Titolo Abstract: La compliance degli operatori relativa al lavaggio
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Titolo Abstract: La compliance degli operatori relativa al lavaggio
Titolo Abstract: La compliance degli operatori relativa al lavaggio delle mani Università Sede: Reggio Emilia Corso di Laurea: Infermieristica Università: di Modena e Reggio Emilia Anno di corso: 2007/08 Autore referente Cognome e Nome: Galloni Alessia Tel.: 3497656348 Altri autori: nessuno . Abstract Motivazione ed obiettivi: L’igiene delle mani è il metodo più efficace nella riduzione delle infezioni ospedaliere, con conseguenti benefici: sia per quanto riguarda la salute dei pazienti sia economici. Si è quindi cercato di migliorare la compliance degli operatori Anche l’AUSL ha in precedenza messo in atto interventi per l’adozione di corrette pratiche di igiene della mani: formazione con pubblicazione delle diapositive anche su Intranet, approvazione di un’istruzione operativa aziendale, stampa di manifesti per gli operatori e di etichette adesive, distribuzione a tutte le UO di dispenser e di gel alcolico. In precedenza è stato somministrato un questionario dall’Azienda a circa 150 operatori, orientato a rilevare la percezione soggettiva di adesione alle buone pratiche di igiene delle mani. Questo aveva evidenziato incongruenze. Tra le spiegazioni delle incongruenze suddette possono essere comprese una insufficiente conoscenza delle buone pratiche, e/o una insufficiente loro applicazione. Il presente Progetto è stato quindi predisposto per esplorare questi due aspetti: le conoscenze e l’applicazione delle corrette pratiche di igiene delle mani da parte dei diversi operatori sanitari.L’utilità della ricerca consiste in più punti:-accountability (“rendere conto”). Il fatto di misurare in modo oggettivo una pratica professionale permette di stimolare gli operatori al miglioramento e di inserire indicatori realmente misurabili tra gli obiettivi di miglioramento, sia della singola unità operativa osservata, sia dell’intera Azienda se si utilizzano i risultati dello studio come indicatori di una situazione diffusa.-individuare i punti carenti sui quali l’intervento dell’Azienda non è stato sufficientemente efficace. Materiali e metodi: Nel 2006 il personale di un’AUSL del nord Italia, ha partecipato ad un corso di formazione sul lavaggio delle mani. Dopo questo, per vedere se la teoria appresa veniva riscontrata nella pratica, sono stati presi 2 reparti campione (un reparto di medicina e uno di chirurgia). Si è quindi andati ad osservare il comportamento del personale per quanto riguarda il lavaggio delle mani.I soggetti presi in esame in questo lavoro sono gli operatori di un reparto di medicina ; in particolare i soggetti osservati sono stati 22 di cui 7 medici, 10 infermieri e 5 OSS. Per l’osservazione si è utilizzatadi una griglia presa da materiale didattico dell’OMS. Questa si concentra su due parametri fondamentali: l’indicazione e l’azione. Per quanto riguarda la prima le linee guida indicano 5 momenti fondamentali per il lavaggio delle mani: prima e dopo il contatto col paziente, prima di una manovra asettica, dopo il contatto con un fluido corporeo e dopo il contatto con l’ambiente circostante. Dal punto di vista dell’osservatore l’azione può essere: eseguita quando si verifica un lavaggio delle mani, o non eseguita quando non c’è azione in risposta a un’opportunità identificata. La compilazione della griglia è iniziata il 5 dicembre 2007 ed è terminata il 14 dicembre 2007, periodo nel quale stavo svolgendo il mio tirocinio in un ‘unità operativa di medicina di un’azienda sanitaria del nord Italia. I periodi delle osservazioni sono stati molteplici,della durata di 20 minuti l’una. Per evitare di falsare i dati e di osservare sempre gli stessi operatori, le mie osservazioni si sono volte in diurno, avendo così una maggiore disponibilità di personale da osservare. All’atto della compilazione della griglia, gli operatori non sapevano di essere osservati. Il totale di opportunità (azioni) osservate è di 173 nel reparto di medicina. Dopo il periodo di osservazione ho distribuito un questionario che andava ad indagare le conoscenze degli operatori per quanto riguarda l’igiene delle mani. Questo è costituito da 15 domande chiuse ed è stato consegnato a tutto il personale della U.O di medicina con poca collaborazione, su 60 questionari consegnati ne sono stati restituiti solo 20 (33%). Il questionario è stato compilato da 20 operatori di cui 3 medici,13 infermieri e 4 OSS. Conclusioni: Dai dati emersi si può notare che fra il personale ospedaliero c’è scarsa adesione al lavaggio delle mani. Per aumentare la compliance si potrebbe coinvolgere direttamente gli operatori nella formazione. Per fare questo bisogna però tenere conto dell’impegno di risorse umane ed economiche. La formazione inoltre potrebbe essere condotta non con lezioni d’aula, ma sul “campo”, cioè durante l’attività lavorativa. Si potrebbe anche discutere con gli operatori riguardo le cause che, secondo il loro punto di vista, ostacolano l’adozione delle buona pratiche di igiene delle mani. Si potrebbe arrivare a pubblicare i dati rilevati nei singoli ospedali sulla compliance al lavaggio delle mani per evidenziare la generale mancata adesione alla pratica suddetta. Prima però è necessario capire bene i fattori che ostacolano la mancata adesione. Progetto/Buona pratica prevalentemente riferito a:: Ricerca Risultati e valutazioni: Si è osservato che prima del contatto col paziente su 25 opportunità osservate il 20% degli infermieri ha eseguito la frizione alcolica, il 16% ha eseguito il lavaggio e il restante non ha fatto nulla. I medici su 21 opportunità osservate non hanno fatto nulla, mentre su 9 opportunità osservate il 22% degli OSS ha eseguito il lavaggio e il restante non ha fatto nulla. Prima di una manovra asettica su 16 opportunità osservate il 25 % degli infermieri ha eseguito frizione alcolica, nessuno ha eseguito il lavaggio e il 75% non ha eseguito nulla. Su 8 opportunità osservate il 100% dei medici non ha fatto nulla. Non sono previste manovre asettiche a carico degli OSS. Su 13 opportunità osservate, dopo il contatto con materiale biologico il 15% degli infermieri esegue la frizione, nessuno esegue il lavaggio, mentre l’85% non esegue nulla. Su 2 opportunità osservate il 100% dei medici non ha fatto nulla, mentre su 5 opportunità il 100% degli OSS non ha eseguito l’igiene delle mani. Dopo il contatto col paziente su 26 opportunità osservate, il 31% degli infermieri ha effettuato il lavaggio, il 19% la frizione e il 50% non ha fatto nulla. I medici su 21 opportunità osservate non c’è stata compliance, mentre su 9 opportunità osservate il 22% degli OSS ha eseguito il lavaggio e il 78% nulla. Dopo il contatto con l’ambiente circostante su 8 opportunità il 13% degli infermieri esegue il lavaggio, 0% la frizione e l’87% non fa nulla. Su 9 opportunità osservate la totalità degli OSS non esegue nulla, mentre su 1 opportunità osservata, il medico ha eseguito il lavaggio. La raccolta e l’elaborazione dei dati sono in linea con quelli trovati negli altri studi: eseguendo una media ponderata delle percentuali di lavaggio delle mani otteniamo una compliance del 35,59%, nella media con quella degli altri studi effettuati che parlano di un 40% di adesione. Tra un paziente e l’altro c’è sempre stato il cambio di guanti, anche se non è considerato sostitutivo al lavaggio o alla frizione. Come emerso anche da altri studi, dopo il contatto con il paziente, si ha la percentuale di adesione al lavaggio più elevata: si arriva ad un 40% di cui un 19% lavaggio e un 31% frizione. La categoria con più bassa compliance è quella dei medici, mentre si è riscontrato che gli infermieri hanno una percentuale di adesione più alta. Per quanto riguarda le osservazioni possiamo dire che in questo studio non è stato valutato il modo in cui gli operatori si sono lavati le mani. L’azione è stata considerata positiva anche se non sono state seguite le raccomandazioni delle linee guida. In questo studio osservazionale non sono stati considerati i turni di notte. Per quanto riguarda le conoscenze si può notare che le conoscenze del personale in generale sono buone. I punti deboli sono ad esempio il modo in cui si possono contaminare le mani: il 45% degli operatori che ha compilato il questionario pensa che la cute integra di un paziente non sia fonte di microrganismi. Il personale aveva in precedenza partecipato ad un corso di formazione sull’igiene delle mani, ma le nozioni apprese non trovano un totale riscontro e nella pratica. C’è una discrepanza tra teoria e pratica. Privacy abstract: Accetto Abstract Poster Studenti