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la Gazzetta 31/10 new Sistemi economici e sociali di Puglia e Basilicata Anno XV – 04 / 10 settembre 2010 – € 1,00 – Settimanale di informazione economica – www.gazeco.it – Spedizione in abb. postale 45% Art 2 c. 20/B L. 662/96 – Filiale di Bari Una ripresa molto difficile per il capoluogo dauno Per i debiti di Foggia serve un vero “piano” D uecento milioni di buco tra debiti diretti e indiretti (municipalizzate): la ripresa a Foggia è segnata da difficoltà, polemiche e preoccupazioni sulla fornitura di servizi indispensabili. Il primo problema è quello degli asili comunali stretti tra la mancanza di risorse e i costi: il rischio è di far lievitare pesantemente le rette pagate dai cittadini. Spiraglio per l’Amgas con l’intervento della veneta Asco. LEVANTACI aLLE paGg. 6 e 7 Profonda crisi Passa un anno, passa... di GIOVANNI ANCONA C onfesso che ogni anno, compreso il presente, al rientro dalle ferie mi viene in mente la strofa iniziale della bella canzone di Lucio Dalla l’anno che verrà: “…c’è una grossa novità, l’anno vecchio è finito ormai ma qualcosa ancora qui non va.”. L’anno vecchio, proprio così, perché per la gran parte delle persone l’anno (quello lavorativo) non inizia il primo di gennaio, ma inizia con il rientro dalle ferie, tra la fine agosto e i primi di settembre. Sono convinto che sia così per molti e sicuramente è così per me, legato come sono, e da una vita, ai ritmi dell’università: esami, lezioni e ricerca. Rientrando mi chiedo quali possano essere le novità e guardo ai primi documenti autunnali per capire cosa si profili all’orizzonte e cosa, ancora, non vada nel modo giusto. In tempo di crisi – e questo è tempo di crisi, anzi di vera e propria recessione – le notizie relative a cose che potrebbero andar meglio (le “cose che non vanno”, per dirla con Lucio Dalla) sono spesso edulcorate, per non indurre ulteriori peggioramenti della crisi come effetto non desiderato della diffusione di ulteriore pessimismo e sfiducia. È giusto che sia così: in tempo di crisi gridare “Al lupo! Al lupo!” serve a poco, poiché quel che serve davvero è rimboccarsi le maniche e riprendere a lavorare, magari stringendo i denti, ma guardando il più possibile lontano, allungando il proprio orizzonte temporale. Dovrebbe fare così ogni individuo e dovrebbero fare così i Governi, utilizzando le politiche strutturali come modo per ottenere, dalla modifica della rotta un miglioramento della crisi. Lo facciamo? Sono convinto che la risposta a questo interrogativo SEGUE A pag. 25 Anticipazioni – Manifestazioni e curiosità della 74esima edizione La Fiera del Levante tra mercato e cultura L a riconferma dei Saloni specializzati e della Galleria delle Nazioni, il debutto del Salone immobiliare e una ricca partecipazione di Paesi esteri: si presenta così la 74esima edizione della Fiera del Levante, in programma a Bari da sabato prossimo a domenica 19 settembre. Ma il nuovo corso dell’Ente presieduto da Cosimo Laciri- gnola passa anche attraverso la cultura e, dopo il successo della prima edizione, si rinnova l’appuntamento con “È qui la musica”, che proporrà seminari, concerti, convegni, workshop e mostre. Intanto proseguono senza sosta i lavori nel nuovo padiglione dopo l’incendio al tetto dello scorso maggio. Ogm e dintorni La forza della qualità di VITO RAIMONDO D Microsoft Festival Management La tesi Cybercrime cresce anche in Italia Castellaneta sbarcano i nuovi turismi Più visione strategica meno reazioni Comunicare in Università un bel risparmio ario Di Vico (“Corriere della Sera”) alcuni giorni fa, ha affrontato il delicato e controverso tema degli Ogm (Organismi geneticamente modificati) che si sta dibattendo nel Paese, dopo lo scontro tra il Ministro dell’Agricoltura, Galan (favorevole) e il presidente del Veneto, Zaia (contrario). La tesi del collega è che tra i “critici a prescindere” e i sostenitori della via italiana alla valorizzazione spinta dei prodotti tipici (viene tirato ad esempio l’imprescindibile lardo di Colonnata, ma ci sono tanti altri prodotti) ed in attesa che la grande crisi sia superata – non si sa con quali esiti sul nuovo ruolo dei Paesi industrializzati – e prevedendo una radicale divisione internazionale del lavoro, l’Italia debba percorrere una certa strada. Intanto, al grande tavolo del commercio mondiale, quando sarà finita la lunga fase depressiva, ci si troverà di fronte ad un convitato inedito: la Cina, la cui vorace economia – ancorché comunista dalla testa ai piedi ! – ha superato, da qualche settimana, il potentissimo Giappone (chi l’avrebbe mai detto solo pochi anni fa?). Quindi, è importante (necessario) che l’industria alimentare nostrana vada avanti nella sua azione anticiclica (dice Di Vico) attraverso cui ha saputo controbattere all’offensiva dei prodotti cinesi e che, anzi, può consentire all’offerta globale italiana ( che si presenta con una forte struttura complementare, ancorché radicata in certi storici Distretti) di rendere pan per focaccia, ovviamente su uno standard qualitativo alto, rispetto alle diffuse taroccature! La palla, quindi, deve passare ai nostri produttori che dovreb- ALLE PAGG. 20 E 21 MILIA A PAG. 13 A PAG. 29 NAPOLI A PAG. 28 SEGUE A pag. 25 TRAVERSA alle pagg. 2 e 3 Secondo il paniere dell’Istat Intervista – Parla Adduce Prezzi bassi Così Matera vince il Sud torna grande I T talia a due velocità sui prezzi dei beni di consumo. Come si rileva dai dati diffusi dall’Istat, 12 punti percentuali separano i prezzi pagati nella città più economica, Napoli, da quelli della città più cara, Bolzano. Il dato è molto significativo perché è stato calcolato a parità di potere d’acquisto, bilanciando cioè le differenze di stipendio tra Nord e Sud. Tuttavia da Napoli è partita la contestazione per la presenza di alcuni prodotti nel paniere. urismo, cultura, giovani ed energia: il nuovo sindaco di Matera, Salvatore Adduce, ha le idee chiare. Ma anche un… chiodo fisso: basta con le raccomandazioni! Nel capoluogo lucano si accede al lavoro per graduatorie, per competenze e per merito. Solo così potranno essere garantiti al territorio quei “ritorni” virtuosi di cui c’è un sempre più disperato bisogno. Nei prossimi giorni ricognizione con i consiglieri regionali per discutere di promozione e manutenzioni dei Sassi. COLELLA aLLE paGg. 16 E 17 SERVIZI a pag. 5 20 04-10 settembre 2010 Information Technology Il nostro Paese è al decimo posto nel mondo Il “Cybercrime” cresce anche in Italia Il rapporto sulla sicurezza diffuso da Microsoft illustra l’evoluzione di un fenomeno che diventa sempre più sofisticato: i virus infettano 5 computer su 100 L’ Italia è al decimo posto nel mondo per numero di computer colpiti da infezioni, ma è in assoluto il Paese più virtuoso per quanto riguarda la riduzione percentuale di virus presenti nei pc negli ultimi sei mesi. È quanto emerge dall’ottava edizione del Security Intelligence Report, il rapporto sulla sicurezza presentato annualmente da Microsoft. I DATI NEL DETTAGLIO La compagnia di Redmond può analizzare le segnalazioni volontarie degli utenti che utilizzano i suoi software in ogni paese: 500 milioni di computer equipaggiati con il Malicious Software Removal Tool, tutti gli utilizzatori di Microsoft Security Essentials, gli oltre 300 milioni di utenti Vista Sp2 o Windows 7. “Il cybercrimine ha cominciato a specializzarsi e a confezionare malware sempre più specifici rivolti ad audience particolari – si legge nel rapporto – Gli utenti domestici sono soggetti così a sempre nuove minacce, come le frodi via mail o i software che si spacciano per falsi programmi di sicurezza”. “Inoltre – prosegue lo studio – gli autori di codice malevolo stanno sempre più utilizzando la formula del kit, ovvero di file dannosi capaci di raggruppare al loro interno più minacce contemporaneamente. I malware kit alimentano un mercato nero transnazionale fatto non più o non solo di singoli hacker ma di vere e proprie organizzazioni criminali. Persone mosse non dal Feliciano Intini Il profilo degli hacker “Dalla… gloria al business” F eliciano Intini è responsabile dei programmi di Sicurezza e Privacy di Microsoft Italia. attivi di posta elettronica Windows Live Hotmail, nonché le pagine scansionate quotidianamente dal motore di ricerca Bing. Risultato? Il tasso medio di infezione in Italia si è assestato al 5,3%, ovvero poco più di 5 computer colpiti da software malevolo ogni cento, contro il 6,9% registrato in precedenza tra gennaio e giugno. Un dato particolarmente positivo, se confrontato con la media internazionale pari a 7% (era a 8,7% nel primo semestre 2009) e ben inferiore rispetto a Paesi più esposti come ad esempio la Turchia o il Brasile, che mostrano tassi attorno al 20%. A farla da padrone in Italia, con il 77% sul totale delle infezioni, la grande famiglia del malware, all’interno della quale spicca il ruolo trainante di worm (20% del totale) e soprattutto dei trojan (43%). Per contrasto solo il 15% delle minacce sono state scoperte su computer privati. II primo posto della classifica italiana è nelle mani ancora del worm Conficker (con quasi 100mila casi censiti), che però già sta lasciando il posto ai nuovi fenomeni, come Taterf, virus che sfrutta le vulnerabilità dei giochi online (oggi quarto virus più diffuso in Italia ma primo al mondo), e Alureon, l’ultimo arrivato, chiamato anche il “virus della schermata blu”, che è già salito in poco tempo alla quarta posizione nel nostro Paese e alla seconda a livello globale. Microsoft, poi, segnala un tasso d’infezione più che doppio nei sistemi basati su Windows Xp rispetto a quelli sui quali sono installati Windows gusto della sfida informatica ma da motivazioni economiche e finanziarie”. IL RAPPORTO SYMANTEC Sempre nei giorni scorsi è stata pubblicata la quindicesima edizione dell’Internet Security Threat Report, reso noto da Symantec. In una classifica per nazioni l’Italia (in cui sono 13 milioni gli utenti che dispongono di banda larga) risulta essere il quarto Paese dell’area Emea per gli attacchi che arrivano via web. Una posizione che corrisponde anche a quella nel mercato IT. In quest’ambito sono “i consumatori finali a costituire un forte bersaglio per gli attacchi perché molti di loro non si rendono contro di essere attaccati e non mettono in atto procedure di sicurezza”. D’altra parte “gli attacchi via internet costituiscono una specie di rumore di fondo di cui ogni Paese non può fare a meno”. Inoltre il nostro Paese occupa il secondo posto nella regione Emea (Europa Emergente, Medioriente e Africa) e il sesto nel mondo per numero di computer infetti da bot (piccoli programmi che si installano di nascosto). Le botnet vengono usate per diversi tipi di attacchi: invio di spam e phishing, distribuzione di spyware, raccolta di informazioni confidenziali. A questo proposito, però, non si segnala l’inflazione dei prezzi di acquisto e di gestione delle botnet, anche se “il mercato continua ad essere florido”. Fabio Traversa Quali sono i risultati più significativi dell’ottava edizione del Security Intelligence Report? “Il rapporto semestrale sullo stato della sicurezza viene realizzato da Microsoft sulla base dei dati raccolti da circa 500 milioni di pc. Tre le osservazioni che si possono fare. Innanzitutto il Cybercrime continua a crescere e a sofisticarsi, con una chiara connotazione di dinamiche tipiche di un vero e proprio business tradizionale. Inoltre chi osserva i cosiddetti ‘fondamentali’ della sicurezza e chi ha modo di adottare le innovazioni tecnologiche presenti nei prodotti realizzati può difendersi in maniera efficace rispetto al proliferare delle minacce. Infine bisogna ricordare che la sicurezza è una sfida che interessa tutta l’industria nel suo complesso: nessun individuo, azienda o tecnologia può risolvere da solo le minacce che dobbiamo fronteggiare online e c’è, quindi, bisogno di lavorare insieme per contribuire a creare un internet più sicuro e affidabile”. Tra i virus più diffusi in Italia si conferma Conficker. Cosa significa? “Il primato di Conficker dimostra che in ambito aziendale c’è ancora parecchia strada da fare per diffondere un approccio alla gestione della sicurezza che sia almeno basato su robuste pratiche di base (accesso, password, share…)”. Windows Xp presenta tassi d’infezione più che doppi ri- spetto a Vista o a 7. Gli ultimi sistemi operativi sono, dunque, più sicuri? “È davvero un dato molto importante che per fortuna si presenta da qualche Report e viene confermato nell’ultimo. Le ultime versioni sono in grado di fornire maggiori protezioni sia per robustezza e funzionalità sia a livello di aggiornamenti”. Nel Rapporto si legge che, oltre a singoli hacker, agiscono delle organizzazioni criminali mosse da motivi economici. “Già. Hanno individuato canali e modalità per poter far fruttare il malware creato. Un tempo si agiva soprattutto per desiderio di notorietà e/o per soddisfazione nell’utilizzare le tecnologie per creare falle nei sistemi. Quando si è capito che questi servizi potevano essere utilizzati anche a fini criminali c’è chi ha cominciato a guadagnarci”. Si può quantificare l’impatto economico dei virus sulle aziende e sulle istituzioni italiane? “Difficile dare delle cifre esatte. Di sicuro sarebbe utile che ogni impresa, a fronte di un eventuale incidente legato a possibili infezioni, provi a fare una dettagliata analisi su quale possa essere il danno economico e quanto vada speso per risolvere la situazione e prevenire altri incidenti analoghi”. È capitato a Microsoft di assumere ex hacker? “È successo sicuramente negli Stati Uniti ma, da un punto di vista etico, si preferisce assumere persone che siano ricercatori di sicurezza”. f.t. Top 25 families Rank Family 1 Win32/Conficker 2 Win32/Alureon 3 Win32/Renos 4 Win32/Taterf 5 Win32/Hotbar 6 Win32/Vundo 7 Win32/Wintrim 8 Win32/C2Lop 9 Win32/Frethog 10 ASX/Wimad 11 Win32/DoubleD 12 Win32/Agent 13 Win32/ZangoSearchAssistant 14 Win32/FakeCog 15 Win32/Bagle 16 Win32/Skintrim 17 Win32/IRCbot 18 Win32/Winwebsec 19 Win32/Rustock 20 Win32/Autorun 21 Win32/Cutwail 22 Win32/Zlob 23 Win23/Hamweq 24 Win32/FakeXPA 25 Win32/RealVNC Information Technology A colloquio con Chiesa Most Significant Category Infected Computers Worms 102,623 Miscellaneous Trojans 92,419 Trojan Downloaders & Droppers 84,733 Worms 83,771 Adware 63,142 Miscellaneous Trojans 51,483 Miscellaneous Trojans 46,922 Miscellaneous Trojans 44,356 Password Stealers & Monitoring Tools 37,324 Trojan Downloaders & Droppers 34,600 Adware 26,805 Miscellaneous Trojans 23,770 Adware 22,127 Miscellaneous Trojans 22,075 Worms 20,745 Miscellaneous Trojans 20,593 Backdoors 17,081 Miscellaneous Trojans 17,079 Backdoors 15,206 Worms 14,848 Trojan Downloaders & Droppers 14,797 Trojan Downloaders & Droppers 14,241 Worms 14,100 Miscellaneous Trojans 13,724 Misc. Potentially Unwanted Softwarwe 12,874 La lunga notte della sicurezza Per anni in Italia i test di sicurezza sono stati considerati una proposta oscena S i autodefinisce un “ethical hacker”, ovvero una persona mossa da curiosità e non da intenti criminali, e in questa categoria riconduce le sue azioni passate. Raoul Chiesa, nato a Torino nel 1973, comincia a fare hacking nel 1986 e, con il nickname Nobody, si introduce nelle reti informatiche internazionali delle corporate degli anni ’80 e ’90. Dopo una serie di eclatanti intrusioni, tra le quali Telco, istituzioni finanziarie, governative e militari, viene arrestato in seguito alla violazione del sistema informatico della Banca d’Italia. E si becca tredici capi d’accusa (tra cui l’associazione a delinquere) e la richiesta d’estradizione. Quando gli inquirenti si convincono della sua buona fede, se la cava con quattro mesi di domiciliari. Quindi trasforma la sua passione in una professione. Fonda due società di successo (una per la sicurezza, @ Mediaservice.net, e una di informatica forense), tiene corsi e seminari, è referente per l’agenzia Onu che si occupa di cybercrime (la nuova frontiera della criminalità) e un suo importante studio sul mondo dell’hacking è diventato un libro, Profilo hacker (Apogeo), tradotto negli Stati Uniti. “Sono diventato hacker per curiosità – racconta a La Gazzetta dell’Economia – quando c’era il Commodore 64 prima e l’Amiga poi. Tanta era l’emozione di collegarmi su rete Itapac con l’altro emisfero quando internet non esisteva ancora. La sfida era quella di trovare la ‘combinazione’ giusta e aprire un varco in zone off limits. Ebbene, posso dire di aver violato l’inviolabile. A 17-18 anni mi sentivo padrone del mondo”. Successivamente la disavventura giudiziaria e il cambio di rotta. Ma guai a parlare di “ravvedimento”: “Non ho mai rubato o danneggiato alcunché. Fino al 1993 non era reato ciò che facevo. Il sogno è finito il 13 dicembre 1995 quando mi hanno accusato di ‘violazione di sistema informatico protetto’ ma in realtà lì nulla era protetto. E io avevo semplicemente avvertito l’Italia che non era sicura. Ho iniziato in seguito a inviare curricula anche alle aziende che avevo ‘bucato’ prima. Ma tutte mi dicevano che ero troppo giovane e non avevo abbastanza esperienza mentre l’idea di eseguire un penetration test su una rete era accolta come una proposta oscena. Nel 1996, allora, ho aperto la mia società di consulenza e ho realizzato un sogno, inventando una professione che non esisteva prima in Italia: il legal hacking. Oggi ad ‘attaccare’ sono soprattutto spie industriali e Governi che rubano dati, sfondano sistemi, accedono in milioni di pc altrui”. Amara la considerazione finale: “Ai miei tempi si faceva hacking per passione e curiosità, oggi lo si fa per soldi e si sono perse quella ‘poesia’ e quello ‘spirito romantico’ di una decina di anni fa”. f.t. 21 Foto LunaVorax_fotolia Raoul Chiesa in Italy in 2H09 04-10 settembre 2010 Secondo a descrizione fornita da Microsoft Ecco i 4 virus che dilagano E cco la descrizione data da Microsoft dei quattro virus più diffusi in Italia. Win32/Conficker – Si tratta di un worm che infetta altri computer attraverso la Rete sfruttando una vulnerabilità nel servizio Windows Server. Può inoltre consentire l’esecuzione sul computer dell’utente da remoto di file e applicazioni qualora siano in uso programmi di file sharing. Alcune varianti si possono anche diffondere attraverso memorie flash e altre memorie rimovibili sfruttando password di protezione poco sicure. Conficker disabilita diversi servizi di sistema e di protezione importanti, oltre a poter scaricare file all’insaputa dell’utente. È tra i worm più diffusi nelle imprese, ma per i consumatori non rientra ancora nella top 10 delle minacce, grazie agli aggiornamenti automatici che nei sistemi domestici sono più frequentemente attivi. Win32/Alureon – Una famiglia di trojan capace di rubare informazioni agli utenti e che permette a chi lo governa di intercettare le informazioni in ingresso e in uscita legate al traffico internet degli utenti, comprese informazioni sensibili come nomi, password e dati della carta di credito. Può anche essere usato come cavallo di troia per inviare un codice malevolo al computer infettato, grazie alla capacità di influire sui settaggi dei DNS. Win32/Renos – Appartiene alla famiglia dei trojan downloader: una volta installato sul pc, infatti, può scaricare automaticamente varie tipologie di software non desiderato. I segnali più evidenti della sua presenza sono ripetuti e minacciosi messaggi di allarme che paventano la presenza di presunte infezioni e spyware sul computer e invitato l’utente a rimuovere gli stessi file dietro il pagamento di un compenso. In alcuni casi Renos può anche causare l’instabilità del sistema. Win32/Taterf – La sua particolarità è quella di colpire oltre alle aziende anche il vastissimo popolo dei videogiocatori dei cosiddetti MMORPG (massively multiplayer online roleplaying games), i giochi di ruolo online, poiché, come Conficker, sfrutta proprio le reti di condivisione dei file. f.t.