Pedara Notizie n. 98
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Pedara Notizie n. 98
Sommario Rassegna Periodica Trimestrale Anno XXVII • n. 98 • Marzo 2009 Direttore Anthony Emanuele Barbagallo Sindaco PRIMOPIANO 4. Approvato il nuovo stemma del Comune AMMINISTRAZIONE 9. Il Consiglio Comunale dei Ragazzi a Palermo Direttore Responsabile Salvo De Luca Comitato di Redazione Alfio Nicolosi, Giuseppe Distefano, Mario Calabretta, Giuseppe Pappalardo, Laura Petralia, Enza Zappalà 10. Consiglio Comunale 10. Ecologia e Ambiente SERVIZI SOCIALI 12. Aperto lo sportello salute 13. L’integrazione della diversità 14. IX corso di primo soccorso Segretaria di Redazione Agata Petralia BENI CULTURALI Testi Mario Calabretta, Salvo De Luca, Antonio Fallica, Alessandro Laudani, Mario Laudani, Emilio Mastriani, Antonino Moschetto, Giuseppe Pappalardo, Salvo Pappalardo, Laura Petralia, Angelo Pulvirenti, Giuseppe Sambataro, Enza Zappalà Hanno collaborato Rosita Pappalardo, Pina Bonanno, Milena Verdi, Alfredo Distefano, Domenico Scirè, Felice Carciola Fotografie Gianfranco Fallica, Gabriele Fasanaro, SDL Images 15. Casa Consoli EVENTI 16. 8ª StraPedara 17. Impronte di speranza 18. Premio “Quadranti d’Architettura” 19. Pedara-Oxford, uno scambio culturale di classe 20. Il grande sogno di Enna 22. La “Via Lucis” 23. La festa di Maria Ausiliatrice 23. La congregazione Salesiana 23. La Luminaria dell’Ascenzione Direzione, Redazione ed Amministrazione Sede Municipale Piazza don Bosco • 95030 • PEDARA (CT) Tel. 095.7028111 • fax 095.7028112 e-mail: [email protected] Registrazione Tribunale di Catania n. 626/ 3.3.1983 Grafica, impaginazione e stampa WE-GROUP s.r.l. Via R. Franchetti, 18/A - CT SPORT & TEMPO LIBERO 24. La 3ª Edizione del premio “Sportivo” 2009 26. Un pedarese campione regionale di scherma RUBRICHE 27. Il proverbio 27. Pillole di Storia 27. Medicina e Salute DISTRIBUZIONE GRATUITA www.comune.pedara.ct.it È il sito ufficiale del Comune di Pedara. All’interno si possono trovare gli aggiornamenti sulle attività dell’Amministrazione, i servizi, gli avvenimenti, i numeri utili e notizie sulla Città. SPORTELLO URP 095.7028118 - fax 095.7028119 e-mail [email protected] orario: dal lunedì al venerdì ore 9,00 – 12,00 martedì ore 16.30-18.00 L’elaborazione dei testi, benché scrupolosamente esaminata dalla Redazione, non può comportare responsabilità alcuna per l’Editore relativamente ad eventuali errori o inesattezze. Ogni articolo firmato esprime esclusivamente le opinioni dei singoli autori che sono investiti della responsabilità personale per quanto scritto. Finito di stampare nel mese di Settembre 2009 INFORMATIVA PER IL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Il Titolare del trattamento informa che i dati utilizzati per la redazione e l’invio della rivista sono impiegati nel pieno rispetto del Decreto Legislativo 196/2003. Quanto utilizzato per uso redazionale potrà essere trattato da incaricati designati dal Titolare e da soggetti esterni che concorrono allo svolgimento del servizio. L’Editore garantisce la massima riservatezza dei dati e la possibilità di richiederne la rettifica o la cancellazione. Editoriale Di Anthony EmAnuElE BArBAgAllo Sindaco di Pedara Cari Concittadini, anche i mesi scorsi sono stati caratterizzati da un’intensa attività per la nostra Amministrazione Comunale. Oltre alle iniziative meglio descritte nelle pagine che seguono, nello spazio che occupo abitualmente mi preme ostentare tutta la mia personale soddisfazione per l’allargamento di via Rosario Toscano. È un piccolo ma significativo intervento all’interno del nostro centro urbano atteso da diversi decenni, che siamo riusciti a realizzare con dedizione e fermezza. La realizzazione è diventata un esempio di legalità e trasparenza dell’azione amministrativa per la regolarità delle procedure adottate, per il contraddittorio con i privati proprietari soggetti ad esproprio, per la tempistica dettata alla ditta esecutrice per la consegna dei lavori entro i termini. Per queste ragioni vanno ringraziati i progettisti, geom. Corsaro e arch. Cristaudo, il RUP, ing. Rapisarda e soprattutto il geom. Carmelo Distefano che con attenzione, pazienza e competenza ha diretto i lavori in modo egregio. Si tratta di un’opera che rientra nel più ampio programma di riqualificazione del centro urbano avviato dall’Amministrazione (piazza Don Diego, piazza S. Antonio, passaggio pedonale per la Posta, illuminazione artistica del corso Ara di Giove, illuminazione della Basilica, prospetto di via Ammiraglio Toscano, prospetti di corso Ara di Giove, ecc.) e che diventa propedeutica per la realizzazione di due progetti ambiziosi: il passaggio pedonale tra piazza Don Diego e piazza Del Popolo (in collaborazione con la Basilica di S. Caterina), e la riqualificazione di piazza Del Popolo. Sono obiettivi per i quali siamo impegnati Via Rosario Toscano nel programmare le strategie migliori. Credo, infatti, che una buona Amministrazione debba caratterizzarsi non solo per le capacità esecutive e realizzative (e credo che la nostra sia diventata di esempio anche per i paesi vicini), ma anche per la capacità di organizzare e programmare per coloro che verranno. A proposito di organizzazione: complimenti a tutti per la rinata “Strapedara”; tradizionalmente, il rapporto di collaborazione tra Comune e Oratorio Salesiano produce sempre buoni frutti, anche se un ringraziamento particolare va ad Agostino Consoli (per fortuna ci sono i pensionati!) senza il quale lo sforzo di tutti sarebbe rimasto vano. Un caro saluto. pedaranotizie Approvato il nuovo stemma del Comune Un emblema per esprimere elementi identificativi e rappresentativi per l’intera Comunità di Salvo De Luca PRIMOPIANO C 4 on il decreto del Presidente della Repubblica, Giorgio Napoletano, trasmesso al sindaco, avv. Anthony Barbagallo, lo scorso 21 gennaio 2009 è stato approvato il nuovo stemma del nostro Comune e, conseguentemente, il nuovo gonfalone. Era da tempo che Pedara aspirava a possedere un emblema araldico che esprimesse la propria memoria storica, in sostituzione di quello in vigore dal 15 febbraio 1977 e mai ritenuto idoneo. Così, nel 2006, l’Amministrazione Comunale ha dato l’incarico all’associazione culturale “Centro Storico” di Pedara di attivare e condurre l’iter procedurale che portasse al cambio dello stemma e del gonfalone. Un compito inizialmente dall’esito incerto, perché è assai difficile ottenere il decreto di sostituzione di uno stemma comunale già attribuito ufficialmente, se non adeguatamente supportato da più che giustificate motivazioni. L’associazione “Centro Storico”, quindi, presi i dovuti contatti con gli esperti di araldica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha realizzato un dettagliato profilo storico-etnografico di Pedara motivante la richiesta del Decreto, forte del fatto che le leggi in vigore danno diritto ad ogni Comune di dotarsi di uno stemma che richiami i propri trascorsi storici rappresentanti le radici e la memoria del territorio a cui appartiene. Su questi precisi presupposti, pertanto, sono state avviate tutte le procedure necessarie perchè Pedara potesse ottenere uno stemma che non fosse “generico” ma che contenesse ed esprimesse elementi identificativi e rappresentativi per l’intera Comunità. Il primo passo è stato quello di individuare gli elementi che potessero comporre il nuovo emblema araldico da sottoporre prima all’analisi del Consiglio Comunale, poi a quella della consulta araldica ministeriale. Dopo la consegna della relazione storica, si sono eseguiti alcuni bozzetti provvisori a colori dello stemma e del gonfalone ed è stata istruita la pratica di concessione. Durante le fasi di studio e di analisi, l’associazione “Centro Storico” è stata più volte convocata dagli esperti della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la verifica degli elaborati in modo da giungere alla realizzazione di almeno tre modelli definitivi araldicamente validi tra i quali, poi, l’Amministrazione Comunale sarebbe stata chiamata a scegliere. Tra gli esemplari proposti, la scelta degli Amministratori è ricaduta su quello riprodotto a fianco. Dopo quasi due secoli, finalmente il Comune può fregiarsi di un simbolo che rappresenta le proprie radici - dichiara il sindaco Anthony Barbagallo -. Si tratta di un risultato importante, raggiunto dalla nostra Amministrazione dopo essersi prodigata affinché le richieste potessero trovare il pronto accoglimento da parte del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Le motivazioni che ci hanno spinto a procedere con decisione sono le stesse che, fin dai tempi antichi, muovono sempre i popoli a darsi una propria identità, un proprio nome, un proprio simbolo. Descrizione araldica del nuovo STEMMA comunale Partito il PRIMO interzato in fascia; a) di verde, al braccio destro armato di acciaio al naturale, uscente dal lembo sinistro dello scudo, la mano di carnagione afferrante la coda posta in palo della cometa di sette raggi d’oro; b) di nero, alla croce di otto punte e patente di argento; c) di rosso, al giglio di giardino reciso, gambuto di verde, fiorito di due, di argento; il SECONDO di azzurro, al leone d’oro, coronato all’antica, dello stesso. Ornamenti esteriori da Comune. pedaranotizie (non era ancora Comune) semmai con quello del suo proprietario prima, e del suo personaggio più rappresentativo dopo: Domenico Di Giovanni e don Diego Pappalardo; inoltre, soprattutto a Malta, il paese è famosissimo per la neve dell’Etna, il vino e il culto a S. Caterina d’Alessandria. Bisognerà attendere ancora altri 150 anni perché Pedara possa cominciare ad utilizzare uno stemma proprio. Pedara, comune del Regno delle Due Sicilie L’11 ottobre 1817, re Ferdinando IV di Borbone, da Napoli, stabilì per decreto che anche Pedara diventasse Comune autonomo, sotto l’Intendenza di Catania. Mantenendo i confini decisi nel 1641, venne così in possesso di tutto il territorio non appartenente ai privati e con esso fu determinato il fondo comunale. Le vecchie autorità, come i capitani di giustizia o il corpo dei giurati, rimasero in carica provvisoriamente in attesa che il 1° gennaio 1819 entrasse in funzione il nuovo “corpo amministrativo” composto dal Sindaco e dagli Eletti. 1819-1860 È il periodo storico in cui il Comune inizia ad essere rappresentato anche da un simbolo. Non avendone uno proprio, fu adattato quello Borbonico (del Regno delle Due Sicilie), che per qualche decennio comparve nei documenti ufficiali del neonato Municipio (a destra, il timbro su un documento comunale di quel periodo). Drappo di bianco con la bordatura di azzurro, riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dallo stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in argento recante la denominazione del Comune. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L’asta verticale sarà ricoperta di velluto dei colori del drappo, alternati con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri ricolorati dai colori nazionali frangiati d’argento. Alla ricerca di uno stemma Pedara ha una storia più che millenaria, ma delle antiche origini sono rimaste ben poche testimonianze perché sconvolgenti eventi naturali hanno cancellato ogni traccia del passato. È una delle prime comunità autonome del bosco etneo, ma è durante il Seicento che il paese esce dall’oblio, riuscendo a trasformare la propria economia lenta e senza futuro in una tra le più floride e attive della zona pedemontana. È il momento in cui il paese comincia ad essere identificato anche attraverso un emblema: non con un proprio stemma L’era Fascista L’avvento del regime determinò un’ulteriore modifica. Allo stemma Savoia si aggiunse anche l’aquila con il fascio Littorio. A fianco, il timbro utilizzato dal Comune tra il 1922 e il 1943 contenente le due icone di Casa Savoia e del Regime Fascista. Giove Etneo, il primo stemma (ufficioso) Già nella metà degli anni Venti del ‘900, il potestà Gaetano Scandura aveva deciso di fornire il Comune di uno stemma che rappresentasse le proprie origini. Venne ricavata l’icona di Giove Etneo sul trono, frutto di una fantasiosa ipotesi etimologica elaborata dal prof. Vincenzo Casagrandi nel 1928. Ma esso fu il risultato di uno studio unico riferito soltanto al toponimo ad pedes arae. Non esistono, però, precisi riferimenti etimologici benché diversi studiosi, per secoli, se ne siano interessati senza PRIMOPIANO Descrizione araldica del nuovo GONFALONE comunale La Real Casa Savoia Il passaggio di Garibaldi e la successiva Unità d’Italia comportarono una modifica della simbologia degli enti locali. Ben presto, infatti, anche il Comune di Pedara adottò lo stemma Sabaudo della Real Casa. 5 pedaranotizie riuscire a stabilirne con certezza la provenienza. Tuttavia, proponiamo due delle ipotesi finora più dibattute: Ad pedes arae, pes (pedis - piede) e ara (altare): ai piedi dell’ara. Ma quale ara? Secondo una leggenda, si tratterebbe di un edificio costruito sulla sommità dell’Etna (a quota 2915 m), chiamato Torre del Filosofo, corrispondente ad un’ara eretta dalla regina Etnosia dedicata a Giove Etneo. Ma il prof. Casagrandi, nella pergamena che raffigura Giove Etneo - oggi conservata nell’ufficio del Sindaco - afferma che il termine “ad pedes arae” ha origine, invece, dal colle dove attualmente sorge Trecastagni, molto vicino a Pedara. Egli sostiene questa sua teoria basandosi principalmente sulle monete coniate a Catania nel V sec. a.C. in una delle quali è riprodotta Giove Etneo. Ma quanto da lui concepito non ha mai trovato approvazione e conferma presso gli studiosi. Epidauro, sembrerebbe la teoria più credibile. Anche nel ‘700 ne erano d’accordo. Il nome deriva dalla città greca dell’antica Argolide, nei pressi di Micene, celebre per il santuario eretto in onore di Esculapio, forse il più grande centro terapeutico dell’antichità, particolarmente noto per la cura delle malattie psicosomatiche. Diversi motivi giustificherebbero tali convinzioni: l’assonanza del termine, alcune testimonianze credibili e il fatto che i primi coloni greci venuti in Sicilia, partiti proprio da quelle regioni elleniche, si stabilirono lungo la costa orientale dell’isola e nelle colline circostanti; luoghi che, come Pedara, ricordavano loro la terra d’origine per le condizioni ambientali. Una delle più Il teatro greco di Epidauro PRIMOPIANO importanti testimonianze che renderebbe più credibile tale ipotesi è rappresentata dal fatto che in diversi scritti e atti ufficiali del ‘600 Pedara è chiamata, appunto, Epidauro. 6 Una falsa origine Ma come è pervenuta a noi, invece, l’immagine di Giove Etneo per anni simbolo ufficioso del Comune? Contrariamente a quanto affermato dal prof. Casagrandi nel 1928, probabilmente EPIDAURO La posizione geografica di Epidauro l’icona rappresenta un particolare che si avvicina solo marginalmente alle origini etimologiche del paese. Torniamo un po’ indietro nel tempo, quando i colonizzatori greci avevano già diffuso la loro cultura tra la popolazione indigena, considerando che i Calcidesi, sicuramente, qui vivevano nell’obbedienza delle proprie leggi importate dalla terra d’origine ed alle quali diedero poi notevole incremento. Le città che i Greci avevano fondato in Sicilia, nella loro monetazione si ispiravano spesso all’ambiente naturale del loro territorio d’origine, interpretato sotto l’aspetto del mito. Probiviri. Essi, per prima cosa, fecero sacrifici in onore a Cerere (dea del grano, madre di Proserpina, molto venerata soprattutto a Enna), la cui statua antichissima nessuno aveva mai osato violare. Poi viaggiarono per tutta l’Isola e dedicarono altari a Giove Etneo; ne innalzarono attorno pareti, gli edificarono templi e ne vietarono l’accesso ai privati in quanto edifici sacri e solenni appartenenti alla Repubblica. Alla luce di quanto emerso possiamo affermare che il culto di Giove Etneo era ben radicato in questa zona fin dal IV sec. a.C. ma, considerando che non sono emersi particolari più specifici, riteniamo che non sia esclusivamente legato a Pedara, bensì all’area etnea in genere. Nel 1928, quindi, Pedara ebbe il suo primo stemma anche se ufficioso, ripreso poi nel 1969 dall’artista Ranno per la vetrata di ingresso del nuovo Comune (in basso, un particolare del bozzetto preparatorio con Giove Etneo). La moneta dell’Etna Anche l’Etna ebbe una sua moneta: tra il 476 e il 461 a.C., Gerone, tiranno di Catania, fece coniare alcune monete una delle quali, la più celebre, è quella oggi esistente in un unico esemplare appartenente alla collezione belga De Hirsch e conservata nella Biblioteca Reale di Bruxelles (foto sopra). Coniata dal tiranno per commemorare la sua vittoria di auriga ai giochi di Pito, il tetradramma d’argento presenta al dritto una testa di Sileno calvo e barbuto, creatura mitologica semiferina legata al vino (si vedano le foglie d’edera attorno al capo); più sotto è raffigurato uno scarabeo, forse il celebre scarabeo dell’Etna, noto ai Greci per le sue notevoli dimensioni; al rovescio si vede l’immagine di Zeus Aitnaios (Giove Etneo) seduto sul trono mentre tiene un fulmine nella mano sinistra. Davanti a lui appare un’aquila, cara a Giove stesso, che poggia sulla vetta di un pino. Nel “Supplemento delle storie di Livio” apprendiamo, inoltre, che in occasione della vittoria dell’esercito romano nella prima Guerra Servile (134 - 132 a.C.), il Senato di Roma mandò in Sicilia dieci dei componenti l’assemblea dei Il primo stemma ufficiale Perché uno stemma comunale sia considerato “ufficiale”, occorre che una consulta araldica prima, e l’apposito ufficio della Presidenza del Consiglio dei Ministri poi, stabiliscano ed approvino gli elementi caratterizzanti l’emblema. Solo dopo viene emanato il decreto del Presidente della Repubblica. Intorno al 1976 si pensò di rendere ufficiale lo stemma con Giove Etneo pedaranotizie nico (particolare in alto, tra l’altro riferito al Granducato di Toscana), per il resto, è un’immagine completamente anonima che non esprime passato e che nessuno, infatti, ha mai riconosciuto. Da subito gli Amministratori si opposero a questa scelta, ma gli ulteriori tentativi di ripristinare la precedente icona o di modificare quella appena ottenuta risultarono vani e pertanto ci si dovette accontentare di uno stemma impossibile da collegare ai simboli e agli elementi che appartengono, invece, alla tradizione e alla cultura locale, molti dei quali ancora visibili negli edifici storici della Città. ELABORAZIONE DEL NUOVO STEMMA E GONFALONE COMUNALE La tradizione religiosa La sua origine segna quasi sempre la nascita di ogni comunità civile. A Pedara ha certamente inizio in epoca bizantina con il culto a S. Caterina. La successiva dominazione normanna portò alla diffusione del monachesimo benedettino e sull’Etna nacquero le prime abbazie. Nel territorio di Pedara fu presente l’insediamento rurale monastico di S. Maria del Boscochiuso e ad esso si dovette la formazione cristiana dei primi Pedaresi che, nel 1388, ottennero dal vescovo la licenza per la costruzione della loro prima chiesa parrocchiale dedicata alla Madonna Annunziata, voluta poi protettrice di queste contrade, più volte affrante dalla lava ed altrettante volte risorte. S. Caterina e l’Annunziata Le violente eruzioni del 1408 e del 1444 costrinsero il primo nucleo di Pedaresi a stabilirsi più a valle e, nell’attuale sito, iniziarono la costruzione della chiesa di S. Caterina. L’altare maggiore di questa chiesa era però dedicato all’Annunziata che, con S. Caterina, divenne poi patrona di Pedara. Il giglio appartiene alla simbologia mariana dell’Annunziata, il colore rosso, invece, rappresenta il martirio di S. Caterina. I personaggi che hanno creato il passato È importante che lo stemma di un Comune contenga anche riferimenti a suoi personaggi più rappresentativi attraverso un particolare specifico della loro attività o delle loro imprese o, meglio, riproducendo in parte o per intero un eventuale loro stemma di famiglia. Normalmente viene privilegiato uno stemma nobiliare. A Pedara, nel passato, non sono esistite famiglie con tali origini, però i personaggi che hanno contribuito alla sua crescita sociale ed economica hanno fatto uso di segni distintivi dal Seicento alla metà dell’Ottocento. Domenico Di Giovanni. Ricco mercante messinese, nel 1641 acquistò dalla Corona Spagnola il casale di Pedara diventandone Barone. Ritenuto ottimo feudatario, fu capace di aprire strade ai traffici e mantenere maestri di scuola, impiegando al proprio servizio molti operai che proteggeva e soccorreva. Avviato con discreti risultati il piano di risanamento economico e sociale del territorio, si ritirò a Messina dove morì il 18 maggio 1666. La sua memoria è rappresentata dallo stemma collocato sulla finestra centrale della Basilica che rappresenta due leoni controrampanti incoronati ed una spiga di grano in mezzo. Don Diego Pappalardo. È unanimemente considerato il figlio più illustre di Pedara, essendo stato un grande mecenate ed artefice di straordinarie imprese. Contribuì in prima persona e con grande ingegno alla rinascita del paese dopo il disastroso terremoto del 1693 ed alla costruzione della Basilica di S. Caterina. A lui è intitolata la piazza principale di Pedara. Nel momento in cui fu ammesso nell’Ordine di Malta come cappellano conventuale, iniziò a presentarsi con un proprio emblema: il braccio con la stella e tre scaglioni (foto a sinistra); è questo lo stemma che don Diego adottò per sé e per la propria famiglia. Durante il ‘700 lo stemma di don Diego fu modificato dai suoi discendenti (foto a destra) con l’inserimento di elementi relativi alle famiglie Di PRIMOPIANO sottoponendolo all’analisi degli esperti di araldica. Questi ultimi non conoscevano la memoria storica locale e non presero in considerazione neanche il simbolo che per 50 anni aveva rappresentato il Comune perché “difficile” da riprodurre araldicamente; non tentarono neanche di individuare, a livello locale, ulteriori elementi che potessero sostituirlo in maniera valida. A Pedara avrebbero certamente trovato tutto ciò che poteva essere utile al loro scopo. Gli studiosi giunsero molto presto ad una conclusione dopo aver effettuato una semplicistica ricerca presso l’Archivio di Stato di Palermo, dove fu immediatamente rinvenuto un anonimo quanto singolare stemma facente parte di una simbologia generica che il governo borbonico aveva assegnato ad ognuno di quei casali che, come Pedara, erano stati creati comuni con la riforma amministrativa del 1817/18. L’operazione si limitò essenzialmente a questo, senza che l’esito fosse, invece, un risultato di elementi che potessero identificare il Comune di Pedara attraverso la sua vera memoria storica. Venne fornito, pertanto, uno stemma attribuito “d’ufficio” costituito solo di figure geometriche difformi, di incerta e non provata origine e prive di valore e significato storico ed etimologico. Il 15 febbraio 1977, infatti, il Presidente della Repubblica Giovanni Leone decretò l’emblema in uso fino a qualche mese fa. Solo alcuni dei suoi elementi sono riconducibili allo stemma Borbo- 7 pedaranotizie Giovanni e Villafranca-Alliata (leone rampante e tre torri). Questo emblema durerà fino alla morte del barone Domenico Papardo (1839), ultimo discendente diretto di don Diego Pappalardo. Malta Dall’analisi del nostro passato emerge che Pedara e Malta condividono un notevole patrimonio di storia e arte. Tutto nasce dall’intraprendenza di don Diego Pappalardo e dagli intensi scambi commerciali e culturali che seppe attivare con l’arcipelago maltese. Fu il momento (il XVII sec.) in cui Pedara fu conosciuta ed apprezzata dalle massime autorità dell’Ordine Gerosolimitano, dagli esponenti delle più ricche famiglie europee e da diversi artisti del tempo, primo fra tutti Mattia Preti, il grande maestro del barocco italiano. Don Diego fu molto legato a Valletta, anche perché era sede dell’Ordine a cui apparteneva, e perché vi inviava neve e vino. Nella Basilica di S. Caterina la croce di Malta è presente ovunque, fino alla punta più alta del campanile. Ambiente e territorio Vito Amico, uno storico ‘700, scrive che gli antichi celebravano il territorio di Pedara per la fecondità dei vigneti, per le messi, l’amenità dei luoghi, i pascoli e i boschi di faggi e castagni. Omero narra dell’abbondanza di campi d’orzo e di frumento nonché di turgidi grappoli di tralci frondosi. Nelle sue opere, Plinio afferma con precisione che qui si producevano vini molto famosi. Altre testimonianze sulla ricchezza dei boschi etnei si trovano anche in Ovidio e Teocrito oltre che negli scritti di molti altri storici e naturalisti. Ciò che da sempre ha sostenuto l’economia di questi luoghi è stata, infatti, l’agricoltura, anche se ci sono stati periodi in cui la popolazione si è dedicata quasi interamente ad altre attività come il commercio della neve e del carbone (soprattutto durante il ‘600). Ma esse, poi, finita l’epoca di don Diego e soprattutto dopo il terremoto del 1693, persero vigore tanto che ad emergere fu soltanto la coltivazione della vite e, quindi, la produzione di vino, ottenuto in abbondanza in ogni contrada a partire dal ‘700. Ecco, quindi, che il colore verde rappresenta il nostro ambiente e la ricca vegetazione pedemontana etnea. Sintesi degli elementi Il verde dei boschi e dei frutteti Il braccio armato con la stella dello stemma di don Diego PRIMOPIANO La croce di Malta testimonia gli antichi legami con La Valletta 8 Il fondo nero è il colore dell’abito dei Cavalieri di Malta Il fondo azzurro simbolo dei marmi policromi della basilica Il leone rampante coronato dello stemma dei Di Giovanni Il giglio simbolo mariano dell’Annunciazione Il rosso simbolo del martirio di S. Caterina pedaranotizie N el quadro delle iniziative messe in atto dalla Scuola e dall’Amministrazione Comunale per avvicinare i giovani alle istituzioni, lo scorso 20 maggio i ragazzi del baby Consiglio hanno visitato a Palermo la sede dell’Assemblea Regionale Siciliana. La delegazione è stata accolta ed introdotta dal cerimoniere nella sala d’Ercole dove si svolgono le sedute del Parlamento Regionale. I baby consiglieri sono stati accompagnati dal sindaco, avv. Anthony Barbagallo, dal presidente del Consiglio Comunale, dott. Mario Laudani, dal Dirigente Scolastico, prof. Emilio Chisari, dalla vice Preside, prof.ssa Maria Pappalardo e dalle docenti Amalia Turrà e Concetta Montesano. Nel corso della visita, il cerimoniere ha illustrato ai ragazzi, con chiarezza e dovizia di particolari, la storia del Parlamento Siciliano, nonché le varie bellezze architettoniche del sito. La visita si è conclusa nella Cappella Palatina, nella quale sono stati ammirati i mosaici bizantini e lo splendido soffitto ligneo. Durante la mattinata, i ragazzi hanno avuto possibilità di visitare la Cattedrale e le splendide bellezze della città. Il viaggio si è concluso con una tappa al Santuario di Santa Rosalia sul Monte Pellegrino e con un evento, purtroppo, spiacevole: il decesso improvviso di una nostra concittadina, membro della comitiva di anziani che accompagnava i ragazzi. Attraverso la visita al Palazzo dei Normanni, i baby consiglieri hanno avuto modo di ripercorrere le vicende storiche e culturali del Parlamento Regionale e di ammirare il grande patrimonio artistico che vi si custodisce. FOCUS L'Assemblea Regionale Siciliana è l'organo legislativo della Regione, come previsto dal suo statuto speciale. In virtù del suo particolare stato legislativo, è l'unica assemblea regionale italiana a possedere il titolo di parlamento e i suoi componenti (90) sono identificati come deputati, eletti a suffragio universale diretto ogni cinque anni. Il Parlamento Siciliano è considerato il più antico (o tra i più antichi) al mondo. Nel 1097 ci fu la prima assise a Mazara del Vallo convocata dal re Ruggero di un parlamento inizialmente itinerante. Il Parlamento siciliano era costituito da tre rami e precisamente dal Feudale, dall'Eccle- siastico e dal Demaniale. Il ramo feudale era costituito dai nobili rappresentanti di contee e baronie, il ramo ecclesiastico era formato da arcivescovi, vescovi, abati e archimandriti, mentre il ramo demaniale era costituito dai rappresentanti delle 42 città demaniali della Sicilia. Dal 1130, invece, si riunisce nella Sala d'Ercole all'interno del Palazzo dei Normanni di Palermo. Dal 25 maggio 1947 ad oggi si sono susseguite XV legislature, inizialmente della durata quadriennale, e dal 1971 quinquennale. Nel 1997 l'Assemblea ha celebrato il suo 900° anniversario. AMMINISTRAZIONE Il Consiglio Comunale dei Ragazzi in visita al Parlamento Regionale 9 pedaranotizie Il Presidente del Consiglio Comunale Cari Concittadini, finalmente, dirà qualcuno, è arrivato il tanto atteso momento dell’inaugurazione del centro diurno per anziani e, dopo qualche iniziale intoppo, sono iniziate subito tutte le attività ricreative: dal gioco a carte alla ginnastica, alle attività di gruppo. Si sono così infittite le occasioni di incontro e i momenti per socializzare. Tra questi, si inserisce anche la visita a Palermo e all’Assemblea Regionale. Lo scorso 20 maggio, infatti, una delegazione di amministratori insieme ai componenti del Consiglio dei ragazzi e ad un folto gruppo di cittadini pedaresi si sono recati nel nostro capoluogo di regione. La mattinata è interamente trascorsa visitando il cuore di Palermo e la cattedrale, ammirando uno dei più interessanti siti di architettura medievale. Dopo una breve pausa pranzo, nel primo pomeriggio ci siamo recati all’Ars dove ci attendeva la guida della fondazione Federico II per illustrarci la sede del parlamento siciliano e tutte le varie sale fino ad ammirare la cappella palatina, uno dei “gioielli” più pregiati della città. Il pomeriggio si è concluso con la visita al monte Pellegrino e alla chiesa di S. Rosalia, suggestivo luogo di fede e culto cristiano. Una giornata così ricca di avvenimenti che si è, purtroppo, conclusa con la tragica e prematura dipartita di una nostra concittadina recatasi in gita con noi. Alla sua famiglia rivolgo le più sentite condoglianze da parte del Consiglio Comunale. Mario Laudani Presidente del Consiglio Comunale Interventi dei Capi Gruppo MPA I funesti eventi accorsi in Abruzzo mi costringono a riflettere sulla tragedia, traendone delle conclusioni non sempre piacevoli. Nulla si deve togliere al dramma dei nostri connazionali, ma una domanda ci si deve porre da siciliani: perché la macchina della solidarietà nazionale funziona a due marce? Mi ricordo ancora della notte di Santa Lucia, quando un terremoto colpì la Sicilia orientale in maniera devastante. Dov’erano erano le istituzioni nazionali, dov’erano le iniziative di solidarietà spontanea che tanto stanno facendo per l’Abruzzo? Andando più indietro negli anni, ricordo il terremoto del Belice, una tragedia di proporzioni ancora maggiori, con un alto numero di vittime. Ancora oggi le ferite sono evidenti con cittadini costretti a vivere in accampamenti di fortuna. Senza parlare del terremoto di Messina (ci sono ancora cittadini che dopo 100 anni vivono ancora da baraccati!!!). Forse che nella sfortuna i connazionali abruzzesi hanno la “fortuna” di trovarsi a 200 km da Roma? L’amara considerazione è quella di sembrare cittadini di serie B, lasciati a vivere di espedienti e chiamati in causa solo quando c’è bisogno del consenso elettorale. Attenzione, non dico che non sia giusto quanto stia avvenendo in Abruzzo, anzi si deve fare ancora di più, ma ho paura che la nostra lontanza fisica dai centri di potere non ci aiuta e che se eventi di tale natura occorressero nei nostri luoghi, la macchina della solidarietà non abbia le stesse funzionalità. Allora dobbiamo essere bravi noi ad evitare il peggio: come Amministrazione dobbiamo cercare di garantire strutture adeguate per le emergenze e sistemare tutte le carenze sia organizzative che strutturali. Certo, di fronte alla violenza della natura poco si può fare ma nulla deve essere lasciato al caso. L’Amministrazione dovrà rivedere tutta la situazione dell’edilizia scolastica prevedendo, ove necessario, anche la chiusura di plessi che non sono idonei staticamente, iniziando subito un’attiva opera per la creazione di scuole più sicure (lo dobbiamo al nostro futuro). Al di là di queste considerazioni, giunga ai connazionali abruzzesi il nostro più grande augurio perché possano ritornare alla normalità nel più breve tempo possibile. Antonio Fallica AMMINISTRAZIONE Forza Italia 10 Cari Concittadini, nell’ultimo trimestre l’attenzione del Consiglio Comunale è stata quasi del tutto assorbita dalle scadenze legate all’approvazione del Bilancio di previsione per l’esercizio 2009 e dei documenti di accompagnamento allo stesso, quali: il Piano triennale ed annuale delle opere pubbliche, il Piano triennale del fabbisogno di personale e il Piano di alienazione e valorizzazione dei beni immobili di proprietà comunale. Certamente, a nessuno sfugge il significato amministrativo, gestionale e politico di tali strumenti in grado di garantire il funzionamento della macchina amministrativa comunale e strategici per le ipotesi di sviluppo sociale ed economico che questa compagine amministrativa ha inteso intraprendere quale volano per la crescita dell’intera comunità pedarese. Senza entrare nello specifico dei singoli provvedimenti, data l’esiguità dello spazio concessomi e della natura prevalentemente tecnico-economica della materia in oggetto, colgo l’occasione per sottolineare il lavoro di sintesi, di indirizzo e di convergenza sinergica in termini politici ed amministrativi portato avanti dal gruppo consiliare di Forza Italia non solo all’interno della maggioranza, ma soprattutto in ambito consiliare e della commissione Bilancio dove si è operato con grande senso di responsabilità e avendo a cuore esclusivamente i bisogni e le necessità di Pedara e dei Pedaresi. Sento, quindi, il dovere di ringraziare i colleghi Mario Laudani e Giuseppe Deodati per l’impegno, la dedizione e l’unità di intenti dimostrati durante le diverse fasi che hanno portato all’approvazione di questo importante strumento programmatico. Angelo Pulvirenti pedaranotizie Alleanza Nazionale Cari Concittadini, è con grande piacere e orgoglio che scrivo su questa rivista dopo aver visto splendere il nostro centro storico grazie alla nuova illuminazione artistica. Orgoglio dovuto anche al fatto che questa, come altre opere, chiamano in causa i nostri assessori Roberto Laudani e Gaetano Petralia. Prosegue quindi il tenace e impegnativo volere dell’amministrazione di mantenere le promesse fatte in campagna elettorale per rilanciare e dare un nuovo volto più sobrio e turistico al nostro amato paese. Il Consiglio Comunale, da parte sua, grazie al voto favorevole dei gruppi di maggioranza ha approvato il piano triennale delle opere pubbliche (triennio 2009-2011) e il programma annuale del 2009. In particolare, l’interessamento dei nostri assessori, oltre che per tutte le altre opere, è stato più incisivo per i seguenti progetti: • la realizzazione dell’impianto di pubblica illuminazione in alcune strade comunali; • la costruzione di un impianto fotovoltaico, opera fortemente voluta dal nostro gruppo, che porterà notevoli vantaggi e risparmi energetici per le casse comunali; • la riqualificazione urgente dei quartieri S. Caterina e S. Biagio e la ristrutturazione dei palmenti e dei percorsi pedonali siti nel centro storico. In conclusione, mi preme evidenziare gli sforzi fatti per mitigare e combattere il randagismo sul territorio. Una piaga che affligge il nostro territorio e dovuta ad alcuni insensibili e disonesti che abbandonano i loro animali. E’ prevista un’imponente campagna di informazione al cittadino, con censimento, microchippattura e sterilizzazione dei randagi; tutto questo grazie anche alla collaborazione con la Provincia Regionale di Catania. Per qualsiasi informazione o suggerimento non esitate a contattare i consiglieri di Alleanza Nazionale Nino Moschetto e-mail: [email protected] e Alfio Maccarrone e-mail: [email protected], oppure presentate segnalazione anche telematica al nostro efficiente Ufficio Relazioni Pubblico: [email protected] Egregi Concittadini, col problema rifiuti, purtroppo, si è perennemente in emergenza: ormai è stato detto quasi tutto e il contrario di tutto. In questo “mare magnum” una sola cosa è certa: bisogna produrre meno rifiuti e bisogna differenziare di più perchè essi diventino una risorsa. Produrre meno rifiuti vuol dire ridurre i costi della discarica e quindi diminuire le spese sostenute dai cittadini. Accade spesso di sentire ragionamenti del tipo: perché dovrei comportarmi correttamente quando gli altri non lo fanno? Perché dovrei differenziare se la raccolta non viene fatta sempre? Perché dovrei aspettare che mi ritirino gli ingombranti se altri li buttano per strada o nei boschi? Purtroppo questi tipi di atteggiamento hanno contribuito a trasformare il problema rifiuti in una grande questione nazionale. Tutto ciò ci porta a riflettere sui nostri comportamenti e sul fatto che dobbiamo indirizzarli verso una modalità di gestione più consapevole e rispettosa dell’ambiente e della qualità della vita che vorremmo sempre migliore. Bisogna che ognuno di noi, dal semplice cittadino al grande impresario industriale, faccia la propria parte, con la certezza di contribuire a realizzare qualcosa di davvero utile per tutti. L'obiettivo di ridurre quanto più possibile la produzione di rifiuti indifferenziati, da smaltire nelle discariche o negli inceneritori, è oggi un obbligo sancito dalla legge, ma è anche un preciso dovere civico. Questo Assessorato sta mettendo in atto degli interventi mirati a sensibilizzare i cittadini sull'importanza che assume la raccolta differenziata dei rifiuti. Pur trovandoci ancora in una fase di transizione, stiamo lavorando molto per arrivare a raggiungere obiettivi importanti. Da qualche tempo sono stati posizionati nuovi cassonetti per la indifferenziata e nuove campane utilizzate per la raccolta della carta, del vetro e della plastica/metalli. Sono state preparate anche 5000 brochure che a breve verranno distribuite; al loro interno si troveranno tutte le informazioni necessarie al giusto utilizzo dei cassonetti oltre alle notizie sulla raccolta porta a porta già istituita nel centro storico della città. Da sottolineare che sono stati consegnati agli esercenti i contenitori in cui gettare plastica e vetro e nei ristoranti e nei pub sono stati sistemati i contenitori per l'umido. Inoltre, presso la Sede Comunale è stato istituito uno sportello informativo TIA, riservato solo ai residenti, per evitare lunghe ed estenuanti code presso altre sedi comunali (Mascalucia - San Giovanni La Punta). A breve verrà aperto il CCR o centro di raccolta dei rifiuti, sito in via Teocrito, che permetterà a tutti i cittadini di differenziare i loro rifiuti ed ottenere in cambio benefici economici. Oltre a ciò, vorrei ricordare a tutti i cittadini che è attivo il numero verde 800-123967, utile per coloro che hanno il bisogno di smaltire i cosiddetti rifiuti ingombranti, cioè lavatrici, frigoriferi, ect, e per richiedere la vasca ove riporre la decespugliazionepotatura che non va collocata nei cassonetti o nelle immediate vicinanze. Il servizio è assolutamente GRATIS. Inoltre, è di fondamentale importanza per l’Amministrazione procedere all’individuazione delle posizioni di evasione e di elusione al fine di evitare il rischio di un gravissimo danno di sperequazione tra Cittadini che adempiono il loro dovere di partecipazione alla copertura della spesa e Cittadini colpevolmente o inconsapevolmente inadempienti. Il costo del servizio va ripartito su tutti i cittadini: non possiamo tollerare che siano solo i soliti “onesti” a pagare per tutti! In accordo con l’ATO 3 Simeto Ambiente, verranno effettuati anche severi controlli sul servizio svolto dall’azienda Mosema, che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti sul nostro territorio, e in caso di accertati disservizi verranno richieste le dovute decurtazioni. In definitiva, si dice che “il minimo battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo”. Questa è la famosa frase che esprime la teoria del caos ovvero, una minima variazione può produrre un grande cambiamento. Cambiamento anche in positivo!!! E allora, cari concittadini, ribaltiamo il nostro punto di vista, pensiamo diversamente, pensiamo “differenziato”. Crederci fa la differenza! L’Assessore all’Ecologia ed Ambiente Dott.sa Milena Verdi AMMINISTRAZIONE Comunicazione dell’assessore all’Ecologia e Ambiente 11 pedaranotizie Su iniziativa del patronato Acli di Catania e della Misericordia di Pedara Aperto lo Sportello Salute SERVIZI SOCIALI S 12 i chiama “Sportello Salute” e nasce da una collaborazione fra due delle più importanti realtà associative dell’hinterland dei paesi etnei: patronato Acli e Fraternita di Misericordia. Il nuovo servizio si rivolge in particolare a tutti i cittadini, lavoratori e non, che accusano problemi di salute e di invalidità e che incontrano difficoltà nell’accesso ai relativi servizi di informazione, assistenza e alle conseguenti prestazioni di natura assistenziale ed economica. L’idea di attivare lo sportello salute nasce dalla comune riflessione che segue l’esperienza maturata da un’attività di volontariato in prima linea. Per alcune categorie di soggetti come gli anziani, una semplice richiesta di informazioni per il conseguimento di una prestazione sociale può trasformarsi sempre più frequentemente in un vero e proprio calvario di viaggi e rinvii senza riuscire a trovare una soluzione. Basti pensare ai tempi oggi occorrenti per l’espletamento di una pratica di invalidità civile, o all’iter per richiedere protesi e/o ausili. Ecco, dunque, che il nuovo servizio non vuole essere l’ennesimo centro disbrigo pratiche ma caratterizzarsi per la speciale attenzione che viene riservata nei settori delle invalidità e non autosufficienza e per le sinergie di rete che vengono attivate con tutti quei rappresentanti delle Istituzioni e del terzo settore che vogliono condividere tale azione. In sintesi, lo “Sportello Salute” offre servizi di informazione e assistenza nei seguenti ambiti: pensione di vecchiaia e inabilità, invalidità civile, indennità di accompagnamento e frequenza, infortuni sul lavoro, domande di in- dennità di disoccupazione, riconoscimento handicap e relative agevolazioni, disabilità e collocamento obbligatorio, esenzioni sanitarie e richiesta di protesi e ausili, rilascio certificazione ISEE. Sono più di 50 le persone che si sono rivolte allo “Sportello Salute” nel corso del primo mese di attività, richiedendo assistenza soprattutto nei settori dell’invalidità civile e pensionistico. Coloro che si trovano nell’impossibilità di spostarsi dalla propria abitazione, potranno richiedere l’intervento degli operatori a domicilio previo appuntamento telefonico. Attivato lo sportello Informafamiglia Dallo scorso mese di gennaio il Comune di Pedara, in collaborazione con l’Associazione “L’Albero di Andrea Onlus” e i servizi sociali territoriali, ha attivato lo Sportello “Informafamiglia” quale centro di informazione e di ascolto per le famiglie. Lo Sportello offre alla cittadinanza consulenza psicologica, pedagogica, mediazione familiare, orientamento scolastico e professionale Lo “Sportello Salute” è attivo presso la sede della Misericordia di Pedara in via Pizzo Ferro 5 (zona campo sportivo nuovo, accanto la palestra comunale) nei giorni di: Lunedì dalle 17.00 alle 19.00 Mercoledì dalle 16.30 alle 19.30 Venerdì dalle 9.00 alle 11.00 Per ulteriori informazioni, contattare gli operatori al seguente recapito: 095.915100 nei regolari e consulenza legale. Per il periodo estivo l’Associazione ha organizzato il Grest “R…estate a Pedara” per i bambini dai cinque ai dieci anni residenti sul territorio comunale al fine di offrire loro attività ludicoespressive che favoriscano la socializzazione e il lavoro di gruppo. Loredana Nicita, in qualità di presidente dell’Associazione, unitamente al responsabile scientifico, dott. Gianni Panebianco, da anni opera sul territorio regionale per la promozione di attività di servizio civile, di progettazione sociale e di formazione. Obiettivo primario dell’Associazione è quello di rappresentare un punto di riferimento regionale tecnico scientifico ed organizzativo per tutti gli altri Enti noprofit pubblici e privati che operano nello stesso settore. A tal fine, l’Associazione si propone di continuare ad operare nel tempo in tal senso offrendo sempre maggiori servizi volti al miglioramento della qualità di vita dei cittadini. Giuseppe Sambataro Operatore dello Sportello Informafamiglia pedaranotizie La disabilità e la scuola: un incontro a Pedara L’integrazione della diversità Laboratorio agroalimentare Lo scorso giugno, il plesso scolastico di via Alcide De Gasperi ha realizzato un laboratorio di educazione agroalimentare di Enza Zappalà L o scorso 6 maggio, presso l’Istituto Comprensivo “S. Casella” di Pedara, si è tenuto un incontro tra le insegnanti delle 18 sezioni della scuola materna, la consulente didattica, prof.ssa Rita Puglisi, e la pedagogista Antonella Liotta, avente come tema la disabilità nelle scuole: una lodevole iniziativa che ha posto l'accento su un argomento importante e delicato, spesso affrontato pur in mancanza di mezzi adeguati. “Si è voluti partire proprio dalla scuola materna - ci spiega la prof.ssa Puglisi perché è questo il primo contatto concreto che un disabile ha con la quotidianità, con i propri coetanei; un buon approccio nella scuola materna - continua la consulente - significa gettare delle basi solide per una buona integrazione la differenza che invece degli occhi vede con le dita, con il naso, con le orecchie. E se capitasse a noi? Come ci sentiremmo? Per capire di cosa si sta parlando, si può provare ad andare al Polo Tattile Multimediale di via Etnea (è l’unico centro polifunzionale d’Europa che riunisce servizi e strutture pensate per non vedenti e ipovedenti; primo in Italia e terzo in Europa dopo Parigi e Londra) all'interno del quale troverete tra le altre cose lo show-room “Frammenti di luce” dove, chiudendo gli occhi, potrete vedere toccando e sfiorando. E' questo, infatti, un museo dove sono poste delle celeberrime opere che, ad esempio, possono essere capite toccandole con le mani, all'insegna dell'arte che “non si vede”. E', tuttavia, all'interno del “Bar al buio” che si capisce, per il tempo di un battito di ciglia, cosa vuol dire oscurità ma anche integrazione! In questo bar, infatti, dove le guide sono i non vedenti, le diversità scompaiono. Tutto questo è necessario che si dal titolo: “Agrumi di Sicilia, storia, produzione, consumo”, con l’intento di valorizzare uno dei prodotti di qualità della nostra regione. L’attenzione rivolta ad alunni ed insegnanti mira a suscitare nuovi comportamenti alimentari e a costruire abitudini alimentari legate alla propria identità culturale. Gara di solidarietà Nelle settimane precedenti la fine dell’anno scolastico, i bambini e le insegnanti della scuola dell’infanzia dei plessi di piazza Don Bosco (“G. Faro”), di piazza Del Popolo e del plesso scolastico di via Alcide De Gasperi hanno organizzato la “Gara del dolce” e il “Mercatino del cuore” il cui ricavato è stato interamente devoluto alle popolazioni terremotate dell’Abruzzo. I partecipanti all’incontro realizzi in gesti concreti: ed è ciò che la prof.ssa Puglisi e la pedagogista Liotta hanno esposto alle educatrici pedaresi formulando altresì ipotesi di didattica a favore dei bambini disabili e non solo. Sono stati illustrati, quindi, dei supporti educativi utilizzabili da tutti i bambini vedenti, ipovedenti e non vedenti, come ad esempio libri di favole con personaggi intercambiabili, grafica in braille e didascalia leggibile con gli occhi e con il tatto, pallottolieri in bassorilievo per imparare a far di conto: tutto, insomma, all'insegna della “integrazione della diversità” e non al semplice inserimento di essa. Ci auguriamo che questo primo incontro presso la scuola di Pedara possa essere foriero di un'attività di sensibilizzazione da parte di tutte le istituzioni. Giornata della Terza Età Ha riscosso un ottimo successo la prima edizione della “Giornata della Terza Età” organizzata dall’assessorato comunale alla Solidarietà Sociale con il contributo dell’Azienda Provinciale per il Turismo presso la nuova area di Palazzo Pulvirenti. Erano presenti l’assessore provinciale Pippo Pagano, il Sindaco Anthony Barbagallo, gli assessori comunali Nuccio Di Prima e Domenico Scirè e il presidente del Consiglio Comunale Mario Laudani. Dopo la messa celebrata da padre Raffaele Landolfo che ha ribadito l’importante ruolo formativo ricoperto dai “giovani della terza età”, la giornata si è conclusa con un divertente spettacolo. SERVIZI SOCIALI dove spesso, è la stessa famiglia ad avere difficoltà nell'accettare la diversità”. Sono parole forti quelle utilizzate dalla prof.ssa Puglisi, che lasciano interdetti ma che, tuttavia, ci fanno riflettere sulla gravità della situazione. Lei parla da non vedente che ha imparato a vivere con queste problematiche e a rapportarsi quotidianamente si trova con genitori spaesati e impauriti. Sapevate che in Italia si stimano circa 2 milioni 824mila disabili, di cui circa 352mila ciechi totali o parziali? E ben il 33% dei disabili è portatore contemporaneamente di almeno due disabilità? Il problema della cecità, come per tutte le disabilità, è una questione che spesso si cerca di ignorare, come capita per tutte le cose di cui abbiamo paura: niente di più sbagliato! La persona non vedente è esattamente come noi, con 13 pedaranotizie IX corso di primo soccorso La voce della periferia/2 S Continua il nostro viaggio all'interno delle realtà pedaresi e, dopo l'incontro con la rappresentanza di Pedara sud, ci spostiamo verso nord, a Tarderia e dintorni dove da tempo opera un’organizzazione fondata dall'avv. Sebastiano Attardi e, dal 2007, anche un comitato spontaneo che si propone di mediare tra gli abitanti e l'Amministrazione. Quest’ultimo, costituitosi sulla spinta emotiva data dalla paura per i numerosi furti verificatisi in quel periodo, vede la luce per volontà del consigliere Monica Lombardo e oggi conta 100 iscritti che si propongono di focalizzare l'attenzione sui problemi che preoccupano la periferia nord non soltanto dal punto di Si è concluso lo scorso 19 gennaio il IX corso di primo soccorso organizzato dalla Fraternita di Misericordia di Pedara che, come in ogni edizione, ha riscontrato una numerosa partecipazione forzando i limiti imposti dalla segreteria organizzativa dei cinquanta corsisti. Da qualche anno ormai si è cercato di garantire almeno un corso aperto a tutta la cittadinanza ed in questa missione la Misericordia di Pedara ha creduto ed investito con parecchie risorse, non deludendo mai le aspettative dei partecipanti, rispondendo sempre con professionalità e puntando anche ad una formazione personale e ad un obbligo di legge per i lavoratori (addetto al primo soccorso L. 81/2008). L’auspicio è che i partecipanti comprendano il ruolo del soccorritore e, contestualmente, si innamorino del volontariato inteso anche come dono di sè, collaborando attivamente con la locale Misericordia, dando la propria personale disponibilità entrandone attivamente a far parte e, più in generale, della catena dei Volontari di Protezione Civile. Per il 2009 è già in cantiere il X Corso di Primo Soccorso tanto che si sta definendo la calendarizzazione delle lezioni e, non appena possibile, verrà data la più ampia pubblicizzazione delle modalità operative. SERVIZI SOCIALI Servizio civile fra minori e anziani 14 Tra i progetti approvati per il decimo bando del Servizio Civile Nazionale, vi è anche quello presentato dal Comune intitolato “Insieme per un anno”. L’obiettivo è quello di offrire alle fasce deboli presenti sul territorio comunale (minori e anziani) servizi adeguati alla domanda in termini di efficienza, efficacia e qualità, al fine di favorire forme di socializzazione, integrazione e prevenzione del disagio sociale. Tali scopi hanno una grande valenza formativa, a maggior ragione se chi li realizza sono giovani tra 18 e 28 anni che, scegliendo di svolgere il Servizio Civile Nazionale, si mettono in gioco e offrono a favore della collettività un anno della loro vita. Grazie all’iniziativa del Comune, i giovani avranno l’opportunità di diventare attori protagonisti nella costruzione della società di oggi e del domani, sperimentando i valori della solidarietà e della cittadinanza attiva attraverso le molteplici attività previste nel progetto. Il comitato di Pedara nord Un particolare dei boschi di Tarderia vista della sicurezza ma anche da quello della difesa ambientale. “Non scordiamo, infatti, che queste zone ricche di boschi ricadono in parte all’interno del Parco dell'Etna - ci dice il consigliere Lombardo - e sono visibili a tutti le innumerevoli discariche abusive disseminate ovunque, nonché il sempre crescente numero di cani randagi e la difficoltà di poter usufruire di alcuni servizi primari”. Sono molti, insomma, i problemi che si presentano e lo scopo del comitato è proprio quello di veicolarli all'Amministrazione con la quale, sottolinea ancora il consigliere Lombardo, si è sempre dialogato con riunioni e sopralluoghi alla presenza del sindaco Barbagallo. Il comitato non è in possesso di una propria sede ma le riunioni si svolgono in alcuni locali messi gratuitamente a disposizione da alcuni residenti. Chi vi volesse aderire, ovvero ottenere informazioni attinenti, può telefonare al numero 340.6863488. Enza Zappalà pedaranotizie Itinerario nell’arte Casa “Consoli” di Laura Petralia Il prospetto nord significative nel corso del tempo, a partire dal nucleo originario risalente alla metà del XVIII secolo e poi rimaneggiato intorno al 1879 quando fu totalmente rinnovato soprattutto nelle decorazioni interne e con l’aggiunta della nuova ala orientale. Il prospetto sud vrapposizioni e presenta il corpo principale rivolto a nord sul corso Ara di Giove e a sud su una bella corte sulla quale converge un’interessante formazione di locali accessori costituenti la lavanderia, la scuderia, la carrozzeria, una serie di magazzini e la cantina, una delle più estese del paese e che si può considerare anche la parte più antica dell’edificio stesso, antecedente, forse, al terremoto del 1693. Almeno dal XVII secolo, infatti, il terreno su cui sorge la struttura è proprietà della famiglia Consoli. Il corpo centrale della fabbrica è quello che ha subito le modifiche più Fra i più significativi personaggi della famiglia ricordiamo Teresa Consoli Faro (1823-1911), benefattrice e madre della Serva di Dio Giuseppina Faro (1847-1871) e più recentemente il prof. dott. Giuseppe Consoli Toscano (1879-1957), illustre chirurgo e docente universitario (foto a destra). Nato a Pedara l’1 dicembre 1879, figlio di Antonino e di Giuseppina Toscano, compì i suoi brillanti studi al collegio Pennisi di Acireale e quindi a Catania dove conseguì la laurea in Medicina e Chirurgia il 7 Luglio 1904. Trasferitosi a Napoli, vi rimase nove anni durante i quali lavorò nella clinica chirurgica sotto la guida degli illustri proff. D’Antona e Cardarelli, e nel 1913 conseguì la libera docenza universitaria. Tornò quindi a Pedara, dove il 12 gennaio 1913 sposò Maria Assunta Laudani (anch’essa proveniente da una famiglia pedarese ricca proprietaria terriera) con una fastosa cerimonia che meritò lunghi articoli nelle cronache dell’epoca. Prese parte alla Prima Guerra Mondiale svolgendo la sua opera presso l’ospedale da campo 084 al fronte col grado di Il balcone centrale Capitano medico; in seguito ad un’infezione contratta operando in circostanze disagevoli nei tragici giorni del 1917 dopo la battaglia di Caporetto, fu a lungo ricoverato all’Ospedale di Udine. Congedato con il grado di Maggiore medico si trasferì a Palermo quale direttore dell’Ospedale Rosolino Pilo. Stabilitosi poi a Catania nel 1922, aprì, insieme ai proff. Gussio e Albergo, una clinica all’avanguardia nella quale operavano i più illustri professori presenti all’epoca in città, fra quali il prof. Citelli. Fu assistente all’Università di Catania del prof. Muscatello e lavorò con il prof. Benedetti e il prof. Francesco Greco. Nel 1935 fu nominato cavaliere della Corona d’Italia. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, diminuì progressivamente la sua attività per problemi di salute. Morì nella sua Pedara il 27 giugno 1957. Svolse sempre la sua professione con grande maestria e in maniera disinteressata, specialmente verso i suoi concittadini più bisognosi. Per le sue grandi doti umane e per la sua illimitata generosità è considerato uno dei grandi benefattori della comunità locale, tanto da meritarsi l’intitolazione di una strada del paese. BENICULTURALI S ituata dove anticamente era l’ingresso est del paese, anticipando le caratteristiche architettoniche dell’intero corso Ara di Giove, casa “Consoli” si presenta con un prospetto regolare articolato in un complesso sistema spaziale dove, tra cantine, stalle, cortili, cisterne e stanze ben conservate, riecheggia ancora la storia di una casata fatta di fasti e grandi uomini. Da un punto di vista architettonico si tratta di uno dei complessi più significativi del paese, edificato da una famiglia fortemente legata alle varie vicende storiche pedaresi. L’attuale struttura è il frutto di una lunga serie di so- 15 pedaranotizie 8ª StraPedara Alla scoperta del paesaggio locale V oluta fortemente del sindaco, Anthony Barbagallo, dopo una sosta durata circa 15 anni, lo scorso 28 giugno è tornata la StraPedara, organizzata dall’oratorio salesiano in collaborazione con il Comune di Pedara e la Provincia Regionale di Catania. La marcialonga non competitiva, di oltre 4 km, è stata preparata in tutti i minimi dettagli anche per riscoprire e valorizzare tutti quei luoghi più nascosti del paesaggio pedarese. L’invito è stato rivolto a tutte le famiglie che avevano il desiderio di passare una giornata fuori porta: la classica “scampagnata”, piena di sport, natura, sano divertimento e tanta, tanta “salesianità”. Per una migliore riuscita, per gli oltre 600 partecipanti sono stati previsti: postazioni sanitarie e di ristoro, servizio di protezione civile in collaborazione con la Fraternita di Misericordia, bus navetta per il trasporto di coloro che ne avessero fatto richiesta e animazione curata dal CGS “Miaramandeha”. La giornata è stata propiziata da uno splendido sole che ha invogliato centinaia di cittadini a scendere in piazza Don Bosco, svegliati da diversi colpi a cannone e dalle campane delle chiese cittadine. La manifestazione ha vissuto grandi momenti di aggregazione fin dall’inizio, con la S. Messa celebrata davanti al monumento al santo dei giovani da don Giuseppe Di Leonforte, direttore della casa Salesiana e da don Carmelo Coco, direttore dell’Oratorio; in seguito, dopo il taglio del nastro da parte del sindaco, Anthony Barbagallo, la suggestiva e colorata carovana di partecipanti, al suono della banda musicale ha attraverso il centro storico e, dirigendosi verso via Tarderia, ha raggiunto il castagneto di monte Difeso. Il terreno, gentilmente offerto, è stato adibito e perfettamente attrezzato per intrattenere i presenti con giochi ed attività campestri di vario genere: dalla gara con i sacchi al tiro alla fune, dalla corsa sino ai giochi di abilità e da tavolo. La giornata è stata un po’ rovinata da un improvviso acquazzone che all’ora di pranzo ha colto tutti di sorpresa; nessuno, però, si è scoraggiato e, con i mezzi messi a disposizione dal Comune, nell’arco di poco tempo la comitiva è riuscita a trasferirsi nel cortile dell’oratorio per consumare il pranzo. L’ottava StraPedara si è conclusa con giochi, canti popolari, il classico sorteggio finale e un arrivederci al prossimo anno. EVENTI Giuseppe Pappalardo 16 pedaranotizie A Pedara uno spettacolo musicale per la difesa dei diritti dell’infanzia “Impronte di speranza” di Emilio Mastriani G iovedì 11 giugno, presso il parco comunale di piazza don Bosco, l’associazione culturale “Centro Storico” di Pedara, con il contributo del Comune (Assessorati Spettacolo e Cultura) ha realizzato uno spettacolo musicale dal titolo “Impronte di Speranza” in difesa dei diritti dell’infanzia. L’evento è stato curato dal gruppo musicale “Impronte” con la collaborazione dell’associazione onlus “Meter” di don Fortunato Di Noto, il noto prete antipedofilia che da anni è impegnato contro lo sfruttamento sessuale dei bambini. Meter si pone a tutela dell’infanzia rinnovando stile e metodo di lavoro contro la pedofilia e la pedopornografia. L’innovazione è il frutto di una visione più ampia dei diritti dell’infanzia e, soprattutto, della convinzione che non basta la repressione da parte delle sole forze di polizia per stroncare questo turpe commercio. Ci vuole anche una rete capillare di persone competenti e motivate, capaci di rapportarsi con la società in cui vivono, perché si crei una mentalità di vigilanza, sostegno e protezione dell’infanzia, rendendo l’abuso, e l’omertà che lo copre, un crimine insopportabile per la coscienza collettiva. Da qui è nata l’idea di realizzare uno spettacolo musicale per sensibilizzare anche la cittadinanza di Pedara, perché la pedofilia e gli abusi in genere non devono continuare ad essere un “olocausto silenzioso". All’evento sono intervenuti la dott.ssa Maria Grazia Figura, volontaria dell’Associazione “Meter” che ha portato anche i saluti di don Fortunato Di Noto e ha presentato diverse toccanti testimonianze, alcuni bambini con i loro “pensierini” e l’assessore Domenico Scirè a nome dell’Amministrazione Comunale. Laura Petralia Replica di Albert Moore “Midsummer” EVENTI Artisti di casa nostra Cristina Settembrini, giovane artista pedarese, quest’anno ha ricevuto un importante premio, portando a casa il terzo posto al concorso nazionale Etichett’Arte svoltosi a Roma lo scorso mese di febbraio. Dopo aver conseguito il diploma all’Istituto d’Arte di Catania nel 2006, si iscrive all’Accademia di Belle Arti dove ancora oggi continua la sua formazione artistica. A soli ventidue anni la pittrice vanta già un copioso numero di partecipazioni artistiche, molte delle quali con buoni risultati, che le hanno permesso di vivere esperienze di notevole rilevanza e di esportare il proprio talento al di là dei confini isolani. Le sue opere, frutto di un’attenta osservazione dei maestri dell’arte internazionale, nascono dalla attuazione di una minuziosa ripetizione di particolari e immagini che, oltre a riprendere forme e spazi, riescono a ricreare atmosfere avvolgenti. Accanto ad una buona tecnica, Cristina dimostra una sapiente padronanza nell’organizzazione spaziale, dove proporzioni e passaggi chiaroscurali non si indeboliscono ma, al contrario, diventano caratterizzanti di una pittura che è già in grado di anticipare le tracce di un linguaggio autonomo. 17 Quadranti d’Architettura Un premio sempre più conosciuto e apprezzato in Europa EVENTI A 18 ccolta nel nuovo palazzo dell’Expo pedarese, la terza edizione del prestigioso premio “Quadranti d'Architettura” si è svolta il 3 a 4 luglio u. s., organizzata dal Comune di Pedara in collaborazione con l'Ordine degli Architetti e l'Ordine degli Ingegneri della provincia di Catania L'evento, che annualmente ha per oggetto l'architettura contemporanea in Sicilia, nel breve volgere di poco ha raggiunto una notorietà e una risonanza su scala europea. Si tratta certamente di un appuntamento importante che fa il punto sullo stato della progettazione contemporanea in Sicilia e il gemellaggio annuale con una facoltà di Architettura Europea lo carica anche di un interesse che va oltre i confini dell'isola. L'edizione 2008 ha visto ospite il Politecnico di Varsavia, mentre quest'anno è stata la volta della Spagna con la Facoltà di Architettura di Madrid. Il gruppo di professori spagnoli della Escuela Técnica Superior de Arquitectura, Universidad Politecnica di Madrid era composto da: - Luis Moya, Catedrático di Urbanistica; - Darío Gazapo, Profesor Titular, Direttore del Dipartimento di Progettazione; - Joaquín Ibañez Montoya, Profesor Titular di Progettazione; - Marian Álvarez-Builla, Profesor Asociado di Rappresentazione; - Concha Lapayese, Profesor Asociado di Progettazione; - Graziella Trovato, Profesor Asociado Dipartimento di Composizione Architettonica. Il tema da loro trattato è stato: L'architettura contemporanea in Spagna. Tendenze ed interventi di recente realizzazione. L'influenza della teoria e pratica dell'architettura italiana in Spagna. L'evento si è svolto in due giornate ricche di dibattiti e confronti tra l'architettura Siciliana e quella Spagnola. Nei locali dell'edificio settecentesco è stata allestita una mostra di tutti i progetti partecipanti che una giuria qualificata ha valutato e premiato, assegnando i premi “G. B. Vaccarini” secondo le sezioni previste dal bando. Nella serata finale, un folto pubblico ha applaudito i numerosi premiati nelle siciliano. L'ing Camillo Bosco ha ricevuto, invece, un premio speciale per l’operosa attività di progettista e strutturista svolta in Sicilia. Il “premio “G. B. Vaccarini" è andato anche ad una scuola ed in particolare all’arch. A. Saggio per aver dato vita a se- I partecipanti al Premio tre sezioni a seconda della tipologia dell’intervento: A) Sezione “Opera d’interni” - il vincitore è stato l’arch. Nigel Allen dello studio Monoarchitetti di Catania con il progetto “Un ristorante giapponese”. B) Sezione “Opera prima” - il vincitore è stato l’arch. Luca Bullaro con il progetto “Giardino pubblico a Bagheria” (PA). C) Sezione “Opera d'Architettura” - il vincitore è stato lo Studio Associato “Architrend” degli architetti Manganello e Tumino con il progetto “Villa T Ragusa” Sono state inoltre attribuite diverse segnalazioni per ciascuna sezione. Per la sezione A sono stati menzionati: Moduloquattro arch. ass., l'arch. F. Moncada e l'arch. D. Cammarata. Per la sezione B sono stati menzionati: d’“A Studio” e l'arch. T. Vecci. Per la sezione C sono stati menzionati: l'arch. M. Oddo, l'arch. F. Sagone e l'arch. M. Coco. I giovani G. Romeo, S. Greco e S. Tosto hanno ricevuto una menzione speciale così come l'arch. C. Fulci e l'arch. M. G. Grasso Cannizzo che hanno ricevuto rispettivamente il "premio alla carriera" ed il premio “G. B. Vaccarini" per essersi distinti fuori dal territorio minari di progettazione nel territorio di Gioiosa Marea (ME) che hanno attirato partecipanti da tutto il territorio nazionale. La Giuria, inoltre, ha ritenuto di segnalare l'iniziativa dell'Associazione Culturale “Spazi contemporanei” che ha partecipato al premio mediante diversi progetti redatti da altrettanti architetti recentemente associati. Essi sono: Ernesto Mistretta, Davide Cammarata, Francesco Moncada, Francesco Librizzi, Angelo Spampinato, Francesco Ducato, Massimo Basile, Sebastiano Amore, Claudio Lucchesi, A. Guardo e R. Forte. È certamente motivo di orgoglio per Pedara rinnovare un appuntamento di cosi qualificata valenza. Il paese è tra le poche realtà comunali che in Italia organizza un premio sull'architettura contemporanea, e i progetti vincitori sono stati pubblicati nelle maggiori riviste di architettura: Abitare e Ottagono. Un particolare riconoscimento è stato consegnato dal Presidente dell'Ordine degli Architetti e dal Presidente dell'Ordine degli Ingegneri a Tano Pappalardo, architetto, ideatore e coordinatore del Premio, quale divulgatore d'Architettura. pedaranotizie Pedara-Oxford uno scambio culturale di classe D Gli studenti dell’Istituto “S. Casella” e i loro partners inglesi nel giardino di Hertford college alle numerose visite effettuate in vari luoghi d’interesse culturale. Di particolare rilievo è stata la visita a Londra e ai suoi straordinari monumenti, e a prestigiosi colleges come il Christ Church, reso famoso, fra l’altro, dal celebre romanzo “Alice nel paese delle meraviglie” e dal film “Harry Potter”, e l’antico Hertford college nella cui bellissima hall il prof. Roche ha offerto agli ospiti il pranzo e successivamente la sua preziosa guida attraverso gli ambienti Il Parlamento inglese più importanti come la cappella e la biblioteca in cui è custodito, fra l’altro, un antichissimo libro sulla Sicilia scritto in latino. Molta calorosa è stata anche l’accoglienza offerta dalle famiglie inglesi che hanno espresso ai docenti un vivo apprezzamento per l’interessante iniziativa dal grande valore umano e culturale. L’efficiente organizzazione delle attività svolte è stata curata con grande entusiasmo e dedizione dai docenti John Lardner e Monica Albertinazzi Parkhurst. EVENTI diversi a anni, ormai, e precisamente dall’anno scolastico 2003/04, l’Istituto Comprensivo “S. Casella” di Pedara vive l’interessante esperienza dello scambio culturale con la “Cheney School” di Oxford. Tale iniziativa, nata grazie all’ex dirigente scolastico, prof. Giuseppe Paratore, e sostenuta con grande condivisione dall’attuale Dirigente, prof. Emilio Chisari, dalla vice-preside, prof.ssa Maria Pappalardo, e dalle docenti di lingua inglese, Angela Cavalli e Maria Greco, ha coinvolto sempre più gli studenti della scuola secondaria di primo grado. Anche l’ultima edizione è stata vissuta con grande entusiasmo dai docenti, dagli alunni e dalle loro famiglie. Durante la prima fase dello scambio, svoltasi tra il 20 e il 27 febbraio 2009, 14 studenti inglesi sono stati ospitati dai loro partners siciliani. Il loro soggiorno in Sicilia è stato ricco di attività socioculturali, di momenti di vita scolastica e di numerose visite guidate presso alcuni luoghi di maggiore interesse storico-artistico e paesaggistico della zona orientale, quali: Catania, Acireale, Pedara, il parco dell’Etna, Taormina, Aci Castello e Aci Trezza. Gli ospiti sono rimasti colpiti dalla varietà del paesaggio siciliano, dai colori, dall’allegra atmosfera del Carnevale acese e, naturalmente, dalla gustosa cucina. Notevole è stato il coinvolgimento emotivo delle famiglie che si sono prodigate in mille modi per accogliere i loro ospiti. Altrettanto emozionante è stata la seconda fase dello scambio che si è effettuata dal 28 marzo al 4 aprile in Inghilterra. Durante quelle splendide giornate trascorse tra il verde dei parchi, le guglie dorate dei colleges e il delicato profumo dei narcisi, dal volto dei ragazzi traspariva una grande gioia per la nuova ed interessante esperienza che ha dato loro l’opportunità di conoscere dal vivo gli aspetti salienti dello stile di vita britannico attraverso la partecipazione alle attività scolastiche, alla vita familiare e 19 pedaranotizie Il grande sogno di Enna Un comitato spontaneo si occuperà di avviare la pratica per la tumulazione privilegiata presso il Santuario e di trascrivere la sua biografia. di Salvo De Luca EVENTI L 20 o scorso 7 agosto, il sindaco, Anthony Barbagallo, ha convocato in Comune una riunione per discutere sulla procedura da avviare per concedere alla signorina Venera Zappalà, recentemente scomparsa, una tumulazione privilegiata all’interno dello Santuario, la casa di Maria che ella ha curato con dedizione assoluta per l’intera vita. All’incontro erano presenti il parroco della Basilica, padre Nello Cristaldi, il presidente del Consiglio Comunale, Mario Laudani, il presidente del Comitato Festeggiamenti patronali, Nino Padalino, il presidente dell’Azione Cattolica, Felice Carciola, il vice segretario generale del Comune, Sebastiano Squadrito, e le persone più vicine a Enna: i fratelli, la cognata, i nipoti e la signora Giovanna Bonaccorsi. La tumulazione privilegiata consente di collocare una salma in un luogo diverso dal cimitero e può essere autorizzata dalle autorità competenti quando concorrono giustificati motivi come, ad esempio, onorare la memoria di chi abbia acquisito in vita eccezionali benemerenze. Nel caso di Enna, padre Cristaldi si farà portavoce presso il Consiglio Pastorale parrocchiale, il primo organismo chiamato ad esprimersi in merito, comunicando successivamente il parere alla Curia Arcivescovile. Naturalmente, l’auspicio non è solo quello di ottenere il benestare alla traslazione del corpo, ma soprattutto quello che l’intera comunità pedarese possa recepire il messaggio di santità che la signorina Enna ha saputo trasmettere. Da un manoscritto del compianto padre Salvatore Pappalardo, ex rettore del Santuario, in cui è brevemente tracciata una sua biografia, è emerso inoltre come la Signorina avesse desiderato in vita la possibilità di ampliare i locali della sagrestia del Santuario per consentire l’ospitalità a persone consacrate in grado di migliorare la gestione della struttura stessa, soprattutto per l’accoglienza dei tanti devoti della Madonna e di Giuseppina Faro. Durante l’incontro in Comune si è deciso di costituire un comitato spontaneo che inizialmente dovrà occuparsi della raccolta e della trascrizione delle testimonianze sulla signorina Enna, onde procedere alla redazione di una sua biografia quanto più completa ed esaustiva possibile. Il comitato, all’unanimità, ha nominato quale segretario la signora Giovanna Bonaccorsi, stabilendo come sede la Basilica di S. Caterina. Proponiamo, di seguito, alcuni particolari sulla vita della signorina Enna ritrovati tra gli scritti del compianto padre Salvatore Pappalardo, per anni rettore del Santuario. Venera Maria Zappalà nacque a Pedara il 24 maggio del 1942 da Giuseppe e Carmela Pappalardo. Quel giorno la Chiesa si faceva memoria della Madonna amata e venerata col titolo di Ausiliatrice e alla bambina, oltre al nome della nonna paterna, la mamma volle che si aggiungesse anche quello di Maria. Secondogenito fu Francesco, nato il 27 agosto 1948, e al maschietto tanto desiderato dal papà, il 17 dicembre 1950 fece seguito una seconda bambina, Grazia. Papà Giuseppe, uomo semplice e sua anima innocente e vibrante di amore grande lavoratore, confortato dalla gioia per Gesù e per Maria rimaneva affascidei suoi figli, si sentiva felice. Mamma nata dall’incontro con la Vergine SanCarmela, che aveva vissuto gli anni tissima che la formava all’umiltà, la guidella sua gioventù in un lavoro umile e dava nelle sue scelte e la confortava faticoso presso l’Istituto Salesiano “San con la sua materna benedizione. Giuseppe” di Pedara, anche se all’inizio Nel 1959, compiuti 17 anni, era già era un po’ restia a sposarsi, trovò in in piena attività nel curare la pulizia e il Giuseppe il compagno della sua vita, decoro della casa della Madonna. Aperta un uomo che, amandola di vero e cri- e docile alla voce della Mamma celeste, stiano amore, la sosteneva nelle fatiche avvertiva in sé la chiamata alla vita di della vita familiare. Anche lei, appena consacrazione. Inizialmente conosce la svezzati i bambini, soprattutto Venera, Compagnia delle Figlie di S. Angela era occupata Merici, le Ornel lavoro dei soline, ma per campi, contriun assieme di buendo a socose comprestenere l’ecose che non era nomia della faquello ciò che miglia. cercava. ConVenera Matemporanearia, nel frattemmente, conobpo, era divenbe una signotata la piccola rina, la Scudemamma che ro di Acireale, accudiva Franproprietaria di cesco e Grazia una parte del mentre i genipalazzo appartori erano fuori tenuto a don di casa per laDiego Pappavoro. Molto lardo e del vibrava a scuola, gneto annesso aiutava il frache arrivava a tello e la sorella lambire la chienel fare i comsa dell’Annunpiti e anche lei, come le altre bambine ziata. La Scudero apparteneva ad una della sua età, giocava e si divertiva in- congregazione di religiose e per alcuni sieme ai compagni. Era dotata di una mesi portò con sé a Roma la giovane forte memoria che l’aiutava nel ritenere Venera la quale aveva un desiderio: quanto l’insegnante spiegava a scuola quello di ottenere da questa signorina o leggeva nei libri. un tratto di terreno più vicino alla chiesa Nei cinque anni di scuola primaria, per un eventuale ampliamento dei locali come maestra ebbe della sagrestia. Tutti assittati ‘nda du cuttigghiu la signorina Carmela Promesse ne parrannu sempri da Nunziata; Leonardi, conosciuta ebbe tante, anche senza vardari patri o figghiu e stimata da tante gedai successivi propassava prestu la nostra sirata. nerazioni di ragazzi e prietari, ma senza ragazze. La piccola alcun esito. O stissu postu è la to seggia Venera Maria amava La signorina ma non viremu cchiù la risata. lo studio ma la poVenera accarezzò C’è lu Signuri ca ni pruteggia e ora ni manca la to parrata. vertà in cui viveva il progetto di un tante volte la costrinambiente dove si Sempri tu ha statu ‘nda retta via: geva a scrivere sulla potessero accociau Innuzza, t’aspetta Maria. carta con la carbogliere persone nella perché non posAlfio Petralia consacrate in grasedeva né penna né do di prendersi matita per fare i compiti. cura del santuario dell’Annunziata e acFinito l’obbligo scolastico, sebbene cogliere i pellegrini. La Madonna ha mamma Carmela volesse che imparasse formato lei, la giovane Enna, alla sema cucire (e per questo la mandava da plicità, all’umiltà e alla docilità con ubuna brava sarta, la signora Cristaldi), bidienza e anche con il sacrificio. Ho Venera cominciò a sentire una forte at- sentito la stima che la gente ha per lei trazione per la chiesa dell’Annunziata; e tutti sono concordi nell’affermare che così, dall’età di 11 anni, la sua parteci- in lei rivive lo spirito e l’amore della pazione alla S. Messa fu assidua. La nostra Giuseppina Faro. EVENTI pedaranotizie 21 Uno stimolo alla cultura della vita La “Via Lucis” di Enza Zappalà EVENTI L 22 a settimana succesiva alla Pasqua, il Comune ha voluto riprendere un'antica tradizione della cristianità: la “Via Lucis”, la via della luce che mette in cammino con il Risorto. E' un modo nuovo di esprimere la gioia pasquale nel terzo millennio e l'idea di proporla alla cittadinanza è stata dell'assessore Domenico Scirè che, in accordo con padre Cristaldi e con il sindaco Barbagallo, l'ha immediatamente organizzata. La “Via Lucis” si presenta simmetrica alla “Via Crucis”: con quattordici stazioni e passo biblico corrispondente che vanno dal sepolcro vuoto, primo segno della Pasqua, alla Pentecoste; come la Via Crucis, è stata pensata con l'accompagnamento di Maria, rallegrata però dalla Resurrezione del figlio. Già da secoli, la Chiesa ha formulato l'antifona "Regina coeli laetare alleluia" e, di recente, ha composto la celebrazione eucaristica in onore di “Maria lieta in Resurrezione”. Ufficialmente, però, la “Via Lucis” nasce nell'estate del 1988, e nel 1989 viene presentata al successore di Don Bosco, don Egidio Viganò, che, rimanendone coinvolto, nominò una commissione teologica per studiare criteri e formulari diversificati per celebrarla solenne- mente per la prima volta a Roma. A Pedara la processione ha avuto inizio presso la Basilica di S. Caterina per poi spostarsi lentamente, attraverso le quattordici stazioni, al cimitero comunale. Le avverse condizioni atmosferiche hanno notevolmente limitato lo svolgimento della funzione, ma non il fervore dei partecipanti che, animati dallo spirito pasquale, hanno illuminato il cammino fino al santuario di Maria SS. Annunziata dove è stata celebrata la S. Messa. Successivamente, dal cero pasquale sono stati accesi i lumini offerti dall’Amministrazione Comunale, ognuno dei quali rappresentava la luce della Resurrezione del Cristo. “Il punto d'arrivo prescelto, la necropoli, non è casuale - ci dice l'assessore Scirè poiché rappresenta il luogo in cui riposa il corpo nell'attesa della Resurrezione, punto d'arrivo per la fine terrena e punto di partenza per la vita eterna, così come fu il Santo Sepolcro per Gesù”. Al termine della processione, il componente minore di ogni famiglia partecipante ha lasciato quello stesso lumino che lo aveva accompagnato per tutta la processione sulla tomba dei cari defunti. “La Via Lucis - afferma ancora l'assessore Scirè - è stato un piccolo seme piantato nel terreno fertile della fede; rappresenta uno stimolo alla “cultura della vita”, una cultura, cioè, aperta alle attese della speranza e del credo cristiano; è stato questo il primo appuntamento che verrà riproposto negli anni a venire. In concomitanza con la realizzazione di questo evento - ci tiene ancora a sottolineare l'assessore - si è finalmente ottenuta l'apertura del cimitero anche il lunedì, per non limitare ai parenti dei defunti la possibilità di fare visita ai propri cari. pedaranotizie La festa di Maria Ausiliatrice La Congregazione Salesiana L La ricorrenza della Beata Vergine Ausiliatrice è celebrata come solennità dalla chiesa universale e coincide quest’anno con il 150° anniversario della nascita della Congregazione Salesiana. Anche la comunità pedarese festeggia annualmente “l’Aiuto dei Cristiani” con una celebrazione eucaristica e una partecipata processione esterna per le vie del paese. Questa ricorrenza religiosa fu istituita da papa Pio VII nel 1814, quando lo stesso pontefice venne liberato dalla prigionia per intercessione di Maria. Don Bosco, grazie alla sua grande e personale devozione a Maria Ausiliatrice, la proclamò protettrice della Famiglia Salesiana. Salvo Pappalardo Uno dei più antichi riti religiosi, ormai quasi completamente dimenticati, è quello rappresentato dalla “Luminaria dell’Ascensione”, un particolare falò acceso la vigilia della festa religiosa. Anticamente le luminarie si accendevano nei crocevia delle strade dei diversi quartieri e le persone vi partecipavano numerose con canti e preghiere. Erano i ragazzi che procuravano tutto l’occorrente secondo una precisa tecnica: attorno a un palo centrale si legavano delle cataste di legna o rami secchi di vite raccolti nelle campagne vicine fino ad ottenere una struttura a forma conica. Mentre il fuoco si consumava, i presenti pregavano e buttavano sul fuoco delle pietre che riprendevano il giorno dopo conservandole come reliquie per tutto l’anno, perché considerate benedette dal Signore asceso al cielo. Per lo stesso motivo, quella notte si usava lasciare all’aperto catini con acqua e petali di rose da usare l’indomani per lavarsi il viso. Da alcuni anni, il suggestivo rito viene riproposto a Pedara nello spettacolare scenario antistante la chiesa di S. Antonio Abate. All’accensione del fuoco segue una veglia di preghiera curata dai parroci, dalle realtà ecclesiali e animata dal gruppo musicale “Impronte” con canti e riflessioni a tema. SP Compleanni I coniugi Mario Pappalardo e Giuseppa Tomaselli hanno recentemente festeggiato insieme l’80° compleanno. A loro la redazione del giornale rivolge i più sentiti auguri. EVENTI La luminaria dell’Ascensione È una congregazione religiosa di diritto pontificio fondata a Torino il 18 dicembre 1859 da San Giovanni Bosco (1815-1888). Venne riconosciuta dalla Santa Sede con il decretum laudis del 23 luglio 1864 e le sue costituzioni vennero approvate dal papa il 24 aprile1874. Giovanni Bosco operò come sacerdote fra i ragazzi di Torino, per i quali istituì oratori destinati ad ospitarli durante il giorno, e fondò anche scuole speciali per avviarli alle professioni. Attorno a lui, soprattutto tra i ragazzi che accoglieva, cominciarono a sorgere vocazioni al sacerdozio; questi furono il primo nucleo di quella che sarebbe diventata la sua congregazione. Oggi i Salesiani, guidati dal Rettor Maggiore, si occupano in tutto il mondo dell'educazione e della formazione degli adolescenti attraverso le parrocchie, le scuole, i centri di formazione professionale, i collegi-convitti e le missioni popolari. 23 pedaranotizie Dalla splendida cornice dell’“Expo Pedara” La terza edizione del premio “SPORTIVO” 2009 Un riconoscimento agli atleti che si sono distinti nella stagione agonistica 2008/09 di Giuseppe Pappalardo I SPORT&TEMPO LIBERO l premio “Sportivo”, organizzato dall’assessorato comunale allo Sport, retto da Salvatore Torrisi, in collaborazione con l’associazione “Centro Storico” e la consulenza di Gabriele Fasanaro, è diventato ormai un appuntamento fisso per tutti gli sportivi della nostra cittadina. Quest’anno la manifestazione si è svolta la sera del 5 luglio presso i nuovi locali dell’“Expo Pedara” realizzati dall’Amministrazione Comunale all’interno della vasta area di palazzo “Pulvirenti” ed aperti lo scorso mese di giugno in occasione della fiera estiva. L’evento, presentato dalla brillante e nota attrice catanese Vitalba Andrea, ha coinvolto tutti gli atleti e le società spor- 24 tive che si sono particolarmente distinti nella stagione agonistica 2008/09. La serata ha avuto inizio con il premio speciale assegnato a Enzo Zappalà, pioniere del ciclismo pedarese, vincitore circa 50 anni fa del titolo regionale nella categoria junior, tanto da guadagnarsi la convocazione nella nazionale italiana. Ancora per il ciclismo, è stata premiata la giovane società amatoriale “Pedara Bike” del presidente Enzo Viola, fresca di apprezzate performance a livello regionale. Sul palco sono saliti gli atleti del “CUS Catania” per dare vita ad alcuni assalti dimostrativi di scherma. Subito pedaranotizie dopo, è stato premiato Carmelo Fallica, giovane fiorettista pedarese che ha vinto il titolo siciliano nella categoria “prime lame”. Per il Calcio, i premi sono andati alla società “Atletico Pedara” del presidente Giuseppe Torrisi, perché ha conquistato la promozione e la permanenza in Prima Categoria, e a Salvo Carbonaro come allenatore della PGS “Barbagallo” vincitrice del titolo regionale di categoria. Un riconoscimento è andato pure al giovane Giuseppe Maccarrone, atleta della società “Calcio Catania”. Per l’atletica leggera è stata premiata Daniela Pace, presidente e allenatore della società “Atletica Pedara” che, con tenacia e bravura, ha condotto In queste pagine: alcuni momenti della serata SPORT&TEMPO LIBERO i suoi giovani a distinguersi nelle gare provinciali di categoria. Per il volley, invece, i riconoscimenti sono andati al presidente della “Planet Pedara”, Francesco Andaloro, per gli apprezzati risultati raggiunti, e ai fratelli Paolo e Gaetano Reale per la lunga e prestigiosa carriera, prima da giocatori e poi da allenatori di livello internazionale. Per il Kich Boxing e il Body Building, i premi sono stati consegnati rispettivamente a Giuseppe Maccarrone e Carlo Pappalardo. La serata ha vissuto anche momenti di sano spettacolo grazie alle melodie del soprano Piera Grifani, che ha cantato alcuni brani del suo vasto repertorio, ai ragazzi della Pizza Freestyle (pizza acrobatica) e alle esibizioni del corpo di ballo della scuola “Arte Balletto” diretta dalle sorelle Perrone. Anche i giovani pedaresi che hanno partecipato al programma di Rai Due “Mezzogiorno in famiglia” sono saliti sul palco per ricevere i ringraziamenti e i saluti del pubblico. 25 pedaranotizie Un pedarese campione regionale di scherma di Giuseppe Pappalardo L Carmelo Fallica, ragazzino pedarese di belle speranze, pratica la scherma - specialità fioretto - dal 2006 nelle file della celebre Polisportiva C.U.S. Catania che, nell’arco degli anni, ha sfornato tantissimi campioni anche di fama mondiale. Il nostro campioncino in erba ha esordito in gare ufficiali nel giugno 2007 con attività promozionali nelle specialità di Fioretto, sciabola e spada. Nella stagione agonistica 2008/09, il giovane Carmelo ha partecipato al campionato regionale di categoria che si è svolto all’interno di tre concentramenti: S. Agata Li Battiati, Mazara del Vallo ed Enna, vincendo i primi due e piazzandosi in buona posizione nel terzo. Sommando Carmelo Fallica in alcuni momenti delle premiazioni nel torneo “Fioretto di plastica” alla festa regionale di scherma e attualmente milita nella categoria “Prime Lame” alla quale appartengono i bambini nati nel 1999 i punti conquistati nelle varie gare, infine, è risultato vincitore del titolo regionale di Fioretto nella categoria “Prime Lame”. La premiazione é avvenuta in occasione della festa regionale della scherma svoltasi ad Acireale il 14 giugno alla presenza del presidente della Federazione Italiana Scherma, dott. Giorgio Scarso. Gara di Mountain Bike SPORT&TEMPO LIBERO L 26 La prova, unica del campionato interregionale UDACE (Unione Degli Amatori Ciclismo Europeo), si è svolta domenica 14 giugno u.s. nel magnifico scenario del parco Belvedere. Organizzata dalla società pedarese “A.S.D. Pedara Bike”, con la collaborazione dell’assessorato comunale allo Sport, ha visto ai nastri di partenza oltre 100 ciclisti provenienti da tutta la Sicilia e dalla vicina Calabria, raggruppati in 10 categorie, dai cadetti ai veterani, fino ad una femminile. Il circuito di circa 3 km, che si snodava all’interno del parco Belvedere e della villa Comunale, è stato percorso per 8 tornate da tutti gli atleti. Il vincitore assoluto è stato il nicolosita Vito Lombardo, mentre la “A.S.D. Pedara Bike” ha vinto il titolo interregionale a squadre. Grande entusiasmo ha suscitato, nel movimento ciclistico pedarese, la vittoria di questo titolo perché la società “Pedara Bike” è nata proprio quest’anno grazie ai tanti sacrifici di un gruppo di amici capitanati dal loro presidente Enzo Viola e dai suoi collaboratori Bruno Forzese e Giuseppe Giuffrida. Il risultato raggiunto è il coronamento di un grande impegno che ha portato alla nascita di una squadra competitiva e Il gruppo dell’ “A.S.D. Pedara Bike” all’organizzazione di un evento di livello regionale. L’augurio è che questo movimento possa crescere ancora in modo da coinvolgere sempre più giovani appassionati di mountain bike. pedaranotizie Tra storia e tradizione Il Proverbio del prof. Mario Calabretta Pavari la lampa Pagare la lucerna Pagare una tangente, un contributo, racket. Si paga, per quieto vivere, ai malviventi e ai prepotenti, vista la poca protezione che la "Società" offre ai cittadini perbene. La frase ha origine dal contributo che parrocchiani o abitanti di un cortile o di una strada pagavano per comprare l'olio "lampante" che serviva ad alimentare la lucerna perennemente accesa davanti all'altare del santo protettore. Nelle prigioni borboniche, “di qua e di là del Faro”, da una parete di ogni camerone pendeva un quadro della Vergine, illuminato notte e giorno. L'acquisto "dell'olio della Madonna" per mantenere sempre acceso lo stoppino, faceva parte delle leggi (non scritte ma inesorabili) del carcere. I soliti prepotenti, che spadroneggiavano nelle galere, imponevano ai nuovi venuti il pagamento dell'olio per la "lampa". L'atto era spesso simbolico, ma aveva un preciso significato da parte del nuovo venuto: l'accettazione del principio di essere sfruttato dalla cricca dei prepotenti. Chi si rifiutava di "pavari la lampa" subiva le peggiori angherie e spesso veniva accoltellato e ucciso. Oggi, tranne che per il dettaglio della Madonna, che "non usa più", nelle carceri italiane nulla è cambiato da allora. Pillole di storia del prof. Mario Calabretta Garibaldi: uno dei "Padri della Patria"? male immenso che è stato commesso qui, ad esempio l'immane furto di tutto il denaro dell'erario (si allude al “prelevamento” di 5 milioni di ducati fatto da Garibaldi al Banco di Sicilia), è da attribuire interamente a lui, che s'è circondato di canaglie, ne ha seguito i cattivi consigli e ha piombato questo infelice Paese in una situazione spaventosa”. & MEDICINA Morire con dignità? Il continuo sviluppo delle conoscenze scientifiche e tecnologiche dà oggi la possibilità di curare molte persone per le quali, fino a qualche anno fa, non ci sarebbe stato nulla da fare. Indubbiamente queste nuove opportunità rappresentano un importante passo avanti, ma rischiano di renderci sempre più incapaci di accettare che anche la medicina più avanzata ha dei limiti invalicabili. Nonostante ogni tentativo per opporvisi, la morte continua ad essere un evento ineluttabile, che tuttavia oggi viene rifiutata fino al punto di essere negata. In questa logica irrazionale della vita ad ogni costo, l’uomo contemporaneo vuole affermare il proprio potere sulla morte cercando quanto meno di ritardarla. Si parla in questi casi di accanimento terapeutico, cioè dell’uso di terapie inutili o inefficaci per la cura del malato, che hanno l’unico risultato di rendere la malattia più penosa. Tutto ciò rappresenta una sproporzione nel rapporto tra rischio e beneficio, e condanna spesso il malato a un’agonia SALUTE di Alessandro Laudani prolungata artificialmente più che a una cura della malattia. Per questi motivi, nell’imminenza di una morte inevitabile, il medico è legittimato (sia dalla legge che dal proprio codice deontologico) ad interrompere o rifiutare trattamenti che procurerebbero un prolungamento penoso della vita senza, tuttavia, interrompere le cure normali, come per esempio l’igiene, l’alimentazione e l’idratazione anche artificiali, l’aiuto alla respirazione, i farmaci antidolorifici ecc. Questa rinuncia a mezzi sproporzionati di cura non equivale al suicidio o all’eutanasia, ma riconosce semplicemente i limiti oggettivi della scienza, esprimendo l’accettazione della condizione dell’uomo di fronte alla morte. In questo modo, non si vuole causare la morte, ma si accetta di non poterla impedire; vi è infatti una grande differenza etica tra "procurare la morte" e "permettere la morte": il primo atteggiamento rifiuta e nega la vita, il secondo accetta il naturale compimento di essa. RUBRICHE In una lettera, Vittorio Emanuele II si lamenta con Cavour circa le ruberie del nizzardo: “...Come avrete visto, ho liquidato rapidamente la sgradevolissima faccenda Garibaldi, sebbene, siatene certo, questo personaggio non è affatto così docile nè così onesto come lo si dipinge e come voi stesso lo ritenete. Il suo talento militare è molto modesto e il 27