la cura del verde la cura del verde
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049_60AG7e8_09RG 13-07-2009 10:48 Pagina 49 REPORT LA CURA DEL VERDE Foto Horticulure - Fotolia A cura di MARIA TERESA SALOMONI 49 LUGLIO/AGOSTO 2009 049_60AG7e8_09RG 13-07-2009 10:48 Pagina 50 REPORT • LA CURA DEL VERDE BARBARA MENGOZZI 50 LUGLIO/AGOSTO 2009 I n linea con il costante trend positivo che lo ha caratterizzato negli ultimi anni, il settore della meccanizzazione per il garden ha chiuso il 2008 ancora in crescita. Lo scorso anno - stando ai dati diffusi da Unacoma, l’associazione confindustriale che rappresenta i costruttori di macchine agricole, e Morgan (Monitoraggio ricerche garden nazionale) - il mercato italiano delle macchine e attrezzature per il giardinaggio e la cura del verde ha segnato un incremento dello 0,7% rispetto al 2007, assorbendo 1.438.500 pezzi in totale, che comprendono rasaerba, trattorini, ride-on, motoseghe, decespugliatori e le altre tipologie di mezzi meccanici specifici, per un valore di 660 milioni di euro. Sotto il profilo delle unità vendute, la fetta più grossa spetta ai rasaerba con 429.800 pezzi (+0,6%), seguiti dalle motoseghe (oltre 336.000) e dai decespugliatori (246.000), in calo però, rispettivamente, del 6,2% e del 5,2%. Crescono invece i piccoli trattori da giardino ride-on (+1,8%), i trimmer (+10,4%), le motozappe (+9,8%), le tagliasiepi (+16,1%), i biotrituratori (+20,2%), le rac- Foto Fotolia Foto Peejay - Fotolia Garden: mercato in calo, ma si spera in una ripresa coglitrici di foglie (+8,9%). Un dato che appare particolarmente confortante se paragonato alle flessioni di vendite registrate nel 2008 da altri beni durevoli, come automobili ed elettrodomestici, tanto che proprio la solidità del comparto del garden ha in certa misura sostenuto anche il mercato delle macchine agricole: basti pensare all’aumento del 17% messo a segno l’anno scorso dalle immatricolazioni di trattrici di potenza compresa fra 0 e 15 CV, quelle più spesso impiegate nella cura del verde e nelle attività multifunzionali in ambiente rurale. - 9,8% PER L’ EXPORT NEL PRIMO TRIMESTRE 2009 Archiviati i buoni risultati del 2008, il settore non poteva naturalmente rimanere immune dagli effetti della crisi economica e finanziaria globale, avvertendone i contraccolpi non solo in termini di contrazione della domanda interna, ma anche a livello di riduzione delle esportazioni, fattore cruciale per questo comparto della meccanica. Dei circa 1,2 049_60AG7e8_09RG 13-07-2009 10:48 Pagina 51 Tab. 1 - Andamento del mercato italiano delle principali tipologie di macchine per giardinaggio 2006-2008 e stime 2009 (in numero). MACCHINE 2006 2007 2008 Rasaerba 404.918 427.033 429.795 Var. % 2008-2009 413.465 -3,8 24.275 25.883 26.346 25.151 -4,5 Motoseghe 423.826 358.594 336.346 337.895 0,5 Decespugliatori 254.056 259.485 245.929 237.050 -3,6 Trimmer 123.578 128.704 142.037 129.234 -9,0 Motozappe 32.176 31.760 34.872 37.140 6,5 Tagliasiepi 106.079 103.162 119.730 116.663 -2,6 Macchine per la manutenzione del verde 3.321 2.850 3.040 2.998 -1,4 Biotrituratori 7.907 9.391 11.292 10.677 -5,4 69.789 81.842 89.088 89.669 0,7 1.449.925 1.428.704 1.438.475 Macchine per la raccolta delle foglie TOTALE miliardi di euro complessivamente fatturati dalle imprese italiane, infatti, oltre 800 milioni vengono realizzati sui mercati esteri. I dati relativi alle vendite delle aziende che partecipano al monitoraggio Morgan - comunicati dal Comagarden, l’associazione che rappresenta, all’interno di Unacoma, i costruttori di macchine per il garden e la cura del verde - indicano nel primo trimestre del 2009 un calo pari al 9,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un decremento (da attribuire parzialmente anche 1.399.942 -2,7 Fonte: Elaborazioni Unacoma-Morgan all’andamento climatico negativo concomitante con l’avvio della stagione primaverile) che caratterizza quasi tutte le tipologie di macchine, con flessioni del 9,9% per i rasaerba (-14,6%, in particolare, nel segmento C.I. a spinta), del 15,8% per i decespugliatori e del 12,9% per i ride-on, ma con andamenti negativi anche per trimmer (-28,7%), tagliasiepi (-10,2%) e biotrituratori (-24,9%). Uniche eccezioni le motoseghe (+2,2% di vendite), le motozappe (+32,1%) e le raccoglitrici di foglie (+6,1%). Foto Horticulure - Fotolia Ride-on 2008 (stime) 51 LUGLIO/AGOSTO 2009 049_60AG7e8_09RG 13-07-2009 10:48 Pagina 52 Foto Horticulture - Fotolia REPORT • LA CURA DEL VERDE NONOSTANTE LA CRISI, C’È FIDUCIA NEL FUTURO Stando alle previsioni, tuttavia, il 2009 sarà molto meno critico per il mercato del garden rispetto ai primi tre mesi e a fine anno il settore dovrebbe registrare una vendita in Italia di quasi 1.400.000 unità complessive, con una flessione del 2,7% sul 2008. «Ritengo che il nostro comparto sarà meno penalizzato di quello delle macchine agricole, poiché gode di una rosa di utenti più ampia, che spazia dagli operatori e manutentori del verde alle aziende multifunzionali, dalle municipalità all’impian- tistica sportiva, settore dalle forti potenzialità, fino ai privati cittadini - commenta Franco Maletti, presidente di Comagarden e vicepresidente della ditta Gianni Ferrari di Reggio Emilia, leader nella produzione di rasaerba professionali -. Tutto ciò dovrebbe favorire una maggiore tenuta del mercato, che potrebbe riprendere quota». Doverosa preoccupazione per l’attuale congiuntura economica, ma priva di allarmismi, viene espressa anche da Carlo Cislaghi, responsabile marketing e distribuzione di Bcs, il gruppo di Abbiategrasso (Milano) affermato a livello mondiale nei settori agricolo e verde. «Il periodo da settembre a dicembre 2008 indica per il nostro gruppo cifre in linea con i fatturati degli anni precedenti. Sul fronte dell’export abbiamo registrato soddisfacenti performance sui mercati asiatici e africani e adesso stiamo puntando ad incrementare i volumi d’affari nei Paesi dell’area Balcanica, in Russia e nei Paesi dell’ex Unione Sovietica, come pure in quelli del Far East». Del resto, ferme restando le variabili negative, una disamina generale del settore offre spunti incoraggianti, sottolinea Maletti: «Il giardinaggio è entrato a far parte della cultura e dello stile di vita delle persone, e gli spazi verdi costituiscono ormai una componente integrante di ogni progetto urbanistico. Questo ha dato impulso al nostro settore negli anni passati ed è il motore che lo spingerà anche in futuro: speriamo che, almeno nel medio termine, il mercato del garden possa tornare a crescere in modo consistente». EXPOGREEN, VIAGGIO NEL PIANETA DELL’OUTDOOR truttura e numeri da grande kermesse per la seconda edizione di ExpoGreen, la manifestazione internazionale biennale dedicata al garden e al verde a tutto campo in scena dall’11 al 13 settembre prossimo alla fiera di Bologna. 70.000 metri quadri di superficie - includendo le aree di prato per le prove delle macchine per la manutenzione del verde e 12 giardini tematici allestiti sul piazzale esterno - e 500 espositori (erano 370 nel 2007), dei quali circa un terzo esteri. L’obiettivo è dar vita ad una rassegna completa dell’outdoor, di forte richiamo per il vasto pubblico al quale si rivolge - operatori economici, tecnici e professionisti del verde, ma anche tutta S 52 LUGLIO/AGOSTO 2009 la platea degli hobbisti e degli appassionati - come si conviene ad un evento concepito per coniugare gli interessi del business con quelli della componente amatoriale. ExpoGreen 2009 presenterà novità e tendenze in ogni singolo settore dell’outdoor mettendo in mostra, accanto ai mezzi meccanici e alle tecnologie per la cura del manto erboso, piscine, saune, illuminazione, arredi per il garden, oggettistica per la casa, grill e barbecue, attrezzature per lo sport e la vita all’aria aperta. Ricco anche il calendario degli eventi, che prevede incontri e convegni di vivo interesse (come quello sul “Mercato europeo del giardinaggio” organizzato da Unacoma e Egmf, la Federazione dell’industria europea delle macchine per garden) abbinati ad iniziative di grande impatto per i visitatori, dal Bosco magico alla Fattoria del futuro, dal Giardino in corso all’Animal show. Molto innovativa, infine, la jointventure con il bolognese Salone della Ceramica Cersaie, da cui è nato Green Street, percorso realizzato in piastrelle di ceramica italiana e pensato per gli spazi aperti, che sarà inaugurato all’avvio di ExpoGreen e rimarrà installato sino alla chiusura del Cersaie (in programma dal 29 settembre al 3 ottobre), a stabilire un legame ideale tra le due manifestazioni (b.m.). 049_60AG7e8_09RG 13-07-2009 10:48 Pagina 53 Tecniche di preparazione di un tappeto erboso nica, sono le basi su cui poter lavorare. Gli eccessi idrici ed i ristagni rimangono, infatti, i principali nemici in fase di impianto. A tal proposito risulta sempre più pratica comune l'apporto al suolo di sabbia silicea, allo scopo di alleggerire il substrato e favorire gli scambi gassosi ed idrici nella rizosfera. L'impianto vero e proprio viene effettuato scegliendo tra due diverse opzioni, in funzione del periodo, della superficie e del risultato che si vuole ottenere. Alla semina si affianca, infatti, la possibilità di posare delle zolle precoltivate di tappeto erboso. Quest'ultima metodologia permette un risultato immediato e sicuro anche in periodi sfavorevoli come quello estivo o invernale. DAMIANO BALLERINI IN ZOLLE… Le principali tipologie di zolla presenti sul mercato sono riferibili a prati costituiti da Festuca arundinacea e poa, loietto e poa, agrostide o bermuda. La festuca, in particolare, viene spesso utilizzata per le sue caratteristiche di rusticità (ottima resistenza alle malattie fungine e agli stress idrici, eccellente approfondimento radicale, ridotti fabbisogni nutri- Foto Arch. Tempoverde I l moderno tappeto erboso deve soddisfare richieste esigenti, non solo riguardanti le caratteristiche estetiche, ma anche di funzionalità, persistenza e semplicità di manutenzione. L'attenzione che viene rivolta alla qualità in senso lato del prato riveste un ruolo predominante e fondamentale nella creazione e nella manutenzione del verde ornamentale, sia esso pubblico o privato. Il professionista richiede maggior semplicità d'uso, migliore adattabilità ambientale, resistenza alle principali fitopatologie, diminuzione degli interventi di sfalcio e di irrigazione. Ecco che la ricerca genetica incentra il suo obiettivo attorno a queste richieste: nascono così e si sviluppano varietà endofizzate, a crescita ridotta, ad habitus compatto e capaci di autorigenerarsi, varietà dalle esigenze idriche sempre più limitate. L'impianto e la creazione di un tappeto erboso ornamentale oggi possono essere realizzati con ottimi risultati in ogni periodo dell'anno. La lavorazione del suolo riveste un ruolo fondamentale nella riuscita dell’opera in tempi brevi e senza problemi; in particolare un buon livellamento, unito ad una buona dotazione di sostanza orga- 53 LUGLIO/AGOSTO 2009 049_60AG7e8_09RG 13-07-2009 10:48 Pagina 54 REPORT • LA CURA DEL VERDE zionali e manutentivi in genere). Il mix costituito da Lolium e poa viene per lo più utilizzato su tappeti erbosi sottoposti ad intenso calpestio o dove si voglia ottenere un risultato estetico superiore, grazie all'eccezionale finezza fogliare delle due essenze. L'agrostide, essenza regina sui green dei campi da golf, dovrebbe essere utilizzata di rado e in situazioni particolari, dove si possa ottenere un livello manutentivo molto elevato; le richieste idriche, unite a quelle di frequenze e altezze di taglio da primato, ne fanno una specie di difficile gestione in contesti ornamentali. L'utilizzo di macroterme come la bermuda o il Paspalum viene preso in considerazione in casi particolari, quali impianti in zone costiere marittime o caratterizzate da scarsa qualità e/o quantità delle acque irrigue. In questi casi, durante il periodo di dormienza invernale, sarà buona norma effettuare ripetute trasemine con Lolium perenne per mantenere una colorazione verde tutto l'anno. Si ricorda, poi, nel caso in cui non si effettuino trasemine e si tenga il prato “giallo”, che è pratica interessante ed efficace quella di utilizzare diserbi totali a base di glifosate durante la dormienza delle macroterme. Alcuni vivai di produzione di zolle hanno iniziato piccole produzioni di macroterme anche nel nord Italia, dimostrando che una cor- retta gestione delle fertilizzazioni e delle pratiche manutentive sono la base per rendere possibili e persistenti tappeti erbosi in Cynodon o in Paspalum anche con inverni rigidi e freddi. … E DA SEME La semina del tappeto erboso rimane l'operazione più utilizzata dai professionisti del verde durante i periodi primaverile ed autunnale. In questo caso riveste un ruolo fondamentale la scelta del miscuglio e delle varietà che lo compongono. Su terreni pesanti o con scarse possibilità di irrigazione è da privilegiare un miscuglio costituito per la maggior parte da Festuca arundinacea. Questa viene, di norma, miscelata con poa al fine di soddisfare la regola generale che suggerisce di creare dei miscugli con specie cespitose e specie rizomatose. È in questo modo che il tappeto erboso può garantire la migliore colonizzazione del suolo. La miscela più utilizzata, in questo caso, è costituita da 90% (in peso) di Festuca arundinacea e 10% di Poa pratensis. Si sottolinea come, considerando la dimensione contenuta del seme di poa, la composizione floristica di tale miscuglio sia sostanzialmente costituita per il 50% da piantine di festuca e per il 50% di poa. Miscugli costituiti da festuche fini, Lolium perenne e Poa pratensis vengono utilizzati in conte- 13-07-2009 10:48 Pagina 55 sti in cui si voglia ottenere, come si è già riferito, un risultato estetico superiore. Fino ad ora sono state considerate miscele delicate, ma grazie alla ricerca genetica, oggi, si incontrano differenze intervarietali eccezionali. Si pensi, ad esempio, a Vantage (Brighstar SLT in Usa), Lolium perenne che sopporta irrigazioni con acque contenenti 17000 ppm di NaCl, o a Seabreeze GT, festuca a foglie fini che tollera blandi diserbi totali. O ancora a Midnight Star, poa estremamente compatta ed aggressiva, capace di competere per la colonizzazione del suolo con le più pericolose infestanti estive. In quest'ottica la scelta varietale diviene sempre più importante, prescindendo da quella che è la sola composizione floristica del miscuglio di sementi. APPORTO IDRICO In fase di impianto un ruolo fondamentale viene svolto dall'acqua. La germinazione vera e propria del seme viene attivata dalle prime irrigazioni; in seguito queste dovranno essere gestite con il concetto di controllo della temperatura del suolo e di limitazione di sbalzi termici. Il suolo dovrà, di norma, rimanere umido fino all'emergenza vera e propria delle plantule, periodo critico in cui si dovranno limitare gli apporti idrici per favorire una più profonda radicazione nel suolo. Pratica interessante risulta quella di effettuare una profonda irrigazione di fondo prima della semina vera e propria, apportando grandi volumi di acqua Foto Arch. Tempoverde 049_60AG7e8_09RG al terreno fino alla sua capacità di campo. Quest'acqua rivestirà un ruolo importantissimo nell'approvvigionamento idrico da parte del seme, in quanto sarà in grado di raggiungere le radichette risalendo per capillarità nel suolo. Le future microirrigazioni, così, avranno lo scopo di rendere costante ed uniforme la temperatura del terreno, favorendo la germinazione ed evitando ristagni pericolosi, che sono causa di numerose patologie. Operazioni di impianto corrette sono la condizione necessaria per ottenere un tappeto erboso di qualità senza futuri problemi. Errori grossolani in fase di impianto, infatti, a volte sono addirittura irrecuperabili in manutenzione. Per questo si consiglia di prestare massima attenzione alla scelta dei materiali e delle metodologie più idonee. Piante ornamentali: potarle quanto serve L a potatura delle piante ornamentali è un argomento dibattuto da lungo tempo. Sono diffuse due impostazioni antitetiche: quella dei sostenitori delle potature severe, alle quali attribuiscono miracolose capacità rinforzanti per l’albero, e quella dei non potatori, convinti assertori dell’autoregolazione degli alberi anche in ambienti creati dall’uomo. Nel primo caso le potature severe aprono ampie superfici di taglio, che vanificano la capacità della pianta di circoscrivere le alterazioni del legno, innescando futuri problemi di stabilità. La vistosa reazione dell’albero, consistente nell’emissione di nuovi rami, dalla crescita spesso vigorosa, non è da attribuire ad un miglioramento delle condizioni della pianta ma, al contrario, al tentativo della stessa di riequilibrare la chioma mutilata con l’apparato radicale. Gli assertori dell’autoregolazione degli alberi non considerano che l’autopotatura - ovvero la perdita naturale di rami ormai inutili per l’albero - non è accettabile in ambienti urbani per la pericolosità che ne consegue. Inoltre, gli alberi cresciuti in spazi insufficienti oppure entrati nella fase di senescenza hanno branche di eccessivo peso apicale, talvolta con debole inserzione: la rottura della bran- RICCARDO ANTONAROLI 55 LUGLIO/AGOSTO 2009 049_60AG7e8_09RG 13-07-2009 10:48 Pagina 56 REPORT • LA CURA DEL VERDE Foto Autore ca, oltre ai danni diretti di cui può essere causa, apre ampie ferite, che spesso si tramutano in vaste zone di decadimento del legno. Foto Autore Le operazioni di potatura vanno eseguite rispettando le norme di sicurezza. Un esempio di potatura di platani. 56 LUGLIO/AGOSTO 2009 UNA SCELTA OCULATA Assai più realistica ci pare quindi una posizione intermedia, che vede il ricorso alla potatura solo per alcuni e ben circoscritti motivi, che possono essere così schematizzati: eliminazione della vegetazione troppo densa. Si vuole permettere alla luce ed all’aria di circolare all’interno di tutta la chioma. Una vegetazione troppo densa predispone le piante a possibili danni dovuti al peso della neve, in particolare nel caso delle latifoglie sempreverdi, come per esempio Magnolia grandiflora e leccio. L’eccessiva umidità che si può formare all’interno della chioma a causa dei limitati movimenti d’aria, inoltre, può favorire gli attacchi fungini; correzione o riparazione di danni. È il caso delle piante danneggiate da eventi meteorici (vento, neve, ecc.) o, spesso, da errate operazioni di potatura, come per esempio la capitozzatura. Nello stesso quadro può essere fatta ricadere l’eliminazione di rami o branche, morti o deperiti. In questa categoria rientra anche l’eliminazione di parti colpite da parassiti animali, come il ragnetto verde delle conifere, o da crittogame, come l’antracnosi del platano o del cancro del cipresso; incoraggiamento della fioritura e della produzione dei frutti. Anche le piante ornamentali, come quelle da frutto, tendono all’alternanza di produzione, cioè ad alternare anni in cui l’attività vegetativa è esaltata,a scapito di quella riproduttiva, ad anni in cui avviene il fenomeno opposto. Negli anni di carica, in cui l’attività produttiva predomina su quella vegetativa, si dovrà eseguire una potatura invernale piuttosto leggera per non ridurre ancora di più il già limitato numero di gemme a fiore. Negli anni di scarica si devono seguire accorgimenti opposti. Scopo di questa potatura è perciò ottenere una fioritura più costante nei singoli anni e migliorarne, per quanto possibile, la qualità; direzione e controllo della crescita, per arrestare lo sviluppo della pianta in una direzione e incoraggiarlo in un’altra; riequilibrio della chioma in seguito a trapianto. Parte epigea ed ipogea della pianta sono normalmente in equilibrio tra loro. Dopo un trapianto la parte ipogea è mutilata; con questa potatura si riduce la chioma, porzione epigea dell’albero, in proporzione, in modo da riequilibrarle. 13-07-2009 10:48 Pagina 57 Quando la grandezza della zolla è correttamente dimensionata e la pianta è regolarmente irrigata questo intervento perde gran parte della propria importanza; • mantenimento degli alberi secolari. Nella fase di senescenza gli alberi presentano la nuova vegetazione concentrata all’estremità delle branche. In questo stadio la pianta utilizza buona parte delle sostanze che forma non per la crescita, ma per sostenere il peso dei rami posti all’estremità delle branche (crescita terminale).In questo modo le branche, specialmente se con difetti strutturali, si spezzano con facilità, provocando ampie ferite, da cui possono facilmente penetrare nell’albero microrganismi patogeni. La potatura è tesa a favorire l’alleggerimento delle branche; inoltre, consentendo alla luce di penetrare all’interno della chioma,permette l’instaurarsi di un’efficiente superficie fotosintetica anche all’interno di quest’ultima; • potatura di allevamento di giovani alberi. Al trapianto è opportuno eliminare i rami codominanti per assicurare un armonico sviluppo alle piante. Negli anni successivi una modesta, ma puntuale, potatura aiuterà l’albero a formare uno scheletro equilibrato, adeguato allo spazio a disposizione; • mantenimento di forme speciali. È un campo di applicazione molto vasto: si va dalle potature a scopo decorativo (spalliera), alla trasformazione di alberi di alto fusto in siepi o cespugli. SCEGLIERE BENE LE SPECIE. L’ENTITÀ DELL’INTERVENTO Da questa breve rassegna si comprende che, nel caso si voglia creare una nuova area verde, è indispensabile scegliere in modo oculato le specie, in funzione delle condizioni pedoclimatiche e dello spazio a disposizione. Si devono prediligere esemplari ben allevati in vivaio, da mettere a dimora in maniera corretta e sottoporre ad un’adeguata potatura, sia di trapianto, sia di allevamento. Per gli alberi si dovrà individuare il ramo principale, cioè la freccia di prolungamento del fusto principale, mentre i rami codominanti vanno asportati oppure, se è impossibile, ridotti. Inoltre, vanno selezionati i rami che, per vigore e disposizione sull’asse principale, sono più adatti alla creazione di una chioma armonica e ben strutturata. In sintesi: la potatura va eseguita in modo “naturale”- assecondando le architetture spontanee delle piante, differenti da specie a specie - tanto che non si deve notare che si è eseguita una potatura su una pianta. Foto Autore 049_60AG7e8_09RG Ramo epicornico staccato di schianto. Per gli alberi adulti va tenuta presente la diversa risposta al taglio da parte delle varie specie e che la tecnica di potatura da adottare non è unica, ma dipende dalle condizioni in cui si trova l’albero e dagli scopi che, come si è visto, si intendono raggiungere. L’entità della potatura va commisurata alle effettive necessità e, comunque, è modesta. In generale un corretto intervento deve portare ad una riduzione massima del 20-25% della superficie fogliare. Interventi più severi vanno evitati. LAVORARE IN SICUREZZA i solito per potare si usano le motoseghe, indispensabili ma, se usate con scarsa attenzione, pericolosissime. Le prime norme riguardanti la sicurezza sul lavoro in agricoltura risalgono alla metà degli anni ’50, ma è con l’avvento delle Direttive comunitarie e il loro recepimento in Italia, che l’abbigliamento degli operatori si è profondamente modificato. Oggi, quindi, il potatore per proteggersi quando usa una motosega utilizza scarponcini antinfortunistici, guanti, casco con visiera e occhiali. La qualità della visiera e degli occhiali è fondamentale, perché le operazioni di potatura sollevano materiale proiettandolo verso l’operatore a velocità sostenuta. Il rumore emesso dal motore - anche nelle motoseghe di migliore qualità - è sempre molto fastidioso e dannoso per l’orecchio umano, che dev’essere protetto da apposite cuffie o caschi adeguati. Importantissmo l’abbigliamento: le ditte che producono tute antinfortunistiche adottano varie strategie di sicurezza, tra le quali, ad esempio, il riempimento con materiale fibroso molto resistente in grado di bloccare l’attrezzo. (m.t.s.) D 57 LUGLIO/AGOSTO 2009 049_60AG7e8_09RG 13-07-2009 10:48 Pagina 58 REPORT • LA CURA DEL VERDE Il trattorino si trasforma e diventa polifunzionale A cura della REDAZIONE DI GARDEN & GRILL L a versatilità è sempre più “verde” e contagia anche ExpoGreen, il Salone internazionale delle macchine e attrezzature per il giardinaggio e le attività sportive, che si svolgerà a Bologna a settembre. Polivalenza e versatilità sono concetti che si stanno facendo largo nel garden e nella lavorazione della terra: macchinari agili, poliedrici, in grado di svolgere più funzioni.Attrezzature meccaniche apprezzate per la loro efficienza nei contesti più diversi: dai piccoli giardini ai grandi campi agricoli. Il concetto alla base è semplice: al posto di cambiare macchina cambio gli accessori! E sono proprio questi ultimi che fanno la differenza. Un’idea applicata anche ai trattori, che per la varietà di compiti che svolgono sono divenuti multiuso e adatti a mansioni diverse. Inoltre, le ridotte dimensioni di ingombro di molti modelli di trattorini fanno sì che siano usati nei piccoli appezzamenti di terra. Ta- gliare, rifinire, zappare, arare, arieggiare, persino trivellare, oltre a rasare il prato, anche di grosse dimensioni e anche vicino agli argini: una polivalenza apprezzata dall’utente finale e oggetto di molta attenzione anche da parte dei produttori. Solo una parte di queste macchine viene immatricolata, in genere quando è prevista la circolazione su strada; se l’uso resta invece all’interno dell’azienda agricola o di un giardino, possono essere spostate su un rimorchio, senza bisogno della targa. ACCESSORI: L’IMBARAZZO DELLA SCELTA In un momento di stagnazione economica,le aziende rivitalizzano il sofferente mercato delle macchine agricole e da giardino puntando su prodotti nuovi, attrezzature con un valore in più. Una “polivalenza-tutto fare” facile da usare: con un click la macchina è pronta, grazie a sistemi di 13-07-2009 10:48 Pagina 59 aggancio e sgancio rapidi e veloci. Un buon veicolo polifunzionale è di grande aiuto in molte applicazioni: basta uno sguardo alla lista degli accessori disponibili su alcuni modelli per rendersene conto. Benne, lame, spazzaneve, spazzolatrici, tagliabordi e trivelle sono solo alcuni degli accessori che rendono polifunzionali questi trattorini; ma anche livellatrici, decespugliatori, forche idrauliche, taglia-zolle, forche ad alta resistenza, retro - escavatore,spazzolatrice rotativa angolare,zappatrice, fresatrice, ricopriscavi e tanti altri ancora. Alcuni modelli si distinguono per più prese di forza (posteriore, anteriore e ventrale), per il distributore idraulico posteriore o per il sollevatore idraulico posteriore o anteriore; l’attacco a 3 punti e la barra traino posteriore fissa servono per agganciare altri accessori per la cura del prato e la lavorazione del terreno. L’offerta degli accessori per queste macchine multifunzione è vasta. Molti, ad esempio - come benne con o senza denti, catenarie con zappe o con picchi - sono disponibili in numerose versioni e quindi aumentano ulteriormente la scelta.A queste attrezzature si aggiungono altri accessori co- BCS Foto Arch. BCS Il Ma.Tra 300 BCS, oltre ad essere impiegato come tosaerba, può svolgere molte delle operazioni di manutenzione urbana o, in generale, di aree adibite a verde. Il sistema MUSTER®, brevettato da BCS, consente di operare con risultati eccellenti sia su superfici erbose “pregiate”, sia su appezzamenti con erba normali. Lo stesso sistema ottimizza le operazioni di pulizia di aree infestate da rovi, canneti o le sterpaglie solitamente trattate con trinciaerba.Tutto questo IL MERCATO ispetto all’anno precedente (dati Unacoma) le vendite del primo trimestre 2009 calano del 9,8% rispetto al 2008.A seconda delle diverse tipologie, i trattorini polifunzionali differiscono per tecnologie, forme, potenze e dimensioni: sono da considerarsi trattrici agricole se hanno il cambio meccanico, mentre macchine da giardinaggio se la trasmissione è idrostatica. I dati del segmento di mercato considerato (dati Unacoma/Morgan) rientrano nella categoria “Ride-on”, che segna un meno 12,9% (rispetto al primo trimestre 2008) e in quella delle macchine per la manutenzione del verde, anch’essa con un meno 8,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Categoria, quest’ultima, che include i trattorini con trasmissione idrostatica assieme alle macchine con piatto frontale con o senza raccolta ZTR con pompe e motori idraulici. R me le catene da neve o il gancio di traino. L'offerta è in continua espansione. OCCHIO AL PREZZO Versatilità, ma anche affidabilità: le aziende del settore hanno messo a punto modelli robusti,con una con una sola attrezzatura. Due rotori orizzontali, con coltelli differenziati, posti uno dietro l’altro in posizione leggermente disassata, sono alla base del funzionamento del sistema ‘MUSTER’. Il primo rotore con palette tosa prato taglia di netto gli steli, il secondo con coltelli a ‘V’ li polverizza, lasciando il materiale falciato sminuzzato e uniformemente disposto sul terreno. Una speciale paratia di contrasto regolabile permette all’operatore di ottimizzare a piacimento il grado di sminuzzamento. Il Ma.Tra è spinto da un motore diesel Yanmar a iniezione diretta da 29,4 Cv raffreddato ad acqua. La trasmissione è idrostatica a doppio pedale per sfruttare al meglio le 2 gamme di avanzamento (lenta per il lavoro e veloce per il trasferimento) e per selezionare sempre la giusta velocità, a seconda del tipo di impiego e delle condizioni del terreno. Trazione a 4 ruote motrici con disinserimento automatico della trazione posteriore. La versatilità di Vivid 400 BCS è garantita da una presa di forza Foto Arch. BCS 049_60AG7e8_09RG posteriore di serie dove è possibile montare agevolmente trinciaerba e frese, mentre in quella frontale si possono installare pale e benne. La presa di forza ventrale, invece, è opzionale. Il motore è un diesel Lombardini raffreddato ad acqua da 35 Cv a 4 cilindri. Il cambio è sincronizzato a 24 velocità: 12AV+12RM con inversore sincronizzato. L’apparato falciante è un tosaerba ventrale a 3 lame con scarico laterale e una larghezza di taglio di 150 cm. La macchina è munita di dispositivi di sicurezza per impedire l’avviamento accidentale del motore. 59 LUGLIO/AGOSTO 2009 049_60AG7e8_09RG 13-07-2009 10:48 Pagina 60 REPORT • LA CURA DEL VERDE steer loaders, ideali per molteplici applicazioni: dal giardinaggio, alla manutenzione di campi, alla cura di campi da golf, all’edilizia, passando giusta combinazione di potenza e agilità. Tra i punti di forza vi è anche il prezzo, che di questi tempi cattura l’attenzione degli utenti, dato che i trattorini con un’unica spesa provvedono a tantissimi utilizzi. Progettati per un uso intensivo, la polivalenza sposa anche il comfort: infatti sono macchine tec- GIANNI FERRARI Foto Arch. G. Ferrari Turboloader è la nuova serie di macchine multifunzione di Gianni Ferrari: una trattrice articolata a 4 ruote motrici isodiametriche con braccio telescopico porta-attrezzi. Le dimensioni contenute permettono di coniugare funzionalità e versatilità, ideali per l’impiego nel giardinaggio, 60 LUGLIO/AGOSTO 2009 Foto Arch. Sabre Italia versatilità a 360 gradi sono disponibili oltre 50 accessori ed una vasta gamma di utensili per applicazioni e utilizzi.Alcuni tra i più comuni sono: catenaria, benna, trivella con punte, forche regolabili, livellatrice, pianale per il trasporto, lama livellatrice, arieggiatore, zappatrice, betoniera, forche idrauliche per piante in zolla, tagliabordi, turbina da neve, lama tagliazolle, spazzolatrice e altri ancora. nologicamente all’avanguardia, che offrono un’ergonomia ben studiata che agevola il lavoro dell’operatore.Alcuni modelli dispongono di sedile molleggiato e supporti lombari regolabili oppure di joystick di controllo, elettroidraulico e servocomandato, semplice e morbido da utilizzare. in agricoltura, in edilizia leggera, nella movimentazione e nella manutenzione pubblica. Il vasto assortimento di attrezzature, sviluppate in combinazione con la macchina, comprende forche e benne di varie tipologie e misure per la movimentazione dei carichi, il braccio escavatore e la catenaria per scavi e trincee, rasa e trinciaerba per la manutenzione delle aree verdi, e molteplici altre soluzioni. È disponibile anche tutta la serie di attrezzature per la manutenzione invernale, come la turbina da neve e la lama apripista da poter utilizzare in abbinamento allo spargisale posteriore. Insomma, una macchina “tuttofare”. La sostituzione delle attrezzature è molto veloce e richiede solo pochi secondi, grazie agli agganci rapidi e agli innesti idraulici. La maneggevolezza è garantita da un telaio articolato, che permette un raggio di svolta molto stretto: gli spazi di manovra sono ridotti ed il Turboloader si muove disinvolto anche in spazi più angusti. La postazione dell’operatore, che si trova nella parte frontale, anche quando la macchina è sterzata aumenta la visibilità della traiettoria, e la rialzata offre un campo di visibilità eccellente e migliora il controllo dell’attrezzatura a beneficio della sicurezza e del comfort dell’uso. Foto Arch. G. Ferrari Foto Arch. Sabre Italia Non solo ruote: la polifunzionalità per il “verde” viaggia anche sui cingoli. Tra le novità di ExpoGreen Sabre Italia presenta Boxer 300 & 500, due mini-skid per l’irrigazione e tantissime altre funzioni. La serie 300 è stata progettata per sfruttare una vasta gamma di attrezzi. Il sistema standard di aggancio rapido permette all’operatore di passare velocemente e facilmente dalla benna alle forche, o alla trivella, o a tanti altri utensili. La serie Boxer 500 è stata recentemente ridisegnata per aumentare ulteriormente la produttività. L’aggiornamento riguarda una maggiore forza, migliore operatività e capacità di sollevamento. Per una Foto Arch. Sabre Italia SABRE ITALIA