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n linea con il costante trend positivo che lo ha
caratterizzato negli ultimi anni, il settore della
meccanizzazione per il garden ha chiuso il 2008
ancora in crescita. Lo scorso anno - stando ai dati
diffusi da Unacoma, l’associazione confindustriale
che rappresenta i costruttori di macchine agricole,
e Morgan (Monitoraggio ricerche garden nazionale) - il mercato italiano delle macchine e attrezzature per il giardinaggio e la cura del verde ha segnato
un incremento dello 0,7% rispetto al 2007, assorbendo 1.438.500 pezzi in totale, che comprendono
rasaerba, trattorini, ride-on, motoseghe, decespugliatori e le altre tipologie di mezzi meccanici specifici, per un valore di 660 milioni di euro.
Sotto il profilo delle unità vendute, la fetta più
grossa spetta ai rasaerba con 429.800 pezzi (+0,6%),
seguiti dalle motoseghe (oltre 336.000) e dai decespugliatori (246.000), in calo però, rispettivamente, del 6,2% e del 5,2%. Crescono invece i piccoli trattori da giardino ride-on (+1,8%), i trimmer (+10,4%), le motozappe (+9,8%), le tagliasiepi (+16,1%), i biotrituratori (+20,2%), le rac-
Foto Fotolia
Foto Peejay - Fotolia
Garden: mercato in calo,
ma si spera in una ripresa
coglitrici di foglie (+8,9%).
Un dato che appare particolarmente confortante
se paragonato alle flessioni di vendite registrate nel
2008 da altri beni durevoli, come automobili ed
elettrodomestici, tanto che proprio la solidità del
comparto del garden ha in certa misura sostenuto
anche il mercato delle macchine agricole: basti pensare all’aumento del 17% messo a segno l’anno
scorso dalle immatricolazioni di trattrici di potenza compresa fra 0 e 15 CV, quelle più spesso impiegate nella cura del verde e nelle attività multifunzionali in ambiente rurale.
- 9,8% PER L’ EXPORT
NEL PRIMO TRIMESTRE 2009
Archiviati i buoni risultati del 2008, il settore non
poteva naturalmente rimanere immune dagli effetti della crisi economica e finanziaria globale, avvertendone i contraccolpi non solo in termini di contrazione della domanda interna, ma anche a livello di riduzione delle esportazioni, fattore cruciale
per questo comparto della meccanica. Dei circa 1,2
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Tab. 1 - Andamento del mercato italiano delle principali tipologie di macchine
per giardinaggio 2006-2008 e stime 2009 (in numero).
MACCHINE
2006
2007
2008
Rasaerba
404.918
427.033
429.795
Var. % 2008-2009
413.465
-3,8
24.275
25.883
26.346
25.151
-4,5
Motoseghe
423.826
358.594
336.346
337.895
0,5
Decespugliatori
254.056
259.485
245.929
237.050
-3,6
Trimmer
123.578
128.704
142.037
129.234
-9,0
Motozappe
32.176
31.760
34.872
37.140
6,5
Tagliasiepi
106.079
103.162
119.730
116.663
-2,6
Macchine per la manutenzione del verde
3.321
2.850
3.040
2.998
-1,4
Biotrituratori
7.907
9.391
11.292
10.677
-5,4
69.789
81.842
89.088
89.669
0,7
1.449.925
1.428.704
1.438.475
Macchine per la raccolta delle foglie
TOTALE
miliardi di euro complessivamente fatturati dalle
imprese italiane, infatti, oltre 800 milioni vengono
realizzati sui mercati esteri.
I dati relativi alle vendite delle aziende che partecipano al monitoraggio Morgan - comunicati dal
Comagarden, l’associazione che rappresenta, all’interno di Unacoma, i costruttori di macchine per il
garden e la cura del verde - indicano nel primo trimestre del 2009 un calo pari al 9,8% rispetto allo
stesso periodo dell’anno precedente.
Un decremento (da attribuire parzialmente anche
1.399.942
-2,7
Fonte: Elaborazioni Unacoma-Morgan
all’andamento climatico negativo concomitante
con l’avvio della stagione primaverile) che caratterizza quasi tutte le tipologie di macchine, con flessioni del 9,9% per i rasaerba (-14,6%, in particolare, nel segmento C.I. a spinta), del 15,8% per i
decespugliatori e del 12,9% per i ride-on, ma con
andamenti negativi anche per trimmer (-28,7%),
tagliasiepi (-10,2%) e biotrituratori (-24,9%). Uniche eccezioni le motoseghe (+2,2% di vendite), le
motozappe (+32,1%) e le raccoglitrici di foglie
(+6,1%).
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Ride-on
2008 (stime)
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NONOSTANTE LA CRISI,
C’È FIDUCIA NEL FUTURO
Stando alle previsioni, tuttavia, il 2009 sarà molto
meno critico per il mercato del garden rispetto ai
primi tre mesi e a fine anno il settore dovrebbe registrare una vendita in Italia di quasi 1.400.000 unità
complessive, con una flessione del 2,7% sul 2008.
«Ritengo che il nostro comparto sarà meno penalizzato di quello delle macchine agricole, poiché
gode di una rosa di utenti più ampia, che spazia
dagli operatori e manutentori del verde alle aziende multifunzionali, dalle municipalità all’impian-
tistica sportiva, settore dalle forti potenzialità, fino
ai privati cittadini - commenta Franco Maletti,
presidente di Comagarden e vicepresidente della
ditta Gianni Ferrari di Reggio Emilia, leader nella
produzione di rasaerba professionali -. Tutto ciò
dovrebbe favorire una maggiore tenuta del mercato, che potrebbe riprendere quota».
Doverosa preoccupazione per l’attuale congiuntura economica, ma priva di allarmismi, viene
espressa anche da Carlo Cislaghi, responsabile
marketing e distribuzione di Bcs, il gruppo di Abbiategrasso (Milano) affermato a livello mondiale nei settori agricolo e verde. «Il periodo da settembre a dicembre 2008 indica per il nostro gruppo cifre in linea con i fatturati degli anni precedenti. Sul fronte dell’export abbiamo registrato
soddisfacenti performance sui mercati asiatici e
africani e adesso stiamo puntando ad incrementare i volumi d’affari nei Paesi dell’area Balcanica,
in Russia e nei Paesi dell’ex Unione Sovietica, come pure in quelli del Far East». Del resto, ferme
restando le variabili negative, una disamina generale del settore offre spunti incoraggianti, sottolinea Maletti: «Il giardinaggio è entrato a far parte
della cultura e dello stile di vita delle persone, e gli
spazi verdi costituiscono ormai una componente
integrante di ogni progetto urbanistico. Questo
ha dato impulso al nostro settore negli anni passati ed è il motore che lo spingerà anche in futuro: speriamo che, almeno nel medio termine, il
mercato del garden possa tornare a crescere in
modo consistente». EXPOGREEN, VIAGGIO NEL PIANETA DELL’OUTDOOR
truttura e numeri da grande kermesse
per la seconda edizione di ExpoGreen,
la manifestazione internazionale biennale
dedicata al garden e al verde a tutto
campo in scena dall’11 al 13 settembre
prossimo alla fiera di Bologna. 70.000
metri quadri di superficie - includendo
le aree di prato per le prove delle
macchine per la manutenzione del verde
e 12 giardini tematici allestiti sul piazzale
esterno - e 500 espositori (erano 370
nel 2007), dei quali circa un terzo esteri.
L’obiettivo è dar vita ad una rassegna
completa dell’outdoor, di forte richiamo
per il vasto pubblico al quale
si rivolge - operatori economici, tecnici
e professionisti del verde, ma anche tutta
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la platea degli hobbisti e degli appassionati
- come si conviene ad un evento
concepito per coniugare gli interessi
del business con quelli della componente
amatoriale. ExpoGreen 2009 presenterà
novità e tendenze in ogni singolo
settore dell’outdoor mettendo in mostra,
accanto ai mezzi meccanici
e alle tecnologie per la cura del manto
erboso, piscine, saune, illuminazione,
arredi per il garden, oggettistica
per la casa, grill e barbecue, attrezzature
per lo sport e la vita all’aria aperta.
Ricco anche il calendario degli eventi,
che prevede incontri e convegni di vivo
interesse (come quello sul “Mercato
europeo del giardinaggio” organizzato
da Unacoma e Egmf, la Federazione
dell’industria europea delle macchine
per garden) abbinati ad iniziative di grande
impatto per i visitatori, dal Bosco magico
alla Fattoria del futuro, dal Giardino
in corso all’Animal show.
Molto innovativa, infine, la jointventure
con il bolognese Salone della Ceramica
Cersaie, da cui è nato Green Street,
percorso realizzato in piastrelle
di ceramica italiana e pensato
per gli spazi aperti, che sarà inaugurato
all’avvio di ExpoGreen e rimarrà installato
sino alla chiusura del Cersaie
(in programma dal 29 settembre
al 3 ottobre), a stabilire un legame ideale
tra le due manifestazioni (b.m.). 049_60AG7e8_09RG
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Tecniche di preparazione
di un tappeto erboso
nica, sono le basi su cui poter lavorare.
Gli eccessi idrici ed i ristagni rimangono, infatti, i
principali nemici in fase di impianto. A tal proposito risulta sempre più pratica comune l'apporto al
suolo di sabbia silicea, allo scopo di alleggerire il
substrato e favorire gli scambi gassosi ed idrici nella rizosfera.
L'impianto vero e proprio viene effettuato scegliendo tra due diverse opzioni, in funzione del
periodo, della superficie e del risultato che si vuole ottenere. Alla semina si affianca, infatti, la possibilità di posare delle zolle precoltivate di tappeto
erboso. Quest'ultima metodologia permette un
risultato immediato e sicuro anche in periodi sfavorevoli come quello estivo o invernale.
DAMIANO BALLERINI
IN ZOLLE…
Le principali tipologie di zolla presenti sul mercato sono riferibili a prati costituiti da Festuca arundinacea e poa, loietto e poa, agrostide o bermuda.
La festuca, in particolare, viene spesso utilizzata per
le sue caratteristiche di rusticità (ottima resistenza
alle malattie fungine e agli stress idrici, eccellente
approfondimento radicale, ridotti fabbisogni nutri-
Foto Arch. Tempoverde
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l moderno tappeto erboso deve soddisfare richieste esigenti, non solo riguardanti le caratteristiche estetiche, ma anche di funzionalità, persistenza e semplicità di manutenzione. L'attenzione
che viene rivolta alla qualità in senso lato del prato riveste un ruolo predominante e fondamentale
nella creazione e nella manutenzione del verde ornamentale, sia esso pubblico o privato.
Il professionista richiede maggior semplicità d'uso, migliore adattabilità ambientale, resistenza alle
principali fitopatologie, diminuzione degli interventi di sfalcio e di irrigazione. Ecco che la ricerca
genetica incentra il suo obiettivo attorno a queste
richieste: nascono così e si sviluppano varietà endofizzate, a crescita ridotta, ad habitus compatto e
capaci di autorigenerarsi, varietà dalle esigenze idriche sempre più limitate.
L'impianto e la creazione di un tappeto erboso
ornamentale oggi possono essere realizzati con
ottimi risultati in ogni periodo dell'anno. La lavorazione del suolo riveste un ruolo fondamentale
nella riuscita dell’opera in tempi brevi e senza
problemi; in particolare un buon livellamento,
unito ad una buona dotazione di sostanza orga-
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zionali e manutentivi in genere).
Il mix costituito da Lolium e poa viene per lo più
utilizzato su tappeti erbosi sottoposti ad intenso
calpestio o dove si voglia ottenere un risultato estetico superiore, grazie all'eccezionale finezza fogliare delle due essenze. L'agrostide, essenza regina sui
green dei campi da golf, dovrebbe essere utilizzata
di rado e in situazioni particolari, dove si possa ottenere un livello manutentivo molto elevato; le richieste idriche, unite a quelle di frequenze e altezze di
taglio da primato, ne fanno una specie di difficile
gestione in contesti ornamentali.
L'utilizzo di macroterme come la bermuda o il
Paspalum viene preso in considerazione in casi particolari, quali impianti in zone costiere marittime
o caratterizzate da scarsa qualità e/o quantità delle acque irrigue. In questi casi, durante il periodo
di dormienza invernale, sarà buona norma effettuare ripetute trasemine con Lolium perenne per
mantenere una colorazione verde tutto l'anno.
Si ricorda, poi, nel caso in cui non si effettuino trasemine e si tenga il prato “giallo”, che è pratica interessante ed efficace quella di utilizzare diserbi totali a base di glifosate durante la dormienza delle
macroterme. Alcuni vivai di produzione di zolle
hanno iniziato piccole produzioni di macroterme
anche nel nord Italia, dimostrando che una cor-
retta gestione delle fertilizzazioni e delle pratiche
manutentive sono la base per rendere possibili e
persistenti tappeti erbosi in Cynodon o in Paspalum anche con inverni rigidi e freddi.
… E DA SEME
La semina del tappeto erboso rimane l'operazione
più utilizzata dai professionisti del verde durante i
periodi primaverile ed autunnale. In questo caso
riveste un ruolo fondamentale la scelta del miscuglio e delle varietà che lo compongono. Su terreni
pesanti o con scarse possibilità di irrigazione è da
privilegiare un miscuglio costituito per la maggior
parte da Festuca arundinacea. Questa viene, di norma, miscelata con poa al fine di soddisfare la regola generale che suggerisce di creare dei miscugli con
specie cespitose e specie rizomatose.
È in questo modo che il tappeto erboso può garantire la migliore colonizzazione del suolo. La miscela più utilizzata, in questo caso, è costituita da 90%
(in peso) di Festuca arundinacea e 10% di Poa pratensis. Si sottolinea come, considerando la dimensione contenuta del seme di poa, la composizione
floristica di tale miscuglio sia sostanzialmente costituita per il 50% da piantine di festuca e per il 50%
di poa. Miscugli costituiti da festuche fini, Lolium
perenne e Poa pratensis vengono utilizzati in conte-
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sti in cui si voglia ottenere, come si è già riferito, un
risultato estetico superiore.
Fino ad ora sono state considerate miscele delicate, ma grazie alla ricerca genetica, oggi, si incontrano differenze intervarietali eccezionali. Si pensi, ad esempio, a Vantage (Brighstar SLT in Usa),
Lolium perenne che sopporta irrigazioni con acque
contenenti 17000 ppm di NaCl, o a Seabreeze GT,
festuca a foglie fini che tollera blandi diserbi totali. O ancora a Midnight Star, poa estremamente
compatta ed aggressiva, capace di competere per la
colonizzazione del suolo con le più pericolose infestanti estive. In quest'ottica la scelta varietale diviene sempre più importante, prescindendo da quella che è la sola composizione floristica del miscuglio di sementi.
APPORTO IDRICO
In fase di impianto un ruolo fondamentale viene
svolto dall'acqua. La germinazione vera e propria
del seme viene attivata dalle prime irrigazioni; in
seguito queste dovranno essere gestite con il concetto di controllo della temperatura del suolo e di
limitazione di sbalzi termici. Il suolo dovrà, di norma, rimanere umido fino all'emergenza vera e propria delle plantule, periodo critico in cui si dovranno limitare gli apporti idrici per favorire una più
profonda radicazione nel suolo.
Pratica interessante risulta quella di effettuare una
profonda irrigazione di fondo prima della semina
vera e propria, apportando grandi volumi di acqua
Foto Arch. Tempoverde
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al terreno fino alla sua capacità di campo. Quest'acqua rivestirà un ruolo importantissimo nell'approvvigionamento idrico da parte del seme, in
quanto sarà in grado di raggiungere le radichette
risalendo per capillarità nel suolo. Le future microirrigazioni, così, avranno lo scopo di rendere costante ed uniforme la temperatura del terreno, favorendo la germinazione ed evitando ristagni pericolosi, che sono causa di numerose patologie.
Operazioni di impianto corrette sono la condizione necessaria per ottenere un tappeto erboso
di qualità senza futuri problemi. Errori grossolani in fase di impianto, infatti, a volte sono addirittura irrecuperabili in manutenzione. Per questo si
consiglia di prestare massima attenzione alla scelta dei materiali e delle metodologie più idonee. Piante ornamentali:
potarle quanto serve
L
a potatura delle piante ornamentali è un
argomento dibattuto da lungo tempo. Sono
diffuse due impostazioni antitetiche: quella dei sostenitori delle potature severe, alle quali
attribuiscono miracolose capacità rinforzanti per
l’albero, e quella dei non potatori, convinti assertori dell’autoregolazione degli alberi anche in ambienti creati dall’uomo.
Nel primo caso le potature severe aprono ampie
superfici di taglio, che vanificano la capacità della pianta di circoscrivere le alterazioni del legno,
innescando futuri problemi di stabilità. La vistosa
reazione dell’albero, consistente nell’emissione di
nuovi rami, dalla crescita spesso vigorosa, non è da
attribuire ad un miglioramento delle condizioni
della pianta ma, al contrario, al tentativo della stessa di riequilibrare la chioma mutilata con l’apparato radicale.
Gli assertori dell’autoregolazione degli alberi non
considerano che l’autopotatura - ovvero la perdita naturale di rami ormai inutili per l’albero - non
è accettabile in ambienti urbani per la pericolosità
che ne consegue. Inoltre, gli alberi cresciuti in spazi insufficienti oppure entrati nella fase di senescenza hanno branche di eccessivo peso apicale, talvolta con debole inserzione: la rottura della bran-
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Foto Autore
ca, oltre ai danni diretti di cui può essere causa, apre
ampie ferite, che spesso si tramutano in vaste zone
di decadimento del legno.
Foto Autore
Le operazioni di potatura vanno eseguite rispettando le norme di sicurezza.
Un esempio di potatura di platani.
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UNA SCELTA OCULATA
Assai più realistica ci pare quindi una posizione
intermedia, che vede il ricorso alla potatura solo
per alcuni e ben circoscritti motivi, che possono
essere così schematizzati:
eliminazione della vegetazione troppo densa.
Si vuole permettere alla luce ed all’aria di circolare all’interno di tutta la chioma. Una vegetazione troppo densa predispone le piante a possibili danni dovuti al peso della neve, in particolare nel caso delle latifoglie sempreverdi, come
per esempio Magnolia grandiflora e leccio. L’eccessiva umidità che si può formare all’interno
della chioma a causa dei limitati movimenti d’aria, inoltre, può favorire gli attacchi fungini;
correzione o riparazione di danni. È il caso delle piante danneggiate da eventi meteorici (vento, neve, ecc.) o, spesso, da errate operazioni di
potatura, come per esempio la capitozzatura.
Nello stesso quadro può essere fatta ricadere l’eliminazione di rami o branche, morti o deperiti. In questa categoria rientra anche l’eliminazione di parti colpite da parassiti animali, come
il ragnetto verde delle conifere, o da crittogame,
come l’antracnosi del platano o del cancro del
cipresso;
incoraggiamento della fioritura e della produzione dei frutti. Anche le piante ornamentali, come quelle da frutto, tendono all’alternanza
di produzione, cioè ad alternare anni in cui l’attività vegetativa è esaltata,a scapito di quella riproduttiva, ad anni in cui avviene il fenomeno opposto. Negli anni di carica, in cui l’attività produttiva predomina su quella vegetativa, si dovrà eseguire una potatura invernale piuttosto leggera
per non ridurre ancora di più il già limitato numero di gemme a fiore. Negli anni di scarica si devono seguire accorgimenti opposti. Scopo di questa potatura è perciò ottenere una fioritura più
costante nei singoli anni e migliorarne, per quanto possibile, la qualità;
direzione e controllo della crescita, per arrestare lo sviluppo della pianta in una direzione e
incoraggiarlo in un’altra;
riequilibrio della chioma in seguito a trapianto. Parte epigea ed ipogea della pianta sono normalmente in equilibrio tra loro. Dopo un trapianto la parte ipogea è mutilata; con questa potatura si riduce la chioma, porzione epigea dell’albero, in proporzione, in modo da riequilibrarle.
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Quando la grandezza della zolla è correttamente dimensionata e la pianta è regolarmente irrigata questo intervento perde gran parte della propria importanza;
• mantenimento degli alberi secolari. Nella fase
di senescenza gli alberi presentano la nuova vegetazione concentrata all’estremità delle branche.
In questo stadio la pianta utilizza buona parte
delle sostanze che forma non per la crescita, ma
per sostenere il peso dei rami posti all’estremità
delle branche (crescita terminale).In questo modo
le branche, specialmente se con difetti strutturali, si spezzano con facilità, provocando ampie
ferite, da cui possono facilmente penetrare nell’albero microrganismi patogeni. La potatura è
tesa a favorire l’alleggerimento delle branche;
inoltre, consentendo alla luce di penetrare all’interno della chioma,permette l’instaurarsi di un’efficiente superficie fotosintetica anche all’interno di quest’ultima;
• potatura di allevamento di giovani alberi. Al
trapianto è opportuno eliminare i rami codominanti per assicurare un armonico sviluppo
alle piante. Negli anni successivi una modesta,
ma puntuale, potatura aiuterà l’albero a formare uno scheletro equilibrato, adeguato allo spazio a disposizione;
• mantenimento di forme speciali. È un campo
di applicazione molto vasto: si va dalle potature a
scopo decorativo (spalliera), alla trasformazione
di alberi di alto fusto in siepi o cespugli.
SCEGLIERE BENE LE SPECIE.
L’ENTITÀ DELL’INTERVENTO
Da questa breve rassegna si comprende che, nel
caso si voglia creare una nuova area verde, è indispensabile scegliere in modo oculato le specie, in
funzione delle condizioni pedoclimatiche e dello
spazio a disposizione. Si devono prediligere esemplari ben allevati in vivaio, da mettere a dimora in
maniera corretta e sottoporre ad un’adeguata potatura, sia di trapianto, sia di allevamento. Per gli alberi si dovrà individuare il ramo principale, cioè la
freccia di prolungamento del fusto principale, mentre i rami codominanti vanno asportati oppure, se
è impossibile, ridotti. Inoltre, vanno selezionati i
rami che, per vigore e disposizione sull’asse principale, sono più adatti alla creazione di una chioma armonica e ben strutturata.
In sintesi: la potatura va eseguita in modo “naturale”- assecondando le architetture spontanee delle piante, differenti da specie a specie - tanto che
non si deve notare che si è eseguita una potatura
su una pianta.
Foto Autore
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Ramo epicornico
staccato di schianto.
Per gli alberi adulti va tenuta presente la diversa
risposta al taglio da parte delle varie specie e che
la tecnica di potatura da adottare non è unica, ma
dipende dalle condizioni in cui si trova l’albero e
dagli scopi che, come si è visto, si intendono raggiungere.
L’entità della potatura va commisurata alle effettive necessità e, comunque, è modesta. In generale un corretto intervento deve portare ad una riduzione massima del 20-25% della superficie fogliare. Interventi più severi vanno evitati. LAVORARE IN SICUREZZA
i solito per potare si usano le motoseghe, indispensabili ma, se usate
con scarsa attenzione, pericolosissime. Le prime norme riguardanti la
sicurezza sul lavoro in agricoltura risalgono alla metà
degli anni ’50, ma è con l’avvento delle Direttive comunitarie e il loro
recepimento in Italia, che l’abbigliamento degli operatori
si è profondamente modificato.
Oggi, quindi, il potatore per proteggersi quando usa una motosega utilizza
scarponcini antinfortunistici, guanti, casco con visiera e occhiali. La qualità
della visiera e degli occhiali è fondamentale, perché le operazioni
di potatura sollevano materiale proiettandolo verso l’operatore a velocità
sostenuta. Il rumore emesso dal motore - anche nelle motoseghe
di migliore qualità - è sempre molto fastidioso e dannoso per l’orecchio
umano, che dev’essere protetto da apposite cuffie o caschi adeguati.
Importantissmo l’abbigliamento: le ditte che producono tute
antinfortunistiche adottano varie strategie di sicurezza, tra le quali,
ad esempio, il riempimento con materiale fibroso molto resistente in grado
di bloccare l’attrezzo. (m.t.s.) D
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REPORT • LA CURA DEL VERDE
Il trattorino si trasforma
e diventa polifunzionale
A cura della REDAZIONE
DI GARDEN & GRILL
L
a versatilità è sempre più “verde” e contagia anche ExpoGreen, il Salone internazionale delle macchine e attrezzature per il giardinaggio e le attività sportive, che si svolgerà a Bologna a settembre.
Polivalenza e versatilità sono concetti che si stanno
facendo largo nel garden e nella lavorazione della
terra: macchinari agili, poliedrici, in grado di svolgere più funzioni.Attrezzature meccaniche apprezzate per la loro efficienza nei contesti più diversi: dai
piccoli giardini ai grandi campi agricoli.
Il concetto alla base è semplice: al posto di cambiare macchina cambio gli accessori! E sono proprio
questi ultimi che fanno la differenza. Un’idea applicata anche ai trattori, che per la varietà di compiti che svolgono sono divenuti multiuso e adatti a
mansioni diverse. Inoltre, le ridotte dimensioni di
ingombro di molti modelli di trattorini fanno sì che
siano usati nei piccoli appezzamenti di terra. Ta-
gliare, rifinire, zappare, arare, arieggiare, persino
trivellare, oltre a rasare il prato, anche di grosse dimensioni e anche vicino agli argini: una polivalenza apprezzata dall’utente finale e oggetto di molta
attenzione anche da parte dei produttori.
Solo una parte di queste macchine viene immatricolata, in genere quando è prevista la circolazione
su strada; se l’uso resta invece all’interno dell’azienda agricola o di un giardino, possono essere spostate su un rimorchio, senza bisogno della targa.
ACCESSORI:
L’IMBARAZZO DELLA SCELTA
In un momento di stagnazione economica,le aziende rivitalizzano il sofferente mercato delle macchine agricole e da giardino puntando su prodotti nuovi, attrezzature con un valore in più.
Una “polivalenza-tutto fare” facile da usare: con
un click la macchina è pronta, grazie a sistemi di
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aggancio e sgancio rapidi e veloci.
Un buon veicolo polifunzionale è di grande aiuto in
molte applicazioni: basta uno sguardo alla lista degli accessori disponibili su alcuni modelli per rendersene conto. Benne, lame, spazzaneve, spazzolatrici, tagliabordi e trivelle sono solo alcuni degli accessori che rendono polifunzionali questi trattorini; ma anche livellatrici, decespugliatori, forche
idrauliche, taglia-zolle, forche ad alta resistenza, retro - escavatore,spazzolatrice rotativa angolare,zappatrice, fresatrice, ricopriscavi e tanti altri ancora.
Alcuni modelli si distinguono per più prese di forza (posteriore, anteriore e ventrale), per il distributore idraulico posteriore o per il sollevatore idraulico posteriore o anteriore; l’attacco a 3 punti e la
barra traino posteriore fissa servono per agganciare altri accessori per la cura del prato e la lavorazione del terreno.
L’offerta degli accessori per queste macchine multifunzione è vasta. Molti, ad esempio - come benne con o senza denti, catenarie con zappe o con
picchi - sono disponibili in numerose versioni e
quindi aumentano ulteriormente la scelta.A queste attrezzature si aggiungono altri accessori co-
BCS
Foto Arch. BCS
Il Ma.Tra 300 BCS, oltre ad essere
impiegato come tosaerba, può svolgere
molte delle operazioni di manutenzione
urbana o, in generale, di aree adibite
a verde. Il sistema MUSTER®, brevettato
da BCS, consente di operare con risultati
eccellenti sia su superfici erbose
“pregiate”, sia su appezzamenti con erba
normali. Lo stesso sistema ottimizza le
operazioni di pulizia di aree infestate
da rovi, canneti o le sterpaglie solitamente
trattate con trinciaerba.Tutto questo
IL MERCATO
ispetto all’anno precedente (dati Unacoma) le vendite del primo
trimestre 2009 calano del 9,8% rispetto al 2008.A seconda delle
diverse tipologie, i trattorini polifunzionali differiscono per tecnologie,
forme, potenze e dimensioni: sono da considerarsi trattrici agricole
se hanno il cambio meccanico, mentre macchine da giardinaggio
se la trasmissione è idrostatica.
I dati del segmento di mercato considerato (dati Unacoma/Morgan)
rientrano nella categoria “Ride-on”, che segna un meno 12,9% (rispetto
al primo trimestre 2008) e in quella delle macchine per la manutenzione
del verde, anch’essa con un meno 8,2% rispetto allo stesso periodo
dell’anno scorso. Categoria, quest’ultima, che include i trattorini
con trasmissione idrostatica assieme alle macchine con piatto frontale
con o senza raccolta ZTR con pompe e motori idraulici. R
me le catene da neve o il gancio di traino. L'offerta è in continua espansione.
OCCHIO AL PREZZO
Versatilità, ma anche affidabilità: le aziende del settore hanno messo a punto modelli robusti,con una
con una sola attrezzatura. Due rotori
orizzontali, con coltelli differenziati, posti
uno dietro l’altro in posizione leggermente
disassata, sono alla base del funzionamento
del sistema ‘MUSTER’. Il primo rotore con
palette tosa prato taglia di netto gli steli,
il secondo con coltelli a ‘V’ li polverizza,
lasciando il materiale falciato sminuzzato e
uniformemente disposto sul terreno. Una
speciale paratia di contrasto regolabile
permette all’operatore
di ottimizzare a piacimento il grado
di sminuzzamento.
Il Ma.Tra è spinto da un motore diesel
Yanmar a iniezione diretta da 29,4 Cv
raffreddato ad acqua. La trasmissione è
idrostatica a doppio pedale per sfruttare
al meglio le 2 gamme di avanzamento
(lenta per il lavoro e veloce per il
trasferimento) e per selezionare sempre la
giusta velocità, a seconda del tipo di
impiego e delle condizioni del terreno.
Trazione a 4 ruote motrici con
disinserimento automatico della trazione
posteriore.
La versatilità di Vivid 400 BCS
è garantita da una presa di forza
Foto Arch. BCS
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posteriore di serie dove è possibile
montare agevolmente trinciaerba e frese,
mentre in quella frontale si possono
installare pale e benne. La presa di forza
ventrale, invece, è opzionale.
Il motore è un diesel Lombardini
raffreddato ad acqua da 35 Cv
a 4 cilindri. Il cambio è sincronizzato
a 24 velocità: 12AV+12RM con inversore
sincronizzato. L’apparato falciante
è un tosaerba ventrale a 3 lame
con scarico laterale e una larghezza
di taglio di 150 cm. La macchina è munita
di dispositivi di sicurezza per impedire
l’avviamento accidentale del motore. 59
LUGLIO/AGOSTO
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REPORT • LA CURA DEL VERDE
steer loaders, ideali per molteplici
applicazioni: dal giardinaggio, alla
manutenzione di campi, alla cura
di campi da golf, all’edilizia, passando
giusta combinazione di potenza e agilità. Tra i punti di forza vi è anche il prezzo, che di questi tempi
cattura l’attenzione degli utenti, dato che i trattorini con un’unica spesa provvedono a tantissimi utilizzi. Progettati per un uso intensivo, la polivalenza
sposa anche il comfort: infatti sono macchine tec-
GIANNI FERRARI
Foto Arch. G. Ferrari
Turboloader è la nuova serie
di macchine multifunzione di Gianni
Ferrari: una trattrice articolata a 4 ruote
motrici isodiametriche con braccio
telescopico porta-attrezzi.
Le dimensioni contenute permettono
di coniugare funzionalità e versatilità, ideali
per l’impiego nel giardinaggio,
60
LUGLIO/AGOSTO
2009
Foto Arch. Sabre Italia
versatilità a 360 gradi sono disponibili
oltre 50 accessori ed una vasta gamma
di utensili per applicazioni e utilizzi.Alcuni
tra i più comuni sono: catenaria, benna,
trivella con punte, forche regolabili,
livellatrice, pianale per il trasporto, lama
livellatrice, arieggiatore, zappatrice,
betoniera, forche idrauliche per piante
in zolla, tagliabordi, turbina da neve, lama
tagliazolle, spazzolatrice e altri ancora. nologicamente all’avanguardia, che offrono un’ergonomia ben studiata che agevola il lavoro dell’operatore.Alcuni modelli dispongono di sedile molleggiato e supporti lombari regolabili oppure di joystick di controllo, elettroidraulico e servocomandato, semplice e morbido da utilizzare. in agricoltura, in edilizia leggera,
nella movimentazione e nella
manutenzione pubblica.
Il vasto assortimento di attrezzature,
sviluppate in combinazione con
la macchina, comprende forche e benne
di varie tipologie e misure per la
movimentazione dei carichi, il braccio
escavatore e la catenaria per scavi e
trincee, rasa e trinciaerba
per la manutenzione delle aree verdi,
e molteplici altre soluzioni.
È disponibile anche tutta la serie
di attrezzature per la manutenzione
invernale, come la turbina da neve
e la lama apripista da poter utilizzare
in abbinamento allo spargisale posteriore.
Insomma, una macchina “tuttofare”.
La sostituzione delle attrezzature è molto
veloce e richiede solo pochi secondi, grazie
agli agganci rapidi e agli innesti idraulici.
La maneggevolezza è garantita da un telaio
articolato, che permette un raggio
di svolta molto stretto: gli spazi di manovra
sono ridotti ed il Turboloader si muove
disinvolto anche in spazi più angusti.
La postazione dell’operatore, che si trova
nella parte frontale, anche quando
la macchina è sterzata aumenta la visibilità
della traiettoria, e la rialzata offre
un campo di visibilità eccellente e migliora
il controllo dell’attrezzatura a beneficio
della sicurezza e del comfort dell’uso. Foto Arch. G. Ferrari
Foto Arch. Sabre Italia
Non solo ruote: la polifunzionalità per
il “verde” viaggia anche sui cingoli.
Tra le novità di ExpoGreen Sabre Italia
presenta Boxer 300 & 500, due mini-skid
per l’irrigazione e tantissime altre funzioni.
La serie 300 è stata progettata per
sfruttare una vasta gamma di attrezzi.
Il sistema standard di aggancio rapido
permette all’operatore di passare
velocemente e facilmente dalla benna alle
forche, o alla trivella, o a tanti altri utensili.
La serie Boxer 500 è stata recentemente
ridisegnata per aumentare ulteriormente
la produttività. L’aggiornamento riguarda
una maggiore forza, migliore operatività
e capacità di sollevamento. Per una
Foto Arch. Sabre Italia
SABRE ITALIA