Caffè, la scommessa di Mokarabia capsule per grand hotel e ristoranti

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Caffè, la scommessa di Mokarabia capsule per grand hotel e ristoranti
02/12/2013
Affari & Finanza sez. Economia Italiana
Caffè, la scommessa di Mokarabia capsule per grand hotel e ristoranti
FINORA LE MONODOSI SONO STATE SOLO PER USO DOMESTICO, L’ACCORDO CON CIMBALI PER PORTARLE NEL
SETTORE PROFESSIONALE. UN PIANO DI INVESTIMENTI DA 20 MILIONI. LA FAMIGLIA ZANETTI: TRE FRATELLI
NELLO STESSO SETTORE MA OGNUNO PER SUO CONTO
di Roberta Paolini
Venezia Una famiglia veneziana di commercianti di the, caffè e spezie. Un marchio del caffè nato negli anni Cinquanta.
L’ambizione di portare in giro per il mondo il buon gusto italiano. La ricetta degli Zanetti di Mokarabia (gli altri due rami
della famiglia hanno altrettante aziende nel settore della torrefazione, e cioè la Segafredo e la Hausbrandt, gruppi tutti
indipendenti gli uni dagli altri) sembra più o meno sempre la stessa, decantata da molti, spesso praticata solo in nicchie di
superlusso o per poche élite. Eppure per quanto non particolarmente originale la strada per diffondere il vero espresso
italiano, porta d’ingresso per chi vuole assaggiare (è il caso di dirlo) lo stile italiano, pare non abbia bisogno di tanti voli
pindarici. Mokarabia è azienda storica milanese, nota per il suo caffè. Al vertice c’è oggi Marco Zanetti, figlio di Mario che
rilevò il marchio meneghino negli anni Settanta. Nel 2000 l’azienda lombarda incorpora la Caffè Roversi 1882 di Bologna e
la Caffè Ruffo di Padova, che facevano già parte del gruppo guidato da Zanetti: sorge la Mokarabia Spa che acquisisce così
una dimensione internazionale: il 65% del fatturato, pari a 40 milioni di euro, viene infatti esportato. Ed ora è stato avviato
un audace piano di crescita. L’idea si può riassumere così: da quando è esploso il mercato delle cialde e delle capsule che
consente di far emigrare l’espresso italiano, grazie
al semplice utilizzo di una macchinetta elettrica, la moda della tazzina tricolore è esplosa. Come spesso accade per l’italian
soundingbisogna ringraziare le multinazionali (leggi Nestlé) ma poco importa. Il fatto è questo. Nel mercato delle cialde e
delle capsule anche il colosso svizzero si è però limitato al consumo domestico. Macchine per grandi hotel, bar e ristoranti,
che consentano di fare il vero espresso di qualità servito su ampia scala non ci sono. E allora Mokarabia in collaborazione
con un’altra azienda italiana, Gruppo Cimbali, si è lanciata in questo settore. Ed insieme hanno realizzato Sintesi, una
macchina che funziona con le monodosi di caffè, ma che è in grado di farlo in modo professionale. Il sistema è ovviamente
brevettato e funziona solo con le miscele imprigionate nelle capsule di Mokarabia e, per ora, questo è un vantaggio non da
poco. Al punto che Marco Zanetti, che oggi guida l’azienda, usa un termine inconsueto per parlare di un’impresa familiare
alla settima generazione. «Siamo un start up, questo piano di investimenti di 20 milioni di euro può aprirci delle
opportunità di crescita impensabili ». L’obiettivo è arrivare a 55 milioni di euro di fatturato nel 2016, ma Zanetti è molto
più positivo. «Con il successo che stiamo avendo possiamo anche triplicare il fatturato nei prossimi anni». Se Mokarabia ci
riuscirà lo potranno dire solo i numeri e il tempo. Ma la logica che sta alla base del modello di business pensato c’è, e la
racconta lo stesso Zanetti. « La grande crescita che sta avendo nel mondo il caffè italiano è dovuto alle monodosi, e questo
lo sappiamo, il punto debole che abbiamo notato in questi sistemi è che non c’era sul mercato una macchina per
monodosi che potesse andare al servizio del settore horeca (hotellerie-restaurant- catering ndr.), che funzionasse in
maniera professionale». Il timore che le multinazionali si buttino in questo segmento al momento non c’è. «Nestlè – dice
Zanetti – è partita da presupposto diverso, va sul retail e non nella distribuzione fuori casa. C’è chi ha fatto potenziamenti
nella macchina da casa, ma al massimo può arrivare a servire un grande ufficio o un piccolo ristorante ». Insomma in
questa prima parte del piano, per ora, non ci sono competitor. Il secondo pezzo della strategia di riposizionamento di
Mokarabia sono gli accordi con il mercato degli utenti domestici, il retail appunto. In questi rientra l’accordo firmato con
Eismann, il network di vendite porta a porta di prodotti surgelati più grande d’Europa. I camioncini del freddo di Eismann
distribuiranno una macchina Ariete (Gruppo De’ Longhi) sviluppata per le monoporzioni Mokarabia. Il piano di vendita al
retail è partito a metà ottobre portando già a più del doppio il budget previsto il primo mese. Mentre in Germania la
partenza della partnership sarà in primavera, ma lì Eismann ha circa dieci volte le famiglie che ha in Italia. Poi ci sarà
l’apertura del mercato russo. In Serbia e Bulgaria hanno chiuso recentemente un contratto con per la fornitura di
macchine e cialde per le pompe di benzina Gazprom. Mentre in Italia Mokarabia ha firmato un accordo per degli shop in
shop nella catena Essere Benessere. Marco Zanetti visto da Massimo Jatosti Nel grafico, il consumo di caffè in Italia per
tipologia nel 2012.