il bello, il buono, il brutto e il cattivo
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il bello, il buono, il brutto e il cattivo
23 ottobre 2009 delle ore 04:07 IL BELLO, IL BUONO, IL BRUTTO E IL CATTIVO Tre T per pensare (al)la bellezza. Un Think Tank Table sponsorizzato da Beiersdorf - calza a pennello! - per ragionare e discutere su un tema che sfugge al Novecento. Fra teologi e assessori, docenti d’estetica e architetti, una riflessione orale e su carta. Con un affaticato Bonami nel ruolo di moderatore... Grande multinazionale della cosmetica interviene a sostegno dell’arte. Sceglie la Biennale come campo d’investimento e decide di significare il proprio contributo - a livello d’immagine - producendo una tavola rotonda sul tema della bellezza. Crea un documento, definito pamphlet, ove raccoglie preventivamente i punti di vista dei convitati, poi riuniti in un hic lagunare e un nunc autunnale, dove ci si propone di affrontare diffusamente l’argomento. Questo in sintesi è T3, evento che Beiersdorf ha proposto il 14 ottobre per dare senso alla comparsa del (proprio) logo Nivea in Biennale, trasmettendo con logica teutonica una specie di proprietà transitiva dell’estetica, secondo la quale se l’arte ha a che vedere con l’idea di bellezza e l’azienda pure, allora si può pensare che l’azienda si rivolga all’arte e chiuda il cerchio. Al bello ci hanno dunque pensato loro. Ora passiamo al buono, al brutto e al cattivo di un’iniziativa che offre qualcosa su cui riflettere. Il buono è chiaramente la sponsorship, la scelta di buttarsi sulla cultura piuttosto che su qualsiasi altro settore del non profit. Ma il buono è anche il contributo di almeno una parte dei relatori. Federico Vercellone (che sballo dev’essere poter dire che di lavoro si fa “l’esteta”: lui può) recupera con pungente spirito d’osservazione il senso di euritmia proprio dell’antichità e a questo cerca di assegnare il carattere trans-temporale dell’idea di bellezza come immagine più fedele dell’equilibrio. I l bello è tale perché armonico, ordinato, netto. Ed è così che il Novecento - distrofico, disordinato, disincantato - è il secolo che con Barnett Newman si propone di distruggere l’idea stessa di bellezza. Ma ecco che, camminando a ritroso, la progressiva idiosincrasia del modo di vivere occidentale nei confronti della bellezza nasce addirittura con Cristo, con la negazione del senso estetico classico. Giuliano Zanchi, teologo e direttore generale del Museo Bernareggi di Bergamo, fruga ancora più nel profondo, arrivando a discutere della bellezza come esperienza originaria, fatto sociale totale che necessita di trovare una sua espressione fenomenica. Ieri in maniera preponderante con l’arte; oggi in modo meno esclusivo, in ambiti tra loro anche dissonanti. C’è anche il brutto, però. Ed il brutto è un po’ la noia degli altri interventi, poco incisivi nel ripetersi e rincorrersi lungo il filo del rinnovamento della bellezza attraverso il perseguimento della sostenibilità, in una forma di new age millenarista francamente un po’ triturata. Brutto che scatena nel pessimo quando si legge (l’autore non ha partecipato all’incontro, c’est la vie) l’intervento davvero superficiale di Giuliano da Empoli, neoassessore alla cultura di Firenze. Niente di nuovo, niente di che. Infine, il cattivo: ta-dàn, Francesco Bonami. Eh già. Viene indicato dagli organizzatori come l’eminenza grigia chiamata a dettare l’agenda dell’incontro; il carrista che deve guidare il think tank attraverso il campo minato di una spinosa ma succulenta chiacchierata sull’estetica. Impacciato, in evidente stress da overbooking, non porta nessun tipo di contenuto: conduce in porto la barca con l’acquiescenza del miglior Bruno Vespa, lasciando che i relatori riassumano quanto scritto nel pamphlet (vabbé, ma allora basta leggerlo!) senza domande o contraddittori, frenando anche gli sparuti interventi del pubblico. Peccato. L’idea era bella. I sostenitori dell’arte meritano forse maggior sostegno. francesco sala 14 ottobre 2009 T3: Riflessioni sulla Bellezza moderatore Francesco Bonami Teatro Piccolo Arsenale Campo della Tana - 30122 Venezia Pamphlet disponibile Info: [email protected] indice dei nomi: Francesco Bonami Federico Vercellone, . pagina 1