Pedara Notizie n. 98

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Pedara Notizie n. 98
Sommario
Rassegna Periodica Trimestrale
Anno XXVII • n. 98 • Marzo 2009
Direttore
Anthony Emanuele Barbagallo
Sindaco
PRIMOPIANO
4. Approvato il nuovo stemma del Comune
AMMINISTRAZIONE
9. Il Consiglio Comunale dei Ragazzi a Palermo
Direttore Responsabile
Salvo De Luca
Comitato di Redazione
Alfio Nicolosi, Giuseppe Distefano,
Mario Calabretta, Giuseppe Pappalardo,
Laura Petralia, Enza Zappalà
10. Consiglio Comunale
10. Ecologia e Ambiente
SERVIZI SOCIALI
12. Aperto lo sportello salute
13. L’integrazione della diversità
14. IX corso di primo soccorso
Segretaria di Redazione
Agata Petralia
BENI CULTURALI
Testi
Mario Calabretta, Salvo De Luca,
Antonio Fallica, Alessandro Laudani,
Mario Laudani, Emilio Mastriani,
Antonino Moschetto,
Giuseppe Pappalardo, Salvo Pappalardo,
Laura Petralia, Angelo Pulvirenti,
Giuseppe Sambataro, Enza Zappalà
Hanno collaborato
Rosita Pappalardo, Pina Bonanno,
Milena Verdi, Alfredo Distefano,
Domenico Scirè, Felice Carciola
Fotografie
Gianfranco Fallica,
Gabriele Fasanaro, SDL Images
15. Casa Consoli
EVENTI
16. 8ª StraPedara
17. Impronte di speranza
18. Premio “Quadranti d’Architettura”
19. Pedara-Oxford, uno scambio culturale di classe
20. Il grande sogno di Enna
22. La “Via Lucis”
23. La festa di Maria Ausiliatrice
23. La congregazione Salesiana
23. La Luminaria dell’Ascenzione
Direzione, Redazione
ed Amministrazione
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Grafica, impaginazione e stampa
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SPORT & TEMPO LIBERO
24. La 3ª Edizione del premio “Sportivo” 2009
26. Un pedarese campione regionale di scherma
RUBRICHE
27. Il proverbio
27. Pillole di Storia
27. Medicina e Salute
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GRATUITA
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sulle attività dell’Amministrazione,
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Settembre 2009
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Editoriale
Di Anthony EmAnuElE BArBAgAllo
Sindaco di Pedara
Cari Concittadini,
anche i mesi scorsi sono stati caratterizzati da un’intensa attività per la nostra Amministrazione
Comunale. Oltre alle iniziative meglio descritte nelle pagine che seguono, nello spazio che occupo abitualmente mi preme ostentare tutta la mia personale soddisfazione per l’allargamento
di via Rosario Toscano. È un piccolo ma significativo intervento all’interno del nostro centro
urbano atteso da diversi decenni, che siamo riusciti a realizzare con dedizione e fermezza. La realizzazione è
diventata un esempio di legalità e trasparenza dell’azione amministrativa per la regolarità delle procedure adottate, per il contraddittorio con i privati proprietari soggetti ad esproprio, per la tempistica dettata alla ditta esecutrice per la consegna dei lavori entro i termini. Per queste ragioni vanno ringraziati i progettisti, geom. Corsaro
e arch. Cristaudo, il RUP, ing. Rapisarda e soprattutto il geom. Carmelo Distefano che con attenzione, pazienza
e competenza ha diretto i lavori in modo egregio. Si tratta di un’opera che rientra nel più ampio programma di
riqualificazione del centro urbano avviato dall’Amministrazione (piazza Don Diego, piazza S. Antonio, passaggio
pedonale per la Posta, illuminazione artistica del corso Ara di Giove, illuminazione della Basilica, prospetto di
via Ammiraglio Toscano, prospetti di corso Ara di Giove, ecc.) e che diventa propedeutica per la realizzazione
di due progetti ambiziosi: il passaggio pedonale tra piazza Don Diego e piazza Del Popolo (in collaborazione
con la Basilica di S. Caterina), e la riqualificazione di piazza Del Popolo. Sono obiettivi per i quali siamo impegnati
Via Rosario Toscano
nel programmare le strategie migliori. Credo, infatti, che una buona Amministrazione debba caratterizzarsi non
solo per le capacità esecutive e realizzative (e credo che la nostra sia diventata di esempio anche per i paesi vicini), ma anche per la capacità di organizzare e programmare per coloro che verranno.
A proposito di organizzazione: complimenti a tutti per la rinata “Strapedara”; tradizionalmente, il rapporto
di collaborazione tra Comune e Oratorio Salesiano produce sempre buoni frutti, anche se un ringraziamento
particolare va ad Agostino Consoli (per fortuna ci sono i pensionati!) senza il quale lo sforzo di tutti sarebbe rimasto vano.
Un caro saluto.
pedaranotizie
Approvato il nuovo
stemma del Comune
Un emblema per esprimere elementi identificativi
e rappresentativi per l’intera Comunità
di Salvo De Luca
PRIMOPIANO
C
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on il decreto del Presidente della Repubblica, Giorgio
Napoletano, trasmesso al sindaco, avv. Anthony Barbagallo, lo scorso 21 gennaio 2009 è stato approvato il
nuovo stemma del nostro Comune e, conseguentemente, il
nuovo gonfalone.
Era da tempo che Pedara aspirava a possedere un emblema
araldico che esprimesse la propria memoria storica, in sostituzione di quello in vigore dal 15 febbraio 1977 e mai ritenuto
idoneo. Così, nel 2006, l’Amministrazione Comunale ha dato
l’incarico all’associazione culturale “Centro Storico” di Pedara
di attivare e condurre l’iter procedurale che portasse al cambio
dello stemma e del gonfalone. Un compito inizialmente
dall’esito incerto, perché è assai difficile ottenere il decreto di
sostituzione di uno stemma comunale già attribuito ufficialmente,
se non adeguatamente supportato da più che giustificate
motivazioni. L’associazione “Centro Storico”, quindi, presi i
dovuti contatti con gli esperti di araldica della Presidenza del
Consiglio dei Ministri, ha realizzato un dettagliato profilo storico-etnografico di Pedara motivante la richiesta del Decreto,
forte del fatto che le leggi in vigore danno diritto ad ogni
Comune di dotarsi di uno stemma che richiami i propri
trascorsi storici rappresentanti le radici e la memoria del
territorio a cui appartiene. Su questi precisi presupposti,
pertanto, sono state avviate tutte le procedure necessarie
perchè Pedara potesse ottenere uno stemma che non fosse
“generico” ma che contenesse ed esprimesse elementi identificativi e rappresentativi per l’intera Comunità.
Il primo passo è stato quello di individuare gli elementi che
potessero comporre il nuovo emblema araldico da sottoporre
prima all’analisi del Consiglio Comunale, poi a quella della
consulta araldica ministeriale. Dopo la consegna della relazione
storica, si sono eseguiti alcuni bozzetti provvisori a colori
dello stemma e del gonfalone ed è stata istruita la pratica di
concessione. Durante le fasi di studio e di analisi, l’associazione
“Centro Storico” è stata più volte convocata dagli esperti
della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la verifica degli
elaborati in modo da giungere alla realizzazione di almeno tre
modelli definitivi araldicamente validi tra i quali, poi, l’Amministrazione Comunale sarebbe stata chiamata a scegliere. Tra
gli esemplari proposti, la scelta degli Amministratori è ricaduta
su quello riprodotto a fianco.
Dopo quasi due secoli, finalmente il Comune può fregiarsi
di un simbolo che rappresenta le proprie radici - dichiara il
sindaco Anthony Barbagallo -. Si tratta di un risultato importante,
raggiunto dalla nostra Amministrazione dopo essersi prodigata
affinché le richieste potessero trovare il pronto accoglimento
da parte del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Le motivazioni
che ci hanno spinto a procedere con decisione sono le stesse
che, fin dai tempi antichi, muovono sempre i popoli a darsi
una propria identità, un proprio nome, un proprio simbolo.
Descrizione araldica del nuovo STEMMA comunale
Partito
il PRIMO
interzato in fascia;
a) di verde, al braccio destro armato di acciaio al naturale,
uscente dal lembo sinistro dello scudo, la mano di carnagione
afferrante la coda posta in palo della cometa di sette raggi d’oro;
b) di nero, alla croce di otto punte e patente di argento;
c) di rosso, al giglio di giardino reciso, gambuto di verde,
fiorito di due, di argento;
il SECONDO
di azzurro, al leone d’oro, coronato all’antica, dello stesso.
Ornamenti esteriori da Comune.
pedaranotizie
(non era ancora Comune) semmai con quello del suo proprietario prima, e del suo personaggio più rappresentativo
dopo: Domenico Di Giovanni e don Diego Pappalardo;
inoltre, soprattutto a Malta, il paese è famosissimo per la
neve dell’Etna, il vino e il culto a S. Caterina d’Alessandria.
Bisognerà attendere ancora altri 150 anni perché Pedara
possa cominciare ad utilizzare uno stemma proprio.
Pedara, comune del Regno delle Due Sicilie
L’11 ottobre 1817, re Ferdinando IV di Borbone, da
Napoli, stabilì per decreto che anche Pedara diventasse
Comune autonomo, sotto l’Intendenza di Catania. Mantenendo
i confini decisi nel 1641, venne così in possesso di tutto il
territorio non appartenente ai privati e con esso fu determinato
il fondo comunale. Le vecchie autorità, come i capitani di
giustizia o il corpo dei giurati, rimasero in carica provvisoriamente in attesa che il 1° gennaio 1819 entrasse in funzione
il nuovo “corpo amministrativo” composto dal Sindaco e
dagli Eletti.
1819-1860
È il periodo storico in cui il
Comune inizia ad essere rappresentato anche da un simbolo. Non avendone uno proprio, fu adattato quello Borbonico (del Regno delle Due
Sicilie), che per qualche decennio
comparve nei documenti ufficiali del
neonato Municipio (a destra, il timbro
su un documento comunale di quel
periodo).
Drappo di bianco con la bordatura di azzurro, riccamente
ornato di ricami d’argento e caricato dallo stemma sopra
descritto con la iscrizione centrata in argento recante
la denominazione del Comune. Le parti di metallo ed i
cordoni saranno argentati. L’asta verticale sarà ricoperta
di velluto dei colori del drappo, alternati con bullette argentate
poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma
del Comune e sul gambo inciso il nome.
Cravatta con nastri ricolorati dai colori nazionali
frangiati d’argento.
Alla ricerca di uno stemma
Pedara ha una storia più che millenaria, ma delle antiche
origini sono rimaste ben poche testimonianze perché sconvolgenti eventi naturali hanno cancellato ogni traccia del
passato.
È una delle prime comunità autonome del bosco etneo,
ma è durante il Seicento che il paese esce dall’oblio,
riuscendo a trasformare la propria economia lenta e senza
futuro in una tra le più floride e attive della zona pedemontana.
È il momento in cui il paese comincia ad essere identificato
anche attraverso un emblema: non con un proprio stemma
L’era Fascista
L’avvento del regime determinò un’ulteriore modifica. Allo stemma Savoia
si aggiunse anche l’aquila con il fascio
Littorio. A fianco, il timbro utilizzato
dal Comune tra il 1922 e il 1943 contenente le due icone di Casa Savoia e
del Regime Fascista.
Giove Etneo, il primo stemma (ufficioso)
Già nella metà degli anni Venti del ‘900, il potestà
Gaetano Scandura aveva deciso di fornire il Comune di uno stemma che rappresentasse le proprie origini. Venne ricavata l’icona di Giove Etneo sul trono,
frutto di una fantasiosa ipotesi etimologica elaborata dal prof. Vincenzo Casagrandi nel 1928. Ma esso fu il risultato
di uno studio unico riferito soltanto al
toponimo ad pedes arae.
Non esistono, però, precisi riferimenti
etimologici benché diversi studiosi, per
secoli, se ne siano interessati senza
PRIMOPIANO
Descrizione araldica del nuovo GONFALONE comunale
La Real Casa Savoia
Il passaggio di Garibaldi e
la successiva Unità d’Italia
comportarono una modifica
della simbologia degli enti locali. Ben presto, infatti, anche
il Comune di Pedara adottò
lo stemma Sabaudo della Real Casa.
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pedaranotizie
riuscire a stabilirne con certezza la provenienza. Tuttavia, proponiamo due
delle ipotesi finora più dibattute:
Ad pedes arae, pes (pedis - piede) e
ara (altare): ai piedi dell’ara. Ma quale
ara? Secondo una leggenda, si tratterebbe di un edificio costruito sulla sommità dell’Etna (a quota 2915 m), chiamato Torre del Filosofo, corrispondente
ad un’ara eretta dalla regina Etnosia
dedicata a Giove Etneo.
Ma il prof. Casagrandi, nella pergamena
che raffigura Giove Etneo - oggi conservata nell’ufficio del Sindaco - afferma
che il termine “ad pedes arae” ha
origine, invece, dal colle dove attualmente sorge Trecastagni, molto vicino
a Pedara. Egli sostiene questa sua
teoria basandosi principalmente sulle
monete coniate a Catania nel V sec.
a.C. in una delle quali è riprodotta Giove
Etneo. Ma quanto da lui concepito non
ha mai trovato approvazione e conferma
presso gli studiosi.
Epidauro, sembrerebbe la teoria più
credibile. Anche nel ‘700 ne erano d’accordo. Il nome deriva dalla città greca
dell’antica Argolide, nei pressi di Micene,
celebre per il santuario eretto in onore
di Esculapio, forse il più grande centro
terapeutico dell’antichità, particolarmente noto per la cura delle malattie
psicosomatiche. Diversi motivi giustificherebbero tali convinzioni: l’assonanza
del termine, alcune testimonianze credibili e il fatto che i primi coloni greci
venuti in Sicilia, partiti proprio da quelle
regioni elleniche, si stabilirono lungo la
costa orientale dell’isola e nelle colline
circostanti; luoghi che, come Pedara,
ricordavano loro la terra d’origine per
le condizioni ambientali. Una delle più
Il teatro greco di Epidauro
PRIMOPIANO
importanti testimonianze che renderebbe
più credibile tale ipotesi è rappresentata
dal fatto che in diversi scritti e atti
ufficiali del ‘600 Pedara è chiamata,
appunto, Epidauro.
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Una falsa origine
Ma come è pervenuta a noi, invece,
l’immagine di Giove Etneo per anni
simbolo ufficioso del Comune? Contrariamente a quanto affermato dal prof.
Casagrandi nel 1928, probabilmente
EPIDAURO
La posizione geografica di Epidauro
l’icona rappresenta un particolare che
si avvicina solo marginalmente alle
origini etimologiche del paese. Torniamo
un po’ indietro nel tempo, quando i colonizzatori greci avevano già diffuso la
loro cultura tra la popolazione indigena,
considerando che i Calcidesi, sicuramente, qui vivevano nell’obbedienza
delle proprie leggi importate dalla terra
d’origine ed alle quali diedero poi notevole incremento. Le città che i Greci
avevano fondato in Sicilia, nella loro
monetazione si ispiravano spesso all’ambiente naturale del loro territorio
d’origine, interpretato sotto l’aspetto
del mito.
Probiviri. Essi, per prima cosa, fecero
sacrifici in onore a Cerere (dea del
grano, madre di Proserpina, molto venerata soprattutto a Enna), la cui statua
antichissima nessuno aveva mai osato
violare. Poi viaggiarono per tutta l’Isola
e dedicarono altari a Giove Etneo; ne
innalzarono attorno pareti, gli edificarono
templi e ne vietarono l’accesso ai privati
in quanto edifici sacri e solenni appartenenti alla Repubblica.
Alla luce di quanto emerso possiamo
affermare che il culto di Giove Etneo era
ben radicato in questa zona fin dal IV
sec. a.C. ma, considerando che non
sono emersi particolari più specifici, riteniamo che non sia esclusivamente legato
a Pedara, bensì all’area etnea in genere.
Nel 1928, quindi, Pedara ebbe il
suo primo stemma anche se ufficioso,
ripreso poi nel 1969 dall’artista Ranno
per la vetrata di ingresso del nuovo
Comune (in basso, un particolare del
bozzetto preparatorio con Giove Etneo).
La moneta
dell’Etna
Anche
l’Etna ebbe una
sua moneta: tra il
476 e il 461 a.C.,
Gerone, tiranno di Catania, fece coniare alcune monete una
delle quali, la più celebre, è quella oggi
esistente in un unico esemplare appartenente alla collezione belga De Hirsch
e conservata nella Biblioteca Reale di
Bruxelles (foto sopra).
Coniata dal tiranno per commemorare la sua vittoria di auriga ai giochi di
Pito, il tetradramma d’argento presenta
al dritto una testa di Sileno calvo e
barbuto, creatura mitologica semiferina
legata al vino (si vedano le foglie d’edera
attorno al capo); più sotto è raffigurato
uno scarabeo, forse il celebre scarabeo
dell’Etna, noto ai Greci per le sue notevoli dimensioni; al rovescio si vede l’immagine di Zeus Aitnaios (Giove Etneo)
seduto sul trono mentre tiene un fulmine
nella mano sinistra. Davanti a lui appare
un’aquila, cara a Giove stesso, che
poggia sulla vetta di un pino.
Nel “Supplemento delle storie di Livio” apprendiamo, inoltre, che in occasione della vittoria dell’esercito romano
nella prima Guerra Servile (134 - 132
a.C.), il Senato di Roma mandò in Sicilia
dieci dei componenti l’assemblea dei
Il primo stemma ufficiale
Perché uno stemma comunale sia
considerato “ufficiale”, occorre che una
consulta araldica prima, e l’apposito
ufficio della Presidenza del Consiglio
dei Ministri poi, stabiliscano ed approvino gli elementi caratterizzanti l’emblema. Solo dopo viene emanato il decreto del Presidente della Repubblica.
Intorno al 1976 si pensò di rendere
ufficiale lo stemma con Giove Etneo
pedaranotizie
nico (particolare in alto, tra l’altro riferito
al Granducato di Toscana), per il resto,
è un’immagine completamente anonima
che non esprime passato e che nessuno,
infatti, ha mai riconosciuto.
Da subito gli Amministratori si opposero a questa scelta, ma gli ulteriori
tentativi di ripristinare la precedente
icona o di modificare quella appena
ottenuta risultarono vani e pertanto ci
si dovette accontentare di uno stemma
impossibile da collegare ai simboli e
agli elementi che appartengono, invece,
alla tradizione e alla cultura locale, molti
dei quali ancora visibili negli edifici
storici della Città.
ELABORAZIONE DEL NUOVO STEMMA E GONFALONE COMUNALE
La tradizione religiosa
La sua origine segna quasi sempre la nascita di ogni
comunità civile. A Pedara ha certamente inizio in epoca
bizantina con il culto a S. Caterina.
La successiva dominazione normanna portò alla diffusione del monachesimo benedettino e sull’Etna nacquero le prime abbazie. Nel territorio di Pedara fu
presente l’insediamento rurale monastico di S. Maria
del Boscochiuso e ad esso si dovette la formazione cristiana dei primi Pedaresi che, nel 1388, ottennero dal
vescovo la licenza per la costruzione della loro prima
chiesa parrocchiale dedicata alla Madonna Annunziata,
voluta poi protettrice di queste contrade, più volte affrante dalla lava ed altrettante volte risorte.
S. Caterina e l’Annunziata
Le violente eruzioni del 1408 e del 1444 costrinsero il
primo nucleo di Pedaresi a stabilirsi più a valle e, nell’attuale sito, iniziarono la costruzione della chiesa di S.
Caterina. L’altare maggiore di questa chiesa era però
dedicato all’Annunziata che, con S. Caterina, divenne
poi patrona di Pedara.
Il giglio appartiene alla simbologia mariana dell’Annunziata, il colore rosso, invece, rappresenta il martirio di
S. Caterina.
I personaggi che hanno creato il passato
È importante che lo stemma di un Comune contenga
anche riferimenti a suoi personaggi più rappresentativi
attraverso un particolare specifico della loro attività o
delle loro imprese o, meglio, riproducendo in parte o per
intero un eventuale loro stemma di famiglia. Normalmente
viene privilegiato uno stemma nobiliare.
A Pedara, nel passato, non sono esistite famiglie con tali
origini, però i personaggi che hanno contribuito alla sua
crescita sociale ed economica hanno fatto uso di segni distintivi dal Seicento alla metà dell’Ottocento.
Domenico Di Giovanni. Ricco mercante messinese, nel
1641 acquistò dalla Corona Spagnola il casale di Pedara
diventandone Barone. Ritenuto ottimo feudatario, fu capace di aprire strade ai traffici
e mantenere maestri di scuola, impiegando al proprio servizio molti operai che proteggeva e soccorreva. Avviato
con discreti risultati il piano di risanamento economico e
sociale del territorio, si ritirò a Messina dove morì il 18
maggio 1666. La sua memoria è rappresentata dallo
stemma collocato sulla finestra centrale della Basilica che
rappresenta due leoni controrampanti incoronati ed una
spiga di grano in mezzo.
Don Diego Pappalardo. È unanimemente considerato il figlio più illustre di Pedara, essendo stato un grande mecenate ed artefice di straordinarie imprese. Contribuì in prima
persona e con grande ingegno alla rinascita del paese dopo il disastroso terremoto del 1693 ed alla costruzione della Basilica di S. Caterina. A lui è intitolata
la piazza principale di Pedara.
Nel momento in cui fu ammesso nell’Ordine di Malta come cappellano conventuale, iniziò a presentarsi con un proprio emblema:
il braccio con la stella e tre
scaglioni (foto a sinistra); è
questo lo stemma che don
Diego adottò per sé e per la
propria famiglia.
Durante il ‘700 lo stemma di
don Diego fu modificato dai
suoi discendenti (foto a destra) con l’inserimento di elementi relativi alle famiglie Di
PRIMOPIANO
sottoponendolo all’analisi degli esperti
di araldica. Questi ultimi non conoscevano la memoria storica locale e non
presero in considerazione neanche il
simbolo che per 50 anni aveva rappresentato il Comune perché “difficile” da
riprodurre araldicamente; non tentarono
neanche di individuare, a livello locale,
ulteriori elementi che potessero sostituirlo in maniera valida. A Pedara avrebbero certamente trovato tutto ciò che
poteva essere utile al loro scopo.
Gli studiosi giunsero molto presto
ad una conclusione dopo aver effettuato
una semplicistica ricerca presso l’Archivio di Stato di Palermo, dove fu immediatamente rinvenuto un anonimo
quanto singolare stemma facente parte
di una simbologia generica che il governo borbonico aveva assegnato ad
ognuno di quei casali che, come Pedara,
erano stati creati comuni con la riforma
amministrativa del 1817/18.
L’operazione si limitò essenzialmente
a questo, senza che l’esito fosse, invece,
un risultato di elementi che potessero
identificare il Comune di Pedara attraverso la sua vera memoria storica.
Venne fornito, pertanto, uno stemma
attribuito “d’ufficio” costituito solo di
figure geometriche difformi, di incerta
e non provata origine e prive di valore
e significato storico ed etimologico. Il
15 febbraio 1977, infatti, il Presidente
della Repubblica Giovanni Leone decretò l’emblema in uso fino a qualche
mese fa. Solo alcuni dei suoi elementi
sono riconducibili allo stemma Borbo-
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pedaranotizie
Giovanni e Villafranca-Alliata (leone rampante e tre torri). Questo emblema durerà fino alla morte
del barone Domenico Papardo (1839), ultimo discendente diretto di don Diego Pappalardo.
Malta
Dall’analisi del nostro passato emerge che Pedara e Malta condividono un notevole patrimonio
di storia e arte. Tutto nasce dall’intraprendenza di don Diego
Pappalardo e dagli intensi scambi commerciali e culturali che
seppe attivare con l’arcipelago maltese. Fu il momento (il XVII
sec.) in cui Pedara fu conosciuta ed apprezzata dalle massime autorità dell’Ordine Gerosolimitano, dagli esponenti
delle più ricche famiglie europee e da diversi artisti del tempo,
primo fra tutti Mattia Preti, il grande maestro del barocco italiano. Don Diego fu molto legato a Valletta, anche perché era
sede dell’Ordine a cui apparteneva, e perché vi inviava neve
e vino. Nella Basilica di S. Caterina la croce di Malta è presente ovunque, fino alla punta più alta del campanile.
Ambiente e territorio
Vito Amico, uno storico ‘700, scrive che gli antichi celebravano il territorio di Pedara per la fecondità dei vigneti, per le messi, l’amenità
dei luoghi, i pascoli e i boschi di faggi e castagni. Omero narra dell’abbondanza di campi d’orzo e di frumento nonché di turgidi grappoli
di tralci frondosi. Nelle sue opere, Plinio afferma con precisione che qui si producevano vini molto famosi. Altre testimonianze sulla ricchezza dei boschi etnei si trovano anche in Ovidio e Teocrito oltre che negli scritti di molti altri storici e naturalisti. Ciò che da sempre ha
sostenuto l’economia di questi luoghi è stata, infatti, l’agricoltura, anche se ci sono stati periodi in cui la popolazione si è dedicata quasi
interamente ad altre attività come il commercio della neve e del carbone (soprattutto durante il ‘600). Ma esse, poi, finita l’epoca di don
Diego e soprattutto dopo il terremoto del 1693, persero vigore tanto che ad emergere fu soltanto la coltivazione della vite e, quindi, la
produzione di vino, ottenuto in abbondanza in ogni contrada a partire dal ‘700. Ecco, quindi, che il colore verde rappresenta il nostro
ambiente e la ricca vegetazione pedemontana etnea.
Sintesi degli elementi
Il verde
dei boschi e
dei frutteti
Il braccio armato
con la stella
dello stemma
di don Diego
PRIMOPIANO
La croce di Malta
testimonia gli
antichi legami
con La Valletta
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Il fondo nero
è il colore dell’abito
dei Cavalieri di Malta
Il fondo azzurro
simbolo dei
marmi policromi
della basilica
Il leone rampante
coronato
dello stemma dei
Di Giovanni
Il giglio
simbolo mariano
dell’Annunciazione
Il rosso
simbolo del
martirio di S. Caterina
pedaranotizie
N
el quadro delle
iniziative
messe in atto
dalla Scuola e
dall’Amministrazione Comunale
per avvicinare i
giovani alle istituzioni, lo scorso
20 maggio i ragazzi del baby Consiglio
hanno visitato a Palermo la sede dell’Assemblea Regionale Siciliana. La
delegazione è stata accolta ed introdotta
dal cerimoniere nella sala d’Ercole dove
si svolgono le sedute del Parlamento
Regionale. I baby consiglieri sono stati
accompagnati dal sindaco, avv. Anthony
Barbagallo, dal presidente del Consiglio
Comunale, dott. Mario Laudani, dal Dirigente Scolastico, prof. Emilio Chisari,
dalla vice Preside, prof.ssa Maria Pappalardo e dalle docenti Amalia Turrà e
Concetta Montesano.
Nel corso della visita, il cerimoniere
ha illustrato ai ragazzi, con chiarezza e
dovizia di particolari, la storia del Parlamento Siciliano, nonché le varie bellezze architettoniche del sito. La visita
si è conclusa nella Cappella Palatina,
nella quale sono stati ammirati i mosaici
bizantini e lo splendido soffitto ligneo.
Durante la mattinata, i ragazzi hanno
avuto possibilità di visitare la Cattedrale
e le splendide bellezze della città. Il
viaggio si è concluso con una tappa al
Santuario di Santa Rosalia sul Monte
Pellegrino e con un evento, purtroppo,
spiacevole: il decesso improvviso di
una nostra concittadina, membro della
comitiva di anziani che accompagnava
i ragazzi.
Attraverso la visita al Palazzo dei
Normanni, i baby consiglieri hanno
avuto modo di ripercorrere le vicende
storiche e culturali del Parlamento Regionale e di ammirare il grande patrimonio artistico che vi si custodisce.
FOCUS
L'Assemblea Regionale Siciliana è l'organo legislativo della
Regione, come previsto dal suo statuto
speciale. In virtù del
suo particolare stato
legislativo, è l'unica
assemblea regionale
italiana a possedere il titolo di parlamento e i suoi componenti (90) sono
identificati come deputati, eletti a suffragio universale diretto ogni cinque anni.
Il Parlamento Siciliano è considerato il più
antico (o tra i più antichi) al mondo. Nel
1097 ci fu la prima assise a Mazara del
Vallo convocata dal re Ruggero di un parlamento inizialmente itinerante. Il Parlamento siciliano era costituito da tre rami
e precisamente dal Feudale, dall'Eccle-
siastico e dal Demaniale. Il ramo feudale
era costituito dai nobili rappresentanti di
contee e baronie, il ramo ecclesiastico
era formato da arcivescovi, vescovi, abati
e archimandriti, mentre il ramo demaniale
era costituito dai rappresentanti delle 42
città demaniali della Sicilia.
Dal 1130, invece, si riunisce nella Sala
d'Ercole all'interno del Palazzo dei Normanni di Palermo. Dal 25 maggio 1947
ad oggi si sono susseguite XV legislature, inizialmente della durata quadriennale, e dal 1971 quinquennale.
Nel 1997 l'Assemblea ha celebrato il suo
900° anniversario.
AMMINISTRAZIONE
Il Consiglio Comunale
dei Ragazzi in visita
al Parlamento Regionale
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pedaranotizie
Il Presidente del Consiglio Comunale
Cari Concittadini, finalmente, dirà qualcuno, è arrivato il tanto atteso momento dell’inaugurazione del centro
diurno per anziani e, dopo qualche iniziale intoppo, sono iniziate subito tutte le attività ricreative: dal gioco a
carte alla ginnastica, alle attività di gruppo. Si sono così infittite le occasioni di incontro e i momenti per socializzare. Tra questi, si inserisce anche la visita a Palermo e all’Assemblea Regionale. Lo scorso 20 maggio,
infatti, una delegazione di amministratori insieme ai componenti del Consiglio dei ragazzi e ad un folto gruppo
di cittadini pedaresi si sono recati nel nostro capoluogo di regione. La mattinata è interamente trascorsa visitando il cuore di Palermo e la cattedrale, ammirando uno dei più interessanti siti di architettura medievale.
Dopo una breve pausa pranzo, nel primo pomeriggio ci siamo recati all’Ars dove ci attendeva la guida della fondazione Federico II per
illustrarci la sede del parlamento siciliano e tutte le varie sale fino ad ammirare la cappella palatina, uno dei “gioielli” più pregiati della
città. Il pomeriggio si è concluso con la visita al monte Pellegrino e alla chiesa di S. Rosalia, suggestivo luogo di fede e culto cristiano.
Una giornata così ricca di avvenimenti che si è, purtroppo, conclusa con la tragica e prematura dipartita di una nostra concittadina recatasi in gita con noi. Alla sua famiglia rivolgo le più sentite condoglianze da parte del Consiglio Comunale.
Mario Laudani
Presidente del Consiglio Comunale
Interventi dei Capi Gruppo
MPA
I funesti eventi accorsi in Abruzzo mi costringono a riflettere sulla tragedia, traendone delle conclusioni non
sempre piacevoli. Nulla si deve togliere al dramma dei nostri connazionali, ma una domanda ci si deve
porre da siciliani: perché la macchina della solidarietà nazionale funziona a due marce?
Mi ricordo ancora della notte di Santa Lucia, quando un terremoto colpì la Sicilia orientale in maniera devastante. Dov’erano erano le istituzioni nazionali, dov’erano le iniziative di solidarietà spontanea che tanto
stanno facendo per l’Abruzzo? Andando più indietro negli anni, ricordo il terremoto del Belice, una tragedia
di proporzioni ancora maggiori, con un alto numero di vittime. Ancora oggi le ferite sono evidenti con cittadini
costretti a vivere in accampamenti di fortuna. Senza parlare del terremoto di Messina (ci sono ancora cittadini che dopo 100 anni
vivono ancora da baraccati!!!).
Forse che nella sfortuna i connazionali abruzzesi hanno la “fortuna” di trovarsi a 200 km da Roma?
L’amara considerazione è quella di sembrare cittadini di serie B, lasciati a vivere di espedienti e chiamati in causa solo quando c’è bisogno del consenso elettorale. Attenzione, non dico che non sia giusto quanto stia avvenendo in Abruzzo, anzi si deve fare ancora di
più, ma ho paura che la nostra lontanza fisica dai centri di potere non ci aiuta e che se eventi di tale natura occorressero nei nostri
luoghi, la macchina della solidarietà non abbia le stesse funzionalità. Allora dobbiamo essere bravi noi ad evitare il peggio: come Amministrazione dobbiamo cercare di garantire strutture adeguate per le emergenze e sistemare tutte le carenze sia organizzative che
strutturali. Certo, di fronte alla violenza della natura poco si può fare ma nulla deve essere lasciato al caso. L’Amministrazione dovrà
rivedere tutta la situazione dell’edilizia scolastica prevedendo, ove necessario, anche la chiusura di plessi che non sono idonei staticamente, iniziando subito un’attiva opera per la creazione di scuole più sicure (lo dobbiamo al nostro futuro). Al di là di queste considerazioni, giunga ai connazionali abruzzesi il nostro più grande augurio perché possano ritornare alla normalità nel più breve tempo
possibile.
Antonio Fallica
AMMINISTRAZIONE
Forza Italia
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Cari Concittadini, nell’ultimo trimestre l’attenzione del Consiglio Comunale è stata quasi del tutto assorbita dalle scadenze legate all’approvazione del Bilancio di previsione per l’esercizio 2009 e dei
documenti di accompagnamento allo stesso, quali: il Piano triennale ed annuale delle opere pubbliche, il Piano triennale del fabbisogno di personale e il Piano di alienazione e valorizzazione dei beni
immobili di proprietà comunale. Certamente, a nessuno sfugge il significato amministrativo, gestionale
e politico di tali strumenti in grado di garantire il funzionamento della macchina amministrativa comunale e strategici per le ipotesi di sviluppo sociale ed economico che questa compagine amministrativa ha inteso intraprendere quale volano per la crescita dell’intera comunità pedarese. Senza entrare nello specifico dei
singoli provvedimenti, data l’esiguità dello spazio concessomi e della natura prevalentemente tecnico-economica della materia
in oggetto, colgo l’occasione per sottolineare il lavoro di sintesi, di indirizzo e di convergenza sinergica in termini politici ed amministrativi portato avanti dal gruppo consiliare di Forza Italia non solo all’interno della maggioranza, ma soprattutto in ambito
consiliare e della commissione Bilancio dove si è operato con grande senso di responsabilità e avendo a cuore esclusivamente
i bisogni e le necessità di Pedara e dei Pedaresi. Sento, quindi, il dovere di ringraziare i colleghi Mario Laudani e Giuseppe
Deodati per l’impegno, la dedizione e l’unità di intenti dimostrati durante le diverse fasi che hanno portato all’approvazione di
questo importante strumento programmatico.
Angelo Pulvirenti
pedaranotizie
Alleanza Nazionale
Cari Concittadini, è con grande piacere e orgoglio che scrivo su questa rivista dopo aver visto splendere il
nostro centro storico grazie alla nuova illuminazione artistica. Orgoglio dovuto anche al fatto che questa,
come altre opere, chiamano in causa i nostri assessori Roberto Laudani e Gaetano Petralia.
Prosegue quindi il tenace e impegnativo volere dell’amministrazione di mantenere le promesse fatte in
campagna elettorale per rilanciare e dare un nuovo volto più sobrio e turistico al nostro amato paese.
Il Consiglio Comunale, da parte sua, grazie al voto favorevole dei gruppi di maggioranza ha approvato il
piano triennale delle opere pubbliche (triennio 2009-2011) e il programma annuale del 2009.
In particolare, l’interessamento dei nostri assessori, oltre che per tutte le altre opere, è stato più incisivo per i seguenti progetti:
• la realizzazione dell’impianto di pubblica illuminazione in alcune strade comunali;
• la costruzione di un impianto fotovoltaico, opera fortemente voluta dal nostro gruppo, che porterà notevoli vantaggi e risparmi
energetici per le casse comunali;
• la riqualificazione urgente dei quartieri S. Caterina e S. Biagio e la ristrutturazione dei palmenti e dei percorsi pedonali siti
nel centro storico.
In conclusione, mi preme evidenziare gli sforzi fatti per mitigare e combattere il randagismo sul territorio. Una piaga che affligge il
nostro territorio e dovuta ad alcuni insensibili e disonesti che abbandonano i loro animali. E’ prevista un’imponente campagna di informazione al cittadino, con censimento, microchippattura e sterilizzazione dei randagi; tutto questo grazie anche alla collaborazione
con la Provincia Regionale di Catania.
Per qualsiasi informazione o suggerimento non esitate a contattare i consiglieri di Alleanza Nazionale Nino Moschetto e-mail: [email protected] e Alfio Maccarrone e-mail: [email protected], oppure presentate segnalazione anche
telematica al nostro efficiente Ufficio Relazioni Pubblico: [email protected]
Egregi Concittadini,
col problema rifiuti, purtroppo, si è perennemente in emergenza: ormai è stato detto quasi tutto e il
contrario di tutto. In questo “mare magnum” una sola cosa è certa: bisogna produrre meno rifiuti e
bisogna differenziare di più perchè essi diventino una risorsa.
Produrre meno rifiuti vuol dire ridurre i costi della discarica e quindi diminuire le spese sostenute dai
cittadini. Accade spesso di sentire ragionamenti del tipo: perché dovrei comportarmi correttamente
quando gli altri non lo fanno? Perché dovrei differenziare se la raccolta non viene fatta sempre? Perché
dovrei aspettare che mi ritirino gli ingombranti se altri li buttano per strada o nei boschi? Purtroppo
questi tipi di atteggiamento hanno contribuito a trasformare il problema rifiuti in una grande questione nazionale. Tutto ciò ci
porta a riflettere sui nostri comportamenti e sul fatto che dobbiamo indirizzarli verso una modalità di gestione più consapevole e
rispettosa dell’ambiente e della qualità della vita che vorremmo sempre migliore. Bisogna che ognuno di noi, dal semplice
cittadino al grande impresario industriale, faccia la propria parte, con la certezza di contribuire a realizzare qualcosa di davvero
utile per tutti.
L'obiettivo di ridurre quanto più possibile la produzione di rifiuti indifferenziati, da smaltire nelle discariche o negli inceneritori, è
oggi un obbligo sancito dalla legge, ma è anche un preciso dovere civico. Questo Assessorato sta mettendo in atto degli
interventi mirati a sensibilizzare i cittadini sull'importanza che assume la raccolta differenziata dei rifiuti. Pur trovandoci ancora in
una fase di transizione, stiamo lavorando molto per arrivare a raggiungere obiettivi importanti. Da qualche tempo sono stati
posizionati nuovi cassonetti per la indifferenziata e nuove campane utilizzate per la raccolta della carta, del vetro e della
plastica/metalli. Sono state preparate anche 5000 brochure che a breve verranno distribuite; al loro interno si troveranno tutte le
informazioni necessarie al giusto utilizzo dei cassonetti oltre alle notizie sulla raccolta porta a porta già istituita nel centro storico
della città. Da sottolineare che sono stati consegnati agli esercenti i contenitori in cui gettare plastica e vetro e nei ristoranti e nei
pub sono stati sistemati i contenitori per l'umido. Inoltre, presso la Sede Comunale è stato istituito uno sportello informativo TIA,
riservato solo ai residenti, per evitare lunghe ed estenuanti code presso altre sedi comunali (Mascalucia - San Giovanni La
Punta). A breve verrà aperto il CCR o centro di raccolta dei rifiuti, sito in via Teocrito, che permetterà a tutti i cittadini di
differenziare i loro rifiuti ed ottenere in cambio benefici economici.
Oltre a ciò, vorrei ricordare a tutti i cittadini che è attivo il numero verde 800-123967, utile per coloro che hanno il bisogno di
smaltire i cosiddetti rifiuti ingombranti, cioè lavatrici, frigoriferi, ect, e per richiedere la vasca ove riporre la decespugliazionepotatura che non va collocata nei cassonetti o nelle immediate vicinanze. Il servizio è assolutamente GRATIS.
Inoltre, è di fondamentale importanza per l’Amministrazione procedere all’individuazione delle posizioni di evasione e di elusione
al fine di evitare il rischio di un gravissimo danno di sperequazione tra Cittadini che adempiono il loro dovere di partecipazione
alla copertura della spesa e Cittadini colpevolmente o inconsapevolmente inadempienti. Il costo del servizio va ripartito su tutti i
cittadini: non possiamo tollerare che siano solo i soliti “onesti” a pagare per tutti!
In accordo con l’ATO 3 Simeto Ambiente, verranno effettuati anche severi controlli sul servizio svolto dall’azienda Mosema, che
gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti sul nostro territorio, e in caso di accertati disservizi verranno richieste le dovute decurtazioni.
In definitiva, si dice che “il minimo battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo”.
Questa è la famosa frase che esprime la teoria del caos ovvero, una minima variazione può produrre un grande cambiamento.
Cambiamento anche in positivo!!!
E allora, cari concittadini, ribaltiamo il nostro punto di vista, pensiamo diversamente, pensiamo “differenziato”. Crederci fa la differenza!
L’Assessore all’Ecologia ed Ambiente
Dott.sa Milena Verdi
AMMINISTRAZIONE
Comunicazione dell’assessore all’Ecologia e Ambiente
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pedaranotizie
Su iniziativa del patronato Acli di Catania
e della Misericordia di Pedara
Aperto lo Sportello Salute
SERVIZI SOCIALI
S
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i chiama
“Sportello
Salute” e
nasce da una
collaborazione
fra due delle più
importanti realtà
associative dell’hinterland dei paesi
etnei: patronato Acli e
Fraternita di Misericordia.
Il nuovo servizio si rivolge in particolare a tutti i cittadini, lavoratori e
non, che accusano problemi di salute
e di invalidità e che incontrano difficoltà nell’accesso ai relativi servizi di
informazione, assistenza e alle conseguenti prestazioni di natura assistenziale ed economica.
L’idea di attivare lo sportello salute
nasce dalla comune riflessione che
segue l’esperienza maturata da un’attività di volontariato in prima linea. Per
alcune categorie di soggetti come gli
anziani, una semplice richiesta di
informazioni per il conseguimento di
una prestazione sociale può trasformarsi sempre più frequentemente in
un vero e proprio calvario di viaggi e
rinvii senza riuscire a trovare una soluzione. Basti pensare ai tempi
oggi occorrenti per l’espletamento di una pratica di invalidità civile, o all’iter per
richiedere protesi e/o ausili.
Ecco, dunque, che il nuovo
servizio non vuole essere l’ennesimo centro disbrigo pratiche ma
caratterizzarsi per la speciale attenzione che viene riservata nei
settori delle invalidità e
non autosufficienza e per
le sinergie di rete che
vengono attivate con
tutti quei rappresentanti delle Istituzioni
e del terzo settore
che vogliono condividere tale azione.
In sintesi, lo “Sportello
Salute” offre servizi di informazione e assistenza nei seguenti ambiti: pensione di vecchiaia e
inabilità, invalidità civile, indennità di
accompagnamento e frequenza,
infortuni sul lavoro, domande di in-
dennità di disoccupazione, riconoscimento handicap e relative agevolazioni, disabilità e collocamento
obbligatorio, esenzioni sanitarie e richiesta di protesi e ausili, rilascio certificazione ISEE.
Sono più di 50 le persone che si
sono rivolte allo “Sportello Salute” nel
corso del primo mese di attività, richiedendo assistenza soprattutto nei
settori dell’invalidità civile e pensionistico. Coloro che si trovano nell’impossibilità di spostarsi dalla propria
abitazione, potranno richiedere l’intervento degli operatori a domicilio previo appuntamento telefonico.
Attivato lo sportello
Informafamiglia
Dallo scorso mese di gennaio il Comune
di Pedara, in collaborazione con
l’Associazione “L’Albero di Andrea
Onlus” e i servizi sociali territoriali, ha
attivato lo Sportello “Informafamiglia”
quale centro di informazione e di ascolto
per le famiglie. Lo Sportello offre alla
cittadinanza consulenza psicologica,
pedagogica, mediazione familiare,
orientamento scolastico e professionale
Lo “Sportello Salute” è attivo
presso la sede della Misericordia di
Pedara in via Pizzo Ferro 5 (zona
campo sportivo nuovo, accanto la palestra comunale) nei giorni di:
Lunedì dalle 17.00 alle 19.00
Mercoledì dalle 16.30 alle 19.30
Venerdì dalle 9.00 alle 11.00
Per ulteriori informazioni, contattare
gli operatori al seguente recapito:
095.915100 nei regolari
e consulenza legale.
Per il periodo estivo l’Associazione ha
organizzato il Grest “R…estate a
Pedara” per i bambini dai cinque ai dieci
anni residenti sul territorio comunale al
fine di offrire loro attività ludicoespressive che favoriscano la
socializzazione e il lavoro di gruppo.
Loredana Nicita, in qualità di presidente
dell’Associazione, unitamente al
responsabile scientifico, dott. Gianni
Panebianco, da anni opera sul territorio
regionale per la promozione di attività di
servizio civile, di progettazione sociale e
di formazione. Obiettivo primario
dell’Associazione è quello di
rappresentare un punto di riferimento
regionale tecnico scientifico ed
organizzativo per tutti gli altri Enti noprofit pubblici e privati che operano
nello stesso settore.
A tal fine, l’Associazione si propone di
continuare ad operare nel tempo in tal
senso offrendo sempre maggiori servizi
volti al miglioramento della qualità di vita
dei cittadini.
Giuseppe Sambataro
Operatore dello Sportello Informafamiglia
pedaranotizie
La disabilità e la scuola: un incontro a Pedara
L’integrazione della diversità
Laboratorio
agroalimentare
Lo scorso giugno, il plesso scolastico di
via Alcide De Gasperi ha realizzato un
laboratorio di educazione agroalimentare
di Enza Zappalà
L
o scorso 6
maggio,
presso l’Istituto
Comprensivo
“S.
Casella” di Pedara, si è tenuto
un incontro tra le
insegnanti delle
18 sezioni della scuola materna, la consulente didattica, prof.ssa Rita Puglisi,
e la pedagogista Antonella Liotta,
avente come tema la disabilità nelle
scuole: una lodevole iniziativa che ha
posto l'accento su un argomento importante e delicato, spesso affrontato
pur in mancanza di mezzi adeguati.
“Si è voluti partire proprio dalla scuola
materna - ci spiega la prof.ssa Puglisi perché è questo il primo contatto concreto che un disabile ha con la quotidianità, con i propri coetanei; un buon
approccio nella scuola materna - continua
la consulente - significa gettare delle
basi solide per una buona integrazione
la differenza che invece degli occhi
vede con le dita, con il naso, con le
orecchie. E se capitasse a noi? Come
ci sentiremmo? Per capire di cosa si
sta parlando, si può provare ad andare
al Polo Tattile Multimediale di via Etnea
(è l’unico centro polifunzionale d’Europa
che riunisce servizi e strutture pensate
per non vedenti e ipovedenti; primo in
Italia e terzo in Europa dopo Parigi e
Londra) all'interno del quale troverete
tra le altre cose lo show-room “Frammenti di luce” dove, chiudendo gli occhi,
potrete vedere toccando e sfiorando.
E' questo, infatti, un museo dove sono
poste delle celeberrime opere che, ad
esempio, possono essere capite toccandole con le mani, all'insegna dell'arte
che “non si vede”. E', tuttavia, all'interno
del “Bar al buio” che si capisce, per il
tempo di un battito di ciglia, cosa vuol
dire oscurità ma anche integrazione! In
questo bar, infatti, dove le guide sono i
non vedenti, le diversità scompaiono.
Tutto questo è necessario che si
dal titolo: “Agrumi di Sicilia, storia,
produzione, consumo”, con l’intento di
valorizzare uno dei prodotti di qualità della
nostra regione. L’attenzione rivolta ad
alunni ed insegnanti mira a suscitare nuovi
comportamenti alimentari e a costruire
abitudini alimentari legate alla propria
identità culturale.
Gara di solidarietà
Nelle settimane precedenti la fine
dell’anno scolastico, i bambini e le
insegnanti della scuola dell’infanzia dei
plessi di piazza Don Bosco (“G. Faro”), di
piazza Del Popolo e del plesso scolastico
di via Alcide De Gasperi hanno
organizzato la “Gara del dolce” e il
“Mercatino del cuore” il cui ricavato è
stato interamente devoluto alle
popolazioni terremotate dell’Abruzzo.
I partecipanti all’incontro
realizzi in gesti concreti: ed è ciò che
la prof.ssa Puglisi e la pedagogista
Liotta hanno esposto alle educatrici
pedaresi formulando altresì ipotesi di
didattica a favore dei bambini disabili
e non solo. Sono stati illustrati, quindi,
dei supporti educativi utilizzabili da
tutti i bambini vedenti, ipovedenti e
non vedenti, come ad esempio libri di
favole con personaggi intercambiabili,
grafica in braille e didascalia leggibile
con gli occhi e con il tatto, pallottolieri
in bassorilievo per imparare a far di
conto: tutto, insomma, all'insegna della
“integrazione della diversità” e non al
semplice inserimento di essa.
Ci auguriamo che questo primo
incontro presso la scuola di Pedara
possa essere foriero di un'attività di
sensibilizzazione da parte di tutte le
istituzioni.
Giornata della Terza Età
Ha riscosso un ottimo successo la prima
edizione della “Giornata della Terza Età”
organizzata dall’assessorato comunale alla
Solidarietà Sociale con il contributo
dell’Azienda Provinciale per il Turismo
presso la nuova area di Palazzo Pulvirenti.
Erano presenti l’assessore provinciale
Pippo Pagano, il Sindaco Anthony
Barbagallo, gli assessori comunali Nuccio
Di Prima e Domenico Scirè e il presidente
del Consiglio Comunale Mario Laudani.
Dopo la messa celebrata da padre
Raffaele Landolfo che ha ribadito
l’importante ruolo formativo ricoperto dai
“giovani della terza età”, la giornata si è
conclusa con un divertente spettacolo.
SERVIZI SOCIALI
dove spesso, è la stessa famiglia ad
avere difficoltà nell'accettare la diversità”.
Sono parole forti quelle utilizzate dalla
prof.ssa Puglisi, che lasciano interdetti
ma che, tuttavia, ci fanno riflettere sulla
gravità della situazione. Lei parla da
non vedente che ha imparato a vivere
con queste problematiche e a rapportarsi
quotidianamente si trova con genitori
spaesati e impauriti.
Sapevate che in Italia si stimano circa 2
milioni 824mila disabili, di cui circa
352mila ciechi totali o parziali? E ben il
33% dei disabili è portatore contemporaneamente di almeno due disabilità?
Il problema della cecità, come per
tutte le disabilità, è una questione che
spesso si cerca di ignorare, come capita
per tutte le cose di cui abbiamo paura:
niente di più sbagliato! La persona non
vedente è esattamente come noi, con
13
pedaranotizie
IX corso di primo soccorso
La voce della periferia/2
S
Continua il nostro viaggio all'interno
delle realtà pedaresi e, dopo l'incontro
con la rappresentanza di Pedara sud, ci
spostiamo verso nord, a Tarderia e
dintorni dove da tempo opera
un’organizzazione fondata dall'avv.
Sebastiano Attardi e, dal 2007, anche
un comitato spontaneo che si propone
di mediare tra gli abitanti e
l'Amministrazione. Quest’ultimo,
costituitosi sulla spinta emotiva data
dalla paura per i numerosi furti
verificatisi in quel periodo, vede la luce
per volontà del consigliere Monica
Lombardo e oggi conta 100 iscritti che
si propongono di focalizzare l'attenzione
sui problemi che preoccupano la
periferia nord non soltanto dal punto di
Si è concluso lo
scorso 19 gennaio il
IX corso di primo
soccorso organizzato dalla
Fraternita di Misericordia
di Pedara che, come in
ogni edizione, ha riscontrato una numerosa partecipazione forzando i limiti
imposti dalla segreteria organizzativa dei cinquanta corsisti.
Da qualche anno ormai si è cercato di garantire almeno un corso aperto a
tutta la cittadinanza ed in questa missione la Misericordia di Pedara ha creduto
ed investito con parecchie risorse, non deludendo mai le aspettative dei partecipanti, rispondendo sempre con professionalità e puntando anche ad una formazione personale e ad un obbligo di legge per i lavoratori (addetto al primo
soccorso L. 81/2008).
L’auspicio è che i partecipanti comprendano il ruolo del soccorritore e, contestualmente, si innamorino del volontariato inteso anche come dono di sè, collaborando attivamente con la locale Misericordia, dando la propria personale
disponibilità entrandone attivamente a far parte e, più in generale, della catena
dei Volontari di Protezione Civile.
Per il 2009 è già in cantiere il X Corso di Primo Soccorso tanto che si sta definendo la calendarizzazione delle lezioni e, non appena possibile, verrà data la
più ampia pubblicizzazione delle modalità operative.
SERVIZI SOCIALI
Servizio civile fra minori e anziani
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Tra i progetti approvati per il decimo bando del
Servizio Civile Nazionale, vi è anche quello presentato dal Comune intitolato “Insieme per un
anno”. L’obiettivo è quello di offrire alle fasce deboli presenti sul territorio comunale (minori e anziani) servizi adeguati alla domanda in termini di
efficienza, efficacia e qualità, al fine di favorire
forme di socializzazione, integrazione e prevenzione del disagio sociale. Tali scopi hanno una
grande valenza formativa, a maggior ragione se
chi li realizza sono giovani tra 18 e 28 anni che,
scegliendo di svolgere il Servizio Civile Nazionale, si mettono in gioco e offrono a
favore della collettività un anno della loro vita.
Grazie all’iniziativa del Comune, i giovani avranno l’opportunità di diventare attori
protagonisti nella costruzione della società di oggi e del domani, sperimentando i
valori della solidarietà e della cittadinanza attiva attraverso le molteplici attività previste nel progetto.
Il comitato
di Pedara nord
Un particolare dei boschi di Tarderia
vista della sicurezza ma anche da quello
della difesa ambientale. “Non
scordiamo, infatti, che queste zone
ricche di boschi ricadono in parte
all’interno del Parco dell'Etna - ci dice il
consigliere Lombardo - e sono visibili a
tutti le innumerevoli discariche abusive
disseminate ovunque, nonché il sempre
crescente numero di cani randagi e la
difficoltà di poter usufruire di alcuni
servizi primari”.
Sono molti, insomma, i problemi che si
presentano e lo scopo del comitato è
proprio quello di veicolarli
all'Amministrazione con la quale,
sottolinea ancora il consigliere
Lombardo, si è sempre dialogato con
riunioni e sopralluoghi alla presenza del
sindaco Barbagallo.
Il comitato non è in possesso di una
propria sede ma le riunioni si svolgono
in alcuni locali messi gratuitamente a
disposizione da alcuni residenti. Chi vi
volesse aderire, ovvero ottenere
informazioni attinenti, può telefonare al
numero 340.6863488.
Enza Zappalà
pedaranotizie
Itinerario nell’arte
Casa “Consoli”
di Laura Petralia
Il prospetto nord
significative nel corso del tempo, a partire dal nucleo originario risalente alla
metà del XVIII secolo e poi rimaneggiato
intorno al 1879 quando fu totalmente
rinnovato soprattutto nelle decorazioni
interne e con l’aggiunta della nuova
ala orientale.
Il prospetto sud
vrapposizioni e presenta il corpo principale rivolto a nord sul corso Ara di
Giove e a sud su una bella corte sulla
quale converge un’interessante formazione di locali accessori costituenti la
lavanderia, la scuderia, la carrozzeria,
una serie di magazzini e la cantina,
una delle più estese del paese e che si
può considerare anche la parte più antica dell’edificio stesso, antecedente,
forse, al terremoto del 1693. Almeno
dal XVII secolo, infatti, il terreno su cui
sorge la struttura è proprietà della famiglia Consoli.
Il corpo centrale della fabbrica è
quello che ha subito le modifiche più
Fra i più significativi personaggi della famiglia ricordiamo Teresa Consoli Faro (1823-1911), benefattrice e madre
della Serva di Dio Giuseppina Faro (1847-1871) e più
recentemente il prof. dott. Giuseppe Consoli Toscano (1879-1957), illustre chirurgo e docente universitario (foto a destra).
Nato a Pedara l’1 dicembre 1879, figlio di Antonino e di Giuseppina Toscano, compì i suoi brillanti studi al collegio Pennisi di Acireale e quindi
a Catania dove conseguì la laurea in Medicina e
Chirurgia il 7 Luglio 1904. Trasferitosi a Napoli, vi
rimase nove anni durante i quali lavorò nella clinica
chirurgica sotto la guida degli illustri proff. D’Antona
e Cardarelli, e nel 1913 conseguì la libera docenza
universitaria. Tornò quindi a Pedara, dove il 12 gennaio
1913 sposò Maria Assunta Laudani (anch’essa proveniente
da una famiglia pedarese ricca proprietaria terriera) con una
fastosa cerimonia che meritò lunghi articoli nelle cronache
dell’epoca.
Prese parte alla Prima Guerra Mondiale svolgendo la sua
opera presso l’ospedale da campo 084 al fronte col grado di
Il balcone centrale
Capitano medico; in seguito ad un’infezione contratta operando in circostanze disagevoli nei tragici giorni del 1917
dopo la battaglia di Caporetto, fu a lungo ricoverato
all’Ospedale di Udine. Congedato con il grado di
Maggiore medico si trasferì a Palermo quale direttore
dell’Ospedale Rosolino Pilo. Stabilitosi poi a Catania nel 1922, aprì, insieme ai proff. Gussio e Albergo, una clinica all’avanguardia nella quale
operavano i più illustri professori presenti all’epoca
in città, fra quali il prof. Citelli. Fu assistente all’Università di Catania del prof. Muscatello e lavorò
con il prof. Benedetti e il prof. Francesco Greco. Nel
1935 fu nominato cavaliere della Corona d’Italia. Dopo
la Seconda Guerra Mondiale, diminuì progressivamente
la sua attività per problemi di salute. Morì nella sua Pedara
il 27 giugno 1957. Svolse sempre la sua professione con
grande maestria e in maniera disinteressata, specialmente
verso i suoi concittadini più bisognosi. Per le sue grandi doti
umane e per la sua illimitata generosità è considerato uno dei
grandi benefattori della comunità locale, tanto da meritarsi
l’intitolazione di una strada del paese.
BENICULTURALI
S
ituata dove anticamente era l’ingresso est del paese, anticipando
le caratteristiche architettoniche
dell’intero corso Ara di Giove, casa
“Consoli” si presenta con un prospetto
regolare articolato in un complesso sistema spaziale dove, tra cantine, stalle,
cortili, cisterne e stanze ben conservate,
riecheggia ancora la storia di una casata
fatta di fasti e grandi uomini.
Da un punto di vista architettonico
si tratta di uno dei complessi più significativi del paese, edificato da una famiglia fortemente legata alle varie vicende storiche pedaresi. L’attuale struttura è il frutto di una lunga serie di so-
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pedaranotizie
8ª StraPedara
Alla scoperta del paesaggio locale
V
oluta fortemente del sindaco, Anthony Barbagallo, dopo una
sosta durata circa 15 anni, lo scorso 28 giugno è tornata la
StraPedara, organizzata dall’oratorio salesiano in collaborazione
con il Comune di Pedara e la Provincia Regionale di Catania. La marcialonga non competitiva, di oltre 4 km, è stata preparata in tutti i
minimi dettagli anche per riscoprire e valorizzare tutti quei luoghi più
nascosti del paesaggio pedarese. L’invito è stato rivolto a tutte le
famiglie che avevano il desiderio di passare una giornata fuori porta:
la classica “scampagnata”, piena di sport, natura, sano divertimento
e tanta, tanta “salesianità”. Per una migliore riuscita, per gli oltre 600
partecipanti sono stati previsti: postazioni sanitarie e di ristoro, servizio
di protezione civile in collaborazione con la Fraternita di Misericordia,
bus navetta per il trasporto di coloro che ne avessero fatto richiesta e
animazione curata dal CGS “Miaramandeha”.
La giornata è stata propiziata da uno splendido sole che ha
invogliato centinaia di cittadini a scendere in piazza Don Bosco,
svegliati da diversi colpi a cannone e dalle campane delle chiese cittadine. La manifestazione ha vissuto grandi momenti di aggregazione
fin dall’inizio, con la S. Messa celebrata davanti al monumento al
santo dei giovani da don Giuseppe Di Leonforte, direttore della casa
Salesiana e da don Carmelo Coco, direttore dell’Oratorio; in seguito,
dopo il taglio del nastro da parte del sindaco, Anthony Barbagallo, la
suggestiva e colorata carovana di partecipanti, al suono della banda
musicale ha attraverso il centro storico e, dirigendosi verso via
Tarderia, ha raggiunto il castagneto di monte Difeso. Il terreno, gentilmente offerto, è stato adibito e perfettamente attrezzato per intrattenere
i presenti con giochi ed attività campestri di vario genere: dalla gara
con i sacchi al tiro alla fune, dalla corsa sino ai giochi di abilità e da
tavolo.
La giornata è stata un po’ rovinata da un improvviso acquazzone
che all’ora di pranzo ha colto tutti di sorpresa; nessuno, però, si è
scoraggiato e, con i mezzi messi a disposizione dal Comune, nell’arco
di poco tempo la comitiva è riuscita a trasferirsi nel cortile dell’oratorio
per consumare il pranzo.
L’ottava StraPedara si è conclusa con giochi, canti popolari, il
classico sorteggio finale e un arrivederci al prossimo anno.
EVENTI
Giuseppe Pappalardo
16
pedaranotizie
A Pedara uno spettacolo musicale per la difesa dei diritti dell’infanzia
“Impronte di speranza”
di Emilio Mastriani
G
iovedì 11 giugno, presso il parco
comunale di piazza don Bosco,
l’associazione culturale “Centro
Storico” di Pedara, con il contributo del
Comune (Assessorati Spettacolo e Cultura) ha realizzato uno spettacolo musicale
dal titolo “Impronte di Speranza” in difesa
dei diritti dell’infanzia. L’evento è stato
curato dal gruppo musicale “Impronte”
con la collaborazione dell’associazione
onlus “Meter” di don Fortunato Di Noto,
il noto prete antipedofilia che da anni è
impegnato contro lo sfruttamento sessuale dei bambini.
Meter si pone a tutela dell’infanzia rinnovando stile e metodo di
lavoro contro la pedofilia e la pedopornografia. L’innovazione è il frutto
di una visione più ampia dei diritti dell’infanzia e, soprattutto, della convinzione che non basta la repressione da parte delle sole forze di polizia
per stroncare questo turpe commercio. Ci vuole anche una rete capillare
di persone competenti e motivate, capaci di rapportarsi con la società
in cui vivono, perché si crei una mentalità di vigilanza, sostegno e
protezione dell’infanzia, rendendo l’abuso, e l’omertà che lo copre, un
crimine insopportabile per la coscienza collettiva. Da qui è nata l’idea di
realizzare uno spettacolo musicale per sensibilizzare anche la cittadinanza
di Pedara, perché la pedofilia e gli abusi in genere non devono continuare
ad essere un “olocausto silenzioso".
All’evento sono intervenuti la dott.ssa Maria Grazia Figura, volontaria
dell’Associazione “Meter” che ha portato anche i saluti di don Fortunato
Di Noto e ha presentato diverse toccanti testimonianze, alcuni bambini
con i loro “pensierini” e l’assessore Domenico Scirè a nome dell’Amministrazione Comunale.
Laura Petralia
Replica di Albert Moore “Midsummer”
EVENTI
Artisti di casa nostra
Cristina Settembrini, giovane artista pedarese, quest’anno ha ricevuto un importante premio, portando a casa il terzo
posto al concorso nazionale Etichett’Arte
svoltosi a Roma lo scorso mese di febbraio.
Dopo aver conseguito il diploma all’Istituto d’Arte di Catania nel 2006, si iscrive
all’Accademia di Belle Arti dove ancora
oggi continua la sua formazione artistica.
A soli ventidue anni la pittrice vanta già
un copioso numero di partecipazioni artistiche, molte delle quali con buoni risultati, che le hanno permesso
di vivere esperienze di notevole rilevanza e di esportare il proprio talento al di là dei confini isolani.
Le sue opere, frutto di un’attenta osservazione dei maestri dell’arte
internazionale, nascono dalla attuazione di una minuziosa ripetizione
di particolari e immagini che, oltre a riprendere forme e spazi, riescono
a ricreare atmosfere avvolgenti. Accanto ad una buona tecnica, Cristina dimostra una sapiente padronanza nell’organizzazione spaziale,
dove proporzioni e passaggi chiaroscurali non si indeboliscono ma,
al contrario, diventano caratterizzanti di una pittura che è già in grado
di anticipare le tracce di un linguaggio autonomo.
17
Quadranti
d’Architettura
Un premio sempre più conosciuto
e apprezzato in Europa
EVENTI
A
18
ccolta nel nuovo palazzo dell’Expo pedarese, la terza edizione del prestigioso premio
“Quadranti d'Architettura” si è svolta il
3 a 4 luglio u. s., organizzata dal Comune
di Pedara in collaborazione con l'Ordine
degli Architetti e l'Ordine degli Ingegneri
della provincia di Catania
L'evento, che annualmente ha per
oggetto l'architettura contemporanea
in Sicilia, nel breve volgere di poco ha
raggiunto una notorietà e una risonanza
su scala europea. Si tratta certamente
di un appuntamento importante che fa
il punto sullo stato della progettazione
contemporanea in Sicilia e il gemellaggio
annuale con una facoltà di Architettura
Europea lo carica anche di un interesse
che va oltre i confini dell'isola. L'edizione
2008 ha visto ospite il Politecnico di
Varsavia, mentre quest'anno è stata la
volta della Spagna con la Facoltà di
Architettura di Madrid.
Il gruppo di professori spagnoli della
Escuela Técnica Superior de Arquitectura, Universidad Politecnica di Madrid
era composto da:
- Luis Moya, Catedrático di Urbanistica;
- Darío Gazapo, Profesor Titular, Direttore del Dipartimento di Progettazione;
- Joaquín Ibañez Montoya, Profesor
Titular di Progettazione;
- Marian Álvarez-Builla, Profesor Asociado di Rappresentazione;
- Concha Lapayese, Profesor Asociado
di Progettazione;
- Graziella Trovato, Profesor Asociado
Dipartimento di Composizione Architettonica.
Il tema da loro trattato è stato: L'architettura contemporanea in Spagna.
Tendenze ed interventi di recente realizzazione. L'influenza della teoria e pratica dell'architettura italiana in Spagna.
L'evento si è svolto in due giornate
ricche di dibattiti e confronti tra l'architettura Siciliana e quella Spagnola. Nei
locali dell'edificio settecentesco è stata
allestita una mostra di tutti i progetti
partecipanti che una giuria qualificata
ha valutato e premiato, assegnando i
premi “G. B. Vaccarini” secondo le sezioni previste dal bando.
Nella serata finale, un folto pubblico
ha applaudito i numerosi premiati nelle
siciliano. L'ing Camillo Bosco ha ricevuto, invece, un premio speciale per
l’operosa attività di progettista e strutturista svolta in Sicilia.
Il “premio “G. B. Vaccarini" è andato
anche ad una scuola ed in particolare all’arch. A. Saggio per aver dato vita a se-
I partecipanti al Premio
tre sezioni a seconda della tipologia
dell’intervento:
A) Sezione “Opera d’interni” - il vincitore
è stato l’arch. Nigel Allen dello studio
Monoarchitetti di Catania con il progetto
“Un ristorante giapponese”.
B) Sezione “Opera prima” - il vincitore
è stato l’arch. Luca Bullaro con il progetto
“Giardino pubblico a Bagheria” (PA).
C) Sezione “Opera d'Architettura” - il
vincitore è stato lo Studio Associato “Architrend” degli architetti Manganello e
Tumino con il progetto “Villa T Ragusa”
Sono state inoltre attribuite diverse
segnalazioni per ciascuna sezione.
Per la sezione A sono stati menzionati:
Moduloquattro arch. ass., l'arch. F.
Moncada e l'arch. D. Cammarata.
Per la sezione B sono stati menzionati:
d’“A Studio” e l'arch. T. Vecci.
Per la sezione C sono stati menzionati:
l'arch. M. Oddo, l'arch. F. Sagone e
l'arch. M. Coco.
I giovani G. Romeo, S. Greco e S.
Tosto hanno ricevuto una menzione
speciale così come l'arch. C. Fulci e
l'arch. M. G. Grasso Cannizzo che
hanno ricevuto rispettivamente il "premio
alla carriera" ed il premio “G. B. Vaccarini" per essersi distinti fuori dal territorio
minari di progettazione nel territorio di
Gioiosa Marea (ME) che hanno attirato
partecipanti da tutto il territorio nazionale.
La Giuria, inoltre, ha ritenuto di segnalare l'iniziativa dell'Associazione
Culturale “Spazi contemporanei” che
ha partecipato al premio mediante diversi progetti redatti da altrettanti architetti recentemente associati. Essi
sono: Ernesto Mistretta, Davide Cammarata, Francesco Moncada, Francesco Librizzi, Angelo Spampinato, Francesco Ducato, Massimo Basile, Sebastiano Amore, Claudio Lucchesi, A.
Guardo e R. Forte.
È certamente motivo di orgoglio per
Pedara rinnovare un appuntamento di
cosi qualificata valenza. Il paese è tra le
poche realtà comunali che in Italia organizza un premio sull'architettura contemporanea, e i progetti vincitori sono
stati pubblicati nelle maggiori riviste di
architettura: Abitare e Ottagono.
Un particolare riconoscimento è
stato consegnato dal Presidente dell'Ordine degli Architetti e dal Presidente
dell'Ordine degli Ingegneri a Tano Pappalardo, architetto, ideatore e coordinatore del Premio, quale divulgatore
d'Architettura.
pedaranotizie
Pedara-Oxford
uno scambio culturale di classe
D
Gli studenti dell’Istituto “S. Casella” e i loro partners inglesi nel giardino di Hertford college
alle numerose visite effettuate in vari
luoghi d’interesse culturale.
Di particolare rilievo è stata la visita
a Londra e ai suoi straordinari monumenti,
e a prestigiosi colleges come il Christ
Church, reso famoso, fra l’altro, dal celebre romanzo “Alice nel paese delle
meraviglie” e dal film “Harry Potter”, e
l’antico Hertford college nella cui bellissima hall il prof. Roche ha offerto agli
ospiti il pranzo e successivamente la
sua preziosa guida attraverso gli ambienti
Il Parlamento inglese
più importanti come la cappella e la biblioteca in cui è custodito, fra l’altro, un
antichissimo libro sulla Sicilia scritto in
latino. Molta calorosa è stata anche
l’accoglienza offerta dalle famiglie inglesi
che hanno espresso ai docenti un vivo
apprezzamento per l’interessante iniziativa dal grande valore umano e culturale.
L’efficiente organizzazione delle attività
svolte è stata curata con grande entusiasmo e dedizione dai docenti John
Lardner e Monica Albertinazzi Parkhurst.
EVENTI
diversi
a
anni, ormai,
e precisamente dall’anno
scolastico 2003/04,
l’Istituto Comprensivo “S. Casella” di
Pedara vive l’interessante esperienza
dello scambio culturale con la “Cheney School” di Oxford.
Tale iniziativa, nata grazie all’ex dirigente scolastico, prof. Giuseppe Paratore, e sostenuta con grande condivisione dall’attuale Dirigente, prof. Emilio
Chisari, dalla vice-preside, prof.ssa
Maria Pappalardo, e dalle docenti di
lingua inglese, Angela Cavalli e Maria
Greco, ha coinvolto sempre più gli studenti della scuola secondaria di primo
grado. Anche l’ultima edizione è stata
vissuta con grande entusiasmo dai docenti, dagli alunni e dalle loro famiglie.
Durante la prima fase dello scambio,
svoltasi tra il 20 e il 27 febbraio 2009,
14 studenti inglesi sono stati ospitati
dai loro partners siciliani. Il loro soggiorno
in Sicilia è stato ricco di attività socioculturali, di momenti di vita scolastica e
di numerose visite guidate presso alcuni
luoghi di maggiore interesse storico-artistico e paesaggistico della zona orientale, quali: Catania, Acireale, Pedara, il
parco dell’Etna, Taormina, Aci Castello
e Aci Trezza. Gli ospiti sono rimasti
colpiti dalla varietà del paesaggio siciliano, dai colori, dall’allegra atmosfera
del Carnevale acese e, naturalmente,
dalla gustosa cucina. Notevole è stato il
coinvolgimento emotivo delle famiglie
che si sono prodigate in mille modi per
accogliere i loro ospiti.
Altrettanto emozionante è stata la
seconda fase dello scambio che si è effettuata dal 28 marzo al 4 aprile in Inghilterra. Durante quelle splendide giornate trascorse tra il verde dei parchi, le
guglie dorate dei colleges e il delicato
profumo dei narcisi, dal volto dei ragazzi
traspariva una grande gioia per la nuova
ed interessante esperienza che ha dato
loro l’opportunità di conoscere dal vivo
gli aspetti salienti dello stile di vita britannico attraverso la partecipazione alle
attività scolastiche, alla vita familiare e
19
pedaranotizie
Il grande sogno di Enna
Un comitato spontaneo si occuperà di avviare la pratica per
la tumulazione privilegiata presso il Santuario
e di trascrivere la sua biografia.
di Salvo De Luca
EVENTI
L
20
o scorso 7 agosto, il sindaco,
Anthony Barbagallo, ha convocato in Comune una riunione
per discutere sulla procedura da avviare
per concedere alla signorina Venera
Zappalà, recentemente scomparsa,
una tumulazione privilegiata all’interno
dello Santuario, la casa di Maria che
ella ha curato con dedizione assoluta
per l’intera vita.
All’incontro erano presenti il parroco
della Basilica, padre Nello Cristaldi, il
presidente del Consiglio Comunale,
Mario Laudani, il presidente del Comitato Festeggiamenti patronali, Nino
Padalino, il presidente dell’Azione Cattolica, Felice Carciola, il vice segretario
generale del Comune, Sebastiano
Squadrito, e le persone più vicine a
Enna: i fratelli, la cognata, i nipoti e la
signora Giovanna Bonaccorsi.
La tumulazione privilegiata consente
di collocare una salma in un luogo diverso dal cimitero e può essere autorizzata dalle autorità competenti quando
concorrono giustificati motivi come,
ad esempio, onorare la memoria di
chi abbia acquisito in vita eccezionali
benemerenze.
Nel caso di Enna, padre Cristaldi si
farà portavoce presso il Consiglio Pastorale parrocchiale, il primo organismo
chiamato ad esprimersi in merito, comunicando successivamente il parere
alla Curia Arcivescovile. Naturalmente,
l’auspicio non è solo quello di ottenere
il benestare alla traslazione del corpo,
ma soprattutto quello che l’intera comunità pedarese possa recepire il messaggio di santità che la signorina Enna
ha saputo trasmettere.
Da un manoscritto del compianto
padre Salvatore Pappalardo, ex rettore
del Santuario, in cui è brevemente
tracciata una sua biografia, è emerso
inoltre come la Signorina avesse desiderato in vita la possibilità di ampliare i locali della sagrestia del Santuario per consentire l’ospitalità a
persone consacrate in grado di migliorare la gestione della struttura
stessa, soprattutto per l’accoglienza
dei tanti devoti della Madonna e di
Giuseppina Faro.
Durante l’incontro in Comune si è
deciso di costituire un comitato spontaneo che inizialmente dovrà occuparsi
della raccolta e della trascrizione delle
testimonianze sulla signorina Enna,
onde procedere alla redazione di una
sua biografia quanto più completa ed
esaustiva possibile. Il comitato, all’unanimità, ha nominato quale segretario
la signora Giovanna Bonaccorsi, stabilendo come sede la Basilica di S.
Caterina.
Proponiamo, di seguito, alcuni particolari sulla vita
della
signorina
Enna ritrovati tra gli
scritti del compianto padre Salvatore Pappalardo, per anni rettore del
Santuario.
Venera Maria Zappalà nacque a Pedara il 24 maggio del 1942 da Giuseppe
e Carmela Pappalardo. Quel giorno la
Chiesa si faceva memoria della Madonna
amata e venerata col titolo di Ausiliatrice
e alla bambina, oltre al nome della
nonna paterna, la mamma volle che si
aggiungesse anche quello di Maria. Secondogenito fu Francesco, nato il 27
agosto 1948, e al maschietto tanto desiderato dal papà, il 17 dicembre 1950
fece seguito una seconda bambina,
Grazia.
Papà Giuseppe, uomo semplice e sua anima innocente e vibrante di amore
grande lavoratore, confortato dalla gioia per Gesù e per Maria rimaneva affascidei suoi figli, si sentiva felice. Mamma nata dall’incontro con la Vergine SanCarmela, che aveva vissuto gli anni tissima che la formava all’umiltà, la guidella sua gioventù in un lavoro umile e dava nelle sue scelte e la confortava
faticoso presso l’Istituto Salesiano “San con la sua materna benedizione.
Giuseppe” di Pedara, anche se all’inizio
Nel 1959, compiuti 17 anni, era già
era un po’ restia a sposarsi, trovò in in piena attività nel curare la pulizia e il
Giuseppe il compagno della sua vita, decoro della casa della Madonna. Aperta
un uomo che, amandola di vero e cri- e docile alla voce della Mamma celeste,
stiano amore, la sosteneva nelle fatiche avvertiva in sé la chiamata alla vita di
della vita familiare. Anche lei, appena consacrazione. Inizialmente conosce la
svezzati i bambini, soprattutto Venera, Compagnia delle Figlie di S. Angela
era occupata
Merici, le Ornel lavoro dei
soline, ma per
campi, contriun assieme di
buendo a socose comprestenere l’ecose che non era
nomia della faquello ciò che
miglia.
cercava. ConVenera Matemporanearia, nel frattemmente, conobpo, era divenbe una signotata la piccola
rina, la Scudemamma che
ro di Acireale,
accudiva Franproprietaria di
cesco e Grazia
una parte del
mentre i genipalazzo appartori erano fuori
tenuto a don
di casa per laDiego Pappavoro. Molto
lardo e del vibrava a scuola,
gneto annesso
aiutava il frache arrivava a
tello e la sorella
lambire la chienel fare i comsa dell’Annunpiti e anche lei, come le altre bambine ziata. La Scudero apparteneva ad una
della sua età, giocava e si divertiva in- congregazione di religiose e per alcuni
sieme ai compagni. Era dotata di una mesi portò con sé a Roma la giovane
forte memoria che l’aiutava nel ritenere Venera la quale aveva un desiderio:
quanto l’insegnante spiegava a scuola quello di ottenere da questa signorina
o leggeva nei libri.
un tratto di terreno più vicino alla chiesa
Nei cinque anni di scuola primaria, per un eventuale ampliamento dei locali
come maestra ebbe
della sagrestia.
Tutti assittati ‘nda du cuttigghiu
la signorina Carmela
Promesse
ne
parrannu sempri da Nunziata;
Leonardi, conosciuta
ebbe tante, anche
senza vardari patri o figghiu
e stimata da tante gedai successivi propassava prestu la nostra sirata.
nerazioni di ragazzi e
prietari, ma senza
ragazze. La piccola
alcun esito.
O stissu postu è la to seggia
Venera Maria amava
La signorina
ma non viremu cchiù la risata.
lo studio ma la poVenera accarezzò
C’è lu Signuri ca ni pruteggia
e ora ni manca la to parrata.
vertà in cui viveva
il progetto di un
tante volte la costrinambiente dove si
Sempri tu ha statu ‘nda retta via:
geva a scrivere sulla
potessero accociau Innuzza, t’aspetta Maria.
carta con la carbogliere persone
nella perché non posAlfio Petralia consacrate in grasedeva né penna né
do di prendersi
matita per fare i compiti.
cura del santuario dell’Annunziata e acFinito l’obbligo scolastico, sebbene cogliere i pellegrini. La Madonna ha
mamma Carmela volesse che imparasse formato lei, la giovane Enna, alla sema cucire (e per questo la mandava da plicità, all’umiltà e alla docilità con ubuna brava sarta, la signora Cristaldi), bidienza e anche con il sacrificio. Ho
Venera cominciò a sentire una forte at- sentito la stima che la gente ha per lei
trazione per la chiesa dell’Annunziata; e tutti sono concordi nell’affermare che
così, dall’età di 11 anni, la sua parteci- in lei rivive lo spirito e l’amore della
pazione alla S. Messa fu assidua. La nostra Giuseppina Faro.
EVENTI
pedaranotizie
21
Uno stimolo alla cultura della vita
La “Via Lucis”
di Enza Zappalà
EVENTI
L
22
a settimana succesiva alla Pasqua, il Comune ha voluto riprendere un'antica tradizione della
cristianità: la “Via Lucis”, la via della
luce che mette in cammino con il Risorto. E' un modo nuovo di esprimere
la gioia pasquale nel terzo millennio e
l'idea di proporla alla cittadinanza è
stata dell'assessore Domenico Scirè
che, in accordo con padre Cristaldi e
con il sindaco Barbagallo, l'ha immediatamente organizzata.
La “Via Lucis” si presenta simmetrica alla “Via Crucis”: con quattordici
stazioni e passo biblico corrispondente
che vanno dal sepolcro vuoto, primo
segno della Pasqua, alla Pentecoste;
come la Via Crucis, è stata pensata con
l'accompagnamento di Maria, rallegrata però dalla Resurrezione del figlio.
Già da secoli, la Chiesa ha formulato
l'antifona "Regina coeli laetare alleluia"
e, di recente, ha composto la celebrazione eucaristica in onore di “Maria
lieta in Resurrezione”. Ufficialmente,
però, la “Via Lucis” nasce nell'estate
del 1988, e nel 1989 viene presentata
al successore di Don Bosco, don Egidio Viganò, che, rimanendone coinvolto, nominò una commissione
teologica per studiare criteri e formulari
diversificati per celebrarla solenne-
mente per la prima volta a Roma.
A Pedara la processione ha avuto
inizio presso la Basilica di S. Caterina
per poi spostarsi lentamente, attraverso le quattordici stazioni, al cimitero
comunale. Le avverse condizioni atmosferiche hanno notevolmente limitato lo
svolgimento della funzione, ma non il
fervore dei partecipanti che, animati
dallo spirito pasquale, hanno illuminato
il cammino fino al santuario di Maria
SS. Annunziata dove è stata celebrata
la S. Messa. Successivamente, dal
cero pasquale sono stati accesi i lumini
offerti dall’Amministrazione Comunale,
ognuno dei quali rappresentava la luce
della Resurrezione del Cristo. “Il punto
d'arrivo prescelto, la necropoli, non è
casuale - ci dice l'assessore Scirè poiché rappresenta il luogo in cui riposa il corpo nell'attesa della Resurrezione, punto d'arrivo per la fine terrena
e punto di partenza per la vita eterna,
così come fu il Santo Sepolcro per
Gesù”. Al termine della processione, il
componente minore di ogni famiglia
partecipante ha lasciato quello stesso
lumino che lo aveva accompagnato per
tutta la processione sulla tomba dei
cari defunti.
“La Via Lucis - afferma ancora l'assessore Scirè - è stato un piccolo seme
piantato nel terreno fertile della fede;
rappresenta uno stimolo alla “cultura
della vita”, una cultura, cioè, aperta alle
attese della speranza e del credo cristiano; è stato questo il primo appuntamento che verrà riproposto negli anni
a venire. In concomitanza con la realizzazione di questo evento - ci tiene ancora a sottolineare l'assessore - si è
finalmente ottenuta l'apertura del cimitero anche il lunedì, per non limitare ai
parenti dei defunti la possibilità di fare
visita ai propri cari.
pedaranotizie
La festa di Maria Ausiliatrice
La Congregazione
Salesiana
L
La ricorrenza della Beata Vergine Ausiliatrice è celebrata come solennità
dalla chiesa universale e coincide quest’anno con il 150° anniversario della
nascita della Congregazione Salesiana. Anche la comunità pedarese festeggia annualmente “l’Aiuto dei Cristiani” con una celebrazione eucaristica e
una partecipata processione esterna per le vie del paese.
Questa ricorrenza religiosa fu istituita da papa Pio VII nel 1814, quando lo stesso
pontefice venne liberato dalla prigionia per intercessione di Maria. Don Bosco,
grazie alla sua grande e personale devozione a Maria Ausiliatrice, la proclamò
protettrice della Famiglia Salesiana.
Salvo Pappalardo
Uno dei più antichi riti
religiosi, ormai quasi
completamente dimenticati, è quello rappresentato dalla “Luminaria
dell’Ascensione”,
un
particolare falò acceso
la vigilia della festa religiosa. Anticamente le luminarie si accendevano
nei crocevia delle strade
dei diversi quartieri e le
persone vi partecipavano numerose con
canti e preghiere. Erano
i ragazzi che procuravano tutto l’occorrente secondo una precisa tecnica: attorno a un palo centrale si
legavano delle cataste di legna o rami secchi di vite raccolti nelle campagne vicine
fino ad ottenere una struttura a forma conica. Mentre il fuoco si consumava, i presenti pregavano e buttavano sul fuoco delle pietre che riprendevano il giorno dopo
conservandole come reliquie per tutto l’anno, perché considerate benedette dal
Signore asceso al cielo. Per lo stesso motivo, quella notte si usava lasciare all’aperto catini con acqua e petali di rose da usare l’indomani per lavarsi il viso.
Da alcuni anni, il suggestivo rito viene riproposto a Pedara nello spettacolare scenario antistante la chiesa di S. Antonio Abate. All’accensione del fuoco segue una
veglia di preghiera curata dai parroci, dalle realtà ecclesiali e animata dal gruppo
musicale “Impronte” con canti e riflessioni a tema.
SP
Compleanni
I coniugi Mario Pappalardo e Giuseppa
Tomaselli hanno recentemente festeggiato
insieme l’80° compleanno. A loro la
redazione del giornale rivolge i più sentiti
auguri.
EVENTI
La luminaria dell’Ascensione
È una congregazione religiosa di diritto
pontificio fondata a Torino il 18 dicembre
1859 da San Giovanni Bosco (1815-1888).
Venne riconosciuta dalla Santa Sede con il
decretum laudis del 23 luglio 1864 e le sue
costituzioni vennero approvate dal papa il
24 aprile1874.
Giovanni Bosco operò come sacerdote fra i
ragazzi di Torino, per i quali istituì oratori
destinati ad ospitarli durante il giorno, e
fondò anche scuole speciali per avviarli alle
professioni. Attorno a lui, soprattutto tra i
ragazzi che accoglieva, cominciarono a
sorgere vocazioni al sacerdozio; questi furono il primo nucleo di quella che sarebbe
diventata la sua congregazione.
Oggi i Salesiani, guidati dal Rettor Maggiore, si occupano in tutto il mondo dell'educazione e della formazione degli
adolescenti attraverso le parrocchie, le
scuole, i centri di formazione professionale,
i collegi-convitti e le missioni popolari.
23
pedaranotizie
Dalla splendida cornice dell’“Expo Pedara”
La terza edizione del premio “SPORTIVO” 2009
Un riconoscimento agli atleti che si sono distinti nella stagione agonistica 2008/09
di Giuseppe Pappalardo
I
SPORT&TEMPO LIBERO
l premio “Sportivo”, organizzato
dall’assessorato comunale allo
Sport, retto da Salvatore Torrisi, in
collaborazione con l’associazione
“Centro Storico” e la consulenza di Gabriele Fasanaro, è diventato ormai un
appuntamento fisso per tutti gli sportivi
della nostra cittadina.
Quest’anno la manifestazione si è
svolta la sera del 5 luglio presso i nuovi
locali dell’“Expo Pedara” realizzati
dall’Amministrazione Comunale all’interno della vasta area di palazzo “Pulvirenti” ed aperti lo scorso mese di
giugno in occasione della fiera estiva.
L’evento, presentato dalla brillante e
nota attrice catanese Vitalba Andrea, ha
coinvolto tutti gli atleti e le società spor-
24
tive che si sono particolarmente distinti
nella stagione agonistica 2008/09.
La serata ha avuto inizio con il premio speciale assegnato a Enzo Zappalà, pioniere del ciclismo pedarese,
vincitore circa 50 anni fa del titolo regionale nella categoria junior, tanto da guadagnarsi la convocazione nella
nazionale italiana. Ancora per il ciclismo, è stata premiata la giovane società amatoriale “Pedara Bike” del
presidente Enzo Viola, fresca di apprezzate performance a livello regionale.
Sul palco sono saliti gli atleti del
“CUS Catania” per dare vita ad alcuni
assalti dimostrativi di scherma. Subito
pedaranotizie
dopo, è stato premiato Carmelo Fallica,
giovane fiorettista pedarese che ha
vinto il titolo siciliano nella categoria
“prime lame”.
Per il Calcio, i premi sono andati alla
società “Atletico Pedara” del presidente
Giuseppe Torrisi, perché ha conquistato
la promozione e la permanenza in Prima
Categoria, e a Salvo Carbonaro come
allenatore della PGS “Barbagallo” vincitrice del titolo regionale di categoria.
Un riconoscimento è andato pure al
giovane Giuseppe Maccarrone, atleta
della società “Calcio Catania”.
Per l’atletica leggera è stata premiata Daniela Pace, presidente e allenatore della società “Atletica Pedara”
che, con tenacia e bravura, ha condotto
In queste pagine: alcuni momenti della serata
SPORT&TEMPO LIBERO
i suoi giovani a distinguersi nelle gare
provinciali di categoria. Per il volley, invece, i riconoscimenti sono andati al
presidente della “Planet Pedara”, Francesco Andaloro, per gli apprezzati risultati raggiunti, e ai fratelli Paolo e
Gaetano Reale per la lunga e prestigiosa carriera, prima da giocatori e poi
da allenatori di livello internazionale. Per
il Kich Boxing e il Body Building, i premi
sono stati consegnati rispettivamente a
Giuseppe Maccarrone e Carlo Pappalardo.
La serata ha vissuto anche momenti
di sano spettacolo grazie alle melodie
del soprano Piera Grifani, che ha cantato alcuni brani del suo vasto repertorio, ai ragazzi della Pizza Freestyle
(pizza acrobatica) e alle esibizioni del
corpo di ballo della scuola “Arte Balletto” diretta dalle sorelle Perrone.
Anche i giovani pedaresi che hanno
partecipato al programma di Rai Due
“Mezzogiorno in famiglia” sono saliti sul
palco per ricevere i ringraziamenti e i
saluti del pubblico.
25
pedaranotizie
Un pedarese campione regionale di scherma
di Giuseppe Pappalardo
L
Carmelo Fallica, ragazzino pedarese di belle speranze, pratica la
scherma - specialità fioretto - dal
2006 nelle file della celebre Polisportiva
C.U.S. Catania che, nell’arco degli anni,
ha sfornato tantissimi campioni anche
di fama mondiale.
Il nostro campioncino in erba ha
esordito in gare ufficiali nel giugno 2007
con attività promozionali nelle specialità
di Fioretto, sciabola e spada.
Nella stagione agonistica 2008/09, il
giovane Carmelo ha partecipato al campionato regionale di categoria che si è
svolto all’interno di tre concentramenti:
S. Agata Li Battiati, Mazara del Vallo ed
Enna, vincendo i primi due e piazzandosi
in buona posizione nel terzo. Sommando
Carmelo Fallica in alcuni momenti delle premiazioni
nel torneo “Fioretto di plastica” alla festa
regionale di scherma e attualmente milita
nella categoria “Prime Lame” alla quale
appartengono i bambini nati nel 1999
i punti conquistati nelle varie gare, infine,
è risultato vincitore del titolo regionale
di Fioretto nella categoria “Prime Lame”.
La premiazione é avvenuta in occasione
della festa regionale della scherma svoltasi ad Acireale il 14 giugno alla presenza
del presidente della Federazione Italiana
Scherma, dott. Giorgio Scarso.
Gara di Mountain Bike
SPORT&TEMPO LIBERO
L
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La prova, unica del campionato interregionale UDACE
(Unione Degli Amatori Ciclismo Europeo), si è svolta
domenica 14 giugno u.s. nel magnifico scenario del
parco Belvedere.
Organizzata dalla società pedarese “A.S.D. Pedara Bike”,
con la collaborazione dell’assessorato comunale allo Sport,
ha visto ai nastri di partenza oltre 100 ciclisti provenienti
da tutta la Sicilia e dalla vicina Calabria, raggruppati in 10
categorie, dai cadetti ai veterani, fino ad una femminile.
Il circuito di circa 3 km, che si snodava all’interno del
parco Belvedere e della villa Comunale, è stato percorso
per 8 tornate da tutti gli atleti. Il vincitore assoluto è stato il
nicolosita Vito Lombardo, mentre la “A.S.D. Pedara Bike”
ha vinto il titolo interregionale a squadre. Grande entusiasmo
ha suscitato, nel movimento ciclistico pedarese, la vittoria
di questo titolo perché la società “Pedara Bike” è nata
proprio quest’anno grazie ai tanti sacrifici di un gruppo di
amici capitanati dal loro presidente Enzo Viola e dai suoi
collaboratori Bruno Forzese e Giuseppe Giuffrida.
Il risultato raggiunto è il coronamento di un grande impegno
che ha portato alla nascita di una squadra competitiva e
Il gruppo dell’ “A.S.D. Pedara Bike”
all’organizzazione di un evento di livello regionale. L’augurio
è che questo movimento possa crescere ancora in modo
da coinvolgere sempre più giovani appassionati di mountain
bike.
pedaranotizie
Tra storia e tradizione
Il Proverbio
del prof. Mario Calabretta
Pavari la lampa
Pagare la lucerna
Pagare una tangente, un contributo, racket. Si paga, per quieto vivere, ai malviventi e ai prepotenti, vista la poca
protezione che la "Società" offre ai cittadini perbene. La frase ha origine dal contributo che parrocchiani o abitanti
di un cortile o di una strada pagavano per comprare l'olio "lampante" che serviva ad alimentare la lucerna perennemente accesa davanti all'altare del santo protettore. Nelle prigioni borboniche, “di qua e di là del Faro”, da una
parete di ogni camerone pendeva un quadro della Vergine, illuminato notte e giorno. L'acquisto "dell'olio della
Madonna" per mantenere sempre acceso lo stoppino, faceva parte delle leggi (non scritte ma inesorabili) del carcere. I soliti prepotenti, che spadroneggiavano nelle galere, imponevano ai nuovi venuti il pagamento dell'olio per
la "lampa". L'atto era spesso simbolico, ma aveva un preciso significato da parte del nuovo venuto: l'accettazione
del principio di essere sfruttato dalla cricca dei prepotenti. Chi si rifiutava di "pavari la lampa" subiva le peggiori
angherie e spesso veniva accoltellato e ucciso. Oggi, tranne che per il dettaglio della Madonna, che "non usa
più", nelle carceri italiane nulla è cambiato da allora.
Pillole di storia
del prof. Mario Calabretta
Garibaldi: uno dei "Padri della Patria"?
male immenso che è stato commesso qui, ad esempio l'immane
furto di tutto il denaro dell'erario (si
allude al “prelevamento” di 5 milioni
di ducati fatto da Garibaldi al Banco
di Sicilia), è da attribuire interamente
a lui, che s'è circondato di canaglie,
ne ha seguito i cattivi consigli e ha
piombato questo infelice Paese in
una situazione spaventosa”.
&
MEDICINA
Morire con dignità?
Il continuo sviluppo delle conoscenze scientifiche e tecnologiche dà oggi la possibilità di curare molte persone per le quali,
fino a qualche anno fa, non ci sarebbe stato nulla da fare. Indubbiamente queste nuove opportunità rappresentano un importante passo avanti, ma rischiano di renderci sempre più
incapaci di accettare che anche la medicina più avanzata ha
dei limiti invalicabili. Nonostante ogni tentativo per opporvisi,
la morte continua ad essere un evento ineluttabile, che tuttavia
oggi viene rifiutata fino al punto di essere negata. In questa logica irrazionale della vita ad ogni costo, l’uomo contemporaneo
vuole affermare il proprio potere sulla morte cercando quanto
meno di ritardarla. Si parla in questi casi di accanimento terapeutico, cioè dell’uso di terapie inutili o inefficaci per la cura
del malato, che hanno l’unico risultato di rendere la malattia più
penosa. Tutto ciò rappresenta una sproporzione nel rapporto
tra rischio e beneficio, e condanna spesso il malato a un’agonia
SALUTE
di Alessandro Laudani
prolungata artificialmente più che a una cura della malattia. Per
questi motivi, nell’imminenza di una morte inevitabile, il medico
è legittimato (sia dalla legge che dal proprio codice deontologico) ad interrompere o rifiutare trattamenti che procurerebbero
un prolungamento penoso della vita senza, tuttavia, interrompere le cure normali, come per esempio l’igiene, l’alimentazione
e l’idratazione anche artificiali, l’aiuto alla respirazione, i farmaci
antidolorifici ecc. Questa rinuncia a mezzi sproporzionati di
cura non equivale al suicidio o all’eutanasia, ma riconosce
semplicemente i limiti oggettivi della scienza, esprimendo l’accettazione della condizione dell’uomo di fronte alla morte. In
questo modo, non si vuole causare la morte, ma si accetta di
non poterla impedire; vi è infatti una grande differenza etica tra
"procurare la morte" e "permettere la morte": il primo atteggiamento rifiuta e nega la vita, il secondo accetta il naturale compimento di essa.
RUBRICHE
In una lettera, Vittorio Emanuele II si
lamenta con Cavour circa le ruberie
del nizzardo: “...Come avrete visto,
ho liquidato rapidamente la sgradevolissima faccenda Garibaldi, sebbene,
siatene
certo,
questo
personaggio non è affatto così docile
nè così onesto come lo si dipinge e
come voi stesso lo ritenete. Il suo talento militare è molto modesto e il
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