
13.528
21
644
Palau
19.000
458
42
Isole Marshall
Micronesia
Polinesia
Paese
Isole Cook
Polinesia Francese
Wallis e Futuna
Popolazione
superficie
Densità
20.000
240
86
259.596
4.167
62
15.000
274
77
6
Samoa
180.000
2.944
60
Samoa americane
57.000
199
353
Tuvalu
12.000
26
441
Tokelau
1.405
10
141
99.000
748
142
1.800
260
8
48
47
9,6
Tonga
Niue
Isole Pitcairn
Paese
PIL (miliardi di dollari)
Anno Stima
Australia
926
2011
Nuova Zelanda
124
2011
Papua Nuova Guinea
17
2011
Figi
4
2011
Nuova Caledonia
3
2003
Isole Salomone
2
2011
Vanuatu
1
2011
Samoa
1
2011
Tonga
1
2011
Kiribati
1
2011
Palau
0
2008
Nauru
0
2005
Tuvalu
0
2011
7
Indice sviluppo umano 2011 – Oceania
ISU molto elevato
2
Australia
0,929
5
Nuova Zelanda
0,913
49
Palau
0,782
90
Tonga
0,704
99
Samoa
0,688
100
Figi
0,688
116
Micronesia
0,636
122
Kiribati
0,624
125
Vanuatu
0,617
142
Isole Salomone
0,510
147
Timor Est
0,495
153
Papua Nuova Guinea
0,466
ISU elevato
ISU medio
ISU basso
Paese
Popolazione
Anno
Australia
22.015.576
2012
Papua Nuova Guinea
6.310.129
2012
Nuova Zelanda
4.327.944
2012
Figi
890.057
2012
Isole Salomone
584.578
2012
Nuova Caledonia
260.166
2012
Vanuatu
256.155
2012
Samoa
194.320
2012
Tonga
106.146
2012
Kiribati
101.998
2012
Palau
21.032
2012
Tuvalu
10.619
2012
Nauru
9.378
2012
Paese
Tasso di natalità (nascite/1.000
popolazione)
Anno
Paese
Tasso di mortalità (decessi/1.000
popolazione)
Anno
Isole Salomone
27
2012
Tuvalu
9
2012
Nauru
27
2012
Palau
8
2012
Papua Nuova
Guinea
26
2012
Vanuatu
7
2012
Tonga
25
2012
Kiribati
7
2012
Tuvalu
23
2012
Nuova Zelanda
7
2012
8
Paese
Tasso di natalità (nascite/1.000
popolazione)
Anno
Paese
Tasso di mortalità (decessi/1.000
popolazione)
Anno
Kiribati
22
2012
Australia
7
2012
Samoa
22
2012
Papua Nuova
Guinea
7
2012
Figi
21
2012
Nauru
6
2012
Vanuatu
21
2012
Figi
6
2012
Nuova
Caledonia
16
2012
Samoa
5
2012
Nuova Zelanda
14
2012
Nuova
Caledonia
5
2012
Australia
12
2012
Tonga
5
2012
Palau
11
2012
Isole Salomone
4
2012
Paese
Tasso di mortalità infantile
(decedute/1.000 feti nati vivi)
Anno
Paese
Speranza di vita alla
nascita (anni)
Anno
Vanuatu
46
2012
Australia
82
2012
Papua Nuova
Guinea
42
2012
Nuova Zelanda
81
2012
Kiribati
38
2012
Nuova
Caledonia
77
2012
Tuvalu
34
2012
Tonga
75
2012
Samoa
22
2012
Isole
Salomone
74
2012
Isole
Salomone
17
2012
Samoa
73
2012
Tonga
13
2012
Palau
72
2012
Palau
12
2012
Figi
72
2012
Figi
11
2012
Papua Nuova
Guinea
66
2012
Nauru
9
2012
Nauru
66
2012
Nuova
Caledonia
6
2012
Tuvalu
65
2012
Nuova Zelanda
5
2012
Vanuatu
65
2012
Australia
5
2012
Kiribati
65
2012
Paese
Densità di medici (medici /
1,000 abitanti)
Anno
Paese
Posti letto ospedalieri per abitante
(posti letto / 1000 abitanti)
Anno
Australia
3
2009
Nuova
Zelanda
6
2002
Nuova Zelanda
2
2007
Tuvalu
6
2001
Palau
1
2006
Palau
5
2009
Nauru
1
2008
Australia
4
2009
Tuvalu
1
2008
Tonga
2
2008
Figi
0
2003
Figi
2
2008
Kiribati
0
2006
Kiribati
2
2008
9
Paese
Densità di medici (medici /
1,000 abitanti)
Anno
Paese
Posti letto ospedalieri per abitante
(posti letto / 1000 abitanti)
Anno
Tonga
0
2002
Vanuatu
2
2008
Samoa
0
2005
Isole
Salomone
1
2005
Isole Salomone
0
2005
Samoa
1
2005
Vanuatu
0
2008
Papua Nuova
Guinea
0
2008
Paese
Spese per la salute (% PIL)
Anno
Nauru
12
2009
Palau
11
2009
Tuvalu
10
2009
Nuova Zelanda
10
2009
Figi
10
2009
Australia
9
2009
Samoa
7
2009
Tonga
6
2009
Isole Salomone
5
2009
Vanuatu
4
2009
Kiribati
3
2009
Papua Nuova Guinea
3
2009
Paese
Tasso alfabetizzazione (%)
Anno
Samoa
100
2003
Australia
99
2003
Nuova Zelanda
99
2003
Tonga
99
1999
Nuova Caledonia
96
1996
Figi
94
2003
Palau
92
1980
Vanuatu
74
1999
Papua Nuova Guinea
57
2000
Paese
Popolazione sotto la linea di povertà (%)
Anno
Papua Nuova Guinea
37
2002
Figi
31
2009
Tonga
24
3
Paese
Tasso di disoccupazione (%)
Anno
Paese
Tasso di disoccupazione giovanile
(%)
Anno
10
Paese
Tasso di disoccupazione (%)
Anno
Paese
Tasso di disoccupazione giovanile
(%)
Anno
Nauru
90
2004
Nuova
Zelanda
17
2009
Nuova Caledonia
17
2004
Samoa
12
2001
Tonga
13
3
Tonga
12
2003
Figi
8
1999
Australia
12
2009
Nuova Zelanda
7
2011
Kiribati
11
2005
Australia
5
2011
Palau
4
2005
Kiribati
2
1992
Papua Nuova
Guinea
2
2008
Vanuatu
2
1999
Paese
Elettricità - produzione
(miliardi di kWh)
Anno
Paese
Elettricità - consumo (miliardi di
kWh)
Anno
Australia
232
2012
Australia
225
2012
Nuova Zelanda
42
2012
Nuova
Zelanda
39
2012
Papua Nuova
Guinea
3
2012
Papua Nuova
Guinea
3
2012
Nuova Caledonia
2
2012
Nuova
Caledonia
2
2012
Figi
1
2012
Figi
1
2012
Samoa
0
2012
Samoa
0
2012
Isole Salomone
0
2012
Isole
Salomone
0
2012
Vanuatu
0
2012
Vanuatu
0
2012
Tonga
0
2012
Tonga
0
2012
Nauru
0
2012
Nauru
0
2012
Kiribati
0
2012
Kiribati
0
2012
Paese
Petrolio - produzione
(barili/giorno)
Anno
Paese
Petrolio - consumo (barili/giorno)
Anno
Australia
549.200
2010
Australia
960.800
2010
Nuova Zelanda
60.480
2010
Nuova
Zelanda
149.700
2010
Papua Nuova
Guinea
30.570
2010
Papua Nuova
Guinea
33.000
2010
Tonga
0
2010
Figi
15.000
2010
Samoa
0
2010
Nuova
Caledonia
14.000
2010
Isole Salomone
0
2010
Isole
Salomone
2.000
2010
Figi
0
2010
Nauru
1.300
2010
11
Paese
Petrolio - produzione
(barili/giorno)
Anno
Paese
Petrolio - consumo (barili/giorno)
Anno
Kiribati
0
2010
Vanuatu
1.000
2010
Nuova Caledonia
0
2010
Tonga
1.000
2010
Vanuatu
0
2010
Samoa
1.000
2010
Nauru
0
2010
Kiribati
300
2010
Paese
Gas naturale - produzione
(metri cubi)
Anno
Paese
Gas naturale - consumo (metri
cubi)
Anno
Australia
45.110.000.000
2010
Australia
26.410.000.000
2010
Nuova Zelanda
4.481.000.000
2010
Nuova Zelanda
4.481.000.000
2010
Papua Nuova
Guinea
130.000.000
2009
Papua Nuova
Guinea
130.000.000
2009
Tonga
0
2009
Tonga
0
2009
Samoa
0
2009
Samoa
0
2009
Isole Salomone
0
2009
Isole Salomone
0
2009
Figi
0
2009
Figi
0
2009
Kiribati
0
2009
Kiribati
0
2009
Nuova Caledonia
0
2009
Nuova Caledonia
0
2009
Vanuatu
0
2009
Vanuatu
0
2009
Nauru
0
2009
Nauru
0
2009
Paese
Esportazioni (miliardi di
dollari)
Anno
Paese
Importazioni (miliardi di
dollari)
Anno
Australia
272
2011
Australia
243
2011
Nuova Zelanda
38
2011
Nuova Zelanda
36
2011
Papua Nuova
Guinea
7
2011
Papua Nuova
Guinea
6
2011
Nuova Caledonia
1
2009
Nuova Caledonia
3
2010
Figi
1
2011
Figi
2
2011
Isole Salomone
0
2010
Isole Salomone
0
2010
Vanuatu
0
2006
Samoa
0
2010
Samoa
0
2010
Vanuatu
0
2006
Kiribati
0
2004
Tonga
0
2011
Tonga
0
2011
Palau
0
2004
Palau
0
2004
Kiribati
0
2004
Tuvalu
0
2004
Nauru
0
2004
Nauru
0
2012
Tuvalu
0
2005
Paese
Valore di mercato delle parti in mercati pubblici (US$)
Anno
Australia
1.198.000.000.000
2011
Nuova Zelanda
71.660.000.000
2011
12
Paese
Valore di mercato delle parti in mercati pubblici (US$)
Anno
Papua Nuova Guinea
8.999.000.000
2011
Figi
1.372.000.000
2011
Paese
Linee ferroviarie (km)
Anno
Paese
Strade (km)
Anno
Australia
38.445
2008
Australia
818.356
2004
Nuova Zelanda
4.128
2008
Nuova Zelanda
93.911
2009
Figi
597
2008
Papua Nuova Guinea
9.349
2011
Nuova Caledonia
5.622
2006
Figi
3.440
2000
Samoa
2.337
2001
Isole Salomone
1.360
2002
Vanuatu
1.070
1999
Tonga
680
2000
Kiribati
670
2000
Nauru
24
2002
Tuvalu
8
2002
Paese
Canali navigabili (km)
Anno
Paese
Numero di navi della marina
mercantile
Anno
Papua Nuova
Guinea
11.000
2011
Tuvalu
74
2008
Australia
2.000
2011
Australia
52
2008
Figi
203
2012
Vanuatu
51
2008
Kiribati
5
2012
Papua Nuova
Guinea
24
2008
Tonga
14
2008
Nuova Zelanda
11
2008
Figi
8
2008
Kiribati
7
2008
Nuova Caledonia
2
2008
Samoa
1
2008
Paese
Aeroporti
Anno
Paese
Aeroporti con piste pavimentate
Anno
Papua Nuova Guinea
562
2012
Australia
333
2012
Australia
467
2012
Nuova Zelanda
39
2012
Nuova Zelanda
122
2012
Papua Nuova Guinea
20
2012
Isole Salomone
36
2012
Nuova Caledonia
12
2012
Vanuatu
31
2012
Figi
4
2012
Figi
28
2012
Kiribati
4
2012
Nuova Caledonia
25
2012
Vanuatu
3
2012
13
Paese
Aeroporti
Anno
Paese
Aeroporti con piste pavimentate
Anno
Kiribati
19
2012
Nauru
1
2012
Tonga
6
2012
Isole Salomone
1
2012
Samoa
4
2012
Palau
1
2012
Palau
3
2012
Tonga
1
2012
Tuvalu
1
2012
Samoa
1
2012
Nauru
1
2012
Paese
Spesa militari - percento del PIL
Anno
Australia
3
2009
Isole Salomone
3
2006
Figi
2
2009
Papua Nuova Guinea
1
2005
Nuova Zelanda
1
2005
Tonga
1
2006
14