28 Economic Research

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28 Economic Research
Zurigo, 3 luglio 2015
Economic Research
Prospettive settimanali #28
Data Ora
05.07.
Paese Evento/Indicatore
GR Referendum sui vincoli di risparmio
Val.pre. Cons.
giu
Raiffeisen Economic Research
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Commento
I sondaggi indicano un risultato incerto
06.07
08:00
DE
Ordini per l'industria, mom
mag
1.4%
-0.2%
Le imprese segnalano una stabile situazione degli ordinativi
06.07
09:15
CH
Prezzi al consumo, yoy
giu
-1.2%
-1.2%
Dovrebbe restare per tutto l'anno a livelli inferiori allo zero
06.07.
16:00
US
ISM escl. industria manifatturiera
giu
55.7
56.4
Robusta dinamica di crescita nel settore dei servizi
07.07.
07:45
CH
Tasso di disoccupazione, destagionalizzato
giu
3.3%
3.3%
Dovrebbe aumentare solo leggermente nel corso dell'anno
07.07
08:00
DE
Produzione industriale, mom
mag
0.9%
0.1%
La domanda dei paesi emergenti frena la produzione
07.07.
09:00
CH
Riserve valutarie della BNS, in miliardi di CHF
giu
517.5
515.7
La BNS è intervenuta sul mercato delle divise
08.07.
20:00
US
Verbale della riunione del FOMC
giu
§ Il referendum greco fa più chiarezza
§ Borse azionarie della Cina: crollo dopo l'euforia
§ Focus: Basso rischio di contagio dalla Grecia
La situazione della Grecia si è aggravata. Il programma di
aiuti è terminato alla fine di giugno senza un accordo su una
proroga. Il governo greco non ha pagato quindi all'FMI i
debiti scaduti. Pertanto, l'uscita dall'Eurozona si è realmente
avvicinata, per cui i mercati azionari europei, a seconda delle
notizie, reagiscono con forti oscillazioni. Al centro dell'attenzione vi è ora il referendum di domenica, durante il quale il
popolo greco voterà sui vincoli di risparmio dei creditori. Nei
precedenti sondaggi i sostenitori e gli oppositori sono quasi
alla pari. Se le richieste dei creditori saranno effettivamente
respinte, ciò renderà ancora più difficili le nuove trattative. In
quel caso, un «Grexit» sarebbe probabilmente difficilmente
evitabile. Nel caso di un «sì» sarebbe maggiore la probabilità
che si possa raggiungere ancora un compromesso e la Grecia possa rimanere nell'Eurozona. A breve termine, tuttavia,
anche in questo caso l'incertezza dovrebbe rimanere elevata,
poiché il governo potrebbe dimettersi e potrebbero essere
indette nuove elezioni. Per una soluzione negoziata rimangono ancora circa due settimane di tempo. Il 20 luglio, scadrà il prossimo rimborso delle obbligazioni detenute dalla
BCE, di EUR 3.5 miliardi. Se ciò non avviene senza un precedente accordo, da un punto di vista puramente giuridico la
BCE deve bloccare i crediti di emergenza alla Banca centrale
greca.
Nel frattempo, le oscillazioni giornaliere sul mercato azionario cinese sono ancora più forti rispetto a quelle in Europa.
Nelle ultime due settimane, le borse di Shanghai e Shenzhen
sono crollate di circa 30% ciascuna. Questo crollo è stato
preceduto da un fulminante assalto ai livelli massimi. Negli
ultimi dodici mesi, l'indice di Shanghai è aumentato del
150% e a Shenzhen i corsi sono triplicati. Il rialzo azionario è
stato alimentato da una serie di fattori: l'apertura dei mercati
agli investitori esteri procede, i corsi sono stati spinti dagli
acquisti a credito e dal forte aumento della partecipazione
dei piccoli investitori e negli ultimi mesi la banca centrale ha
allentato la politica monetaria. A differenza di precedenti
periodi di boom, questa volta il governo per molto tempo
non ha adottato alcuna misura per raffreddare il rialzo azionario. L'euforia è stata poi frenata due settimane fa, quando
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Informazioni sulla probabilità di aumento dei tassi a settembre
l'Autorità cinese dei valori mobiliari ha limitato il finanziamento con capitale di terzi per gli acquisti di azioni. Si è
inoltre saputo che le azioni del continente cinese non saranno inserite negli indici azionari globali MSCI World prima del
2016. Come reazione al crollo, la banca centrale ha ridotto
sia i tassi di riferimento sia il tasso delle riserve minime. Ciò
non ha però tranquillizzato i mercati azionari. Le prospettive
rimangono incerte in considerazione dello sganciamento
della borsa dall'economia reale.
Le turbolenze sui mercati azionari globali arrivano in un
momento poco opportuno per la Banca centrale statunitense tenendo conto della programmata inversione dei tassi.
Negli ultimi giorni, le azioni americane hanno registrato
tuttavia una correzione esigua. Inoltre, il dollaro non si è
quasi rivalutato. E soprattutto gli indicatori congiunturali
sono sempre favorevoli: la fiducia nell'industria è di nuovo
migliorata e anzitutto la situazione degli ordinativi viene
valutata in modo più ottimistico. In aggiunta continua la
solida dinamica sul mercato del lavoro. A giugno sono stati
creati 253'000 nuovi posti di lavoro. Pertanto, un aumento
dei tassi a settembre nonostante l'elevata volatilità del mercato in Europa e in Cina continua a rimanere in vista. Il verbale della riunione della banca centrale, previsto per la prossima settimana, dovrebbe fornire altre indicazioni al riguardo.
Nel frattempo, secondo il suo Presidente Thomas Jordan, la
BNS è intervenuta sul mercato delle divise. In precedenza
l'EUR / CHF è stato sotto pressione per un breve periodo, ma
ora viene scambiato di nuovo sopra 1.04. Gli acquisti della
BNS dovrebbero essere stati piuttosto esigui. Ulteriori interventi sono previsti nel caso di un nuovo peggioramento della
situazione in Grecia. Nel frattempo, gli indicatori congiunturali svizzeri continuano ad essere disomogenei. Mentre il PMI
per la prima volta da parecchi mesi ha superato i 50 punti, il
barometro congiunturale KOF ha registrato una correzione.
Quando l'incertezza sulla Grecia sarà rimossa, l'EUR / CHF
dovrebbe gradualmente recuperare in considerazione della
ripresa congiunturale nell'Eurozona. Prevediamo quindi
sempre un solido andamento congiunturale della Svizzera
nel resto dell'anno.
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Focus: Basso rischio di contagio dalla Grecia
Wochenausblick #8
coerenti e alle riforme sono in unoZürich,
stadio3.molto
avanzato. La
Juli 2015
forte ripresa economica dovrebbe ora essere sufficiente a
ridurre il deficit di bilancio statale senza ulteriori risparmi e a
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far scendere rapidamente la quota del debito. Già il [email protected]
mo anno, i debiti statali in % del PIL sono previsti «solo» di
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poco sopra il livello del 100%,
rispetto al 123% alla fine del
2013. Di conseguenza, negli ultimi anni i premi di rischio
soprattutto per l'Irlanda sono enormemente diminuiti.
E in effetti, i premi di rischio delle obbligazioni dei paesi
periferici rispetto ai Bund tedeschi sono aumentati sulla scia
della recente escalation della crisi del debito greco. Tuttavia,
finora l'aumento non è affatto preoccupante e non è confrontabile con l'andamento precedente al taglio del debito
greco nel 2012. Nel complesso, attualmente i premi di rischio sono di nuovo al livello precedente all'annuncio
dell'aumento degli acquisti di titoli di stato da parte della
BCE. La stessa situazione mostrano i prezzi delle assicurazioni
contro le insolvenze dei titoli di stato, i cosiddetti Credit
Default Swaps (CDS) (vedi grafico).
Durante l'inasprimento della crisi del debito nel 2012, dopo
la Grecia, il Portogallo era ritenuto l'incognita numero 2 e in
quel periodo ha dovuto ricorrere allo scudo protettivo. Nel
frattempo, anche nel Portogallo la situazione si presenta
molto migliore rispetto a quella in Grecia. Non può esibire gli
stessi progressi dell'Irlanda, ma i dolorosi risparmi e le riforme sono stati ritenuti necessari anche qui da un'ampia maggioranza dei soggetti politici e della popolazione e sono stati
attuati. Gli obiettivi di risparmio sono stati rispettati e la
congiuntura mostra una tendenza di nuovo rialzista. Il programma di salvataggio è stato terminato con successo alla
metà del 2014 senza ulteriori aiuti. Da allora il Portogallo
può finanziarsi di nuovo sul mercato a condizioni più convenienti. Ciò consente anche un po' alla volta l'anticipato rimborso dei crediti del FMI, che rispetto alle attuali condizioni
del mercato mostrano un addebito degli interessi doppio.
Economic Research
Il caso non previsto di un'uscita della Grecia dall'Unione
monetaria europea potrebbe diventare presto realtà. Gli
effetti diretti sull'economia reale al di fuori della Grecia non
sarebbero troppo grandi a causa della sua modesta percentuale sull'economia mondiale e del lungo periodo preliminare. La preoccupazione maggiore degli oppositori di un
«Grexit» sono quindi anche i possibili effetti di contagio sugli
altri paesi periferici dell'Eurozona. Secondo alcuni si potrebbe verificare un effetto domino sui mercati finanziari.
I mercati non scontano alcun aumento del rischio di
perdita
Premi CDS in punti base
Sia il Portogallo sia l'Irlanda sono quindi ben preparati da un
punto di vista fondamentale per superare eventuali turbolenze in caso di un «Grexit». Inoltre, i continui acquisti di titoli di
stato da parte della BCE hanno un effetto di supporto. E i
nuovi meccanismi di sicurezza creati dell'Eurozona sono
pronti ad essere utilizzati. Infine, i due paesi hanno creato un
ottimo cuscinetto di capitale. Il previsto avvio del capitale di
terzi a medio e a lungo termine per quest'anno è già stato
ampiamente completato. E, in caso di necessità, i mezzi
accantonati coprirebbero il fabbisogno di capitale per il prossimo anno. Non sono previste quindi difficoltà di pagamento.
1600
1400
1200
1000
800
600
400
200
0
07/09
07/10
Portogallo
07/11
07/12
Spagna
07/13
Italia
07/14
07/15
Irlanda
Fonte: Bloomberg, Raiffeisen Research
A nostro parere, questa valutazione «serena» non dovrebbe
cambiare di molto neppure nel caso di un «Grexit». Infatti, la
situazione economica e finanziaria negli altri paesi periferici è
notevolmente migliorata. Ciò vale prima di tutto per l'Irlanda. Là, i lavori di riassetto dopo lo scoppio della bolla immobiliare non sono ancora completati, ma grazie ad azioni
Azioni
8939
2077
3466
11109
4840
Fonte: Bloomberg, 1) Brent
03.07.2015 09:45
Economic Research
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Valute/Materie prime
a ttua l e %, 5 gi orni %, YTD
SMI
S&P 500
Euro Stoxx 50
DAX
CAC
A più lungo termine, l'esempio di un'uscita greca può far
reagire i mercati naturalmente in modo più rapido a un peggioramento della situazione finanziaria in un paese membro
dell'Unione monetaria – a differenza degli anni precedenti
alla crisi del debito. Ma questo sarebbe uno sviluppo gradito.
I maggiori premi di rischio aumentano l'incentivo per i governi a reagire tempestivamente e riducono quindi la probabilità che possano insorgere squilibri così drastici, come quello della Grecia.
-0.8
-1.2
-4.3
-3.3
-4.3
-0.5
0.9
10.1
13.3
13.3
Tassi
a ttua l e %, 5 gi orni
EURCHF
USDCHF
EURUSD
Oro
Greggio1)
1.046
0.942
1.111
1169
61.6
0.4
1.0
-0.5
-0.6
-2.6
%, YTD
-12.9
-5.3
-8.2
-1.4
7.5
CHF
USD
EUR (DE)
GBP
JPY
3M
10YR
bp, YTD
-0.79
0.28
-0.02
0.58
0.10
0.14
2.38
0.84
2.07
0.49
-18
21
30
31
16
Zürich, 3. Juli 2015
Economic Research
EDITORE
AUTORI
Raiffeisen Svizzera, Economic Research
Economista capo Martin Neff
Brandschenkestrasse 110d, CH-8002 Zurigo
Tel.: 044 226 74 41
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Roland Kläger
Svizzera
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Alexander Koch
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37 +41 044 226 74 41
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